Luciano Frigerio e Locomotive STB Ed 3/4 11-14: differenze tra le pagine

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{{Box treno/Vapore
== Luciano Frigerio ==
|Nome = STB Ed 3/4 11 ÷ 14<br />HWB 17<br />SV gruppo 36 "Tipo S.T.B."<br />LFI/FT 360
'''Luciano Frigerio''', detto ''Il Maestro'' ([[Desio]] ([[MB]]), 21 Maggio 1928 - [[Sanremo]] ([[Provincia di Imperia|IM]]), 11 aprile 1999), è stato un [[designer]] e [[artista]] italiano.
|Immagine = 14Ed34STBi.jpg
|Didascalia = La Ed 3/4 14 alla stazione di [[Hochdorf (Svizzera)|Hochdorf]]
}}
{{Box treno/Dati costruzione
|Anno_Progettazione =
|Anno_Costruzione = 1902-1903
|Anni_di_Esercizio = 1902-1966
|Quantità_Prodotta = 4
|Costruttore = [[Schweizerische Lokomotiv- und Maschinenfabrik|SLM]]
}}
{{Box treno/Dati
|Tipo_elemento =
|Lunghezza= 8.380 mm
|Capacità =
|Scartamento = 1.435 mm
|Piano_del_Ferro =
|Passo_tra_carrelli = 3.600 mm
|Passo_dei_carrelli =
|Peso_In_Servizio = 40 t
|Peso_Aderente = 32 t
|Peso_Vuoto = 31,5 t
}}
{{Box treno/Motrice vapore
|Tipo_motore = a vapore
|Alimentazione = carbone
|Velocità_Massima = 45
|Rodiggio = 1-3-0
|Diametro_Ruota = 1.030
|Diametro_portanti-anteriori =
|Diametro_portanti-posteriori =
|Distribuzione = Walschaerts
|Tipo_trasmissione =
|Rapporto_di_trasmissione =
|Cilindri=
|Diametro_Cilindri =
|Corsa_Cilindri =
|Cilindrata=
|Superficie_griglia = 1,55
|Superficie_riscaldamento=
|Superficie_surriscaldamento=
|Pressione_in_caldaia=
|Potenza_Massima= 580 CV
|Potenza_Continuativa=
|Forza_di_trazione_massima=
|Forza_allo_spunto=
}}
{{Box treno/Chiusura
|Dati_tratti_da = Muscolino, ''op.cit.'', pp. 72, 77, 79, 135
}}
 
Le '''locomotive Ed 3/4 11 ÷ 14''' erano un gruppo di [[locotender]] di [[rodiggio]] 1-3-0, costruite originariamente per l'esercizio della svizzera [[Seetalbahn]] (ferrovia Emmenbrücke-Lenzburg), in seguito cedute ad altre società.
== Biografia ==
[[File:Frigerio_Luciano.jpg|thumb|200 px|right|Luciano Frigerio]]
 
==Storia==
Luciano Frigerio nasce a [[Desio]] nel 1928. Il padre Giovanni avvia, dal 1889, una bottega di alta ebanisteria artigiana.
Le locomotive, costruite dalla [[Schweizerische Lokomotiv- und Maschinenfabrik|SLM di Winterthur]] nel biennio [[1902]]-[[1903]], si affiancarono alle altre già in servizio sulla linea dal [[1882]].
Luciano frequenta la scuola materna presso il Collegio Paola di Rosa in Desio, dove trova come compagno di banco Tommaso Giussani che verrà in seguito nominato, durante la sua carriera ecclesiastica, Monsignore. Questa amicizia e reciproca stima si consoliderà nel tempo tanto da far commissionare dallo stesso Monsignor Giussani nel 1982, per [[Papa Giovanni XXIII]], due leggii che sono tuttora visibili nella Basilica di S. Pietro e Paolo a Roma, posizionati sotto l' altare del [[Bernini]].
Luciano Frigerio compie gli studi tecnico amministrativi prezzo il Collegio Pio XI, diplomandosi in ragioneria e coltivando già dalla sua adolescenza due grandi passioni: la progettazione del mobile e la composizione per la musica.
Il pianoforte lo accompagnerà sempre, le riunioni con i suoi amici musicisti diventeranno una consuetudine, portandolo a comporre diversi brani di musica jazz e d'ascolto, alcuni dei quali interpretati e suonati dal celebre flautista Severino Gazzelloni. Nel 1977 ottiene la qualifiaca di "Maestro Compositore" e, con l' iscrizione all' Albo, ottiene i diritti d' autore delle sue musiche che vengono trasmesse nelle diverse radio [[RAI]].
La realtà socio-economica della Brianza, offriva in quegli anni, forti possibilità imprenditoriali nella sua grande passione: il mobile.
La lettura di testi e riviste del settore che si faceva inviare dagli Stati Uniti già dagli anni '60, le assidue frequentazioni di prestigiose botteghe Canturine, dove si incontravano di sovente, capiscuola come [[Gio Ponti|Gio' Ponti]], [[Franco Albini]], Carlo De Carli e [[Tapio Wirkkala]], trasformavano la sua azienda familiare in un' azienda che guardava al mercato internazionale. Nel 1973 gli fu conferita l' onorificenza di [[Commendatore della Repubblica Italiana]].
Uno staff di tecnici che lavoravano a stretto contatto con il "Maestro", cosi chiamato, lo aiutarono a concretizzare il suo sogno: il mobile come pezzo unico, realizzato combinando e sommando tutte le materie d' eccellenza possibili. Da qui nacquero i "Mobili Scultura" in legno massello e le testate per "Letti scultura" in fusione di bronzo che testimoniano uno stile nuovo, diverso e contrapposto alla produzione industriale di quell'epoca.
Negli anni, nasce la collaborazione con alcuni famosi architetti e designer italiani tra i quali [[Franco Albini]], [[Sergio Asti]] ed in seguito [[Paolo Portoghesi]]. Luciano Frigerio chiede loro di disegnare dei mobili da poter realizzare in bottega, da capitolato artigianale, con serie numerate e firmate con la convinzione che un architetto può disegnare un mobile anche come pezzo unico d'alta ebanisteria e non solo mobili per la produzione indusriale.
Questa filosofia porta l' azienda dagli anni 1970 agli anni 1990 ad un grande successo, anche attraverso l'apertura di dieci show-room nelle maggiori città italiane, tra cui quello di [[via Montenapoleone]] a Milano dove allora anche gli Stilisti dell'Alta Moda avevano sartorie artigianali.
Nel 1989 gli verrà decretata la nomina di Cavaliere dell' Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Molti mobili e oggetti disegnati da Luciano Frigerio, sono presenti nelle piu’ importanti Gallerie d’ Arte in Italia e all’ estero. Molti i riconoscimenti ricevuti in varie occasioni: Salone Internazionale del Mobile Italiano dal 1975 al 1993, Mobillevante Bari dal 1974 al 1983, Abitare il Tempo 1989-90-91-92.
Nel 1972: NSID certification of trade membership , the national society of interior designers.
Mostre permanenti a Milano: Galleria del Sagrato 1959-1963, Mostra permanente Galleria Vittorio Emanuele 1964- 1967, Mostra permanente ‘ Art Gallery’ via Montenapoleone 1968-1989.
 
Con l'elettrificazione della linea, avvenuta nel [[1910]]<ref>Moser, ''op. cit.'', p. 5</ref>, la Seetalbahn (sigla STB) cedette le proprie locomotive ad altre società:
Muore nella celebre città di Sanremo nel 1999.
* l'unità 11 fu ceduta nel [[1914]] alla [[Huttwil-Wolhusen-Bahn]] (HWB) presso la quale assunse il numero 17<ref name=Moser>Moser, ''op. cit.'', p. 320</ref>, quindi nel [[1926]] fu venduta in [[Francia]];
* le unità 12 e 14 passarono nel febbraio [[1916]]<ref name=Moser/> alla [[Società Veneta]], che aveva acquisito locomotive da altre compagnie ferroviarie elvetiche ([[Ferrovie Federali Svizzere|FFS]] e [[BLS Lötschbergbahn|BLS]]). Furono immesse nel parco rotabili della "Veneta" componendo il gruppo 36 (l'unità 12 divenne la nº 361, l'unità 14 la nº 360), e furono inizialmente in servizio sulle linee friulane, passando nel [[1926]] alla [[ferrovia Arezzo-Stia]]<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 77</ref>. Sulla linea toscana le due locomotive fornirono un buon servizio al traino di treni merci e passeggeri, permettendo un forte aumento della composizione dei treni<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 78</ref>. Durante la [[Seconda guerra mondiale]] la locomotiva 361 fu minata e distrutta (sarà demolita nel [[1948]]), mentre la 360, utilizzata dalla [[Wehrmacht]], fu recuperata presso la [[stazione di Indicatore]] dove era stata abbandonata<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 91</ref>. La locomotiva 360 fu quindi ceduta dalla "Veneta" alla [[La Ferroviaria Italiana|LFI]]<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 128</ref>, prestando servizio fino all'elettrificazione della ferrovia Casentinese; accantonata, fu venduta nel [[1958]] alla [[Ferrotramviaria]] che la utilizzò per la costruzione della [[ferrovia Bari-Barletta]] e per i treni merci. Accantonata nel [[1966]], fu ceduta alle [[Acciaierie e Ferriere Pugliesi]] di [[Giovinazzo]] presso le quali fu demolita<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 140</ref>.
* l'unità 13 fu ceduta nel settembre [[1915]] alla [[Schweizerische Sodafabrik]] di [[Basilea]]<ref name=Moser/>, successivamente assorbita dalla [[Solvay Group|Solvay]]<ref>{{cita web|url=http://www.solvay.ch/de/index.html|titolo=
Solvay in der Schweiz |accesso=19 aprile 2015}}</ref>; rimase in servizio sino al [[1965]].
 
==Caratteristiche==
== Opere più famose ==
Le Ed 3/4 11 ÷ 14 erano [[locotender]] a vapore saturo a semplice espansione, a 2 cilindri esterni con [[distribuzione Walschaerts]]. Avevano una potenza di 580&nbsp;CV e una velocità massima di 45&nbsp;km/h. Il [[rodiggio]] era 1-3-0<ref>Muscolino, ''op. cit.'', p. 135</ref>.
[[File:NormanFrigerio.jpg|thumb|200 px|left|Il mobile Norman, tratto dalla collezzione "Sculptura 99" (1966 - 1976)]]
- Collezione "SCULPTURA 99"(1966 – 1976) , sono multipli di 99 pezzi rappresentati da mobili realizzati con doghe in massello visti come sculture . Uno dei pezzi piu’ conosciuti e’ il modello Norman.
 
==Prospetto delle unità==
- Collezione "IL MITO IN POLTRONA"(1966-1976), sono salotti con strutture in legni masselli e rivestimenti cuciti da Maestri sellai e Maestri tappezzieri. La poltrona modello Ussaro ed il salotto Can-Can-Can sono i più rappresentativi.
<ref name=Moser/>
{| class=wikitable style="font-size:85%"
!style="background:lightsteelblue"|Numerazione STB
!style="background:lightsteelblue"|Anno di costruzione
!style="background:lightsteelblue"|N. costruzione
!style="background:lightsteelblue"|Note
|-
|11
|1902
|1423
|Ceduta alla HWB
|-
|12
|1902
|1424
|Ceduta alla SV
|-
|13
|1902
|1425
|Ceduta ad un'azienda di Zurzach
|-
|14
|1903
|1510
|Ceduta alla SV
|}
 
==Note==
- Collezione"ULTRABRONZO 99"(1960 – 1970) , sono multipli di 99 pezzi rappresentati da testate di letti realizzati con fusioni di bronzo e masselli di ottone pieno. Viene  prodotta anche una collezione di Complementi di arredamento tra i quali alcuni oggetti disegnati da Sergio Asti.
<references/>
 
==Bibliografia==
- Collezione "GIO’FRIGERIO" (1968-1978), rappresenta il design italiano nell’alto artigianato. Letti in metallo disegnati anche da Franco Albini e Sergio Asti.
* Alfred Moser, ''Der Dampfbetrieb der schweizerischen Eisenbahnen: Eine geschichtlich-technische Darstellung der Entstehung und Entwicklung der Dampflokomotive in der Schweiz, 1847-1922'', Druck von Emil Birkhäuser & Cie., Basilea, 1923. Parzialmente consultabile su [https://books.google.it/books?ei=2sUwVeGlOoLOygPBjYGgBw&hl=it&id=dRoZAAAAIAAJ&dq=Der+Dampfbetrieb+der+schweizerischen+Eisenbahnen&focus=searchwithinvolume&q=Seetalbahn+1902 Google Books].
* [[Piero Muscolino]], ''Le ferrovie secondarie di Arezzo'', Modeltecnica Editrice, Rovigo, 1978.
 
== Voci correlate ==
- Collezione "IL MOBILE INTARSIATO" (1980-1990) , sono mobili realizzati  con intarsi lignei policromi. Luciano Frigerio si ispira ai grandi architetti e pittori del ‘900 come [[Le Corbusier]] e [[Picasso]]. Uno dei pezzi piu’ rappresentativi e’ il modello Jeaneret.
* [[Veicoli ferroviari della Società Veneta]]
* [[Ferrovia Casentinese]]
* [[La Ferroviaria Italiana]]
* [[Ferrotramviaria]]
* [[Locomotiva SV 35]]
* [[Locomotiva SV 37]]
* [[Locomotiva SV 38]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1 = http://195.186.81.31/seeta4/30968/30995.html | 2 = Die Dampfloks Der STB | accesso = 8 marzo 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160309025108/http://195.186.81.31/seeta4/30968/30995.html | dataarchivio = 9 marzo 2016 | urlmorto = sì }}
[http://www.frigeriodidesio.it Sito ufficiale]
* {{cita web|http://www.pospichal.net/lokstatistik/30091-stb1.htm|Il parco rotabili della Seetalbahn su pospichal.net}}
{{Portale|Biografie}}
 
{{Portale|trasporti}}
 
[[Categoria:Società Veneta|36]]
[[Categoria:Locomotive a vapore di rodiggio 1-3-0|STB Ed 3/4]]