Invenzione della tradizione e Miguel Herrán: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
 
Emi9595 (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
 
Riga 1:
{{Bio
Il concetto di '''invenzione della tradizione''', e quello correlato di '''tradizione inventata''', sono stati introdotti nel 1983, con la pubblicazione di un libro, oggi divenuto un classico<ref>Cornelius Holtorf, [https://tspace.library.utoronto.ca/citd/holtorf/6.3.html ''The Invention of Tradition'']</ref>, curato da [[Eric Hobsbawm]] e Terence Ranger, ''The Invention of Tradition'', edito per la [[Cambridge University Press]]. Il libro era strutturato come una [[silloge]] coordinata e multidisciplinare di [[casi di studio]], esposti da storici e antropologi, e preceduti da un'introduzione teorica.
|Nome = Miguel
|Cognome = Herrán
|Sesso = M
|LuogoNascita = Malaga
|GiornoMeseNascita = 25 aprile
|AnnoNascita = 1996
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = attore
|Nazionalità = spagnolo
|PostNazionalità = , noto per aver vinto il [[premio Goya]] nel 2016 come miglior attore rivelazione per la sua interpretazione nel film ''[[A cambio de nada]]''
|Immagine = Miguel_Herrán.jpg
}} È famoso anche per essere uno dei protagonisti delle serie televisive ''[[La casa di carta]]'' ed ''[[Élite (serie televisiva)|Élite]]'', entrambe distribuite su [[Netflix]].
 
== Carriera ==
Nel saggio introduttivo, Hobsbawm ipotizza che molte «...[[tradizione|tradizioni]] che ci appaiano, o si pretendono, antiche hanno spesso un'origine piuttosto recente, e talvolta sono inventate di sana pianta»<ref name="E.J.E Hobsbawm, T. Ranger, p. 1">{{Cita|E.J.E Hobsbawm, T. Ranger|p. 1|ita}}</ref>. L'invenzione, molto spesso, è il frutto di un singolo atto volitivo o avviene attraverso un più articolato processo creativo che si realizza, comunque, in un breve arco di tempo.
È cresciuto nel quartiere di [[Madrid]] di [[Chamberí]]. È stato scoperto dall'attore e regista Daniel Guzmán quando stava facendo un casting. Nel 2015 viene scelto dallo stesso regista come protagonista del film ''[[A cambio de nada]]''.
 
Contemporaneamente al film, Miguel ha studiato un anno al William Layton Laboratory e sta terminando gli studi alla Central de Cine di Madrid, lo stesso luogo in cui Daniel Guzman ha studiato.
Le "tradizioni inventate" sono spesso l'elaborazione di una risposta a tempi di [[crisi]], a epoche di rapido [[cambiamento sociale]], alla necessità di dover fronteggiare nuove situazioni; il richiamo al passato serve allora per acquistare a se stesse una forma di legittimità.
 
Nel 2016 vince il premio Goya come miglior attore rivelazione nel film di Guzman.<ref>{{Cita web|url=https://www.premiosgoya.com/30-edicion/articulos/ver/miguel-herran-gana-el-goya-al-mejor-actor-revelacion/|titolo=Miguel Herrán gana el Goya al Mejor Actor Revelación » Premios Goya 2018|sito=www.premiosgoya.com|lingua=es|accesso=12 marzo 2018}}</ref> Nello stesso anno prese parte al cast di due film. Ha un piccolo ruolo in Il guardiano invisibile, nel film ''[[1898: Los últimos de Filipinas]]''.
==Concetto==
Secondo la definizione di Hobsbawm,
:Per «tradizione inventata» s'intende un insieme di pratiche, in genere regolate da norme apertamente o tacitamente accettate, e dotate di una natura rituale o simbolica, che si propongono di inculcare determinati [[valori]] e [[norma sociale|norme di comportamento]] ripetitive nelle quali è automaticamente implicita la continuità col passato. Di fatto, laddove è possibile, tentano in genere di affermare la propria continuità con un passato storico opportunamente selezionato. [...]
:Comunque sia, laddove si dà un riferimento ad un determinato passato storico, è caratteristico delle tradizioni "inventare" il fatto che l'aspetto della continuità sia in larga misura fittizio. In poche parole, si tratta di risposte a situazioni affatto nuove, che assumono la forma di riferimenti a situazioni antiche, o che si costruiscono un passato proprio attraverso la ripetitività quasi obbligatoria."<ref>{{Cita|E.J.E Hobsbawm, T. Ranger|pp. 1-2|ita}}</ref>.
Invenzioni di questo tipo ricorrerebbero con tale frequenza nel corso della storia che, a dire dell'autore, «...non esiste probabilmente un'epoca o un luogo di cui gli storici si siano occupati che non abbia assistito all'"invenzione" di una tradizione intesa in questo senso»<ref name="E.J.E Hobsbawm, T. Ranger, p. 6">{{Cita|E.J.E Hobsbawm, T. Ranger|p. 6|ita}}</ref>.
 
Nel 2017 partecipa al cast de ''[[La casa di carta]]'', in cui interpreta il ruolo di Rio, un esperto informatico, uno dei coprotagonista della serie tv.<ref>{{Cita news|lingua=es-AR|nome=Redacción de Vía|cognome=País|url=https://viapais.com.ar/argentina/318903-tres-famosas-se-pelearon-por-el-protagonista-de-la-casa-de-papel/|titolo=Tres famosas se pelearon por el protagonista de 'La Casa de Papel'|data=6 febbraio 2018|accesso=12 marzo 2018}}</ref>
===Funzione sociale e valore antropologico delle "invenzioni"===
Le invenzioni sembrano appartenere a tre gruppi, in base alla [[funzione sociale]] assolta:
* quelle che stabilivano o simbolizzavano la [[coesione sociale]] o l'[[appartenenza]] a [[gruppo sociale|gruppi]] e a [[comunità]], reali o artificiali;
* quelle che davano [[legittimazione]] e fondamento a [[istituzione|istituzioni]], [[status]], [[Gerarchia sociale|gerarchie sociali]] o rapporti di [[autorità]];
* quelle il cui scopo principale era la [[socializzazione]] e l'inculcamento di [[credenza|credenze]], di sistemi di valori, di ''[[habitus]]'' mentali e [[cultura|culturali]], di codici convenzionali di comportamento<ref name="E.J.E Hobsbawm, T. Ranger, p. 9"/>.
 
Nel 2018 [[Netflix]] lo annuncia come membro del cast di [[Élite (serie televisiva)|''Élite'']], la sua seconda serie originale in Spagna.
Si tratta di tre aree in parte sovrapposte, dal momento che, ad esempio, la prima funzione è spesso ritenuta in grado di affermare e implicare le rimanenti due<ref name="E.J.E Hobsbawm, T. Ranger, p. 9">{{Cita|E.J.E Hobsbawm, T. Ranger|p. 9|ita}}</ref>.
 
== Filmografia parziale ==
===Distinzioni tra "inventare" tradizioni e "iniziare" nuove tradizioni===
Gli autori distinguono l'"invenzione" di tradizioni, nel senso descritto, da un differente processo, consistente nel far "partire" o "dare principio" a una nuova tradizione, senza però rivendicarne antiche origini. Il fenomeno dell'invenzione, per gli autori, è particolarmente chiaro nello sviluppo moderno della [[nazione]] e del [[nazionalismo]].
A volte è immediato individuare una tradizione inventata, come è il caso dei [[boy-scout]] di [[Robert Baden-Powell]] o le cerimonie solenni che costellano la vita pubblica dei vari stati, ma spesso è più difficile comprendere la nascita di una tradizione inventata quando essa si mostra a prima vista in maniera informale, in cerchie private, o quando si innesta su una tradizione anteriore. Infatti, a fianco di invenzioni di vasta portata, Hobsbawm avverte dell'esistenza di innovazioni inventive della tradizione che agiscono su piccola scala e si rivelano in maniera meno plateale<ref name="E.J.E Hobsbawm, T. Ranger, p. 6"/>. In altri casi, si tratta di adattamento di vecchie tradizioni a nuovi scopi<ref name="E.J.E Hobsbawm, T. Ranger, p. 7">{{Cita|E.J.E Hobsbawm, T. Ranger|p. 7|ita}}</ref>. In altri casi, l'invenzione del nuovo passa attraverso la riproposizione di vecchie tradizioni, tanto da potersi parlare, in questo caso, di una "reinvenzione" della tradizione<ref name="E.J.E Hobsbawm, T. Ranger, p. 8">{{Cita|E.J.E Hobsbawm, T. Ranger|p. 8|ita}}</ref>.
 
==Implicazioni= Cinema ===
* ''[[A cambio de nada]]'', regia di [[Daniel Guzmán (regista)|Daniel Guzmán]] ([[2015]])
Un'implicazione del concetto è che anche la netta distinzione tra "tradizione" e "[[modernità]]" è, spesso, essa stessa frutto di "invenzione".
* ''[[1898: Los últimos de Filipinas]]'', regia di [[Salvador Calvo]] ([[2016]])
Il concetto è «...assai pertinente all'innovazione storica relativamente recente, la "nazione", con i fenomeni a essa associati: nazionalismo, stato-nazione, simboli nazionali, storie, e così via». Hobsbawm e Ranger commentano sul curioso ma incomprensibile paradosso: le nazioni moderne e tutto il loro apparato, rivendicano di essere all'opposto del romanzo, cioè radicate nella più remota [[antichità]], e l'opposto del costruito, vale a dire comunità umane così naturali da non richiedere altra definizione se non la semplice auto-asserzione<ref>{{Cita|E.J.E Hobsbawm, T. Ranger|p. 14|ita}}</ref>.
* ''[[Il guardiano invisibile]]'' (''El guardián invisible''), regia di [[Fernando González Molina]] ([[2017]])
*''[[Some Time After]],'' regia di [[José Luis Cuerda]] ([[2018]])
*''[[Alegría, tristeza]]'', regia di [[Ibon Cormenzana]] ([[2018]])
 
=== Televisione ===
Un'altra implicazione riguarda l'"[[autenticità]]", un concetto che, se considerato nell'ottica dell'"inventiva", risulta anch'esso da mettere in discussione.
* ''[[La casa di carta]]'' (''La casa de papel'') – serie televisiva, 16 episodi ([[2017]] - in corso)
* ''[[Élite (serie televisiva)|Élite]]'' – serie televisiva, 8 episodi ([[2018]] - in corso)
 
== Riconoscimenti ==
===Ruolo dello storico nel processo di invenzione===
*[[Premi Goya 2016|2016]] - [[Premio Goya]]
Un'importante implicazione riguarda il mestiere dello storico: essa tocca l'oggetto della sua ricerca e il senso stesso del suo lavoro, investendo, più in generale, il tema profondo del rapporto dell'uomo con il proprio passato: poiché la funzione di compattamento e di consolidamento della [[coesione sociale]] assolta dal processo di invenzione della tradizione fornisce [[legittimazione]] all'[[Azione sociale (sociologia)|agire di un gruppo]], e poiché la tradizione inventata fa appello alla storia per avocare su di sé una forma di legittimità, ne consegue che gli storici stessi, con il loro incessante "creare, demolire e ristrutturare immagini del passato", partecipano, anche inconsapevolmente, a delineare il retroterra a cui l'invenzione della tradizione potrà attingere e fare riferimento.
**[[Premio Goya per il miglior attore rivelazione|Miglior attore rivelazione]]
 
Gli storici contemporanei devono quindi avere consapevolezza del fatto che, indipendentemente dalla loro volontà e dagli obiettivi che essi si prefiggono, i loro risultati non rimangono confinati al loro settore scientifico ma finiranno per incidere anche sulla "[[sfera pubblica]] dell'uomo in quanto essere politico", prestandosi pertanto a ogni uso politico e strumentale<ref>{{Cita|E.J.E Hobsbawm, T. Ranger|pp. 12-13|ita}}</ref>.
 
==Ricezione critica del paradigma==
Un recensore ha notato che «..."invenzione della tradizione" è una frase splendidamente sovversiva...» che tuttavia «...nasconde gravi ambiguità». Hobsbawm «contrasta le tradizioni inventate con quella che egli chiama "la forza e l'adattabilità delle tradizioni genuine". Ma dove finisce la sua adattabilità (o la flessibilità della sua collega Ranger) e dove comincia l'invenzione? Dato che tutte le tradizioni si evolvono, è possibile o utile tentare di discriminare le antiche "genuine" dalle false?»<ref>Peter Burke, [http://www.jstor.org/stable/571469 Recensione a ''The Invention of Tradition'' di Eric Hobsbawm e Terence Ranger], «''The English Historical Review''», Vol. 101, n. 398 (January, 1986), [[Oxford University Press]], pp. 316-317</ref> Un altro recensore ha anche apprezzato l'alta qualità degli articoli, esprimendo però qualche riserva: «Tali distinzioni [tra tradizioni inventate e autentiche, n.d.r.], si risolvono tutte, in definitiva, in quella tra genuino e spurio, una distinzione che può essere insostenibile dal momento che tutte le tradizioni (al pari di ogni fenomeno simbolico) sono creazioni umane ("spurie") piuttosto che dati di natura ("genuine").»<ref>Richard Handler, "[http://www.jstor.org/stable/679222 Review]", ''American Anthropologist'', 86.4 (1984): 1025-1026</ref> Quest'ultima affermazione è però essa stessa spuria in quanto il "dato di natura" è comunque una convenzione dell'uomo, del punto di vista antropocentrico, e se quindi si vuole percorrere questa strada fino in fondo essa non porta che all'assurdo visto l'impossibilità dell'uomo di "autoespungersi" dal processo analitico: in sostanza la costante "uomo", e in particolare tra le altre proprio la Tradizione di appartenenza dell'"osservatore umano", è incomprimibile e non sottraibile da qualunque equazione, inquinando irrimediabilmente il "dato".
Rimane infine la semplice ipotesi, teorizzata ad esempio in alcuni studi sui Simboli e sulla psicologia ad orientamento transpersonale, che le Tradizioni abbiano natura numinosa e come tale trascendentale, come oppure fenomeni rilevati empiricamente attinenti allo psichismo o super-conscio personale o sub-conscio collettivo, aderendo quindi comunque in ultima, onesta, analisi, al campo del non (ancora) investigabile scientificamente come è per le radici del Sacro.
 
===Applicazioni===
Sia il termine sia il concetto sono stati applicati a una vasta gamma di [[cultural studies|fenomeni culturali]], spaziando dalla [[Bibbia]] e il [[sionismo]]<ref>Nur Masalha, ''The Bible and Zionism: Invented Traditions, Archaeology and Post-Colonialism in Palestine-Israel'' (London; New York: Zed Books 2007). ISBN 1-84277-760-2)</ref>, alle [[Arti marziali giapponesi|arti marziali]] del [[Giappone]]<ref>Stephen Vlastos (a cura di), ''Mirror of Modernity: Invented Traditions of Modern Japan'' (Berkeley: University of California Press, 1998 ISBN </ref>, al "mito delle [[Highlands]]" in [[Scozia]]<ref>{{Cita|Hugh Trevor-Roper, ''The Invention of Tradition: The Highland Tradition of Scotland''|pp. 15-41|en}}</ref><ref name=M. Sievers 2007>Marco Sievers, [http://books.google.com/books?id=_U-5sq5MDBQC&pg=PA23&dq=tartan+highland+romantic&hl=En&ei=JqATTq_bD5Gy8QOpk7H8Bw&sa=X&oi=book_result&ct=book-thumbnail&resnum=5&sqi=2&ved=0CEIQ6wEwBA#v=onepage&q=tartan%20highland%20romantic&f=false ''The Highland Myth as an Invented Tradition of 18th and 19th Century and Its Significance for the Image of Scotland''] (GRIN Verlag, 2007), ISBN 3638816516, pp. 22-5.</ref>, e alle tradizioni delle [[religioni maggiori]]<ref>{{Cita libro |nome=Tomoko |cognome=Masuzawa |titolo=The Invention of World Religions |città=Chicago|editore=University of Chicago Press |anno=2005 |id=ISBN 978-0226509891}}</ref>, solo per menzionarne alcune. Il concetto ha esercitato la sua influenza sull'uso di [[paradigma|paradigmi]] correlati, come le "[[comunità immaginate]]" di [[Benedict Anderson]]<ref>Benedict Anderson, ''Comunità immaginate'', Manifestolibri, 2000 (tit. orig.: ''Imagined Communities'', Verso, London-New York, 1982, 1991<sup>2</sup></ref> e il cosiddetto [[effetto pizza]].
 
== Note ==
{{<references|2}} />
 
== Altri progetti ==
==Bibliografia==
{{interprogetto}}
*{{Cita libro
|titolo = The Invention of Tradition
|autore = [[Eric Hobsbawm]], [[Hugh Trevor-Roper]], Prys Morgan, David Cannadine, Bernard S. Cohen, Terence Ranger
|curatore = Eric Hobsbawm e Terence Ranger
|url = http://psi424.cankaya.edu.tr/uploads/files/Hobsbawm_and_Ranger_eds_The_Invention_of_Tradition.pdf
|editore = [[Cambridge University Press]]
|città = Cambridge
|anno =
|lingua =en
|annooriginale = 1983
|edizione =
|pp = 324 (pdf)
|ISBN = 0-521-43773-3
|cid = en
|accesso = 11/08/2014
}}
**{{Cita libro
|titolo = L'invenzione della tradizione
|autore = trad. it. di Enrico Basaglia
|curatore =
|altri =
|url = http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:5dEtDt14arUJ:w3.uniroma1.it/etesta/materiali/2012_2013_Hobsbawm_InvenzioneTradizione.pdf+&cd=4&hl=it&ct=clnk&gl=it
|editore = [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]]
|città = Torino
|anno = 2002
|annooriginale = 1987, 1994<sup>2</sup>
|edizione = 3
|pp = 295
|ISBN = 88-061-6245-4
|cid = ita
|accesso = 11/08/2014
}}
 
== Voci correlate ==
 
* [[Tradizione]]
* [[Comunità immaginate]]
* [[Religione civile]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* Cornelius Holtorf ([[Università di Toronto]]), [https://tspace.library.utoronto.ca/citd/holtorf/6.3.html "The Invention of Tradition"]
 
{{Portale|antropologia|politica|sociologia|storia}}
 
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Concetti delle scienze etnoantropologiche]]
{{portale|biografie|televisione|cinema}}
[[Categoria:Memoria collettiva]]
[[Categoria:Sociologia della cultura]]