Omicidio di Marta Russo e Giochi senza frontiere: differenze tra le pagine

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{{F|programmi televisivi|ottobre 2012}}
[[File:Stele marta russo.jpg|thumb|Targa in ricordo di Marta Russo all'Università La Sapienza di Roma]]
{{Programma
|titolo italiano = Eurogames
|altri nomi = Giochi senza frontiere
|titolo originale = Jeux sans frontières
|immagine = Jsf.gif
|paese =
|anno prima visione = [[1965]]-[[1982]], [[1988]]-[[1999]]
|genere = Game show
|edizioni = 30
|puntate =
|durata =
|lingua originale =
|conduttore = [[#Conduttori|Vari]]
|produttore = Unione Europea di Radiodiffusione
|rete TV =
|rete TV italiana = [[Rai 2]] (1965-1982)
|rete TV italiana 2 = [[Rai 1]] (1988-1999)
|rete TV italiana 5 = [[Canale 5]] (2019)
}}
{{Citazione|Attention! Trois, deux, un... (fischio d'inizio)|La frase di partenza dettata in francese da [[Gennaro Olivieri]] e [[Guido Pancaldi]] prima della partenza dei concorrenti}}
 
'''''Giochi senza frontiere''''' (in [[lingua francese|francese]] ''Jeux sans frontières'', in sigla ''JSF'') era un programma televisivo prodotto dall'[[Unione Europea di Radiodiffusione]] (UER) e derivato dal programma francese ''[[Intervilles]]'', a sua volta ispirato all'italiano ''[[Campanile sera]]''. Nel [[Regno Unito]] andava in onda con il titolo ''It's a Knockout'' (titolo anche del ''Campanile sera'' locale), mentre in tutti gli altri paesi era la traduzione fedele di quello francese. Il programma è andato in onda dal [[1965]] al [[1982]] e successivamente dal [[1988]] al [[1999]].
'''Marta Russo''' ([[Roma]], [[13 aprile]] [[1975]] – Roma, [[14 maggio]] [[1997]]), studentessa di [[giurisprudenza]] all'[[Sapienza Università di Roma|Università La Sapienza]] di [[Roma]], fu vittima di un omicidio compiuto all'interno della Città universitaria il 9 maggio [[1997]], quando la ragazza, che era ventiduenne, fu ferita a morte da un colpo di pistola, morendo cinque giorni dopo in ospedale.
 
== Storia ==
L'omicidio fu al centro di un complesso caso giudiziario, oggetto di grande copertura mediatica alla fine degli [[anni 1990|anni novanta]], sia per il luogo in cui era stato perpetrato, sia per la difficoltà delle prime indagini, che non riuscivano a delineare un movente, oltre che per l'intervento di personalità politiche nel caso.
{{Vedi anche|Edizioni di Giochi senza frontiere}}
L'idea del programma fu del presidente francese [[Charles de Gaulle]], che voleva che i giovani francesi e tedeschi si incontrassero in un torneo di giochi allo scopo di rafforzare l'amicizia tra [[Francia]] e [[Germania]]. Nel 1965, tre francesi ([[Pedro Brime]], [[Claude Savarit]] e [[Jean-Louis Marest]]) proposero l'idea dei giochi anche ad altri paesi europei<ref>{{cita web|http://www.giochisenzafrontiere.net/storia.htm|Jsfnet Italia - Storia}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/GIOCHI-.aspx|titolo=La sfida europea dei "Giochi senza frontiere"|autore=Fulvio Fulvi|sito=avvenire.it|accesso=27 novembre 2015}}</ref>.
 
La prima edizione andò in onda nel [[1965]] e poi ogni estate ininterrottamente fino al [[1982]]; dopo una sospensione di alcuni anni, il programma riprese nel [[1988]] e andò avanti fino al [[1999]]. Essi erano una sorta di [[Giochi olimpici|olimpiadi]] dove ogni nazione partecipante era rappresentata, in ogni puntata, da una diversa città o (più spesso) cittadina che sfidava in prove molto divertenti e bizzarre le città delle altre nazioni. In quasi tutte le edizioni ciascuna puntata veniva ospitata in una delle città partecipanti alla puntata stessa; nelle ultime quattro edizioni i giochi furono disputati in un'unica sede. Alla prima edizione parteciparono [[Belgio]], [[Francia]], [[Germania Ovest]] e [[Italia]], e nel corso degli anni si avvicendarono in totale 20 nazioni. L'Italia è stata l'unica nazione che ha partecipato a tutte le edizioni estive della manifestazione che, inizialmente limitata a nazioni del [[Mercato Europeo Comune]], [[Regno Unito]] (poi entratovi) e [[Svizzera]], venne poi abbandonata da alcune di queste, sostituite da altre nazioni europee.
Nel [[2003]] furono condannati in via definitiva, sulla base di una testimonianza molto contestata e di alcuni rilievi scientifici non univoci e talvolta dubbi<ref name=peri/>, due assistenti universitari di [[filosofia del diritto]], [[Giovanni Scattone]], per [[omicidio colposo (ordinamento penale italiano)|omicidio colposo]] aggravato, e [[Salvatore Ferraro (1967)|Salvatore Ferraro]] per [[favoreggiamento personale|favoreggiamento]], i quali si sono sempre professati innocenti. Il terzo indagato, Francesco Liparota, venne assolto dall'accusa di favoreggiamento dalla Corte di Cassazione lo stesso anno.
 
Dal 1966 al 1982 gli arbitri ufficiali furono gli [[Svizzera|svizzeri]] [[Gennaro Olivieri]] e [[Guido Pancaldi]]<ref>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/28211/guido-pancaldi-morto|titolo=È morto Guido Pancaldi, arbitro di Giochi senza frontiere|editore=tvblog.it|accesso=20 ottobre 2013}}</ref>. Alla ripresa vi fu il belga Denis Pettiaux (già concorrente nel 1981 e 1988) affiancato prima da Bernard Galley poi da Carlo Pegoraro.
== Dinamica del delitto ==
La mattina del 9 maggio [[1997]], alle ore 11:42 circa, Marta Russo, studentessa di giurisprudenza ed ex campionessa regionale di [[scherma]]<ref name=stud/>, fu raggiunta alla testa da un [[proiettile]] [[calibro 22]] mentre, insieme all'amica Jolanda Ricci, percorreva un vialetto all'interno della Città Universitaria, tra le facoltà di Scienze Statistiche, Scienze Politiche e Giurisprudenza. I testimoni parlarono di un colpo attutito, come sparato da un'arma col silenziatore, secondo alcuni una [[carabina]], secondo altri una [[pistola]], come verrà detto nel processo. La ragazza fu trasportata al vicino [[Policlinico Umberto I]], dove arrivò in coma; il 13 maggio i medici constatarono la [[morte cerebrale]]<ref>[http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=MRRAppuntiSullaMorteDiMartaRusso ''Appunti sulla morte di Marta Russo'', Corriere della sera]</ref> e il 14 maggio venne staccata la spina ai macchinari che la tenevano in vita. I genitori e la sorella decisero di donarne gli organi.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2004/aprile/15/Legata_quell_ostaggio_dal_cuore_co_10_040415017.shtml ''«Legata a quell'ostaggio dal cuore di Marta»'']</ref>
 
In Italia il programma venne trasmesso, dall'inizio fino al [[1982]] (anno in cui terminò la prima serie), sul Secondo Programma, l'odierna [[Rai 2]]; dal [[1971]] al [[1977]] venne condotto da [[Giulio Marchetti]] e [[Rosanna Vaudetti]] e trasmesso [[televisione a colori|a colori]] già dal [[1973]], nonostante la Rai non avesse ancora adottato ufficialmente il colore; con l'inizio del secondo ciclo, nel [[1988]], venne trasmesso su [[Rai 1]]. L'Italia ha vinto 4 volte: nel [[1970]], [[1978]], [[1991]] e [[1999]].
La salma di Marta Russo riposa nel [[Cimitero del Verano]] di [[Roma]].
 
Vennero disputate anche venti edizioni invernali, chiamate ''Giochi sotto l'albero'' e ''Questa pazza pazza neve''.
== Le indagini ==
[[File:Cittauniversitaria35.jpg|upright=1.0|thumb|La Città Universitaria di Roma, sede dell'Università La Sapienza, in una foto del [[1938]]]]
A causa della complessità della scena del [[delitto]], per ricostruire la dinamica degli eventi si dovette ricreare virtualmente il [[cortile]] dell'[[università]] con una [[videocamera]] [[laser]] tridimensionale unica in [[Italia]], in possesso della Facoltà di Architettura dell'[[Università degli studi di Ferrara]] e in uso ai tecnici del [[NubLab]]<ref>''Laboratorio di modellazione e rilievo in tre dimensioni''.</ref> / [[DIAPREM]]<ref>''Development of Integrated Automatic Procedure for Restoration of Monuments''.</ref>. Gli scanner 3D, utilizzati abitualmente per rilevare l'architettura storica in funzione del restauro, permisero in questo caso di realizzare un modello estremamente preciso e completo come base per le perizie<ref>[[La Repubblica]] [http://www.repubblica.it/speciale/universita/architettura/curiosita.html ''Effetti speciali in aula targati Hollywood'']</ref>. Questa ricostruzione è stata tuttavia criticata da alcuni esperti di armi, come, alcuni anni dopo, l'ex magistrato Edoardo Mori; egli afferma che le perizie non potevano sostenere con certezza che il colpo partì da una precisa stanza (l'aula 6, piuttosto che il bagno di cui si parlò da subito da parte di alcuni periti, poi licenziati), scrivendo anche che a causa degli errori forensi, a suo dire commessi, si focalizzò l'attenzione sul luogo sbagliato come punto di partenza del colpo.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/05/10/cecchino-spara-all-universita.html?rss ''Cecchino spara all'Università'']</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/11/29/un-laser-per-la-verita-su-marta.html ''Un laser per la verità su Marta'']</ref><ref name=mori/>
 
Il successo di ''Giochi senza frontiere'' superò qualsiasi previsione e risultò travolgente in tutta [[Europa]]. Nel [[1977]] una puntata di ''Giochi senza frontiere'' fece segnare un'audience di 17 milioni di spettatori, ma secondo {{chiarire|alcune fonti|quali?}} la trasmissione avrebbe toccato i venti milioni. Anche con la ripresa del 1988 il programma ebbe un notevole successo, nonostante il periodo estivo.
===La pista terroristica e della criminalità organizzata===
Subito dopo l'omicidio, la particolarità del luogo dove era avvenuto, la coincidenza con gli anniversari della morte di [[Aldo Moro]] (9 maggio [[1978]]) e di [[Giorgiana Masi]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/maggio/10/Agguato_all_universita_ragazza_coma_co_0_9705105067.shtml ''Agguato all'università, studentessa in coma'']</ref> (studentessa vittima di proiettile vagante durante una manifestazione a Roma, il 12 maggio [[1977]]) e la clamorosa vittoria della [[destra (politica)|destra]] nelle elezioni delle rappresentanze studentesche tenute il giorno precedente all'omicidio ma anche nel mese di aprile (il candidato di Alleanza Universitaria-[[Alleanza Nazionale|AN]] si impose tra il sospetto di brogli<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/aprile/23/Sapienza_schede_sospette_co_10_970423293.shtml ''Sapienza, schede sospette'']</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/aprile/24/Universita_bis_della_Destra_co_10_970424397.shtml ''Università, bis della destra'']</ref>), resero plausibile la tesi dell'agguato terroristico a sfondo politico, ipotesi abbandonata perché né Marta Russo né l'amica Jolanda Ricci, erano iscritte a partiti o movimenti politici, se si escludeva la teoria dello scambio di persona.<ref name=stud>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/maggio/10/Killer_all_universita_studentessa_coma_co_0_9705104844.shtml ''Killer all'università, studentessa in coma'']</ref>
 
{| class="wikitable sortable"
C'erano state comunque minacce ventilate di [[terrorismo]] nei giorni precedenti e seguenti, anche con informative di [[SISMI]] e [[SISDE]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/05/12/separatismo-nuovo-colore-del-terrorismo.html ''Separatismo nuovo colore del terrorismo?'']</ref>, dal [[terrorismo rosso]] (risultato poi presente in alcuni ambienti della Sapienza) e [[terrorismo nero|nero]] al [[indipendentismo|separatismo]] (lo stesso giorno ci fu il cosiddetto "assalto al [[basilica di San Marco|campanile di San Marco]]" di [[Venezia]] da parte del gruppo denominato ''[[Serenissimi]]'') fino al [[terrorismo islamista]], che cominciava una campagna di attentati nel mondo e aveva nel mirino Roma e il [[Giubileo del 2000]].<ref name=zero/><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/maggio/18/capo_dell_antiterrorismo_Usa_Italia_co_0_97051812106.shtml ''Il capo dell'antiterrorismo USA: "L'Italia deve fare di più"'']</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/maggio/28/Giubileo_pericolo_terroristi_islamici_co_0_9705289725.shtml ''Giubileo, pericolo terroristi islamici'']</ref> Per questi motivi, numerosi docenti, spesso con incarichi politici, hanno la scorta e le guardie di sicurezza e da tempo il commissariato più vicino è situato proprio all'interno della città universitaria. Anche l'ipotesi di una nuova [[strategia della tensione in Italia|strategia della tensione]] fu presto abbandonata, come quella della criminalità organizzata, emersa anche in seguito.<ref name=ndran/>
!Paese
!Anni di partecipazione
!Edizioni
!Vittorie
|-
| {{BEL}}
| 1965-1982, 1988-1989
| 20
| 2
|-
| {{FRG}}
| 1965-1980
| 16
| 6
|-
| {{FRA}}
| 1965-1968, 1970-1982, 1988-1992, 1997-1999
| 25
| 3
|-
| {{ITA}}
| 1965-1982, 1988-1999
| 30
| 4
|-
| {{CHE}}
| 1967-1982, 1992-1999
| 24
| 2
|-
| {{GBR}}
| 1967-1982
| 16
| 4
|-
| {{NLD}}
| 1970-1977, 1997-1998
| 10
| 0
|-
| {{LIE}}
| 1976
| 1 (una puntata)
| 0
|-
| {{YUG 1943-1992}}
| 1978-1982, 1990
| 6
| 0
|-
| {{PRT}}
| 1979-1982, 1988-1998
| 15
| 5
|-
| {{ESP}}<ref>La Spagna avrebbe dovuto partecipare già nel 1971, ma poi, per motivi mai del tutto chiariti, la TVE ritirò la sua adesione.</ref>
| 1988, 1990-1992
| 4
| 1
|-
| {{SMR}}
| 1989-1991
| 3
| 0
|-
| {{WAL}}
| 1991-1994
| 4
| 0
|-
| {{TUN}}
| 1992
| 1
| 0
|-
| {{CSK}}
| 1992 (ma con sole città ceche)
| 1
| 1
|-
| {{CZE}}
| 1993-1995
| 3
| 2
|-
| {{GRC}}
| 1993-1999
| 7
| 0
|-
| {{HUN}}
| 1993-1999
| 7
| 3
|-
| {{SVN}}
| 1994, 1996-1997, 1999
| 4
| 0
|-
| {{MLT}}
| 1994-1995
| 2
| 0
|}
 
== Formula ==
Le indagini iniziali furono ad ampio spettro e scandagliarono il passato di Marta, dei suoi familiari, dell'amica Jolanda e di altri testimoni. Si indagò anche sul passato del padre di Jolanda, Renato Ricci, funzionario del [[Ministero della Giustizia]], impiegato nel Dipartimento per l'Amministrazione penitenziaria (Dap) e già vicedirettore del [[carcere di Rebibbia]].<ref name=":0" /> Il padre di Jolanda aveva dichiarato di aver ricevuto alcune telefonate anonime,<ref>{{Cita news|autore = Flavio Haver|titolo = Il padre di Jolanda|pubblicazione = Corriere della Sera|data = 13 maggio 1997|urlarchivio = http://archiviostorico.corriere.it/1997/maggio/14/Donati_gli_organi_Marta_co_0_9705145835.shtml}}</ref> con minacce dirette proprio alla ragazza.<ref name=valentini>{{Cita web|autore = Enrico Ratto|url = http://www.pedro.it/webs/alternews/segnalazioni/martaRusso.htm|titolo = Caso Marta Russo: Intervista a Giovanni Valentini|accesso = 15 ottobre 2014|data = |citazione = Giovanni Valentini è editorialista della "Repubblica", ha diretto "L’Europeo" e poi "L’Espresso". È autore del libro "Il mistero della Sapienza - il caso Marta Russo" (Baldini & Castoldi).}}</ref> La Procura di Roma non fece inizialmente menzione del fatto che Renato Ricci era stato tra gli indiziati principali dei pestaggi avvenuti il 12 luglio [[1972]] nel carcere di cui era vicedirettore.<ref>{{Cita news|autore = Anonimo|titolo = Per il massacro di Rebibbia incriminati il direttore e i vice direttori|pubblicazione = Lotta Continua|data = 29 luglio 1972|urlarchivio = http://www.fabrizioscottoni.it/archivio/OCR-PDF-compressi/LC1_1972_07_29.pdf|citazione = Il direttore del carcere di Rebibbia, il gendarme dottor Giovanni Castellano, i suoi due vicedirettori, Vincenzo Barbera e Renato Ricci, (che avevano presenziato di persona al pestaggio dei detenuti per accertarsi che le botte andassero a segno), alcuni sottufficiali e numerose guardie carcerarie, sono stati indiziati del reato di lesioni per aver sottoposto più di 45 detenuti al massacro di botte e di manganellate della notte del 12 luglio scorso. Ieri un avvocato ha sporto denuncia al magistrato perché il detenuto da lui difeso è in fin di vita in conseguenza delle botte ricevute quella notte.}}</ref><ref name=":0">{{Cita news|autore = Flavio Haver|titolo = "Colpita per errore, il bersaglio era l'amica"|pubblicazione = Corriere della Sera|data = 13 maggio 1997|urlarchivio = http://archiviostorico.corriere.it/1997/maggio/13/Colpita_per_errore_bersaglio_era_co_0_9705136520.shtml}}</ref> Venne ipotizzata una [[vendetta]] della criminalità ([[mafia]], [['ndrangheta]], [[banda della Magliana]])<ref name=":0"/> o un'azione dimostrativa del [[terrorismo rosso]], che avesse per obiettivo Jolanda Ricci in quanto figlia di Renato, e non Marta Russo, colpita per errore data la vicinanza e la somiglianza da lontana (entrambe le ragazze avevano i capelli tinti di biondo e un vestito simile).<ref name=":0"/> La pista, ventilata anche dallo stesso Renato Ricci<ref name=":0"/>, venne abbandonata.<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Cinzia Palopodi|titolo = Psicologia della Testimonianza: Il caso Marta Russo|rivista = Tesi di Specializzazione Triennale in Scienze Criminologiche|url = http://www.misteriditalia.it/altri-misteri/marta%20russo/10TESI(Psicologiadellatestimonianza).pdf|accesso = 15 ottobre 2014|p = 6|editore = Istituto MEME}}</ref>
Il gioco consisteva in una serie di prove che le nazioni dovevano affrontare per guadagnare punti. Nelle prove in cui le nazioni si sentivano più forti potevano giocare (in molte edizioni) il ''[[jolly]]'', che faceva raddoppiare il punteggio totalizzato, mentre, a turno, saltavano una prova per giocare (se presente) il ''fil rouge'', una prova speciale che ogni squadra doveva affrontare individualmente. Nella seconda serie, il gioco finale prevedeva punteggi raddoppiati. Nel 1988, 1989 e 1994 fu introdotta la "scommessa": la squadra che non giocava puntava su un'altra, ottenendo così gli stessi suoi punti conteggiati ad esclusione dell'eventuale jolly (es. nella puntata di Roma nel 1994 il Portogallo scelse di puntare sull'Italia e avendo essa vinto 18 punti con il jolly, ne ricevette 9)<ref>{{cita web|http://www.lettera43.it/gossip/cine-tivu/giochi-senza-frontiere-otto-curiosita-sul-programma_43675232478.htm|Giochi senza frontiere, otto curiosità sul programma}}</ref>.
[[File:Sapienzia Roma.jpg|thumb|300px|Facciata dell'edificio sede del Rettorato e della facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza, sullo sfondo, ai due lati, visibile l'edificio dell'Istituto di Filosofia del Diritto]]
Nel 1999 la figlia di un [[collaboratore di giustizia]] messinese minacciato da [[Cosa Nostra]], frequentante l'università La Sapienza, affermò di essere stata nel mirino di killer mafiosi che avrebbero rintracciato la famiglia, nonostante il programma di protezione testimoni. La ragazza sostenne che poteva essere lei l'obiettivo per vendetta trasversale contro il padre testimone, data una certa somiglianza e i capelli biondi, e non Marta Russo o Jolanda Ricci. Si sarebbe trattato di scambio di persona da parte dei sicari; i pm titolari dell'inchiesta tuttavia non ritennero verosimile l'ipotesi, lasciando cadere questa presunta pista, sebbene gli investigatori della [[Direzione nazionale antimafia|Procura Nazionale Antimafia]] non la ritenessero totalmente "incompatibile".<ref>[http://www.repubblica.it/online/fatti/marta/mafia/mafia.html ''Nel caso Marta Russo spunta una pista mafiosa'']</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1999/febbraio/23/Volevano_colpire_non_Marta_Russo_co_0_9902232244.shtml Flavio Haver, ''"Volevano colpire me, non Marta Russo"'']</ref>
 
== Altre caratteristiche ==
A fine ottobre 2003, poco prima della sentenza definitiva, uno dei condannati, Giovanni Scattone, rivelò alla Stampa la presenza sul luogo e nel giorno del delitto di un dipendente di un'impresa di pulizie risultato poi appartenente alle [[Nuove Brigate Rosse]], [[Paolo Broccatelli]] (che era anche studente), arrestato quell'anno e poi condannato per [[Associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico|associazione sovversiva]] a 9 anni di reclusione, in relazione all'[[omicidio di Massimo D'Antona|omicidio]] di [[Massimo D'Antona]] (1999), ucciso con una pistola con silenziatore; D'Antona era docente proprio alla Sapienza e i brigatisti avevano seguito a lungo le sue lezioni e i suoi spostamenti, preparando il delitto. Questa accusa venne però criticata anche da alcuni innocentisti.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/ottobre/31/giudice_croce_accuse_Scattone_alle_co_0_031031119.shtml|titolo=Il giudice in croce e le accuse di Scattone alle Br|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=[[Paolo Mieli]]|data=31 ottobre 2003|accesso=23 febbraio 2013}}</ref><ref name=broccatelli>[http://archiviostorico.corriere.it/2003/ottobre/27/morte_Marta_Russo_uomo_delle_co_0_031027007.shtml ''La morte di Marta Russo, l'uomo delle pulizie e i dubbi di Scattone''<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Già in passato le [[Brigate Rosse]] avevano ucciso all'interno dell'Università, nel caso di [[Vittorio Bachelet]] ([[1980]]).<ref name=comitato2/>
Fino al 1995 la trasmissione è stata itinerante: in ogni edizione, ciascuna puntata veniva ospitata a rotazione da ognuna delle diverse nazioni partecipanti, cosicché di puntata in puntata i Giochi si svolgevano sempre in scenari diversi. Durante la seconda serie, la prima puntata di ogni edizione si tenne sempre in Italia, tranne il 1994 quando si partì dal Portogallo. Dal 1996 si è optato per una sede fissa: [[Torino]] nel 1996, [[Budapest]] nel 1997 (con finale però a [[Lisbona]]), [[Trento]] nel 1998, [[Isola di Capo Rizzuto]] nel 1999. Alla puntata finale di ogni edizione accedevano le squadre che per ciascuna nazione avevano ottenuto i risultati migliori nel corso delle puntate "eliminatorie", indipendentemente dai punteggi. Ogni nazione era indicata con la rispettiva [[sigla automobilistica internazionale]].
 
==Copertura televisiva==
Un altro possibile obiettivo fu individuato nel professor Cesare Marongiu Buonaiuti (ipotesi sostenuta in seguito anche dallo stesso Scattone<ref name=broccatelli/>), titolare della cattedra di [[Storia della Chiesa]] alla facoltà di [[Scienze politiche]], il quale passava in automobile nel vialetto quando il proiettile colpì Marta Russo.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/16/Uccisa_Marta_sono_andati_festeggiare_co_0_97061617198.shtml ''Uccisa Marta sono andati a festeggiare'']</ref> Marongiu (deceduto poi per cause naturali nel 2003), dopo aver visto Marta accasciarsi a terra, scese subito per sincerarsi delle sue condizioni, ed era convinto di averla urtata con la vettura.<ref name=nipr/> Sebbene i titolari dell'inchiesta sulle Nuove BR ritengono che Broccatelli si trovasse a quell'ora nell'aula di informatica, uno studente di 22 anni, il giorno successivo all'omicidio, raccontò alla redazione del ''[[Il Giornale|Giornale]]'' di essere entrato nel bagno di Statistica dove avrebbe scorto "un ragazzo con una sacca rossa che fingeva di guardarsi allo specchio, come se avesse voluto aspettare che io me ne andassi". Dopo essere uscito udì lo sparo.<ref name=nipr/> Uno dei testimoni al processo raccontò di avere chiuso la finestra del bagno poco prima dello sparo, e poi sarebbe uscito; un testimone oculare del delitto, Andrea Ditta, spiegò di aver visto invece la finestra socchiusa subito dopo il colpo. Il professor Marongiu aveva partecipato anche ad un convegno nel quale era ospite Gianni Bonvicini, politologo e direttore dell'[[Istituto affari internazionali]], il quale quattro anni dopo fu uno degli obiettivi dei [[Nuclei Iniziativa Proletaria Rivoluzionaria]] nell'attentato fallito di via Brunetti<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2001/aprile/11/bomba_innescata_con_telefonino_co_0_0104114401.shtml ''La bomba innescata con un telefonino'']</ref>: dalle carte sequestrate ad alcuni neo-brigatisti risultatono dei legami ideologici e operativi con i NIPR.<ref name=nipr>[http://www.libbra.it/ancestralia/ancestralia4.htm ''Giallo Marta Russo: atto terroristico?'']</ref>
 
Essendo un programma dell'[[Unione europea di radiodiffusione|UER]] (Unione europea di radiodiffusione) , a trasmetterla erano le tv affiliate. Come detto l'Italia trasmise la prima serie su Rai 2, la seconda su Rai 1. In Svizzera la situazione è stata particolare: dal 1967 al 1982 accadeva che li trasmettessero tutte le tv [[SRG SSR]], oppure solo la francese [[Télévision Suisse Romande|TSR]] o solo l'italiana [[Radiotelevisione svizzera di lingua italiana|TSI]]; nel 1992 invece li trasmise solo TSR, affiancata l'anno dopo da TSI (nella sigla unificata del Te Deum di tale anno compariva il logo comune SSR), che poi rimase fino al 1999 la sola tv svizzera presente, con conseguente partecipazione, almeno dal 1994, di città italofone. Il Belgio partecipò per anni con entrambe le sue tv pubbliche, la vallona [[RTBF]] e la fiamminga [[Vlaamse Radio-en Televisieomroep|BRT]], per poi chiudere con la sola tv francofona.
Aveva destato particolare scalpore il ritrovamento, nella notte di domenica 11 maggio 1997, di alcune cartucce in un locale dell'Istituto di [[Fisiologia]] utilizzato proprio dagli inservienti delle pulizie.<ref name=":0" /> Interrogati e perquisiti, risultarono estranei alla vicenda.<ref name=":0" /> Nel bagno di [[Statistica]] vengono trovati residui di presunta polvere da sparo e una pistola arrugginita, mentre nel bagno del Rettorato un testimone affermò di aver trovato la scheda tecnica di una pistola.<ref name=caso/><ref>[http://www.dirittodicritica.com/2012/05/09/marta-russo-testimonianza-37965/ ''Caso Marta Russo, la testimonianza: “Nel bagno del Rettorato la scheda tecnica di una pistola”'']</ref> La Polizia effettua numerose perquisizioni presso gli uffici e i locali della ditta di pulizie Pul.Tra, rinvenendo “bossoli e parti di armi”.<ref name=caso/>
 
Alla ripresa degli [[anni 1990|anni novanta]], il Regno Unito ([[BBC]]) non prese più parte, ma partecipò per un breve periodo il Galles con la consociata di [[Channel 4]], [[S4C]], e come sigla della nazione appariva GB. Nei Paesi Bassi invece li trasmise NCRV/[[Nederlandse Omroep Stichting|NOS]] nella prima serie, quindi il breve ritorno nella seconda fu opera di TROS/NOS. Nel 1992 la Cecoslovacchia unita, che debuttò nell'ultima edizione invernale, li trasmise su CST, ma partecipavano solo città ceche, cosa confermata dopo la pacifica dissoluzione del paese, quando [[Česká televize|CT]] divenne tv pubblica della Repubblica Ceca. Dopo lo scioglimento dell'ORTF nel 1975, la Francia ha trasmesso i giochi su Antenne 2, l'antesignana di [[France 2]] (che torna attiva dal 1997 al 1999). La Spagna ha trasmesso le edizioni a cui ha partecipato su [[TVE 1]], il Portogallo su [[Rádio e Televisão de Portugal|RTP]] 1. Per 6 edizioni è presente la Jugoslavia (paese non allineato ma membro EBU) con JRT, poi ritiratasi causa guerra: delle repubbliche nate dopo la scissione partecipa quattro volte [[RTV Slovenija]].
A casa di uno dei dipendenti vengono trovati tre fucili, una carabina ad aria compressa, una rivoltella a salve modificata per accogliere proiettili calibro 22, buste e confezioni di proiettili. Negli armadietti vengono ritrovati anche silenziatori rudimentali artigianali. Viene fatta richiesta di intercettazioni, ''"ritenendo estremamente probabile coinvolgimento medesimi in episodio criminoso"'', secondo il dirigente della Squadra Mobile di Roma, Nicolò D’Angelo. Un verbale della questura afferma: ''“anche in precedenza all’evento delittuoso, e probabilmente dallo stesso punto di fuoco sono stati sparati dei colpi... Alcune persone rintracciate sono sicuramente solite 'divertirsi' a sparare"''. Si accerta che il bagno di Statistica si poteva chiudere da dentro incastrando la maniglia della porta con la “cipolla” della doccia. Le chiavi erano state rubate tempo prima e chiunque avrebbe potuto entrare nei locali.<ref name=caso/>
 
Come tutti i programmi prodotti dalle tv EBU, era introdotto dal ''[[Te Deum]]'' di [[Marc-Antoine Charpentier|Charpentier]]. Nella prima serie ogni paese trasmetteva la propria sigla eurovisiva. Nella seconda serie ogni stagione ebbe un'unica sigla grafica, con il logo EBU-UER e quelli delle tv partecipanti, con varie versioni della melodia.
Il 21 maggio, sul davanzale dell’Aula Assistenti della Istituto di [[filosofia del diritto]], la Polizia Scientifica ritrova una particella di “ferro-bario-antimonio”, indirizzando gli inquirenti ad abbandonare le precedenti indagini sulla ditta di pulizie e su altre persone. La sentenza di Cassazione del 2001 definirà questo fatto come "un errore".<ref name=caso/>
 
== La lunga assenza dei Giochi ==
Oltre all'ipotesi dello scambio di persona, si parlò di colpo di pistola partito per sbaglio a qualcuno, nel pulire o maneggiare un'arma. Uno dei poliziotti che indagavano avrebbe però commentato, prima ancora di avere qualsiasi conferma e molto prima che venissero fatti i nomi di Scattone e Ferraro: ''"Secondo noi sono stati due assistenti che cazzeggiavano con una pistola"''.<ref name=caso/>
[[File:Ettore Andenna cropped.jpg|thumb|[[Ettore Andenna]], storico presentatore del programma prima nel 1978 e poi dal 1991 al 1996]]
L'assenza dei Giochi dai palinsesti televisivi europei aveva causato in questi anni non poche proteste. In un'intervista del 2005 [[Ettore Andenna]], storico conduttore per l'Italia con all'attivo 103 puntate, ha dichiarato: «La Rai ha ricevuto in una sola estate, l'anno dopo che erano finiti i ''Giochi Senza Frontiere'', {{Cn|ben 7.000 lettere di telespettatori che rivolevano i giochi}}; e la Grecia, la Svizzera e la Slovenia vorrebbero ripartire». Ed effettivamente nel 2001 il programma sembrava sul punto di tornare dato che sei nazioni erano disposte a partecipare (anche l'Italia, sebbene con lo spostamento della programmazione da Rai 1 a Rai 3, e avrebbero debuttato Romania e Israele), ma poi il progetto non si realizzò.
 
Anche all'estero l'assenza si è fatta sentire: in Slovenia, l'interesse per i Giochi è stato tale che [[RTV Slovenija|RTVSLO]], mandando in replica le registrazioni dei Giochi degli anni passati, ha realizzato alti picchi di ascolti; in Portogallo il canale pubblico RTP Memória manda in replica le varie puntate.
Il proiettile recava tuttavia fibre di [[lana di vetro]], mentre le finestre erano invece intatte, e le fibre erano compatibili con quelle del controsoffitto del bagno di [[Statistica]], inizialmente indicato dai testimoni come luogo dello sparo, e non con l'aula 6.<ref>[http://www.repubblica.it/online/cronaca/martrus/ultima/ultima.html ''Marta Russo, l'appello bis, si cerca l'ultima verità'']</ref>
La finestra, dalla quale era stato esploso il colpo secondo la scientifica era negli uffici al secondo piano della Facoltà di [[Giurisprudenza]]. Gli inquirenti cominciarono a raccogliere testimonianze ma nessuna delle persone nelle stanze superiori venne collegata al terrorismo. Si parlò anche di altri scandali legati al mondo universitario.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2003/luglio/19/Alla_Sapienza_scatta_anche_indagine_co_10_030719009.shtml ''Alla Sapienza scatta anche l'indagine interna'']</ref>
 
Il 20 luglio [[2006]], l'[[Unione Europea di Radiodiffusione|UER]] comunicò l'intenzione di riprendere le trasmissioni dei Giochi dopo un'assenza che durava dal 1999, grazie ad un accordo con la società di produzione Mistral: tuttavia alcuni problemi (in particolare di carattere finanziario) hanno bloccato l'edizione 2007.
I difensori paventeranno, quindi, perfino l'inpistaggio o il depistaggio, per coprire un possibile colpo partito per caso a un "agente in borghese", presente sul luogo a causa dell'incremento di sicurezza dovuto alla minaccia terroristica.<ref name=comitato2/>
 
Per la nuova edizione si parlava di otto puntate più quella finale: ogni puntata si sarebbe dovuta comporre di cinque giochi, più il classico ''fil rouge'' e che le squadre avrebbero potuto utilizzare un jolly ciascuna. L'Italia, unica nazione sempre presente nell'edizione estiva, era disponibile alla partecipazione (e secondo indiscrezioni avrebbe indossato il colore bianco come nelle ultime edizioni), e un interessamento pare vi fosse anche da San Marino, appoggiata stavolta da [[San Marino RTV|SMRTV]], e della croata [[HRT (azienda)|HRT]]. Inoltre due comuni, [[Rosolina]] e [[Catania]], avevano scritto alla RAI proponendosi come città ospitante nel caso la UER optasse per la sede fissa in Italia come in tre delle ultime quattro edizioni.
===Ipotesi minoritarie===
Nel 2001 si verificò un caso simile a Roma, in via Trastevere, quando una religiosa, suor Piera Lucia Sonnetti, venne colpita al collo da un proiettile calibro 22, forse sparato da un'arma silenziata, che penetrò nei polmoni; la donna sopravvisse, ma il colpevole non venne mai individuato<ref>[http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2001/04/30/SA304.html ''Suora colpita come Marta Russo Roma, sparo in viale Trastevere. La donna in ospedale: non è grave'']</ref>; si ipotizzò un errore o, da parte degli innocentisti sul caso Scattone-Ferraro, la possibile presenza di un [[cecchino]] [[assassino seriale|seriale]] a Roma<ref>[http://murderpedia.org/male.S/s/scattone-giovanni.htm ''Scattone, Giovanni'' - articoli sull'omicidio raccolti su ''Murderpedia'']</ref> (spesso coinvolgente anche la lunga catena di omicidi con armi da fuoco irrisolti<ref>[http://www.iltempo.it/roma-capitale/cronaca/2013/05/30/la-lunga-scia-di-omicidi-ancora-irrisolti-1.1143279 ''La lunga scia di omicidi ancora irrisolti'']</ref>), teoria peraltro proposta già nel 1997, ma che non ha mai trovato riscontri effettivi.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/04/30/uno-sparo-trastevere-ferita-una-suora-giallo.html ''Uno sparo a Trastevere ferita una suora, è giallo'']</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/05/03/la-vendetta-di-un-balordo-dietro-il.html ''La vendetta di un balordo dietro il giallo di Trastevere'']</ref><ref>[http://archivio.lastampa.it/articolo?id=a3bc64a018b4a95373f3d3b8f4f3c7bb25877d50 ''Il chirurgo: la suora colpita da un cecchino. Il pm la interroga in ospedale, un uomo convocato in caserma'']</ref><ref>[http://criminologia.advcom.it/martarusso2.htm ''«Mi hanno distrutto, lascio l'Italia». Il caso Marta Russo: una condanna definitiva'']</ref><ref>[http://www.webalice.it/guido.vitiello/I%20misteri%20del%20delitto.htm Giovanni Valentini, ''I misteri del delitto di Marta - Controinchiesta'' (Prima puntata)]</ref>
 
Il 27 dicembre 2007 il programma della RAI ''[[La storia siamo noi]]'' trasmette una puntata dedicata a JSF, replicata più volte, dove molti ricordano tale avventura.
===Scattone e Ferraro===
Il 29 settembre 2009 parte della trasmissione televisiva ''[[Tutti pazzi per la tele]]'' condotta da [[Antonella Clerici]] è stata dedicata a JSF; hanno partecipato Ettore Andenna, Rosanna Vaudetti e Guido Pancaldi.
Vennero iscritti nel registro degli indagati circa 40 dipendenti e frequentanti l'Università, e venne indiziato all'inizio un bibliotecario di [[Lettere e filosofia|Lettere]], Salvatore "Rino" Zingale (trovato in possesso di armi e munizioni<ref name=caso/>), poi scagionato dopo pochi giorni.<ref name=parente/> Furono ascoltati, tra gli altri, una studentessa, Giuliana Olzai, il professor [[Nicolò Lipari]], ex parlamentare [[democristiano]], e soprattutto sua figlia Maria Chiara Lipari, dottoranda, che fece, dopo aver riferito i ricordi in maniera frammentaria, definita "subliminale" e parlando di "atmosfera strana" nell'aula<ref>[http://www.webalice.it/guido.vitiello/memorie.htm Alberto Beretta Anguissola, ''Le memorie troppo volontarie di Maria Chiara Lipari'']</ref>, i nomi del professor [[Bruno Romano]], direttore dell'istituto e noto filosofo, che fu arrestato (ai domiciliari) per [[favoreggiamento]] e poi presto scagionato (Romano venne difeso dagli avvocati [[Giulia Bongiorno]] e [[Franco Coppi]]), di Gabriella Alletto, 45 anni, impiegata dell'istituto, di Francesco Liparota, 35 anni, all'epoca usciere della facoltà ma laureato in legge e in procinto di divenire [[avvocato]] libero professionista<ref name=liparota2>[http://archiviostorico.corriere.it/2003/dicembre/17/Volevo_suicidarmi_ora_torno_vivere_co_10_031217015.shtml ''«Volevo suicidarmi, ora torno a vivere»'']</ref>, e in seguito di due assistenti universitari, Giovanni Scattone, 29 anni, assistente del professor Romano presso la facoltà di Lettere e [[Filosofia]] e ricercatore di "teoria generale del [[diritto]] e [[filosofia della politica]]"<ref>[http://giovanniscattone.blogspot.it/p/curriculum.html ''Giovanni Scattone - Curriculum'']</ref>, e Salvatore Ferraro, 30 anni, già [[dottore di ricerca]] in [[Giurisprudenza]] e assistente del professor Gaetano Carcaterra assieme a Scattone stesso<ref name=valentini/>, i quali tenevano alcuni corsi di [[filosofia del diritto]]<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/luglio/16/Marta_Russo_scontro_tra_professori_co_0_980716592.shtml|titolo=Marta Russo, scontro tra i professori|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Haver Flavio|data=16 luglio 1998|accesso=25 febbraio 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/online/fatti/martarusso/crono/crono.html|titolo=Marta Russo, un caso lungo due anni|editore=''[[La Repubblica]]''|autore=Redazione|data=1º giugno 1999|accesso=25 febbraio 2013}}</ref>. La Lipari fa anche il nome di Massimo Mancini, che possiede delle pistole (che risulteranno incompatibili) come presente nella stanza, ma gli inquirenti verificano il suo alibi e lo trovano inattaccabile.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/15/trappola_assassino_Marta_co_0_97061517008.shtml ''In trappola l'assassino di Marta'']</ref>
 
A dicembre 2016 l'UER nella pianificazione strategica 2017-2020 inserisce anche un nuovo format basato proprio sui famosi Giochi Senza Frontiere, denominato ''Eurovision Super Games'', nuovo tentativo di rivisitazione del programma tv andato in onda fino al 1999, su cui si stanno raccogliendo, dopo il sì dell'Italia le adesioni da parte dei principali Paesi europei (in particolare Francia, Germania, Spagna e UK) per un lancio previsto per il 2018 o gli anni a seguire.<ref>{{Cita web|url=http://www.eurofestivalnews.com/2016/12/25/eurovision-super-games-torna-vita-giochi-senza-frontiere/|titolo=Eurovision Super Games: torna in vita Giochi senza Frontiere|autore=Alex Pigliavento|sito=Eurofestival News|data=2016-12-25|accesso=2016-12-25}}</ref> Tuttavia, nonostante 12 Paesi avessero aderito e fossero coinvolti nella sua realizzazione, a causa delle mancate garanzie finanziarie, l'EBU nel giugno [[2017]] comunicò la rinuncia al progetto.<ref>{{Cita web|url=https://eurovoix.com/2017/06/26/eurovision-super-games-will-not-be-created/|titolo=Eurovision Super Games Will Not Be Created|autore=Anthony Granger|sito=Eurovoix.com|data=2017-06-26|accesso=2018-05-16}}</ref>
Una ventina di studenti testimoniarono che il "[[delitto]] perfetto", su cui avrebbero tenuto anche un seminario, era ricorrente nei discorsi dei due assistenti universitari<ref name=perf>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/settembre/05/Provavano_delitto_perfetto_co_0_97090511201.shtml|titolo="Provavano il delitto perfetto"|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Di Gianvito Lavinia|data=5 settembre 1997|accesso=23 febbraio 2013}}</ref>. Riguardo alle lezioni tenute dai due sospetti, i giornalisti ipotizzarono anche delle fantasiose connessioni tra il "[[Oltreuomo|Superuomo]]" di [[Nietzsche]] (tesi portata avanti durante il processo di primo grado dal pm Ormanni) e la figura di [[Rodion Romanovič Raskol'nikov|Raskolnikov]], il protagonista immaginario di ''[[Delitto e castigo]]'' di [[Dostoevskij]], che realizza un delitto quasi perfetto e che reputa a fin di bene, ma poi confessa tutto al giudice Porfirij Petrovič, spinto dal rimorso, o con i film di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] ''[[Delitto perfetto]]'' e ''[[Delitto per delitto]]''; seppur considerata una pista poco consistente, gli inquirenti insistevano che i due avessero voluto "inscenare" o "simulare" un delitto senza movente, ma che la situazione fosse degenerata per colpevole imprudenza, circostanza sempre negata con determinazione da Scattone e Ferraro e poi caduta nel corso delle indagini e del primo processo.<ref name="conviction">Kennedy, Frances. [http://www.independent.co.uk/arts-entertainment/it-was-the-perfect-crime-so-who-made-the-fatal-error-1098843.html "It was the perfect crime. So who made the fatal error?"], ''[[The Independent]]'', 1999-06-08. Retrieved on 2009-07-08.</ref> In realtà i due non tennero mai un seminario universitario sul tema citato: il professor Carcaterra andò al processo a smentire, precisando che era lui a decidere il titolo e il contenuto dei seminari.<ref name=valentini/>
[[File:Giovanni Scattone.jpg|thumb|left|220px|Giovanni Scattone nel 2003]]
Qualcun altro ipotizzò che lo sparatore avesse preso esempio da una scena del film ''[[Schindler's list]]'', andato in onda la sera prima, in cui si vede il [[nazista]] [[Amon Göth]] (interpretato da [[Ralph Fiennes]]) sparare a casaccio sugli [[ebrei]], pur non risultando che i due indagati avessero simpatie per l'[[estrema destra]] o la passione delle armi.<ref name=zero/>
 
== Puntate ed edizioni speciali ==
Un investigatore si spinse addirittura a paragonare Scattone e Ferraro ai "[[compagni di merende]]" del caso del [[Mostro di Firenze]], coniando il nome "compagni di [[pizzeria]]" e citando molestie, mai avvenute, da parte dei due assistenti alle studentesse.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/16/Uccisa_Marta_sono_andati_festeggiare_co_0_97061617198.shtml ''Uccisa Marta sono andati a festeggiare'']</ref>
Il 26 dicembre 1990 si svolse a [[Macao]], allora colonia portoghese (tornata alla Cina nel 1999), una puntata speciale dei Giochi: la città infatti, da oltre 400 anni legata al paese lusitano, rivendicava il proprio diritto ad organizzare una puntata. [[Ettore Andenna]] e [[Feliciana Iaccio]] presentano la puntata per l'edizione italiana; in quest'occasione partecipano:
[[File:Salvatore Ferraro radicale 2.jpg|thumb|160px|Salvatore Ferraro nel 2013]]
* {{bandiera|ESP}} [[Jaca]]
Si giunse all'incriminazione di Scattone e di Ferraro, che si proclamarono sempre innocenti, ma che fornirono [[Alibi (diritto)|alibi]] non confermati<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/luglio/15/Nuovo_alibi_per_Scattone_altra_co_0_9707151015.shtml|titolo=Nuovo alibi per Scattone, un'altra donna nel mistero|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Brogi Paolo|data=15 luglio 1997|accesso=23 febbraio 2013}}</ref> e talvolta smentiti; Scattone dirà di essere stato in diversi luoghi, dove in effetti fu visto, ma ciò non escluse una veloce partecipazione al delitto, secondo gli inquirenti: prima avrebbe incontrato il professor Lecaldano, poi andò a ritirare un certificato per gli esami del corso di Lettere a cui era iscritto come studente e infine vide lo studente La Porta e l'assistente Fiorini, che confermarono.<ref>[http://www.webalice.it/guido.vitiello/Quegli%20alibi%20cosi%20normali.htm Giovanni Valentini, ''Quegli alibi così normali'']</ref> Assieme a Scattone e Ferraro venne rinviato a giudizio anche Francesco Liparota per favoreggiamento; tutti e tre vennero arrestati, i primi due per concorso in [[omicidio volontario]]; Liparota sarà poi scarcerato dopo alcuni mesi<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/25/Testimone_flop_per_alibi_Scattone_co_0_9804252208.shtml|titolo="Testimone flop" per l' alibi di Scattone|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Haver Flavio|data=25 aprile 1998|accesso=23 febbraio 2013}}</ref>.
* {{bandiera|YUG 1943-1992}} [[Traù]]
* {{bandiera|SMR}} [[Città di San Marino|San Marino]]
* {{bandiera|ITA}} [[Bergamo]]
* {{bandiera|PRT}} [[Guimarães]]
* {{bandiera|PRT}} [[Macao]]
La puntata venne vinta a pari merito da Bergamo e Traù con 46 punti; seguirono, ancora a pari merito per il terzo posto, [[Città di San Marino|San Marino]] e [[Guimarães]] con 34 punti, [[Jaca]] con 30 ed ultima [[Macao]], organizzatrice dei Giochi, con soli 20 punti.
 
Oltre a questa si sono spesso organizzate puntate speciali per ricordare qualcosa che avesse a che vedere con la trasmissione.
====Le perizie Torre, Falso e Zernar====
Sul davanzale erano state ritrovate particelle di [[bario]] e [[antimonio]], [[metalli pesanti]] compatibili con la [[polvere da sparo]] e i proiettili, e di [[ferro]], ma non fu possibile stabilire se effettivamente fossero residui di sparo.<ref>[http://www.robertabruzzone.com/Internet-e-Social-Media/lomicidio-di-marta-russo-nella-ricostruzione-di-roberta-bruzzone-i-parte.html ''L'omicidio di Marta Russo nella ricostruzione di Roberta Bruzzone (I parte)'']</ref>
 
Inoltre negli [[anni 1980|anni ottanta]] e [[anni 1990|novanta]] si sono svolte venti edizioni invernali di JSF (14 come ''Giochi sotto l'albero'', 6 come ''Questa pazza pazza neve'') le quali erano ovviamente ambientate in località montane; l'ultima è del 1992 con Italia, Francia, Svizzera (francofona), e Cecoslovacchia (ma con soli paesi della parte ceca): vinse la ceca [[Nové Město na Moravě]].
Tuttavia, secondo gli altri periti nominati successivamente dalla Corte, le tracce (una "particella") che gli inquirenti avevano creduto di identificare come "univocamente" attribuibile allo sparo avrebbe potuto, con alta probabilità, ''«non avere nessun rapporto col colpo»'' che uccise Marta Russo, ''«sia per la presenza in essa di antimonio sia per la preponderante presenza di ferro, che la renderebbe compatibile soltanto con un colpo esploso da un’arma arrugginita (e non è, come si è visto, il caso in oggetto)»''; una vecchia pistola arrugginita, che però non aveva sparato negli ultimi anni, venne trovata in effetti in un intercapedine del detto bagno. I proiettili prodotti dalla ditta inglese Eley, come quello trovato nel capo della vittima, non contengono antimonio nell’innesco e rilasciano invece [[piombo]], [[bario]] e [[calcio]], oltre a tracce di [[fosforo]].<ref name=zero>[http://www.dirittodicritica.com/2010/12/13/yara-scazzi-marta-russo-indagini/ ''Yara, Sarah Scazzi, Marta Russo: quando le inchieste ripartono da zero'']</ref> Secondo questi periti la particella aveva quindi ''«un’origine diversa dallo sparo (proviene cioè da inquinamento ambientale)»'', essendoci particelle analoghe su altre finestre degli edifici circostanti.<ref>[http://www.webalice.it/guido.vitiello/ragioni.htm ''Le ragioni del nostro impegno'', Comitato per la Difesa di Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro]</ref> Secondo i periti, il prof. Carlo Torre, Paolo Romanini e Pietro Benedetti, erano compatibili con il percorso fatto dal proiettile le traiettorie dalle finestre uno, tre, quattro, sei (l'aula "incriminata"), sette e otto dell'istituto di Filosofia del diritto. Ma ''«solo la sette e la otto»'', al pianterreno, hanno ''«una più accentuata probabilità».''<ref name=liparota/>
 
== La formazione di una unità europea ==
Ad occuparsi dei rilievi sulla presunta particella fu anche il perito [[Ezio Zernar]], condannato definitivamente nel 2014 a due anni di reclusione per falsificazione di prove<ref>[http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2014/6-novembre-2014/unabomber-cassazione-conferma-condannato-2-anni-poliziotto-zernar-230484378578.shtml ''Unabomber, la Cassazione conferma: condannato a due anni il poliziotto Zernar'']</ref>, avvenuta nel suo laboratorio, nel caso di [[Unabomber#Elvo Zornitta|Elvo Zornitta]].<ref>Un ingegnere di Pordenone accusato ingiustamente di essere il bombarolo soprannominato "[[Unabomber]] italiano".</ref><ref name=comitato>Comitato per la Difesa di Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, ''Le cosiddette piste alternative'', pag. 20</ref> Zernar, dopo che il perito Giacomo Falso aveva trovato i residui sulla finestra dell'aula 6, trovò comunque analoghe particelle sulla finestra del professor Costantino.<ref name=comitato/>
La trasmissione ha sempre avuto un carattere ludico di programma di intrattenimento. Aveva, però, anche l'ambizione di avvicinare i popoli del continente europeo. Curiosamente, negli [[anni 1990|anni novanta]] le squadre partecipanti erano tra le altre quelle di [[Malta]], [[Ungheria]], [[Repubblica Ceca]] e [[Slovenia]], tutti paesi successivamente entrati nell'[[Unione europea]].
 
È molto significativo che quando, su proposta di [[Ettore Andenna]], divenuto [[eurodeputato]], il [[Parlamento Europeo]] ha emanato una direttiva comunitaria sulla televisione, ha dato come titolo ''[[Televisione senza frontiere]]'', chiaro ricalco del titolo della trasmissione che aveva condotto una prima volta nel 1978, per poi tornarvi stabilmente dalla puntata speciale di Macao del 1990 al 1996.
Nella borsa di Ferraro, sempre a opera di Zernar<ref name=peri>[http://archiviostorico.corriere.it/2001/gennaio/16/Marta_Russo_perizia_non_chiarisce_co_10_0101162775.shtml ''Marta Russo, la perizia non chiarisce i dubbi'']</ref>, furono ritrovati altri residui, secondo l'accusa sempre resti di polvere da sparo, secondo altri polvere metallica derivata da particelle di [[pastiglie freno]] dei veicoli, diffuse nell'aria di Roma.<ref name=mori/> L'arma del delitto non verrà mai ritrovata.<ref name=mori/>
 
== Conduttori ==
Venne accettata dalla procura la ricostruzione secondo la quale Scattone e Ferraro avessero portato in aula una pistola, credendo fosse scarica o con la sicura inserita<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1999/settembre/14/Scattone_non_sapeva_che_pistola_co_0_9909147654.shtml ''Scattone non sapeva che la pistola era carica'']</ref>, e a Scattone sarebbe partito accidentalmente un colpo, mentre la maneggiava; oppure Scattone avrebbe sparato volontariamente (anche se venne escluso il [[dolo eventuale]]), per motivi rimasti sconosciuti, per fare uno scherzo o per dimostrare la detta possibilità del delitto perfetto<ref name=perf/>, ma non voleva colpire nessuno, ma solo sparare in aria o al muro<ref name=perf/>; non avrebbe però calcolato la deviazione a destra della mano dello sparatore<ref name=perf/>, colpendo accidentalmente Marta Russo; da qui la reazione concitata che sarebbe avvenuta in seguito in Ferraro e Liparota. I due assistenti negarono sempre anche questa accusa, affermando di non avere mai avuto una pistola.<ref name="conviction"/> A parte la particella presunta nella borsa e quella variamente interpretata sulla finestra, non venne ritrovata alcuna traccia di polvere da sparo nei luoghi frequentati da Scattone o sui vestiti, né alcun tipo di arma o di bossolo sarà mai ritrovato a casa loro.<ref name=caso/>
{{Colonne}}
{|class="wikitable"
!style="background:#ffdead;width:25%"|Nazione
!style="background:#ffdead"|Conduttori (in ordine cronologico)<ref name="jsfcond">{{cita web|http://www.giochisenzafrontiere.net/presentat.htm|Jsfnet Italia - Pagina dei presentatori}}</ref>
|-
|{{BEL}}
|'''1965-1981:''' Paule Herreman, Jean-Claude Menessier, Michel Lemaire e Bérengère Pascal ([[RTBF]]); Jan Theys, Willy Dalabastitia, Mike Verdrengh, Marc Van Poucke, Regine Clauwaert, Ann Michel, Linda Lepomme, Walter Capiau ([[Vlaamse Radio-en Televisieomroep|BRT]])<br />'''1982:''' Paule Herreman (RTBF); Mike Verdrengh (BRT)<br />'''1988-1989:''' Sylvie Rigot, Thierry Tinlot
|-
|{{CSK}}
|'''1991 (edizione invernale):''' Martina Adamcová, Martin Dejdar<br />'''1992:''' Martina Adamcová, Pavel Zedniček
|-
|{{FRA}}
|'''1965-1970:''' [[Guy Lux]]<br />'''1971-1982:''' [[Guy Lux]], Claude Savarit, Simone Garnier<br />'''1988-1989:''' Fabrice, Marie-Ange Nardi<br />'''1990:''' Georges Beller, Marie-Ange Nardi<br />'''1991-1992:''' Georges Beller, Daniela Lumbroso<br />'''1997:''' Olivier Minne, Jean Riffel<br />'''1998:''' Jean-Luc Reichmann, Christelle Ballestrero<br />'''1999:''' Nelson Monfort, Fabienne Egal
|-
|{{WAL}}
|'''1991-1993:''' Nia Chiswell, Iestyn Garlick<br />'''1994:''' Nia Chiswell, Iestyn Garlick, Johnny Tudor
|-
|{{FRG}}
|'''1965-1980:''' Frank Elstner, Camillo Felgen, Erhardt Keller, Manfred Erdenberger, Hartmut Bruehl, Tim Elstner, Marie Louise, Brigitte Martz, Karl-Heinz Wocker, Heribert Fassbender
|-
|{{GRC}}
|'''1993:''' Dafne Bokota, Vera Stratakou, Angela Gerekou, Georgios Tsidimis<br />'''1994-1995:''' Dafne Bokota, Filippos Sofianos<br />'''1996:''' Dafne Bokota, Kostas Sgontzos<br />'''1997:''' Dafne Bokota, Kostas Sgontzos<br />'''1998-1999:''' Kostas Sgontzos
|-
|{{ITA}}
|'''''Giochi senza frontiere'''''<br /><br />'''1965-1966:''' [[Enzo Tortora]], [[Giulio Marchetti]]<br />'''1967-1968:''' [[Enzo Tortora]], [[Giulio Marchetti]], [[Renata Mauro]]<br />'''1969-1970:''' [[Giulio Marchetti]], [[Renata Mauro]]<br />'''1971-1977:''' [[Giulio Marchetti]], [[Rosanna Vaudetti]]<br />'''1978:''' [[Ettore Andenna]], [[Milly Carlucci]]<br />'''1979-1981:''' [[Michele Gammino]], [[Milly Carlucci]]<br />'''1982:''' [[Michele Gammino]], [[Simona Izzo]]<br />'''1988:''' [[Claudio Lippi]]<br />'''1989:''' [[Claudio Lippi]], [[Feliciana Iaccio]], [[Paola Bulbarelli]]<br />'''1990:''' [[Claudio Lippi]], [[Feliciana Iaccio]]<br />'''1991''' [[Ettore Andenna]], [[Feliciana Iaccio]]<br />'''1992:''' [[Ettore Andenna]], [[Maria Teresa Ruta]]<br />'''1993''': [[Ettore Andenna]], [[Maria Teresa Ruta]], [[Carlo Conti (conduttore televisivo)|Carlo Conti]]<br />'''1994:''' [[Ettore Andenna]], [[Monica Casti]]<br />'''1995:''' [[Ettore Andenna]], [[Simona Tagli]]<br />'''1996:''' [[Ettore Andenna]]<br />'''1997:''' [[Maria Teresa Ruta]], [[Antonello Dose]], [[Marco Presta]]<br />'''1998-1999:''' [[Mauro Serio]], [[Flavia Fortunato]]<br /><br />'''''Giochi sotto l'albero'''''<br /><br />'''1971-1975:''' [[Rosanna Vaudetti]], [[Giulio Marchetti]]<br />'''1976:'''[[Claudio Lippi]], [[Barbara Marchand]]<br />'''1977:''' [[Ettore Andenna]], [[Barbara Marchand]]<br />'''1978:''' [[Beppe Viola]], [[Barbara Marchand]]<br />'''1979-1981:''' [[Claudio Lippi]]<br />'''1989:''' [[Claudio Lippi]], [[Feliciana Iaccio]]<br /><br />'''''Questa pazza pazza neve'''''<br /><br />'''1977-1978:''' [[Ettore Andenna]], [[Barbara Marchand]]<br />'''1979:''' [[Claudio Lippi]], [[Cecilia Bonocore]]<br />'''1980:''' [[Claudio Lippi]], [[Sabina Ciuffini]]<br />'''1981:''' [[Claudio Lippi]], [[Patricia Pilchard]]<br />'''1991:''' [[Ettore Andenna]], [[Maria Teresa Ruta]]
|}
{{Colonne spezza}}
{|class="wikitable"
!style="background:#ffdead;width:25%"|Nazione
!style="background:#ffdead"|Conduttori (in ordine cronologico)<ref name="jsfcond"/>
|-
|{{MLT}}
|'''1994:''' John Demanuele, Stephanie Spiteri<br />'''1995:''' John Demanuele, Charles Saliba, Louise Tedesco
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|{{NLD}}
|'''1970-1977:''' Dick Passchier, Dik Bikker, Barend Barendse<br />'''1978 (edizione invernale):''' Dick Passchier, Barend Barendse<br />'''1979-1981 (edizione invernale):''' Dick Passchier<br />'''1997:''' Jack Van Gelder<br />'''1998:''' Ron Boszhard
|-
|{{PRT}}
|'''1979:''' Eládio Clímaco, Maria Margarida Gaspar, Fialho Gouveia<br />'''1980:''' Eládio Clímaco, Fialho Gouveia<br />'''1981:''' Eládio Clímaco, Alice Cruz<br />'''1982:''' Eládio Clímaco, Alice Cruz, Maria João Carreira<br />'''1982 (edizione invernale):''' Eládio Clímaco e Ivone Ferreira<br />'''1988:''' Eládio Clímaco, Ivone Ferreira, Fialho Gouveia<br />'''1989:''' Eládio Clímaco, Ana do Carmo, Ana Zanatti<br />'''1990-1991:''' Eládio Clímaco, Ana do Carmo<br />'''1992:''' Eládio Clímaco, Ana do Carmo, Conceição Cabral<br />'''1993-1994:''' Eládio Clímaco e Cristina Lebre<br />'''1995:''' Eládio Clímaco, Anabela Mota Ribeiro, Luis de Matos<br />'''1996:''' Eládio Clímaco<br />'''1997:''' Ana do Carmo, Eládio Clímaco<br />'''1998:''' Maria João Silveira
|-
|{{CZE}}
|'''1993:''' Marcela Augustová, Petr Vichnar<br />'''1994:''' Marcela Augustová, Ota Jirak, Rudolf Papezik<br />'''1995:''' Barbora Kroužková, Petr Vichnar
|-
|{{GBR}}
|'''1967:''' David Vine, McDonald Hobley<br />'''1968:''' David Vine, Katie Boyle<br />'''1969-1971:''' David Vine, Eddie Waring<br />'''1972-1981:''' Stuart Hall, Eddie Waring<br />'''1982:''' Stuart Hall, Brian Cant<br />'''1982 (edizione invernale):''' Vince Hill
|-
|{{SMR}}
|'''1989-1990:''' Laura Fabbri<br />'''1990 (Macao)-1991:''' Silvia Battazza
|-
|{{SVN}}
|'''1994:''' Mario Galunič, Eva Longyka, Gregor Krajc, Špela Trefalt<br />'''1996:''' Gregor Krajc<br />'''1997:''' Eva Longyka<br />'''1999:''' Mojca Mavec
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|{{ESP}}
|'''1988:''' Ignacio Salas, Guillermo Summers, Carmen Otero<br />'''1990:''' Daniel Vindel, Carmen Otero<br />'''1991:''' Daniel Vindel, Isabel Gemio<br />'''1992:''' Cesar Heinrych, Elisa Matilla
|-
|{{CHE}}
|'''1967-1982:''' Georges Kleinmann, Claude Evelyne, Jacques Huwyer, Elisabeth Brindisi ([[SRG SSR|SSR]]); Jan Hiermeyer, Dorothea Furrer, Heidi Abel, Rosemarie Pfulger ([[SRG SSR|SRG]]); Tiziano Colotti, [[Ezio Guidi]], [[Enzo Tortora]], Mascia Cantoni ([[RSI (azienda)|TSI]])<br />'''1991 (edizione invernale):''' Olivier Grandjean<br />'''1992:''' Catherine Sommer, Ivan Fresard ([[RTS (Svizzera)|TSR]])<br />'''1993:''' Catherine Sommer, Ivan Fresard (TSR); [[Caterina Ruggeri]], [[Paolo Calissano]] (TSI)<br />'''1994:''' [[Caterina Ruggeri]], [[Paolo Calissano]] (TSI)<br />'''1995-1998:''' [[Caterina Ruggeri]] (TSI)<br />'''1999:''' [[Matteo Pelli]] (TSI)
|-
|{{TUN}}
|'''1992:''' Georges Beller, Daniela Lumbroso
|-
|{{HUN}}
|'''1993:''' Dorottya Geszler, Istvas Vago<br />'''1994:''' Gábor Gundel Takács, Dorottya Geszler<br />'''1995:''' Gábor Gundel Takács, Dorottya Geszler, Erika Balogh<br />'''1996:''' Csaba Marton, Beatrix Farkas, Gábor Gundel Takács<br />'''1997-1999:''' Gábor Gundel Takács, Maria Borbás
|-
|{{YUG 1943-1992}}
|'''1978-1979:''' Dragan Nikitović, Dunja Lango, Minja Subota<br />'''1980:''' Bruno Alesio, Dunja Lango, Mito Trefalt<br />'''1981:''' Dunja Figenvald, Mersiha Čolaković, Minja Subota<br />'''1982:''' Dunja Figenvald, Minja Subota<br />'''1990:''' Jovan Pavliček e Duška Markotić<br />'''1990 (Macao)''': Mladen Popović
|}
{{Colonne fine}}
 
== Opere derivate ==
====Critiche alle prime indagini====
Il celebre brano di [[Peter Gabriel]] ''Games without Frontiers'', pubblicato sul suo album ''[[Peter Gabriel (1980)|Peter Gabriel]]'' del 1980, reinterpreta ''Giochi senza frontiere'' come metafora dello [[sciovinismo]] [[nazionalismo|nazionalista]].
Il metodo di raccolta delle testimonianze fece subito discutere: ''«E questi fino alle 5 di mattina hanno voluto assolutamente che dal subconscio... dall'ano proprio del cervello mi venisse in mente qualche faccia, qualche immagine... E in parte sono anche riuscita a recuperare qualche sensazione... Quest'ultimo interrogatorio è stato due ore e mezzo con un certo Procuratore... è stato anche a tratti violento... questo diceva sputtano lei, sputtano suo padre... per intimidirti, per costringerti... dicevano "mors tua vita mea"... mi dicevano sì, però allora ti incolpiamo a te, per cui dillo»'' (intercettazione telefonica di Maria Chiara Lipari, 23 maggio 1997).<ref>[http://www.webalice.it/guido.vitiello/Lipari,%20la%20fatica%20di%20ricordare.htm ''Lipari, la fatica di ricordare'']</ref> E ancora: ''«Sto proprio uscendo di capoccia... Mi sembra tutto brutto, tutto negativo, sono veramente confusa... Ho guidato come una pazza a rischio veramente di schiantarmi, per i nervi che ho addosso... A me mi sembra che mi crolli il mondo addosso... Non so a che filo appendermi per riprendere un equilibrio... Ma devo essere furba, devo tentare di uscine vincitrice... Tento di controllare anche i comportamenti degli altri, non mi fido di nessuno, manco dei miei... cioè ci ho questo veramente delirio»''.
Anche Liparota riferì di aver ricevuto indebite pressioni, ma nonostante le presunte minacce e il carcere, ritratterà subito una presunta confessione, difendendo gli altri accusati.<ref name=liparota>[http://www.repubblica.it/online/fatti/marta/liparota/liparota.html ''Marta Russo, sull'aula 6 si sbriciolano le prove'']</ref> Lo stesso Salvatore Ferraro rifiuta di accusare Scattone per far cadere l'accusa nei suoi confronti<ref>[http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/1999/06/09/LA270.html ''Ferraro: «Mi offrirono di accusare Scattone»'']</ref>, riferendo poi di essere stato insultato e maltrattato dai poliziotti (avrà una denuncia per calunnia, poi caduta).<ref name=bobi>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/settembre/08/Processo_Marta_giallo_delle_bobine_co_0_98090810757.shtml ''Processo Marta, il giallo delle bobine'']</ref> Fu però l'interrogatorio dell'altra testimone chiave, Gabriella Alletto, che scatenò feroci polemiche, anche a livello politico.<ref name=pm/>
 
[[Ocean Software]] pubblicò nel 1986 il videogioco ''[[It's a Knockout]]'', ispirato ufficialmente alla versione britannica del programma.
== Sentenze ==
=== Primo e secondo grado ===
Nel processo di primo grado emersero collegamenti con soggetti legati alla [['ndrangheta]] riguardante la provenienza della pistola, poi caduti in dibattimento. Molto criticata fu anche l'affermazione dell'accusa secondo cui "il movente è l'assenza di movente".<ref name=ndran>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/settembre/15/Scattone_aveva_mano_una_pistola_co_0_9809159648.shtml|titolo=" Scattone aveva in mano una pistola "|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Haver Flavio|data=15 settembre 1998|accesso=23 febbraio 2013}}</ref>
 
==Note==
====Il caso Alletto====
<references/>
La condotta dei pubblici ministeri nel corso dell'interrogatorio preliminare della testimone Gabriella Alletto (al quale partecipò come testimone anche il cognato carabiniere della donna<ref name=parente/>), al limite della minaccia verso la donna che ebbe una crisi nervosa, fu definita "gravissima" dall'allora Presidente del Consiglio [[Romano Prodi]]<ref name=pm>[http://www.repubblica.it/online/fatti/marta/polemiche/polemiche.html la Repubblica/fatti: Marta Russo, i due pm rischiano la sostituzione<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, e ci furono critiche da parlamentari e dal Ministro della Giustizia [[Giovanni Maria Flick]], che aprì un'inchiesta ministeriale<ref name=pm/>, i seguito alla quale vennero rinviati a giudizio dalla procura di [[Perugia]] per [[abuso d'ufficio]] e [[violenza privata]], ma in seguito prosciolti.<ref name=magi/>
 
==Bibliografia==
La Alletto venne interrogata circa 13 volte e lungamente per circa 3 giorni. I pm affermarono - nei fatti - che l'impiegata doveva dire che Scattone e Ferraro erano nella stanza, altrimenti sarebbe stata lei sola ad essere accusata di omicidio: ''«Cioè, non ha capito che lei è messa male, è messa peggio de quello che ha sparato. (...) I casi sono due: o lei è responsabile di omicidio, o lei è responsabile di favoreggiamento personale. Non si sbaglia, non si scappa!. Per omicidio lei va certamente in carcere e non esce più»''<ref name=pm/> e all'affermazione della testimone ''"finirà che me ammazzo... a me me prenderanno pe’ scema, pe’ fissata a me"'', il procuratore [[Italo Ormanni]] (che in passato si occupò di vari casi celebri, come [[delitto di via Carlo Poma|via Poma]], tutti rimasti irrisolti tranne uno, [[delitto dell'Olgiata|l'Olgiata]], grazie alla confessione dopo molti anni del colpevole) rispose ''«No, la prenderanno... la prenderemo per omicida! (...) La prenderemo per omicida!»''; il processo per favoreggiamento nei suoi confronti sarà poi archiviato.<ref name=pm/> Il pm Carlo Lasperanza disse invece che ''«suo cognato l'ho ripescato io, che nessuno lo voleva, lo voleva prendere: sono disposto a fargli un encomio scritto a suo cognato, per quest'opera che sta facendo, quindi ne avrà anche un vantaggio personale»''.<ref>[http://www.misteriditalia.it/altri-misteri/marta%20russo/alletto/index.php ''Il caso Marta Russo - Interrogatorio di Gabriella Alletto'']</ref>
*Gianni Magrin, ''Giochi senza frontiere-trent'anni di giochi'', centrooffset.
 
== Voci correlate ==
Nel videotape dell'11 giugno 1997, con l'audio originale fornito da [[Radio Radicale]], la Alletto ripeteva, per quasi quattro ore, infatti: ''«Non sono mai entrata in quell'aula... Io nun ce stavo là dentro, te lo giuro sulla testa dei miei figli… Non ci sono proprio entrata, ma come te lo devo dì? Fino allo sfinimento…»''.<ref name=caso>[http://www.dirittodicritica.com/2012/05/09/marta-russo-giovanni-scattone-37953/ ''Le ombre del caso Marta Russo'']</ref> Parti delle regstrazioni, in cui afferma col cognato di non essere mai stata nell'aula, verranno trovate tagliate o manomesse.<ref name=bobi/>
* [[Ettore Andenna]]
Parlando da sola col cognato Gino Di Mauro, la Alletto ribadisce poi che era in un'altra aula:{{quote|A: Io non ce stavo là dentro Gi'… te lo giuro sulla testa dei miei figli, ha sbagliato la Lipari…<br>DM: E tu dove stavi?<br>A: Stavo nella quattro…<br>DM: Con chi stavi?<br>A: Da sola… a fare un fax, che la Lipari lo può di'… io ci ho anche le prove che ho fatto il fax…|Intercettazione nell'interrogatorio dell'11 giugno 1997, ore 15:47<ref>[http://www.webalice.it/guido.vitiello/videoalletto.htm Stralci dell'interrogatorio]</ref>}}
* [[Milly Carlucci]]
 
* [[Edizioni di Giochi senza frontiere]]
In aula la dottoressa Cappelli dichiarerà che il 12 giugno la Alletto le disse: ''«Mi hanno messa in mezzo…io in quella stanza non c’ero, però non mi conviene dire che non c’ero […] loro si immaginavano la scena, ma avevano bisogno di un testimone attendibile, di una persona affidabile»''.<ref name=caso/>
* [[Claudio Lippi]]
 
* [[Giulio Marchetti]]
In un altra intercettazione (12 giugno 1997, ore 8.25), dice: ''«Mi hanno infilato dentro come una stronza…non mi conviene dire che non c’ero… loro si immaginano la scena ma vogliono un teste, una persona affidabile,… a me mi fanno veramente vacillà la testa»''.<ref name=caso/> Aggiungendo poi, come riportato anche da testimoni: {{quote|Non li vidi sparare, non c'ero... Mi stanno convincendo che ero lì dentro... mi stanno convincendo che hanno sparato da lì...|Gabriella Alletto, secondo la testimonianza di Laura Cappelli<ref name=verit>[http://www.repubblica.it/online/fatti/marta/cappelli/cappelli.html ''Vacilla la verità di Gabriella Alletto'']</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/11/10/non-li-vidi-sparare-non-ero.html ''Non li vidi sparare, non c'ero'']</ref>}} I colleghi riferiscono che la donna parlava anche della minaccia di toglierle il figlio<ref name=pres/>, prima dicendo che ''"I nomi non me li hanno fatti"'', poi il contrario.<ref>[http://www.cercanotizie.com/Delitto-alla-Sapienza-la-bibliotecaria-racconta-le-confidenze-della-upertete-Cao-Marta-unaltra-ombra-ullAlletto-Unamica-non-era-nellaula-ei/ ''Delitto alla Sapienza, la bibliotecaria racconta le confidenze della superteste. Caso Marta, un’altra ombra sull’Alletto Un’amica: non era nell’aula sei'']</ref>
* [[Gennaro Olivieri]]
 
* [[Guido Pancaldi]]
Il 14 giugno, dopo tutte le suddette pressioni e interrogatori (le viene contestata anche la sua presunta assunzione irregolare come dipendente alla Sapienza, la donna era entrata difatti come invalida civile al 35 %, nel [[1988]]<ref name=caso/>), cambia improvvisamente versione accusando i sospettati.<ref name=caso/>
* [[Rosanna Vaudetti]]
 
La testimone Serenella Armellini riferì ancora che la mattina del 14 giugno la Alletto, subito prima di recarsi in Questura dove cambierà versione, e dove sarà interrogata da membri della [[DIGOS]] senza la presenza dell'avvocato difensore e per nove ore (in assenza di verbale scritto), le disse: ''"Bisogna fare come dicono loro"'', riferendosi agli inquirenti.<ref name=pm/><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/dicembre/16/Marta_colpo_scena_Alletto_Non_co_0_98121612284.shtml ''Marta, è colpo di scena. Alletto: "Non parlo più"'']</ref>
 
Il 15 settembre [[1998]] ripetè in tribunale: ''"Ero nell'aula 6, Scattone aveva una pistola, poi ho visto un bagliore e sentito un tonfo"''<ref name=pm/>, rendendo quindi una contestata dichiarazione, sempre al processo, sulla presenza dei due accusati nella stanza (sulla base della precedente "confessione", ritenuta dai critici "forzata", ma che la donna, pur non volendone più parlare, non ritrattò mai): {{quote|Scattone aveva in mano una pistola nera, ho visto un bagliore e ho sentito un "tonfo". Ferraro si è messo le mani nei capelli, dentro c'era pure Liparota... Scattone, invece, con la mano sinistra spostava le doghe della tenda e con la destra ritraeva la pistola... Era il gelo assoluto. Non hanno detto nulla, poi è entrata la Lipari... Era un'arma nera, lunga venticinque - trenta centimetri. Scattone l'ha messa nella borsa che era sulla scrivania ed è uscito bisbigliando qualcosa, forse un saluto, alla Lipari che era appena entrata. Ferraro ha preso la borsa e l'ha portata via uscendo insieme con Liparota. Giurai il falso sui miei figli, dovevo proteggermi (...) il ricordo non è più chiaro anche perché ho cercato di mandare via quei tremendi giorni. (...) Ho dovuto fare uno sforzo per ricordare, non volevo essere coinvolta, non volevo coinvolgere i miei figli e la mia famiglia (...) Non volevo, ma l'ho dovuto fare. L'ho fatto per amore e perché non voglio che succeda più ad altri (...) In ufficio sono stata coinvolta in un lavaggio del cervello, le persone che dovevano aiutarmi, che dovevano dirmi "Gabriella, puoi fare qualcosa", non mi hanno aiutato. Il professor Bruno Romano ha avuto un atteggiamento non buono e mi dispiace dirlo.|Testimonianza di Gabriella Alletto in tribunale<ref name=ndran/>}}
 
=====Testimoni a favore dei due imputati=====
Liparota avrebbe riferito anche lui una versione simile il giorno dell'arresto, prima di negare e ritrattare tutto, ascrivendo però il racconto alle fortissime pressioni dei pm che volevano una conferma esatta della loro ricostruzione, conferma chiesta pressantemente anche alla Alletto e quindi tentando di scagionare Scattone e Ferraro:{{quote|Il 9 maggio del 1997 era per me una giornata normalissima. Agli inquirenti che mi interrogarono dissi subito che non potevo escludere di essere stato nell'aula 6. In quella stanza io entravo in continuazione, lo facevo quasi tutti i giorni perché faceva parte del mio lavoro... Ho subito interrogatori pressanti, ero sorvegliato durante le pause, non ero libero di andare a mangiare. In questo clima, crescevano le mie angosce e le mie preoccupazioni. Psicologicamente ero a pezzi... Il pm Lasperanza mi raggiunse in Questura e mi disse: "guardi, i giochi sono fatti, l'Alletto ha parlato, sappiamo che lei non ha sparato, ma deve confermarci tutto altrimenti va in galera"... In quel momento stavo impazzendo. Alcuni poliziotti ridevano. Ero in crisi e leggendo l'ordinanza fui preso da non pochi dubbi circa le mie psicofacoltà di quel momento. In quei giorni stavo male e mi curavo prendendo dei farmaci e pensai forse che avevo assistito alla scena senza essermene accorto. Un poliziotto mi descrisse il carcere e disse quello che mi sarebbe toccato da detenuto... Decisi di confermare quanto raccontato dalla Alletto variando qualche piccolo particolare per essere più attendibile. Inventai di sana pianta la storia delle minacce fatte da Ferraro. Un poliziotto mi consigliò di segnare su un foglietto queste accuse che poi avrei dovuto riferire al gip. Il foglio mi fu sequestrato a Regina Coeli.|Testimonianza di Francesco Liparota<ref name=liparota/>}}
La mattina dopo Liparota difatti ritrattò subito ''"quelle falsità"'', ma venne, a suo dire, spaventato da una guardia penitenziaria, che gli disse che sarebbe stato trasferito in cella con altri detenuti. ''«Davanti al gip tentai più volte di dire la verità, ma il giudice non mi stava a sentire. Il 16 giugno uscii dal carcere. A casa confessai ai miei che avevo raccontato solo falsità e che avrei ritrattato tutto»''.<ref name=liparota/>
 
I pm rispondono accusando i dipendenti dell'Istituto di "[[omertà]]". Olzai, Lipari e Alletto affermano la presenza di Scattone e Ferraro nell'edificio, mentre Liparota e molti altri la negano.<ref name=pres>[http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/1999/02/11/PA602.html ''Il drammatico confronto: «Vi ho visto, dovete confessare» Quelle pressioni sulla Alletto e l'inchiesta di Flick sui Pm'']</ref>
 
Stefano La Porta, studente e amico degli imputati nonché testimone chiamato dall'accusa, ribaltò anch'egli la testimonianza in favore di Giovanni Scattone, e venne incriminato per [[falsa testimonianza]] per aver confermato la versione dell'assistente universitario (cioè che Scattone era arrivato solo in tarda mattinata, quasi a mezzogiorno, all'Istituto, per poi accorgersi più tardi del trambusto provocato dal delitto<ref name=augias>[http://www.repubblica.it/online/fatti/marta/augias/augias.html Corrado Augias, ''Indizi, veleni e misteri, un delitto senza movente'']</ref>). La Porta verrà però prosciolto dall'accusa. Egli disse in aula: {{quote|La mattina del 9 maggio, a Legge, ho visto arrivare Scattone alle 12.15 nella stanza del catalogo. Era allegro e gioviale. Ha fatto una telefonata. Poi gli ho chiesto per l'esame del 16. In realtà avrei voluto parlarne con Ferraro, ma quella mattina non c'era. Scattone mi ha risposto con uno schema di domanda di logica su un biglietto. Quel foglietto, restato in una tasca dei miei pantaloni, è finito in lavatrice. Ma sopra si leggono ancora alcune parole. Lo conservo a casa.|Testimonianza di Stefano La Porta<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/giugno/02/Marta_indagato_teste_dell_accusa_co_0_98060211870.shtml ''Marta, indagato teste dell'accusa'']</ref>}}
Questa deposizione è contrastante con quella di Giuliana Olzai, teste dell'accusa che riferì di aver visto e incontrato Scattone mentre usciva via velocemente poco dopo lo sparo, pressapoco alla stessa ora, con atteggiamento preoccupato e sospetto.<ref name=augias/>
 
=====Incongruenze nella testimonianza della Alletto=====
Oltre alla forzatura e alla presunta manipolazione della testimonianza di Gabriella Alletto, rimasta comunque unico caposaldo dell'accusa, furono rilevate alcune incongruenze nel contenuto della testimonianza stessa:
* durante il processo, rifiuterà il confronto con le tre colleghe che smentiscono la sua versione dei fatti, affermando le perplessità della Alletto stessa, e la sua assenza dall'aula 6 allora del delitto<ref name=caso/>
* la divergenza con il fatto (stabilito da varie perizie) che, per sparare da quella posizione, Scattone avrebbe dovuto sporgersi abbastanza o sporgere comunque il braccio dalla finestra in maniera significativa, cosa che secondo la Alletto stessa, non avrebbe invece fatto. Un colpo effettuato "per caso" e senza rimbalzo del proiettile, data la lontananza della finestra e il posizionamento di un condizionatore d'aria sulla parte destra<ref>[http://notizie.tiscali.it/media/11/05/marta_russo.jpg_415368877.jpg Fotografia della finestra]</ref> (della persona che si affacci al davanzale) a ostruire in parte la visuale, sarebbe stato assai improbabile nel modo descritto (senza sporgersi affatto dalla finestra)<ref>Rita Di Giovacchino, ''Il libro nero della Prima Repubblica'', Fazi, pag. 215</ref>; è stato anche detto che un simile tiro sarebbe stato difficile anche per un tiratore esperto (Giovanni Scattone aveva prestato servizio militare nei [[Carabinieri]]<ref>[http://www.repubblica.it/online/cronaca/martarusso/motivazioni/motivazioni.html ''Marta Russo: "Scattone sparò consapevolmente"'']</ref> ma, a parte questo, non era un esperto nell'uso delle armi; infatti non fu possibile dimostrare alcune indiscrezioni che lo volevano frequentatore di poligoni di tiro)<ref name=mori>[http://www.earmi.it/varie/scienze%20forensi.html Edoardo Mori, ''Drammatica situazione delle scienze forensi in Italia'']</ref>
* un testimone dello sparo non vide nessuno dalle finestre dell'aula 6, che erano presumibilmente chiuse<ref name=verit/>
[[File:Taradash marco.jpg|upright=0.7|thumb|Il deputato Marco Taradash]]
Al processo le fu anche chiesto: ''"se i colpevoli sono Scattone e Ferraro, e Lei sapeva quindi che l’uomo in precedenza fermato era innocente, perché non si è fatta viva per scagionarlo?"'' e la Alletto rispose: ''“Mica è un mio parente”''; questa dichiarazione (la teste affermò di non aver capito la domanda) fu usata dalla difesa per tentare di indebolirne la testimonianza.<ref name=parente>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/settembre/18/Alletto_sono_comportata_madre_famiglia_co_0_98091812824.shtml ''Alletto: mi sono comportata da madre di famiglia'']</ref>
 
=====La polemica politica=====
Dopo l'intervento di Prodi, ci furono interrogazioni parlamentari. La Alletto denunciò poi per [[diffamazione]] il deputato di [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] [[Marco Taradash]] e ottenne il suo [[rinvio a giudizio]]<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1999/febbraio/13/Oggi_vinto_dopo_co_10_9902134020.shtml|titolo=Gabriella Alletto ottiene il rinvio a giudizio di Taradash|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Brogi Paolo|data=13 febbraio 1999|accesso=23 febbraio 2013}}</ref>.
 
Il deputato aveva denunciato una "montatura giudiziaria" e affermato che «a me sembrano testimonianze costruite a tavolino in cambio delle quali almeno due hanno avuto la garanzia dell'impunità» e che la Alletto aveva subito un condizionamento simile all'[[ipnosi]] da parte di due agenti dei [[servizi segreti]]; viene fatto il nome di Aurelio Mattei, criminologo e funzionario del [[SISDE]], collaboratore di uno dei periti dell'accusa, Francesco Bruno.<ref>[http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2001/09/08/VB802.html ''IL RUOLO DEI SERVIZI SEGRETI Ecco gli omicidi irrisolti in cui compare sempre uno 007'']</ref>
 
Venne dai difensori fatta anche l'ipotesi di un [[falsi ricordi|falso ricordo]], di una confusione con un altro giorno, e con un altro oggetto somigliante a una pistola.<ref name=comitato2>Comitato per la Difesa di Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, ''Le cosiddette piste alternative''</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/dicembre/16/Alletto_ipnotizzata_perche_accusasse_co_0_97121615487.shtml ''"Alletto ipnotizzata perché accusasse"'']</ref><ref>[http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1999/02/12/Cronaca/ALLETTO-TARADASH-RINVIATO-A-GIUDIZIO_163700.php ''Alletto: Taradash rinviato a giudizio'']</ref>
 
====Condanna dei tre imputati====
I pm chiesero la condanna di Scattone e Ferraro a 18 anni di reclusione per concorso in omicidio volontario causato da dolo eventuale (ma con la concessione delle attenuanti generiche), e per detenzione illegale di arma da fuoco, e, per favoreggiamento, cinque anni e 9 mesi per Liparota e quattro per Romano (che verrà invece assolto con formula piena).<ref>[http://www.repubblica.it/online/fatti/martarusso/martarusso/martarusso.html ''Marta Russo: chiesti 18 anni per Scattone e Ferraro'']</ref>
 
Il dibattimento di primo grado, tra i giudici anche [[Giancarlo De Cataldo]]<ref>[http://unpopperuno.com/2007/10/11/poetic-justice-il-caso-marta-russo-dieci-anni-dopo/ Guido Vitiello, ''Poetic Justice. Il caso Marta Russo, dieci anni dopo'']</ref>, si concluse con la condanna di Giovanni Scattone per [[omicidio colposo]] con aggravante della [[colpa cosciente]] (escludendo quindi il [[dolo (diritto)|dolo]]<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2001/febbraio/09/Marta_Russo_scontro_sulla_sentenza_co_0_0102097036.shtml|titolo= Marta Russo, scontro sulla sentenza|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Haver Flavio|data=9 febbraio 2001|accesso=23 febbraio 2013}}</ref>) a 7 anni, e di Salvatore Ferraro e Francesco Liparota per [[favoreggiamento]] a 4 e 3 anni rispettivamente, e con la legittimazione dell'operato dei pubblici ministeri nel corso dell'interrogatorio della Alletto.<ref name=magi>[http://www.repubblica.it/online/cronaca/martarusso/martarusso/martarusso.html ''Marta Russo, prosciolti i magistrati romani'']</ref>
 
====La campagna innocentista e l'appello====
Dopo la sentenza, Scattone e Ferraro, nel frattempo scarcerati verso la fine del [[1999]] e posti agli arresti domiciliari, furono illecitamente invitati in esclusiva a [[Porta a Porta]] dietro compenso di 130 milioni di lire ciascuno. [[Agostino Saccà]], al tempo direttore di [[RaiUno]], fu indagato in concorso con altri per «mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice»<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1999/dicembre/12/Sacca_direttore_Rai_indagato_per_co_0_99121210318.shtml|titolo=Saccà, direttore di RaiUno indagato per i milioni dati a Scattone e Ferraro|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Haver Flavio|data=12 dicembre 1999|accesso=23 febbraio 2013}}</ref>. Fu comunque un [[processo mediatico]], con innocenti e colpevolisti, come se ne sarebbero visti altri in seguito, con risonanza anche internazionale e politica; ci si domandò nei dibattiti e da parte di giuristi, anche in seguito, se le pene erano basse per reale convincimento dei giudici della non dolosità, oppure perché si era consci (pur non volendo ammetterlo) che Scattone e Ferraro erano un [[capro espiatorio]], e venne fatto un paragone con altri fatti, come il caso dell'[[Assassinio di John Fitzgerald Kennedy|omicidio Kennedy]] (con [[Lee Harvey Oswald]] e la cosiddetta "pallottola magica"), o quello di [[Adriano Sofri]].<ref>[http://www.xos.it/capri_espiatori_massa.pdf Osvaldo Duilio Rossi, ''Capri espiatori di massa'', 2011, pag. 2-3]</ref>
 
Intervenne anche l'ex direttore del più importante quotidiano italiano (il [[Corriere della sera]]), [[Paolo Mieli]], che affermò: {{quote|Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro sono manifestamente innocenti.<ref>[http://www.webalice.it/guido.vitiello/tavolarotonda.htm ''Tavola rotonda sul tema: "Informazione e giustizia: un rapporto difficile"'']</ref>}} Si costituì un Comitato per la difesa di Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro (non legata agli avvocati ufficiali Siniscalchi, Rossi e Petreilli), per iniziativa del francesista [[Alberto Beretta Anguissola]], e a cui aderirono [[Alessandro Figà Talamanca]], [[Guido Vitiello]] e altri 148 cittadini<ref>[http://www.webalice.it/guido.vitiello/adesioni.htm Adesioni al Comitato pro Scattone e Ferraro]</ref>, con lo scopo di sostenere moralmente ed economicamente i due assistenti universitari; appoggiarono la campagna innocentista anche l'ex Rettore della Sapienza [[Giorgio Tecce]], lo scrittore [[Vincenzo Cerami]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/08/10/cerami-ma-contano-solo-fatti.html ''Cerami: ma contano solo i fatti'']</ref>, lo storico [[Giovanni Sabbatucci]], i politici [[Marco Taradash]] e [[Daniele Capezzone]].<ref>[http://www.webalice.it/guido.vitiello/ Comitato per la difesa di Scattone e Ferraro]</ref>
{{quote|Non solo manca la certezza che lo sparo sia partito da quella finestra (e questo già lo si sapeva), ma c'è qualche buon motivo in più per pensare che lo sparo non sia partito da lì; e che dunque tutto l'improbabile scenario costruito dall'accusa (due giovani studiosi incensurati si procurano, non si sa come, una pistola, mai ritrovata, e la usano per sparare a casaccio da una finestra colpendo a morte la povera studentessa: il tutto in un luogo aperto al pubblico e alla presenza di testimoni che li conoscono bene) sia fondato praticamente sul nulla.|Giovanni Sabbatucci}}
 
Nel processo di appello fu confermata la sentenza di primo grado, con un lieve aumento della pena (8 e 6 anni) perché Scattone fu accusato anche di [[detenzione abusiva di armi|detenzione illegale]] di [[arma da fuoco]]. Francesco Liparota fu condannato anch'egli per [[favoreggiamento]], a 4 anni.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2001/maggio/05/Ecco_perche_Scattone_sparo_co_10_0105054850.shtml|titolo="Ecco perché Scattone sparò "|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Haver Flavio|data=5 maggio 2001|accesso=23 febbraio 2013}}</ref>
 
===Annullamento della Cassazione e nuovo appello===
Il 6 dicembre 2001, la Corte di Cassazione, su richiesta anche del Procuratore Generale che avrebbe voluto una condanna più severa, ma definì comunque illogiche e contradditorie molte prove, annullò la sentenza di appello.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/ottobre/19/Delitto_Marta_Russo_stato_diavolo_co_0_0210191023.shtml|titolo=Delitto Marta Russo «È stato il diavolo a premere il grilletto»|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Haver Flavio|data=19 ottobre 2002|accesso=23 febbraio 2013}}</ref>
Il giudice accolse però le motivazioni dei difensori - criticando le prove e le modalità delle indagini - che parlavano di «illogicità», «inadeguatezza», «nullità della perizia balistica del prof. Compagnini», e della «critica infondata ed immotivata cui è stata sottoposta la perizia collegiale disposta in primo grado» ed effettuata dal prof. Torre, assieme a Romanini e Benedetti, e affermando, al di là della dichiarazione di innocenza, che le pene erano eccessive per un delitto giudicato colposo.<ref>[http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=MRRLaSentenzaDellaCassazionedocumen ''Marta Russo, la sentenza della Cassazione del 2001'']</ref>
 
Il secondo processo di appello, invece, confermò le condanne ribadendo l'impianto precedente, ma con pene più miti: sei anni per Scattone, quattro per Ferraro, due per Liparota.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/maggio/05/Condanna_piu_severa_Scattone_co_10_030505020.shtml|titolo=«Condanna più severa a Scattone»|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Haver Flavio|data=5 maggio 2003|accesso=23 febbraio 2013}}</ref>
 
=== Condanna definitiva di Scattone e Ferraro e assoluzione di Liparota (Cassazione, 2003) ===
Il 15 dicembre [[2003]] la V Sezione Penale della [[Corte di Cassazione]], nell'assolvere l'usciere Francesco Liparota<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2004/luglio/23/Liparota_era_terrorizzato_Cassazione_non_co_9_040723056.shtml|titolo=«Liparota era terrorizzato» La Cassazione: non è punibile|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Redazione|data=23 luglio 2004|accesso=24 febbraio 2013}}</ref>, condannò in via definitiva Giovanni Scattone (eliminando però il reato di detenzione illegale di arma, e costituendo così una nuova incongruenza, dato che Scattone non aveva mai avuto nessuna arma regolarmente detenuta) a 5 anni e quattro mesi, e Salvatore Ferraro a 4 anni e due mesi<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2004/aprile/03/Marta_Russo_libero_Scattone_Voglio_co_9_040403055.shtml|titolo=Marta Russo, libero Scattone «Voglio un lavoro e dei figli»|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Di Gianvito Lavinia|data=3 aprile 2004|accesso=23 febbraio 2013}}</ref>. Liparota venne assolto perché «non punibile» poiché il suo favoreggiamento - secondo la sentenza - fu frutto solo delle minacce ricevute dagli altri due. Egli stesso però negò, anche dopo l'assoluzione, di avere ricevuto minacce dagli assistenti universitari, dicendo che fu ''«un processo-farsa, niente di tutto questo è mai stato vero»''.<ref name=liparota2/>
 
Dalla sua assoluzione, Francesco Liparota svolge attività di avvocato nello studio del fratello Fabio.<ref>[http://www.liparota.it/pages/ita/content/professionisti___avvocati.php Studio Legale Liparota - ''I professionisti'']</ref>
 
Scattone, che avrebbe potuto scontare la maggioranza della pena ai domiciliari, rifiutò di confessare il delitto e preferì andare in carcere per finire di scontare gli anni rimanenti (rimarrà a [[carcere di Rebibbia|Rebibbia]] per un altro anno). Ferraro sconterà il resto della pena ai domiciliari.<ref>[http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=SCATTONE+Giovanni Giovanni Scattone - Biografia]</ref> Il pg Antonio Marini dichiara che ''«volevamo che i giudici scrivessero soltanto tre parole: "sono stati loro", cioè che fosse riconosciuta la responsabilità di Scattone e Ferraro, e questo è avvenuto. Non ci interessava il resto»''.<ref>[http://www.repubblica.it/2003/l/sezioni/cronaca/marta/marta/marta.html ''Marta Russo, Scattone e Ferraro condannati anche in Cassazione'']</ref> La famiglia di Marta Russo si disse soddisfatta della conclusione, accettando la tesi dell'omicidio colposo ad opera dei due condannati, mentre Giovanni Scattone annunciò invece che avrebbe voluto chiedere la revisione del processo<ref>[http://archivio.panorama.it/archivio/Scattone-e-Ferraro-pene-ridotte-ma-confermate ''Scattone e Ferraro: pene ridotte ma confermate'']</ref>, cosa ribadita nel [[2011]] ma finora mai richiesta<ref>[http://magazine.excite.it/risarcimento-marta-russo-stabilito-un-un-milione-N73584.html ''Marta Russo, stabilito il risarcimento di un milione di euro'']</ref>: ''«Ho la coscienza pulita, perché sono innocente e con l’omicidio di Marta Russo io non c’entro.'' <small>[I genitori di Marta]</small> ''sono sempre stati colpevolisti e questo per me è un grande dolore»''.<ref>[http://qn.quotidiano.net/cronaca/2011/11/26/626805-scattone_coscienza_pulita_sono_innocente.shtml ''Scattone: "Ho la coscienza pulita, sono innocente"'']</ref>
 
=== Procedimenti correlati ===
Nel luglio [[2005]] Giovanni Scattone accusò il giornalista [[Paolo Occhipinti]] e la [[Rcs MediaGroup|RCS]] di violazione del diritto della personalità per un articolo pubblicato sul settimanale ''[[Oggi (rivista)|Oggi]]'', ma perse la causa di risarcimento dei danni, con addebito a suo carico delle spese processuali.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/luglio/28/Negato_risarcimento_Giovanni_Scattone_co_10_050728031.shtml|titolo=Negato risarcimento a Giovanni Scattone|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Redazione online|data=28 luglio 2005|accesso=24 febbraio 2013}}</ref>
 
Nell'ottobre [[2005]] l'[[investigatore privato]] e [[criminologo]]<ref>[http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/nicotri-opinioni/meredith-kercher-uccisa-solo-da-guede-2145715/ ''Meredith Kercher “uccisa solo da Guede”: Carmelo Lavorino, criminologo, convinto'']</ref> Carmelo Lavorino (ma non del deputato Marco Taradash, prosciolto) fu condannato a un anno e mezzo di [[reclusione]] (pena sospesa) per [[calunnia]] nei confronti degli investigatori dell'accusa e di Gabriella Alletto<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/ottobre/15/Marta_Russo_non_complotto__co_10_051015029.shtml|titolo=«Marta Russo, non ci fu complotto»|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Di Gianvito Lavinia|data=15 ottobre 2005|accesso=24 febbraio 2013}}</ref>.
 
Nel [[2010]], il deputato [[Daniele Capezzone]], che aveva seguito il caso - definendolo "caso di giustizia [[Situazione kafkiana|kafkiana]] (cioè italiana)"<ref>[http://old.radicali.it/view.php?id=42980 ''Scattone. Capezzone: spero che finisca accanimento contro di lui'']</ref> -, fu condannato in via definitiva per diffamazione a mezzo stampa, per aver definito "teppistico" il comportamento di alcuni magistrati romani nel caso Marta Russo, in particolare quello del pm Carlo Lasperanza, dichiarazione resa nel [[2002]] quando era ancora segretario [[Radicali Italiani|radicale]].<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Cassazione-condannato-Capezzone-diede-dei-teppisti-alle-toghe_10239088.html|titolo=Cassazione: condannato Capezzone, diede dei 'teppisti' alle toghe|pubblicazione=[[Adnkronos]] |giorno=12|mese=02|anno=2010|accesso=13 febbraio 2010}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2010/02/12/news/capezzone_condannato-2271230/|titolo=Definì 'teppista' un magistrato Capezzone condannato in Cassazione|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=12|mese=02|anno=2010|accesso=13 febbraio 2010}}</ref>
 
Nel maggio [[2011]] la XIII Sezione del Tribunale Civile di Roma, presieduta dal giudice Roberto Parziale, condannò Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro al risarcimento di un milione di euro ai familiari di Marta Russo - i genitori, Donato e Aureliana, e la sorella Tiziana - e al pagamento delle spese giudiziarie, stabilendo inoltre che La Sapienza non può essere ritenuta responsabile della morte della ragazza. Il solo Ferraro - pur non essendo stato dichiarato come colui che impugnava l'arma<ref>[http://notizie.radicali.it/articolo/2012-12-06/editoriale/condannati-preventivi-una-galleria-degli-orrori ''"Condannati preventivi": una galleria degli orrori'']</ref> - fu condannato a versare all'università 28 mila euro come risarcimento dei danni di immagine.<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/11_maggio_05/marta-russo-risarcimento_0fe5484a-7760-11e0-a006-4d571262b3cd.shtml|titolo=Morte di Marta Russo, Scattone e Ferraro dovranno risarcire la famiglia|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Redazione online|data=5 maggio 2011|accesso=24 febbraio 2013}}</ref>
 
Scattone chiede poi pubblicamente a Gabriella Alletto di ritrattare la testimonianza, vista la prescrizione di un eventuale calunnia. Nell'aprile [[2013]] la Corte di Cassazione confermò il risarcimento delle spese del giudizio e della detenzione carceraria per € 300.468 a carico di Ferraro e a favore dello Stato italiano, motivando la sentenza con le circostanze che «il soggetto non si trova in stato di indigenza» e che «l’adempimento non comporta uno squilibrio del suo bilancio tale da precludere il suo recupero e il reinserimento sociale»<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/19/marta-russo-cassazione-conferma-oltre-300mila-euro-di-spese/568738/ Fonte: Il Fatto Quotidiano, 18.04.2013, "Marta Russo, Cassazione conferma oltre 300mila euro di spese"]</ref>.
 
== Commemorazioni ==
Il 26 maggio [[2001]] la seconda edizione del torneo di scherma «Trofeo Marta Russo» è diventato internazionale. Dal [[2004]] ha cambiato denominazione in «Una stella per Marta».
 
Nel [[2001]] fu dedicato a Marta Russo un parco nel quartiere [[Labaro]] in Roma, adiacente a via Gemona del Friuli.<ref>[[Corriere della Sera]] articolo del 29 dicembre 2001 [http://archiviostorico.corriere.it/2001/dicembre/29/parco_per_Marta_Russo_una_co_10_01122910101.shtml]</ref>
 
Dal 14 maggio [[2003]] si svolge il premio «Marta Russo. La Donazione degli organi: gesto d'amore a favore della vita», rivolto agli studenti degli istituti di scuola media superiore di Roma e provincia, promosso dall'Associazione Marta Russo e dalla Provincia di Roma.
 
Il 5 maggio [[2010]] l'Istituto Comprensivo ''Via Italo Torsiello'' di Roma, frazione di [[Trigoria]], fu intitolato a Marta Russo con una [[cerimonia]] alla quale parteciparono i genitori della ragazza.
 
== Fine pena di Scattone e Ferraro e successive polemiche ==
Nel settembre 2003 Salvatore Ferraro fu ingaggiato come consulente per la sceneggiatura di un film su un ''[[serial killer]]''<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/settembre/24/Ferraro_cinema_Esperto_per_serial_co_10_030924005.shtml|titolo=Ferraro si dà al cinema. «Esperto» per un serial killer|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Haver Flavio|data=24 settembre 2003|accesso=23 febbraio 2013}}</ref>. Ha scritto anche alcuni spettacoli teatrali.<ref>[http://www.errorigiudiziari.com/io-killer-innocente-di-marta-russo-ora-metto-in-scena-la-cattiva-giustizia/ ''Io, killer innocente di Marta Russo ora metto in scena la cattiva giustizia'']</ref> Nel 2005 finì di scontare la pena ai domiciliari. Ferraro è inoltre divenuto un militante del [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]], tra i responsabili dell'[[Radicalismo in Italia#Il Detenuto Ignoto|Associazione "Il Detenuto Ignoto"]] (da lui fondata con Irene Testa), e ha lavorato anche come collaboratore della Camera dei deputati dal 2006 al 2008, durante il [[governo Prodi II]], assunto da [[Daniele Capezzone]] che era allora deputato della [[Rosa nel Pugno]] e Presidente della Commissione Attività Produttive.<ref>[http://old.radicali.it/view.php?id=49241 ''Adesioni al digiuno di dialogo con la Commissione giustizia della Camera per l'Amnistia'']</ref><ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/10_Ottobre/22/ferraro.shtml ''Un lavoro alla Camera, polemica su Ferraro'']</ref>
 
Nel 2011, scontata la pena, prima in carcere (fino al 2004) poi ai [[affidamento in prova|servizi sociali]] fino al 2006, e non interdetto dai pubblici uffici in quanto ritenuto responsabile di delitto colposo e non volontario, Giovanni Scattone ottenne una supplenza in storia e filosofia presso il [[Liceo scientifico statale Camillo Cavour|liceo scientifico Cavour]] di Roma, dove aveva studiato Marta Russo, generando pareri contrastanti tra insegnanti, genitori e studenti riguardo la sua riammissione all'insegnamento.<ref>[http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/11/25/news/scattone_nella_scuola_di_marta_russo_la_preside_devo_obbedire_alla_legge-25578084/?ref=HREC1-7 Fonte: La Repubblica, 26.11.2011, "Scattone nella scuola di Marta Russo. La madre: «Non dovrebbe educare i giovani»"]</ref><ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/videostory/primopiano/2011/11/29/visualizza_new.html_12161927.html Fonte: Ansa,29.11.2011,"La mamma di un'allieva di Scattone",]</ref><ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/26/UNO_SBAGLIO_CHE_RINNOVA_DOLORE_co_10_111126003.shtml|titolo=UNO SBAGLIO CHE RINNOVA IL DOLORE|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Fregonara Gianna|data=26 novembre 2011|accesso=24 febbraio 2013}}</ref> Dopo un periodo di polemiche accese, Scattone decise di abbandonare l'incarico, nonostante fosse la sua principale fonte di sostentamento nonché di pagamento dei risarcimenti civili e processuali.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2011/dicembre/01/Scattone_Rinuncio_alla_cattedra_co_10_111201008.shtml|titolo=Scattone: «Rinuncio alla cattedra»|editore=''[[Il Corriere della Sera]]''|autore=Fregonara Gianna|data=26 novembre 2011|accesso=24 febbraio 2013}}</ref> Tornò poi a insegnare filosofia nel liceo ''Primo Levi''<ref>[http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/cronaca/scatto/scatto/scatto.html Scattone dal carcere alla cattedra insegna storia e filosofia al liceo], ''La Repubblica'', 6 ottobre 2005.</ref>, e in anni successivi come [[insegnante]] supplente di [[discipline umanistiche|materie umanistiche]] in altri licei.<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09/30/marta-russo-scattone-fara-il-professore-di-liceo-supplente-di-storia-fino-a-giugno/1138377/ ''Marta Russo, Scattone farà il professore di liceo: supplente di storia fino a giugno'']</ref><ref>[http://www.ilgiornale.it/news/scattone-lotta-studentescacritica-prof-assassinoma-alunni.html ''Scattone, Lotta Studentesca critica il prof: "Un assassino" Ma i genitori degli studenti si oppongono: "Un ottimo insegnante"'']</ref>
 
==Televisione==
La miniserie televisiva ''Morte di una ragazza perbene'' (1999) si ispirò vagamente all'omicidio di Marta Russo.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/08/13/si-ispira-al-caso-marta-russo-morte.html ''Si ispira al caso Marta Russo Morte di una ragazza perbene il film tv che Luigi Perelli sta girando a Belgrado'']</ref>
==Letteratura==
* [[Aldo Nove]], ''Marta Russo'', racconto contenuto nel volume ''[[Superwoobinda]]'' (1998)
 
== Note ==
{{references}}
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro | Giovanni | Valentini | Il mistero della Sapienza. Il caso Marta Russo | 1999 | Baldini e Castoldi }}
* {{cita libro |autore1= [[Alberto Beretta Anguissola]]|autore2=[[Alessandro Figà Talamanca]] | titolo=La prenderemo per omicida. Caso Marta Russo: il dramma di Gabriella Alletto | anno=2001 | editore=Koinè }}
* {{cita libro | Marco | Catino | Sociologia di un delitto. Media, giustizia e opinione pubblica nel caso Marta Russo | 2001 | Luca Sossella | Roma }}
* {{cita libro | autore=[[Salvatore Ferraro (1967)|Salvatore Ferraro]] | titolo=Il dito contro. Memoriale del processo per l'assassinio di Marta Russo | anno=2001 |editore=Avagliano|altri=prefazione di [[Vittorio Feltri]]}}
* {{cita libro | Rita | Di Giovacchino | Il libro nero della Prima Repubblica | 2005 | Fazi }}
* {{cita libro | Sabina |Marchesi | I processi del secolo. Enigmi, retroscena, orrori e verità in trenta casi giudiziari italiani da Gino Girolimoni a Marta Russo| 2008 |Olimpia}}
* {{cita libro |autore1= [[Massimo Picozzi]]|autore2=[[Carlo Lucarelli]] | titolo=La nera. Storia fotografica di grandi delitti italiani dal 1946 a oggi| anno=2008 | editore=Mondadori }}
* {{cita libro | Nino | Luca | Parentopoli. Quando l'università è affare di famiglia | 2009 | Marsilio}}
* {{cita libro |autore= [[Ferdinando Imposimato]] | titolo=L'errore giudiziario: aspetti giuridici e casi pratici | anno=2009 | editore=Giuffrè}}
* {{cita libro |autore= Annalisa Chirico | titolo=Condannati preventivi. Le manette facili di uno Stato fuorilegge | anno=2012| editore=Rubbettino}}
 
==Voci correlate==
*[[Processo mediatico]]
*[[Giorgiana Masi]]
*[[Caso Montesi]]
*[[Paolo Broccatelli]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.sanfelicecirceo.eu/circeo-manifestazioni/94-giochi-senza-frontiere-2014-circeo.html|Giochi senza frontiere italiani - L'Italia Gioca 2014}}
*[http://www.martarusso.org/ Associazione Marta Russo]
* {{cita web|http://www.giochisenzafrontiere.net|Sito di JSFnet Italia}}
*[http://www.federscherma.it/62-news-importate/news-secondarie/24980-una-stella-per-marta-sabato-a-roma-la-14esima-edizione-dell-evento-di-scherma Una stella per Marta - Federazione Italiana Scherma]
* {{cita web | 1 = http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/giochi-senza-frontiere/713/default.aspx | 2 = Giochi senza frontiere - Una platea per l'Europa | accesso = 30 ottobre 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121220095345/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/giochi-senza-frontiere/713/default.aspx | dataarchivio = 20 dicembre 2012 | urlmorto = sì }}
*[http://giovanniscattone.blogspot.it/2012/03/lopinione-del-professor-sabbatucci.html ''L'opinione del prof. Sabbatucci'', riportata sul blog di Giovanni Scattone] - articolo dello storico [[Giovanni Sabbatucci]]
* {{cita web|http://jsfnetfrance.free.fr/|Sito di JSFnet France|lingua=fr}}
*[http://www.webalice.it/guido.vitiello/ Comitato per la Difesa di Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro]
* {{cita web|http://spielohnegrenzen.webs.com/|Sito di JSFnet Deutschland|lingua=de}}
*[http://www.misteriditalia.it/altri-misteri/marta%20russo/ Misteri d'Italia: Il caso Marta Russo]
* {{cita web|http://www.freewebs.com/jsfnet/|Sito di JSFnet Greece|lingua=el}}
*[http://www.misteriditalia.it/altri-misteri/marta%20russo/11Assassinosconosciuo.pdf ''Assassino sconosciuto''] - la versione di Giovanni Scattone (uno dei due condannati in via definitiva), da ''L'Europeo'', n. 3, 2007
* {{cita web|http://www.jsf.hiddentigerbooks.co.uk/|Sito di JSFnet United Kingdom|lingua=en}}
*[http://www.webalice.it/guido.vitiello/letterascattone.htm Lettera di Giovanni Scattone ai giudici della Cassazione]
* {{cita web|http://www.jsfcz.czechian.net/jsfnetcz.html|Sito di JSFnet Czechian|lingua=cz}}
 
* {{cita web|1=http://www.jatekhatarok.webs.com|2=Sito di JSFnet Hungary|lingua=hu|accesso=2 giugno 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170305182813/http://jatekhatarok.webs.com/|dataarchivio=5 marzo 2017|urlmorto=sì}}
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* {{cita web|http://jsfnetyu.webs.com/|Sito di JSFnet Ex-Yugoslavia|lingua=sl}}
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* {{cita web|1=http://jsfnetnl.webs.com/|2=Sito di JSFnet Netherlands|lingua=nl|accesso=17 febbraio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110819035601/http://jsfnetnl.webs.com/|dataarchivio=19 agosto 2011|urlmorto=sì}}
 
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