Chiese dell'Aquila e Diidropiridina: differenze tra le pagine

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{{Composto chimico
[[File:L'Aquila 2010-by-RaBoe-174.jpg|thumb|upright=1.4|Facciata della [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]]]]
|nome = Diidropiridina
La città di [[L'Aquila]] possiede un numero considerevole di '''chiese''', legate indissolubilmente alla sua storia, in particolare molte delle quali edificate intorno al [[1254]], durante la Fondazione della Città. Altre invece saranno costruite nei secoli successivi, mentre piccoli santuari esistevano già dall'[[VIII secolo]].
|immagine1_nome = 1,4-Dihydropyridine.png
[[File:L'Aquila -Cathedral- 2007 by-RaBoe 05.jpg|thumb|Abside del Duomo]]
|immagine1_dimensioni = 100
[[File:L'Aquila 2011 by-RaBoe-270.jpg|thumb|Portale della chiesa di San Silvestro]]
|immagine1_descrizione = Formula di struttura
[[File:L'Aquila 53.jpg|thumb|Interno della [[Basilica di San Bernardino]] con il pregevole organo]]
|nome_IUPAC = 1,4-diidropiridina
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|nomi_alternativi =
|massa_molecolare = 81,1158
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|avvertenza =
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}}
 
La '''diidropiridina''' è un [[composto eterociclico]] derivato della [[piridina]] e la base di una classe di composti caratterizzati da una parzialmente [[Grado di insaturazione|saturazione]] della piridina, con due sostituenti che rimpiazzano un [[legame doppio|doppio legame]].
== Storia delle chiese di L'Aquila ==
I derivati sono particolarmente noti in [[farmacologia]] come antagonisti del [[canale del calcio di tipo L]] e sono impiegati come [[antipertensivo|antipertensivi]].
[[File:Aquila chiesa di Santa Giusta.jpg|thumb|Disegno ottocentesco di Santa Giusta]]
Rispetto ad altri antagonisti del canale del calcio di tipo L, come le fenilalchilammine ([[verapamil]]) che hanno azione prevalentemente cardiaca, le diidropiridine sono relativamente selettive per i [[vaso sanguigno|vasi]], fattore che ne attribuisce l'attività antipertensiva.
La storia delle chiese aquilane è molto singolare, perché realizzate intorno al [[1254]], durante la fondazione della città, come sostiene lo storico medievale [[Buccio di Ranallo]]. La primitiva chiesa cattolica della città fu la Cattedrale pre-romanica di [[San Massimo d'Aveia]] nell'abitato romano di "Forcona" (località Civita di Bagno), che costituiva la chiesa rappresentante della Diocesi di Forcona - Amiterno. La chiesa, ancora oggi esistente, risale al restauro del VII secolo, con alcune variazioni del XIII secolo. Presso "[[Amiternum]]" (località San Vittorino), fu costruita nel IX secolo la chiesa di San Michele Arcangelo, dedicata a [[Vittorino di Amiterno|San Vittorino d'Amiterno]].
 
== Chimica ==
Nel XII secolo esistevano presso le frazioni aquilane (i "castelli") numerose parrocchie rette dalla diocesi,e presso la piana della città attuale la parrocchia di Santa Maria de Aquilis. Con la fondazione della città, ogni "castello" costruì il proprio quartiere cittadino, fondando una chiesa legata al nome della propria parrocchia. Nel [[1257]] la diocesi Amiternina fu soppressa e trasferita nella nuova Cattedrale di San Massimo nella attuale piazza Duomo.
Il nucleo diidropiridinico fu descritto per la prima volta da [[Arthur Rudolf Hantzsch|Hantzsch]] nel 1882, come intermedio nella sintesi della piridina.<ref name="Hantzsch1882">{{cita pubblicazione | titolo = Ueber die Synthese pyridinartiger Verbindungen aus Acetessigäther und Aldehydammoniak | rivista = Justus Liebig's Annalen der Chemie | volume = 215 | numero = 1 | anno = 1882 | pagine = 1–82 | doi = 10.1002/jlac.18822150102 | nome = Arthur | cognome = Hantzsch | accesso = 5 novembre 2014}}</ref>
Nel [[1276]] il nucleo cittadino perfettamente composto fu ripartito in quattro rioni principali, benché già questi avessero la loro chiesa capoquarto e stemma rappresentativo.
*[[Chiesa di Santa Giusta]]: capoquarto del Quarto San Giorgio. Costruita dai castellani di Goriano Valli, fu successivamente intitolata alla santa martire del castello di [[Bazzano (L'Aquila)|Bazzano]].
*[[Chiesa di Santa Maria Paganica]]: capoquarto del Quarto Santa Maria. Fu costruita dagli abitanti di [[Paganica]].
*[[Chiesa di San Pietro a Coppito]]: capoquarto del Quarto San Pietro. Fu costruita dagli abitanti di [[Coppito]], allora ''Popletum''.
*[[Chiesa di San Marciano]]: capoquarto del Quarto San Giovanni d'Amiterno (o San Marciano), inizialmente intitolata a san Giovanni dagli abitanti di [[Lucoli]].
 
===Sintesi===
Altre chiese, come Santa Maria di Roio, Santa Maria di Assergi e San Silvestro furono costruite nello stesso periodo della fondazione, con il nome legato alle parrocchie dei relativi castelli. Fuori le mura, nel [[1288]] fu costruita la [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]]. Dopo il [[1444]] invece fu eretta la [[Basilica di San Bernardino]].
Dal punto di vista [[Sintesi chimica|sintetico]] le diidropiridine possono essere ottenute mediante la sintesi di Hantzsch.<ref name="Hantzsch1882"/><ref>{{cita pubblicazione | titolo = Hantzsch Dihydropyridine Synthesis | anno = 2010 | doi = 10.1002/9780470638859.conrr294 | nome = | cognome = | accesso = 5 novembre 2014 }}</ref>
[[File:Hantzsch Dihydropyridin Reaktion v4 Überblick.svg|Sintesi di Hantzsch delle diidropiridine]]
 
== Membri della classe ==
Nel XVII secolo fu costruita in piazza la [[Chiesa delle Anime Sante]], fortemente osteggiata dalle confraternite di Sant'Emidio e San Biagio, temendo una perdita di potere religioso, che andò in rovina con la devastazione del [[terremoto dell'Aquila del 1703]].
Tra gli antagonisti del canale del calcio di tipo L a nucleo diidropiridinico si hanno, in ordine alfabetico:
Delle strutture medievali danneggiate, solamente la Cattedrale fu quasi totalmente rasa al suolo, e ricostruita oggi in un aspetto barocco e neoclassico.
*[[Amlodipina]]
Ricostruite negli interni in aspetto barocco (in particolare modo la chiesa di [[Sant'Agostino]]), le chiese aquilane subirono un lungo restauro negli anni 1968-74 con la distruzione degli apparati barocchi interni, nei casi più eclatanti quello di Collemaggio, e la ricostruzione ideale della facciata romanica duecentesca della chiesa di San Pietro. Benché danneggiate nuovamente dal terremoto del [[2009]], alcune chiese sono state restaurate, come la Basilica di San Bernardino, riaperta nel [[2015]], e la [[Basilica di San Giuseppe Artigiano]] (ex San Biagio d'Amiterno), elevata a tale rango nel [[2013]] da [[Papa Francesco]].
*[[Barnidipina]]
 
*[[Felodipina]]
== Chiese principali del centro ==
*[[Isradipina]]
=== Duomo - Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio ===
*[[Nicardipina]]
[[File:L'Aquila -Cathedral- 2007 by-RaBoe 06.jpg|thumb|Duomo di San Massimo]]
*[[Nifedipina]]
{{vedi anche|Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio}}
*[[Nisoldipina]]
Situata in Piazza Duomo, a ovest. Intitolata ai santi Giorgio e [[Massimo d'Aveia|Massimo]], è la chiesa episcopale dell'[[Arcidiocesi dell'Aquila]]. Venne edificata nel [[XIII secolo]] ed abbattuta dal [[terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] del [[1703]]. Successivamente venne restaurata in stile [[barocco]] mentre la facciata è in stile [[neoclassico]]. Il progetto durò molti anni, e fu aperta al pubblico nel [[1734]]. Tuttavia lo stile era molto scarso riguardo alle aspettative, e così nell'800 l'architetto [[Giovanni Battista Benedetti (architetto)|Giambattista Benedetti]] formulò un nuovo progetto di costruzione, che prevedeva un uso molto ampio del neoclassico, con la presenza di una grande cupola sul transetto. Il progetto però andò sfumando nel primo '900, quando la chiesa rimase ancora incompiuta della cupola e dei due campanili. Soltanto negli anni '20 la Cattedrale fu terminata. Il [[terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto]] del [[2009]] l'ha gravemente danneggiata provocando il crollo della copertura del transetto.
*[[Nitrendipina]]
 
La facciata neoclassica è molto sobria, con un architrave sopra il portale di bronzo, e nicchie laterali cieche. Alla base v'è un ordine di colonne ioniche del Benedetti. Nel 1928 furono costruite le due torri campanarie gemelle laterali, con sotto la cella due meridiane. L'interno è molto più ricco, realizzato tra il 1711 e il 1780 in stile barocco, con pianta a croce latina, a navata unica, con cappelle laterali. Di medievale resta il sepolcro quattrocentesco di [[Silvestro dell'Aquila]], realizzato per il Cardinal Gnifili. A sinistra dell'entrata v'è il fonte battesimale di Giovanni de' Rettori. Tra i dipinti la ''Disputa di Gesù tra i Dottori'' (XVI sec) di Francesco da [[Montereale]], la ''Presentazione di Maria al Tempio'' di Baccio Ciarpi, e il ''San Carlo tra gli appestati'' di [[Teofilo Patini]].
 
=== Basilica di San Bernardino ===
{{vedi anche|Basilica di San Bernardino}}
[[File:L'Aquila, Basilica di San Bernardino 2007 by-RaBoe-1.jpg|thumb|La Basilica di San Bernardino]]
Situata lungo la via di San Bernardino, davanti alla scalinata omonima con le nicchie, che scende verso [[via Fortebraccio]]. Costruita alla morte di [[San Bernardino da Siena]] ([[1444]]) con l'intento di custodirne le spoglie, presenta una splendida facciata rinascimentale opera di [[Nicola Filotesio]]. Al suo interno, ricostruito dopo il [[Terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] del [[1703]] in stile barocco, sono il Mausoleo Camponeschi e il Mausoleo di San Bernardino. La [[basilica]] è posta sulla sommità di una monumentale scalinata, a pochi passi da ''Corso Vittorio Emanuele II''.
 
La monumentale facciata è stata realizzata tra il 1524 e il 1542 da [[Cola dell'Amatrice]], ispirato secondo alcuni al progetto di [[Michelangelo Buonarroti]] per la Basilica di [[San Lorenzo]] a [[Firenze]]. La facciata è ripartita in tre ordini di colonne con diversi stili: il primo è di ordine dorico, secondo ionico e il terzo corinzio. Nella trabeazione del primo ordine vi sono raffigurate delle metope, nel terzo v'è una trifora centrale, e nel terzo tre grandi oculi: i due estremi laterali e il terzo più grande centrale, con una finestra. Il portale centrale è incassato fra colonne a spirale, e ha una lunetta di altorilievo di [[Silvestro dell'Aquila]], raffigurante la ''Madonna col Bambino'', fra San Francesco e San Bernardino.<br>L'esterno della chiesa è a pianta a croce latina, con una grande cupola sopra il transetto, la più grande della città, e un campanile turrito con bifore sui quattro lati.
 
Interno a croce latina, con tre navate, con aspetto fastosamente barocco, ricostruito dopo il terremoto del 1703. Di particolare interesse sono l'organo e il soffitto della navata centrale, a cassettoni lignei, intagliati e dipinti in oro e azzurrino, a opera di Ferdinando Mosca da [[Pescocostanzo]] (1723-27), che curò anche l'organo dell'entrata. La pittura del soffitto è attribuita a Girolamo Cenatiempo. Le cappelle laterali presentano due monumenti di grande rilievo: il Mausoleo Camponeschi, e il Mausoleo di San Bernardino. Quest'ultimo è stato commissionato dal mercante [[Jacopo di Notar Nanni]] aquilano nel 1489, a Silvestro dell'Aquila. Esso è a base quadrilatera a due ordini di lesene decorate da nicchie con dentro sculture di varie scene della vita del santo.
 
=== Basilica di Santa Maria di Collemaggio ===
{{vedi anche|Basilica di Santa Maria di Collemaggio}}
[[File:L'Aquila 2010-by-RaBoe-118.jpg|thumb|260px|Santa Maria di Collemaggio]]
Si trova verso la periferia a est, lungo il colle omonimo, seguendo il viale Collemaggio. Basilica romanica, costruita per volere di [[Celestino V|Pietro da Morrone]] nel [[1288]], è stata sede di incoronazione papale ed è sede di un [[giubileo]] annuale unico nel suo genere. Nel [[1972]] è stata sottoposta ad un'importante restauro con cui si sono eliminate le aggiunte barocche avvenute in seguito al [[Terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] del [[1703]] ed è stato riportato alla luce l'originario splendore romanico. Sul lato settentrionale presenta la prima [[Porta santa]] costruita al mondo.
[[File:L'Aquila 61.jpg|thumb|left|L'interno nel 2007: dopo il sisma del 2009 la parte del presbiterio voltata è crollata, ed è stata ricostruita con la riapertura al pubblico della basilica il 23 dicembre 2017]]
La facciata medievale è considerata la massima espressione dell'architettura cristiana d'[[Abruzzo]]; si staglia quadrangolare al termine della vasta piazza del Sole, con uno schema ordinato secondo l'ispirazione al [[Duomo di Todi]]. Essa si presenta circoscritta da pesanti lesene angolari, suddivisa verticalmente da due cordonature che individuano la navata centrale; orizzontalmente si individua bene una zoccolatura, un primo marcapiano che si arcua in corrispondenza del portale principale, una cornice marcapiano a mensola ben delineata e infine un coronamento orizzontale piano. Lo spazio risulta suddiviso in nove settori, caratterizzati da tre portali e da tre raffinati rosoni a raggi in stile gotico: il centrale a doppio giro di colonnine e archetti. La copertura della facciata è un dualismo cromatico dovuto a masselli di colore bianco e rosso, disposti simmetricamente da formare tanti piccoli quadrati a mosaico, i colori originari civici aquilani, prima del cambiamento dopo il terremoto del 1703, che rimandano alla coloratura della [[fontana delle 99 cannelle]].
 
La Porta Santa è di fine '300, opera del Gavini, caratterizzata da intagli di particolare pregio, sormontata dallo stemma di un'aquila; la lunetta ha un affresco della ''Madonna col Bambino'', tra i santi Giovanni Battista e Celestino V, che mostra la Bolla del Perdono, allusione alla festa sacrale della ''[[Perdonanza Celestiniana]]''. La facciata ha sul lato sinistro una mezza torre ottagonale in pietra, con rifiniture sulla balaustra della sommità. In passato era usata come pulpito per le prediche, e successivamente, dopo il terremoto del 1703, vi fu installato un campanile a vela, smantellato poi nell'800 e rimontato nella parte retrostante, rielaborando lo stile gotico.
 
L'interno ha un impianto gotico, a pianta a croce latina con tre navate, costruito dal Moretti, che lavorò anche nelle chiese di Santa Maria della Tomba e San Panfilo a [[Sulmona]]. Dopo il terremoto del 1703 l'interno era stato rivestito di colonne barocche sulle tre navate, e un soffitto a cassettoni lignei, smantellato poi completamente nei restauri degli anni '70. Le arcate sono ogivali e poggiate su pilastri a pianta ottagonale. Di particolare importanza i dipinti collocati lungo la navata destra, cioè la ''Madonna con Sant'Agnese e Sant'Apollonia'' - ''Assunzione e Incoronazione della Vergine'' - ''Vita di Pietro da Morrone'', opera di [[Carl Ruther]] da [[Danzica]], allievo del Rubens. Il soffitto, restaurato dopo quello barocco, è in legno, di tipico stile gotico. L'abside è realizzato con il prolungamento delle tre navate e la realizzazione di due tribune laterali a semiottagono, e una centrale ottagonale. Di interesse sulla cappella a destra il [[Mausoleo di Celestino V]].
 
=== Complesso monastico di San Domenico ===
{{vedi anche|Chiesa di San Domenico (L'Aquila)}}
[[File:San Domenico (L'Aquila).JPG|thumb|La facciata di San Domenico (2010)]]
Imponente complesso conventuale del rione San Pietro, lungo la via Angioina. San Domenico sorge nel luogo in cui un tempo sorgeva il Palazzo Reale<ref name="ReferenceB">AA.VV., ''Sulle ali dell'Aquila - Viaggio nella storia della città'', pag. 55</ref>; fu lo stesso re, [[Carlo II di Napoli]], a donarlo ai [[Ordine dei frati predicatori|frati domenicani]] ed a patrocinare la realizzazione della chiesa chiamando dalla [[Provenza]] maestranze francesi per l'occasione, come testimonia l'originale facciata laterale e relativo [[portale]]<ref name="perdonanza-celestiniana.it">[http://www.perdonanza-celestiniana.it/citta-laquila/chiese-capo-quarto.php Itinerari a L'Aquila: Nel cuore antico della città tra le chiese capo quarto] cfr. Maria Rita Acone, ''Nel cuore antico della città, tra le chiese capoquarto''</ref>. Nel [[1703]], un violentissimo [[terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] fece crollare il tetto della chiesa distruggendo l'interno e uccidendo seicento fedeli<ref name="ReferenceB"/>; successivamente l'interno venne ricostruita in stile [[XVIII secolo|settecentesco]].
 
La chiesa è in realtà un Complesso Conventuale molto ampio, organizzato nella chiesa principale a pianta a croce latina, e in una struttura del convento e dell'ostello dei pellegrini. La facciata è molto semplice, ma solenne, nonché incompiuta dei restauri del dopo-terremoto 1703. Essa p in pietra squadrata, risalente al XIV secolo, con due finestroni circolari laterali che circondano quello maggiore centrale. Di interesse soprattutto il portale romanico in pietra bianco-rossa, molto simile a quello di Collemaggio.
 
=== Chiesa di Santa Giusta ===
{{vedi anche|Chiesa di Santa Giusta}}
[[File:Chiesa di Santa Giusta (L'Aquila).jpg|thumb|Chiesa di Santa Giusta]]
Chiesa capoquarto del [[Quarti dell'Aquila|rione storico]] di [[Quarti dell'Aquila#Quarto di San Giorgio|San Giorgio]], affacciata nell'omonima piazza davanti il [[Palazzo Centi]], era inizialmente intitolata a [[San Giorgio]] da cui il nome dell'intero quartiere. La chiesa, eretta nel [[XIV secolo|trecento]], presenta una suggestiva [[facciata]] a conci levigati con coronamento orizzontale, [[portale]] [[Arte romanica|romanico]] e maestoso [[rosone]] ricco di decorazioni floreali e umane<ref name="perdonanza-celestiniana.it"/>. Adiacente al [[portale]] si staglia un curioso [[abbeveratoio]].
 
La chiesa è una delle più antiche della città, risalente addirittura prima della Fondazione nel [[1254]], edificata dai castellani di [[Goriano Valli]] ([[Acciano]]). L'impianto originario è a tre navate, con transetto sporgente, tipica delle costruzioni trecentesche. L'abside fu ricostruito dopo il terremoto del 1315, finanziati da Paolo di [[Bazzano (L'Aquila)|Bazzano]]. Nel Xv secolo vennero condotti lavori per quanto concerne l'apparato decorativo, e la costruzione del coro ligneo absidale. Dopo un periodo di decadenza, Scipione Gentile nel XVII secolo fece costruire il soffitto a cassettoni lignei (1617), e iniziarono i primi interventi invasivi del barocco, che trasformarono profondamente la chiesa all'interno, specialmente dopo la ricostruzione del terremoto nel 1703.
 
La facciata è di particolare interesse. Fu eretta in stile romanico dopo il terremoto del 1349, rivestita in pietra bianca, e divisa orizzontalmente con cornice marcapiano, incanalata tra lesene, tripartita verticalmente da paraste. La banda verticale di destra ha un abbellimento del fontanile: una vasca rettangolare in pietra, in quadrata tra otto colonnine. Il portale presenta una lunetta affrescata da Giovanni Antonio di [[Lucoli]], raffigurante la Madonna col Bambino tra San Giovanni e Santa Giusta di Bazzano. Il coronamento della facciata è costituito da una sequela di archetti romanico-gotici, mentre al centro della parte superiore figura il rosone a raggi, dove sono visibili 12 figure umane che mantengono simbolicamente la struttura.
 
=== Chiesa di Santa Maria del Suffragio (o delle Anime Sante) ===
{{vedi anche|Chiesa delle Anime Sante}}
[[File:L'Aquila Santa Maria del Suffragio 2007 by-RaBoe 01.jpg|thumb|La chiesa delle Anime Sante (2007), dopo il terremoto del 2009 nel 2015 la cupola è stata ricostruita, e la facciata restaurata nel 2017]]
Situata in Piazza Duomo, con la caratteristica cupola circolare. Chiesa barocca costruita nel [[1713]] sul lato più lungo di [[Piazza del Duomo (L'Aquila)|Piazza Duomo]]. Presenta una caratteristica facciata concava ed una piccola cupola, opera del [[Giuseppe Valadier|Valadier]]. Seriamente danneggiata nel [[terremoto dell'Aquila del 2009]] è probabilmente oggi il monumento cittadino più conosciuto in relazione al sisma, proprio per lo sfondamento della cupola centrale. La riapertura al culto, dopo il restauro, è prevista nel marzo [[2017]]. La costruzione della chiesa avvenne prima del terremoto del 1703, che la danneggiò gravemente. La ricostruzione totale della chiesa avvenne a distanza di 10 anni dal terremoto, fortemente osteggiata dai Capitoli di San Giorgio e San Biagio d'Amiterno, temendo che potessero perdere il loro prestigio presbiteriale. E infatti purtroppo così avvenne per la Cattedrale, che attraversò un lungo travaglio di ricostruzione lungo settant'anni. La costruzione delle cappelle interne fu di [[Orazio Antonio Bucci]] e [[Giovanni Pirri]], e nel 1755 alla realizzazione delle decorazioni interne e del rivestimento in pietra delle paraste e delle cappelle.
 
L'interno si presenta a croce latina, ed è caratterizzato da un'unica navata culminante in un'abside rettangolare; lo spazio centrale del transetto è impreziosito dalla cupola già ipotizzata dalla data di realizzazione della chiesa, ma realizzata solamente nel XX secolo in stile neoclassico, ad opera del Valadier. La navata è scandita da tre gruppi di lesene in cui si proiettano due coppie due cappelle, alternate da una parete piena; la prima cappella di sinistra (lo ''Spirito Santo''), presenta un dipinto del Patini raffigurate Sant'Antonio. Le ali del transetto sono della stessa profondità delle cappelle, così da non alterare il rigido impianto rettangolare della struttura esterna. L'altare maggiore è opera di Francesco Bedeschini.
 
=== Chiesa di Santa Maria Paganica ===
{{vedi anche|Chiesa di Santa Maria Paganica}}
[[File:Paganica porta della chiesa di Santa Maria.jpg|thumb|180px|left|Xilografia del portale della chiesa di Santa Maria di Paganica]]
Chiesa capoquarto del [[Quarti dell'Aquila|rione storico]] di [[Quarti dell'Aquila#Quarto di Santa Maria|Santa Maria]], sorge sul punto più elevato della città<ref name="perdonanza-celestiniana.it"/>, nell'omonima piazza, accanto il [[Palazzo Ardinghelli]]; e presenta un impianto [[XVIII secolo|settecentesco]] dovuto alla ricostruzione avvenuta dopo il [[terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto]] del [[1703]]. Un altro violento [[Terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto]] nel [[2009]] ha provocato il crollo dell'[[abside]] e dell'intera [[copertura]]. Di importanza sono il campanile, curiosa trasformazione in ambito cristiano di una torre di avvistamento, molto compatta, con base a contrafforti, e il portale romanico della facciata, di stampo molto simile a quello della chiesa di Santa Giusta, con una decorazione a rilievo, nella lunetta, della Madonna col Bambino.
 
=== Chiesa di San Pietro a Coppito ===
{{vedi anche|Chiesa di San Pietro a Coppito}}
[[File:L'Aquila, San Pietro a Coppito 2007 by-RaBoe-1.jpg|thumb|San Pietro di Coppito (2007)]]
Chiesa capoquarto del [[Quarti dell'Aquila|rione storico]] di [[Quarti dell'Aquila#Quarto di San Pietro|San Pietro]], sorge nell'omonima piazzetta abbelita da un grazioso fontanile a pianta [[dodecagono|dodecagonale]]. Eretta nel [[XIII secolo]], la chiesa è un classico esempio di romanico aquilano, con la [[facciata]] a coronameno orizzontale, il [[portale]] ricco di decorazione e sovrastato da una finestra circolare e l'adiacente [[torre]] campanaria. Più volte danneggiata, nel corso della sua storia, da [[terremoto|terremoti]] e ricostruita, è stata violentemente sfregiata dal [[terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto del 2009]]<ref>[http://terremotoabruzzo09.itc.cnr.it/documenti/1243248745103_04-_S.Pietro_a_Coppito_laquila-Model.pdf cfr. Protezione Civile Nazionale, ''Scheda di valutazione e censimento dei danni: Complesso monumentale e Chiesa di San Pietro di Coppito'']</ref>. Nel [[2014]] è stata ricostruita la facciata, mentre i lavori di ricostruzione totale sono ancora in corso.
 
La facciata originaria era medievale, di stampo romanico. Dopo il terremoto del 1703 essa fu ricostruita completamente in stile barocco, decorata da paraste e cornici marcapiano. Negli anni '70 un restauro completo della chiesa in chiave medievale demolì la facciata per la ricostruzione secondo lo schema originale. Essa è rivestita in pietra bianca, si presenta divisa orizzontalmente da cornice marcapiano, e verticalmente da lesene. Il coronamento è costituito da arcatelle cieche a sesto acuto, poggiate su elementi zoomorfi. Il portale romanico è affiancato da due leoni in pietra di epoca romana, provenienti dal sito archeologico di ''[[Amiternum]]''; al di sopra del portale si staglia una finestra circolare invetriata. Il portale ogivale è in stile borgognone, e la torre campanaria è a pianta ottagonale, la cui parte superiore è frutto di una ricostruzione post-sisma 1703
 
=== Chiesa di San Silvestro ===
{{vedi anche|Chiesa di San Silvestro (L'Aquila)}}
[[File:SanSilvestro.JPG|thumb|left|Chiesa di San Silvestro]]
Si trova nella piazza omonima, nel punto estremo a ovest del rione Santa Maria, accanto al [[Palazzo Farinosi Branconi]].Eretta nella prima metà del [[XIV secolo]] e più volte restaurata in seguito a [[Terremoto|terremoti]], la chiesa presenta un grande [[portale]] romanico a pietre di colore [[bianco]] e [[rosso]], analoghe a quelle che ricoprono la facciata di [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio|Santa Maria di Collemaggio]], sormontato da un grande [[rosone]] centrale. All'interno è presente una copia della Visitazione di [[Raffaello]] che sostituisce l'originale trafugata dagli [[Spagna|spagnoli]] nel [[1655]] ed oggi al [[Museo del Prado]]<ref>Touring Club Italiano, ''L'Italia - Abruzzo e Molise'', p. 106</ref>.
 
La chiesa fu fondata circa nel [[1254]], durante la costruzione della nuova città. Danneggiata dal terremoto del [[1315]], poi nel 1349, fu restaurata l'anno successivo nell'impianto attuale. Furono inglobate nella chiesa parte delle [[Mura dell'Aquila]], in particolare un torrione, usato per il campanile. Dopo il terremoto del [[1461]], la famiglia nobile Branconio, sempre più influente, finanziò i ripari della chiesa, con opere rinascimentali all'interno, opera di Francesco da Montereale. Nel [[1586]] la Cappella Branconio, fatta costruire dalla stessa famiglia per simboleggiare la propria potenza e mecenatismo, fu affrescata magnificamente da Giovanni Paolo Donati, e nel 1625 modificata da Giulio Cesare Bedeschini. Nel 1703 fu devastata dal ''Grande Terremoto'', e l'interno fu profondamente modificato in stile puramente barocco, poi smantellato nei restauri degli anni '70.
 
=== Chiesa di Santa Maria del Carmine (o Santa Maria di Assergi) ===
{{vedi anche|Chiesa di Santa Maria del Carmine (L'Aquila)}}
[[File:L'Aquila -Chiesa di Santa Maria del Carmine- 2007-by-RaBoe-40.jpg|thumb|180px|Chiesa del Carmine (2007)]]
Porta nel rione Santa Maria a est, lungo via Carmine. Chiesa del [[XIII secolo]], costruita durante la Fondazione del castello di [[Assergi]], che la chiamò come la parrocchia del piccolo borgo sul Gran Sasso. La chiesa subì varie modificazioni, e nel 1609 fu retta dalla Congrega della Beata Vergine del Carmelo, da cui il nome. Dopo il terremoto del 1703 fu nuovamente modificata con uno schema barocco, che praticamente avvolge tutta la struttura.
 
=== Basilica di San Giuseppe Artigiano (Ex San Biagio d'Amiterno) ===
{{vedi anche|Basilica di San Giuseppe Artigiano}}
[[File:San Biagio (L'Aquila) 03.jpg|thumb|Interno della basilica di San Giuseppe (ex San Biagio)]]
Nel rione San Pietro, lungo via Sassa. Chiesa risalente alla metà del [[XIV secolo]], si trova a ridosso del Duomo. Il 20 maggio [[2013]] è stata elevata al rango di [[basilica minore]], la terza della città dopo quelle di [[basilica di Santa Maria di Collemaggio|Santa Maria di Collemaggio]] e [[basilica di San Bernardino|San Bernardino]]<ref>{{Cita news|autore=|url=http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=75840&typeb=0|titolo=Papa Francesco, una nuova basilica per L'Aquila|pubblicazione=Il Capoluogo|giorno=25|mese=maggio|anno=2013|accesso=25 maggio 2013|urlmorto=sì}}</ref>. La facciata è a capanna tripartita, con un porta le barocco. L'interno a tre navate è squisitamente barocco, con pochi richiami al Medioevo: solamente parte di un affresco quattrocentesco sull'altare, riaffiorato con il terremoto del 2009, e il Monumento a [[Pietro Lalle Camponeschi]], dichiarato "Monumento Nazionale". Molte tele sono del [[2012]] dell'artista Gasparro, particolari per la caratteristica del riprodurre in una figura umana più mani, dando una connotazione pseudo-barocca al dipinto stesso. Dell'artista sono anche alcune statue di pietra, come la ''Fustigazione del Cristo''. La chiesa fu costruita intorno al [[1256]], a due passi dal Duomo, assieme alla piccola cappella di San Quinzano, da cui si accede da via Roio. Dopo varie trasformazioni, nel 1703 fu devastata dal terremoto, e completamente ricostruita sotto aspetti barocchi. Prospeiciente via Roio, dall'altra parte, dove sta il fianco destro del Duomo, c'è l''''[[oratorio di San Giuseppe dei Minimi]]''', dove dal 2009 al 2017 è stato conservato il corpo di [[papa Celestino V]].
 
=== Oratorio di Sant'Antonio dei Cavalieri de' Nardis ===
{{vedi anche|Oratorio di Sant'Antonio dei Cavalieri de' Nardis}}
Si trova presso l'omonimo palazzo, nel rione San Giovanni (o San Marciano). Oratorio fondato a metà del XVII secolo da esponenti della famiglia nobile locale Nardis (tuttora proprietaria) attorno a un'immagine considerata miracolosa di Sant'Antonio. Si trova in via San Marciano, a metà strada tra Duomo e la chiesa di San Marciano. La chiesa ha una facciata laterale con due porte simmetriche, con una nicchia contenente la statua di Sant'Antonio a grandezza naturale, opera di Ercole Ferrata. Molte opere sono in [[maiolica di Castelli]] (TE).
 
=== Chiesa di San Flaviano ===
{{vedi anche|Chiesa di San Flaviano (L'Aquila)}}
Nel rione San Giorgio (o Santa Giusta), lungo la Costa Due Stelle. Chiesa del [[XIII secolo]], costruita dai castellani della Torre, durante la Fondazione. La chiesa, per la presenza vicino alla parrocchia di Santa Giusta, subì l'influsso romanico trecentesco, e la facciata è molto simile alla chiesa capoquarto. L'interno fu invece profondamente modificato in ambito barocco, a causa della distruzione del terremoto del 1703.
Lo stile della facciata riprende il classico schema aquilano a forma quadrangolare, con lesene laterali e cornicione orizzontale; una cornice marcapiano la divide orizzontalmente; il piano inferiore è cinquecentesco, così come il rosone posticcio. Il portale è l'unico elemento veramente originale, risalente al XIII secolo, e ispirato alla Porta Santa di Collemaggio.
 
=== Chiesa di San Marco ===
{{vedi anche|Chiesa di San Marco (L'Aquila)}}
Nel rione San Marciano, affiancata quella di Sant'Agostino nell'omonima piazza. Chiesa del [[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo]], costruita durante la Fondazione, posta nella piazza omonima, accanto alla barocca chiesa di Sant'Agostino. A causa di mancanza di fondi, dopo il terremoto del 2009 i lavori sono ancora fermi. Ha pianta rettangolare a navata unica, di cui la facciata rimane la parte originale del XIII secolo, caratterizzata da muratura in pietra bianca e portale trilobato con lunetta trecentesca affrescata. I due campanili laterali sono un'aggiunta del Settecento. La parte retrostante è decorata da un'abside
 
=== Chiesa di Sant'Agostino ===
{{vedi anche|Chiesa di Sant'Agostino (L'Aquila)}}
[[File:L'Aquila San Agustino 01.jpg|thumb|Sant'Agostino nel 2008]]
Del rione San Marciano, si affaccia in Piazza San Marco. Chiesa del [[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo]], ma completamente ricostruita da cima a fondo dopo il terremoto del 1703. Fino al [[1807]] ebbe un complesso conventuale sito nell'attuale adiacente Palazzo del Governo. Il progetto del 1710 venne conferito all'architetto Giovanbattista Contini, e fu terminato nel 1725. La struttura è a pianta ellissoidale (rarità abruzzese), coperto, nel vano centrale, dalla cupola, i cui assi ortogonali sono segnati dall'ingresso; inoltre dal grande coro e dalle cappelle. La chiesa ha due facciate
 
*La prima facciata principale è costituita da un piano rettangolare tripartito, con un portale architravato in forme classiche, una piccola finestra superiore, e due grandi logge ad arco a tutto sesto sui lati.
*La seconda facciata è scandita da due colonne con capitelli corinzi che ornano il portale semplice. Sui pilastri del tamburo è possibile vedere resti di due colonne robuste che probabilmente erano le portanti della precedente chiesa rinascimentale.
 
=== Chiesa dei Santi Marciano e Nicandro ===
{{vedi anche|Chiesa di San Marciano}}
Chiesa capoquarto di San Giovanni d'Amiterno, costruita dal castello di [[Roio]] durante la Fondazione. L'impianto, nonostante i terremoti del 1461 e 1703, si è mantenuto nello stile romanico medievale, simile a quello di Santa Giusta e San Pietro Coppito, con la conservazione del portale romanico a tutto sesto. La facciata è rivestita in pietra bianca e si presenta divisa da cornice marcapiano, incanalata tra lese e e tripartita verticalmente nella parte inferiore. Il portale è caratterizzato da capitelli finemente lavorati con in figura gli Evangelisti, l'Adorazione dei Magi. Sulla parte superiore troneggia il rosone centrale; il portale invece ha lunetta affrescata dalla protettrice aquilana della Madonna col Bambino, opera di [[Silvestro dell'Aquila]] (XV secolo). L'impianto interno è stato ridotto dopo il terremoto del 1703 a navata unica con diciassette edicole settecentesche.
 
=== Chiesa di Santa Margherita d'Antiochia o dei Gesuiti ===
{{vedi anche|Chiesa di Santa Margherita (L'Aquila)}}
[[File:Santa Margherita.jpg|thumb|La chiesa di Santa Margherita o del Gesù]]
Nel rione San Pietro, lungo via Andrea Bafile, si affaccia nell'omonima piazza. Costruita nel [[1636]] demolendo la vecchia chiesa medievale, per volere dei Padri Gesuiti, costituisce l'unico edificio religioso del quartiere aquilano con annesso collegio ad essere sopravvissuto sino ad oggi. Il progetto di costruzione era davvero ambizioso, ma vari contrattempi ne impedirono il completamento, come si denota già dalla facciata: essa è rozza, mostrante ancora i dentelli per le impalcature, e solo il semplice portale architravato rende il contesto interessante. Il progetto prevedeva una pianta a croce latina con transetti e absidi; l'interno è molto più ornato dell'esterno. La pianta è rettangolare a navata unica, coperta da volta a botte, affiancata da tre prodfnde cappelle per lato, intermezzate da setti murari scanditi da coppie di paraste corinzie. Interessante è l'alternanza tra i vuoti delle cappelle e le parti del muro, articolazione nota come "travata ritmica". Gli stucchi delle pareti della navata e delle volte delle cappelle creano una decorazione plastica che conferisce alla chiesa un notevole carattere barocco tra le varie chiese aquilane.<br>Arrangiata risulta l'abside, poiché costruita non seguendo il progetto originale; la parete è tripartita in verticale dalle medesime paraste presenti nel resto dell'aula, al centro vi è una nicchia contente il [[Sacro Cuore]], mentre le bande laterali sono quasi completamente riempite da due grandi dipinti incorniciati: ''Santa Margherita Alacoque'' e ''Beato Claudio de la Colombiére'', influente nella diffusione del culto del Sacro Cuore. La controfacciata è occupata da un [[organo (strumento musicale)|organo]] con cantoria a tre snelle arcate su esili colonne marmoree, realizzata nel [[1717]] da Gaetano Antonucci. Le cappelle sono molto decorate dagli stucchi tipici barocchi, e ospitano degli altari con delle tele. Degna di nota è la cappella di Sant'Ignazio con la tela di Gregorio Grassi e gli affreschi di Girolamo Cenatiempo.
 
=== Chiesa di San Vito alla Rivera ===
{{vedi anche|Chiesa di San Vito (L'Aquila)}}
[[File:AbrL'AquilaSanVito.jpg|thumb|San Vito alla Rivera]]
Si trova nel piazzale della [[fontana delle 99 cannelle]], presso il Borgo Rivera. Fu costruita dai castellani di [[Tornimparte]] nel [[XIII secolo]]. La facciata è a superficie continua, del XIV secolo, rivestita in pietra bianca, e si presenta incanalata tra lesene e caratterizzata da un oculo posto in asse col portale romanico. Ai lati dell'oculo si stagliano due meridiane, una ad ore italiche e l'altra a ore solari. Il portale è ornato da un dipinto presso la lunetta di Santa Maria della Sanità. L'interno è molto semplice, a navata unica.
 
=== Chiesa di Santa Maria di Roio ===
Nel rione San Marciano, in via Persichetti, in asse orizzontale, a estremo ovest, con la [[chiesa di San Marciano|chiesa capoquartiere dei Santi Marciano e Nicandro]]. Fu costruita dai castellani di Roio Colle nel [[XIV secolo]], precisamente nel [[1391]]. L'aspetto attuale è frutto di una ricostruzione pseudomedievale della facciata dopo il sisma del 1703, con l'interno barocco, in forme ridotte rispetto all'edificio originale. Negli anni '60 è stato restaurato il rosone della facciata, poiché l'inseme era un modesto apparato barocco. Il prospetto principale si presenta tripartito da lesene, raccordate in alto da una cornice, con sopra un coronamento orizzontale che si conclude a gronda. La campitura di mezzo tra lesene centrali contiene il portale romanico con l'immagine della [[Madonna col Bambino]] tra [[San Pietro]] e [[Celestino V]] nella lunetta, e il rosone, molto sproporzionato rispetto al portale. Il rosone ha aspetto trecentesco, racchiuso dentro una mostra intagliata a foglie d'acanto, e composto da una raggiera di colonnine, variamente lavorate nei fusti in 12 esemplari differenti, a tortiglione, a passo d'elica, eccetera, che sostengono archetti accavallati, e tangenti al giro del finestrone. Il campanile posteriore è a vela; l'interno a navata unica è barocco, con soffitto a cassettoni lignei, ripristinati nello stile medievale nel 1927, con scene dipinte dell'Annunciazione. Tra le cappelle laterali vi è l'altare con l'affresco rinascimentale di [[Francesco da Montereale]] della ''Deposizione'', uno dei pochi elementi originali della chiesa.
 
=== Monastero di Sant'Amico ===
[[File:Madonna con Bambino e santi- L'Aquila.jpg|thumb|260px|Lunetta del portale di Sant'Amico, affrescata da [[Antonio da Atri]] (XV secolo), raffigurante la Madonna col Bambino tra Sant'Agostino e Sant'Amico]]
Si trova nel rione Santa Maria, presso la [[Fontana luminosa]]. Abitato sin dal 1370 dalle monache agostiniane, fu un luogo di silenzio e di preghiera, difficilmente accessibile al clero; fino al terremoto del 2009 era abitato da dieci monache con stabile residenza. I restauri del dopo sisma si sono conclusi nel [[2014]]. Durante i restauri sono stati scoperti importanti affreschi cinquecenteschi, poiché dopo il 1703 il monastero era stato ricostruito in forme barocche. La chiesa esterna ha un aspetto rinascimentale-barocco sobrio, con un portale di forme classiche, dove si conserva un affresco di [[Antonio da Atri]] della Madonna col Bambino, l'interno è a navata unica, riccamente decorato da stucchi. Sul fianco si apre il monastero, oggi trasformato in parte in convitto per l'educazione, sin dall'antichità, delle più importanti famiglie aquilane. Nel Seicento il monastero venne rifondato dal vescovo De Rueda, per raggiungere fino al primo '700 il massimo splendore. La configurazione non è stata alterata fino ad oggi: un complesso di volumi disposti a T, coro e chiesa con antistante atrio, su cui si aprono due portali in pietra, uno a timpano curvilineo intero, e l'altro più grande d'ingresso, di aspetto settecentesco. In seguito agli interventi di restauro, la parte più antica del monastero di matrice quattrocentesca, con porticati e ambienti voltati a crociera ornati dagli affreschi rinascimentali, è tornata all'originale fattura.
 
=== Chiesa di San Basilio ===
Si trova nel rione Santa Maria, lungo via Duca degli Abruzzi, dove nel primo '900 fu fondato l'ospedale San Salvatore. Il monastero fu fondato secondo la tradizione nel 496 d.C. da [[Equizio (abate)|Sant'Equizio]], discepolo di [[San Benedetto]] e terzo dei 4 patroni aquilani. La chiesa attuale però, dalle testimonianze esistenti, si può datare intorno all'anno 1000 come prima ricostruzione; nel 112 fu riconsacrata dal vescovo Dodone, e visse i suoi periodi più floridi come sede delle Monache Benedettine Celestine, alla pari di altre congregazioni femminili monastiche dell'Aquila, come la chiesa di Sant'Amico. Le monache contribuirono con il convitto a potenziare la crescita culturale ed economica della città; nel [[1493]] la regina [[Giovanna II di Napoli]] andò a visitarlo, così come Maria Pereyra Camponeschi, parente di [[papa Paolo IV]]. Nel XVII secolo le Benedettine vennero sostituite dalle Celestine e fu in questo periodo che il monastero fu ricostruito secondo le forme barocche.
[[File:Beata-antonia-affresco.jpg|thumb|Affresco della beata [[Antonia da Firenze]], presente nel convento di Sant'Angelo a [[Ocre]] (AQ); la monaca fu badessa dell'attuale convento della Beata Antonia, riconsacrato a suo nome]]
La struttura si affaccia dall'alto del lato settentrionale della città, e si articola attorno al chiostro che, a pianta trapezoidale, risulta aperto in archeggiature piuttosto basse, al piano terra e in file di finestre a quello superiore, caratterizzato da murature ad intonaci. La chiesa ha pianta longitudinale, addossando la propria facciata all'estremo del prospetto settecentesco, formando con esso un angolo retto dal quale prende spazio un'ampia piazza. La facciata della chiesa è verticale e snella, divisa da due ordini da un robusto cornicione marcapiano; l'ordine inferiore è riempito da un portale con timpano curvilineo schiacciato, su mensole angolari, e da un'apertura rettangolare a mostre sagomate, quello superiore da una finestra a sesto ribassato.<br>L'interno è sostanzialmente settecentesco, formato da una navata unica con volta a botte, con due cappelle per lato, concludendosi con uno spazio centrico presso il [[presbiterio]], coperto da cupola. Quest'ultimo si integra in maniera efficace con la parte longitudinale, creando nell'insieme un particolare effetto plastico. La parete di fondo della zona absidale è compresa in un'ampia archeggiatura dominata da un lunettone con decorazioni marmoree policrome. In basso sporge l'altare maggiore con alto timpano spezzato su paraste corinzie. Il dipinto centrale è di Francesco De Mura del 1733 e raffigura ''Gesù, Dio Padre e i Santi''. Dalle pareti laterali si affacciano due cantorie lignee dorate; un altro coro ligneo è posto presso la porta di accesso. I primi altari laterali sono del 1729 di Rocco Cicchi.<br>Presso la facciata della chiesa si trova il monumentale barocco prospetto del monastero, che si articola su sovrapposte file di finestre, racchiuse in corpose cornici aggettanti. Il progetto del nuovo convento settecentesco venne assegnato a Sebastiano Cipriani, che si occupò anche della ricostruzione della Cattedrale aquilana, dopo il 1703. Interventi per le decorazioni lignee furono affidati al maestro Donato Rocco Cicchi di [[Pescocostanzo]].
 
=== Convento della Beata Antonia ===
{{vedi anche|Chiesa della Beata Antonia}}
[[File:L'Aquila - Chiesa della Beata Antonia 06.jpg|thumb|Monastero della Beata Antonia]]
Il monastero si trova nel rione San Pietro, tra via Sassa e via Sallustio, fondato nel [[1349]] per volontà testamentario di Giacomo Gaglioffi. Nel 1447 [[San Giovanni da Capestrano]] lo affidò ad [[Antonia da Firenze]], che come badessa lo guidò per sette anni, fino alla morte. Il corpo della Beata Antonia restò nel monastero fino al 2006, quando fu trasferita nel convento di Santa Chiara in contrada [[Paganica]]. dopo 6 anni dal terremoto, la salma per la ricostruzione della chiesa è stata ritrasferita all'Aquila. Fino all'800 il monastero visse un tranquillo periodo, finché con le soppressioni monastiche dei francesi, iniziò a subire le prime mutilazioni, come la demolizione degli archi medievali del ponte che unica il convento all'ospedale, attuale ex Conservatorio musicale "A. Casella"; nel 1941 ci fu l'abbattimento di parte del chiostro per realizzare la moderna via Sallustio. La facciata risale al '400, caratterizzata da un semplice portale, con lunetta ornata da un dipinto di [[San Francesco]] che riceve le stimmate. Il monastero ha pianta rettangolare, con interno a navata unico decorato da massicce volte a crociera, che poggiano su capitelli pensili rinascimentali. Lo spazio è ripartito in due ambienti distinto: l'uno riservato alle monache e l'altro ai fedeli. Il muro divisorio reca una grata che permetteva alle monache di seguire all'interno le funzioni religiose. Il coro, interamente affrescato e composto da 97 stalli, è opera di maestranze milanesi, e datato 1516.<br>All'interno della chiesa si trovano invece affreschi rinascimentali di Paolo Cardone, [[Andrea De Litio]] e Francesco di Montereale. Del De Litio c'è l'Adorazione del Bambino; mentre presso il parlatoio, ancora conservato, si trova l'affresco della ''Madonna col Bambino e Sant'Ansano''.
 
=== Chiesa dell'Annunziata ===
[[File:L'Aquila - Chiesa di San Marco.JPG|thumb|Chiesa di San Marco (2015)]]
Nel rione San Pietro, lungo la via omonima, si affaccia presso l'ex Palazzo sede del Rettorato dell'Università. Risale al Medioevo, ma fu cambiato dopo il 1703, e danneggiata dal terremoto del 2009. Ha pianta leggermente rettangolare, poiché molto piccol, terminante con abside semicircolare. La facciata settecentesca è incorniciata da due paraste laterali con capitello dorico. Il portale ha un timpano curvilineo ornato da fiori a girale.
 
=== Chiesa di Santa Maria di Farfa (o Forfona) ===
Chiesa del rione Santa Maria, posta all'estremo est delle mura, presso Porta Leoni. La chiesa, benché sia del [[XIII secolo]], è frutto di un rifacimento del 1938, che l'ha profondamente cambiata nell'aspetto planimetrico, conservando solo la facciata romanica. La facciata a coronamento orizzontale, seguendo il modello delle tipiche facciate aquilane, presenta un portale strombato a tutto sesto, con due colonne laterali dove campeggiano due leoni. Dopo la divisione marcapiano sorge un oculo, che in origine era un rosone, ed è sorretto da due angeli in rilievo. L'interno è a navata unica, ed è molto semplice.
 
=== Chiesetta della Madonna del Ponte ===
La piccola chiesa si trova presso il casello della stazione ferroviaria che collega la strada da [[Roio]] alla via per la [[fontana delle 99 cannelle]]. Si tratta di una chiesa rinascimentale, fondata presso un'edicoletta votiva alla Madonna, come è citato nelle cronache del 1429, periodo in cui fu costruita la primitiva cappella. Nel 1457 la chiesa venne consacrata, e arricchita di affreschi, anche se oggi è alternata da parti settecentesche. L'insieme mostra un tempio a capanna, con la facciata alternata tra intonaci e parti di pietra sporgenti, a testimoniare i numerosi rifacimenti. Il portale molto semplice si trova sulla sinistra, affiancato da uno più piccolo a destra. Al di sopra vi è un oculo centrale, sormontato dal soffitto a spioventi. L'interno è a navata unica, e conserva perfettamente l'aspetto tardo rinascimentale in pietra; conserva gli affreschi rinascimentali, restaurati dopo il sisma del 2009, tra i quali figura la ''Vergine che allatta il Bambino''.
 
=== Chiesa di San Sisto ===
Un tempo situata nella campagna fuori le mura a nord-ovest, appena fuori Porta Barete, oggi è inglobata nel tessuto urbano moderno. La chiesa antica si chiamava "San Nicola d'Anza" in colle San Sisto, una colonia agricola che era possesso dell'[[abbazia di Farfa]]. La parrocchia fiorì nel XVII secolo, facente parte del castello di Coppito (o Poppleto), costruita inizialmente come ospizio dai Frati Minori del vicino [[convento di San Giuliano]]. La chiesa attuale però è solo il frutto del rifacimento di un piccolo tempio cristiano esistente sin dal [[XII secolo]], come testimoniano alcune scritte presenti sulla facciata. Come testimoniano i frammenti del dipinto di Santa Restituta presso lo stipite absidale, la chiesa doveva essere riccamente affrescata. All'interno si ammirano altri affreschi come la Cacciata dal Paradiso, la Vergine con i santi Sebastiano e Francesco d'Assisi, del Bedeschini.
 
=== Chiesa di Santa Maria degli Angeli ===
[[File:Chiesa di San Flaviano (L'Aquila).jpg|thumb|Chiesa di San Flaviano]]
Si trova presso [[via Fortebraccio]] nel rione Santa Maria, costruita nel [[XIV secolo]], ma successivamente ridotta rispetto all'imponente facciata che appare sulla strada. La chiesa fu costruita dai castellani di Vasto, borgo di [[Assergi]], intitolata alla Madonna del Vasto. La chiesa storica sorgeva presso la zona dove sorge il [[Forte spagnolo]], abbattuta dunque verso il 1534, ricostruita presso lo storico ex ospedale San Salvatore, e infine ricostruita sotto la villa comunale, conservando perfettamente la storica facciata, rimontata nel [[1933]] dall'impresa [[Barattelli Costruzioni e Restauri 1885|Baratelli]]. Le uniche aperture inserite nel semplice prospetto a cortina di pietra all'aquilana con coronamento orizzontale, si ispirano alla rosa destra e ai portali minori della [[Basilica di Santa Maria di Collemaggio]], a poca distanza. La mostra a strombo del rosone riccamente intagliato racchiude un traforo in cui spiccano 14 colonnine a sostegno di altrettante arcatelle a tutto sesto trilobate all'interno, e contrapposte da ulteriori archetti trilobati.
 
=== Santuario di Santa Maria del Soccorso ===
Si trova presso il cimitero comunale, edificata tra il 1469 e il 1472, con il contributo del Cardinal [[Amico Agnifili]] e del mercante Jacopo di Notar Nanni, presso il luogo dove sorgeva una piccola cappella con l'immagine della Madonna. La facciata fu realizzata forse nel 1496, opera di [[Silvestro dell'Aquila]], mentre altri indicano Andrea; essa è a coronamento orizzontale, realizzata nel tardo romanico aquilano, con architrave a spioventi. Un paramento quadrangolare a fasce orizzontali in pietra bianca e rossa (i colori civici aquilani prima del 1703), ripartito in due ordini di altezza disuguale da eleganti cornici e coronato, da un frontone classico. Nel portale, ripreso dallo stile di Collemaggio, si notano elementi classici, specialmente le paraste frontali scanalate e i capitelli: l'insieme è un'armonia tra romanico arco a tutto sesto e strombature gotiche, con la lunetta affrescata.<br>L'affresco è di Paolo di Montereale: ''Madonna col Bambino tra santi''; presso l'architrave del portale c'è lo stemma degli Olivetani, che usarono la chiesa nel Settecento per la loro congregazione.<br>La pianta è a croce greca longitudinale, ha navata unica e volte ogivali, che mostrano motivi medievali e rinascimentali. Presso il transetto c'è l'altare con il dipinto della ''Vergine del Soccorso'', incastonata nel [[tabernacolo]] marmoreo del 1470, forse di Andrea dell'Aquila. Nella stessa cappella c'è il sepolcro di Jacopo di Notar Nanni del 1504. L'altra cappella a sinistra del transetto è dedicata al Crocifisso, con la tomba di Luigi Petricca Pica (XVIII secolo).
 
=== Chiesa della Madonna dei Sette Dolori ===
Già chiesa dedicata alla [[Santissima Trinità]], sorge nel rione San Pietro; risale al Medioevo, ma fu cambiata radicalmente dal [[1569]], quando vi si insediò la Confraternita dell'Addolorata. Lo spazio principale della chiesa, probabilmente in origine un monastero, è costituito da tempio principale a pianta rettangolare, con altare maggiore e laterali realizzati in stucco. L'aula unica interna, fasciata da una teoria di paraste composite che sorreggono l'elegante cornice modanata, presenta un ingresso coperto da cantoria e due accessi: nella zona presbiteriale che portano a sinistra al Cappellone ottocentesco, e sulla destra alla sagrestia. Tale ambiente è dotato di altare ligneo e soffitto piano, e immette nell'oratorio, alla stanza del tesoriere e a un cortile coperto, parte del restante monastero.<br>L'oratorio presenta un impianto rettangolare fasciato da scanni lignei affrontati che fanno da cornice all'altare settecentesco, opera dello stuccatore Francesco Membrini. Il Cappellone, posto lungo il fianco sinistro, è dotato di un solo altare lungo la parete di fondo, rifinito da una cornice modanata in stucco, che corre lungo le quattro pareti dell'aula. Sul fianco opposto il complesso dell'Addolorata si conclude con il blocco del campanile a vela, che caela il corpo di fabbrica a due piani edificato su progetto di Giovan Francesco Leomporri.
 
Si può affermare con certezza che la conformazione attuale non sia frutto di una preesistente chiesa a tre navate, ma piuttosto il risultato di una lenta stratificazione avvenuta mediante i secoli, avvenuti nel primitivo tempio della Santissima Trinità, ancora riconoscibile presso l'aula rettangolare. Nel 1644 fu costruita la sacrestia, nel 1671 la cantoria lignea. Nel 1718 venne completato il soffitto ligneo, e nello stesso periodo il Cappellone. Per l'imponente lavoro di stuccatura degli interni fu scelto Pietro Paolo Corani, architetto milanese, che stava lavorano alla chiesa di Sant'Agostino nel rione San Marciano. Nel 1731 la Confraternita acquistò a [[Roma]] la statua dell'Addolorata, conservata in una nicchia centrale dell'altare maggiore.
 
=== Chiesa di San Francesco di Paola ===
[[File:L'Aquila 2011 by-RaBoe-363.jpg|thumb|San Francesco di Paola (2011)]]
Si trova lungo via XX Settembre, realizzata nel 1898 conservando il portale romanico dell'antica chiesa di San Giovanni di Lucoli, una delle prime aquilane del rione San Giovanni, successivamente demolita perché in rovina. Il portale tardo romanico è datato 1439, e mostra le tipiche classicità aquilane: ad arco a sesto acuto con strombatura a colonnine a tortiglione, e lunetta affrescata dal disegno del santo dedicatario. Il resto della chiesa è prevalentemente impostato su un tono classico per quanto riguarda l'esterno, senza particolarità architettoniche, tranne i due stipiti a capitelli presso i lati.<br>L'interno a unica navata ha aspetto neoclassico, presso l'altare maggiore si trova la tela della ''Prova della Croce'' di Giulio Cesare Bedeschini (XVIII secolo). La chiesa è stata danneggiata nel 2009 con il crollo della parte superiore della facciata.
 
=== Chiesa di San Paolo di Barete ===
Si trova lungo via Roma del rione San Pietro, all'estremo ovest del centro antico, nei pressi di Porta Romana. La chiesa risale al [[XIV secolo]], anche se prima del 1349 doveva già esistere un precedente tempio, eretto dai castellani di [[Barete]], ispirandosi alla chiesa longobarda omonima nella zona cimitero. L'orientamento della chiesa medievale era diverso da quello attuale, poiché fu ricostruita dopo il 1703: la facciata si apriva sul lato opposto all'attuale settecentesca su via Roma. La monofora medievale presso l'attuale infatti testimonia che si trattava della zona absidale. L'impianto è quadrangolare a navata unica, con tracce di parti medievali nelle finestre laterali gotiche. La facciata attuale ha un portale architravato assai semplice del 1736 (presso la lunetta c'è un rilievo dell'apostolo benedicente col Vangelo), in asse con un finestrone centrale, e termina con architrave triangolare. A sinistra si trova il piccolo campanile a vela, distrutto nel 2009 e ricostruito nel 2016.<br>Dunque la chiesa ha impianto a croce greca con volte a botte interne, e presso il fuoco dei bracci una calotta a falsa cupola.
 
=== Chiesa di Santa Croce ===
Si trova lungo via Roma, e probabilmente fu costruita dai castellani di [[Lucoli]]. La chiesa si trova presso Porta Barete (o Romana), e risale al [[XV secolo]], anche se l'aspetto attuale è settecentesco, con poche porzioni medievali del convento demolito nell'Ottocento, quando gli ordini furono soppressi. La chiesa ha un aspetto molto semplice e sobrio, a pianta a croce greca. Dopo il terremoto del 2009 è stata interessata da un restauro iniziato nel 2016, con l'interessamento di varie associazioni aquilane per istituire un parco archeologico, quando venne riscoperta nel 2014 la Porta Barete, seminterrata durante il [[fascismo]].
 
=== Convento di Santa Chiara d'Assisi ===
[[File:Oratorio di Sant'Antonio dei Cavalieri de Nardis - Soffitto.jpg|thumb|Soffitto a cassettoni dell'oratorio dei Cavalieri de' Nardis]]
Si trova sotto via XX Settembre, nel Parco naturale delle Acque. Sorse durante il pellegrinaggio di [[San Francesco d'Assisi]] e [[Santa Chiara]] in Italia, dunque nel [[XIII secolo]], e accresciuto nel XV. La chiesa è legata all'ordine dei Cappuccini, che all'Aquila risiedevano in due monasteri: San Giuseppe fuori le mura, fondato nel 1540 da frate Matteo da [[Leonessa]], e quello di San Michele dentro le mura, del 1609, fondato da Francesco Vestarini. I conventi furono soppressi nel [[1866]]: quello di San Michele verrà demolito per la costruzione del neoclassico Palazzo dell'Emiciclo. I frati si trasferirono a Santa Maria del Soccorso presso il cimitero, dove risiedevano gli Olivetani, la cui congrega fu soppressa nel 1904. I francescani poterono rientrate a Santa Chiara nel 1940.<br>Il monastero femminile era conosciuto come "Santa Chiara d'Acquili" perché sorgeva sopra il Borgo Rivera, dove si sviluppò nel XIII secolo il primo nucleo abitativo aquilano. Il convento era stato già riaperto il 4 ottobre 1879 per volere dell'arcivescovo Monsignor Luigi Filippo, riacquistato subito grande importanza. Nel 891 vi fu istituito un seminario di teologia e di filosofia, chiuso a causa di mancanza di studenti nel 1969. Il convento divenne allora sede di noviziato provinciale, fino al 1974, riaprendo successivamente, fino al 2009 (e nuovamente nel 2016 dopo la ricostruzione post sisma) di una scuola di noviziato per i giovani non solo abruzzesi, ma anche umbri, laziali e marchigiani.
 
Nel convento furono celebrati i capitoli provinciali del 1888, 1891, 1894 e 1909, e ininterrottamente dal 1919 fino ad oggi. In quell'anno per volere del Ministro Provinciale dell'Aquila venne istituita anche una biblioteca provinciale aperta al pubblico, ben fornita di volumi di qualsiasi disciplina culturale. I restauri più recenti del convento ci furono nel 1959 per via dei danni bellici, nel 1980, e infine dopo il terremoto del 2009. La chiesa principale ha pianta rettangolare con facciata in marmo a coronamento orizzontale, divisa a metà da cornice marcapiano, e verticalmente da quattro paraste. L'insieme dell'asse portale-finestrone è assai sobrio e semplice. Il convento si snoda sulla destra, a pianta quadrangolare, con chiostro e piazzale centrale. Anche l'interno, a causa delle varie soppressioni e spoliazioni, si presenta assai semplice, specialmente dopo le ripuliture del 1960, che hanno conferito un sobrio aspetto neoclassico in stucco bianco, mostrando una navata unica con le volte a crociera, che ricordano la precedente costruzione medievale. L'altare maggiore è moderno, consacrato il 4 ottobre 1960, con rinnovo del presbiterio e degli scanni lignei laterali per accogliere il tabernacolo. Gli altari laterali sono stati rimossi.
 
=== Chiesa di Santa Caterina martire ===
Si trova nel rione San Pietro, di fronte alla [[Basilica di San Giuseppe Artigiano]]. Costruita nel 1357 per volere delle benedettine provenienti da contrada San Vittorino. La chiesa attuale si presenta come una ricostruzione barocca del dopo terremoto 1703, su progetto di [[Ferdinando Fuga]], e consacrata nel 1752. Dal 1935, fino all'istituzione del Museo Nazionale d'Abruzzo fu sede del Museo Diocesano nell'ex convento. La chiesa ha una pianta circolare con la movimentata facciata conclusa solo nella parte inferiore, inquadrata da lesene e paraste a colonna con capitelli corinzi. Il semplice portale ha un timpano curvilineo. L'interno ellittico ha quattro bracci che compongono una croce greca, sopra il cui fuoco sorge la cupola.
 
=== Chiesa di Santa Maria della Misericordia ===
[[File:L'Aquila - Convento di San Giuliano 11.JPG|thumb|Altare maggiore del convento di San Giuliano]]
Si trova nel rione Santa Maria, in una traversa di viale Duca degli Abruzzi. Fu costruita a metà Cinquecento, dopo un evento miracoloso dell'apparizione della Vergine. I lavori iniziarono nel [[1528]], su progetto di maestranze lombarde e terminarono nel 1531. Tre anni più tardi venne realizzato il tabernacolo ligneo, opera di Paolo di Marino da [[Barete]], e l'anno successivo si decorerà la cappella principale, dove si trova l'icona sacra della Vergine della primitiva chiesetta. Dopo il terremoto del 1703 la facciata venne ricostruita seguendo lo schema tipico tardo romanico celle chiese aquilane: coronamento orizzontale con portale cinquecentesco a timpano triangolare, e grande oculo centrale in asse. L'interno venne restaurato in forme barocche, anche se già era a navata unica con cappelle laterali.
 
All'interno inoltre si trovano tracce di affreschi rinascimentali che erroneamente sono stati attribuiti a Giovan Francesco delle Palombelle, e raffigurano scene della Passione e del Vangelo, come l'Annunciazione, l'Incoronazione. La navata è coperta da volta a botte lunettata, ornata da cornici a stucco. Il disegno delle pareti laterali è stato affidato a una teoria di paraste corinzie ribattute, poste in corrispondenza dell'attacco dei lunettoni della volta superiore, ad inquadrare i sei altari laterali (tre per lato), incorniciati da gruppi di lesene e controlesene, che sorreggono la trabeazione curvilinea, affiancata da specchiature laterali. L'aula è fasciata da una trabeazione continua al di sopra della quale si aprono ampi finestroni rettangolari con timpano semicircolare a sesto ribassato, e decorazione a stucco, composta da putti con ghirlande di fiori. Secondo l'Antonini la decorazione a stucco è da ricondursi a un intervento seicentesco, mentre nel tardo Settecento è stata realizzata la decorazione rococò che riveste la volta della navata.
 
=== Convento di San Giuliano ===
{{vedi anche|Convento di San Giuliano}}
Il convento si trova nella località omonima, poco distante dal casello autostradale L'Aquila Nord-Ovest, e dal nucleo industriale di Pettino. Venne fondato nel 1415 per volere dei monaci dell'ordine dell'Osservanza Francescana, tra i quali beneficiari spiccano [[San Giovanni da Capestrano]] e [[San Bernardino da Siena]]. Il convento nel 1452 era descritto come molto piccolo, rispetto al monastero di San Francesco a Palazzo all'interno delle mura aquilane, ossia l'attuale Palazzo del Convitto; l'edificio verrà ampliato in forma rinascimentali nel 1592, e in forme barocche nella ricostruzione post 1703.<br>L'edificio si divide nella chiesa barocca e nel chiostro conventuale rimasto nelle forme rinascimentali, con preziosi affreschi della vita di San Francesco. All'interno a navata unica, a sinistra si aprono due cappelle decorate a stucco: la prima dedicata al Beato Vincenzo con una tela raffigurante il chierico. Il beato è posto in un sarcofago nello spazio che divide le due cappelle, risalente al 1634 e voluto dal vescovo Gaspare de Gayoso. Gli altari settecenteschi ospitano tutti delle tele di Vincenzo Damini; la prima tela è del 1738, raffigurante San Diego d'Alcalà, la seconda è del 1738, raffigurante San Giovanni di Capestrano durante l'assedio di [[Belgrado]] (luglio 1456). L'altare maggiore è molto scenografico, in legno intagliato a forma di baldacchino, con raggi che si dipartono da un ovale centrale, ospitante una tela raffigurante la Vergine Assunta; la struttura lignea richiama i motivi del Bernini per il [[baldacchino di San Pietro]]. Sul retro si apre l'ampio coro ligneo ornato da decorazioni a stucco, da quattro tele del Damini, e concluso dal gruppo dell'Adorazione dei Magi (1743), che dispiega sulla concava parete di fondo.
 
=== Chiesetta del Crocifisso ===
[[File:Oratorio di San Giuseppe.JPG|thumb|Oratorio di San Giuseppe dei Minimi, in via Roio]]
Si trova nel Parco del Castello, costruita presso un torrione delle mura medievali, che oggi funge da campanile. La chiesa risale al 1607 voluta da Baltasar de Zuniga; nel 1628 fu realizzata nei pressi una Via Crucis, che raggiungeva la chiesa della Madonna del Soccorso presso il cimitero. La chiesa ospitò anche un tribunale inquisitorio per la tortura dei condannati; nel corso dei restauri sono stati trovati affreschi tardo rinascimentali. Ha pianta longitudinale a croce latina, con il primo corpo della chiesa, molto semplice a forma di capanna, conclusa sul retro dal gruppo delle torri medievali, tre, delle quali la maggiore che funge da abside. L'interno è ad aula unica.
 
=== Chiesa di Santa Maria delle Buone Novelle (o Sant'Apollonia) ===
Detta anche "Santa Maria in Borgo" perché vicino alla Rivera, si trova sulla discesa di Sant'Apollonia, presso Porta Roiana. Fino al 1601 era sede di un lanificio molto importante in città, poi trasferitosi a Collemaggio. Avendo perso l'autonomia, ma incorporata nel monastero celestiniano, la chiesa venne trasformata nel XVII secolo in stile barocco. Tuttavia la chiesa ha perso molta importanza e considerazione da parte degli aquilani dopo il 1703, anche perché venne costruita una nuova via di accesso alla città mediante Porta Napoli, tagliandola dalle principali vie di comunicazione. La chiesa ha pianta longitudinale a navata unica, con copertura a capriate lignee per un tetto a spioventi, con manto in cotto decorato e disegni geometrici. L'interno barocco conserva due altari settecenteschi in stucco.
 
=== Chiesa di San Quinziano di Pile (o San Pietro di Sassa) ===
Si trova nel rione San Pietro, in via Buccio di Ranallo; costruita nel [[XIII secolo]] era dedicata a San Quinziano. Dopo il 1703 cambiò nome perché la vecchia chiesa dei castellani di [[Sassa]] venne rasa al suolo dal terremoto e non più ricostruita. L'aspetto attuale è frutto del rimaneggiamento barocco, che però non ha compromesso la facciata tardo romanica aquilana a coronamento orizzontale, con il portale a tutto sesto strombato, con lunetta affrescata, e oculo centrale in asse, in precedenza rosone. Il campanile antico era una torre, ed oggi è a vela.
 
=== Chiesa di Cristo Re ===
Lungo viale Crispi, è detta affettuosamente la "centesima chiesa aquilana" per le sue origini recenti. Fu costruita in stile eclettico razionalista nel 1935 dall'architetto Alberto Riccoboni, seguendo tuttavia uno schema ancora classico di impianto rettangolare con facciata a coronamento orizzontale, tripartita verticalmente da lesene, con portale i cui battenti sono rivestiti di rame sbalzato. Negli ordini superiori si apre un finestrone centrale in asse, che ripete il motivo del protiro, sulla quale due angeli sorreggono una corona, da cui il nome della parrocchia. L'altorilievo è di Ulderico Conti, che realizzò anche le statue interne dell'altare maggiore di Riccoboni. Il campanile è una semplice torre con cella campanaria.<br>L'interno è a navata unica e presenta l'altare maggiore dedicato a Cristo, dominato da una colossale statua in bronzo del Redentore sullo sfondo di una grande croce di travertino. Il [[paliotto]] argenteo raffigura 6 angeli in volo che adorano il monogramma.<br>La chiesa è stata una delle poche ad aver subito meno danni dal terremoto del 2009, ed essere già riaperta nel 2011.
 
=== Parrocchia di San Mario ===
La parrocchia fu istituita nel 1986 per volere dell'arcivescovo Mario Peressin, senza luogo di culto fisso, nel nuovo rione nascente della Torretta, a sud-est del cimitero. Per un breve periodo la parrocchia fu ospitata nella cappella dell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio, finché nel 2004 si inaugurò un piccolo locale nella Torretta. Tuittavia con il terremoto del 2009 il rione non fu solo ricostruito, ma si sviluppò anche nel termine edilizio per il progetto C.A.S.E., richiedendo dunque la ricostruzione di una vera e propria chiesa. La chiesa è stata costruita nel 2011 dall'architetto Leonardo Nardis, seguendo i canoni liberi dell'arte contemporanea, pur rimanendo sotto una precisa planimetria classica a pianta rettangolare, con facciata preceduta da un portico, campanile ben visibile a torre, e navata unica rettangolare.
=== Parrocchia di San Francesco d'Assisi ===
Dopo la demolizione ottocentesca dell'antico convento di San Francesco, a L'Aquila centro, mancando una chiesa dedicata al santo d'[[Assisi]], nell'espansione edilizia del dopo sisma 2009, si individuò il terreno nella zona fiorente di Pile-Pettino. La chiesa ha una pianta ellittica nella circonferenza, dove si innalza l'edificio composto da due triangoli laterali che, congiungendosi nel perimetro, compongono un parallelepipedo arcuato in una sorta di abbraccio per il fedele all'ingresso, alla cui base si trova un piccolo edificio a blocco di prua come oratorio. Sulla sinistra si innalza il campanile slanciato e cilindrico.
 
=== Chiesa di Sant'Antonio abate (o di San Giovanni) ===
Nella località Campo di Pile, oggi moderno nucleo della città, sorge la chiesa del [[XII secolo]], inizialmente dedicata a Sant'Antonio, che aveva un annesso ospedale dei lebbrosi, fondato nel 1128, funzionante fino al '500. La chiesa attuale è frutto di rimaneggiamenti, dovuti specialmente al dopo sisma 1703, che hanno portato l'edificio ad avere un aspetto molto semplice di capanna allungata, poiché l'ex ospedale è stato riconvertito in casale. L'esterno di rilevante ha solo il portale romanico mutilato della colonna tortile a sinistra, e della colonnina con capitello all'inizio della strombatura, sempre a sinistra. Lungo la parte inferiore della lunetta (in origine affrescata, dove oggi si trova una croce), scorre una serie di motivi vegetali geometrici in foglie e fiori. L'interno a navata unica non conserva particolare fastigio barocco, ma un compendio di stile settecentesco-rinascimentale.
 
== Chiese scomparse del centro ==
*[[Chiesa di San Francesco (L'Aquila)|Convento di San Francesco]], incluso nel [[Palazzo del Convitto]] nell'800 dopo la soppressione nel 1866; l'unico elemento sopravvissuto è la cappella di Santa Maria della Concezione, presso i portici.
*Chiesa dei Santi Giustino e Martino (piazza Chiarino, distrutta nel fascismo)
*Oratorio di San Giuseppe (via Roio, distrutto nel fascismo)
*Chiesa dell'Addolorata (distrutta per costruire l'Hotel Duca degli Abruzzi)
*Ex convento di [[Sant'Agnese]] (monastero riconvertito nell'Opera Salesiana Don Bosco)
*Chiesa di San Lorenzo (sorgeva presso l'attuale Porta Napoli, costruita appositamente sul sito della demolita chiesa per omaggiare [[Ferdinando II delle Due Sicilie]], tanto che all'inizio fu chiamata Porta San Ferdinando. La nuova chiesa del santo fu costruita in contrada Sant'Elia)
*Convento di San Michele (sorgeva presso l'attuale [[Palazzo dell'Esposizione (L'Aquila)|Palazzo dell'Esposizione]], demolito nell'Ottocento quando fu soppresso l'ordine. Durante i lavori di restauro del dopo sisma tuttavia, sono stati trovati importanti reperti delle fondamenta)
*Ex chiesa di [[San Filippo Neri]] (ora Teatro San Filippo, conservante l'aspetto originale di chiesa, all'esterno)
*Chiesa di San Giovanni di [[Lucoli]] (una delle prime chiese aquilane fondate dai castellani di Lucoli nel rione San Marciano. Dopo la distruzione del 1703 la chiesa cadde in abbandono, e il portale venne traslato nella chiesa di San Francesco di Paola).
 
== Chiese delle frazioni ==
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File:Assergi 5.JPG|Facciata della chiesa di Santa Maria Assunta ad [[Assergi]]
File:Bazzano (AQ) - Chiesa di Santa Giusta 37.JPG|[[Chiesa di Santa Giusta fuori le mura]] a Bazzano
File:Appari 01.JPG|[[Santuario della Madonna d'Appari]] a [[Paganica]]
File:San Michele Arcangelo (L'Aquila).jpg|[[Chiesa di San Michele Arcangelo (L'Aquila)|Chiesa di San Michele]] a San Vittorino
File:Chiesa Collemare di Sassa (L'Aquila).jpg|Chiesa della Madonna dei Ciccani a San Martino di Sassa
File:Chiesa di Sant'Antonio - Colle di Sassa (L'Aquila).jpg|Chiesa di Sant'Antonio a Colle di Sassa
File:Aragno chiesa.jpg|Chiesa della Maddalena ad [[Aragno]]
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Numerosissime sono le chiese campestri che circondano L'Aquila, alcune di grande valore storico, come la chiesa di [[Sant'Antonio Abate]] (zona Pile) o [[chiesa di San Michele Arcangelo (L'Aquila)|quella di San Michele]], che sorge presso San Vittorino, nell'antico nucleo romano di ''[[Amiternum]]''. Altre chiese fanno parte di tessuti abitati più elaborati, come [[Bazzano (L'Aquila)|Bazzano]], [[Paganica]], [[Bagno (L'Aquila)|Bagno]] o [[Arischia]], alcune delle quali esistenti già dal [[XII secolo]]. Tali chiese, quqndo nel 1254 circa fu fondata L'Aquila, dettero il loro nome alle nuove chiese della città, come ad esempio Santa Maria di Paganica alla chiesa capoquartiere del rione Santa Maria (e così Santa Giusta di Bazzano per il rione San Giorgio, San Pietro di Coppito per il rione San Pietro).<br>Un altro esempio è la [[chiesa di San Silvestro (L'Aquila)|chiesa di San Silvestro]] nel rione Santa Maria, costruita dai castellani di Collebrincioni, dove c'è l'originale chiesa di San Silvestro Papa, oppure la chiesa di San Marciano (capoquartiere del rione San Giovanni), fondata dai castellani di [[Roio]], dove presso il camposanto si trova l'antica chiesa dei Santi Marciano e Nicandro, oggi di aspetto barocco, per la ricostruzione post sisma 1703.
 
=== L'Aquila Nord ===
[[File:Assergi 1.JPG|thumb|Retro della chiesa dell'Assunta di Assergi]]
*Pettino: chiesa della Madonna delle Grazie (o Madonna di Pettino)
*[[Arischia]]: chiesa abbaziale di [[San Benedetto]] - Convento di [[San Nicola]] (oasi francescana)
*[[San Vittorino (L'Aquila)|San Vittorino]]: [[chiesa di San Michele Arcangelo (L'Aquila)|Chiesa di San Michele]]
*[[Collebrincioni]]: chiesa di [[San Silvestro]] - Santuario della Madonna de Fore
*[[Aragno]]: chiesa di [[Santa Maria Maddalena]]
*[[Camarda]]: chiesa parrocchiale di [[San Giovanni Battista]] - Chiesa di Santa Maria Valleverde
*Filetto di Camarda: Chiesa madre - Chiesa della [[Madonna delle Grazie]] - Abbazia dei Santi Crisante e Daria
*Vasto (Assergi): Chiesa della Madonna del Vasto
*[[Assergi]]: [[Chiesa di Santa Maria Assunta (Assergi)|chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta]] (o San Franco) - [[Chiesa di San Pietro della Ienca|Santuario di San Pietro della Ienca]] (o di [[San Giovanni Paolo II]]) - Eremo di San Clemente.
*San Giacomo Alto: chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo - Ex convento di [[Sant'Onofrio]] (ruderi, sul colle omonimo)
 
=== L'Aquila Sud ===
*[[Roio]]: Santuario della Madonna di Roio (Poggio) - Chiesa di [[San Marciano]] (Roio Piano, zona cimitero) - Chiesa dell'Annunziata (Roio Colle) - Chiesa di Santa Maria (Pianola) - Chiesa di [[Santa Scolastica]] (contrada Santa Rufina)
*Collefracido: chiesa di Sant'Eugenia
*[[Sant'Elia (L'Aquila)|Sant'Elia]]: chiesa di [[San Lorenzo]] (restaurata corposamente dopo il 2009)
 
=== L'Aquila Est ===
[[File:Chiesa Parrocchiale di Paganica.jpg|thumb|Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Paganica]]
*[[Bagno (L'Aquila)|Bagno]]: Parrocchia di Santa Maria (Bagno Grande, nuova chiesa costruita fuori il paese) - Chiesa di San Raniero (Civita di Bagno, annessa all'antica cattedrale di [[San Massimo d'Aveia]] di Forcona, dell'[[VIII secolo]]) - Chiesa di [[San Benedetto]] e della Madonna delle Grazie (San Benedetto di Bagno) - Chiesa di Santa Maria Assunta (Bagno Piccolo) - Chiesa di [[San Michele]] (Sant'Angelo di Bagno) - Chiesetta della Madonna delle Canali (Bagno Grande)
*[[Paganica]]: chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta - Chiesa della Concezione - Chiesa di Santa Maria del Presepe o del Castello - [[Santuario della Madonna d'Appari]] - Chiesa di San Giustino (zona cimitero) - Chiesa di Sant'Antonio - Monastero di Santa Chiara (dove fino al 2009 erano custodite le spoglie della beata Antonia)
*Pescomaggiore: chiesa madre di [[San Martino]] - Chiesetta del Castello
*[[Onna]]: chiesa di [[San Pietro]]
*[[Monticchio (L'Aquila)|Monticchio]]: chiesa di [[San Nicola di Bari]]
*[[Bazzano (L'Aquila)|Bazzano]]: [[chiesa di Santa Giusta fuori le mura]] (sulla costa del colle del centro antico)
*[[San Gregorio (L'Aquila)|San Gregorio]]: [[chiesa di San Gregorio Magno (L'Aquila)|chiesa di San Gregorio]] (del XVIII secolo, distrutta quasi del tutto nel 2009 e ricostruita nel 2015 nel progetto originale)
*[[Tempera (L'Aquila)|Tempèra]]: chiesa della Madonna del Rosario (danneggiata seriamente nel 2009)
*Gignano (a est del cimitero): chiesa di Santa Maria Assunta (del XVIII secolo probabilmente, completamente ricostruita dopo il 2009)
 
=== L'Aquila Ovest ===
[[File:Onna (L’Aquila) 2017 by-RaBoe 037.jpg|thumb|Chiesa di San Pietro a Onna, ricostruita nel 2017]]
*[[Preturo]]: chiesa parrocchiale di San Pietro - Chiesa di [[San Marco Evangelista]] (San Marco Preturo) - Chiesa di San Donato (Santi Preturo)
*Civitatomassa: chiesa di San Giovanni
*[[Coppito]]: chiesa di San Pietro o della Madonna delle Grazie
*[[Sassa]]: chiesa parrocchiale di Santa Giusta - Chiesa di Santa Maria della Strada (Madonna della Strada) Chiesa di Sant'Antonio (Colle Sassa) - Chiesa di San Bernardino e chiesetta di San Rocco (Pagliare di Sassa) - Chiesa di Santa Maria, San Filippo e San Giacomo (Pagliare) - Chiesa dell'Assunta (Poggio Santa Maria) - Chiesa della Natività (Collemare) - Chiesa della Madonna dei Ciccagni (San Martino)
*Menzano - chiesa di Santa Margherita
*Casaline: chiesa di [[Santa Maria degli Angeli]]
*Teora - San Sabino: chiesa di San Nicola / Chiesa di San Sabino
*Colli: chiesa di San Martino
*Cansatessa (zona moderna di Pettino): chiesa di [[San Giovanni da Capestrano]] (2010)
 
== Note ==
<references/>
 
==Voci correlate==
== Collegamenti esterni ==
* [[Calcio-antagonisti]]
* {{cita web|autore=[[ENI]]|url=http://www.ungiornoacollemaggio.it/|titolo=Un giorno a Collemaggio}}
* [[Canale del calcio]]
 
{{Farmaci anti-ipertensivi}}
{{Portale|chimica|medicina}}
 
[[Categoria:Calcioantagonisti]]
{{L'Aquila}}
{{Portale|architettura|cattolicesimo|l'Aquila}}
[[Categoria:Chiese dell'Aquila| ]]