Repubblica Democratica Tedesca e Michele Rizzo: differenze tra le pagine

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{{Infobox sportivo rugby a 15
{{nota disambigua||DDR (disambigua)|DDR}}
| nome = Michele Rizzo
{{Stato storico
| sesso = M
|nomeCorrente = Germania Est
| dimensioni foto = 200
|nomeCompleto = Repubblica Democratica Tedesca
| PaeseNascita = ITA
|nomeUfficiale = Deutsche Demokratische Republik
| Familiari di rilievo =
|linkBandiera = Flag of East Germany.svg
<!-- Sezione “Giocatore - Allenatore” -->
|paginaBandiera = Bandiera della Germania
| ruolo = Pilone
|linkStemma = Coat of arms of East Germany.svg
| Squadra = {{Rugby Padova}}
|paginaStemma = Stemma della Germania Est
| Franchise Pro12 =
|linkLocalizzazione = East Germany 1956-1990.svg
| Terminecarriera =
|linkMappa = DDR Verwaltungsbezirke farbig.svg
| Squadre giovanili =
|inno = [[Auferstanden aus Ruinen]]
{{Carriera sportivo di rugby
|motto = ''[[Proletari di tutti i paesi, unitevi!|Proletarier aller Länder, vereinigt Euch!]]''<br />(Proletari di tutti i paesi, unitevi!)
| 1992-01 | {{Rugby Padova|G}} |
|lingua = [[Lingua tedesca|Tedesco]], [[lingue sorabe|sorabo]]
}}
|capitale principale = {{simbolo|Coat of arms of Berlin (1935).svg|10}} [[Berlino Est]]
| Squadre provinciali = <!-- Da utilizzare nel caso di rugbista militante nel campionato SANZAR: inserirvi la squadra di club che milita nel campionato provinciale di appartenenza -->
|altre capitali =
| Squadre =
|forma di stato = [[Stato socialista]]
{{Carriera sportivo di rugby
|governo = [[Repubblica parlamentare]]<ref>Almeno fino alla morte di [[Wilhelm Pieck]] nel 1960, le istituzioni della RDT erano formalmente simili a quelle di una Repubblica parlamentare e la sua costituzione era simile formalmente, a quella di una [[Democrazia liberale]]</ref> <br> [[Stato socialista]]
| 2001-09 | {{Rugby Padova|G}} | 56 (20)
|elenco capi di stato = [[Presidenti della Repubblica Democratica Tedesca#Presidente della Repubblica|Presidente della Repubblica]] <small>(fino al [[1960]]),</small><br/ >[[Presidenti della Repubblica Democratica Tedesca#Presidenti del Consiglio di Stato|Presidenti del Consiglio di Stato]] <small>(dal 1960)</small>
| 2009-10 | {{Rugby Treviso|G}} | 14 (0)
|titolo capi di governo = Presidenti del Consiglio
| 2014-18 | {{Rugby Leicester|G}} | 23 (5)
|elenco capi di governo = [[Presidenti del Consiglio dei ministri della Repubblica Democratica Tedesca|Vedi lista]]
| 2018- | {{Rugby Padova|G}} | 15 (0)
|organi deliberativi = [[Camera del popolo (Repubblica Democratica Tedesca)|Volkskammer]], Länderkammer<ref>Camera abolita nel 1958</ref>
}}
|inizio = [[1949]]
| Franchise =
|primo capo di stato = [[Wilhelm Pieck]]
{{Carriera sportivo di rugby
|evento iniziale = Inizio della [[guerra fredda]]
| 2010-14 | {{Rugby Treviso}} | 54 (10)
|fine = [[1990]]
| 2017-18 | {{Tutto attaccato|→ {{Rugby Edimburgo|G}}}} | 8 (0)
|ultimo capo di stato = [[Sabine Bergmann-Pohl]]
}}
|evento finale = [[Riunificazione tedesca]]
| Squadre13 = <!-- Da utilizzare qualora il rugbista abbia avuto brevi periodi nel rugby a 13 non a livello internazionale -->
|area geografica = Germania nord-orientale
| Anni internazionale = 2005-17
|territorio originale = [[Germania nazista|Germania]]
| Squadre internazionali = {{Naz|R15|ITA}}
|superficie massima = {{M|108 179|k|m2}}
| Presenze e punti internazionali = 23 (5)
|periodo massima espansione = [[1949]]
| Barbarians = <!-- Se convocato marcare con una “X” maiuscola -->
|popolazione = {{formatnum:16675000}}
| Barbarian francesi = <!-- Se convocato marcare con una “X” maiuscola -->
|periodo popolazione = [[1988]]
| allenatore =
|moneta = [[Marco della Repubblica Democratica Tedesca|Marco]]
| aggiornato = 17 marzo 2019
|risorse =
}}
|produzioni =
{{Bio
|commerci con = [[Unione Sovietica]], 35 miliardi marchi nel [[1978]]
| Nome = Michele
|esportazioni = [[Industria meccanica|Prodotti meccanici]] (55%)
| Cognome = Rizzo
|importazioni = [[Materie prime]]
|telefono Sesso = +37M
| LuogoNascita = Dolo
|targa = DDR
| LuogoNascitaLink = Dolo (Italia)
|religioni preminenti = [[Luteranesimo]], [[ateismo]]<ref name=mostatheistic/>
| GiornoMeseNascita = 16 settembre
|religione di stato = nessuna (stato aconfessionale)
| AnnoNascita = 1982
|altre religioni = [[Cattolicesimo]], [[ebraismo]]
|classi socialiLuogoMorte =
| GiornoMeseMorte =
|stato precedente = [[File:Flag of Germany (1946-1949).svg|20px|border]] [[Zone di occupazione della Germania]]<br />{{bandiera|SUN 1923-1955}} [[Zona di occupazione sovietica]]
| AnnoMorte =
|stato successivo = {{DEU}}
| Epoca = 2000
|casa discografica di stato = Amiga
| Attività = rugbista a 15
| Nazionalità = italiano
| PostNazionalità = , [[pilone (rugby)|pilone]] del {{rugby Padova|N}}
}}
{{Storia della Germania}}
La '''Repubblica Democratica Tedesca''' ('''RDT''') (in [[Lingua tedesca|tedesco]]: ''Deutsche Demokratische Republik'', abbreviato in '''DDR'''), comunemente indicata come '''Germania Est''', fu uno [[Stato]] esistito dal [[1949]] al [[1990]] sul territorio corrispondente alla [[Zone di occupazione della Germania|zona di occupazione della Germania]] assegnata all'[[Unione Sovietica]] alla fine della [[seconda guerra mondiale]].
 
== Biografia ==
La capitale era posta a [[Berlino Est]] (divisa dal [[Muro di Berlino|famoso muro]] dal [[Berlino Ovest|settore ovest]] di [[Berlino]], nel periodo che va dal 13 agosto [[1961]] al 9 novembre [[1989]]), nel cui quartiere [[Pankow]] ebbe sede la Presidenza, fino allo spostamento della sede allo ''[[Staatsratsgebäude]]'', nel quartiere [[Mitte]], nel [[1964]].
Nato a [[Dolo (Italia)|Dolo]] ma cresciuto a [[Padova]] dove frequentò il locale [[Istituto professionale|istituto alberghiero]], si formò rugbisticamente nel {{rugby Padova|N}}<ref name="petrarca">{{Cita news | url = http://tribunatreviso.gelocal.it/sport/2012/01/25/news/sei-nazioni-pavanello-e-a-rischio-di-squalifica-1.3107654 | pubblicazione = [[la Tribuna di Treviso]] | titolo = Sei Nazioni, Pavanello è a rischio di squalifica | data = 25 gennaio 2012 | accesso = 6 maggio 2012}}</ref> con cui esordì in [[Serie A1 2000-2001 (rugby a 15)|Serie A1]] nel 2001 contro {{Rugby Viadana|N}}. Con la squadra in maglia nera Rizzo vanta il successo in [[trofeo Eccellenza|Coppa Italia]] nella stagione d'esordio, vinta battendo in finale il {{Rugby Parma|N}}, e il debutto in [[Nazionale di rugby a 15 dell'Italia|Nazionale]] con il C.T. [[Pierre Berbizier]], che il 25 giugno 2005 lo fece entrare nel secondo tempo del [[test match]] di [[Melbourne]] contro l'{{RU|AUS}}.<ref>{{cita web|https://www.pro14rugby.org/2012/01/24/italia-arriva-michele-rizzo/ |Italia, arriva Michele Rizzo |5 giugno 2018 |data= 24 gennaio 2012 }}</ref> Nei primi mesi di attività del nuovo C.T. [[Nick Mallett]], Rizzo fu mandato in campo come titolare nella sua seconda partita con l'Italia il 21 giugno 2008 contro il {{RU|ZAF}} a [[Città del Capo]].
 
Divenne il [[capitano (sport)|capitano]] del Petrarca nelle ultime due stagioni che giocò per il club. Trasferitosi al {{Rugby Treviso|N}} nel 2009, andò a far coppia con l'altro pilone [[Lorenzo Cittadini]] vincendo un'altra Coppa Italia e soprattutto il titolo di campione d'Italia nel [[Super 10 2009-2010|2009-10]]<ref name="finale2009-10">{{Cita news | url = http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Rugby/29-05-2010/treviso-ecco-15-scudetto-604176304930.shtml | titolo = Treviso, ecco il 15º scudetto: in finale battuta Viadana | data = 29 maggio 2010 | accesso = 29 maggio 2010 | autore = Simone Battaggia | pubblicazione = la Gazzetta dello Sport }}</ref> nel torneo d'addio del club biancoverde al campionato italiano prima della migrazione in [[Pro14|Celtic League]].
== Storia ==
Fece il suo debutto nel [[Sei Nazioni]] nell'[[Sei Nazioni 2012|edizione del 2012]] in occasione della sua terza presenza in Nazionale, schierato titolare per la partita di [[Dublino]] contro l'{{RU|IRL}} dal francese [[Jacques Brunel]], il suo terzo [[commissario tecnico|C.T.]] Dal suo debutto in Nazionale maggiore avvenuto 7 anni prima, Rizzo aveva inoltre collezionato 12 presente con la [[Nazionale A di rugby a 15 dell'Italia|Nazionale A]], la seconda selezione degli Azzurri.<ref name="petrarca"/>
{{Vedi anche|Storia della Repubblica Democratica Tedesca}}
{{Citazione|La Ddr? Ma che cosa vuole questa Ddr? Non è nemmeno un vero stato. Si regge solo sulle truppe sovietiche.|[[Lavrentij Pavlovič Berija]], maggio 1953<ref>{{ru}} A. I. Kokurin e A.I Požarov, ''Novij kurs L.P.Berii'', in ''Istoričevskij archiv'', 4, 1996, pp. 132-164, citato in Andrea Graziosi, ''L'Unione Sovietica in 209 citazioni'', Bologna, Il Mulino, ISBN 88-15-11282-0, P. 133</ref>}}
La RDT venne proclamata nel settore sovietico di [[Berlino]] il 7 ottobre [[1949]], facendo seguito alla proclamazione della [[Germania Ovest|Repubblica Federale di Germania]] ad opera del blocco occidentale pochi mesi dopo la fine del [[Blocco di Berlino]] attuato dai sovietici, queste due proclamazioni sancirono l'inizio della divisione della Germania. Nel [[1953]] una [[Moti operai del 1953 in Germania Est|rivolta]] cominciata da rivendicazioni economiche operaie cercò di rovesciare il governo comunista, il quale però rimase ben saldo. Nel [[1957]] la RDT venne riconosciuta formalmente dall'URSS e dichiarata pienamente sovrana, ma truppe sovietiche vi rimasero stanziate, in base agli accordi della [[Conferenza di Potsdam]], motivando la loro presenza come protezione della nazione dalla minaccia statunitense durante la [[guerra fredda]].
 
Rimase con la squadra trevigiana fino al giugno 2014, quando fu ingaggiato dal club di [[English Premiership]] del {{Rugby Leicester|N}}<ref>{{cita news | lingua = en | url = https://www.bbc.co.uk/sport/0/rugby-union/27977708 | pubblicazione = [[BBC]] | titolo = Leicester Tigers sign Italian prop Michele Rizzo | data = 23 giugno 2014 | accesso = 23 giugno 2014}}</ref>. L'anno dopo Brunel lo fece esordire in [[Coppa del Mondo di rugby|Coppa del Mondo]] nell'[[Coppa del Mondo di rugby 2015|edizione inglese del 2015]] e durante la partita contro il {{RU|CAN}} realizzò la sua prima meta con la Nazionale. Nella successiva partita contro l'{{RU|IRL}} subì la lesione del [[legamento crociato anteriore]] e lo stiramento del [[Ginocchio#Extracapsulari|collaterale mediale]] del ginocchio sinistro che lo tennero fuori dal campo per tutta la stagione 2015-16<ref>{{Cita web | url = https://www.onrugby.it/2015/10/06/michele-rizzo-ad-andare-ko-sono-i-legamenti-68-mesi-di-stop/ | titolo = Michele Rizzo, ad andare ko sono i legamenti: 6/8 mesi di stop | sito = onrugby.it | data = 6 ottobre 2015 | accesso = 5 giugno 2018 }}</ref><ref>{{Cita web | lingua = en | url = https://www.leicestertigers.com/news/its-a-privilege-to-be-here-says-rizzo | sito = leicestertigers.com | editore = Leicester Tigers | data = 6 aprile 2017 | accesso = 9 febbraio 2018 | dataarchivio = 9 febbraio 2018 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180209181952/https://www.leicestertigers.com/news/its-a-privilege-to-be-here-says-rizzo | titolo = «It's a privilege to be here», says Rizzo }}</ref>.
La RDT aderì al [[Patto di Varsavia]] fin dal [[1956]]. Venne ammessa all'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] insieme alla [[Germania Ovest]] solo il 18 settembre [[1973]].
 
Rientrò in campo con il Leicester nel campionato 2016-2017, nel quale fu utilizzato solo 4 volte. Nel 2017 prese parte al suo quinto [[Sei Nazioni]] con [[Conor O'Shea]], il suo quarto C.T.<ref>{{cita news | url = http://www.gazzetta.it/Rugby/6-nazioni/25-02-2017/rugby-sei-nazioni-rizzo-spinge-l-italia-vietato-sbagliare-180977997863.shtml | pubblicazione = [[la Gazzetta dello Sport]] | titolo = Rugby, Sei Nazioni: Rizzo spinge l'Italia: "Vietato sbagliare" | data = 25 febbraio 2017 | accesso = 25 febbraio 2017}}</ref>. All'inizio della stagione 2017-18 fu prestato agli [[scozia|scozzesi]] dell'{{Rugby Edimburgo|N}} in [[Pro14]] per sostituire giocatori infortunati<ref>{{cita web | lingua = en | url = http://www.edinburghrugby.org/news/17/08/28/rizzo-joins-edinburgh-short-term-loan | editore = [[Edinburgh Rugby]] | titolo = Rizzo joins Edinburgh on short-term loan | data = 28 agosto 2017 | accesso = 30 agosto 2017 | sito = edinburghrugby.org | dataarchivio = 31 agosto 2017 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170831000932/http://www.edinburghrugby.org/news/17/08/28/rizzo-joins-edinburgh-short-term-loan }}</ref>, disputò 8 partite e a inizio 2018 rientrò al Leicester, concludendo la stagione con 3 presenze nella English Premiership.
{{Citazione necessaria|Fino agli [[Anni 1970|anni settanta]], in Germania Ovest la DDR veniva indicata come ''Mitteldeutschland''}} ("Germania centrale"), poiché la locuzione "[[Ex territori orientali della Germania|Germania Orientale]]" designava le regioni della [[Prussia Orientale]], della [[Pomerania]] e della [[Slesia]], annesse agli stati della [[Polonia]] e [[URSS]] dopo la [[seconda guerra mondiale]]. La DDR era spesso indicata anche come "SBZ" (''Sowjetische Besatzungszone'', "Zona di occupazione sovietica").
 
A fine maggio 2018 è tornato al Petrarca firmando un contratto biennale che prevede il suo utilizzo anche come allenatore nello staff tecnico della Under 18; la società ha voluto in tal modo mettere a disposizione delle giovanili l'esperienza maturata da Rizzo nel rugby britannico<ref>{{cita web | url = https://www.petrarcarugby.it/michele-rizzo-torna-al-petrarca/ | editore = [[Petrarca Rugby]] | titolo = Michele Rizzo torna al Petrarca | data = 30 maggio 2018 | accesso = 5 giugno 2018 | sito = petrarcarugby.it }}</ref>.
Con la salita al potere di [[Erich Honecker]] e la quasi contemporanea elezione a cancelliere di [[Willy Brandt]] in [[Germania Ovest]], iniziò un periodo di riavvicinamento tra le due Germanie ([[Ostpolitik]]) con la creazione di rappresentanze diplomatiche permanenti e con visite ufficiali di capi di Stato e primi ministri, tra cui quella del presidente del Consiglio Italiano [[Bettino Craxi]]. L'Ostpolitik venne proseguita in misura assai più limitata dal successore [[Helmut Schmidt]] e cessò del tutto con l'ascesa al potere del conservatore [[Helmut Kohl]].
 
== Palmarès ==
A seguito dell'apertura delle frontiere tra [[Ungheria]] e [[Austria]] (l'11 settembre [[1989]]) e della successiva caduta del [[Muro di Berlino]] seguita dalle elezioni libere,<ref name="Elezioni libere">[[Elezioni parlamentari in Germania Est del 1990]]</ref> fu [[riunificazione tedesca|riunificata alla Germania Ovest]] il 3 ottobre [[1990]] nell'attuale [[Germania]].
* '''{{sportpalm|Campionato italiano di rugby a 15|1}}'''
 
*: Benetton Treviso: [[Super 10 2009-2010|2009-10]]
Infatti, dal 9 novembre [[1989]] il [[Muro di Berlino]], eretto dal governo comunista nel [[1961]] per impedire i massicci trasferimenti all'Ovest dei suoi cittadini, che si spostavano cercando migliori condizioni di vita oltre che per la sostanziale, opprimente mancanza di libertà vigente nella stessa RDT, poteva per la prima volta essere attraversato senza pericolo di vita.
* '''{{Sportpalm|Coppa Italia di rugby a 15|2}}'''
 
*: Petrarca: 2000-01
== Ordinamento politico ==
*: Benetton Treviso: [[Coppa Italia 2009-2010 (rugby a 15)|2009-10]]
{{Vedi anche|Politica della Repubblica Democratica Tedesca}}
* '''{{sportpalm|Supercoppa italiana di rugby a 15|1}}'''
L'ordinamento della Germania Est era in parte assimilabile a quello degli altri Stati socialisti, ma caratterizzato da significative specificità determinate dal contesto tedesco e dal modo in cui lo Stato aveva avuto origine.<ref>''"Il Grande Atlante", editrice Rizzoli, Milano 1980''. Dall'opera è tratta gran parte delle informazioni contenute nella sezione.</ref>
*: Benetton Treviso: 2009
 
* '''{{sportpalm|Coppa Anglo-Gallese|1}}'''
La posizione dominante nel sistema politico era affidata alla ''Sozialistische Einheitspartei Deutschlands'' (SED, [[Partito di Unità Socialista di Germania]]), formata dalla fusione forzata dei comunisti del [[Partito Comunista di Germania|KPD]] coi socialisti dell'[[Partito Socialdemocratico di Germania|SPD]], con la finalità della costruzione di una società senza classi. Questo partito però, contrariamente a quanto avveniva in altri regimi comunisti, non si vedeva attribuito dalla Costituzione il ruolo di partito guida. Esso non era l'unico partito ammesso. La SED era infatti affiancata da altri quattro partiti: i democratico-cristiani dell'[[Unione Cristiano-Democratica di Germania (RDT)|Unione Cristiano Democratica]], gli agrari del [[Partito Democratico Rurale di Germania|Partito Democratico Rurale]], i liberaldemocratici del [[Partito Liberal-Democratico di Germania]] e i nazionaldemocratici del [[Partito Nazional-Democratico di Germania|Partito Nazional-Democratico]].
*: Leicester: 2016-17
 
Il ruolo di questi quattro partiti era quello di raggruppare le classi piccolo-borghesi e contadine intorno al progetto politico operaio della SED. Un deputato della CDU ricoprì, ad esempio, per oltre sette anni la presidenza del Parlamento; un funzionario del partito presiedette per anni il Tribunale Superiore. Raccolti nel [[Fronte Nazionale (Repubblica Democratica Tedesca)|Fronte Nazionale]], i cinque partiti controllavano ogni aspetto della vita politica, economica e sociale, centrale e locale, del Paese.
 
La Costituzione,<ref>La Costituzione della Repubblica Democratica Tedesca è integralmente consultabile nella sua traduzione in lingua italiana al seguente indirizzo: http://www.dircost.unito.it/cs/pdf/19491007_germaniaRepubblicaDemocratica_ita.pdf</ref> approvata il 30 maggio [[1949]] ed entrata in vigore il 7 ottobre dello stesso anno, istituiva un Parlamento con bicameralismo imperfetto diviso tra la ''[[Volkskammer]]'' (Camera del Popolo), composta da 400 membri eletti ogni 4 anni, a cui spettava il potere legislativo, e la ''[[Länderkammer]]'' (Camera dei ''Länder''), avente funzione consultiva e di veto nelle questioni attinenti ai ''Land''. Sei anni dopo la trasformazione dei ''Land'' in ''Bezirk'' ([[1952]]), distretti provinciali soggetti ad un molto più stretto controllo da parte del potere centrale, la ''Länderkammer'' venne abolita e il Parlamento divenne unicamerale.
 
Le elezioni per la ''Volkskammer'' si svolgevano sulla base della Lista unica redatta dal Congresso del Fronte Nazionale. La suddivisione dei seggi parlamentari era prefissata, sulla base di una concezione secondo la quale i deputati non rappresentavano il popolo, come nella tradizione occidentale, perché dotati di un mandato politico espresso dai cittadini elettori, ma perché rispecchianti socialmente il peso numerico dei ceti componenti l'elettorato.<ref>Nella "teoria generale del diritto", la "rappresentanza" di un soggetto capace può sostenersi solo sulla base di un mandato liberamente conferito dal rappresentato. Cfr. ''PERASSI, Introduzione alle scienze giuridiche, Padova, 1967.''</ref> Alla SED erano dunque assegnati d'ufficio il 25% dei seggi parlamentari, agli altri quattro partiti il 10,4% ciascuno, ai sindacati (FDGB) il 13,4%, l'8% sia all'organizzazione giovanile della [[Libera Gioventù Tedesca|Libera Gioventù Tedesca (FDJ)]] sia all'Associazione Democratica delle Donne (DFD), mentre i restanti seggi erano appannaggio dell'Unione delle Associazioni Culturali, comprendente artisti, scienziati e docenti universitari.
 
I poteri del capo dello Stato spettavano invece allo ''Staatsrat'', il [[Consiglio di Stato della Repubblica Democratica Tedesca|Consiglio di Stato]], organo di direzione politica composto da 24 membri da cui dipendevano il Consiglio dei ministri e il [[Consiglio Nazionale della Difesa della Repubblica Democratica Tedesca|Consiglio Nazionale di Difesa]]. La funzione egemone della SED si manifestava in un Diritto di Direttiva, praticamente vincolante, del ''Politbüro'' del partito verso lo ''Staatsrat'' e soprattutto nell'usuale unificazione nella stessa persona delle cariche di Segretario Generale della SED, di Presidente dello ''Staatsrat'' e di Presidente del Consiglio di Difesa, che in situazioni d'emergenza poteva fra l'altro emanare provvedimenti e leggi senza l'autorizzazione parlamentare.
 
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni amministrative ===
{{vedi anche|Divisioni amministrative della Germania orientale}}
[[File:DDR Verwaltungsbezirke farbig.svg|thumb|I 15 ''Bezirk'' (distretti) dal 1952 al 1990]]
[[File:Germany Laender 1947 1990 DDR.png|thumb|Le frontiere dei cinque ''Länder'' del ''settore sovietico'' nel 1947 (tratti viola) e i ''Länder'' ricostituiti dalla RDT nel 1990 (tratti rossi)]]
[[File:Bundesarchiv Bild 183-1989-1007-402, Berlin, 40. Jahrestag DDR-Gründung, Ehrengäste.jpg|thumb|Berlino, 7 ottobre 1989: Parata celebrativa per i 40 anni dalla nascita della DDR, oltre ad [[Erich Honecker|Honecker]], presidente della DDR ed altri dignitari tedeschi, sono presenti sul palco [[Wojciech Jaruzelski|Jaruzelski]], [[Nicolae Ceaușescu|Ceaușescu]] e [[Michail Sergeevič Gorbačëv|Gorbačëv]]]]
[[File:Bundesarchiv Bild 183-1989-1104-010, Berlin, Demonstration.jpg|thumb|upright=1.4|Berlino, 4 novembre 1989: manifestazione popolare per la democrazia ed un nuovo governo]]
Amministrativamente la Germania Est era divisa, dal [[1952]] al [[1990]], in 14 distretti (''Bezirke''): [[Rostock]], [[Schwerin]], [[Neubrandenburg]], [[Magdeburgo]], [[Potsdam]], [[Francoforte sull'Oder]], [[Halle (Saale)|Halle]], [[Lipsia]], [[Cottbus]], [[Erfurt]], [[Gera]], [[Suhl]], [[Karl-Marx-Stadt]] e [[Dresda]]. La capitale era [[Berlino Est]].
 
{|class="wikitable"
|-
! Distretto
! Superficie km²
! Popolazione (1961)
! Capoluogo
! Sigla Aut.
|-
| [[Distretto di Cottbus|Cottbus]]
| <div align=right> 8&nbsp;261</div>
| <div align=right>805&nbsp;800</div>
| [[Cottbus]]
| <div align=center>Z, G</div>
|-
| [[Distretto di Dresda (Repubblica Democratica Tedesca)|Dresda]]
| <div align=right>6&nbsp;738</div>
| <div align=right>1&nbsp;875&nbsp;600</div>
| [[Dresda]]
| <div align=center>R, Y</div>
|-
| [[Distretto di Erfurt|Erfurt]]
| <div align=right>7&nbsp;325</div>
| <div align=right>1&nbsp;241&nbsp;700</div>
| [[Erfurt]]
| <div align=center>L, F</div>
|-
| [[Distretto di Francoforte sull'Oder|Francoforte sull'Oder]]
| <div align=right>7&nbsp;185</div>
| <div align=right>677&nbsp;100</div>
| [[Francoforte sull'Oder]]
| <div align=center>E</div>
|-
| [[Distretto di Gera|Gera]]
| <div align=right>4&nbsp;004</div>
| <div align=right>742&nbsp;000</div>
| [[Gera]]
| <div align=center>N</div>
|-
| [[Distretto di Halle|Halle]]
| <div align=right>8&nbsp;771</div>
| <div align=right>1&nbsp;958&nbsp;100</div>
| [[Halle (Saale)|Halle/Saale]]
| <div align=center>K, V</div>
|-
| [[Distretto di Karl-Marx-Stadt|Karl-Marx-Stadt]]
| <div align=right>6&nbsp;009</div>
| <div align=right>2&nbsp;098&nbsp;600</div>
| [[Karl-Marx-Stadt]]
| <div align=center>T, X</div>
|-
| [[Distretto di Lipsia (Repubblica Democratica Tedesca)|Lipsia]]
| <div align=right>4&nbsp;962</div>
| <div align=right>1&nbsp;509&nbsp;600</div>
| [[Lipsia]]
| <div align=center>S, U</div>
|-
| [[Distretto di Magdeburgo|Magdeburgo]]
| <div align=right>11&nbsp;527</div>
| <div align=right>1&nbsp;369&nbsp;000</div>
| [[Magdeburgo]]
| <div align=center>H, M</div>
|-
| [[Distretto di Neubrandenburg|Neubrandenburg]]
| <div align=right>10&nbsp;793</div>
| <div align=right>639&nbsp;600</div>
| [[Neubrandenburg]]
| <div align=center>C</div>
|-
| [[Distretto di Potsdam|Potsdam]]
| <div align=right>12&nbsp;568</div>
| <div align=right>1&nbsp;146&nbsp;700</div>
| [[Potsdam]]
| <div align=center>D, P</div>
|-
| [[Distretto di Rostock|Rostock]]
| <div align=right>7&nbsp;074</div>
| <div align=right>856&nbsp;200</div>
| [[Rostock]]
| <div align=center>A</div>
|-
| [[Distretto di Schwerin|Schwerin]]
| <div align=right>8&nbsp;672</div>
| <div align=right>598&nbsp;700</div>
| [[Schwerin]]
| <div align=center>B</div>
|-
| [[Berlino Est]]
| <div align=right>403</div>
| <div align=right>1&nbsp;509&nbsp;600</div>
| [[Berlino Est]]
| <div align=center>I</div>
|-
|}
 
== Forze armate e di polizia ==
{{vedi anche|Nationale Volksarmee|Stasi|Volkspolizei}}
Le forze armate della RDT prendevano il nome di ''[[Nationale Volksarmee]]'', mentre quelle di polizia ''[[Volkspolizei]]''. Vi era poi la [[Stasi]], la [[polizia politica]] segreta nonché agenzia di [[spionaggio]] e [[controspionaggio]].
 
== Popolazione, religione e lingua ==
La popolazione tedesco-orientale era nettamente inferiore a quella della Germania Ovest, data anche la sua minore estensione (circa i 2/5). L'urbanesimo era assai accentuato, visto che il 72% degli abitanti viveva in centri con oltre {{formatnum:2000}} abitanti (il 21% in centri con oltre {{formatnum:100000}} abitanti).
 
Le principali città, oltre [[Berlino Est]] (1&nbsp;088&nbsp;000 abitanti nel 1990), erano [[Lipsia]] (581&nbsp;000 abitanti nel 1990), [[Dresda]] (504&nbsp;000 abitanti nel 1990), [[Halle (Saale)|Halle]], [[Erfurt]], [[Jena]], [[Rostock]] e [[Chemnitz|Karl-Marx-Stadt]].
 
La lingua ufficiale era il [[Lingua tedesca|tedesco]]. Inoltre esisteva una minoranza [[Lingua soraba|soraba]].
 
A livello religioso, come negli altri stati socialisti, non veniva professato per legge l'[[ateismo di stato]] ma solo uno stato fortemente laico e aconfessionale; pur non essendoci una politica antireligiosa ufficiale, vi fu in certi periodi una certa attenzione e diffusione dell'[[ateismo]] da parte di istituzioni culturali pubbliche.<ref>Fulbrook, "The Limits Of Totalitarianism: God, State and Society in the GDR"</ref> Il [[protestantesimo]] non venne mai particolarmente ostacolato e il [[cristianesimo]] venne dichiarato compatibile con l'edificazione del socialismo, mentre ci furono frizioni tra il governo della DDR e la [[chiesa cattolica]].<ref>Stephen R. Bowers, "Private Institutions in Service to the State: The German Democratic Republic's Church in Socialism," East European Quarterly, Spring 1982, Vol. 16 Issue 1, page 73–86</ref> Il governo comunista ricostruì molti edifici di culto distrutti durante la seconda guerra mondiale, come il [[Duomo di Berlino]], di confessione [[luterana]].
 
Tra il 46% e il 59% dei cittadini tedeschi del territorio della DDR (sia vissuti sotto la DDR sia i loro figli) si dichiarano atei e il 72% si dichiarano irreligiosi. Secondo molti studi e censimenti la ex Germania Est è la macroregione più atea nel mondo.<ref name="mostatheistic">
{{cita web|url=http://www.dialoginternational.com/dialog_international/2012/05/east-germany-the-most-atheistic-of-any-region.html|titolo=East Germany the "most atheistic" of any region|editore=Dialog International|data=2012|lingua=en|citazione=L'ateismo è il più "forte" nei paesi europei del nord-ovest, quali la Scandinavia e gli ex stati sovietici (Polonia esclusa). La ex Germania Est ha la più alta percentuale di persone che dicono di non aver mai creduto in Dio (59%) [...].|accesso=24 maggio 2009}} (Traduzione propria)</ref><ref>{{cita web
|url = http://www.worldcrunch.com/why-eastern-germany-most-godless-place-planet/culture-society/why-eastern-germany-is-the-most-godless-place-on-earth/c3s5177/#.UHNiqk3Ex_0
|titolo = WHY EASTERN GERMANY IS THE MOST GODLESS PLACE ON EARTH
|editore = Die Welt
|anno = 2012
|accesso = 24 maggio 2009
|citazione = La statistiche che colpiscono di più sono quelle dei giovani di età inferiore ai 28 anni: più del 71% di quelli della Germania Est in questo gruppo di età dicono di non aver mai creduto nell'esistenza di Dio. Ciò è quello che si vede nel gruppo fra i 38 e i 47 anni di età, tra i quali i non-credenti sono il 72.6%. [...] Approssimativamente il 46% di quelli intervistati nella Germania Est si dichiarano atei, in confronto al [...] 4.9% della Germania Ovest. [...] Nella Germania Est il ''trend'' si rafforza effettivamente nel tempo: tra il 1991 e il 2008 il numero di atei è aumentato del 3.4% mentre nello stesso periodo in Russia il numero è sceso dell'11.7% .
|urlmorto = sì
|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120826093254/http://www.worldcrunch.com/why-eastern-germany-most-godless-place-planet/culture-society/why-eastern-germany-is-the-most-godless-place-on-earth/c3s5177/#.UHNiqk3Ex_0
|dataarchivio = 26 agosto 2012
|lingua = en
}} (Traduzione propria)
</ref>
 
== Televisione e radio ==
{{vedi anche|Censura nella Repubblica Democratica Tedesca}}
La [[televisione]] e la [[Radio (mass media)|radio]] della RDT erano controllate dallo Stato. ''[[Rundfunk der DDR]]'' (Radiodiffusione della DDR) è stata l'organo ufficiale di radiodiffusione dal 1952 fino alla riunificazione tedesca. La struttura aveva sede presso ''Funkhaus Nalepastraße'' a [[Berlino Est]]. ''[[Deutscher Fernsehfunk]]'' (DFF), a partire dal 1972-1990 nota come ''Fernsehen der DDR'' o ''DDR-FS'', è stata l'emittente televisiva di Stato dal 1952.
 
Gran parte della DDR (ad eccezione di Dresda, l'isola di [[Rügen]] e la foce dell'Oder) poteva ricevere tuttavia le TV pubbliche dell'Ovest [[ARD]] e [[ZDF]]. La [[casa discografica]] di Stato, l'unica per altro in quanto gli LP e le cassette estere non erano ammesse all'importazione, era la Amiga, controllata direttamente dalla ''Rundfunk der DDR''. Oltre alla produzione discografica interna, soprattutto musica classica e musica pop cantata solamente in lingua tedesca, l'Amiga stampava anche dischi di artisti e complessi esteri famosi, sempre su licenza, come ad esempio [[The Beatles]], [[Pink Floyd]], [[ABBA]] e [[Amanda Lear]].
 
Famosi sono le stampe Amiga dei dischi di gruppi non appartenenti alla DDR, {{Citazione necessaria|quasi sempre censurati,}} tagliati (di tre album originali l'Amiga ricavava un unico prodotto commerciale). Gli artisti Pop più quotati della DDR venivano proposti anche per il mercato discografico della Germania Ovest tramite le stampe della Pool Records, sussidiaria della [[Teldec]] (Telefunken-Decca West Germany). L'Amiga esiste ancora oggi ma è stata privatizzata nel 1992, appartiene al gruppo discografico [[BMG]] (Bertelsmann Music Group) che ha riproposto negli ultimi anni quasi tutti gli album musicali della DDR in formato CD.
 
== Il problema dell'espatrio ==
{{Vedi anche|Confine tra Germania Est e Germania Ovest}}
Già pochi anni dopo l'instaurazione del regime, la Germania Est fu interessata da un notevole flusso migratorio verso la Germania Ovest. Nel [[1961]] pertanto la SED procedette alla chiusura delle frontiere con la RFT e all'edificazione del [[muro di Berlino]], per impedire l'emigrazione verso la parte occidentale della città. L'art. 10 della Costituzione, che garantiva il diritto di espatrio, venne abrogato, mentre l'espatrio fu ribattezzato "fuga dalla Repubblica" e inserito, quale nuova fattispecie del codice penale, nella stessa sezione relativa ai delitti contro lo Stato. Le guardie di frontiera, (''Grenztruppen der DDR''), avevano l'ordine di arrestare chi, non autorizzato, tentasse di varcare il confine.
 
Formalmente l'espatrio non era vietato in maniera assoluta. Anzitutto l'impedimento riguardava solo i confini terrestri con la Germania Ovest e quelli marittimi nel [[mar Baltico]] con [[Danimarca]] e [[Svezia]]. Si poteva invece espatriare verso Paesi del Patto di Varsavia, anche perché il divieto di espatrio verso i Paesi occidentali fu adottato da ciascuno di essi. I pensionati potevano espatriare per trascorrere nell'Ovest le vacanze o incontrare i parenti. Chi voleva lasciare il Paese per trasferirsi all'estero incontrava molti più ostacoli: occorreva infatti inoltrare un'apposita richiesta al Ministero degli Esteri, la cui approvazione era però assai difficile. Oltretutto chi inoltrava la domanda rischiava di essere inserito negli elenchi dei sospetti della polizia segreta, la ''[[Stasi]]'' (''Staatssicherheit''). Reiterarla più volte, in caso di mancata risposta o a seguito di rifiuto, poteva anche comportare il carcere.
 
La chiusura dei confini durò fino al [[1989]]. Agli inizi dell'anno nulla lasciava pensare all'abrogazione del divieto di espatrio: nonostante la ''[[glasnost']]'' avviata dal presidente sovietico [[Michail Gorbačëv]], il presidente tedesco-orientale [[Erich Honecker]] dichiarò che il muro avrebbe diviso Berlino per altri 100 anni, mantenendo saldamente il regime su posizioni totalitarie. Ma al contempo l'[[Ungheria]] decise di aprire le frontiere con l'[[Austria]]: ciò permetteva ai cittadini della RDT di poter raggiungere la RFT, passando per [[Cecoslovacchia]], Ungheria e Austria. Fu così che la DDR si vide costretta ad abrogare il divieto di espatrio e lasciar abbattere, il 9 novembre, il muro.
 
== Economia ==
[[File:Bundesarchiv Bild 183-K1010-0007, Chemnitz, Karl-Marx-Denkmal, FDJ Versammlung.jpg|miniatura|Inaugurazione del monumento a Karl Marx a Karl-Marx-Stadt, oggi Chemnitz il 9 ottobre 1971.]]{{Vedi anche|Economia della Repubblica Democratica Tedesca}}
Nella RDT il controllo del regime sull'economia fu forse il più forte tra tutti gli altri Paesi del Patto di Varsavia. Di fronte a un Paese devastato dalla seconda guerra mondiale, la SED riuscì fin dalla fine degli [[anni 1940|anni quaranta]] a creare un sistema economico molto industrializzato e competitivo. Un'agricoltura autosufficiente, una sviluppata industria chimica e siderurgica in un territorio ricco di [[lignite]] e di [[potassa]], un sistema stradale e ferroviario, per quanto limitato in assoluto, comunque superiore a quello dei Paesi fratelli, resero la RDT ai primi anni sessanta il fiore all'occhiello industrializzato del mondo comunista e il più avanzato sul piano economico.
 
Il diritto a un lavoro era sancito per legge. Per raggiungere questo obiettivo era lo stato a creare posti di lavoro. La maggior parte delle persone lavoravano in aziende statali oppure in consorzi. I salari e gli stipendi non erano uguali per tutti, ma le differenze erano minime. Un commesso guadagnava 600-800 marchi al mese, un ingegnere al massimo 1200 marchi. Alcuni artigiani guadagnavano più delle persone con un titolo di studio. Il sistema scolastico (come quello sanitario) era gratuito per tutta la popolazione: ciò comportava che tutti i bambini avevano la possibilità di andare all'asilo nido. Le madri avevano diritto a ricevere una sovvenzione economica per la maternità nel periodo compreso tra sei settimane prima del parto e sei settimane dopo. Gli appartamenti avevano affitti alla portata di tutti, ma soprattutto non subivano aumenti per decenni. Un appartamento di quattro stanze costava 94,80 marchi, incluso il costo del riscaldamento. Nella media un metro quadrato al mese costava 1 marco. C'erano alcune scomodità però, come il fatto che la qualità costruttiva fosse scarsa e la manutenzione scadente. Diversa era la situazione per i condomini riservati alle famiglie delle alte figure politiche. L'assegnazione degli appartamenti avveniva da parte dell'amministrazione comunale in base alla situazione familiare. Gli studenti non ricevevano quasi mai un appartamento proprio ma vivevano in alloggi comuni. Con il matrimonio una coppia aveva il diritto di avere un appartamento, più piccolo per i primi tempi, più grande successivamente.
 
Il livello di benessere della popolazione era tuttavia di gran lunga inferiore a quello della RFT e forse fu questo confronto coi "cugini" dell'Ovest ad indurre i dirigenti orientali a rafforzare la morsa sul panorama economico. In un primo tempo il divario tra le due Germanie fu imputato all'ingente debito che la RDT aveva con l'URSS per gli aiuti di ricostruzione. Ma già nel [[1969]], di fronte ad uno spaventoso deficit pubblico, lo Stato non seppe modernizzare l'economia alle esigenze reali della popolazione. Ne risultò una crisi dei beni di consumo, oltre all'arretratezza che l'assenza di una competizione tra imprese generava nell'economia tedesco-orientale. Ad esempio, i cittadini dovevano attendere anni prima di acquistare automobili, che potevano peraltro essere solo le ''[[Trabant]]'' (oggi divenute veri pezzi da collezione per gli appassionati di auto), le [[Wartburg (auto)|Wartburg]] e pochi altri modelli. Il tempo di attesa per un'automobile poteva anche oltrepassare i 10 anni.<ref>[http://www.mdr.de/damals/lexikon/1536333.html Autos in der DDR | MDR.DE<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090418164846/http://www.mdr.de/damals/lexikon/1536333.html |data=18 aprile 2009 }}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.andreas-e-koch.de/mediapool/58/580845/data/Wartburgbestellung_Wartburg_ab_353_20080528.pdf|titolo=Wartburgbestellung, Wartburg 353 bis 1.3 und RS 1000|lingua=de|formato=PDF}}</ref>
 
Occasionalmente viene ribadito un alto reddito medio pro capite nella Germania Est; secondo una fonte divulgativa italiana nel 1987 sarebbe stato di 7180 $ contro i 6390 $ dell'Italia.<ref>AAVV, ''Atlante Enciclopedico Touring Volume 2: Europa'', Milano, [[Touring Club Italiano]], 1987. ISBN 88-365-0299-7</ref> Un tale confronto è però basato sulla parità rispetto al Marco Occidentale, mentre al cambio la valuta non convertibile otteneva nella media degli anni il 20% del valore nominale. Anche il valore d'acquisto non è direttamente paragonabile, dato che da una parte molti prezzi al consumatore erano sovvenzionati, dall'altra molti prodotti non potevano essere acquistati con la valuta ufficiale. Un indice piuttosto preciso è il ''Richtungskoeffizient'', adottato dalla stessa DDR per contabilizzare internamente il commercio con gli Stati occidentali, giunto nel 1988 al fattore di 1:4,4.<ref>{{de}} {{collegamento interrotto|1=[http://www-zope.uni-regensburg.de:8080/Fakultaeten/WiWi/Goemmel/Vorlesungsskripten%20WS/Skript-WS-08-09-Kurs%204-Bundesrepublik%20vs%20DDR-S-126-134.pdf] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
 
La disparità economica tra le due Germanie è rimasta evidente anche all'indomani dell'unificazione. Nonostante le politiche del governo federale a favore dei territori dell'ex-DDR, questi ultimi restano ancora oggi la zona economicamente meno avanzata del Paese.
 
== Sport ==
=== Il calcio ===
{{vedi anche|DDR-Oberliga}}
Il massimo campionato di calcio della Germania Est era la [[DDR-Oberliga]], istituita nel [[1948]] e soppressa nel [[1991]].
 
== La DDR nella memoria dei tedeschi dell'est ==
{{vedi anche|Ostalgie}}
Nel [[2009]], dopo 20 anni dall'annessione alla Repubblica Federale Tedesca, la maggioranza dei tedeschi dell'est rimpiangeva le condizioni di vita nella ''DDR''. La clamorosa rivelazione emerse da un sondaggio dell'Istituto Emnid, commissionato dal governo tedesco, rivelato il 26 giugno 2009 dal quotidiano ''Berliner Zeitung''.<ref>{{de}} [http://www.berliner-zeitung.de/archiv/umfrage-belegt-enttaeuschte-hoffnungen-der-wendezeit-mehrheit-im-osten-sieht-die-ddr-positiv,10810590,10648822.html Umfrage belegt enttäuschte Hoffnungen der Wendezeit: Mehrheit im Osten sieht die DDR positiv|Archiv - Berliner Zeitung <!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Secondo questo sondaggio, il 49% degli intervistati era convinto che «... la Ddr aveva più lati positivi che negativi. C'era qualche problema, ma si viveva bene». Un altro 8% affermava che «... la Ddr aveva soprattutto aspetti positivi. Si viveva più felici e meglio di quanto si fa oggi nella Germania riunificata».
 
Nel [[2006]] a Berlino ha aperto il ''DDR Museum'', un museo interattivo che racconta aspetti politici, culturali e di vita quotidiana nella ''DDR''.
 
== Cultura ==
Nella RDT la cultura e l'istruzione venivano promosse e regolamentate in base alla dottrina statale. La costituzione del 1968 propagandava una cultura socialista, una vita ricca di cultura per i lavoratori e uno stretto legame degli artisti con la vita del popolo. "Cultura del corpo, sport e turismo sono elementi della cultura socialista votato ad un pieno sviluppo fisico e spirituale dei cittadini."
 
Teatro e [[Cabaret (musical)|cabaret]] erano diffusi nella RDT e a [[Berlino]] esisteva una scena culturale attiva. La celebre [[Semperoper|Semper Oper]] di [[Dresda]], distrutta durante la [[seconda guerra mondiale]], venne riaperta nel 1985. Il [[Friedrichstadt-Palast]] a Berlino è l'ultimo grande sontuoso edificio eretto nella RDT.
 
{{Citazione necessaria|Peculiare nella cultura della RDT è l'esistenza di un ampio spettro di gruppi musicali di rock tedesco.}} La loro gamma va dal dichiarato "rock di Stato" come quello dei Puhdys fino a gruppi musicali più critici come Tilly e Renft. Alcune formazioni come Karat o City hanno anche festeggiato anche successi internazionali.
 
== Filmografia ==
=== Filmografia in lingua tedesca ===
* ''[[I bambini di Golzow]]'' (''Die Kinder von Golzow'') (1961)
* ''[[Quella Trabant venuta dall'Est]]'' (''Go Trabi Go''), regia di [[Peter Timm]] (1991)
* ''[[Go Trabi Go 2 - Das war der wilde Osten]]'', regia di Wolfgang Buld e Reinhard Klooss (1992)
* ''[[La promessa (film 1995)|La promessa]]'' (''Das Versprechen''), regia di [[Margarethe von Trotta]] (1995)
* ''[[Helden wie wir]]'', regia di Sebastian Peterson (1999)
* ''[[Sonnenallee]]'', regia di [[Leander Haußmann]] (1999)
* ''[[Il silenzio dopo lo sparo]]'' (''Die Stille nach dem Schuß''), regia di [[Volker Schlöndorff]] (2000)
* ''[[Berlin Is in Germany]]'', regia di [[Hannes Stöhr]] (2001)
* ''Der Zimmer-Springbrunnen'', regia di Peter Timm (2001)
* ''[[Good Bye, Lenin!]]'', regia di [[Wolfgang Becker]] (2003)
* ''[[Heimat 3 - Cronaca di una svolta epocale]]'' (''Heimat 3 - Chronik einer Zeitenwende''), regia di [[Edgar Reitz]] (2004)
* ''[[Kleinruppin forever]]'', regia di Carsten Fiebeler (2004)
* ''[[NVA (Film)|NVA]]'', regia di Leander Haußmann (2005)
* ''[[Le vite degli altri]]'' (''Das Leben der Anderen''), regia di [[Florian Henckel von Donnersmarck]] (2007)
* ''[[Wir wollten aufs Meer]]'', regia di Toke Constantin Hebbeln (2012)
* ''[[La scelta di Barbara]]'' (''Barbara''), regia di [[Christian Petzold (regista)|Christian Petzold]] (2012)
* ''[[Deutschland 83]]'' (2015)
*''[[Deutschland 86]]'' (2018)
 
=== Filmografia in lingua italiana ===
* ''[[Totò e Peppino divisi a Berlino]]'', regia di [[Giorgio Bianchi]] (1962)
* ''[[Il tunnel della libertà]]'' - [[miniserie tv]] (2004)
 
== Festività ==
{| border=1 cellpadding=4 cellspacing=0 class="toccolours" style="align: left; margin: 0.5em 0 0 0; border-style: solid; border: 1px solid #7f7f7f; border-right-width: 2px; border-bottom-width: 2px; border-collapse: collapse; font-size: 95%;"
|-
! style="background: #efefef; border-bottom: 2px solid gray;" | Data
! style="background: #efefef; border-bottom: 2px solid gray;" | Nome italiano
! style="background: #efefef; border-bottom: 2px solid gray;" | Nome tedesco
! style="background: #efefef; border-bottom: 2px solid gray;" | Note
|-
| 1º gennaio
| [[Capodanno]]
| ''Neujahr''
| &nbsp;
|-
| 8 marzo
| [[Giornata Internazionale della Donna]]
| ''Internationaler Frauentag''
| Semplice ricorrenza.
|-
| Variabile
| [[Venerdì Santo]]
| ''Karfreitag''
| &nbsp;
|-
| Variabile
| [[Pasqua cristiana|Pasqua]]
| ''Ostersonntag''
| Prima domenica successiva al primo [[plenilunio]] dopo l'[[equinozio]] di [[primavera]].
|-
| Variabile
| [[Lunedì dell'Angelo]]
| ''Ostermontag''
| Lunedì di Pasqua, [[Pasquetta]], non più festa ufficiale dal 1967.
|-
| |1º maggio
| [[Festa dei lavoratori]]
| ''Tag der Arbeit''
|
|-
| Variabile
| [[Festa del papà]] / [[Ascensione]]
| ''Vatertag / Christi Himmelfahrt''
| Il primo giovedì dopo la 5ª domenica di Pasqua. Semplice ricorrenza.
|-
| Variabile
| [[Lunedì di Pentecoste]]
| ''Pfingstmontag''
| Cade nel cinquantesimo giorno dopo la domenica di [[Pasqua]]
|-
| 7 ottobre
| Festa della Repubblica
| ''Tag der Republik''
| [[Festa nazionale]]
|-
| 25 dicembre
| [[Natale]]
| ''1. Weihnachtsfeiertag''
| Nascita di [[Gesù Cristo]]
|-
| 26 dicembre
| [[Santo Stefano]]
| ''2. Weihnachtsfeiertag''
| Secondo festivo di Natale
|}
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* ''La RDT si presenta'', Panoroma DDR, Berlino, 1981.
* AA.VV., ''Sviluppo locale – 25. Cooperazione locale nella Germania Est'', Rosenberg & Sellier, Torino, 2006, ISBN 88-7011-986-6.
* Eva Banchelli, ''Taste the East: Linguaggi e forme dell'Ostalgie'', Sestante Edizioni, Bergamo 2006, ISBN 88-87445-92-3.
* Vladimiro Giacchè, ''Anschluss. L'annessione. L'unificazione della Germania e il futuro dell'Europa'', Imprimatur Editore, Reggio Emilia 2013, ISBN 88-68304-45-7.
* Piero Bernocchi, ''Oltre il muro di Berlino. Le ragioni della rivolta in Germania Est'', Massari (collana: Controcorrente, Volume: 3), 1990, ISBN 88-85378-09-9.
* Fabio Bertini – Antonio Missiroli, ''La Germania divisa'', Giunti Editore, Milano 1994, ISBN 88-09-20351-8.
* Bertsch, Georg C. – Ralph Ulrich, ''DDR design (1949-1989). Ediz. italiana, spagnola e portoghese'', Taschen, 2004, ISBN 3-8228-3217-0.
* Luigi Lusenti, ''State lasciando il settore americano'', Comedit 2000, Milano 2004, ISBN 88-86751-54-0
* Lilli Gruber – Paolo Borella, ''Quei giorni a Berlino. Il crollo del Muro, l'agonia della Germania Est, il sogno della riunificazione: diario di una stagione che ha cambiato l'Europa'', RAI-ERI (collana: Antenne, Volume: 3), Roma 1990, ISBN 88-397-0594-5.
* Erich Honecker, ''Appunti dal carcere'', Nemesis Edizioni, Milano 2010, ISBN 978-88-97105-01-5.
* Guido Knopp, ''Goodbye DDR. La storia, la politica e la vita nella Germania dell'Est prima della caduta del muro di Berlino'', Hobby & Work Publishing, 2006, ISBN 88-7851-345-8.
* Charles S. Maier, ''Il crollo. La crisi del comunismo e la fine della Germania est'', Il Mulino (collana Biblioteca storica), 1999, ISBN 88-15-07212-8.
* Francesco Radice, ''Il muro di Berlino'', Sistema Editoriale SE-NO, Roma 2001, ISBN 88-88293-01-9.
* {{cita libro|cognome=Rava |nome=Enzo|titolo=Vita quotidiana drammatica e balorda dietro il muro di Berlino|editore=Manifestolibri|città=Roma|anno=2004|isbn=978-88-7285-356-6}}
* Ellen Sesta: ''Il tunnel della libertà. 123 metri sotto il Muro di Berlino: la straordinaria avventura di due italiani a Berlino nel 1961'', Garzanti Libri, ISBN 88-11-74029-0.
* Bruno Zoratto, ''Gestapo rossa. Italiani nelle prigioni della Germania dell'Est'', SugarCo (Collana: Testimonianze), Milano 1992, ISBN 88-7198-128-6.
 
== Voci correlate ==
{{div col}}
* [[Confine intertedesco]]
* [[Partito unico]]
* [[Ateismo di Stato]]
* [[Partito di Unità Socialista di Germania]]
* [[Partito di Unità Socialista di Berlino Ovest]]
* [[Germania Ovest]]
* [[Berlino Est]]
* [[Berlino Ovest]]
* [[Berlino]]
* [[Germania]]
* [[Comunismo]]
* [[Guerra Fredda]]
* [[Croce Rossa tedesca della RDT]]
* [[Cortina di ferro]]
* [[Muro di Berlino]]
* [[Presidenti della Repubblica Democratica Tedesca]]
* [[Ostalgie]]
* [[Stasi]]
* [[Stato socialista]]
* [[Storia della Germania dal 1945]]
* [[Trabant]]
* [[Zone di occupazione della Germania]]
* [[Moti operai del 1953 in Germania Est]]
* [[Interflug]]
* [[Stasimuseum]]
* [[Architettura della Repubblica Democratica Tedesca]]
* [[Targhe automobilistiche della Repubblica Democratica Tedesca]]
* [[Isola Ernst Thälmann]]
 
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{collegamento interrotto|1=[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/pop/schedaVideo.aspx?id=1422] |date=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}[[RAI]] - La delusione dopo l'annessione
* {{cita web|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=438|titolo=RAI - La storia siamo noi - Ostalghia|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.instoria.it/home/muro_berlino_kennedy.htm|Il “muro di Berlino” nell'era kennedyana}}
* {{cita web|1=http://www.avvenimentionline.it/pdf/44_06-11-2009.pdf|2=Hans Modrow, "Fu in realtà un anschluss, un'annessione", in Left numero 44 (pagine 16-18), 6 novembre 2009|urlmorto=sì|accesso=26 ottobre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714224157/http://www.avvenimentionline.it/pdf/44_06-11-2009.pdf|dataarchivio=14 luglio 2014}}
* {{fr}} [http://www.cepii.fr/IE/PDF/EI_43-2.pdf Christa Luft, "L'économie de la RDA après l'union monétaire"], in Économie Prospective internationale n° 43 3eme trimestre 1990
* {{en}} [https://memory.loc.gov/frd/cs/gxtoc.html East Germany, a Country Study], Data as of July 1987, Library of Congress Call Number DD280.6 .E22 1988
* {{cita web|http://www.forum-ddr-grenze.de|Vivere nella DDR|lingua=de}}
* {{cita web|http://www.berlin-kombinat-blog.net/sono-cresciuta-nella-ddr-intervista-con-peggy/|Come si viveva a Berlino est}}
* {{cita web|http://www.berlin-kombinat-blog.net/la-vita-a-berlino-est-durante-la-ddr-raccontata-da-kerstin/|La vita a Berlino est durante la DDR raccontata da Kerstin}}
* {{cita web|http://www.berlin-kombinat-blog.net/vita-di-una-italiana-a-berlino-ovest-negli-anni-del-muro/|Vita di una italiana a Berlino ovest negli anni del muro}}
* {{cita web|http://www.senzatregua.it/a-25-anni-dalla-caduta-del-muro-di-berlino/| A 25 anni dalla caduta del Muro di Berlino}}
 
{{Europa orientale comunista}}
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