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[[Immagine:Madonna manganello.jpg|thumb|Il santino della Madonna del manganello]]
La '''Madonna del manganello''' è una rappresentazione [[iconografia|iconografica]] della figura [[cristianesimo|cristiana]] della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]], diffusasi inizialmente a [[Monteleone di Calabria|Monteleone]] (la futura [[Vibo Valentia]]) e a [[Nicastro]] (oggi quartiere di [[Lamezia Terme]])<ref>F. Cordova, ''Il fascismo nel Mezzogiorno: le Calabrie'', [[Rubbettino editore]], Soveria Mannelli 2003, [http://books.google.it/books?id=qrT7uyexGUAC&pg=PA172 p. 172, n. 196]</ref> durante il [[fascismo|ventennio fascista]] e caduta in disuso con la [[caduta del fascismo|deposizione del regime]]. Una statua con tale rappresentazione, da cui vennero tratti dei [[santino|santini]]<ref>L. Lanna - F. Rossi, ''Fascisti immaginari'', [[Vallecchi]], Firenze 2003, p. 292.</ref>, era presente a Monteleone, ma scomparve alla fine della [[seconda guerra mondiale]]<ref>I. Colonnelli, ''Giuseppe Moscatelli "Moschino"'', Halley, Matelica 2008, [http://books.google.it/books?id=9ewAEWtj1uIC&pg=PA175 p. 175 (con foto)]. Ma si vedano anche [[Mimmo Franzinelli|M. Franzinelli]], ''Squadristi: protagonisti e tecniche della violenza fascista'', [[Arnoldo Mondadori editore|Mondadori]], Milano 2003, p. 250, e C. Duggan, ''The Force of Destiny: a history of Italy since 1796'', [[New York]] 2007, [http://books.google.it/books?id=lSRwOZ0Yxw8C&pg=PR426&dq p. 426]</ref>.
==Iconografia==
La ''Madonna del [[manganello]]'', che mai ricevette un riconoscimento ecclesiastico ufficiale, rientrò in un insieme di rappresentazioni, principalmente in forma di statue e santini, diffuse negli [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo]], nell'ottica dello [[Fascismo clericale|spirito clerico-fascista]] voluto da settori della [[Chiesa cattolica]] e dal regime stesso. Anticipazione illustre di queste rappresentazioni è il celebre pannello della [[Madonna del fascio]] ([[1927]]), attualmente conservato a [[Predappio]].
Nell'ambito di questa corrente, si arrivò nel [[1926]] a definire [[san Francesco]] "precursore del [[Duce]]", o l'[[icona (arte)|icona]] di [[santa Chiara]] in trionfo sui [[fascio littorio|fasci littori]]<ref name=Cardano/>.
Sempre nel contesto di questa corrente clericale si possono inquadrare le numerose "preghiere per il Duce", che furono composte in quegli anni, e divulgate proprio tramite il retro di questi [[santino|santini]]<ref name=Cardano>A. Cardano (a cura di), [http://www.isrn.it/doc/Scheda.doc ''Il volto religioso della guerra: viaggio attraverso santini e immaginette per i soldati''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070928192239/http://www.isrn.it/doc/Scheda.doc |data=28 settembre 2007 }} (formato doc). Sezione didattica Istituto Storico della Resistenza</ref>.
La [[statua]] della Madonna del Manganello fu realizzata da [[Giuseppe Malecore]] ([[1876]]-[[1967]]), uno [[scultore]] di [[Lecce]] specializzato - al pari del padre, Francesco, e del fratello, Aristide - nella lavorazione della [[cartapesta]]<ref>Cfr. la scheda ''I maestri cartapestai'' sul [http://www.pinodenuzzo.com/statuaria/i_maestri_cartapestai.htm#MALECORE web] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130402195608/http://www.pinodenuzzo.com/statuaria/i_maestri_cartapestai.htm#MALECORE |date=2 aprile 2013 }}. Malecore è stato autore di diverse statue modellate in [[cartapesta]], tra le quali alcune presenti a [[Gioia Tauro]] (cfr. ''Gioia Tauro: storia, cultura, economia'', a cura di F. Mazza, [[Rubbettino]], Soveria Mannelli 2004, [http://www.comune.delianuova.rc.it/turismo2.php sito web]) e a [[Delianuova]] (cfr. in tal senso il istituzionale del citato comune).</ref>, come arredo sacro per una chiesa non parrocchiale di Monteleone, dal [[1928]] diventata [[Vibo Valentia]].
La statua rappresentava una [[Madonna con bambino]], nella tipica iconografia della ''[[Madonna del Soccorso]]''<ref>[http://www.fondazionecarilucca.it/pa-img9.html Statua d'argento raffigurante la "Madonna del soccorso" eseguita da Giovanni Vambré] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060508125639/http://www.fondazionecarilucca.it/pa-img9.html |data=8 maggio 2006 }} - Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca</ref> che, mentre nella mano sinistra sorreggeva il figlio Gesù, con la destra sollevava un manganello nodoso. Ai piedi della donna si trovava un secondo bambino in piedi. La statua era realizzata in [[cartapesta]] colorata, e da questa rappresentazione furono realizzate in seguito, con metodo [[fotografia|fotografico]], alcune serie di santini<ref>Alessandro Scafetta. ''Storia Sublacense 1943-1947'', 2 volumi.</ref>.
L'immagine fu ripresa dagli organi del partito, che la elessero dapprima a "patrona degli [[Squadrismo|squadristi]]", poi a "protettrice dei fascisti"<ref>[[Mimmo Franzinelli|M. Franzinelli]], ''op. cit.'', p. 250.</ref>.
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[[Asvero Gravelli]], giornalista organico al regime, direttore della rivista «[[Antieuropa]]» e raccoglitore dei canti fascisti, compose una sorta di [[preghiera]], che sarebbe stata collocata anche nel retro del santino della Madonna del manganello, la quale così recitava:
<!-- essendo un testo così breve, invochiamo il diritto di citazione per l'intera estensione del componimento. Gravelli capirà. -->
{{quote|O tu santo Manganello<br>tu patrono saggio e austero,<br>più che bomba e che coltello<br>coi nemici sei severo.<br>O tu santo Manganello<br>Di nodosa quercia figlio<br>ver miracolo opri ognor,<br>se nell'ora del periglio<br>batti i vili e gli impostor.<br>Manganello, Manganello,<br>che rischiari ogni cervello,<br>sempre tu sarai sol quello<br>che il fascista adorerà.<ref>Sulla genesi e sull'utilizzazione dell'inno, nel tempo variamente riprodotto, si vedano, tra gli altri, C. Caravaglios, ''I canti delle trincee: contributo al folklore di guerra'', Leonardo da Vinci, Roma 1930, p. 305; L. Passerini, ''Torino operaia e fascismo: una storia orale'', [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], Bari 1984, p. 92; C. Galeotti, ''Mussolini ha sempre ragione: i decaloghi del fascismo'', [[Garzanti]], Milano 2000, p. 42; [[Emilio Gentile|E. Gentile]], ''Il culto del littorio. La specializzazione della politica nell'Italia fascista'', [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], Roma-Bari 1998, p. 48.</ref>}}
== Curiosità ==
* Tale figura è stata rievocata da [[Corrado Guzzanti]] nel film del [[2006]] ''[[Fascisti su Marte]]''<ref>[http://www.vivivibovalentia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=877 La storia della statua] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070928161054/http://www.vivivibovalentia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=877 |data=28 settembre 2007 }} sul sito di [[Vibo Valentia]]</ref>.
==Note==▼
<references/>▼
==
* [[Madonna del fascio]]
==Collegamenti esterni==
* [https://web.archive.org/web/20170215200620/http://www.sulpl.it/sulpl/armi/baton.html Citazione nella "Storia del Manganello"], sul sito del [[SIULP]]-Sindacato Unitario dei Lavoratori di Polizia Locale e Municipale
{{Portale|fascismo|religione}}
▲==Note==
▲<references/>
[[Categoria:
▲[[Categoria:Valichi delle Alpi]]
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