Carlo Maratta e Diidropiridina: differenze tra le pagine

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{{Composto chimico
{{Bio
|nome = Diidropiridina
|Nome = Carlo
|immagine1_nome = 1,4-Dihydropyridine.png
|Cognome = Maratta
|immagine1_dimensioni = 100
|PostCognomeVirgola = talvolta menzionato anche come '''Carlo Maratti'''
|immagine1_descrizione = Formula di struttura
|Sesso = M
|nome_IUPAC = 1,4-diidropiridina
|LuogoNascita = Camerano
|abbreviazioni =
|GiornoMeseNascita = 15 maggio
|nomi_alternativi =
|AnnoNascita = 1625
|massa_molecolare = 81,1158
|LuogoMorte = Roma
|aspetto =
|GiornoMeseMorte = 15 dicembre
|densità_condensato =
|AnnoMorte = 1713
|solubilità_acqua =
|Epoca = 1600
|temperatura_di_fusione =
|Attività = pittore
|temperatura_di_ebollizione =
|Attività2 = restauratore
|simbolo1 =
|Nazionalità = italiano
|simbolo2 =
|Immagine = Carlo Maratta - autoritratto.jpg
|avvertenza =
|Didascalia = Autoritratto
|frasiH =
|consigliP =
}}
 
La '''diidropiridina''' è un [[composto eterociclico]] derivato della [[piridina]] e la base di una classe di composti caratterizzati da una parzialmente [[Grado di insaturazione|saturazione]] della piridina, con due sostituenti che rimpiazzano un [[legame doppio|doppio legame]].
Fu una figura centrale della pittura romana ed italiana della seconda metà del [[Seicento]]; durante la vita fu celebrato come il massimo pittore del suo tempo, improntando anche gran parte della produzione artistica del secolo successivo. Nel periodo neoclassico, la sua arte fu assai criticata e cadde nell'oblio; solo nel [[Novecento]] ne fu riscoperto il valore<ref name=Zampetti>Pietro Zampetti, ''Pittura nelle Marche'', volume 4, editore Nardini, 1991 (pagg. 12 e 35-67)</ref>.
I derivati sono particolarmente noti in [[farmacologia]] come antagonisti del [[canale del calcio di tipo L]] e sono impiegati come [[antipertensivo|antipertensivi]].
Rispetto ad altri antagonisti del canale del calcio di tipo L, come le fenilalchilammine ([[verapamil]]) che hanno azione prevalentemente cardiaca, le diidropiridine sono relativamente selettive per i [[vaso sanguigno|vasi]], fattore che ne attribuisce l'attività antipertensiva.
 
== Chimica ==
La pittura romana tra [[Seicento]] e [[Settecento]] era dominata dal contrasto tra [[classicismo]] e [[barocco]]; Maratta riuscì nel difficile compito di conciliare le due opposte tendenze, partendo dal classicismo di [[Raffaello]] e accogliendovi un [[pittura barocca|barocco]] privo di eccessi retorici<ref name=Zampetti/>.
Il nucleo diidropiridinico fu descritto per la prima volta da [[Arthur Rudolf Hantzsch|Hantzsch]] nel 1882, come intermedio nella sintesi della piridina.<ref name="Hantzsch1882">{{cita pubblicazione | titolo = Ueber die Synthese pyridinartiger Verbindungen aus Acetessigäther und Aldehydammoniak | rivista = Justus Liebig's Annalen der Chemie | volume = 215 | numero = 1 | anno = 1882 | pagine = 1–82 | doi = 10.1002/jlac.18822150102 | nome = Arthur | cognome = Hantzsch | accesso = 5 novembre 2014}}</ref>
 
== Biografia =Sintesi===
Dal punto di vista [[Sintesi chimica|sintetico]] le diidropiridine possono essere ottenute mediante la sintesi di Hantzsch.<ref name="Hantzsch1882"/><ref>{{cita pubblicazione | titolo = Hantzsch Dihydropyridine Synthesis | anno = 2010 | doi = 10.1002/9780470638859.conrr294 | nome = | cognome = | accesso = 5 novembre 2014 }}</ref>
<Gallery mode=packed heights=300>
[[File:Hantzsch Dihydropyridin Reaktion v4 Überblick.svg|Sintesi di Hantzsch delle diidropiridine]]
Pope Clement IX.jpg|''Ritratto di papa Clemente IX'' ([[Pinacoteca Vaticana]])
Carlo Maratta - A Young Man - WGA14053.jpg|''Ritratto di giovane uomo'', [[Gemäldegalerie (Berlino)]]
Carlo Maratta - natività.jpg|''Natività'' ([[Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami|San Giuseppe dei Falegnami]], Roma)
Carlo Maratta - pala della Pinacoteca di Ancona.jpg|<div align="center">''La vergine con Bambino e i santi Ambrogio, Francesco di Sales e Nicola'' ([[Pinacoteca Podesti]], Ancona)</div>
Andre-Le-Nostre1.jpg|''Ritratto di [[André Le Nôtre]]''
Carlo Maratta - The Virgin Appearing to St Philip Neri - WGA14052.jpg|''La Vergine appare a San Filippo Neri'' ([[Palazzo Pitti]], Firenze)
Maratta.jpg|''Immacolata Concezione'' ([[Santa Maria del Popolo (Roma)|Santa Maria del Popolo]], Roma)
Visitazione al Sepolcro con la Vergine e le tre Marie.jpg|<div align="center">''Visitazione al Sepolcro con la Vergine e le tre Marie''. Collezione M (Collezione privata)</div>
</gallery>
===I primi anni===
Nacque il 15 maggio del 1625 nel borgo di San Germano di [[Camerano]], allora uno dei [[castelli di Ancona]]. La sua famiglia, originaria della [[Dalmazia]], come tante altre aveva attraversato l'Adriatico per sfuggire alla dominazione turca e si era stabilita in una terra da sempre aperta ai contatti con l'Oriente.
 
== Membri della classe ==
Fin dalla prima età fu preso dall'amore per il disegno e per la pittura; don Corinzio Benincampi, [[pieve|pievano]] di [[Circoscrizioni di Ancona#Frazione di Massignano|Massignano]], castello situato nei pressi del suo borgo natale, notò la sua disposizione per le arti figurative e lo sollecitò a dipingere le prime opere, che realizzò in tenera età. Fu sempre il pievano ad interessarsi affinché il giovane Carlo potesse stabilirsi a Roma, nella bottega di [[Andrea Sacchi]], uno dei maggiori artisti della Roma del tempo<ref name=Zampetti/>.
Tra gli antagonisti del canale del calcio di tipo L a nucleo diidropiridinico si hanno, in ordine alfabetico:
*[[Amlodipina]]
*[[Barnidipina]]
*[[Felodipina]]
*[[Isradipina]]
*[[Nicardipina]]
*[[Nifedipina]]
*[[Nisoldipina]]
*[[Nitrendipina]]
 
===La formazioneNote romana===
A Roma la cultura pittorica era dominata dall'irruento affermarsi del [[pittura barocca|barocco]] e dalla prima crisi del classicismo naturalistico di [[Annibale Carracci]]; vivo era il dibattito sulla "bellezza ideale", incarnata nei dipinti di [[Guido Reni]] e del [[Domenichino]]. [[Il Sassoferrato]] nel frattempo si contrapponeva all'esuberanza del barocco adottando composizioni più unitarie e semplici.
 
Nella bottega del [[Andrea Sacchi|Sacchi]] restò a lungo, dagli undici anni fino ai venticinque ([[1661]]); dal maestro fu introdotto alla pittura di rigorosa accademia sulle orme auliche di [[Raffaello]]. La sua cultura artistica si formò anche sugli esempi dei bolognesi, in particolare [[Giovanni Lanfranco]] e [[Guercino]]. Nei fatti fu il vero fondatore di quell'Accademia romana che in seguito impose un indirizzo classicheggiante alla cultura del secondo Settecento.
 
La produzione del Maratti anteriore al 1647 si pensava perduta, ma tra il 1970 e il 1990, grazie ad accurate ricerche<ref>Le ricerche furono effettuate dalla storica dell'arte Stella Rudolph</ref> gli furono attribuite alcune opere<ref>Si tratta della pala dell'altare maggiore della chiesa delle clarisse di Nocera Umbra e della pala della chiesa parrocchiale di Camerano, in precedenza assegnata alla sua scuola</ref> e dell'''Assunta'' dipinta per la chiesa di [[Circoscrizioni di Ancona#Frazione di Massignano|Massignano]] fu trovata un'incisione che la riproduce<ref>L'opera è un'Assunta. Vedi [http://www.corriereproposte.it/index.php?option=com_eventlist&view=details&id=index.php?view=details&id=4880:carlo-maratti&idprov=AN biografia del Maratta] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160306152347/http://www.corriereproposte.it/index.php?option=com_eventlist&view=details&id=index.php%3Fview%3Ddetails&id=4880%3Acarlo-maratti&idprov=AN |data=6 marzo 2016 }}</ref>. Tra i primi dipinti si possono così ora segnalare un affresco nel battistero lateranense a [[Roma]], condotto su cartone del [[Andrea Sacchi|Sacchi]], una pala d'altare dipinta per Taddeo Barberini e destinata a [[Monterotondo]], anch'essa di gusto sacchiano, e una pala a [[Camerano]], con richiami a [[Tiziano]], conosciuto direttamente dalle opere che l'artista veneto aveva lasciato ad [[Ancona]], e alla coeva pittura bolognese, specialmente quella dell'[[Francesco Albani|Albani]].
 
===Il soggiorno ad Ancona===
Nonostante i primi successi, nel 1647 il Maratti lascia [[Roma]] e si stabilisce per due anni ad [[Ancona]]<ref>Secondo il Bellori il soggiorno durò un anno e qualche mese; il Baldinucci e Stella Rudolph la prolungano a due anni</ref>; probabilmente la decisione fu dettata dalla volontà di rendersi più indipendente dal maestro e dal fratello Bernabeo anch'egli pittore<ref name=Zampetti/>. Il soggiorno anconitano segnò una svolta nella sua arte, che gli diede sicurezza e gli offrì la possibilità di meditare sulle opere di [[Tiziano]] e del [[Guercino]] presenti in città. Di Tiziano ammirò specialmente l'''[[Pala Gozzi|Apparizione della Vergine]]'' di [[Chiesa di San Francesco ad Alto|San Francesco ad Alto]], come mostra la sua successiva produzione.
 
===Il ritorno a Roma===
Dopo il ritorno nella città eterna, il Maratti nel 1650 dipinse la pala che segna l'inizio della sua maturità artistica e che è la prima prestigiosa opera romana: si tratta della ''Natività'' (o ''Adorazione dei pastori'') per la [[chiesa di San Giuseppe dei Falegnami]], in cui dimostrò la possibilità di fondere armonicamente tutte le esperienze più vive della pittura romana del suo tempo, sia nella composizione, sia nella gamma cromatica. Il soggiorno anconitano lo aveva rafforzato e gli aveva permesso di mettere a fuoco la sua idea di pittura.
 
Dopo la ''Natività,'' il Maratti divenne il principale punto di riferimento nel contrasto ogni ora più aperto tra un classicismo sempre risorgente e un barocco sempre più scenografico e fantasioso, come quello di [[Andrea Pozzo]] nel celebre soffitto di [[Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio|San'Ignazio]]. Questo contrasto aveva necessità di una mediazione, e il Maratti era in grado di svolgerla; le sue opere divennero famose e i collezionisti stranieri si disputavano i suoi disegni, ancora oggi conservati a [[Firenze]], [[Roma]], [[Vienna]], [[Copenaghen]]. Ebbe come allievo il fiammingo [[Sebastiaen van Aken]]<ref>{{EI |nome= AKEN, Sebastiaen van| nomeurl= sebastiaen-van-aken| autore=Arthur Laes| accesso=26 aprile 2014 }}</ref>.
 
Nel periodo [[1653]]-[[1655]], il dipinto dedicato a Santa Rosalia, in [[Palazzo Corsini (Firenze)|Palazzo Corsini]], a [[Firenze]], mostra un accostamento al [[Giovanni Lanfranco|Lanfranco]], che diventa molto più evidente nel quadro con Sant'Agostino per [[Santa Maria dei Sette Dolori]].
 
===Gli anni delle commissioni prestigiose===
La fama del pittore si accrebbe dopo la salita al soglio pontificio di [[papa Alessandro VII]], della famiglia Chigi (1655), tanto da diventare il massimo pittore di Roma della seconda metà del Seicento, principe degli [[Accademia di San Luca|accademici di San Luca]]<ref name=Zampetti/>. Come direttore dell'Accademia, promosse lo studio dell'arte dell'antichità classica, attraverso la pratica del disegno. [[Papa Alessandro VII|Alessandro VII]], essendo senese, gli commissionò due dipinti per la cappella Chigi del [[Duomo di Siena]]. A Roma lasciò nella [[chiesa di Sant'Isidoro a Capo le Case]] un intero ciclo pittorico: gli oli ''Immacolata Concezione'', ''Sposalizio della Vergine'' ''Transito di s. Giuseppe'', ''Fuga in Egitto'', le due lunette ad affresco ''Sogno di s. Giuseppe'' e ''Adorazione dei pastori'' e infine l'affresco della cupola con la ''Gloria di s. Giuseppe con angeli e santi''<ref>Alcune delle opere di Sant'Isidoro furono trafugate nel periodo francese e sostituite da copie</ref>; a Sant'Isidoro il giovane Maratta mise in luce le proprie superiori capacità tecniche ed espressive e le fonti testimoniano la grande risonanza suscitata dalle opere che vi lasciò. Fu proprio in questa occasione che ebbe origine il legame tra il pittore e [[Giovan Pietro Bellori]]<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-maratti_(Dizionario-Biografico)/L. Bortolotti, voce ''Carlo Maratta sull'Enciclopedia Treccani] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160324044449/http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-maratti_%28Dizionario-Biografico%29/L./ |data=24 marzo 2016 }}</ref>.
 
I dipinti di Sant'Isidoro e la ''Visitazione'' di [[Santa Maria della Pace, Roma|Santa Maria della Pace]] sono le opere che segnano la piena maturità artistica del Maratta.
 
Iniziò così un periodo di prestigiose commissioni romane: le grandi pale per [[Santa Croce in Gerusalemme]] (''S. Bernardo sottomette l'antipapa Vittore IV a Innocenzo II''), per la [[basilica di Santa Maria del Popolo]] (''Madonna Immacolata tra i ss. Giovanni Evangelista, Gregorio, Giovanni Crisostomo e Agostino''), [[Villa Albani]] (''Morte della Vergine''), [[Sant'Andrea al Quirinale]] (''Apparizione della Madonna col Bambino a s. Stanislao Kotska''), [[Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso|San Carlo al Corso]] (''Gloria dei ss. Ambrogio e Carlo''), [[Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri|Santa Maria degli Angeli]] (''Battesimo di Cristo'')<ref>destinato all'altare maggiore della cappella battesimale di S. Pietro in Vaticano e trasferita nel 1730 nella sede attuale e sostituita con una copia a mosaico di Pietro Paolo Cristofari</ref> e i monocromi eseguiti nella Stanza di Eliodoro in [[Vaticano]]; queste opere attestano come, attorno al [[1670]], fosse ormai considerato uno dei primi pittori in Italia.
 
===Secondo soggiorno nelle Marche===
L'artista tornò nelle [[Marche]] nel 1672, nel periodo di massimo splendore della sua arte. Tra i capolavori di questo periodo si deve ricordare la pala che dipinse per la chiesa di San Nicola di Ancona (''Madonna col Bambino in gloria e santi''), del 1672, quasi un omaggio all<nowiki>'</nowiki>''[[Pala Gozzi|Apparizione della Vergine]]'' del [[Tiziano]], di cui il Maratta dà un'interpretazione barocca<ref>Amalia Mezzetti, ''Contributi a Carlo Maratti'' in «Rivista dell'Istituto Nazionale d'Archeologia e Storia dell'Arte» n. 4, pag, 380</ref>. A [[Urbino]] fu artefice della decorazione ad affresco della cupola del [[Duomo di Urbino|duomo]], opera di [[Francesco di Giorgio Martini]]; il soggetto scelto fu ''La caduta di Lucifero''. Questi affreschi costituiscono una novità nel campo delle decorazioni scenografiche, assai diverse da quelle tipicamente [[barocco|barocche]], ad esempio di [[Pietro da Cortona]]; esse sono volte invece a un'interpretazione aulica del tema; sono invece affini a quelle coeve, in [[Francia]], di [[Charles Le Brun]]. Purtroppo il terremoto del 1789 fece crollare la cupola e questo capolavoro di Maratti non è più visibile; per averne un'idea si possono osservare le grandi decorazioni romane di [[Palazzo Altieri]] e di [[San Pietro in Vaticano]] che hanno la stessa ispirazione del duomo di Urbino.
 
===Gli ultimi anni===
Molto interessante fu anche la sua opera di restauratore di opere pittoriche: gli affreschi di Raffaello della [[Villa Farnesina]] e, nel 1702, delle [[Stanze di Raffaello|Stanze Vaticane]], oltre a quelli della [[Galleria Farnese|Galleria]] di [[Annibale Carracci]] a [[Palazzo Farnese (Roma)|Palazzo Farnese]].
 
Negli ultimi anni Maratta si era ritirato a vivere a [[Genzano di Roma]], in un palazzetto rococò di cui era stato anche architetto; si era trasferito là insieme alla figlia [[Faustina Maratti|Faustina]], cui era teneramente legato e della quale ci restano le sembianze nel bel ''Ritratto'', detto anche ''Allegoria della Pittura'', conservato nella [[Galleria nazionale d'arte antica]] di Palazzo Corsini, a Roma. Ella era una apprezzata poetessa e fu celebrata anche dallo scienziato e poeta [[Eustachio Manfredi]] come donna bella e colta; purtroppo ebbe a patire molte sofferenze, essendole morto il figlio in tenera età ed essendo rimasta precocemente vedova<ref name="Zampetti" />. Per di più, nel [[1703]], fece scalpore l'aggressione e il suo tentato rapimento, ad opera del signore di Genzano, Giangiorgio Sforza Cesarini, suo innamorato respinto<ref name="Zampetti" />. Ciò portò il pittore a lasciare la cittadina sui [[Colli Albani]] per stabilirsi definitivamente a [[Roma]], dove morì nel [[1713]]. È seppellito nella [[Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri|Basilica di Santa Maria degli Angeli]] in Roma, dove fu costruito un monumento funebre in suo onore.
 
Il legame con la terra natale è testimoniato dal testamento, in cui il pittore dispose la traslazione delle spoglie di Santa Faustina martire dalle catacombe romane a Camerano. Per accogliere le spoglie della martire il Maratta promosse la nuova sistemazione della chiesa di San Nicola, la sua nuova intitolazione alla santa e il trasferimento nell'altare maggiore della sua pala d'altare ''San Nicola''<ref>Stella Rudolph, ''Un gioiello del barocco romano a Camerano'', Comune di Camerano, Assessorato alla cultura, 2007</ref>. Carlo intendeva in tal modo esprimere la propria riconoscenza nei confronti del paese natale e ricordarvi l'amata figlia [[Faustina Maratti|Faustina]].
 
Morì nel [[1713]] e venne sepolto, a [[Roma]], presso la [[Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri]]. La sua sepoltura è stata recentemente studiata, con analisi della forma e dello stile, che paiono echeggiare già le caratteristiche del Settecento maturo, e con anche un'analisi dell'epitaffio funebre e delle circostanze dell'investitura al cavalierato, che determinarono l'origine del monumento.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Gianpasquale Greco|anno=2016|titolo=Un monumento "a se stesso": la tomba di Carlo Maratti in Santa Maria degli Angeli, Roma|rivista=Ricerche di Storia dell'Arte|numero=CXVIII|pp=89-94|url=https://www.academia.edu/26124960/Un_monumento_a_se_stesso_la_tomba_di_Carlo_Maratti_in_Santa_Maria_degli_Angeli_Roma_in_Ricerche_di_Storia_dellArte_CXVIII_2016_pp._89-94}}</ref>
 
==L'attività di ritrattista==
Fu un grande ritrattista, attento alle raffinatezze del colore: sono da ricordare il ritratto del [[Papa Clemente IX]] alla [[Pinacoteca Vaticana]], il ritratto del nipote di Clemente IX, Pietro [[Banchieri (famiglia)|Banchieri Rospigliosi]], il ritratto del [[Alderano Cybo-Malaspina (1613-1700)|cardinale Alderano Cybo]] a [[Marsiglia]] (1687), il ritratto di [[Andrea Sacchi]] al [[Museo del Prado]], il ritratto al cardinale [[Antonio Barberini]], a [[Palazzo Barberini]] in [[Roma]], il ritratto alla figlia [[Faustina Maratti|Faustina]] alla [[Galleria nazionale d'arte antica di palazzo Corsini|Galleria Corsini]] di Roma, un Autoritratto al [[Musées Royaux des Beaux-Arts]] di [[Bruxelles]], al [[Conte Spencer]] a [[Northampton]] ([[Inghilterra]]). In quest'ultimo paese godette di grande rinomanza e fu ammirato da Sir [[Robert Walpole]], che fu collezionista delle opere del Maratta.
 
==Fortuna critica==
La pittura del Maratti fu celebrata da [[Giovan Pietro Bellori]] che ne elogiava la grazia e la purezza di composizione, ritenendolo l'unico artista vivente degno di comparire nelle sue ''Vite de' pittori, scultori e architecti moderni'', del 1672. Il [[Mengs]] disse di lui: ''ei sostenne la pittura in Roma che non precipitasse come altrove''. Successivamente, nel periodo [[neoclassicismo|neoclassico]] si alternarono giudizi severi e lodi, ma nel complesso la sua arte fu assai criticata. Nel Novecento l'arte del Maratti fu riscoperta e il pittore è oggi ritenuto una figura cardine dell'arte tra Sei e Settecento<ref name=Zampetti/>.
 
==Opere principali==
*[[Ancona]], [[Pinacoteca civica Francesco Podesti|Pinacoteca "Francesco Podesti"]]: ''Madonna col Bambino e i santi Ambrogio, Francesco di Sales e Nicola''.
*[[Amsterdam]], Rijkmuseum: ''San Giovanni Evangelista a Patmos''.
*[[Ascoli Piceno]], [[Pinacoteca civica (Ascoli Piceno)|Pinacoteca civica]]: ''Ritratto di [[Giovanna Garzoni]]''.
*[[Berlino]], [[Musei statali di Berlino|Musei statali]]: ''Ritratto di Camerano'', 1663.
*[[Boston]], [[Museum of Fine Arts (Boston)|Museum of Fine Arts]]: ''Flagellazione di Cristo''.
*[[Bruxelles]], [[Museo reale delle belle arti del Belgio]]: ''Apollo e Dafne'', 1681.
*[[Cambridge]], [[Fitzwilliam Museum]]: ''Cardinale Giacomo Rospigliosi''.
*[[Camerano]], chiesa parrocchiale: ''Madonna col Bambino ed i santi Domenico, Agostino e la madre Monica''.
*[[Colonna (Italia)|Colonna (Roma)]], Chiesa di San Nicola di Bari: ''Santissimo Salvatore''
*[[Firenze]]
**[[Uffizi]], ''Autoritratto'', olio su rame;
**[[Palazzo Pitti]]: ''La Vergine appare a san Filippo Neri'', olio su tela.
*[[Forlì]], [[Pinacoteca civica di Forlì|Pinacoteca civica]]: ''La Vergine col Bambino e San Francesco di Sales'', ''San Pietro''
*[[Glasgow]], [[Kelvingrove Art Gallery and Museum]]: ''Cristo e la samaritana'', 1649.
*[[Greenville (Carolina del Sud)]], Bob Jones University: ''Martirio di sant'Andrea''.
*[[Helsinki]], Museo nazionale di Finlandia: ''Madonna col Bambino''.
*[[Indianapolis]], Institute of Art: ''Rebecca ed Eliezer al pozzo'', 1655-1657.
*[[Lilla]], [[Palais des Beaux-Arts de Lille|Palais des Beaux-Arts]] : ''Augusto chiude le porte del tempio di Giano'', 1655.
*[[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]: ''Paesaggio con gli amori di Enea e Didone'’.
*[[Lovere]], [[Accademia Tadini]]: ‘'Battesimo di Cristo''.
*[[Macerata]], [[Palazzo Buonaccorsi]], ''Autoritratto''.
*[[Madrid]]
**[[Museo del Prado]]: ''Il pittore Andrea Sacchi''
**[[Museo Thyssen-Bornemisza]]: ''San Marco''.
*[[Marino (Italia)|Marino]], [[Basilica di San Barnaba (Marino)|basilica collegiata di San Barnaba]]: "''[[Maria Addolorata|Addolorata]]''".
*[[Monastero di Montserrat|Montserrat]], [[Monastero di Montserrat|Monastero]], abbazia: ''Adorazione dei pastori''.
*[[Napoli]], [[Certosa di San Martino]]: ''Il Battesimo di Cristo'' , 1710.
*[[Parigi]], [[Louvre]]: ''Amorini con ghirlande di fiori''; ''Madonna col Bambino e angeli musicanti''; ''Ritratto di Maria Maddalena Rospigliosi''.
*[[Pau (Francia)|Pau]], [[Musée des Beaux-Arts (Pau)|Musée des Beaux-Arts]]: ''Predicazione di San Giovanni Battista''
*[[Roma]]
**[[Basilica di San Marco Evangelista al Campidoglio|Basilica di San Marco]], Battistero: affreschi.
**Collezione M (Collezione privata), ''Visitazione al Sepolcro con la Vergine e le tre Marie''. Olio su tela. 86 x 71,5&nbsp;cm. Eseguita fra il [[1700]] e [[1705]] circa.
**[[Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso]]: ''Gloria dei santi Ambrogio e Carlo''.
**[[Santa Croce in Gerusalemme|Basilica di Santa Croce in Gerusalemme]]: ''San Bernardino umilia l'antipapa Vittore IV di fronte a Innocenzo II''.
**[[Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri|Basilica di Santa Maria degli Angeli]], disegno della Cappella di san Brunone.
**[[Santa Maria in Trastevere|Basilica di Santa Maria in Trastevere]], Cappella del Coro d'Inverno: ''Fuga in Egitto''.
**[[Basilica di San Pietro in Vaticano]], disegno per il monumento di Innocenzo XI.
**[[Battistero lateranense]], tamburo: ''Distruzione degli idoli''.
**[[Chiesa dei Santi Luca e Martina]]: ''Ritratto di Mattia De Rossi''.
**[[Chiesa del Gesù]]: ''Morte di san Francesco Saverio''.
**[[Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami]]: ''Natività''.
**[[Basilica di San Sebastiano fuori le mura]], disegno della Cappella Albani.
**[[Museo Nazionale di Palazzo Venezia]], ''Cleopatra''
**[[Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale]]: ''Madonna col Bambino e san Stanislao Kostka''.
**[[Chiesa di Sant'Isidoro a Capo le Case]], Cappella Alaleone: affreschi con ''Storie di san Giuseppe''; Cappella De Sylva: ''Immacolata Concezione''.
**[[Basilica di Santa Francesca Romana]]: ''Natività''.
**[[Chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori]]: ''Sant'Agostino''.
**[[Basilica di Santa Maria in Montesanto]]: ''Vergine col Bambino e i santi Francesco e Giacomo Maggiore''.
**[[Basilica di Santa Maria del Popolo]], Cappella Cybo: ''Immacolata Concezione e santi'', 1689.
**[[Chiesa di Santa Maria della Pace (Roma)|Santa Maria dela Pace]]: ''Visitazione''.
**[[Chiesa di Santa Maria in Transpontina]], Oratorio della Dottrina Cristiana: ''Glorificazione di sant'Alberto''.
**[[Chiesa Nuova (Roma)|Chiesa Nuova]]: ''Madonna col Bambino in trono con angeli e santi'', 1680-1690; ''Madonna col Bambino e i santi Carlo Borromeo e Ignazio di Loyola''.
**[[Basilica di Santa Maria sopra Minerva]]: ''San Pietro presenta alla Vergine cinque beati''.
**[[Arcispedale di Santo Spirito in Saxia|Ospedale di Santo Spirito in Sassia]], vestibolo della Corsia Sistrina: pala sull'altare ''san Giobbe''.
**[[Galleria Corsini]]: ''Madonna col Bambino''; ''San Giovannino ed angeli''; ''Trinità''; ''Martirio di sant'Andrea''; ''Rebecca alla fonte''; ''Fuga in Egitto''; ''Ritratto della figlia Faustina''.
**[[Accademia nazionale di San Luca|Galleria dell'Accademia di san Luca]]: ''Giaele e Sisara''.
**[[Palazzo Pallavicini Rospigliosi|Galleria Pallavicini]]: ''Madonna della Neve''; ''Il cardinale Giacomo Rospigliosi''.
**[[Museo di Roma a palazzo Braschi|Museo di Roma]]: ''San Giacomo Minore''.
**[[Museo nazionale del Palazzo di Venezia|Museo Nazionale di Palazzo Venezia]]: ''Cleopatra''.
**[[Palazzo Altieri]], volta del salone: ''Trionfo della Clemenza''.
**[[Città del Vaticano]], [[Pinacoteca vaticana]]: ''Ritratto del papa Clemente IX''.
*[[San Pietroburgo]], [[Ermitage]]: ''La Vergine insegna Gesù Bambino a leggere''; ''Madonna col Bambino e san Giovannino''; ''Ritratto di Clemente IX''; ''Adorazione dei pastori''.
* [[Torino]], [[chiesa di San Filippo Neri (Torino)|chiesa di San Filippo Neri]], [[pala d'altare]]: ''La Vergine, il Beato Amedeo, santa Caterina, sant'Eusebio, san Giovanni Battista''.
* [[Urbino]], [[Duomo di Urbino|Cattedrale]], Cappella della Concezione, ''Assunzione della Vergine'';
*[[Vienna]], [[Kunsthistorisches Museum]]: ''Madonna col Bambino'', olio su tela; ''Morte di san Giuseppe'', 1676; ''Madonna col Bambino e san Giovannino''; ''Immacolata Concezione''; ''Cristo flagellato alla colonna''; ''Fuga in Egitto''; ''La morte di san Giuseppe''; ''Esequie di san Giuseppe''.
*[[Viterbo]], [[Cattedrale di San Lorenzo (Viterbo)|Cattedrale di San Lorenzo]], ''San Lorenzo e poveri''
*[[Venosa]], [[Venosa#Chiesa del Purgatorio|Chiesa di San Filippo Neri]]: ''San Filippo Neri Intercede per le anime purganti''.
*[[Sassari]], [[Cattedrale di San Nicola (Sassari)|Cattedrale di San Nicola]], ''Martirio dei santi Cosma e Damiano''.
 
==Galleria di opere==
<gallery widths=217px heights=200px>
File:Maratta SP.jpg|''Autoritratto''
File:Robertspencer1641.jpg|''Ritratto del Conte Spencer a Northampton''
File:Carlo Maratta - The Sleep of the Infant Jesus, with Musician Angels - WGA14050.jpg|''Bambino Gesù dormiente e angeli musicanti'' ([[Museo del Louvre]], Parigi)
File:Rebecca-At-The-Well.jpg|Rebecca al pozzo, particolare (Museum of art, Indianapolis)
File:Study for an Allegorical Figure of Africa LACMA M.79.10.jpg|Studio per una figura allegorica (County Museum of Art, Los Angeles)
File:3209 - Roma - S. Maria degli Angeli - Tomba Carlo Maratta - Foto Giovanni Dall'Orto 18-June-2007.jpg|Tomba di Maratta a [[Santa Maria degli Angeli (Roma)|Santa Maria degli Angeli]], Roma.
</gallery>
 
==Note==
<references/>
 
==Voci Bibliografia correlate==
* [[Calcio-antagonisti]]
* Luca Bortolotti, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-maratti_%28Dizionario-Biografico%29/ MARATTI (Maratta), Carlo]». In: ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Volume 69, Roma: Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007
* [[Canale del calcio]]
* [[Giovan Pietro Bellori]], [http://www.google.it/books?id=WxEGAAAAQAAJ&pg=PA221&dq=Bellori+Maratti&as_brr=1#PPA136,M1 Vita di Carlo Maratti pittore scritta da Gian Piero Bellori fin all'anno MDCLXXXIX. Continuata, e terminata da altri] in ''Vite dei Pittori, Scultori ed Architetti Moderni Descritte da Gio. Pietro Bellori'', Tomo III, p.&nbsp;136-256, Pisa: Presso Niccolò Capurro, 1821.
* Amalia Mezzetti, ''Contributi a Carlo Maratti'' in «Rivista dell'Istituto Nazionale d'Archeologia e Storia dell'Arte» n. 4 (1955), pp.&nbsp;253–354
* Francis H. Dowley, ''Some Maratti drawings at Düsseldorf'' in «The art quarterly» n. 20 (1957), pp.&nbsp;163–179
* Id., ''Some drawings by Carlo Maratti'' in «The Burlington magazine» n. 101 (1959), pp.&nbsp;62–73
* Eugenio Battisti, ''Postille documentarie su artisti italiani a Madrid e sulla collezione Maratta'' in «Arte antica e moderna» n. 9 (1960), pp.&nbsp;77–89
* Amalia Mezzetti, ''Carlo Maratti: altri contributi'' in «Arte antica e moderna» n. 4 (1961), pp.&nbsp;377–387
* Sylvie Béguin, ''A propos des "Amours et guirlandes" de Maratta du Musée du Louvre'' in «Paragone» n. 13 (1962), pp.&nbsp;68–74
* Francis Haskell, ''Patrons and painters : a study in the relations between Italian art and society in the age of the Baroque'' (1963, ediz. italiana, ''Mecenati e pittori'', 2000)
* Francis H. Dowley, ''Carlo Maratti, Carlo Fontana, and the Baptismal Chapel in Saint Peter's'' in «The art bulletin» n. 47 (1965), pp.&nbsp;57–81
* ''Die Handzeichnungen von Andrea Sacchi und Carlo Maratta'', catalogo della mostra a cura di Ann Sutherland Harris e Eckhard Scharr (1967)
* ''L'opera incisa di Carlo Maratti'' catalogo della mostra a cura di Paolo Bellini (1977)
* Stella Rudolph, ''La prima opera pubblica del Maratti'' in «Paragone» n. 28 (1977), pp.&nbsp;46–58
* Jennifer Montagu, ''Bellori, Maratti and the Palazzo Altieri'' in «Journal of the Warburg and Courtauld Institutes» n. 41 (1978), pp.&nbsp;334–340
* Stella Rudolph, ''Un capolavoro di Carlo Maratti dimenticato in Toscana'' in «Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz» n. 2 (1978), pp.&nbsp;253–264
* Arnold Nesselrath, ''Carlo Maratti's designs for the "Piatti di S. Giovanni"'' in «Master drawings» n. 17 (1979), pp.&nbsp;417–426
* Stella Rudolph, ''Carlo Maratti figurista per pittori di nature morte'' in «Antichità viva» n. 2 (1979), pp.&nbsp;12–20
* Anthony Blunt, ''Maestri romani del Sei e Settecento: Domenichino, Sacchi, Lanfranco, Bernini, Pietro da Cortona, Testa, Mola, Sassoferrato, Maratta, Panini, Piranesi, etc...'' (1980)
* Mariano Apa, ''Tracce di memoria, Arte e Cultura a Genzano di Roma'' (1982)
* Bianca Tavassi La Greca, ''Contributo a Carlo Maratti'' in ''Studi in onore di Giulio Carlo Argan'' (1984), vol. I, pp.&nbsp;355–366
* Stella Rudolph, ''Il progetto di Carlo Maratti per la Galleria Falconieri e altri quesiti sulle decorazioni private'' in «Labyrinthos» n. 9 (1986), pp.&nbsp;112–137
* Erich Schleier, ''La pittura del Seicento a Roma'' in ''La pittura in Italia. Il Seicento'' a cura di [[Mina Gregori]] e Erich Schleier (1989), vol. I, pp.&nbsp;399–460
* Andrea De Marchi, s.v. ''Maratti Carlo'' in ''La pittura in Italia. Il Seicento''(1989) II, pp.&nbsp;801–802
* Liliana Barroero, ''La pittura del Settecento a Roma'' in ''La pittura in Italia. Il Settecento'' a cura di Giuliano Briganti (1990) I, pp.&nbsp;383–463
* Manuela B. Mena Marqués, ''Carlo Maratti e Raffaello'' in ''Raffaello e l'Europa'' a cura di Marcello Fagiolo e Maria Luisa Madonna (1990), pp.&nbsp;541–563
* Liliana Barroero, s.v. ''Maratti, Carlo'' in ''Dizionario della pittura e dei pittori'' III (1992), pp.&nbsp;487–489
* Stella Rudolph, ''Niccolò Maria Pallavicini: l'ascesa al tempio della virtù attraverso il mecenatismo'' (1995)
* Manuela B. Mena Marqués, s.v. ''Maratti, Carlo'' in ''The Dictionary of Art'' XX (1996), pp.&nbsp;373–379
* Liliana Barroero, ''Le grandi tappe della cultura figurativa romana nel '600 e nel '700'' in ''Il Seicento e il Settecento Romano nella collezione Lemme'' catalogo della mostra (1998), pp.&nbsp;17–28
* Phillis Pellegrineschi, ''Carlo Maratti e la direzione dei lavori nella chiesa di Sant'Angelo in Pescheria'' in ''L'arte per i giubilei e tra i giubilei del Settecento. Arciconfraternite, chiese, artisti'' a cura di Elisa Debenedetti (1999), pp.&nbsp;63–69
* Stella Rudolph, ''Il ruolo problematico e condizionante di Carlo Maratti nella carriera del suo allievo Niccolò Berrettoni'' in ''Niccolò Berrettoni'' atti del convegno a cura di Liliana Barroero e Vittorio Casale (1999), pp.&nbsp;21–38
* Liliana Barroero e Stefano Susinno, ''Roma arcadica capitale delle arti del disegno'' in «Studi di Storia dell'Arte» n. 10 (1999), pp.&nbsp;89–178
* Liliana Barroero, ''L'Accademia di San Luca e l'Arcadia: da Maratti a Benefial'' in ''Æqua potestas. Le arti in gara a Roma nel '700'' catalogo della mostra a cura di Angela Cipriani (2000), pp.&nbsp;11 – 13
* Stella Rudolph, ''Carlo Maratti'' in ''L'idea del bello: viaggio per Roma nel Seicento con Giovan Pietro Bellori'' catalogo della mostra a cura di Evelina Borea e Carlo Gasparri (2000) II, pp.&nbsp;456–479
* Ead., ''La direzione artistica di Carlo Maratti nella Roma di Clemente XI'' in ''Papa Albani e le arti a Urbino e a Roma 1700 - 1721'' catalogo della mostra a cura di Giuseppe Cucco (2001), pp.&nbsp;59–61
* Angela Negro, ''Dall'accademia al "mondo nuovo": pitture e società a Roma nei primi quarant'anni del secolo'' in ''Settecento a Roma'' catalogo della mostra a cura di Anna Lo Bianco e Angela Negro (2005), pp.&nbsp;53–59
* Luca Bortolotti, s.v. ''Maratti, Carlo'' in ''Dizionario Biografico degli Italiani'' LXXXIX (2007)
* Francesco Petrucci, ''Pittura di Ritratto a Roma. Il Seicento'', 3 voll., Roma (2008), I, pp. 231-237, II, pp. 337-344, 412-413, III, figg. 380-423
* Costanza Costanzi e Marina Massa, ''Carlo Maratti e i "maratteschi" nelle Marche: per una "geografia pittorica" fra '600 e '700'' (2008)
* Cristiano Giometti, ''Carlo Maratta intorno al 1670: novità e precisazioni'' in ''L'amore e la rabbia: dialogo con Luigi Spezzaferro'' a cura di Tomaso Montanari, «Ricerche di storia dell'arte» n. 96 (2008), pp.&nbsp;65–76
* Fabrizio Federici, ''Per Carlo Maratta ritrattista: un riesame del Ritratto di Alderano Cybo'' in ''L'amore e la rabbia: dialogo con Luigi Spezzaferro'' a cura di Tomaso Montanari, «Ricerche di storia dell'arte» n. 96 (2008), pp.&nbsp;77–87
* Francesco Petrucci, ''Repliche nella produzione giovanile del Maratta'', in «Storia dell’Arte», n. 129 (n.s. 29), (2011), pp. 111-133
* Francesco Petrucci, ''Agli esordi del Maratta. L’Assunzione della Vergine di Monte Porzio,'' in «Studi di Storia dell’Arte», n. 25 (2014), pp. 199-206
* ''Maratti e l'Europa'', a cura di L. Barroero, S. Prosperi Valenti Rodinò, S. Schutze, Atti delle Giornate di Studi su Carlo Maratti nel terzo centenario della morte, Roma, Palazzo Altieri e Accademia di San Luca (2015)
* Francesco Petrucci, ''Carlo Maratti / L’Educazione della Vergine'', in “Quaderni del Barocco”, 27, Ariccia, Palazzo Chigi, n. 27 (2016)
* ''Maratti e la sua fortuna'', a cura di S. Ebert-Schifferer, S. Prosperi Valenti Rodinò, Atti del convegno "Carlo Maratti e la sua fortuna", Roma, 12-13 maggio 2014 (2016)
 
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