Benevento e Guerra lituano-sovietica: differenze tra le pagine

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{{NdS|conflitti}}
{{Infobox conflitto
{{Divisione amministrativa
|Tipo=Guerra
|Nome = Benevento
|Nome del conflitto=Guerra lituano-sovietica
|Panorama = Benevento-collage.jpg
|Parte_di=della [[guerra civile russa]]
|Didascalia = Alcuni monumenti di Benevento. In senso orario: l'[[Arco di Traiano (Benevento)|Arco di Traiano]], l'interno della [[Chiesa di Santa Sofia (Benevento)|chiesa di Santa Sofia]], particolare del [[Janua Major del duomo di Benevento|portale]] del [[Duomo di Benevento|duomo]], la [[Rocca dei Rettori]] e il [[Teatro romano di Benevento|teatro romano]].
|Immagine=Soviet_POWs_in_Lithuania.jpg
|Bandiera = Flag of Benevento.svg
|Didascalia=Prigionieri di guerra sovietici in un accampamento lituano. Dal 1 dicembre 1919, i lituani trattennero 1.773 soldati russi<ref>{{lt}}Vytautas Lesčius, ''[http://www.lka.lt/download/7665/lietuvos_kariuomene_1.pdf| Lietuvos kariuomenė nepriklausomybės kovose 1918–1920]'' (PDF), Lietuvos kariuomenės istorija, Vilnius: [http://www.lka.lt/en/homepage.html| General Jonas Žemaitis Military Academy of Lithuania], 2004, ISBN 9955-423-23-4, p.173.</ref>
|Voce bandiera =
|Data=16 dicembre [[1918]] - 25 agosto [[1919]]
|Stemma = Benevento-Stemma.png
|Luogo=[[Lituania]]
|Voce stemma =
|Esito=Bolscevichi respinti, Lituania indipendente
|Stato=ITA
|Schieramento1={{LTU 1918-1940}}<br />{{Bandiera|DEU 1918-1933}} [[Repubblica di Weimar|Volontari sassoni]]
|Grado amministrativo=3
|Schieramento2={{bandiera|RUS 1918-1937}} [[RSSF Russa]]<br />{{simbolo|Flag of the Lithuanian-Byelorussian SSR.svg}} [[RSS Lituano-Bielorussa]]
|Divisione amm grado 1 = Campania
|Comandante1={{Bandiera|LTU 1918-1940}} [[Silvestras Zukauskas]]
|Divisione amm grado 2 = Benevento
|Comandante2={{simbolo|Flag of the Lithuanian-Byelorussian SSR.svg}} [[Vincas Mickevičius-Kapsukas]]
|Amministratore locale = [[Clemente Mastella]]
|Effettivi1={{Bandiera|LTU 1918-1940}} 8.000 (agosto 1919)<ref>{{lt}}Juozas Skirius, "[https://web.archive.org/web/20080303191252/http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/| Nepriklausomybės kovos 1918–1920 metais]", ''[http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/| Gimtoji istorija. Nuo 7 iki 12 klasės]'', Vilnius: Elektroninės leidybos namai, 2002, ISBN 9986-9216-9-4, archiviato ''[http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/?id=1017| dall'originale]'' il 3 marzo 2008, verificato il 21 luglio 2019.</ref><br />{{Bandiera|DEU 1918-1933}} 10.000 volontari teutonici<ref>{{lt}}Juozas Skirius, "[https://web.archive.org/web/20080303191252/http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/| Nepriklausomybės kovos 1918–1920 metais]", ''[http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/| Gimtoji istorija. Nuo 7 iki 12 klasės]'', Vilnius: Elektroninės leidybos namai, 2002, ISBN 9986-9216-9-4, archiviato ''[http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/?id=1017| dall'originale]'' il 3 marzo 2008, verificato il 21 luglio 2019.</ref>
|Partito = [[Forza Italia (2013)|FI]]-[[Noi Campani]]
|Effettivi2={{simbolo|Flag of the Lithuanian-Byelorussian SSR.svg}} 18.000 - 20.000
|Data elezione = 20-6-2016
|Perdite1=
|Data istituzione =
|Perdite2=
|Data soppressione =
|Altitudine = 135<ref>municipio, min 80 - max 400</ref>
|Superficie =
|Note superficie =
|Acque interne =
|Abitanti = 60027
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 maggio 2017.
|Aggiornamento abitanti=31-7-2017
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Apollosa]], [[Castelpoto]], [[Foglianise]], [[Fragneto Monforte]], [[Paduli]], [[Pesco Sannita]], [[Pietrelcina]], [[San Leucio del Sannio]], [[San Nicola Manfredi]], [[Sant'Angelo a Cupolo]], [[Torrecuso]]
|Codice ISO =
|Zona sismica = 1
|Gradi giorno = 1316
|Nome abitanti = beneventani
|Patrono = [[san Bartolomeo apostolo]], [[Madonna delle Grazie]], [[san Leone IX]]
|Festivo = 24 agosto, 2 luglio, 19 aprile
|Mappa = Map of comune of Benevento (province of Benevento, region Campania, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Benevento nell'omonima provincia
|popolazioneCrescita = -0,68% (gennaio-dicembre 2015)
|Diffusività =
}}
{{Campagnabox Guerra civile russa}}
'''Benevento''' ({{Link audio|It-Benevento.ogg|<small>ascolta</small>}}, [[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[beneˈvɛnto]}}<ref>{{cita web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/|titolo=DiPI ''online''|accesso=17 luglio 2012}}</ref> ''Beneviénte'' in [[dialetto beneventano]], ''Beneventum'' in [[Lingua latina|latino]]), è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:60027}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/>, capoluogo della [[Provincia di Benevento|provincia omonima]] in [[Campania]]. Secondo le stime dell'[[Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico|OCSE]], attorno a Benevento gravita un'area urbana con {{formatnum:109815}} abitanti.<ref>{{cita web|url=http://www.oecd.org/cfe/regional-policy/functional-urban-areas-all-italy.pdf|titolo=Functional Urban Areas in OECD countries: Italy|sito=OECD.org|accesso=19 giugno 2017}} Dati aggiornati al 2014.</ref>
La '''guerra lituano-sovietica''' o '''guerra lituano-bolscevica''' (in [[Lingua lituana|lituano]] ''Karas su bolševikais'') è stata combattuta come conseguenza della firma dell'[[Atto d'indipendenza della Lituania]], tra le forze governative della [[Lituania]] e i bolscevichi lituani sostenuti dalla [[RSSF Russa|Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa]] dopo la resa tedesca nella [[prima guerra mondiale]]. Esso faceva parte della più grande offensiva sovietica ad ovest tra il 1918 e 1919. L'offensiva seguì il percorso delle truppe tedesche in ritirata con l'intenzione di istituire una [[Repubbliche dell'Unione Sovietica|repubblica sovietica]] in [[Ucraina]], [[Bielorussia]], [[Lituania]], [[Lettonia]], [[Estonia]], [[Polonia]], in raccordo con la tedesca [[rivoluzione di novembre]].<ref>{{harvnb|Davies|1998|p=934}}</ref>
 
Entro la fine del mese di dicembre 1918 le forze sovietiche raggiunsero le frontiere lituane. Senza trovare grande resistenza, conquistarono una città dopo l'altra e, entro la fine del mese di gennaio 1919 controllavano circa 2/3 del territorio lituano. In febbraio l'avanzata sovietica fu fermata da un raccogliticcio esercito lituano con l'aiuto di volontari tedeschi anticomunisti, impedendo ai sovietici di catturare [[Kaunas]], la temporanea capitale della Lituania. Il 27 febbraio [[1919]] la [[RSS Lituana (1918-1919)|RSS Lituana]] (fondata il 16 dicembre [[1918]]) veniva unificata con la [[RSS Bielorussa]] a formare la [[RSS Lituano-Bielorussa]]. Dall'aprile la guerra lituano-sovietica è condotta in parallelo con la [[guerra polacco-sovietica]].
Chiamata prima ''Maleventum'', poi ''Beneventum'' ed infine ''Benevento'', è stata una città [[sanniti]]ca, [[Storia romana|romana]], [[Longobardi|longobarda]] e poi [[Stato della Chiesa|pontificia]], e vanta un cospicuo e interessante patrimonio storico-artistico e archeologico. Dal [[2011]] la [[chiesa di Santa Sofia (Benevento)|chiesa di Santa Sofia]], edificata nel 760 dal duca longobardo [[Arechi II]], è entrata a far parte del [[Patrimonio dell'umanità]] [[UNESCO]] all'interno del sito seriale [[Longobardi in Italia: i luoghi del potere]].
 
La Polonia però aveva rivendicazioni territoriali sulla Lituania, in particolare sulla regione di [[Vilnius]], e queste tensioni si estesero nella [[guerra polacco-lituana]] una volta che i polacchi giunsero ai confini lituani. Lo storico Norman Davies ha sintetizzato così la situazione: "l'esercito tedesco supportava i lituani nazionalisti, i sovietici invece supportavano i lituani comunisti, e i polacchi combattevano contro tutti"<ref>{{Cita libro | titolo = "Dio giochi : Una Storia della Polonia", volume II, [http://books.google.com/books?id=8ODKUkNYqxsC&pg=PA506&num=100&as_brr=3&sig=ACfU3U1gqLUwOzRaMGCn371ibSAF6-lGPQ], | nome = Norman | cognome = Davies | editore = Columbia University Stampa | anno = 1982 | isbn = 0-231-05353-3 | pagine = 506}}</ref>. A metà maggio l'esercito lituano, ora comandato dal generale [[Silvestras Zukauskas]], ha iniziato un'offensiva contro i sovietici nel nord-est della Lituania. Entro la metà di giugno i lituani raggiunsero il confine lettone e insaccarono i sovietici tra laghi e colline vicino [[Zarasai]], dove i sovietici saranno chiusi fuori fino alla fine del mese di agosto 1919. I sovietici e lituani, separati dal fiume [[Daugava]], hanno mantenuto i loro fronti fino alla battaglia di [[Daugavpils]] nel gennaio 1920. Già nel settembre del 1919 i sovietici avviarono offerte di negoziare un trattato di pace, ma i colloqui iniziarono solo nel maggio 1920. Il [[Trattato di Mosca (1920 Urss-Lituania)|Trattato di Mosca]], è stato firmato il 12 luglio 1920. La Russia sovietica riconosceva pienamente la Lituania indipendente.
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Edmund Kanoldt (German - View of Benevento - Google Art Project.jpg|thumb|Il lungocalore nel [[XIX secolo]] in un disegno dell'artista tedesco Edmund Kanoldt. Sullo sfondo sono le cime della "Dormiente del Sannio"]]
 
==Contesto storico==
La città si trova nell'entroterra [[Appennini#Appennino campano|appenninico]] della [[Campania]], nella parte meridionale della regione storica del [[Sannio]], in una posizione quasi equidistante dai mari [[Mar Tirreno|Tirreno]] e [[Mare Adriatico|Adriatico]].
[[File:PL-RU war 1919 phase I.svg|thumb|300px|Le truppe bolsceviche avanzano mentre i tedeschi evacuano. La linea rossa segna l'avanzata in gennaio 1919]]
La Lituania divenne parte dell'[[Impero russo]] dopo l'ultima [[spartizioni della Polonia|partizione della Confederazione polacco-lituana]] nel 1795. Durante la [[prima guerra mondiale]], la Lituania fu occupata dalla [[Impero tedesco|Germania]] e divenne parte dell'[[Ober Ost]]. Il 16 febbraio 1918, il [[Consiglio della Lituania]] [[Atto d'indipendenza della Lituania|dichiararono l'indipendenza]] sia dalla Germania che dalla Russia. Tre settimane dopo, i [[bolscevichi]] scatenarono la [[guerra civile russa]], la quale condusse ad una pace con gli [[Imperi centrali]] e alla firma del [[trattato di Brest-Litovsk]]. Tra i contenuti, la Russia rinunciava a qualunque pretesa territoriale su Finlandia, Estonia, Lettonia, Ucraina, Lituania e Polonia.<ref name=langs/> Ciò non comportò la conseguente autonomia governativa da parte della Lituania: l'indipendenza, finì per risultare ''de facto''.<ref>{{harvnb|Eidintas|Žalys|Senn|1999|p=30}}</ref> Questa situazione si venne a modificare solo quando la Germania perse la guerra e firmò l'[[Armistizio di Compiègne]] l'11 novembre 1918. La [[Lituania|Repubblica lituana]] poté così iniziare ad operare e a costituire istituzioni nazionali, oltre a formare il primo [[esecutivo]] con a capo [[Augustinas Voldemaras]].
 
Il 13 novembre 1918, il governo russo rinnegò il [[trattato di Brest-Litovsk]], nel quale si riconosceva l'indipendenza del Paese baltico.<ref name=langs>{{harvnb|Langstrom|2003|p=52}}</ref> L'[[Armata rossa]], accertatasi che i tedeschi ormai si stavano ritirando, cercò di mantenere una distanza da questi per evitare che nascessero indesiderati conflitti a fuoco tra i due eserciti (circa 10-15 km).<ref>{{harvnb|Čepėnas|1986|p=315}}</ref> I tedeschi in ritirata lasciavano spesso armamenti ancora adoperabili e reperibili da parte dei sovietici.<ref>{{harvnb|Čepėnas|1986|p=316}}</ref> L'intento era quello di diffondere la [[Rivoluzione mondiale]] e stabilire un governo [[comunista]] nelle [[Paesi baltici|regioni baltiche]]. Tali nazioni venivano viste come una barriera o un ponte per l'[[Europa occidentale]], dove nel frattempo stavano accadendo episodi, visti di buon occhio dai russi, come la [[rivoluzione di novembre]] e le [[Repubblica sovietica ungherese|rivolte ungheresi]].<ref>Georg von Rauch, ''[https://books.google.it/books?id=Xf-tQgAACAAJ&dq=The+Baltic+States:+The+Years+of+Independence&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi_34m29MXjAhUIMuwKHfxNDo8Q6AEIKzAA| The Baltic States: The Years of Independence]'', St. Martin's Press, 1995, ISBN 978-03-12-12521-9, p.51.</ref> Verso la fine del dicembre 1918, i bolscevichi avevano ormai raggiunto la Lituania orientale.
È posta in una conca circondata da colline; ad ovest in particolare, oltre la [[Valle Vitulanese]], si trova il massiccio del [[Taburno Camposauro]]: le sue cime, viste dalla città, disegnano la sagoma di una donna distesa, detta la "Dormiente del Sannio".
 
==La fazione lituana==
Dalla parte più alta della città si possono scorgere le cime del [[Monte Mutria]] del [[Matese]] a nord-ovest, l'alta cortina del [[Monti del Partenio|Partenio]] con il ''monte Avella'' a sud, il brullo Trimunzio [[Montecalvo Irpino|montecalvese]] a sud-est e le appendici dei [[monti Dauni]] a est.
===Governo lituano===
[[Augustinas Voldemaras]], Primo Ministro della Lituania (e primo a ricoprire questa carica), non credeva che allestire un esercito fosse una priorità e si affrettò a dichiararsi neutrale in vista di nuovi conflitti.<ref name=kamun352>{{harvnb|Kamuntavičius|Kamuntavičienė|Civinskas|Antanaitis|2001|p=352}}</ref> Egli faceva affidamento su [[mercenario|mercenari]] tedeschi che avrebbero protetto la Lituania fino alle decisioni che sarebbero emerse dalla [[Conferenza di pace di Parigi (1919)|Conferenza di Pace di Parigi]].<ref>{{harvnb|Lesčius|2004|p=22}}</ref> I cittadini si costituirono in piccoli gruppi autonomi per difendersi dai teutonici che si stavano ritirando.<ref name=kamun352/> Le prime leggi che concernevano la creazione di un'armata furono prese in considerazione solo il 23 novembre. Alcuni lituani che avevano fatto parte dell'esercito imperiale russo, ritornarono in patria e iniziarono ad organizzarsi anch'essi per difendersi in vista di eventuali conflitti a [[Kaunas]], [[Hrodna]] e [[Alytus]].<ref name=kamun352/> Mancavano [[arma da fuoco|armi]], [[munizione|munizioni]] e ufficiali con esperienza.
 
Alla fine di dicembre, con i bolscevichi che si erano già insediati nel Paese, la Lituania fu lasciata in balia di se stessa. [[Augustinas Voldemaras]], [[Antanas Smetona]], Presidente del [[Consiglio della Lituania]] e Martynas Yčas, Ministro delle Finanze francese, partirono alla volta della Germania per chiedere aiuti economici.<ref>{{lt}}Juozas Skirius, "[https://web.archive.org/web/20080303191252/http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/| Nepriklausomybės kovos 1918–1920 metais]", ''[http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/| Gimtoji istorija. Nuo 7 iki 12 klasės]'', Vilnius: Elektroninės leidybos namai, 2002, ISBN 9986-9216-9-4, archiviato ''[http://mkp.emokykla.lt/gimtoji/?id=1017| dall'originale]'' il 3 marzo 2008, verificato il 21 luglio 2019.</ref> Il generale [[Kiprijonas Kundratavičius]], Vice Ministro della Difesa, suggerì di ritirarsi presso Hrodna e rifiutò di occuparsi della gestione delle operazioni belliche.<ref name=kamun352/> Il primo gabinetto dei Ministri fu allestito il 26 dicembre 1918. [[Mykolas Sleževičius]] intervenne per organizzare un nuovo esecutivo. Il 29 dicembre, effettuò il primo appello generale (in quattro lingue) per richiamare dei volontari a partecipare all'organizzazione di un [[Lietuvos kariuomenės Sausumos pajėgos|Esercito lituano]].<ref name=blaze>{{harvnb|Blaževičius|2004}}</ref> Il governo di Sleževičius adottò una politica riformista, soprattutto dal punto di vista [[pubblica amministrazione|amministrativo]] e sulla promozione dell'[[agricoltura]], lanciando il proclama "la terra a coloro che la coltivano."<ref name=truska52>{{harvnb|Truska|1995|p=52}}</ref> Ciò voleva significare che alcuni terreni sarebbero stati [[espropriazione per pubblica utilità|espropriati]] da grandi proprietari terrieri al fine di redistribuirli dapprima, gratuitamente, ai volontari, e poi, ai piccoli contadini prevedendo il pagamento di un [[Canone (diritto privato)|canone]].<ref>{{harvnb|Truska|1995|pp=52–53}}</ref> La [[mobilitazione]] degli ufficiali fu annunciata il 25 gennaio 1919: circa 400 persone accettarono di partecipare.<ref name=blaze/>
La città è attraversata da due fiumi: il [[Calore Irpino|Calore]], affluente del [[Volturno]], e il [[Sabato (fiume)|Sabato]], che confluisce nel Calore in contrada Pantano, poco ad ovest del centro cittadino.
 
===Volontari sassoni===
Il territorio su cui si estende la città è piuttosto ondulato. Il suo centro infatti si eleva su una collina nel mezzo della vallata, ed alcune contrade sorgono su altre colline circostanti. L'altezza media sul livello del mare è pari a 135&nbsp;m, con una minima di 80&nbsp;m ed una massima di 495&nbsp;m, pari ad un'escursione di 415&nbsp;m.
A [[Berlino]], Smetona e Yčas raggiunsero un accordo per un prestito di 100 milioni di [[marco tedesco|marchi]].<ref name=truska52/> I soldi furono utilizzati soprattutto per costruire e allestire un esercito. Fu poi negoziato un ulteriore accordo che prevedeva la collaborazione diretta della Germania contro i russi. L'articolo 12 dell'Armistizio di Compiègne richiedeva che la Germania avesse protetto la Lituania da eventuali attacchi russi:<ref>{{harvnb|Lane|2001|pp=6–7}}</ref> l'intento teutonico era anche quello di continuare ad esercitare una [[sfera di influenza]] nella regione al fine di impedire il controllo russo.<ref>{{harvnb|Čepėnas|1986|p=317}}</ref> Inizialmente, si tentò di organizzare una compagnia di volontari tra quelli che si erano ritirati da poco in patria della Decima Armata Tedesca, comandata dal generale [[Erich von Falkenhayn]]. Tuttavia, i soldati erano esausti e demoralizzati dopo la sconfitta e intendevano tornare alla propria vita normale il prima possibile.<ref>{{harvnb|White|1994|pp=1359–1360}}</ref> Il reclutamento continuò in Germania, specialmente in [[Sassonia]]. I volontari erano retribuiti con 30 marchi al mese più 5 al giorno per 30 mesi.<ref name=l40>{{harvnb|Lesčius|2004|p=40}}</ref> I primi Volontari Sassoni, come storiograficamente sono noti, giunsero a [[Kaunas]] all'inizio di gennaio, ma alcuni di loro furono giudicati non idonei al conflitto e furono rispediti indietro. Verso la fine di gennaio, si contavano 4.000 volontari.<ref name=l40/> L'affidabilità delle truppe fu da taluni messa in discussione per via della presenza di simpatizzanti della [[rivoluzione di novembre]] che appartenevano alla [[Lega Spartachista]], di chiaro stampo filo-sovietico. Non mancarono infatti tentativi, sia pur operati in maniera poco ponderata, di rovesciare il governo nazionale lituano.<ref name=l40/> I volontari vennero disposti in vari insediamenti del Paese: [[Alytus]], [[Jonava]], [[Kėdainiai]] e [[Baisogala]].<ref name=l40/>
 
Inizialmente, rientrarono a far parte della Quarantaseiesima Divisione di Volontari Sassoni.<ref name=l40/> Il 22 febbraio, il luogotenente-generale [[Walter von Eberhardt]] ne divenne comandante. Tra aprile e maggio, la milizia confluì nella Brigata di Volontari della Lituania Meridionale (composta da 3 reggimenti: il XVIII, il XIX e il XX): un altra parte finì di stanza a [[Raseiniai]].<ref>{{citation | first=Stasys |last=Raštikis| url=http://aidai.us/index.php?option=com_content&task=view&id=843&Itemid=124 |title=Kovos dėl Lietuvos nepriklausomybės 1918–1919 |date=febbraio 1973 |volume=2 |journal=Aidai |issn=0002-208X|language=lt |ref=harv}}</ref> Il XVIII reggimento combatté al fianco dei lituani: il XIX fu disposto presso [[Kaunas]], ma non prese parte a nessuna operazione militare: il XX fu posizionato a [[Hrodna]] prima e a [[Kėdainiai]] poi; l'altra parte del battaglione divenne parte dei [[Bermotiani]], un gruppo di volontari che già esisteva ai tempi della lotta tra [[Impero russo]] e rivoluzionari.<ref name=l40/> La [[Baltische Landeswehr]], composta da tedeschi e [[lettoni]] filo-tedeschi della [[Curlandia]] e della [[Livonia]] e guidata dal generale [[Rüdiger von der Goltz]], organizzò un colpo di Stato contro il governo nazionale e si insediò a [[Riga]]. Il 23 naggio, la [[Conferenza di pace di Parigi (1919)|Conferenza di pace di Parigi]] reagì a questa situazione chiedendo ai tedeschi di ritirare le truppe dai due [[Paesi baltici]] non appena le forze belliche di queste nazioni fossero state in grado di difendersi autonomamente.<ref>{{harvnb|Rauch|1970|pp=62–63}}</ref> Gli ultimi volontari sassoni a lasciare la Lituania, partirono verso metà luglio.<ref>{{harvnb|Kamuntavičius|Kamuntavičienė|Civinskas|Antanaitis|2001|p=354}}</ref>
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Benevento}}
<ref name=":0" /><ref name=":1" /> Il clima di Benevento ha tratti più continentali di quello, di tipo marittimo, del [[provincia di Caserta|Casertano]] e del [[città metropolitana di Napoli|Napoletano]]. Nel semestre invernale la temperatura in genere è più bassa; le piogge sono relativamente frequenti, così come nebbia, brine, e talvolta gelate (con temperature di qualche grado sottozero). Le correnti perturbate provenienti dal [[Mar Tirreno]] incontrano in Irpinia i primi baluardi appenninici (i [[monti del Partenio]]), dietro ai quali si ha una fascia di ombra pluviometrica: così Benevento, nei peggioramenti dai quadranti occidentali (ovvero la quasi totalità dei peggioramenti in Campania), riceve un quantitativo di pioggia molto inferiore rispetto ad altre zone della Campania ben più piovose, come l'Irpinia occidentale e il Salernitano.
 
<gallery>
Benevento ha un clima tipicamente mediterraneo, con temperatura media annua di 15,8&nbsp;°C. La temperatura media del mese più freddo (gennaio) è 7,1&nbsp;°C, quella del mese più caldo (agosto) è di 24,7&nbsp;°C<ref name=":1">Venanzio Vari, ''Il clima di Benevento'', 1920, pag. 64</ref>. In inverno si verificano raramente precipitazioni nevose. La temperatura più alta registrata in città fu di 42&nbsp;°C, il 18 luglio del 1884.
PL-RU war 1919 phase II.svg|L'avanzata polacca e dei suoi alleati; la linea blu indica il fronte nel maggio 1920
</gallery>
 
== Note ==
L'umidità nel periodo invernale è mediamente del 72% ed in quello estivo del 57%<ref name=":0">Venanzio Vari, ''Il clima di Benevento'', 1920, pag. 65</ref>.
 
{{ClimaAnnuale
| nome = Benevento<ref>Le precipitazioni medie si riferiscono al periodo 1981-2000. Fonte: PRUSS Calidone ({{cita web |url=http://www.comune.benevento.it/portaleinfo/public/PUC/G00_Relazione%20Geologico-Tecnica.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=6 dicembre 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150205212828/http://www.comune.benevento.it/portaleinfo/public/PUC/G00_Relazione%20Geologico-Tecnica.pdf |dataarchivio=5 febbraio 2015 }}, pagina 9)</ref>
<!-- Temperature medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmedia01 = 7.1
| tempmedia02 = 8.4
| tempmedia03 = 10.7
| tempmedia04 = 13.9
| tempmedia05 = 17.8
| tempmedia06 = 24.2
| tempmedia07 = 26.5
| tempmedia08 = 24.7
| tempmedia09 = 21.7
| tempmedia10 = 12.8
| tempmedia11 = 9.9
| tempmedia12 = 8.4
<!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| pioggia01 = 82
| pioggia02 = 62
| pioggia03 = 68
| pioggia04 = 72
| pioggia05 = 80
| pioggia06 = 52
| pioggia07 = 46
| pioggia08 = 60
| pioggia09 = 66
| pioggia10 = 78
| pioggia11 = 88
| pioggia12 = 92
}}
 
==== Alluvioni ====
 
{{senza fonte|La zona bassa di Benevento è soggetta ad [[alluvioni]]. La più recente si è verificata il 15 ottobre 2015.
 
* [[Alluvione di Benevento del 1949]]
Il 2 ottobre le piogge gonfiarono oltre il limite il bacino idrografico beneventano (in particolare il fiume Calore) che ancora portava su di segni del secondo conflitto mondiale .La struttura dell’antico Ponte Vanvitelli, bassa e a sei fornici, non era adatta a sopportare la nuova portata del fiume causata dal restringimento del letto. Fu così che il medesimo ponte divenne una vera e propria diga, riversando il flusso del fiume per le strade della città. Anche allora le zone del Pantano e di contrada Ponticelli furono le più colpite oltre al rione ferrovia.
Circa venti morti e ingenti danni agli edifici e alle infrastrutture pesarono sulla rinascente economia cittadina, che ancora una volta veniva irrimediabilmente compromessa.
 
* [[Alluvione di Benevento del 15 ottobre 2015]]
Le cause principali sono le abbondanti piogge cadute sul terreno sannita, arrivato a saturazione, cioè l'incapacità di assorbire altra acqua, il corso d'acqua che ha creato maggiore scompiglio alle popolazioni del beneventano è stato ancora il fiume Calore il quale ha raggiunto livelli di piena inauditi grazie anche al cattivo stato del proprio alveo mettendo in ginocchio l'intero Sannio, Benevento e i comuni limitrofi.
I danni stimati in circa 121 milioni di € sono stati molteplici, partendo dal settore agricolo, letteralmente devastato da questo evento, poi gravi danni hanno subito gli allevamenti ed il settore industriale.
Le vittime sono state due. Una, causata dalla piena del Tammaro (affluente del fiume Calore), è stata una signora settantenne di Pago Veiano (BN), travolta dalle acque. La seconda vittima causata dalla piena del Calore, un uomo di Varoni di Montesarchio, che tentando di liberare lo scantinato dal fango è stato travolto.
Le zone piu colpite dall'alluvione sono state c.da Pantano, q.re Ponticelli, zona industriale Ponte Valentino.}}{{chiarire| |Sia chiaro, "senza fonte" non significa "falso"; ma sono richiesti riferimenti a libri ed articoli di giornale}}
 
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Benevento}}
{{Citazione|Benevento ha una storia, anzi dirò di più che, se avvenne una in quelle province meridionali d'Italia, questa storia è incarnata alla storia di Benevento.|[[Carlo Torre]], ''Atti parlamentari dello Senato'', Volume 2, E. Botta, 1861, p. 526}}
[[File:Benevento (Panoramic from Taburno).jpg|thumb|upright=1.5|Panorama di Benevento dal Monte Pentime, nella catena montuosa del Taburno Camposauro]]
 
=== Fondazione ===
La fondazione di Benevento risale a tempi remoti. Una leggenda narra che Benevento debba le sue origini all'eroe greco [[Diomede]], sbarcato in Italia dopo la distruzione e l'incendio di [[Troia]], e che avrebbe riservato per la città una zanna del mitico [[Cinghiale Calidonio]] (simbolo di Benevento) ucciso da suo zio [[Meleagro]]; secondo Procopio di Cesarea avrebbe anche ospitato l'incontro tra Diomede ed [[Enea]]. Una moneta del [[IV secolo a.C.]], attribuita alla città e recante impresso l'emblema del cavallo e la scritta ''Malies'', avvalorerebbe la tesi dell'origine greca, in quanto il cavallo era il simbolo particolare di Diomede. In realtà, la fondazione si dovrebbe agli [[Osci]], passando successivamente ai [[Sanniti]]. Inoltre, la parola ''Malies'' (o ''Malocis''), nome probabilmente osco o sannita, sarebbe all'origine del primo nome della città che era ''Maloenton'', da cui quello latino di ''Maleventum'' o ''Maluentum''. Del periodo pre-romano la città offre ceramiche e bronzi del [[secolo VIII]] e [[VII secolo|VII]].
 
A tal proposito è interessante sottolineare che secondo lo studio linguistico dei Toponimi, la radice *''Mal''- (con possibile significato di "pietra") non sarebbe riconducibile ad una radice indoeuropea, per questo motivo si ritiene che questo toponimo (ricorrente in molti luoghi in Europa ed in particolare in Italia), sia un lascito nelle lingue indoeuropee (a cui appartengono l'Osco e il Latino), della lingua parlata prima dell'arrivo di questi popoli in età neolitica. Negli ultimi anni alcuni studiosi vanno ipotizzando un'origine diversa della città, che avrebbe preso nome di Civitate Beneventana, così come si chiamò una zona dell'attuale territorio cittadino nel corso del Medioevo.
 
=== I Romani ===
[[File:Meomartini monumenti Benevento 345.jpg|miniatura|left|Il [[criptoportico]] romano detto dei [[Santi Quaranta (Benevento)|Santi Quaranta]] in una foto di fine [[XIX secolo]]|upright=0.7]]
[[File:Via_Appia_map.jpg|miniatura|I percorsi della via Traiana e della via Appia rendevano Benevento un importante crocevia.]]
Per la prima volta nella storia romana, nel [[314 a.C.]] compare ''Maleventum'', definita a proposito della prima guerra sannitica quale fiorente centro del Sannio Meridionale, uno dei principali della tribù degli [[Irpini]]. Nei suoi pressi, le legioni di Papirio Cursore e di Bibulco sconfissero, nel corso della [[seconda guerra sannitica]], le truppe sannitiche. Nelle vicinanze della città, nel [[297 a.C.]], il console romano Publio Decio Mure, avrebbe sconfitto durante la [[terza guerra sannitica]] gli [[Apuli]], impedendo in tal modo il ricongiungimento con i Sanniti.
 
Nel [[275 a.C.]], i Romani vinsero [[Pirro]], venuto in Italia con i suoi elefanti: questo fatto si dimostrò fondamentale per lo sviluppo della città. Per assicurarsi il possesso di Benevento, venne dedotto nel [[268 a.C.]] il primo stanziamento di coloni romani con diritto latino. A quest'epoca risale il nome di ''Beneventum'', mutato da ''Maleventum'', considerato di cattivo augurio.
 
Durante la [[seconda guerra punica]], vennero combattute due battaglie decisive: nel [[214 a.C.]] il generale cartaginese Annone fu sconfitto da T. Gracco; nel [[210 a.C.]], il campo di Annone venne assalito e preso dal console Q. Fulvio. Nel [[209 a.C.]] fu una delle diciotto colonie latine a somministrare contingenti di uomini e denaro per continuare la guerra.
 
Nell'[[86 a.C.]], i Romani la elevarono al rango di ''[[municipium]]''. Verso la fine della Repubblica, Benevento viene descritta come una delle città più floride del Meridione. [[Augusto]], nel [[42 a.C.]], vi deduce una nuova colonia, mentre da [[Nerone]] viene dedotta una terza colonia, che prende il nome di ''Concordia'', come è documentato anche nelle iscrizioni del regno di [[Settimio Severo]]: ''Colonia Julia Augusta Concordia Felix''. [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]] poi la unì alla [[Campania]].
 
Benevento trasse particolari benefici dall'essere situata su un'importante arteria di comunicazione quale era al tempo la [[via Appia]]. [[Traiano]] la scelse quale punto di partenza per la via che prese il suo nome (la [[via Traiana]], variante dell'Appia da Benevento a [[Brindisi]]). Fu così che per tutto il [[III secolo|III]] e [[IV secolo d.C.]] la città prosperò in modo particolare, arricchendosi di numerosi e splendidi monumenti. In quel periodo fu la città più popolosa del Meridione dopo [[Capua antica|Capua]].
 
=== Medioevo ===
[[File:Duchy of Benevento It.svg|miniatura|destra|Il Ducato di Benevento nell'[[VIII secolo]]]]
 
Sede vescovile a partire dal [[IV secolo|IV]]-[[V secolo]], fu quasi interamente distrutta da un terribile [[Terremoti a Benevento#Terremoto del 21 luglio 369|terremoto]] nel [[369]] d.C., segnando il suo lento ed inesorabile declino, favorito anche dalla crisi dell'Impero romano d'Occidente.
 
Nel [[410]] d.C., subì l'invasione dei [[Visigoti]] e nel [[455]] quella dei [[Vandali]]. Poco tempo dopo, si verificò la caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Nel [[490]] d.C. fu presa dai [[Goti]], nel [[536]] o [[537]] liberata da [[Belisario]] e nel [[545]] conquistata e saccheggiata da [[Totila]].
 
Nel [[571]] i [[Longobardi]] vi fondarono il [[Ducato di Benevento|ducato]] di cui [[Zottone]] fu il primo duca fino al [[591]]. Secondo Duca fu [[Arechi I di Benevento|Arechi]] I (noto nelle fonti anche come Arigiso) (592-641). Terzo Duca fu [[Aione I|Aione]] (641-642). Quarto Duca fu [[Radoaldo di Benevento|Radoaldo]] (643-661). Quinto Duca fu [[Grimoaldo]] (651-662), che divenne anche Re dei Longobardi nel 661. Sesto Duca fu [[Romualdo I di Benevento|Romualdo]] I o (noto nelle fonti anche come Romoaldo) (663-687). Settimo Duca fu [[Grimoaldo II di Benevento|Grimoaldo II]] (687-689). Ottavo Duca fu [[Gisulfo I di Benevento|Gisulfo]] I (689-705). Nono Duca fu [[Romualdo II di Benevento|Romualdo II]] (706-731). Decimo Duca fu [[Audelais di Benevento|Audelaio]] (731-733). Undicesimo Duca fu [[Gregorio di Benevento|Gregorio]] (733-739). Dodicesimo Duca fu Iodescalco o [[Godescalco di Benevento|Godescalco]] (740-742). Tredicesimo Duca fu [[Gisulfo II di Benevento|Gisulfo II]] (742-751). Penultimo Duca fu [[Liutprando di Benevento|Liutprando]] (752-758). L'ultimo fu [[Arechi II]], genero di re [[Desiderio (re)|Desiderio]], dal 758 al [[787]]. Protetto dalla sua grandezza, dalla situazione appartata e dalle difficoltà di portarvi e sostenervi guerra, il ducato si mantiene incolume davanti alla minaccia dei [[Franchi]] e lo stesso [[Carlo Magno]] è costretto ad arrestarsi ai suoi confini. Nell'[[840]], dopo la morte violenta di [[Sicardo di Benevento|Sicardo]], il dominio fu diviso nei due principati di Benevento e Salerno e nella contea di Capua. Seguì la serie dei principi indipendenti di Benevento da Radalgisio a Landolfo VI. Nel [[969]], [[papa Giovanni XIII]] innalzò Benevento a Chiesa metropolitana. Il principato finì nel [[1053]] con la [[battaglia di Civitate]] e la presa di Benevento da parte di [[Riccardo I di Aversa]] e [[Roberto il Guiscardo]]. Nel [[1077]], [[Enrico III il Nero|Enrico III]] la cedette alla [[Stato Pontificio|Chiesa]].
 
Fu per qualche anno in mano ai [[Normanni]] ([[1078]] - [[1081]]), rimanendo poi per secoli un'enclave pontificia nel [[Regno di Napoli]], governata da rettori papali, pur fra alterne vicende: vi furono infatti tentativi di conquistarla da parte di [[Federico II di Svevia|Federico II]] e [[Manfredi di Svevia]], che qui rimase ucciso in una [[battaglia di Benevento (1266)|battaglia]] contro [[Carlo I d'Angiò]]. Fu sottratta alla Chiesa durante le lotte tra [[Angioini]] e [[Aragonesi]].
 
=== Età moderna ===
[[File:Territorio enclave Benevento.jpg|miniatura|destra|L'[[exclave]] pontificia di Benevento in una mappa del [[1763]].]]
 
Il suo stato di exclave pontificia nel Regno di Napoli, governata da rettori papali continuò anche in epoca più moderna.
Nel [[1458]], [[papa Callisto III]], alla vigilia della sua morte, ricreò per il nipote Pedro Luís il [[ducato di Benevento]], infeudazione illusoria, in quanto la città era saldamente tenuta da [[Ferdinando I di Napoli|re Ferrante]]{{sf}}.
 
[[Alessandro VI]], per non essere da meno, confermando a [[Federico d'Aragona]] l'investitura del [[regno di Napoli]], nel [[1497]] l'ottiene per il figlio Giovanni, già duca di [[Gandia]], principe di [[Tricarico]], conte di Garinola e di Claromonte, nonché Gonfaloniere della Chiesa. Benevento fu poi turbata dalle lotte intestine sorte tra la fazioni di Castello e quella della Fragola (Fravola), concluse con la pace del [[1530]]{{sf}}.
 
Nel [[XVII secolo|Seicento]], però, pestilenze, carestie e terremoti annientarono gli sforzi compiuti e impoverirono sempre più la città. Benevento ritrova serenità sotto il papa, salvo un breve assedio operato dagli spagnoli dal 4 settembre al 28 settembre [[1633]], scrive infatti lo storico Gregorovius: "La città si considerava come repubblica sotto l'alto patrocinio dei Papi, ed essa sopportava codesta forma di supremazia papale, perché vi trovava modo di usare una libertà maggiore di quella che un altro reggimento le avrebbe consentito".<ref>Citato in [[Gianandrea de Antonellis]], ''Storia di Benevento'', Edizioni Realtà Sannita, pg.67</ref>
 
Quando la città venne distrutta dal [[terremoto del Sannio del 1688|terremoto del 1688]] il cardinale arcivescovo [[Orsini]], futuro papa [[Benedetto XIII]], uscì indenne dalle rovine del suo palazzo. Egli non solo provvide a ricostruire la città, ma ne incrementò tutte le attività finché il [[terremoto dell'Irpinia e di Benevento del 1702|sisma del 1702]] devastò nuovamente Benevento. Nonostante ciò il Pastore non desisté dalla sua opera, tanto da essere celebrato come ''Alter Conditor Urbis'' ("nuovo fondatore della città").
 
Con l'arrivo in Italia di [[Napoleone Bonaparte]] nel [[1798]], Benevento fu dapprima occupata da [[Ferdinando IV di Borbone]]. In seguito, Napoleone la fece sede di un [[Principato di Benevento (età napoleonica)|nuovo principato]], retto dal [[Talleyrand]] ([[1806]]). Tornata alla Chiesa con la [[Restaurazione]], nel [[1860]] i garibaldini di Salvatore Rampone la sottrassero al dominio pontificio, e fu così annessa al nascente [[Regno d'Italia]] e proclamata capoluogo di [[Provincia di Benevento|Provincia]].
 
=== Dopo l'[[unità d'Italia]] ===
[[File:Piazza Risorgimento, Benevento.jpg|miniatura|upright=1.2|Piazza Risorgimento, progettata in età fascista]]
 
Cominciava così una nuova vita per la vetusta città, che riprendeva nel [[Mezzogiorno d'Italia]] la sua funzione, sviluppandosi notevolmente nel suo complesso urbano ed abbellendosi di edifici interessanti e di bei monumenti, progredendo nell'agricoltura, specie nella coltivazione dei tabacchi e dei [[cereali]], nelle famose industrie dolciarie, meccaniche, dei liquori, del legno, dei laterizi, nei suoi floridi commerci, nelle istituzioni assistenziali e culturali.
 
Né tale fervore poteva essere spento dall'immane distruzione del [[secondo conflitto mondiale]], allorché la cittadinanza diede tale prova di coraggio e di abnegazione, da meritare la [[Medaglia d'Oro al Valor Civile]] (15 giugno [[1967]]). La città fu bombardata dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] nel [[1943]]: duemila abitanti morirono e oltre la metà della città rimase distrutta. Solo il 2 ottobre [[1943]] gli americani entrarono nella città.
 
Ingenti danni furono poi causati da un'[[alluvione]] nel [[1949]]. Dagli anni Cinquanta, Benevento si è notevolmente espansa ed è oggetto di grandi interventi di riqualificazione.
 
=== Simboli ===
[[File:Benevento-Gonfalone.png|upright=0.5|thumb|Gonfalone della città]]
 
Lo [[stemma]] cittadino, concesso con D.P.R. del 27 dicembre 1990, ha la seguente blasonatura:
{{Citazione|scudo ennagonale a testa di cavallo, inquartato di rosso e di argento, al capo d'oro, caricato dal cinghiale al naturale, fermo sulla linea di partizione, cinghiato di rosso. Lo scudo è sormontato dalla corona di principe; sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante d'oro, la sigla S.P.Q.B. nella prima riga, le parole CONCORDES IN UNUM nella seconda riga, sigla e parole in lettere maiuscole di nero.}}
 
Il [[gonfalone]] consiste in un drappo di rosso mentre la bandiera cittadina, che riprende gli [[Smalto (araldica)|smalti]] del blasone civico, è un [[tricolore]] giallo, bianco e rosso.
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine=Valor civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
|motivazione=Sottoposta a violenti bombardamenti terrestri ed aerei e all'infuriare di combattimenti nelle vie cittadine, subiva con impavida fierezza gravi distruzioni, disagi e pericoli di ogni sorta. Duemila dei suoi cittadini sacrificavano la vita alla causa della Patria e della Libertà.
|luogo=[[1940]] - [[1945]]
}}
{{Onorificenze
| immagine= Corona_di_città.svg
| nome_onorificenza= Titolo di Città
| collegamento_onorificenza= Città dell'Italia#Campania
|luogo=[[1861]]
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
 
==== Medievali ====
* [[Chiesa di Santa Sofia (Benevento)|Chiesa di Santa Sofia]] e il suo [[complesso monumentale di Santa Sofia|complesso monumentale]]
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Complesso di Santa Sofia<br/><small>Longobardi in Italia: i luoghi del potere (568-774)</small>
|nomeInglese = Santa Sofia Complex<br/><small>Longobards in Italy. Places of the power (568-774 A.D.)</small>
|immagine = Benevento exterior Santa Sofía 08.JPG
|anno = 2011
|tipologia = culturali
|criterio = (ii)(iii)(vi)
|link = 1318
}}
:La chiesa di Santa Sofia è un edificio longobardo che risale al [[760]] circa, di piccole proporzioni: si può circoscrivere con una circonferenza di diametro 23,5&nbsp;m. Si tratta di una delle chiese più importanti della [[Langobardia Minor]] giunta fino ai giorni nostri, notevole soprattutto per la sua originale pianta stellare e la disposizione insolita dei pilastri e delle colonne. Restaurata in forme [[barocche]] dopo il [[Terremoto del Sannio del 1688|terremoto del 1688]], fu poi riportata alla sua forma originale nel [[1951]].
:Alla chiesa è collegato un monastero che fu uno dei più importanti centri culturali dell'epoca longobarda, di cui è interessante il chiostro (ricostruito nel [[XII secolo]]); oggi è sede del [[Museo del Sannio]]. Il campanile della chiesa, ubicato all'ingresso della piazza ad essa antistante, risale al [[XVIII secolo]].
:Dal [[2011]] chiesa e monastero sono parte del [[Patrimonio dell'umanità|sito UNESCO]] denominato [[Longobardi in Italia: i luoghi del potere]].
[[File:Benevento-Facciata Duomo 2.jpg|miniatura|sinistra|La facciata del duomo]]
* [[Duomo di Benevento|Cattedrale di Sancta Maria de Episcopio (Duomo)]]
:Sorto nel [[780]], fu ampliato nel [[XII secolo]]: a quell'epoca risale la facciata in stile [[romanico pisano]], a tre portali, sormontate da un ordine di arcate e da una loggia. Il massiccio campanile in stile [[gotico]] è invece del [[1280]]. Nel [[XVIII secolo]] il Duomo fu ulteriormente arricchito. Fu quasi completamente distrutto durante i bombardamenti alleati del [[1943]]: dell'edificio rimasero soltanto il campanile, la facciata e la Cripta con i suoi affreschi. Altra importante testimonianza della vecchia cattedrale è la porta di bronzo del XII secolo, la [[Janua Major del duomo di Benevento|''Janua Major'']], composta da 72 formelle con bassorilievi, i cui frantumi sono stati sapientemente ricomposti nel dopoguerra.
:L'edificio attuale, di aspetto moderno, è stato completato nel [[1965]] e successivamente restaurato tra il [[2005]] ed il [[2012]]: in quest'occasione è stato allestito un percorso ipogeo fra i resti del foro romano, sopra i quali era stato costruito l'edificio di culto<ref>[http://www.ilquaderno.it/index.php?categoria=83&multimedia=175&clip=175 Galleria fotografica dei ritrovamenti nel Duomo sul sito del giornale ''Il Quaderno'']</ref>.
[[File:Benevento Sant'Ilario 13.JPG|miniatura|sinistra|Chiesa di Sant'Ilario]]
* [[Chiesa di Sant'Ilario a Port'Aurea]]
* [[Chiesa del Santissimo Salvatore (Benevento)|Chiesa del Santissimo Salvatore]]
* [[Monastero di San Vittorino]]
: Era un monastero benedettino femminile, fondato attorno all'anno [[910]]. Le strutture architettoniche del monastero subirono nel corso dei secoli continui accrescimenti e stratificazioni. Il monastero fu soppresso nel [[1806]] e oggi il complesso monumentale è diviso fra l'[[Università degli Studi del Sannio]], il [[Conservatorio Nicola Sala]] e privati.
* [[Convento di San Francesco (Benevento)|Convento di San Francesco]]
: Sorse fra il [[XIII secolo|XIII]] e il [[XIV secolo]] sulla chiesa longobarda di San Costanzo. Il convento e la chiesa, in stile [[architettura gotica|gotico]] anche se rimaneggiati, conservano diversi affreschi, variamente datati dal secolo [[XI secolo|XI]] al [[XV secolo|XV]].
* [[Chiesa di San Donato (Benevento)|Chiesa di San Donato]]
* [[Chiesa di Sant'Agostino (Benevento)|Chiesa di Sant'Agostino]]
* [[Chiesa di San Domenico (Benevento)|Chiesa di San Domenico]]
* Ruderi della [[chiesa di Sant'Angelo a Piesco]]
 
==== [[XVI secolo|Cinquecento]] e [[XVII secolo|Seicento]] ====
* [[Chiesa del Carmine (Benevento)|Chiesa del Carmine]]
* [[Convento di San Felice (Benevento)|Ex convento di San Felice]]
 
==== Barocche ====
[[File:Benevento-San Bartolomeo.jpg|miniatura|upright|La basilica di San Bartolomeo]]
* [[Basilica di San Bartolomeo Apostolo]]
:La basilica nacque nell'[[839]] per ospitare le spoglie di san [[Bartolomeo apostolo]], giunte in città l'anno precedente. Fu ampliata nel [[XII secolo]], ma crollò con il [[Terremoto del 5 giugno 1688|terremoto del 1688]]. Fu quindi ricostruita in un luogo diverso dall'originale, in forme [[Barocco|barocche]], su progetto di [[Filippo Raguzzini]]; e continua a conservare la maggior parte delle reliquie del santo. Al suo interno si trovano interessanti tele settecentesche.
* [[Chiesa dell'Annunziata (Benevento)|Chiesa dell'Annunziata]]
* [[Chiesa di San Filippo (Benevento)|Chiesa di San Filippo]]
* [[Convento di San Pasquale (Benevento)|Chiesa e convento di San Pasquale]]
* [[Chiesa di Santa Teresa (Benevento)|Chiesa di Santa Teresa]]
* [[Monastero delle Orsoline]]
* [[Chiesa di Santa Maria della Verità (Benevento)|Chiesa di Santa Maria della Verità]]
* [[Chiesa di Santo Stefano de Neophitis]] (sconsacrata)
* [[Auditorium San Nicola|Chiesa di San Nicola]] (trasformata in auditorium)
* Chiesetta dell'Angelo
* Chiesetta di Santa Lucia
* Chiesa di San Cristiano
* Chiesa dei Santi Cosma e Damiano
* Chiesa cimiteriale di Santa Clementina
 
==== Moderne ====
[[File:Benevento-Madonna delle Grazie.jpg|thumb|Basilica della Madonna delle Grazie]]
 
* [[Basilica della Madonna delle Grazie (Benevento)|Basilica della Madonna delle Grazie]]
* [[Palazzo Arcivescovile (Benevento)|Palazzo Arcivescovile]]
* [[Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (Benevento)|Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli]]
* Chiesa del Sacro Cuore
* Chiesa di San Modesto (prende il nome da una [[Chiesa di San Modesto|chiesa distrutta]])
* Chiesa di Santa Maria degli Angeli
* Chiesa di San Gennaro
* Chiesa di Santa Rita
* Chiesa di San Giuseppe Moscati
 
=== Architetture civili ===
 
[[File:Benevento-Arch of Trajan from South.jpg|miniatura|sinistra|upright|L'arco di Traiano]]
* [[Arco di Traiano (Benevento)|Arco di Traiano]]
:È non solo il massimo monumento della città, ma uno dei migliori esemplari dell'arte traianea ed il meglio conservato arco onorario romano. Ha un solo [[fornice]]. Fu eretto, tra il [[114]] ed il [[117]] all'inizio della nuova [[via Traiana]], per ricordare ed esaltare il governo dell'imperatore [[Traiano]]. Alto 15,60 metri, con fornice di oltre 8 metri, ha un'ossatura costituita da massi di calcare ed un rivestimento di marmo. Gran parte dell'arco è decorata con scene e decorazioni in bassorilievo: in particolare la faccia dei piloni rivolta verso la città presenta scene di pace, l'altra scene militari.
:L'Arco fu inserito nel [[Medioevo]] nella cinta di mura della città, della quale costituì la ''Porta Aurea''.
 
==== Teatri ====
 
[[File:Benevento-Teatro Romano-esterno.jpg|miniatura|Teatro romano: vista degli ordini da sud]]
* [[Teatro romano di Benevento|Teatro romano]]
:Il teatro romano fu inaugurato nel [[126]] sotto l'imperatore [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], ed ingrandito da [[Caracalla]] tra il [[200]] e [[210]]. Realizzato in [[opus latericium]], ricorda il [[Teatro di Marcello]] di [[Roma]] e testimonia la prevalenza sotto Adriano di correnti artistiche elleniche che si sostituirono alla severità della precedente arte traianea. Il teatro, orientato verso il [[Taburno Camposauro|Taburno]], misura 90 metri di diametro e può contenere circa 10.000 spettatori; era ricoperto di marmi policromi, ed i suoi atri erano decorati con stucchi e mosaici.
:Il teatro fu abbandonato in epoca longobarda, utilizzato come fondazione per alcune abitazioni e parzialmente interrato. Inoltre nel [[XVIII secolo]] sopra un'estremità dell'emiciclo fu costruita la [[chiesa di Santa Maria della Verità (Benevento)|chiesa di Santa Maria della Verità]]. L'archeologo [[Almerico Meomartini]] a fine [[XIX secolo|Ottocento]] ne promosse il ripristino. I lavori si conclusero soltanto nel [[1957]]; da allora il teatro è di nuovo in funzione. Si è perso gran parte del rivestimento marmoreo; sono giunti fino a noi la cavea, la scena, il primo e parte del secondo dei tre ordini di arcate.
* [[Teatro comunale Vittorio Emanuele]]
 
==== Edifici amministrativi ====
 
[[File:Palazzo Paolo V, Benevento.jpg|miniatura|upright|Palazzo Paolo V]]
* [[Palazzo Paolo V]]
* [[Palazzo del Governo (Benevento)|Palazzo del Governo]]
* [[Palazzo della Camera di Commercio (Benevento)|Palazzo della Camera di Commercio]]
 
==== Edifici residenziali ====
[[File:Benevento, Palazzo Rotondi Andreotti Leo, casa natale Giuseppe Moscati.jpg|thumb|Palazzo Rotondi Andreotti Leo, casa natale di [[Giuseppe Moscati]]]]
* [[Villa dei Papi]]
* Palazzi gentilizi costruiti tra [[XVII secolo|Seicento]] e [[XX secolo|Novecento]]: Palazzo De Simone, Palazzo Terragnoli, Palazzo Mosti, Palazzo Annubba, Palazzo Andreotti Leo, Palazzo Collenea Isernia, Palazzo Pedicini (dal XIX secolo passato ai marchesi Polvere Jelardi), Palazzo Pacca (nei primi anni del XX secolo passato alla famiglia Mazzella), Palazzo Nobile, Palazzo Babuscio - Bagnoli (Via Arcivescovo Francesco Feoli) Palazzo Iorio-Orsolupo, Palazzo Roscio.
* Ville novecentesche: Villa Perrotta, Villa Colomba, Villino Meomartini.
 
==== Altri edifici ====
* [[Seminario arcivescovile di Benevento|Archivio di Stato]], già seminario arcivescovile
* [[Convitto Nazionale Pietro Giannone]]
* Palazzo della Banca d'Italia
* Poste Centrali
* Colonia Elioterapica
 
==== Ponti ====
* [[Ponte Leproso]]
[[File:Benevento-Ponte Leproso2.jpg|thumb|Ponte Leproso]]
 
:Il Ponte Leproso era l'attraversamento sul [[Sabato (fiume)|fiume Sabato]] tramite il quale la [[via Appia]] arrivava in città per poi riprendere verso la svolta di Brindisi e, quindi, per l'imbarco dell'Oriente. Fu costruito probabilmente dal censore [[Appio Claudio Cieco]] nel [[III secolo a.C.]], riutilizzando un ponte di costruzione sannitica. Restaurato sotto [[Settimio Severo]] e [[Marco Aurelio Antonino]], fu più volte rimaneggiato nel corso dei secoli. Dopo il [[Terremoto dell'Irpinia e di Benevento del 1702|terremoto del 1702]], la ricostruzione di [[Giovan Battista Nauclerio]] ridusse le arcate da cinque a quattro. Era chiamato originariamente ''Ponte Marmoreo'' (o ''Lapideo''): deve probabilmente il nome attuale ad un vicino lebbrosario del [[Medioevo]], di cui però ancora adesso non si hanno notizie. Nel [[XIX secolo]] era noto anche come ''Ponte San Cosimo'', dal nome della chiesa che sorge ad un ingresso del ponte.
* Ponticello e [[Ponte Valentino]], lungo il corso della [[via Traiana]]
* [[Ponte delle Serretelle]], forse un ponte della [[via Appia]]
* [[Ponte di Santa Maria della Libera]]
* [[Ponte Vanvitelli]]
 
=== Architetture militari ===
* [[Rocca dei Rettori]]
[[File:Rocca dei Rettori, Benevento.jpg|thumb|La Rocca dei Rettori]]
 
:Il castello di Benevento, meglio conosciuto come Rocca dei Rettori, si trova nel punto più elevato della città, a dominare le valli dei fiumi Sabato e Calore, e le due importanti e antiche [[via Appia]] e [[via Traiana]]. Il sito era già stato utilizzato dai Sanniti, che vi avevano costruito una serie di terrazzi difensivi, e dai Romani, che vi costruirono un edificio termale (''Castellum aquae''), i cui resti possono ancora essere visti nel giardino del castello. I [[benedettini]] vi ebbero un monastero. La Rocca ricevette il nome attuale nel Medioevo, quando divenne sede dei governatori per conto del papa, i ''Rettori''.
:Il castello è di fatto costituito da due edifici distinti: il Torrione, costruito dai Longobardi a partire dall'[[871]], e il Palazzo dei Governatori, costruito dai papi a partire dal [[1320]].
* [[Mura di Benevento|Mura longobarde]]
 
=== Altro ===
 
[[File:Benevento-Fontana Orsini.jpg|miniatura|sinistra|upright=0.7|La fontana delle Catene, dedicata a Papa Orsini]]
* [[Hortus Conclusus (Mimmo Paladino)|Hortus Conclusus]]
:L<nowiki>'</nowiki>''[[Hortus conclusus]]'' era l'orto del [[chiesa di San Domenico (Benevento)|convento medievale dei Padri Domenicani]]. Dal [[1992]] ospita un'installazione permanente dell'artista beneventano [[Mimmo Paladino]], uno dei più grandi esponenti della [[Transavanguardia Italiana|Transavanguardia]]. L<nowiki>'</nowiki>''Hortus'' vuole essere una sorta di galleria d'arte libera e immersa nel verde. Le opere dell'artista (il ''Cavallo'', il ''Disco'', la ''Testa equina'', il ''Teschio'') si alternano a resti dell'epoca romana (pezzi di colonne, di capitelli e di frontoni) creando un contrasto che comunica la complessa cultura del [[Sannio]], e che rimane aperto a diverse interpretazioni.
* Belvedere del Sannio (a [[San Marco ai Monti]], frazione di [[Sant'Angelo a Cupolo]])
:Il belvedere dà un ampio panorama della valle del Calore e della città di Benevento.
* [[Obelischi egizi di Benevento|Obelisco egizio]] dal [[tempio di Iside (Benevento)|tempio di Iside]]
* [[Statua di Api (Benevento)|Statua del bue Apis]]
* [[Fontana delle Catene]]
* Fontana di Santa Sofia
* Epitaffio sulla [[via Appia]], eretto per segnalare il confine tra lo [[Stato Pontificio]] ed il [[Regno di Napoli]].
* [[Fontana Flans Te Alo]]
* Monumento ai caduti
* Monumento a [[Leonardo Bianchi]] dello scultore Michelangelo Parlato
* Memoriale a padre Pio
 
=== Siti archeologici ===
 
[[File:Sabariani, Benevento - santo disteso.jpg|miniatura|Un dettaglio degli affreschi nella cripta di San Marco dei Sabariani|upright=0.7]]
* Ruderi del [[Santi Quaranta (Benevento)|criptoportico dei Santi Quaranta]]
: I Santi Quaranta sono un sistema di corridoi di età romana, che devono il loro nome ad una chiesa longobarda edificata sulla sommità di uno di essi ed oggi scomparsa. Furono semidistrutti dai bombardamenti del 1943. Al [[2015]], dopo lunghe fasi di abbandono, sono custoditi da un gruppo di volontari.
* Parco archeologico e del verde di Cellarulo
: Inaugurato il 15 luglio 2010, è sito al rione Ferrovia nei pressi della confluenza del fiume [[Calore irpino|Calore]] con il [[Sabato (fiume)|fiume Sabato]]. Il parco consiste in una pista ciclopedonale che costeggia i resti di un porto fluviale, che serviva anticamente la città sannita. Ha uno sviluppo longitudinale di un chilometro, per circa tre ettari. Dal 2012 è chiuso e non accessibile al pubblico.
* [[Anfiteatro romano di Benevento|Anfiteatro romano]]
: Nel 1985 sono stati scoperti i resti di un grande anfiteatro nella zona oggi occupata dalla stazione Benevento Appia. Le dimensioni di questo edificio sono state stimante in 160 metri di lunghezza e 130 metri di larghezza.
* [[Arco del Sacramento]] ed area archeologica del foro romano
* [[Terme di San Cristiano]]
* Resti dell'[[acquedotto romano Avellino-Benevento]]
* Resti di monumenti ai lati della [[via Appia]] romana, in contrada Santa Clementina
* Ex [[abbazia di San Lupo|cimitero dei Morticelli]]
: Era un cimitero realizzato nel tardo [[XVII secolo]] entro la cinta muraria dedicato soprattutto alla sepoltura dei defunti in tenera età; fu distrutto dai bombardamenti del 1943. Sorgeva sul luogo del monastero dei santi Lupolo e Zosimo, di fondazione longobarda. Nel ruderi del cimitero è in corso di realizzazione un giardino medievale.
* Cripta della [[chiesa di San Marco dei Sabariani]]
: È l'unica parte rimanente della chiesetta, per buona parte della sua storia legata alla famiglia Sabariani di origine [[provenza]]le, e scomparsa con il [[terremoto del Sannio del 1688]]. La cripta, rinvenuta nel [[2007]], contiene alcuni notevoli affreschi di età [[pittura longobarda|longobarda]], di cui si rischia la perdita a causa di un mancato restauro.
* Resti del [[monastero di San Pietro delle Monache]]
: L'abbazia benedettina sorgeva nell'attuale piazza Cardinal Pacca ed era il monastero più grande della città. Sorto entro l'[[XI secolo]] e chiuso nel [[1865]], fu distrutto dai bombardamenti del [[1943]]. I pochi resti, lasciati in uno stato di abbandono, rivelano che la chiesa del monastero era stata costruita su un ambiente termale di età romana.
 
=== Aree naturali ===
[[File:Green Benevento.jpg|thumb|Villa Comunale: la cassa armonica]]
* Villa Comunale
:Fu realizzata fra il [[1875]] ed il [[1880]] all'estremità più elevata del centro storico, su progetto di Alfredo Dehnardt. È assai armoniosa nelle sue linee strutturali, che assecondano la conformazione naturale del luogo. Le aiuole sono ornate da busti di illustri personaggi sanniti: è notevole il monumento al patriota ''Salvatore Rampone'', realizzato dallo scultore ''Nicola Silvestri'' nel [[1925]]. La flora del luogo è costituita da alberi secolari, pini, cedri ed ippocastani; vi è inoltre un laghetto popolato da cigni e varie specie di pesci. Nel [[2003]] è stata ristrutturata completamente.
* Giardinetti Francesco Pepicelli
: Si trovano all'estremità alta del viale Atlantici. Abbelliti negli [[Anni 1990|anni novanta]], sono un belvedere che guarda sulla zona bassa della città, e sulla vallata del [[Sabato (fiume)|Sabato]]. Costeggiano un quadrivio oltre il quale si trova la chiesetta dell'Angelo, restaurata.
* Fido park
: {{citazione necessaria|L'unico parco giochi per cani in Campania}}, inaugurato il 22 settembre [[2007]].
* Pista ciclopedonale "Paesaggi Sanniti"
: Si trova in contrada Pantano. È lunga 7 km ed è stata realizzata su un tracciato ferroviario inutilizzato. La pista si sviluppa in campagna per la massima parte, lungo il fiume Calore, fino ad arrivare alle falde del massiccio del Taburno.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{| class="wikitable" style="float:right;"
| colspan="2" align="center" |Evoluzione storica della popolazione prima del 1861
|-
| [[1597]]
| 39.964
|-
| [[1611]]
| 36.311
|-
| [[1655]]
| 32.078
|-
| [[1663]]
| 30.802
|-
| [[1741]]
| 22.913
|-
| [[1792]]
| 20.693
|}
{{Demografia/Benevento}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 1º gennaio [[2016]] gli stranieri residenti in città sono 1.568, corrispondenti al 2,61 % della popolazione<ref>[http://demo.istat.it/str2014/index.html Dati ISTAT]</ref>. Le nazionalità più rappresentate sono:
 
{{div col}}
* [[Ucraina]]: 451
* [[Romania]]: 391
* [[Marocco]]: 90
* [[Cina]]: 69
* [[Polonia]]: 55
* [[Russia]]: 54
* [[Albania]]: 50
* [[Nigeria]]: 45
* [[Moldavia]]: 27
* [[India]]: 25
* [[Brasile]]: 23
* [[Bulgaria]]: 21
{{div col end}}
 
=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|dialetto beneventano}}
 
=== Tradizioni e folclore ===
==== La "città delle streghe" ====
{{Citazione|Sotto l'acqua e sotto u viento, Sotto u noce e Beneviento}}
Benevento è comunemente nota come la "città delle [[strega|streghe]]" (o, più propriamente, delle ''[[janara|janare]]''). La fama, consolidatasi grazie al libro ''De nuce maga beneventana'' del [[protomedico]] [[Pietro Piperno]], è dovuta con tutta probabilità ai riti [[paganesimo|pagani]] che i [[longobardi]] svolgevano nei pressi del [[Sabato (fiume)|fiume Sabato]]: alcune donne urlanti saltavano intorno ad un albero di noce da cui pendevano serpenti, oppure dei guerrieri a cavallo infilzavano una pelle di caprone appesa ad un albero. Questi riti apparvero come demoniaci ai beneventani [[cattolici]], che forse credettero di vedere dei sabba stregoneschi.
 
Altri fanno risalire la fama ai riti della tribù dei ''Samentes'' che in origine furono adoratori dei boschi nei quali, di notte, celebravano feste e riti religiosi; poiché chi officiava tali riti erano sacerdotesse, a cui venivano attribuiti poteri magici e divinatori, si creò tale leggenda che, ai tempi in cui operava la Santa Inquisizione, fu causa di persecuzioni ed esecuzioni capitali.
 
Più tardi i dominatori capirono che era molto più conveniente accettare la religione dei beneventani. Questa valutazione politica, forse ancor più della perseveranza di [[Barbato di Benevento|San Barbato]], portò dunque i nuovi padroni a convertirsi nel [[664]]. Ciò garantì una lunga e stabile prosperità alla città e ai suoi governanti, e portò all'abbattimento dell'albero sacro da parte di San Barbato. In questo luogo egli fece erigere un tempio intitolato a ''Santa Maria in Voto''.
 
Ma nei secoli successivi la credenza non si sopì, anzi si arricchì di nuovi elementi. Streghe provenienti da ogni dove, volando come il vento, si sarebbero riunite sotto un noce, ovvero l'albero dei longobardi inspiegabilmente risorto. Qui si sarebbero tenuti banchetti e orge con la partecipazione del demonio, dopo i quali le streghe avrebbero attuato sortilegi contro la popolazione. Numerose furono le donne processate per stregoneria che riferirono dei sabba sotto il noce di Benevento; la credenza sopravvive come superstizione popolare.
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
[[File:Ospedale Fatebenefratelli, Benevento.jpg|thumb|Ospedale Sacro Cuore di Gesù (Fatebenefratelli)]]
A Benevento sono presenti 3 strutture ospedaliere:
* [[Azienda ospedaliera Gaetano Rummo]]<ref>[http://www.ao-rummo.it]</ref> (detta informalmente Ospedale Civile): è il più grande ospedale della provincia e uno dei più importanti della Campania. Composto da vari padiglioni, ospita presso le sue strutture corsi di laurea in scienze infermieristiche della [[Seconda Università degli Studi di Napoli]]. Accanto all'ospedale è presente un eliporto riservato agli elicotteri del 118 per i trasporti urgenti e speciali.
* [[Ospedale Sacro Cuore di Gesù]]: tenuto dall'ordine religioso dei [[Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio|Fatebenefratelli]], fu istituito nel [[1602]].
* Clinica di Santa Rita: è il terzo presidio ospedaliero della città, sito in Viale Mellusi, è rinomato soprattutto per la cura delle malattie cardiovascolari.
 
=== Qualità della vita ===
Secondo le statistiche de [[Il Sole 24 ORE]] e [[Italia Oggi]], Benevento nel 2008 aveva una qualità della vita in classifica all'81º posto, migliorando di ben 21 posizioni<ref>[http://www.sanniopress.it/?p=1480 Classifica de Il Sole 24 Ore sull qualità della vita, Benevento migliora | Sanniopress<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140826162612/http://www.sanniopress.it/?p=1480 |data=26 agosto 2014 }}</ref>. Per [[Il Sole 24 ORE]], nel 2011, peggiora ulteriormente arrivando al 97º posto in classifica, ma migliora arrivando al 83º posto nel 2012. Nel 2013 il ritorno all'81º posto; nel 2014 scende all'84º posto, nel 2015 scende di molte posizioni, arrivando al 99º posto e nel 2016 risale all'86º posto, nel 2017, invece, scende di nove posizioni arrivando al 95º posto. Per [[Italia Oggi]], invece, nel 2011 Benevento si classifica al 90º posto, scendendo nel 2012 al 94º posto. Nel 2013 risale all'86º posto, e nel 2014 sale di ben 20 posizioni, arrivando all'66º posto. Nel 2015 riscende al 73º posto, per poi risalire nel 2016 al 72º posto, nel 2017, invece, scende di tre posizioni arrivando al 75º posto.
<div align="center">
{| class="wikitable"
|- bgcolor=lightblue
! Anno
! Qualità della Vita ([[Sole 24 Ore]])
! Qualità della Vita ([[Italia Oggi]])
|-
| [[2011]]
| 97º <small>(- 3)<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2011/home.shtml|titolo=Qualità della vita 2011|editore=ilsole24ore.com}}</ref></small>
| 90º <small>(- 3)<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.ntr24.tv/it/news/26154 Qualità della vita a Benevento: Italia Oggi ci colloca al 94º posto {{!}} NTR24<!-- Titolo generato automaticamente -->] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref></small>
|-
| [[2012]]
| 83º <small>(+ 14)</small>
| 94º <small>(+ 3)<ref>[http://www.ilquaderno.it/italiaoggi-94esima-classifica-sulla-qualita-vita-67237.html ItaliaOggi: Benevento 94ª nella classifica sulla qualità della vita - ilQuaderno.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref></small>
|-
| [[2013]]
| 81º <small>(+ 2)</small>
| 86º <small>(+ 8)</small>
|-
| [[2014]]
| 84º <small>(- 3)</small>
| 66º <small>(+ 20)</small>
|-
| [[2015]]
| 99º <small>(- 15)</small>
| 73º <small>(- 7)</small>
|-
| [[2016]]
| 86º <small>(+ 13)</small>
| 72º <small>(+ 1)</small>
|-
| [[2017]]
| 95º <small>(- 9)</small>
| 75º <small>(- 3)</small>
|}
</div>
 
In base alle statistiche del Sole 24 ORE, nello specifico, Benevento era nelle seguenti posizioni:
<div align="center">
{| class="wikitable"
|- bgcolor=lightblue
! Anno
! Tenore di vita
! Servizi, ambiente, salute
! Affari e lavoro
! Ordine pubblico
! Popolazione
! Tempo libero
! Totale
|-
|[[2011]]
|192
|89
|93
|52
|85
|91
|391 punti
|-
|[[2012]]
|96
|84
|83
|70
|50
|72
|445 punti
|-
|[[2013]]
|92
|89
|81
|17
|78
|95
|468 punti
|-
|[[2014]]
|95
|91
|90
|6
|92
|93
|471 punti
|-
|[[2015]]
|103
|98
|91
|35
|92
|79
|427 punti
|-
|[[2016]]
|95
|86
|104
|27
|37
|79
|406 punti
|-
|[[2017]]
|93
|100
|105
|91
|58
|58
|408 punti
|}
</div>
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Scuole ====
* {{cn|[[Scuola primaria|Scuole Primarie]]: 16 scuole in diverse sedi
* [[Scuola secondaria di primo grado|Scuole Secondarie di I grado]]: 18 scuole in diverse sedi
* Istituti Comprensivi: 7 scuole in diverse sedi
* Gli istituti di secondo grado superiore sono 32, di cui 16 licei, 10 istituti tecnici e 6 scuole professionali.}}
 
==== Archivi e biblioteche ====
[[File:Benevento-Palazzo Terragnoli.jpg|thumb|Biblioteca Provinciale nel Palazzo Terragnoli]]
 
* [[Archivio di Stato di Benevento]], istituito con decreto del Ministero dell'Interno del 10 aprile 1954.
* La [[Biblioteca Provinciale Antonio Mellusi]] è ospitata dal [[1975]] nel Palazzo Terragnoli. Nata come raccolta di libri, documenti e riviste di valore storico, è stata poi incentrata su testi didattici, scientifici, riguardanti il mondo moderno, i beni culturali in generale e in particolare quelli locali. Con la ristrutturazione del [[1999]] è stata creata inoltre una sezione mediateca.
* La [[Biblioteca capitolare di Benevento|biblioteca capitolare]] e la [[Biblioteca Arcivescovile Pacca]] si trovano nel [[Palazzo Arcivescovile (Benevento)|palazzo arcivescovile]]; conservano una cospicua quantità di documenti storici dal Cinquecento in poi.
* Biblioteca del [[Museo del Sannio]]
* Biblioteca del Centro Raffaele Calabria
* Biblioteca della [[Palazzo della Camera di Commercio (Benevento)|Camera di Commercio]]
* Biblioteca dell'ex Banca sannitica, [[Villa dei Papi]]
* Biblioteca dell'Azienda ospedaliera G. Rummo
* Biblioteche dell'[[Università degli Studi del Sannio#Biblioteche|Università del Sannio]]
 
==== Ricerca ====
* A Benevento si trova l'Osservatorio Astronomico del Sannio, {{cn|il più grande d'Italia per ospitalità e ricettività}}. Ideato e realizzato dall'astronomo Antonio Pepe a cui ne è affidata anche la direzione, si trova a Pacevecchia, la zona alta della città, presso il Centro congressi ''la Pace'';
* Sempre a Pacevecchia, nella [[Villa dei Papi]], è stato installato il ''[[Villa dei Papi#Il MARSec|MARSec]]'' (Mediterrean Agency for Remote Sensing and Environmental Control), ovvero un centro di telerilevamento satellitare e monitoraggio ambientale che guarda gran parte dell'Europa, realizzato in collaborazione con l'Università del Sannio. I dati vengono utilizzati per il monitoraggio delle variabili ambientali su larga scala, il controllo dei cambiamenti del territorio (change detection) sia in ambito ambientale (frane, coste, cave, fiumi, ecc.) che urbanizzato (abusivismo edilizio), l'aggiornamento speditivo della cartografia tecnica a piccola scala; oppure sono messi a disposizione, così come vengono acquisiti, per gli usi possibili da parte della protezione civile e degli enti predisposti al controllo, ecc. Il centro collabora con diverse agenzie spaziali e aziende del settore nazionali ed internazionali (NASA, Agenzia spaziale canadese, ImageSat International, ecc.). Degno di nota il "camuffamento" artistico dell'antenna ricevente, opera di ''Salvatore Paladino'';
* {{chiarire|Da poco}} attivo, infine, il GeoBioLab (Laboratorio Europeo Naturalità), in contrada Pontecorvo. Esso è un museo e laboratorio didattico dedicato alla [[geologia]] e alla [[biologia]], strutturato in percorsi di esposizione.
 
==== Università ====
* [[Università degli studi del Sannio]]
 
Dal [[1990]] Benevento è sede dell'Università degli Studi del Sannio, ospitata in varie strutture cittadine. L'ateneo è rinomato soprattutto per la formazione nel campo dell'informatica{{Citazione necessaria|}};
* [[Università degli Studi Giustino Fortunato]]
Un ulteriore polo universitario è dato dalla presenza in città dell'Università degli Studi Giustino Fortunato, ateneo privato;
* [[Università di Napoli Federico II]]
In città sono presenti tre indirizzi di studio dell'ateneo principale di Napoli. Essi sono quello di fisioterapia, quello di infermieristica e quello di ostetricia;
* Università cattolica del Sacro Cuore
A Benevento è presente il Centro di Cultura ''Raffaele Calabrìa'', nel [[Palazzo Arcivescovile (Benevento)|Palazzo Arcivescovile]], il quale è legato all'[[Università cattolica del Sacro Cuore|Università Cattolica]];
* Istituto superiore di scienze religiose
L'[[Istituto superiore di scienze religiose]] "Redemptor hominis"<ref>[http://www.issrbn.it Istituto Superiore di Scienze Religiose "Redemptor hominis"].</ref>, istituto accademico eretto dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica, che rilascia i titoli di Laurea in Scienze Religiose abilitanti all'insegnamento della religione cattolica nelle scuole di ogni ordine e grado ed inoltre offre una serie di percorsi di approfondimento della fede per laici e religiosi;
* [[Conservatorio Nicola Sala|Conservatorio Statale di Musica "Nicola Sala"]]
* Per quanto riguarda la formazione professionale, è presente in città dal 1983 la scuola tecnica<ref>[http://www.scuolalatecnica.it Scuola La Tecnica]</ref>.
 
==== Musei ====
[[File:Benevento-Museo del Sannio-lapidario.jpg|thumb|Il lapidario del museo del Sannio.]]
* [[Museo del Sannio]]
:È il principale museo di Benevento, allestito nella [[Rocca dei Rettori]], che ospita la sezione storica, e nel chiostro della [[Chiesa di Santa Sofia (Benevento)|chiesa di Santa Sofia]]. Qui si trovano importanti reperti di epoca sannitica, romana, longobarda, e una serie di opere d'arte dei secoli dal [[XVI secolo|XVI]] al [[XX secolo|XX]]; inoltre una raccolta [[numismatica]] e di volumi e documenti antichi. Nel Museo del Sannio sono conservati molti reperti provenienti dall'antico [[Egitto]], riguardanti soprattutto il culto della dea Iside che a Benevento era molto sentito in età imperiale.
* Museo Diocesano
:Il Museo Diocesano è una raccolta di quanto è stato possibile salvare dalla distruzione del [[duomo di Benevento]] durante la [[seconda guerra mondiale]]. È situato nella sua cripta, che in realtà è la prima chiesa su cui poi fu elevata la cattedrale. Oltre a conservare antichi affreschi, ospita la cattedra vescovile detta di [[Barbato di Benevento|San Barbato]], e quanto rimane dei tumuli dei principi longobardi una volta situati in [[Centro storico di Benevento#Piazza Duomo e Piazza Orsini|piazza Duomo]].
* [[Museo d'Arte Contemporanea Sannio]] (ARCOS)
:L'ARCOS, inaugurato il 25 giugno [[2005]], si trova nel piano seminterrato del [[Palazzo del Governo (Benevento)|Palazzo del Governo]]; oltre a possedere un'esposizione permanente, organizza periodicamente mostre tematiche con opere dei grandi dell'arte contemporanea. Vi sono esposizioni anche al [[Palazzo Paolo V]];
* Museo Strega
:È un museo privato dedicato al [[liquore Strega]], uno dei simboli di Benevento. Inaugurato il 14 giugno [[1999]], si trova presso lo stabilimento produttivo dell'Alberti, di fronte alla stazione ferroviaria. Tra i suoi primi visitatori vi furono [[Dacia Maraini]] e [[Lina Wertmüller]]. Il Museo è visitato giornalmente dalle scuole e dai turisti italiani ed esteri. È suddiviso in: sezione storica; sala delle erbe, con la cassettiera contenente tutte le 76 erbe del liquore Strega; sala degli alambicchi; sala delle imitazioni; sala del [[Premio Strega]]; sala dei ricordi; sala dei manifesti.
* Museo della tecnica e del lavoro in agricoltura (MUSA)
:Si trova nella contrada San Cumano. Oltre a ricostruzioni degli ambienti di una casa contadina, esso è principalmente una mostra dei macchinari usati in agricoltura nel corso della storia.
 
=== Arte ===
==== Pittura ====
Tra gli artisti locali è da menzionare innanzitutto ''[[Perinetto da Benevento]]'', che decorò la [[Chiesa dell'Annunziata (Benevento)|chiesa dell'Annunziata]], dipingendo nell'aprile [[1456]] le ''Sette Gioie della Vergine'', nel marzo [[1457]] ''Storia di San Giorgio e della Donzella'', ''Sant'Antonio'', ''La Madonna'', ''San Michele con quattro Angeli''. Diversi altri lavori furono eseguiti dal Perinetto a [[Napoli]]; su tutti si ricorda il ciclo di affreschi [[Rinascimento napoletano|rinascimentali]] della ''[[cappella Caracciolo del Sole]]'' nella [[chiesa di San Giovanni a Carbonara]].
 
Nel secolo successivo l'artista di maggior spicco fu ''Donato Piperno''. Nel [[1589]] nella [[Chiesa di San Domenico (Benevento)|chiesa di San Domenico]] dipinse su legno ''San Vincenzo Ferreri'' e forse il ''Rosario''; sono suoi, inoltre, il ''Martirio di San Gennaro'' nella chiesa dell'Annunziata, la ''Pace'' nell'aula delle riunioni dell'ex Seminario, la ''Deposizione'' nella chiesa di Sant'Agostino, ''Sant'Orsola [[anacoreta]] con Sant'Onofrio e Sant'Antonio abate'' nella [[Chiesa di Santa Sofia (Benevento)|chiesa di Santa Sofia]].
 
Nel [[XVIII secolo]] ''Basilio Alvano'' dipingeva il quadro di ''Elia e Daniele'', fatto collocare dall'arcivescovo Landi nella navata maggiore dell'antica chiesa Metropolitana, mentre il sacerdote ''Giuseppe Cassella'' nel [[1786]] dipingeva la ''Parrocchia di Santa Maria della Verità'' con una serie di affreschi, successivamente perduti nella guerra e nel terremoto nel [[1980]].
 
Nel [[XIX secolo]] svariati artisti furono attivi in città. ''[[Giuseppe Salvetti]]'' realizzò nel [[1840]], nel centro della volta della crociera dell'antica Chiesa Metropolitana, un grande dipinto dei santi Bartolomeo, Gennaro e Barbato, voluto dal cardinale Bussi.
 
''[[Achille Vianelli]]'' nel [[1850]] fece apparire alla chiesa Santa Sofia un'aula di disegno che vide cultori come l'acquarellista ''Luigi Petrosini'', ''Giuseppe Petrosini'', il caricaturista ''Vincenzo Romano''. ''Giuseppe Chiarotti'' (m. 17 gennaio [[1905]]) dipinse ''San Pantaleone'' nell'estinta cappella omonima in piazza Piano di Corte. Suo anche un quadro perduto della ''Desolata'' in via Episcopio (già calata Olivella). ''Francesco Pastore'' (m. 22 dicembre [[1907]]) dipinse ''Un brutto quartodora'', negli uffici dell'Economato del Palazzo Provinciale; il cardinale Di Rende gli commissionò inoltre una rappresentazione di San Barbato per la cappella del Convitto Arcivescovile, ed a lui l'avv. Ignazio Pilla fece eseguire il ritratto del cardinale Donato Maria Dell'Ollio e quello del patriota Federico Torre.
 
Da ricordare inoltre: ''Gaetano De Martini'', ''Maurizio Barricelli'', ''Raffaele Maienella'', ''Cesare Mainella'', ''Attilio Zanchelli'', ''Nicola Silvestri, Nicolino Rummo''.
 
Il più autorevole esponente beneventano della pittura contemporanea è [[Mimmo Paladino]], ex-docente del Liceo Artistico, assurto agli allori della fama mondiale con mostre in America ed in Cina. È tra i massimi esponenti della Transavanguardia e vive e lavora a Benevento.
 
=== Teatro ===
* [[Teatro Comunale Vittorio Emanuele]];
* Teatro San Nicola;
* Teatro Calandra;
* Cinema Teatro San Marco;
* Cinema Teatro Massimo.
 
==== Musica ====
''Giovanni De Vita'' in ''Thesaurus Antiquatarum'' menzionava, tra i collegi di arti e mestieri esistenti in epoca romana a Benevento, quelli dei ''tibicines'' e degli ''artifices organorum'', ovvero suonatori e costruttori di strumenti. A conferma di ciò nel [[1912]], durante i lavori di costruzione della ferrovia Benevento-Cancello, nelle vicinanze della chiesa dei SS. Cosma e Damiano furono rinvenuti reperti che attestavano l'esistenza di un collegio musicale romano.
 
Per quanto riguarda il Medioevo, la Biblioteca Capitolare di Benevento raccoglie numerosi codici musicali risalenti al [[IX secolo]], scritti in [[Musica medioevale#La notazione neumatica|notazione neumatica]]. Essi costituiscono la più grande raccolta di musica antica a disposizione oggi.
 
Nel [[XVI secolo]] si ha notizia di un primo [[Organo (strumento musicale)|organo]] in città, costruito fa Fabio Scoppa e Carlo Scala, posto nella scomparsa chiesa di Santo Spirito, all'inizio dell'odierno corso Garibaldi. Questo secolo e il successivo vedono numerosi contributi alla musica da parte di artisti locali. ''Domenico Scorpione'', insegnante di musica al seminario, compose i ''Sacra Modulamina'' ([[1672]]), completa da cappella dedicata a [[Gioacchino Monti]]. Caratterizzata dal basso continuo dell'organo, comprende quattro "antifone" e "litanie della Beata Vergine" a cinque voci. Scorpione scrisse inoltre testi teorici come le ''Istituzioni Corali'', dedicata al vescovo [[Benedetto XIII|Orsini]] e un ''Introduttorio musicale''. In questo periodo si annoverano poi ''Don Prisco Della Porta'', maestro di cappella nella chiesa Metropolitana, che diede alla stampa ''Arianna Musicale'', operetta dedicata al De Nicastro; e ''Sipontino'', arciprete della Metropolitana.
 
Nel [[XIX secolo]] è famosa l'accademia poetica e musicale celebrata nel convitto delle ''Orsoline'' il 1º novembre [[1849]], in onore di [[papa Pio IX]] in visita a Benevento. In questo periodo si annoverano l'agostiniano ''Beniamino Arena'', vissuto ai primi del secolo, compositore di canti sacri per il popolo, fra cui un famoso ''Miserere''. ''Giuseppe Petrosini'', ritrattista e musicista, fondatore della ''società mandolinista'' e del ''circolo filodrammatico'', scrisse parecchie suonate, valzer (fra cui ''La vallata del Sabato'', scherzo con tamburelli) e sinfonie (fra cui ''Aurora''). Alla sua morte lasciò il suo [[harmonium]] al [[basilica della Madonna delle Grazie (Benevento)|tempio della Madonna delle Grazie]]. ''Antonio De Maria'' fu un altro musicista, capo opera per circa 40 anni della schola cantorum del seminario. Anche il clinico [[Gaetano Rummo]] non ancora ventenne, appena diplomatosi in pianoforte al conservatorio di ''San Pietro a Maiella'', musicò ''Iarba'' di Salvatore Cosenza, in tre atti, eseguita il 17 marzo [[1900]] nel [[Teatro Comunale Vittorio Emanuele]].
 
Nel [[1980]] è sorto anche a Benevento un Conservatorio musicale, situato nell'antico palazzo De Simone (già Collegio La Salle), e dedicato nel [[2006]] al compositore sannita [[Nicola Sala]]. Il Conservatorio dispone di una notevole biblioteca musicale con un patrimonio musicale di oltre 4.000 volumi ed opuscoli, di circa 300 dischi e di sei periodici correnti.
 
Tra i musicisti nati a Benevento è da menzionare sicuramente il trombettista Luca Aquino<ref name=autogenerato2>{{Cita web|url = http://www.lucaaquino.com|titolo = Luca Aquino - home|accesso = 28 agosto 2015|sito = www.lucaaquino.com}}</ref>, tra i maggiori esponenti della musica improvvisata europea.
 
=== Cucina ===
[[File:Liquore Strega.jpg|thumb|upright|Pubblicità novecentesca del [[Liquore Strega]]]]
[[File:Torroncino Strega.jpg|miniatura|destra|upright|Un torroncino al liquore Strega, prodotto dalla stessa ditta Alberti]]
[[File:Benevento-Fabbriche Riunite Torrone.jpg|miniatura|destra|upright|La sede delle Fabbriche Riunite Torrone di Benevento]]
 
I primi piatti sono a base di pasta (condita con sugo di agnello o ragù). Tipici di tutto il [[Sannio]] sono i ''cecatielli'', le lasagne, i ''cavatelli con i broccoli'', le ''fiavole'' preparate con pasta sfoglia con ripieno di uova e formaggio. Altri piatti tipici sono il ''mugniatiello'', involtino a base di fegato, polmone, prezzemolo, aglio, avvolti con budella di agnello e di legumi, preparati in vari modi, e il natalizio ''cardone'', a base di germogli di carciofo opportunamente trattati.
 
==== Prodotti tipici ====
 
===== Liquori =====
 
[[Liquore Strega]], [[nocino]], ''lacrime di Bacco.''
 
===== Torrone di Benevento =====
 
{{sf|Nel [[I secolo]] d.C. il poeta latino [[Marco Valerio Marziale|Marziale]] annoverava la ''cupedia'' (più tardi "copeta"), progenitrice del [[torrone]], tra i prodotti tipici di Beneventum e del [[Sannio]] in generale.}} Il nome ''cupedia'', che letteralmente significa "cose desiderate" (o anche ''cupita'', "desiderata") si rifà alla squisitezza di questo dolce che lo rendeva, appunto, desiderabile. Era un dolce a base di miele, albume d'uovo, mandorle o nocciole, diffuso tra le classi ricche come tra quelle povere. Ben poco si differenziava dal futuro torrone, che sarebbe nato come versione raffinata della ''cupedia'', annasprato o ricoperto di grana di zucchero. La sua fama si diffuse a partire dal [[XVII secolo]]: a quei tempi in occasione delle feste natalizie era usuale inviarne ai prelati di [[Roma]], capitale dello [[Stato Pontificio]] di cui Benevento faceva parte. Nel secolo successivo, infatti, nacque il ''Torrone del Papa'', con zucchero liquefatto, pinoli e frutta sciroppata, oltre al ''Perfetto Amore'', ricoperto di cioccolato, limone o caffè, e all<nowiki>'</nowiki>''Ingranito'', arricchito da confetti cannellini. Furono però i [[Borbone di Napoli|Borboni]] nel [[XIX secolo]] a valorizzare questo prodotto facendolo diventare una specialità natalizia: alla casata fu dedicato il ''Torrone della Regina''.
 
Verso gli inizi del nuovo millennio, si ricominciò a produrlo prediligendo le tecniche artigianali e ne vengono prodotte nuove varietà che hanno pur sempre alla base la stessa ricetta vecchia di secoli. Gli ingredienti utilizzati provengono rigorosamente dal Sannio: così facendo vengono anche incoraggiate alcune produzioni locali, come quella del miele. La sua fama è nazionale; continua ad essere un dolce soprattutto natalizio: in particolare è diffuso il torrone bianco, alle nocciole o alle mandorle. Due le ditte produttrici principali: la Strega Alberti (nota anche per il liquore) e le Fabbriche Riunite del Torrone di Benevento, entrambe con sede al Rione Ferrovia. Ma è un prodotto tipico anche della provincia: da menzionare soprattutto il torroncino "Bacio" di [[San Marco dei Cavoti]] ricoperto di cioccolato, e il "Torroncino del Fortore" di [[Montefalcone di Val Fortore]]. È stata avanzata la richiesta per la registrazione [[Indicazione geografica protetta|IGP]].
 
===== Cardone =====
Il cardone<ref name=":2" /> è una zuppa di [[Carduus|cardi]] con brodo vegetale, pollo, uova e polpettine, servita con crostini di pane, tipico piatto natalizio<ref name=":2">[http://www.cookaround.com/yabbse1/showthread.php?t=183010 il "cardone" natalizio beneventano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.ristogruppi.it/it/fiera/38/cardone-benevento/ Cardone (Benevento) Ristoranti per Gruppi<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
=== Eventi ===
* Dal 1980<ref>[http://www.sannioteatrieculture.it/dettagliocomunicato.php?vIdComunicato=2596]</ref> vi si tiene Benevento Città Spettacolo, a settembre, un festival di teatro, musica e cinema, accompagnato da mostre ed incontri culturali.
 
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni storiche ===
La città di Benevento è suddivisa in otto quartieri, o rioni, con rispettivi consigli di quartiere:<ref>[https://www.google.com/maps/d/viewer?mid=zCiVrXKgKZcU.kYeV2iPJ1jAI&hl=en_US]</ref>
 
* Quartiere 1 "Centro storico"
* Quartiere 2 "Mellusi - Atlantici"
* Quartiere 3 "Pacevecchia"
* Quartiere 4 "Ferrovia"
* Quartiere 5 "Porta Rufina"
* Quartiere 6 "Libertà"
* Quartiere 7 "Capodimonte - Ponticelli"
* Quartiere 8 "Pietà - Avellola"
 
==== Centro storico ====
{{Vedi anche|Centro storico di Benevento}}
[[File:PiazzaRoma ByNight 2009.jpg|miniatura|Piazza Roma]]
[[File:Benevento-Corso Garibaldi 2.jpg|miniatura|Corso Garibaldi, l'arteria del centro storico]]
Il centro storico di Benevento si trova su un'altura fra il corso dei fiumi [[Calore Irpino|Calore]] e [[Sabato (fiume)|Sabato]], digradante verso la loro confluenza, ad ovest. È attraversato da un asse viario principale costituito dal Corso Dante e dallo spazioso Corso Garibaldi, sul quale si aprono alcune piazze (Cardinal Pacca, Duomo, Orsini, Roma, Matteotti). Nel punto più alto si trova il castello, la [[Rocca dei Rettori]].
 
Nei due corsi confluisce un'irregolare rete di vicoli, nella quale sono distinguibili alcuni ''rioni'' storici, fra cui i medievali Trescene e Triggio, situati rispettivamente all'estremo nordorientale e sudoccidentale. I longobardi eressero una [[Mura di Benevento|cinta muraria]] che includeva tutta la zona, della quale rimangono solo alcuni tratti. L'acropoli di Benevento conserva una cospicua quantità di monumenti, di cui i principali sono posti su Corso Garibaldi.
 
La struttura del centro è segnata dall'impianto della città romana, di cui il corso Garibaldi riprende il tracciato del decumano massimo. Oltre agli antichi monumenti di cui si parla nelle sezioni seguenti sono presenti alcune architetture notevoli realizzate dal secondo dopoguerra ai giorni nostri. Negli anni cinquanta viene costruito su progetti di Gennaro De Rienzo e Vincenzo Miccolupi il complesso di edifici della Via Traiano. Più tardi l'edificio INA Assitalia di Davide Pacanowsky, la sede tecnica della SIP di Nicola Pagliara, l'Hortus Conclusus di Mimmo Paladino, Roberto Serino e Pasquale Palmieri, la nuova ala del Museo del Sannio di Ezio De Felice, Eirene Sbriziolo e Roberto Fedele, alcuni restauri notevoli come quello di Palazzo Paolo V su progetto di Gianfranco Caniggia e di Palazzo Mosti (attuale sede del Comune) di Giovanni Consolante, oltre che della Rocca dei Rettori degli stessi De Felice, Sbriziolo e Fedele. Infine agli inizi del nuovo secolo sono stati realizzati alcuni interventi significativi come il museo ARCOS progettato da Vittorio Maria Berruti ed il Liceo Artistico nell'area parco di Sant'Ilario dell'architetto Raimondo Consolante. La riqualificazione dell'area dell'Arco del Sacramento degli architetti Damiano Dolce, Roberta Di Ciò e Nicola Moffa ha dato inizio ad una serie di interventi coordinati per il recupero del quartiere Triggio, a ridosso del Teatro Romano. Risulta in costruzione la sede di un secondo museo di arte contemporanea di fronte al Duomo, progettato dagli architetti torinesi Roberto Gabetti ed Aimaro Isola.
 
==== Rione Mellusi-Atlantici ====
[[File:Giardini Pepicelli, Benevento.jpg|miniatura|I giardini "Francesco Pepicelli", nel punto più alto del viale Atlantici]]
[[File:GiustiziaBenevento.jpg|miniatura|Il Palazzo di giustizia in via De Caro]]
La zona nuova del centro cittadino sorge ad est del centro storico, continuando la salita della stessa collina. Lo attraversano due lunghi viali alberati paralleli: Viale Antonio Mellusi, costruito nel dopoguerra, e Viale Atlantici, prosecuzione ideale di Corso Garibaldi, completato nel [[1932]] su progetto dell'ingegnere Gennaro De Rienzo e dedicato ai "Trasvolatori Atlantici".
 
All'inizio dei due lunghi viali si trovano, rispettivamente: la grande Piazza Risorgimento, in cui si trova il Liceo Classico progettato dall'architetto Luigi Piccinato e la ex sede della Banca d'Italia, un edificio lecorbuseriano progettato dagli architetti Massimo Nunziata e Gerardo Mazziotti e La Villa Comunale che è invece esempio di giardino di fine ottocento progettato dall'architetto napoletano Alfredo Dehnardt.
la zona alta è caratterizzata da altri edifici scolastici importanti: la scuola elementare Mazzini progettata dall'architetto Frediano Frediani e la scuola media Pascoli dell'architetto Giovanni Consolante.
 
Il quartiere è costituito principalmente da palazzi, ingentiliti da molto verde. Risalendo Viale Atlantici si trovano la sede della Soprintendenza ai Beni Archeologici (nell'ex [[Convento di San Felice (Benevento)|convento di San Felice]]), il [[Seminario Arcivescovile di Benevento|Seminario Arcivescovile]], la Scuola Allievi Carabinieri. Circa a metà del viale, sulla destra vi è un [[crocefisso]] posto nel [[XIX secolo]]<ref>Sul piedistallo del crocefisso è incisa un'epigrafe dettata da padre ''Innocenzo Polcari'', latinista e prefetto del Seminario Arcivescovile di Benevento: «BONE VIATOR / GRADUS QUAESO SISTE TUOS / UT CRUCEM VEREARIS / CUIUS SUPPLICIO / CHRISTUS / GENUS HOMINUM SERVITUTE LIBERAVIT / MCMVI», trad. «Buon viandante, di grazia, ferma i tuoi passi, affinché veneri la croce, soffrendo la quale Cristo liberò l'uomo dalla servitù».</ref>. Nel quartiere si trovano inoltre il Teatro-Auditorium ''Nicola Calandra'', il Palazzo di Giustizia, in Via Raffaele De Caro, e gli uffici dell'[[Azienda Sanitaria Locale|ASL1]], in Via Patrizia Mascellaro. Edifici notevoli sono le ville neoliberty dell'architetto Vincenzo Miccolupi.
 
I viali Mellusi ed Atlantici ad est si ricongiungono tramite Via Almerico Meomartini, che porta ad un piazzale sopraelevato, dove si trova il Convento dei Cappuccini.
 
==== Rione Pacevecchia ====
 
[[File:Benevento BN, Italy - panoramio - RobyP (3).jpg|miniatura|Villa dei Papi]]
Proseguendo lungo l'altura seguendo Via delle Puglie, si incontra la zona residenziale di [[Pace Vecchia|Pacevecchia]]. Qui si trova il più grande ospedale cittadino, il [http://www.ao-rummo.it/ Gaetano Rummo]. Il quartiere presenta graziose villette e fabbricati di nuova costruzione, e si sviluppa attorno al parco di [[Villa dei Papi]], residenza del [[Benedetto XIII|vescovo Orsini]].
 
Da vedere poi il complesso di Villa Beatrice e del suo parco, residenza aristocratica in [[stile vanvitelliano]] neoclassico tardo-settecentesco riconosciuta di interesse storico – artistico e tutelata ai sensi della Legge 1089 riguardante il patrimonio artistico e culturale italiano. La costruzione risale agli inizi del secolo XIX, precisamente al 1804 come testimonia un'incisione sul travertino del portale.
 
A Pacevecchia si trova lo [[Stadio Pacevecchia|stadio]] in cui gioca il [[U.S. Rugby Benevento|Rugby Benevento]].
 
Il quartiere prende il nome dalla pace che fu qui firmata dalle fazioni cittadine nel [[1530]], dopo quasi un secolo di avversità. Visto il contributo fornito dal [[Frati Cappuccini|padre cappuccino]] Lodovico da Napoli per la sottoscrizione dell'accordo, il Comune volle ringraziare i frati permettendo loro di costruire un convento. La costruzione originaria sorse in una collocazione diversa da quella odierna: distrutta da un terremoto, fu sostituita dalla villa dell'Orsini.
 
Pacevecchia è detta anche la "zona alta" di Benevento, essendo l'area a maggiore altitudine della città: è ivi locato l'Osservatorio Astronomico del Sannio [https://web.archive.org/web/20111114234108/http://www.osservatoriodelsannio.it/dove_siamo.php] e il centro [[Villa dei Papi#Il MARSec|MARSec]].
 
==== Rione Ferrovia ====
[[File:Benevento-Ponte Vanvitelli.jpg|miniatura|Il ponte Vanvitelli; a sinistra il lungocalore Manfredi di Svevia]]
[[File:Benevento viale Principe di Napoli notturna.jpg|miniatura|Vista notturna del Viale Principe di Napoli, via principale del Rione Ferrovia]]
Il Rione Ferrovia si trova a nord del fiume [[Calore Irpino|Calore]]; il principale collegamento con il centro è costituito dal [[Ponte Vanvitelli]]. Subito dopo il ponte si incontra piazza [[Leonida Bissolati]] da cui a destra si aprono via Valfortore (già Francesco Paga), che conduce alle vie di collegamento con i Comuni del [[Fortore]], e il Lungocalore Manfredi di Svevia (ove si ritiene che un tempo sorgesse la chiesa di San Marciano, già diruta nel [[XVIII secolo]], nella quale [[papa Adriano IV]] diede a re [[Guglielmo I di Sicilia]] l'investitura di ''Duca di [[Puglia]] e di [[Sicilia]]'', come si legge nelle cronache). La via Lungocalore Manfredi di Svevia prende il nome dal luogo in cui venne sepolto re [[Manfredi di Svevia]] morto a Benevento nel corso dell'omonima battaglia. Le ossa del re vennero poi profanate dal vescovo di Cosenza, come ricorda [[Dante Alighieri]] nella ''[[Divina Commedia]]'':
 
{{Citazione|[…] Io mi volsi ver lui e guardail fiso:<br />biondo era e bello e di gentile aspetto,<br />ma l'un de' cigli un colpo avea diviso.<br />…<br />Se 'l pastor di Cosenza, che a la caccia<br />di me fu messo per Clemente allora,<br />avesse in Dio ben letta questa faccia,<br />l'ossa del corpo mio sarieno ancora<br />in co del ponte presso a Benevento,<br />sotto la guardia de la grave mora.<br />[[Or le bagna la pioggia e move il vento]]<br />di fuor dal regno, quasi lungo 'l Verde,<br />dov'e' le trasmutò a lume spento.<br />…<br />Poi sorridendo disse: Io son Manfredi,<br />nepote di Costanza imperatrice […]|Dante Alighieri, Divina Commedia, Purg. c. III, v. 103-145}}
 
Il rione è attraversato dal viale Principe di Napoli, che porta dal ponte alla [[stazione di Benevento|stazione ferroviaria]] (da cui il nome). Lungo il suo corso si trovano la [[Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (Benevento)|chiesa di Santa Maria di Costantinopoli]] e l'[[Ospedale Sacro Cuore di Gesù]], tenuto dall'ordine religioso dei [[Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio|Fatebenefratelli]].
 
L'abitato non si protrae molto profondamente nelle traverse che partono dal viale: ad est del rione si trova la zona industriale di Pezzapiana. Nel Rione hanno inoltre sede le due principali industrie dolciarie della città: le Fabbriche Riunite Torrone di Benevento e la Strega Alberti (di fronte alla stazione).
 
Poco dietro la stazione si trova la rotonda dei Pentri, al centro della quale è stato eretto un [[Complesso monumentale e statua a Padre Pio (Benevento)|monumento a Padre Pio]].
 
==== Rione Porta Rufina ====
[[File:Benevento-Veduta quartieri nuovi.jpg|miniatura|L'area di Porta Rufina vista da via del Sole]]
La collina del centro storico presenta una forte pendenza verso sud, ai piedi della quale vi è la zona di Porta Rufina, detta così da un ingresso della città andato distrutto. Il collegamento con la zona alta avviene principalmente tramite Piazza Orsini e Via delle Puglie, lungo la quale si trova la Facoltà di Scienze Economiche dell'[[Università degli Studi del Sannio|Università]]. Nel rione si apre piazza Commestibili, sede del mercato alimentare fino al 24 novembre 1980 quando fu reso inagibile dal terremoto. La zona del mercato fu recuperata e dalla fine del [[2007]] adibita a galleria commerciale ma attualmente è abbandonata. Vi è inoltre l'ufficio postale centrale della città.
 
==== Rione Libertà ====
 
[[File:RionelibertàBN.jpg|miniatura|Il Rione Libertà dai giardini Pepicelli del Viale Atlantici]]
Il Rione Libertà, intitolato alla liberazione nazionale nella [[seconda guerra mondiale]], presenta la tipica forma a scacchiera delle zone periferiche, con ampi viali alberati e grandi condomini. Il Rione, nato oltre il corso del [[Sabato (fiume)|fiume Sabato]] durante il [[Storia dell'Italia fascista|ventennio fascista]] e fortemente ampliatosi nel [[XX secolo|secondo novecento]], è il quartiere più popoloso della città. Rappresentativa è soprattutto la parte ad ovest di via Napoli, che presenta strade ortogonali, in cui si aprono vasti spiazzi liberi. Molti dei palazzi per abitazioni, dall'aspetto sobrio e massiccio, sono in cattive condizioni e fra di essi si trova la chiesa di San Modesto. Le zone ad est di via Napoli presentano una topografia meno regolare, poiché i palazzi non sono stati costruiti secondo un piano unico; qui si trova un'altra chiesa moderna, dedicata alla Madonna Addolorata.
 
Il settore nord-est assume in genere un altro nome, Santa Colomba. Vi si trovano il moderno Centro Servizi Amministrativi della [[Provincia di Benevento]], lo [[stadio Ciro Vigorito]] e diversi plessi scolastici. Attorno allo stadio si svolge, il sabato, il più grande mercato cittadino. Procedendo via Napoli dal [[Ponte di Santa Barbara|ponte Santa Maria degli Angeli]], oltre l'allacciamento con la [[Tangenziale Ovest di Benevento|tangenziale]] si trova San Vito, una zona accresciutasi tra gli [[Anni 1990|anni novanta]] e l'inizio del [[XXI secolo|duemila]] ed affermatasi come nuova zona commerciale della città.
 
==== Rione Capodimonte - Ponticelli ====
 
[[File:Benevento-San Pasquale.jpg|miniatura|upright|La chiesa di San Pasquale]]
Il rione Capodimonte - Ponticelli si trova in un'altra zona elevata della città ed è l'ultimo agglomerato urbano sviluppatosi a Benevento intorno agli anni '70, ad est del centro cittadino, dal quale è separato dal torrente San Nicola, affluente del fiume Calore. Da questo quartiere si può accedere direttamente alla zona industriale "Ponte Valentino". Ivi è ubicato il carcere di Benevento con la casa circondariale del [[Ministero della Giustizia]], la stazione dei [[Corpo nazionale dei vigili del fuoco|Vigili del fuoco]] e due importanti luoghi di culto: la chiesa di San Pasquale nella zona Ponticelli e quella di San Giuseppe Moscati nella zona Capodimonte.
 
=== Contrade ===
* Cancelleria
* Cellarulo
* Cretarossa
* Epitaffio
* Madonna della Salute
* [[Aeroporto di Benevento-Olivola|Olivola]]
* Piano Cappelle
* Ponte Corvo
* San Chirico
* San Vitale
* Santa Clementina
* Torre Alfieri
 
=== Altre contrade di Benevento ===
[[File:Benevento map.png|miniatura]]
Altre località rilevanti sparse per il territorio comunale di Benevento sono: Acquafredda, Ariella, Caprarella, Cardoncielli, Cardoni, Catalano, Chiumiento, Ciancelle, Ciofani, Cretazzo, Francavilla, Gran Potenza, Imperatore, La Francesca, La Vipera, Lammia, Maccabei, Margiacca, Masseria del Ponte, Mascambruni, Medina, Merici, Montecalvo, Mosti, Pantano, Pastene, Pamparuottolo, Perrottiello, Pezzapiana, Pino, Ponte Valentino, Rosetiello, Roseto, Ripa Zecca, San Cumano, San Domenico, San Giovanni a Caprara, Sant'Angelo a Piesco, Scafa, Sciabacca, Serretelle, Sponsilli, Torretta, Vallereccia.
 
== Economia ==
=== Agricoltura ===
Il Beneventano è tradizionalmente una zona agricola. Sebbene questa attività interessi soprattutto i comuni della provincia, Benevento non fa eccezione, avendo nel suo territorio comunale ampie zone rurali. Tra le principali coltivazioni, l'[[uva]], le [[olive]] e il [[tabacco]].
 
=== Industria ===
Il settore secondario è piuttosto dinamico, soprattutto al livello delle piccole imprese. L'industria più sviluppata è quella alimentare, che comunque non raggiunge grandi dimensioni: in particolare sono importanti le industrie dolciarie (produzione del famoso [[torrone]]), ma vi è anche lo storico [[pasta Rummo|pastificio Rummo]]. Sono presenti inoltre industrie tessili, edili, metalmeccaniche, di lavorazione delle pelli e del legno. Presente anche l'attività artigianale.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
* [[Strada statale 87 Sannitica]] → verso [[Campobasso]], innesto con [[Autostrada A14 (Italia)|autostrada A14]]
* [[Strada statale 372 Telesina]] → verso [[Telese Terme]], innesto con [[Autostrada A1 (Italia)|autostrada A1]]
* [[Strada statale 90 bis delle Puglie]] → verso [[Foggia]], innesto con [[Autostrada A14 (Italia)|autostrada A14]]
* [[Strada statale 7 Via Appia]] → verso [[Napoli]] e [[Caserta]], innesto con [[Autostrada A1 (Italia)|autostrada A1]] e [[Autostrada A30 (Italia)|autostrada A30]]
* [[strada statale 212 della Val Fortore]] → verso [[Pietrelcina]], [[San Marco dei Cavoti]] e [[San Bartolomeo in Galdo]] innesto con [[Strada statale 17 dell'Appennino Abruzzese e Appulo Sannitico|SS 17]]
* [[Raccordo autostradale 9]] → verso [[San Giorgio del Sannio]], innesto con [[Autostrada A16 (Italia)|autostrada A16]]
* [[Tangenziale di Benevento|Anello tangenziale di Benevento]]
* La città è collegata rispettivamente all'[[Autostrada A16 (Italia)|autostrada A16]], tramite il [[Raccordo autostradale 9]] dal casello di Benevento, e all'[[Autostrada A1 (Italia)|autostrada A1]], tramite la [[Strada statale 372 Telesina|SS 372 Telesina]] che raggiunge [[Caianello]]. La [[Strada statale 87 Sannitica]] raggiunge [[Campobasso]], e [[Termoli]], permettendo di proseguire verso i paesi abruzzesi, tra cui [[San Salvo]], [[Vasto]] e [[Pescara]] e di allacciarsi all'[[Autostrada A14 (Italia)|autostrada A14]]. Benevento, tuttavia, si trova al centro di una rete viaria ancora migliorabile: in particolare si avverte la mancanza di una via comoda e diretta per raggiungere il Napoletano, dato che la via più diretta è la [[Strada statale 7 Via Appia]] (che collega la città a [[Caserta]]), percorrendo la quale però è necessario uscire su strade secondarie nei pressi di [[Arienzo]] e immettersi poi nella rete viaria della [[città metropolitana di Napoli]].
 
=== Ferrovie ===
La [[stazione di Benevento|stazione]] principale di Benevento è situata sulla [[Ferrovia Napoli-Foggia|linea Napoli - Foggia]] e pertanto risulta essere uno snodo da e per [[Roma]] verso la [[Puglia]]. In tale stazione fermano i treni [[Eurostar Italia Alta Velocità|Alta Velocità]] Frecciargento di [[Trenitalia]] che collegano [[Roma]] a [[Lecce]] e che rendono il tempo di viaggio tra il capoluogo sannita e la capitale inferiore alle due ore. Il collegamento con [[Napoli]] è assicurato dalla linea [[Ferrovia Benevento-Cancello|Benevento - Cancello]], la storica Ferrovia Caudina, costruita nel [[1913]], ora gestita da [[MetroCampania NordEst]]. I restanti treni regionali qui attestati effettuano servizio verso Caserta, Avellino, Salerno, Foggia e Campobasso, benché su tale ultima direttrice il servizio passeggeri di Trenitalia sia ormai effettuato quasi totalmente da autobus sostitutivi.
 
Le linee afferenti alla [[Stazione di Benevento]] sono:
* [[Ferrovia Napoli-Foggia|linea Napoli - Foggia]]
* [[Ferrovia Benevento-Cancello|linea Benevento - Cancello]]
* [[Ferrovia Benevento-Avellino|linea Benevento - Avellino]]
* [[Ferrovia Benevento-Campobasso|linea Benevento–Campobasso]]
* linea Campobasso-Napoli
* linea Roma-Brindisi
* linea Benevento-Salerno
* linea Caserta-Potenza
 
Oltre alla menzionata stazione principale, la città dispone di 7 stazioni secondarie:
[[File:StazioneCentraleDiBenevento.JPG|thumb|Stazione Centrale di Benevento, dopo la risistemazione della piazza antistante del 2013-2014]]
 
* [[Stazione di Benevento|Benevento Centrale (Piazza Colonna)]]
* [[Stazione di Benevento Appia|Benevento Appia]]
* [[Stazione di Benevento Rione Libertà|Benevento Rione Libertà]]
* [[Stazione di Benevento Arco Traiano|Benevento Arco Traiano]]
* [[Stazione di Benevento Porta Rufina|Benevento Porta Rufina]]
* [[Stazione di Benevento Acquafredda|Benevento Acquafredda]]
* [[Stazione di Cese|Benevento Cese]]
* Benevento Pontecorvo
 
=== Aeroporti ===
* [[Aeroporto di Benevento-Olivola|Benevento-Olivola]] (BEO) 3&nbsp;km; (aviosuperficie per attività turistica, ultraleggeri)
[[File:Aviosuperfice Contrada Olivola Benevento.jpg|thumb|Pista dell'Aeroporto di Benevento-Olivola]]
 
=== Mobilità urbana ===
I trasporti urbani e interurbani di Benevento vengono svolti con autoservizi di linea gestiti dalla società [[AMTS]].
 
== Amministrazione ==
{{Vedi anche|sindaci di Benevento}}
 
== Sport ==
[[File:Stadio Santa Colomba.jpg|thumb|La coreografia giallorossa dei tifosi del Benevento allo Stadio Ciro Vigorito]]
 
===Atletica leggera===
* [[Libertas Amatori Atletica Benevento]], la principale società cittadina, nata nel [[1978]].
Sono presenti anche associazioni sportive dilettantistiche:
* ''Amatori Podismo Benevento'', ''Astro 2000'', ''Podisti Alto Sannio''.
Due sono le maggiori manifestazioni di atletica:
* ''Strabenevento'', che si svolge il 1º maggio, organizzata dalla Podismo Amatori Benevento;
* ''Mezza Maratona del Sannio'', che si svolge la seconda domenica del mese di ottobre ed è organizzata dalla Podisti Alto Sannio.
 
===Calcio===
*Il [[Benevento Calcio]], fondato nel [[1929]], è stato promosso per la prima volta nella sua storia in [[Serie B]] il 30 aprile 2016. Ha poi ottenuto la promozione in [[Serie A]] l'8 giugno 2017.
*La [[Forza e Coraggio Benevento]] milita in [[Promozione Campania 2016-2017|Promozione]] campana ed ha disputato due campionati di [[Serie D]].
 
===Calcio a 5===
*La [[Virtus Benevento Calcio a 5]], sciolta nel 2007, ha disputato un campionato di [[Serie A2 (calcio a 5)|Serie A2]].
*Il {{cn|''Maleventum'', che disputa il campionato di Serie C1}}
*La {{cn|''Stregoni Five Soccer'', che milita in Serie C2}}
 
===Ciclismo===
Per otto volte Benevento è stata sede di arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]]:
* [[Giro d'Italia 1925|1925]] 7ª tappa [[Bari]]-Benevento, vinta da [[Costante Girardengo]];
* [[Giro d'Italia 1965|1965]] 4ª tappa [[Rocca di Cambio]]-Benevento, vinta da [[Adriano Durante]];
* [[Giro d'Italia 1971|1971]] 3ª tappa [[Potenza (Italia)|Potenza]]-Benevento, vinta da [[Ercole Gualazzini]];
* [[Giro d'Italia 1973|1973]] 11ª tappa [[Lanciano]]-Benevento, vinta da [[Roger De Vlaeminck]];
* [[Giro d'Italia 1978|1978]] 7ª tappa [[Silvi Marina]]-Benevento, vinta da [[Giuseppe Saronni]];
* [[Giro d'Italia 2002|2002]] 10ª tappa [[Maddaloni]]-Benevento, vinta da [[Robbie McEwen]];
* [[Giro d'Italia 2009|2009]] 18ª tappa [[Sulmona]]-Benevento, vinta da [[Michele Scarponi]];
* [[Giro d'Italia 2016|2016]] 5ª tappa [[Praia a Mare]]-Benevento, vinta da [[André Greipel]].
Per una volta invece è stata sede di partenza di tappa:
* [[Giro d'Italia 2015|2015]] 9ª tappa Benevento-[[San Giorgio del Sannio]].
 
===Karate===
*La {{cn|[[Seishinkan Benevento]], fondata nel 1998, è la società più famosa}}
 
===Pallacanestro===
* La [[Magic Team 92 Benevento]], che ha disputato come massimo campionato la Serie B;
* La [[Meomartini Benevento]], che milita in serie C2;
* La [[Pallacanestro Benevento]], che milita in serie C2.
 
===Pallavolo===
*La [[Volley Benevento]], formazione maschile, che dalla stagione 2013-14, milita in serie B2. La formazione femminile ha disputato, nella stagione 2016-17, il campionato di serie B1.
 
===Rugby===
*Il [[Rugby Benevento]], nato nel [[1966]], è stato campione italiano under 15 nel campionato 2005/2006 e campione italiano under 19 nel 2006/2007;
*L'[[Unione Rugby Sannio]], nata nel [[1998]] dalla scissione di alcuni soci del Rugby Benevento, milita in serie B;
*La [[Gladiatori Sanniti]], franchigia non più esistente, che ha militato in [[Serie A2 2011-2012 (rugby a 15)|Serie A2]].
 
=== Altri sport ===
* La squadra maschile cittadina di [[pallamano]] gioca in serie A1.
* È beneventana [[Francesca Boscarelli]], campionessa europea ed italiana di [[Spada (sport)|spada]].
 
=== Impianti sportivi ===
In città sono presenti:
* 3 stadi:
**[[Stadio Ciro Vigorito]], già Stadio Santa Colomba, dedicato al calcio, inaugurato il 9 settembre [[1979]]. Può ospitare 25.000 spettatori
**[[Stadio Gennaro Meomartini]], dedicato al calcio
**[[Stadio Pacevecchia]], dedicato al rugby
* 2 impianti polivalenti coperti:
**[[Palatedeschi]]
**[[PalaSannio]]
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
;Notes:
=== Fonti e documenti ===
{{reflist|22em}}
* Bascetta A., ''Venticano di Civitate Beneventana'', ABEdizioni, Avellino 2002.
;References:
* [[Filippo Bencardino|Bencardino Filippo]], ''Benevento. Funzioni urbane e trasformazioni territoriali tra XI e XX secolo,'' Edizioni Scientifiche Italiane, Benevento, 1991.
{{refbegin|30em}}
* De Blasio A., ''Memorie istoriche della città di Benevento'', 1656 Ben. Arch. St. Prov.
* {{citation |first=Kazys |last=Ališauskas | title=Lietuvių enciklopedija | contribution=Lietuvos kariuomenė (1918–1944) | ___location=Boston, Massachusetts | publisher=Lietuvių enciklopedijos leidykla |year=1953–1966 |volume=XV |id=LCC|55020366 |language=lt |ref=harv}}
* De Nicastro Giordano, ''Memorie istoriche della città di Ben.'', 1688 ss. 3 tomi, Ben. Bibl. Arc.
* {{citation |first=Kazys |last=Blaževičius|url=http://www.xxiamzius.lt/numeriai/2004/11/24/isving_01.html|title=Lietuvos laisvės kovos 1919-1923 metais |date=24 novembre 2004 | issue=1291 |volume=88 |journal=XXI amžius|language=lt |ref=harv}}
* De Nicastro Giovanni, ''Benevento sacro'', Ricolo, Benevento.
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=== Illustrazioni e guide ===
* Salvatore De Lucia, ''Passeggiate beneventane'', Benevento 1953.
* Meomartini Almerico, ''Benevento, Bergamo'', I. I.d.A.G, 1909.
* Zuculin B. Benevento «''Le vie d' It e dell'Amer lat''» sett., 1931.
* Zazo Alfredo, ''Benevento nel Medioevo'', Benevento, 1937.
* Rotili Mario, ''Benevento,Medaglione di città'' «Le vie d'It.» sett. 1951
* Pedicini R., ''Benevento la regina del Sannio'', Milano, Sonzogno, s.d.
* Lilli Notari, ''Finestre del Cielo - Guida alle edicole votive di Benevento nel perimetro delle Mura Longobarde'', Edizioni Il Chiostro, 1999
* Zazo Alfredo, ''Benevento (guida)'' Ben., s.d.
* Zazo Alfredo, ''Benevento Julia Concordia Augusta Felix'', Ben., s.d.
* Giuseppina Bartolini Luongo, ''Benevento, storia, arte, folkore'', Gennaro Ricolo editore, Benevento 1990
* Andrea Jelardi, ''Saluti da Benevento - Storia Illustrata della città e della Provincia nei 150 anni di unità Nazionale'', Realtà Sannita, Benevento 2011.
 
=== Opere e scritti di carattere generale ===
* [[Almerico Meomartini]], ''I monumenti e le opere d'arte della città di Benevento'', Benevento 1899
* Piccinato L., ''Urbanistica medioevale in L'urbanistica dell'antichità ad oggi'', Firenze, sansoni, 1943.
* Ducati P., ''L'arte classica'', Torino, U.T.E.T., 1948
* Lavagnino E., ''L'arte medioevale'', Torino, U.T.E.T., 1949
* Weidlè W., ''Le icone bizantine e russe'', Firenze, Electa, 1950
* Croce B., ''Sommario critico della storia dell'arte nel Napoletano'', «Nap. Nob», 1892-1894
* Schultz H. W., ''denkmaeler der Kunst des Mittelalters in Unteritalien'', Dresden, 1860
* Garrucci G., ''Le monete dell'Italia antica'', Roma, Salviucci, 1885
 
=== Enciclopedie e dizionari ===
* Enciclopedia italiana, III (Via Appia), VI e Appendice I (Benevento), VIII (Campania: Arte, preistoria, vasi campani; caudio), XXIV (Arte neoclassica: F. Caggiano) XXVI (Pitone; Paleografia latina: scrittura beneventana), XXVII (battenti delle porte), XXX (Arte romanica; Saticula, S. Agata dei Goti; Telese) Appendice II (Piccinato)
 
== Voci correlate ==
* [[Sannio]]
* [[Provincia di Benevento]]
* [[Storia di Benevento]]
* [[Centro storico di Benevento]]
* [[Dialetto beneventano]]
* [[Raccordo autostradale 9]]
* [[Pasta Rummo]]
 
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