Stazione spaziale internazionale e Guerra lituano-sovietica: differenze tra le pagine

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{{S|conflitti}}
{{Stazione spaziale
{{Infobox conflitto
|nome = Stazione Spaziale Internazionale (ISS)
|Tipo=Guerra
|immagine = STS-134 International Space Station after undocking.jpg
|Nome del conflitto=Guerra lituano-sovietica
|didascalia immagine = La Stazione Spaziale Internazionale fotografata dopo la separazione dello [[Space Shuttle Endeavour]] nel corso della missione [[STS-134]].
|Parte_di=della [[guerra civile russa]]
|logo = ISS insignia.svg
|Immagine=Soviet_POWs_in_Lithuania.jpg
|didascalia logo = Stemma delle Stazione Spaziale Internazionale
|Didascalia=Prigionieri di guerra sovietici in un accampamento lituano. Dal 1 dicembre 1919, i lituani trattennero 1.773 soldati russi<ref>{{lt}}Vytautas Lesčius, ''[http://www.lka.lt/download/7665/lietuvos_kariuomene_1.pdf| Lietuvos kariuomenė nepriklausomybės kovose 1918–1920]'' (PDF), Lietuvos kariuomenės istorija, Vilnius: [http://www.lka.lt/en/homepage.html| General Jonas Žemaitis Military Academy of Lithuania], 2004, ISBN 9955-423-23-4, p.173.</ref>
|nssdc id = 1998-067A
|Data=16 dicembre [[1918]] - 25 agosto [[1919]]
|equipaggio = Fino a 6
|Luogo=[[Lituania]]
|lancio = 20 novembre 1998
|Esito=Bolscevichi respinti, Lituania indipendente
|rientro = Tra il 2024 e il 2028
|Schieramento1={{LTU 1918-1940}}<br />{{Bandiera|DEU 1918-1933}} [[Repubblica di Weimar|Volontari sassoni]]
|perigeo = {{TA|401 km <small>(10 settembre [[2016]])</small>}}
|Schieramento2={{bandiera|RUS 1918-1937}} [[RSSF Russa]]<br />{{simbolo|Flag of the Lithuanian-Byelorussian SSR.svg}} [[RSS Lituano-Bielorussa]]
|apogeo = {{TA|410 km <small>(10 settembre [[2016]])</small>}}
|Comandante1={{Bandiera|LTU 1918-1940}} [[Silvestras Zukauskas]]
|periodo orbitale = 92,7 minuti
|Comandante2={{simbolo|Flag of the Lithuanian-Byelorussian SSR.svg}} [[Vincas Mickevičius-Kapsukas]]
|inclinazione = 51,65°
|Effettivi1={{Bandiera|LTU 1918-1940}} 8.000 (agosto 1919)<ref>{{lt}}Juozas Skirius, "[https://web.archive.org/web/20080303191252/http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/| Nepriklausomybės kovos 1918–1920 metais]", ''[http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/| Gimtoji istorija. Nuo 7 iki 12 klasės]'', Vilnius: Elektroninės leidybos namai, 2002, ISBN 9986-9216-9-4, archiviato ''[http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/?id=1017| dall'originale]'' il 3 marzo 2008, verificato il 21 luglio 2019.</ref><br />{{Bandiera|DEU 1918-1933}} 10.000 volontari teutonici<ref>{{lt}}Juozas Skirius, "[https://web.archive.org/web/20080303191252/http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/| Nepriklausomybės kovos 1918–1920 metais]", ''[http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/| Gimtoji istorija. Nuo 7 iki 12 klasės]'', Vilnius: Elektroninės leidybos namai, 2002, ISBN 9986-9216-9-4, archiviato ''[http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/?id=1017| dall'originale]'' il 3 marzo 2008, verificato il 21 luglio 2019.</ref>
|orbite giorno = 15,15
|Effettivi2={{simbolo|Flag of the Lithuanian-Byelorussian SSR.svg}} 18.000 - 20.000
|altitudine persa = 2 km/mese<ref>{{Cita web |url=https://space.stackexchange.com/questions/9087/how-often-does-iss-require-re-boosting-to-higher-orbit |titolo=How often does ISS require re-boosting to higher orbit? |lingua=en |accesso=4 novembre 2017}}</ref>
|Perdite1=
|giorni orbita = {{Età in giorni|1998|11|20|{{CURRENTYEAR}}|{{CURRENTMONTH}}|{{CURRENTDAY}}}} <small>{{CURRENTDAY}}-{{CURRENTMONTH}}-{{CURRENTYEAR}}</small> <!--Self-updating-->
|Perdite2=
|giorni abitati = {{Età in giorni|2000|11|02|{{CURRENTYEAR}}|{{CURRENTMONTH}}|{{CURRENTDAY}}}} <small>{{CURRENTDAY}}-{{CURRENTMONTH}}-{{CURRENTYEAR}}</small><!--Self-updating-->
|distanza percorsa = {{TA|~8 600 000 000 km}}
|velocità media = {{M|7,66|k|m/s}} (~ 27 600 km/h)
|lunghezza= {{M|72,8||m}}
|altezza= {{TA|20 m}}
|larghezza= {{TA|108,5 m}}
|massa = {{M|419 455|k|g}}
|massa combustibile =
|volume abitabile = {{M|425||m3}}
|pressione = {{M|101,3|k|Pa}}
|ossigeno = 21,6%
|CO2 = 0,6%
|temperatura = {{Val|24,8|p=~|ul=°C}}
|aggiornamento =Statistiche aggiornate al 21 agosto [[2016]] (se non diversamente specificato)
|riferimenti= <ref>{{Cita web|url=http://www.space.com/8876-international-space-station-numbers.html|titolo=International Space Station: By the Numbers|editore=space.com|accesso=8 giugno 2016}}</ref><ref name="OnOrbit"/><ref name="heavens-above">{{Cita web|url=http://www.heavens-above.com/orbit.aspx?satid=25544|titolo=ISS—Orbit Data|editore=Heavens-Above.com|autore=Chris Peat|data=18 giugno 2010|accesso=18 giugno 2010}}</ref><ref>{{Cita web|formato=PDF|url=https://www.nasa.gov/pdf/451029main_sts132_press_kit.pdf|editore=NASA|accesso=19 giugno 2010|titolo=STS-132 Press Kit|data=7 maggio 2010}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/pdf/521138main_fd04_ep.pdf|editore=NASA|data=27 febbraio 2011|accesso=27 febbraio 2011|titolo=STS-133 FD 04 Execute Package}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/main/onthestation/facts_and_figures.html|editore=NASA|data=21 marzo 2011|accesso=9 aprile 2011|titolo=NASA&nbsp;— Facts and Figures&nbsp;— International Space Station}}</ref>
http://www.asi.it/it/flash/abitare-lo-spazio/litalia-e-la-stazione-spaziale-internazionale
|immagine configurazione = Configurazione ISS Aprile 2016.png
|configurazione didascalia = Elementi della stazione aggiornato ad aprile 2016
}}
{{Campagnabox Guerra civile russa}}
La '''guerra lituano-sovietica''' o '''guerra lituano-bolscevica''' (in [[Lingua lituana|lituano]] ''Karas su bolševikais'') è stata combattuta come conseguenza della firma dell'[[Atto d'indipendenza della Lituania]], tra le forze governative della [[Lituania]] e i bolscevichi lituani sostenuti dalla [[RSSF Russa|Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa]] dopo la resa tedesca nella [[prima guerra mondiale]]. Esso faceva parte della più grande offensiva sovietica ad ovest tra il 1918 e 1919. L'offensiva seguì il percorso delle truppe tedesche in ritirata con l'intenzione di istituire una [[Repubbliche dell'Unione Sovietica|repubblica sovietica]] in [[Ucraina]], [[Bielorussia]], [[Lituania]], [[Lettonia]], [[Estonia]], [[Polonia]], in raccordo con la tedesca [[rivoluzione di novembre]].<ref>{{harvnb|Davies|1998|p=934}}</ref>
 
Entro la fine del mese di dicembre 1918 le forze sovietiche raggiunsero le frontiere lituane. Senza trovare grande resistenza, conquistarono una città dopo l'altra e, entro la fine del mese di gennaio 1919 controllavano circa 2/3 del territorio lituano. In febbraio l'avanzata sovietica fu fermata da un raccogliticcio esercito lituano con l'aiuto di volontari tedeschi anticomunisti, impedendo ai sovietici di catturare [[Kaunas]], la temporanea capitale della Lituania. Il 27 febbraio [[1919]] la [[RSS Lituana (1918-1919)|RSS Lituana]] (fondata il 16 dicembre [[1918]]) veniva unificata con la [[RSS Bielorussa]] a formare la [[RSS Lituano-Bielorussa]]. Dall'aprile la guerra lituano-sovietica è condotta in parallelo con la [[guerra polacco-sovietica]].
La '''Stazione Spaziale Internazionale''' (in [[Lingua inglese|inglese]]: ''{{lang|en|International Space Station}}'', in sigla '''ISS''', in [[Lingua russa|russo]]: {{lang|ru|Междунаро́дная косми́ческая ста́нция}}, {{lang|ru|МКС}}) è una [[stazione spaziale]] in [[orbita terrestre bassa]], dedicata alla [[ricerca scientifica]] e gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali: la [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[NASA]], la [[Russia|russa]] [[Agenzia Spaziale Russa|RKA]], l'[[Europa|europea]] [[Agenzia Spaziale Europea|ESA]] (con tutte le agenzie spaziali correlate), la [[giappone]]se [[Agenzia Spaziale Giapponese|JAXA]] e la [[Canada|canadese]] [[Agenzia Spaziale Canadese|CSA-ASC]].
 
La Polonia però aveva rivendicazioni territoriali sulla Lituania, in particolare sulla regione di [[Vilnius]], e queste tensioni si estesero nella [[guerra polacco-lituana]] una volta che i polacchi giunsero ai confini lituani. Lo storico Norman Davies ha sintetizzato così la situazione: "l'esercito tedesco supportava i lituani nazionalisti, i sovietici invece supportavano i lituani comunisti, e i polacchi combattevano contro tutti"<ref>{{Cita libro | titolo = "Dio giochi : Una Storia della Polonia", volume II, [http://books.google.com/books?id=8ODKUkNYqxsC&pg=PA506&num=100&as_brr=3&sig=ACfU3U1gqLUwOzRaMGCn371ibSAF6-lGPQ], | nome = Norman | cognome = Davies | editore = Columbia University Stampa | anno = 1982 | isbn = 0-231-05353-3 | pagine = 506}}</ref>. A metà maggio l'esercito lituano, ora comandato dal generale [[Silvestras Zukauskas]], ha iniziato un'offensiva contro i sovietici nel nord-est della Lituania. Entro la metà di giugno i lituani raggiunsero il confine lettone e insaccarono i sovietici tra laghi e colline vicino [[Zarasai]], dove i sovietici saranno chiusi fuori fino alla fine del mese di agosto 1919. I sovietici e lituani, separati dal fiume [[Daugava]], hanno mantenuto i loro fronti fino alla battaglia di [[Daugavpils]] nel gennaio 1920. Già nel settembre del 1919 i sovietici avviarono offerte di negoziare un trattato di pace, ma i colloqui iniziarono solo nel maggio 1920. Il [[Trattato di Mosca (1920 Urss-Lituania)|Trattato di Mosca]], è stato firmato il 12 luglio 1920. La Russia sovietica riconosceva pienamente la Lituania indipendente.
La struttura della stazione, con i suoi oltre cento metri di [[Integrated Truss Structure|intelaiatura]], copre un'area maggiore di qualsiasi altra stazione spaziale precedente, tanto da renderla visibile dalla [[Terra]] a occhio nudo. Le sezioni di cui è composta sono gestite da centri di controllo missione a terra, resi operativi dalle agenzie spaziali che partecipano al progetto.
 
==Contesto storico==
Viaggia a una [[velocità]] media di {{M|27 600||km/h}}, completando 15,5 orbite al giorno e viene mantenuta in [[orbita]] a un'[[altitudine]] compresa tra 330 e {{TA|410 km}} dal livello del mare. Fin dal 2 novembre [[2000]] è abitata continuativamente da un equipaggio variabile tra 2 e 6 [[astronauta|astronauti]] (o [[cosmonauta|cosmonauti]]). Nel tempo l'equipaggio è stato sostituito varie volte ed alcuni astronauti sono tornati più volte sulla ISS.
[[File:PL-RU war 1919 phase I.svg|thumb|300px|Le truppe bolsceviche avanzano mentre i tedeschi evacuano. La linea rossa segna l'avanzata in gennaio 1919]]
La Lituania divenne parte dell'[[Impero russo]] dopo l'ultima [[spartizioni della Polonia|partizione della Confederazione polacco-lituana]] nel 1795. Durante la [[prima guerra mondiale]], la Lituania fu occupata dalla [[Impero tedesco|Germania]] e divenne parte dell'[[Ober Ost]]. Il 16 febbraio 1918, il [[Consiglio della Lituania]] [[Atto d'indipendenza della Lituania|dichiararono l'indipendenza]] sia dalla Germania che dalla Russia. Tre settimane dopo, i [[bolscevichi]] scatenarono la [[guerra civile russa]], la quale condusse ad una pace con gli [[Imperi centrali]] e alla firma del [[trattato di Brest-Litovsk]]. Tra i contenuti, la Russia rinunciava a qualunque pretesa territoriale su Finlandia, Estonia, Lettonia, Ucraina, Lituania e Polonia.<ref name=langs/> Ciò non comportò la conseguente autonomia governativa da parte della Lituania: l'indipendenza, finì per risultare ''de facto''.<ref>{{harvnb|Eidintas|Žalys|Senn|1999|p=30}}</ref> Questa situazione si venne a modificare solo quando la Germania perse la guerra e firmò l'[[Armistizio di Compiègne]] l'11 novembre 1918. La [[Lituania|Repubblica lituana]] poté così iniziare ad operare e a costituire istituzioni nazionali, oltre a formare il primo [[esecutivo]] con a capo [[Augustinas Voldemaras]].
 
Il 13 novembre 1918, il governo russo rinnegò il [[trattato di Brest-Litovsk]], nel quale si riconosceva l'indipendenza del Paese baltico.<ref name=langs>{{harvnb|Langstrom|2003|p=52}}</ref> L'[[Armata rossa]], accertatasi che i tedeschi ormai si stavano ritirando, cercò di mantenere una distanza da questi per evitare che nascessero indesiderati conflitti a fuoco tra i due eserciti (circa 10-15 km).<ref>{{harvnb|Čepėnas|1986|p=315}}</ref> I tedeschi in ritirata lasciavano spesso armamenti ancora adoperabili e reperibili da parte dei sovietici.<ref>{{harvnb|Čepėnas|1986|p=316}}</ref> L'intento era quello di diffondere la [[Rivoluzione mondiale]] e stabilire un governo [[comunista]] nelle [[Paesi baltici|regioni baltiche]]. Tali nazioni venivano viste come una barriera o un ponte per l'[[Europa occidentale]], dove nel frattempo stavano accadendo episodi, visti di buon occhio dai russi, come la [[rivoluzione di novembre]] e le [[Repubblica sovietica ungherese|rivolte ungheresi]].<ref>Georg von Rauch, ''[https://books.google.it/books?id=Xf-tQgAACAAJ&dq=The+Baltic+States:+The+Years+of+Independence&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi_34m29MXjAhUIMuwKHfxNDo8Q6AEIKzAA| The Baltic States: The Years of Independence]'', St. Martin's Press, 1995, ISBN 978-03-12-12521-9, p.51.</ref> Verso la fine del dicembre 1918, i bolscevichi avevano ormai raggiunto la Lituania orientale.
La costruzione della ISS è iniziata a partire dal 1998, ed era stato previsto il completamento entro il 2017; dovrebbe restare in funzione fino al 2024, data prevista per il raggiungimento degli obiettivi scientifici, per poi essere smantellata, distrutta o riutilizzata parzialmente entro il 2028.
 
==La fazione lituana==
Il costo totale è stato stimato dall'ESA in 100 miliardi di euro in 30 anni. Il suo obiettivo, come è stato definito dalla [[NASA]], è quello di sviluppare e testare tecnologie per l'[[esplorazione spaziale]], sviluppare tecnologie in grado di mantenere in vita un equipaggio in missioni oltre l'[[orbita terrestre]] e acquisire esperienze operative per voli spaziali di lunga durata, nonché servire come un laboratorio di ricerca in un ambiente di [[microgravità]], in cui gli equipaggi conducono esperimenti di [[biologia]], [[chimica]], [[medicina]], [[fisiologia]] e [[fisica]] e compiono osservazioni [[astronomia|astronomiche]] e [[meteorologia|meteorologiche]].
===Governo lituano===
[[Augustinas Voldemaras]], Primo Ministro della Lituania (e primo a ricoprire questa carica), non credeva che allestire un esercito fosse una priorità e si affrettò a dichiararsi neutrale in vista di nuovi conflitti.<ref name=kamun352>{{harvnb|Kamuntavičius|Kamuntavičienė|Civinskas|Antanaitis|2001|p=352}}</ref> Egli faceva affidamento su [[mercenario|mercenari]] tedeschi che avrebbero protetto la Lituania fino alle decisioni che sarebbero emerse dalla [[Conferenza di pace di Parigi (1919)|Conferenza di Pace di Parigi]].<ref>{{harvnb|Lesčius|2004|p=22}}</ref> I cittadini si costituirono in piccoli gruppi autonomi per difendersi dai teutonici che si stavano ritirando.<ref name=kamun352/> Le prime leggi che concernevano la creazione di un'armata furono prese in considerazione solo il 23 novembre. Alcuni lituani che avevano fatto parte dell'esercito imperiale russo, ritornarono in patria e iniziarono ad organizzarsi anch'essi per difendersi in vista di eventuali conflitti a [[Kaunas]], [[Hrodna]] e [[Alytus]].<ref name=kamun352/> Mancavano [[arma da fuoco|armi]], [[munizione|munizioni]] e ufficiali con esperienza.
 
Alla fine di dicembre, con i bolscevichi che si erano già insediati nel Paese, la Lituania fu lasciata in balia di se stessa. [[Augustinas Voldemaras]], [[Antanas Smetona]], Presidente del [[Consiglio della Lituania]] e Martynas Yčas, Ministro delle Finanze francese, partirono alla volta della Germania per chiedere aiuti economici.<ref>{{lt}}Juozas Skirius, "[https://web.archive.org/web/20080303191252/http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/| Nepriklausomybės kovos 1918–1920 metais]", ''[http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/| Gimtoji istorija. Nuo 7 iki 12 klasės]'', Vilnius: Elektroninės leidybos namai, 2002, ISBN 9986-9216-9-4, archiviato ''[http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/?id=1017| dall'originale]'' il 3 marzo 2008, verificato il 21 luglio 2019.</ref> Il generale [[Kiprijonas Kundratavičius]], Vice Ministro della Difesa, suggerì di ritirarsi presso Hrodna e rifiutò di occuparsi della gestione delle operazioni belliche.<ref name=kamun352/> Il primo gabinetto dei Ministri fu allestito il 26 dicembre 1918. [[Mykolas Sleževičius]] intervenne per organizzare un nuovo esecutivo. Il 29 dicembre, effettuò il primo appello generale (in quattro lingue) per richiamare dei volontari a partecipare all'organizzazione di un [[Lietuvos kariuomenės Sausumos pajėgos|Esercito lituano]].<ref name=blaze>{{harvnb|Blaževičius|2004}}</ref> Il governo di Sleževičius adottò una politica riformista, soprattutto dal punto di vista [[pubblica amministrazione|amministrativo]] e sulla promozione dell'[[agricoltura]], lanciando il proclama "la terra a coloro che la coltivano."<ref name=truska52>{{harvnb|Truska|1995|p=52}}</ref> Ciò voleva significare che alcuni terreni sarebbero stati [[espropriazione per pubblica utilità|espropriati]] da grandi proprietari terrieri al fine di redistribuirli dapprima, gratuitamente, ai volontari, e poi, ai piccoli contadini prevedendo il pagamento di un [[Canone (diritto privato)|canone]].<ref>{{harvnb|Truska|1995|pp=52–53}}</ref> La [[mobilitazione]] degli ufficiali fu annunciata il 25 gennaio 1919: circa 400 persone accettarono di partecipare.<ref name=blaze/>
La proprietà e l'utilizzo della stazione spaziale sono stabiliti in accordi intergovernativi che consentono alla [[Federazione russa]] di mantenere la piena proprietà dei suoi moduli. La stazione viene servita da navicelle ''[[Veicolo spaziale Sojuz|Sojuz]]'', navette ''[[Progress (veicolo spaziale)|Progress]]'', [[Dragon (veicolo spaziale)|Dragon]], Cygnus e dal [[H-II Transfer Vehicle]], ed è stata visitata da 236 astronauti e cosmonauti provenienti da 18 paesi diversi.<ref>{{cita web|url=https://www.nasa.gov/feature/visitors-to-the-station-by-country/|titolo=Visitors to the Station by Country|data=15 marzo 2019}}</ref>
 
===Volontari sassoni===
== Origine della stazione ==
A [[Berlino]], Smetona e Yčas raggiunsero un accordo per un prestito di 100 milioni di [[marco tedesco|marchi]].<ref name=truska52/> I soldi furono utilizzati soprattutto per costruire e allestire un esercito. Fu poi negoziato un ulteriore accordo che prevedeva la collaborazione diretta della Germania contro i russi. L'articolo 12 dell'Armistizio di Compiègne richiedeva che la Germania avesse protetto la Lituania da eventuali attacchi russi:<ref>{{harvnb|Lane|2001|pp=6–7}}</ref> l'intento teutonico era anche quello di continuare ad esercitare una [[sfera di influenza]] nella regione al fine di impedire il controllo russo.<ref>{{harvnb|Čepėnas|1986|p=317}}</ref> Inizialmente, si tentò di organizzare una compagnia di volontari tra quelli che si erano ritirati da poco in patria della Decima Armata Tedesca, comandata dal generale [[Erich von Falkenhayn]]. Tuttavia, i soldati erano esausti e demoralizzati dopo la sconfitta e intendevano tornare alla propria vita normale il prima possibile.<ref>{{harvnb|White|1994|pp=1359–1360}}</ref> Il reclutamento continuò in Germania, specialmente in [[Sassonia]]. I volontari erano retribuiti con 30 marchi al mese più 5 al giorno per 30 mesi.<ref name=l40>{{harvnb|Lesčius|2004|p=40}}</ref> I primi Volontari Sassoni, come storiograficamente sono noti, giunsero a [[Kaunas]] all'inizio di gennaio, ma alcuni di loro furono giudicati non idonei al conflitto e furono rispediti indietro. Verso la fine di gennaio, si contavano 4.000 volontari.<ref name=l40/> L'affidabilità delle truppe fu da taluni messa in discussione per via della presenza di simpatizzanti della [[rivoluzione di novembre]] che appartenevano alla [[Lega Spartachista]], di chiaro stampo filo-sovietico. Non mancarono infatti tentativi, sia pur operati in maniera poco ponderata, di rovesciare il governo nazionale lituano.<ref name=l40/> I volontari vennero disposti in vari insediamenti del Paese: [[Alytus]], [[Jonava]], [[Kėdainiai]] e [[Baisogala]].<ref name=l40/>
{{vedi anche|Programma Shuttle-Mir|Stazione spaziale Freedom|Mir-2}}
[[File:Atlantis-MIR-GPN-2000-001071.jpg|thumb|[[Space Shuttle Atlantis|Atlantis]] si allontana dalla ''[[Mir (stazione spaziale)|Mir]]'' durante la missione [[STS-71]] per il [[programma Shuttle-Mir]].]]
 
Inizialmente, rientrarono a far parte della Quarantaseiesima Divisione di Volontari Sassoni.<ref name=l40/> Il 22 febbraio, il luogotenente-generale [[Walter von Eberhardt]] ne divenne comandante. Tra aprile e maggio, la milizia confluì nella Brigata di Volontari della Lituania Meridionale (composta da 3 reggimenti: il XVIII, il XIX e il XX): un altra parte finì di stanza a [[Raseiniai]].<ref>{{citation | first=Stasys |last=Raštikis| url=http://aidai.us/index.php?option=com_content&task=view&id=843&Itemid=124 |title=Kovos dėl Lietuvos nepriklausomybės 1918–1919 |date=febbraio 1973 |volume=2 |journal=Aidai |issn=0002-208X|language=lt |ref=harv}}</ref> Il XVIII reggimento combatté al fianco dei lituani: il XIX fu disposto presso [[Kaunas]], ma non prese parte a nessuna operazione militare: il XX fu posizionato a [[Hrodna]] prima e a [[Kėdainiai]] poi; l'altra parte del battaglione divenne parte dei [[Bermotiani]], un gruppo di volontari che già esisteva ai tempi della lotta tra [[Impero russo]] e rivoluzionari.<ref name=l40/> La [[Baltische Landeswehr]], composta da tedeschi e [[lettoni]] filo-tedeschi della [[Curlandia]] e della [[Livonia]] e guidata dal generale [[Rüdiger von der Goltz]], organizzò un colpo di Stato contro il governo nazionale e si insediò a [[Riga]]. Il 23 naggio, la [[Conferenza di pace di Parigi (1919)|Conferenza di pace di Parigi]] reagì a questa situazione chiedendo ai tedeschi di ritirare le truppe dai due [[Paesi baltici]] non appena le forze belliche di queste nazioni fossero state in grado di difendersi autonomamente.<ref>{{harvnb|Rauch|1970|pp=62–63}}</ref> Gli ultimi volontari sassoni a lasciare la Lituania, partirono verso metà luglio.<ref>{{harvnb|Kamuntavičius|Kamuntavičienė|Civinskas|Antanaitis|2001|p=354}}</ref>
La Stazione Spaziale Internazionale rappresenta l'unione di vari progetti di stazioni spaziali nazionali che hanno avuto origine durante la [[guerra fredda]]. All'inizio degli [[anni 1980|anni ottanta]], la NASA pianificò la realizzazione della [[stazione spaziale Freedom|stazione Freedom]] come controparte delle stazioni spaziali sovietiche ''[[Saljut]]'' e ''[[Mir (stazione spaziale)|Mir]]''. ''Freedom'' tuttavia non superò la fase di progetto e, con la [[caduta dell'Unione Sovietica]], la sua realizzazione fu annullata. Le difficoltà economiche della NASA, comuni anche alle altre agenzie spaziali, convinsero l'amministrazione statunitense a contattare altri governi interessati all'esplorazione spaziale per realizzare un progetto comune. Contestualmente il caos economico nella Russia post-sovietica aveva portato alla cancellazione di ''Mir-2'' (che avrebbe dovuto succedere alla ''Mir''), nonostante il suo blocco di base, [[DOS-8]], fosse già stato realizzato.<ref name="SSSM">{{Cita libro|autore=David Harland|titolo=The Story of Space Station Mir|editore=Springer-Verlag New York Inc|data=30 novembre 2004|città=New York|url=https://www.amazon.co.uk/exec/obidos/ASIN/0387230114/ref=ord_cart_shr/202-3649698-1866219?%5Fencoding=UTF8&m=A3P5ROKL5A1OLE|isbn=978-0-387-23011-5|lingua=en}}</ref>
 
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All'inizio degli anni novanta, il [[Governo federale degli Stati Uniti d'America|governo statunitense]] aveva coinvolto le agenzie spaziali di Europa, Russia, Canada e Giappone nel progetto di una stazione spaziale congiunta,<ref name="SSSM"/> indicata come "Alpha".<ref name="gao">{{Cita web|url=http://archive.gao.gov/t2pbat3/151975.pdf|titolo=''Space Station: Impact of the Expanded Russian Role on Funding and Research''|accesso=3 novembre 2006|autore=Donna Heivilin|data=21 giugno 1994|formato=PDF|editore=[[Government Accountability Office]]}}</ref> Nel giugno 1992, il [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidente statunitense]] [[George H. W. Bush]] e il presidente russo [[Boris Eltsin]] strinsero accordi ufficiali di collaborazione nell'esplorazione dello spazio e nel settembre del 1993, il [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America|vicepresidente statunitense]] [[Al Gore]] e il primo ministro russo [[Viktor Chernomyrdin]] annunciarono i piani per la costruzione della nuova stazione spaziale,<ref name="gao"/> avviando anche il [[Programma Shuttle-Mir]], che condusse a missioni dello Space Shuttle verso la stazione spaziale sovietica ''Mir'' allo scopo di incrementare la collaborazione tra le agenzie spaziali russa e statunitense e testare quelle soluzioni che avrebbero permesso l'integrazione della tecnologia russa e statunitense nella ISS.<ref name="SMB">{{Cita web|titolo=Shuttle–Mir History/Background/How "Phase 1" Started|editore=NASA|data=4 aprile 2004|autore=Kim Dismukes|url=http://spaceflight.nasa.gov/history/shuttle-mir/history/h-b-start.htm|accesso=12 aprile 2007}}</ref> Negli accordi stipulati tra i vari partner internazionali, si previde il ri-utilizzo delle soluzioni progettuali che ciascun'agenzia aveva sviluppato per la realizzazione di una propria stazione spaziale; così, la stazione finì coll'essere basata sui progetti della stazione Freedom della NASA, sulla stazione ''Mir-2'' (divenuta il cuore del modulo ''[[Zvezda (ISS)|Zvezda]]''), sul laboratorio ''[[Columbus (modulo)|Columbus]]'' dell'ESA, che inizialmente doveva essere un modulo autonomo e sul laboratorio giapponese [[Japanese Experiment Module|Kibo]].
PL-RU war 1919 phase II.svg|L'avanzata polacca e dei suoi alleati; la linea blu indica il fronte nel maggio 1920
 
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Quando il primo modulo ''[[Zarja]]'' fu lanciato nel 1998 si stimava che la stazione sarebbe stata completata entro il 2003. Ritardi hanno portato a una nuova data di completamento stimata per il 2017.<ref name="Manifest">{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/structure/iss_manifest.html|titolo=Consolidatad Launch Manifest|accesso=8 luglio 2008|editore=NASA|autore=NASA|anno=2008|lingua=en}}</ref> L'ESA, inoltre, stima che il costo del progetto dalla fine degli [[anni 1980|anni ottanta]] al 2016 superi i 100 miliardi di [[euro]].<ref name=autogenerato2>{{Cita web | data=9 agosto 2005 | url = http://www.esa.int/esaHS/ESAQHA0VMOC_iss_0.html | titolo = How Much Does It Cost? |sito= International Space Station | editore = European Space Agency | accesso=18 luglio 2006|lingua=en}}</ref>
 
=== Finalità ===
La Stazione Spaziale Internazionale svolge principalmente la funzione di [[laboratorio]] di [[ricerca scientifica]], per la quale offre il vantaggio rispetto ai [[veicolo spaziale|veicoli spaziali]], come lo [[Space Shuttle]], di essere una piattaforma a lungo termine in ambiente spaziale, in cui possono essere condotti esperimenti di lunga durata in [[assenza di peso]].<ref name="10th">{{Cita web|url = https://www.nasa.gov/mission_pages/station/main/10th_anniversary.html|titolo = Nations Around the World Mark 10th Anniversary of International Space Station|editore = NASA|data = 17 novembre 2008|accesso = 6 marzo 2009|lingua = en}}</ref><ref name="Worldbook at NASA">{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/worldbook/intspacestation_worldbook.html|titolo=International Space Station|anno=2005|accesso=14 giugno 2008|editore=World Book, Inc|autore=James Oberg|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080604081100/http://www.nasa.gov/worldbook/intspacestation_worldbook.html|dataarchivio=4 giugno 2008}}</ref> La presenza di un equipaggio permanente permette inoltre di monitorare, integrare, riparare e sostituire gli esperimenti e le componenti della stessa navicella spaziale. Gli scienziati a terra hanno accesso rapido ai dati forniti dal personale di volo e possono modificare esperimenti o fare arrivare nuovi prodotti in breve tempo, cosa generalmente non fattibile su veicoli spaziali senza equipaggio.<ref name="Worldbook at NASA"/>
 
Gli equipaggi, che abitano la stazione in missioni (chiamate expedition) di diversi mesi di durata, conducono esperimenti scientifici ogni giorno (circa 160 ore-uomo in una settimana).<ref name="ISS overview">{{Cita web|url = http://www.shuttlepresskit.com/ISS_OVR/index.htm|titolo = International Space Station Overview|editore = ShuttlePressKit.com|data = 3 giugno 1999|accesso = 17 febbraio 2009|lingua = en}}</ref><ref name="Science in School">{{Cita web|url=http://www.scienceinschool.org/2008/issue10/iss|titolo=The International Space Station: life in space|editore=Science in School|data=10 dicembre 2008|accesso=17 febbraio 2009|lingua=en}}</ref> I risultati degli esperimenti vengono pubblicati mensilmente.<ref name=ResProg/>
 
La ISS fornisce un punto di relativa sicurezza, in [[orbita terrestre bassa]] (''low earth orbit'' o LEO), per testare componenti di veicoli spaziali che saranno necessari per le future missioni di lunga durata verso la [[Luna]] e [[Marte (astronomia)|Marte]]. La possibilità di acquisire esperienza nella manutenzione, riparazione e sostituzione dei suoi componenti in orbita è di fondamentale importanza per la gestione di un veicolo spaziale lontano dalla Terra.<ref name=ResProg>{{Cita web|url=http://spaceflightsystems.grc.nasa.gov/Advanced/ISSResearch/|titolo=ISS Research Program|editore=NASA|accesso=27 febbraio 2009|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090213140014/http://spaceflightsystems.grc.nasa.gov/Advanced/ISSResearch/|dataarchivio=13 febbraio 2009}}</ref>
 
Una parte degli scopi della stazione è relativa alla cooperazione internazionale e all'istruzione. L'equipaggio della ISS fornisce opportunità per gli studenti sulla Terra di eseguire esperimenti sviluppati dai partecipanti facendo poi dimostrazioni a scopo didattico. La cooperazione di 14 nazioni diverse al suo sviluppo è certamente un buon banco di prova per future collaborazioni internazionali.<ref name="ISSRG">{{Cita libro|nome = Gary|cognome = Kitmacher|titolo = Reference Guide to the International Space Station|editore = Apogee Books|città = Canada|anno = 2006|isbn = 978-1-894959-34-6|issn = 1496-6921|pagine = 71–80|lingua = en}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Gro Mjeldheim Sandal e Dietrich Manzey|titolo=Cross-cultural issues in space operations: A survey study among ground personnel of the European Space Agency|rivista=Acta Astronautica|volume=65|data=dicembre 2009|pp=1520–1529|lingua=en}}</ref>
 
==== Ricerca scientifica ====
{{Doppia immagine|right|Comet Lovejoy photographed by Dan Burbank.jpg|110|ISS-08 Michael Foale conducts an inspection of the Microgravity Science Glovebox.jpg|250|La [[cometa Lovejoy]] fotografata da [[Dan Burbank]], ([[Expedition 30]])|Il comandante della [[Expedition 8]] e ufficiale scientifico [[Michael Foale]] effettua un'ispezione del [[Microgravity Science Glovebox]].}}
 
La ISS fornisce una struttura per condurre esperimenti che richiedono una o più condizioni anomale che risultano essere presenti sulla stazione. I principali campi di ricerca comprendono la ricerca sull'[[uomo]], la [[medicina spaziale]], la [[biologia]], (con [[ingegneria biomedica|esperimenti biomedici]] e sulle [[biotecnologie]]), la fisica (compresa la [[meccanica dei fluidi]] e la [[meccanica quantistica]]), la [[scienza dei materiali]], l'[[astronomia]] (inclusa la [[cosmologia (astronomia)|cosmologia]]) e la [[meteorologia]].<ref name="ISS overview"/><ref name="NASA Fields of Research">{{Cita web|titolo = Benefits of ISS Research|url = https://www.nasa.gov/mission_pages/station/research/coolstation.html|accesso = 18 marzo 2012|editore = NASA|lingua = en}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.isas.jaxa.jp/e/forefront/2009/ueno/index.shtml|titolo=Monitor of All-sky X-ray Image (MAXI)|anno=2008|editore=JAXA|accesso=12 marzo 2011|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.spaceref.com/news/viewpr.html?pid=33007|titolo=SOLAR: three years observing and ready for solar maximum|accesso=14 marzo 2011|lingua=en}}</ref> La NASA, con l’''Authorization Act 2005'' ha designato il segmento americano della ISS come un laboratorio nazionale con l'obiettivo di incrementare il suo utilizzo da parte di altre agenzie federali e del settore privato.<ref>{{Cita web|titolo=NASA Authorization Act 2005|url=http://frwebgate.access.gpo.gov/cgi-bin/getdoc.cgi?dbname=109_cong_public_laws&docid=f:publ155.109.pdf|editore=United States Government Printing Office|data=30 dicembre 2005|accesso=6 marzo 2009|lingua=en}}</ref> La ricerca sulla ISS ha migliorato le conoscenze degli effetti sul corpo umano della permanenza nello spazio a lungo termine. Gli studi si sono concentrati sull'[[atrofia muscolare]], sulla perdita di [[tessuto osseo]] e sulle dinamiche dei fluidi.
 
I dati saranno utilizzati per determinare se la colonizzazione dello spazio e voli umani di lunga durata siano fattibili. A partire dal 2006, i dati sulla perdita di massa ossea e muscolare suggeriscono che ci sarebbe un significativo rischio di [[Frattura (medicina)|fratture]] e problemi di [[Apparato circolatorio|circolazione]] se gli astronauti atterrassero su un pianeta dopo un lungo viaggio interplanetario (come ad esempio un viaggio della durata di sei mesi, necessari per raggiungere Marte).<ref name="JCB">{{Cita libro|autore=Jay Buckey|titolo=Space Physiology|editore=Oxford University Press USA|data=23 febbraio 2006|url=https://www.amazon.co.uk/dp/0195137256?qisbn=1-227-46880-9|isbn=978-0-19-513725-5|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.newscientist.com/article/dn17476-ion-engine-could-one-day-power-39day-trips-to-mars.html?full=true|editore=New Scientist|accesso=8 gennaio 2010|data=24 luglio 2009|autore=List Grossman|titolo=Ion engine could one day power 39-day trips to Mars|lingua=en}}</ref> Importanti studi medici vengono condotti a bordo della ISS attraverso il National Space Biomedical Research Institute (NSBRI). Tra questi l'Advanced Diagnostic Ultrasound in Microgravity in cui gli astronauti, sotto la guida di esperti a Terra, eseguono [[ecografia|ecografie]]. Solitamente non vi è nessun [[medico]] a bordo della ISS e la [[diagnosi]] delle condizioni mediche rappresenta una sfida. Si prevede che l'ecografia guidata a distanza avrà applicazioni sulla Terra in situazioni di emergenza e in contesti rurali dove l'accesso alle cure di un medico esperto sono difficili.<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/science/experiments/ADUM.html|data=1º maggio 2009|accesso=1º ottobre 2009|autore=Brooke Boen|editore=NASA|titolo=Advanced Diagnostic Ultrasound in Microgravity (ADUM)|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Sishir Rao ''et al''.|anno=2008|titolo=A Pilot Study of Comprehensive Ultrasound Education at the Wayne State University School of Medicine|rivista=Journal of Ultrasound in Medicine|volume=27|pp=745–749|url=http://www.jultrasoundmed.org/cgi/content/abstract/27/5/745|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100713124805/http://www.jultrasoundmed.org/cgi/content/abstract/27/5/745|dataarchivio=13 luglio 2010}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Michael Fincke ''et al''.|anno=2004|titolo=Evaluation of Shoulder Integrity in Space: First Report of Musculoskeletal US on the International Space Station|rivista=Radiology|lingua=en|url=http://radiology.rsna.org/content/234/2/319.abstract|volume=234}}</ref>
 
I ricercatori stanno studiando anche l'effetto di un ambiente in quasi assenza di peso sulla evoluzione, lo sviluppo, la crescita e sui processi interni di piante e animali. In risposta ad alcuni di questi dati, la NASA si propone di indagare gli effetti della microgravità sulla sintetizzazione e crescita di [[tessuto (biologia)|tessuti]] umani e di [[proteina|proteine]] sconosciute che possono essere prodotte nello spazio.<ref name="NASA Fields of Research"/>
 
{{Doppia immagine|left|MISSE STS-118.jpg|220|MDCA Destiny ISS.jpg|220|Esperimento MISSE al momento del recupero|L'astronauta [[Scott Joseph Kelly|Scott Kelly]] al lavoro sul Combustion Integrated Rack}}
 
Gli studi in microgravità sulla [[Meccanica dei fluidi|fisica dei fluidi]] permetterà ai ricercatori di capire meglio il loro comportamento: infatti poiché i fluidi nello spazio possono essere mescolati quasi completamente senza dover tenere conto del loro peso, sarà possibile studiare quelle combinazioni di liquidi che non si mescolerebbero sulla Terra. Grazie ad esperimenti condotti all'esterno della stazione, a temperature molto basse ed in quasi assenza di peso sarà possibile ampliare le nostre conoscenze sugli stati della materia (in particolare sui [[superconduttore|superconduttori]]) poiché la combinazione di queste due condizioni dovrebbe far osservare i passaggi di stato come se li si vedesse al rallentatore.<ref name="NASA Fields of Research"/>
 
Lo studio delle [[scienza dei materiali|scienze dei materiali]] è un'importante attività di ricerca svolta sulla ISS.<ref>{{Cita web|url=http://science.nasa.gov/newhome/headlines/msad15sep99_1.htm|titolo=Materials Science 101|editore=Science@NASA|accesso=18 giugno 2009|data=15 settembre 1999|lingua=en}}</ref> Altre aree di interesse includono ricerche che esaminano la [[combustione]] nello spazio coinvolgendo l'efficienza delle reazioni e la formazione di sottoprodotti, con possibili miglioramenti nel processo di produzione dell'[[energia]] sia qui sulla Terra che per i veicoli spaziali, cosa che avrebbe importanti conseguenze economiche ed ambientali. Gli obiettivi futuri sono indirizzati allo studio di [[aerosol]], [[ozono]], [[vapore acqueo]] e [[ossido|ossidi]] nell'[[atmosfera terrestre]], così come i [[raggio cosmico|raggi cosmici]], la polvere cosmica, l'[[antimateria]] e la [[materia oscura]] nell'universo.<ref name="NASA Fields of Research"/>
 
Nel campo della fisica, grosse aspettative vengono dall'[[Alpha Magnetic Spectrometer]], un rivelatore utilizzato per la [[fisica delle particelle]] installato nella stazione grazie alla missione [[STS-134]]. Esso è progettato per la ricerca di nuovi tipi di particelle tramite la misura ad alta precisione della composizione dei raggi cosmici.<ref name="NASA Fields of Research"/><ref name="AMS-02">{{Cita web| url=http://www.ams02.org/| titolo = Alpha Magnetic Spectrometer - 02 (AMS-02)| editore = AMS Collaboration | data = 15 aprile 2010| lingua =en, it|accesso = 24 aprile 2011}}</ref>
 
Oltre a tutti gli esperimenti che verranno effettuati, il mantenimento stesso di una presenza costante dell'uomo nello spazio aiuterà a migliorare i sistemi per il supporto vitale ed il controllo ambientale, a trovare nuovi metodi per la cura delle malattie e per la produzione di materiali, fornendo così quelle conoscenze indispensabili alla colonizzazione umana dello spazio.
 
== Assemblaggio ==
{{vedi anche|Assemblaggio della Stazione Spaziale Internazionale}}
[[File:STS-116 spacewalk 1.jpg|left|thumb|Lavori all'esterno della ISS sulla Nuova Zelanda.]]
L'assemblaggio della Stazione Spaziale Internazionale ha costituito un imponente sforzo di architettura spaziale, iniziato nel novembre del 1998.<ref name="OnOrbit">{{Cita web |url=https://www.nasa.gov/externalflash/ISSRG/pdfs/on_orbit.pdf |titolo=On-Orbit Elements |editore=NASA |autore=NASA |data=18 febbraio 2010 |accesso=19 giugno 2010 |formato=PDF |lingua=en |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091029013438/http://www.nasa.gov/externalflash/ISSRG/pdfs/on_orbit.pdf |dataarchivio=29 ottobre 2009 }}</ref> I moduli russi, con l'eccezione di ''[[Rassvet]]'', sono stati messi in orbita tramite [[Vettore (astronautica)|lanciatori]] senza equipaggio e agganciati in modo automatico. Tutti gli altri elementi sono stati portati grazie ai voli dello [[Space Shuttle]] e assemblati dai membri dell'equipaggio della navetta o della stazione per mezzo di [[attività extraveicolare|attività extraveicolari]] e con l'utilizzo del [[Remote Manipulator System|braccio robotico]]. Al 5 giugno 2011, sono state effettuate complessivamente 159 passeggiate spaziali finalizzate all'assemblaggio per un totale di oltre {{TA|1 000}} ore di lavoro, 127 di queste passeggiate hanno avuto origine dalla stazione, le rimanenti 32 hanno avuto luogo dalla navetta ancorata ad essa.
 
Il primo segmento della ISS, ''[[Zarja]]'', fu lanciato il 20 novembre 1998 a bordo di un razzo russo ''Proton'' automatico. Il modulo è provvisto di propulsione, di strumenti per il controllo dell'orientamento, per le comunicazioni e per la produzione di [[energia elettrica]], ma manca di un [[Sistema di supporto vitale|supporto vitale]] a lungo termine. Due settimane più tardi, lo Space Shuttle ''Endeavour'', nel corso della missione [[STS-88]], trasportò in orbita il modulo ''[[Unity (modulo)|Unity]]'' della [[NASA]], che fu agganciato a ''Zarja'' grazie ad una EVA. Il modulo è dotato di due porte (PMA): una utilizzata per realizzare il collegamento permanente con ''Zarja'', l'altra per permettere l'attracco (''docking'') tra la navetta e la stazione spaziale. La ISS rimase disabitata per due anni, durante i quali il governo russo mantenne in servizio la stazione ''Mir'', che venne dismessa nell'ottobre 2000 e fatta de-orbitare, giungendo alla sua distruzione controllata nell'[[atmosfera]], nel marzo del 2001. Il 12 luglio 2000 avvenne il lancio di ''[[Zvezda (ISS)|Zvezda]]'' che andò ad agganciarsi a ''Zarja'' grazie al [[software]] di bordo e al controllo da terra, integrando il complesso allora esistente di dormitori, servizi igienici, una cucina, impianti di riciclaggio di [[anidride carbonica]], deumidificatori, generatori di ossigeno, apparecchiature di esercitazione, oltre agli strumenti per la trasmissione di dati e comunicazioni vocali con il controllo missione; rendendo, in tal modo, abitabile in modo permanente la stazione.<ref>{{Cita web|url=http://spaceflight.nasa.gov/spacenews/factsheets/pdfs/servmod.pdf|titolo=The Service Module: A Cornerstone of Russian International Space Station Modules|formato=PDF|accesso=13 maggio 2012|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://science.ksc.nasa.gov/shuttle/missions/sts-88/mission-sts-88.html |titolo=STS-88 |editore=Science.ksc.nasa.gov |data= |accesso=19 aprile 2011}}</ref>
 
[[File:STS-124 Garan EVA2.jpg|thumb|left|L'astronauta [[Ron Garan]] durante [[STS-124]] compie una [[passeggiata spaziale]] per l'assemblaggio della ISS.]]
 
La missione [[Expedition 1]], il primo equipaggio residente, giunse sulla stazione nel novembre del 2000 a bordo della [[Sojuz TM-31]], nell'intermezzo tra le missioni [[STS-92]] e [[STS-97]], degli Space Shuttle. Attraverso queste ultime furono aggiunti alla stazione dei segmenti della ''[[Integrated Truss Structure]]'', che la fornirono dei [[Modulo fotovoltaico|pannelli fotovoltaici]], di un'[[antenna]] per le comunicazioni in [[banda Ku]] e degli strumenti per il controllo di assetto.<ref>{{Cita web|url=http://science.ksc.nasa.gov/shuttle/missions/sts-92/mission-sts-92.html |titolo=STS-92 |editore=Science.ksc.nasa.gov |data= |accesso=19 aprile 2011}}</ref>
 
Nel corso dei due anni successivi, la stazione continuò ad ingrandirsi. Un razzo Sojuz-U portò il modulo ''[[Pirs]]''. Gli Space Shuttle ''[[Space Shuttle Discovery|Discovery]]'', ''[[Space Shuttle Atlantis|Atlantis]]'' e ''[[Space Shuttle Endeavour|Endeavour]]'' consegnarono il laboratorio ''[[Destiny (modulo)|Destiny]]'' e l'[[airlock]] ''[[Joint Airlock|Quest]]'', oltre al braccio robotico principale, il [[Mobile Servicing System|Canadarm2]] e diversi segmenti appartenenti alle ''Integrated Truss Structure''.<ref name="ESA sequence"/>
 
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|titolo = Il disastro dello Space Shuttle Columbia
|dim-testo = 90%
|contenuto=
{{vedi anche|Disastro dello Space Shuttle Columbia}}
[[File:Close-up STS-107 Launch - GPN-2003-00080.jpg|120px|right]]
Dopo l'[[Disastro dello Space Shuttle Columbia|incidente]] del ''[[Space Shuttle Columbia|Columbia]]'' avvenuto il 1º febbraio [[2003]], e la successiva sospensione del [[programma Space Shuttle]], il futuro della ISS rimase incerto fino al 2006. Infatti, subito dopo il lancio dello [[Space Shuttle Discovery|Shuttle ''Discovery'']] nel luglio [[2005]] con la missione [[STS-114]] sorsero diversi problemi che vennero risolti con riparazioni estemporanee in spazio aperto.<ref>{{Cita web |lingua=en |url=https://www.nasaspaceflight.com/2005/07/discovery-launches-the-shuttle-is-back/ |titolo=Discovery launches—The Shuttle is back |autore=Chris Bergin |editore=NASASpaceflight.com |accesso=6 marzo 2009 |data=26 luglio 2005}}</ref> La NASA decise allora una nuova sospensione del programma spaziale fino alla risoluzione dei nuovi problemi emersi.
 
Durante la sospensione dei voli degli Shuttle la stazione sopravvisse solamente grazie ai rifornimenti della navetta russa [[Programma Sojuz|Sojuz]]. Dalla [[Expedition 7]] l'equipaggio fu ridotto a 2 persone rispetto alle 3 previste dal piano di volo. La mancata visita dello Shuttle alla stazione per un lungo periodo pose seri problemi, dato che la costruzione era interrotta (lo Shuttle era l'unica navetta in grado di portare in orbita i moduli principali) e le stesse operazioni erano limitate dalla presenza di rifiuti non riportati sulla Terra. I trasporti [[Progress (veicolo spaziale)|Progress]] e la missione [[STS-114]] permisero di ridimensionare il problema dei rifiuti.<br />
<small>(Nell'immagine: L'ultimo decollo dello [[Space Shuttle Columbia]])</small>}}
 
All'inizio del 2006 sono stati effettuati alcuni cambiamenti al piano di sviluppo della stazione. Diversi moduli sono stati cancellati o rimpiazzati da altri e il numero dei voli dello Shuttle è stato ridotto rispetto al piano originario. La ripresa ufficiale dell'assemblaggio è avvenuta con l'arrivo di ''Atlantis'', nella missione [[STS-115]], che ha installato un secondo set di pannelli fotovoltaici sulla stazione. Diversi segmenti e una terza serie di pannelli sono stati consegnati nelle missioni [[STS-116]], [[STS-117]] e [[STS-118]]. Queste aggiunte hanno permesso di portare un importante sviluppo nelle capacità di produzione di energia della stazione. Poco dopo sono stati aggiunti il nodo ''[[Harmony (modulo)|Harmony]]'' e il laboratorio europeo ''[[Columbus (modulo)|Columbus]]'', seguiti dai primi due componenti del laboratorio ''[[Japanese Experiment Module|Kibo]]''. Nel marzo 2009, la missione [[STS-119]] ha completato l’''Integrated Truss Structure'' con l'installazione del quarto e ultimo set di pannelli fotovoltaici. La sezione finale di Kibo è stata assemblata nel luglio 2009 grazie alla missione [[STS-127]], seguito poi dal modulo ''[[Poisk]]'' russo. Il terzo nodo, ''[[Tranquility (modulo)|Tranquility]]'', è stato assemblato nel febbraio 2010, durante la missione [[STS-130]] dello Space Shuttle Endeavour con a fianco il modulo ''[[Cupola (modulo)|Cupola]]''. L'ultimo modulo pressurizzato, ''[[Multi-Purpose Logistics Module|Leonardo]]'', è stato portato alla stazione nel corso dell'ultima missione del ''Discovery'', la [[STS-133]], seguito dall<nowiki>'</nowiki>''[[Alpha Magnetic Spectrometer]]'' nella missione [[STS-134]] dell<nowiki>'</nowiki>''Endeavour''.
 
[[File:ISS Node 2 module.jpg|thumb|left|''[[Harmony (modulo)|Harmony]]'' (Nodo 2).]]
 
Nel giugno del 2011, la stazione consiste di quindici moduli pressurizzati e del sistema ''Integrated Truss Structure''. Mancano da installare il laboratorio russo ''[[Multipurpose Laboratory Module|Nauka]]'' e alcuni componenti esterni, tra cui il braccio robotico europeo. L'assemblaggio dovrebbe essere completato entro il 2017<ref>[http://www.russianspaceweb.com/iss_fgb2.html MLM (FGB-2) module of the ISS].</ref>, quando la stazione raggiungerà una massa superiore alle 400 [[tonnellata|tonnellate]].<ref name="OnOrbit"/><ref name="Manifest"/>
 
=== Moduli pressurizzati ===
Una volta completata, la Stazione Spaziale Internazionale sarà composta da sedici moduli pressurizzati - tra laboratori, moduli per l'aggancio, nodi e spazi abitativi - per un volume di circa {{M|1 000||m3}}.<ref>{{Cita web |autore=SOS Web Team |url=http://sos.noaa.gov/datasets/Atmosphere/iss_track.html |titolo=SOS: ISS Track |editore=Sos.noaa.gov |data= |accesso=19 aprile 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110807171452/http://sos.noaa.gov/datasets/Atmosphere/iss_track.html |dataarchivio=7 agosto 2011 }}</ref> Quindici di questi sono già in orbita mentre l'ultimo è in attesa del lancio.<ref name="ESA sequence">{{Cita web |lingua=en |url=http://esamultimedia.esa.int/multimedia/esa_iss_assembly_sequence/index_pop.html |editore=European Space Agency (ESA) |accesso=6 marzo 2009 |titolo=HSF: ISS assembly sequence and on-orbit configuration}}</ref>
 
Dal febbraio 2011 la stazione risulta composta da 15 moduli ed elementi; il sedicesimo modulo, Nauka, in progettazione dal 1998, ha subito ritardi, modifiche, tagli di budget, problemi ingegneristici che hanno posticipato la sua messa in orbita; l'ultimo ritardo è dovuto alla decisione dell'ESA di interrompere la collaborazione alla fine del 2014 a causa del superamento del budget, provocando un ulteriore spostamento della data di messa in orbita al febbraio 2017:<ref>[http://www.russianspaceweb.com/iss_fgb2.html 2014: From bad to worse]</ref>
{{-}}
{| class="wikitable" style="width:auto; margin:auto;"
|- style="background:#efefef; border-bottom: 2px solid gray"
! Modulo
! Missione
! Data di lancio
! Veicolo di lancio
! style="width:100px;" | Nazione
! style="width:82px;" | Immagine
! style="width:10px;" | Note
|-
| rowspan="2" | ''[[Zarja]]''
| 1A/R
| 20 novembre 1998
| [[Proton (lanciatore)|Proton-K]]
| Russia <small>(costruttore)</small><br />USA <small>(finanziatore)</small>
| rowspan="2" | [[File:Zarya from STS-88.jpg|80px]]
| rowspan="2" |<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/structure/elements/fgb.html|titolo=Zarya Module|editore=NASA|accesso=7 dicembre 2009|data=14 ottobre 2008|lingua=en}}</ref>
|- style="border-bottom: 2px solid gray"
| colspan="4" | Il primo componente della ISS ad essere stato lanciato, ''Zarja'' era in grado di provvedere all'[[energia elettrica]], all'immagazzinamento, alla [[propulsione]] e al controllo di assetto durante le prime fasi di assemblaggio. Attualmente il modulo è utilizzato principalmente come magazzino.
|-
| rowspan="2" | ''[[Unity (modulo)|Unity]]''<br /><small>(Node 1)</small>
| 2A
| 4 dicembre 1998
| [[Space Shuttle]] ''Endeavour'' [[STS-88]]
| USA
| rowspan="2" | [[File:ISS Unity module.jpg|80px]]
| rowspan="2" |<ref>{{Cita web|titolo=Unity Connecting Module: Cornerstone for a Home in Orbit|url=http://spaceflight.nasa.gov/spacenews/factsheets/pdfs/unity.pdf|data=gennaio 1999|accesso=11 marzo 2009|editore=NASA|lingua=en}}</ref>
|- style="border-bottom: 2px solid gray"
| colspan="4" | Il primo modulo nodo di collegamento, connette la sezione statunitense con quella russa.
|-
| rowspan="2" | ''[[Zvezda (ISS)|Zvezda]]''<br /><small>(lit. ''star'')<br />(service module) </small>
| 1R
| 12 luglio 2000
| [[Proton (lanciatore)|Proton-K]]
| Russia
| rowspan="2" | [[File:ISS Zvezda module-small.jpg|80px]]
| rowspan="2" |<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/structure/elements/sm.html|titolo=Zvezda Service Module|editore=NASA|data=11 marzo 2009|accesso=11 marzo 2009|lingua=en}}</ref>
|- style="border-bottom: 2px solid gray"
| colspan="4" | Modulo di servizio della stazione. Provvede a fornire spazio per il soggiorno degli astronauti, per i sistemi per il controllo di assetto e per i dispositivi di [[supporto vitale]]. Il modulo provvede inoltre all'aggancio con le [[Programma Sojuz|navette Sojuz]], con la [[Progress (veicolo spaziale)|navetta Progress]] e con l'[[Automated Transfer Vehicle]]. L'aggiunta di questo modulo ha reso la stazione abitabile.
|-
| rowspan="2" | ''[[Destiny (modulo)|Destiny]]''<br /><small>(laboratorio USA)</small>
| 5A
| 7 febbraio 2001
| Space Shuttle ''Atlantis'', [[STS-98]]
| USA
| rowspan="2" | [[File:ISS Destiny Lab.jpg|80px]]
| rowspan="2" |<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/structure/elements/destiny.html|titolo=NASA—US Destiny Laboratory|data=26 marzo 2007|accesso=26 giugno 2007|editore = NASA|lingua=en}}</ref>
|- style="border-bottom: 2px solid gray"
| colspan="4" | Prima struttura dedicata alla ricerca scientifica a bordo della ISS. ''Destiny'' è dedicato ad esperimenti di carattere generale. Il modulo serve inoltre come punto di aggancio per gran parte della ''[[Integrated Truss Structure]]'' della stazione.
|-
| rowspan="2" | ''[[Joint Airlock|Quest]]''<br /><small>(airlock)</small>
| 7A
| 12 luglio 2001
| Space Shuttle ''Atlantis'', [[STS-104]]
| USA
| rowspan="2" | [[File:ISS Quest airlock.jpg|80px]]
| rowspan="2" |<ref>{{Cita web|url=http://spaceflight.nasa.gov/station/eva/outside.html|titolo=Space Station Extravehicular Activity|accesso=11 marzo 2009|editore=[[NASA]]|data=4 aprile 2004|lingua=en}}</ref>
|- style="border-bottom: 2px solid gray"
| colspan="4" | Primo [[airlock]] per la ISS, ''Quest'' permette le [[attività extraveicolare|attività extraveicolari]] realizzate con la statunitense [[Extravehicular Mobility Unit|EMU]] e la [[tuta spaziale]] russa [[Orlan (tuta spaziale)|Orlan]]. ''Quest'' è strutturata in due segmenti: in uno vengono conservate le tute spaziali e l'equipaggiamento, l'altro permette l'uscita degli astronauti nello spazio.
|-
| rowspan="2" | ''[[ISS docking compartment|Pirs]]''<br /><small><br /></small>
| 4R
| {{TA|14 settembre 2001}}
| [[Veicolo spaziale Sojuz|Sojuz-U]], [[Progress (veicolo spaziale)|Progress M-SO1]]
| Russia
| rowspan="2" | [[File:Pirs docking module taken by STS-108.jpg|80px]]
| rowspan="2" |<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/structure/elements/pirs.html|titolo=Pirs Docking Compartment|editore=NASA|accesso=28 marzo 2009|data=10 maggio 2006|lingua=en}}</ref>
|- style="border-bottom: 2px solid gray"
| colspan="4" | ''Pirs'' provvede a fornire alla ISS una porta addizionale per il docking per le navette ''Sojuz'' e ''Progress''. Inoltre consente ai [[cosmonauta|cosmonauti]] l'uscita e l'entrata per le [[passeggiata spaziale|passeggiate spaziali]] che utilizzano la [[Orlan (tuta spaziale)|tuta spaziale Orlan]], fornendo spazio per immagazzinarne tre.
|-
| rowspan="2" style="border-bottom: 2px solid gray"| ''[[Harmony (modulo)|Harmony]]''<br /><small>(nodo 2)</small>
| 10A
| 23 ottobre 2007
| Space Shuttle ''Discovery'', [[STS-120]]
| Europa <small>(costruttore)</small><br />USA <small>(gestore)</small>
| rowspan="2" style="border-bottom: 2px solid gray"| [[File:STS-120 Harmony in Discovery's payload bay.jpg|80px]]
| rowspan="2" style="border-bottom: 2px solid gray"|<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/structure/elements/node2.html|titolo=Harmony Node 2|editore=NASA|data=26 settembre 2007|accesso=28 marzo 2009|lingua=en}}</ref>
|- style="border-bottom: 2px solid gray"
| colspan="4" | Il secondo nodo di collegamento della stazione, ''Harmony'', è il fulcro delle attività della ISS. Il modulo contiene quattro [[International Standard Payload Rack]] che forniscono energia elettrica e inoltre, grazie ai suoi sei punti di attracco, risulta essere il punto centrale di collegamento per vari altri componenti. Il modulo laboratorio Europeo ''Columbus'' e quello giapponese ''Kibo'' sono permanentemente ancorati al modulo. Lo Space Shuttle statunitense si aggancia alla ISS tramite PMA-2, collegato alla porta anteriore di Harmony. Inoltre, il modulo serve come punto di attracco per il ''Multi-Purpose Logistics Modules''.
|-
| rowspan="2" | ''[[Columbus (modulo)|Columbus]]''<br /><small>(Laboratorio Europeo)</small>
| 1E
| 7 febbraio 2008
| Space Shuttle ''Atlantis'', [[STS-122]]
| Europa
| rowspan="2" | [[File:S122e007873.jpg|80px]]
| rowspan="2" |<ref>{{Cita news|url=https://www.nasaspaceflight.com/2008/01/prcb-plan-sts-122-for-net-feb-7-three-launches-in-10-11-weeks/|titolo=PRCB plan STS-122 for NET Feb&nbsp;7—three launches in 10–11 weeks|accesso=12 gennaio 2008|autore=Chris Bergin|data=10 gennaio 2008|editore=NASASpaceflight.com|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.esa.int/esaHS/ESAAYI0VMOC_iss_0.html|titolo=Columbus laboratory|editore=European Space Agency (ESA)|accesso=6 marzo 2009|data=10 gennaio 2009|lingua=en}}</ref>
|- style="border-bottom: 2px solid gray"
| colspan="4" | La struttura di ricerca principale per gli esperimenti scientifici Europei a bordo della ISS. ''Columbus'' offre un laboratorio generico e strutture appositamente progettate per la [[biologia]], la ricerca biomedica e per lo studio della [[Meccanica dei fluidi|fisica dei fluidi]]. Diverse posizioni di montaggio sono poste all'esterno del modulo e che forniscono alimentazione e dati per esperimenti esterni come la ''[[European Technology Exposure Facility]]'' (EuTEF), il ''[[Solar Monitoring Observatory]]'', il ''[[Materials International Space Station Experiment]]'', e l'''[[Atomic Clock Ensemble in Space]]''. Un certo numero di espansioni sono previste per lo studio della [[fisica quantistica]] e la [[Cosmologia (astronomia)|cosmologia]].
|-
| rowspan="2" | ''[[Japanese Experiment Module|Kibō]]''<br />Modulo logistico<br /><small>(ELM)</small>
| 1J/A
| 11 marzo 2008
| {{TA|Space Shuttle ''Endeavour'' [[STS-123|STS‑123]]}}
| Giappone
| rowspan="2" | [[File:Kibo ELM-PS on ISS.jpg|80px]]
| rowspan="2" |<ref name="nasa-jem">{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/structure/elements/jem.html|titolo=NASA—Kibo Japanese Experiment Module|editore=NASA|data=23 novembre 2007|accesso=28 marzo 2009|lingua=en}}</ref>
|- style="border-bottom: 2px solid gray"
| colspan="4" | Parte del modulo per esperimenti scientifici giapponese ''Kibō''. Esso provvede a fornire una struttura per il trasporto e l'immagazzinamento dei carichi scientifici.
|-
| rowspan="2" | ''[[Japanese Experiment Module|Kibō]]''<br />{{TA|Modulo pressurizzato}}<br /><small>(JEM–PM)</small>
| 1J
| 31 maggio 2008
| Space Shuttle ''Discovery'', [[STS-124]]
| Giappone
| rowspan="2" | [[File:STS-124 Kibo.jpg|80px]]
| rowspan="2" |<ref name="nasa-jem"/><ref>{{Cita web|url=http://kibo.jaxa.jp/en/about/|editore=Giappone Aerospace Exploration Agency (JAXA)|accesso=6 marzo 2009|data=25 settembre 2008|titolo=About Kibo|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090310171550/http://kibo.jaxa.jp/en/about/|dataarchivio=10 marzo 2009}}</ref>
|- style="border-bottom: 2px solid gray"
| colspan="4" | Parte del modulo per esperimenti scientifici giapponese ''Kibō''. Questo è il cuore del modulo ''Kibō'' ed è il laboratorio più grande dell'intera stazione con lo spazio per 23 rack che includono 10 rack per esperimenti. Il modulo è utilizzato per condurre esperimenti di medicina dello spazio, [[biologia]], osservazione della Terra, produzione di materiali, biotecnologie e ricerca nel campo delle [[telecomunicazioni]]. Il modulo dispone, inoltre, della ''Exposed Facility'', una piattaforma esterna che permette di esporre gli esperimenti direttamente al vuoto dello spazio. La piattaforma è poi raggiungibile tramite un braccio robotico.
|-
| rowspan="2" style="border-bottom: 2px solid gray"| ''[[Poisk]]''<br /><small>(modulo per esperimenti 2)</small>
| 5R
| 10 novembre 2009
| Sojuz-U, [[Progress (veicolo spaziale)|Progress M-MIM2]]
| Russia
| rowspan="2" style="border-bottom: 2px solid gray"| [[File:Poisk.Jpeg|80px]]
| rowspan="2" style="border-bottom: 2px solid gray"|<ref name="dc1_dc2">{{Cita web|url=http://www.russianspaceweb.com/iss_dc.html|titolo=Docking Compartment-1 and 2|editore=RussianSpaceWeb.com|autore=Anatoly Zak|accesso=26 marzo 2009|lingua=en}}</ref><ref name="Poisk">{{Cita web|editore=NASASpaceflight.com|autore=Chris Bergin|data=10 novembre 2009|accesso=10 novembre 2009|titolo=Russian module launches via Sojuz for Thursday ISS docking|url=https://www.nasaspaceflight.com/2009/11/live-russian-module-launch-towards-iss-on-soyuz/|lingua=en}}</ref>
|-
| colspan="4" style="border-bottom: 2px solid gray"| Uno dei componenti russi della ISS, ''Poisk'' è usato per l'aggancio delle navette ''Sojuz'' e ''Progress'', come ''airlock'' per le [[attività extraveicolare|passeggiate spaziali]] e come interfaccia per gli esperimenti scientifici.
|-
| rowspan="2" | ''[[Tranquility (modulo)|Tranquility]]''<br /><small>(node 3)</small>
| 20A
| 8 febbraio 2010
| Space Shuttle ''Endeavour'', [[STS-130]]
| Europa <small>(costruttore)</small><br />USA <small>(gestore)</small>
| rowspan="2" | [[File:Tranquility-node3.JPG|80px]]
| rowspan="2" |<ref>{{Cita web|url=http://www.space.com/news/090414-colbert-space-station-node.html|titolo=NASA Names Space Module After Moon Base, Not Stephen Colbert|editore=Space.com|autore=Robert Z. Pearlman|data=15 aprile 2009|accesso=15 aprile 2009|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|accesso=28 marzo 2009|editore=European Space Agency (ESA)|url=http://www.esa.int/esaHS/ESAFQL0VMOC_iss_0.html|titolo=Node 3: Connecting Module|data=23 febbraio 2009|lingua=en}}</ref>
|- style="border-bottom: 2px solid gray"
| colspan="4" | Terzo e ultimo nodo di collegamento statunitense della stazione, '' Tranquility'' contiene un avanzato sistema di supporto vitale per il riciclo dell'acqua, che viene utilizzata da parte dell'equipaggio e per la generazione di [[ossigeno]] respirabile. Il nodo fornisce inoltre l'aggancio per altri moduli pressurizzati.
|-
| rowspan="2" | ''[[Cupola (modulo)|Cupola]]''
| 20A
| 8 febbraio 2010
| Space Shuttle ''Endeavour'', [[STS-130]]
| Europa <small>(costruttore)</small><br />USA <small>(gestore)</small>
| rowspan="2" | [[File:STS-130 Nicholas Patrick looks through Cupola.jpg|80px]]
| rowspan="2" |<ref>{{Cita web|editore=European Space Agency (ESA)|url=http://www.esa.int/esaHS/ESA65K0VMOC_iss_0.html|accesso= 1º agosto 2011|titolo=Cupola|data=16 gennaio 2009|lingua=en}}</ref>
|- style="border-bottom: 2px solid gray"
| colspan="4" | Cupola è un modulo osservatorio che provvede a fornire all'equipaggio della ISS una vista diretta delle operazioni del braccio robotico e dell'aggancio delle navette. Inoltre è un punto di osservazione della Terra. Il modulo è fornito di una finestra di {{M|80|c|m}} di diametro, la più larga della stazione.
|-
| rowspan="2" | ''[[Rassvet]]''<br /><small>(modulo di ricerca 1)</small>
| ULF4
| 14 maggio 2010
| Space Shuttle ''Atlantis'', [[STS-132]]
| Russia
| rowspan="2" | [[File:Rassvet Canadarm Crop.jpg|80px]]
| rowspan="2" |<ref name="Manifest"/>
|- style="border-bottom: 2px solid gray"
| colspan="4" | ''Rassvet'' è utilizzato per il docking e come magazzino.
|-
| rowspan="2" style="border-bottom: 2px solid gray"| ''[[Multi-Purpose Logistics Module|Leonardo]]''<br /><small>(Permanent Multipurpose Module)</small>
| ULF5
| 24 febbraio 2011
| Space Shuttle ''Discovery'', [[STS-133]]
| Italia <small>(Costruttore)</small><br />USA <small>(Gestore)</small>
| rowspan="2" style="border-bottom: 2px solid gray"| [[File:Leonardo PMM module.jpg|80px]]
| rowspan="2" style="border-bottom: 2px solid gray"|<ref name="PLM1">{{Cita news|url=https://www.nasaspaceflight.com/2009/08/sts-133-five-crew-one-eva-mission-leave-mpm-on-iss|titolo=STS-133 refined to a five crew, one EVA mission—will leave MPLM on ISS|editore=NASASpaceflight.com|autore=Chris Gebhardt|data=5 agosto 2009|lingua=en}}</ref><ref name="PLM2">{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/8226309.stm|titolo=Europa looks to buy Soyuz craft|editore=BBC News|cognome=Amos|nome=Jonathan|data=29 agosto 2009}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://forum.nasaspaceflight.com/index.php?topic=17437.msg483604#msg483604|editore=NASASpaceflight.com|accesso=12 ottobre 2009|titolo=Shuttle Q&A Part 5|data=27 settembre 2009|lingua=en}}</ref>
|- style="border-bottom: 2px solid gray"
| colspan="4" | Il Leonardo ''[[Multi-Purpose Logistics Module]]'' ospita i pezzi di ricambio e varie forniture, consentendo tempi più lunghi tra le missioni di rifornimento e liberando spazio in altri moduli, in particolare in ''Columbus''. L'arrivo del modulo PMM ha segnato il completamento del segmento orbitale americano.
|-
| rowspan="2" | ''[[Bigelow Expandable Activity Module]]''<br /><small>(modulo espandibile privato)</small>
| [[SpaceX CRS-8]]
| 16 aprile 2016
| [[Falcon 9]]
| Stati Uniti
| rowspan="2" | [[File:BEAM_mockup.jpg|80px]]
| rowspan="2" |
|-
| colspan="4" | Il BEAM è un modulo gonfiabile a puro scopo di ricerca sui materiali da cui è composto e sull'effetto dell'impatto di detriti sulla sua superficie, e non viene usato dagli astronauti in nessuna delle loro attività.
|-
| rowspan="2" | ''[[Nauka]]''<br /><small>(Multipurpose Laboratory Module)</small>
| 3R
| marzo 2019
| [[Proton (lanciatore)|Proton&#8209;M]]
| Russia
| rowspan="2" | [[File:MLM - ISS module.jpg|80px]]
| rowspan="2" |<ref name="Manifest" /><ref>{{Cita web|url=http://www.khrunichev.ru/main.php?id=55&lang=en|editore=Khrunichev State Research and Production Space Centre|titolo=FGB-based Multipurpose Lab Module (MLM)|accesso=18 marzo 2012|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.russianspaceweb.com/iss_node.html|titolo=Prichal Node Module to launch in 2019}}</ref>
|- style="border-bottom: 2px solid gray"
| colspan="4" | L'MLM sarà il modulo di ricerca principale della Russia e sarà utilizzato per esperimenti di microgravità generale, l'aggancio e la logistica. Il modulo fornisce uno spazio per il lavoro e una zona relax e sarà equipaggiato con un sistema di backup del controllo di assetto della stazione. Sulla base dell'attuale programma di assemblaggio, l'arrivo di Nauka porterà a termine la costruzione del segmento russo e sarà l'ultimo grande componente aggiunto alla stazione.
 
|}
 
=== Moduli cancellati ===
Molti moduli pianificati per la stazione sono stati cancellati nel corso del programma. Questo sia per motivi di bilancio, sia perché non si sono più resi necessari e sia a seguito della riprogettazione della stazione avvenuta dopo l'incidente del Columbia. I moduli cancellati includono:
 
* La statunitense [[Centrifuge Accommodations Module]], progettata per esperimenti a livello di [[Interazione gravitazionale|gravità]] artificiale variabile.<ref>{{Cita web|url=https://forum.nasaspaceflight.com/forums/thread-view.asp?tid=12560&mid=269666|titolo=Where is the Centrifuge Accommodation Module (CAM)?|editore=NASASpaceflight.com|accesso=12 ottobre 2009|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://www.webcitation.org/66K7qe4tm?url=http://forum.nasaspaceflight.com/index.php?topic=12560.0#|dataarchivio=21 marzo 2012}}</ref>
* L'[[Habitation Module]] (statunitense), che doveva fornire alla stazione una zona abitativa. Le zone dedicate al sonno sono adesso dislocate in diversi luoghi della stazione.<ref>{{Cita web|url=http://www.space.com/missionlaunches/060214_iss_module.html|titolo=NASA Recycles Former ISS Module for Life Support Research|autore=Tariq Malik|accesso=11 marzo 2009|editore=Space.com|data=14 febbraio 2006|lingua=en}}</ref>
* Gli statunitensi [[Interim Control Module]] e [[ISS Propulsion Module]] erano stati progettati per sostituire il modulo Zvezda nel caso che il lancio fosse fallito.<ref>{{Cita web|titolo=ICM Interim Control Module|editore=U.S. Naval Center for Space Technology|url=http://code8200.nrl.navy.mil/icm.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070208164211/http://code8200.nrl.navy.mil/icm.html|dataarchivio=8 febbraio 2007|lingua=en|urlmorto=sì}}</ref>
* L'[[Universal Docking Module]] di progettazione russa, dove avrebbe dovuto essere agganciato un laboratorio spaziale russo poi cancellato.<ref name="Zak">{{Cita web|url=http://www.russianspaceweb.com/iss_russia.html|accesso=3 ottobre 2009|editore=russianspaceweb.com|autore=Anatoly Zak|titolo=Russian segment of the ISS|lingua=en}}</ref>
* La russa [[Science Power Platform]], che avrebbe dovuto fornire energia elettrica al segmento russo indipendentemente dai pannelli solari della ISS.<ref name="Zak"/>
* Due [[Russian Research Module]] erano stati previsti per compiere della ricerca scientifica.<ref>{{Cita web|url=http://www.boeing.com/defense-space/space/spacestation/components/russian_laboratory.html|titolo=Russian Research Modules|editore=Boeing|accesso=21 giugno 2009|lingua=en}}</ref>
 
=== Elementi non pressurizzati ===
[[File:STS-114 Steve Robinson on Canadarm2.jpg|thumb|left|L'astronauta [[Stephen Robinson]] ancorato a [[Canadarm2]] durante [[STS-114]].]]
Oltre ai moduli pressurizzati, la ISS offre un gran numero di componenti esterni. Il più grande è l'''[[Integrated Truss Structure]]'' (ITS), al quale sono montati i principali [[Modulo fotovoltaico|pannelli solari]] della stazione e i [[radiatore|radiatori]].<ref name="Arrays">{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/behindscenes/truss_segment.html|titolo=Spread Your Wings, It's Time to Fly|editore=NASA|data=26 luglio 2006|accesso=21 settembre 2006|lingua=en}}</ref> La ITS è costituita da dieci segmenti separati che formano una struttura di 108,5 m.
 
L<nowiki>'</nowiki>''[[Alpha Magnetic Spectrometer]]'' (AMS), un esperimento di [[fisica delle particelle]], installato grazie alla missione [[STS-134]], è stato montato esternamente sul ITS.<ref>{{Cita web|url=http://ams.cern.ch/|titolo=The Alpha Magnetic Spectrometer Experiment|editore=[[CERN]]|data=21 gennaio 2009|accesso=6 marzo 2009|lingua=en}}</ref>
 
L'ITS serve come base per il braccio robotico denominato ''Mobile Servicing System'' (MSS), basato sul [[canada|canadese]] ''[[Canadarm2]]''. Il braccio è in grado di muoversi su dei binari e di raggiungere tutte le parti del segmento statunitense della stazione.<ref>{{Cita web|url=http://www.asc-csa.gc.ca/eng/iss/default.asp|editore=Canadian Space Agency|titolo=International Space Station|accesso=4 ottobre 2009|data=9 marzo 2006|lingua=en}}</ref>
 
Nella configurazione finale della stazione sono previsti altri due sistemi di manipolazione remota: l'''[[European Robotic Arm]]'' che servirà il segmento russo e l<nowiki>'</nowiki>''Experiment Module Remote Manipulator System'' facente parte del laboratorio [[giappone]]se [[Japanese Experiment Module|Kibo]].<ref>{{Cita web|url=http://kibo.jaxa.jp/en/about/kibo/rms/|titolo=Remote Manipulator System:About Kibo|editore=JAXA|data=29 agosto 2008|accesso=4 ottobre 2009|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080320035809/http://kibo.jaxa.jp/en/about/kibo/rms/|dataarchivio=20 marzo 2008}}</ref> Oltre a questi bracci robotici, ci sono due gru russe utilizzate per la movimentazione di astronauti e materiale intorno al proprio segmento.<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/centers/johnson/news/station/2002/iss02-03.txt|data=14 gennaio 2002|accesso=4 ottobre 2009|editore=NASA|titolo=International Space Station Status Report #02-03|lingua=en}}</ref>
 
== Sistemi principali della ISS ==
=== Alimentazione ===
{{Doppia immagine|right|ROSSA.jpg|220|P4 deployed.jpg|220|[[Modulo fotovoltaico|Pannelli fotovoltaici]] montati sul segmento russo.}}
 
L'alimentazione della stazione è fornita tramite [[Modulo fotovoltaico|pannelli fotovoltaici]] che convertono la [[radiazione solare]] incidente in [[corrente elettrica]].
 
I vari pannelli solari forniscono una tensione compresa tra 130 e 180 volt, poi stabilizzata a 160 volt [[Corrente continua|DC]] per essere immessa nella stazione. Viene poi convertita a 124 volt per le esigenze degli utilizzatori e suddivisa tra i due blocchi della stazione. Questo si è reso fondamentale dopo la cancellazione del modulo russo ''[[Science Power Platform]]''.<ref>{{Cita web|url=http://www.boeing.com/defense-space/space/spacestation/systems/solar_arrays.html|titolo=Boeing: Integrated Defense Systems - NASA Systems - International Space Station - Solar Power|accesso=18 marzo 2012|editore=Boeing|lingua=en}}</ref> Prima dell'assemblaggio del segmento 4ª (missione [[STS-97]] del 30 novembre [[2000]]) l'energia elettrica era fornita dai soli pannelli dei moduli russi ''[[Zarja]]'' e ''[[Zvezda (ISS)|Zvezda]]'', i quali moduli utilizzano una [[corrente continua]] a 28 [[volt]] (come lo Shuttle).<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/audience/foreducators/diypodcast/sa-audio-text-diy.html|titolo=DIY Podcast: Solar Arrays Audio Clips Transcript|accesso=13 maggio 2012|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110606025517/http://www.nasa.gov/audience/foreducators/diypodcast/sa-audio-text-diy.html|dataarchivio=6 giugno 2011}}</ref>
 
Utilizzare linee ad alta tensione da 160 V piuttosto che da 28 V ha consentito una riduzione della sezione dei conduttori per la distribuzione dell'energia elettrica<ref>Si veda la [[legge di Ohm]].</ref> e quindi la riduzione dei pesi durante il lancio in orbita.
 
A marzo 2009 è stato installato l'ultimo segmento dei pannelli fotovoltaici che formano il "traliccio energetico" principale e l'insieme dei quattro segmenti è in grado di fornire alla stazione una [[Potenza (elettrotecnica)|potenza elettrica]] di quasi {{M|260|k|W}}.
 
=== Supporto vitale ===
[[File:CicloISS.png|thumb|left|upright=1.4|Controlli ambientali e supporto vitale (ECLSS).]]
L<nowiki>'</nowiki>''Environmental Control and Life Support System'' (ECLSS) della Stazione Spaziale Internazionale (il [[sistema di supporto vitale]]) provvede a controllare le condizioni atmosferiche, la pressione, il livello di ossigeno, l'acqua e la presenza di eventuali fiamme libere. Il suo scopo non è solo mantenere le condizioni atmosferiche ma raccoglie, processa e immagazzina anche gli scoli della stazione. Per esempio il sistema ricicla i fluidi provenienti dai servizi igienici e condensa il vapore acqueo. L'[[anidride carbonica]] viene rimossa dall'aria dal sistema ''Vozdukh'' posto in ''Zvezda''. Altri sottoprodotti del [[metabolismo]] umano, come il [[metano]] dagli intestini e l'[[ammoniaca]] dal sudore, vengono rimossi con filtri a [[carbone attivo]].<ref name="breath easy">{{Cita web|url=http://science.nasa.gov/headlines/y2000/ast13nov_1.htm|titolo=Breathing Easy on the Space Station|autore=Patrick L. Barry|editore=NASA|data=13 novembre 2000|accesso=21 novembre 2008}}</ref> L'ossigeno è prodotto dall'[[elettrolisi]] dell'acqua.
 
L'atmosfera a bordo della ISS è simile a quella terrestre<ref>{{Cita web|url=http://science.howstuffworks.com/space-station2.htm |titolo=How Space Stations Work|cognome=Craig Freudenrich|editore=Howstuffworks|data=20 novembre 2000|accesso=23 novembre 2008}}</ref> e si compone di una miscela di azoto e ossigeno a una pressione di 101,3 kPa (14,7 psi)<ref>{{Cita web|url=http://nasaexplores.com/show2_5_8a.php?id=04-032&gl=58|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061114010931/http://www.nasaexplores.com/show2_5_8a.php?id=04-032&gl=58|dataarchivio=14 novembre 2006|titolo=5–8: The Air Up There|editore=NASA|accesso=31 ottobre 2008|urlmorto=sì}}</ref> - pari al valore della pressione atmosferica al livello del mare. Questa scelta garantisce il comfort dell'equipaggio e assicura una maggiore sicurezza rispetto ad un'atmosfera composta unicamente da ossigeno puro, a maggior rischio di incendio: un incidente di questo tipo causò la morte dell'equipaggio dell'[[Apollo 1]].<ref>{{Cita libro|autore=Clinton Anderson|coautori=et al.|editore=US Government Printing Office|titolo=Report of the Committee on Aeronautical and Space Sciences, United States Senate—Apollo 204 Accident|data=30 gennaio 1968|città=Washington, DC|pagina=8|url=http://klabs.org/richcontent/Reports/Failure_Reports/as-204/senate_956/as204_senate_956.pdf|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101205195536/http://klabs.org/richcontent/Reports/Failure_Reports/as-204/senate_956/as204_senate_956.pdf|dataarchivio=5 dicembre 2010}}</ref>
 
=== Controllo dell'assetto e dell'altitudine ===
{{Doppia immagine|right|Internationale Raumstation Bahnhöhe (dumb version).png|220|Iss.ogg|180|Il grafico rappresenta i cambiamenti di altitudine della stazione da novembre 1998 all'inizio di gennaio 2009|Animazione che mostra l'orbita della ISS.}}
 
La ISS è mantenuta in un'[[orbita]] quasi circolare, con un'altitudine minima media di {{M|278|k|m}} e una massima di {{TA|460 km.}} Viaggia a una velocità media di {{TA|27 724 km}} all'ora e completa 15,7 orbite al giorno.<ref name="tracking">{{Cita web|url=http://spaceflight.nasa.gov/realdata/tracking/index.html|titolo=Current ISS Tracking data|accesso=28 gennaio 2009|editore=NASA|data=15 dicembre 2008|autore=NASA}}</ref> La massima altitudine normale è {{TA|425 km}} per consentire l'aggancio con le navette [[Veicolo spaziale Sojuz|Sojuz]]. Poiché la stazione perde costantemente quota a causa di un leggero [[attrito]] [[atmosfera|atmosferico]] ha bisogno di essere riportata più in alto circa ogni anno.<ref name="Worldbook at NASA"/><ref name="nasa.gov-iss-environment">{{Cita web|url=http://pdlprod3.hosc.msfc.nasa.gov/D-aboutiss/D6.html|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080213164432/http://pdlprod3.hosc.msfc.nasa.gov/D-aboutiss/D6.html|dataarchivio=13 febbraio 2008|titolo=ISS Environment|data=|accesso=15 ottobre 2007|editore=[[Johnson Space Center]]|lingua=en|urlmorto=sì}}</ref> Questo incremento di altitudine può essere effettuato tramite i due motori principali posti sul modulo di servizio ''[[Zvezda (ISS)|Zvezda]]'', tramite una navetta di rifornimento ''Progress'' o, in passato, con l'[[Automated Transfer Vehicle|ATV]] dell'[[Agenzia Spaziale Europea|ESA]]. Ci vogliono circa due orbite (tre ore) perché l'incremento di altitudine possa essere completato.<ref name="nasa.gov-iss-environment"/>
 
Nel dicembre 2008, la NASA ha firmato un accordo con la società ''Ad Astra Rocket'' per la sperimentazione sulla ISS di un motore a propulsione al plasma [[Variable Specific Impulse Magnetoplasma Rocket|VASIMR]].<ref name="vasimr">{{Cita web|url=http://www.adastrarocket.com/AdAstra-NASA_PR12Dec08.pdf|editore=AdAstra Rocket Company|titolo=Press Release 121208|accesso=7 dicembre 2009|data=12 dicembre 2008|formato=PDF|lingua=en}}</ref> Questa tecnologia, se risultasse utilizzabile, potrebbe consentire un abbattimento dei costi per il mantenimento della stazione.<ref name="future-prop">{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/vision/space/travelinginspace/future_propulsion.html|titolo=Propulsion Systems of the Future|accesso=29 maggio 2009|editore=NASA|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|editore=New Scientist|accesso=7 ottobre 2009|url=https://www.newscientist.com/article/dn17918-rocket-company-tests-worlds-most-powerful-ion-engine.html|titolo=Rocket company tests world's most powerful ion engine|autore=David Shiga|data=5 ottobre 2009|lingua=en}}</ref> La posizione della stazione e la velocità vengono stabilite in maniera indipendente grazie al sistema ''[[Global Positioning System]]'' (GPS) statunitense e tramite il sistema russo [[GLONASS]].
 
L'orientamento della stazione è mantenuto in modo attivo attraverso dei [[giroscopio|giroscopi]] di controllo alimentati elettricamente. Quando questi raggiungono la saturazione, si procede alla loro desaturazione tramite piccoli propulsori a razzo montati all'esterno della stazione e controllati dal settore russo. L'assetto viene misurato attraverso sensori di [[orizzonte]] posti su ''Zvezda'' e tramite il GPS statunitense. Queste informazioni vengono poi inviate ai vari sistemi di controllo.
 
=== Computer ===
[[File:STS-128 ISS-20 Destiny Canadarm2.jpg|thumb|Astronauti al lavoro su alcuni computer.]]
 
La stazione spaziale internazionale è dotata di circa 100 [[computer portatile|computer portatili]] [[IBM]] e [[Lenovo]] [[ThinkPad]], modelli A31 e T61p. Ogni computer è un modello in libero commercio che viene poi configurato per migliorare la sicurezza, per consentire il funzionamento in assenza di peso e con l'alimentazione a 28 V. Il ThinkPad è il solo portatile certificato per il volo di lunga durata a bordo della ISS anche se altri modelli sono stati utilizzati per esperimenti specifici.<ref>[http://www.spaceref.com/news/viewnews.html?id=213 2001: A Space Laptop | SpaceRef - Your Space Reference<!-- Bot generated title -->]</ref> Tutti i laptop a bordo della ISS sono collegati alla [[LAN]] della stazione tramite [[Wi-Fi]] e con la Terra con una velocità di 3 [[Megabit per secondo|Mbps]] di trasmissione e {{TA|10 Mbps}} di ricezione, paragonabile alla velocità media di una connessione domestica [[ADSL]].<ref name=issit>{{Cita news|titolo=First Tweet from Space|url=https://bits.blogs.nytimes.com/2010/01/22/first-tweet-from-space/|giornale=New York Times}}</ref>
 
Nel maggio 2013 a tutti i [[computer portatile|laptop]] presenti è stato sostituito [[Windows XP]] con la versione 6 di [[Debian]] [[GNU]]/[[Linux]]. La scelta è stata motivata sostanzialmente in tre punti: due, citati nel comunicato stampa, sono la stabilità e la sicurezza del sistema; il terzo lo spiega uno dei responsabili della [[United Space Alliance]], [[Keith Chuvala]]: «Abbiamo bisogno di un sistema operativo su cui avere il controllo assoluto. Così se abbiamo bisogno di una modifica la possiamo realizzare da soli».<ref name=Debian>{{Cita news|titolo=Windows lascia lo spazio: sulla ISS Linux|url=http://www.corriere.it/tecnologia/app-software/13_maggio_13/iss-linux-windows_2e0a5ac8-bbd2-11e2-b326-eea88d27be21.shtml}}</ref>
 
=== Comunicazioni ===
Le [[Radio (elettronica)|comunicazioni radio]] permettono il trasferimento dei dati [[telemetria|telemetrici]] e di quelli degli esperimenti scientifici tra la stazione e il centro di controllo a terra. Si ricorre a comunicazioni radio anche durante le procedure di [[rendezvous]] e aggancio, e per la trasmissione di audio e video tra l'equipaggio e i controllori di volo e tra gli astronauti e le proprie famiglie. Questa molteplicità di usi ha comportato che la stazione sia dotata di diversi sistemi di comunicazione utilizzati per scopi diversi.<ref name="BoeingComm"/>
 
[[File:ISS Communication Systems.png|thumb|left|I sistemi di comunicazione radio utilizzati dalla stazione.]]
 
Il segmento russo comunica direttamente con la Terra attraverso l'[[antenna]] ''[[Lira (ISS)|Lira]]'' montata sul modulo ''Zvezda''.<ref name="ISSRG"/><ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/home/hqnews/2005/mar/HQ_ss05015_ISS_status_report.html|titolo=International Space Station Status Report: SS05-015|cognome=Mathews|nome=Melissa|coautori=James Hartsfield|data=25 marzo 2005|sito=NASA News|editore=NASA|accesso=11 gennaio 2010|lingua=en}}</ref> L'antenna ''Lira'' ha anche la capacità di utilizzare come ripetitore il [[satellite artificiale|satellite]] ''Luch''.<ref name="ISSRG"/> Questo sistema era utilizzato inizialmente per le comunicazioni con [[Mir (stazione spaziale)|Mir]] fino al [[1990]].<ref name="ISSRG"/><ref name="SSSM"/><ref name="Harvey">{{Cita|Harvey|p. 263|Harvey}}.</ref> Nonostante ciò, l'11 dicembre [[2011]] è stato lanciato il satellite ''Luch-5A'' e sono previsti i lanci di ''Luch-5B'' (per il 2012) e ''Luch-4'' (per il 2013) al fine di ripristinare il sistema.<ref>{{Cita web|editore=RussianSpaceWeb|url=http://www.russianspaceweb.com/2011.html|accesso=12 gennaio 2010|titolo=Space exploration in 2011|data=4 gennaio 2010|autore=Anatoly Zak|lingua=en}}</ref><ref name="GunterLuch">{{Cita web |titolo= Luch (Altair) |url= http://www.skyrocket.de/space/doc_sdat/luch.htm |editore=Gunter's Space Page |accesso=20 novembre 2011|lingua=en}}</ref> Un altro sistema russo di comunicazione è il ''[[Voskhod-M]]'' che permette le comunicazioni telefoniche interne tra ''Zvezda'', ''Zarja'', ''Pirs'' e ''Poisk'', fornendo anche un collegamento radio [[VHF]] con il centro di controllo a terra.<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/directorates/somd/reports/iss_reports/2010/05022010.html|data=2 maggio 2010|accesso=7 luglio 2010|editore=NASA|titolo=ISS On-Orbit Status 05/02/10|lingua=en}}</ref>
 
Il segmento statunitense della stazione si avvale di due ponti radio separati: la [[banda S]] (usato per l'audio) e la [[banda Ku]] (utilizzata per audio, video e dati). Queste trasmissioni vengono instradate tramite il sistema satellitare ''[[Tracking and Data Relay Satellite]]'' (TDRSS) posto in [[orbita geostazionaria]] che consente una comunicazione continua in [[real-time]] con il centro di controllo missione (''Mission Control Center'', MCC-H) di [[Houston]].<ref name="ISSRG"/><ref name="BoeingComm">{{Cita web|url=http://www.boeing.com/defense-space/space/spacestation/systems/communications_tracking.html|editore=Boeing|accesso=30 novembre 2009|titolo=Communications and Tracking|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080611115319/http://www.boeing.com/defense-space/space/spacestation/systems/communications_tracking.html|dataarchivio=11 giugno 2008|lingua=en|urlmorto=sì}}</ref><ref name="ISSBook">{{Cita libro|isbn=978-0-387-78144-0|data=17 giugno 2008|editore=Springer-Praxis|autore=John E. Catchpole|titolo=The International Space Station: Building for the Future|lingua=en}}</ref> I canali dati per il Canadarm2, per il laboratorio europeo Columbus e il giapponese Kibo vengono indirizzati attraverso la banda S e i sistemi in banda Ku, anche se il sistema europeo ''[[European Data Relay Satellite]]'' e uno simile giapponese andranno ad integrare il TDRSS in questo compito.<ref name="ISSBook"/><ref name="JAXA-MOU"/> Le comunicazioni tra i moduli sono realizzate tramite una rete [[Digitale (informatica)|digitale]] [[wireless]].<ref>{{Cita web|titolo=Operations Local Area Network (OPS LAN) Interface Control Document|formato=PDF|editore=NASA|url=http://www.spaceref.com/iss/computer/iss.ops.lan.icd.pdf|accesso=30 novembre 2009|data=febbraio 2000|lingua=en}}</ref>
 
La radio [[Ultra high frequency|UHF]] è utilizzata dagli astronauti e cosmonauti per la conduzione delle [[attività extraveicolare|EVA]] e dagli altri veicoli spaziali per l'aggancio e lo sgancio dalla stazione, come la Sojuz, la Progress, l'HTV, l'ATV e lo Space Shuttle (lo Shuttle si avvale anche della banda S e dei sistemi banda Ku via TDRSS).<ref>{{Cita web|url=http://www.spaceref.com/news/viewpr.html?pid=16247|titolo=ISS/ATV communication system flight on Soyuz|accesso=30 novembre 2009|editore=[[EADS Astrium]]|data=28 febbraio 2005|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|editore=NASASpaceflight.com|autore=Chris Bergin|url=https://www.nasaspaceflight.com/2009/11/sts-129-support-dragon-communication-demo-iss/|data=10 novembre 2009|accesso=30 novembre 2009|titolo=STS-129 ready to support Dragon communication demo with ISS|lingua=en}}</ref>
 
A bordo della stazione è presente anche una radio per comunicazioni su varie frequenze ad uso [[radioamatore|amatoriale]], utilizzata dagli astronauti per comunicazioni con scuole ed università, a scopo didattico-divulgativo. Per comunicazioni in fonia viene utilizzata la frequenza VHF 145,8&nbsp;MHz in FM.<ref name=":0">{{Cita web|url = http://www.ariss.org/contact-the-iss.html|titolo = Contact the ISS|accesso = 6 gennaio 2016|sito = ARISS}}</ref> La stazione usa diversi nominativi internazionali per radioamatori: NA1SS, RS0ISS, DP0ISS, OR4ISS, IR0ISS.<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|https://www.qrz.com/db/NA1SS|NA1SS|17 agosto 2013}}</ref>
 
== Politiche, gestione e finanziamenti ==
=== Aspetti giuridici ===
[[File:ISS Main Contributors.svg|thumb|upright=1.6|{{legend|#B00000|Nazioni contributrici principali}}{{legend|#F07568|Nazioni contributrici passate}}]]
 
La Stazione Spaziale Internazionale è un progetto congiunto di diverse agenzie spaziali: la [[Canada|canadese]] ([[Canadian Space Agency|CSA]]), l'[[Europa|europea]] ([[Agenzia Spaziale Europea|ESA]]), la [[giappone]]se ([[JAXA]] - già [[NASDA]]), l'agenzia russa ([[Agenzia Spaziale Russa|RKA]]) e quella statunitense ([[NASA]]).<ref name="PartStates">{{Cita web|url = http://www.esa.int/esaHS/partstates.html|titolo = Human Spaceflight and Exploration—European Participating States|accesso = 17 gennaio 2009|editore = European Space Agency (ESA)|anno = 2009|lingua = en}}</ref>
 
Essendo un progetto multinazionale, gli aspetti giuridici e finanziari risultano essere particolarmente complessi. Tematiche di interesse comprendono la proprietà dei moduli, l'utilizzo della stazione da parte delle nazioni partecipanti e le responsabilità per il rifornimento della stazione. I diritti e i doveri sono stabiliti da uno speciale accordo intergovernativo (IGA). Questo trattato internazionale è stato firmato il 28 gennaio [[1998]] dalle principali nazioni coinvolte nel progetto della Stazione Spaziale: Stati Uniti d'America, Russia, Giappone, Canada e undici stati membri dell'Agenzia spaziale europea (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito).<ref name="ESA-IGA">{{Cita web|url = http://www.spaceflight.esa.int/users/index.cfm?act=default.page&level=11&page=1980|titolo = ISS Intergovernmental Agreement|editore = European Space Agency (ESA)|accesso = 19 aprile 2009|data = 19 aprile 2009|lingua = en|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090610083738/http://www.spaceflight.esa.int/users/index.cfm?act=default.page&level=11&page=1980|dataarchivio = 10 giugno 2009}}</ref> Un secondo livello di accordi è stato poi stipulato, denominato ''Memorandum of Understanding'' (MOU), tra la NASA e l'ESA, CSA, RKA e JAXA. Questi accordi sono poi ulteriormente suddivisi in obbligazioni contrattuali tra le nazioni.<ref name="ESA-IGA"/> L'uso del segmento orbitale russo è stato negoziato a questo livello.<ref name="RSA-MOU">{{Cita web|url = https://www.nasa.gov/mission_pages/station/structure/elements/nasa_rsa.html|titolo = Memorandum of Understanding Between the National Aeronautics and Space Administration of the United States of America and the Russian Space Agency Concerning Cooperation on the Civil International Space Station|editore = NASA|accesso = 19 aprile 2009|data = 29 gennaio 1998|lingua = en}}</ref>
 
Oltre a questi principali accordi intergovernativi il [[Brasile]], tramite l'[[Agenzia Spaziale Brasiliana]], aveva inizialmente aderito al programma come partner bilaterale degli Stati Uniti attraverso un contratto con la NASA per la fornitura di strutture.<ref name="Brazil">{{Cita web|titolo=NASA Signs International Space Station Agreement With Brazil|url=https://www.nasa.gov/centers/johnson/news/releases/1996_1998/h97-233.html|data=14 ottobre 1997|accesso=18 gennaio 2009|editore=NASA|lingua=en}}</ref> In cambio, la NASA avrebbe fornito al Brasile l'accesso alle sue strutture in orbita, così come un'opportunità di volo per un astronauta brasiliano nel corso del programma ISS. Tuttavia, a causa di problemi di costo, il subappaltatore [[Embraer]] non è stato in grado di fornire le apparecchiature promesse e così il Brasile ha lasciato il programma.<ref>{{Cita web|titolo=Made in Brazil O Brasil na Estação Espacial Internacional|url=http://www.gizmodo.com.br/conteudo/made-brazil-o-brasil-na-estacao-espacial-internacional/|editore=Gizmodo Brazil|accesso=9 marzo 2011|autore=Emerson Kimura|lingua=pt|anno=2009}}</ref> L'Italia ha un contratto analogo con la NASA per fornire servizi analoghi, anche se l'Italia partecipa al programma direttamente.<ref name="Italy">{{Cita web|url=http://www.asi.it/en/flash_en/living/the_international_space_station_iss|titolo=International Space Station (ISS)|editore=Italian Space Agency|data=18 gennaio 2009|accesso=18 gennaio 2009}}</ref> La [[Cina]] ha espresso spesso l'interesse alla partecipazione al progetto, tuttavia fino al dicembre 2010, non risulta direttamente coinvolta.<ref>{{Cita web|url=http://www0.chinadaily.com.cn/opinion/2010-06/02/content_9923401.htm|titolo=It's decision time on international space program|editore=Chinadaily.com.cn|data=2 giugno 2010|accesso=16 gennaio 2011|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110208043733/http://www.chinadaily.com.cn/opinion/2010-06/02/content_9923401.htm|dataarchivio=8 febbraio 2011}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.universetoday.com/82368/can-china-enter-the-international-space-family/|titolo=Can China enter the international space family?|editore=Universetoday.com|data=10 gennaio 2011|accesso=16 gennaio 2011|lingua=en}}</ref> I responsabili delle agenzie spaziali [[india]]ne e [[Corea del sud|sud-coreane]] hanno annunciato, durante l'''[[International Astronautical Congress]]'' del 2009, di accedere al programma in funzione di permettere un'estensione della vita della ISS.<ref name="ISRO and KARI to join ISS">{{Cita web|url=http://www.flightglobal.com/articles/2009/10/14/333406/south-korea-india-to-begin-iss-partnership-talks-in.html|titolo=South Korea, India to begin ISS partnership talks in 2010|editore=Flight International|accesso=14 ottobre 2009|data=19 giugno 2010|lingua=en}}</ref>
 
=== Diritti d'uso ===
[[File:ISS Hardware Allocation it.png|thumb|upright=1.1|Assegnazione del tempo di utilizzo di alcune strutture della stazione.]]
 
La sezione russa della stazione viene gestita e controllata dall'agenzia spaziale della Federazione russa. La Russia consente all'equipaggio della ISS l'utilizzo di questo segmento per quasi la metà del tempo di lavoro utile. La ripartizione del tempo per le altre sezioni è stato assegnato come segue:
 
* [[Columbus (modulo)|Modulo Columbus]]: 51% per l'ESA, il 46,7% per la NASA, e il 2,3% per CSA.<ref name="ESA-IGA"/>
* [[Japanese Experiment Module|Kibō]]: 51% per la JAXA, 46,7% per la NASA, e il 2,3% per CSA.<ref name="JAXA-MOU">{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/structure/elements/nasa_japan.html|titolo=Memorandum of Understanding Between the National Aeronautics and Space Administration of the United States of America and the Government of Japan Concerning Cooperation on the Civil International Space Station|editore=NASA|accesso=19 aprile 2009|data=24 febbraio 1998|lingua=en}}</ref>
* [[Destiny (modulo)|Modulo Destiny]]: 97,7% per la NASA e il 2,3% per CSA.<ref name="CSA-MOU">{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/structure/elements/nasa_csa.html|titolo=Memorandum of Understanding Between the National Aeronautics and Space Administration of the United States of America and the Canadian Space Agency Concerning Cooperation on the Civil International Space Station|editore=NASA|accesso=19 aprile 2009|data=29 gennaio 1998}}</ref>
* Tempo dell'equipaggio, energia elettrica, diritti dei servizi di supporto (ad esempio dati e comunicazioni): 76,6% per la NASA, 12,8% per JAXA, 8,3% per l'ESA, e il 2,3% per i CSA.<ref name="JAXA-MOU"/><ref name="ESA-IGA"/><ref name="CSA-MOU"/>
 
=== Costi ===
Le stime dei costi per la realizzazione della stazione vanno dai 35 ai 160 miliardi di dollari.<ref name="cost2">{{Cita news|url=http://www.msnbc.msn.com/id/14505278/|titolo=What's the cost of the space station?|accesso=30 settembre 2008|editore=MSNBC|data=25 agosto 2006|autore=Alan Boyle|lingua=en}}</ref> L'ESA stima a 100 miliardi di euro la spesa totale per l'intera stazione in oltre 30 anni.<ref name="costs">{{Cita web|url = http://www.esa.int/esaHS/ESAQHA0VMOC_iss_0.html|titolo = How Much Does It Cost?|editore = European Space Agency (ESA)|data = 9 agosto 2005|accesso = 27 marzo 2008|lingua = en}}</ref> Una stima precisa dei costi per la ISS è poco chiara, infatti è difficile stabilire quali costi vanno attribuiti al programma ISS, o come il contributo russo debba essere calcolato.<ref name="cost2"/>
 
=== Critiche ===
I critici della ISS sostengono che il tempo e il denaro speso per la ISS potrebbe essere speso meglio su altri progetti, siano essi missioni spaziali robotiche, per l'esplorazione spaziale, per le indagini di problemi sulla Terra, per la colonizzazione di Marte, o anche solo risparmi fiscali.<ref name="Crit2">{{Cita libro|autore=James P. Bagian ''et al''.|titolo=Readiness Issues Related to Research in the Biological and Physical Sciences on the International Space Station|editore=[[United States National Academy of Sciences]]|anno=2001|url=http://www.nap.edu/catalog.php?record_id=10196|lingua=en}}</ref> Alcuni critici, come Robert Park, sostengono che la ricerca scientifica effettuata sia stata meno proficua di quanto previsto e che la peculiarità di un laboratorio nello spazio, il suo ambiente di microgravità, può essere simulato per mezzo di un meno costoso aereo in [[caduta libera]].<ref>{{Cita web|url=http://bobpark.physics.umd.edu/WN04/wn092404.html|titolo=Space Station: Maybe They Could Use It to Test Missile Defense|accesso=23 marzo 2009|autore=Robert L. Park|editore=Università del Maryland|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090322174138/http://bobpark.physics.umd.edu/WN04/wn092404.html|dataarchivio=22 marzo 2009}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://bobpark.physics.umd.edu/WN06/wn091506.html|titolo=Space: International Space Station Unfurls New Solar Panels|accesso=15 giugno 2007|autore=Bob Park|editore=University of Maryland|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080704141406/http://bobpark.physics.umd.edu/WN06/wn091506.html|dataarchivio=4 luglio 2008}}</ref>
 
La capacità di ricerca della ISS è stata criticata dopo la cancellazione del ''[[Centrifuge Accommodations Module]]'' che ha limitato le potenzialità di ricerca scientifica. Questo ha infatti comportato l'utilizzo della stazione per esperimenti che non richiedono attrezzature specializzate. Ad esempio, nel primo semestre del 2007, la ricerca svolta sulla ISS ha trattato principalmente argomenti correlati allo studio delle capacità dell'uomo di vivere e lavorare nello spazio ed altri aspetti medici come: [[Nefrolitiasi|calcoli renali]], studio del [[Frequenza cardiaca|ritmo cardiaco]], studio degli effetti dei [[raggi cosmici]] sul [[sistema nervoso]].<ref name="renal">{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/research/experiments/Renal_Stone.html|titolo=Renal Stone Risk During Spaceflight: Assessment and Countermeasure Validation|accesso=18 marzo 2012|editore=NASA|anno=2007|autore=NASA|lingua=en}}</ref><ref name="sleep">{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/science/experiments/Sleep-Long.html|titolo=Sleep-Wake Actigraphy and Light Exposure During Spaceflight-Long (Sleep-Long)|accesso=13 novembre 2007|editore=NASA|anno=2007|autore=NASA|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080916102107/http://www.nasa.gov/mission_pages/station/science/experiments/Sleep-Long.html|dataarchivio=16 settembre 2008}}</ref><ref name="CNS">{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/science/experiments/ALTEA.html|titolo=Anomalous Long Term Effects in Astronauts' Central Nervous System (ALTEA)|accesso=13 novembre 2007|editore=NASA|anno=2007|autore=NASA|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071130072708/http://www.nasa.gov/mission_pages/station/science/experiments/ALTEA.html|dataarchivio=30 novembre 2007}}</ref> Altre critiche mosse alla stazione riguardano alcuni aspetti tecnici, come la scelta dell'[[inclinazione orbitale]] che ha comportato un costo più elevato per i lanci.<ref name="astrosoc">{{Cita web|url=http://www.astrosociety.org/education/publications/tnl/34/space2.html|titolo=Up, Up, and Away|accesso=10 settembre 2006|editore=Astronomical Society of the Pacific|anno=1996|autore=James J. Secosky, George Musser|lingua=en}}</ref>
 
== La vita a bordo ==
=== Attività dell'equipaggio ===
{{Doppia immagine|left|Tracy Caldwell Dyson in Cupola ISS.jpg|220|STS-128 ISS-20 Destiny.jpg |220|[[Tracy Caldwell|Tracy Caldwell-Dyson]] nel modulo [[Cupola (modulo)|Cupola]], osserva la Terra sotto di lei, durante la missione [[Expedition 24]].|Astronauti della [[Expedition 20]] lavorano all'interno del [[Destiny (modulo)|modulo Destiny]].}}
Il fuso orario utilizzato a bordo della ISS è il [[Coordinated Universal Time]] (UTC). Nelle ore notturne, le finestre vengono coperte per dare l'impressione di oscurità, poiché nella stazione il sole sorge e tramonta per 16 volte al giorno. Durante le visite dello Space Shuttle, l'equipaggio della ISS segue per lo più il ''[[Mission Elapsed Time]]'' (MET), che è un fuso orario flessibile strutturato in base al tempo di lancio della missione shuttle.<ref name="MET">{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/centers/kennedy/about/information/shuttle_faq.html#21|titolo=How do they track time in space?|accesso=18 marzo 2012|editore=NASA|lingua=en}}</ref><ref name="STS-113-interview">{{Cita web|url=http://spaceflight.nasa.gov/feedback/expert/answer/crew/sts-113/index_2.html|titolo=Ask the STS-113 crew: Question 14|accesso=9 novembre 2007|data=7 dicembre 2002|editore=NASA}}</ref> Quando l'UTC e il MET sono discordanti di parecchie ore, l'equipaggio della stazione si adegua a partire da alcuni giorni prima e dopo dell'arrivo dello shuttle, in una pratica nota come "spostamento del sonno".<ref name="STS-113-question-and-answer">{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/missions/highlights/webcasts/shuttle/sts113/mission-crew-qa.html|titolo=STS-113 Mission and Expedition Crew Question and Answer Board|accesso=24 febbraio 2009|data=novembre 2002|editore=NASA|lingua=en}}</ref>
 
La giornata tipo per l'equipaggio inizia con la sveglia alle 06:00, seguita da attività di post-sonno e un controllo generale della stazione. L'equipaggio poi consuma la prima colazione e partecipa ad un briefing di pianificazione quotidiana con il Controllo Missione. Il lavoro inizia poi circa alle 08:10. La pausa pranzo inizia alle 13:05 e dura circa un'ora, il pomeriggio è dedicato a diverse attività che si concludono alle 19:30 con una cena e un briefing. Gli astronauti vanno a dormire alle 21:30. In generale, l'equipaggio lavora dieci ore al giorno in un giorno feriale e cinque ore il sabato, con il resto del tempo dedicato al riposo o ai lavori rimasti incompiuti.<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/pdf/287386main_110508_tl.pdf|titolo=ISS Crew Timeline|data=5 novembre 2008|accesso=5 novembre 2008|editore=NASA|formato=PDF|lingua=en}}</ref>
 
=== Esercizi fisici ===
[[File:Frank De Winne on treadmill cropped.jpg|thumb|L'astronauta [[Frank De Winne]] si allena sul ''[[TVIS treadmill]]''.]]
Gli effetti più negativi dell'assenza di peso a lungo termine sono l'[[atrofia muscolare]] e l'[[osteopenia]] da volo spaziale. Altri effetti significativi includono la ridistribuzione dei fluidi, un rallentamento del [[sistema cardiovascolare]], la riduzione della produzione di [[globulo rosso|globuli rossi]], i disturbi dell'equilibrio e un indebolimento del [[sistema immunitario]]. Sintomi minori includono la perdita di massa corporea, congestione nasale, [[disturbi del sonno]], eccesso di flatulenza e gonfiore del viso. Questi effetti scompaiono rapidamente al ritorno a terra.<ref name="JCB"/>
 
Per evitare alcuni di questi effetti negativi, la stazione è dotata di due [[tapis roulant]], alcuni attrezzi per il sollevamento di pesi e una [[cyclette]], ogni astronauta passa almeno due ore al giorno a compiere esercizi.<ref name="NASACrewEquip"/><ref name="ESALife"/> Gli astronauti utilizzano corde elastiche per agganciare se stessi al tapis roulant.<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/behindscenes/bungee_running.html|accesso=23 agosto 2009|titolo=Bungee Cords Keep Astronauts Grounded While Running|data=16 giugno 2009|editore=NASA|lingua=en}}</ref> I ricercatori ritengono che l'esercizio fisico sia una buona protezione per le ossa e serva anche a contenere la perdita di massa muscolare che si ha quando si vive per lungo tempo senza gravità.<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/behindscenes/colbert_feature.html|accesso=Augist 23, 2009|titolo=Do Tread on Me|data=19 agosto 2009|autore=Amiko Kauderer|editore=NASA|lingua=en}}</ref>
 
=== Igiene ===
La ISS non è dotata di [[doccia]], anche se era prevista come parte dell'ormai cancellato ''[[Habitation Module]]''. I membri dell'equipaggio possono lavarsi con un getto d'acqua, salviette umidificate e sapone erogato da un tubetto. Gli astronauti sono dotati anche di uno shampoo e un [[dentifricio]] commestibile per risparmiare acqua.<ref name="SRLife"/>
 
Ci sono due bagni sulla ISS, entrambi di progettazione russa, situati su ''Zvezda'' e ''Tranquility''.<ref name="NASACrewEquip"/> I rifiuti solidi sono raccolti in sacchi individuali che sono immagazzinati in un contenitore di alluminio. Una volta che i contenitori sono pieni vengono trasferiti al veicolo spaziale [[Progress (veicolo spaziale)|Progress]] per lo smaltimento.<ref name="NASACrewEquip"/><ref>{{Cita web|autore=Ed Lu|titolo=Greetings Earthling|url=http://spaceflight.nasa.gov/station/crew/exp7/luletters/lu_letter9.html|data=8 settembre 2003|accesso=1º novembre 2009|editore=NASA|lingua=en}}</ref> I rifiuti liquidi vengono raccolti e trasferiti al sistema di recupero dell'acqua, dove vengono riciclati sotto forma di acqua potabile.<ref name="CSALife"/>
 
=== Cibo e bevande ===
{{Doppia immagine|left|Meal STS127.jpg|220|ISS-18 Sandra Magnus and Yuri Lonchakov with food storage containers in the Zvezda Service Module.jpg|220|L'equipaggio di [[STS-127]] e [[Expedition 20]] consuma un pasto all'interno di ''Unity''.|[[Sandra Magnus]] e [[Jurij Valentinovič Lončakov|Yury Lonchakov]], [[Expedition 18]], stivano le scorte di cibo.}}
La maggior parte del cibo mangiato da parte degli equipaggi della stazione è congelato, refrigerato o in scatola. I menu sono studiati dagli astronauti, con l'aiuto di un [[dietista]], prima della missione.<ref name="CSALife"/> Poiché il senso del gusto è ridotto in orbita, il cibo piccante è uno dei preferiti di molti equipaggi.<ref name="ESALife"/> Ogni membro dell'equipaggio ha pacchetti singoli di alimenti e li cuoce nella cucina di bordo dotata di due scaldavivande, un frigorifero e un distributore di acqua sia calda che fredda.<ref name="NASACrewEquip"/>
 
Le bevande sono fornite sotto forma di polvere disidratata che poi viene mescolata con acqua prima del consumo.<ref name="NASACrewEquip"/><ref name="CSALife"/> Le bevande e le zuppe vengono sorseggiate tramite sacchetti di plastica con cannucce, mentre il cibo solido è mangiato con coltello e forchetta, che sono attaccati ad un vassoio magnetico. Eventuali residui come briciole e frammenti di cibo devono essere raccolti per evitare l'intasamento dei filtri d'aria della stazione e delle altre attrezzature.<ref name="CSALife"/>
{{clear}}
 
=== Dormire nello spazio ===
La stazione prevede alloggi per ogni membro dell'equipaggio permanente, con due "stazioni di sonno" poste nel segmento russo e altre quattro nel modulo ''Tranquility''. Gli alloggi statunitensi sono realizzati in cabine dimensionate per una persona e insonorizzate. All'interno un membro dell'equipaggio è in grado di dormire in un [[sacco a pelo]], ascoltare musica, usare un [[computer portatile]] e conservare oggetti personali in un cassetto di grandi dimensioni o in reti fissate alle pareti. L'alloggio fornisce inoltre una lampada da lettura e una mensola.<ref name="NASACrewEquip">{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/behindscenes/126_payload.html|titolo=Station Prepares for Expanding Crew|editore=NASA|autore=Cheryl L. Mansfield|data=7 novembre 2008|accesso=17 settembre 2009|lingua=en}}</ref><ref name="ESALife">{{Cita web|url=http://www.esa.int/esaHS/ESAH1V0VMOC_astronauts_0.html|editore=ESA|accesso=28 ottobre 2009|data=19 luglio 2004|titolo=Daily life|lingua=en}}</ref><ref name="CSALife">{{Cita web|url=http://www.asc-csa.gc.ca/pdf/educator-liv_wor_iss.pdf|titolo=Living and Working on the International Space Station|accesso=28 ottobre 2009|editore=CSA|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090419045323/http://www.asc-csa.gc.ca/pdf/educator-liv_wor_iss.pdf|dataarchivio=19 aprile 2009}}</ref>
 
Gli equipaggi in visita alla stazione che non hanno un proprio alloggio assegnato, possono dormire in un sacco a pelo attaccato al muro.<ref name="SRLife">{{Cita web|url=http://www.space.com/missionlaunches/090827-sts127-space-sleeping.html|titolo=Sleeping in Space is Easy, But There's No Shower|autore=Tariq Malik|accesso=29 ottobre 2009|data=27 luglio 2009|editore=Space.com|lingua=en}}</ref> Gli alloggi degli equipaggi sono ben ventilati, altrimenti gli astronauti potrebbero soffocare a causa della bolla di [[anidride carbonica]] respirata che potrebbe venire a formarsi attorno a loro.<ref name="ESALife"/>
 
== Operatività ==
=== Expedition ===
{{vedi anche|Lista delle missioni Expedition}}
Ad ogni equipaggio permanente della stazione viene assegnato un numero sequenziale di ''expedition''. Ogni ''expedition'' ha una durata di circa sei mesi e inizia con il passaggio ufficiale di consegne tra un comandante e l'altro. Le ''expedition'' da 1 a 6 consistevano in equipaggi di tre persone, ma l'incidente dello Space Shuttle Columbia ha portato a una riduzione dell'equipaggio a due soli membri per le ''expedition'' da 7 a 12. L'''[[Expedition 13]]'' ha visto il ripristino degli equipaggi composti da tre astronauti.<ref name="ISSEx">{{Cita web|titolo=International Space Station Expeditions|editore=NASA|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/expeditions/index.html|data=10 aprile 2009|accesso=13 aprile 2009|lingua=en}}</ref><ref name="current">{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/main/index.html|titolo=International Space Station|accesso=22 ottobre 2008|editore=NASA|anno=2008|autore=NASA|lingua=en}}</ref>
 
Il 27 maggio 2009 ''[[Expedition 20]]'' ha avuto inizio e ha portato per la prima volta l'equipaggio della ISS a sei membri permanenti. Questo è avvenuto anche grazie alla missione Shuttle [[STS-115]] che ha permesso di espandere la capacità della stazione. L'equipaggio di ''Expedition 20'' è giunto sulla stazione in due distinti voli [[Veicolo spaziale Sojuz|Sojuz TMA]] lanciati in due momenti diversi (ogni Sojuz TMA può contenere solo tre persone): [[Sojuz TMA-14]] il 26 marzo 2009 e [[Sojuz TMA-15]] il 27 maggio dello stesso anno. Tuttavia la stazione non è stata abitata permanentemente da sei membri, infatti quando l'equipaggio di ''Expedition 20'' ([[Roman Romanenko]], [[Frank De Winne]] e [[Robert Thirsk]]) ritornò sulla Terra nel novembre 2009, per un periodo di circa due settimane solo due membri dell'equipaggio ([[Jeffrey Williams]] e [[Maksim Viktorovič Suraev|Max Surayev]]) rimasero a bordo. Gli astronauti a bordo aumentarono a cinque ai primi di dicembre, quando [[Oleg Kotov]], [[Timothy Creamer]] e [[Soichi Noguchi]] sono giunti con [[Sojuz TMA-17]]. L'equipaggio è poi sceso nuovamente a tre, nel marzo 2010, per poi ritornare a sei nell'aprile 2010 con l'arrivo della [[Sojuz TMA-18]] che ha portato [[Aleksandr Skvortsov]], [[Mikhail Korniyenko]] e [[Tracy Caldwell Dyson]].<ref name="ISSEx"/><ref name="current"/>
 
La Stazione Spaziale Internazionale è il veicolo spaziale che ha ricevuto più visite nella storia del volo spaziale. Infatti al 15 dicembre 2010 ha ricevuto 297 visitatori (196 persone diverse).<ref name="10th"/><ref name="ISSF&F">{{Cita web|titolo=Facts and Figures|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/main/onthestation/facts_and_figures.html|editore=NASA|accesso=21 dicembre 2010|data=15 dicembre 2010|lingua=en}}</ref> Mir ha avuto 137 visitatori (104 persone diverse).<ref name="SSSM"/>
 
=== Visite di veicoli spaziali ===
[[File:Progress M-14M.jpg|upright=1.4|thumb|La navetta russa [[Progress (veicolo spaziale)|Progress]] in procinto di agganciarsi alla ISS. Oltre 40 Progress hanno raggiunto la stazione, nel corso degli anni, per rifornirla di cibo, acqua, propellenti e materiale di vario tipo.]]
[[File:ATV-3 approaches the International Space Station 3.jpg|thumb|upright=1.4|L'[[ATV-003 Edoardo Amaldi]] si prepara all'aggancio con la ISS. 28 marzo 2012.]]
[[File:Dragon ISS - preparing to berth.jpg|thumb|upright=1.4|In una rappresentazione grafica, la navetta [[Dragon (veicolo spaziale)|Dragon]] è in avvicinamento alla ISS.]]
 
Veicoli spaziali provenienti da due diverse agenzie spaziali visitano la Stazione Spaziale Internazionale per vari scopi. Il ''[[Progress (veicolo spaziale)|Progress]]'' russo e l'[[H-II Transfer Vehicle|HTV]] dalla ''[[Japan Aerospace Exploration Agency]]'' forniscono servizi di rifornimento alla stazione. Inoltre, la Russia fornisce un [[veicolo spaziale Sojuz]], utilizzato per la rotazione dell'equipaggio e l'evacuazione di emergenza, che viene sostituito ogni sei mesi. Dal canto loro, gli statunitensi hanno servito la ISS attraverso il [[programma Space Shuttle]], compiendo le missioni di rifornimento, i voli di assemblaggio e logistica e la rotazione dell'equipaggio fin alla conclusione del programma; anche l'[[Agenzia Spaziale Europea]] ha servito in passato la stazione con l'[[Automated Transfer Vehicle]].
 
Al 20 novembre 2014 hanno visitato la stazione 100 navette russe (Sojuz e Progress), 37 voli dello space shuttle, 5 ATV, 5 HTV, 4 Dragon e 3 Cygnus<ref>{{en}}[https://www.nasa.gov/mission_pages/station/main/onthestation/facts_and_figures.html#.VG3syvmG_To Facts and Figures].</ref>. Ogni ''expedition'' richiede, in media, {{M|2 722|k|g}} di forniture, al 9 marzo 2011 gli equipaggi avevano consumato un totale di circa {{TA|22 000}} pasti. I voli Sojuz per la rotazione dell'equipaggio e i voli di rifornimento Progress visitano la stazione rispettivamente, in media, due e tre volte ogni anno.
 
Dopo il ritiro dello Space Shuttle, l'America non disponeva più di veicoli propri per raggiungere la Stazione, ma ha deciso di delegare questi viaggi, ormai di "routine", ad agenzie private. Il vantaggio risiede nel fatto che un'azienda privata può svolgere il servizio di mero trasporto tra la ISS e la Terra in modo più economico ed efficiente, lasciando alla NASA il vero compito di esplorazione spaziale, ormai spinta lontano dall'orbita terrestre bassa. Inoltre si stimola la crescita di un mercato per l'accesso all'orbita, in grado di fornire numerosi servizi commerciali anche ad enti privati.<ref>{{Cita web|url=http://www.comspacewatch.com/news/viewsr.html?pid=22396|titolo=X Prize Comments by Mike Griffin|accesso=15 ottobre 2014|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090824204943/http://www.comspacewatch.com/news/viewsr.html?pid=22396|dataarchivio=24 agosto 2009}}</ref> Ecco quindi il varo del programma [[Commercial Orbital Transportation Services]], che dal 2006 ha portato allo sviluppo di due veicoli spaziali, [[Dragon (veicolo spaziale)|Dragon]] della [[SpaceX]] e [[Cygnus (veicolo spaziale)|Cygnus]] della [[Orbital Sciences Corporation]], e dei due relativi razzi vettore, [[Falcon 9]] e [[Antares (lanciatore)|Antares]]. Questi veicoli spaziali hanno iniziato i loro voli commerciali di rifornimento cargo nel 2012 (con la missione [[SpaceX CRS-1]]); per il trasporto di persone, con il programma [[Commercial Crew Develompent]] sono state finanziate la [[Boeing]], che sta sviluppando la capsula [[CST-100]], e la SpaceX, che sta ultimando la versione di Dragon adibita al trasporto di persone ([[Dragon (veicolo spaziale)#Dragon Crew|Dragon Crew]]).<ref>{{Cita web|autore=Space Operations Mission Directorate|titolo=Human Space Flight Transition Plan|editore=NASA|data=30 agosto 2006|url=https://www.nasa.gov/pdf/315546main_space_flight_transition_plan.pdf|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita news|editore=NASA|data=18 gennaio 2006|titolo=NASA Seeks Proposals for Crew and Cargo Transportation to Orbit|url=http://www.spaceref.com/news/viewpr.html?pid=18791|accesso=21 novembre 2006|lingua=en}}</ref> Inoltre, il [[Orion (veicolo spaziale)|veicolo spaziale Orion]], sviluppato come un sostituto dello Space Shuttle facente parte del [[Programma Constellation]], è stato ricollocato dal presidente [[Barack Obama]], il 15 aprile 2010, come navetta di salvataggio per l'equipaggio della stazione.<ref>{{Cita conferenza|conferenza=Barack Obama space policy|titolo=Remarks By the President on Space Exploration in the 21st Century|autore=[[Barack Obama]]|data=15 aprile 2010|città=[[Kennedy Space Center|John F. Kennedy Space Center]]|url=https://en.wikisource.org/wiki/President_Barack_Obama_on_Space_Exploration_in_the_21st_Century|accesso=5 maggio 2010|lingua=en}}</ref> Orion, fino a quel momento, era stato del tutto cancellato dal bilancio.<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/pdf/420990main_FY_201_%20Budget_Overview_1_Feb_2010.pdf|accesso=7 marzo 2010|titolo=Fiscal Year 2011 Budget Estimates|editore=NASA|lingua=en}}</ref>
 
==== Alcuni veicoli spaziali che hanno visitato la stazione ====
{| class="wikitable"
|-
!
! Veicolo
! Missione
! Modulo
! Data attracco ([[UTC]])
! Data sgancio
|-
| {{Bandiera|Russia}}
| [[Progress MS-02]]
| Progress 63 cargo
| [[Zvezda (ISS)|Zvezda]]
| 2 aprile 2016
| 14 ottobre 2016
|-
| {{Bandiera|Russia}}
| [[Sojuz MS-01]]
| [[Expedition 48]]/[[Expedition 49|49]]
| [[Rassvet]]
| 9 luglio 2016
| 30 ottobre 2016
|-
| {{Bandiera|Russia}}
| [[Progress MS-03]]
| Progress 64 cargo
| [[Pirs]]
| 19 luglio 2016
| 19 gennaio 2017
|}
 
==== Veicoli attualmente agganciati ====
{| class="wikitable"
|-
!
! Veicolo
! Missione
! Base di lancio
! Boccaporto <br />di aggancio
! Data di aggancio
! Data di sgancio <br />prevista
|-
| {{Bandiera|Russia}}
| [[Sojuz MS-12]]
| [[Expedition 59]]/[[Expedition 60|60]].<ref>{{Cita web|url=https://blogs.nasa.gov/spacestation/2019/03/14/crew-safely-in-orbit-after-successful-launch/|titolo=Crew Safely in Orbit After Successful Launch|data=14 marzo 2019|lingua=en}}</ref>
| [[Cosmodromo di Bayqoñyr|Bayqoñyr]]
| [[Zvezda (ISS)|Zvezda aft]]
| 14 marzo 2019
| 3 ottobre 2019
|-
| {{Bandiera|Russia}}
| [[Sojuz MS-13]]
| [[Expedition 60]]
| [[Cosmodromo di Bayqoñyr|Bayqoñyr]]
| [[Zvezda (ISS)|Zvezda aft]]
| 20 luglio 2019
| Febbraio 2020
|-
| {{Bandiera|Stati Uniti}}
| [[SpaceX CRS-18|SpX CRS-18]]
| Dragon cargo
| [[Cape Canaveral Air Force Station|Cape Canaveral]]
| [[Harmony (modulo)|Harmony nadir]]
| 25 luglio 2019<ref name="sfn-schedule">{{Cita web|url=https://spaceflightnow.com/launch-schedule/|titolo=Launch Schedule|sito=Spaceflight Now|data=11 febbraio 2019|accesso=17 febbraio 2019}}</ref>
|
|}
{{clear}}
 
=== Centri di controllo missione ===
[[File:ISS Centers.svg|upright=3.6|center|thumb|Centri spaziali coinvolti nel programma ISS.]]
I componenti della ISS sono gestiti e controllati dalle loro rispettive agenzie spaziali, presso i [[Centro di controllo missione|centri di controllo]] sparsi in tutto il mondo, tra cui:
 
* ''[[Christopher C. Kraft Jr. Mission Control Center|NASA Mission Control Center]]'' presso il ''[[Lyndon B. Johnson Space Center]]'' a [[Houston]], in [[Texas]], funge da centro di controllo primario per il segmento americano della Stazione Spaziale Internazionale e per le missioni dello Space Shuttle.<ref name=autogenerato1>{{Cita libro|autore=Gary Kitmacher|titolo=Reference Guide to the International Space Station| editore =Apogee Books|città=Canada|anno=2006|isbn=978-1-894959-34-6|issn=1496-6921|pagine=71–80|lingua=en}}</ref>
* Il ''Payload Operations and Integration Center'' presso il ''[[Marshall Space Flight Center]]'' di [[Huntsville (Alabama)|Huntsville]], in [[Alabama]], serve come il centro che coordina tutte le operazioni che riguardano il carico utile nel segmento statunitense.<ref name="ISSRG"/>
* ''Roskosmos Mission Control Center'' a [[Korolëv (città)|Korolëv]], Oblast' di Mosca, controlla il segmento russo orbitale della ISS e le singole missioni Sojuz e Progress.<ref name="ISSRG"/>
* L<nowiki>'</nowiki>''ESA Columbus Control Centre'' presso il [[Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt|Centro Aerospaziale Tedesco]] (DLR) di [[Oberpfaffenhofen]], in [[Germania]], controlla il laboratorio europeo Columbus.<ref name="ISSRG"/>
* ''ESA ATV Control Centre'', presso il Centro Spaziale di Tolosa (CST) a [[Tolosa]], in Francia, controlla i voli dell'''[[Automated Transfer Vehicle]]''.<ref name="ISSRG"/>
* Il ''JEM Control Centre'' e l'''HTV Control Centre'' della JAXA presso il ''[[Tsukuba Space Center]]'' (TKSC) di [[Tsukuba]], in [[Giappone]], sono responsabili della gestione del complesso giapponese e di tutti i voli della HTV giapponese.<ref name="ISSRG"/>
* L<nowiki>'</nowiki>''MSS control'' della CSA presso [[Saint-Hubert (Canada)|Saint-Hubert]], [[Québec (provincia)|Québec]], [[Canada]], controlla e monitorizza il ''[[Mobile Servicing System]]'', o Canadarm2.<ref name="ISSRG"/>
 
=== Sicurezza ===
==== Incidenti ====
Da quando è iniziato, il programma ISS ha avuto a che fare con diversi incidenti gravi, problemi imprevisti e fallimenti. Questi incidenti hanno avuto un impatto sul calendario di montaggio della stazione, hanno portato a periodi di ridotta capacità e, in alcuni casi, avrebbero potuto portare all'abbandono forzato della stazione se non fossero stati risolti tempestivamente.
 
[[File:STS120SolarPanel.jpg|thumb|Pannello solare danneggiato, fotografato durante la missione [[STS-120]].]]
 
Il primo evento importante e negativo che ha impattato sul programma è stato il [[disastro dello Space Shuttle Columbia]], avvenuto il 1º febbraio 2003 (durante la missione [[STS-107]]), che ha portato a una sospensione di due anni e mezzo del programma Space Shuttle statunitense, seguito da un'ulteriore sosta dopo [[STS-114]] a causa del continuo verificarsi di distacco di schiuma del [[Serbatoio esterno dello Space Shuttle|serbatoio esterno]]. Questi eventi hanno fermato i piani di assemblaggio della stazione e ridotto le capacità operative della stessa.<ref name="TFFH">{{Cita libro|titolo=Too Far from Home|autore=Chris Jones|anno=2008|editore=Vintage|isbn=978-0-09-951324-7|url=https://www.amazon.co.uk/dp/0099513242?qisbn=1-225-74474-7|lingua=en}}</ref> Il disastro del Columbia è stato seguito da una serie di piccoli problemi verificatisi a bordo della stazione, tra cui una perdita d'aria dal segmento statunitense nel 2004,<ref>{{Cita news|url=http://www.msnbc.msn.com/id/3882962/|titolo=Crew finds ‘culprit' in space station leak|editore=MSNBC|data=11 gennaio 2004|autore=James Oberg|accesso=22 agosto 2010|lingua=en}}</ref> la propagazione di fumo da un generatore di ossigeno ''Elektron'' nel 2006<ref>{{Cita news|url=http://spaceflightnow.com/station/exp13/060918elektron.html|titolo=Oxygen Generator Problem Triggers Station Alarm|editore = CBS News through Spaceflight Now|data=18 settembre 2006|autore=William Harwood|accesso=24 novembre 2008|lingua=en}}</ref> e il guasto del computer nel 2007, durante la missione [[STS-117]] che ha lasciato la stazione senza propulsione ed altri sistemi di controllo ambientale. La causa principale degli incidenti è risultata essere la [[condensa]] all'interno dei connettori elettrici che ha portato ad un [[corto circuito]].<ref>{{Cita web|url=http://www.spectrum.ieee.org/aerospace/space-flight/space-station-internal-nasa-reports-explain-origins-of-june-computer-crisis|titolo=Space Station: Internal NASA Reports Explain Origins of June Computer Crisis|accesso=7 luglio 2009|editore=IEEE Spectrum|data=4 ottobre 2007|autore=James Oberg|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091124053742/http://spectrum.ieee.org/aerospace/space-flight/space-station-internal-nasa-reports-explain-origins-of-june-computer-crisis|dataarchivio=24 novembre 2009|urlmorto=sì}}</ref>
 
[[File:STS-126 EVA1 Bowen01.jpg|thumb|[[Stephen Bowen]], al lavoro sul giunto ''SARJ'', durante la missione [[STS-126]].]]
 
Questi problemi riscontrati nelle apparecchiature interne sono poi stati seguiti da moltissimi problemi con i componenti esterni. Ad esempio, durante la missione [[STS-120]] nel 2007, in seguito allo spostamento del traliccio P6 dei pannelli solari, è stato osservato che una parte della matrice risultava danneggiata e non completamente dispiegata.<ref name="Astronauts notice tear in solar panel">{{Cita news|url=http://www.redorbit.com/news/space/1123767/astronauts_notice_tear_in_solar_panel/index.html |titolo=Astronauts notice tear in solar panel|accesso=30 ottobre 2007|editore=Associated Press|data=30 ottobre 2007|autore=Liz Austin Peterson|lingua=en}}</ref> Un'[[attività extraveicolare|EVA]] di emergenza è stata realizzata da [[Scott Parazynski]], assistito da [[Douglas Wheelock]], per riparare la matrice, attività considerata pericolosa a causa dei brevi tempi di pianificazione e della possibilità di [[folgorazione]].<ref name="Space Station's Damaged Panel Is Fixed">{{Cita news|url=https://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2007/11/03/AR2007110300227.html|titolo=Space Station's Damaged Panel Is Fixed|accesso=4 novembre 2007|editore=The Washington Post|data=4 novembre 2007|nome=Rob|cognome=Stein|lingua=en}}</ref>
 
Altri problemi con i tralicci dei pannelli solari si sono verificati in seguito nello stesso anno ed in particolare al sistema che ruota le matrici nella direzione del Sole. La missione [[STS-126]] dello Shuttle ha provveduto a compiere alcune importanti riparazioni, tra cui la lubrificazione di entrambe le articolazioni e la sostituzione di 11 dei 12 [[Cuscinetto (meccanica)|cuscinetti]] sul [[Giunto (meccanica)|giunto]].<ref>{{Cita web|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/shuttle/shuttlemissions/sts126/126_overview.html|titolo=Crew Expansion Prep, SARJ Repair Focus of STS-126|accesso=5 novembre 2008|editore=NASA|data=30 ottobre 2008|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.spaceflightnow.com/shuttle/sts126/081118fd5/index.html|titolo=Astronauts prepare for first spacewalk of shuttle flight|data=18 novembre 2008|autore=William Harwood|editore=CBS News & SpaceflightNow.com|accesso=22 novembre 2008|lingua=en}}</ref>
 
Più di recente, alcuni problemi sono stati riscontrati con i motori e con i sistemi di raffreddamento. Nel [[2009]] un comando errato dato ai motori di ''Zvezda'' ha causato il propagarsi in tutta la struttura di eccessive vibrazioni per oltre due minuti.<ref>{{Cita web|url=http://www.msnbc.msn.com/id/28998876/|autore=James Olberg|titolo=Shaking on space station rattles NASA|editore=MSNBC|data=3 febbraio 2009|accesso=4 febbraio 2009}}</ref> Anche se nessun danno per la stazione è stato segnalato, alcuni componenti potrebbero essere stati sollecitati oltre i loro limiti progettuali. Ulteriori analisi hanno confermato l'assenza di danni e sembra che "le strutture siano ancora in grado di soddisfare le loro funzioni per il normale corso della loro vita preventivata". Ulteriori valutazioni sono tuttora in corso.<ref>{{Cita web|titolo=Progress M-66 launches, heads for the International Space Station|url=https://www.nasaspaceflight.com/2009/02/progress-m-66-launches-heads-for-the-international-space-station/|editore=NASASpaceflight.com|autore=Chris Bergin|accesso=10 febbraio 2009|data=10 febbraio 2009|lingua=en}}</ref>
 
Il 2009 ha visto anche danni al radiatore S1, una delle componenti del sistema di raffreddamento della stazione.<ref name="Radiator">{{Cita web|url=https://www.nasaspaceflight.com/2009/04/iss-concern-s1-radiator-may-require-replacement-shuttle-mission/|autore=Chris Bergin|data=1º aprile 2009|editore=NASASpaceflight.com|titolo=ISS concern over S1 Radiator – may require replacement via shuttle mission|accesso=3 aprile 2009|lingua=en}}</ref> Il 15 maggio 2009 una tubazione di [[ammoniaca]] del pannello radiatore danneggiato è stata chiusa meccanicamente dal resto del sistema di raffreddamento, grazie a una valvola controllata da un computer. La stessa valvola è stata usata subito dopo per scaricare l'ammoniaca dal pannello danneggiato, eliminando la possibilità di una fuga dal sistema di raffreddamento tramite il pannello danneggiato.<ref name="Radiator"/>
 
Il 24 agosto 2011 la navetta cargo [[Progress M-12M]], diretta verso la ISS per rifornirla, andò persa pochi minuti dopo il lancio, a causa di un malfunzionamento di un motore del [[Sojuz (lanciatore)|lanciatore Sojuz]].<ref name="NSF">{{Cita web|url=https://www.nasaspaceflight.com/2011/08/russias-progress-m-12m-fails-to-achieve-orbit/|titolo=Russia's Progress M-12M launches toward ISS – fails to achieve orbit|editore=NASASpaceFlight.com|data=24 agosto 2011|accesso=15 maggio 2011|autore=Pete Harding|lingua=en}}</ref> L'incidente ha causato la sospensione cautelativa di tutti i lanci della [[Veicolo spaziale Sojuz|Sojuz]] - l'unico mezzo esistente per portare astronauti sulla stazione dalla conclusione del [[Programma Space Shuttle]] - facendo correre il rischio, poi scongiurato grazie al successo del lancio di [[Progress M-13M]],<ref>{{Cita web|url=https://www.nasaspaceflight.com/2011/10/russia-successfully-resumes-soyuz-booster-flights-iss/|titolo=Progress Launch: Russia successfully resumes Soyuz booster flights to the ISS|autore=Peter Harding|editore=NASAspaceflight.com|accesso=30 ottobre 2011|lingua=en}}</ref> di dover abbandonare la stazione per evitare che una prolungata esposizione allo spazio determinasse il degrado delle scialuppe di salvataggio degli astronauti, impedendone l'uso e quindi il rientro a terra degli astronauti stessi.<ref>{{Cita web|url=http://www.russianspaceweb.com/progress_m12m.html|titolo=Russian cargo ship fails to reach orbit|lingua=en|accesso=15 maggio 2012}}</ref>
 
Un incidente simile accadde nel [[2014]] con la distruzione di una navetta di rifornimenti Cygnus a seguito dell'esplosione di un razzo Antares<ref>[https://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-2865351/Antares-rocket-explosion-caused-20-million-worth-damage-launch-2016-WITHOUT-Russian-engines.html Antares explosion caused $20 million worth of damage but the rocket could launch again in 2016].</ref> che comportò la perdita del carico destinato agli esperimenti scientifici.
 
Il 28 aprile 2015 la navetta cargo [[Progress M-27M]], diretta verso la ISS per rifornirla, andò persa dopo l'ingresso nell'orbita bassa terrestre, in seguito ad un malfunzionamento che ne ha causato una rotazione incontrollata e il successivo rientro distruttivo nell'atmosfera terrestre.
 
==== Un problema al circuito di raffreddamento ====
Il 1º agosto 2010 il guasto di una pompa di ammoniaca che si occupa del riciclo del liquido nel sistema di raffreddamento ha lasciato la stazione con solo la metà della sua normale capacità di termoregolazione e zero ridondanza in alcuni sistemi.<ref>{{Cita web|url=http://spaceflightnow.com/news/n1007/31station/ |titolo=Problem forces partial powerdown aboard station |editore=Spaceflightnow.com |data=31 luglio 2010 |accesso=16 novembre 2010|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|autore= |url=http://www.spaceref.com/news/viewsr.html?pid=34622 |titolo=NASA ISS On-Orbit Status 1 August 2010 (early edition) |editore=Spaceref.com |data=31 luglio 2010|accesso=16 novembre 2010|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.boeing.com/defense-space/space/spacestation/systems/atcs.html |titolo=ISS Active Control System |editore=Boeing.com |data=21 novembre 2006|accesso=16 novembre 2010|lingua=en}}</ref>
 
Le operazioni programmate sulla Stazione Spaziale Internazionale sono state interrotte e sono state affrontate una serie di attività extraveicolari per risolvere il problema. Una prima EVA, il 7 agosto 2010, ha cercato di sostituire il modulo danneggiato, ma una fuga di ammoniaca ha costretto ad interrompere la riparazione. Solo con la seconda EVA, l'11 agosto, è stato possibile rimuovere correttamente il modulo della pompa.<ref>{{Cita web|url=http://spaceflightnow.com/station/exp24/100810evapre/index.html|titolo=Wednesday spacewalk to remove failed coolant pump|lingua=en|accesso=24 novembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.nasaspaceflight.com/2010/08/live-second-eva-with-pump-module-changeout/|titolo=NASA spaceflight agosto 11|accesso=24 aprile 2011|lingua=en}}</ref> Una terza EVA è stata necessaria per ripristinare la funzionalità normale dell'intero sistema.<ref>{{Cita web|url=https://www.nasaspaceflight.com/2010/08/iss-cooling-returning-normal-confirming-etcs-pm-success|titolo=Spaceflight Now|accesso=18 agosto 2010|lingua=en}}</ref>
 
Nel [[2015]] un falso allarme proveniente dallo stesso circuito di ammoniaca ha costretto gli astronauti ad evacuare il segmento statunitense e a rifugiarsi in quello russo.<ref>[http://www.space.com/28262-space-station-ammonia-leak-false-alarm.html Space Station Ammonia Leak Scare Likely a False Alarm].</ref>
 
Il sistema di raffreddamento della stazione è in gran parte costruito dalla società americana [[Boeing]].<ref>{{Cita web|url=http://www.space.com/businesstechnology/international-space-station-complexities-100802.html|titolo=Cooling System Malfunction Highlights Space Station's Complexity|editore=Space.com|data=2 agosto 2010|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://spaceflightnow.com/news/n1007/31station/|titolo=Spacewalks needed to fix station cooling problem|editore=Spaceflightnow|data=31 luglio 2010|lingua=en}}</ref>
 
==== Detriti orbitali ====
{{vedi anche|Detrito spaziale}}
 
{{Doppia immagine|left|STS-118 debris entry.jpg|237|Debris-GEO1280.jpg|220|Il foro di entrata nel pannello del radiatore dello [[Space Shuttle Endeavour]] causato da detriti spaziali durante la missione [[STS-118]]|Oggetti orbitali tracciabili dal radar, inclusi detriti. Si noti l'anello dei [[Satellite geostazionario|Satelliti geostazionari]].}}
 
Alle basse quote dove orbita la ISS vi è una varietà di [[detrito spaziale|detriti spaziali]], costituiti da parti di razzi abbandonati, frammenti di esplosioni, scaglie di vernice, scorie di motori a [[combustibile solido]] e molti altri oggetti.<ref>{{Cita web|titolo=Space Debris and Human Spacecraft|url=https://www.nasa.gov/mission_pages/station/news/orbital_debris.html|accesso=18 marzo 2012|lingua=en|editore=Nasa.gov}}</ref> Questi oggetti, oltre ai [[micrometeorite|micrometeoriti]] naturali,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=F. L. Whipple|anno=1949|titolo=The Theory of Micrometeoroids|pubblicazione=Popular Astronomy|volume=57|pagina=517|bibcode=1949PA.....57..517W}}</ref> rappresentano una minaccia per la stazione in quanto hanno la capacità di bucare i moduli pressurizzati e causare danni ad altre parti della stazione.<ref name="NSFSafeHaven">{{Cita web|editore=NASASpaceflight.com|accesso=7 ottobre 2009|data=30 settembre 2009|autore=Chris Bergin|url=https://www.nasaspaceflight.com/2009/09/soyuz-tma-16-launch-to-iss-safe-haven-evaluations/|titolo=Soyuz TMA-16 launches for journey to ISS—Safe Haven evaluations|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|autore=Henry Nahra|url=https://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/19890016664_1989016664.pdf|titolo=Effect of Micrometeoroid and Space Debris Impacts on the Space Station Freedom Solar Array Surfaces|data=24–29 aprile 1989|editore=NASA|accesso=7 ottobre 2009|lingua=en}}</ref> I micrometeoriti possono anche rappresentare un rischio per gli astronauti, in quanto questi oggetti potrebbero forare le loro [[tuta spaziale|tute spaziali]], durante le attività extraveicolari, causando la loro depressurizzazione.
 
I detriti spaziali vengono monitorati a distanza da terra e l'equipaggio della stazione può essere avvertito nel caso un oggetto di notevoli dimensioni fosse in rotta di collisione. Ciò consente di intraprendere una manovra detta ''Debris Avoidance Manoeuvre'' (DAM) che utilizza propulsori posti sul segmento orbitale russo per modificare l'altitudine orbitale della stazione ed evitare il detrito. Le DAM non sono infrequenti e avvengono tutte le volte che i modelli di calcolo mostrano un detrito che si avvicina a una distanza considerata pericolosa.<ref name="NSFSafeHaven"/> Otto manovre sono state eseguite prima del marzo 2009,<ref>{{Cita web|url=https://www.newscientist.com/article/dn16777-space-station-may-move-to-dodge-debris.html|titolo=Space station may move to dodge debris|editore=New Scientist|data=16 marzo 2009|accesso=20 aprile 2010|autore=Rachel Courtland|lingua=en}}</ref> Le prime sette tra ottobre 1999 e maggio 2003.<ref name=ODOct08>{{Cita pubblicazione|url=http://www.orbitaldebris.jsc.nasa.gov/newsletter/pdfs/ODQNv12i4.pdf|titolo=ISS Maneuvers to Avoid Russian Fragmentation Debris|editore=NASA|pubblicazione=Orbital Debris Quarterly News|mese=ottobre|anno=2008|accesso=20 aprile 2010|volume=12|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100527134134/http://orbitaldebris.jsc.nasa.gov/newsletter/pdfs/ODQNv12i4.pdf|dataarchivio=27 maggio 2010}}</ref> Di solito l'orbita viene innalzata di uno o due chilometri per mezzo di un aumento della velocità orbitale nell'ordine di {{M|1||m/s}}. Insolitamente il 27 agosto 2008 si è realizzato un abbassamento di {{M|1,7|k|m}}, il primo in 8 anni.<ref name=ODOct08/><ref>{{Cita web|url=http://www.esa.int/esaMI/ATV/SEM64X0SAKF_0.html|titolo=ATV carries out first debris avoidance manoeuvre for the ISS|editore=ESA|data=28 agosto 2008|accesso=26 febbraio 2010}}</ref> Nel 2009 si sono verificate ulteriori due DAM, una il 22 marzo e una il 17 luglio.<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://www.orbitaldebris.jsc.nasa.gov/newsletter/pdfs/ODQNv14i1.pdf|titolo=Avoiding satellite collisions in 2009|pubblicazione=Orbital Debris Quarterly News|editore=NASA|volume=14|mese=gennaio|anno=2010|accesso=20 aprile 2010|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100527142755/http://orbitaldebris.jsc.nasa.gov/newsletter/pdfs/ODQNv14i1.pdf|dataarchivio=27 maggio 2010}}</ref> Se una minaccia da detriti orbitali viene identificata troppo tardi per effettuare una manovra di allontanamento, l'equipaggio della stazione chiude tutti i boccaporti a bordo della stazione e si ritira nella navicella spaziale Sojuz, in modo da poter evacuare velocemente la stazione in caso di grave danneggiamento da impatto. Parziali evacuazioni della stazione si sono verificate tre volte: il 6 aprile 2003, il 13 marzo 2009 e il 28 giugno 2011 quando l'equipaggio si è dovuto rifugiare nelle due capsule Sojuz a causa di un detrito che è passato a pochi metri dalla stazione.<ref name="NSFSafeHaven"/><ref name="Detrito spaziale passa vicino a ISS">{{Cita news|url=http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/11_giugno_28/spazio-navicella-rottame_c9758ec0-a193-11e0-ae6a-9b75910f192b.shtml|accesso=29 giugno 2011|titolo=Rottami spaziali, sfiorata collisione con la Stazione Spaziale Internazionale}}</ref>
 
==== Esposizione alle radiazioni ====
[[File:Aurora Australis.ogv|thumb|upright=1.4|Video di un'[[aurora australe]] vista dall'equipaggio della [[Expedition 28]] in un passaggio a sud del [[Madagascar]] verso il nord dell'[[Australia]] sopra l'[[Oceano Indiano]].]]
 
Senza la protezione dell'[[atmosfera terrestre]], gli astronauti sono esposti a più alti livelli di [[radiazione]] dovuta al flusso costante di [[raggi cosmici]]. Gli equipaggi della stazione sono esposti a circa 1 [[Sievert|millisievert]] di radiazione ogni giorno, che è circa la stessa quantità che ogni essere umano riceve sulla Terra in un anno da fonti naturali.<ref name="Radiation">{{Cita web|url=https://www.newscientist.com/article/dn2956-space-station-radiation-shields-disappointing.html|titolo=Space station radiation shields 'disappointing'|data=23 ottobre 2002|accesso=7 ottobre 2009|editore=New Scientist|autore=Eugenie Samuel|lingua=en}}</ref> Ciò si traduce in un rischio più elevato di sviluppare un [[tumore]] per gli astronauti. Alti livelli di radiazioni possono causare danni ai [[cromosoma|cromosomi]] dei [[linfocita|linfociti]]. Queste cellule sono fondamentali per il [[sistema immunitario]] e quindi il loro danneggiamento potrebbe contribuire alla bassa immunità sperimentata dagli astronauti. L'aumento dell'esposizione alle radiazioni viene correlata anche a una maggiore incidenza di [[cataratta]] negli astronauti. Farmaci protettivi e protezioni di schermatura possono ridurre i rischi a un livello accettabile, ma i dati sono scarsi e l'esposizione a lungo termine si potrà tradurre in un aumento dei rischi.<ref name="JCB"/>
 
Nonostante gli sforzi per migliorare la schermatura contro le radiazioni sulla ISS, rispetto alle stazioni precedenti come la Mir, i livelli di radiazione all'interno della stazione non sono stati sufficientemente ridotti. Si ritiene che sia necessario un ulteriore avanzamento tecnologico per rendere possibili i voli spaziali umani di lunga durata all'interno del [[sistema solare]].<ref name="Radiation"/> I livelli di radiazione sperimentati a bordo della ISS, sono circa 5 volte superiori a quelle dei passeggeri delle linee aeree. Ad esempio, su un volo di 12 ore, un passeggero riceverebbe 0,1 millisievert di radiazioni, solo 1/5 dell'esposizione sperimentata dagli astronauti.<ref>{{Cita web|url=http://jag.cami.jccbi.gov./cariprofile.asp|titolo=Galactic Radiation Received in Flight|accesso=20 maggio 2010|editore=FAA Civil Aeromedical Institute|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100329130826/http://jag.cami.jccbi.gov/cariprofile.asp|dataarchivio=29 marzo 2010}}</ref>
 
== Fine missione ==
Il mantenimento della stazione spaziale è frutto di impegni economici di vari governi tramite le loro agenzie spaziali. La stazione è sopravvissuta e continua a sopravvivere a piccoli incidenti, ritardi di rifornimenti, prolungamenti della vita, crisi internazionali, ma nonostante ciò alcune agenzie spaziali si stanno preparando al giorno in cui si dovrà abbandonarla<ref name=deorbitNASA>[http://www.space.com/9643-tation-disposal-plan-revealed.html Details of NASA's International Space Station Disposal Plan Revealed].</ref>, anche perché molti moduli hanno superato il limite di vita per cui erano stati progettati.
 
Ci sono già piani di evacuazione, proposte di smaltimento, parcheggio in orbite più stabili o progetti di riutilizzo.
 
=== Vettori per cambio orbita ===
Al [[2015]] solo l'agenzia spaziale russa possiede una navicella, la navicella Progress, per lo spostamento orbitale della stazione, che sia di riposizionamento o di decadimento orbitale<ref>[https://www.nasaspaceflight.com/2012/08/asap-discuss-deorbit-iss-two-progress-ships/ ASAP discuss plans to deorbit the ISS via the use of two Progress ships].</ref>. Un'altra ipotesi riguardava l'utilizzo di uno speciale ATV prodotto dopo la chiusura del programma europeo.
 
In caso di evacuazione di emergenza, il piano della NASA prevede uno spostamento in un'orbita superiore per guadagnare tempo e trovare una soluzione, oppure il decadimento controllato nell'[[oceano Pacifico]]<ref name=deorbitNASA />.
 
=== Riutilizzo del settore russo ===
L'agenzia spaziale russa ha annunciato l'intenzione di separarne i moduli russi a fine vita per creare una stazione spaziale russa di nuova generazione, [[OPSEK]]<ref>[http://www.russianspaceweb.com/opsek.html OPSEK].</ref>, programmando anche un cambio del piano orbitale per servire meglio il [[cosmodromo di Pleseck]] e usarla come punto di partenza per le missioni umane sulla [[Luna]].
 
=== Riutilizzo del settore statunitense ===
Anche la NASA ha preparato un piano di riutilizzo della stazione come base di partenza per le esplorazioni oltre l'orbita bassa<ref>[https://www.nasa.gov/pdf/604659main_6%20-%20Panel%203_Raftery_Final.pdf ISS Exploration Platform Concept].</ref>; l'[[Exploration Gateway Platform]] prevede l'utilizzo di una stazione abitata per l'assemblaggio dei veicoli direttamente in orbita.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Prince of Asturias Foundation Emblem.svg
|nome_onorificenza=Premio Principe delle Asturie per la cooperazione internazionale (Spagna)
|collegamento_onorificenza=Premio Principe delle Asturie
|motivazione=
|data=2001
}}
 
== Note ==
<references/>
{{Note strette}}
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|lingua=inglese|editore=Springer-Praxis|autore=John E. Catchpole|titolo=The International Space Station: Building for the Future|anno=2008|isbn=978-0-387-78144-0}}
* {{cita libro|lingua=inglese|editore=Springer-Praxis|autore= David M. Harland e John E. Catchpole|titolo=Creating the International Space Station|anno =2002|isbn=1-85233-202-6}}
* {{cita libro|titolo=Return to Flight - Space Shuttle Discovery|autore=Dennis Jenkins|editore=Midland Publishing|anno=2006|lingua=inglese|isbn=978-1-58007-104-8}}
* {{cita libro|titolo=Space Shuttle - The First 100 Mission|autore=Dennis R. Jenkins|editore=Midland Publishing|anno=2002|lingua=inglese|isbn=978-0-9633974-5-4}}
* {{cita libro|titolo=Reference Guide to the International Space Station|editore=Collector's Guide Publishing Inc|anno=2006|lingua=inglese|isbn=978-1-894959-34-6}}
* {{cita libro|cognome=Harvey|nome=Brian|titolo=The rebirth of the Russian space program: 50 years after Sputnik, new frontiers|editore=Springer Praxis Books|anno=2007|cid=Harvey|lingua=inglese|isbn=0-387-71354-9}}
 
== Voci correlate ==
* [[Partecipazione italiana alla Stazione Spaziale Internazionale]]
* [[NASA]]
* [[Agenzia Spaziale Europea]] (ESA)
* [[Agenzia Spaziale Italiana]] (ASI)
* [[JAXA]]
* [[Stazione spaziale]]
* [[Deep Space Habitat]]
*[[Advanced research for passive thermal exchange]] (dimostratore tecnologico di [[heat pipe]] contenenti fluidi a bassa tossicità)
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{colonne}}
* {{cita web|http://iss.stormway.ru/|Streaming live dell'International Space Station}}
* {{cita web|http://www.esa.int/Our_Activities/Human_Spaceflight/International_Space_Station/Where_is_the_International_Space_Station|Visualizza la posizione della ISS su sito ESA}}
* {{cita web|https://www.nasa.gov/mission_pages/station/|International Space Station — NASA site|lingua=en}}
* {{cita web|http://spaceflight.nasa.gov/station/|International Space Station — NASA Human Space Flight site|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.asc-csa.gc.ca/eng/iss/default.asp|International Space Station — CSA site|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.esa.int/esaHS/iss.html|International Space Station — ESA site|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.jaxa.jp/missions/projects/iss_human/index_e.html|International Space Station — JAXA site|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.asi.it/it/flash/abitare|International Space Station — sito ASI}}
* {{cita web|https://www.nasa.gov/externalflash/ISSRG/|ISS Interactive Reference Guide — from NASA|lingua=en}}
* {{en}} [http://www.astronautix.com/craft/intation.htm International Space Station] dall'[[Encyclopedia Astronautica]]
{{colonne spezza}}
* {{cita web|1=http://spacelink.nasa.gov/NASA.Projects/Human.Exploration.and.Development.of.Space/Space.Product.Development/.index.html|2=Spacelink — Space Product Development|lingua=en|accesso=1 novembre 2004|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20041107174015/http://spacelink.nasa.gov/NASA.Projects/Human.Exploration.and.Development.of.Space/Space.Product.Development/.index.html|dataarchivio=7 novembre 2004|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.planetarysociety.org/|The Planetary Society|lingua=en}}
* {{cita web|1=http://www.issfanclub.com/|2=ISS FanClub|lingua=en|accesso=20 febbraio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120120222254/http://issfanclub.com/|dataarchivio=20 gennaio 2012|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.bester.com/satpasses.html#iss|Track the Space Station from cities in the United States|lingua=en}}
* {{en}} [http://www.heavens-above.com/ Heavens Above] — permette di localizzare la ISS e sapere dove cercare per vederla da qualsiasi punto del pianeta
* {{cita web|http://spaceflight.nasa.gov/shuttle/future/index.html|NASA Human Spaceflight - ISS Assembly Sequence webpage|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.sworld.com.au/steven/space/shuttle/manifest.txt|Unofficial Shuttle Launch Manifest|lingua=en}}
* {{cita web|https://www.nasa.gov/missions/highlights/schedule.html|NASA's Consolidated Launch Schedule|lingua=en}}
* {{cita web |1=http://www.tietronix.com/anim/pao/s1A1.html |2=Stazione Spaziale Internazionale build-up simulation |urlmorto=sì |accesso=27 ottobre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080725005018/http://www.tietronix.com/anim/pao/s1A1.html |dataarchivio=25 luglio 2008 }}
* {{cita web|http://abtechno.org/index.php/2008/05/06/visita_virtuale_stazione_spaziale_iss|Sali a bordo e visita la Stazione Spaziale Internazionale}}
{{colonne fine}}
 
{{Moduli della ISS}}
{{Programmi spaziali USA con equipaggio}}
{{Expedition ISS}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|astronautica}}
 
==Bibliografia==
{{Voce di qualità|valutazione=Wikipedia:Voci di qualità/Segnalazioni/Stazione Spaziale Internazionale|arg=astronautica|arg2=|giorno=20|mese=5|anno=2012}}
;Notes:
{{reflist|22em}}
;References:
{{refbegin|30em}}
* {{citation |first=Kazys |last=Ališauskas | title=Lietuvių enciklopedija | contribution=Lietuvos kariuomenė (1918–1944) | ___location=Boston, Massachusetts | publisher=Lietuvių enciklopedijos leidykla |year=1953–1966 |volume=XV |id=LCC|55020366 |language=lt |ref=harv}}
* {{citation |first=Kazys |last=Blaževičius|url=http://www.xxiamzius.lt/numeriai/2004/11/24/isving_01.html|title=Lietuvos laisvės kovos 1919-1923 metais |date=24 novembre 2004 | issue=1291 |volume=88 |journal=XXI amžius|language=lt |ref=harv}}
* {{citation | url=http://www.bernardinai.lt/index.php?url=articles/57787 | title=Laisvės kryžkelės. 1918–1920 m. laisvės kovos |date=29 gennaio 2007 |first1=Ričardas |last1=Čekutis |publisher=Bernardinai.lt |first2=Dalius |last2=Žygelis |accessdate=21 luglio 2019|language=lt |ref=harv}}
* {{citation |first=Pranas |last= Čepėnas | title=Naujųjų laikų Lietuvos istorija |volume= II |year= 1986 |publisher= Dr. Griniaus fondas | ___location= Chicago |isbn= 5-89957-012-1 |language=lt |ref=harv}}
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