Istanbul e Pape Abou Cissé: differenze tra le pagine

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{{S|calciatori senegalesi}}
{{nota disambigua}}
{{Sportivo
{{Divisione amministrativa
|Nome = Pape Abou Cissé
|Continente = [[Europa]], [[Asia]]
|Immagine = 180630 Pape Abou Cisse.jpg|thumb|Pape Abou Cissé beim Freundschaftsspiel gegen WSG Swarovski Watten in Oberperfuss
|Nome = Istanbul
|Didascalia = Cissé nel 2015.
|Nome ufficiale = {{tr}} İstanbul
|Sesso = M
|Panorama = Istanbul collage 5j.jpg
|CodiceNazione = {{SEN}}
|Didascalia = In senso orario dall'alto: [[Corno d'Oro]] e Punta del [[Palazzo di Topkapı|Serraglio]], [[Torre di Leandro]], [[İstiklal Caddesi]], [[Levent]], [[Moschea Ortaköy]], [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Basilica di Santa Sofia]]
|BandieraAltezza = 197
|Disciplina = Calcio
|Stemma =
|Ruolo = [[Difensore]]
|Stato = TUR
|Squadra = {{Calcio Olympiakos}}
|Grado amministrativo = 4
|TermineCarriera =
|Tipo = [[Comuni metropolitani della Turchia|comune metropolitano]]
|SquadreGiovanili = {{Carriera sportivo
|Divisione amm grado 1 = Marmara
|2012-2014|{{Calcio Pikine|G}}|
|Divisione amm grado 2 = Istanbul
|Divisione amm grado 3 = no
|Amministratore locale = [[Ekrem İmamoğlu]] ([[Partito Popolare Repubblicano|CHP]])
|Data istituzione = 660 a.C.
|Data soppressione =
|Latitudine decimale =
|Longitudine decimale =
|Latitudine gradi = 41
|Latitudine minuti = 01
|Latitudine secondi =
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 28
|Longitudine minuti = 58
|Longitudine secondi =
|Longitudine EW = E
|Altitudine =
|Abitanti = 15029231
|Note abitanti = Densità per Km/2 2.758,9
|Aggiornamento abitanti = 2018
|Divisioni confinanti =
|Lingue = Turco
|Codice postale = 34010 a 34850 / 80000 a 81800
|Prefisso = (+90) 212 <small>(Eur)</small> / 216 <small>(Asia)</small>
|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Nome abitanti = stambulioti, istambulini, costantinopolitani
|Festivo =
|Mappa = Latrans-Turkey ___location Istanbul.svg
|Didascalia mappa =
|Sito = http://istanbul.gov.tr/
}}
|Squadre = {{Carriera sportivo
{{UNESCO
|2013-2015|{{Calcio Pikine|G}}|4 (0)
|tipoBene = patrimonio
|2015-2017|{{Calcio Ajaccio|G}}|60 (0)
|nome = Aree storiche di Istanbul
|2017|{{Calcio Olympiakos|G}}|0 (0)
|nomeInglese = Historic areas of Istanbul
|2017|→ {{Calcio Ajaccio|G}}|11 (1)
|immagine = Istanbul2010.jpg
|2017-|{{Calcio Olympiakos|G}}|24 (5)
|anno = 1985
|annoEliminazione =
|tipologia = Culturale
|criterio = (i)(ii)(iii)(iv)
|pericolo = Bene non in pericolo
|link = 356
|linkMappa =
}}
|SquadreNazionali = {{Carriera sportivo
'''Istanbul''' (in [[lingua turca|turco]] ''İstanbul'', pronuncia {{IPA|[istan'buɫ]}}), storicamente conosciuta come '''[[Bisanzio]]''' (in [[lingua greca antica|greco antico]]: {{polytonic|Βυζάντιον}}, ''Byzàntion''; in [[lingua latina|latino]]: ''Byzantium''), '''[[Costantinopoli]]''' (in latino: ''Constantinopolis''; in greco antico: {{polytonic|Κωνσταντινούπολις}}, ''Konstantinoupolis''; in [[lingua turca ottomana|turco ottomano]] قسطنطينيه ''Kostantîniyye'') o '''[[Costantinopoli|Nuova Roma]]''' (in latino: ''Nova Roma''; in greco antico: {{polytonic|Νέα Ῥώμη}}, ''Néa Rṓmē''), è la [[città]] [[capoluogo]] della [[provincia di Istanbul|provincia omonima]] e il principale centro [[industria]]le, [[finanza|finanziario]] e [[cultura]]le della [[Turchia]].
|2015|{{NazU|CA|SEN||20}}|2 (0)
 
|2018-|{{Naz|CA|SEN}}|3 (1)
Con una [[popolazione]] di circa 15&nbsp;000&nbsp;000 di abitanti,<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://report.tuik.gov.tr/reports/rwservlet?adnksdb2=&report=buyukbelediye.RDF&p_il1=34&p_kod=2&p_yil=2009&p_dil=1&desformat=html&ENVID=nufus2000db2Env|titolo=Büyükşehir belediyeleri ve bağlı belediyelerin nüfusları - 2009|accesso=7 novembre 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110228092222/http://report.tuik.gov.tr/reports/rwservlet?adnksdb2=&report=buyukbelediye.RDF&p_il1=34&p_kod=2&p_yil=2009&p_dil=1&desformat=html&ENVID=nufus2000db2Env|dataarchivio=28 febbraio 2011}}</ref> Istanbul (considerando però anche i quartieri asiatici) è il [[città|centro municipale]] più popoloso d'[[Europa]] ([[Città del mondo per popolazione|sesto nel mondo]]) davanti a [[Mosca (Russia)|Mosca]] e [[Londra]].
}}
 
|Vittorie = {{MedaglieCompetizione|Coppa d'Africa}}
È una [[megalopoli]] situata nel nord-ovest del paese, la quale si estende lungo lo [[stretto]] del [[Bosforo]], alla cui estremità meridionale si situa il porto naturale del [[Corno d'Oro]], e lungo la sponda settentrionale del [[Mar di Marmara]]. La città, divisa dal [[Bosforo]], si estende sia in Europa ([[Tracia]]) sia in Asia ([[Anatolia]]), risultando l'unica metropoli al mondo appartenente a due [[continente|continenti]]. Istanbul è considerata una [[città globale]].
{{MedaglieArgento|[[Coppa delle Nazioni Africane 2019|Egitto 2019]]}}
 
|Aggiornato =
Nel corso della sua lunga storia, la città (chiamata [[Bisanzio]] fino al [[330]], poi [[Costantinopoli]] sino al [[1453]], Istanbul o Costantinopoli sino al 1930, e da allora in poi solo Istanbul) è stata la capitale:
}}
* dell'[[Impero romano]] ([[330]]-[[395]]);
{{Bio
* dell'[[Impero bizantino]] ([[395]]-[[1204]] e [[1261]]-[[1453]]);
|Nome = Pape Abou
* dell'[[Impero latino]] ([[1204]]-[[1261]]);
|Cognome = Cissé
* dell'[[Impero ottomano]] ([[1453]]-[[1922]]).
|PreData =
 
|ForzaOrdinamento = Cissé, Pape Abou
Conosciuta anche con l'appellativo di "''seconda [[Roma]]''", è stata fino alla [[Assedio di Costantinopoli (1453)|conquista ottomana nel 1453]] una tra le più grandi città della [[cristianità]], divenendo in seguito per quasi cinquecento anni la capitale di uno dei [[Impero ottomano|più grandi imperi della storia]] e crocevia di culture. Quando è stata proclamata la [[Turchia|Repubblica di Turchia]], il 29 ottobre [[1923]], Istanbul fu considerata ormai troppo vulnerabile, potendo finire sotto tiro delle marine militari che avevano dimostrato di poter violare gli accordi stretti durante la Prima guerra mondiale, e così [[Ankara]], che in precedenza aveva servito come [[quartier generale]] del movimento cittadino turco durante la [[guerra d'indipendenza turca]], è stata scelta come capitale del nuovo Stato turco.
|Sesso = M
 
|LuogoNascita = Pikine
Nel 2010 Istanbul è stata una delle [[Capitale europea della cultura|capitali europee della cultura]].<ref>{{Cita web|url=http://www.aces-europa.eu/ |titolo=ACES > Home |editore=ACES |accesso=5 dicembre 2010}}</ref> Sin dal [[1985]] le aree storiche di Istanbul fanno parte della lista [[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura|UNESCO]] dei [[Patrimonio dell'umanità|patrimoni dell'umanità]].<ref>{{Cita web|url=http://whc.unesco.org/en/list/356 |titolo=UNESCO | Historic Areas of Istanbul |accesso=28 maggio 2009}}</ref>
|GiornoMeseNascita = 14 settembre
 
|AnnoNascita = 1995
== Geografia fisica ==
|LuogoMorte =
=== Territorio ===
|GiornoMeseMorte =
L'attuale area urbana si estende su entrambe le sponde del [[Bosforo]], lo stretto che divide l'[[Europa]] dall'[[Asia]] e unisce il [[Mar Nero]] al [[Mar di Marmara]], e sul Mar di Marmara stesso. Il "[[Corno d'Oro]]" (in Turco 'Halic') è il nome del porto naturale nella parte europea e all'imbocco del [[Bosforo]] su cui si affaccia il centro storico.
|AnnoMorte =
 
|Attività = calciatore
La città si trova ai margini della [[faglia]] sismica dell'Anatolia settentrionale, che corre nel Mar di Marmara. Recenti studi,<ref>[http://web.mit.edu/newsoffice/1999/quake-0925.html Quake increases risk for temblor in Istanbul - MIT News Office<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> prendendo in esame una serie di [[Terremoto|terremoti]] iniziatasi nel [[1939]] e proseguita nei successivi decenni, ritengono probabile che un evento sismico di notevoli proporzioni possa colpire Istanbul in un prossimo futuro.
|Nazionalità = senegalese
 
|PostNazionalità = , [[difensore]] dell'{{Calcio Olympiakos|N}}
La città è servita dall'[[Aeroporto di Istanbul-Atatürk]]<!-- ([[List of airports: I|IST]]) --> e dall'[[Aeroporto Internazionale di Istanbul-Sabiha Gökçen]]. <!-- ([[List of airports: S|SAW]]) -->
 
{{Immagine grande|Istanbul detailed (10061x3895px) Panorama of Constantinople walls, blue mosque, hagia sophia.jpg|900px|3=<div align="center">Veduta panoramica del [[Corno d'Oro]] dalla [[Torre di Galata]], edificata dai [[Repubblica di Genova|genovesi]] nel 1348, con il [[Ponte di Galata]] al centro dell'immagine.</div>}}
 
=== Clima ===
[[File:Maidens Tower 2007.jpg|thumb|upright=1.6|[[Torre di Leandro]] con la Punta del Serraglio sullo sfondo.]]
 
Il clima di Istanbul è di tipo [[clima temperato|temperato]], ma è alquanto particolare, a metà strada tra il [[clima oceanico]] e il [[clima mediterraneo]] (media annuale +14,3&nbsp;°C).
 
L'[[inverno]] è freddo e umido ed è caratterizzato da un'alternanza fra periodi miti e piovosi (quando soffiano i venti umidi e tiepidi dal [[Mar Mediterraneo]]) e periodi invece più rigidi e nevosi (con minime anche di -8&nbsp;°C) quando soffiano i venti dal [[Polo nord]] o dall'Est. In gennaio e in febbraio le temperature medie possono variare tra i +3&nbsp;°C e i +8&nbsp;°C.
 
L'[[estate]] è calda e molto umida ed è caratterizzata da precipitazioni minori rispetto agli altri periodi, ma sempre significative. In luglio e in agosto le temperature medie possono variare tra i +18&nbsp;°C e i +28&nbsp;°C.
 
La [[primavera]] e l'[[autunno]] sono miti e confortevoli e sono caratterizzate da un'alternanza di giornate piovose e soleggiate.
 
La città riceve circa 844&nbsp;mm di precipitazioni con un massimo d'inverno e un minimo d'estate. Ci sono molti giorni piovosi in autunno, in inverno e in primavera.<ref name="Turkish State Meteorological Service (DMI)">[http://www.meteor.gov.tr/veridegerlendirme/yillik-toplam-yagis-verileri.aspx?m=ISTANBUL title=Yıllık Toplam Yağış Verileri - İstanbul (Data of total annual rainfall of Istanbul - Turkish State Meteorological Service DMI)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130331072105/http://www.meteor.gov.tr/veridegerlendirme/yillik-toplam-yagis-verileri.aspx?m=ISTANBUL |data=31 marzo 2013 }}</ref> In inverno sono comuni le gelate e non è raro assistere ad abbondanti nevicate.<ref name="Statistics: Historical Weather Information for Istanbul">[https://mristanblue.wordpress.com/2010/01/03/weather-statistics-for-istanbul/ Statistics: Historical Weather Information for Istanbul]</ref>
 
In un anno a Istanbul, mediamente, ci sono cinque giorni in cui la temperatura è superiore ai 32&nbsp;°C, e ventuno giorni in cui la temperatura è inferiore a 0&nbsp;°C.<ref name="Statistics: Historical Weather Information for Istanbul" />
 
La più alta [[temperatura]] registrata a Istanbul è stata di 40,5&nbsp;°C, mentre la più bassa è stata di -16,1&nbsp;°C.<ref>{{Cita web |url=http://www.meteorologyclimate.com/extreme-temperature-records.htm |titolo=Extreme Temperature Records Worldwide - Istanbul |accesso=22 agosto 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071008104939/http://www.meteorologyclimate.com/extreme-temperature-records.htm |dataarchivio=8 ottobre 2007 |urlmorto=sì }}</ref>
 
L'[[umidità relativa]] è costantemente elevata e l'umidità media annuale è del 72%. Le temperature invernali ed estive raramente sono estreme, ma l'elevata umidità relativa le fa percepire in modo molto più severo.<ref name="Statistics: Historical Weather Information for Istanbul" />
 
Caratteristica importante del clima di Istanbul è la presenza del vento. I più famosi sono il Poyraz (vento fresco da nord-est) e il [[Lodos]] (vento caldo da sud-ovest).<ref>[http://www.scoprireistanbul.com/il-meteo-e-le-previsioni-del-tempo-a-istanbul/ Scoprire Istanbul]</ref>
 
{{ClimaAnnuale
|nome=Istanbul<ref>[http://www.worldweather.org/014/c00047.htm Weather Information for Istanbul]</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.dmi.gov.tr/sondurum/en-dusuk-sicakliklar.aspx?t=t&gun=120131&ind=1&s=NM&f= |titolo=Ölçülen En Düşük Sıcaklıklar (Lowest Recorded Temperatures): 30.01.2012 06:00 - 31.01.2012 06:00 (UTC) - İstanbul |accesso= |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130926225610/http://www.dmi.gov.tr/sondurum/en-dusuk-sicakliklar.aspx?t=t&gun=120131&ind=1&s=NM&f= |dataarchivio=26 settembre 2013 }}</ref><ref>[https://www.bbc.co.uk/weather/world/city_guides/results.shtml?tt=TT004370 BBC - Weather Centre - World Weather - Average Conditions - Istanbul]</ref>
|tempmax=8.7,9.1,11.2,16.5,21.4,26.0,28.4,28.5,25.0,20.1,15.2,9.7
|tempmedia=5.8,5.9,7.6,12.1,16.7,21.0,23.4,23.6,20.2,16.0,11.9,8.2
|tempmin=2.9,2.8,3.9,7.7,12.0,16.0,18.5,18.7,15.2,12.0,8.5,5.3
| tempassmax =18.3,24.0,26.2,32.9,33.0,40.2,40.5,38.8,33.6,34.2,27.2,21.2
| tempassmin =-10.4,-16.1,-7.0,-0.6,3.6,8.0,10.5,8.2,5.2,1.0,-4.0,-9.4
|pioggia=102,80,70,46,36,34,38,48,61,101,110,124
|giornipioggia=
|giornineve=6,6,3,0,0,0,0 ,0 ,0 ,0 ,0 ,4
}}
 
== StoriaStatistiche ==
=== OrigineCronologia presenze e variantireti delin nomeNazionale ===
{{Cronoini|SEN}}
{{vedi anche|Bisanzio|Costantinopoli}}
{{Cronopar|13-10-2018|Dakar|SEN|3|0|SUD|1|QCoppa Africa|2019}}
[[File:Modern_Istanbul_skyline.jpg|thumb|upright=1.6|La parte moderna di Istanbul a nord del [[Corno d'Oro]], sulla sponda europea del [[Bosforo]], con il [[Palazzo di Dolmabahçe]] al centro e i grattacieli del quartiere finanziario [[Levent]].]]
{{Cronopar|16-10-2018|Khartum|SUD|0|1|SEN|-|QCoppa Africa|2019}}
[[File:Bosphorus Bridge-1.jpg|thumb|upright=1.6|Il [[Ponte sul Bosforo]] (1973) è uno dei tre [[ponte sospeso|ponti sospesi]] che attraversano lo stretto del [[Bosforo]] e permettono di collegare l'[[Europa]] con l'[[Asia]]: gli altri due sono il [[Ponte Fatih Sultan Mehmet]], completato nel 1988, e il [[Ponte Yavuz Sultan Selim]], costruito dal consorzio İçtaş-[[Astaldi]], eretto in prossimità del Mar Nero nel 2016. Inoltre Europa e Asia sono collegate dal [[Galleria (ingegneria)|tunnel]] ferroviario sottomarino [[Marmaray]] la quale connette le parti europee e asiatiche delle linee ferroviarie e le linee della [[metropolitana di Istanbul]], e dall'[[Eurasia tunnel]], dedicato al traffico automobilistico, e inaugurato nel 2016.]]
{{Cronopar|26-3-2019|Dakar|SEN|2|1|MLI|-|Amichevole|13={{Cartellinogiallo|90+3}}}}
 
{{Cronofin|3|1}}
Secondo un [[aneddoto]], il nome attuale deriverebbe da una circostanza curiosa: quando i [[turchi]] alla conquista dell'[[Anatolia]] chiedevano ai [[greci]] dove fosse "la città" ricevevano come risposta, senza capirne il significato ''Isten [[polis]]'', cioè "quella è la città", che finì per diventare il nome equivocato di Costantinopoli. Il nome İstanbul le venne dato ufficialmente solo attorno al [[1930]].
 
Il nome dell'odierna Istanbul comunque riflette, nel corso dei secoli, il succedersi delle civiltà che ne hanno segnato la storia. Fondata dai [[Colonizzazione greca|coloni greci]] di [[Megara (Attica)|Megara]], nel [[667 a.C.]], viene chiamata originariamente Βυζάντιον (''Byzántion'') in onore del loro re [[Byzas]]. Sarà dunque ''Byzantium'' in [[lingua latina|latino]] e successivamente [[Bisanzio]] in [[Lingua italiana|italiano]].
 
Il nome greco di Κωνσταντινούπολις (''Konstantinoupolis''), da cui il latino ''Constantinopolis'' e l'italiano [[Costantinopoli]], significa "Città di Costantino". Tale nome le fu dato in onore dell'[[imperatore]] romano [[Costantino I]] quando la città divenne capitale dell'[[Impero romano]], l'11 maggio dell'anno [[330]]. Costantino la ribattezzò ''Nova [[Roma]]'', ma questa denominazione non entrò mai nell'uso comune, sebbene ancora oggi la denominazione ufficiale secondo la [[Chiesa ortodossa]] e il [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|Patriarcato ecumenico]] sia "Costantinopoli Nuova Roma". Costantinopoli divenne successivamente la capitale dell'[[Impero bizantino]] fino a quando, nel [[1453]], venne [[Caduta di Costantinopoli|espugnata]] dai [[Turchi Ottomani]].
 
La forma "Costantinopoli" è attestata in uso ufficiale sotto l'imperatore Teodosio II (408-450).<ref name="IA">Necdet Sakaoğlu (1993/94a): "İstanbul'un adları" ["I nomi di Istanbul"]. In: 'Dünden bugüne İstanbul ansiklopedisi', ed. Türkiye Kültür Bakanlığı, Istanbul.</ref> È rimasto il nome ufficiale principale della città per tutto il periodo bizantino, e il nome più comune utilizzato in Occidente fino al XX secolo. È stato anche utilizzato (compresa la sua variante Kostantiniyye) da parte dell'Impero Ottomano fino all'avvento della Repubblica di Turchia.<ref>Finkel, Caroline, ''Osman's Dream'', (Basic Books, 2005), p. 57; "''Istanbul fu adottato come il nome ufficiale della città nel 1930..''".</ref>
 
Il nome İstanbul potrebbe derivare dalla frase greca [[medioevo|medievale]] "εἰς τήν Πόλιν" (da leggersi con la pronuncia "istinˈpolin"), oppure da quella in dialetto [[ioni]]co "εἰς τάν Πόλιν" (pron. "istamˈbolin"), che significa "verso la Città" o "nella Città"<ref>"Dünden bugüne İstanbul ansiklopedisi" ("I Nomi di Istanbul"), volume 5, Ciltli, 1994</ref>. In questo modo i Greci si riferivano alla "Città delle Città", come Costantinopoli era conosciuta durante l'era bizantina e successivamente.
 
Potrebbe altresì trattarsi di una semplice corruzione del greco [Kon]''stan''[tinou]''pol''[is] dove "pol" è diventato "bul". La riluttanza araba, persiana e turca, a pronunciare una parola che cominci con due consonanti, potrebbe aver indotto a premetter loro una ''[[alif]]'' (che può essere letta a volte "A", altre "I" e altre ancora "U") e ciò potrebbe spiegare il motivo di quella "I" per l'antica Costantinopoli turchizzata.<ref>Room, Adrian (2006). Placenames of the World: Origins and Meanings of the Names for 6,600 Countries, Cities, Territories, Natural Features, and Historic Sites (2nd ed.).[pp.177] Jefferson, N.C.: McFarland & Company. ISBN 978-0-7864-2248-7.</ref><ref>La cosa vale anche in altri adattamenti di nomi greci come i toponimi [[Smirne]], [[Nicea]] o Stenia (diventate ''[[Smirne|İzmir]]'', ''[[İznik]]'' e ''İstinye'' in turco).</ref> Il nome ''[[Stamboul]]'' o ''Stambul'' denominava in passato la penisola storica, cioè la città all'interno delle mura.
 
''Kostantiniyye'' (Arabo: القسطنطينية, al-Qusṭanṭiniyah; Turco Ottomano: قسطنطينيه, Kostantiniyye) è il nome con cui la città divenne nota nel mondo islamico. Si tratta di un calco arabo di "Costantinopoli", con la desinenza araba -ye ('posto di') al posto della desinenza greca -polis. Dopo la conquista ottomana del 1453, venne utilizzato come nome ufficiale formale in Turco Ottomano,<ref>G. Necipoğlu. "From Byzantine Constantinople to Ottoman Kostantiniyye: Creation of a Cosmopolitan Capital and Visual Culture under Sultan Mehmed II" Ex. cat. "From Byzantion to Istanbul: 8000 Years of a Capital", June 5 - September 4, 2010, Sabanci University Sakip Sabanci Museum, Istanbul. Istanbul: Sakip Sabanci Museum, 2010 p. 262</ref> e rimase in uso per la maggior parte del tempo fino alla fine dell'Impero Ottomano nel 1923. Tuttavia, durante alcuni periodi le autorità Ottomane favorirono altri nomi.
 
La città fu chiamata, nel corso dei secoli, con svariati altri nomi: ''Nèa Ròmē'' o "Nuova Roma" come si è detto, ''Polis'' o "La città" (per eccellenza, come già [[Roma]]), ''Rūmiyya al-Kubrā'' ("la maggior Roma" in [[lingua araba|arabo]]), ''Qustantiniyya'' ("Costantinopoli" in [[lingua araba|arabo]]), e in [[lingua turca|turco]] ''İslambol'' ("Centro dell'Islam"), perché fu sede, dal [[1527]] al [[1924]], del [[Califfo|Califfato]] [[Islam]]ico, ''Pây-i taht'' ("Il piede del trono" in [[lingua persiana|persiano]]), ''Mikligardur'' ("Città grande" dei [[mercenario|mercenari]] Vareghi (o [[Variaghi]]), cioè [[Vichinghi]], che parlavano l'antico [[Lingue germaniche|germanico]] [[Lingua norrena|norreno]]), ''Car(i) grad'' (cioè "Città degli imperatori", in generale nelle lingue slave), ''Gostandnubolis'' (il suo nome in [[lingua armena|armeno]]).
 
Nomi diversi da استانبول (''Istanbul'') erano diventati obsoleti in lingua turca durante la fine dell'era ottomana e il primo periodo della repubblica. Tuttavia, la variante "Costantinopoli" era ancora usata quando si scriveva il nome della città in caratteri latini. Nel 1928, l'alfabeto turco adottò al posto della scrittura araba i caratteri latini. Dopo di che, la Turchia cominciò a spingere gli altri paesi a utilizzare nomi turchi per le città turche, invece di altre traslitterazioni per la scrittura latina che erano state in uso in epoca ottomana.<ref>Stanford and Ezel Shaw (1977): History of the Ottoman Empire and Modern Turkey. Cambridge: Cambridge University Press. Vol II, p. 386; Robinson (1965), The First Turkish Republic, p. 298</ref> Lettere e pacchi inviati a "Costantinopoli" invece di "Istanbul" non furono più recapitati dalle poste turche, il che contribuì all'adozione definitiva a livello mondiale del nuovo nome.
 
=== Visione generale ===
La sua ricchissima storia, che la vede alle origini città greca dal nome di [[Bisanzio]] (in [[lingua greca antica|greco antico]], Βυζάντιον), poi capitale dell'[[Impero bizantino]] con il nome di [[Costantinopoli]] (in [[lingua latina|latino]] ''Constantinopolis'') e infine capitale dell'[[Impero ottomano]] senza un nome né grafia ufficiale, ha lasciato notevoli testimonianze archeologiche e architettoniche che la rendono anche un centro turistico di rilevanza mondiale.
 
{{Immagine grande|Istanbul panorama and skyline.jpg|850px|3=<div align="center">Veduta panoramica della Punta del Serraglio (Sarayburnu) dall'ingresso sud del [[Bosforo]], con la [[Moschea Blu]], la [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Basilica di Santa Sofia]], il [[Palazzo di Topkapı]], e le [[Mura di Costantinopoli#Mura marittime|mura di Costantinopoli]].</div>}}
 
=== La Bisanzio greco-romana ===
{{Vedi anche|Bisanzio}}
 
[[File:Second Court Topkapi 2007 80.JPG|thumb|Resti di una colonna [[bizantina]] trovata nell'acropoli di Bisanzio, che si trova oggi all'interno del complesso del [[Palazzo di Topkapı]].]]
 
La fondazione di Bisanzio, da parte dei [[Colonizzazione greca|coloni greci]] di [[Megara (Attica)|Megara]], risale al [[667 a.C.]] Grazie alla posizione di controllo sul [[Bosforo]], la città si sviluppò in breve tempo tanto da diventare oggetto di contesa durante le [[Guerra del Peloponneso|guerre del Peloponneso]].
 
Dopo essersi schierata con [[Pescennio Nigro]] contro il vittorioso [[Settimio Severo]], la città fu assediata e largamente distrutta fra il [[193]] e il [[195]]. Nel [[196]] Bisanzio entrò a far parte dell'[[Impero romano]] e fu ricostruita dallo stesso [[Settimio Severo]], divenuto Imperatore, riottenendo rapidamente la sua precedente prosperità.
 
=== La Costantinopoli romano-bizantina ===
{{Vedi anche|Costantinopoli}}
[[File:Map of Constantinople (1422) by Florentine cartographer Cristoforo Buondelmonte.jpg|thumb|left|Creata nel [[1422]] da [[Cristoforo Buondelmonti]], questa è la più antica mappa sopravvissuta di Costantinopoli e l'unica che precede la conquista ottomana.]]
 
La posizione strategica di Bisanzio attrasse anche l'imperatore [[Costantino I]] che, l'11 maggio [[330]], la rifondò come "Nova Roma", anche se la città prese presto il nome di Costantinopoli. Il modello a cui l'imperatore si ispirò fu Roma: venne quindi eretto un enorme palazzo imperiale, un Foro, un ippodromo, il quale fu testimone nel corso dei secoli di sommosse e assemblee popolari, e un numero impressionante di palazzi e chiese. La città continuò a crescere anche dopo Costantino, e dopo un secolo furono erette da [[Teodosio II]] nuove mura che quasi raddoppiarono la superficie della città.
 
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, la posizione strategica di Costantinopoli, posta al crocevia fra [[Mar Mediterraneo]] e [[Mar Nero]] e fra [[Europa]] e [[Asia]] fece della città un centro commerciale, culturale e politico di rilievo mondiale. Costantinopoli controllò per lungo tempo il commercio lungo la via della seta e fra il Mediterraneo e la Russia.
 
A Costantinopoli nasce ciò che è considerato il fondamento del diritto romano, il [[Corpus iuris civilis]], voluto da [[Giustiniano I]] tra il [[528]] e il [[565]].
[[File:Constantinople 1453.jpg|miniatura|[[Assedio di Costantinopoli (1453)|L'assedio]] finale del 1453 in una miniatura francese del [[XV secolo]]. ]]
Durante il Medioevo, Costantinopoli fu la più grande e ricca città d'[[Europa]]: si pensa che nel X secolo potesse avere fino a un milione di abitanti. La maggior basilica costantiniana, [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Hagia Sophia]] (Divina Sapienza), monumento di estrema rilevanza [[Architettura|architettonica]] dedicato al [[Logos#Nel Cristianesimo|Logos]], da sempre centro religioso della città, divenne il centro della cristianità greco-ortodossa. Nonostante le aspre lotte interne per il potere e la scarsa autorità individuale dell'imperatore, l'oligarchia bizantina mantenne una stabile struttura politica durante i quasi mille anni dell'impero.
 
Dotata di un notevole impianto di fortificazioni, la città rimase inespugnata fino al [[1204]], quando venne saccheggiata dagli eserciti della [[quarta crociata]] che instaurarono per poco più di mezzo secolo "l'[[impero latino]]". Per Costantinopoli fu l'inizio del suo declino. Dopo la riconquista greca nel 1261, la città, spopolata e centro di uno Stato ormai di scarsa importanza, conobbe tuttavia una grande rinascita artistica e culturale. Circondata dal potente impero turco ottomano, il 29 maggio [[1453]] Costantinopoli venne infine espugnata dal Sultano [[Maometto II]], detto a causa di ciò il Conquistatore (''Fatih''), che ne fece la capitale dell'[[Impero ottomano]]. La [[caduta di Costantinopoli]], e quindi la fine dell'[[Impero bizantino]], è indicata talvolta come l'evento che convenzionalmente chiude il [[Medioevo]] e comincia l'[[Storia moderna|evo moderno]].
 
=== L'Istanbul ottomana e turca ===
Sotto i [[sultano|sultani]] [[Impero ottomano|ottomani]], Costantinopoli ritrovò un nuovo periodo di splendore, diventando sede ''de facto'' del [[Califfo|califfato]] nel [[1517]], ma mantenendo la sede del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|Patriarcato greco-ortodosso]] (nonostante la forzata conversione della [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Basilica di Santa Sofia]] in moschea) e in generale il carattere cosmopolita che la caratterizzò nei secoli precedenti. Subito dopo la conquista, e sino all'inizio del XVII secolo, vennero costruite le grandi moschee imperiali: [[Moschea di Fatih|quella del conquistatore]], di [[Moschea di Yavuz Selim|Selim I]], di [[Moschea di Bayezid II|Beyazit]], di [[Moschea di Solimano]] (Suleymaniye, la più grande moschea di Istanbul), di [[Moschea Blu|Ahmet]] (Sultanahmet), e la [[Yeni Cami|moschea nuova]]. Queste erano parte di complessi (''kulliye'') comprendenti ospedali, cucine per i poveri (''imaret'') e scuole coraniche (''madrase''). Questi complessi erano amministrati da fondazioni religiose (''vakif'') le quali ricavavano il denaro necessario al loro funzionamento da rendite fondiarie e immobiliari. Parallelamente, la città venne dotata di strutture per il commercio, come il [[Grande Bazar d'Istanbul|Gran Bazaar]] e il [[Bazar Egiziano]], e tornò a essere il crocevia dei traffici fra Europa e Asia.
 
[[File:Bridge and Galata Area, Istanbul, Turkey by Abdullah Frères, ca. 1880-1893 (LOC).jpg|thumb|[[Ponte di Galata]] alla fine del [[XIX secolo]].]]
 
L'impero ottomano, sconfitto durante la [[prima guerra mondiale]], finì ufficialmente il 1º novembre [[1922]]. Quando nel [[1923]] fu fondata la Repubblica di [[Turchia]], la capitale venne spostata da Istanbul ad [[Ankara]]. In un primo tempo trascurata in favore della nuova capitale, Istanbul passò attraverso un periodo di grande [[Pogrom d'Istanbul|trasformazione]] negli anni [[1950|'50]] e [[1960|'60]]. Prima degli anni sessanta, in particolare, il governo di [[Adnan Menderes]] perseguì lo sviluppo economico del paese attraverso la costruzione di nuove strade e industrie. Anche nel centro storico, moderne pavimentazioni stradali rimpiazzarono l'acciottolato e una larga parte dei quartieri vecchi venne demolita. {{senza fonte}}
 
Dagli anni settanta, la popolazione di Istanbul sta subendo una rapida crescita in seguito alla forte immigrazione dall'[[Anatolia]]. Nuovi quartieri (molto spesso abusivi, i cosiddetti "[[Gecekondu|geceköndu]]") e zone industriali sono sorti alla periferia della città e molti dei villaggi limitrofi sono stati incorporati nella grande area metropolitana.
 
Istanbul è tuttora sede del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli]], una delle antiche [[sedi apostoliche]].
 
=== Anni recenti ===
[[File:Istanbul - veduta Bosforo.jpg|thumb|Veduta del [[Bosforo]].]]
[[File:TaksimSquareIstanbul.jpg|thumb|left|[[Piazza Taksim]].]]
[[File:Paolo Monti - Serie fotografica (Istanbul, 1962) - BEIC 6328611.jpg|thumb|Istanbul fotografata da [[Paolo Monti]] nel 1962. Fondo Paolo Monti, [[BEIC]].]]
 
In anni recenti la città è stata oggetto di diversi attacchi [[terrorismo|terroristici]], come il massacro di piazza Taksim avvenuto nel [[1977]], e gli attacchi del [[1999]], del [[2003]] e del [[2008]], per un totale di più di 120 vittime e 1.000 feriti.<ref>{{Cita news
|url = http://www.radikal.com.tr/haber.php?haberno=219735
|accesso = 1º luglio 2008
|autore = Mavioglu, Ertugrul
|coautori = Sanyer, Ruhi
|titolo = 30 yıl sonra kanlı 1 Mayıs (1)
|data = 29 aprile 2007
|lingua = tr
|pubblicazione = [[Radikal]]
|urlmorto = sì
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070930204325/http://www.radikal.com.tr/haber.php?haberno=219735
|dataarchivio = 30 settembre 2007
}}</ref><ref>[http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/3276549.stm BBC NEWS | Middle East | Film clue to Turkey Jewish attack]</ref><ref>[http://afp.google.com/article/ALeqM5jl5Of8Rk7UJyxwWurbEN3r71UUFA AFP: Kurdish rebels condemned at funeral of Istanbul bomb victims] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110520160317/http://afp.google.com/article/ALeqM5jl5Of8Rk7UJyxwWurbEN3r71UUFA |data=20 maggio 2011 }}</ref><ref>[http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/7527977.stm BBC NEWS | Europe | Istanbul rocked by twin bombings]</ref>
 
Nell'[[estate]] del [[2008]] si è verificata inoltre una sparatoria fuori dal [[consolato (diplomazia)|consolato]] degli [[Stati Uniti d'America]], con il [[Sequestro di persona|rapimento]] di tre turisti [[germania|tedeschi]].<ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/esteri/istanbul-spari/istanbul-spari/istanbul-spari.html Istanbul, attacco al consolato Usa Pkk rapisce tre turisti tedeschi - esteri - Repubblica.it>]</ref>
 
Nel giugno [[2010]] un attentato contro un [[Autobus|minibus]] ha portato alla morte di quattro persone; potrebbe essersi trattato di una [[rappresaglia]] in seguito agli scontri fra esercito e [[Partito dei Lavoratori del Kurdistan|Pkk]] che nel solo giugno hanno portato alla morte di 18 militari.<ref>[http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Turchia-attentato-contro-un-minibus-a-Istanbul-quattro-morti-tra-cui-una-17enne_577179999.html Turchia, attentato contro un minibus a Istanbul: quattro morti tra cui una 17enne - Adnkronos Esteri]</ref>
 
Un nuovo attentato compiuto da un [[kamikaze]] in [[piazza Taksim]] porta, nell'ottobre 2010, alla morte del kamikaze e al ferimento di 15 agenti di polizia e 17 civili.<ref>[http://www.corriere.it/esteri/10_ottobre_31/attentato-istanbul-turchia_3ad1172e-e4cf-11df-8ccb-00144f02aabc.shtml Attentato nel cuore di Istanbul Morto il kamikaze, 32 feriti - Corriere della Sera]</ref>
 
Il governo del presidente [[Recep Tayyip Erdoğan|Erdoğan]] ha ultimato, proposto o sta portando avanti una serie di grandi opere ([[Marmaray|Tunnel ferroviario sotto il Bosforo]], terzo ponte sul Bosforo, terzo aeroporto, diverse linee di metropolitana, canale navigabile per decongestionare il Bosforo) le quali, se da una parte costituiscono un potente stimolo per l'economia, dall'altra stanno alterando irreparabilmente l'immagine della città, sfregiata al tempo stesso da una speculazione edilizia ormai senza freni.<ref>{{Cita web
|url = https://www.nzz.ch/feuilleton/wem-gehoert-die-stadt-1.18076505
|titolo = Brachiale Erneuerung in Istanbul. Wem gehört die Stadt?
|autore = Veronika Hartmann
|sito = www.nzz.ch
|editore = Neue Zürcher Zeitung
|data = 6 maggio 2013
|lingua = Tedesco
|accesso = 25 giugno 2015
}}</ref>
 
Conseguenza di ciò sono stati fra l'altro i [[Proteste della Turchia del 2013|violenti scontri]] avvenuti nel giugno [[2013]] a piazza Taksim e a [[Beşiktaş]] tra studenti, intellettuali, e cittadini da una parte e la polizia dall'altra in difesa del [[parco Gezi]] (e dei suoi 600 alberi) che il governo cittadino vuole distruggere per ricostruire antiche caserme ottomane che dovranno ospitare un centro commerciale e una moschea.
Quella che doveva essere una semplice protesta ha provocato manifestazioni in tutta la Turchia, approfittando del malcontento generale causato da varie misure attuate dal governo di [[Ankara]].{{sf}}
 
Il 28 giugno 2016, all'aeroporto Ataturk, due attentatori suicidi affiliati all'ISIS, si sono fatti saltare in aria dopo aver aperto il fuoco sui passeggeri nel terminal voli internazionali. La polizia avrebbe sparato per neutralizzare i sospetti a un varco d'ingresso. Tutti i voli sono stati cancellati. Nell'attacco sono morte 41 persone, mentre 239 sono state ferite.{{sf}}
 
Nella notte di capodanno fra il 2016 e il 2017 alle ore 1:40 locali, un uomo armato di Kalashnikov ha aperto il fuoco dentro il night club 'Reina', nel quartiere Besiktas, nella zona europea della città. Si sono contati 39 morti (la maggior parte stranieri) e una cinquantina di feriti.{{sf}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{Doppia immagine|left|Valens aquädukt02.jpg|220|Maiden tower.JPG|220|[[Acquedotto di Valente]].|La [[Torre di Leandro]].}}
 
Istanbul è principalmente conosciuta per la sua [[architettura bizantina]] e [[architettura ottomana|ottomana]], ma i suoi edifici riflettono i vari popoli e imperi che l'hanno governata. Strutture [[Repubblica di Genova|genovesi]] e [[architettura romana|romane]] rimangono visibili in città, a fianco dei più frequenti edifici relativi al periodo ottomano. Allo stesso modo, mentre [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Hagia Sophia]] e le moschee imperiali dominano gran parte del panorama cittadino, si possono trovare anche una serie di storiche chiese e [[sinagoga|sinagoghe]].
 
Nessun edificio preromano è sopravvissuto a Istanbul. Esempi di architettura romana pre-bizantina sono risultati più durevoli. In piazza Sultanahmet, sul luogo dell'[[Ippodromo di Costantinopoli]] (realizzato sul modello del [[Circo Massimo]] di [[Roma]]), è ancora visibile l'[[obelisco di Teodosio]].<ref>{{harvnb|Chamber of Architects of Turkey|2006a|p=80}}</ref> Nella parte occidentale del quartiere Fatih rimane l'[[Acquedotto di Valente]], costruito alla fine del [[IV secolo]],<ref name="ReferenceA">{{harvnb|Chamber of Architects of Turkey|2006a|p=118}}</ref> pur 50 metri più breve che in passato. Allo stesso modo, le [[mura di Costantinopoli]], erette in gran parte da [[Teodosio II]], sono ancora in gran parte visibili.<ref>{{harvnb|Gregory|2010|p=394}}</ref> Infine, la [[Colonna di Costantino]], eretta nel 330 d.C. al centro dell'[[Foro di Costantino|omonimo foro]] per celebrare la nuova capitale romana, è ancora in loco, fra l'Ippodromo e il Gran Bazar.<ref name="ReferenceA"/>
 
=== Chiese ed ex chiese ===
[[File:DSC03832 Istanbul - Aya Sophia - Foto G. Dall'Orto 24-5-2006.jpg|thumb|Originalmente una chiesa, poi una moschea, e oggi (dal 1935) un museo, la [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Santa Sofia]] costruita dall'imperatore [[Impero bizantino|bizantino]] [[Giustiniano]] fra il 532 e 537 fu la cattedrale più grande del mondo per quasi mille anni, fino al completamento della [[Cattedrale di Siviglia]] nel 1507.]]
 
La chiesa cristiana più antica di Istanbul ancora esistente è [[monastero di Studion|San Giovanni di Studion]], trasformata in moschea e nel 2014 in restauro. Altri edifici religiosi del primo periodo bizantino comprendono la [[Chiesa di Santa Irene (Istanbul)|Chiesa di Santa Irene]], capolavoro dell'architettura bizantina, trasformata dai turchi prima in un deposito d'armi e attualmente in una sala di concerti, la [[Basilica di San Polieucto]], oggi in rovina, e la [[Chiesa dei Santi Sergio e Bacco (Costantinopoli)|Chiesa dei Santi Sergio e Bacco]] oggi "Küçük Aya Sofya Camii", "Moschea della piccola Santa Sofia".
Fra le chiese del periodo Comneno sopravvissute spiccano la [[Chiesa di Cristo Pantocratore (Costantinopoli)|Chiesa del Pantocratore]] oggi moschea (Molla Zeyrek Camii), la Chiesa della Theotokos Kiriotissa (oggi [[Moschea Kalenderhane]]), la [[Moschea Gül]] (di identificazione incerta) e la Chiesa di Santa Tecla ([[Moschea di Atik Mustafa Pascià]]), mentre la [[Chiesa di San Salvatore in Chora]], (poi "Kariye Camii", oggi museo) dagli importanti affreschi, la [[Moschea Arap]] ("Moschea degli Arabi", già chiesa cattolica di San Paolo e Domenico) e la [[Chiesa di Theotokos Pammacaristos]], già sede del Patriarcato dal 1456 al 1578, poi trasformata in moschea ("Fethiye camii") e oggi parzialmente museo, risalgono nella loro forma attuale al periodo paleologo. Va segnalata inoltre la [[Santa Maria dei Mongoli|Chiesa di Santa Maria dei Mongoli]], nel quartiere Fener, risalente all'inizio del VII secolo, l'unica chiesa d'epoca bizantina della città a non essere mai stata convertita in moschea.
 
Fondata da Costantino e ricostruita nel [[537]] da Giustiniano, la [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Basilica di Santa Sofia]] è uno dei principali monumenti di Istanbul. Già considerata dai bizantini un capolavoro di architettura in virtù specialmente della sua enorme cupola, fu trasformata in moschea dopo la caduta della città nel 1453. Diventata museo per volere del primo presidente turco [[Mustafa Kemal Atatürk]], negli anni quaranta e cinquanta del Novecento ha beneficiato di restauri grazie ai quali sono stati riscoperti preziosi [[mosaico|mosaici]].
 
Durante l'epoca Ottomana, specialmente nell'Ottocento, decine di chiese greco-ortodosse, armene e cattoliche furono costruite nella città storica, a Galata/Pera e lungo il Bosforo, per venire incontro alle esigenze spirituali delle comunità greche, armene e levantine, a quel tempo numerose e potenti. Nonostante il declino numerico di queste comunità nel corso del Novecento, questi edifici sono sempre mantenuti in efficienza e danno alla città una decisa impronta multiculturale.
 
Nel quartiere [[Fener]] sorge la [[Cattedrale di San Giorgio (Istanbul)|cattedrale di San Giorgio]], sede dal 1600 del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli]]. Tra le chiese [[Chiesa cattolica|cattoliche]] vanno ricordate la [[Cattedrale dello Spirito Santo (Istanbul)|Cattedrale dello Spirito Santo]] nel quartiere Pangaltı, sede del [[vicariato apostolico di Istanbul]], e la [[Basilica di Sant'Antonio di Padova (Istanbul)|Basilica di Sant'Antonio di Padova]], a [[Beyoğlu]], affacciata su İstiklal Caddesi.
 
=== Moschee ===
{{vedi anche|Moschee di Istanbul}}
 
[[File:Sultan Ahmed Mosque Istanbul Turkey retouched.jpg|thumb|left|[[Moschea Blu]] (1616).]]
[[File:Dolmabah%C3%A7e_Mosque_Mars_2013.jpg|thumb|[[Moschea Dolmabahçe|Moschea di Dolmabahçe]] (1855) nello stile [[Architettura neobarocca|neobarocco]] ottomano.]]
 
A partire dal loro arrivo nel 1453, nel corso dei successivi quattro secoli, gli Ottomani hanno contribuito a delineare il panorama della città di Istanbul dandogli un'impronta indelebile, in particolar modo con la costruzione di grandi moschee. Una delle più celebri è la [[Moschea Blu]], voluta dal sultano [[Ahmed I]] e terminata nel [[1616]], la quale si trova a pochi passi da Santa Sofia. La [[Moschea Fatih|Moschea di Fatih]] (in lingua turca ''Fatih Camii'', cioè la "Moschea del Conquistatore", epiteto di Maometto II), sebbene ricostruita alla fine del Settecento, è uno dei maggiori esempi di architettura turco-islamica in città e ha rappresentato una tappa importante nello sviluppo dell'architettura ottomana. La [[Moschea di Solimano]] (costruita tra il 1550 e il 1557) opera realizzata dall'architetto [[Sinān|Mimar Sinan]] per il sultano [[Solimano il Magnifico]] è considerata la più bella fra le moschee imperiali di Istanbul.
 
[[File:Ortakoey_Istanbul_Bosporusbruecke_Mrz2005.jpg|thumb|left|[[Moschea di Ortaköy]] (1856).]]
[[File:Yeni_cami.jpg|thumb|[[Yeni Cami]] ("Moschea nuova", 1665).]]
 
Più recente, terminata nel [[1665]], la [[Yeni Cami]] (in Italiano "Moschea Nuova") che si trova sul [[Corno d'Oro]] all'estremità meridionale del ponte di Galata ed è uno dei siti più visitati di Istanbul. Tra le altre importanti moschee, possiamo citare la [[Moschea Dolmabahçe|Moschea di Dolmabahçe]] (1855) e la [[Moschea Eyüp Sultan|Moschea di Eyüp]], dove i sultani andavano a pregare subito dopo l'incoronazione.
 
La moschea Nur-i-Osmaniye ("la luce di Osman") del diciottesimo secolo, e la [[Moschea di Ortaköy]] (1856), rompono con la tradizionale architettura ottomana, abbracciando uno [[Architettura neobarocca|stile europeo neobarocco]]. Questa trasformazione di stile sarà presente in numerosi altri edifici costruiti nel [[XIX secolo]] nella città.
 
=== Palazzi ===
[[File:Topkap%C4%B1_-_01.jpg|thumb|left|[[Palazzo di Topkapı]].]]
[[File:Dolmabahçe Palace.JPG|thumb|[[Palazzo di Dolmabahçe]], di stile eclettico ([[barocco]], [[rococò]] e [[neoclassicismo|neoclassico]]), è stata la residenza principale dei sultani ottomani a partire dal [[XIX secolo]].]]
 
Caratteristica della Istanbul ottomana è la quasi totale assenza di un'architettura civile in pietra. Infatti gli Ottomani usavano come materiale di costruzione per le case il legno, così che il tempo, i terremoti e i numerosi incendi hanno fatto scomparire quasi dovunque le abitazioni della città ottomana, sostituite oggi da anonimi caseggiati. I Sultani risiedevano sino alla metà dell'Ottocento nel [[Palazzo di Topkapı]] (letteralmente "Porta del Cannone"). Esso consiste di una serie di edifici, giardini e chioschi situati sul Promontorio del Serraglio ("Saray Burnu"), il quale divide il Corno d'Oro e il mar di Marmara, e prende il nome da una porta (oggi scomparsa) delle mura che lo proteggono. Fondato nel [[1459]], crebbe inglobando il sito dell'antica acropoli greca e bizantina, ed è oggi trasformato in un museo.
 
Nei secoli successivi, e soprattutto dopo le riforme del Tanzimat, l'architettura ottomana è stata soppiantata da stili europei. In contrasto con gli elementi tradizionali del Palazzo di Topkapi e delle moschee della penisola storica il [[Palazzo di Dolmabahçe]] e il [[Palazzo di Yıldız]] (con il [[Parco di Yıldız]] accanto) sono chiaramente di stile [[Architettura neobarocca|neobarocco]]. Allo stesso tempo, la zona intorno ''[[İstiklal Caddesi]]'' ("Viale dell'Indipendenza", già "Gran Via di Pera") è caratterizzata da grandiosi palazzi che ospitavano ambasciate europee (dopo il trasferimento della capitale scadute al rango di consolati) perlopiù in stile [[neoclassicismo|neoclassico]] e, più tardi, [[Art Nouveau]].
 
=== Altri edifici ===
[[File:Yağlıkçı Hacı Reşit Bey and Prenses Rukiye Yalısı on the Bosphorus, Istanbul, Turkey 001.jpg|thumb|Le case costiere (''[[yalı]]'') dell'epoca [[Impero ottomano|ottomana]] sul [[Bosforo]].]]
 
Tra gli altri principali edifici di interesse architettonico presenti in città si può menzionare la [[Torre di Galata]], eretta nel [[1348]], ultimo resto delle mura che proteggevano il quartiere [[repubblica di Genova|genovese]] omonimo. Molto più antica la ''Yerebatan Sarayı'' ([[Cisterna Basilica]]) una grande cisterna sotterranea per la raccolta delle acque, costruita da [[Giustiniano I]] nel [[532]], la quale oggi si presenta come un enorme spazio sotterraneo di circa 140 metri per 70 metri, le cui volte sono sorrette da dodici file di 28 [[colonna|colonne]] alte 9 metri e distanziate l'una dall'altra di 4,90&nbsp;m.
 
Dell'epoca ottomana sono ancora in funzione il [[Grande Bazar d'Istanbul]] e il [[Bazar delle spezie d'Istanbul]], grandi mercati al coperto dove si trovano numerosissimi negozi caratteristici e che attirano costantemente folle di turisti.
 
=== Parchi ===
[[File:Yildiz Park 03.jpg|thumb|left|Ingresso principale del [[Parco di Yıldız]].]]
 
Il [[Parco di Yıldız]] si estende alle spalle del [[Palazzo Çırağan]], sulle pendici della riva europea del Bosforo. Il parco presenta alcuni palazzi sultanali, tra cui il [[Palazzo di Yıldız]]. A questo si aggiungono un teatro, una moschea e una fabbrica. Questo parco si estende per circa 160 ettari ed è stato originariamente progettato dall'architetto e paesaggista francese G. Le Roy che aveva fatto piantare rari ed esotici alberi, arbusti e fiori. Il parco è stato illuminato con la nuova tecnologia elettrica e dotato di scarichi [[fognatura|fognari]] che lo mantengono asciutto. Il parco è stato ristrutturato nel [[1980]] dall'Automobile Club turco.
 
[[File:Gulhane park Istanbul 2007 002.jpg|thumb|Il Parco di Gülhane.]]
 
Il [[Parco di Gülhane]], situato tra le mura merlate esterne del Palazzo di Topkapi, occupa la parte occidentale del Serraglio. Il Parco Gülhane faceva parte del giardino esterno del Palazzo di Topkapi e una sua parte è stata aperta al pubblico nel 1912. In precedenza fu luogo per i giochi cavallereschi e gare di [[tiro con l'arco]]. Ora è un parco alberato pubblico che ospita concerti e altre attrazioni. Geologicamente, il Parco Gülhane si trova sul pendio di Eminonu. Il Parco è stato oggetto di restauri negli ultimi anni.
 
[[File:Galata Tower - Port of Karaköy , 2006.jpg|thumb|La cittadella di [[Galata (Istanbul)|Galata]] sulla costa nord del [[Corno d'Oro]] a Istanbul (opposta alla penisola storica di [[Costantinopoli]] sulla costa sud) fu una colonia della [[Repubblica di Genova]] dal 1273 al 1453.]]
 
Il [[Miniatürk]], con la sua superficie di sei ettari, è il più grande parco contenente miniature di edifici del mondo. Sul suo percorso ci sono più di 105 modelli in miniatura, che rappresentano l'epoca architettoniche dell'Impero Ottomano, tra cui 45 modelli in miniatura di Istanbul. Essi comprendono la Basilica di Santa Sofia e il Palazzo di Topkapi, ma anche due [[Sette meraviglie del mondo|meraviglie del mondo antico]], il [[Mausoleo di Alicarnasso]] e il [[Tempio di Artemide (Efeso)|Tempio di Artemide]] a [[Efeso]]. Sono presenti anche modelli di importanti architetture al di fuori della Turchia, come la [[Cupola della Roccia]] di [[Gerusalemme]] e la [[Moschea al-Aqsa]].
 
Nel punto più alto di Istanbul, a 267 metri di altezza, è presente il parco di ''[[collina di Çamlıca|Büyük-Çamlıca]]''. Tre caffetterie in stile del [[XVIII secolo]] sono qui conservate, insieme con pini, querce e cipressi. Questo luogo era una volta il ritrovo preferito del sultano [[Mahmud II]].
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Istanbul(storica)}}
{{Demografia/Istanbul}}
La popolazione della metropoli è più che triplicata in 25 anni tra il 1980 e il 2005. Circa il 70% di tutti gli abitanti vivono nella parte europea e il 30% nella parte asiatica. A causa della disoccupazione e della guerriglia nel sud-est della Turchia, molte persone di quella regione sono migrate a Istanbul, dove si sono stabilite nella periferia della città. I migranti, in prevalenza dall'[[Anatolia]] orientale, arrivano a Istanbul con aspettative di miglioramento della qualità della vita e di occupazione.
 
Secondo una rilevazione dell'Istituto di statistica, il comune metropolitano (tutta la provincia di Istanbul) aveva una popolazione di 13.255.685 persone nel 2010<ref name="Turkey pop 2010">[http://tuikrapor.tuik.gov.tr/reports/rwservlet?adnksdb2=&ENVID=adnksdb2Env&report=turkiye_il_koy_sehir.RDF&p_kod=1&p_yil=2010&p_dil=1&desformat=html OracleAS Reports Services - Servlet] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111002182155/http://tuikrapor.tuik.gov.tr/reports/rwservlet?adnksdb2=&ENVID=adnksdb2Env&report=turkiye_il_koy_sehir.RDF&p_kod=1&p_yil=2010&p_dil=1&desformat=html |data=2 ottobre 2011 }} Address-based population survey 2010.</ref>, rendendo la città una delle più grandi aree metropolitane mondiali di oggi. All'ultimo censimento del 2000 Istanbul aveva una popolazione di 8.803.468 abitanti.<ref name=cens>[http://www.citypopulation.de/Turkey-C20.html Turkey (Census Population): Provinces, Major Cities &amp; Towns - Statistics &amp; Maps on City Population] Principal cities as of 2000 census</ref> Secondo le stime attuali il tasso di crescita della popolazione in città è al 3,45% all'anno in media, soprattutto a causa dell'afflusso di persone dalle aree rurali della Turchia. La densità di popolazione è di 1.700 per km² superando di gran lunga il resto della Turchia che si attesta a 81 abitanti per km²<ref>{{Cita web|url=http://www.urge-project.ufz.de/istanbul/general.htm|titolo=Presentation of Reference City: Istanbul|editore=Urban Green Environment|accesso=27 settembre 2007|lingua=tr|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120117090125/http://www.urge-project.ufz.de/istanbul/general.htm|dataarchivio=17 gennaio 2012}}</ref>.
 
Durante il [[Medioevo]] Istanbul è stata la più grande città del mondo, ed è stata una delle città più grandi e importanti per gran parte della sua storia (con l'eccezione del periodo del crollo dell'Impero bizantino, prima dell'arrivo degli Ottomani). La sua importanza geopolitica, sin dai tempi antichi, ha portato in questa città rappresentanti di gruppi etnici provenienti da tutta Europa, Asia e [[Africa]], molti dei quali finirono per essere assimilati alle popolazioni locali.
 
La panoramica qui a lato mostra il numero di abitanti per anno. I conteggi della popolazione fino al 1914 sono stimati con variazioni fino al 50% a seconda della ricerca. I valori per il periodo 1927-2000 sono i risultati di censimenti. I valori del 2005 e il 2006 si basano su stime. Il raddoppio della popolazione di Istanbul tra il 1980 e il 1985 è dovuto a una crescita naturale della popolazione, nonché all'ampliamento dei limiti comunali.
 
=== Religione ===
[[File:Hagia Sophia (Istanbul, ottobre 2008).JPG|thumb|upright=1.2|La [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Basilica di Santa Sofia]].]]
La quasi totalità della popolazione di Istanbul è di fede [[Islam|musulmana]], ma la città è anche abitata da altre comunità religiose, di solito retaggio del suo passato ottomano. Le minoranze includono: i [[Chiesa greco-ortodossa|greco - ortodossi]], gli [[Chiesa apostolica armena|Armeno - ortodossi]], i Siro-Caldei, i [[Levante (regione storica)|cattolici - levantini]] e gli [[Sefarditi|ebrei sefarditi]].
 
Secondo il censimento del [[2000]], a Istanbul sono attive:
* 2.691 [[Moschea|moschee]],
* 123 [[chiesa (architettura)|chiese]],
* 26 [[Sinagoga|sinagoghe]],
* 109 cimiteri islamici e
* 57 cimiteri non islamici.
[[File:Church of St. George, Istanbul (August 2010).jpg|left|thumb|La [[Cattedrale di San Giorgio (Istanbul)]] è la sede del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli]], il cui patriarca è la più alta carica religiosa riconosciuta dai cristiani-ortodossi.]]
Sino alla seconda metà del ventesimo secolo ogni minoranza si concentrava in uno o più quartieri; per esempio, [[Kumpaki]] era abitato da molti armeni (ed è ancora sede del Patriarcato Armeno), [[Balat]] aveva una notevole popolazione ebraica, a [[Fener]] e Samathia vi erano molti greci, mentre i Levantini si concentravano a [[Nisantasi]] e [[Beyoğlu]]. In alcuni quartieri, come a [[Kuzguncuk]], una chiesa armena è posta di fianco a una sinagoga e dall'altra parte della strada una chiesa Greco - ortodossa è di fianco a una moschea.
 
[[File:Istanbul - moschea e fontane.jpg|thumb|Moschea Blu.]]
La sede del [[patriarcato ecumenico di Costantinopoli]], sede del leader spirituale dei greco-ortodossi, è localizzato nel distretto di [[Fener]] (in greco Phanar). Istanbul è anche sede dell'arcivescovado della comunità [[Chiesa turco-ortodossa|turco-ortodossa]], del [[Patriarcato armeno di Costantinopoli|patriarcato Armeno di Costantinopoli]] e del [[Hakham Bashi|Gran Rabbinato di Turchia]].
 
Numerosi altri siti riflettono il passaggio di antiche comunità, in particolare: [[Arnavutköy]] (villaggio albanese), [[Polonezköy]] (frazione polacca) e [[Yenibosna]] (Nuova Bosnia).
 
==== Islam ====
[[File:Mihrab of Sinan Paşa Mosque, Istanbul.jpg|thumb|left|Interno della moschea di Sinan Pascià.]]
 
I musulmani sono il più grande gruppo religioso di Istanbul. In questa comunità i [[sunnismo|sunniti]] sono la maggioranza mentre una parte sono [[alevismo|aleviti]]. Nel [[2007]] a Istanbul erano attive ben 2.944 moschee.
 
Istanbul era anche la sede del [[Califfato]] Islamico tra il [[1517]] e il [[1924]], fino a quando il califfato venne sciolto e i poteri passati al parlamento turco. Il 2 settembre [[1924]] le [[Tekkè]] e le [[Tariqa|Tarikat]] furono bandite e le loro attività dichiarate incompatibili con la laicità della nuova repubblica di Turchia; in particolare con l'educazione laica e con il controllo laico dello Stato sugli affari religiosi attraverso la Direzione degli Affari Religiosi. Molti fedeli del [[sufismo]] e di altre forme di [[Islam]] mistico praticarono clandestinamente la loro religione, reclutando ancora molti fedeli. Per superare questi divieti, che esistono ancora, i praticanti si presentano come "associazioni culturali".
 
==== Cristianesimo ====
{{vedi anche|Pogrom d'Istanbul|Scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia}}
 
[[File:Patriarchate Constantinopolis.jpg|thumb|Interno della [[Cattedrale di San Giorgio (Istanbul)|cattedrale di San Giorgio]], sede del patriarca greco-ortodosso.]]
 
La città è fin dal [[IV secolo]] sede del [[patriarcato ecumenico di Costantinopoli|patriarcato ecumenico]], e continua a essere la sede di altre chiese ortodosse come la [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|Chiesa Greco-Ortodossa]] e il [[Patriarcato armeno di Costantinopoli|Patriarcato Armeno]]. Istanbul fu anche la sede della [[Chiesa Ortodossa Bulgara]] prima che venisse riconosciuta dalle altre chiese ortodosse.
 
La vita dei cristiani, soprattutto quella dei [[greci]] e degli [[armeni]], peggiorò in maniera molto significativa con l'andata al potere nell'impero ottomano del "Comitato di unione e progresso", il partito dei "Giovani Turchi", di indirizzo nazionalista, che ordinò le prime stragi di Armeni in Anatolia. Il conflitto raggiunse il culmine tra il [[1912]] e il [[1922]], durante le [[guerre balcaniche]], la [[prima guerra mondiale]] e la [[Guerra d'indipendenza turca|Guerra Greco-Turca]]. Il 24 aprile del 1915 più di 800 intellettuali armeni vennero uccisi a Istanbul. La comunità greca della città, fondamentale per l'economia turca di allora, fu esentata dallo [[scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia]] del [[1923]]. Dopo un periodo di distensione seguito al miglioramento dei rapporti fra Grecia e Turchia, durante la seconda guerra mondiale furono approvate una serie di restrizioni e di tasse speciali: dal 1955, le ricorrenti crisi di Cipro guidarono la politica turca verso i greci di Istanbul, visti ormai come stranieri: il [[Pogrom d'Istanbul]] nel 1955, causato dal problema cipriota, causò la morte di 15 greci e l'incriminazione per altri 32; questo fece aumentare notevolmente l'emigrazione da Istanbul per la [[Grecia]]. Nel [[1964]], a causa di un'altra recrudescenza della crisi cipriota, tutti i greci privi di cittadinanza turca (circa 12.000) furono espulsi.<ref>[http://www.euborderconf.bham.ac.uk/publications/files/WP17_Turkey-Greece.pdf euborderconf.bham.ac.uk]</ref> Oggi i turchi di etnia armena che vivono a Istanbul sono circa 45.000.<ref>[http://www.todayszaman.com/tz-web/detaylar.do?load=detay&link=161291 todayszaman.com] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100501063653/http://www.todayszaman.com/tz-web/detaylar.do?load=detay&link=161291 |data=1º maggio 2010 }}</ref> Inoltre, vivono in città 40.000 lavoratori armeni arrivati dall'[[Armenia]] dopo il [[1991]].<ref>[https://www.economist.com/world/europe/displaystory.cfm?story_id=8173275 armeni in Turchia]</ref> La comunità greca, che contava 150.000 persone nel [[1924]], è ridotta a circa 3.000 persone, per lo più di età avanzata, ed è ormai sull'orlo dell'estinzione.
 
I [[Levante (regione storica)|cattolici levantini]], discendenti dei cattolici europei (genovesi, veneziani, greci cattolici e francesi) che si stabilirono nella città durante i periodi bizantino e ottomano, sono anch'essi quasi totalmente emigrati. Oltre a essi, esiste un piccolo numero di [[tedeschi del Bosforo]] e di [[Polonia|polacchi]] (questi ultimi abitanti nel villaggio di Polonezköy) insediatisi a Istanbul nell'Ottocento.
 
==== Ebraismo ====
Gli ebrei - stanziati nel quartiere di Balat - vivevano nella città già durante il periodo bizantino, e furono gli unici abitanti a cui fu permesso di rimanere a Istanbul dopo la conquista. Gli [[Sefarditi|ebrei sefarditi]] hanno vissuto nella città per oltre 500 anni. Essi lasciarono la [[penisola iberica]] durante l'[[inquisizione spagnola]] del [[1492]], quando dopo la caduta del [[Sultanato di Granada|Regno moresco di Andalusia]] furono costretti a convertirsi al cristianesimo oppure morire. Il [[sultano]] ottomano [[Bayezid II]] ([[1481]] - [[1512]]) inviò una [[flotta]] di notevoli dimensioni comandata da [[Kemal Reis]] con l'ordine di salvare gli ebrei sefarditi. Più di 200.000 ebrei si diressero prima verso [[Tangeri]], l'[[Algeria]], [[Genova]] e [[Marsiglia]], per poi proseguire verso [[Salonicco]] e infine stabilirsi a Istanbul.
 
Il sultano diede la possibilità di rifugiarsi nell'Impero ottomano a più di 93.000 ebrei spagnoli.
 
Un'altra grande ondata di ebrei arrivò dal [[Italia Meridionale|Sud Italia]]. La [[Sicilia]] era sotto diretto controllo spagnolo e gli [[Storia della Sicilia ebraica|ebrei che vivevano in quella regione]] furono sottoposti alle stesse leggi della [[Spagna]] venendo cacciati nel [[1492]]. Negli anni successivi gli ebrei vennero espulsi da tutto il Mezzogiorno italiano e molti di questi si diressero a Istanbul. La [[sinagoga italiana di Istanbul|sinagoga italiana]] di [[Galata (Istanbul)|Galata]] è frequentata dai discendenti di questi ebrei italiani. Vennero fondate delle sinagoghe che riportavano i nomi delle zone o delle città da cui gli ebrei italiani vennero cacciati, come ''Sicilia'', ''Calabria'', ''Otranto''.
 
Più di 20.000 [[sefarditi|ebrei sefarditi]] vivono ancora a Istanbul, 20 [[sinagoga|sinagoghe]] sono attive, di queste la più importante è la [[Sinagoga Neve Shalom|Neve Shalom]] inaugurata nel [[1951]] nel quartiere [[Beyoğlu]]. Il [[Hakham Bashi|Gran Rabbino Turco]] di Istanbul (adesso [[Ishak Haleva]]) dirige gli affari della comunità. Gli ebrei sefarditi e quelli italiani contribuirono molto ad aumentare la potenza dell'impero ottomano, introducendo nuove idee, tecniche e attività. Il primo [[Stampa a caratteri mobili|torchio tipografico]] inventato da Gutenberg fu introdotto dagli ebrei sefarditi nel [[1493]] che dimostrarono eccellenti qualità nella medicina, nel commercio e nelle attività bancarie.
 
Accanto agli ebrei sefarditi esiste anche una comunità più piccola di [[Ashkenaziti]] che vivono in città dal XIX secolo. Istanbul accolse anche gli ebrei ashkenaziti del centro ed est europeo perseguitati dai [[nazionalsocialismo|nazisti]] durante gli anni 30 e 40 del 900.
 
=== Qualità della vita ===
{{...}}
 
=== Sanità ===
La città ha molti [[ospedale|ospedali]] sia pubblici sia privati, cliniche e laboratori all'interno dei suoi confini e numerosi centri di ricerca medica. Molti di questi impianti possiedono apparecchiature ad alta tecnologia, ciò ha contribuito alla recente crescita del "turismo medico" a Istanbul,<ref name=medical>{{Cita libro |autore=Dış Ekonomik İlişkiler Kurulu |titolo=Emerging Turkey |url=http://books.google.com/?id=A4zwKghEGHYC&pg=RA6-PA46&lpg=RA6-PA46&dq= |pagine=176 |editore=Oxford Business Group |anno=2006 |isbn=1-902339-47-9 }}</ref> in particolare dai paesi dell'Europa occidentale come il [[Regno Unito]] e la [[Germania]] dove i governi inviano i pazienti a basso reddito<ref>{{Cita news|cognome=Briggs |nome=Helen |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/5360608.stm |titolo=Health – Personal story: IVF in Istanbul |editore=BBC News |data=19 dicembre 2006 |accesso=28 maggio 2009}}</ref>. Istanbul è diventata in modo particolare una destinazione mondiale per la chirurgia laser oculare e la [[chirurgia plastica]].<ref name=medical/> La città ha anche un ospedale dei veterani dell'esercito ospitato nel centro medico militare.
 
Connessi all'elevato inquinamento cittadino vi sono dei problemi di salute pubblica che si amplificano in particolare in inverno, quando l'utilizzo dei [[combustibile|combustibili]] tende ad aumentare. Il crescente numero di nuove auto in città e il lento sviluppo del trasporto pubblico urbano sono spesso causa di condizioni di [[smog]]. L'uso obbligatorio di [[benzina verde]] è stato programmato per cominciare solo nel gennaio 2006.<ref name = "CIA [[The World Factbook|World Fact Book]] 2006">{{Cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/tu.html|titolo=CIA – The World Factbook|editore=CIA|accesso=11 marzo 2006}}</ref>
 
=== Servizi ===
[[File:Istanbul - Basilica Cistern - 01.JPG|thumb|[[Basilica Cisterna]].]]
 
I primi sistemi di rifornimento idrico risalgono alla fondazione della città. I due più grandi [[acquedotto|acquedotti]] di epoca romana sono l'Acquedotto Mazulkemer e l'[[Acquedotto di Valente]]. Questi sono stati progettati per incanalare l'acqua dalla zona Halkalı, nel bordo occidentale della città, al quartiere Beyazıt, nel centro della città.<ref name=iskitarihce>{{Cita web|url=http://www.iski.gov.tr/en-US/arasayfalar.php?sayfa=0-1&dosya=tarihce_1.phtm|titolo=İSKİ İstanbul Su ve Kanalizasyon İdaresi: Tarihce|editore=Istanbul water and sewerage administration (history)|accesso=11 marzo 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070929003533/http://www.iski.gov.tr/en-US/arasayfalar.php?sayfa=0-1&dosya=tarihce_1.phtm|dataarchivio=29 settembre 2007|urlmorto=sì}}</ref> Dopo aver raggiunto il centro della città, l'acqua era in seguito raccolta in numerose cisterne, come la famosa cisterna di Filosseno e la [[cisterna Basilica]]. Il [[sultano]] [[Solimano il Magnifico]] commissionò a [[Sinān]], il suo capo ingegnere e architetto, di migliorare il sistema idrico della città. Sinan costruì il sistema di approvvigionamento idrico Kırkçeşme (che significa "Quaranta Fontane") nel 1555<ref name=iskitarihce/>, con l'obiettivo di rispondere alla sempre crescente richiesta del pubblico di acqua.
 
Oggi, Istanbul ha una fornitura di acqua [[cloro|clorata]] e filtrata e un sistema di smaltimento delle [[acque reflue]] gestito dall'agenzia governativa ISKI.<ref>{{Cita web|url=http://www.iski.gov.tr/en-US/arasayfalar.php?sayfa=0-1&dosya=tarihce_2.phtm|titolo=İSKİ Administration|editore=Istanbul water and sewerage administration|accesso=11 marzo 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070929003514/http://www.iski.gov.tr/en-US/arasayfalar.php?sayfa=0-1&dosya=tarihce_2.phtm|dataarchivio=29 settembre 2007|urlmorto=sì}}</ref> Ci sono anche diverse organizzazioni nel settore privato per la distribuzione di acqua potabile, dal momento che l'acqua proveniente dagli acquedotti non è potabile. Servizi di distribuzione di [[energia potenziale elettrica|energia elettrica]] sono coperti dalla statale TEK. Il primo impianto di produzione di energia elettrica in città, è stato fondato nel 1914 e continuò a erogare energia fino al 1983.<ref>{{Cita web
|url=http://www.turkishdailynews.com.tr/article.php?enewsid=82717
|titolo=Silahtarağa Santral becomes Santralistanbul Museum
|autore=Gül Demİr
|autore2=Niki Gamm
|editore=Turkish Daily News
|data =8 settembre 2007
|lingua=en
|accesso=27 dicembre 2015
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070911032427/http://www.turkishdailynews.com.tr/article.php?enewsid=82717
|dataarchivio=11 settembre 2007
|urlmorto=si
}}</ref>
 
Il Ministero delle Poste e Telegrafi ottomano è stato istituito nella città il 23 ottobre 1840.<ref name=PTT>{{Cita web
|url=http://www.ptt.gov.tr/tr/kurumsal/tarihce.html
|titolo=Cronologia dell'organizzazione postale turca
|editore=Ptt
|lingua=tr
|accesso=27 dicembre 2015
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070822220805/http://www.ptt.gov.tr/tr/kurumsal/tarihce.html
|dataarchivio=22 agosto 2007
|urlmorto=si
}}</ref>
Il primo ufficio postale è stato il ''Postahane-i Amire'' vicino al cortile della [[Yeni Cami|moschea nuova]].<ref name=PTT/> Nel 1876 è stata resa operativa la prima rete postale internazionale tra Istanbul e le terre al di là del vasto impero ottomano.<ref name=PTT/> Nel 1901 vengono resi possibili i trasferimenti di denaro tramite gli uffici postali.<ref name=PTT/> Nel luglio 1881 è stata installata la prima rete [[telefono|telefonica]] di Istanbul, tra il Ministero delle Poste e dei Telegrafi in Sogukcesme e la Postahane-i Amire in ''Yenicami''.<ref name=telekomhistory>{{Cita web
|url=http://www.turktelekom.com.tr/webtech/eng_default.asp?sayfa_id=30
|titolo=Le tappe fondamentali della Telekom turca
|editore=Türk Telekomünikasyon A.Ş.
|lingua=en
|accesso=27 dicembre 2015
|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060303190435/http://www.turktelekom.com.tr/webtech/eng_default.asp?sayfa_id=30
|dataarchivio=3 marzo 2006
|urlmorto=si}}</ref>
Il 23 maggio 1909, la prima centrale telefonica manuale con una capacità di 50 linee è stata realizzata presso le poste di Sirkeci.<ref name=telekomhistory/>
 
=== Criminalità ===
Il tasso di [[criminalità]] è sceso del 35%, passando da 76.285 reati fatti registrare a Istanbul nel 2006 a 57.123 reati registrati nel 2007.<ref name="zaman_071011"/> Nel 2009, l'amministrazione della città di Istanbul ha incominciato un progetto di installazione di circa 800-900 telecamere di sicurezza.<ref name="zaman_071011">{{cita web | autore = A. A. | titolo = Istanbul'da suç oranlari yüzde 25 düstü | data = 18 luglio 2009 | url = http://www.zaman.com.tr/haber.do?haberno=599710 Online | urlmorto = sì }}</ref>
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
[[File:Bosphorus University.jpg|thumb|left|L'[[Università del Bosforo|Università Boğaziçi]].]]
[[File:İstanbul Üniversitesi.JPG|thumb|Ingresso principale del Rettorato dell'[[Università di Istanbul]] a [[Moschea di Bayezid II|Piazza Beyazıt]] ([[Foro di Teodosio|Forum Tauri]]).]]
 
Istanbul ospita alcuni dei migliori istituti di istruzione superiore della Turchia, tra cui più di 35 [[università]] pubbliche e private. La maggior parte delle università pubbliche sono di buon livello, ma negli ultimi anni c'è stata anche una crescita notevole del numero di università private. L'[[Università di Istanbul]], fondata come una [[madrasa]] nel [[1453]], è il più antico istituto educativo turco della città,<ref>{{Cita web|autore=İ.Ü. Bilgisayar Bilimleri |url=http://www.istanbul.edu.tr/english/history.php |titolo=History of Istanbul University (Turkish)|accesso=20 giugno 2009}}</ref> mentre l'[[Università tecnica di Istanbul]] (1773) è la terza università tecnica più antica del mondo interamente dedicata alle scienze [[ingegneria|ingegneristiche]].<ref>{{Cita web |url=https://www.topuniversities.com/worlduniversityrankings/results/2007/overall_rankings/worlds_oldest_universities |titolo=World Oldest Universities |accesso=20 giugno 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080526154238/http://www.topuniversities.com/worlduniversityrankings/results/2007/overall_rankings/worlds_oldest_universities |dataarchivio=26 maggio 2008 |urlmorto=sì }}</ref> Quasi tutte le scuole private turche superiori e le università di Istanbul insegnano una o due lingue straniere, di solito [[lingua inglese|inglese]], [[lingua tedesca|tedesco]] o [[lingua francese|francese]].
 
Istanbul possiede inoltre numerose [[biblioteca|biblioteche]], molte delle quali contengono vaste collezioni di documenti storici del periodo romano, bizantino e ottomano, così come di altre civiltà del passato. Le biblioteche più importanti in termini di raccolte di documenti storici includono la biblioteca del Palazzo di Topkapı, la biblioteca del Museo Archeologico, la biblioteca del Museo Navale, la biblioteca di stato Bayezıd, la biblioteca Nuruosmaniye, la biblioteca Süleymaniye, la biblioteca dell'Università di Istanbul e quelle di Köprülüzade Fazil Ahmed Paşa, di Atatürk e di Çelik Gülersoy.
 
=== Media ===
Il primo [[quotidiano]] turco, il ''Takvim-i Vekayi'', è stato stampato il 1º agosto 1831 nel distretto Bâbıâli. Bâbıâli divenne il centro principale per la stampa. Istanbul è anche la capitale della Turchia per quanto riguarda la stampa, con una grande varietà di periodici nazionali ed esteri che esprimono diversi punti di vista e giornali nazionali estremamente competitivi. La maggior parte dei giornali a livello nazionale hanno sede a Istanbul.<ref name="CIA [[The World Factbook|World Fact Book]] 2006"/> I principali quotidiani includono: Hürriyet, Milliyet, Sabah, Radikal, Cumhuriyet, [[Zaman]], Türkiye, Aksam, Bugün, Stella, Dünya, Tercüman, Güneş, Vatan, Posta, Takvim, Vakit, Yeni Safak, Fanatik e Turkish Daily News. Ci sono anche numerose emittenti locali e nazionali televisive e radiofoniche che si trovano a Istanbul, come ad esempio: Star TV, TV Show, Sky Türk, MTV Türkiye, Türkiye Fox, Fox Sports Türkiye, NTV, Samanyolu TV, Kanal D, ATV, CNBC-e, CNN Türk, Cine5, TGRT Haber, Kanal 7, Kanal Turk, Flash TV e molti altri. Nella città di Istanbul, ci sono oltre un centinaio di stazioni radio [[Modulazione di frequenza|FM]].<ref>{{Cita web|url=http://radiomap.eu.com/tr/istanbul.htm |titolo=Radiomap.eu – Radio Stations in Istanbul |editore=Radiomap.eu |accesso=24 febbraio 2010}}</ref>
 
=== Musica ===
Istanbul ha ospitato l'[[Eurovision Song Contest 2004]] grazie alla vittoria della cantante dell'omonima città [[Sertab Erener]] con la canzone [[Every way that I can]].
 
=== Cucina ===
Famoso in tutto il mondo è il [[Lokum]], pasticcino creato a Istanbul a fine 1700.
 
=== Bagni turchi ===
 
[[File:Bath of Roxelane Istanbul 2007.jpg|thumb|L'[[Hammam]] voluto da [[Roxelana]] ed eretto da [[Sinān]].]]
 
Una significativa cultura si è sviluppata intorno all'[[Hammam]], cioè il bagno turco. Esso ha rappresentato uno dei luoghi preferiti dove passare il tempo libero durante tutto il periodo ottomano, uno dei più begli esempi è il ''Çemberlitaş Hamamı'' (1584), situato presso la piazza Çemberlitaş, l'antico [[foro di Costantino]]<ref>{{Cita web|url=https://wheretogoinistanbul.blogspot.com/2007/02/istanbuls-baths-hamam.html|titolo=Istanbul's Hamam|accesso=22 febbraio 2007|sito=Where to go in Istanbul|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080507025402/http://wheretogoinistanbul.blogspot.com/2007/02/istanbuls-baths-hamam.html|dataarchivio=7 maggio 2008|urlmorto=sì}}</ref>. Un altro ottimo esempio del [[XVII secolo]] è il ''Galatasaray Hamami'', che si trova sul quartiere di Beyoglu, noto per la qualità del servizio e la sua pulizia. Durante l'Impero Ottomano, molti Hamam sono stati costruiti accanto alle moschee, come parte della "''[[külliye]]''" (complesso). Un bellissimo esempio di ciò è l'Hamam della moschea di Kilic Ali Pasa, costruita da [[Sinān]].
 
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni amministrative ===
[[File:Map_of_the_Districts_of_Istanbul.png|thumb|Distretti di Istanbul]]
Amministrativamente Istanbul è un [[comuni metropolitani della Turchia|comune metropolitano]] (in [[lingua turca|turco]] ''büyükşehir belediyelesi'') che comprende i centri urbani di tutti i 39 [[distretti della Turchia|distretti]] della [[provincia di Istanbul|sua provincia]]. Il principale organo decisionale del comune è il Consiglio Comunale, guidato dal sindaco. Fra le sue responsabilità il controllo degli appalti, la decisione dei prezzi dei biglietti sui mezzi pubblici e la regolazione delle tasse.<ref>{{Cita web|url=http://www.ibb.gov.tr/en-US/Organization/BelediyeMeclisi/Pages/AnaSayfa.aspx|editore=Istanbul Metropolitan Municipality|titolo=The Municipal Council|accesso=13 marzo 2011}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ibb.gov.tr/en-US/Organization/BelediyeMeclisi/Pages/LegalFrame.aspx|editore=Istanbul Metropolitan Municipality|titolo=Legal Frame|accesso=13 marzo 2011}}</ref> Tutti i membri del consiglio, tra cui il sindaco, sono eletti per cinque anni. Il sindaco di Istanbul, [[Ekrem İmamoğlu]], primo sindaco del [[Partito Popolare Repubblicano|CHP]] (il principale partito d'opposizione) dopo 25 anni di dominio del partito islamico AKP, è stato eletto nel marzo 2019 e rieletto nel giugno dello stesso anno dopo la ripetizione delle elezioni comunali effettuata a causa di accuse di brogli lanciate dal presidente Erdogan. Il governatore della [[provincia di Istanbul]] è Ali Yerlikaya.
 
La struttura di governo metropolitano è composto da tre organi principali: (1) il Sindaco (eletto ogni cinque anni), (2) il Consiglio Metropolitano (organo decisionale con il sindaco), (3) il comitato esecutivo metropolitano. Ci sono tre tipi di enti locali: (1) comuni, (2) le amministrazioni provinciali speciali, (3) le amministrazioni villaggio. Tra le autorità locali, i comuni stanno acquisendo maggiore importanza con l'aumento dell'urbanizzazione.
 
L'attuale edificio del municipio, iniziatosi il 17 dicembre 1953 e inaugurato il 26 maggio 1960, si trova nel Municipio di [[Fatih]].
 
==== Distretti e quartieri ====
{{vedi categoria|Quartieri di Istanbul{{!}}Quartieri di Istanbul}}
 
[[File:Istanbul ___location districts.svg|thumb|Mappa con i distretti di Istanbul.]]
[[File:Istiklal_Street.jpg|thumb|[[İstiklal Caddesi]] (Grande Rue de [[Beyoğlu|Péra]]) nel distretto [[Beyoğlu]] (Péra) a Istanbul. Durante il periodo [[Impero ottomano|ottomano]], la sede del [[Balivo#Repubblica di Venezia|Bailo]] della [[Repubblica di Venezia]] si trovava a questo distretto.]]
 
Amministrativamente il comune metropolitano di Istanbul si estende su tutti i distretti della [[provincia di Istanbul|provincia]], comprendendo i distretti interamente urbani di [[Avcılar]], [[Bağcilar]], [[Bahçelievler]], [[Bakırköy]], [[Bayrampaşa]], [[Beşiktaş]], [[Beylikdüzü]], [[Beyoğlu]], [[Büyükçekmece]], [[Esenler]], [[Esenyurt]], [[Fatih]], [[Gaziosmanpaşa]], [[Güngören]], [[Kağithane]], [[Küçükçekmece]], [[Sultangazi]], [[Şişli]], [[Zeytinburnu]] sulla sponda europea del [[Bosforo]], e di [[Adalar]], [[Ataşehir]], [[Kadıköy]], [[Kartal (Turchia)|Kartal]], [[Maltepe]], [[Sultanbeyli]], [[Tuzla (Turchia)|Tuzla]], [[Ümraniye]], [[Scutari (Turchia)|Scutari]] (''Üsküdar'') sulla sponda asiatica. Il comune amministra anche i centri urbani [[provincia di Istanbul#Suddivisione amministrativa|degli altri distretti della provincia]].
 
Fra i quartieri storici più noti di Istanbul vi sono:
* ''[[Eminönü]]'', corrispondente al cuore storico di Istanbul, nel distretto di [[Fatih]];
* ''[[Bebek]]'', quartiere molto elegante e centro residenziale di lusso posto sulla riva europea tra i due ponti sul Bosforo;
* ''[[Galata (Istanbul)|Galata]]'' (il cui nome si dice derivi dalla parola greca "galà-ktòs", che vuol dire latte), l'antica [[colonia genovese]] sul [[Corno d'Oro]], oggi noto come ''Karaköy'';
* ''[[Fener]]'', uno dei quartieri più popolari dentro le mura, un tempo centro dell'etnia greca e ripopolato recentemente da immigrati dal sud-est del paese, sede del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|Patriarcato greco]], e uno dei pochi luoghi dove si è conservata la vecchia Istanbul, nel distretto di Fatih;
* ''[[Samathia]]'', sul [[Mar di Marmara]], caratterizzato da molte chiese greche e armene, oggi noto come ''Koca Mustafa Pasha'', nel distretto di Fatih;
* ''[[Beyoğlu]]'', al di là del Corno d'Oro, l'antica ''Pera'', il cui tessuto urbanistico è prevalentemente [[Art Nouveau|Liberty]];
* ''[[Nişantaşı]]'', anch'esso risalente alla fine dell'Ottocento, e che oggi è il quartiere più ''glamour'' della città;
* ''[[Etiler]]'', centro direzionale e residenziale di lusso;
* ''[[Sulukule]]'', storico quartiere [[Rom (popolo)|Rom]] nel distretto di Fatih.
 
== Economia ==
[[File:İstanbul view from İstanbul Sapphire observation deck Aug 2014, p9.JPG|thumb|left|Il quartiere finanziario [[Levent]] nella parte europea di Istanbul.]]
[[File:Bankalar Caddesi Şubat 2012.jpg|thumb|Bankalar Caddesi (Viale delle Banche) a [[Galata (Istanbul)|Galata]] fu il centro finanziario di Istanbul durante il periodo [[Impero ottomano|ottomano]].]]
 
Oltre a essere la più grande città ed ex capitale politica del paese, Istanbul è sempre stata il centro della vita economica della Turchia in virtù della sua posizione di incrocio di terre internazionali e rotte commerciali del mare. Istanbul è anche il più grande centro industriale della Turchia. Essa occupa circa il 20% della manodopera industriale e contribuisce al 38% del lavoro industriale di tutto il paese. Istanbul e la sua provincia producono [[cotone (tessuto)|cotone]], [[frutta]], [[olio di oliva]], [[seta]] e [[tabacco]]. La trasformazione alimentare, la produzione tessile, i prodotti petroliferi, la [[gomma]], la [[ceramica]], [[cuoio]], industrie [[chimica|chimiche]], [[industria farmaceutica|farmaceutiche]], [[elettronica|elettroniche]], del [[vetro]], [[automobili]], prodotti di [[carta]] e le [[bevanda alcolica|bevande alcoliche]] sono tra i principali prodotti industriali della città. Secondo la rivista ''[[Forbes]]'', Istanbul ha avuto un totale di 35 miliardari, a partire da marzo 2008, posizionandosi al quarto posto nel mondo.<ref>{{Cita news|url=http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article3511875.ece|titolo=Turkey’s new rich find the Midas touch|pubblicazione=The Sunday Times |città=UK |data=9 marzo 2008 |accesso=18 giugno 2009 |nome=Gareth | cognome=Jenkins}}</ref>
 
Nata come la Borsa Ottomana di Istanbul (''Dersaadet Tahvilat Borsası'') nel [[1866]] e riorganizzata la sua struttura attuale all'inizio del 1986, l'[[Istanbul Stock Exchange]] (ISE) è l'unico mercato di titoli di Turchia.<ref>{{Cita web|url=http://www.imkb.gov.tr/genel/tarih.htm|titolo=Istanbul Stock Exchange: History of the Istanbul Stock Exchange|accesso=14 luglio 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120225094722/http://www.imkb.gov.tr/genel/tarih.htm|dataarchivio=25 febbraio 2012}}</ref> Nel corso del [[XIX secolo]] e nei primi del [[XX secolo]], ''[[Bankalar Caddesi]]'' (Viale delle Banche) a [[Galata (Istanbul)|Galata]] è stato il centro finanziario dell'[[Impero ottomano]], dove vi era la sede centrale della [[Banca Ottomana]] e Borsa Ottomana di Istanbul.<ref name=OBM>{{Cita web|url=http://www.obmuze.com/eng/voyvoda.asp|titolo=Ottoman Bank Museum|editore=Ottoman Bank Museum|accesso=18 giugno 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090518102012/http://www.obmuze.com/eng/voyvoda.asp|dataarchivio=18 maggio 2009}}</ref> Bankalar Caddesi ha continuato a essere il principale quartiere finanziario di Istanbul fino al 1990, quando la maggior parte delle banche turche hanno cominciato a spostare il loro quartier generale per presso i moderni quartieri di [[Levent]] e [[Maslak]].<ref name=OBM/> Nel 1995, la Borsa di Istanbul si è trasferita nella suo attuale edificio nel quartiere di [[Istinye]].<ref>{{Cita web |url=http://www.imkb.gov.tr/genel/gelismeler.htm |titolo=Istanbul Stock Exchange: "İMKB’nin Kuruluşundan İtibaren Önemli Gelişmeler" (Timeline of important events since 1985) |data=31 luglio 2000 |accesso=14 luglio 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120225094814/http://www.imkb.gov.tr/genel/gelismeler.htm |dataarchivio=25 febbraio 2012 }}</ref>
 
[[File:FulyaGirişi.JPG|thumb|left|Istanbul Cevahir nel distretto [[Şişli]] fu il centro commerciale più grande d'Europa dal 2005 al 2011.]]
[[File:EsentepeGirişi.jpg|thumb|La stazione Gayrettepe della [[metropolitana di Istanbul]].]]
 
Oggi, la città genera il 55% del commercio della Turchia e il 45% del commercio all'ingrosso del paese e genera il 21,2% del [[prodotto nazionale lordo]] della Turchia. Istanbul raccoglie il 40% di tutte le imposte riscosse nella Turchia e produce il 27,5% del prodotto nazionale. Nel 2005 il Comune di Istanbul produceva un PIL di 133 miliardi di dollari.<ref>[[PricewaterhouseCoopers]]: [http://www.pwc.com/uk/eng/ins-sol/publ/ukoutlook/pwc_ukeo-mar07.pdf U.K. Economic Outlook and Global City GDP Ranking 2005–2020 Full Report (PDF)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080527204702/http://www.pwc.com/uk/eng/ins-sol/publ/ukoutlook/pwc_ukeo-mar07.pdf |data=27 maggio 2008 }}</ref> Nel 2005 le società con sede a Istanbul hanno effettuato esportazioni per il valore di 41.397 milioni di dollari e le importazioni di un valore 69.883 milioni di dollari. Questi dati corrispondevano al 56,6% e 60,2% delle esportazioni e delle importazioni rispettivamente di tutto il paese, in quell'anno.<ref>[http://www.cnnturk.com/EKONOMI/GENEL/haber_detay.asp?PID=40&HID=1&haberID=157457 CNN Türk: Dış ticaretin lokomotifi İstanbul (Istanbul is the locomotive of foreign trade)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080617080442/http://www.cnnturk.com/EKONOMI/GENEL/haber_detay.asp?PID=40&HID=1&haberID=157457 |data=17 giugno 2008 }}</ref>
 
=== Turismo ===
Istanbul è uno dei luoghi turistici più importanti della Turchia. Vi sono migliaia di alberghi e imprese turistiche in città. Nel 2006 un totale di 23.148.669 turisti hanno visitato la Turchia, la maggior parte dei quali sono entrati nel paese attraverso i porti e gli aeroporti di Istanbul e [[Antalya]].<ref>{{Cita web|url=http://www.hurriyet.com.tr/ekonomi/5865839.asp?gid=52 |titolo=Hürriyet: 2006’da Türkiye’ye gelen turist başına harcama 728 dolara indi|accesso=28 maggio 2009}}</ref> Il numero totale di turisti che sono entrati in Turchia attraverso l'[[Aeroporto Internazionale Atatürk]] e di [[Aeroporto Internazionale di Istanbul-Sabiha Gökçen|Sabiha Gökçen]] ha raggiunto i 5.346.658 di unità, passando dalle 4.849.353 del 2005.<ref>{{Cita web |url=http://www.sabah.com.tr/2007/01/09/gnd121.html |titolo=Turist sayısı genelde düştü İstanbul'da arttı |editore=Sabah |accesso=28 maggio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080226073501/http://www.sabah.com.tr/2007/01/09/gnd121.html |dataarchivio=26 febbraio 2008 |urlmorto=sì }}</ref> Istanbul è anche un centro per le grandi conferenze e come sede per le principali associazioni internazionali del mondo.<ref>{{Cita web|url=http://www.eibtm.com/app/homepage.cfm?linkid=23044&moduleid=3336&pram=364&K_NP_id=8324&LocParam=Y&appname=100486|titolo=EIBTM 2007 – The Global Meetings & Incentive Exhibition for the MICE Industry|editore=Reed Exhibitions Limited (member of the Association of Event Organisers (AEO))|accesso=11 marzo 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070929043740/http://www.eibtm.com/app/homepage.cfm?linkid=23044&moduleid=3336&pram=364&K_NP_id=8324&LocParam=Y&appname=100486|dataarchivio=29 settembre 2007|urlmorto=sì}}</ref>
 
[[File:Adalar 5536.jpg|thumb|left|Le [[Isole dei Principi]] (qui [[Büyükada]]) si trovano nel [[Mar di Marmara]], a sud-est della penisola storica di Istanbul.]]
 
Recentemente, nella vecchia parte della città sono state riaperte alcune [[spiaggia|spiagge]]. I luoghi più popolari per bagnarsi sono in Bakırköy, Küçükçekmece e Sariyer. Fuori dalla città vi sono le [[Isole dei Principi]] e Kilyos e [[Şile]] sul Mar Nero.
 
Le Isole dei Principi (''Adalar'') sono un gruppo di [[isola|isole]] in cui è proibito il trasporto a motore: sono situate nel Mar di Marmara, a sud dei quartieri asiatici di Kartal e Pendik. [[Pinus|Pini]] e [[cembro|cembri]], palazzi in stile [[neoclassicismo|neoclassico]] e [[art nouveau]] in stile ottomano del [[XIX secolo]] e inizio del [[XX secolo]], carrozze trainate da cavalli e ristoranti di pesce li rendono una destinazione molto popolare. Sono raggiungibili con i traghetti per pendolari o con il [[catamarano]] ad alta velocità (''Deniz otobüsü'') da Eminönu e Bostancı.
 
Şile è una lontana e rinomata località balneare turca sul Mar Nero, a 50 chilometri da Istanbul, dove possono essere trovate spiagge incontaminate di sabbia bianca. Kilyos è una piccola località balneare tranquilla, situata in Europa, non lontano dall'ingresso settentrionale del Bosforo, sul Mar Nero. Il luogo è diventato popolare negli ultimi anni tra gli abitanti di Istanbul come meta di escursioni. Kilyos offre una spiaggia con ristoranti di pesce e locali notturni, particolarmente attivo in estate con molte feste notturne e concerti dal vivo sulla spiaggia.
 
==== Acquisti ====
 
[[File:Grand-Bazaar Shop.jpg|thumb|Il [[Grande Bazar d'Istanbul|Grand Bazaar]] è uno dei più grandi mercati coperti del mondo.]]
 
Istanbul ha numerosi centri commerciali storici, come il [[Grande Bazar d'Istanbul|Gran Bazar]] (fondato nel 1461), il Mahmutpasa Bazar (1462) e il [[Bazaar egiziano]] (1660). Il primo centro commerciale moderno in Turchia è stata la galleria Ataköy (1987), che è stata seguita da decine di altri centri sorti negli ultimi decenni, come Akmerkez (1993), Metrocity (2003), Mall Cevahir (2005), che è il più grande centro commerciale in Europa, e il mercato Kanyon (2006). Nisantasi Istinye (2007) e City (2008) sono due nuovi centri commerciali dedicati ai consumatori di fascia alta e propongono quasi esclusivamente celebri ''[[Marca (commercio)|brand]]'' di [[alta moda]].
 
==== Ristoranti ====
[[File:Arnavutkoy-SA400006.jpg|thumb|left|I quartieri di Bebek, Arnavutköy e Yeniköy sul [[Bosforo]] sono famosi per i loro ristoranti di pesce.]]
 
Insieme con i ristoranti tradizionali turchi, molti ristoranti europei, dell'estremo Oriente e numerose altre cucine internazionali sono fioriti in città. La maggior parte dei locali e [[pub]] storici della città si trovano nelle zone intorno ''Istiklal Caddesi'' a Beyoğlu.
 
Altri pub storici si trovano nelle zone intorno Pasaji Tünel e nelle vicinanze della Asmalimescit Sokagi. Alcuni quartieri storici intorno a ''Istiklal Caddesi'' sono stati recentemente riqualificati, con diversi livelli di successo, per offrire pub, ristoranti, caffetterie e locali con musica dal vivo.<ref>{{Cita web|url=http://www.istanbul.gov.tr/Default.aspx?pid=1878|titolo=Fransız Sokağı|editore=Governorship of Istanbul|accesso=13 luglio 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101205085508/http://www.istanbul.gov.tr/Default.aspx?pid=1878|dataarchivio=5 dicembre 2010}}</ref>
 
A Istanbul, soprattutto nella zona di Beyoĝlu, esistono anche numerose Meyhane, semplici locali dove si va a bere vino e ascoltare musica turca.
 
Istanbul è anche famosa per i suoi storici ristoranti di pesce, ad esempio, il quartiere di [[Kumkapı]] ha una zona pedonale che è dedicata esclusivamente a questa tipologia di locali. Circa 30 ristoranti di pesce si trovano lì. Molti altri, e di alto livello, si trovano lungo le rive del Bosforo, in particolare a Bebek, Arnavutköy, Yeniköy, Beylerbeyi e Çengelköy, e a [[Yeşilköy]], in riva al Mar di Marmara verso l'ovest della città.<ref>{{Cita web|url=http://www.timeoutistanbul.com/index.php?sid=205|titolo=En iyi balıkçılar|editore=TimeOut Istanbul|autore=Zeynep Üner|data=febbraio 2008|accesso=13 luglio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110717060210/http://www.timeoutistanbul.com/index.php?sid=205|dataarchivio=17 luglio 2011|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.cnn.com/TRAVEL/PURSUITS/FOOD/9910/istanbul.seafood.lat/|titolo=Hooked on Istanbul seafood|editore=CNN TravelGuide|autore=Dale M. Brown|data=14 ottobre 1999|accesso=13 luglio 2009}}</ref> Buyukada, la più grande delle Isole dei Principi, nel Mar di Marmara, è tra le più rinomate località per chi ama la cucina di mare.
 
==== Vita notturna ====
 
Ci sono molti locali notturni, pub, ristoranti e taverne con musica dal vivo in città. Le zone intorno Istiklal Caddesi, Nisantasi, Bebek e Kadıköy offrono tutti i tipi di caffè, ristoranti, pub e discoteche, nonché [[galleria d'arte|gallerie d'arte]], teatri e cinema. Il "''Babilonia''"<ref>{{Cita web|url=http://www.babylon.com.tr/english/BabylonNedir.aspx|titolo=Official website of Babylon night club in Istanbul|accesso=24 giugno 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090801112656/http://www.babylon.com.tr/english/BabylonNedir.aspx|dataarchivio=1º agosto 2009}}</ref> e "Nu Pera" a Beyoglu sono i locali notturni più in voga sia in estate sia in inverno.
 
I più popolari dei locali estivi a cielo aperto si trovano sul Bosforo, come "''Sortie''"<ref>{{Cita web|url=http://www.sortie.com.tr/|titolo=Official website of Sortie Beyoğlu and Sortie Ortaköy night clubs in Istanbul|accesso=24 giugno 2009}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=fRzOXHz4h1o|titolo=Fashion TV Formula 1 Grand Prix Party at Sortie, Istanbul|editore=Fashion TV|anno=2007|accesso=24 giugno 2009}}</ref>, "''Reina''"<ref>{{Cita web|url=http://www.reina.com.tr/|titolo=Official website of Reina night club in Ortaköy, Istanbul|accesso=24 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081006015435/http://www.reina.com.tr/|dataarchivio=6 ottobre 2008|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=lk8p-uL6TDQ|titolo=Formula 1 Party at Reina, Istanbul|editore=F1 TV|anno=2006|accesso=24 giugno 2009}}</ref> e "''Anjelique''"<ref>{{Cita web|url=http://www.istanbuldoors.com/en/|titolo=Official website of Istanbul Doors – Anjelique night club in Istanbul|accesso=24 giugno 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090712052302/http://www.istanbuldoors.com/en/|dataarchivio=12 luglio 2009}}</ref> nel quartiere Ortaköy. Il "Jazz Bar Q" in Ortaköy offre musica [[jazz]] dal vivo in un ambiente elegante.
 
Luoghi come l'Istanbul Arena Maslak e Kurucesme Arena<ref>{{Cita web|url=http://www.kurucesmearena.net|titolo=Official website of Kuruçeşme Arena|accesso=24 giugno 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080517052529/http://www.kurucesmearena.net/|dataarchivio=17 maggio 2008}}</ref> sul Bosforo frequentemente ospitano concerti dal vivo di cantanti famosi e band provenienti da ogni angolo del mondo. Parkorman'<ref>{{Cita web|url=http://www.parkorman.com.tr/|titolo=Official website of Parkorman|accesso=24 giugno 2009}}</ref> in Maslak ha ospitato l'isola di [[MTV]] nel 2002 ed è un popolare luogo di ritrovo per concerti dal vivo e [[rave party|feste rave]] in estate.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
{{vedi anche|Trasporti a Istanbul}}
=== Aeroporti ===
[[File:Istanbul Ataturk Airport International Terminal.jpg|thumb|L'[[Aeroporto Internazionale Atatürk]], situato nella parte europea, è stato il principale aeroporto della città e uno dei maggiori [[hub and spoke|hub]] internazionali nella regione.]]
 
Fino al 2018, Istanbul disponeva di due aeroporti internazionali: il più grande era l'[[Aeroporto Internazionale Atatürk]], che si trova nel quartiere di [[Yeşilköy]] sul versante europeo a circa 24 chilometri a ovest dal centro della città. Quando fu costruito, l'aeroporto era situato al margine occidentale dell'area metropolitana ma ora si trova entro i confini della città. Più piccolo è l'Aeroporto Internazionale di Istanbul-Sabiha Gökçen<ref>{{Cita web|url=https://www.neredennereye.com/havaalanlari/istanbul-sabiha-gokcen-havaalani|titolo=Sabiha Gökçen Havaalanı - NeredenNereye.com|sito=NeredenNereye|lingua=tr|accesso=10 agosto 2016}}</ref> situato nel distretto [[Kurtköy]] nella parte asiatica, vicino al [[Circuito di Istanbul|circuito di Formula 1]], si trova a circa 20 chilometri a est della parte asiatica e a 45&nbsp;km a est del centro della città europea. Per rispondere all’insufficienza delle infrastrutture esistenti, è stato recentemente attivato un [[Nuovo Aeroporto di Istanbul|terzo aeroporto]], situato sulla sponda europea del Mar Nero. L'aeroporto Atatürk è rimasto aperto solo per merci, manutenzione / tecnica, aviazione generale, e voli speciali.
 
=== Navigazione ===
[[File:Istamboul - Kiziltropak.jpg|thumb|left|Traghetti per pendolari operano sul [[Bosforo]] dal [[1837]].]]
 
Il [[trasporto navale]] è fondamentale per Istanbul, la città è praticamente circondata dal mare su tutti i lati: il [[Mar di Marmara]], il [[Corno d'Oro]], il [[Bosforo]] e il [[Mar Nero]]. Molti cittadini vivono nella parte asiatica della città ma si spostano per lavoro in quella europea (o viceversa) e i traghetti rappresentano, ancora di più che i due ponti che attraversano il Bosforo, la spina dorsale del trasporto di massa. I traghetti per pendolari, insieme con il [[catamarano]] ad alta velocità ''Seabus''' (''Deniz Otobüsü''), formano anche il collegamento principale tra la città e le [[Isole dei Principi]].
 
I traghetti a vapore hanno fatto la loro prima apparizione sul Bosforo nel 1837 ed erano gestiti da aziende private.<ref name=SirketiHayriye>{{Cita web|url=http://www.sirketihayriye.com/|titolo=Şirket-i Hayriye|editore=Şirket-i Hayriye|accesso=18 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090520070944/http://www.sirketihayriye.com/|dataarchivio=20 maggio 2009|urlmorto=sì}}</ref> Il 1º gennaio 1851, una società di trasporto pubblico fu istituita dallo [[impero ottomano|stato ottomano]].<ref name=SirketiHayriye/> Questa azienda ha operato fino ai primi anni della storia repubblicana dello stato per poi essere sostituita dalla ''Türkiye Denizcilik İşletmeleri'' (Linee Marittime di Stato).<ref name=SirketiHayriye/> Dal mese di marzo 2006, i traghetti vengono gestiti dalla ''İstanbul Deniz Otobüsleri''.<ref name=SirketiHayriye/>
 
Il porto di Istanbul è il più importante del paese. Il vecchio porto sul Corno d'Oro serve principalmente per la navigazione privata, mentre nel porto di [[Karaköy]] a [[Galata (Istanbul)|Galata]] è utilizzato dalle navi da crociera di grandi dimensioni. Esistono servizi di trasporti sia regolari sia di crociera per diverse città portuali del [[Mar Mediterraneo]] e del [[Mar Nero]]. Il porto mercantile principale di Istanbul si trova nel quartiere di [[Harem]] nella parte asiatica della città. Istanbul ha anche molti porti turistici di varie dimensioni per la navigazione privata.
 
{{clear}}
{{Immagine grande|İstanbul.jpg|1000px|3=<div align="center">Veduta panoramica del [[Bosforo]], con il [[Ponte Fatih Sultan Mehmet]] (1988) a destra.</div>}}
 
=== Ferrovie ===
[[File:Bahnhofsfront-Istanbul-Sirkeci_retouched.jpg|thumb|La [[stazione di Sirkeci]] è stata inaugurata nel 1890 come capolinea dell'[[Orient Express]].]]
[[File:Istanbul - Palazzo Haidar Pascià.jpg|thumb|La stazione ferroviaria Haydarpaşa, già capolinea del traffico asiatico, chiusa nel 2012.]]
 
Nel 1883, un imprenditore [[belgio|belga]], [[Georges Nagelmackers]], cominciò un servizio ferroviario tra [[Parigi]] e Istanbul, con una nave a vapore che trasportava i passeggeri da [[Varna (Bulgaria)|Varna]] a [[Costantinopoli]]. Nel 1889 la linea ferroviaria è stata completata collegando direttamente Istanbul a [[Bucarest]], rendendo il viaggio via terra interamente possibile. Il percorso era conosciuto come [[Orient Express]], reso ancor più celebre dalle opere di [[Agatha Christie]] e [[Graham Greene (scrittore)|Graham Greene]].<ref>{{cita web|editore=Britannica Online|titolo=Orient Express|url=https://www.britannica.com/eb/article-9057368/Orient-Express|accesso=27 settembre 2007|anno= 2007|mese=settembre}}</ref>
 
Oggi, la [[Stazione di Sirkeci]] delle [[Ferrovie dello Stato turche]] (TCDD), che era stata originariamente aperta nel 1890 come capolinea dell'Orient Express, è il capolinea dei collegamenti ferroviari fra Istanbul e il resto d'Europa, i quali corrono lungo la linea Istanbul-[[Salonicco]], in Grecia.
 
Di là dal Bosforo, il [[Terminal Haydarpaşa]], sulla sponda asiatica, serve la linea per [[Ankara]] (anche la [[Ferrovia ad alta velocità Istanbul-Ankara|ferrovia ad alta velocità Istanbul–Ankara]]) e per altre città dell'[[Anatolia]]. Le reti ferroviarie sui lati europei e asiatici sono collegate da traghetti attraverso il Bosforo, sostituiti dal tunnel sottomarino di collegamento con il completamento del progetto ''Marmaray'' .
 
Due linee ferroviarie suburbane (''Banliyö Treni'') univano il centro della città alla periferia: la prima correva lungo la sponda del Mar di Marmara tra la stazione centrale della parte europea, il Terminal di Sirkeci, e il sobborgo di [[stazione di Halkalı|Halkalı]] a ovest del centro della città, con 18 stazioni lungo i suoi 30&nbsp;km di lunghezza. La seconda corre nella parte anatolica, dal terminal ferroviario di Haydarpaşa sino a [[Gebze]] all'estremità orientale della città. 720.000 passeggeri utilizzavano le linee ferroviarie urbane sul lato europeo della città ogni giorno.<ref>{{Cita web|url=http://www.istanbul-ulasim.com.tr/habergoster.asp?haber=41&sayfano=17|titolo=Raylı Sistemler Günde 90.000 Özel Aracın Trafiğe Çıkmasını Önlüyor|editore=Istanbul Metropolitan Municipality, Department of Urban Transportation|data=25 luglio 2008|accesso=3 giugno 2009}} {{Dead link|date=September 2010|bot=H3llBot}}</ref> Le due linee, opportunamente ammodernate, fanno parte adesso della linea [[Marmaray]].
 
=== Tram ===
Il primo [[tram]] è entrato in servizio a Istanbul il 3 settembre [[1869]] fra [[Tophane (Istanbul)|Tophane]] e Ortaköy<ref name=IETTNostaljik>{{Cita web|url=http://www.iett.gov.tr/metin.php?no=45|titolo=İstanbul'da ulaşımın miladı|editore=İ.E.T.T.|accesso=18 giugno 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090318141306/http://www.iett.gov.tr/metin.php?no=45|dataarchivio=18 marzo 2009}}</ref>. La [[rete tranviaria di Istanbul]] è stata ampliata negli anni successivi.
 
Un tram veloce (T1) è entrato in servizio nel 1992 nella parte europea della città. La linea ha 24 stazioni su una lunghezza di 14&nbsp;km. Un intero viaggio dura 42 minuti. La capacità di trasporto giornaliera è di 155.000 passeggeri. Nel settembre 2006, una seconda linea di tram (T2) è stata aggiunta sempre in Europa, unendo [[Zeytinburnu]] a [[Bağcilar|Bagcilar]].
 
=== Funicolari ===
[[File:Istanbul Tuenel station Karakoey.jpg|thumb|left|La storica stazione del ''[[Tünel]]'' a [[Karaköy]].]]
[[File:Funikuler kabatas-taksim.jpg|thumb|Funicolare moderna che connette il porto di Kabataş con la stazione della metropolitana sotto la [[Piazza Taksim]].]]
 
Istanbul è servita da due [[funicolare|funicolari]] sotterranee, di età e stile molto diverse. La più vecchia di queste linee è il ''[[Tünel]]'' (letteralmente [[Tunnel]]). Inaugurata il 17 gennaio [[1875]],<ref name=Tunel>{{Cita web|url=http://www.iett.gov.tr/en/section.php?sid=46|titolo=The Tunnel|editore=IETT|accesso=20 giugno 2009}}</ref> il ''Tünel'' è la seconda più antica linea ferroviaria sotterranea urbana nel mondo dopo la [[metropolitana di Londra]] (1863) e la prima linea ferroviaria sotterranea urbana in Europa continentale, anche se la prima linea della metropolitana completa con più stazioni dell'Europa continentale è stata la linea 1 della [[metropolitana di Budapest]] (1896). La linea Tünel è di 573&nbsp;m di lunghezza e affronta un dislivello di 60 metri senza alcuna stazione intermedia.<ref name=Tunel/> È in servizio permanente dal 1875.<ref name=Tunel/> Il servizio è realizzato con due treni su di un unico binario che passano ogni 3,5 minuti e un viaggio dura 1,5 minuti.<ref name=Tunel/> Ogni anno vengono realizzati 64.800 viaggi per un totale di 37.066&nbsp;km l'anno, la linea Tünel trasporta 15.000 passeggeri al giorno.<ref name=Tunel/>
 
Una seconda linea funicolare, il Kabataş-Taksim, è entrata in servizio il 29 giugno [[2006]] e collega Kabataş e [[Taksim]].<ref name=KabatasTaksim>{{Cita web|url=http://www.istanbul.net.tr/istanbul_raylisistemler_funikuler_taksimkabatas.asp|titolo=FUNİKÜLER SİSTEM Kabataş – Taksim|editore=İstanbul Ulaşım|accesso=20 giugno 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080820193113/http://www.istanbul.net.tr/istanbul_raylisistemler_funikuler_taksimkabatas.asp|dataarchivio=20 agosto 2008}}</ref> La sua lunghezza è di circa 600 metri e sale a circa 60 metri in 110 secondi, portando 9.000 passeggeri al giorno.<ref name=KabatasTaksim/>
 
=== Ferrovia leggera ===
La ferrovia leggera di Istanbul è un semplice sistema di trasporto ferroviario composto da due linee, che corrono nella parte europea della città. La prima linea (M1) è entrata in servizio il 3 settembre 1989 tra [[Aksaray (Istanbul)|Aksaray]] e Kartaltepe. La linea è stata successivamente sviluppata fino a raggiungere l'[[Aeroporto Internazionale Atatürk|aeroporto Atatürk]] il 20 dicembre [[2002]]. L'altra linea (T4) è stato inaugurata nel 2007 tra Edirnekapi e Mescid-i Selam. Le due linee sono completamente separate dal traffico automobilistico, senza passaggi a livello e hanno un percorso sotterraneo di 10,4&nbsp;km.
 
=== Metropolitana ===
{{vedi anche|Metropolitana di Istanbul}}
[[File:Istanbul Rapid Transit Map.png|left|thumb|Mappa della rete ferroviaria di Istanbul (non comprese alcune delle linee di [[Metropolitana di Istanbul|metropolitana]] attualmente in costruzione).]]
[[File:Istanbulmetros.jpg|thumb|La stazione [[Levent]] della [[metropolitana di Istanbul]], nella parte europea della città.]]
 
I lavori di costruzione della [[Metropolitana di Istanbul]] (M2) si sono iniziati nel 1992 e il primo tratto completato tra Taksim e Levent è entrato in servizio il 16 settembre 2000.<ref name=IBBTaksimLevent/> Questa sezione della linea è di 8,5&nbsp;km di lunghezza e dispone di sei stazioni.<ref name="IBBTaksimLevent">{{Cita web|url=http://www.ibb.gov.tr/tr-TR/SubSites/raylisistemler/Pages/taksim-4Levent.aspx|titolo=Istanbul Metropolitan Municipality: Taksim – 4. Levent metro hattı|accesso=21 luglio 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090626072411/http://www.ibb.gov.tr/TR-TR/SUBSITES/RAYLISISTEMLER/Pages/taksim-4Levent.aspx|dataarchivio=26 giugno 2009}}</ref>
 
Un'estensione a nord da Levent a Maslak è stata inaugurata il 30 gennaio 2009.<ref name=IBBSishaneMaslak>{{Cita web|url=http://www.ibb.gov.tr/tr-TR/Haberler/Pages/BasinBultenleri.aspx?bbulteniID=5501|titolo=Metro, Şişhane’den Maslak’a uzadı|editore=Istanbul Metropolitan Municipality|data=30 gennaio 2009|accesso=20 luglio 2009}}</ref> L'estensione a sud della linea M2 da Taksim a Yenikapi è stata finora completata fino alla stazione Sishane Beyoğlu che è entrata in servizio il 30 gennaio 2009.<ref name=IBBSishaneMaslak/> A Yenikapi la rete M2 si interseca con la metropolitana leggera, con le linee ferroviarie suburbane e con il [[Marmaray|tunnel Marmaray]].
 
Attualmente, la linea M2 ha 10 stazioni di servizio sul lato europeo della città, mentre 6 nuove stazioni sul versante europeo e 16 nuove stazioni nella parte asiatica sono attualmente in costruzione. La lunghezza totale della parte europea della linea M2 raggiungerà 18,36&nbsp;km quando sarà completata.<ref name="IBBTaksimLevent"/><ref name=IBBTaksimYenikapi>{{Cita web|url=http://www.ibb.gov.tr/tr-TR/SubSites/raylisistemler/Pages/taksim-yenikapi.aspx|titolo=Istanbul Metropolitan Municipality: Taksim-Yenikapı metro hattı|accesso=21 luglio 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090424083330/http://www.ibb.gov.tr/tr-TR/SubSites/raylisistemler/Pages/taksim-yenikapi.aspx|dataarchivio=24 aprile 2009}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ibb.gov.tr/tr-TR/SubSites/raylisistemler/Pages/4Levent-ayazaga-haciosman.aspx|titolo=Istanbul Metropolitan Municipality: Taksim-Ayazağa-Hacıosman metro hattı|accesso=21 luglio 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090506100155/http://www.ibb.gov.tr/TR-TR/SUBSITES/RAYLISISTEMLER/Pages/4Levent-ayazaga-haciosman.aspx|dataarchivio=6 maggio 2009}}</ref>
 
Nella parte asiatica, la costruzione di 21,66&nbsp;km lungo la linea M2 da Kadıköy a Kartal continua e la linea arriverà ad avere un totale di 16 stazioni.<ref>{{Cita web |url=http://www.ibb.gov.tr/tr-TR/SubSites/raylisistemler/Pages/kadikoy-kartal.aspx |titolo=Istanbul Metropolitan Municipality: Kadıköy-Kartal Metro Hattı |data=28 gennaio 2005 |accesso=21 luglio 2009 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090505071005/http://www.ibb.gov.tr/TR-TR/SUBSITES/RAYLISISTEMLER/Pages/kadikoy-kartal.aspx |dataarchivio=5 maggio 2009 }}</ref>
 
{{Immagine grande|METRO ISTANBUL MAP 2013-14.png|1000px|3=<div align="center">Linee della [[Metropolitana di Istanbul]] (2012).</div>}}
 
=== Ferrovia suburbana ===
La linea [[Marmaray]] (comprendente un tunnel ferroviario sotto il [[Bosforo]]) lunga 76,6&nbsp;km, espleta il collegamento urbano e suburbano fra le zone asiatiche e quelle europee della città lungo il [[Mar di Marmara]]. La linea è stata inaugurata il 12 marzo 2019.
 
== Amministrazione ==
=== Gemellaggi ===
{{Div col|3}}
;[[Europa]]
* {{Gemellaggio|Grecia|Atene}}<ref name=sistercities>[http://www.ibb.gov.tr/tr-TR/kurumsal/Birimler/DisIliskilerMd/Documents/guncelleme08032010/kardes_sehir_isbirligi_ve_iyi_niyet_anlasmasi_imzalanan_seh.pdf Istanbul Metropolitan Municipality: Cities which signed Sistership, Cooperation and Goodwill treaties with Istanbul]</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Firenze}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Ucraina|Odessa (Ucraina){{!}}Odessa}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Francia|Parigi}}<ref name=sistercities/><ref>Città partner</ref>
* {{Gemellaggio|Bulgaria|Plovdiv}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Repubblica Ceca|Praga}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Paesi Bassi|Rotterdam}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Russia|San Pietroburgo}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Bosnia-Erzegovina|Sarajevo}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Macedonia|Skopje}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Svezia|Stoccolma}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Francia|Strasburgo}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Italia|Venezia}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Polonia|Varsavia}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Romania|Costanza (Romania){{!}}Costanza}}<ref name=sistercities/><ref>{{cita web|url=http://www.primaria-constanta.ro/PrimariaConstanta/Machete/Macheta5.aspx?paginaID=54&titluID=16&detaliuID=100|titolo=città gemellate dal sito di Costanza|accesso=25 luglio 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100725055515/http://www.primaria-constanta.ro/PrimariaConstanta/Machete/Macheta5.aspx?paginaID=54&titluID=16&detaliuID=100|dataarchivio=25 luglio 2010}}</ref>
 
;[[Americhe]]
* {{Gemellaggio|Cuba|L'Avana}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Argentina|Buenos Aires}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|USA|Houston}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Messico|Città del Messico}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Brasile|Rio de Janeiro}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Canada|Toronto}}<ref name=sistercities/>
 
;[[Asia]]
* {{Gemellaggio|Kazakistan|Almaty}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Giordania|Amman}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Libano|Beirut}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Corea del Sud|Pusan}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Siria|Damasco}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Emirati Arabi Uniti|Dubai}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Iran|Esfahan}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Indonesia|Giacarta}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Vietnam|Ho Chi Minh (Città){{!}}Ho Chi Minh}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Arabia Saudita|Jedda}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Malesia|Johor Bahru}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Afghanistan|Kabul}}<ref name=sistercities/>
*{{Gemellaggio|Pakistan|Karachi}}
* {{Gemellaggio|Russia|Kazan'}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Pakistan|Lahore}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Turkmenistan|Mary (Turkmenistan){{!}}Mary}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Kirghizistan|Osh}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Uzbekistan|Samarcanda}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Cina|Shanghai}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Giappone|Shimonoseki}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Cina|Xian}}<ref name=sistercities/>
 
;[[Africa]]
* {{Gemellaggio|Egitto|Il Cairo}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Algeria|Costantina (Algeria){{!}}Costantina}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Sudan|Khartum}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Marocco|Rabat}}<ref name=sistercities/>
* {{Gemellaggio|Nigeria|Lagos}}
 
{{Div col end}}
 
== Sport ==
[[File:Ali Sami Yen Spor Kompleksi Türk Telekom Arena2.jpg|thumb|upright=1.8|left|La [[Türk Telekom Arena]], nuovo stadio del [[Galatasaray Spor Kulübü|Galatasaray]].]]
 
Durante il periodo romano e bizantino, gli eventi sportivi più importanti erano le corse sui carri di [[bighe]] e quadrighe, che si svolgevano presso l'[[Ippodromo di Costantinopoli]], il quale aveva una capacità di ospitare oltre 100.000 spettatori.<ref name="Statues in the hippodrome">{{Cita pubblicazione | autore=Sarah Guberti Bassett| titolo=The Antiquities in the Hippodrome of Constantinople | rivista=[[Dumbarton Oaks Papers]]| anno=1991| volume=45| pp=87–96| doi=10.2307/1291694 |editore=Dumbarton Oaks, Trustees for Harvard University | cid=harv | jstor=1291694}}</ref> Oggi, sport come [[calcio (sport)|calcio]], [[pallacanestro]], [[pallavolo]] e ippica sono molto popolari in città.
 
Nel [[Süper Lig|calcio]] ricordiamo i club sportivi più importanti: il [[Galatasaray Spor Kulübü|Galatasaray]] vincitore di 22 [[Süper Lig|Campionati Turchi]] e che gioca allo stadio [[Türk Telekom Arena]], il [[Fenerbahçe Spor Kulübü|Fenerbahçe]] vincitore di 19 [[Süper Lig|Campionati Turchi]] e che gioca allo [[Stadio Şükrü Saraçoğlu]]; il [[Beşiktaş Jimnastik Kulübü|Beşiktaş]] vincitore di 15 [[Süper Lig|Campionati Turchi]] e che gioca alla [[Vodafone Arena]]; il [[Kasımpaşa Spor Kulübü|Kasimpaşa]] che gioca allo [[Stadio Recep Tayyip Erdoğan]] e il [[İstanbul Başakşehir Futbol Kulübü|Başakşehir]] che gioca allo [[Stadio Başakşehir Fatih Terim]].
 
Nel basket, nella [[Türkiye 1. Basketbol Ligi|massima lega]] ci sono l'[[Anadolu Efes Spor Kulübü|Efes Pilsen]] vincitore di 13 [[Türkiye 1. Basketbol Ligi#Albo d.27oro|Campionati Turchi]], il [[Fenerbahçe Basketbol Erkek Takımı|Fenerbahçe]] vincitore di 6 [[Türkiye 1. Basketbol Ligi#Albo d.27oro|Campionati Turchi]], il [[Galatasaray Spor Kulübü Basketbol|Galatasaray]] vincitore di 5 [[Türkiye 1. Basketbol Ligi#Albo d.27oro|Campionati Turchi]] e il [[Beşiktaş Jimnastik Kulübü Erkek Basketbol Takımı|Beşiktaş]] vincitore di 2 [[Türkiye 1. Basketbol Ligi#Albo d.27oro|Campionati Turchi]].
 
Nella [[Campionato turco di pallavolo maschile|Campionato di pallavolo]] ci sono il [[VakıfBank Spor Kulübü|Vakıfbank]], [[Fenerbahçe Spor Kulübü (pallavolo maschile)|Fenerbahçe]] oltre alle sezioni del [[Galatasaray Spor Kulübü (pallavolo maschile)|Galatasaray]] e [[İstanbul Büyükşehir Belediyesi Spor Kulübü (pallavolo maschile)|Istanbul B.B.]].
Nel [[Campionato turco di pallavolo femminile|campionato femminile]] sono presenti:
[[Eczacıbaşı Spor Kulübü|Eczacıbaşi]], il [[VakıfBank Spor Kulübü|Vakıfbank]], [[Fenerbahçe Spor Kulübü (pallavolo femminile)|Fenerbahçe]] il [[Galatasaray Spor Kulübü (pallavolo femminile)|Galatasaray]] e il [[Beşiktaş Jimnastik Kulübü (pallavolo femminile)|Besiktas]].
Le corse di cavalli si svolgono nell'ippodromo di Veli Efendi (l'antico ''Campus Tribunalium'' bizantino, dove l'esercito acclamava l'Imperatore).
 
[[File:Istanbul park front straight and main grandstand.JPG|thumb|Il [[circuito di Istanbul|circuito di Istanbul Park]].]]
 
Lo [[stadio Olimpico Atatürk]] è il più grande stadio polivalente della Turchia, classificato come 5 stelle dalla [[UEFA]] e di prima classe sede per l'[[atletica leggera]], avendo raggiunto i più alti standard richiesti stabiliti dal [[Comitato olimpico internazionale]]. Lo stadio ha ospitato la UEFA Champions League 2005 e ospiterà la finale della UEFA Champions League 2020. Lo [[stadio Şükrü Saraçoğlu]], casa dei Fenerbahçe, è anch'esso un 5 stelle UEFA stadio e ha ospitato la finale di Coppa UEFA 2009. Il [[Sinan Erdem Spor Salonu]] è una delle [[arena (architettura)|arene]] più grandi d'Europa, e ospita numerosi eventi sportivi.
 
Istanbul ospita numerosi eventi annuali motoristici come il [[Gran Premio di Turchia]] di [[Formula 1]] (non più in calendario dal [[2012]]), la [[MotoGP]], il [[campionato del mondo turismo]], la [[GP2 Series|GP2]] e la [[Le Mans Series]] 1.000&nbsp;km presso il [[circuito di Istanbul|circuito di Istanbul Park]]. Di tanto in tanto Istanbul ospita anche la tappa turca del [[campionato del mondo formula 1 motonautica]] F1 sul Bosforo. Diverse le gare annuali di vela e yacht svolte sul Bosforo e sul [[Mar di Marmara]]. Il [[Corno d'Oro]] è sede di gare di [[canottaggio]]. Il 29 luglio 2006, Istanbul ha ospitato la quinta tappa dello spettacolare [[Red Bull Air Race]].
 
Sport individuali come [[golf]], [[equitazione]] e il [[tennis]] stanno guadagnando popolarità. Per l'[[Ginnastica aerobica (sport)|aerobica]] e il [[body building]], sono disponibili molti [[Fitness (sport)|fitness]] club. In diversi centri cittadini si praticano le [[arti marziali]] e altre discipline orientali come l'[[Aikidō]] e lo [[Yoga]].
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro |autore = [[Edmondo De Amicis]] |titolo = Costantinopoli |città = Torino |editore = Einaudi |anno = 2007 |isbn = 978-88-06-19047-7}} Sei capitoli degli originali 17 pubblicati nel 1878, con un saggio introduttivo di [[Umberto Eco]] (''Istanbul, Una e Trina'') e uno di Luca Scarlini (''Costantinopoli: un viaggio per libri e per mare'').
* {{Cita libro |autore = [[Aleksandr Petrovič Každan]] |titolo = Bisanzio e la sua civiltà |traduttore = Giovanna Arcetri |città = Bari |editore = Laterza |anno = 1995 |isbn = 88-420-4691-4}} Saggio sulla cultura bizantina tra il X e il XII secolo.
* {{Cita libro |autore = Philip Mansel |titolo = Costantinopoli - Splendore e declino della capitale dell'impero ottomano - 1453-1924 |traduttore = Carla Lazzari |città = Milano |editore = Mondadori |anno = 1997 |isbn = 88-04-41795-1}}
* {{Cita libro |autore = [[Orhan Pamuk]] |titolo = İstanbul: Hatıralar ve Şehir |città = Istanbul |editore = Yapi Kredi Yayinlari |anno = 2003 }} Tradotto in italiano {{Cita libro |titolo = Istanbul. I ricordi e la città |città = Torino |editore = Einaudi |anno = 2006 |isbn = 88-06-17899-7}} Una sorta di "guida" alla storia culturale e sociale della città attraverso le memorie di uno dei maggiori scrittori turchi contemporanei.
* {{Cita libro |autore = [[Silvia Ronchey]] |autore2 = Tommaso Braccini |titolo = Il romanzo di Costantinopoli. Guida letteraria alla Roma d'Oriente |città = Torino |anno = 2010 |isbn = 978-88-06-18921-1}}
* {{Cita libro |autore = Cristobal de Villalón |titolo = Dal viaggio in Turchia |altri = selezione e introduzione di [[Antonio Gasparetti]] |città = Bari |editore = Edizioni Paoline |anno = 1962 |sbn = IT\ICCU\TO0\0898299}} Selezione dal resoconto ''Viaje de Turquia'' pubblicato dal viaggiatore spagnolo Cristobal de Villalón nel 1557.
* {{Cita libro |autore = Peter Clark |titolo = Istanbul. Ritratto di una città |altri = prefazione di Moris Farhi; traduzione di Massimiliano Marconi |città = Bologna |editore = Odoya |anno = 2012 |isbn = 978-88-6288-140-1}}
* AA.VV., ''Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul'', a cura di Tania Velmans, traduzione di Lucia Mezzetti e Chiara Formis, Jaca Book, Milano, 2008
 
== Voci correlate ==
* [[Aeroporto di Istanbul-Atatürk]]
* [[Aeroporto Internazionale Sabiha Gökçen]]
* [[Bosforo]]
* [[Costantinopoli]]
* [[Elgiz Museum of Contemporary Art]]
* [[İETT]] ([[trasporto pubblico]])
* [[Miniatürk]]
* [[Orient Express]]
* [[Sinagoga italiana di Istanbul]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|voy|wikt}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web |url=https://www.ibb.istanbul/SitePage/Index/178 |titolo=Camere della municipalità metropolitana di Istanbul|lingua=Turco |accesso=14 maggio 2019 }}
* [http://www.istanbulizle.com/ Turistik Kameralar] ''Guarda Istanbul''
 
{{Patrimoni Unesco|Turchia}}
{{Capitali europee della cultura}}
 
{{Calcio Olympiakos rosa}}
{{Controllo di autorità}}
{{Nazionale senegalese Coppa d'Africa 2019}}
{{Portale|Bisanzio|patrimoni dell'umanità|Turchia}}
{{Portale|biografie|calcio}}
 
[[Categoria:Istanbul|Calciatori della Nazionale senegalese]]