Campo San Martino e Lublin R-IX: differenze tra le pagine

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{{Infobox aeromobile
{{Divisione amministrativa
|Aeromobile=aereo_civile
|Nome=Campo San Martino
|Nome = Lublin R-IX
|Panorama=
|Immagine = Lublin R-IX & R-X.jpg
|Didascalia=
|Didascalia =
|Bandiera=
|Tipo = [[aereo di linea]]
|Voce bandiera=
|Equipaggio = 2
|Stemma=Campo San Martino-Stemma.png
|Progettista = [[Jerzy Rudlicki]]
|Voce stemma=
|Costruttore = {{bandiera|POL}} [[Plage i Laśkiewicz]]
|Stato=ITA
|Data_ordine =
|Grado amministrativo=3
|Data_primo_volo = 18 aprile [[1929]]
|Divisione amm grado 1=Veneto
|Data_entrata_in_servizio =
|Divisione amm grado 2=Padova
|Data_ritiro_dal_servizio =
|Amministratore locale=Dario Luigi Tardivo
|Utilizzatore_principale = {{bandiera|POL}} [[Polskie Linie Lotnicze LOT|LOT]]
|Partito=[[Lega Nord|Lega]]
|Altri_utilizzatori =
|Data elezione=27-5-2019
|Esemplari = 1
|Data istituzione=
|Costo_unitario =
|Altitudine=28
|Sviluppato_dal = [[Lublin R-VIII]]
|Abitanti=5762
|Altre_varianti =
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 aprile 2017.
|Tavole_prospettiche =
|Aggiornamento abitanti=30-4-2017
|Lunghezza = 17,00 [[metro|m]]
|Sottodivisioni=Busiago, [[Marsango]]<br>Località: Busiago Vecchio, Casere, Capitelvecchio
|Apertura_alare = 12,1 m
|Divisioni confinanti=[[Curtarolo]], [[Piazzola sul Brenta]], [[San Giorgio delle Pertiche]], [[San Giorgio in Bosco]], [[Santa Giustina in Colle]], [[Villa del Conte]]
|Larghezza =
|Zona sismica=3
|Diametro_fusoliera =
|Gradi giorno=
|Freccia_alare =
|Diffusività=
|Altezza = 4,5 m
|Nome abitanti=camposammartinari o camposammartinesi
|Superficie_alare = 76,0 [[metro quadro|m²]]<ref>Andrzej Glass, ''Polskie konstrukcje lotnicze 1893-1939'', Wydawnictwo Komunikacji i Łączności, Warszawa 1977.</ref>
|Patrono=
|Carico_alare =
|Festivo=
|Efficienza =
|PIL=
|Allungamento_alare =
|PIL procapite=
|Corda_alare =
|Mappa=Map of comune of Campo San Martino (province of Padua, region Veneto, Italy).svg
|Peso_a_vuoto = 1&nbsp;814 [[chilogrammo|kg]]
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Campo San Martino all'interno della provincia di Padova
|Peso_carico =
|Peso_max_al_decollo = 3&nbsp;100 kg
|Passeggeri = 6
|Capacità =
|Capacità_combustibile =
|Motore = un [[motore radiale|radiale]] [[Gnome-Rhône 9A Jupiter]]
|Potenza = 480 [[Cavallo vapore britannico|hp]] (353 [[chilowatt|kW]])
|Spinta =
|Velocità_max = 175 [[chilometro orario|km/h]]
|VNE =
|Velocità_crociera = 145 km/h
|Velocità_salita = 3,5 m/s
|Decollo = 100 m
|Atterraggio =
|Autonomia = 700 km
|Raggio_azione =
|Tangenza = 4&nbsp;000 m
|Mitragliatrici =
|Cannoni =
|Bombe =
|Missili =
|Piloni =
|Impieghi_sperimentali =
|Record =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref = i dati sono estratti da dati estratti da ''Polish Aircraft 1893-1939''<ref name=C1p281>{{Cita|Cynk 1971|p. 281|Cynk1971}}.</ref>
}}
Il '''Lublin R-IX''' fu un monomotore [[aereo di linea|di linea]] [[biplano]], sviluppato dall'[[azienda aeronautica]] [[Polonia|polacca]] [[Plage i Laśkiewicz|E. Plage i T. Laśkiewicz]] nei tardi [[anni 1920|anni venti]], e rimasto allo stadio di [[prototipo]].
 
== Storia del progetto ==
'''Campo San Martino''' (''Canpo San Martin'' in [[lingua veneta|veneto]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:5762}} abitanti della [[provincia di Padova]] in [[Veneto]].
Nell'estate del [[1926]]<ref name=C1p280>{{Cita|Cynk 1971|p.280|Cynk1971}}.</ref> il governo del generale [[Józef Piłsudski]] decise di procedere alla nazionalizzazione del servizio di trasporto aereo civile, con la conseguente messa in servizio di nuovi tipi di velivoli. Il responsabile dell'ufficio tecnico della ditta E. Plage i T. Laśkiewicz di [[Lublino]],<ref name=C1p278/> [[ingegnere]] [[Jerzy Rudlicki]],<ref name=M3p123>{{Cita|Morgała 2003|p.123|Morgała2003}}.</ref> coadiuvato da [[Jerzy Dąbrowski]], decise di realizzare il progetto di un nuovo velivolo, designato Lublin R-IX, derivato da quello del [[bombardiere]] leggero ed [[aereo da ricognizione]] [[Lublin R-VIII]]<ref name=C1p278>{{Cita|Cynk 1971|p.278|Cynk1971}}.</ref> allora in fase di sviluppo.<ref name=C1p280/> Gli studi preliminari iniziarono nell'inverno tra il [[1927]] e il [[1928]], e prevedevano una diversa struttura della fusoliera, capace di accogliere sei persone. La motorizzazione iniziale era affidata ad un nuovo motore in linea Lorraine-Dietrich<ref name=C1p280/> a 12 cilindri a W, raffreddato ad acqua, erogante 550&nbsp;hp, prodotto su licenza in [[Polonia]] presso gli stabilimenti Skoda.<ref name=C1p280/>
 
Nel corso del 1927 il Ministero dei Trasporti emise un requisito per un nuovo velivolo da trasporto passeggeri, cui risposero le ditte [[Państwowe Zakłady Lotnicze]] (PZL),<ref name=C1p280/> [[Podlaska Wytwórnia Samolotów]] (PWS)<ref name=C1p280/> e [[Wielkopolska Wytwórnia Samolotów|Samolot]].<ref name=C1pVIII>{{Cita|Cynk 1971|p.VIII|Cynk1971}}.</ref> Nessuno di questi tre progetti ricevette ordini di produzione, in quanto ritenuti insoddisfacenti dalle autorità. Nel 1928 il Ministero dei Trasporti, deciso a far adottare dalla neocostituita [[compagnia aerea di bandiera]] [[Polskie Linie Lotnicze LOT|LOT]]<ref>Fondata ufficialmente il 1º gennaio 1929, ma in realtà costituita qualche tempo prima.</ref> un aereo di produzione nazionale, emise un ulteriore requisito. In risposta furono presentati sei progetti: i PZL T 200, PZL T 400, PZL T 600, PZL "Y", Lublin R-IX, [[PWS 20|PWS 20T]] e [[Samolot M.N.2]].<ref name=C1p436>{{Cita|Cynk 1971|p.436|Cynk1971}}.</ref> Dopo le prime valutazioni il Ministero, in accordo con la LOT che fungeva da principale sponsor, decise di autorizzare la costruzione dei prototipi dei due migliori progetti presentati, il Lublin R-IX<ref>Per la realizzazione del velivolo la compagnia erogò, verso la metà del 1928, la somma di 50.000 [[zloty]] a titolo di sussidio.</ref> e il [[PWS-20]]. La decisione finale venne presa nel dicembre dello stesso anno, e il prototipo dell'R-IX, dotato di un propulsore radiale [[Gnome-Rhône 9A Jupiter]] da 480&nbsp;hp,<ref name=C1p280/> volò per la prima volta il 18 aprile [[1929]].<ref name=C1p280/> Nel giugno dello stesso anno fu presentato alla 10ª National Universal Exibition di [[Poznań]].<ref name=C1p281/>
==Stemma==
[[File:Campo San Martino-Stemma.png|sinistra|miniatura|167x167px|Stemma di Campo San Martino]]
''<nowiki>''d'argento alla banda ondata d'azzurro attraversata dalla ruota di molino, dentata di otto, d'</nowiki>oro, e accompagnata nel cantone sinistro del capo dalla spiga di grano, fogliata in due, posta in palo, al naturale, Ornamenti esteriori del comune"''
 
== Tecnica ==
descrizione dello stemma del comune di Campo San Martino come risulta nel Decreto del Presidente della Repubblica del 26 gennaio [[1987]].
Il Lublin R-IX era un biplano, di costruzione mista in legno e metallo.<ref name=C1p285>{{Cita|Cynk 1971|p.285|Cynk1971}}.</ref> La [[fusoliera]], costruita in tubi d'[[acciaio]], aveva [[sezione (geometria descrittiva)|sezione]] rettangolare,<ref name=C1p285/> La zona anteriore era rivestita in [[duralluminio]], mentre il resto in [[compensato]] e [[tela]]. La parte terminale della fusoliera era realizzata in legno rivestito di [[compensato]].<ref name=C1p285/> L'[[impennaggio]] di coda era del tipo classico mono[[deriva (aeronautica)|deriva]], dotato di [[Piano orizzontale (aeronautica)|piani orizzontali]] [[asta di controvento|controventati]], rivestiti in compensato, mentre il [[Timone (aeronautica)|timone]] era rivestito in tela. La [[ala (aeronautica)|configurazione alare]] era [[Biplano#Sesquiplano|biplano-sesquiplana]], ovvero con ala superiore di maggior [[apertura alare|apertura]] dell'inferiore, realizzate con struttura mista e ricoperte in tela.<ref name=C1p285/> Le due ali, rivestite in tela e compensato, erano collegate tra loro con una coppia di montanti, rinforzati da cavi d'[[acciaio]], la superiore montata alta a parasole e l'inferiore bassa sulla fusoliera.<ref name=C1p285/>
 
Il [[carrello d'atterraggio]] era un triciclo classico a V,<ref name=M3p123/> fisso, dotato anteriormente di gambe di forza<ref name=M3p123/> [[ammortizzatore|ammortizzate]]<ref>Il velivolo disponeva di ammortizzatori oleopneumatici Aerol.</ref> ed integrato posteriormente da un [[pàttino d'atterraggio|pattino d'appoggio]].
Nello stemma è rappresentato:
* Il fiume [[Brenta]], che attraversa il paese,
* una spina di grano,
* un timone a otto braccia.
 
Biposto,<ref name=C1p281/> dotato di due [[cabina di pilotaggio|abitacoli]] in tandem,<ref name=M3p124>{{Cita|Morgała 2003|p.124|Morgała2003}}.</ref> l'anteriore destinato al [[aviatore|pilota]] era dotato di parabrezza. La cabina passeggeri posta della fusoliera in posizione centrale, direttamente sotto gli abitacoli di pilotaggio, ospitava all'interno sei persone, ed era riscaldata e ventilata.<ref name=C1p281/> L'accesso avveniva tramite un portello posizionato sul lato sinistro della fusoliera.
== Geografia fisica ==
Il comune è situato lungo le rive del [[Brenta (fiume)|fiume Brenta]], che qui forma un'ansa, dividendo così il territorio in due parti. Queste ultime sono unite da un ponte che, proseguendo verso ovest nella ''Strada Provinciale 10'', collega il paese al comune limitrofo di [[Piazzola sul Brenta]]. Confina a nord con il comune di [[San Giorgio in Bosco]], a nord-est con [[Villa del Conte]], a sud-est con [[San Giorgio delle Pertiche]] e a sud con [[Curtarolo]], infine ad ovest con [[Piazzola sul Brenta]].
 
La propulsione era affidata ad un [[motore aeronautico|motore]] [[Gnome-Rhône 9A Jupiter]], a 9 [[cilindro (meccanica)|cilindri]] [[motore radiale|radiali]], raffreddati [[raffreddamento ad aria|ad aria]], erogante la [[potenza (fisica)|potenza]] di 480 [[cavallo vapore britannico|hp]] (353 [[chilowatt|kW]]) ed azionante un'[[elica]] bipala lignea.<ref name=C1p281/>
È facilmente raggiungibile da [[Padova]] mediante la [[Strada statale 47 della Valsugana|SS47 Valsugana]], oppure tramite la ''Strada Provinciale 12'' (in direzione nord-sud), mentre è la ''Strada Provinciale 10'' che attraversa il suo centro lungo l'asse est-ovest (in direzione [[Venezia]]-[[Vicenza]]).
 
== Impiego operativo ==
Il comune è attraversato da molte piste ciclabili tra le quali, la più popolare denominata Pista ciclabile Treviso-Ostiglia, attraversa tutto il territorio comunale. Attualmente è in costruzione una passerella ciclabile sopra il fiume Brenta, con la quale sarà garantita la continuità stradale della ciclabile stessa con il vicino comune di Piazzola sul Brenta.
Dopo l'esposizione a Poznań l'aereo venne consegnato alla compagnia aerea LOT, ma i collaudi operativi non diedero buon esito. L'azienda lo trovò inferiore ai [[Fokker F.VII|Fokker F.VIIA/1m]] e [[Junkers F 13]] che già operavano per la compagnia, richiedendo molta più manutenzione dei modelli precedentemente citati. Inoltre un rapporto governativo, pubblicato nel dicembre 1928,<ref name=C1p281/> stabiliva che la formula biplana, applicata ad un aereo da trasporto civile fosse ormai da ritenersi superata.
 
Il velivolo fu usato brevemente per attività sperimentali, circa due anni, e quindi accantonato in un [[hangar]]<ref name=C1p281/> della compagnia sull'aeroporto di Poznań, per essere successivamente demolito.<ref name=C1p281/>
== Storia ==
=== [[Storia antica|Età antica]] e romana ===
Nel territorio di Campo San Martino non ci sono ritrovamenti importanti che ci indicano la presenza certa e stabile dell'uomo in età precedente a quella [[Età romana|romana]]. Possiamo solo immaginare che un tempo questi luoghi erano attraversati da corsi d'acqua e coperti da boschi utilizzati per la [[caccia]], la pesca, il pascolo o la raccolta di legname. Tracce di occupazione del suolo in età [[Veneti|paleoveneta]] potrebbero essere individuate con il ritrovamento, occasionale, di resti di piroghe monossili segnalati nel [[Brenta]] tra Campo San Martino e [[Piazzola sul Brenta]] ma la loro presenza non acquista nessuna prova dell'insediamento umano. Durante l'età romana nel territorio di Campo San Martino vennero costruiti strade, ponti e villaggi. Una tappa fondamentale del processo di inserimento dell'amministrazione romana fu la concessione, nel 89 a.C., dello [[Diritto latino|ius latino]] (cioè del diritto latino, il livello tra la piena cittadinanza romana e lo stato di non cittadino) attribuito dalla [[Lex Pompeia de Transpadanis|Lex Pompeia]], cui seguì, successivamente, la Lex Iulia promulgata nel corso del decennio apertosi nel 49 a.C. o forse più tardi nell'età di [[Augusto]]. Quello che faceva ricco e grande il territorio di Padova, per la sua favorevole posizione geografica e per la fitta rete stradale e fluviale, era il commercio di lana. I romani attribuirono particolare importanza alla realizzazione di una capillare rete stradale che aveva la particolarità di snodarsi in linea retta, per quanto era possibile, e ciò per collegare più velocemente le varie parti dell'impero. Queste vie consolari costituirono un importante strumento per la conquista e il consolidamento politico che in seguito acquistò anche una valenza economica e commerciale per lo sfruttamento del territorio e divennero decisive per il processo di unificazione sociale e culturale. Una di queste importanti vie correva alcuni chilometri a nord di Campo San Martino ed era la [[via Postumia]]. Questa strada consolare, costruita nel 148 a.C., attraversava tutta la Pianura Padana collegando [[Genova]] ad [[Aquileia]].
 
=== [[Medioevo]]Utilizzatori ===
;{{POL}}
Mancano quasi completamente le fonti scritte relative al primo millennio. Sappiamo che, durante le [[invasioni barbariche]] che corrispondono alla fine dell'[[Impero romano d'Occidente|Impero Romano d'Occidente]], le campagne di Campo San Martino vennero occupate da queste popolazioni provenienti dall'Europa dell'Est costringendo i cittadini ad abbandonare le proprie terre per rifugiarsi in luoghi fortificati. Particolari conseguenze ebbe nel territorio l'invasione dei [[Longobardi]], guidati da [[Agilulfo]], che nel [[601]] assaltarono il territorio di Padova. Iniziò così un fenomeno di emigrazione della popolazione verso le isole della [[Laguna di Venezia|laguna veneta]]. Il Regno Longobardo governò per due secoli il territorio di Padova lasciando traccia nelle numerose cappelle che una volta divenuti cristiani, i longobardi dedicarono a [[San Giorgio]] e a [[Arcangelo Michele|San Michele]], loro patroni. Sarà [[Carlo Magno]] a porre fine alla dominazione longobarda nel [[774]]. Prima dell'anno mille, nel territorio di Campo San Martino, vi era una società feudale quindi con i grandi feudatari o vassalli, valvassori, i valvassini, i servi della gleba, gli schiavi; era presente una economia arretrata, basata sul latifondo, ma tra l'XI e il XIII secolo si assistette ad una generale rinascita nelle campagne padovane e di Campo San Martino. Avvennero attività di disboscamenti, bonifiche, messa in coltura di campi e nuove attività commerciali e produttive. Vengono, inoltre, menzionati per la prima volta molti comuni padovani come ad esempio Piazzola sul Brenta, [[San Giorgio in Bosco]] e Campo San Martino. Il primo documento in cui viene menzionato Campo San Martino risale al 18 giugno 1130 quando il vescovo di Padova, [[Bellino di Padova|Bellino]], concede alcuni terreni in feudo a Gualperto e Palma e ai figli Stenione e Algarda.
*[[Polskie Linie Lotnicze LOT|LOT]]
 
=== Dominazione veneziana ===
Nel [[1405]] il territorio di Campo San Martino entra a far parte della potente Venezia. La Serenissima divise il territorio in dodici provincie a loro volta suddivise in podesterie e Campo San Martino, Marsango e Busiago entrano a far parte della podesteria di [[Cittadella (Italia)|Cittadella]]. La parrocchia di Busiago si troverà ad avere giurisdizione in due podesterie perché Busiago Vecchio e Busiago del [[Piovego]] facevano parte della podesteria di [[Camposampiero]]. Le podesterie erano governate dal Rettore insieme al Podetà che amministrava la giustizia e curava i lavori pubblici e dal Capitano che si occupava dell'esercito. La podesterie erano suddivise in ''ville'', piccoli comuni con a capo un degan assistito dagli uomini di cumun, una specie di consiglio comunale. Sia i degan che i comun erano eletti dai capi famiglia e il comune non aveva una propria sede ma le riunioni si tenevano i chiesa. Tutta l'organizzazione era controllata dagli Inquisitori di Terraferma che verificavano e riferivano al Senato. In questo periodo assistiamo al consolidamento di due grandi famiglie: gli Obozzi a Campo San Martino e i Mussato a Busiago. Marsango fu influenzato dalla presenza del Monastero di Sant'Andrea di [[Curtarolo]]. La maggior parte delle famiglie viveva in case di paglia su piccoli e piccolissimi appezzamenti di terreno che raramente superavano l'estensione del campo. Esosità dei contratti agrari, pressione fiscale e continue distruzioni degli eserciti in guerra quasi li rappresentano una realtà immobile per secoli, depositaria di sentimenti e memorie, mentalità, credenze, modi di vita che si trasmettevano intatte di generazione in generazione. I contadini, oltre a dedicarsi al pascolo o alle coltivazioni, potevano pescare, raccogliere legna, cacciare.
 
=== [[Prima guerra mondiale]] ===
Il 21 giugno del [[1915]] l'Italia entra in guerra contro l'[[Austria]]. Ma in Europa la guerra era già iniziata nel luglio del [[1914]] e aveva coinvolto gradualmente quasi tutte le nazioni. All'inizio del 1915 gli abitanti del comune di Campo San Martino si trovavano in gravi difficoltà economiche e non riuscivano a comperare neppure i generi alimentari di prima necessità, soprattutto il [[mais]] necessario per la [[polenta]], cibo primario per i contadini dell'epoca. I richiami diventarono sempre più frequenti e nel [[1917]] ci sono quattro consiglieri comunali sotto le armi e successivamente anche il segretario comunale Dante Mengacci e l'amministrazione si trova in grande difficoltà ad espletare le pratiche della gestione della guerra ma riesce a sostituire il segretario durante la sua assenza l'anziano Domenico Ferrari, sindaco di Campo San Martino ed ex segretario in pensione che nel [[1918]] verrà affiancato dal parroco don Gaetano Angeli. Nei primi due anni e mezzo la vita in paese scorre in maniera abbastanza normale. Il fronte è abbastanza lontano e i cittadini non sono coinvolti in maniera diretta nei combattimenti. Nell'aria, un giorno si sente un rombo di cannone e alla sera i bambini si adunano negli spazi aperti per vedere sul [[Monte Grappa]] quelli che a loro sembravano fuochi d'artificio: si tratta delle vampe delle cannonate che i due eserciti contrapposti, italiano e austriaco, si scambiavano nell'imminenza degli attacchi. Tutto cambia nel 1917, in seguito alla rotta di [[Battaglia di Caporetto (storiografia)|Caporetto]]. L'esercito italiano arretra all'avanzata inarrestabile dell'esercito austriaco e Campo San Martino viene occupato dai militari italiani; le scuole e il lazzaretto comunale in Via Bottazin diventano alloggi per le truppe e le case private ospitano i militari: le stanze libere ospitano gli ufficiali mentre i fienili diventano dormitori per le truppe. Arrivano anche truppe [[francesi]] e [[inglesi]]. Gli inglesi costruiscono un accampamento a Marsango nel territorio della famiglia Bellotto.
Nel maggio 1918 arriva il II Gruppo (poi [[2º Gruppo volo]]) che resta fino a luglio.
Vengono inoltre aperti aeroporti militari: uno a Piazzola sul Brenta in Villa Camerini e uno a Busiago, nella risaia di Villa Busetto. Nel novembre del 1918 la guerra finì con l'armistizio e l'Italia uscì vittoriosa.
 
=== [[Seconda guerra mondiale]] ===
Durante il ventennio fascista venne abolita l'amministrazione eletta dai cittadini attraverso libere votazioni ma le città erano governate da un [[podestà (fascismo)|podestà]], nominato dal prefetto . A Campo San Martino i podestà furono due: Odino Rizzardi, studente universitario in farmacia e Antonio Ferrari, figlio di ex sindaco e ex segretario comunale Domenico Ferrari. II 10 giugno [[1940]] l'[[Storia dell'Italia fascista|Italia fascista]], alleata con la [[Germania nazista|Germania Nazista]] e con il [[Impero giapponese|Giappone Imperiale]], dichiarò guerra al [[Regno Unito]] e alla [[Francia]]. Campo San Martino aveva avuto dei soldati impegnati nella conquista della [[Libia]], [[Somalia]], [[Etiopia]] e [[Albania]] e nella [[guerra civile spagnola]]. Molti vennero richiamati in Italia per rinforzare l'esercito. Il primo caduto di Campo San Martino fu Angelo Tonin del 50º battaglione fanteria. Ne seguirono molti altri: tra morti e dispersi furono 38, di cui 9 morirono nei Balcani contro i [[Partigiani jugoslavi|partigiani Jugoslavi]] o contro i [[Nazionalsocialismo|Tedeschi]]; altri 7 perirono in [[Russia]] e 11 nei lager Tedeschi; i rimanenti furono dispersi. La condizione economica degli abitanti di Campo San Martino era disperata.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Campo San Martino}}
 
==Cultura==
La chiesa parrocchiale è dedicata a [[San Lorenzo]] e a [[San Martino di Tours|San Martino di Tours Vescovo]], santo patrono, festeggiato l'11 novembre, dal quale deriva l'origine [[toponomastica]] del paese stesso. A San Lorenzo è invece dedicata la tipica sagra paesana fissata il 10 agosto di ogni anno.
 
Altra festa ricorrente, da pochi anni introdotta nel calendario degli appuntamenti della comunità parrocchiale, è ''La Fiera del Divin Crocifisso.''
 
==Geografia antropica==
===Frazioni===
Comprende le frazioni di: ''Marsango'' e di ''Busiago'', a sua volta suddiviso in ''Busiago Nuovo'' e ''Busiago Vecchio'', quest'ultimo comprendente anche la località delle ''Casere''.
 
== Amministrazione ==
{| class="wikitable sortable"
! colspan="2" |Periodo
!Primo
Cittadino
|-
|1866
|1916
|Breda Luigi Felice
|-
|1916
|19..
|Breda Ernesto<ref>Gobbini Mauro -Dizionario Biografico degli Italiani -1972</ref>
|-
|...
|...
|...
|-
|1946
|1956
|Tonellato Giovanni
|-
|1956
|1960
|Ferrari Antonio
|-
|1960
|1964
|Zemella Secondo
|-
|1964
|1970
|Finco Luigi
|-
|1970
|1980
|Zemella Celsio
|-
|1980
|1985
|Marangoni Mariano
|-
|1985
|1990
|Trento Bruno
|-
|1990
|1995
|Benardi Luigi
|-
|1995
|2004
|Vanzo Antonio
|-
|2004
|2009
|Bernardi Luigi
|-
|2009
|2019
|Tonin Paolo
|-
|2019
|in carica
|Dario Luigi Tardivo
|}
 
==Sport==
La principale società sportiva del comune è l'ASD Union Campo San Martino, la quale promuove il gioco del calcio dalla prima squadra fino a tutte le categorie del settore giovanile a livello regionale. Conta nella stagione 2010/2011 ben 264 atleti divisi in 14 squadre. Attualmente milita nel campionato regionale veneto di Prima Categoria. Nell'organigramma tecnico figurano [[Giancarlo Pasinato]], come allenatore delle categorie giovanili e maestro della tecnica nella scuola calcio della società, ex giocatore professionista di {{Calcio Ascoli|N}}, [[Football Club Internazionale Milano|Inter]] e [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale Maggiore]] degli anni '70 e '80, ed [[Eugenio Sgarbossa]], allenatore della prima squadra, ex di [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] e {{Calcio Reggiana|N}} con 61 presenze nel campionato di [[serie A]].
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro|cognome=Cynk|nome=Jerzy Bogdan||titolo=Polish Aicraft 1893-1939|editore=Putnam & Company|città=Londra|anno=1971|pagine=pp.75-78|lingua=inglese|ISBN=0-370-00085-4|cid=Cynk1971}}
* Renato Martinello e Francesco Mazzonetto, ''Campo San Martino: Storia e attualità di un Comune del Brenta'', 2009.
*{{cita libro|cognome=Glass|nome=Andrzej|titolo=Polskie konstrukcje lotnicze 1893-1939|editore=WKiŁ|città=Warszawa|anno=1977|lingua=polacco|cid=Glass1977}}
 
*{{cita libro|cognome=Glass|nome=Andrzej|titolo=Polskie konstrukcje lotnicze do 1939. [T. 1]|editore= STRATUS|città=Sandomierz|anno=2004|lingua=polacco|cid=Glass12004}}
== Voci correlate ==
*{{cita libro|cognome=Morgała|nome=Andrzej|titolo=Samoloty wojskowe w Polsce: 1924-1939 [T. 2]|editore=Wydawnictwo "Bellona"|città=Warszawa|anno=2003|lingua=polacco|ISBN=83-11-09319-9|cid=Morgała2003}}
*[[Campo di aviazione di Busiago]]
*{{cita libro|cognome=Szewczyk|nome=Witold|titolo=Samoloty na których walczyli Polacy|editore=Wydawnictwa Komunikacji i Łączności|città=Warszawa|anno=1988|lingua=polacco|ISBN=83-206-0738-8|cid=Szewczyk1988}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|url=http://www.tnn.pl/pm,803.html|titolo=Samolot Lublin R-IX|accesso=24 ottobre 2013|lingua=pl|editore=http://www.tnn.pl/|sito=Ośrodek Brama Grodzka - Teatr NN - Lublin|data=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029203338/http://www.tnn.pl/pm,803.html|dataarchivio=29 ottobre 2013|urlmorto=sì}}
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|autore=Krzysztof Luto|url=http://www.samolotypolskie.pl/samoloty/1684/126/Lublin-R-IX2|titolo=Lublin R-IX, 1929|accesso=24 ottobre 2013|lingua=pl|editore=http://www.samolotypolskie.pl/|sito=samolotypolskie.pl - Samoloty w Lotnictwie Polskim|data=}}
 
*{{cita web|url=http://www.airwar.ru/enc/cw1/lublinr9.html|titolo=Lublin IX|accesso=24 ottobre 2013|lingua=ru|editore=http://www.airwar.ru|sito=Уголок неба|data=}}
{{Comuni della provincia di Padova}}
 
{{Portale|PadovaLublin aerei}}
{{Portale|Aviazione|trasporti}}
 
[[Categoria:CampoAerei San Martino|civili polacchi]]