Polonia e Locomotive STB Ed 3/4 11-14: differenze tra le pagine

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{{Box treno/Vapore
{{nota disambigua}}
|Nome = STB Ed 3/4 11 ÷ 14<br />HWB 17<br />SV gruppo 36 "Tipo S.T.B."<br />LFI/FT 360
{{quote|La Polonia è avversata da due gravi svantaggi naturali: da una parte la sua posizione geografica, che è quanto mai infelice; e dall'altra la contiguità con i suoi colleghi slavi di Russia.|[[Hendrik Willem van Loon]]}}
|Immagine = 14Ed34STBi.jpg
{{Stato
|Didascalia = La Ed 3/4 14 alla stazione di [[Hochdorf (Svizzera)|Hochdorf]]
|nomeCorrente = Repubblica di Polonia
}}
|nomeCompleto = Repubblica di Polonia
{{Box treno/Dati costruzione
|nomeUfficiale = Rzeczpospolita Polska
|Anno_Progettazione =
|linkBandiera = Flag of Poland.svg
|Anno_Costruzione = 1902-1903
|linkStemma = Herb Polski.svg
|Anni_di_Esercizio = 1902-1966
|linkLocalizzazione = EU-Poland.svg
|Quantità_Prodotta = 4
|paginaBandiera = Bandiera polacca
|Costruttore = [[Schweizerische Lokomotiv- und Maschinenfabrik|SLM]]
|paginaStemma = Stemma della Polonia
}}
|linkMappa = EU-Poland.svg
{{Box treno/Dati
|motto =
|Tipo_elemento =
|lingua = [[Lingua polacca|polacco]]
|Lunghezza= 8.380 mm
|altrelingue =
|Capacità =
|capitale = [[Varsavia]]
|capitaleAbitantiScartamento = 1.800.821435 mm
|Piano_del_Ferro =
|capitaleAbitantiAnno = 2007
|Passo_tra_carrelli = 3.600 mm
|governo = [[Repubblica Parlamentare]]
|Passo_dei_carrelli =
|elenco capi di stato = [[Presidenti della Polonia|Presidente]]
|Peso_In_Servizio = 40 t
|presidente = [[Bronisław Komorowski]]
|Peso_Aderente = 32 t
|elenco capi di governo = [[Primi ministri della Polonia|Primo ministro]]
|Peso_Vuoto = 31,5 t
|primoMinistro = [[Donald Tusk]]
}}
|indipendenza = [[11 novembre]] [[1918]] dall'[[Impero austriaco]], [[Regno di Prussia]] e [[Impero russo]]
{{Box treno/Motrice vapore
|proclamazione =
|Tipo_motore = a vapore
|ingressoONU = [[24 ottobre]] [[1945]] <sup>3</sup>
|Alimentazione = carbone
|ingressoUE = [[1º maggio]] [[2004]]
|Velocità_Massima = 45
|superficieTotale = 313.893
|Rodiggio = 1-3-0
|superficieOrdine = 70
|Diametro_Ruota = 1.030
|superficieAcqua = 3,4
|Diametro_portanti-anteriori =
|popolazioneTotale = 38.200.037
|Diametro_portanti-posteriori =
|popolazioneAnno = 2010
|Distribuzione = Walschaerts
|popolazioneOrdine = 34
|Tipo_trasmissione =
|popolazioneDensita = 120,92
|Rapporto_di_trasmissione =
|popolazioneDensitaOrdine = 63
|Cilindri=
|nomeAbitanti = [[Polacchi]]
|Diametro_Cilindri =
|continente = [[Europa]]
|Corsa_Cilindri =
|orario = [[UTC+1]] <br /><small>[[UTC+2]] in [[ora legale]]
|Cilindrata=
|valuta = [[Złoty]]
|Superficie_griglia = 1,55
|PIL= 499.600.000.000
|Superficie_riscaldamento=
|PILValuta= [[Dollaro statunitense|$]]
|Superficie_surriscaldamento=
|PILAnno= 2011
|Pressione_in_caldaia=
|PILOrdine= 20
|Potenza_Massima= 580 CV
|PILprocapite= 13.079
|Potenza_Continuativa=
|PILprocapiteValuta= [[Dollaro statunitense|$]]
|Forza_di_trazione_massima=
|PILprocapiteAnno= 2011
|Forza_allo_spunto=
|PILprocapiteOrdine= 44
}}
|HDI= 0,795 (molto alto)
{{Box treno/Chiusura
|HDIAnno= 2010
|Dati_tratti_da = Muscolino, ''op.cit.'', pp. 72, 77, 79, 135
|HDIOrdine= 41
|energia = 0,35
|tld = [[.pl]], [[.eu]]
|telefono = +48
|targa = PL
|inno = [[Mazurek Dąbrowskiego]]
|festa = [[11 novembre]]
|note = <small><sup>1</sup> Vedi anche [[Motti non ufficiali della Polonia]].<br /><sup>2</sup> [[Lingua bielorussa|Bielorusso]], [[Lingua casciuba|Casciubo]], [[Lingua tedesca|Tedesco]] e [[Lingua ucraina|Ucraino]] sono parlati in cinque [[Voivodato|voivodati]]. Non sono, comunque, considerati [[Lingua ufficiale|lingue ufficiali]].<br /><sup>3</sup> è uno dei 51 Stati membri che nel [[1945]] diedero vita all'[[ONU]].</small>
}}
[[File:Polska 992 - 1025.png|thumb|200px|Polonia [[992]]-[[1025]]]]
[[File:Rzeczpospolita.png|thumb|200px|La Confederazione Polacco-Lituana al suo apice]]
La '''Polonia''', ufficialmente '''Repubblica di Polonia''' (in [[Lingua polacca|polacco]] ''[[Rzeczpospolita (politica)|Rzeczpospolita Polska]]'') è uno [[stato]] membro dell'[[Unione Europea]] e situato nell'[[Europa centro-orientale]]. Ha un [[popolazione]] di 38.200.037 abitanti e una superficie di 313.893 km². La [[Capitale (città)|capitale]] è [[Varsavia]].
 
Le '''locomotive Ed 3/4 11 ÷ 14''' erano un gruppo di [[locotender]] di [[rodiggio]] 1-3-0, costruite originariamente per l'esercizio della svizzera [[Seetalbahn]] (ferrovia Emmenbrücke-Lenzburg), in seguito cedute ad altre società.
Confina a [[ovest]] con la [[Germania]], a [[sud]] con la [[Repubblica Ceca]] e la [[Slovacchia]], ad [[est]] con l'[[Ucraina]] e la [[Bielorussia]], a nordest con la [[Lituania]] e l'[[exclave]] [[Russia|russa]] di [[Oblast' di Kaliningrad|Kaliningrad]] e a [[nord]] con il [[Mar Baltico]].
 
==Storia==
La Polonia è una repubblica parlamentare; l'attuale [[presidente della repubblica]] è [[Bronisław Komorowski]], mentre il [[primo ministro]] (dal [[9 novembre]] [[2007]]) è [[Donald Tusk]].
Le locomotive, costruite dalla [[Schweizerische Lokomotiv- und Maschinenfabrik|SLM di Winterthur]] nel biennio [[1902]]-[[1903]], si affiancarono alle altre già in servizio sulla linea dal [[1882]].
 
Con l'elettrificazione della linea, avvenuta nel [[1910]]<ref>Moser, ''op. cit.'', p. 5</ref>, la Seetalbahn (sigla STB) cedette le proprie locomotive ad altre società:
Lo [[stato]] polacco ha una storia lunga più di un millennio; nel [[XVI secolo]], sotto la [[Jagelloni|dinastia Jagellone]], era uno dei più ricchi e potenti paesi d'Europa.
* l'unità 11 fu ceduta nel [[1914]] alla [[Huttwil-Wolhusen-Bahn]] (HWB) presso la quale assunse il numero 17<ref name=Moser>Moser, ''op. cit.'', p. 320</ref>, quindi nel [[1926]] fu venduta in [[Francia]];
Il [[3 maggio]] [[1791]], la [[Confederazione Polacco-Lituana]] definì la [[Costituzione Polacca di Maggio]], la prima costituzione scritta d'Europa.
* le unità 12 e 14 passarono nel febbraio [[1916]]<ref name=Moser/> alla [[Società Veneta]], che aveva acquisito locomotive da altre compagnie ferroviarie elvetiche ([[Ferrovie Federali Svizzere|FFS]] e [[BLS Lötschbergbahn|BLS]]). Furono immesse nel parco rotabili della "Veneta" componendo il gruppo 36 (l'unità 12 divenne la nº 361, l'unità 14 la nº 360), e furono inizialmente in servizio sulle linee friulane, passando nel [[1926]] alla [[ferrovia Arezzo-Stia]]<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 77</ref>. Sulla linea toscana le due locomotive fornirono un buon servizio al traino di treni merci e passeggeri, permettendo un forte aumento della composizione dei treni<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 78</ref>. Durante la [[Seconda guerra mondiale]] la locomotiva 361 fu minata e distrutta (sarà demolita nel [[1948]]), mentre la 360, utilizzata dalla [[Wehrmacht]], fu recuperata presso la [[stazione di Indicatore]] dove era stata abbandonata<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 91</ref>. La locomotiva 360 fu quindi ceduta dalla "Veneta" alla [[La Ferroviaria Italiana|LFI]]<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 128</ref>, prestando servizio fino all'elettrificazione della ferrovia Casentinese; accantonata, fu venduta nel [[1958]] alla [[Ferrotramviaria]] che la utilizzò per la costruzione della [[ferrovia Bari-Barletta]] e per i treni merci. Accantonata nel [[1966]], fu ceduta alle [[Acciaierie e Ferriere Pugliesi]] di [[Giovinazzo]] presso le quali fu demolita<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 140</ref>.
Poco dopo, la Polonia cessò di esistere per 123 anni, in quanto [[spartizioni della Polonia|spartita]] tra [[Russia]], [[Austria]] e [[Prussia]].
* l'unità 13 fu ceduta nel settembre [[1915]] alla [[Schweizerische Sodafabrik]] di [[Basilea]]<ref name=Moser/>, successivamente assorbita dalla [[Solvay Group|Solvay]]<ref>{{cita web|url=http://www.solvay.ch/de/index.html|titolo=
L'indipendenza venne riguadagnata nel [[1918]], in seguito alla [[prima guerra mondiale]], come [[Seconda Repubblica Polacca]].
Solvay in der Schweiz |accesso=19 aprile 2015}}</ref>; rimase in servizio sino al [[1965]].
Dopo la [[seconda guerra mondiale]], divenne uno [[stato satellite]] dell'[[Unione Sovietica]], conosciuto come [[Repubblica Popolare Polacca]] (''Polska Rzeczpospolita Ludowa'' o ''PRL'').
Nel [[1989]], le prime [[elezioni parlamentari polacche del 1989|elezioni]] parzialmente libere dopo la seconda guerra mondiale, si conclusero con il movimento per la libertà che vinse contro il partito comunista.
Il [[12 marzo]] [[1999]] la Polonia è stata ammessa alla [[NATO]]. L'ingresso nell'[[Unione europea]] è avvenuto il [[1º maggio]] [[2004]].
Dalla fine del periodo comunista, la Polonia ha raggiunto un alto tasso di sviluppo<ref>[http://hdr.undp.org/en/media/HDR_2010_EN_Table1.pdf Human Development Index and its components]</ref> e un miglioramento della qualità della vita.<ref>{{Cita web|url=http://www.newsweek.com/2010/08/15/interactive-infographic-of-the-worlds-best-countries.html |titolo=Interactive Infographic of the World's Best Countries |editore=Newsweek |data=15 agosto 2010 |accesso=28 luglio 2011}}</ref>
 
== Geografia Caratteristiche==
Le Ed 3/4 11 ÷ 14 erano [[locotender]] a vapore saturo a semplice espansione, a 2 cilindri esterni con [[distribuzione Walschaerts]]. Avevano una potenza di 580&nbsp;CV e una velocità massima di 45&nbsp;km/h. Il [[rodiggio]] era 1-3-0<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 135</ref>.
{{vedi anche|Geografia della Polonia}}
Il territorio polacco è costituito in gran parte da una vasta pianura che si estende dal [[mar Baltico]], a nord, fino ai [[Carpazi]], a sud.
 
==Prospetto delle unità==
La costa del mar Baltico manca di [[porto|porti]] naturali, se si escludono quello di [[Danzica]] e di [[Stettino]]. La regione a nord-est del Paese, chiamata [[Terra dei laghi della Masuria|Distretto dei Laghi]], è scarsamente popolata e manca di risorse per l'[[agricoltura]] e l'[[industria]]. A sud ed a ovest del [[Distretto dei Laghi]] si estende una vasta regione [[pianura|pianeggiante]] che corre fino ai [[Sudeti]] (a sud-ovest) al confine con la [[Repubblica Ceca]] e la [[Slovacchia]] e fino ai [[Carpazi]] al confine con la [[Repubblica Ceca]], la [[Slovacchia]] e l'[[Ucraina]] (a sud-est).
<ref name=Moser/>
 
{| class=wikitable style="font-size:85%"
=== Etnie ===
!style="background:lightsteelblue"|Numerazione STB
{{Vedi anche|Polacchi}}
!style="background:lightsteelblue"|Anno di costruzione
Nella sua storia l'attuale territorio della Polonia ha ospitato molte lingue, culture e religioni. Comunque, il risultato della [[seconda guerra mondiale]], e la seguente migrazione di polacchi dai territori ceduti all'Unione Sovietica verso l'area racchiusa fra la [[Linea Curzon]] e la [[Linea Oder-Neisse]] e la concomitante emigrazione di tedeschi, ha conferito alla Polonia una notevole omogeneità.
!style="background:lightsteelblue"|N. costruzione
 
!style="background:lightsteelblue"|Note
36.983.700 persone, il 96.74%, oggi si considerano [[polacchi]]; 471.500 (1.25%) hanno dichiarato un'altra nazionalità; 774.900 (2.03%) non hanno dichiarato alcuna nazionalità. Le minoranze etniche ufficialmente riconosciute includono: [[Tedeschi]], [[Ucraini]], [[Lituani]], [[Ebrei]] e [[Bielorussi]].
Quasi estinta in Polonia (ed in buona parte residente in parti della Polonia ora facenti parte di Russia, Ucraina, Bielorussia e Lituania) è la minoranza dei tartari polacchi, un gruppo migrato in Polonia tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento, islamico e in genere parlante il polacco.
 
=== Lingue ===
{{vedi anche|Lingua polacca}}
La [[lingua polacca]], del ceppo delle [[lingue slave]], è quella ufficiale, ma nel [[Voivodato della Pomerania]] oltre 50.000 persone parlano una lingua slava affine, ma diversa dal polacco, il [[Lingua casciuba|casciubo]]. Esistono comunque minoranze linguistiche tedesche, ucraine, bielorusse e russe.
 
=== Religioni ===
{{vedi anche|Chiesa cattolica in Polonia|Chiesa evangelica augustea in Polonia}}
Per secoli la Polonia è stata una nazione a stragrande maggioranza cattolica e molti polacchi considerano il [[cattolicesimo]] come parte dell'identità nazionale polacca. Il cattolicesimo è anche un tratto distintivo dei polacchi rispetto ai vicini tedeschi, che sono a maggioranza [[luterana]], e alla Bielorussia, che è a maggioranza ortodossa.
Oggi la Chiesa cattolica stima che il 45,8% dei polacchi frequenti regolarmente la messa domenicale, con circa il 30-40% nelle aree urbane e il 70-80% nelle aree rurali.
 
Il resto della popolazione consiste in minoranze [[Cristianesimo ortodosso|ortodosse]] (500.000 persone) e [[Protestantesimo|protestanti]] (circa 100.000 appartenenti alle chiese protestanti tradizionali). I [[Testimoni di Geova]] sono all'incirca 127.000. Ridotta invece ai minimi termini la storica comunità [[Ebraismo|ebraica]] (circa 3 milioni di persone nel [[1939]]) a causa delle persecuzioni naziste e dell'emigrazione, principalmente negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], in [[Gran Bretagna]], in [[Francia]] e in [[Israele]] dei superstiti della [[Shoah]]. In Polonia esiste anche una piccola [[Slavismo polacco|minoranza neopagana]] (approssimativamente poche migliaia di persone), attiva dall'inizio del [[XIX secolo]], la confederazione Polacco-Lituana fu l'ultimo stato d'Europa ad avere al suo interno consistenti minoranze pagane, che si convertitono al cristianesimo (in genere cattolico) al principio del Quattrocento. Attualmente esistono due istituzioni principali che amministrano il [[Slavismo|Neopaganesimo slavo]] (religione [[Neopaganesimo|neopagana]] ispirata all'antica [[Paganesimo slavo|spiritualità slava]]), ovvero la [[Chiesa nativa polacca]] e la [[Chiesa slava polacca]].
 
La Polonia, grazie alla notevole ed insolita tolleranza dimostrata nell'età moderna e alla fine del medioevo dalla confederazione Polacco-Lituana, ospita al suo interno una delle comunità [[Sunniti|sunnite]] più antica d'Europa, quella dei [[Tartari polacchi]], diffusa soprattutto nel [[Polesia]], (con moschee storiche a [[Kruszyniany]] e a [[Bohoniki]]).
[[File:Tatarian Mosque Bohoniki Poland.jpg|215px|thumb|Moschea tartara del XVIII secolo a [[Bohoniki]].]]
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia della Polonia|Presidenti della Polonia|Primi ministri della Polonia}}
L'antico regno polacco cominciò a prendere una [[unità nazionale|forma unitaria]] nella metà del [[X secolo]], sotto la dinastia dei [[Piast]] esattamente sotto Mieszko (Miecislao), infatti risulta che nel 966, dopo aver riunito intorno alla rocca di [[Gniezno]] una prima rudimentale comunità nazionale, qui scelse anche la bandiera che risulta essere quella attuale della Repubblica di Polonia, un'aquila bianca su campo rosso, si narra per mezzo del ritrovamento di un nido di aquilotti durante i lavori di costruzione della città di Gniezno.
Miecislao si converte poi al cristianesimo, si narra per compiacere sua moglie, una principessa Boema, ma anche per godere della protezione della Chiesa ed evitare la colonizzazione germanica.
 
Nel [[XII secolo]], la Polonia si frammentò in molti piccoli stati, che nel [[1241]] vennero depredati dalle armate [[Mongoli|Mongole]] dell'[[Orda d'Oro]].
Sotto la dinastia Jagellone, venne accordata un'alleanza con la vicina Lituania, e l'epoca d'oro arrivò nel [[XV secolo]] con l'unione tra i due stati ([[Unione di Lublino]]), nella [[Confederazione Polacco-Lituana]].
I sudditi polacchi godevano di grande libertà e un [[Camera dei deputati (Polonia)|sistema parlamentare]], anche se i benefici di quest'ultimo erano limitati alla ''[[szlachta]]'' (nobiltà).
Da quel tempo i polacchi si sono dati il nome di ''Nazione della gente libera''.
 
Nella metà del [[XVII secolo|Seicento]], una ribellione di [[cosacco|cosacchi]] condotta da [[Bohdan Chmielnicki]] diede inizio all'epoca turbolenta del ''[[Potop]]'' (Diluvio).
Vi furono numerose guerre contro l'[[impero ottomano]], la [[Russia]], la [[Svezia]], la [[Transilvania]] e la [[Prussia|Prussia-Brandeburgo]] che finirono nel [[1699]].
 
=== La spartizione e la sottomissione allo straniero ===
Nei successivi 80 anni, l'elettività del sovrano e il principio del liberum veto nel Camera dei deputati della Polonia provocarono lo svanire del potere centrale ed il raggiungimento di un punto morto nelle istituzioni, indebolirono la nazione, e portarono alla sottomissione da parte di [[Austria]], [[Prussia]] e [[Russia]], e soprattutto dell'ultima.
 
L'[[Illuminismo in Polonia]] fomentò un crescente movimento nazionale per restaurare lo stato, il cui risultato fu la prima [[costituzione]] scritta di Europa, nel 1791, la [[Costituzione Polacca di Maggio]] (festeggiata ancora oggi il [[3 maggio]]).
Il processo di riforme causò un intervento esterno e una serie di [[spartizioni della Polonia]] fra i tre imperi di [[Austria]], [[Russia]] e [[Prussia]] nel [[1772]], [[1793]] e [[1795]]; al termine, la Polonia venne completamente cancellata dalle carte geografiche.
I polacchi risentirono la mancanza di libertà e più volte si ribellarono contro gli oppressori (''vedi'' [[Elenco delle ribellioni polacche]]).
 
[[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] creò uno stato dipendente dalla [[Francia]] in territorio polacco, il [[Granducato di Varsavia]], governato da [[Federico Augusto I, Re di Sassonia|Federico Augusto I di Sassonia]].
 
Dopo le [[guerre napoleoniche]], una ricostituzione dello stato polacco, il Regno di Polonia conosciuto come "[[Polonia del Congresso]]", governato dallo [[zar]] russo, possedeva una costituzione [[Liberalismo|liberale]].
Tuttavia gli [[zar]] russi ridussero presto le libertà della Polonia, finché la Russia annesse di fatto il paese.
Più tardi, nel [[XIX secolo]], la [[Galizia (Europa centrale)|Galizia]] governata dall'Austria divenne l'oasi polacca di libertà.
 
Durante la [[prima guerra mondiale]] tutti gli [[alleati]] concordarono nella ricostituzione della Polonia come [[stato cuscinetto]] tra [[Germania]] e [[Unione Sovietica]] ed il presidente degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] [[Woodrow Wilson]] la proclamò nel punto 13 dei suoi [[quattordici punti]].
 
=== L'indipendenza ===
Poco dopo la capitolazione della [[Germania]] nel [[novembre]] [[1918]], la Polonia riguadagnò l'indipendenza come [[Seconda Repubblica Polacca]].
 
Ad oriente però la tensione crebbe nei confronti della [[Russia]], allora alle prese con una guerra civile e con le difficoltà della nascente Rivoluzione Bolscevica che, per sua stessa natura, doveva essere esportata raggiungendo le masse operaie dell'Europa occidentale, anch'esse duramente provate dalla guerra.
Dopo qualche tentativo diplomatico, iniziarono diverse scaramucce di frontiera con scontri armati sempre più violenti. Lo scenario cambiò nel giro di un altro mese con l'offensiva sovietica; a metà di questa gli inglesi si offrirono di mediare le trattative, ma fu la [[Russia]] Bolscevica a rifiutare e voler continuare l'offensiva che la porterà fino alle porte di [[Varsavia]].
 
La Polonia cambiò le sorti della guerra ancora una volta con una delle battaglie più decisive della storia, definita dai giornali dell'epoca, "il miracolo della Vistola".
Nel contrattacco che ne seguì, la Polonia rioccupò buona parte dei territori perduti ritornando praticamente sulle posizioni iniziali, in quella che oggi chiamiamo Bielorussia, la cui popolazione era polacca per più del 50% così come nel territorio di [[Vilnius|Vilna]], e la parte più occidentale dell'[[Ucraina]].
 
La Russia [[Bolscevismo|bolscevica]], ancora alle prese con la propria guerra civile e con disordini interni, desistette dalla lotta, e col [[Pace di Riga|Trattato di Riga]] del [[1921]] riconobbe le frontiere polacche in [[Bielorussia]] e in [[Ucraina]], fissando il confine russo-polacco secondo quanto stabilito alla fine della prima guerra mondiale. Il territorio di Vilna, rivendicato dalla [[Lituania]] con l'assenso dei russi, fu poi annesso alla Polonia nel [[1922]], tramite plebiscito (dimostrando così la prevalenza dell'etnia polacca in quei territori).
Infine l'[[Alta Slesia]] fu acquisita grazie alla [[Guerra polacco-cecoslovacca]].
Tali confini restarono sostanzialmente invariati fino al settembre del [[1939]], tranne l'acquisizione di Cieszyn/Teschen a spese della Cecoslovacchia.
 
=== La seconda guerra mondiale ===
La seconda repubblica polacca ebbe sin dall'inizio relazioni tese con i suoi due vicini più potenti, la [[Germania]] (che rivendicava la [[Pomerania]] e [[Danzica]]) e l'[[URSS]] (che rivendicava i territori orientali, caratterizzati da una forte presenza di [[bielorussi]] e [[ucraini]]). Sebbene fino alla metà degli [[anni trenta]] il Capo di Stato Maggiore [[Józef Piłsudski]] fosse riuscito a stabilizzare i rapporti con Russia e Germania, a partire dalla sua morte la situazione iniziò a peggiorare, in particolare col [[Terzo Reich]], col rifiuto della Polonia di aderire al [[Patto anti-Comintern]] e di concedere la costruzione di una strada extra-territoriale che collegasse la [[Libera Città di Danzica]] alla Germania passando per il cosiddetto [[corridoio polacco]]; adirato da questi rifiuti, [[Hitler]], che stava proseguendo la sua politica di creazione del Grande Reich, iniziò a riarmare gradualmente la Germania grazie alle miti politiche di [[appeasement]] di Francia e Inghilterra; all'inizio del [[1939]], dopo aver inglobato [[Austria]] e [[Sudeti]], progettò un attacco armato alla Polonia, e in [[agosto]] impose un [[ultimatum]] chiedendo la cessione non solo di Danzica ma anche del [[corridoio polacco]] come unica alternativa alla guerra; il rifiuto della Polonia, incoraggiato dalle garanzie anglo-francesi di difendere la Polonia, portò all'aggressione nazista provocando lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]]. Il territorio polacco fu invaso dalle truppe del [[Terzo Reich]] e dall'[[Unione Sovietica]] e spartito fra i due Stati aggressori sulla base di quanto stabilito dal [[Patto Molotov-Ribbentrop]], un trattato di non-aggressione col fine segreto di spartirsi la Polonia.
 
Le ostilità iniziarono il 1° [[settembre]] [[1939]]; la Polonia era completamente impreparata di fronte alla velocità e la violenza degli attacchi tedeschi, per via del fallimento nella modernizzazione dell'esercito. La situazione si aggravò quando l'esercito polacco, impegnato duramente ad ovest dalla Wehrmacht fu attaccato anche da est dall'[[Armata Rossa]] il 17 settembre, senza alcuna dichiarazione di guerra da parte dell'Unione Sovietica. Tutto il paese soffrì gravemente durante il periodo dell'[[Occupazione della Polonia|occupazione]], (''vedi'' anche [[Governatorato Generale]]), anche perché tra tutte le nazioni coinvolte nella guerra, la Polonia perse la percentuale maggiore di cittadini: quasi due milioni di polacchi perirono per le varie cause legate alla guerra. Lo stato maggiore polacco venne fisicamente eliminato dai sovietici nel [[massacro di Katyń]], e solo negli ultimi anni di guerra si sarebbe formato un comitato di resistenza ben organizzato, la cui azione più importante fu senza dubbio la [[Rivolta di Varsavia]] del [[1944]]. In generale, comunque, i contributi dei soldati e dei partigiani polacchi furono ignorati a fine guerra dagli [[Alleati]], che riconobbero l'annessione della Polonia orientale all'[[URSS]] e lasciarono che il paese entrasse nel [[Patto di Varsavia]], diventando quindi uno stato satellite [[comunista]].
 
=== Il regime comunista ===
Dopo la guerra, le frontiere della Polonia vennero spinte ad Ovest; il confine est alla [[linea Curzon]], avallando le pretese sovietiche, dopo lo sterminio e la deportazione in Siberia della popolazione di etnia polacca e il confine ovest alla [[linea Oder-Neisse]] per circa 200&nbsp;km. Dopo lo spostamento, la Polonia perse ad est 188.000&nbsp;km² (15 milioni di abitanti) a favore dell'Unione Sovietica e guadagnò 122.000&nbsp;km² a spese della Germania. Lo [[Cambiamenti territoriali della Polonia dopo la seconda guerra mondiale|spostamento delle frontiere]] causò anche la migrazione verso ovest di milioni di persone, polacchi e tedeschi in fuga dai territori amputati dai rispettivi paesi ed ucraini trasportati a ripopolare le terre conquistate.
La vittoria dell'Unione sovietica causò l'imposizione di un governo comunista. Nel [[1948]] una svolta verso lo [[Stalinismo]] rese ancor più opprimente il governo totalitario. La [[Repubblica Popolare Polacca|Repubblica Popolare di Polonia]], venne ufficialmente proclamata nel 1952. Nel [[1956]] dopo una [[rivolta di Poznań|rivolta]] il regime divenne meno oppressivo, liberando molte persone dalle prigioni ed espandendo in parte le libertà personali.<br />
Gli scioperi dei lavoratori nel [[1980]] portarono alla formazione di un [[sindacato]] indipendente, "[[Solidarność]]", che con il tempo divenne una forza politica, appoggiata ufficialmente dal Vaticano e dagli ambienti occidentali europei.
 
=== La democrazia ===
"[[Solidarność]]" erose il dominio del [[partito comunista]]; nel [[1989]] vinse le [[elezioni parlamentari polacche del 1989|elezioni parlamentari]] (vedi [[Rivoluzioni del 1989]]) e nel [[1990]] [[Lech Wałęsa]] divenne il primo presidente eletto. Vennero riconosciuti diversi diritti civili e umani, tra cui la libertà di parola e la democrazia. Tuttavia, il sistema politico era instabile: ci furono elezioni nel [[elezioni parlamentari polacche del 1991|1991]], nelle quali nessun partito ottenne più del 15% dei voti o dei seggi, e nel [[elezioni parlamentari polacche del 1993|1993]], in cui si affermarono l'[[Alleanza della Sinistra Democratica (Polonia)|Alleanza della Sinistra Democratica]] (SLD, post-comunista) e il [[Partito Popolare Polacco]] (PSL), ma senza che nessuno dei due ottenesse la maggioranza assoluta.
 
La transizione dall'economia centralizzata all'economia di mercato non fu facile. Un programma di [[terapia shock (economia)|terapia shock]] nei primi [[anni 1990]] permise alla nazione di trasformare la sua economia in una delle più robuste (secondo i criteri dell'economia [[neoliberale]]) dell'Europa centrale. La Polonia fu il primo tra i paesi post-comunisti a riguadagnare sul PIL.
 
Nel 1995 il socialdemocratico [[Aleksander Kwaśniewski]] (SLD) sconfisse al ballottaggio [[Lech Wałęsa]] e gli succedette come presidente, venendo confermato nel [[2000]]. Nel frattempo, la coalizione tra SLD e PSL veniva bocciata dagli elettori nel [[elezioni parlamentari polacche del 1997|1997]] ma riconfermata nel [[elezioni parlamentari polacche del 2001|2001]], nelle quali comparvero due nuove formazioni di destra, la nazionalista [[Diritto e Giustizia]] (PiS) e la conservatrice [[Piattaforma Civica]] (PO).
 
La Polonia entrò nella [[NATO]] il [[12 marzo]] [[1999]]. L'[[8 giugno]] [[2003]] il 77,4% dei polacchi in un [[referendum]] approvò l'adesione all'[[Unione Europea]], cui seguì nella primavera del [[2004]] la partecipazione all'elezione del [[Parlamento Europeo]].
 
Alle [[elezioni parlamentari polacche del 2005]] PiS e PO conquistarono alleate una vasta maggioranza parlamentare, nell'ottobre 2005 si sono svolte le [[Elezioni presidenziali polacche del 2005|elezioni presidenziali]] che hanno portato all'elezione di [[Lech Kaczyński]], vanamente contrastato da [[Donald Tusk]]. La maggioranza ultranazionalista ed euroscettica guidata dal PiS contro PO è presto implosa, forzata a convocare elezioni anticipate nel [[elezioni parlamentari polacche del 2007|2007]], nelle quali ha trionfato PO.
 
Il 10 aprile 2010 il presidente [[Lech Kaczyński]] è morto a bordo del [[Tupolev Tu-154]] in un [[Incidente dell'aereo presidenziale polacco del 10 aprile 2010|incidente aereo]], avvenuto in Russia, con la moglie e con altri esponenti politici polacchi. A giugno è eletto il suo successore, [[Bronisław Komorowski]], che ha avuto la meglio sul fratello gemello di [[Lech Kaczynski]], [[Jaroslaw Kaczynski|Jaroslaw]].
 
<!--tabella delle organizzazioni internazionali di uno stato-->
<!--cancellare le righe che non interessano-->
{| class="toccolours" bgcolor="#EFEFEF" align="right" border ="0" cellpadding="2" cellspacing="0" style="margin-left:0.5em;margin-bottom:0.5em" width="300px"
|-
|11
|style="font-size:110%;background:#FEDCBA;" align="center" colspan=2 | '''''Organizzazioni internazionali''''' <!--titolo della tabella -->
|1902
|1423
|Ceduta alla HWB
|-
|12
| width="120px" bgcolor="#EFEFEF" | Membro [[ONU]] dal:
|1902
| [[24 ottobre]], [[1945]] <!--ingresso all'ONU - nella forma "giorno" - "anno"-->
|1424
|Ceduta alla SV
|-
|13
| bgcolor="#EFEFEF" | Membro [[NATO]] dal:
|1902
| [[12 marzo]], [[1999]] <!--ingresso alla NATO - nella forma "giorno" - "anno"-->
|1425
|}
|Ceduta ad un'azienda di Zurzach
<!-- FINE della tabella delle organizzazioni internazionali di uno stato -->
 
== Relazioni con l'Unione europea ==
{{Vedi anche|Unione Europea}}
Queste le tappe già percorse del processo di integrazione:
{| border="1" cellpadding="3" cellspacing="0" class="wikitable"
|- style="background:#efefef;"
! width=15% | Data o periodo
! Evento
|-
|14
| style="background:#F0F0F0;" | [[5 aprile]] [[1994]] || Presenta la domanda di adesione.
|1903
|-
|1510
| style="background:#F0F0F0;" | [[31 marzo]] [[1998]]-[[13 dicembre]] [[2002]] || Si tengono i negoziati di adesione.
|Ceduta alla SV
|-
| style="background:#F0F0F0;" | [[19 febbraio]] [[2003]] || La [[Commissione europea]] approva la domanda di adesione presentata dalla Polonia.
|-
| style="background:#F0F0F0;" | [[14 aprile]] [[2003]] || Il [[Consiglio Europeo]] approva l'adesione della Polonia
|-
| style="background:#F0F0F0;" | [[16 aprile]] 2003 || Ad [[Atene]] la Polonia firma il Trattato di adesione.
|-
| style="background:#F0F0F0;" | [[7 giugno|7]] e [[8 giugno]] 2003 || Mediante un [[referendum]] i polacchi approvano la ratifica del Trattato di adesione.
|-
| style="background:#F0F0F0;" | [[1º maggio]] [[2004]] || Entra in vigore il Trattato di adesione.
|-
| style="background:#F0F0F0;" | [[21 dicembre]] [[2007]] || La Polonia aderisce agli [[Accordi di Schengen]].
|-
| style="background:#F0F0F0;" | [[1º luglio]] [[2011]] || La Polonia assume la presidenza semestrale di turno dell'unione europea.
|}
 
== La bandiera Note==
<references/>
{{Vedi anche|Bandiera della Polonia}}
[[File:Flag of Poland.svg|thumb|La bandiera della Polonia|right|220px]]
La bandiera della Polonia è in uso sin dall'inizio del [[XX secolo]] ed è composta da due bande orizzontali di pari dimensioni: bianca quella superiore e rossa quella inferiore. Nell'insegna civile e in quella di stato è presente lo [[Stemma della Polonia|stemma nazionale]] al centro della banda bianca. L'insegna di guerra è come queste ultime ma con l'aggiunta di una coda di rondine che porta ad una proporzione di 10:21.
 
==Bibliografia==
Il [[7 novembre]] [[1831]] durante la [[sollevazione di novembre]], la [[Camera dei deputati (Polonia)|Camera dei deputati della Polonia]] decise che i colori nazionali della Polonia sarebbero stati quelli dello stemma dell'[[Unione Polacco-Lituana]], ossia il [[bianco]] e il [[rosso]].
* Alfred Moser, ''Der Dampfbetrieb der schweizerischen Eisenbahnen: Eine geschichtlich-technische Darstellung der Entstehung und Entwicklung der Dampflokomotive in der Schweiz, 1847-1922'', Druck von Emil Birkhäuser & Cie., Basilea, 1923. Parzialmente consultabile su [https://books.google.it/books?ei=2sUwVeGlOoLOygPBjYGgBw&hl=it&id=dRoZAAAAIAAJ&dq=Der+Dampfbetrieb+der+schweizerischen+Eisenbahnen&focus=searchwithinvolume&q=Seetalbahn+1902 Google Books].
 
* [[Piero Muscolino]], ''Le ferrovie secondarie di Arezzo'', Modeltecnica Editrice, Rovigo, 1978.
Il [[1º agosto]] [[1919]], la Camera dei deputati della Polonia nuovamente indipendente creò la bandiera polacca nella sua attuale forma.
 
In Polonia il [[giorno della bandiera]] viene celebrato il [[2 maggio]] sin dal [[2004]]. Non si tratta comunque di una festività pubblica.
 
== Lo stemma ==
{{Vedi anche|Stemma della Polonia}}
[[File:Herb Polski.svg|thumb|Lo stemma della Polonia|right|170px]]
Lo Stemma della Polonia rappresenta un'[[Aquila (araldica)|aquila]] d'argento con corona, artigli e becco d'oro, su scudo [[Rosso (araldica)|rosso]].
 
L'attuale stemma è stato ri-adottato il 9 febbraio 1990, quando fu ripristinata sulla testa dell'aquila la corona d'oro, rimossa dalle autorità comuniste durante la [[Repubblica Popolare di Polonia]]. Simbolicamente la bandiera presidenziale rossa, i sigilli presidenziali e statali e il testo originale della Costituzione del 1935 erano custoditi dagli ormai anziani rappresentanti del [[Governo polacco in esilio]] a Londra fin dagli anni '40; al momento del suo insediamento come primo Presidente della nuova Repubblica Polacca [[Lech Wałęsa]] ricevette personalmente quegli antichi simboli, a dimostrare una continuità ideale della nuova Polonia con quella precedente alla seconda guerra mondiale.
 
== Ordinamento dello stato ==
{{vedi anche|Politica della Polonia}}
[[File:20070111 obrady sejmu sala plenarna1.jpg|thumb|right|La sala del [[Camera dei deputati (Polonia)|Camera dei deputati della Polonia]]]]
La repubblica polacca è una [[repubblica parlamentare]], la sua [[Costituzione della Repubblica di Polonia|costituzione attuale]] è stata adottata nel [[1997]]. Il [[potere legislativo]] è esercitato da un Parlamento bicamerale: la [[Camera dei deputati (Polonia)|Camera dei deputati]] ed il [[Senato (Polonia)|Senato]]. I partiti rappresentati in parlamento sono alquanto frammentati, tant'è che il governo è formato da una coalizione di 7 partiti.
 
Il [[potere esecutivo]] viene esercitato dal [[Primo ministro della Polonia|Primo Ministro]] e un [[Consiglio dei Ministri della Repubblica di Polonia|Consiglio dei ministri]], che vengono nominati dal Capo di Stato, ma che condividono con questo alcune competenze (difesa nazionale, politica estera) similmente al sistema [[Francia|francese]].
 
Il [[Presidente della Polonia|Presidente della Repubblica]] viene eletto a suffragio diretto, al pari della camere del Camera dei deputati della Polonia e del Senato, ha il diritto di iniziativa legislativa e il controllo politico sul governo. Fino al [[10 aprile]] [[2010]] è stato Presidente [[Lech Kaczyński]], [[Incidente dell'aereo presidenziale polacco del 10 aprile 2010|morto in un incidente aereo]] a [[Smolensk]], in [[Russia]], insieme a molti altri membri del governo polacco. L'attuale Presidente è [[Bronisław Komorowski]].
 
La struttura del governo è centrata sul Consiglio dei ministri, guidato dal [[Primo ministro della Polonia|Primo Ministro]]. Il presidente nomina il segretario conformemente alle proposte del Primo Ministro, solitamente dalla maggioranza nella [[Camera dei deputati (Polonia)|Camera dei deputati]]. I votanti polacchi, eleggono un parlamento di due camere ([[Assemblea Nazionale (Polonia)|Assemblea Nazionale]], in [[lingua polacca|polacco]] ''Zgromadzenie Narodowe''), consistente in 460 membri della camera bassa, la [[Camera dei deputati (Polonia)|Camera dei deputati]], e 100 membri del [[Senato (Polonia)|Senato]]. Con l'eccezione dei gruppi di minoranze etniche, solo i [[Partiti Politici in Polonia|partiti politici]] che hanno ricevuto almeno il 5% dei voti possono entrare nella [[Camera dei deputati (Polonia)|Camera dei deputati]].
 
Il potere giudiziario è rappresentato dalla [[Corte Suprema della Polonia|Corte Suprema]] (Sąd Najwyższy, giudici nominati dal presidente della repubblica sotto raccomandazione del Concilio Nazionale della Giustizia per un periodo indefinito) e dal [[Tribunale Costituzionale della Polonia|Tribunale Costituzionale]] (Trybunał Konstytucyjny, giudici scelti dal Camera dei deputati della Polonia con nove anni di carica).
 
Il Camera dei deputati della Polonia (sotto approvazione del Senato), nomina il [[Ombudsman polacco|Difensore Civico]] o il Commissario per la Protezione dei Diritti Civili (Rzecznik Praw Obywatelskich), per una carica di cinque anni. Il Difensore Civico ha il dovere di vigilare l'osservanza e la realizzazione dei diritti e delle libertà dei cittadini, la legge e i principi della vita e della giustizia sociale.
 
=== Divisioni amministrative ===
{{Vedi anche|Voivodati della Polonia|Distretti della Polonia|Comuni della Polonia}}
[[File:POLSKA mapa woj z powiatami.png|thumb|200px|right|Mappa dei voivodati]]
[[File:POLSKA mapa powiaty.png|thumb|200px|right|Mappa dei distretti]]
[[File:POLSKA mapa gminy.png|thumb|200px|right|Mappa dei comuni]]
La Polonia è suddivisa in sedici [[Voivodati della Polonia|voivodati]]:
{| class="wikitable"
! Voivodato !! Capoluogo
|-
|valign="top"|[[Voivodato della Cuiavia-Pomerania]] (Województwo Kujawsko-Pomorskie) || [[Bydgoszcz]] e [[Toruń]] (Bydgoszcz) e (Toruń)
|-
|valign="top"|[[Voivodato della Grande Polonia]] (Województwo Wielkopolskie) || [[Poznań]] (Poznań)
|-
|valign="top"|[[Voivodato della Piccola Polonia]] (Województwo Małopolskie) || [[Cracovia]] (Kraków)
|-
|valign="top"|[[Voivodato di Łódź]] (Województwo Łódzkie) || [[Łódź]] (Łódź)
|-
|valign="top"|[[Voivodato della Bassa Slesia]] (Województwo Dolnośląskie) || [[Breslavia]] (Wrocław)
|-
|valign="top"|[[Voivodato di Lublino]] (Województwo Lubelskie) || [[Lublino]] (Lublin)
|-
|valign="top"|[[Voivodato di Lubusz]] (Województwo Lubuskie) || [[Gorzów Wielkopolski]] e [[Zielona Góra]] (Gorzów Wielkopolski) e (Zielona Góra)
|-
|valign="top"|[[Voivodato della Masovia]] (Województwo Mazowieckie) || [[Varsavia]] (Warszawa)
|-
|valign="top"|[[Voivodato di Opole]] (Województwo Opolskie) || [[Opole]] (Opole)
|-
|valign="top"|[[Voivodato della Podlachia]] (Województwo Podlaskie) || [[Białystok]] (Białystok)
|-
|valign="top"|[[Voivodato della Pomerania]] (Województwo Pomorskie) || [[Danzica]] (Gdańsk)
|-
|valign="top"|[[Voivodato della Slesia]] (Województwo Śląskie) || [[Katowice]] (Katowice)
|-
|valign="top"|[[Voivodato della Precarpazia]] (Województwo Podkarpackie) || [[Rzeszów]] (Rzeszów)
|-
|valign="top"|[[Voivodato della Santacroce]] (Województwo Świętokrzyskie) || [[Kielce]] (Kielce)
|-
|valign="top"|[[Voivodato della Varmia-Masuria]] (Województwo Warmińsko-Mazurskie) || [[Olsztyn]] (Olsztyn)
|-
|valign="top"|[[Voivodato della Pomerania Occidentale]] (Województwo Zachodniopomorskie) || [[Stettino]] (Szczecin)
|}
 
I livelli amministrativi inferiori sono:
* [[distretti della Polonia|distretti]]
* [[comuni della Polonia|comuni]]
 
Attualmente i sedici voivodati della Polonia sono divisi in 379 distretti (tra i quali ci sono 65 disretti urbani) e 2478 comuni (307 urbani, 528 misti e 1589 rurali).
 
=== Città principali ===
{{vedi anche|Città della Polonia}}
Nella seguente tabella vengono elencate, in ordine decrescente per popolazione, le [[città]] della Polonia con almeno 100&nbsp;000 abitanti nel [[2006]].
 
{| {{prettytable}} align=center
|- bgcolor=#cccccc
!width=3% |
!width=25% | Città
!width=20% | Abitanti (2006)
!width=20% | Voivodato
|-
|align=center| 1 ||align=left| [[File:POL Warszawa COA 1.svg|25px|Herb Warszawy]] '''[[Varsavia]] (Warszawa)''' ||align=center| 1 709 781||align=left| [[Voivodato della Masovia|Masovia]]
|-
|align=center| 2 ||align=left| [[File:POL Kraków COA.svg|25px|Herb Krakowa]] '''[[Cracovia]] (Kraków)''' ||align=center| 756 183||align=left| [[Voivodato della Piccola Polonia|Piccola Polonia]]
|-
|align=center| 3 ||align=left| [[File:POL Łódź COA.svg|25px|Herb Łodzi]] '''[[Łódź]]''' ||align=center| 737 152 ||align=left| [[Voivodato di Łódź|Łódź]]
|-
|align=center| 4 ||align=left| [[File:Herb wroclaw.svg|25px|Herb Wrocławia]] '''[[Breslavia]] (Wrocław)''' ||align=center| 632 932||align=left| [[Voivodato della Bassa Slesia|Bassa Slesia]]
|-
|align=center| 5 ||align=left| [[File:POL Poznań COA.svg|25px|Herb Poznania]] '''[[Poznań]]''' ||align=center| 567 882||align=left| [[Voivodato della Grande Polonia|Grande Polonia]]
|-
|align=center| 6 ||align=left| [[File:POL Gdańsk COA.svg|25px|Herb Gdańska]] '''[[Danzica]] (Gdańsk)''' ||align=center| 458 053 ||align=left| [[Voivodato della Pomerania|Pomerania]]
|-
|align=center| 7 ||align=left| [[File:POL Szczecin COA.svg|25px|Herb Szczecina]] '''[[Stettino]] (Szczecin)''' ||align=center| 411 119 ||align=left| [[Voivodato della Pomerania Occidentale|Pomerania Occidentale]]
|-
|align=center| 8 ||align=left| [[File:POL Bydgoszcz COA.svg|25px|Herb Bydgoszczy]] '''[[Bydgoszcz]]''' ||align=center| 366 074 ||align=left| [[Voivodato della Cuiavia-Pomerania|Cuiavia-Pomerania]]
|-
|align=center| 9 ||align=left| [[File:POL Lublin COA 1.svg|25px|Herb Lublina]] '''[[Lublino]] (Lublin)''' ||align=center| 354 967 ||align=left| [[Voivodato di Lublino|Lublino]]
|-
|align=center| 10 ||align=left| [[File:Katowice Herb.svg|25px|Herb Katowic]] '''[[Katowice]]''' ||align=center| 317 220 ||align=left| [[Voivodato della Slesia|Slesia]]
|-
|align=center| 11 ||align=left| [[File:POL Białystok COA.svg|25px|Herb Białegostoku]] '''[[Białystok]]''' ||align=center| 294 864 ||align=left| [[Voivodato della Podlachia|Podlachia]]
|-
|align=center| 12 ||align=left| [[File:POL Gdynia COA.svg|25px|Herb Gdyni]] '''[[Gdynia]]''' ||align=center| 252 791 ||align=left| [[Voivodato della Pomerania|Pomerania]]
|-
|align=center| 13 ||align=left| [[File:POL Częstochowa COA.svg|25px|Herb Częstochowy]] '''[[Częstochowa]]''' ||align=center| 246 890 ||align=left| [[Voivodato della Slesia|Slesia]]
|-
|align=center| 14 ||align=left| [[File:POL Radom COA.svg|25px|Herb Radomia]] '''[[Radom]]''' ||align=center| 227 018 ||align=left| [[Voivodato della Masovia|Masovia]]
|-
|align=center| 15 ||align=left| [[File:Sosnowiec Herb.svg|25px|Herb Sosnowca]] '''[[Sosnowiec]]''' ||align=center| 226 034 ||align=left| [[Voivodato della Slesia|Slesia]]
|-
|align=center| 16 ||align=left| [[File:Herb miasta Kielce.svg|25px|Herb Kielc]] '''[[Kielce]]''' ||align=center| 208 193 ||align=left| [[Voivodato della Santacroce|Santacroce]]
|-
|align=center| 17 ||align=left| [[File:POL Toruń COA.svg|25px|Herb Torunia]] '''[[Toruń]]''' ||align=center| 208 007 ||align=left| [[Voivodato della Cuiavia-Pomerania|Cuiavia-Pomerania]]
|-
|align=center| 18 ||align=left| [[File:Gliwice herb.svg|25px|Herb Gliwic]] '''[[Gliwice]]''' ||align=center| 199 451 ||align=left| [[Voivodato della Slesia|Slesia]]
|-
|align=center| 19 ||align=left| [[File:POL Zabrze COA.svg|25px|Herb Zabrza]] '''[[Zabrze]]''' ||align=center| 191 247 ||align=left| [[Voivodato della Slesia|Slesia]]
|-
|align=center| 20 ||align=left| [[File:Bytom herb.svg|25px|Herb Bytomia]] '''[[Bytom]]''' ||align=center| 187 943 ||align=left| [[Voivodato della Slesia|Slesia]]
|-
|align=center| 21 ||align=left| [[File:POL Bielsko-Biała COA.svg|50px|Herb Bielska-Białej]] '''[[Bielsko-Biała]]''' ||align=center|176 987 ||align=left| [[Voivodato della Slesia|Slesia]]
|-
|align=center| 22 ||align=left| [[File:POL Olsztyn COA.svg|25px|Herb Olsztyna]] '''[[Olsztyn]]''' ||align=center| 176 864 ||align=left| [[Voivodato della Varmia-Masuria|Varmia-Masuria]]
|-
|align=center| 23 ||align=left| [[File:POL Rzeszów COA.svg|25px|Herb Rzeszowa]] '''[[Rzeszów]]''' ||align=center| 170 722||align=left| [[Voivodato della Precarpazia|Precarpazi]]
|-
|align=center| 24 ||align=left| [[File:POL Ruda Śląska COA.svg|25px|Herb Rudy Śląskiej]] '''[[Ruda Śląska]]''' ||align=center| 146 582 ||align=left| [[Voivodato della Slesia|Slesia]]
|-
|align=center| 25 ||align=left| [[File:POL Rybnik COA.svg|25px|Herb Rybnika]] '''[[Rybnik]]''' ||align=center| 141 580 ||align=left| [[Voivodato della Slesia|Slesia]]
|-
|align=center| 26 ||align=left| [[File:POL Tychy COA.svg|25px|Herb Tych]] '''[[Tychy]]''' ||align=center| 131 153 ||align=left| [[Voivodato della Slesia|Slesia]]
|-
|align=center| 27 ||align=left| [[File:POL Dąbrowa Górnicza COA.svg|25px|Herb Dąbrowy Górniczej]] '''[[Dąbrowa Górnicza]]''' ||align=center| 130 128 ||align=left| [[Voivodato della Slesia|Slesia]]
|-
|align=center| 28 ||align=left| [[File:POL Opole COA.svg|25px|Herb Opola]] '''[[Opole]]''' ||align=center| 128 268 ||align=left| [[Voivodato di Opole|Opole]]
|-
|align=center| 29 ||align=left| [[File:POL Płock COA.svg|25px|Herb Płocka]] '''[[Płock]]''' ||align=center| 127 461||align=left| [[Voivodato della Masovia|Masovia]]
|-
|align=center| 30 ||align=left| [[File:POL Elbląg COA.svg|25px|Herb Elbląga]] '''[[Elbląg]]''' ||align=center| 127 275||align=left| [[Voivodato della Varmia-Masuria|Varmia-Masuria]]
|-
|align=center| 31 ||align=left| [[File:POL Wałbrzych COA.svg|25px|Herb Wałbrzycha]] '''[[Wałbrzych]]''' ||align=center| 126 465 ||align=left| [[Voivodato della Bassa Slesia|Bassa Slesia]]
|-
|align=center| 32 ||align=left| [[File:POL Gorzów Wielkopolski COA.svg|25px|Herb Gorzowa Wielkopolskiego]] '''[[Gorzów Wielkopolski|Gorzów]]''' ||align=center| 125 416 ||align=left| [[Voivodato di Lubusz|Lubusz]]
|-
|align=center| 33 ||align=left| [[File:POL Włocławek COA.svg|25px|Herb Włocławka]] '''[[Włocławek]]''' ||align=center| 119 939 ||align=left| [[Voivodato della Cuiavia-Pomerania|Cuiavia-Pomerania]]
|-
|align=center| 34 ||align=left| [[File:POL Zielona Góra COA.svg|25px|Herb Zielonej Góry]] '''[[Zielona Góra]]''' ||align=center| 118 221 ||align=left| [[Voivodato di Lubusz|Lubusz]]
|-
|align=center| 35 ||align=left| [[File:POL Tarnów COA.svg|25px|Herb Tarnowa]] '''[[Tarnów]]''' ||align=center| 117 560 ||align=left| [[Voivodato della Piccola Polonia|Piccola Polonia]]
|-
|align=center| 36 ||align=left| [[File:Chorzów herb.svg|25px|Herb Chorzowa]] '''[[Chorzów]]''' ||align=center| 114 686 ||align=left| [[Voivodato della Slesia|Slesia]]
|-
|align=center| 37 ||align=left| [[File:POL Kalisz COA.svg|25px|Herb Kalisza]] '''[[Kalisz]]''' ||align=center| 108 841 ||align=left| [[Voivodato della Grande Polonia|Grande Polonia]]
|-
|align=center| 38 ||align=left| [[File:POL Koszalin COA.svg|25px|Herb Koszalina]] '''[[Koszalin]]''' ||align=center| 107 887||align=left| [[Voivodato della Pomerania Occidentale|Pomerania Occidentale]]
|-
|align=center| 39 ||align=left| [[File:Legnica herb.svg|25px|Herb Legnicy]] '''[[Legnica]]''' ||align=center| 105 750||align=left| [[Voivodato della Bassa Slesia|Bassa Slesia]]
|-
|align=center| 40 ||align=left| [[File:POL Słupsk COA 1.svg|25px|Herb Słupsky]] '''[[Słupsk]]''' ||align=center| 104 964||align=left| [[Voivodato della Pomerania|Pomerania]]
|-
|align=center| 41 ||align=left| [[File:POL Grudziądz COA.svg|25px|Herb Grudziądzsky]] '''[[Grudziądz]]''' ||align=center| 100 000||align=left| [[Voivodato della Cuiavia-Pomerania|Cuiavia-Pomerania]]
|}
 
== Economia ==
{{Vedi anche|Economia della Polonia}}
Da quando è tornata la [[democrazia]], la Polonia ha perseguito fedelmente una politica di liberalizzazione dell'economia, e oggi risulta come uno dei più fortunati esempi di transizione dal comunismo ad un'[[economia di mercato]].
 
La [[privatizzazione]] di piccole e medie compagnie statali e la presenza di una legge liberale nell'istituire nuove ditte ha permesso il rapido sviluppo di un aggressivo settore privato, ma senza alcuno sviluppo delle organizzazioni per i diritti dei consumatori. La ristrutturazione e la privatizzazione di settori importanti come [[carbone]], [[acciaio]], [[ferrovie]] ed energie, è cominciata. Le più grandi privatizzazioni fino ad ora sono state la vendita di [[Telekomunikacja Polska]], la telecom nazionale, alla [[France Télécom]] (2000); e un'emissione del 30% delle azioni della più grande banca polacca, [[PKO BP]], nel mercato polacco (2004).
 
La Polonia ha un ampio settore [[agricoltura|agricolo]] di fattorie private, ed è il principale produttore di alimentari nell'[[Unione europea]]. Riforme strutturali negli ambiti della salute, educazione, pensioni e amministrazione di stato sono sfociate in una pressione fiscale sopra le aspettative. Varsavia guida le regioni dell'[[Europa centrale]] negli investimenti stranieri e ha bisogno di un continuo afflusso. Il [[PIL]] è cresciuto molto tra il [[1993]] e il [[2000]], mentre c'è stato un rallentamento tra [[2001]] e [[2002]]. Il prospetto di una maggiore integrazione con l'Unione europea ha poi rimesso l'economia in pista, con una crescita annuale del 3,7% nel [[2003]], in crescita rispetto all'1,4% del [[2002]]. Nel [[2004]] la crescita ha superato il 5%.
 
Tra il [[2004]] ed il [[2008]] l'economia polacca ha attraversato una fase di boom economico, conclusasi con lo scoppio della [[Crisi economica del 2008-2010|crisi finanziaria internazionale]]. Nel [[2009]] il Pil è notevolmente calato anche se non crollato come negli altri Paesi della cosiddetta "Nuova Europa". I copiosi fondi europei costituiscono mediamente ogni anno circa il 3,3% del Pil di Varsavia<ref>[http://www.europarussia.com/posts/1376 L’economia va. Investimenti stranieri e Fondi Ue. Una chance imperdibile per l’ammodernamento] EuropaRussia, 30.05.2010</ref>.
 
[[File:zloty.jpg|thumb|right|Lo [[Złoty]], la valuta polacca]]
La valuta nazionale è lo [[złoty]] ed ha un cambio pari a circa 4zł/[[euro|€]].
L'obiettivo principale riguarda ora la preparazione dell'economia polacca all'adozione della [[Euro|moneta unica europea]]. L'entrata nella [[zona euro]] dovrebbe avvenire tra il [[2012]] e il [[2013]].
 
== Trasporti ==
{{vedi anche|Trasporti in Polonia|Autostrade in Polonia}}
[[File:NowaMapaAutostradyStan.svg|thumb|right|250px|Mappa delle autostrade]]
Le autostrade in Polonia hanno un'estensione di 910 [[chilometro|Km]]. In futuro avranno un'estensione di 1.975 [[chilometro|Km]].
Vista la quasi assenza di una rete continua, soprattutto nel tratto internazionale che da [[Berlino]] conduce verso la [[Bielorussia]], la rete è spesso trafficata dalla continua presenza di [[camion]] privi di una strada alternativa. Nella rete vi sono anche alcune [[Superstrada|superstrade]] a 4 corsie che attualmente sopperiscono alla mancanza di autostrade.
La rete autostradale conta attualmente brevi o medie tratte aperte non ancora collegate fra loro. Esse sono, anche per via della recente costruzione, moderne, con corsia d'emergenza, oltre che munite di aree di servizio. Il sistema di pagamento, non prevede caselli ma solo barriere in determinati punti ad inizio della tratta stessa (''sistema aperto'').
Le autostrade sono:
*[[Autostrada A1 (Polonia)|A1]] da [[Danzica]] a [[Powiat wodzisławski|Gorzyczki]] (confine ceco) - ''In costruzione''
*[[Autostrada A2 (Polonia)|A2]] da [[Świecko]] (confine tedesco) a [[Kukuryki]] (confine bielorusso) -''In costruzione''
*[[Autostrada A4 (Polonia)|A4]] da [[Jędrzychowice]] (confine tedesco) a [[Korczowa]] (confine ucraino) - ''In costruzione''
*[[Autostrada A6 (Polonia)|A6]] da [[Kołbaskowo]] (confine tedesco) a [[Rzęśnica]] - ''In costruzione''
*[[Autostrada A8 (Polonia)|A8]] da [[Magnice]] a [[Breslavia]] - ''Costruita''
*[[Autostrada A18 (Polonia)|A18]] da [[Olszyna]] (confine tedesco) a [[Krzyżowa]] - ''Costruita''
 
== Forze armate ==
Nella storia moderna, le forze armate polacche nascono, ufficialmente, nel [[1918]], con la proclamazione della repubblica di polonia e già un anno dopo la loro creazione si trovarono in guerra contro le forze sovietiche durante la [[guerra sovietico-polacca]]. La loro però vita è breve, il [[patto Molotov-Ribbentrop]] sancì la spartizione della Polonia tra [[Germania nazista]] e [[Unione Sovietica]], spartizione che si concretizzerà nel [[1939]] le forze polacche furono sbaragliate; oltretutto, migliaia di ufficiali polacchi vennero uccisi poco tempo dopo l'occupazione della Polonia nel [[massacro di Katyń]]. Terminata la seconda guerra mondiale le Polonia divenne uno degli stato del [[blocco orientale]], le forze sovietiche crearono l'[[Armata Popolare di Polonia]] che ha cessato la sua esistenza con la caduta del comunismo. Ad oggi le forze armate polacche sono in una fase di ri-organizzazione e di modernizzazione in base ai parametri della [[NATO]]; dal [[2007]] la coscrizione non è più obbligatoria.
 
Le [[forze armate polacche]] (''Siły Zbrojne Rzeczypospolitej Polskiej'' - forze armate della repubblica di Polonia) si dividono in quattro branche:
* '''Esercito''' (''[[Wojska Lądowe Rzeczypospolitej Polskiej]]''): conta 65.000 unità di cui 45.000 sono militari. Si divide in due distretti militari, Il Distretto Militare Slesiano con il [[Quartier generale]] a [[Breslavia]] e il Distretto Militare Pomeraniano con il [[Quartier generale]] a [[Bydgoszcz]].
* '''Aeronautica''' (''[[Siły Powietrzne Rzeczypospolitej Polskiej]]''): conta un personale di 26.126 unità di cui 16.000 militari.
* '''Marina''' (''[[Marynarka Wojenna Rzeczypospolitej Polskiej]]''): la più grande dei paesi baltici, conta 14.500 unità di cui 6.500 militari. Il Quartier generale è situato a [[Gdynia]].
* '''Forze speciali''' (''[[Wojska Specjalne Rzeczypospolitej Polskiej]]''): branca nata nel [[2007]], si compone di 3 unità speciali e di un comando. A [[Cracovia]] ha sede il Quartier generale.
 
== Telecomunicazioni ==
In Polonia, le azioni del settore delle telecomunicazioni nella produzione del PIL, era del 4.4% nel [[2000]], in crescita rispetto al 2.5% del [[1996]]. Ciò nonostante, a dispetto delle grandi spese per l'infrastruttura del settore (la copertura è cresciuta da 78 utenti per 1000 abitanti nel [[1989]] ai 282 del [[2000]]), il settore è ancora sottosviluppato. La densità delle stazioni televisive varia da regione a regione, con molti buchi nelle zone rurali. I principali gestori di telefonia fissa in Polonia sono: Telekomunikacja Polska, Dialog e Netia. I principali gestori di telefonia mobile sono: Era, Blueconnect, FreeM, Heyah, [[Orange SA|Orange]], Play, Plus, Sami Swoi, Simplus, Tak Tak e [[T-Mobile]].
 
== Cultura ==
{{S sezione|cultura}}
Secondo [[Reporter Senza Frontiere]], la libertà di stampa della Polonia nel 2004 era al 32º posto su 164 paesi.
 
=== Cinema ===
Fra i più noti registi ed attori polacchi possiamo citare:[[Krzysztof Kieslowski]], [[Krzysztof Zanussi]] [[Stanisław Bareja]], [[Marek Koterski]], [[Agnieszka Holland]], [[Andrzej Wajda]], [[Roman Polański]] e [[Kasia Smutniak]].
 
=== Musica ===
Ampia importanza ha, nella vita culturale polacca, la musica. I generi ascoltati sono dei più svariati e frequente è l'ascolto in lingue diverse dal [[Lingua polacca|polacco]] o dall'[[Lingua inglese|inglese]].
Fra i cantanti polacchi possiamo citare: [[Maanam]], [[Sistars]], [[Goya (gruppo musicale)|Goya]], [[Kayah]], [[Kasia Kowalska]], [[Lady Pank]], [[Dżem]], [[Kult]], [[Czesław Niemen]], [[Pidżama Porno]], [[Edyta Górniak]], [[Krzysztof Krawczyk]], [[Maryla Rodowicz]], [[Mandaryna]], [[Doda]], [[Piotr Kupicha]] del gruppo [[Feel]], [[Kombii]], [[Budka Suflera]], [[Sasha Strunin]], [[Agnieszka Włodarczyk]] e il tenore [[Piotr Brzęczałka]]. Una notevole importanza riveste anche la musica metal: sono molti i gruppi polacchi di fama infatti, dai leggendari [[Vader]] ai [[Behemoth (gruppo musicale)|Behemoth]], dai [[Decapitated]] a [[Graveland (gruppo musicale)|Graveland]]. Ma la gioventù polacca spesso ascolta i gruppi stranieri, soprattutto americani.[[Zelazowa Wola]] è anche il paese natale di [[Fryderyk Chopin]].
 
=== Cucina ===
{{vedi anche|Cucina polacca}}
La cucina polacca è molto varia, ma risulta difficile definirne l'origine e la tipicità.
La cucina attuale infatti, è frutto dei cambiamenti storici, e delle numerose invasioni, che hanno profondamente influenzato la moda culinaria ed è il risultato della reinterpretazione delle influenze della [[cucina tedesca]], [[cucina francese|francese]], [[cucina italiana|italiana]].
L'ingrediente principale è la [[patata]], ma sono molto celebri le carni di [[maiale]] affumicate e le [[zuppa|zuppe]].
 
Il pranzo è il pasto principale della giornata, ed è consumato nelle prime ore del pomeriggio. Le portate sono una zuppa o minestra, seguita da un piatto generico e [[verdura]] ed infine il dolce accompagnato da [[tè]], o succo di [[prugna|prugne]] o [[rabarbaro]].
 
Tra le minestre tradizionali la [[barszcz]], una zuppa di [[barbabietola|barbabietole]], la [[żurek]], una minestra di farina di segale acida, la [[ogórkowa]], una minestra di [[cetriolo|cetrioli]], e la [[kapuśniak]], a base di [[cavolo|cavoli]].
 
Il più celebre e tradizionale piatto polacco è il [[bigos]], uno stufato di carne, cavoli e [[crauti]], con aggiunta di prugne secche ed altre spezie. Tra i piatti celebri i [[pierogi]], ravioli ripieni, a scelta, di formaggio, [[funghi]], frutta, cavoli o carne, i [[Gołąbki]], involtini di cavolo ripieni di carne e di riso, i [[pyzy]], gnocchi di patate con o senza ripieno di carne, e la [[karp]], [[carpa]] in gelatina o fritta.
 
Tra i dolci tipici si possono annoverare: [[makowiec]], il cui ingrediente principale sono i semi di [[papavero]], [[sernik]] a base di formaggio fresco e [[piernik]] a base di miele e spezie.
 
== Sport ==
 
Lo sport nazionale è il calcio; la Polonia ha dimostrato di avere un'ottima nazionale di calcio tra le più forti in Europa; ai [[Campionato mondiale di calcio|Mondiali]] la Polonia si è classificata due volte terza, nel [[Campionato mondiale di calcio 1974|1974]] e nel [[Campionato mondiale di calcio 1982|1982]]. Ha partecipato per la prima volta alla fase finale di un [[Campionato europeo di calcio|Campionato europeo]] a [[Campionato europeo di calcio 2008|Euro 2008]].
 
Ha conquistato inoltre la [[Medaglia d'oro]] alle [[Calcio ai Giochi della XX Olimpiade|Olimpiadi di Monaco del 1972]] e anche la [[Medaglia d'argento]] alle [[Calcio ai Giochi della XXI Olimpiade|Olimpiadi di Montreal del 1976]] e alle [[Calcio ai Giochi della XXV Olimpiade|Olimpiadi di Barcellona del 1992]].
 
== Galleria immagini ==
<center>
<gallery>
Immagine:08 Rodla Pazim.JPG|[[Stettino]]
Immagine:Zamosc 34.jpg|[[Zamość]]
Immagine:Bydgoszcz Spichrze.jpg|[[Bydgoszcz]]
Immagine:5 Lublin 59.jpg|[[Lublino]]
Immagine:Teatr Slaski Katowice2.jpg|[[Katowice]]
Immagine:Torun ratusz corr.jpg|[[Toruń]]
Immagine:Teatr Polski w Bielsku-Białej 2.jpg|[[Bielsko-Biała]]
Immagine:Pulawy swiatynia sybilli.jpg|[[Puławy]]
Immagine:Rathaus Stargard.jpg|[[Stargard Szczeciński]]
Immagine:Wik 8 police - stare miasto, kaplica gotycka.jpg|[[Police (Polonia)|Police]]
Immagine:Kamien Pomorski - katedra zewnatrz 07.JPG|[[Kamień Pomorski]]
Immagine:Opactwo cystersów w Sulejowie (Baszta) by Ron.jpg|[[Sulejów]]
Immagine:Warsaw3ge.jpg|[[Varsavia]]
Immagine:WawelZWIEZY.jpg|[[Cracovia]]
Immagine:Lodz Manhattan-01.jpg|[[Łódź]]
Immagine:Wroclaw 1.jpg|[[Breslavia]]
Immagine:Poznań Centrum.jpg|[[Poznań]]
Immagine:PolandSzczecinPanorama.JPG|[[Stettino]]
Immagine:Pl-gdansk-neptun2004.jpg|[[Danzica]]
Immagine:Sfera - Bielsko-Biała 2.jpg|[[Bielsko-Biała]]
</gallery>
</center>
 
== Note ==
<references />
 
== Voci correlate ==
* [[Veicoli ferroviari della Società Veneta]]
* [[Costituzione della Repubblica di Polonia]]
* [[ListaFerrovia dei Re PolacchiCasentinese]]
* [[PolacchiLa Ferroviaria Italiana]]
* [[Ferrotramviaria]]
* [[Targhe automobilistiche polacche]]
* [[LetteraturaLocomotiva polaccaSV 35]]
* [[LinguaLocomotiva polaccaSV 37]]
* [[AlfabetoLocomotiva polaccoSV 38]]
* [[Elenco dei parchi nazionali della Polonia]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Polska|q|q_preposizione=sulla}}
{{interprogetto/notizia|Polonia elezioni legislative 2005|data=26 settembre 2005}}
{{interprogetto/notizia|Polonia elezioni presidenziali risultati|data=9 ottobre 2005}}
{{interprogetto/notizia|Elezioni in Polonia: sconfitti i gemelli Kaczyński|data=22 ottobre 2007}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1 = http://195.186.81.31/seeta4/30968/30995.html | 2 = Die Dampfloks Der STB | accesso = 8 marzo 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160309025108/http://195.186.81.31/seeta4/30968/30995.html | dataarchivio = 9 marzo 2016 | urlmorto = sì }}
'''Siti del governo:'''
* {{cita web|http://www.pospichal.net/lokstatistik/30091-stb1.htm|Il parco rotabili della Seetalbahn su pospichal.net}}
* [http://www.poland.gov.pl/?command=languages/do_choose&language_id=en/ Sito ufficiale della Polonia]
* [http://www.poland-tourism.pl/ Sito ufficiale delle informazioni turistiche]
* [http://www.president.pl/x.node?id=479/ Sito ufficiale del presidente]
* [http://www.kprm.gov.pl/english/ Sito ufficiale del primo ministro]
* [http://www.sejm.gov.pl/english.html Sito ufficiale del Camera dei deputati della Polonia]
* [http://www.senat.gov.pl/indexe.htm Sito ufficiale del Senato della Polonia]
* [http://www.sn.pl/english/index.html Sito ufficiale della corte suprema]
* [http://www.trybunal.gov.pl/eng/index.htm Sito ufficiale del tribunale costituzionale]
* [http://www.sejm.gov.pl/prawo/konst/angielski/kon1.htm Sito ufficiale della costituzione della Polonia]
'''Siti in italiano:'''
* [http://www.italianiinpolonia.org/ italianiinpolonia.org]
* [http://www.gazzettaitalia.eu/ gazzettaitalia.eu]
'''Siti in inglese:'''
* [http://www.poland.pl/ poland.pl]
* [http://www.pilot.pl/ pilot.pl]
* [http://www.commonwealth.pl/ commonwealth.pl]
'''Portali:'''
* [http://www.onet.pl/ onet.pl]
* [http://www.wp.pl/ wp.pl]
* [http://www.interia.pl/ interia.pl]
* [http://www.gazeta.pl/ gazeta.pl]
* [http://www.nieslyszacy.pl/ nieslyszacy.pl]
* [http://www.o2.pl/ o2.pl]
* [http://www.polska.pl/ polska.pl]
* [http://www.eurokonstytucja.pl/ eurokonstytucja.pl]
* [http://www.europolityka.pl/ europolityka.pl]
* [http://www.euroszansa.pl/ euroszansa.pl]
* [http://www.poland-export.com/ poland-export.com]
 
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[[Categoria:Locomotive a vapore di rodiggio 1-3-0|STB Ed 3/4]]
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