Amelia Rosselli e Gruppo di Ur: differenze tra le pagine

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Il '''Gruppo di Ur''' è stato un sodalizio [[esoterico]] attivo in [[Italia]] a partire dal [[1927]]<ref>{{Cita web|autore=Fabio Milana|capitolo=I cenacoli intellettuali/2: dalla Conciliazione al concilio|titolo=Cristiani d'Italia|città=Roma|editore=Istituto della Enciclopedia Italiana|anno=2011|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/i-cenacoli-intellettuali-2-dalla-conciliazione-al-concilio_%28Cristiani-d%27Italia%29/}}</ref>, dal quale prese il nome una rivista pubblicata dal sodalizio stesso. Il nome viene dall'espressione fonetica ''u-r'' esistente nel [[caldeo]] e nel [[alfabeto runico|runico]] col significato rispettivamente di fuoco e toro o ariete, e come prefisso "ur" nel tedesco a indicare qualcosa di primigenio, di antico.<ref>p. 213 in D. Z. Lycourinos (2012)</ref>
{{nota disambigua|la madre dei Fratelli Rosselli, nonna della poetessa|Amelia Pincherle Rosselli}}
 
==Storia==
{{Citazione|... v'è il poeta della scoperta, quello del rinnovamento, quello dell'innovamento… [io sono un poeta] della ricerca. E quando non c'è qualcosa di assolutamente nuovo da dire, il poeta della ricerca non scrive.|Amelia Rosselli, ''Una scrittura plurale'', a cura di F. Caputo, Novara, Interlinea, 2004}}
Il gruppo fu fondato nel 1927 da [[Arturo Reghini]], esoterista pitagorico<ref name="ref_A">p.215 Gary Lachman (2012)</ref> e [[Giovanni Colazza]] un esoterista [[Rudolf Steiner|steineriano]], che raccolsero un gruppo di adepti interessati a pratiche magiche e studi esoterici<ref>J. Godwin (2012)</ref>. Reghini scelse il giovane [[Julius Evola]] come primo direttore della rivista "UR", che era espressione del gruppo. La consistenza del gruppo è rimasta segreta ma è stimata tra le dodici e le quindici persone<ref>p. 203 M. Sedgwick (2009)</ref>. Evola ben presto divenne la voce più creativa di questo gruppo<ref name="ref_A" /> e alla fine del 1928 esautorò Arturo Reghini e il discepolo di questi [[Giulio Parise]]. Forti dissapori personali con Parise portarono alla scissione nel gruppo, dopo la quale Evola fondò una nuova rivista dal nome "Krur".
 
Il Gruppo di Ur si dichiarava indipendente dalle scuole o dalle tendenze esoteriche formate in epoca moderna e contemporanea come l'[[occultismo]], la [[massoneria]], lo [[spiritismo]], ecc. Al suo interno furono accettati anche alcuni cattolici e una significativa componente di [[Rudolf Steiner|steineriani]]<ref>p. 83 in G. De Turris (2006)</ref>, la cui [[antroposofia]] sarebbe stata la maggiore o una delle maggiori componenti della linea di pensiero del gruppo<ref>p. 271 Staudenmaier (2014)</ref>.
{{Citazione|Biscuit-makers all, and I a crumb who'd not coagulate.|Amelia Rosselli, ''My Clothes to the Wind'', in ''Primi scritti 1952-1963'', Milano, Guanda, 1980}}
 
Secondo Evola<ref>"Il Cammino del Cinabro"- terza edizione :Roma, Edizioni Mediterranee, 2014</ref>, l'obiettivo del gruppo era duplice:
{{Bio
# suscitare la forza sovrasensibile capace d'aiutare i singoli membri;
|Nome = Amelia
# indirizzare questa forza superiore, già individualizzata, verso il cambiamento, da dietro le quinte della storia, di tutte le altre forze influenti socialmente nel proprio tempo.
|Cognome = Rosselli
|Sesso = F
|LuogoNascita = Parigi
|GiornoMeseNascita = 28 marzo
|AnnoNascita = 1930
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 11 febbraio
|AnnoMorte = 1996
|Epoca = 1900
|Attività = poetessa
| Attività2 = organista
| Attività3 = etnomusicologa
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità = che ha fatto parte della "[[generazione degli anni trenta]]", insieme ad alcuni dei più conosciuti nomi della [[letteratura italiana]]
}}
 
Vennero costituite filiali operative del Gruppo a Roma e in altre città della Penisola<ref>''Glosse varie: costituzione di una catena magica'', in ''Ur 1927'' e ''Istruzioni di catena'', in ''Ur 1928''</ref>: le cosiddette "catene", delle quali risulta maggiormente descritta solo quella nella città di [[Genova]]<ref>''Esperienze di catena'', in ''Krur 1929''</ref>, di cui sono ignoti i componenti della catena, se non che fosse costituita da cinque persone e che il suo direttore era un ex appartenente alla "[[Giuliano_Kremmerz#Biografia|Myriam]]". Queste catene, presenti anche in altre tradizioni esoteriche, come i [[rosacroce]], sono formate da gruppi di persone che si riuniscono per ritornare a presunte e primordiali perdute tradizioni<ref name="ref_A" />, ritenendo di poter evocare forze occulte per influenzare gli eventi in corso. Secondo De Turris utilizzando riti neopagani queste catene provarono a influenzare il [[fascismo]] e non sarebbero state estranee ai tre attentati contro [[Mussolini]] avvenuti a partire dal 1927<ref>p. 246 in G. De Turris (2006)</ref>. A questo riguardo Taunton annota che Evola nella sua autobiografia ''Il cammino del Cinabro'' scrisse che correvano voci su tentativi di uccidere un capo di stato tramite [[magia cerimoniale|riti magici]], riti a cui vennero associate le catene di Ur, e Mussolini arrivò a pensare che vi fosse un complotto contro di lui, fino a quando non conobbe il reale scopo delle catene<ref>G. Tauton (2014)</ref>.
== Biografia ==
[[File:Targa Amelia Rosselli in Via del Corallo - Roma.jpg|thumb|left|Targa dedicata alla poetessa presso l'abitazione romana di via del Corallo, nel [[Rione Parione]], dove trascorse gli ultimi vent'anni della sua vita, e dove morì suicida nel 1996.]]
Amelia Rosselli nacque a Parigi, figlia dell'esule [[antifascista]] [[Carlo Rosselli]], teorico del [[Socialismo Liberale]], e di Marion Cave, nata in Inghilterra e attivista del partito laburista britannico. Nel [[1940]], dopo l'assassinio del padre e dello zio, ordinato da Mussolini e Ciano, ad opera delle milizie fasciste ([[Cagoule|cagoulards]]) in Francia ([[1937]]), esulò con la famiglia, esperienza che determinò il carattere [[apolide]] e insieme personalissimo della sua opera.
 
Secondo [[Gary Lachman]] lo scopo dei rituali magici pagani era quello di introdurre nel fascismo il presunto spirito "guerriero" e "virile" dell'antica Roma<ref>p.216 Gary Lachman (2012)</ref>.
Amelia Rosselli si trasferì dapprima in [[Svizzera]] e quindi negli [[Stati Uniti]]. Compì all'estero (senza regolarità) studi letterari, filosofici e musicali, ultimandoli in [[Inghilterra]], poiché in [[Italia]], dove era tornata nel [[1946]], non le poterono essere riconosciuti.
 
Nel 1927 il gruppo di Ur venne attaccato da [[Giovanni Battista Montini]], futuro [[Papa Paolo VI]] e al tempo assistente centrale ecclesiastico della [[FUCI]], dalle pagine della rivista ''Studium'', accusandolo "di abuso di pensiero e di parole, ... di aberrazioni retoriche, di rievocazioni fanatiche, di superstiziose magie"<ref>p. 150 in G. De Turris (2006)</ref>.
Negli [[Anni 1940|anni quaranta]] e [[Anni 1950|cinquanta]] si occupò di teoria musicale, etnomusicologia e composizione, trasponendo le sue ricerche in alcuni saggi.
Nel [[1948]] cominciò a lavorare come traduttrice dall'inglese per alcune case editrici di Firenze e [[Roma]] e per la [[Rai]]; nel frattempo continuò a dedicarsi a studi letterari e filosofici. In questi anni cominciò a frequentare gli ambienti letterari romani (tramite gli amici [[Carlo Levi]] e [[Rocco Scotellaro]], conosciuto nel [[1950]]) e gli artisti che avrebbero successivamente dato vita all'[[avanguardia]] del [[Gruppo 63]].
 
Tra i membri del gruppo viene annoverata anche [[Maria de Naglowska]], occultista e e mistica russa, e teorizzatrice della [[magia sessuale]], che in quegli anni visse a Roma<ref>p. 152 Hugh B. Urban</ref>; un lontano seguace del gruppo fu [[Mircea Eliade]], che citò la raccolta degli scritti del Gruppo di Ur in una sua novella scritta nel 1941<ref>p.222-223 Gary Lachman (2012)</ref>. Il suo interesse verso il gruppo è stato spiegato come una conseguenza del suo interesse giovanile verso l'occultismo<ref>p. 109 M. Sedgwick (2009)</ref>.
Negli anni sessanta si iscrisse al [[Partito Comunista Italiano|PCI]] e cominciò a pubblicare i suoi testi principalmente su riviste, attirando l'attenzione di [[Andrea Zanzotto|Zanzotto]], [[Giovanni Raboni|Raboni]] e [[Pier Paolo Pasolini|Pasolini]].
La firma dei [[Patti Lateranensi]] nel 1929, con la conseguente scomparsa di atteggiamenti anticlericali da parte del fascismo e l'[[Fascismo clericale|avvicinamento]] politico tra [[Vaticano]] e fascismo, fecero sparire la possibilità da parte del Gruppo di Ur di promuovere una trasformazione paganeggiante del fascismo e causarono al sodalizio vari problemi<ref >Paul Furlong, ''[https://books.google.it/books?redir_esc=y&hl=it&id=fVGkhzpXxLkC&q=ur+group#v=snippet&q=ur%20group&f=false The Social and Political Thought of Julius Evola]'': Londra, Routledge, anno 2011, pagina 88, {{ISBN|9780203816912}}</ref><ref name="Evola, Cinabro">Julius Evola, ''Il Cammino del Cinabro'', 1963</ref> che portarono al suo scioglimento<ref>p. 56 [[Nicholas Goodrick-Clarke]] (2003)</ref>.
Dopo la [[seconda guerra mondiale]] un altro sodalizio tentò di riprendere in Italia l'attività del Gruppo di Ur: il Gruppo dei Dioscuri<ref>p. 753 M. Introvigne (2006)</ref>. Julius Evola fu il leader di questo gruppo e inspirò questa nuova esperienza esoterica voluta da alcuni giovani a lui vicini e che frequentavano casa sua negli [[Anni 1950|Anni cinquanta]] e sessanta. <!-- È certo che Evola sia stato costantemente informato dell'iniziativa, e che ebbe visione dei quattro fascicoli di impronta esoterica -I ''Fascicoli dei Dioscuri'', pubblicati all'interno del [[Ordine Nuovo (movimento)|Movimento Politico Ordine Nuovo-]] prima che essi fossero diffusi tra il 1969 ed il 1973. Il Gruppo dei Dioscuri operò a Roma, Napoli, Messina e Milano, e diversamente dal Gruppo di Ur, ebbe al centro del proprio intento operativo la "Tradizione romana prisca". -->
 
Il nome del gruppo ed il suo significato secondo G.B. Forster "ha indubitabilmente ispirato ad [[Umberto Eco]]" la definizione di Ur-fascismo<ref>vedi nota 37 in p. 137 G.B. Forster (2016) [https://books.google.it/books?id=1WYpDwAAQBAJ&printsec=frontcover&dq=Trump+in+the+White+House:+Tragedy+and+Farce&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwicrbP_j8HYAhWIGCwKHRt5DXIQ6AEIKTAA#v=onepage&q=ur%20group&f=false that undoubtedly inspired Umberto Eco's famous 1955 article on "Ur-fascism"]</ref>, da lui descritto in un articolo sul [[New York Review of Books]] del 1995<ref>{{cita web|url=http://www.nybooks.com/articles/1995/06/22/ur-fascism/|titolo=Ur-Fascism|autore=Umberto Eco|editore=New York Review of Books|data=22 giugno 1995|accesso=5 gennaio 2018|lingua=en}}</ref>, in cui discute e descrive gli aspetti attorno ai quali il fascismo si forma e si coagula.
Nel [[1963]] pubblicò su ''[[Il Menabò]]'' ventiquattro poesie. L'anno successivo uscì la sua prima raccolta di poesie, ''Variazioni belliche'', edita da [[Garzanti Editore|Garzanti]], e nel [[1969]] la raccolta ''Serie ospedaliera'', comprensiva del poemetto di difficile gestazione e inedito ''La Libellula''. Nel [[1966]] iniziò a pubblicare numerose recensioni letterarie su giornali come ''Paese Sera'' e ''L'Unità''. Nel [[1981]] uscì ''Impromptu'', un lungo poema diviso in tredici sezioni, e nel [[1983]] ''Appunti sparsi e persi'', scritti tra il 1966 e il 1977. Notevole anche la sua ricerca plurilinguistica in poesia (poesie e prose giovanili in francese e in inglese, la successiva raccolta in inglese ''Sleep''). Alcune prose italiane, autobiografiche, di vari periodi, furono raccolte e pubblicate nel [[1990]], con il titolo ''Diario ottuso''.
 
==La rivista==
La morte della madre (avvenuta nel [[1949]]) e altre drammatiche vicende biografiche le causarono ricorrenti esaurimenti nervosi. Non accettò mai la diagnosi di [[schizofrenia paranoide]] che le venne fornita da cliniche svizzere e inglesi, ma parlò per lo più di lesioni al [[sistema extrapiramidale]], connesse alla [[malattia di Parkinson]], che le si manifestarono già a 39 anni<ref>A. Rosselli, ''Storia di una malattia'', 1977, ora in ''Una scrittura plurale'', a cura di F. Caputo, Novara, Interlinea, 2004, pp. 317-326</ref>.
Espressione dei lavori interni al Gruppo di Ur fu la rivista, nella quale gli autori degli articoli si firmavano con uno pseudonimo, perché piuttosto che pubblicizzare la propria persona preferivano diffonderne il pensiero. Direttore della rivista fu [[Julius Evola]] nel [[1927]], insieme a [[Arturo Reghini]] e [[Giulio Parise]] nel [[1928]]; di nuovo e solamente Evola nel [[1929]], quando il nome della rivista fu cambiato in "Krur" .
[[File:9013 - Roma - Cimitero acattolico - Tomba Amelia Rosselli (1930-1996) - Foto Giovanni Dall'Orto, 31-March-2008.jpg|thumb|La tomba di Amelia Rosselli al [[cimitero acattolico di Roma]].]]
È rimasta una figura di scrittrice unica per il suo plurilinguismo e per il tentativo di fondere l'uso della lingua con l'universalismo della musica. Ha vissuto gli ultimi anni della sua vita a Roma, nella sua casa a via del Corallo, dove è morta suicida l'11 febbraio [[1996]] per cause connesse ad una grave depressione<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/febbraio/12/Amelia_tragedia_una_poetessa_co_0_9602125248.shtml Amelia, tragedia di una poetessa]</ref>. La data del suicidio segna forse volontariamente un nesso indelebile con quella di [[Sylvia Plath]], autrice che la Rosselli tradusse e amò, dedicandole anche diverse pagine critiche<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/febbraio/17/Amelia_Sylvia_una_coincidenza__co_0_9602175051.shtml Amelia Sylvia: una coincidenza?]</ref>.
 
Nella rivista di "UR" vennero pubblicati parecchi testi [[Ermetismo (filosofia)|ermetico]]-[[alchimia|alchemici]] come la [[Turba philosophorum]], filosofici e rituali, di varia provenienza: vi sono testi antichi come l’''APATHANATHISMOS'': rituale di [[Mitraismo|Mithra]] noto anche come [[Papiri magici greci|Gran Papiro Magico di Parigi]], la prima traduzione italiana di "LUCE" , dall'originale greco confrontato con la versione tedesca di [[Albrecht Dieterich|Dietercich]] e con quella inglese del Mead, con introduzione e commento di EA, LEO, LUCE e Pietro Negri," esso conterebbe l'unico rituale degli antichi Misteri che sia pervenuto completo fino a noi, in una redazione che data con ogni probabilità al principio del quarto secolo d.C." ; estratti dal ''de Mysteriis'' di [[Giamblico]], i ''Versi d'oro'' di [[Pitagora]], uno scongiuro magico pagano, ''Massime di saggezza pagana'' di [[Plotino]], rinascimentali (''De Pharmaco Catholico'', un codice "plumbeo" alchemico italiano, la ''Clavis Philosophiae Chemisticae'' di [[Gerard Dorn]], ''La dignità dell'uomo'' di [[Pico della Mirandola]]), moderni (brani tratti da [[Il Golem (romanzo)|Il Golem]] e ''Il volto verde'' di [[Gustav Meyrink]], il saggio ''Prospettive'' tratto da ''Musica delle fonti'' di [[Otokar Brezina]]), testi di [[Aleister Crowley]], [[Giuliano Kremmerz]] e orientali (un brano del primo capitolo del ''[[Kulārṇava Tantra]]''<ref>p. 155 H.B. Urban (2006)</ref>, alcuni passi del [[Majjhima Nikaya]], brani dal [[mantra]] [[tantra|tantrico]] ''[[Shri chakra sambhara]]'', tre canti di [[Milarepa]])<ref>[https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=44252 Stefano Arcella, ''Julius Evola e l’esperienza del Gruppo di Ur. La storia “occulta” dell’Italia del Novecento'']</ref>.
== Dichiarazione di poetica ==
{{Citazione|Una problematica della forma poetica è stata per me sempre connessa a quella più strettamente musicale, e non ho mai in realtà scisso le due discipline, considerando la sillaba non solo come nesso ortografico ma anche come suono, e il periodo non solo un costrutto grammaticale ma anche un sistema. […] Ma se, degli elementi individuabili nella musica e nella pittura spiccano, nel vocalizzare, soltanto i ritmi (durate o tempi) ed i colori (timbri o forme), nello scrivere e nel leggere le cose vanno un poco diversamente: noi contemporaneamente pensiamo. In tal caso non solo ha suono (rumore) la parola; anzi a volte non ne ha affatto, e ''risuona'' soltanto come idea nella mente. […] la lingua in cui scrivo di volta in volta è una sola, mentre la mia esperienza sonora logica associativa è certamente quella di molti popoli, e riflettibile in molte lingue.
Ed è con queste preoccupazioni ch'io mi misi ad un certo punto della mia adolescenza a cercare le forme universali [questa la classificazione considerata dalla Rosselli: lettera, sillaba, parola, frase, periodo]. […] Premettevo che il discorso intero indicasse il pensiero stesso, e cioè che la frase (con tutti i suoi coloriti funzionali) fosse una idea divenuta un poco più complessa e maneggiabile, e che il periodo fosse l'esposizione logica di una idea non statica come quella materializzatasi nella parola, ma piuttosto dinamica e «in divenire» e spesso anche inconscia.[…]
Più tardi presi ad osservare il mutare di questo delirio o rullo nel mio pensiero a seconda della situazione che il mio cervello affrontava ad ogni cantonata della vita, ad ogni spostamento spaziale o temporale della mia quotidiana pratica esperienza. […]
[In seguito] Nello stendere il primo rigo del poema fissavo definitivamente la larghezza del quadro insieme spaziale e temporale; i versi susseguenti dovevano adattarsi ad egual misura, a identica formulazione. […]
Interrompevo il poema quando era esaurita la forza psichica e significativa che mi spingeva a scrivere; cioè l'idea o l'esperienza o il ricordo o la fantasia che smuovevano il senso e la spazio. […] E infatti l'idea era logica; ma lo spazio non era infinito, bensì prestabilito, come se ''comprimesse'' l'idea o l'esperienza o il ricordo […].
La realtà è così pesante che la mano si stanca, e nessuna forma la può contenere. La memoria corre allora alle più fantastiche imprese (spazi versi rime tempi).|da Amelia Rosselli, ''Spazi metrici'' [1962], in ''Antologia poetica'', Milano, Garzanti, 1987}}
 
La rivista uscì con il nome di ''Ur'' negli anni [[1927]] (10 fascicoli, di cui due doppi) e [[1928]] (8 fascicoli, di cui quattro doppi), mentre il [[1929]] vide la fine della fase operativa del Gruppo con l'uscita di Reghini e Parise, accusati da Evola di voler mettere al rivista sotto il controllo della [[massoneria in Italia|massoneria]]<ref>p. 35 Geneviève Dubois (1996)</ref>. La pubblicazione della rivista, sempre sotto la direzione di Evola, riprese col cambio di nome in ''Krur'' (8 fascicoli, di cui due doppi), pubblicando interventi anche di autori che lo avevano abbandonato ma dei quali il barone possedeva ancora vari testi. Questo portò ad una breve battaglia legale con Reghini che lo accusò di diffamazione e plagio<ref>p. 215 Gary Lachman (2012)</ref>. Il nome della nuova rivista era tratto dal [[lingua sumera|sumero]] ''k-r, k-u-r'' ossia residenza, casa, montagna e forza, e i suoi contenuti includevano anche una componente nazionalistica<ref name="ref_B">p. 154 H.B. Urban (2006)</ref>.
== Opere ==
=== Poesia ===
* ''Variazioni belliche'', Milano, Garzanti, 1964; Roma, Fondazione Piazzolla, 1995 a cura di [[Plinio Perilli]], prefazione di [[Pier Paolo Pasolini]].
* ''Serie ospedaliera'', Milano, Il Saggiatore, 1969.
* ''Documento (1966-1973)'', Milano, Garzanti, 1976.
* ''Primi scritti 1952-1963'', Milano, Guanda, 1980.
* ''Impromptu'', introduzione di Giovanni Giudici, Genova, Edizioni [[San Marco dei Giustiniani]], 1981, 2003; Roma, C. Mancosu, 1993. Un'edizione riveduta dall'autrice (con trad. francese di [[Jean-Charles Vegliante|J.-Ch. Vegliante]]) è apparsa a Parigi, Tour de Babel, 1987 ([[International Standard Book Number|ISBN]] [[Spécial:Ouvrages de référence/2-9501979-0-6|2-9501979-0-6]]).
* ''Appunti sparsi e persi, 1966-1977. Poesie'', Reggio Emilia, Aelia Laelia, 1983.
* ''La libellula'', Milano, SE, 1985; Milano, SE, 1996 con uno scritto di Pier Paolo Pasolini
* ''Antologia poetica'', a cura di Giacinto Spagnoletti, con un saggio di Giovanni Giudici, Milano, Garzanti, 1987.
* ''Sonno-Sleep (1953-1966)'', testo orig. a fronte, traduzioni di Antonio Porta, Roma, Rossi & Spera, 1989; Genova, S. Marco dei Giustiniani, 2003
* ''Sleep. Poesie in inglese'', testo orig. a fronte, traduzione e postfazione di Emmanuela Tandello, Milano, Garzanti, 1992. ISBN 88-11-63687-6
* ''Le poesie'', a cura di Emmanuela Tandello, prefazione di Giovanni Giudici, Milano, Garzanti, 1997. ISBN 88-11-66924-3
* ''Appunti sparsi e persi. 1966-1977'', Roma, Empiria,1997
* ''La furia dei venti contrari. Variazioni. Con testi inediti e dispersi dell'autrice'', a cura di Andrea Cortellessa, Firenze, Le lettere, 2007
* ''La libellula e altri scritti'', Milano, SE, 2010 (oltre al poema ''La libellula'', contiene trentuno poesie del 1963-1965 tratte da ''Serie ospedaliera'' e alcuni scritti autobiografici, tra cui ''Diario ottuso'')
* ''L'opera poetica'', a cura di Stefano Giovannuzzi, introduzione di E. Tandello, Milano, "I Meridiani" Mondadori, 2012. ISBN 978-88-04-60485-3
* ''October Elizabethans'', testo orig. a fronte, traduzione di Emmanuela Tandello, Genova, S. Marco dei Giustiniani, 2015
 
Nel dicembre 1929 fu pubblicato l'ultimo numero di ''Krur'', sul quale Evola annunciava lo scioglimento del gruppo, che in realtà era avvenuto già da un anno, e il proseguimento della propria attività filosofica sulla nuova rivista dal titolo ''La Torre''<ref name="ref_B" />, della quale saranno editi 10 numeri (dal febbraio al giugno [[1930]]) ma che fu costretta a chiudere per l'ostilità di settori del regime fascista, in primis quelli diretti da [[Achille Starace]]. Tale ostilità giunse a colpire Evola con violenti attacchi squadristi. Alla rivista ''La Torre'' collaborarono alcuni aderenti al Gruppo di Ur: [[Guido De Giorgio]] (con lo pseudonimo di Zero), [[Girolamo Comi]], [[Domenico Rudatis]], [[Emilio Servadio]].
=== Prosa ===
* ''Diario ottuso. 1954-1968'', Roma, IBN, 1990; Roma, Empiria, 1996, prefazione di Alfonso Berardinelli, con una nota di [[Daniela Attanasio]] (contiene: ''Prime Prose Italiane,'' 1954; ''Nota,'' 1967-68; ''Diario ottuso'', 1968; ''Esperimenti Narrativi'')
 
I fascicoli di ''Ur'' e ''Krur'' furono ripubblicati, con forti modifiche redazionali di gran parte dei testi originali da parte di Evola, nel [[1955]]-[[1956]] in tre volumi dall'editore [[Bocca editore|Bocca]] ,sotto il titolo di ''Introduzione alla Magia'', con la revisione dell'orientalista [[Paul Masson-Oursel]]<ref>p. 331 H. T. Hakl, C. McIntosh (2014)</ref>. Una seconda edizione data [[1971]] e fu effettuata dalle [[Edizioni Mediterranee]] con lo stesso titolo. Nel 1987 anche le Edizioni [[I Dioscuri]] ripubblicarono i tre volumi di Bocca. Tutte e tre queste riedizioni risentono delle modifiche introdotte da Julius Evola. L'editrice [[Tilopa edizioni|Tilopa]] di Roma ha pubblicato negli anni [[1980]]-[[1981]] la ristampa anastatica dei fascicoli originali. Questa attività editoriale indica che questi sono ancora di interessi per i gruppi politici di destra e per gli occultisti<ref>p. 161 H.B. Urban (2006)</ref>
=== Saggi ===
* ''Una scrittura plurale. Saggi e interventi critici'', a cura di Francesca Caputo, Novara, Interlinea, 2004. ISBN 88-8212-184-4
 
===I Lettere =membri==
Tra coloro che fecero parte del Gruppo di Ur o collaborarono alle riviste di ''Ur'' e ''Krur ''(tra parentesi il loro nome simbolico utilizzato per firmare, secondo l'idea della "impersonalità attiva"<ref>p. 125 in G. De Turris (2006)</ref>) possono essere citati:
* ''Lettere a Pasolini 1962-1969'', a cura di Stefano Giovannuzzi, Genova, S. Marco dei Giustiniani, 2008
* ''Due parole per chiederti notizie. Lettere (inedite) a David Tudor'', a cura di Roberto Gigliucci, introduzione di Emmanuela Tandello, Genova, S. Marco dei Giustiniani, 2015
 
* [[Giovanni Colazza]] (Leo), discepolo di [[Rudolf Steiner]].
=== Conversazioni e interviste ===
* [[Giovanni Antonio Colonna di Cesarò]] (Breno, Krur), discepolo di Rudolf Steiner.
* ''È vostra la vita che ho perso. Conversazioni e interviste 1964-1995'', a cura di Monica Venturini e Silvia De March, prefazione di Laura Barile, Firenze, Le Lettere, 2010. ISBN 978-88-6087-318-7
* [[Girolamo Comi]] (Gic), poeta cattolico vicino ad Arturo Onofri.
* (con [[Edoardo Sanguineti]] e [[Elio Pagliarani]]) ''Neoavanguardia e dintorni'', Palermo, Palumbo, 2004. ISBN 88-8020-544-7 [VHS]
* [[Guido De Giorgio]] (Havismat), cattolico, prima vicino al pensiero di [[René Guénon]], <nowiki/>poi seguace di [[Pio da Pietrelcina]].
* [[Aniceto Del Massa]] (Sagittario), [[Antroposofia|antroposofo]].
* [[Julius Evola]] (Agarda, Arvo, Ea, Iagla).
* [[Nicola Moscardelli]] (Sirio, Sirius), poeta cattolico ispirato dalla poetica di Onofri.
* [[Roggero Musmeci Ferrari Bravo]] (Ignis; anche Arvo, secondo [[Renato del Ponte|Del Ponte]], Krur e Breno, secondo Piero Fenili)
* [[Arturo Onofri]] (Oso), poeta e discepolo di Rudolf Steiner.
* [[Giulio Parise]] (Luce), [[Massoneria in Italia|massone]].
* [[Ercole Quadrelli]] (Abraxa, Tikaipos), ermetista.
* [[Arturo Reghini]] (Henìocos Arìstos, Pietro Negri), pitagorico, massone.
* Corallo Reginelli (Taurulus), prima antroposofo, poi [[ermetismo (filosofia)|ermetista]].
* [[Domenico Rudatis]] (Rud), [[alpinista]] [[esoterismo|esoterista]].
* [[Massimo Scaligero]], antroposofo, già connesso con Arturo Reghini dalla prima metà degli anni '20.
* [[Emilio Servadio]] (Es), [[psicanalisi|psicanalista]], poeta.
 
Altre persone, delle quali non si conoscono i nomi, firmarono con gli pseudonimi di: Alba, Arom, Nilius, Primo Sole, Zam.
== Note ==
<references/>
 
Secondo [[Renato del Ponte]] in base a testimonianze orali risultano aver fatto parte del Gruppo di Ur (non scrivendo però sulla rivista) anche l'ingegnere [[Arezzo|aretino]] [[Moretto Mori]] e [[Amerigo Bianchini]], entrambi amici di Reghini (dopo l'espulsione di Guido Bolaffi, Bianchini divenne il [[Maestro venerabile]] della [[loggia massonica|loggia]] "Hermes" di [[Firenze]], facente parte [[Massoneria in Italia|del Rito Filosofico Italiano]]).
== Bibliografia critica ==
[[Stefano Agosti]], ''La competenza associativa di Amelia Rosselli'', in Id., ''Poesia italiana contemporanea'', Milano, Bompiani, 1978, p.&nbsp;133-151.
 
==Note==
Alessandro Baldacci, ''Amelia Rosselli'', Roma-Bari, Laterza, 2007.
 
<references/>
Alessandro Baldacci, ''Il Petrarca di Amelia Rosselli: da Mallarmé verso Celan'' https://web.archive.org/web/20060609023730/http://www.disp.let.uniroma1.it/fileservices/filesDISP/271-277_BALDACCI.pdf.
==Bibliografia==
 
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Mirella Serri, "Il linguaggio ribelle dei versi.Amelia Rosselli", in "Donne nel Sessantotto",Bologna, Il Mulino, 2018
 
== Voci correlate ==
*[[Avanguardia]]
*[[Carlo Rosselli]]
*[[Neoavanguardia]]
*[[Gruppo 63]]
*[[Generazione degli anni trenta]]
 
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== Collegamenti esterni ==
* [https://www.ereticamente.net/2018/01/sul-gruppo-di-ur-e-la-tradizione-di-roma-prima-parte-luca-valentini.html Luca Valentini, ''Sul Gruppo di Ur e la Tradizione di Roma'' (prima parte)] su ereticamente.net
*{{cita web|http://terresdefemmes.blogs.com/mon_weblog/2008/10/posie-dun-jour.html|Amelia Rosselli/Adolescenza su ''Terres de femmes''}}
*"Scrittori per un anno" ha dedicato un'intervista [http://www.scrittoriperunanno.rai.it/scrittori.asp?currentId=21] ad Amelia Rosselli.
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