Castello del Valentino e Take It Off The Top: differenze tra le pagine

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{{S|singoli rock}}
{{F|palazzi d'Italia|dicembre 2013|arg2=patrimoni dell'umanità}}
{{Album
{{Edificio civile
|titolo = Take It Off The Top
|nome edificio = Castello del Valentino
|artista = Dixie Dregs
|immagine = Valentino castle.jpg
|tipo album = Singolo
|didascalia =
|paeseanno = ITA1978
|durata = 4:06
|divamm1 = [[Piemonte]]
|album di provenienza = [[What If (Dixie Dregs) |What If]]
|città = Torino
|genere = Rock progressivo
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è ambigua -->
|indirizzoetichetta = [[ParcoCapricorn del ValentinoRecords]]
|produttore = Ken Scott
|latitudine = 45.05485
|registrato = Chateau Recorders, [[Los Angeles]]
|longitudine = 7.684922
|formati = [[Long playing|LP]], [[45 giri|7"]]
|stato = <!-- di default è "in uso" -->
|successivo = [[Punk Sandwich]]
|periodo costruzione = XVI secolo
|anno successivo = 1979
|inaugurazione =
|demolito =
|distrutto =
|ricostruito = 1638
|stile =
|uso = Universitario
|altezza =
|altezza antenna/guglia =
|altezza tetto =
|altezza ultimo piano =
|piani = 4
|area calpestabile =
|ascensori =
|costo =
|architetto = Carlo e Amedeo di Castellamonte
|ingegnere =
|appaltatore =
|costruttore =
|proprietario =
|committente = Maria Cristina di Borbone-Francia
}}
'''''Take It Off The Top''''' è il primo singolo del [[gruppo musicale]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]], [[Dixie Dregs]] estratto nel [[1978]] dal terzo [[album in studio]] [[What If (Dixie Dregs)|What If]].
 
== Tracce ==
{{UNESCO
Musiche di [[Steve Morse]].
|tipoBene = patrimonio
;7"
|nome = Castello del Valentino
* Lato A
|nomeInglese = Residences of the Royal House of Savoy
{{Tracce
|immagine =
|Titolo1 = Take It Off The Top
|anno = 1997
|Durata1 = 4:06
|tipologia = architettonico
}}
|criterio = C (i) (ii) (iv) (v)
* Lato B
|pericolo = Nessuna indicazione
{{Tracce
|link = 823
|Titolo1 = Little Kids
|Durata1 = 2:03
}}
;LP
{{Tracce
|Titolo1 = Take It Off The Top
|Durata1 = 4:06
|Titolo2 = Little Kids
|Durata2 = 2:03
}}
[[File:Castello del valentino - spaccato.jpg|thumb|Lo spaccato del castello]]
 
== Formazione ==
Il '''castello del Valentino''' è un edificio storico di [[Torino]], situato nell'omonimo [[Parco del Valentino]] sulle rive del [[Po]]. Oggi è proprietà del [[Politecnico di Torino]] e ospita i corsi di laurea (triennali e magistrali) in Architettura.<ref>{{Cita web |url =http://www.cestor.it/atenei/1polito.htm |titolo =Politecnico di Torino |citazione = Facoltà di Architettura - Sede: Castello del Valentino |accesso = 30 aprile 2017 |urlarchivio = |dataarchivio = |urlmorto = }}</ref>
;Dixie Dregs
* [[Steve Morse]] – [[chitarra elettrica|chitarra]], [[banjo]]
* [[Mark Parrish]] – [[tastiera elettronica|tastiere]]
* [[Allen Sloan]] – [[violino]], [[Viola (strumento musicale)|viola]]
* [[Andy West]] – [[basso elettrico|basso]]
* [[Rod Morgenstein]] – [[batteria (strumento musicale)|batteria]]
 
;Produzione
Dal 1997 il castello è inserito nella lista del [[patrimonio dell'umanità]] come elemento parte del sito seriale [[UNESCO]] ''[[Residenze sabaude in Piemonte|Residenze Sabaude]]''.
* Ken Scott – [[produttore discografico|produzione]]
 
== StoriaClassifiche ==
{|class="wikitable"
L'antico castello fu acquistato da [[Emanuele Filiberto di Savoia]], il duca Testa di Ferro, su consiglio di [[Andrea Palladio]].
!Classifica (1978)
!Posizione<br />massima
|-
|[[Billboard Hot 100|Stati Uniti]]<ref>{{Cita web|url=https://www.musicvf.com/songs.php?page=artist&artist=Dixie+Dregs&tab=albumchartstab&sort=songdown&filter=all|titolo=Dixie Dregs Albums|accesso=13 giugno 2019|lingua=en|sito=[[Billboard 100]]}}</ref>
|align="center"|102
|}
 
== Curiosità ==
Nel 1580, alla morte del duca, il castello passava all'erede [[Carlo Emanuele I di Savoia|Carlo Emanuele I]], che tre anni dopo, nel 1583, lo cedeva a [[Filippo I d'Este]]. Nel 1585 [[Carlo Emanuele I di Savoia|Carlo Emanuele I]] giungeva per via fluviale a Torino, con la sposa Caterina d'Austria, giungendo da Moncalieri; ad accoglierlo, al castello, fu [[Filippo I d'Este]]. Nel 1586 il castello tornava di proprietà di Casa Savoia<ref>{{Cita libro|autore=Renzo Rossotti|titolo=I palazzi di Torino|anno=2000|editore=Newton Compton}}</ref>.
* ''Take It Off the Top'' veniva usata spesso nel [[The Friday Rock Show]] come sigla principale dello show.<ref>{{Cita web|lingua = en|url = https://www.songfacts.com/facts/the-dixie-dregs/take-it-off-the-top|sito = songfacts.com|titolo = Take It Off The Top
by The Dixie Dregs|accesso = 17 luglio 2019}}</ref>
 
== Note ==
Questa struttura ospitò nobili famiglie come gli Este di San Martino, i Saintmerane, i Cicogna, i Pacelli ed i Calvi, che comprarono sei stanze nel castello. L'origine del suo nome è incerta. Il primo documento in cui compare il nome ''Valentinium'' è del [[1275]]; qualcuno fa risalire il suo nome a [[san Valentino]] perché le sue reliquie sono conservate dal [[1700]] in una teca di [[cristallo]] nella chiesa di San Vito (sulla collina prospiciente il [[Parco del Valentino]]), trasferite in seguito alla distruzione di una chiesetta vicina all'attuale parco. Alcuni studiosi affermano che, in un singolare intreccio di memoria religiosa e mondanità, si soleva un tempo celebrare nel parco fluviale torinese, proprio il 14 febbraio (ora [[San Valentino (festa)|festa degli innamorati]]) una festa galante in cui ogni dama chiamava Valentino il proprio cavaliere.
<references/>
 
Il castello deve la sua forma attuale a [[Cristina di Borbone-Francia|Madama Reale]], la giovanissima Maria Cristina di Borbone, (sposa di [[Vittorio Amedeo I di Savoia]] e figlia di [[Enrico IV di Francia|Enrico IV]], primo [[re di Francia]] di ramo borbonico). Proprio alla Francia guarda lo stile di questo splendido [[palazzo]]: quattro torri angolari cingono l'edificio a forma di ferro di cavallo, con un'ampia corte a pavimento. L'attuale pavimentazione con ciottoli di fiumi bianchi e neri risale agli interventi attuati nel 1961. I tetti con due piani mansardati (solo dei falsi piani) sono tipicamente transalpini e tutto lo stile architettonico riflette i gusti della giovane principessa. I lavori durarono quasi 30 anni, dal [[1633]] al [[1660]] su progetti di [[Carlo di Castellamonte|Carlo]] e [[Amedeo di Castellamonte]]: la duchessa Maria Cristina vi abitò fin dal [[1630]] ammirando gli affreschi di [[Isidoro Bianchi]] di [[Campione d'Italia]] gli stucchi dei suoi figli Pompeo e Francesco. E proprio a lei si deve lo scenico arco di ingresso sulla facciata con lo stemma sabaudo.
 
Sulla figura di Madama Reale circolarono voci maligne, che descrivevano il castello del Valentino come un luogo di incontri segreti con amanti che finivano gettati in fondo ad un pozzo.<ref>Andrea Accorsi e Daniela Ferro, ''I personaggi più malvagi della storia di Milano'', Newton Compton Editori, Roma, 2013, ISBN 978-88-541-6292-1</ref>
A partire dagli anni venti dell'Ottocento il palazzo del Valentino è adibito a caserma del Genio Pontieri, funzione che rimarrà invariata sino ai primi mesi del 1860.
 
Nel [[XIX secolo]] il castello subì notevoli interventi che ne stravolgono la struttura seicentesca a pavillon-system. Nel 1858 sono abbattuti i portici castellamontiani di collegamento fra i padiglioni, alti un piano fuori terra, e sono costruite le gallerie alte due piani su progetto di Domenico Ferri e Luigi Tonta. A partire dal 1850-51 viene progettato l'ampliamento della città verso sud (odierno quartiere di [[San Salvario]]) e ben presto il castello del Valentino, da edificio extraurbano, viene inurbato. Nel 1855 è bandito da parte della municipalità torinese il concorso internazionale per la progettazione del parco pubblico del Valentino, concorso vinto da Jean-Baptiste Kettmann.<ref>{{Cita web |url =http://www.museotorino.it/view/s/b583c61885d64408b96808012bd46217 |titolo = Parco del Valentino |editore = MuseoTorino |citazione = Realizzato sulla base di un progetto del giardiniere Jean-Baptiste Kettmann, il parco venne inaugurato nel 1858 |accesso = 30 aprile 2017 |urlarchivio = |dataarchivio = |urlmorto = }}</ref>
 
Oggetto di recenti restauri, il Castello sta ritrovando l'antico splendore. Le sale del primo piano sono state progressivamente riaperte e ospitano gli uffici della direzione del dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. Il 12 maggio [[2007]] ha riaperto la splendida sala dello Zodiaco, col suo affresco centrale che raffigura mitologicamente il fiume Po con le fattezze di Poseidone.
 
Il 7 febbraio [[2018]] è stata presentata al pubblico una cappella [[XVII secolo|secentesca]] del [[Amedeo di Castellamonte|Castellamonte]], murata agli inizi del [[XX secolo]], riscoperta durante i lavori di restauro dell'edificio monumentale.<ref>[http://torino.repubblica.it/cronaca/2018/02/07/news/castello_del_valentino_scoperta_una_stupenda_cappella_seicentesca_del_castellamonte-188288469/?ref=fbplto Castello del Valentino, scoperta una stupenda cappella seicentesca del Castellamonte]</ref>
 
==Galleria d'immagini==
<div align="center"><gallery>
File:ValentinoTorino1938.jpg|Il castello nel [[1938]]
File:Castello valentino.jpg|Illuminazione del castello del Valentino nel [[1961]], su progetto di [[Guido Chiarelli]]
File:Castello valentino 4.JPG|Veduta anteriore del castello
File:Castello valentino - fronte.jpg|Altra veduta dell'ingresso principale
File:Castello del valentino.JPG|Il tetto «transalpino»
File:Castello valentino 3.JPG|Particolare della facciata
File:TorinoCastelloValentino.JPG|Il castello visto dalla sponda opposta del fiume [[Po]]
File:Torino 2006 casa Italia.jpg|Il castello adibito a sede di ''Casa Italia'' durante i [[XX Giochi olimpici invernali|Giochi olimpici invernali del 2006]]
File:Castello del Valentino - Castle of Valentino Park - Turin- Torino.jpg|Foto notturna dall'altra sponda del Po
File:Castello del Valentino.png|<div align="center">Il Castello del Valentino illuminato di notte (Novembre 2016)</div>
</gallery></div>
 
== Note ==
<references />
 
== Voci correlate ==
* [[Residenze sabaude in Piemonte]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Castello del Valentino (Turin)}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://whc.unesco.org/en/list/823|Residences of the Royal House of Savoy}}
* {{cita web|http://www.museotorino.it/site/museum|MuseoTorino}}
* {{cita web|url=http://www.sitiunesco.it/index.phtml?id=237|titolo=Siti Unesco (Residenze Sabaude)|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101130224703/http://sitiunesco.it/index.phtml?id=237|dataarchivio=30 novembre 2010}}
* {{cita web|http://castellodelvalentino.polito.it|Sito ufficiale Castello del valentino}}
{{Patrimoni Unesco|Italia}}
{{Edifici sabaudi del Piemonte}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|architettura|Casa Savoia|patrimoni dell'umanità|Torino}}
 
{{Dixie Dregs}}
[[Categoria:Castello del Valentino]]
{{Portale|rock progressivo}}