Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane e Utente:GuroneseDoc/Sandbox20: differenze tra le pagine

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{{Personaggio
{{nota disambigua|l'omonima commedia di [[Eduardo De Filippo]]|Pericolosamente|San Carlino}}
|medium = mitologia
{{Edificio religioso
|saga =
|DedicatoA = [[Carlo Borromeo]]
|nome italiano = Virbio
|NomeEdificio = Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane<br /><small> ''San Carlino'' </small>
|nome =
|Immagine = San Carlo alle Quattro Fontane - Front.jpg
|immagine =
|Didascalia = Facciata
|didascalia =
|Larghezza = 180px
|epiteto =
|Città = {{simbolo|Roma-Stemma.png}}[[Roma]]
|sesso = Maschio
|Regione = {{IT-LAZ}}
|luogo di nascita = [[Atene]]
|SiglaStato = ITA
|prima apparizione =
|Latitudine = 41.901667
|professione =
|Longitudine = 12.490833
|Religione = [[Chiesa cattolica|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|AnnoConsacr = Attorno al [[1640]]
|Architetto = [[Francesco Borromini]]
|InizioCostr = [[1634]]-[[1635|5]]
|FineCostr = [[1644]] (ultime modifiche entro il [[1680]])
|Website = [http://www.sancarlino.eu Sito ufficiale]
|Note =
}}
'''Virbio''' è un personaggio della [[mitologia greca]] trasposto in quella [[mitologia romana|romana]].
La '''chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane''' è un [[chiesa (architettura)|luogo di culto]] [[cattolicesimo|cattolico]] di [[Roma]], nel rione [[Monti (rione di Roma)|Monti]], facente parte di un complesso conventuale dei [[Trinitari]]. Edificato nel XVII secolo ad opera di [[Francesco Borromini]], è considerato uno dei capolavori dell'architettura barocca.
 
== Genealogia ==
La chiesa è dedicata a [[Carlo Borromeo]], [[arcivescovo di Milano]], ma è soprannominata affettuosamente '''San Carlino''' dai romani, per le sue ridotte dimensioni tanto da coprire con la sua area quella di uno solo dei quattro pilastri che sorreggono la [[cupola di San Pietro|cupola]] della [[basilica di San Pietro in Vaticano]].
 
Nella mitologia greca è figlio di [[Teseo]]<ref name="igin251"/><ref name=" plut27 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/PlutarchTheseus.html|titolo= Plutarco, Vita di Teseo, 27|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref><ref name=" apolEpitome.1.16 "/> e di un'[[Amazzone]] ([[Antiope (regina delle Amazzoni)|Antiope]]<ref name=" diod4.28.1 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/DiodorusSiculus4B.html#15|titolo= Diodoro Siculo, Biblioteca Historica, IV, 28.1|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref><ref name=" apolEpitome.1.16 "/> o [[Ippolita]]<ref name=" apolE5.1 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/ApollodorusE.html#5|titolo= Apollodoro, Biblioteca, Epitome V, 2|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref><ref name=" apolEpitome.1.16 "/> o [[Melanippe (amazzone)|Melanippe]]<ref name=" apolE5.1 "/><ref name=" apolEpitome.1.16 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/ApollodorusE.html#1|titolo= Apollodoro, Biblioteca, Epitome 1.16|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref> o Glauce<ref name=" apolE5.1 "/>).
Nella chiesa è conservata l'urna contenente il corpo della beata [[Elisabetta Canori Mora]].<ref>[http://www.sancarlino.eu/chiesa/chiesa.asp Dal sito ufficiale]</ref>
 
Secondo gli autori romani sposò una donna di nome Aricia<ref>{{cita web|https://la.wikisource.org/wiki/Metamorphoseon_-_Liber_XV|Publio Ovidio Nasone, Le metamorfosi, XV 536-546|02-02-2010}}</ref> e divenne il padre di [[Virbio (figlio di Ippolito)|Virbio]]<ref name=" VirgiEn">{{cita web|url= https://la.m.wikisource.org/wiki/Aeneis/Liber_VII|titolo= Virgilio, Eneide, VII, 761-783|lingua=la|accesso= 10 luglio 2019}}</ref>.
== Storia ==
La chiesa, il chiostro ed il convento vennero realizzati tra il [[1634]] e il [[1644]]<ref>Marina Bonavia, ''Borromini ritrovato: retrospettiva storiografica nel cantiere di restauro, con l'Indice delle fonti documentarie'', in "La "Fabrica" di San Carlino alle Quattro Fontane: gli anni del restauro" volume speciale del "Bollettino d'arte", 2007.</ref> da [[Francesco Borromini]] (imparentato con [[Carlo Maderno]], in quanto lo zio materno, Leone Gravo, ne sposò la nipote). Quest'architetto ticinese, giunto a Roma attorno al [[1620]] dal [[Canton Ticino]], aveva già collaborato al [[Baldacchino di San Pietro]] e al vicino [[palazzo Barberini]]. I [[Trinitari]] gli commissionarono un nuovo convento con annessa chiesa, dove già da un secolo c'era una piccola cappella.
Il complesso fu costruito grazie al finanziamento e sotto il patronato di [[Francesco Barberini (cardinale 1623)|Francesco Barberini]], cardinal nipote di [[Urbano VIII]], il cui palazzo era stato appena realizzato lì presso dal già anziano Maderno, in collaborazione appunto con il Borromini.
 
== Mitologia ==
Il chiostro, prima parte ad essere stata progettata, venne ideato dal Borromini nel [[1635]], ma ultimato nel [[1644]], mentre nello stesso anno si finiva la facciata dell'istituto sull'odierna Via del Quirinale (allora Strada Pia), la chiesa (iniziata nel 1638) ed un primo campanile quadrangolare adiacente. Il prospetto della chiesa sulla via venne progettato e realizzato molto più tardi, a partire dal [[1664]]; dopo la morte dell'architetto nel [[1667]], i lavori vennero continuati dal [[1670]] al [[1680]] dal nipote Bernardo Borromini sulla scorta dei disegni del maestro. Il campanile venne abbattuto per la sistemazione del corpo convesso della chiesa sull'angolo delle [[Quattro Fontane]] e ne venne costruito un altro nel [[1670]]. La decorazione della facciata si protrasse ancora per un decennio, fino alla posa della statua di San Carlo nella nicchia principale nel [[1680]].
Oggi ci sono rimasti molti progetti originali per la chiesa, che Borromini aveva realizzato per trovare una soluzione che si adattasse a due importanti necessità: il costo minore possibile, in quanto i frati non disponevano di molto denaro ed il massimo sfruttamento del poco spazio a disposizione. Grazie al genio dell'architetto, che seppe unire queste qualità ad un risultato elegante ed innovativo, la chiesa e l'intero complesso possono annoverarsi tra massimi prodotti dell'architettura barocca. La chiesa ed il complesso conventuale sono infatti caratterizzati dalle dimensioni sorprendentemente piccole e dall'estrema semplicità dei materiali, conformemente alla regola e alla spiritualità dei frati dell'ordine dei Trinitari,<ref>AA.VV., La ''"Fabrica" di San Carlino alle Quattro Fontane: gli anni del restauro'', volume speciale del "Bollettino d'arte", 2007.</ref> di origine spagnola e all'epoca appena insediati a Roma (nel [[1609]], guidati dal padre Gabriele dell'Assunta), ma anche alle idee artistiche del Borromini che ai materiali pregiati preferiva materie umili come l'intonaco e lo stucco, da nobilitare con la tecnica.<ref>Giulio Carlo Argan, ''Borromini'', ed. Sansoni, 1996.</ref>
 
Come gran parte delle figure romane, anche Virbio ha origine da un personaggio greco ([[Ippolito (mitologia)|Ippolito]]) e della sua matrigna [[Fedra]] che protagonisti di una tragedia di [[Euripide]] rimasero vittima di una vendetta di [[Afrodite]]<ref name=" Euripide ">{{cita web|url= http://www.filosofico.net/euripidippoli42.htm|titolo= Euripide, Ippolito Coronato, testo completo |lingua=it|accesso= 10 luglio 2019}}</ref>.
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File:San carlino alle quattro fontane, sagrestia, ritratto del borromini.JPG|Ritratto del [[Francesco Borromini|Borromini]] nella Sagrestia
File:Emblem Trinitarian Order Rome.jpg|La croce dei [[Trinitari]], ricorrente in tutto l'edificio
File:San Carlino 005.jpg|Veduta d'insieme della chiesa
File:Borromini Drawing 02-2009-23-01-retouched.jpg|Sezione del complesso: a destra il chiostro, a sinistra la chiesa
File:Borromini Drawing 03.jpg|Pianta del convento
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La stessa leggenda fu ripresa da più autori romani ([[Igino (astronomo)|Igino]], [[Ovidio]] e [[Servio Mario Onorato|Servius]]) i quali dopo l'episodio della sua resurrezione<ref name=" apol3.10.3">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Apollodorus3.html#10|titolo= Apollodoro, Biblioteca, III, 10.3|lingua=en|accesso= 20 luglio 2019}}</ref><ref>Igino, ''Fabulae'' 49</ref><ref name=" pau2.27.4 ">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Pausanias2B.html#14|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia, 2.27.4|lingua=en|accesso= 10 luglio 2019}}</ref>
== Descrizione ==
=== Il chiostro ===
 
Ippolito fu cacciato dal padre e morì trascinato dai suoi cavalli
Il minuscolo chiostro è a pianta mistilinea derivata da un ottagono: gli ambienti si suddividono su due ordini di loggiati. Quello inferiore è composto da [[Serliana|serliane]], che diventano convesse agli angoli, mentre quello superiore, ornato da semplici colonne, è abbellito da una balaustra, con eleganti pilastrini triangolari dritti e rovesci, realizzata nel 1644. In questo modo, con grande raffinatezza nelle linee, Borromini riesce a dare, come poi nella chiesa, un senso di accoglienza, togliendo la sensazione di oppressione che deriverebbe dalle esigue dimensioni dell'ambiente. Il tema dell'ottagono è presente anche nei capitelli del secondo ordine di colonne e nella vera del pozzo che completa la visione del chiostro.
 
Virbio fu identificato con l'eroe greco Ippolito, figlio di Teseo. Fu maledetto da suo padre perché pensò erroneamente che Ippolito avesse perso la matrigna Phaidra. Quindi Ippolito fu attaccato da Poseidone al livello del mare e distrutto dai suoi cavalli. In una variante del mito, non rimane morto, ma viene resuscitato da Asklepios. Dopo di che, emigrò in Italia e fondò il santuario di Diana Nemorensis in Aricia, o fu trasferito da Artemide dove fu adorato sotto il nome di Virbius dai latini
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File:Chiostro di San Carlo alle Quattro Fontane.jpg|Il chiostro
File:San carlino alle quattro fontane, chiostro 01.JPG|Il chiostro: da notare la croce dei Trinitari
File:San carlino alle quattro fontane, chiostro 06.JPG|Il pozzo
File:156ChiostroSCarlino4Fontane.JPG|Particolare
File:FacadeSanCarlo4Fontane5.JPG|La porta del chiostro su Via del Quirinale
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=== La chiesa ===
La [[chiesa (architettura)|chiesa]] è a [[pianta (architettura)|pianta]] mistilinea e le parti corrispondenti ai vertici sull'asse maggiore sono concluse da absidi semicircolari; come una sovrapposizione di una pianta a croce greca allungata e {{citazione necessaria|di un'ellisse, costruita geometricamente a partire dalla forma di due triangoli equilateri con la base comune sull'asse trasversale dell'edificio (R.Wittkower, Arte e architettura in Italia 1600-1700, Torino1993 pag.170).}}
 
==== La cupola ====
La cupola è costruita in laterizio. Un semplice ovale, scavato però a nido d'ape da forme svariate: croci, esagoni, ottagoni, illuminato da due finestre poste alla base e dalla lanterna superiore. In quest'opera la diversità delle linee si incontra ancora una volta in un'armonia delle forme. Al centro della decorazione della cupola a lacunari c'è una raffigurazione dello [[Spirito Santo]] entro il triangolo della Trinità.
 
==== Corpo dell'edificio ====
Il raccordo tra la cupola e il corpo dell'edificio è realizzato grazie alla presenza di quattro [[pennacchio (architettura)|pennacchi]] che poggiano sulla trabeazione. Il movimento ondulatorio dei muri e il ritmico alternarsi a forme sporgenti e rientranti danno luogo a un palpitante organismo plastico, la cui forma viene sottolineata dall'assenza di sontuose decorazioni. Una particolarità riguarda la presenza ricorrente di elementi riuniti a tre a tre: questo numero ricorda la Trinità, cui i Trinitari erano devoti (si notino gli angeli nei pennacchi, le nicchie per pilastri, le file dei cassettoni nelle nicchie sopra gli altari, le decorazioni delle foglie ed i fiori dalle finestre). Le croci dei Trinitari compaiono anche nelle decorazioni della cupola (come i cassettoni stessi).
 
==== La facciata ====
Nella [[facciata]] Borromini utilizza due ordini, uno superiore ed uno inferiore. La parte inferiore è caratterizzata da una successione di superfici concava - convessa - concava; mentre la superiore presenta tre parti concave di cui la centrale ospita un'edicola convessa. Egli gioca con la [[concavità]] e la convessità delle pareti creando una facciata dinamica e piena di movimento, ma anche con le fantasiose decorazioni come la nicchia posta sopra al portale d'ingresso (che ospita la statua di San Carlo Borromeo realizzata da [[Antonio Raggi]] tra il [[1675]] ed il [[1680]]) in cui le colonne sono due [[Cherubino|cherubini]] le cui ali vanno ad unirsi e creare una copertura alla statua. La facciata culmina con un medaglione ovale a superficie concava sorretto da angeli in volo, un tempo ospitante l'immagine di San Carlo. Borromini lavorerà alla facciata fino all'ultimo dei suoi giorni, ma riuscirà a completare solamente la metà inferiore.
 
== Galleria d'immagini ==
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File:San Carlo alle Quattro Fontane (Rome) - Intern.jpg|Interno
File:San Carlo alle Quattro Fontane (Rome) - Dome.jpg|La cupola (ottagono e croce sono anch'essi temi ricorrenti)
File:SanCarlino.jpg|Particolare
File:095SCarlino4Fontane.jpg|La facciata
File:FacadeSanCarlo4Fontane3.JPG|La statua di San Carlo
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=== Opere conservate nella chiesa ===
La chiesa ospita tre quadri sugli altari, unica nota di colore insieme alle dorature delle grate, di cui uno seicentesco e due dell'Ottocento<ref name="test">[http://www.sancarlino.eu/chiesa/chiesa.asp Le opere]</ref>:
*''Estasi di san Michele dei Santi'', sull'altare di destra, di Amalia de Angelis ([[1847]]): il santo dona il suo cuore a Gesù
*''Estasi di san Giovanni Battista della Concezione'', sull'altare di sinistra, di Prospero Mallerini (1819): è raffigurato il riformatore dei Trinitari
*''San Carlo Borromeo con i fondatori dell'Ordine adorante la Trinità'', sull'altare maggiore, di [[Pierre Mignard]], opera seicentesca
 
<ref name=" paus4.3.5">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/Pausanias4A.html|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia IV, 3.5 e seguenti|lingua=en|accesso= 10 maggio 2019}}</ref>.
=== La cripta ===
La cripta, ricalcando la stessa pianta della chiesa superiore, ha una volta a otto spicchi impostata su pilastri e due cappelle, una delle quali avrebbe dovuto ospitare, secondo i progetti dello stesso Borromini, la tomba dell'architetto (sepolto poi a [[San Giovanni dei Fiorentini]]). Sobria ed austera, questa parte del complesso di San Carlo riprende comunque i canoni linguistici dell'architettura borrominiana.
 
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File:AltarpieceSanCarlo4Fontane3.JPG|Estasi di San Michele dei Santi
File:AltarpieceSanCarlo4Fontane2.JPG|Estasi di San Giovanni Battista della Concezione
File:AltarpieceSanCarlo4Fontane1.JPG|L'altare maggiore
File:San Carlino 05.jpg|La cripta
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== Contesto urbano ==
La chiesa ed il convento si affacciano su Via del Quirinale, all'incrocio delle [[Quattro Fontane]]: il muro esterno dell'edificio stesso ospita una delle fontane, raffigurante il [[Tevere]]. Il complesso si trova quindi in un incrocio molto trafficato di Roma: oltre alla già nominata via, si trovano anche [[Via Venti Settembre (Roma)|Via XX Settembre]] e [[Via delle Quattro Fontane]]. Questa rumorosa e caotica situazione pare sparire non appena entrati nella chiesa e nel chiostro, segnando un tranquillo punto di quiete nel centro di Roma.
 
== Le riproduzioni ==
[[File:063GubbioMadonnaDelPrato.JPG|miniatura|Vista dell'esterno della chiesa della Madonna del Prato]]
 
=== La riproduzione a Gubbio ===
Nel 1662 il [[Diocesi di Gubbio|vescovo di Gubbio]] [[Alessandro Sperelli]] benedisse la prima pietra della [[chiesa della Madonna del Prato]], edificio in stile barocco costruito dal capomastro e architetto eugubino [[Carlo Perugini]]. La geometria dell'interno ripropone il disegno eseguito da Francesco Borromini per la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma. Solo la facciata si differenzia dall'illustre modello.
 
=== La riproduzione a Lugano ===
Nel [[1999]] l'[[architetto]] [[Mario Botta]] ha progettato un monumento provvisorio per il lungolago di [[Lugano]], in [[Svizzera]], in occasione di una mostra in città su Borromini, nato proprio nel [[Canton Ticino]]. Questo era una rappresentazione lignea della Chiesa di San Carlino, sezionata longitudinalmente, smontata poi definitivamente nel [[2003]].
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File:Rome-Église Saint-Charles-des-Quatre-Fontaines.jpg|Scorcio dalle Quattro Fontane
File:ExteriorDomeSanCarlino4Fontane.JPG|Veduta da Via del Quirinale
File:San Carlo alle Quattro Fontane (Lugano).jpg|La sezione lignea
File:San Carlo alle Quattro Fontane (Lugano) 2.jpg|Particolare
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== Note ==
<references/>
 
{{Portale|mitologia greca}}
== Bibliografia ==
*Piero Bianconi, ''Francesco Borromini. Vita, opere, fortuna'', Istituto grafico Casagrande S.A., Bellinzona 1967.
* {{cita web|http://penelope.uchicago.edu/Thayer/I/Gazetteer/Places/Europe/Italy/Lazio/Roma/Rome/churches/_Texts/Armellini/ARMCHI*/2/Monti/2.html|M. Armellini, ''Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX'', Roma 1891, p. 187}}
*M. Francioli, ''Il giovane Borromini dagli esordi a San Carlo alle Quattro Fontane'', Milano, 1999.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sulla}}
 
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.sancarlino.eu/chiesa/convento.asp website ufficiale]
*{{cita web|url=http://www.jemolo.com/cgi-bin/index.cgi?keyword=S.+Carlo+alle+Quattro+Fontane|titolo=Foto inedite e particolari}}
*{{cita web|http://www.giovannirinaldi.it/page/rome/sancarlino/index.htm|Galleria fotografica}}
*{{cita web | 1 = http://www.laboratorioroma.it/ALR/San%20Carlo/San%20Carlo.htm | 2 = Approfondimento (1) | accesso = 29 aprile 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170930035605/http://www.laboratorioroma.it/ALR/San%20Carlo/San%20Carlo.htm | dataarchivio = 30 settembre 2017 | urlmorto = sì }}
*{{cita web | 1 = http://www.associazionepetra.it/chiesa_s.%20carlino%20alle%20quattro%20fontane%20roma.htm | 2 = Approfondimento (2) | accesso = 29 aprile 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20091102042348/http://www.associazionepetra.it/chiesa_s.%20carlino%20alle%20quattro%20fontane%20roma.htm | dataarchivio = 2 novembre 2009 | urlmorto = sì }}
 
{{Chiese di Roma}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|architettura|cattolicesimo|Roma|scultura}}
 
[[Categoria:Chiese di Roma del XVII secolo|Carlo Quattro Fontane]]
[[Categoria:Chiese di Roma (rione Monti)|Carlo Quattro Fontane]]
[[Categoria:Chiese nazionali di Roma|Carlo alle Quattro Fontane]]
[[Categoria:Chiese dedicate a san Carlo Borromeo|Roma]]
[[Categoria:Architetture barocche di Roma]]
[[Categoria:Architetture di Francesco Borromini]]
[[Categoria:Chiese trinitarie]]