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'''{{nota disambigua|descrizione=informazioni su altri eventi bellici con lo stesso nome|titolo=Battaglia di Isso (disambigua)}}
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{{Infobox conflitto
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|Tipo=Battaglia
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|Nome del conflitto=Battaglia di Isso
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 3 |voce = Aguinaldo Policarpo Mendes da Veiga |turno = |tipo = consensuale |data = 2019 luglio 15 |multipla = |argomenti = calcio |temperatura = 13 }}
|Parte_di=della [[campagna persiana di Alessandro Magno]]
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| Immagine= Issus - Alexander.jpg
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|Didascalia=[[Battaglia di Isso (mosaico)|Mosaico della battaglia di Isso]]<br />
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([[Museo Archeologico Nazionale di Napoli]])<ref>L'opera, copia di epoca romana del dipinto di [[Filosseno di Eretria]], decorava la [[Casa del Fauno]] di [[Pompei]].</ref>
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 7 |voce = Amine Ibn El Boushaki |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 15 |multipla = |argomenti = sport |temperatura = 41 }}
|Luogo=[[Isso (città)|Isso]],<ref>La localizzazione è imprecisata, ma è comunque situata nella attuale provincia turca di [[Provincia di Hatay|Hatay]].</ref> [[Turchia]]
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 8 |voce = Amílcar Cabral Cup 2009 |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 15 |multipla = |argomenti = calcio |temperatura = 1 }}
|Data=5 novembre [[333 a.C.]]
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 9 |voce = Fabrizio Sala |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 15 |multipla = |argomenti = politica |temperatura = 0 }}
|Esito=vittoria macedone
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|Schieramento1= {{simbolo|Vergina Sun.svg}} [[Regno di Macedonia]]
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 11 |voce = Categoria:Flop cinematografici |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 15 |multipla = |argomenti = pagine di servizio, cinema |temperatura = 63 }}
|Schieramento2=[[File:Standard of Cyrus the Great (Achaemenid Empire).svg|20px|bordo]] [[Impero Persiano]]
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Stop}}
|Comandante1=[[Alessandro Magno]]
|Comandante2=[[Dario III di Persia]]
|Effettivi1=40.000
|Effettivi2=100.000 <ref>Per quanto riguarda l'entità delle forze in campo, le fonti letterarie di epoca classica greco-romana concordano nell'indicare una cifra di circa 40.000 soldati macedoni (5.000 cavalieri e 35.000 fanti), ma esagerano e sono discordanti sull'ammontare delle forze persiane: secondo Arriano e Plutarco erano 600.000 uomini, secondo Diodoro Siculo e Giustino 400.000, secondo Curzio Rufo 250.000. La storiografia moderna si attesta su cifre inferiori: tra i 100.000 e 120.000 uomini per i Persiani e circa 30.000 per i Macedoni.</ref>
|Perdite1=7000
|Perdite2=30.000 (molti altri durante la ritirata)}}
{{Guerre di Alessandro Magno}}
 
La '''battaglia di Isso''' si svolse nell'[[Anatolia]] meridionale, a sud dell'antica città costiera di [[Isso (città)|Isso]], situata al confine tra la [[Cilicia]] e la [[Siria]]. Nel novembre del [[333 a.C.]] le forze di [[Alessandro Magno]], sovrano di [[Regno di Macedonia|Macedonia]], affrontarono e sconfissero i [[Impero persiano|persiani]] di [[Dario III di Persia|Dario III]], aprendo la strada alla conquista macedone della [[Fenicia]].
 
== Collocazione geografica ==
L'ubicazione di Isso è stata oggetto di controversie nell'ultimo secolo. Le fonti classiche menzionano un villaggio costiero situato su entrambe le sponde del fiume [[Pinarus]], tradizionalmente identificato dalla storiografia moderna con il fiume [[Deli Çay]], che scorre lungo il confine turco-siriano.
 
Autori più recenti (Hammond, [[1984]]; Devine, [[1985]]) fanno corrispondere il Pinarus con il fiume [[Río Payas|Payas]], collocando la città non lontano dall'odierna [[İskenderun]], fondata da Alessandro con il nome di [[Alessandretta]], per commemorare la vittoria di Isso. L'identificazione sembra essere più convincente se si tiene conto maggiormente della misura del campo di battaglia e delle distanze percorse dagli eserciti, fornite dai resoconti di [[Callistene]] e [[Diodoro Siculo]].
 
== Le porte dell'Assiria ==
[[File:AlexandreLouvre.jpg|thumb|upright|left|[[Alessandro Magno]]<br />
([[Lisippo]])]]
Alessandro aveva invaso l'[[Asia Minore]] nel [[334 a.C.]], sconfiggendo i [[satrapo|satrapi]] persiani nella [[battaglia del Granico]]. Successivamente proseguì con l'occupazione dell'intera Anatolia e mentre si trovava a [[Mallo (Turchia)|Mallo]]<!-- è Mallo e non Tarso la città dove Alessandro viene a sapere della posizione di Dario, cfr. note in calce --><ref>Le storie di Arriano su la spedizione di [http://books.google.it/books?id=wW8II4Vj63QC&pg=PA65&lpg=PA65&dq=a+mallo+alessandro+dario&source=bl&ots=6IgJ9MFbvv&sig=yJARR78M4KTcAWkz-CFUXT-oJGs&hl=it&sa=X&ei=vXxbVJbTN5DlaNaPgsgM&ved=0CDIQ6AEwAw#v=onepage&q=a%20mallo%20alessandro%20dario&f=false Alessandro Magno]</ref><ref>Cfr. Daniele Forconi, Alessandro Magno, 2002 Giunti Gruppo Editoriale, Firenze ISBN 88-09-02760-4 pag. 53</ref> venne a sapere che Dario stava ammassando una grande [[esercito|armata]] a [[Babilonia]].
 
Alla notizia delle vittorie di Alessandro le popolose città costiere della Fenicia cominciarono a ribellarsi al dominio persiano; nonostante questo, se i Persiani fossero riusciti a raggiungere il golfo di Isso, avrebbero comunque potuto contare sul supporto della loro vasta flotta ancora operativa nel [[Mediterraneo]] e, potenzialmente, prendere alle spalle le forze macedoni.
 
Alessandro mantenne, in un primo tempo, il grosso delle forze a Tarso e inviò un contingente, guidato da [[Parmenione]], ad occupare la zona costiera attorno ad Isso e a presidiare le porte dell'Assiria (due strette gole fluviali che tagliano i [[Monti Nur|monti Amanos]], le quali costituivano i passaggi obbligati per un esercito che voleva entrare, o uscire, dalla [[Siria]]).
 
Il primo passo corrisponde alla valle del fiume Payas;<ref>Nota in epoca [[medioevo|medioevale]] come passus portellae o anche come colonna di Giona, dal nome della rovina di epoca romana posta nelle vicinanze.</ref> la seconda gola (passo Belen o Beilan) si trova poco a sud di İskenderun.
 
== La presa di Isso ==
[[File:Battle issus movements.gif|thumb|upright=1.4|Le manovre di aggiramento delle armate macedoni (in blu) e persiane (in rosso) prima di giungere al luogo della battaglia. Nell'illustrazione è indicata la posizione delle Porte dell'Assiria<ref>La colonna di Giona è indicata come Pillar of Jonah nell'illustrazione.</ref>]]
Nel novembre del [[333 a.C.]] Alessandro venne informato che l'esercito persiano era giunto presso la città siriana di [[Sochi (Siria)|Sochi]].<br />
Decise quindi di lasciare Isso dove si era acquartierato e marciare verso sud fino al passo Belen; Dario scoprì che [[Parmenione]] controllava le porte dell'Assiria e decise di proseguire verso nord, costeggiando la catena montuosa di Amanos invece che attraversarla a sud come si aspettava Alessandro.
 
Il sovrano macedone, infatti, si era attestato verso sud presso la città fenicia di [[Miriandro|Myriandros]], a circa quindici miglia ad ovest del passo Belen. Poiché la gola costituiva il più rapido accesso alla [[Cilicia]] per un esercito proveniente da Sochi, Alessandro si aspettava che Dario scegliesse quella via, oppure tentasse il tortuoso passaggio della stretta valle del Payas (facilmente difendibile dal contingente di Parmenione).
 
Dario tentò invece di aggirare le forze macedoni ed entrare in Cilicia da nord, attraversando le strette vallate degli affluenti del fiume [[Ceyhan (fiume)|Ceyhan]], il quale scorre a est dei contrafforti del [[Montagne del Tauro|Tauro]].
 
La manovra d'aggiramento riuscì e l'esercito persiano occupò Isso senza incontrare alcuna resistenza. Dario ordinò di tagliare le mani a tutti i soldati feriti o malati che il sovrano macedone aveva lasciato in città per potersi riprendere. Ora il suo esercito non solo si trovava alle spalle dei macedoni, ma ne controllava pure le retrovie bloccando i rifornimenti da [[Tarso (Asia Minore)|Tarso]].
 
I Persiani, venendo a conoscenza dell'avvicinamento macedone ad Isso, avanzarono brevemente verso sud fino alla riva destra del fiume Pinarus, prima di arrestarsi e disporsi sulla stretta pianura costiera di Isso.
 
== La battaglia ==
[[File:Battle issus initial.gif|left|thumb|upright=1.4|Schieramento iniziale]]
Un campo di battaglia come quello di Isso, con un ridotto spazio di manovra, si rivelava sfavorevole per un esercito molto numeroso come quello persiano, favorendo al contempo le agili e ridotte forze macedoni, ma secondo le ricostruzioni storiche più recenti le [[tattica militare|scelte tattiche]] di Dario erano state obbligate.
=== Il luogo ===
La ribellione della [[Fenicia]] escludeva la possibilità di utilizzare aiuti e rifornimenti provenienti dalla flotta in mare. La tattica difensiva macedone, avrebbe evitato uno scontro impari in campo aperto; questo costringeva i Persiani a cercare assolutamente la battaglia prima del sopraggiungere dell'inverno ed evitare in questo modo un ritiro per mancanza di rifornimenti.
 
I due eserciti si trovarono così a fronteggiarsi divisi dal poco profondo fiume Pinarus e sebbene le condizioni per i persiani fossero sfavorevoli, Dario poteva comunque contare su un esercito quattro volte più numeroso di quello macedone.
 
=== Le forze in campo ===
Per quanto riguarda l'entità delle forze in campo, le [[Fonte testuale|fonti letterarie]] di epoca classica greco-romana concordano nell'indicare una cifra di circa 40.000 soldati macedoni (5.000 [[cavalleria|cavalieri]] e 35.000 [[fanteria|fanti]]), ma esagerano e sono discordanti sull'ammontare delle forze persiane: secondo [[Arriano]] e [[Plutarco]] erano 600.000 uomini, secondo [[Diodoro Siculo]] e [[Marco Giuniano Giustino|Giustino]] 400.000, secondo [[Curzio Rufo]] 250.000.
 
La storiografia moderna si attesta su cifre inferiori: tra i 100.000 e 120.000 uomini per i Persiani e circa 30.000 per i Macedoni.
 
Alessandro era schierato alla destra, all'uscita della valle del Pinarus, al comando della cavalleria pesante degli [[Eteri (antica Grecia)|eteri]] (in [[greco antico]] Εταίροι, compagni del re). Alla sua sinistra si trovava la [[falange macedone|falange]] e la fanteria leggera macedone ([[peltasti]]) sotto la guida di [[Parmenione]], il cui fianco sinistro era protetto da un contingente di cavalieri alleati provenienti dalla [[Tessaglia]]. Il comandante [[Cratero]] era sull'ala sinistra comandata da Parmenione, a cui era stato dato l'ordine tattico di non allontanarsi dal mare.<ref>Per non farsi accerchiare, così in Arriano, II,7,4</ref> Erano inoltre presenti come supporto le unità comandate da [[Sitalce]], mentre alla destra si trovavano [[Aristone]], [[Protomarco]], gli arcieri di Antioco, gli hetaîroi e all'estrema destra presiedeva Attalo. Alessandro arringò i suoi uomini, incitandoli affermando che dopo questa vittoria non ci sarebbero stati altri ostacoli alla conquista dell'intera Asia.<ref>Arriano, II,7,3-6</ref>
 
[[File:Battle issus decisive.gif|thumb|upright=1.4|Attacco decisivo]]
I Persiani concentrarono la cavalleria sul loro fianco destro, in prossimità della costa, a supporto di una falange di [[oplita|opliti]]<ref>Lo storico A. M. Devine ne valuta la consistenza in circa 12.000 uomini ed una capacità militare comparabile con quella macedone.</ref> costituita da [[mercenario|mercenari]] provenienti dalla [[Grecia]]. Dario aveva disposto la fanteria pesante ([[cardaci]]) lungo il fiume e un gruppo sulle colline, per minacciare il fianco destro macedone (formazione a [[Gamma (lettera)|gamma]]). Al centro della formazione si trovava il re con le truppe migliori: gli [[immortali]] (supportati da un corpo di fanteria di mercenari greci) e la cavalleria reale. Secondo alcuni storici, come Leon Stratikis, Dario stava cercando di copiare la formazione che l'esercito macedone utilizzò durante la [[battaglia del Granico]].
 
=== L'assalto della cavalleria ===
 
La cavalleria persiana aprì le ostilità caricando le truppe di Parmenione e la cavalleria tessalica, le quali si trovavano oltre il fiume. L'ala destra macedone, composta dalla cavalleria pesante degli eteri, fu decisiva per le sorti della battaglia. Mentre la falange macedone reggeva l'urto della cavalleria persiana e i tessali arretravano impegnandola, Alessandro ordinò ai suoi cavalieri di caricare il fianco sinistro dello schieramento avversario, proprio ai piedi delle montagne, e dopo averlo indebolito si aprì un varco tra le linee nemiche, al comando degli [[ipaspista|ipaspisti]]<ref>Un corpo di fanteria scelto armato di lunghe picche e scudo.</ref>. L'attacco di Alessandro superò gli sbarramenti posti da arcieri, fanteria leggera e cavalleria pesante, separando l'ala sinistra dal centro dello schieramento. Nel frattempo, la falange, meno veloce nei movimenti, cedeva lentamente di fronte ai Persiani che l'attaccavano da ogni parte,<ref>Arriano, II,6</ref> mentre i cavalieri tenevano a bada i mercenari greci. Alessandro raggiunse quasi il sovrano persiano e si dice cercò di colpirlo con una lancia, non riuscendoci. Dario decise di ritirarsi, costretto a lasciare il suo carro e a darsi alla fuga su un cavallo, abbandonando anche lo [[scudo (difesa)|scudo]],<ref name="ReferenceA">{{cita libro|Robin|Lane Fox|Alessandro Magno, pag 173|2004|[[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], quarta edizione| |isbn=978-88-06-19696-7}}</ref> mentre suo fratello [[Ossatre]] rimase a combattere sino alla morte.
 
Montato a cavallo, lo stesso sovrano macedone condusse gli eteri in un nuovo assalto contro il centro dello schieramento persiano, mettendolo in fuga; la falange di Parmenione e la cavalleria tessalica stavano oramai per cedere, per cui Alessandro non inseguì Dario ma attaccò alle spalle la falange dei mercenari greci.<br />
Alla vista del loro re costretto alla fuga, i soldati persiani si ritirarono e vennero falcidiati dalla cavalleria macedone che li inseguì fino al tramonto.
 
Per la [[Persia]] si trattava della prima sconfitta militare di un esercito comandato da un loro sovrano, mentre per i Macedoni si apriva la strada per la conquista dell'impero.
 
== Conseguenze della battaglia ==
[[File:Paolo Veronese - The Family of Darius before Alexander - Google Art Project.jpg|thumb|left|upright=1.4|La famiglia di Dario ai piedi di Alessandro - [[Paolo Veronese]] - Londra, [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]]]
 
La battaglia si concluse con una completa disfatta dei Persiani, tra i quali si contarono oltre 110.000 morti<ref>Plutarco, ''Vita di Alessandro'', 20,10</ref> fra cui ufficiali quali [[Savace]] (satrapo d'Egitto), [[Arsame]], [[Reomitre]] e [[Atize]], i quali avevano già combattuto in passato contro l'avanzata macedone uscendone in salvo.
 
Circa 8.000 mercenari greci decisero di fuggire verso [[Tripoli (Libano)|Tripoli]].<ref>{{cita libro|Andrea|Frediani|Le grandi battaglie di Alessandro Magno, pag 144|2004|[[Newton Compton]]| |isbn=978-88-541-1845-4}}</ref> Aminta, il disertore macedone, trovò la morte poco dopo. Fra i Macedoni si contarono 150 perdite, tra cui 32 fanti, mentre i feriti erano oltre 500.<ref>[[Quinto Curzio Rufo]], ''Historiae Alexandri Magni Macedonis'', 3,11,27</ref> Callistene menziona che i morti furono 302, anche se appaiono cifre poco credibili considerando i continui attacchi subiti.<ref name="ReferenceA"/> Lo stesso Alessandro venne ferito ad una coscia.
 
Vennero catturati, oltre ad un immenso bottino, anche alcuni familiari di Dario tra cui sua madre [[Sisigambi]], sua moglie [[Statira I]] e le sue figlie [[Statira II]] e [[Dripetide]].<ref>{{cita libro|nome=Domenico|cognome=Musti|titolo=Storia Greca: linee di sviluppo dall'età micenea all'età romana|editore=Laterza|edizione=3|anno=2008|isbn=978-88-420-7514-1|cid=Musti |pagina=641}}</ref> Il Grande Re perse le sue migliori truppe, quasi tutti i più validi ufficiali del suo esercito e soprattutto il proprio prestigio di condottiero, distrutto dalla sua precipitosa fuga davanti al nemico.
 
Si racconta che, udendo delle grida disperate, il re macedone uscì dalla sua tenda chiedendo chi si lamentasse a tal punto; appreso che i pianti provenivano dalla moglie e dai bambini di Dario, i quali credevano che il loro caro fosse morto in battaglia, decise di tranquillizzarli incaricando [[Leonnato]] di dire loro che Dario era ancora vivo e che sarebbero stati trattati bene in quanto non era a loro che aveva mosso guerra Alessandro.<ref>Plutarco, vita di Alessandro, 21, 1-3, per maggiori dettagli sulla vicenda: [[Quinto Curzio Rufo]], Historiae Alexandri Magni Macedonis, 3.12.6-12</ref> Tale episodio è stato oggetto di numerosi dipinti, realizzati da artisti quali [[Paolo Veronese]], [[Charles Le Brun]], [[Giambattista Tiepolo]], [[Andrè Castaigne]] e [[Christophe Veyrier]].
 
Il giorno successivo Alessandro andò con [[Efestione]] a far visita alle prigioniere. In quell'occasione Sisigambi non seppe riconoscere chi dei due fosse il re, rendendo omaggio alla persona sbagliata. Un servo le fece notare l'errore e il conquistatore macedone per evitarle l'imbarazzo le disse di non preoccuparsi in quanto entrambi erano Alessandro;<ref>[[Quinto Curzio Rufo]], ''Historiae Alexandri Magni Macedonis'', 3,12,7</ref> il condottiero, adeguandosi a come già aveva fatto con Ada tempo addietro, iniziò a rivolgersi alla regina persiana chiamandola madre.<ref>Fra gli altri si veda anche Diodoro Siculo, 17.37.6</ref>
 
Visitò i feriti, pur essendo lui stesso uno di loro, e onorò ogni soldato che si fosse distinto durante la battaglia offrendo ricompense adeguate.<ref>Arriano, II,12,1</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
=== Fonti primarie ===
* [[Plutarco]], ''Vita di Alessandro Magno'' in ''Vite parallele''
* [[Diodoro Siculo]], ''[[Bibliotheca historica]]'' XVII
* [[Arriano]], ''Anabasi di Alessandro''
* [[Quinto Curzio Rufo]], ''[[Historiae Alexandri Magni]]'' (''Storia di Alessandro Magno'')
* [[Callistene]], ''Gesta di Alessandro''
 
=== Fonti secondarie ===
* John Fuller, ''The Generalship of Alexander the Great'', De Capo Press, New Jersey 1960
* Peter Green, ''Alexander of Macedon: A Historical Biography'', 1974
* Guy Rogers, ''Alexander: The Ambiguity of Greatness'', Random House, New York 2004
 
== Voci correlate ==
* [[Battaglia di Cheronea (338 a.C.)]]
* [[Battaglia del Granico]]
* [[Battaglia di Gaugamela]]
* [[Battaglia dell'Idaspe]]
* [[Battaglia di Isso (mosaico)]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Portale|Antica Grecia|ellenismo|Guerra|Storia}}
 
[[Categoria:Battaglie ellenistiche|Isso]]
[[Categoria:Battaglie di Alessandro Magno|Isso]]