Denis Pétau e Diidropiridina: differenze tra le pagine

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{{Composto chimico
{{Bio
|nome = Diidropiridina
|Nome = Denis
|immagine1_nome = 1,4-Dihydropyridine.png
|Cognome = Pétau
|immagine1_dimensioni = 100
|PostCognomeVirgola = noto anche come '''Dionysius Petavius''', italianizzato in '''Petavio'''
|immagine1_descrizione = Formula di struttura
|Sesso = M
|nome_IUPAC = 1,4-diidropiridina
|LuogoNascita = Orléans
|abbreviazioni =
|GiornoMeseNascita = 21 agosto
|nomi_alternativi =
|AnnoNascita = 1583
|massa_molecolare = 81,1158
|LuogoMorte = Parigi
|aspetto =
|GiornoMeseMorte = 11 dicembre
|densità_condensato =
|AnnoMorte = 1652
|solubilità_acqua =
|Epoca = 1600
|temperatura_di_fusione =
|Attività = filosofo
|temperatura_di_ebollizione =
|Attività2 = storico
|simbolo1 =
|Attività3 = teologo
|simbolo2 =
|Nazionalità = francese
|avvertenza =
|Immagine = Dionysius Petavius - Imagines philologorum.jpg
|frasiH =
|consigliP =
}}
 
La '''diidropiridina''' è un [[composto eterociclico]] derivato della [[piridina]] e la base di una classe di composti caratterizzati da una parzialmente [[Grado di insaturazione|saturazione]] della piridina, con due sostituenti che rimpiazzano un [[legame doppio|doppio legame]].
== Biografia ==
I derivati sono particolarmente noti in [[farmacologia]] come antagonisti del [[canale del calcio di tipo L]] e sono impiegati come [[antipertensivo|antipertensivi]].
Nato a [[Orléans]] vi riceve la prima educazione per passare in seguito all'[[Università di Parigi]], dove difese con successo le sue tesi per la [[Master of Arts|maîtrise]], non in [[lingua latina|latino]], come era allora abitudine, ma in greco. In seguito seguì i corsi di teologia alla [[Sorbona|Sorbonne]], e successivamente, nel 1603 su indicazione di [[Nicolas Ysambert]], è nominato lettore di [[filosofia]] a [[Bourges]]. Vi resta per due anni, quando torna a Parigi ed entra nella [[Compagnia del Gesù]]. A Parigi entrò in amicizia con [[Isaac Casaubon]], che era allora bibliotecario alla biblioteca reale, dove passò tutto il tempo libero a studiare gli antichi manoscritti greci.
Rispetto ad altri antagonisti del canale del calcio di tipo L, come le fenilalchilammine ([[verapamil]]) che hanno azione prevalentemente cardiaca, le diidropiridine sono relativamente selettive per i [[vaso sanguigno|vasi]], fattore che ne attribuisce l'attività antipertensiva.
 
== Chimica ==
A Parigi entra in corrispondenza con [[Fronton du Duc]], l'editore di [[Giovanni Crisostomo]]. Nel 1605, diventato un gesuita, insegna retorica a [[Reims]] (1609), [[La Flèche]] (1613), e al [[Collège de Clermont]] (1618).
Il nucleo diidropiridinico fu descritto per la prima volta da [[Arthur Rudolf Hantzsch|Hantzsch]] nel 1882, come intermedio nella sintesi della piridina.<ref name="Hantzsch1882">{{cita pubblicazione | titolo = Ueber die Synthese pyridinartiger Verbindungen aus Acetessigäther und Aldehydammoniak | rivista = Justus Liebig's Annalen der Chemie | volume = 215 | numero = 1 | anno = 1882 | pagine = 1–82 | doi = 10.1002/jlac.18822150102 | nome = Arthur | cognome = Hantzsch | accesso = 5 novembre 2014}}</ref>
 
===Sintesi===
Nel 1610 a Orléans fu ordinato [[diacono]] e ottenne l'incarico di una canonica.
Dal punto di vista [[Sintesi chimica|sintetico]] le diidropiridine possono essere ottenute mediante la sintesi di Hantzsch.<ref name="Hantzsch1882"/><ref>{{cita pubblicazione | titolo = Hantzsch Dihydropyridine Synthesis | anno = 2010 | doi = 10.1002/9780470638859.conrr294 | nome = | cognome = | accesso = 5 novembre 2014 }}</ref>
Durante quest'ultimo periodo iniziò una corrispondenza con il [[vescovo di Orléans]], [[Gabriel de Laubépine]] (Albaspinaeus), sui primi anni della chiesa primitiva. Dal 1622 insegnò per ventidue anni [[teologia positiva]], e in questo periodo lasciò la Francia solo in due occasioni: la prima nel 1629, per insegnare storia ecclesiastica a [[Madrid]] su invito di [[Filippo IV di Spagna|Filippo IV]] e la seconda per recarsi a Roma su invito di [[papa Urbano VIII]]. A sessanta anni chiuse l'insegnamento, ma mantenne il suo incarico di bibliotecario, incarico in cui era succeduto a Fronton du Duc (1623), e dedicò resto della sua vita al suo grande lavoro, i ''Dogmata theologica''. Morì a Parigi.
[[File:Hantzsch Dihydropyridin Reaktion v4 Überblick.svg|Sintesi di Hantzsch delle diidropiridine]]
 
== AttivitàMembri della classe ==
Tra gli antagonisti del canale del calcio di tipo L a nucleo diidropiridinico si hanno, in ordine alfabetico:
Fu uno dei più brillanti studiosi del suo periodo. Riprendendo e migliorando i lavori di cronologia di [[Giuseppe Giusto Scaligero]], pubblicò nel 1627 un ''Opus de doctrina temporum'', che è stata ristampato più volte. Un compendio del suo lavoro, ''Rationarium temporum'', fu tradotto in francese e inglese e ampliato fino al 1849.
*[[Amlodipina]]
*[[Barnidipina]]
*[[Felodipina]]
*[[Isradipina]]
*[[Nicardipina]]
*[[Nifedipina]]
*[[Nisoldipina]]
*[[Nitrendipina]]
 
== Note ==
L'elenco completo delle sue opere riempie venticinque colonne nel catalogo di [[Sommervogel]]: ha scritto trattati di [[cronologia]], storia, filosofia, [[polemica|polemiche]], [[patristica]], e sulla storia dei [[dogma|dogmi]]. La sua prima edizione dei lavori di [[Sinesio]] apparse nel 1612, dieci anni prima dell'opera di Casaubon (''Synesii episcopi Cyrenensis opera'', nuova ed., 1633); nel 1613 e nel 1614 i discorsi di [[Temistio]] e [[Flavio Claudio Giuliano|Giuliano]] (nuova ed., 1630); nel 1616 il ''Breviarium historicum Nicephori''; poi, dopo alcuni lavori poetici e di oratoria, un'edizione di [[Epifanio di Salamina]] in due volumi (1622; nuova ed., 1632), che precedono quello di [[Jacob Gretser]], S.J., e che inizialmente dovevano semplicemente essere una traduzione rivista di [[Janus Cornarius]]. Nel 1622 e nel 1623 apparvero i ''Mastigophores'', tre pamphlet, con le note su [[Salmasio]] e un ''[[Tertulliano]]'', un lavoro polemico.
 
Tra gli scritti precedenti Pétau inserì alcune dissertazioni sulla cronologia; nel 1627 pubblicò ''De doctrina temporum'', e più tardi le ''Tabulae chronologicae'' (1628, 1629, 1633, 1657). Il vavorò superò il ''De Emendatione temporum'' dello Scaligero (Parigi, 1583), e preparò il terreno per i successivi lavori dei [[Benedettini]]. Un sommario apparve nel 1633 (1635, 1641, etc.) con il
titolo di ''Rationarium temporum'', di cui sono state fatte molte ristampe e traduzioni in francese, inglese e italiano.
 
Circa nello stesso periodo compose opere poetiche in greco e latino e dissertazioni (spesso di natura polemica) contro [[Grozio]], [[Salmasio]], [[Antoine Arnauld (teologo)|Arnauld]], e altri. La sua parafrasi dei ''[[Salmi]]'' in versi greci fu dedicata nel 1637 a papa Urbano VIII.
 
Nel 1643 apparvero i primi tre volumi della ''Dogmata theologica'' (data 1644); il quarto e il quinto furono pubblicati nel 1650; il lavoro rimase incompleto per la morte di Pétau, e nonostante diversi tentativi non fu mai completato. Sono state pubblicate numerose edizioni dei "Dogmata theologica", compresa quella curata dal [[calvinista]] [[Jean Le Clerc]], pubblicata ad [[Anversa]] nel 1700; l'ultima edizione uscì in otto volumi a cura di [[J. B. Fournials]] (Parigi, 1866–68). Nel 1757 [[Francesco Antonio Zaccaria]], S.J., ripubblicò l'opera a [[Venezia]] con note e dissertazioni; nel 1857 [[Carlo Passaglia|Passaglia]] e Schrader intrapresero un lavoro simile, ma produssero solo il primo volume. Le sue lettere, ''Epistolarum libri tres'', furono pubblicate postume; benché lungi dall'essere complete, danno un'idea della sua conoscenza dei più famosi uomini d'Europa dell'epoca; danno anche preziose informazioni sulla stesure delle sue opere e sul suo metodo.
 
==Opere==
[[Image:Petau - Dogmata theologica, 1757 - 4357571.tif |thumb|''Dogmata theologica'', 1757]]
La fama di Pétau è principalmente associata al ponderoso, ma non terminato, ''De theologicis dogmatibus'', il primo tentativo sistematico mai fatto di trattare lo sviluppo della dottrina cristiana da un punto di vista storico.
 
La reputazione ottenuta da Pétau durante la sua vita fu specialmente dovuta al suo lavoro sulla cronologia. Si vantò di avere contato ottomila errori negli ''[[Annales Ecclesiastici]]'' di [[Cesare Baronio|Baronio]]. Furono pronunciati elogi nei suoi confronti da diversi contemporanei, tra cui [[Pierre Daniel Huet]], [[Henri Valois]], [[Grozio]], [[Isaac Voss]], [[F. Clericus]], e [[Enrico Noris]]. Il suo lavoro cronologico è rimasto a lungo insuperato.
 
Nei suoi lavori sulla [[patristica]] ebbe a disposizione solo edizioni imprecise dei [[Padri della Chiesa]]. Un lavoro simile era già stato approntato da [[Melchor Cano]], nel suo ''De locis theologicis''.
Il lavoro di Pétau fu criticato; si disse che si era ispirato a un simile trattato del cardinale [[Agostino Oreggi]] (1577–1635), come sostenuto da [[Otto Zöckler|Zöckler]], o alla ''[[Confessio catholica]]'' di [[Johann Gerhard]] (1582 – 1637), come supposto da Eckstein. Ma la ''Confessio catholica'' ha un differente obiettivo, come enunciato nella prima pagina; ci sono degli ampi sviluppi storici nei sedici libri della ''De Incarnatione Verbi'' di Pétau. La relazione con [[Agostino Oreggi]] fu esaminata in dettaglio da [[François Oudin]] nelle ''[[Mémoires de Trévoux]]'' (luglio 1718, pp.&nbsp;109–33).
 
Le sue opere hanno un notevole valore documentario. Pétau amplifica gli errori dello [[scolasticismo]], ma lo difende dalle accuse di [[Erasmo da Rotterdam|Erasmo]]. Nei ''Dogmata'', dopo aver descritto la storia di ogni dogma, aggiunge la confutazione dei nuovi errori.
 
Nei testi polemici il suo stile è un po' duro; è più dolce nelle discussioni con [[Grozio]].
 
Il giorno dopo la sua morte, Pétau fu commemorato da [[Henri Valois]], uno dei suoi allievi, e da [[Leone Allacci]], con un poema in greco, scritto su richiesta di papa Urbano VIII.
 
[[Ellenista (studioso)|Grecista]] e [[Lingua latina|latinista]] di grande valore, Petau fu autore di varie traduzioni di opere greche in latino, tra le quali particolarmente degne di nota sono le traduzioni di sedici delle trentatré orazioni di [[Temistio]] e delle opere di [[Flavio Claudio Giuliano|Giuliano imperatore]] pubblicate nella già citata [[edizione critica]] delle opere dei due autori (1613 e 1630).<ref>''Select Works of the Emperor Julian: And Some Pieces of the Sophist Libanius, Volume 1'', London, J. Nichols, 1784, [https://books.google.it/books?id=G0P3_aTlowUC&pg=PR8&dq=petau+julian+emperor+greek+latin&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjfwMarporZAhWKbFAKHYBHB2YQ6AEIJzAA#v=onepage&q=petau%20julian%20emperor%20greek%20latin&f=false Preface p. viii]</ref> Fu autore anche di una traduzione dal [[Lingua latina|latino]] al [[Lingua greca antica|greco]] del ''[[Laelius de amicitia|Laelius de Amicitia]]'' di [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]].<ref>''A Critical Dissertation Upon Homer's Iliad: Where, Upon Occasion of this Poem, a New System of the Art of Poetry is Attempted, Founded Upon the Principles of Reason, and the Examples of the Most Illustrious Poets, Both Ancient and Modern, Volume 2'', [[Jean Terrasson]], London, J. Peele, 1725, [https://books.google.it/books?id=iHtHAAAAYAAJ&pg=PA599&dq=petau+cicero+greek&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi5seaNqIrZAhWDLlAKHWPmCkoQ6AEIJzAA#v=onepage&q=petau%20cicero%20greek&f=false p. 599]</ref>
 
== Omaggi ==
Un cratere della luna è chiamato [[Petavius (cratere)|Petavius]] in suo onore.
 
==Note==
<references/>
 
==Voci Bibliografia correlate==
* [[Calcio-antagonisti]]
*{{Cita libro|editore= Sebastien Cramoisy, Gabriel Cramoisy
* [[Canale del calcio]]
|lingua= la
|cognome= Petau
|nome= Denis
|titolo= De lege et gratia
|città= Parisiis
|accesso= 23 aprile 2015
|data= 1648
|url= https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4360438&search_terms=DTL8
}}
*{{Cita libro|editore= Remondini
|lingua= la
|cognome= Petau
|nome= Denis
|titolo= Dogmata theologica. 1
|città= Venetiis
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}}
*{{Cita libro|editore= Remondini
|lingua= la
|cognome= Petau
|nome= Denis
|titolo= Dogmata theologica. 2
|città= Venetiis
|accesso= 23 aprile 2015
|data= 1757
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}}
*{{Cita libro|editore= Remondini
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|cognome= Petau
|nome= Denis
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*{{Cita libro|editore= ex typographia Remondiniana
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*{{Cita libro|editore= Remondini
|lingua= la
|cognome= Petau
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*{{Cita libro|editore= ex typographia Remondiniana
|lingua= la
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|titolo= Dogmata theologica. 6
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|data= 1757
|url= https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4573013&search_terms=DTL8
}}
*{{Cita libro|editore= ex typographia Remondiniana
|lingua= la
|cognome= Petau
|nome= Denis
|titolo= Dogmata theologica. 7
|città= Venetiis
|accesso= 23 aprile 2015
|data= 1757
|url= https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4573690&search_terms=DTL8
}}
* [[:s:en:Catholic Encyclopedia (1913)/Denis Pétau|Denis Pétau]], in ''[[Catholic Encyclopedia]]'', New York, Robert Appleton Company. 1913.
*{{1911}}
* Dionisius Petavius, "The History of the World or an Account of Time" [https://web.archive.org/web/20061208024013/http://hbar.phys.msu.ru/gorm/fomenko/petavius.htm traduzione inglese del testo]
* Denis Petau. Antonii Kerkoetii Aremorici Animadversorum Liber ad Claudii Salmasii Notas in Tertullianum De pallio, ristampa anastatica dell'edizione 1622 a c. di A. CAPONE, Clioedu, Lecce 2010.
*{{EI
|nome=Denis Pétau
|nomeurl=denis-petau
|autore=
|anno=1935
|accesso=15 agosto 2018}}
 
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