Cioccolatiera e Luigi Polacchi: differenze tra le pagine

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[[File:Luigi polacchi3.jpg|thumb|Luigi Polacchi]]
[[File:Lucine bonvallet e ernest cardeilhac, cioccolatiera, parigi 1900 ca..JPG|thumb|upright=0.7|[[Lucine Bonvallet]] e [[Ernest Cardeilhac]], cioccolatiera con sportellino, Parigi c. 1900]]
{{Bio
La '''cioccolatiera''' è un bricco, in genere di porcellana o d'argento, che serve a preparare all'istante la [[cioccolata]] calda in bevanda.
|Nome = Luigi
|Cognome = Polacchi
|Sesso = M
|LuogoNascita = Penne
|LuogoNascitaLink = Penne (Italia)
|GiornoMeseNascita = 18 febbraio
|AnnoNascita = 1894
|LuogoMorte = Pescara
|GiornoMeseMorte = 14 luglio
|AnnoMorte = 1988
|Epoca = 1900
|Attività = poeta
|Attività2 = scrittore
|Nazionalità = italiano
}}
 
== DescrizioneBiografia ==
Dopo gli studi compiuti nelle sedi di [[Penne (Italia)|Penne]], [[Ascoli Piceno]], [[Firenze]], [[Bologna]] e [[Roma]], fu docente di italiano e latino nel ''Liceo d'Annunzio'' di [[Pescara]] e nel ''Liceo Giulio Cesare'' di Roma; ricoprì l'incarico anche presso l'Istituto Italiano di [[Bruxelles]]; fu incaricato di presidenza di istituto e reggente del Provveditorato agli Studi di Pescara, presidente del Conservatorio Pareggiato ''"Luisa d'Annunzio"''; condirettore della rivista ''Tempo Nostro'', redattore del ''Saggiatore'' e collaboratore di altre prestigiose riviste letterarie.
Il bricco della cioccolatiera è in genere un po' più grande di quello della [[caffettiera]] e un po' panciuto, perché al suo interno la bevanda calda deve essere mescolata, permettendo così alla polvere di [[cacao]] e allo zucchero di sciogliersi nel latte. Sul coperchio la cioccolatiera può avere uno sportellino, per introdurvi una bacchetta - dal manico di osso o di avorio - che serve a mescolare, ottenendo così un prodotto uniforme.
[[File:Porcellana di vienna, 1744-1784 ca. caffettiera o cioccolatiera 01.JPG|thumb|upright=0.7|Porcellana di Vienna, 1744-1784 circa, cioccolatiera, [[Museo delle porcellane]], Firenze]]
La cioccolatiera venne in uso nel Seicento, quando si diffuse la piacevole e calda bevanda della cioccolata calda (probabilmente inventata dalle monache) in cui l'amaro del cacao era corretto dalla gradevolezza del latte e dello [[zucchero di canna]]. Questa bevanda era considerata terapeutica, tonificante ma non eccitante, adatta anche ai bambini. Degustare una cioccolata calda divenne un rito quotidiano che ha ispirato pittori, come [[Jean-Étienne Liotard]], che ha dipinto ''La bella cioccolatiera''.
 
Nel periodo compreso tra gli [[anni 1930|anni trenta]] e [[anni 1950|cinquanta]] la sua casa di Pescara, fu cenacolo letterario a cui presero parte anche personalità come [[Giovanni Gentile]], [[Alfredo Luciani]] (con cui avrebbe fondato, nel 1934, il cenacolo culturale chiamato ''Casa di Poesia''), [[Ignazio Silone]], [[Domenico Tinozzi]], [[Michele Cascella]] ed [[Ennio Flaiano]].
Si produssero cioccolatiere soprattutto in Francia, in Austria e in Italia, sia in porcellana dipinta con decori a fiori, a paesaggi, a cineserie, sia in argento con motivi incisi o a rilievo. Le cioccolatiere inglesi assunsero una linea sobria e un po' rigidaː spesso col fondo piatto, avevano un ampio manico ritorto. Le cioccolatiere realizzate dalla manifattura di porcellana di [[Ginori]], a Doccia e dalla [[Manifattura imperiale di porcellane di Vienna]], sono celebri per grazia della forma e preziosità del decoro. Alla cioccolatiera si accompagnavano tazze in porcellana dipinta che in genere erano lievemente più grandi di quelle del tè e a volte avevano due manici.
 
Autore di numerose opere poetiche in lingua italiana e alcune in vernacolo abruzzese, Luigi Polacchi ebbe giudizi lusinghieri da [[Benedetto Croce]], [[Giuseppe Antonio Borgese]], [[Gabriele D'Annunzio]], [[Luigi Pirandello]] ed altri. Con il poema epico ''Italide'', di oltre 58.000 versi, suddivisi in 62 canti. Polacchi si è proposto come cantore del [[Risorgimento]] italiano. Il suo ''Poema nazionale degli italiani'' resta sicuramente il più eminente tentativo di leggere la conquista dell'[[Unità d'Italia]] in chiave lirico-epica. Già i primi versi ("''Cantiam la Patria o bel coro italiano/ come risorse una libera e forte...''") annunciano il suo gusto classico e antidecadente.
== Bibliografia ==
* {{cita testo |autore= |titolo=Dizionario dell'antiquariato maggiore e minore |data=2002 |editore=Gremese |città=Roma |SBN =IT\ICCU\TO0\1149444}} Sotto la direzione di Jean Bedel; edizione italiana a cura di Alcide Giallonardi.
 
Come saggista ha scritto una storia politica e letteraria degli Abruzzi: ''Da Melchiorre Delfico a Clemente De Cesaris''. Come studioso di letteratura ha lasciato commenti critici sulle opere di Papini, [[Clemente De Caesaris]], [[Cesare De Titta]], [[Modesto Della Porta]] ed altri. Come memorialista ha raccontato le vicende della [[Prima guerra mondiale|Grande guerra]] nelle ''Memorie di un sottotenente''.
== Voci correlate ==
Fu volontario nella Prima Guerra Mondiale, combattente sull'[[Isonzo]] e ad [[Asiago]] e raggiunse il grado di [[Tenente Colonnello]] di [[Ufficiale di complemento|complemento]] di [[fanteria]].
* [[Caffettiera]]
* [[Teiera]]
 
Dedicò molte energie alla promozione culturale dando un fondamentale contributo al Libero Istituto che sarebbe diventato nel 1948 l'[[Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio"|Università Abruzzese degli Studi "Gabriele d'Annunzio"]] con sede a Chieti e Pescara. Il prof. Candido Greco, in un articolo apparso nella ''Rivista Abruzzese - Rassegna Trimestrale di cultura'' (Anno LIX - 2006 - N. 2), riconosce in Luigi Polacchi il vero fondatore di questa università.
{{Portale|cucina}}
 
Polacchi fu tra i primi a capire le potenzialità di crescita della città di Pescara, antico borgo marinaro unificato con [[Castellamare Adriatico]] e poi creata [[capoluogo di provincia]] nel [[1927]]. La città ebbe un rapidissimo sviluppo nel dopoguerra e Polacchi coniò il nome ''Teaterno'' per la futura metropoli che nella sua visione avrebbe riunito in un'unica città i due capoluoghi di Chieti e Pescara.
[[Categoria:Porcellana|Cioccolatiera]]
 
[[Categoria:Stoviglie]]
Per la sua vasta opera poetica il nome di Polacchi fu segnalato alla commissione del [[premio Nobel]] nel 1975 (lo stesso anno in cui il premio fu assegnato al poeta italiano [[Eugenio Montale]]).
 
=== Le opere ===
* ''Antelucana'' (1913)
* ''Canti militari'' (1915)
* ''Offertorio'' (1916)
* ''Notturno nuziale'' (1917)
* ''L'ode virginea: alla poesia'' (1918)
* ''Rapsodie di Assavero'' (1918)
* ''Litanie maledette e frusti epici'' (1918)
* ''Memorie di un sottotenente'' (1918)
* ''Canti del carrubo'' (1920)
* ''Canzoniere a Marta'' (1924)
* ''Iro pitocco'' (1926)
* ''Lazzaro'' (1927)
* ''Branca Doria'' (1930)
* ''Il diario di Baldassarre De Tullio'' (1931)
* ''Ode atlantica'' (1931)
* ''Ode plastica'' (1932)
* ''Ode vestina'' (1932)
* ''Ode erronea in morte di G. d'Annunzio'' (1933)
* ''Ode georgica alla terra rifiorente'' (1933)
* ''La poesia di Cesare De Titta'' (1933)
* ''Della santità di D. Alighieri e del Dante vivo di Papini'' (1933)
* ''Fissa il mare Ifigenia'' (1934)
* ''La canzone della fede'' (1935)
* ''Il canto dei martiri pennesi'' (1937)
* ''Il Poema Nazionale degli Italiani - Italide'' canti 1-40 (1937)
* ''La poesia di Modesto Della Porta'' (1942)
* ''Discorso per il capoluogo'' (1949)
* ''Cantico lungo a Roma'' (1950)
* ''Protesta sul disumanesimo decadentistico'' (1951)
* ''Il Poema Nazionale degli Italiani - Italide'' canti 41-60 (1960)
* ''Da Melchiorre Delfico a Clemente De Caesaris'' (1960)
* correzione e ristampa delle opere epico-liriche nella raccolta '''"Organo"''' vol. I, II, III, IV, V (1988)
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web | 1 = http://h1.ath.cx/aevo/polacchi/index.html | 2 = Una pagina dedicata al poeta | urlmorto = sì }}
*{{cita web | 1 = http://www.rionesancomizio.org/Foto%20Del%20Rione.htm | 2 = La casa del poeta a Penne | urlmorto = sì }}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|letteratura}}