Sinagoghe e museo ebraico di Ferrara e Utente:Vivasanrocco/Sandbox3: differenze tra le pagine

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== Storia ==
{{Museo
=== Fino al 1910 ===
|Nome= Museo Ebraico di Ferrara
|Tipologia = [[Arte]] [[Religione]] [[Storia]]
|Immagine = Museo Ebraico Ferrara.JPG
|Didascalia = Ingresso del museo ebraico in via Mazzini
|Data di apertura =
|Data di chiusura =
|Fondatori =
|Località = [[Ferrara]]
|Indirizzo = via Mazzini 95
|Latitudine = 44.833567
|Longitudine = 11.622222
|Direttore =
|Visitatori = <!-- numero di visitatori, con fonte in nota -->
|Anno visitatori = <!-- anno a cui si riferisce Visitatori, senza link; obbligatorio se c'è Visitatori -->
}}
Le '''sinagoghe''' e il '''museo ebraico''' di [[Ferrara]] si trovano in un edificio in via Mazzini 95, nell'area dell'antico [[ghetto di Ferrara|ghetto]]. Gli insediamenti di ebrei nella zona risale al [[1485]], quando il ricco banchiere romano Ser Samuel Melli donò una sua casa in via Sabbioni (oggi via Mazzini) alla [[Comunità ebraica di Ferrara]], affinché ne facesse la sede delle sue istituzioni. Nell'edificio vennero quindi ricavate delle sinagoghe, ancora oggi esistenti, e in epoca contemporanea il museo ebraico, ospitato (sino al [[Terremoto dell'Emilia del 2012|sisma]] del [[2012]] che ha colpito la città<ref>{{Cita|Sinagoghe.chiuse}}</ref>) in quattro sale all'ultimo piano.
 
==Le= sinagoghe1920 ===
Le tre sinagoghe dell'edificio sono usate tutt'oggi tranne una. Come tipico nei ghetti, niente tradisce la presenza dei luoghi di culto dall'esterno, mentre gli interni sono riccamente decorati. La ''Scola tedesca'', la più grande, è ancora oggi usata per le cerimonie più solenni, mentre l'''Oratorio Fanese'', più piccolo, risalente al XIX secolo, è usato per i riti del sabato. La terza sinagoga era la ''Scola italiana'', caratterizzata da una grande sala, che oggi viene usata per manifestazioni culturali. Le antiche sinagoghe subirono saccheggi e devastazioni durante la [[seconda guerra mondiale]]. Il 21 settembre [[1941]], un gruppo di fascisti locali sfondò le porte della Scola Fanese e della Scola tedesca distruggendo i marmi e parte degli arredi. Ancora più gravi furono le devastazioni nel periodo dell'occupazione nazista che coinvolsero anche la sala della Scola Italiana.<ref>Annie Sacerdoti, ''Guida all'Italia ebraica'', Marietti, Genova 1986</ref>
 
=== 1930 ===
===La Scola tedesca (o Tempio tedesco)===
La [[nazionale italiana]] non prese parte al {{WC|1930}}, svolto in [[Uruguay]], per via del lungo viaggio transoceanico da affrontare e anche in funzione di un certo snobismo delle nazioni europee nei confronti di tale torneo.
Si entra per un piccolo atrio. A destra la parete si apre con cinque finestre che illuminano l'ambiente da un cortile interno. Sulla parte opposto sono collocati dei grandi medaglioni a stucco con illustrazioni allegoriche dal libro del Levitico, attribuiti a [[Gaetano Davia]], autore delle decorazioni del [[Teatro comunale (Ferrara)|Teatro comunale]]. In fondo si trova l'aron seicentesco, in legno scuro, intagliato a motivi floreali, e con ai lati due scanni provenienti dalla ''Scola italiana''. La bimah, una volta al centro della sala, fu spostata davanti all'aron nel periodo dell'emancipazione. Il resto della sala è occupato da due file di banchi. Dall'atrio si accede con una rampa di scale al piccolo e elegante matroneo, recentemente restaurato, che si affaccia sulla sala chiuso da grate con un motivo a piccole mezzelune. In una vetrina vi sono esposte stoffe di pregevole valore.
 
Il {{WC|1934}} venne svolto in [[Italia]] e gli ''Azzurri'' vincono il torneo, superando nell'ordine gli {{NazNB|CA|USA}} (7-1), la {{NazNB|CA|ESP}} (1-0 nella ripetizione dopo lo 0-0 del primo incontro), l'{{NazNB|CA|AUT}} (1-0) e, in finale allo [[Stadio Nazionale del PNF]] a [[Roma]], la {{NazNB|CA|CSK}} per 2-1, laureandosi per la prima volta [[campioni del mondo]].
===La Scola Fanese (o Oratorio Fanese)===
La porta dell'oratorio proviene dalla [[Sinagoga di Cento]] e fu montata all'inverso, cosicché la scritta "i giusti vengano a me" risulta leggibile dall'interno. La sala è decorata da stucchi ed illuminata due ampie finestre che si affacciano su un cortile interno. Non vi è matroneo. Tra gli arredi sono di particolare rilevanza il pulpito ottocentesco con stucchi verdi e oro (anch'esso proveniente dalla Sinagoga di Cento) e i due monumentali troni marmorei ai lati dell'arca.
 
Il {{WC|1938}}, disputato in [[Francia]], ebbe la riconferma dell'[[Italia]] vincitrice con il secondo titolo, consecutivo, di campione del mondo. La nazionale superò nell'ordine la {{NazNB|CA|NOR}} (2-1 d.t.s.), i padroni di casa della {{NazNB|CA|FRA}} (3-1), il {{NazNB|CA|BRA}} (2-1) e in finale allo [[Stade olympique Yves-du-Manoir]] di [[Colombes]] la forte {{NazNB|CA|HUN}} per 4-2.
===La Scola italiana===
Nel grandioso salone dell'antica sinagoga, oggi usato per eventi culturali e feste, sono collocati tre preziosi ''aronot'' settecenteschi, restaurati nel 1957. Quello centrale è la parte lignea dell'aron della stessa Scola italiana, gli altri due provengono dall'antica Scola Spagnola di Ferrara, oggi dismessa. Alle pareti sono oggi collocate delle librerie.
 
==Il= museo1940 ebraico===
Le quattro sale del museo ospitano oggetti tradizionali e di culto, usati nelle varie cerimonie ebraiche. Tra gli oggetti più preziosi ci sono degli arredi settecenteschi, provenienti dalla scomparsa Sinagoga di Cento. Numerosi libri e documenti esposti in vetrine ricostruiscono la storia della comunità ferrarese. Una vetrinetta contiene le chiavi del ghetto, che venne regolarmente chiuso ogni notte dal [[1627]] al [[1859]].
 
=== 1950 ===
Dopo il sisma che ha colpito la città di Ferrara nel [[2012]] il museo è stato chiuso al pubblico. Molto del materiale precedentemente esposto in questa sede è stato trasferito nei locali del nuovo [[Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS)|Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah]], che è stato aperto, con le sue prime sale, dal [[2011]].<ref>{{Cita|Sinagoghe.chiuse}}</ref>
La tragedia di Superga privò la Nazionale di un fondamentale apporto in vista del {{WC|1950}} in [[Brasile]]. Inoltre la formazione attraversò l'[[Oceano Atlantico]] in nave, perdendo l'attrezzatura per l'allenamento e non riuscendo a eseguire una preparazione adeguata.<ref name="palloni">{{cita web|url=http://www.corriere.it/sport/14_febbraio_11/mondiale-1950-quando-italia-ando-brasile-nave-48240e8a-9328-11e3-aaf6-4579e45c2a0a.shtml|titolo=Mondiale 1950: quando l'Italia andò in Brasile in nave (e non fu una grande idea)|autore=Tommasso Pellizzari|data=11 febbraio 2014}}</ref> L'eliminazione giunse già al primo turno con una sconfitta contro la {{NazNB|CA|SWE}} e una vittoria sul {{NazNB|CA|PRY}}.
 
Nel {{WC|1954}} in [[Svizzera]] il cammino degli ''Azzurri'' nel torneo iniziò e finì al primo turno, per la doppia sconfitta incassata dai padroni di casa elvetici, intervallati da una vittoria sul Belgio.<ref>{{cita web|url=http://www.mondialidicalcio.org/2014/04/italia-in-svizzera-1954.html|titolo=Italia in Svizzera 1954|data=27 aprile 2014}}</ref>
==Note==
<references/>
 
Il 1957 fu l'anno delle qualificazioni al {{WC|1958}} in Svezia, i primi che vedono l'Italia fallire sul campo la partecipazione. Inserita in un girone con {{NazNB|CA|PRT}} e {{NazNB|CA|NIR}}, la nazionale perse lo scontro decisivo con i britannici perdendo 2-1 a [[Belfast]], venendo eliminati.<ref name="Ferrario"/><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/1997/gennaio/22/quando_gli_azzurri_furono_aggrediti_ga_0_9701221100.shtml|titolo=Quando gli azzurri furono aggrediti a Belfast|autore=Angelo Rovelli|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=22 gennaio 1997}}</ref>
==Voci correlate==
*[[Ghetto di Ferrara]]
*[[Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS)]]
*[[Sinagoghe in Italia]]
*[[Musei ebraici in Italia]]
[[Categoria:Ebraismo a Ferrara]]
 
==Collegamenti= esterni1960 ===
Al {{WC|1962}} in [[Cile]] la nazionale non superò il girone iniziale dopo aver battuto la {{NazNB|CA|CHE}}, pareggiato con la {{NazNB|CA|FRG}} ma sopratutto perso contro i padroni di casa in un incontro passato alla storia come la «[[Battaglia di Santiago (calcio)|battaglia di Santiago]]» per il clima in campo, tra i giocatori e l'arbitro, e sugli spalti.
* {{Cita web|url =http://www.ferraraterraeacqua.it/it/ferrara/scopri-il-territorio/arte-e-cultura/musei-gallerie/sinagoghe |titolo = Sinagoghe - CHIUSE PER RESTAURI |sito =ferraraterraeacqua.it |editore =Provincia di Ferrara |cid =Sinagoghe.chiuse|citazione=In questa stessa strada, fin dal 1485 il ricco banchiere romano Ser Samuel Melli aveva acquistato una grande casa e l’aveva donata agli ebrei ferraresi perché ne facessero la sede delle loro istituzioni|accesso =27 maggio 2016}}
 
Anche nel {{WC|1966}} in [[Inghilterra]] l'Italia uscì alla fase a gironi. La squadra del CT [[Edmondo Fabbri]] vinse nell'esordio-rivincita contro il {{NazNB|CA|CHL}}, perse contro l'{{NazNB|CA|SUN}} ma sopratutto contro gli allora semisconosciuti della {{NazNB|CA|PRK}}: [[Pak Doo Ik]] realizzò l'unica rete del match, che resterà nella storia del calcio italiano.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2016/07/19/italia-corea-del-nord-1966/|titolo=La famigerata Corea del Nord del 1966|data=19 luglio 2016}}</ref>
{{Portale|ebraismo|emilia|musei}}
 
=== 1970 ===
[[Categoria:Architetture di Ferrara]]
Il {{WC|1970}} giocato in [[Messico]], nonostante la mancata vittoria, segnò il ritorno più o meno in pianta stabile dell'Italia ai vertici del calcio mondiale. Gli ''Azzurri'' vincono il proprio girone con {{NazNB|CA|URY}}, {{NazNB|CA|SWE}} e {{NazNB|CA|ISR}}, affrontando nei quarti i padroni di casa, battuti con un secco 4-1. La semifinale tra Italia e {{NazNB|CA|FRG}}, vinta dai primi per 4-3 dopo i tempi supplementari, passerà alla storia poiché riconosciuta universalmente come la «Partita del secolo». In finale gli italiani verranno sconfitti dal {{NazNB|CA|BRA}} di [[Pelè]] per 4-1.
[[Categoria:Musei di Ferrara|Ebraico]]
 
[[Categoria:Sinagoghe dell'Emilia-Romagna|Ferrara]]
=== 1980 ===
[[Categoria:Musei ebraici d'Italia|Ferrara]]
 
[[Categoria:Architetture religiose della provincia di Ferrara]]
=== 1990 ===
 
=== 2000 ===
 
=== 2010 ===
 
 
 
== Campionato italiano di calcio ==
<div style="float:right; font-size:90%; width:350px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=right|width=50%|border=1px|col1=#007FFF|col2=white|col3=white|sfondo=|font-
size=120%|titolo=Titoli per squadra|contenuto=
* 35 campionati: {{Calcio Juventus}} (3 stelle);
* 18 campionati: {{Calcio Inter}}, {{Calcio Milan}} (1 stella ciascuna);
* 9 campionati: {{Calcio Genoa}};
* 7 campionati: {{Calcio Pro Vercelli}}, {{Calcio Bologna}}, {{Calcio Torino}};
* 3 campionati: {{Calcio Roma}};
* 2 campionati: {{Calcio Fiorentina}}, {{Calcio Napoli}}, {{Calcio Lazio}};
* 1 campionato: {{Calcio Casale}}, {{Calcio Novese}}, {{Calcio Cagliari}}, {{Calcio Verona}}, {{Calcio Sampdoria}}.
}}</div>
 
== Coppa Italia ==
<div style="float:right; font-size:90%; width:350px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=right|width=50%|border=1px|col1=#007FFF|col2=white|col3=white|sfondo=|font-
size=120%|titolo=Titoli per squadra|contenuto=
* 13 coppe: {{Calcio Juventus}};
* 9 coppe: {{Calcio Roma}};
* 7 coppe: {{Calcio Inter}}, {{Calcio Lazio}};
* 6 coppe: {{Calcio Fiorentina}};
* 5 coppe: {{Calcio Milan}}, {{Calcio Torino}}, {{Calcio Napoli}};
* 4 coppe: {{Calcio Sampdoria}};
* 3 coppe: {{Calcio Parma}};
* 2 coppe: {{Calcio Bologna}};
* 1 coppa: {{Calcio Vado}}, {{Calcio Genoa}}, {{Calcio Venezia}}, {{Calcio Atalanta}}, {{Calcio Vicenza||1991}}.
}}</div>
 
== Supercoppa Italiana ==
<div style="float:right; font-size:90%; width:350px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:10px;margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|align=right|width=50%|border=1px|col1=#007FFF|col2=white|col3=white|sfondo=|font-
size=120%|titolo=Titoli per squadra|contenuto=
* 8 supercoppe: {{Calcio Juventus}};
* 7 supercoppe: {{Calcio Milan}};
* 5 supercoppe: {{Calcio Inter}};
* 4 supercoppe: {{Calcio Lazio}};
* 2 supercoppe: {{Calcio Roma}}, {{Calcio Napoli}};
* 1 supercoppa: {{Calcio Sampdoria}}, {{Calcio Parma}}, {{Calcio Fiorentina}}.
}}</div>
{{vedi anche|Supercoppa Italiana}}
La Supercoppa italiana, ufficialmente Supercoppa di Lega,<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.figc.it/it/100/3823/Norme.shtml|titolo=Regolamento della Lega Nazionale Professionisti|editore=Federazione Italiana Giuoco calcio}}</ref> è una competizione [[calcio (sport)|calcistica]] istituita nel [[1988]] e mette annualmente di fronte, in gara unica, il club campione d'Italia e quello vincitore della [[Coppa Italia]]. Nel caso che nella stessa stagione un club detenga entrambi i trofei, la Supercoppa si disputi tra quest'ultimo e la squadra finalista sconfitta della Coppa Italia.
 
Solitamente la sede di gara della Supercoppa italiana è usualmente appannaggio dell'impianto casalingo della formazione campione d'Italia. È però sovente accaduto che la Lega Calcio derogasse a questa consuetudine: qualora si presentasse l'occasione di disputare la sfida in campo neutro, ospiti di una Nazione straniera (la manifestazione ha infatti varcato in alcune edizioni i confini italici, per essere disputata negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], in [[Libia]], in [[Cina]], in [[Qatar]] e in [[Arabia Saudita]]) oppure, per decisione federale, in casa della detentrice della Coppa Italia.<ref name="Supercoppa-2013" >{{cita web|url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2013/07/02/news/supercoppa_juve_lazio_18_agosto-62271137/|titolo=Supercoppa, ora è ufficiale: Juve-Lazio il 18 agosto a Roma|data=2 luglio 2013}}</ref>
 
Anche la [[Lega Italiana Calcio Professionistico]], gestisce il campionato di [[Serie C]] organizza annualmente la [[Supercoppa di Serie C]], che mette di fronte le squadre vincenti nei gironi del torneo.
 
== Rugby ==
{| class="wikitable" style="font-size:90%"
! Nazionale
! Città
! Stadio
|-
| rowspan=5 | {{Naz|R15|FRA}}
| '''76''' [[Colombes]]
| '''76''' [[Stadio olimpico Yves du Manoir]]
|-
| '''60''' [[Parigi]]
| '''60''' [[Parco dei Principi]]
|-
| '''51''' [[Saint Denis]]
| '''51''' [[Stade de France]]
|-
| '''1''' [[Marsiglia]]
| '''1''' [[Velodrome]]
|-
| '''1''' [[Vincennes]]
| '''1''' [[Stade de Pershing]]
|-
| rowspan=8 | {{Naz|R15|WAL}}
| rowspan=3 |'''180''' [[Cardiff]]
| '''119''' [[National Stadium]]
|-
| '''48''' [[Millennium Stadium]]
|-
| '''13''' [[Arms Park]]
|-
| rowspan=1 | '''45''' [[Swansea]]
| '''45''' [[St. Helen's Rugby and Cricket Ground]]
|-
| rowspan=1 | '''6''' [[Newport]]
| '''6''' [[Rodney Parade]]
|-
| rowspan=1 | '''4''' [[Londra]]
| '''4''' [[Wembley Stadium]]
|-
| rowspan=1 | '''3''' [[Llanelli]]
| '''3''' [[Stradey Park]]
|-
| rowspan=1 | '''1''' [[Birkenhead]]
| '''1''' [[Parco di Birkenhead]]
|-
| rowspan=14 | {{Naz|R15|ENG}}
|-
| rowspan=2 | '''210''' [[Londra]]
| '''198''' [[Twickenham Stadium]]
|-
| '''12''' [[Rectory Field]]
|-
| rowspan=1 | '''9''' [[Richmond]]
| '''9''' [[Athletic Ground]]
|-
| rowspan=2 | '''5''' [[Manchester]]
| '''4''' [[Whalley Range]]
|-
| '''1''' [[Fallowfield Stadium]]
|-
| rowspan=1 | '''4''' [[Leicester]]
| '''4''' [[Welford Road]]
|-
| rowspan=3 | '''3''' [[Leeds]]
| '''1''' [[Meanwood Road]]
|-
| '''1''' [[Headingley]]
|-
| '''1''' [[Cardigan field]]
|-
| rowspan=1 | '''1''' [[Birkenhead]]
| '''1''' [[Upper Park]]
|-
| rowspan=1 | '''1''' [[Bristol]]
| '''1''' [[Ashton Gate]]
|-
| rowspan=1 | '''1''' [[Gloucester]]
| '''1''' [[Stadio di Kingsholm]]
|-
| rowspan=1 | '''1''' [[Dewsbury]]
| '''1''' [[Crown Flatt]]
|-
| rowspan=9 | {{Naz|R15|IRL}}
| rowspan=3 |'''203''' [[Dublino]]
| '''173''' [[Lansdowne Road]]
|-
| '''20''' [[Aviva Stadium]]
|-
| '''10''' [[Croke Park]]
|-
| rowspan=3 | '''20''' [[Belfast]]
| '''14''' [[Ravenhill Stadium]]
|-
| '''5''' [[Ormeau Cricket Ground]]
|-
| '''1''' [[Ulster Cricket Ground]]
|-
| rowspan=1 | '''9''' [[Balmoral]]
| '''9''' [[Balmoral Showgrounds]]
|-
| rowspan=1 | '''3''' [[Cork]]
| '''3''' [[Mardyke]]
|-
| rowspan=1 | '''1''' [[Limerick]]
| '''3''' [[Thomond Park]]
|-
| rowspan=2 | {{Naz|R15|ITA}}
| rowspan=2 |'''47''' [[Roma]]
| '''30''' [[Stadio Flaminio]]
|-
| '''17''' [[Stadio Olimpico (Roma)|Stadio Olimpico]]
|-
| rowspan=7 | {{Naz|R15|SCO}}
| rowspan=4 |'''234''' [[Edinburgo]]
| '''178''' [[Stadio di Murrayfield]]
|-
| '''37''' [[Inverleith]]
|-
| '''17''' [[Raeburn Place]]
|-
| '''2''' [[Powderhall Stadium]]
|-
| rowspan=3 | '''3''' [[Glasgow]]
| '''2''' [[Hamilton Crescent]]
|-
| '''1''' [[Hampden Park]]
|}
 
== Città ==
 
== Chiese ==
 
<ref>{{cita web|url=|titolo=|accesso=17 giugno 2019}}</ref>
<ref>{{cita web|url=|titolo=|accesso=17 giugno 2019}}</ref>
<ref>{{cita web|url=|titolo=|accesso=17 giugno 2019}}</ref>
<ref>{{cita web|url=|titolo=|accesso=17 giugno 2019}}</ref>
=== S. N. ===
La concattedrale è in [[stile neoromanico]].
 
La [[facciata]] è [[facciata a salienti|a salienti]], ripartita verticalmente da quattro [[lesene]] e da [[modanatura]] con [[cornice (architettura)|cornice]] ad [[archetti pensili]]. Nella ripartizione centrale, di altezza maggiore rispetto a quelle laterali, è collocato centralmente un [[protiro]] con [[timpano (architettura)|timpano]] triangolare ed un piccolo [[portico]], con [[arco a tutto sesto]] sorretto da quattro colonne, nel quale è collocato l'ingresso principale della concattedrale. Nelle colonne sono inseriti dei [[capitelli]] con i simboli dei [[quattro evangelisti]]. Sopra il protiro è collocato invece un artistico [[rosone]]. Le due ripartizioni laterali presentano entrambe un ingresso con arco a tutto sesto sormontato da una [[monofora]].<ref name=CHIESE/> La facciata è conclusa, nel punto più alto, da una [[croce]] in [[ferro]].
 
=== Soc ===
La chiesa è in [[stile neoclassico]].<ref name=GTN>{{Cita|Guida Touring|pag. 629|Guida Touring}}</ref>
 
La [[facciata]] è [[facciata a capanna|a capanna]] e presenta centralmente un piccolo [[portale]] [[lapideo]], entro il quale è collocato l'unico ingresso della chiesa, formato da due [[semicolonne]] che sostengono una [[trabeazione]]. Sopra il protiro poggiano due [[lesene]] composite che sorreggono un [[frontone]] spezzato triangolare. Centralmente alla due lesene si trova una [[cornice]] sormontata da uno [[stemma]]. Ai due lati del protiro invece vi sono due coppie di [[capitello ionico|capitelli ionici]] festonati che sorreggono un secondo frontone, curvilineo, di dimensione maggiore rispetto a quello centrale.<ref name=CHIESE/> La facciata è conclusa, nel punto più alto, da una [[croce]] in [[ferro]].
 
=== Ros ===
La chiesa è in [[stile neoromanico]].
 
La [[facciata]] è [[facciata a capanna|a capanna]] e presenta, nella parte inferiore, un [[portico]] avente la stessa larghezza della facciata e formato da quattro colonne che sorreggono due [[archi a tutto sesto]] frontalmente e due [[archi a sesto acuto]] lateralmente. Centralmente il portico è interrotto da un [[protiro]], più alto e aggettante rispetto al resto del portale stesso, formato da due ulteriori colonne che sorreggono anch'esse un arco centrale a sesto acuto. In corrispondenza del protiro, nella facciata è collocato l'ingresso principale della chiesa, sormontato un mosaico raffigurante la ''[[Madonna del Segno]]''. La parte superiore della facciata presenta verticalmente due [[lesene]] all'estremità della stessa, che sorreggono una [[modanatura]] con [[cornice (architettura)|cornice]] ad [[archetti pensili]]. Centralmente, nella parte superiore, è collocato un piccolo [[rosone]].<ref name=CHIESE/> La facciata è conclusa, nel punto più alto, da una [[croce]] in [[ferro]].
 
gradini
 
=== S. Fam. ===
 
=== Cro ===
La chiesa è in [[stile xxx]].
 
La facciata della chiesa, [[facciata a capanna|a capanna]], ha un unico [[portale]] d'ingresso incorniciato da due [[lesene]] [[corinzie]] che sorreggono un [[timpano (architettura)|timpano]] curvilineo spezzato. Ai lati del portale sono invece collocate delle [[paraste]] che sorreggono a loro volta un [[frontone]] triangolare che chiude dalla parte superiore il prospetto, alla cui sommità è posta una [[croce]] in ferro. Tra il portale ed il frontone è collocata una [[monofora]] semicircolare. La facciata si innalza da sopra una base in marmo, che si sviluppa per tutta la larghezza della stessa.
 
=== I e S. R. ===
La chiesa è in [[architettura moderna|stile moderno]].
 
La nuova [[chiesa (architettura)|chiesa]] è un esempio di [[architettura moderna]]. La [[facciata]] presenta solamente un'ampia zoccolatura, che si sviluppa per tutta la larghezza della stessa, e delle [[lesena|lesene]] decorative in [[pietra]] scura che la dividono in tre settori per tutta l'altezza. Centralmente è collocato un [[atrio (architettura)|atrio]], in arretrato rispetto alla facciata e delimitato anch'esso dalle lesene, nel quale vi sono tre ingressi, due laterali e uno centrale.
 
=== M. C. ===
Il santuario è in [[stile barocco]].
 
La facciata del santuario, [[Facciata a capanna|a capanna]], risulta incorniciata da due coppie di [[lesena|lesene]] poste all'estremità della stessa, con ornamenti corinzi in travertino bianco. Le quattro lesene si innalzano da sopra una base in marmo, che si sviluppa per tutta la larghezza della facciata, e sopra di esse si trova un [[frontone]] triangolare con, all'interno, lo [[stemma]] in [[marmo]] dell'[[Ordine carmelitano]]. Centralmente, attorno all'unico [[ingresso]] del santuario, è collocato un piccolo [[portale]] composto da due [[colonne]] [[ordine composito|composite]] alla cui cima s'innalza un [[timpano (architettura)|timpano]] spezzato. Sopra l'ingresso si trova l'altra apertura della facciata, una [[finestra]] [[Centina|centinata]] nei cui vetri, dal [[2012]], è riprodotta l'immagine della [[Madonna del Carmine]]. Sulle coppie di lesene sono collocati gli stemmi vescovili e papali, in bronzo, riferiti al [[1894]] e al momento di realizzazione degli stessi (mons. Antonio Maria de Lorenzo, mons. [[Benigno Luigi Papa]], [[papa Leone XIII]] e [[papa Giovanni Paolo II]]). Ai lati del portale sono invece apposte due iscrizioni, anch'esse in bronzo. Alla sommità della facciata vi è una [[croce di Gerusalemme]]. La facciata è completata, ai due lati, dagli edifici che compongono il complesso del convento.
 
=== S. F. ===
La chiesa è in [[architettura moderna|stile moderno]].
 
La nuova chiesa presenta una [[facciata a capanna]] lineare e semplice che prospetta su di un ampio sagrato. Una scalinata precede l'ingresso, sormontato da una grande vetrata, che si sviluppa verticale occupando una buona parte della facciata stessa.
 
=== S. E. ===
La chiesa è in [[architettura moderna|stile moderno]].
 
La chiesa esternamente presenta una [[facciata a capanna]] senza finestre e senza ornamenti, ad eccezione di due fasce di mattoni ad andamento zigzagante, collocate sopra il portone d'ingresso rialzato di tre gradini rispetto all'esterno.
 
=== M. S. A. ===
La chiesa è in [[architettura moderna|stile moderno]].
 
L'edificio è un esempio di architettura moderna. La facciata, a un saliente, è costituita dal portone d'ingresso e dalla soprastante vetrata a tutta larghezza, che segue l'inclinazione del tetto, realizzato a falda unica in cemento armato, con mensole reggitravi interne di sostegno e manto di copertura in tegole canadesi. Sempre esternamente, a lato destro della facciata, è collocata una stele alla cui cima è posizionata una croce.
 
=== Or ===
La chiesa è in [[architettura moderna|stile moderno]].
 
Il portale d'ingresso è decorato da una [[scultura]] in [[bronzo]] rappresentante l' ''[[Annunciazione]]'', opera dell'artista palmese Antonio Badolati.<ref name="VDT">{{Cita web|url=http://www.lavocedeltirreno.it/images/Articoli/Marzo-2009/Marzo_2009.pdf|titolo=La voce del Tirreno, 5 marzo 2009 anno 3 n. 3|accesso=24 settembre 2016}}</ref>
 
=== S. G. ===
La chiesa è in [[architettura moderna|stile moderno]].
 
La chiesa, di aspetto moderno, esternamente risulta rivestita di marmi bianchi e rosati e nella facciata principale presenta un solo ingresso con gradini, sormontato da una tettoia a sua volta sottostante una vetrata artistica. Altre vetrate artistiche sono l'unico ornamento delle facciate laterali dell'edificio. Nella parte posteriore è collocato un piccolo campanile mentre all'interno il luogo di culto è a navata unica. La chiesa prospetta su una scalinata che la divide dalla pubblica via.