Edilizia rurale e Lev Tolstoj: differenze tra le pagine

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{{Nota disambigua}}
{{Controlcopy||architettura|giugno 2010}}
{{Nota disambigua||Tolstoj (disambigua)|Tolstoj}}
{{F|edilizia|giugno 2010}}
{{Bio
Con '''edilizia rurale''' s'intendono tutte le strutture necessarie allo svolgimento di una [[attività aziendale]] con indirizzo [[agricoltura|agricolo]]. Tali strutture comprendono principalmente: l'abitazione rurale; i ricoveri per gli animali di [[allevamento]]; i locali per la lavorazione e trasformazione dei prodotti; i locali per la conservazione di prodotti, macchine e attrezzature.
|Nome = Lev Nikolàevič
|Cognome = Tolstòj
|PostCognomeVirgola = {{russo|Лев Николаевич Толстой}}, {{IPA|[ˈlʲɛf nʲɪkɐˈɫaɪvʲɪtɕ tɐɫˈstoj]}} {{Link audio|Ru-Lev Nikolayevich Tolstoy.ogg|<small>ascolta</small>}}, in [[Lingua italiana|italiano]] anche noto come '''Leone Tolstoi'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Jàsnaja Poljana
|GiornoMeseNascita = 9 settembre
|AnnoNascita = 1828
|NoteNascita = <ref>28 agosto del [[calendario giuliano]], il 9 settembre di [[calendario gregoriano|quello gregoriano]].</ref>
|LuogoMorte = Astàpovo
|LuogoMorteLink =Lev Tolstoj (località)
|GiornoMeseMorte = 20 novembre
|AnnoMorte = 1910
|NoteMorte = <ref>7 novembre del calendario giuliano, il 20 novembre di quello gregoriano.</ref>
|Epoca = 1800
|Attività = scrittore
|Attività2 = filosofo
|Attività3 = educatore
|AttivitàAltre = e [[attivismo politico|attivista sociale]]
|Nazionalità = russo
|Immagine = L.N.Tolstoy Prokudin-Gorsky.jpg
|Didascalia = Lev Tolstoj nella sua tenuta di [[Jasnaja Poljana]], in una foto di [[Sergej Michajlovič Prokudin-Gorskij]] (maggio [[1908]]). È l'unica foto a colori di Tolstoj.<ref>{{cita|A. Cavallari|}} L'informazione è riportata nella prima pagina della galleria delle immagini.</ref>
}}
[[File:Leo Tolstoy signature.svg|miniatura|destra|Firma]]
 
Divenuto celebre in patria grazie a una serie di racconti giovanili sulla realtà della guerra, il nome di Tolstoj acquisì presto risonanza mondiale per il successo dei romanzi ''[[Guerra e pace]]'' e ''[[Anna Karenina]]'', a cui seguirono altre sue opere narrative sempre più rivolte all'[[introspezione]] dei personaggi e alla riflessione [[morale]]. La fama di Tolstoj è legata anche al suo pensiero pedagogico, filosofico e religioso, da lui espresso in numerosi saggi e lettere che ispirarono, in particolare, la condotta [[nonviolenza|non-violenta]] dei [[tolstoismo|tolstoiani]] e del [[Mahatma Gandhi]].
L'abitazione rurale è il manufatto più importante che merita di essere [[progettazione|progettato]] nel rispetto dei seguenti parametri: [[urbanistica|urbanistici]], utilizzando gli indici previsti dal [[piano regolatore]]; igienici, considerando l'eventuale presenza di altri manufatti con destinazione nociva; di uso, tenendo conto che le abitazioni rurali devono essere protette dall'[[umidità]] e contemporaneamente necessitano di un rapporto diretto con gli spazi agricoli. L'abitazione, realizzata con le tecnologie costruttive delle abitazioni urbane, non deve essere posta [[sottovento]] poiché questa condizione potrebbe esporre la stessa ad effetti dannosi per la salubrità.
 
== Biografia ==
I ricoveri per gli animali comprendono: [[stalla]] per i [[bovini]], [[porcile|porcilaia]], [[ovile]], [[pollaio]] e [[conigliera]]. La stalla merita particolare attenzione nell'uso delle tecnologie costruttive, sia per la realizzazione delle strutture che per i materiali di finitura che devono garantire la facile pulizia ed igienità. Le stalle inoltre devono essere progettate secondo la tecnologia di allevamento, poiché necessitano di differenti spazi e diversa distribuzione a secondo del tipo di impianto zootecnico che si intende realizzare. L'impianto più complesso da progettare è quello relativo all'allevamento di bovini di carne.
La vita di Tolstoj fu lunga e tragica, dominata da una profonda tensione. Tolstoj ebbe un'incessante, tormentosa evoluzione interiore, lottò con se stesso e con il mondo, e questa lotta, talora impetuosa, alimentò senza sosta l'impulso creativo. Perciò lo studio della sua vita, come ha scritto [[Igor Sibaldi]], richiede impegno e fatica:
{{Citazione|Lo sforzo lo richiede, e notevole, la biografia tolstoiana: per non smarrirsi tra le sue fasi, tanto radicalmente diverse l'una dall'altra, contraddittorie, e tanto intense tutte, mai «minori» – giacché in ciascuna di esse Tolstoj metteva immancabilmente tutto sé stesso [...]<ref>{{cita|I. Sibaldi|p. XI}}.</ref>}}
 
Una traccia per accostarsi alla sua vita la offrì Tolstoj stesso, quando scrisse, negli ultimi anni, che essa poteva essere divisa in quattro periodi fondamentali:
I locali per la lavorazione e trasformazione dei prodotti comprendono: [[palmento]], [[frantoio]] e [[caseificio]]. I locali per la conservazione di prodotti e attrezzature comprendono: [[fienile]], [[cantina]], rimessa per macchine e attrezzature agricole.
{{Citazione|[...] quel primo tempo poetico, meraviglioso, innocente, radioso dell'infanzia fino ai quattordici anni. Poi quei venti anni orribili di grossolana depravazione al servizio dell'orgoglio, della vanità e soprattutto del vizio. Il terzo periodo, di diciotto anni, va dal matrimonio fino alla mia rinascita spirituale: il mondo potrebbe anche qualificarlo come morale, perché in quei diciotto anni ho condotto una vita familiare onesta e regolata, senza cedere a nessuno dei vizi che l'opinione pubblica condanna. Tutti i miei interessi però erano limitati alle preoccupazioni egoistiche per la mia famiglia, il benessere, il successo letterario e tutte le soddisfazioni personali. Infine il quarto periodo è quello che sto vivendo adesso, dopo la mia rigenerazione morale [...]<ref name=citazioni/>}}
 
=== Infanzia ===
Altri manufatti edilizi presenti nell'azienda possono essere: [[pozzo]] per la captazione delle acque e pozzo nero per la raccolta delle acque di scarico. Queste strutture devono essere disposte in modo che la presenza di esse non possa determinare danni all'abitazione. Il pozzo per l'approvvigionamento deve essere realizzato in un luogo dove la [[falda acquifera]] non può subire inquinamento. Il pozzo per la raccolta delle acque di scarico di uso umano ed animale deve essere posto in una zona distante dall'abitazione e deve essere costituito da più vasche di [[decantazione]].
[[File:Fotothek df ps 0004025 Gärten - Parks ^ Villengärten ^ Gutshäuser - Herrenhäuser.jpg|thumb|[[Jasnaja Poljana]]]]
Lev Nikolaevič Tolstoj nasce il 9 settembre [[1828]] nella tenuta [[Jasnaja Poljana]] nel [[Ščëkinskij rajon|distretto di Ščëkino]] ([[governatorato di Tula]]). I genitori sono d'antica nobiltà: la madre, di cinque anni maggiore del marito, è la principessa [[Marija Nikolaevna Volkonskaja|Marja Nikolàevna Volkonskaja]] (Jasnaja Poljana era la sua dote di matrimonio), mentre il padre Nikolàj Il'ìč è discendente di [[Pëtr Andreevič Tolstoj]], che aveva ottenuto il titolo di [[conte]] da [[Pietro I di Russia|Pietro il Grande]]<ref name=Sibaldi>{{cita |I. Sibaldi|''Cronologia''}}.</ref>.
 
La madre, di cui Lev non conserverà alcun ricordo, muore quando egli ha appena due anni. Dopo qualche anno gli muore anche il padre (corse voce che l'avessero avvelenato i suoi due servi prediletti; Lev lo ricorderà come mite e indulgente<ref name=Sibaldi/>) lasciandolo precocemente orfano. Fu così allevato da alcune zie molto religiose ed educato da due precettori, un francese e un tedesco, che diventeranno poi personaggi del racconto ''Infanzia''. Scriverà di sé:
{{Citazione|Chi sono io? Uno dei quattro figli di un tenente colonnello in pensione, rimasto orfano a sette anni, allevato da donne e da estranei e che, senza aver ricevuto alcuna educazione mondana né intellettuale, a diciassette anni è entrato nel mondo<ref name=citazioni>Citato in {{cita|''I giganti''|p. 5}}.</ref>.}}
 
=== Giovinezza e prime opere ===
[[File:Lev Nikolayevich Tolstoy 1848.jpg|thumb|right|upright|Tolstoj all'età di vent'anni, nel [[1848]]]]
Nel [[1844]] si iscrive all'[[università di Kazan']] (nell'attuale [[Tatarstan]]), prima alla facoltà di [[filosofia]] (sezione di studi orientali, dove supera gli esami di arabo e turco), poi, l'anno dopo, a quella di [[giurisprudenza]], ma per via dello scarso profitto non riuscirà mai a ottenere la [[laurea]]; provvede quindi da solo alla propria istruzione, ma questa formazione da autodidatta gli provocherà spesso un senso di disagio in società<ref name=Sibaldi/>.
 
La giovinezza dello scrittore è disordinata, tempestosa: a Kazan passa le serate tra feste e spettacoli, perdendo grosse somme al [[gioco d'azzardo]] (circa dieci anni dopo, a [[Baden-Baden]], perderà ancora rovinosamente al gioco e lo salverà l'amico [[Ivan Sergeevič Turgenev|Turgenev]] concedendogli un prestito) ma intanto legge molto, soprattutto filosofi e [[Morale|moralisti]]<ref name=Sibaldi/>. Particolare influenza ha su di lui [[Jean-Jacques Rousseau]]:
{{Citazione|Rousseau e il Vangelo hanno avuto un grande e benefico influsso sulla mia vita. Rousseau non invecchia<ref>Lev Tolstoj, ''Lettera a Bernard Bouvier'' (1905), in ''Contro la caccia e il mangiar carne'', a cura di Gino Ditali, Isonomia editrice, 1994, p. 19, ISBN 88-85944-11-6.</ref>.}}
 
Non a caso, l'opera della [[Conversione (teologia cristiana)|conversione]] di Tolstoj, scritta trent'anni dopo, si intitolerà appunto – similmente all'[[Le confessioni|autobiografia rousseauiana]] – ''[[La confessione (Lev Tolstoj)|La confessione]]'' ([[1882]]). Autori come Rousseau, [[Laurence Sterne|Sterne]], [[Aleksandr Sergeevič Puškin|Puškin]], [[Nikolaj Vasil'evič Gogol'|Gogol']] insegnano allo scrittore in erba un principio fondamentale: in [[letteratura]] sono importanti soprattutto la [[Sincero|sincerità]] e la [[verità]].
 
Proprio sotto questi influssi nascono le opere letterarie di Tolstoj: nel [[1851]] avviene la prima redazione del racconto ''Infanzia'' (che uscirà sulla rivista di [[Nikolaj Alekseevič Nekrasov|Nekrasov]] ''[[Sovremennik]]'' nel [[1852]], firmato con le sole iniziali<ref name=Sibaldi/>) e la stesura di un altro racconto, incompiuto, ''Storia della giornata di ieri''. Lo scopo di quest'ultimo, secondo le parole dell'autore, era estremamente semplice e insieme complicatissimo, quasi irrealizzabile: «descrivere una giornata, con tutte le impressioni e i pensieri che la riempiono». Da questo germe si può già intravedere lo sviluppo della possente pianta: tendenza all'[[introspezione]] e alla [[Realtà|vita reale]]. Tolstoj resterà fino alla fine un incrollabile [[Realismo (filosofia)|realista]]. L'[[immaginazione]] slegata dalla realtà è quasi inesistente nei suoi libri. L'unica possibilità di utilizzare la fantasia consiste nell'elaborazione di qualche particolare, di qualche sfumatura che appartiene però a un oggetto assolutamente reale.
Anche il successivo racconto, pubblicato sempre su ''Sovremennik'', è ispirato a criteri di verità quasi [[Naturalismo (letteratura)|naturalistici]]: ''L'incursione'' ([[1853]]), che nasce dal ricordo di un'autentica scorribanda compiuta da un battaglione russo in un villaggio [[Caucaso|caucasico]].
 
=== L'esperienza della guerra ===
Tra il [[1851]] e il [[1853]] Tolstoj, seguendo il fratello maggiore Nikolaj, partecipa alla [[guerra caucasica|guerra nel Caucaso]], prima come volontario, poi come [[Ufficiale (forze armate)|ufficiale]] d'artiglieria. Nel [[1853]] scoppia la [[guerra di Crimea|guerra russo-turca]] e – dietro sua richiesta – Tolstoj viene trasferito in [[Penisola di Crimea|Crimea]], a [[Sebastopoli]], dove si combatte sul famoso quarto bastione<ref name=Sibaldi/>. Qui conduce la vita del soldato, combatte coraggiosamente, affronta rischi d'ogni sorta, osserva tutto con attenzione, guarda in faccia il pericolo, e tuttavia gli avvenimenti più tragici avvengono dentro di lui: si sente inquieto, costantemente in bilico tra la vita e la morte, ma col desiderio di dedicare la propria esistenza a nobili ideali. Nel ''[[Diari (Lev Tolstoj)|Diario]]'' del [[1854]] – anno in cui pubblica ''Adolescenza'' (''Отрочество [Otročestvo]'') – annota: «La cosa più importante per me è liberarmi dai miei difetti: la pigrizia, la mancanza di carattere, l'irascibilità». Nel marzo del [[1855]] decide finalmente riguardo al proprio destino: «La carriera militare non fa per me, e prima me ne tirerò fuori, per dedicarmi totalmente alla letteratura, tanto meglio sarà<ref>''Diario'', 11 marzo 1855, citato in {{cita|I. Sibaldi|''Cronologia''}}.</ref>».
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 300px
|titolo = Scriveranno di lui
|contenuto = «Tolstoj fu la luce più pura che abbia illuminato la nostra giovinezza in quel crepuscolo denso di ombre grevi del diciannovesimo secolo che tramontava.»<br />([[Romain Rolland]], [[Premio Nobel per la Letteratura|Nobel per la Letteratura]]<ref>Romain Rolland, citato in Gino Ditadi, ''Introduzione'', in Lev Tolstoj, ''Contro la caccia e il mangiar carne'', op. cit. , p. 8.</ref>)
 
«In quegli anni di fine secolo suscitò enorme risonanza in noi studenti la pubblicazione di scritti molto diversi fra loro: quelli di [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] e di Tolstoj [...] Lo scrittore e pensatore russo esprimeva una visione ben diversa da quella del filosofo tedesco. Tolstoj era un sostenitore della cultura etica, e la considerava la verità profonda, raggiunta attraverso lunghe riflessioni ed esperienze di vita. Leggendo i suoi racconti noi ripercorrevamo assieme a lui il cammino verso la conoscenza della vera umanità e di una spiritualità semplice e schietta.»<br />([[Albert Schweitzer]], [[Premio Nobel per la Pace|Nobel per la Pace]]<ref>Albert Schweitzer, ''Rispetto per la vita. Gli scritti più importanti nell'arco di un cinquantennio raccolti da Hans Walter Bahr'', trad. Giuliana Gandolfo, Claudiana, Torino, 1994, pp. 10-11</ref>)
 
«Quarant'anni fa, mentre attraversavo una grave crisi di scetticismo e dubbio, incappai nel libro di Tolstoj ''[[Il regno di Dio è in voi|Il regno di Dio è dentro di noi]]'', e ne fui profondamente colpito. A quel tempo credevo nella violenza. La lettura del libro mi guarì dallo scetticismo e fece di me un fermo credente nell'''[[Ahimsa|ahimsā]]''. Quello che più mi ha attratto nella vita di Tolstoj è il fatto che egli ha praticato quello che predicava e non ha considerato nessun prezzo troppo alto per la ricerca della verità. Fu l'uomo più veritiero della sua epoca. La sua vita fu una lotta costante, una serie ininterrotta di sforzi per cercare la verità e metterla in pratica quando l'aveva trovata. [...] Fu il più grande apostolo della [[non-violenza]] che l'epoca attuale abbia dato. Nessuno in Occidente, prima o dopo di lui, ha parlato e scritto della non-violenza così ampiamente e insistentemente, e con tanta penetrazione e intuito. [...] La vera ''ahimsa'' dovrebbe significare libertà assoluta dalla cattiva volontà, dall'ira, dall'odio, e un sovrabbondante amore per tutto. La vita di Tolstoj, con il suo amore grande come l'oceano, dovrebbe servire da faro e da inesauribile fonte di ispirazione, per inculcare in noi questo vero e più alto tipo di ''ahimsa''.»<br />([[Mahatma Gandhi]]<ref>Mahatma Gandhi, ''Antiche come le montagne'', ed. di Comunità, Milano 1963, pp. 234-235.</ref>)
}}
 
La [[guerra di Crimea]] – cruenta e rovinosa per l'esercito russo – lascia un solco profondo nel giovane Tolstoj e gli offre, d'altra parte, abbondante materiale per una serie di racconti: il ciclo dei tre ''[[Racconti di Sebastopoli]]'' (''Севастопольские рассказы [Sevastolpol<nowiki>'</nowiki>skie Rasskazi]'', [[1855]]) e poi ''Il taglio del bosco'' ([[1855]]), ''La tempesta di neve'' ([[1856]]) e ''[[I due ussari]]'' ([[1856]]). Ispirate alle violenze della guerra, queste opere sconvolgono la società russa per la spietata verità e l'assenza di qualsiasi forma di romanticismo guerriero o di patriottismo sentimentale. Nessuno prima di lui ha descritto la guerra in quel modo: è una voce nuova nell'[[Letteratura russa#Letteratura russa moderna|epoca d'oro della letteratura russa]]. Nel gennaio del [[1856]], [[Fëdor Dostoevskij]] scrive dalla [[Siberia]] a un corrispondente, parlando di Tolstoj: «mi piace molto, ma secondo me non scriverà molto (ma del resto, chissà, forse mi sbaglio<ref>''Lettera ad Apollon Nikolaevič Majkov'', 18 gennaio 1856, in: Fëdor Dostoevskij, ''Lettere sulla creatività'', traduzione e cura di Gianlorenzo Pacini, Feltrinelli, 1994, p. 57.</ref>)».
 
La [[censura]] esita ad autorizzare la pubblicazione dei tre ''Racconti di Sebastopoli'': cerca di vietare il secondo «per l'atteggiamento derisorio nei confronti dei nostri coraggiosi ufficiali», ma alla fine lascia correre, pur imponendo tagli e modifiche. Nel [[1856]] vengono raccolti in un unico volume con il titolo ''Racconti di Guerra''.
 
=== La sensibilità verso le miserie sociali ===
Nel [[1856]] Tolstoj assiste il fratello Dmitrij, che muore di [[tubercolosi]]. Si interessa poi per migliorare le condizioni dei contadini di Jasnaja Poljana, ma questi sono diffidenti e rifiutano le sue proposte, come accade al protagonista de ''[[La mattinata di un proprietario terriero]]'', racconto che Tolstoj pubblica in quell'anno<ref name=Sibaldi/>, e come accadrà anche al protagonista di ''[[Resurrezione (romanzo)|Resurrezione]]'', romanzo di molti anni più tardi, di ispirazione parzialmente autobiografica.
 
Si apre per Tolstoj un periodo ricco di riflessioni, con ricerche, viaggi, un crescente interesse per l'istruzione popolare e l'attività di [[giudice di pace]] nelle contese tra proprietari e contadini – proprio a cavallo dell'[[Riforme nell'Impero russo#L'abolizione della servitù della gleba|abolizione della servitù della gleba]] ([[1861]]) – che stimolano in lui lo svilupparsi di una particolare sensibilità verso le ingiustizie sociali<ref name=11-19/>.
 
Sul versante della produzione letteraria, nei nove anni che vanno dai ''Racconti di guerra'' alla prima parte della grandiosa epopea ''[[Guerra e pace]]'' ([[1865]]), lo scrittore pubblica diversi altri racconti: ''Giovinezza'' (''Юность [Junost']'', [[1857]], ultimo della trilogia comprendente ''Infanzia'' e ''Adolescenza''), ''[[Tre morti]]'' ([[1858]]), ''Al'bèrt'' ([[1858]]), ''[[Felicità familiare]]'' ([[1859]]), ''[[Idillio (Tolstoj)|Idillio]]'' ([[1861]]) e ''Polikuška'' (Поликушка, [[1863]]). Quest'ultimo riscuoterà, nel [[XX secolo]], particolare apprezzamento da parte di [[Ignazio Silone]], che scriverà:
{{Citazione|Sapevo che Tolstoj era celebrato come un grande scrittore, ma non avevo mai letto niente di lui. Cominciato a leggere, andai avanti dimenticando il tempo e l'appetito. Ero turbato e commosso. Mi colpì soprattutto la storia di Polikusc'ka, quel tragico destino di un servo deriso e disprezzato da tutti [...] Come doveva essere stato buono e coraggioso lo scrittore che aveva saputo ritrarre con tanta sincerità la sofferenza d'un servo. Quella triste lentezza del raccontare mi rivelava una compassione superiore all'ordinaria pietà dell'uomo che si commuove alle disgrazie del prossimo e ne distoglie lo sguardo per non soffrire. Di questa specie, pensavo, dev'essere la compassione divina, la compassione che non sottrae la creatura al dolore, ma non l'abbandona e l'assiste fino alla fine, anche senza mostrarsi. Mi pareva incomprensibile, anzi assurdo, di essere arrivato a conoscenza di una storia come quella soltanto per caso. Perché non veniva letta e commentata nelle scuole?<ref>Ignazio Silone, ''Polikusc'ka'', in ''[[Uscita di sicurezza (Ignazio Silone)|Uscita di sicurezza]]'', Longanesi, Milano 1979.</ref>}}
 
{{vedi anche|I cosacchi (racconto)}}
Il [[1863]] è anche l'anno di pubblicazione de ''I cosacchi'' (''Казаки [Kazaki]'') – opera ispirata ai ricordi del Caucaso e lungamente rielaborata nel corso di un decennio – in cui sono evidenti gli echi della lettura [[Jean-Jacques Rousseau|rousseauiana]] e in cui si esprime, con entusiasmo, la nostalgia per la vita a contatto con la natura, semplice e felice.
Intanto, lo scrittore viaggia per l'[[Europa]], dove ha modo di conoscere [[Pierre-Joseph Proudhon|Proudhon]], [[Aleksandr Ivanovič Herzen|Herzen]], [[Charles Dickens|Dickens]]. A sconvolgerlo sono gli abusi del potere, la miseria dei poveri, la [[pena di morte]], contro la quale – dopo aver assistito a una condanna – prende posizione:
{{Citazione|[...] ho visto a [[Parigi]] decapitare un uomo con la [[ghigliottina]], in presenza di migliaia di spettatori. Sapevo che si trattava di un pericoloso malfattore; conoscevo tutti i ragionamenti che gli uomini hanno messo per iscritto nel corso di tanti secoli per giustificare azioni di questo genere; sapevo che tutto veniva compiuto consapevolmente, razionalmente; ma nel momento in cui la testa e il corpo si separarono e caddero diedi un grido e compresi, non con la mente, non con il cuore, ma con tutto il mio essere, che quelle razionalizzazioni che avevo sentito a proposito della pena di morte erano solo funesti spropositi e che, per quanto grande possa essere il numero delle persone riunite per commettere un assassinio e qualsiasi nome esse si diano, l'assassinio è il peccato più grave del mondo, e che davanti ai miei occhi veniva compiuto proprio questo peccato<ref>Lev Tolstoj, ''[[Che fare? (Tolstoj)|Che fare?]]'', traduzione di Luisa Capo, Gabriele Mazzotta editore, Milano, 1979, pp. 18-19, ISBN 88-202-0250-6.</ref>.}}
 
Ma, non di meno, lo angoscia la vita russa, specialmente quella dei contadini. In questi anni comincia così a manifestarsi, in maniera sempre più evidente, una caratteristica fondamentale della personalità tolstoiana: l'insoddisfazione di sé stesso, della propria esistenza, della propria opera.
 
{{Vedi anche|Pedagogia di Lev Tolstoj}}
Come Olenin – l'eroe dei ''Cosacchi'', che rifiuta la società falsa e ipocrita per rifugiarsi nel Caucaso – anche Tolstoj, all'inizio degli [[anni 1860|anni sessanta]], decide di abbandonare gli impegni mondani, compresi quelli letterari, per rifugiarsi nella propria tenuta, con l'intento di dedicarsi – nella scuola da lui stesso fondata – all'[[educazione|istruzione]] dei bambini del villaggio.
 
=== Matrimonio e figli ===
Il 23 settembre [[1862]], dopo appena una settimana di fidanzamento, sposa la diciottenne [[Sof'ja Tolstaja|Sof'ja Andrèevna]], seconda delle tre figlie del medico di corte Bers. Lo scrittore, non volendole nascondere nulla, le fa leggere, alla vigilia delle nozze, i suoi diari intimi. La madre di Sof'ja, Ljubòv' Islàvina, era stata amica d'infanzia di Tolstoj<ref name=Sibaldi/>.
 
Avranno tredici figli, cinque dei quali morti in età precoce<ref>Per il resoconto genealogico che segue, cfr. {{cita|I. Sibaldi|p. CXXI}}.</ref>:
{| class="wikitable"
|- bgcolor=cccccc
! Nome
! Nascita
! Morte
! Note
|-
|[[Sergej L'vovič Tolstoj|Sergèj]] || [[1863]] || [[1947]] <small>(Mosca)</small> || Diventerà compositore e critico musicale con lo pseudonimo di S.Brodinskij.
|-
|[[Tat'jana L'vovna Tolstaja|Tat'jana]] || [[1864]] || [[1950]] <small>(Roma)</small> || Dirigerà il ''Museo Tolstoj'' a Mosca tra il 1923 e il 1925 e poi emigrerà in Francia e in Italia.
|-
|[[Il'ja L'vovič Tolstoj|Il'jà]] || [[1866]] || [[1933]] <small>(New York)</small> || Diventerà scrittore, attore, regista e sceneggiatore con lo pseudonimo di Il'jà Dubrovskij; emigrerà dopo la rivoluzione.
|-
|[[Lev L'vovič Tolstoj|Lev]] || [[1869]] || [[1945]] <small>(Skon)</small> || Diventerà scrittore e scultore con lo pseudonimo di L'vov; emigrerà anche lui.
|-
|[[Marija L'vovna Tolstaja|Marija]] || [[1871]] || [[1906]] ||
|-
|Pëtr || [[1872]] || [[1873]] ||
|-
|Nikolàj || [[1874]] || [[1875]] ||
|-
|Varvara || [[1875]] || <small>morta alla nascita</small> ||
|-
|Andrèj || [[1877]] || [[1916]] <small>(Pietrogrado)</small> || Combatterà come volontario in guerra e poi diventerà funzionario del governatorato di Tula.
|-
|Michaìl || [[1879]] || [[1944]] <small>(Rabat)</small> || Intraprenderà la carriera militare ed emigrerà dopo la rivoluzione.
|-
|Aleksèj || [[1881]] || [[1886]] ||
|-
|[[Aleksandra L'vovna Tolstaja|Aleksandra]] || [[1884]] || [[1979]] <small>(New York)</small> || Dirigerà delle scuole tolstojane a Jàsnaja ed emigrerà alla fine degli anni Venti.
|-
|Ivàn || [[1888]] || [[1895]] ||
|}
 
Per inciso, Tolstoj, qualche anno prima di sposarsi, nel [[1858]], si era innamorato di Aksin'ja, una contadina dalla quale aveva avuto un figlio, che egli non aveva accettato di riconoscere e che molti anni dopo lavorerà, come cocchiere, per i Tolstoj<ref>{{cita|I. Sibaldi|p. XC}}.</ref>. Sof'ja, venuta a conoscenza di questo episodio del passato del marito, fremette non poco di gelosia e scrisse: «Se potessi ucciderlo, e poi ricrearlo esattamente eguale, lo farei con piacere<ref>{{cita|P. Citati|pp. 87-88}}. La frase fu appuntata da [[Sof'ja Tolstaja]] nel proprio diario il 16 dicembre 1862.</ref>».
 
=== ''Guerra e pace'' ===
{{Vedi anche|Guerra e pace}}
Il destino di Tolstoj, dopo il matrimonio, non poteva essere quello di un tranquillo proprietario di campagna, tanto più che la vita familiare, all'inizio felice, stimolava persino i suoi istinti creativi: in sette anni portò a termine ''[[Guerra e pace]]'' (''Война и мир [Vojna i mir]'', [[1863]]-[[1869]]). La scelta di un tema storico, di fatti avvenuti cinquant'anni prima, non era un rifiuto a partecipare ai dibattiti sulle "grandi riforme", sullo scontro tra liberali e conservatori, sui primi attentati [[terrorismo|terroristici]] (o [[anarchia|anarchici]] come allora venivano chiamati), anzi era una risposta proprio a quei dibattiti, agli attacchi dei democratici contro la struttura nobiliare, alla campagna per l'emancipazione della donna.
 
Molte delle nuove idee furono accolte da Tolstoj con scetticismo. Il suo ideale era una società "buona" e patriarcale, era la [[purezza (concetto morale)|purezza]] della vita secondo natura. In ''[[Guerra e pace]]'' Tolstoj affrontò questioni fondamentali di carattere storico-filosofico, come il ruolo del popolo e dell'individuo nei grandi avvenimenti storici. Contrapponendo [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] a [[Michail Illarionovič Kutuzov|M.I.Kutuzov]], l'autore volle polemicamente dimostrare la superiorità di Kutuzov, che aveva capito lo spirito delle masse e aveva afferrato l'andamento degli eventi che vanno assecondati e non contrastati.
 
Le due linee centrali del romanzo sono indicate dal titolo stesso: la "guerra" e la "pace". Attraverso l'intrecciarsi dei due motivi nasce un'unità, una sintesi dell'estetico e dell'etico, una ''summa'' della vita russa dell'inizio del [[XIX secolo]], vista dall'interno. Due sono le date entro cui scorrono gli avvenimenti: il [[1805]], anno della prima, sfortunata campagna contro Napoleone che si chiude con la sconfitta di [[battaglia di Austerlitz|Austerlitz]], e il [[1812]], anno della gloriosa guerra in patria che vede insorgere tutto il popolo russo in difesa del territorio nazionale. E se l'ambiente sociale in cui si muovono i protagonisti è l'alta nobiltà [[Mosca (Russia)|moscovita]] e [[San Pietroburgo|pietroburghese]], il sostrato autentico verso cui tendono è il popolo, la nazione contadina, per lo più passiva, ma che nei momenti cruciali riesce a imporre la propria volontà.
 
Nel ritrarre la [[nobiltà]], Tolstoj non nasconde il proprio rifiuto, la propria intransigenza: pone da un lato il clan dei depravati Kuragin, malvagi portatori di male, di corruzione, e dall'altro i Rostov, serena immagine di una classe in declino, incapace di gestirsi economicamente ma portatrice di valori ancora accettabili. Su questo sfondo si stagliano i tre protagonisti, il cui cammino spirituale sovrasta quelli di tutti gli altri personaggi: il principe [[Andrej Bolkonskij]], fin dalle prime pagine in polemica con la società salottiera pietroburghese, è attratto dal sogno di gloria di un atto eroico (battaglia di Austerlitz), passa poi attraverso stadi di [[Scetticismo filosofico|scetticismo]] e di indifferenza per rinascere alla vita attraverso l'amore per Natasha. La sua morte è un doloroso processo di illuminazione ed elevazione spirituale, simile a quello di Ivan Il'ic.
 
Anche [[Pierre Bezuchov]] entra nel romanzo contestando le idee dei nobili vicini alla corte: ma, personaggio più sensuale di Andrej, viene inizialmente attratto dai falsi valori impersonati dai Kuragin, che lo spingono a stravizi e a un matrimonio senza amore con la bellissima [[Hélène Kuragina|Hélène]], sorella del fatuo e corrotto [[Anatole Kuragin|Anatole]]. Il desiderio di autoperfezionamento lo spinge verso la [[massoneria]], ma la maturazione profonda avviene a contatto con il popolo di soldati-contadini durante la prigionia e soprattutto attraverso l'incontro con Karataev, l'uomo giusto per eccellenza. Pierre incarna il vero, profondo tema universale del romanzo (affine in questo a Levin di ''[[Anna Karenina]]'' e a Nechljudov di ''[[Resurrezione (romanzo)|Resurrezione]]''): il tema dell'eterna ricerca, del continuo conflitto tra la realtà esterna, storica, e l'individuo che tende alla purificazione interiore.
 
[[Nataša Rostova]] è una forza della natura, simbolo vivente di una inafferrabile realtà politica, dell'"armonia del mondo" secondo Tolstoj, e in questo senso estranea ai tormenti intellettuali di Andrej. La sua spontaneità, la sua grazia, i suoi impeti infantili si maturano faticosamente attraverso l'amore e la morte di Andrej, la volgare seduzione di Anatole Kuragin, il portatore del male che tenta anche lei, e infine l'incontro amoroso con Pierre.
 
=== ''Anna Karenina'' ===
{{Vedi anche|Anna Karenina}}
[[File:Tolstoj 1873.jpg|thumb|right|upright|Tolstoj, ritratto da [[Ivan Nikolaevič Kramskoj]] nel [[1873]]]]
Il romanzo successivo, ''[[Anna Karenina]]'' (''Анна Каренина'', [[1873]]-[[1877]]), è un'opera aggressiva e polemica, che affronta gran parte dei problemi sociali di quegli anni. L'azione del romanzo si svolge in un ambiente che Tolstoj conosceva perfettamente: l'alta società della capitale. Tolstoj denuncia tutte le segrete motivazioni dei comportamenti dei personaggi, le loro ipocrisie e le loro convenzioni, e forse, quasi senza volerlo, mette sotto accusa non Anna, colpevole di aver tradito il marito, ma la società, colpevole di averla annientata.
 
La forza di Tolstoj artista si identificava con la potenza di Tolstoj moralista, il quale toglieva a chiunque l'arbitrio di giudicare, perché solo Dio può giudicare, come è detto nelle bibliche parole dell'epigrafe: «A me la vendetta, io farò ragione». ''[[Anna Karenina]]'' è l'antecedente di tutta una serie di romanzi del [[XX secolo]], costruiti secondo i principi della [[psicoanalisi]].
 
In molti punti il romanzo è [[autobiografia|autobiografico]]: nel personaggio di Levin, dedito alla conduzione delle proprie terre e alla famiglia, Tolstoj rappresenta se stesso, mentre in alcuni splendidi personaggi femminili (non in Anna) sono riconoscibili certi tratti della moglie, che peraltro aiutò Tolstoj nella stesura dell'opera, consigliandolo su come far procedere la trama.
 
=== La conversione all'etica del ''Discorso della Montagna'' ===
{{Vedi anche|Pensiero di Lev Tolstoj#Il "Discorso della montagna", cardine della sua fede}}
{{Citazione|Tolstoj non ha espresso soltanto il desiderio di fratellanza, così profondo nel popolo russo, ma il bisogno di pace di tutti noi. E ha cercato, anche per noi, una fede.|[[Enzo Biagi]]<ref>{{cita|E. Biagi|p. 50}}.</ref>}}
 
Già in ''[[Anna Karenina]]'' Tolstoj si era accostato ad alcuni tormentosi problemi connessi con la sua crisi di scrittore e con il crollo dei valori dell'alta società che fino a poco tempo prima gli erano sembrati indistruttibili. Tra la fine degli [[anni 1870|anni settanta]] e l'inizio degli [[anni 1880|anni ottanta]] si sviluppò via via in lui una profonda crisi spirituale e una conseguente conversione morale ai [[Vangelo|Vangeli]] e al [[Cristianesimo]], dapprima in obbedienza alla [[Chiesa ortodossa russa]] e successivamente (dal [[1881]], considerato da Tolstoj l'anno d'inizio della sua autentica rigenerazione interiore) in contrasto con essa: alla base del suo pensiero religioso rimarrà il Vangelo, ma epurato di ogni elemento soprannaturale, ponendo attenzione in particolare al ''[[Discorso della Montagna]]'', che diventerà il cardine del suo modo di intendere la religione cristiana.
 
Accanto alle [[Bibbia|Sacre Scritture cristiane]], Tolstoj meditava testi orientali (ad esempio [[Buddhismo|buddhisti]] e [[Taoismo|taoisti]]), oltre che filosofici (tra cui ''[[Il mondo come volontà e rappresentazione]]''), nella affannosa ricerca di risposte ai propri dubbi esistenziali. Abbracciò gradualmente una [[Vegetarianismo|dieta vegetariana]] (per compassione verso gli animali) e cercò di praticare uno stile di vita di sobrietà e povertà. Il desiderio di non vivere nel lusso, di non possedere alcunché, di non mangiare più carne, tutte idee nient'affatto condivise dalla moglie di Tolstoj, furono alla base di un lacerante e interminabile conflitto casalingo. La famiglia, pur continuando a stare insieme, si "divise", per così dire, con le figlie – simpatizzanti per le idee del padre – da una parte, e dall'altra i figli maschi, in difesa della madre, la quale sempre più spesso si abbandonava a crisi di isteria contro le nuove visioni etiche – per lei folli e incomprensibili – del marito<ref name=11-19/>. A opporsi alle idee radicali di Tolstoj fu anche [[Fëdor Dostoevskij|Dostoevskij]], che aveva elogiato ''[[Anna Karenina]]'' ma non condivideva le concezioni [[nonviolenza|non-violente]] del suo maggior rivale in ambito letterario; i due narratori si scambiarono pubbliche critiche e preferirono, per reciproca diffidenza, non incontrarsi mai di persona<ref>Al confronto fra Tolstoj e Dostoevskij è dedicato il saggio di [[George Steiner]], ''Tolstoj o Dostoevskij'', traduzione di Cristina Moroni, Garzanti, 2005.</ref>.
 
[[File:CountTolstoyWifeSonAndDog.187090.ws.jpg|thumb|left|Tolstoj con la moglie, uno dei figli e un cane]]
{{Vedi anche|Pensiero di Lev Tolstoj#Esegesi biblica}}
Il [[1880]] è un anno che Tolstoj dedica pienamente allo studio critico-filologico dei Vangeli.
Nel [[1881]] [[Alessandro II di Russia|Alessandro II]] viene assassinato e Tolstoj scrive al successore, [[Alessandro III di Russia|Alessandro III]], per esortarlo a essere clemente con gli attentatori del padre. Ma la richiesta non ha seguito: i colpevoli vengono impiccati e il nuovo zar instaura un regime repressivo con deportazioni e massacri, avvalendosi dell'[[okhrana]], la polizia politica<ref>{{cita|''I giganti''|pp. 22-24}}.</ref>.
 
A partire dalla sua cosiddetta [[conversione religiosa|conversione]], Tolstoj lavora instancabilmente, sino alla morte, a numerose opere saggistiche e autobiografiche – oltre che narrative e drammaturgiche – di carattere morale e religioso.
 
Trasferitosi con la famiglia a [[Mosca (Russia)|Mosca]] (dove rimarrà per diversi anni), nel gennaio del [[1882]] decide di partecipare al [[censimento]] della popolazione: è l'occasione per scoprire i mille volti della miseria di città, non meno drammatica di quella delle campagne. Queste esperienze tra i poveri saranno la base per il saggio ''[[Che fare? (Tolstoj)|Che fare?]]'' (o ''Che cosa dobbiamo fare?'') del [[1886]]<ref name=11-19/>.
 
Nella ''[[La confessione (Lev Tolstoj)|Confessione]]'' ([[1882]]) egli riferisce di aver attraversato, in concomitanza con la crisi spirituale, una profonda [[Disturbo depressivo|depressione]], che stava per indurlo al [[suicidio]], e di esserne uscito grazie all'idea di una religione vissuta con umiltà e semplicità insieme al popolo (da qui la critica alle filosofie elitarie e pessimiste di [[Buddha]], del ''[[Qoelet]]'' e di [[Arthur Schopenhauer|Schopenhauer]], che in un primo momento lo avevano attratto). Tolstoj descrive, in quest'opera che ha la forma di un diario, le fasi della propria conversione morale, avvenuta dapprima in linea con la [[Chiesa ortodossa russa|Chiesa ortodossa]] e successivamente evolutasi in quello che oggi definiremmo un [[Anarchismo cristiano|cristianesimo anarchico]], cioè una [[fede]] dai forti [[etica|tratti etici]] ma vissuta al di fuori delle Chiese ufficiali e anzi in contrasto con il [[clero]] e con i tradizionali [[Dogma|dettami dogmatici]].
 
[[Pavel Aleksandrovič Florenskij]] scriverà a Tolstoj una lettera appassionata, che probabilmente non gli verrà mai recapitata: ha appena letto la ''Confessione'' e – in preda anch'egli a una crisi spirituale – ne raccoglie la provocazione.
Nell'opera teatrale ''[[La potenza delle tenebre]]'' ([[1886]]) Tolstoj descrive la forza con cui l'egoismo e il vizio possono avviluppare l'anima umana, alla quale resta però sempre possibile il riscatto morale.
 
In ''[[Della vita]]'' (o ''Sulla vita'', [[1887]]-[[1888]]) egli cerca di sintetizzare, capitolo dopo capitolo, le riflessioni che sta raccogliendo in questi anni sul senso della vita e della morte.
 
{{Vedi anche|Pensiero di Lev Tolstoj#Etica della non-violenza}}
Lo scrittore, col maturare della "conversione" e lo svilupparsi delle proprie riflessioni religiose, abbraccia con fervore ideali radicalmente [[pacifismo|pacifisti]], nella convinzione che solo l'[[amore]] e il [[perdono]], come insegnato dal ''[[Discorso della Montagna]]'', possano unire le genti e dar loro la [[felicità]]; queste idee vengono da lui espresse, ad esempio, nella già citata ''Lettera allo zar'' ([[1881]]) e nella ''[[q:Lev Tolstoj#Lettera a M.A. Enghelgardt (1882-1883)|Lettera a Enghelgardt]]'' ([[1882]]-[[1883]]), e sviluppate ampiamente nei saggi ''[[La mia fede]]'' ([[1884]]) e ''[[Il regno di Dio è in voi]]'' ([[1893]]), culmine della conversione morale di Tolstoj e fra gli antesignani della [[non violenza|filosofia non-violenta contemporanea]].
 
=== Un impegno a tutto campo ===
[[File:Leo Tolstoy, portrait.ws.jpg|right|thumb|upright|«Improvvisamente, sotto la barba del [[mužik]], sotto il democratico camiciotto spiegazzato, apparì il vecchio signore russo, il magnifico aristocratico» osservò [[Maksim Gor'kij|Gor'kij]], a proposito di Tolstoj<ref>Citato in Lev Tolstoj, ''Contro la caccia e il mangiar carne'', op. cit. , p. 22.</ref>. Gor'kij definì Tolstoj «l'uomo più complesso del XIX secolo<ref>Citato in Lev Tolstoj, ''Contro la caccia e il mangiar carne'', op. cit. , p. 7.</ref>».]]
[[File:Tolstoy and chekhov.jpg|thumb|right|upright|[[Anton Čechov]], a partire dal [[1887]], nutre un vivo interesse per le idee di Tolstoj<ref>[[Eridano Bazzarelli]], ''Introduzione'', in Anton Čechov, ''Racconti'', volume primo, BUR, Milano, 2002, p. VIII.</ref> (nella foto i due siedono accanto). Lo va a trovare nel [[1895]] a Jasnaja Poljana e scriverà che Tolstoj gli aveva fatto «un'impressione meravigliosa. Mi sentivo a mio agio, come a casa; le conversazioni con Lev Nikolaevič erano liberissime<ref>Anton Čechov, ''Lettera ad Aleksej Suvorin'', 21 ottobre 1895.</ref>».]]
Stimolata dall'impegno sociale, l'energia creativa dello scrittore è più che mai fervida: nella seconda metà degli [[anni 1880|anni ottanta]] essa produce alcuni tra i migliori racconti: ''Iljas'' ([[1885]]), ''[[La morte di Ivan Il'ič]]'' (''Смерть Ивана Ильича [Smert<nowiki>'</nowiki> Ivana Il<nowiki>'</nowiki>iča]'', [[1886]]), ''[[Il diavolo (Lev Tolstoj)|Il diavolo]]'' ([[1889]]-[[1890]]), la ''[[Sonata a Kreutzer (romanzo)|Sonata a Kreutzer]]'' ([[1889]]-[[1890]]), e i drammi ''[[La potenza delle tenebre]]'' (''Власть тьмы [Vlast' t'my]'', [[1886]]) e ''I frutti dell'istruzione'' ([[1886]]-[[1889]]). Degli [[anni 1890|anni novanta]] sono ''Padrone e servo'' ([[1894]]-[[1895]]), ''Alioscia Gorsciok'' ([[1896]]) e ''[[Padre Sergij]]'' (''Отец Сергий'', [[1890]]-[[1898]], pubblicato nel [[1912]]).
 
Tolstoj si fa editore e, oltre alle proprie opere, inizia a diffondere decine di milioni di copie di testi formativi (come ad esempio la ''[[Didaché]]'', i pensieri di [[Laozi]]<ref>{{cita|I. Sibaldi|pp. CIII, CXVII}}.</ref> e i ''[[Colloqui con sé stesso]]'' di [[Marco Aurelio]]) venduti per poche [[copeche]] al popolo russo. La casa editrice è chiamata ''Posrednik'' (''L'intermediario'') e si propone di istruire le masse<ref>{{cita|T. Tolstoj|pp. 180, 254}}.</ref>.
 
Nell'estate del [[1891]] una grande [[carestia]] si abbatte sulle provincie centrali e sud-occidentali della Russia, per via di una [[siccità]] prolungata. In tale circostanza, Sof'ja è molto vicina al marito nell'aiutarlo a mobilitare una catena internazionale di soccorsi per i contadini che stanno morendo letteralmente di fame<ref name=30-31>{{cita|''I giganti''|pp. 30-31}}.</ref>, ma il conflitto fra i coniugi torna ad inasprirsi subito dopo, quando Tolstoj trasmette ai giornali la sua decisione di rinunciare ai [[diritto d'autore|diritti d'autore]] per le opere scritte dopo la conversione<ref name=11-19>{{cita|''I giganti''|pp. 11-19}}.</ref>. Nello stesso anno, lo scrittore si reca a [[Firenze]] per partecipare ad un convegno ecumenico dal titolo ''Conferenze sulla fusione di tutte le Chiese cristiane'', dove si dichiara favorevole alla «proposta di fondere le Chiese cristiane in una sola che abbia per capo il Papa di Roma e per base la sua organizzazione esteriore nella formula cavouriana e per fondamento del suo pensiero le massime di Cristo e dell'Evangelo<ref>{{cita web|url=https://sottoosservazione.wordpress.com/2010/05/06/a-firenze-un-tolstoj-%C2%ABecumenico%C2%BB/|titolo=A Firenze un Tolstoj «ecumenico»|data=6 maggio 2010|nome=Vincenzo|cognome=Arnone|editore=''[[Avvenire]]''|accesso=9 settembre 2014}}</ref>».
 
Intanto diventano sempre più tesi i rapporti con la [[censura]] e con la [[Chiesa ortodossa russa|Chiesa ortodossa]]: la ''Sonata a Kreutzer'' (in cui Tolstoj intende, con la cronaca di un adulterio, esaltare indirettamente la [[castità]] evangelica) supera il veto solo per intervento personale di [[Alessandro III di Russia|Alessandro III]], dopo un incontro con la moglie dello scrittore. La crescente irritazione dei circoli governativi ed ecclesiastici è dovuta alle sue accese proteste contro le persecuzioni delle minoranze religiose in Russia – come i [[doukhobors]] (per la cui migrazione egli devolverà gli introiti di ''[[Resurrezione (romanzo)|Resurrezione]]'') e i molokany –, alle sue roventi accuse contro la nobiltà, contro le istituzioni statali, contro la falsa morale dei potenti.
 
Del [[1892]] è ''[[q:Lev Tolstoj#Il primo gradino (1892)|Il primo gradino]]'', a cui seguirà, qualche anno dopo, ''[[q:Lev Tolstoj#Contro la caccia (1895)|Contro la caccia]]'' ([[1895]]). Entrambi gli scritti sono degli accalorati manifesti in favore dei [[diritti degli animali]] e del [[vegetarianismo]].
 
Nel [[1896]] scrive una ''Lettera agli italiani'' (che verrà pubblicata solo molti anni dopo) contro la [[Campagna d'Africa orientale|guerra italo-abissina]] e nel [[1899]] una ''Lettera agli svedesi'' sulla [[renitenza alla leva]].
 
Gli scritti [[Saggio|saggistici]] e [[Giornalismo|pubblicistici]] appaiono spesso meno concisi e lineari rispetto alle opere del Tolstoj narratore, ma ciò è dovuto al fatto che – desiderando egli dare maggiore importanza al contenuto che alla forma, alla comunicazione piuttosto che ai suoi modi – si proponeva di risultare il più chiaro possibile, a rischio di ripetersi mille volte e di apparire didascalico<ref>Cfr. la ''nota del traduttore'' di Luisa Capo a Lev Tolstoj, ''[[Che fare? (Tolstoj)|Che fare?]]'', op. cit.</ref>.
 
In ''[[Che cos'è l'arte?]]'' ([[1897]]) Tolstoj affida proprio all'[[arte]] – intesa, nella sua forma più pura, come un'attività di esortazione, attraverso i sentimenti, al bene e ai valori di fraternità – il compito di diffondere tra il popolo l'etica dell'amore.
 
Nell'agosto del [[1897]] riceve una visita di più giorni da parte di [[Cesare Lombroso]], che desiderava incontrarlo. I due nuotano insieme nella tenuta di [[Jasnaja Poljana]], ma quando l'italiano inizia a parlare delle proprie convinzioni sui criminali di nascita e sulla pena come difesa sociale, Tolstoj esplode esclamando: «Tutto ciò è delirio! Ogni punizione è criminale!<ref>L'incontro tra Tolstoj e Lombroso è ricostruito nel libro di Paolo Mazzarello, ''Il genio e l'alienista'', Bollati Boringhieri, 2005.</ref>».
 
Nel luglio del [[1898]] chiede ad alcuni amici russi e finlandesi di aiutarlo a fuggire in [[Finlandia]], lontano dalla moglie e dalla famiglia, ma il tentativo viene poi abbandonato<ref name=Sibaldi/>.
 
=== ''Resurrezione'' ===
{{vedi anche|Resurrezione (romanzo)}}
 
In ''[[Resurrezione (romanzo)|Resurrezione]]'' (''Воскресение [Voskresenie]'', [[1889]]-[[1899]]) Tolstoj descrive l'angoscia profonda dell'uomo di coscienza (e in primo luogo dell'autore) stretto nel meccanismo della burocrazia statale, nel ferreo "ordine delle cose". Il romanzo denuncia in particolare la disumanità delle condizioni carcerarie e l'insensatezza delle vigenti istituzioni giudiziarie. Qual è la via di scampo? Un approccio radicale alla morale cristiana, intesa, quale ''buona novella'' rivolta agli ultimi della società, come iniziativa etica atta a migliorare concretamente la vita degli uomini oppressi su questa terra, nello spirito del ''[[Discorso della montagna]]'' ripetutamente citato da Tolstoj in quest'ultima sua grande fatica narrativa. Nechljudov, il protagonista del romanzo, vive le medesime rivoluzioni interiori dell'autore: l'iniziativa di donare (o meglio, "restituire") i propri possedimenti terrieri ai contadini, la volontà di rinunciare alla vita sfarzosa e mondana e di dedicare la propria esistenza al servizio dei dimenticati e alla liberazione degli sfruttati e degli oppressi. Anche Katiuša, la figura femminile con la quale e attraverso la quale Nechljudov cerca un riscatto, compie un cammino di redenzione morale, da prostituta a sposa. La "resurrezione" dei protagonisti avviene quindi nell'accezione metaforica di una rinascita etica, simile a quella vissuta (o perlomeno disperatamente cercata, nonostante le contrapposizioni con la moglie e i familiari) dallo stesso Tolstoj.
 
=== La nascita di un movimento ===
{{vedi anche|Tolstoismo|Vladimir Čertkov|Victor Lebrun}}
Tolstoj ricevette lettere e visite da persone di ogni età ed estrazione sociale (tra cui [[Victor Lebrun]]) che avevano letto i suoi scritti (molti dei quali proibiti dalla censura) e ne ammiravano il pensiero morale e sociale<ref name=11-19/>. Sulla spinta di [[Vladimir Čertkov|Vladimir Čertkòv]] (e non per iniziativa dello stesso Tolstoj, che era scettico verso tutto ciò che assomigliasse ad una [[setta]]) nacque la corrente del [[tolstoismo]], ispirata all'etica filosofico-religiosa di Tolstoj, e i cui seguaci saranno poi violentemente perseguitati sotto il [[Rivoluzione russa|regime comunista]].
 
=== La scomunica ===
Il 20-22 febbraio [[1901]] il [[Santo Sinodo]] scomunicò Tolstoj per le sue idee [[Anarchismo cristiano|anarchico-cristiane]] e [[anarco-pacifismo|anarco-pacifiste]]<ref>{{cita libro |nome=Marco |cognome=Scarpa |url_capitolo=http://digilander.libero.it/preti/03tolstoj.pdf |capitolo=I Parte: Lev Nikolaevič Tolstoj |titolo=I Fondamenti biblici dell'etica cristiana: l'orizzonte ortodosso slavo (Tesi di laurea) |url=http://digilander.libero.it/preti/tesi.htm |anno=2006 |altri=Aleksander Naumow (relatore) |editore=Università Ca' Foscari di Venezia |accesso=24 gennaio 2011}}</ref>. [[Konstantin Petrovič Pobedonoscev|Konstantin Pobedonostsev]], procuratore del Sinodo, aveva chiesto anni prima di rinchiudere con la forza Tolstoj in un monastero<ref>{{cita|I. Sibaldi|p. CIX}}.</ref>. Ma ormai lo scrittore aveva raggiunto una fama enorme e le persecuzioni non facevano che aumentarne la popolarità, tanto che la sua eliminazione fisica era ritenuta imprudente dagli stessi vertici politici, i quali si rendevano conto che in tal modo lo avrebbero reso un [[martire]] scatenando grandi rivolgimenti sociali. Scrisse [[Suvorin]]:
{{Citazione|Che qualcuno provi solo a toccare Tolstoj, il mondo intero urlerà e la nostra amministrazione sarà costretta ad abbassare la cresta!<ref>Citato in {{cita|''I giganti''|p. 32}}.</ref>}}
Furono organizzati cortei di solidarietà in favore di Tolstoj e la sua casa fu circondata da una folla osannante<ref name=30-31/>. Lo scrittore ribatté punto per punto alle accuse rivoltegli nel testo della scomunica scrivendo una ''[[q:Lev Tolstoj#Risposta alla deliberazione del sinodo (1901)|Risposta alla deliberazione del sinodo]]'' (1901), in cui rivendicava il suo essere un onesto seguace di Cristo e della verità.
 
=== Gli inizi del Novecento ===
[[File:Leo Tolstoi v kabinetie.05.1908.ws.jpg|thumb|left|Tolstoj nel suo studio nel [[1908]]]]L'ultimo decennio vede allinearsi una serie di piccoli capolavori letterari, tra cui ''[[Chadži-Murat]]'' (''Хаджи-Мурат'', [[1896]]-[[1904]], pubblicato nel [[1912]]), ''[[La cedola falsa]]'' ([[1902]]-[[1904]], pubblicato nel [[1911]]), ''[[Dopo il ballo]]'' ([[1903]], pubblicato nel [[1911]]), ''Appunti postumi dello starec Fedor Kuz'mič'' ([[1905]], pubblicato nel [[1912]]), ''[[Il divino e l'umano]]''<ref>Alla novella ''Il divino e l'umano'' è ispirato il film ''[[San Michele aveva un gallo]]'' dei [[fratelli Taviani]], registi anche di una [[Resurrezione (miniserie televisiva 2001)|miniserie televisiva tratta da ''Resurrezione'']] e del ''[[Il sole anche di notte|Sole anche di notte]]'', ispirato al racconto ''[[Padre Sergij]]''.</ref> ([[1905]]) e il dramma ''Il cadavere vivente'' ([[1900]], pubblicato nel [[1911]]). In queste opere si avverte una continua oscillazione interiore: da una parte la fede nell'amore universale, nell'avvento del regno dell'armonia (il «[[Regno di Dio]]» in terra) attraverso mezzi pacifici, dall'altra la constatazione dell'estrema distanza tra tale avvento e la realtà. Così – se da un lato c'è l'ideale del contadino che tutto perdona e tutto sopporta e del perfezionamento morale come unica possibile salvezza – dall'altro ci sono le contraddizioni della realtà concreta in cui Tolstoj vive.
 
Nel [[1900]], dopo l'assassinio del re d'Italia [[Umberto I d'Italia|Umberto I]] per mano dell'anarchico [[Gaetano Bresci]], Tolstoj scrive l'articolo ''[[q:Lev Tolstoj#Non uccidere (1900)|Non uccidere]]''.
 
Nel [[1901]] lo scrittore è candidato al [[Premio Nobel per la letteratura]] e gli osservatori lo danno per favorito, tanto che Tolstoj si affretta a scrivere ad un giornale svedese perché l'importo della vincita sia devoluto ai [[doukhobors]] (ai quali egli aveva già donato gli introiti di ''[[Resurrezione (romanzo)|Resurrezione]]''), ma il premio viene poi assegnato a [[Sully Prudhomme]]<ref>{{cita|''I giganti''|p. 134}}.</ref>.
 
Allo scoppio della [[guerra russo-giapponese]], lo scrittore invoca con forza la pace (''Contro la guerra russo-giapponese'', [[1904]]), ma proprio suo figlio Andrej, ventiseienne, si arruola come volontario per combattere al fronte, suscitando lo sdegno del padre; tuttavia Andrej verrà congedato dall'esercito, dopo qualche mese, per disturbi nervosi<ref>{{cita|I. Sibaldi|pp. CXIV, CXXI}}.</ref>.
 
L'anno successivo, davanti alla [[Rivoluzione russa del 1905]] Tolstoj implora:
{{Citazione|C'è una sola cosa da fare: placare l'ostilità, senza parteggiare per nessuno, distogliere la gente dalla lotta e dall'odio perché tutto questo sa di sangue<ref>''Lettera del 4 settembre 1905'', citata in Lev Tolstoj, ''Contro la caccia e il mangiar carne'', op. cit.</ref>.}}
 
Egli profonde le sue ultime energie nel cercare di comprendere i drammatici avvenimenti d'[[Anni 1910|inizio secolo]] e nell'insistere a chiedere – come una voce che grida nel deserto – delle soluzioni di pace ad un mondo che scivola verso l'abisso del conflitto globale (''Divino e Umano'', [[1905]]; ''Perché?'', [[1906]]; ''Sull'annessione della Bosnia e dell'Erzegovina all'Austria'', [[1908]]; ''Chi sono gli assassini'', [[1908]]-[[1909]]). [[File:Ilya Efimovich Repin (1844-1930) - Portrait of Leo Tolstoy (1887).jpg|upright|thumb|Lo scrittore in un ritratto di [[Il'ja Efimovič Repin]] ([[1887]]).]]
 
Del [[1908]] è la ''Lettera a un indù'', che viene apprezzata e diffusa da [[Gandhi]], il quale inizierà, l'anno successivo, uno scambio epistolare con Tolstoj<ref>{{cita|P. Bori, G. Sofri|}}.</ref>.
 
Nel [[1909]] lo scrittore tenta – con appelli alla [[Duma di Stato dell'Impero russo|Duma di Stato]] e a [[Pëtr Arkad'evič Stolypin|Stolypin]] – di convincere il governo ad abolire la [[proprietà privata]] della terra, onde scongiurare una grande rivoluzione, che egli reputa imminente<ref name=Sibaldi/>. Già nel precedente articolo ''Al popolo lavoratore'' (1902) Tolstoj aveva affrontato l'argomento, individuando nella proprietà fondiaria la maggiore ingiustizia sociale presente. La liberazione della terra tuttavia non doveva avvenire con la violenza, ma tramite il boicottaggio (dei contadini a lavorare la terra altrui) e la disobbedienza (dei soldati nel reprimere le occupazioni). Per quanto riguarda la ridistribuzione della terra, una volta liberata, egli appoggiava il progetto di [[Henry George]], ossia l'imposta unica sulla terra<ref name=Sibaldi/><ref>''Note'' di {{cita|S. Bernardini|p. 750}}.</ref>.
 
Nel luglio dello stesso anno, riceve un invito al congresso della pace a [[Stoccolma]] e inizia a preparare una conferenza; ma la moglie si oppone alla sua partenza, minacciando – come altre volte – il suicidio e costringendo Tolstoj a restare a casa<ref>{{cita|V. Lebrun|p. 159}}.</ref>.
 
=== La fuga e la morte ===
Desideroso di compiere il tanto vagheggiato "salto" decisivo col quale avrebbe lasciato tutto per Cristo, Tolstoj mise finalmente in pratica il progetto di andarsene di casa. Il crescendo di liti con la moglie e con i figli (da parte dei quali aveva il terrore di subire violenze atte a fargli redigere in loro favore un testamento) gli causava del resto enormi sofferenze. Così, nella notte del 28 ottobre [[1910]] (secondo il calendario giuliano), dopo essersi accorto che la moglie frugava di nascosto fra le sue carte<ref name=Lebrun:pp.163-164>{{cita|V. Lebrun|pp. 163-164}}.</ref>, lo scrittore, sentendosi più che mai oppresso, si allontanò di soppiatto da [[Jasnaja Poljana]], dirigendosi verso la [[Penisola di Crimea|Crimea]] su treni di terza classe, accompagnato dal medico personale [[Dušàn Makovitskij]], il quale gli era anche amico fidato<ref>{{cita|S. Vitale|p. XLI}}.</ref>.
 
Sulla sua scrivania – a testimoniare le paure degli ultimi giorni – era rimasta aperta una copia dei ''[[I fratelli Karamazov|Fratelli Karamazov]]'' di [[Dostoevskij]] al punto in cui il figlio si abbandona alle vie di fatto con il padre<ref name=Lebrun:pp.163-164/>. Lasciò scritte queste parole per la moglie:
 
{{Citazione|Ti ringrazio per i quarantotto anni di vita onesta che hai passato con me e ti prego di perdonarmi tutti i torti che ho avuto verso di te, come io ti perdono, con tutta l'anima, quelli che tu hai avuto nei miei riguardi<ref>Citato in {{cita|''I giganti''|p. 21}}.</ref>.}}
 
Durante il viaggio, a causa del freddo e della vecchiaia, lo scrittore ben presto si ammalò gravemente di [[polmonite]] e non poté andar oltre alla stazione ferroviaria di [[Astàpovo]]. Accorsero parenti, amici (tra cui il suo segretario [[Valentin Bulgakov]]) e giornalisti ad attorniare il morente<ref name=Sibaldi/>. Febbricitante, Tolstoj dettò alla figlia [[Aleksandra Tolstaja|Aleksandra]] (la prima tra i familiari ad averlo raggiunto) questi pensieri per il ''[[Diari (Lev Tolstoj)|Diario]]'':
{{Citazione|Dio è quell'infinito Tutto, di cui l'uomo diviene consapevole d'essere una parte finita. Esiste veramente soltanto Dio. L'uomo è una Sua manifestazione nella materia, nel tempo e nello spazio. Quanto più il manifestarsi di Dio nell'uomo (la vita) si unisce alle manifestazioni (alle vite) di altri esseri, tanto più egli esiste. L'unione di questa sua vita con le vite di altri esseri si attua mediante l'amore. Dio non è amore, ma quanto più grande è l'amore, tanto più l'uomo manifesta Dio, e tanto più esiste veramente<ref>Lev Tolstoj, citato in {{cita|I. Sibaldi|pp. CXIX-CXX}}.</ref>.}}
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 260px
|titolo = Tolstoi
|contenuto = ''Cercava sempre, ed era ormai vegliardo.<br />Cercava ancora, al raggio della vaga<br />lampada, in terra, la perduta dramma.<br />L'avrebbe forse ora così sorpreso<br />con quella fioca lampada pendente,<br />e gliel'avrebbe con un freddo soffio<br />spenta, la Morte. E presso a morte egli era! [...]<br />Ed e' vestì la veste rossa e i crudi<br />calzari mise, e la natal sua casa<br />lasciò, lasciò la saggia moglie e i figli,<br />e per la steppa il vecchio ossuto e grande<br />sparì [...]''
 
(dai ''Poemi italici'' di [[Giovanni Pascoli]])
}}
Le sue [[ultime parole]] furono: «Svignarsela! Bisogna Svignarsela!<ref>{{cita|V. Lebrun|p. 171}}.</ref>» E: «La verità... Io amo tanto... come loro...<ref>Citato in {{cita|I. Sibaldi|p. CXX}}.</ref>»
Fu impedito alla moglie di avvicinarsi al capezzale se non poco prima che egli spirasse<ref>La figlia Tatiana scriverà: «Sentivamo tutti che la situazione era mostruosa, d'altro canto era inammissibile la sua presenza accanto a lui, se non era nostro padre a chiederlo». ({{cita|T. Tolstoj|pp. 278-279}})</ref> e quand'era ormai già privo di conoscenza, la mattina del 7 novembre [[1910]]<ref name=Sibaldi/>.
In riferimento a Tolstoj sul letto di morte, [[Boris Pasternak]] scrisse:
 
{{Citazione|In un angolo non giaceva una montagna, ma un vecchietto raggrinzito, uno di quei vecchi creati da Tolstoj, da lui descritti e fatti conoscere a decine nelle sue pagine. Tutt'intorno crescevano giovani abeti. Il sole al tramonto segnava la camera con quattro fasci di luce obliqui...<ref>Boris Pasternak, citato in {{cita|T. Tolstoj|didascalia a una illustrazione fuori testo di Tolstoj sul letto di morte}}.</ref>}}
 
=== La sepoltura ===
[[File:Fotothek df ps 0004032 Gärten - Parks ^ Villengärten ^ Gräber ^ Sonstiges.jpg|thumb|Il sepolcro di Tolstoj]]
Fu sepolto nei pressi della sua casa. La tomba è semplicissima, con il cumulo di terra e la sola erba, senza croce, senza nome, sull'orlo di un piccolo burrone. Aveva indicato lui il luogo, lo stesso nel quale era sepolto – ricordo dell'amato fratello maggiore Nikolaj – un "bastoncino verde" simbolo delle speranze dell'umanità, come raccontato da [[Tat'jana L'vovna Tolstaja|Tatiana]]:
{{Citazione|Sapete perché mio padre è seppellito ai piedi di un poggio, all'ombra di vecchie querce, nella foresta di Jasnaja Poljana? Perché quel luogo era legato a un ricordo [...] Il maggiore dei figli Tolstoj, Nikolaj [...] aveva confidato di avere interrato in un angolo della foresta un bastoncino verde sul quale c'era scritta una formula magica. Chi avesse scoperto il bastone e se ne fosse impossessato, avrebbe avuto il potere di rendere felici tutti gli uomini. L'odio, la guerra, le malattie, i dolori, sarebbero scomparsi dalla faccia della terra [...]<ref>{{cita|T. Tolstoj|pp. 183-184}}.</ref>.}}
 
== Anniversari e studi ==
 
Decine sono state le manifestazioni organizzate per la ricorrenza dei cento anni della morte dello scrittore, dalla Germania agli Stati Uniti, con la pubblicazione di nuove traduzioni delle sue opere. La tenuta di [[Jasnaja Poljana]] rimane il centro dell'attività degli studiosi di Tolstoj e della sua famiglia. Nell'estate 2010 si sono riuniti più di 350 discendenti dello scrittore i quali si incontrano, all'incirca una volta ogni 4 anni, per conoscersi meglio e scambiarsi opinioni sul da farsi. L'informatizzazione dei capolavori e degli studi a loro dedicati è la direzione intrapresa. I russi apprezzano il lavoro finora svolto, a giudicare dai più di 3 milioni di contatti con il sito Internet dedicato a Tolstoj<ref>{{cita web|http://www.tolstoy.ru/|Sito ufficiale Tolstoy oggi|lingua=ru|9 novembre 2010}}</ref>.
 
== Opere ==
{{vedi anche| Opere di Lev Tolstoj}}
=== Romanzi ===
* ''[[Infanzia (romanzo)|Infanzia]]'' (Детство, ''Detstvo'', 1852)
* ''[[Adolescenza (romanzo)|Adolescenza]]'' (Отрочество, ''Otročestvo'', 1854)
* ''[[Giovinezza (romanzo)|Giovinezza]]'' (Юность, ''Junost' '', 1856)
* ''[[I cosacchi (racconto)|I cosacchi]]'' (Казаки, ''Kazaki'', 1863)
* ''[[Guerra e pace]]'' (Война и мир, ''Vojna i mir'', 1869)
* ''[[Anna Karenina]]'' (Анна Каренина, ''Anna Karenina'', 1877)
* ''[[Resurrezione (romanzo)|Resurrezione]]'' (Воскресение, ''Voskresenie'', 1899)
 
=== Romanzi brevi ===
* ''[[Felicità familiare]]'' (Семейное счастье, ''Semejnoe sčast'e'', 1859)
* ''[[La morte di Ivan Il'ič]]'' (Смерть Ивана Ильича, ''Smert' Ivana Il'iča'', 1886)
* ''[[Sonata a Kreutzer (romanzo)|Sonata a Kreutzer]]'' (Крейцерова соната, ''Krejcerova Sonata'', 1891)
* ''[[Denaro falso]]'' o ''La cedola falsa'' (Фальшивый купон, ''Fal'shivyi kupon'', 1911, scritto 1896-1904)
* ''[[Il diavolo (Lev Tolstoj)|Il diavolo]]'' (Дьявол, ''D'javol'', 1911, scritto 1891)
* ''[[Chadži-Murat]]'' (Хаджи-Мурат, ''Chadži-Murat'', 1912, scritto 1896-1904)
* ''[[Padre Sergij]]'' (Отец Сергий, ''Otec Sergij'', 1912, scritto 1890-1898)
 
=== Racconti ===
{{Colonne}}
* ''Storia della giornata di ieri'' ([[1850]])
* ''L'incursione. Racconto di un volontario'' (Набег, ''Nabeg'', [[1853]])
* ''La notte di Natale'' ([[1853]])
* ''Memorie di un marquer'' (Записки маркера, ''Zapiski markera'', [[1855]])
* ''Il taglio del bosco'', (Рубка леса, ''Rubka lesa'', [[1855]])
* ''[[Racconti di Sebastopoli]]'' (Севастопольские рассказы, ''Sevastopol'skie rasskazy'', [[1856]])
* ''[[La tormenta (Tolstoj)|La tormenta]]'', (Метель, ''Metel''', [[1856]])
* ''Inizio di un racconto fantastico'' ([[1856]])
* ''[[I due ussari]]'' (Два гусара, ''Dva gusara'', [[1856]])
* ''Dai ricordi del Caucaso: Il degradato'' ([[1856]])
* ''[[La mattinata di un proprietario terriero]]'' ([[1856]])
* ''Memorie di un marito. Frammento'' ([[1857]])
* ''[[Dalle memorie del principe Nechljudov: Lucerna]]'' (Люцерн, ''Ljucern'', [[1857]])
* ''Fiaba di come un'altra fanciulla Vàrin'ka si fece grande in fretta'' ([[1858]])
* ''Tre morti'' (Три смерти, ''Tri smerti'', [[1858]])
* ''Al'bèrt'' (Альберт, ''Al'bert'', [[1858]])
* ''La radiosa resurrezione di Cristo'' ([[1858]])
* ''Come muoiono i soldati russi'' o ''L'allarme'' ([[1858]])
* ''[[Idillio (Tolstoj)|Idillio]]'' ([[1861]])
* ''Frammenti di racconti della vita di campagna'' ([[1861]])
* ''Polikuška'' (Поликушка, ''Polikuška'', [[1863]])
* ''Il sogno'' ([[1863]])
* ''La battuta col bivacco'' ([[1865]])
* ''L'assassino della moglie'' ([[1865]])
* ''Stepàn Semënyč Prozorov'' ([[1869]])
* ''L'oasi'' ([[1869]])
* ''Dio vede quasi tutto, ma aspetta'' (Бог правду видит, да не скоро скажет, ''Bog pravdu vidit, da ne skoro skažet'', [[1872]])
* ''Il prigioniero del Caucaso'' (Кавказский Пленник, ''Kavkazskij Plennik'', [[1872]])
* ''Fiaba'' ([[1873]])
* ''[[Vita e passione di Giustino filosofo martire]]'' ({{Russo|Житие и страдание мученика Юстина Философа|Žitie i stradanie mučenika Ûstina Filosofa}}, [[1874]])
* ''Racconti dal «Nuovo abecedario»'' ([[1875]])
* ''[[I quattro libri di lettura|I quattro libri russi di lettura]]'' ([[1875]])
* ''Una conversazione sulla scienza'' ([[1879]])
* ''Le dispute sulla fede al Cremlino'' ([[1879]])
* ''Viveva in un villaggio un uomo giusto'' ([[1880]])
* ''Memorie di un cristiano'' ([[1880]])
* ''[[Cosa fa vivere gli uomini]]'' (Чем люди живы, ''Čem ljudi živy'', [[1882]])
* ''I due viandanti'' (''Dva starika'', [[1884]])
* ''[[Le memorie di un pazzo (Tolstoj)|Le memorie di un pazzo]]'' (Записки сумасшедшего, ''Zapiski sumasšedšego'', [[1884]])
* ''Camminate nella luce finché avete luce'' ([[1885]])
* ''[[Cholstomér|Cholstomér. Storia di un cavallo]]'' (Холстомер, ''Cholstomer'', [[1885]], scritto nel [[1863]])
* ''Una scintilla trascurata brucia la casa'' (Упустишь огонь, не потушишь, ''Upustiš' ogon', ne potušiš''' [[1885]])
* ''Quel che è del nemico si appiccica, quel che è di Dio sta saldo'' ([[1885]])
* ''[[Dove c'è amore c'è Dio]]'' (Где любовь, там и Бог, ''Gde ljubov', tam i Bog'', ([[1885]])
* ''I due fratelli e l'oro'' ([[1885]])
* ''Il'jàs'' ([[1885]])
* ''Le bambine sono più furbe dei vecchi'' ([[1885]])
* ''La candelina'' ([[1885]])
* ''I due vecchi'' ([[1885]])
* ''Passione del santo martire Teodoro on Perga Pamfilia'' ([[1885]])
* ''18 di maggio. Passione dei santi Pietro, Dioniso, Andrea, Paolo e Cristina'' ([[1885]])
* ''Il corso dell'acqua'' ([[1885]])
* ''[[Se di molta terra abbia bisogno un uomo]]'' (Много ли человеку земли нужно, ''Mnogo li čeloveku zemli nužno'', [[1886]])
* ''I tre Starcy'' ([[1886]])
* ''[[La fiaba di Ivan lo scemo e dei suoi due fratelli]]'' o ''Ivan lo scemo'' (Сказка об Иване—дураке, ''Skazka ob Ivane-durake'', [[1886]])
* ''Come un diavoletto riscattò un pezzo di pane'' ([[1886]])
* ''[[La morte di Ivan Il'ič]]'' (Смерть Ивана Ильича, ''Smert' Ivana Il'iča'', [[1886]])
{{Colonne spezza}}
* ''Il figlioccio'' ([[1886]])
* ''Il peccatore pentito'' ([[1886]])
* ''Un chicco grande come un uovo di gallina'' ([[1886]])
* ''Il lavorante Emel'jàn e il tamburo vuoto'' ([[1886]])
* ''Finale della leggenda piccolorussa «Quarant'anni» pubblicata da [[Nikolaj Ivanovič Kostomarov|Kostomarov]] nel [[1881]]'' (1887)
* ''La bottega del caffè di Surat'' (1887, da [[Jacques-Henri Bernardin de Saint-Pierre|Bernardin de Saint-Pierre]])
* ''I tre figli'' (1887)
* ''In un regno lontano lontano'' (1890)
* ''[[Costa caro]]'' (Дорого стоит, ''Dorogo stoit'', 1890, da [[Guy de Maupassant]])
* ''[[Françoise (racconto)|Françoise]]'' (1891, da [[Guy de Maupassant]])
* ''Una madre'' (1891)
* ''Chi ha ragione?'' (1891)
* ''Il tribunale'' (1891)
* ''Karma'' (1894)
* ''Il sogno del giovane zar'' (1894)
* ''[[Il padrone e il lavorante]]'' (Хозяин и работник, ''Chozjain i rabotnik'', 1895)
* ''Il fuoco che non sorvegli non lo spegni più'' (1898, scritto 1885)
* ''Tre parabole'' (1902)
* ''La distruzione dell'inferno e la sua restaurazione'' (1903)
* ''Tre fiabe'' (1903)
** ''Il re assiro Asarhaddon''
** ''Tre quesiti'' (Три вопроса, ''Tri voprosa'')
** ''La fatica, la morte, la malattia''
* ''Il processo a Socrate e la sua difesa'' (1904, da [[Platone]])
* ''La morte di Socrate'' (1904, da [[Platone]])
* ''[[Alëša Bricco]]'' (Алеша Горшок, ''Alëša Goršok'', 1905)
* ''[[Il divino e l'umano]]'' (Божеское и человеческое, ''Bežeskoe i čelovečeskoe'', 1906)
* ''La preghiera'' (1905)
* ''Perché?'' (1906)
* ''Cosa ho visto in sogno'' (1906)
* ''Padre Vasilij'' (1906)
* ''Le bacche'' (Ягоды, ''Jagody'', 1906)
* ''Kornèj Vasil'ev'' (Корней Васильев, ''Kornej Vasil'ev'', 1906)
* ''[[Racconti del Ciclo di lettura per i bambini|Racconti del «Ciclo di lettura per i bambini»]]'' (1907)
* ''Il figlio del ladro'' (1908, tratto da [[Nikolaj Semënovič Leskov]])
* ''La forza dell'infanzia'' (1908, tratto da [[Victor Hugo]])
* ''Buddha'' (1908)
* ''Il lupo'' (1908)
* ''La parabola dell'uomo buono'' (1908)
* ''Era il 7 di novembre del 1897'' (1908)
* ''Due diverse versioni della storia di un'arnia dal tetto di tiglio'' (1909)
* ''Conversazione di un padre con il figlio'' (1909)
* ''Lo ieromonaco Iliodor'' (1909)
* ''Chi sono gli assassini?'' (1909, prefazione al racconto «Gli assassini» Pavel Kudrjàš)
* ''Conversazione con un passante'' (1909)
* ''Il viaggiatore e il contadino'' (1909)
* ''[[Canti al villaggio]]'' (Песни На Деревне, ''Pesni Na Derevne'', 1909)
* ''Racconto per bambini'' (1910)
* ''La buona terra'' (1910)
* ''Tre giorni in campagna'' (1910)
* ''La Chodynka'' (1910)
* ''Senza accorgersi'' (1910)
* ''Non ci sono colpevoli al mondo'' (1910, tre stesure)
* ''C'era una volta uno zar giovane'' (1910)
* ''La saggezza dei bambini'' (1910, scritto 1885)
* ''[[Dopo il ballo]]'' (1911, scritto 1903)
* ''[[Il diavolo (Lev Tolstoj)|Il diavolo]]'' (Дьявол, ''D'javol'', 1911, scritto 1889-1890)
* ''[[Denaro falso]]'' (Фальшивый купон, ''Fal'šivyj kupon'', 1911, scritto 1896-1904)
* ''[[Chadži-Murat]]'' (Хаджи-Мурат, ''Chadži-Murat'', 1912, scritto 1896-1904)
* ''[[Padre Sergij]]'' (Отец Сергий, ''Otec Sergij'', 1912, scritto 1890-1898)
* ''[[Memorie postume dello starets Fëdor Kuzmič]]'' (1912, scritto 1905)
{{Colonne fine}}
 
=== Opere teatrali ===
* ''La famiglia infetta'' o ''La famiglia contagiata'' (Зараженное семейство, 1864)
* ''[[La potenza delle tenebre]]'' (Власть тьмы, ''Vlast' t'my'', 1886)
* ''Il primo distillatore'' (1886)
* ''I frutti dell'istruzione'' (Плоды просвещения, ''Plody prosveščenija'', 1891, scritto 1886-1890)
* ''La causa di tutto'' (1910)
* ''Il cadavere vivente'' (Живой труп, ''Živoj trup'', 1911, scritto 1900)
* ''E la luce risplende nelle tenebre'' (Власть тьмы, 1911, scritto incompiuto 1894-1896)
* ''Il nichilista''
 
=== Opere filosofiche, pedagogiche e morali ===
* Articoli nella rivista sull'educazione «Jasnaja Poljana» (1861-1862)
* ''Sull'importanza dell'istruzione popolare'' (1862)
* ''Saggio di teologia dogmatica'' (1880)
* ''Perché vivo?'' (Чем люди живы, 1881)
* ''[[La confessione (Lev Tolstoj)|La confessione]]'' (Исповедь, ''Ispoved''', 1882)
* ''[[La mia fede]]'' (В чём моя вера?, ''V čëm moja vera?'', 1884)
* ''[[Che fare? (Tolstoj)|Che fare?]]'' (Так что же нам делать?, ''Tak čto že nam delat’'', 1886)
* ''[[Della vita]]'' (О жизни, ''O žizni'', 1887-88)
* ''È tempo di recuperare!'' (Круг чтения, 1888)
* ''Perché la gente si droga?'' (Для чего люди одурманиваются?, 1891)
* ''Il primo gradino'' (Первая ступень, 1892)
* ''Il non agire'' (1893)
* ''[[Il regno di Dio è in voi]]'' (Царство Божие внутри вас, ''Carstvo Božie vnutri vas'', 1893)
* ''Cristianesimo e patriottismo'' (1894)
* ''[[Che cos'è l'arte?]]'' (Что такое искусство?, ''Čto takoe iskusstvo?'', 1897)
* ''Lettera ai Liberali'' (1898)
* ''La schiavitù del nostro tempo'' (1900)
* ''L'educazione religiosa'' (1901)
* ''Patriottismo e governo'' (1901)
* ''Al clero'' (1902)
* ''Che cos'è la religione e quale ne è l'essenza?'' (1902)
* ''Contro la proprietà fondiaria (ai lavoratori)'' (1903)
* ''Distruzione dell'inferno e sua restaurazione'' (1903)
* ''Pensieri di saggi per ogni giorno'' (''Mysli mudrych ljudej na každyj den′'', 1903)
* ''Denaro e lavoro'' (1903)
* ''Il bastoncino verde'' (1905)
* ''Guerra e rivoluzione'' (1906)
* ''Per tutti i giorni'' (''Na každyj den′'', 1906-1907)
* ''La legge della violenza e la legge dell'amore'' (1908)
* ''La schiavitù moderna'' (1908)
* ''La via della vita'' (''Put’žizni'', 1910)
* ''[[Diari (Lev Tolstoj)|Diari]]'' (1847-1910)
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=RUS Order św. Anny (baretka).svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di IV Classe dell'Ordine di Sant'Anna
|collegamento_onorificenza=Ordine di Sant'Anna
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of Glory Ribbon Bar.png
|nome_onorificenza=Medaglia per la difesa di Sebastopoli
|collegamento_onorificenza=Medaglia per la difesa di Sebastopoli (1855)
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of Glory Ribbon Bar.png
|nome_onorificenza=Medaglia in memoria della Guerra di Crimea
|collegamento_onorificenza=Medaglia in memoria della Guerra di Crimea
|motivazione=
}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Evel Gasparini, ''Il vigore di Tolstoj: 1860-1878'', Milano, Montuoro, 1943. {{NoISBN}}.
* [[Isaiah Berlin]], ''Tolstoj e la storia'', Milano, [[Lerici (casa editrice)|Lerici]], 1959. {{NoISBN}}.
* {{cita libro | cognome=Lebrun | nome=Victor | wkautore=Victor Lebrun | titolo=Devoto a Tolstoj | editore=Lerici | città=Milano | anno=1963 | ISBN=no | cid=V. Lebrun}}
* [[Henri Troyat]], ''Tolstoj'', Milano, [[Rizzoli]], 1969. {{NoISBN}}.
* {{cita testo | titolo=Lev Tolstòj | |serie=I giganti. La nuova biblioteca per tutti | editore=Mondadori | numero=24 | città=Verona | anno=1970 | mese=marzo | ISBN=no |cid=''I giganti''}}
* {{cita libro | curatore=Silvio Bernardini | titolo=[[Diari (Lev Tolstoj)|I diari di Lev Nikolaevic Tolstoj: 1847-1910]] | editore=Longanesi | città=Milano | anno=1975 | ISBN=no |cid=S. Bernardini}}
* {{cita libro | cognome=Biagi | nome=Enzo | wkautore=Enzo Biagi | titolo=Russia | editore=Rizzoli | città=Milano| anno=1977 | ISBN=no | cid=E. Biagi}}
* Lubomir Radoyce (a cura di), ''Le lettere di Lev Nikolaevic Tolstoj'', Milano, Longanesi, 1977-1978. {{NoISBN}}.
* {{cita libro | cognome=Tolstoj | nome=Tatiana | wkautore=Tat'jana L'vovna Tolstaja | titolo=Anni con mio padre |altri=traduzione dal francese di Roberto Rebora| editore=Garzanti | città=Milano | anno=1978 | ISBN=no | cid=T. Tolstoj}}
* [[Viktor Borisovič Šklovskij|Viktor Sklovskij]], ''Tolstoj'', Milano, [[Il Saggiatore (casa editrice)|il Saggiatore]], 1978. {{NoISBN}}.
* {{cita libro | cognome=Citati | nome=Pietro | wkautore=Pietro Citati | titolo=Tolstoj | editore=Longanesi | città=Milano| anno=1983 | ISBN=no | cid=P. Citati}}
* {{cita libro | cognome=Bori | nome=Pier Cesare | wkautore=Pier Cesare Bori | coautori=[[Gianni Sofri]] | titolo=Gandhi e Tolstoj: un carteggio e dintorni | editore=Il mulino | città=Bologna | anno=1985 | ISBN=88-15-00793-8 | cid=P. Bori, G. Sofri}}
* [[Michail Michajlovič Bachtin]], ''Tolstoj'', Bologna, Il mulino, 1986. ISBN 88-15-01112-9.
* [[Eraldo Affinati]], ''Veglia d'armi: l'uomo di Tolstoj'', Genova, [[Marietti Editore]], 1992. ISBN 88-211-6300-8.
* Pier Cesare Bori, ''L'altro Tolstoj'', Bologna, Il mulino, 1995. ISBN 88-15-05110-4.
* {{cita libro | cognome=Vitale | nome=Serena | wkautore=Serena Vitale | titolo=Introduzione, ''in Lev Tolstoj'', Resurrezione | editore=Garzanti | città=Milano| anno=2002 | ISBN=88-11-36157-5 | cid=S. Vitale}}
* Henry Gifford, ''Tolstoj'', Bologna, Il mulino, 2003. ISBN 88-15-09316-8.
* [[Igor Sibaldi]], ''Introduzione'' e ''Cronologia'', in {{cita libro | autore=Lev Tolstoj | titolo=Tutti i racconti | volume=1 | editore=Mondadori | città=Milano | anno=2005 | ISBN=88-04-55275-1 |cid=I. Sibaldi}}
* [[George Steiner]], ''Tolstoj ''o'' Dostoevskij'', Milano, Garzanti, 2005. ISBN 88-11-67750-5.
* Paolo Mazzarello, ''Il genio e l'alienista: la strana visita di Lombroso a Tolstoj'', Torino, [[Bollati Boringhieri]], 2005. ISBN 88-339-1618-9.
* Anna Borgia, ''Nel cuore di Tolstoj. Ricerca della verità nei diari intimi'', Firenze, [[Libreria Editrice Fiorentina]], 2009. ISBN 88-95421-45-0.
* {{cita libro | cognome=Cavallari | nome=Alberto | wkautore=Alberto Cavallari | titolo=La fuga di Tolstoj | editore=Skira | città=Milano | anno=2010 | ISBN=978-88-572-0686-8 | cid=A. Cavallari }}
* [[Barbara Alberti]], ''Sonata a Tolstoj'', Milano, [[Baldini Castoldi Dalai Editore]], 2010. ISBN 88-6073-645-5.
 
== Voci correlate ==
* [[:Categoria:Opere di Lev Tolstoj|Opere di Lev Tolstoj]]
* [[Pedagogia di Lev Tolstoj]]
* [[Pensiero di Lev Tolstoj]]
* [[Tolstoismo]]
 
=== Film ===
{{vedi categoria|Film basati su opere di Lev Tolstoj}}
 
* ''Abbandono del grande vecchio - La vita di Lev Tolstoj'' (''Уход великого старца - Жизнь Л. Н. Толстого''), regia di [[Jakov Aleksandrovič Protazanov]] ([[1912]])
* ''Lev Tolstoj'' (''Лев Толстой''), regia di [[Sergej Appolinarievič Gerasimov]] ([[1984]])
* ''[[The Last Station]]'', regia di [[Michael Hoffman]] ([[2009]]), basato sul romanzo ''L'ultima stazione - Il romanzo degli ultimi giorni di Tolstoj'' di [[Jay Parini]]
 
=== Poesie ===
* ''[[s:Le poesie religiose (1895)/A Leone Tolstoi Ode|A Leone Tolstoi Ode]]'' ([[1887]]), dalle ''Poesie religiose'' di [[Mario Rapisardi]]
* ''Tolstoi'' ([[1911]]), dai ''Poemi italici'' di [[Giovanni Pascoli]]
 
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* {{ThesaurusCollegamenti BNCFesterni}}
* [[Progetto Gutenberg]] e-texts di [http://onlinebooks.library.upenn.edu/webbin/book/search?author=Tolstoy%2C+Leo&amode=start alcuni dei lavori di Tolstoj]
* [http://www.ediliziaecostruzioni.com/fabbricati-rurali/fabbricati%20rurali.htm Edilizia e costruzioni-Fabbricati rurali]
* {{cita web | 1 = http://www.liberliber.it/biblioteca/t/tolstoj/index.htm | 2 = Testi integrali di Tolstoj in italiano su ''Liberliber'' | accesso = 27 marzo 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20101227220841/http://www.liberliber.it/biblioteca/t/tolstoj/index.htm | dataarchivio = 27 dicembre 2010 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://ilibrary.ru/author/tolstoy/|Testi integrali di Tolstoj in russo}}
* {{cita web|http://etext.lib.virginia.edu/toc/modeng/public/CheTols.html|Biografia illustrata a cura dell'Università della Virginia}}
 
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