Guido Andloviz e Koželuh: differenze tra le pagine

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{{Disambigua}}
{{Bio
|Nome = Guido
|Cognome = Andlovitz
|Sesso = M
|LuogoNascita = Trieste
|GiornoMeseNascita = 7 marzo
|AnnoNascita = 1900
|LuogoMorte = Grado
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1971
|Epoca = 1900
|Attività = designer
|Attività2 = ceramista
|Attività3 = architetto
|Nazionalità = italiano
}}
 
* '''[[Alois Koželuh]]''' (1902–1967) – tennista cecoslovacco
Nasce a Trieste da Edoardo, farmacista a Grado, e Carmela Pasqualis.
* '''[[Antonín Koželuh]]''' (1898–1968) – calciatore ceco
<br>Nel 1918 la sua famiglia si trasferisce a Firenze dove frequenta l’Istituto Tecnico Galileo Galilei. In seguito frequenta la [[Accademia di belle arti di Brera|Reale Accademia di Belle Arti di Brera]], dove è allievo di [[Piero Portaluppi]], e si laurea in architettura al [[Politecnico di Milano]].
* '''[[Jan Antonín Koželuh]]''' (1738–1814) – compositore, maestro di cappella e insegnante di musica ceco
 
* '''[[Jan Koželuh (tennista)]]''' (1904–1779) – tennista ceco
Appena laureato, nel [[1923]] inizia a collaborare come consulente artistico alla SCI (acronimo di ''Società Ceramica Italiana'') di [[Laveno Mombello]] introdottovi dal suo maestro Portaluppi.
* '''[[Karel Koželuh]]''' (1895–1950) – tennista, calciatore e hockeista su ghiaccio cecoslovacco
<br>Imposta una produzione che nei primi tempi si ispira ai modelli francesi, ma in seguito si avvicina maggiormente a modi tedeschi e viennesi. Si cimenta anche nel disegnare opere nel nuovo stile [[Futurismo|futurista]].
* '''[[Leopold Koželuh]]''' (1747–1818) – compositore, pianista ed editore musicale ceco
<br>Nel 1927 con SCI partecipa, presso la [[Villa Reale di Monza]], alla [[III Biennale di Monza|III Mostra Internazionale delle Arti Decorative]] raccogliendo il personale apprezzamento di [[Giovanni Papini|Papini]].
 
Nel [[1927]] diventa direttore della produzione dedicandosi alla progettazione di manufatti caratterizzati da forme e decori intercambiabili per combinare così il design di alto livello con la produzione di serie.
Gli anni dal 1926 e il 1929 sono i più proficui della sua opera quando, vicino alle linee di pensiero di [[Giò Ponti]], alla fine degli anni ’20 opera una rivisitazione dei decori e delle forme del Settecento lombardo riproponendone versioni moderne, soprattutto dei lavori di Clerici, che ebbero immediato successo di pubblico e di critica.
[[File:Guido andlovitz per società ceramica italiana, servizio da tè, laveno 1933, 01.JPG|thumb|destra|G.Andlovitz <br> Servizio da tè, 1933]]
 
Tra gli anni Venti e gli anni Quaranta progetta per la SCI una serie di oggetti di grande innovazione stilistica e di notevole purezza formale i cui esempi migliori sono forse quelli privi di decorazione, tra cui possiamo certamente annoverare il famoso ''vaso globulare'' (denominato vaso 1316) messo in produzione nel [[1936]] e considerato un vero capolavoro dell'arte ceramica del Novecento europeo.
 
Nel [[1940]] è presente alla [[Triennale di Milano|Triennale di d'Arte di Milano]] con un ''grande vaso in grès'' con decoro di architetture della Roma Imperiale che riscuote un grande successo.
 
Agli anni ’50 si possono far risalire i suoi progetti architettonici per la realizzazione di case per i lavoratori in Laveno Mombello, testimonianza della poliedricità delle sue competenze.
<br>Alla fine degli anni Cinquanta lascia la direzione della SCI.
 
Nel ''Museo Internazionale del Design ceramico'' di Laveno – Mombello una intera sala gli è stata dedicata e raccoglie una selezione delle sue opere più famose. Suoi disegni, studi e schizzi preparatori sono invece raccolti negli archivi comunali.
 
== Bibliografia ==
* A.Pansera, M.T. Chirico, ''Il decoro in tavola: forme e colori di Guido Andloviz'', Allemandi, Torino, 2011
* E.Bossaglia, E.Biffi Gentili, M.DeGrassi, ''Guido Andloviz: designer e direttore artistico per quarant'anni di ceramica industriale italiana'', 1923-1961, catalogo della Mostra, Ed.Laguna, Monfalcone, 1995