Alberto da Giussano e Lois Maxwell: differenze tra le pagine

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{{nd}}Bio
|Nome = Lois
[[File:Monumento "Alberto da Giussano".JPG|miniatura|Il ''[[Monumento al Guerriero di Legnano]]'', spesso erroneamente associato ad Alberto da Giussano,conosciuto come l’omosessuale!!!!’n<ref name="Grillo155"/>]]
|Cognome = Maxwell
|PostCognomeVirgola = nome d'arte di '''Lois Hooker'''
|Sesso = F
|LuogoNascita = Kitchener
|GiornoMeseNascita = 14 febbraio
|AnnoNascita = 1927
|LuogoMorte = Fremantle
|GiornoMeseMorte = 29 settembre
|AnnoMorte = 2007
|Epoca = 1900
|Attività = attrice
|Nazionalità = canadese
|Immagine = Lois Maxwell in That Hagen Girl trailer.jpg
}}
 
È conosciuta, in particolare, per aver impersonato - dal 1962 al 1985 (ovvero da ''[[Agente 007 - Licenza di uccidere|Licenza di uccidere]]'' a ''[[007 - Bersaglio mobile|Bersaglio mobile]]'') - il ruolo di ''[[Miss Moneypenny|Miss Jane Moneypenny]]'', segretaria di ''M'', capo del British Secret Intelligence Service<ref>{{en}} [http://www.abc.net.au/perth/stories/s1281923.htm Abc.net.au - "Miss Moneypenny lives here"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20050207041320/http://www.abc.net.au/perth/stories/s1281923.htm |date=7 febbraio 2005 }}.</ref><ref>Nella versione per il mercato italiano di alcuni dei film su [[James Bond]] è stata doppiata, come voce di ''Moneypenny'', dall'attrice [[Rosetta Calavetta]]</ref>, in quattordici [[film]] della serie concernente l'[[Agente 007]] [[James Bond]], nato dalla penna di [[Ian Fleming]], lavorando al fianco di diversi attori che hanno interpretato il ruolo dell'''agente 007'', ossia [[Sean Connery]], [[George Lazenby]] e [[Roger Moore]].
'''Alberto da Giussano''' (in [[lingua lombarda|lombardo]] ''Albert de Giussan'', in [[lingua latina|latino]] ''Albertus de Gluxano'') è un [[Personaggio immaginario|personaggio leggendario]] del [[XII secolo]] che avrebbe partecipato, da protagonista, alla [[battaglia di Legnano]] (29 maggio 1176)<ref name=tre>{{Treccani|alberto-da-giussano|Alberto da Giussano}}</ref>. In realtà, secondo gli storici, l'effettivo capo militare della [[Lega Lombarda]] nel celebre scontro militare con [[Federico Barbarossa]] fu [[Guido da Landriano]]<ref>{{Cita|Grillo|pp. 157-163}}.</ref>. Analisi storiche fatte nel corso del tempo hanno infatti dimostrato che la figura di Alberto da Giussano non è mai esistita<ref name="Cita|Grillo|p. 153">{{Cita|Grillo|p. 153}}.</ref>.
 
Dopo di lei il ruolo della celebre segretaria della struttura ''M'' è passato a [[Caroline Bliss]] e, successivamente, a [[Samantha Bond]]<ref>Nel 1967 il ruolo di ''Miss Moneypenny'' era stato interpretato dall'attrice [[Barbara Bouchet]] nel film ''concorrenziale'' e [[parodia|parodistico]] - uno dei due non appartenenti alla ''saga'' prodotta da [[Albert Broccoli]] - ''[[James Bond 007 - Casino Royale]]'' e nel 1983 da Pamela Salem in "Mai dire mai".</ref>.
In passato gli storici, tentando di trovare un riscontro reale, hanno ipotizzato l'identificazione della sua figura con ''Albertus de Carathe'' (Alberto da Carate) e ''Albertus Longus'' (Alberto Longo), entrambi tra i milanesi che firmarono nel marzo 1167 a [[Cremona]] il patto che istituiva la [[Lega Lombarda]], oppure in un Alberto da Giussano menzionato in un ricorso del 1196 presentato a [[papa Celestino III]] sull'amministrazione della [[basilica di San Simpliciano|chiesa-ospedale di San Sempliciano]]. Queste, però, sono tutte identificazioni deboli, visto che sono prive di conferme storiche chiare e convincenti<ref name=tre/><ref name=Dizionario-Biografico>{{Treccani|alberto-da-giussano_(Dizionario-Biografico)|Alberto da Giussano}}</ref>.
 
Ha usato talvolta il nome di Lois Maxwell-Marriott, dal nome del marito Peter Churchill Marriott, da cui ha avuto due figli: Melinda, nata nel 1958, e Christian, nato l'anno successivo.
== Storia ==
=== La leggenda ===
[[File:Parco Castello Legnano 9.jpg|miniatura|Scorcio del [[Parco di Legnano|parco Castello]] a Legnano. Sullo sfondo si vede il quartiere legnanese di Costa San Giorgio, mentre in primo piano è visibile parte della scarpata che potrebbe essere stata teatro della battaglia di Legnano]]
[[File:Chiesa S Martino Legnano.JPG|miniatura|La [[Chiesa di San Martino (Legnano)|chiesa di San Martino]] a Legnano, che domina un pendio che digrada verso l'Olona, altro possibile luogo dove potrebbe essere stata combattuta la battaglia di Legnano]]
 
== Biografia ==
Il nome di Alberto da [[Giussano]] apparve per la prima volta nella cronaca storica della città di [[Milano]] scritta dal frate domenicano [[Galvano Fiamma]] nella prima metà del [[XIV secolo]], cioè 150 anni dopo il [[battaglia di Legnano|celebre scontro di Legnano]]<ref name="Cita|Grillo|p. 154">{{Cita|Grillo|p. 154}}.</ref>. Alberto da Giussano venne descritto come un cavaliere che si distinse, insieme ai fratelli Ottone e Raniero, nella battaglia del 29 maggio 1176<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|p. 31">{{Cita|D'Ilario, 1984|p. 31}}.</ref>. Secondo Galvano Fiamma, egli capeggiò la [[Compagnia della Morte]]<ref name="Cita|Grillo|p. 154"/>, ovvero un'associazione militare di 900 giovani cavalieri<ref name="Cita|Grillo|p. 153"/>.
Originaria dell'[[Ontario]], figlia di un insegnante e di un'infermiera, durante la [[seconda guerra mondiale]], lasciò la famiglia per arruolarsi appena quindicenne (e senza rivelare la vera età) nella Royal Canadian Army. Inizialmente impiegata con funzioni di soldato, ben presto entrò a far parte dell'Army Entertainment Corps, iniziando a viaggiare in [[Europa]] negli spettacoli tenuti per le truppe canadesi. La verità sulla sua età fu scoperta quando il gruppo di artisti del quale faceva parte fece tappa a [[Londra]]. Per evitare il rimpatrio, si iscrisse alla prestigiosa [[Royal Academy of Dramatic Arts]] (RADA).
 
Quasi ventenne, nel 1946 si trasferì a [[Hollywood]]. Il debutto nel mondo del cinema di Lois Maxwell risale allo stesso anno, in un film nel quale non fu però accreditata tra gli interpreti: ''[[Scala al paradiso]]''.
La Compagnia della Morte doveva il suo nome al giuramento che fecero i suoi componenti, che prevedeva la lotta fino all'ultimo respiro senza mai abbassare le armi<ref name="Cita|Grillo|p. 153"/>. Secondo Galvano Fiamma la Compagnia della Morte difese fino allo stremo il Carroccio<ref name=Dizionario-Biografico /> per poi effettuare, nelle fasi finali della battaglia di Legnano, una [[Carica (guerra)|carica]] contro l'[[Sacro Romano Impero|esercito imperiale]] di [[Federico Barbarossa]]<ref name=Enciclopedia-Italiana>{{Treccani|alberto-da-giussano_%28Enciclopedia-Italiana%29/|ALBERTO da Giussano}}</ref>.
 
L'anno dopo appariva in una serie di fotografie per la rivista ''[[Life (periodico)|Life]]'', in cui venivano ritratte nuove ''stelle'' del cinema, fra cui [[Marilyn Monroe]]. Fra le sue prime interpretazioni, vi fu quella accanto al futuro [[presidente degli Stati Uniti d'America]] [[Ronald Reagan]] ed alla ''bambina prodigio'' [[Shirley Temple]] nel film ''[[Età inquieta]]'' (1947), che le valse il [[Golden Globe]] come miglior attrice debuttante. In quel periodo recitò anche in una piccola parte in un episodio della serie ITC ''The Baron'', ''Something for a RainyDay''.
Le fonti contemporanee alla battaglia di Legnano non fanno però cenno né all'esistenza di Alberto da Giussano né a quella della Compagnia della Morte<ref name="Cita|Grillo|p. 153"/>.
 
La sua filmografia, oltre alla serie di film con l'agente 007, include anche ''[[Pazzia (film)|All'alba non sarete più vivi]]'' (1948), per cui vinse il Golden Globe per il ruolo di Ruth Collins, ''[[Aida (film 1953)|Aida]]'' (1953), in cui vestiva i panni di Amneris e a cui dava la voce il [[mezzosoprano]] italiano [[Ebe Stignani]], ''Kill Me Tomorrow'' (1957) e ''[[Lolita (film 1962)|Lolita]]'' (1962), in cui figurava nel ruolo dell'infermiera Mary Lore.
Da uno stralcio della ''Chronica Galvanica'' di Galvano Fiamma possiamo leggere:
{{citazione|[...] Saputo dell'arrivo dell'imperatore, i Milanesi ordinarono di preparare le armi per poter resistere. E viene fatta una società di novecento uomini eletti che combattevano su grandi cavalli i quali giurano che nessuno sarebbe fuggito dal campo di battaglia per paura della morte e non avrebbero permesso che nessuno tradisse il comune di Milano; e inoltre giurarono che sarebbero scesi in campo a combattere contro l’imperatore ogni giorno. A quel punto la comunità scelse le armi e il vessillo e ad ognuno venne dato un anello in mano; e vennero reclutati come cavalieri al soldo del comune così che, se qualcuno fosse fuggito, sarebbe stato ucciso. Capo di questa società era Alberto da Giussano che aveva il vessillo del comune. Poi venne fatta un’altra società di fanti scelti per la custodia del carroccio, i quali tutti giurarono di preferire morire che fuggire dal campo di battaglia. E vengono fatte trecento navi a forma di triangolo e sotto ad ognuna c’erano sei cavalli coperti, così da non essere visti, che trascinavano le navi. In ogni nave vi erano dieci uomini che muovevano falci per tagliare l’erba dei prati come i marinai muovono i remi: era una costruzione terribile contro i nemici [...]|[[Galvano Fiamma]], ''Chronica Galvanica'', cap. 291, f. 81v<ref name="centrostudi">{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.centrostudilaruna.it/alberto-da-giussano-tra-realta-e-mito.html|titolo=Alberto da Giussano tra realtà e mito|accesso=31 maggio 2015|sito=www.centrostudilaruna.it}}</ref>}}
 
Dal 1950 al 1955 provò nuovamente l'avventura in Europa, trasferendosi a vivere a [[Roma]], e alternando l'attività di attrice a quella di pilota di automobilismo, sport del quale era appassionata. Apparve nei film ''[[Amori e veleni]]'' (1952), accanto ad [[Amedeo Nazzari]], e ''[[La grande speranza]]'' (1954), un film di guerra diretto da [[Duilio Coletti]]. Durante un viaggio a [[Parigi]] incontrò il futuro marito, il produttore televisivo Peter Marriott, con il quale convolò a nozze nel 1957. La coppia si trasferì a vivere a Londra, dove nacquero nei due anni successivi i loro due figli, Melinda e Christian. Il suo incontro con il personaggio che le avrebbe portato maggiore notorietà, ''Miss Moneypenny'', risale al 1962, ma nel 1967 l'attrice apparve anche in un film per la [[televisione]] prodotto dalla EON Productions e intitolato ''Welcome to Japan, Mr. Bond''.
Mentre, su un altro stralcio della stessa opera, questa volta incentrato sulla battaglia di Legnano, possiamo leggere che:
 
Negli [[anni 1960|anni sessanta]] Maxwell interpretò numerosi episodi di serie televisive sia per il mercato britannico che per il mercato canadese. Come protagonista, sul finire della decade, interpretò la serie ''Adventures in Rainbow Country'', e, accanto a [[Roger Moore]] episodi de ''[[Simon Templar|Il Santo]]'' e di ''[[Attenti a quei due (serie televisiva)|Attenti a quei due]]''. Prestò la voce al personaggio di Atlanta nella ''science fiction'' per l'infanzia ''Stingray'' (1963). In un episodio della serie ''[[UFO]]'' sostituì, col nome di Miss Holland, l'abituale segretaria del Comandante Straker. È apparsa poi nell'[[cinema horror|horror]] ''[[Gli invasati (film)|Gli invasati]]'' (1963), in ''[[OK Connery]]'' (1967), [[parodia]] italiana della serie sull'agente segreto James Bond, e ''Endless Night'' (1971), tratto da una novella di [[Agatha Christie]]. L'ultimo film da lei interpretato è stato il ''[[thriller]]'' ''[[Il quarto angelo]]'' (2001), dove recita al fianco di [[Jeremy Irons]], [[Jason Priestley]], [[Forest Whitaker]] e [[Charlotte Rampling]].
{{citazione|[...] Nell'anno 1176, incurante dei tradimenti e contravvenendo il giuramento, l'imperatore desiderava la distruzione della città di Milano. Abbandonata la città di Pavia, entra nel nostro territorio e giunge al borgo di Carate. Soltanto i Pavesi e i Comaschi erano con lui tra tutti gli italici. La Cronaca di Leone narra che arriva tra Legnano e Dairago. Era il giorno terzo prima delle calende di giugno, il giorno della festa dei santi martiri Sisinno, Alessandro e Martirio. Alberto da Giussano aveva il vessillo della comunità e con lui c'erano due fratelli, giganti fortissimi, ossia Ottone e Rainero, che portavano il vessillo per il loro fratello: sempre (gli) furono compagni sulla destra e sulla sinistra. Iniziata la battaglia, dall'altare dei sopraddetti tre martiri vennero viste alzarsi tre colombe e posarsi sull'albero del carroccio. Accortosi di ciò, l'imperatore fuggi terrorizzato. Da allora, quel giorno divenne festa solenne. Messo in fuga l'imperatore, i cittadini di Milano si arricchirono enormemente con il bottino di guerra dei Tedeschi. Venuto a conoscenza della disfatta dell'imperatore, papa Alessandro gioì molto e scrisse a Milano molte lettere esortatorie, perché era più propenso a morire che ad abbandonare la città di Milano [...]|[[Galvano Fiamma]], ''Chronica Galvanica'', cap. 294, f. 82v<ref name="centrostudi"/>}}
 
Rimasta vedova nel 1973, Maxwell fece ritorno in [[Canada]], stabilendosi a [[Toronto]]. Qui iniziò a scrivere per il ''Toronto Sun'' firmando con lo [[pseudonimo]] che l'aveva resa celebre: ''Miss Moneypenny''. Donna eclettica, oltre che attrice capace, decise di darsi agli affari intraprendendo un'attività nel settore tessile ma nel 1994 preferì fare ritorno in [[Inghilterra]] per restare vicina alla figlia, ritirandosi quindi lontana dai clamori della vita mondana in un ''cottage'' nel villaggio di Frome ([[Somerset]]). Fino al 2001 ha vissuto in [[Gran Bretagna]]; dopo che le era stato diagnosticato un tumore si è trasferita in [[Australia]], dove ha trascorso gli ultimi anni di vita. È morta all'età di ottant'anni dopo un breve ricovero al Fremantle Hospital<ref>Vedi: {{en}} [http://news.bbc.co.uk/1/hi/entertainment/7020553.stm News.bbc.co.uk].</ref>.
I racconti di Fiamma andrebbero presi con il beneficio del dubbio dato che nelle sue cronache sono presenti delle inesattezze, delle imprecisioni oltre che dei fatti leggendari<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|p. 31"/>. Per quanto concerne quest'ultimo aspetto, Fiamma dichiara che un certo "prete Leone" abbia visto, durante la battaglia di Legnano, tre [[Columbidae|colombe]] uscire dalle sepolture dei santi [[Sisinnio, Martirio e Alessandro]] alla [[basilica di San Simpliciano]] di Milano<ref name="Cita|D'Ilario, 1976|p. 80">{{Cita|D'Ilario, 1976|p. 80}}.</ref><ref name="Cita|Gianazza|p. 14">{{Cita|Gianazza|p. 14}}.</ref>. I tre volatili si appoggiarono poi sul [[Carroccio]] durante lo scontro causando la fuga del [[Federico Barbarossa|Barbarossa]]<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|p. 31"/><ref name="Cita|D'Ilario, 1976|p. 80"/><ref name="Marinoni p. 38">{{Cita|Marinoni|p. 38}}.</ref>. In queste cronache è anche citato il fatto che le compagini militari che difesero il Carroccio fossero tre<ref name="Marinoni p. 38"/>. La prima era la già menzionata Compagnia della Morte, che comprendeva 900 cavalieri, ognuno dei quali sarebbe stato provvisto di un anello d'oro<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|p. 31"/><ref name="Cita|D'Ilario, 1976|p. 80"/>. La seconda compagnia era invece formata da 300 popolani a guardia del Carroccio, mentre la terza sarebbe stata costituita da 300 [[Carro falcato|carri falcati]], ognuno dei quali era guidato da dieci soldati<ref name="Cita|D'Ilario, 1976|p. 80"/><ref name="Cita|Gianazza|p. 12">{{Cita|Gianazza|p. 12}}.</ref>.
[[File:La battaglia di Legnano di Amos Cassoli.jpg|miniatura|sinistra|La battaglia di Legnano in un dipinto di [[Amos Cassioli]]]]
 
== Filmografia parziale ==
Da queste asserzioni si può certamente dedurre l'inattendibilità dei racconti del Galvano<ref name="Marinoni p. 38"/>. È infatti inverosimile che la battaglia sia stata vinta dalla Lega Lombarda grazie a tre colombe che misero in fuga il Barbarossa<ref name="Cita|D'Ilario, 1976|p. 80"/>. Inoltre pare altrettanto dubbio il fatto che Milano, durante la situazione di ristrettezza economica causata dalla guerra, avesse fornito ben 900 anelli d'oro ai cavalieri della Compagnia della Morte<ref name="Cita|D'Ilario, 1976|p. 81">{{Cita|D'Ilario, 1976|p. 81}}.</ref>. In aggiunta sembra strano che le altre cronache dell'epoca non menzionino né la presenza di 300 carri falcati, che sarebbe stato un avvenimento molto particolare senz'altro degno di nota, né Alberto da Giussano, né le tre compagnie militari<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|p. 31"/><ref name="Marinoni p. 38"/><ref name="Cita|D'Ilario, 1976|p. 81"/><ref>{{Cita|Grillo|pp. 154-155}}.</ref>.
* ''[[Età inquieta]]'' (''That Hagen Girl''), regia di [[Peter Godfrey]] (1947)
* ''[[Il mistero degli specchi]]'' (''Corridor of Mirrors''), regia di [[Terence Young]] (1948)
* ''[[Pazzia (film)|All'alba non sarete più vivi]]'' (''The Dark Past''), regia di [[Rudolph Maté]] (1948)
* ''[[Amori e veleni]]'', regia di [[Giorgio Simonelli]] (1949)
* ''[[Domani è troppo tardi]]'', regia di [[Léonide Moguy]] (1950)
* ''[[Lebbra bianca]]'', regia di [[Enzo Trapani]] (1951)
* ''[[Ha da venì... don Calogero]]'' di [[Vittorio Vassarotti]] (1951)
* ''[[Viva il cinema!]]'', regia di [[Giorgio Baldaccini]] e [[Enzo Trapani]] (1952)
* ''[[Aida (film 1953)|Aida]]'', regia di [[Clemente Fracassi]] (1953)
* ''[[La grande speranza]]'', regia di [[Duilio Coletti]] (1954)
* ''[[La terra esplode]]'' (''Satellite in the Sky''), regia di [[Paul Dickson]] (1956)
* ''[[L'alibi dell'ultima ora]]'' (''Time Without Pity''), regia di [[Joseph Losey]] (1957)
* ''[[Il mostro è dietro l'angolo]]'' (''Face of Fire''), regia di [[Albert Band]] (1959)
* ''[[Le canaglie di Londra]]'' (''The Unstoppable Man''), regia di [[Terry Bishop]] (1961)
* ''[[Lolita (film 1962)|Lolita]]'', regia di [[Stanley Kubrick]] (1962)
* ''[[Agente 007 - Licenza di uccidere]]'' (''Dr. No''), regia di Terence Young (1962)
* ''[[Appuntamento fra le nuvole]]'' (''Come Fly with Me''), regia di [[Henry Levin]] (1963)
* ''[[Gli invasati (film)|Gli invasati]]'' (''The Haunting''), regia di [[Robert Wise]] (1963)
* ''[[A 007, dalla Russia con amore (film)|A 007, dalla Russia con amore]]'' (''From Russia with Love''), regia di Terence Young (1963)
* ''[[Agente 007 - Missione Goldfinger]]'' (''Goldfinger''), regia di [[Guy Hamilton]] (1964)
* ''[[Agente 007 - Thunderball: Operazione tuono]]'' (''Thunderball''), regia di Terence Young (1965)
* ''[[OK Connery]]'', regia di [[Alberto De Martino]] (1965)
* ''[[Agente 007 - Si vive solo due volte]]'' (''You Only Live Twice''), regia di [[Lewis Gilbert]] (1967)
* ''[[Agente 007 - Al servizio segreto di Sua Maestà]]'' (''On Her Majesty's Secret Service''), regia di [[Peter R. Hunt]] (1969)
* ''[[Agente 007 - Una cascata di diamanti]]'' (''Diamonds are Forever''), regia di Guy Hamilton (1971)
* ''[[Champagne per due dopo il funerale]]'' (''Endless Night''), regia di [[Sidney Gilliat]] (1972)
* ''[[Agente 007 - Vivi e lascia morire]]'' (''Live and Let Die''), regia di Guy Hamilton (1973)
* ''[[Agente 007 - L'uomo dalla pistola d'oro]]'' (''The Man with the Golden Gun''), regia di Guy Hamilton (1974)
* ''[[La spia che mi amava (film)|La spia che mi amava]]'' (''The Spy Who Loved Me''), regia di [[Lewis Gilbert]] (1977)
* ''[[Moonraker - Operazione spazio]]'' (''Moonraker''), regia di Lewis Gilbert (1979)
* ''[[Solo per i tuoi occhi (film)|Solo per i tuoi occhi]]'' (''For Your Eyes Only''), regia di [[John Glen]] (1981)
* ''[[Octopussy - Operazione piovra]]'' (''Octopussy''), regia di John Glen (1983)
* ''[[007 - Bersaglio mobile]]'' (''A View to a Kill''), regia di John Glen (1985)
* ''[[Il quarto angelo]]'' (''The Fourth Angel''), regia di [[John Irvin]] (2001)
 
== Doppiatrici italiane ==
Galvano Fiamma, infine, nei suoi scritti, per quanto riguarda le cronache della battaglia, riporta il toponimo storpiato di "Carate" in luogo di [[Cairate]] (dove il Barbarossa, effettivamente, alloggiò la notte prima dello scontro di Legnano), e asserisce che gli scontri tra il Barbarossa e la Lega Lombarda siano stati ben due: una a "Carate" (1176) e la seconda tra Legnano e [[Dairago]] (29 maggio 1177), inventando quindi una fantomatica battaglia di "Carate" e spostando la battaglia di Legnano all'anno successivo<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|p. 31"/><ref name="Cita|D'Ilario, 1976|p. 80"/><ref name="Cita|Gianazza|p. 14"/>. Ciò suffraga la tesi che questi fatti raccontati in realtà non siano altro che delle fantasie di Galvano<ref name="Marinoni p. 38"/><ref name="Cita|D'Ilario, 1976|p. 81"/>. Il fatto che Alberto da Giussano e la Compagnia della Morte non siano mai esistiti è stata poi confermato da molte analisi storiche che si sono svolte nel tempo<ref name="Cita|Grillo|p. 153"/>.
*[[Rosetta Calavetta]] in ''L'alibi dell'ultima ora'', ''Agente 007 - Licenza di uccidere'', ''A 007, dalla Russia con amore'', ''Agente 007 - Thunderball: Operazione tuono'', ''Agente 007 - Si vive solo due volte'', ''Agente 007 - Al servizio segreto di Sua Maestà''
 
*[[Dhia Cristiani]] in ''Agente 007 - Missione Goldfinger'', ''Agente 007 - Una cascata di diamanti'', ''Agente 007 - L'uomo dalla pistola d'oro''
Il motivo dell'invenzione della figura di Alberto da Giussano da parte di Galvano Fiamma risiede probabilmente nel tentativo di fornire alla Lega Lombarda una figura eroica e di spicco che facesse da contraltare a quella del Barbarossa<ref name="Grillo155">{{Cita|Grillo|p. 155|Grillo155}}.</ref>.
*[[Lydia Simoneschi]] in ''Domani è troppo tardi'', ''La grande speranza''
 
*[[Rita Savagnone]] in ''Lolita'', ''Moonraker - Operazione spazio''
=== I fatti storici ===
*[[Tina Lattanzi]] in ''All'alba non sarete più vivi''
{{vedi anche|Battaglia di Legnano}}
*[[Vittoria Febbi]] in ''Solo per i tuoi occhi''
[[File:Battle of Legnano.png|miniatura|La battaglia di Legnano in un dipinto di [[Massimo d'Azeglio]]]]
*[[Flaminia Jandolo]] in ''007 - Bersaglio mobile''
 
In base invece alle fonti storiche, l'eroica e decisiva resistenza intorno al Carroccio fu compiuta dalla fanteria comunale, che permise alla restante parte dell'esercito della [[Lega Lombarda]], in realtà capitanata da [[Guido da Landriano]], di sopraggiungere da Milano e di sconfiggere [[Federico Barbarossa]] nel celebre scontro di Legnano. Il Carroccio, in particolare, fu posizionato sul bordo di un ripido pendio fiancheggiante il fiume [[Olona]], così che la cavalleria imperiale, il cui arrivo era previsto lungo il corso del fiume, sarebbe stata obbligata ad assalire il centro dell'esercito della Lega Lombarda risalendo la scarpata<ref name="D'Ilario, 1984|p. 233">{{Cita|D'Ilario, 1984|p. 233}}.</ref><ref name="Cita|Percivaldi|p. 8">{{Cita|Percivaldi|p. 8}}.</ref><ref name="Marinoni p. 39">{{Cita|Marinoni|p. 39}}.</ref>. Il Barbarossa sarebbe stato quindi obbligato ad assalire l'esercito comunale in una situazione di svantaggio, dato che avrebbe dovuto attaccare dal basso risalendo tale avvallamento<ref name="D'Ilario, 1984|p. 233"/>.
 
Considerando le fasi dello scontro, questo potrebbe significare che la famosa battaglia potrebbe essere stata combattuta anche su parte del territorio ora appartenente al comune di [[San Giorgio su Legnano]] in prossimità del quartiere di Legnano "costa di San Giorgio", oppure sul territorio dell'odierno [[Contrada San Martino|quartiere San Martino]] a Legnano, non essendo individuabile, in altre parti della zona, un avvallamento con queste caratteristiche<ref name="Marinoni p. 39"/>. L'esercito del Barbarossa arrivò poi dalla parte opposta, da [[Borsano]]: ciò obbligò i fanti comunali a resistere intorno al Carroccio, visto che avevano la strada di fuga sbarrata dal fiume Olona, che avevano alle spalle<ref name="D'Ilario, 1984|p. 233"/>.
 
== Le ricerche storiche ==
[[File:Lombardia Milano9 tango7174.jpg|miniatura|sinistra|Basilica di San Simpliciano, Milano]]
 
Alberto da Giussano era un nome abbastanza in voga al tempo. Ricerche storiche eseguite per altri scopi da [[Pio Pecchiai]] hanno rintracciato tal Alberto da Giussano, milanese, contemporaneo agli avvenimenti citati, che viene menzionato, nel 1196, in un ricorso presentato a [[papa Celestino III]] da parte di una cinquantina di vicini della [[Porta Comasina (medievale)|Porta Comacina]] di Milano per una vertenza circa l'amministrazione della [[basilica di San Simpliciano|chiesa-ospedale di San Sempliciano]] (al tempo gli ospedali erano spesso legati a strutture religiose)<ref name=Dizionario-Biografico />.
 
Il fatto che figuri il nome di un Alberto da Giussano ci può render certi almeno dell'esistenza, proprio in anni vicini all'epoca della lotta della [[Lega Lombarda]] contro [[Federico Barbarossa]], di una persona di tale nome, seppure non sussista alcuna certezza che si trattasse di un condottiero, né tanto meno che ci si riferisse al capitano che prese parte alla battaglia alla testa della [[Compagnia della Morte]]<ref name=Dizionario-Biografico />. Si è poi tentato di identificare Alberto da Giussano con due personaggi storici, ''Albertus de Carathe'' (Alberto da Carate) e ''Albertus Longus'' (Alberto Longo), che figurano tra i firmatari, per il comune di Milano, del patto istitutivo della Lega Lombarda ([[Cremona]], marzo 1167)<ref name=Dizionario-Biografico />.
 
Il fatto più sorprendente rimane comunque che l'Alberto da Giussano citato nel documento notarile dell'epoca avrebbe abitato presso la chiesa-ospedale di San Simpliciano dove la leggenda narra che si fossero levate in volo le tre bianche colombe che i combattenti avrebbero visto durante la battaglia di Legnano posarsi sul pennone del Carroccio<ref name=Dizionario-Biografico />. Il documento notarile che contiene l'elenco, non datato, è comunque attribuibile agli anni 1195-1196, il che dimostra che la famiglia "Da Giussano" è milanese e presenta anche suoi esponenti al vertice delle istituzioni comunali cittadine<ref name=Dizionario-Biografico />.
 
Contemporaneo alla [[battaglia di Legnano]] è pure un tal Ottone da Giussano, che possedeva beni in [[Arosio]] (molto vicino a [[Giussano]]) e dintorni. Doveva essere una persona ricca e ragguardevole: il suo nome ricorre in atti del 1183, ovvero del medesimo anno della stipula della [[pace di Costanza]] (che venne firmata il 25 giugno del 1183 tra Federico Barbarossa ed i rappresentanti della Lega Lombarda in seguito agli avvenimenti collegati alla battaglia di Legnano), oltre che in documenti del 1190, del 1199 e del 1202<ref name=Dizionario-Biografico />. In questi documenti non viene però specificato se costui fosse fratello di Alberto e di Rainerio, ovvero dei due fratelli che parteciparono, secondo la leggenda, alla battaglia di Legnano<ref name=Dizionario-Biografico />. L'unico fatto certo è che si trattava di una persona davvero facoltosa e che avrebbe avuto certamente tutto da perdere con la politica del Barbarossa<ref name=Dizionario-Biografico />.
 
Tutte queste identificazioni in persone realmente esistite dell'Alberto da Giussano capitano della Lega Lombarda sono però deboli, visto che sono prive di conferme storiche chiare e convincenti<ref name=Dizionario-Biografico />.
 
== Nell'immaginario collettivo ==
[[File:CoA mil ITA mec bde legnano.png|miniatura|verticale|Stemma della [[Brigata meccanizzata "Legnano"]]]]
Pur essendo la figura di Alberto da Giussano priva di fondamento storico<ref name=tre />, nell'immaginario collettivo egli rimane uno dei simboli, seppur leggendari, della [[battaglia di Legnano]]; questo scontro è stato poi celebrato durante il [[Risorgimento]] come una vittoria del popolo italiano contro l'invasore straniero, tanto da essere menzionato ne ''[[Il Canto degli Italiani]]'' di [[Goffredo Mameli]] e [[Michele Novaro]], [[inno nazionale]] italiano dal 1946 ("[...] Dall'Alpe a Sicilia, dovunque è Legnano [...]"). Il celebre scontro legnanese è diventato poi l'ambientazione dell'opera ''[[La battaglia di Legnano]]'' di [[Giuseppe Verdi]], che però non cita Alberto da Giussano.
 
L'intervento del [[Federico Barbarossa|Barbarossa]], che preannunciò la battaglia di Legnano, fu invocato da alcuni [[Comune medievale|comuni]] italiani come [[Pavia]] e [[Como]], che erano in lotta contro il predominio di [[Milano]]: il capoluogo meneghino, dopo aver distrutto Lodi e aver vinto una guerra decennale contro Como (1127), limitava infatti l'indipendenza e impediva lo sviluppo delle altre città. In realtà la battaglia di Legnano non fu uno scontro per liberare l'Italia dal dominio straniero, bensì una battaglia cercata da Milano e dai suoi alleati per ottenere più autonomia dall'[[Sacro Romano Impero|Impero]]. A conferma di ciò, va anche rimarcato il fatto che alcuni comuni italiani come Pavia e Como fossero alleati con il Barbarossa: in altri parole ogni municipalità faceva i propri interessi senza essere mossa da sentimenti nazionali contro l'invasore straniero<ref name="Cita|D'Ilario, 1976|p. 70">{{Cita|D'Ilario, 1976|p. 70}}.</ref>.
[[File:RN Alberto da Giussano.jpg|miniatura|sinistra|L'incrociatore ''[[Alberto di Giussano (incrociatore)|Alberto di Giussano]]'']]
 
Alberto da Giussano viene citato ripetutamente da [[Giosuè Carducci]] nella poesia ''[[Canzone di Legnano]]'', dov'è rappresentato come voce della libertà patria, introducendolo nella quinta strofa con i versi: "[...] Or si fa innanzi Alberto di Giussano. / Di ben tutta la spalla egli soverchia [...]", e inserendo il suo nome in ogni strofa successiva fino alla tredicesima<ref>''[[s:Canzone di Legnano|Canzone di Legnano]]''.</ref>.
 
L'eroe leggendario lombardo è ricordato durante l'annuale [[Palio di Legnano]], dov'è rappresentato insieme ad altri figuranti che interpretano la Compagnia della Morte. Dopo la rievocazione storica della [[Carica (guerra)|carica]] che Alberto da Giussano e la Compagnia della Morte fecero nelle fasi conclusive della battaglia di Legnano<ref name=Enciclopedia-Italiana />, nello [[Stadio Giovanni Mari|stadio cittadino]], ha luogo la competizione ippica tra le [[Contrade di Legnano|otto contrade legnanesi]]<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|p. 341">{{Cita|D'Ilario, 1984|p. 341}}.</ref>.
 
Negli [[anni 1930|anni trenta]] un [[incrociatore leggero]] della [[Regia Marina]] della [[classe Alberto di Giussano|classe Condottieri]], andato perduto nel corso della [[seconda guerra mondiale]], venne chiamato ''[[Alberto di Giussano (incrociatore)|Alberto di Giussano]]''. Il personaggio di Alberto da Giussano è anche il protagonista del film ''[[Barbarossa (film 2009)|Barbarossa]]'' di [[Renzo Martinelli]] (2009), dov'è interpretato dall'attore [[Raz Degan]].
[[File:Carica della Compagnia della Morte - Palio di Legnano 2014.JPG|miniatura|La Compagnia della Morte capitanata da Alberto da Giussano che si appresta a effettuare la carica al palio di Legnano 2014]]
 
Il ''[[monumento al Guerriero di Legnano]]''<ref name="scultura-italiana">{{cita web|url=http://www.scultura-italiana.com/Biografie/Butti.htm|titolo=Enrico Butti|sito=www.scultura-italiana.com|accesso=16 ottobre 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141009150854/http://www.scultura-italiana.com/Biografie/Butti.htm|dataarchivio=9 ottobre 2014}}</ref><ref name="Cita|D'Ilario, 1984|p. 28">{{Cita|D'Ilario, 1984|p. 28}}.</ref>, che è presente nella città del Carroccio e che è dedicato ad un combattente dell'omonima battaglia tra la [[Lega Lombarda]] e il [[Federico Barbarossa|Barbarossa]], è spesso erroneamente associato ad Alberto da Giussano<ref name="Grillo155" />. La statua rappresenta un soldato in una posa poi diventata famosa, con lo scudo nella mano sinistra e la spada alzata nella destra in modo da simboleggiare il giubilo per la fine della [[battaglia di Legnano]] e per la sconfitta di [[Federico Barbarossa]]<ref name="scultura-italiana"/><ref name="Cita|Ferrarini|p. 130">{{Cita|Ferrarini|p. 130}}.</ref>.
 
Nel 1934 venne costituita la [[58ª Divisione Fanteria Legnano|58ª Divisione fanteria "Legnano"]] del [[Regio Esercito]]: l'effigie comunemente attribuita all'eroe leggendario lombardo (che in realtà è quella del monumento al Guerriero di Legnano) venne ampiamente utilizzata nell'iconografia dell'unità (cartoline, calendari etc). La stessa effigie fu utilizzata nei distintivi del [[Corpo Italiano di Liberazione]] e del [[Gruppi di Combattimento#Gruppo di Combattimento .22Legnano.22|Gruppo di combattimento "Legnano"]], ambedue attivi nella [[guerra di liberazione italiana]] (1943-1945). Successivamente lo stemma passò alla ricostituita [[Brigata meccanizzata "Legnano"#Divisione fanteria .22Legnano.22|Divisione di Fanteria "Legnano"]] (15 ottobre 1945), poi [[Brigata meccanizzata "Legnano"]] (1975) e infine, il 16 settembre 1996, al Comando Unità Supporti "Legnano" nell'ambito della [[131ª Divisione corazzata "Centauro"]], di cui faceva già parte<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/settembre/15/Alberto_Giussano_perso_armi_Brigata_co_0_9609159691.shtml|titolo=Alberto da Giussano ha perso le armi. La Brigata Legnano diventa Centauro|pubblicazione=Corriere della Sera|data =15 settembre 1996|pagina=41|accesso=6 aprile 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090730204213/http://archiviostorico.corriere.it/1996/settembre/15/Alberto_Giussano_perso_armi_Brigata_co_0_9609159691.shtml|dataarchivio=30 luglio 2009}}</ref>. Il comando fu poi sciolto l'anno successivo.
 
Il Guerriero di Legnano è divenuto il simbolo anche del {{Calcio Legnano|N}} calcio, dell'azienda produttrice di biciclette [[Legnano (azienda)|Legnano]], della [[Legnano (ciclismo)|squadra ciclistica Legnano]] e del movimento politico [[Autonomismo|autonomista]] della [[Lega Nord]].
{{clear}}
 
== Note ==
<references />
{{Note strette}}
 
== Bibliografia ==
* [[Rinaldo Beretta]], ''Alberto da Giussano e la Società della Morte (storia o leggenda)?'', Carate Brianza, 1960.
* Rinaldo Beretta, ''Della compagnia della Morte e della compagnia del Carroccio alla battaglia di Legnano'', A.S.L., 1914, a. XLI, fasc. 1-2, pp.&nbsp;240–256 [Ripubblicato, con ampi rimaneggiamenti e aggiunte, quale seconda parte de ''Il giuramento di Pontida e la Società della Morte nella battaglia di Legnano: Storia o leggenda?'', Como, 1970, pp.&nbsp;41–82. Ripreso poi da Grado Giovanni Merlo nella [[silloge]] ''Alberto da Giussano: una leggenda nella storia'', Giussano, 2001, pp.&nbsp;77–97]
* {{Cita libro| cognome= D'Ilario| nome= Giorgio |coautori = Egidio Gianazza, [[Augusto Marinoni]] | titolo= Legnano e la battaglia| editore= Edizioni Landoni| città= | anno= 1976|cid=D'Ilario, 1976}}
* {{cita libro | cognome= D'Ilario| nome= Giorgio |coautori = Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Marco Turri| titolo= Profilo storico della città di Legnano| editore= Edizioni Landoni| città= | anno= 1984|cid= D'Ilario, 1984}}
* {{cita libro | cognome= Ferrarini | nome= Gabriella |coautori = Marco Stadiotti| titolo= Legnano. Una città, la sua storia, la sua anima| editore= Telesio editore | città= | anno= 2001 |sbn=IT\ICCU\RMR\0096536|cid=Ferrarini}}
* {{Cita libro| cognome= Gianazza | nome= Egidio | titolo= La battaglia di Legnano | editore= | città= | anno= 1975 | |cid= Gianazza}}
* {{Cita libro| cognome= Grillo| nome= Paolo | titolo= Legnano 1176. Una battaglia per la libertà| editore= Laterza | città= | anno= 2010 | isbn= 978-88-420-9243-8 |cid= Grillo}}
* {{Cita libro| cognome=Marinoni | nome= Augusto | curatore =Attilio Agnoletto | titolo= San Giorgio su Legnano - storia, società, ambiente |editore= Edizioni Landoni| città= | anno= 1992 |capitolo = La battaglia di Legnano è avvenuta nel territorio sangiorgese ? |cid=Marinoni}}
* {{Cita libro| cognome= Percivaldi | nome= Elena | wkautore =Elena Percivaldi | titolo= I Lombardi che fecero l'impresa. La Lega Lombarda e il Barbarossa tra storia e leggenda| editore= Ancora Editrice| città= | anno= 2009| isbn= 88-514-0647-2|cid= Percivaldi, 2009}}
* {{DBI
|nome = ALBERTO da Giussano
|nomeurl =
|autore = Gian Luigi Barni
|anno = 1960
|pagine =
|volume = 1
}}
 
== Voci correlate ==
* [[BarbarossaMiss (film 2009)Moneypenny]]
* [[Battaglia di Legnano]]
* [[Compagnia della Morte]]
* [[Federico Barbarossa]]
* [[Giuramento di Pontida]]
* [[Giussano]]
* [[Guido da Landriano]]
* [[Lega Lombarda]]
 
== CollegamentiAltri esterniprogetti ==
{{interprogetto}}
* {{Treccani|alberto-da-giussano|Alberto da Giussano}}
* {{Treccani|alberto-da-giussano_%28Enciclopedia-Italiana%29/|ALBERTO da Giussano}}
* {{Treccani|alberto-da-giussano_%28Dizionario-Biografico%29/|ALBERTO da Giussano}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{Palio di Legnano}}
* {{collegamenti esterni}}
{{portale|Guerra|Medioevo}}
* {{cita web|http://www.jamesbondwiki.com/page/Moneypenny|James Bond Wiki|lingua=en}}
* {{cita web|1=http://www.fansites.com/lois_maxwell.html|2=Fansites|lingua=en|accesso=30 settembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20020105180540/http://www.fansites.com/lois_maxwell.html|dataarchivio=5 gennaio 2002|urlmorto=sì}}
* {{cita web|lingua=en|url=http://www.geocities.com/TelevisionCity/4204/|titolo=Lotus77's 007 Page|deadurl=sì|urlarchivio=https://www.webcitation.org/query.php?url=http://www.geocities.com/TelevisionCity/4204/|dataarchivio=11 agosto 2006}}
* {{cita web|1=http://www.thegoldenyears.org/maxwell.html|2=Classic Movies (1939 - 1969): Approfondimento biografico su Lois Maxwell|lingua=en|accesso=30 settembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071214040408/http://www.thegoldenyears.org/maxwell.html|dataarchivio=14 dicembre 2007|urlmorto=sì}}
 
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[[Categoria:Personaggi leggendari]]
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