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{{Sede titolare della chiesa cattolica
|nome=Nomento
|latino=Dioecesis Nomentana
|vescovile=si
|vescovo=[[Habib Chamieh]], [[Ordine maronita Mariamita|O.M.M.]]
|istituita=[[1966]]
|eretta=[[IV secolo]]
|soppressa=[[X secolo]]
|stato=[[Italia]]
|regione=[[Lazio]]
|informazioni=sede unita alla [[diocesi di Vescovio]]
|ch=2n63
}}
 
=== [[:Arno Menses]] ===
La '''diocesi di [[Nomentum|Nomento]]''' (in [[lingua latina|latino]]: ''Dioecesis Nomentana'') è una sede soppressa e sede titolare della [[Chiesa cattolica]].
<noinclude>{{Cancellazione/Disclaimer}}</noinclude>
 
{{Cancellazione/proposta|Arno Menses}}
== Storia ==
<noinclude>{{DEFAULTSORT:Arno Menses}}</noinclude>
L'antica ''[[Nomentum]]'', le cui vestigia si trovano nel territorio del comune di [[Mentana (Italia)|Mentana]] nel [[Lazio]], fu sede di una diocesi della bassa [[Sabina]], documentata dagli inizi del [[V secolo]] alla prima metà del [[IX secolo]]. La diocesi era compresa fra quelle di [[Diocesi di Roma|Roma]], di [[Diocesi di Curi|Curi]] e di [[Diocesi di Tivoli|Tivoli]], e includeva, oltre Nomentum, anche gli abitati di [[Ficulea]], di [[Eretum]] e di [[Crustumerium]].<ref>Cipolletta, ''La Diocesi di Nomentum…'', pp. 11 e seguenti. A differenza di altri autori, Cipolletta esclude che [[Fidene]] appartenesse alla diocesi nomentana (''op. cit.'', p. 13).</ref> Alla diocesi appartenevano «tre cimiteri sotterranei: la [[Catacombe di Sant'Alessandro|catacomba di sant'Alessandro]] al VII miglio della [[Via Nomentana|Nomentana]], la catacomba dei santi Primo e Feliciano al XIII miglio in località ''Ad Arcus Nomentanos'' e la catacomba di san Restituto al XVII miglio sempre della Nomentana.»<ref>Dal sito ''Beweb - Beni ecclesiastici in web''. Anche: AA.VV., [http://www.associazionenomentana.com/annali_2007/7-21.pdf ''Luoghi di culto pagani e paleocristiani lungo la via Nomentana''], in ''Associazione Nomentana - Annali 2007'', pp. 18-21.</ref> Secondo [[Francesco Lanzoni|Lanzoni]], la diocesi potrebbe essere nata «per provvedere al servizio quotidiano su le tombe dei [[Martirio cristiano|martiri]] sepolti lungo la Via».<ref>Francesco Lanzoni, ''Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII'', p. 142.</ref>
<small>'''La procedura semplificata scade alle 23.59 di domenica 21 luglio 2019.'''</small><br />
 
<noinclude>[[Categoria:Cancellazioni del 14 luglio 2019]]</noinclude>
La ''passio'' dei santi Alessandro, Evenzio e Teodulo e quella di san Restituto accennano a due possibili vescovi nomentani: la prima un anonimo, che ''omni die quae sunt sancta celebraret'' sulla tomba dei martiri; la seconda un vescovo di nome Stefano, che si incaricò con i suoi chierici della sepoltura del santo. Secondo Lanzoni, data la natura agiografica dei documenti che li menzionano, non vi è certezza sull'esistenza storica di questi due vescovi.<ref>Francesco Lanzoni, ''Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII'', pp. 141-142.</ref>
Come detto dall'avviso E, "Musicista privo di una qualsiasi carriera solista, attivo solamente in una manciata di gruppi heavy metal." Voce carente d'informazioni e di fonti che non specifica dove starebbe la sua rilevanza.--[[Utente:Gybo 95|Gybo 95]] ([[Discussioni utente:Gybo 95|msg]]) 12:27, 14 lug 2019 (CEST)
 
{{FineCanc}}--[[Utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">Parma</span>''']][[Discussioni utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">1983</span>''']] 00:06, 22 lug 2019 (CEST)
Primo vescovo storicamente documentato dalle fonti letterarie è Orso, il quale, in una lettera a [[papa Innocenzo I|Innocenzo I]], [[papa]] dal [[401]] al [[417]], si lamenta del vescovo Fiorentino di [[Diocesi di Tivoli|Tivoli]], perché ha celebrato una messa nella ''paroecia Nomentana sive Feliciensis'' (forse Ficulea), fuori dal suo territorio diocesano. Questa lettera è importante per un duplice motivo: perché definisce l'estensione del territorio della diocesi di Nomentum, e perché mostra che questa era all'epoca già antica (''«quid antiquitas habeat»''). Due iscrizioni con il nome del vescovo Orso sono state rinvenute nel [[1855]] nelle [[catacombe di Sant'Alessandro]] sulla [[via Nomentana]].<ref>Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), ''Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604)'', vol. II, Roma, École française de Rome, 2000, p. 2360.</ref>
 
Tra [[IV secolo|IV]] e [[V secolo]] è attribuita l'iscrizione di Pietro, probabile vescovo di Nomentum, deposto il 19 aprile, anch'essa trovata nelle catacombe di Sant'Alessandro.<ref>Pietri, ''Prosopographie de l'Italie chrétienne'', II, p. 1726.</ref> Un'altra iscrizione ci informa dell'esistenza del vescovo Adeodato, deposto nella basilica di Sant'Alessandro il 30 novembre, morto a 67 anni dopo due anni e otto mesi di episcopato.<ref>Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), ''Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604)'', vol. I, Roma, École française de Rome, 1999, p. 17.</ref>
 
Appartengono al V secolo altri tre vescovi. Servideo prese parte al [[Concilio di Roma (465)|concilio romano]] del [[465]], indetto da [[papa Ilario]] e celebrato nella [[basilica di Santa Maria Maggiore]] il 19 novembre; sottoscrisse gli atti che stabilivano norme sulle [[Ordine sacro|ordinazioni episcopali]] e sulle nomine dei [[Vescovo|vescovi]].<ref>Pietri, ''Prosopographie de l'Italie chrétienne'', II, p. 2040.</ref> Cipriano partecipò al [[Concilio Lateranense (487)|concilio lateranense]] indetto da [[papa Felice III]] nel [[487]], sulla disciplina da adottare nei confronti dei vescovi e del clero africani che, a causa della persecuzione di [[Unnerico]], avevano abiurato la fede cattolica; il suo nome è associato ad una decretale dello stesso papa dell'anno successivo, in cui vengono affrontati i casi dei cristiani che hanno ricevuto dagli [[Arianesimo|ariani]] un secondo battesimo.<ref>Pietri, ''Prosopographie de l'Italie chrétienne'', I, p. 514.</ref> Sereno prese parte nel [[499]] al [[Concilio di Roma (499)|concilio romano]] indetto da [[papa Simmaco]] nella [[Antica basilica di San Pietro in Vaticano|basilica di San Pietro in Vaticano]], dove furono stabilite delle norme per l'elezione del pontefice. Nel concilio indetto da [[papa Gelasio I]] nel [[495]] partecipò un vescovo Sereno, ma senza indicazione della sede di appartenenza; non è da escludere che si tratti dell'omonimo vescovo nomentano documentato nel 499.<ref>Pietri, ''Prosopographie de l'Italie chrétienne'', II, p. 2033.</ref>
 
All'inizio del [[VI secolo]] Nomentum era governata dal vescovo Romano, che prese parte ai cosiddetti "concili simmachiani"; quello del 23 ottobre, chiamato ''sinodo palmare'', convocato per risolvere la questione dello scisma che agitava in quel periodo la [[Diocesi di Roma|Chiesa di Roma]], divisa fra Simmaco e [[Antipapa Laurenzio|Laurenzio]]; e quello del 6 novembre, presieduto dallo stesso papa Simmaco. A tutt'oggi gli storici sono divisi sull'esatta cronologia di questi due concili, collocati in ogni caso fra il [[501]] ed il [[502]].
 
Nel [[531]] il vescovo Felice partecipò al concilio celebrato da [[papa Bonifacio II]] nella chiesa di Sant'Andrea presso San Pietro in Vaticano, per discutere dell'appello presentato a [[Roma]] da Teodoro, vescovo di [[Diocesi di Echino|Echino]], a favore del suo [[metropolita]] Stefano di [[Arcidiocesi di Larissa|Larissa]], ritenuto ingiustamente prigioniero a [[Costantinopoli]] dal [[Patriarca (cristianesimo)|patriarca]] [[Epifanio (patriarca di Costantinopoli)|Epifanio]].<ref>Pietri, ''Prosopographie de l'Italie chrétienne'', I, pp. 794-795.</ref> Nel [[553]] Redento sottoscrisse a [[Costantinopoli]] il ''Constitutuum'' di [[papa Vigilio]] contro la condanna dei [[Tre Capitoli]].<ref>Pietri, ''Prosopographie de l'Italie chrétienne'', II, pp. 1883-1884.</ref>
 
Sul finire del VI secolo, è noto il vescovo Grazioso, a cui [[papa Gregorio I]] affida, nel gennaio [[593]], la cura della [[Diocesi di Curi|Chiesa di Sant'Antimo]], rimasta priva del suo clero a causa delle devastazioni operate dalle incursioni dei [[Longobardi]]; questa decisione portò alla definitiva soppressione della diocesi di [[Cures Sabini]] e alla sua unione con quella di Nomentum. Lo stesso Grazioso nel luglio [[595]] prese parte al [[Concilio di Roma (595)|concilio romano]] indetto da Gregorio Magno e dove furono promulgati sei decreti circa l'organizzazione e la vita interna della Chiesa romana.<ref>Pietri, ''Prosopographie de l'Italie chrétienne'', I, p. 939.</ref> Nel mese di ottobre del [[600]] la diocesi di Nomentum era governata dal vescovo Costanzo, che prese parte ad un altro concilio romano di papa Gregorio Magno, per discutere della richiesta di Probo, abate del monastero dei Santi Andrea e Lucia, di poter fare testamento a favore del proprio figlio, consuetudine all'epoca non prevista dalla legislazione canonica.<ref>Pietri, ''Prosopographie de l'Italie chrétienne'', I, pp. 488-489.</ref>
 
Degli inizi del [[VI secolo]] è la menzione della chiesa-[[cattedrale]] diocesana, dedicata a san Nicolò.
 
Nel [[VII secolo]] sono noti due vescovi nomentani. Sapienzio partecipò al [[Concilio Lateranense (649)|concilio lateranense]] indetto da [[papa Martino I]] nel [[649]] per condannare l'[[eresia]] [[Monotelismo|monotelita]]. Paolo è documentato nei due concili indetti da [[papa Agatone]]: [[Concilio Lateranense (679)|quello del 679]], dove fu approvata la reintegrazione di [[Vilfrido di York]] sulla sua sede episcopale; e [[Concilio di Roma (680)|quello del 680]], dove nuovamente fu condannato il monotelismo.
 
«Nel periodo carolingio, tra [[VIII secolo|VIII]] e [[IX secolo]], la Diocesi di Nomentum acquistò il suo massimo prestigio, in cui figurano vescovi Nomentani di alto profilo politico, come legati e consiglieri presso la Corte papale. I Vescovi di Nomentum, [[Cardinale|cardinali]] per diritto, furono ben presto ammessi nella Curia romana quali ministri primari del Pontefice con l'incarico di supplirlo nelle funzioni episcopali o di seguirlo nel corso dei suoi viaggi.»<ref name="toma55">Tomassini, ''La diocesi di Nomentum nel periodo carolingio'', p. 55.</ref>
 
Nel [[743]] il vescovo nomentano Benedetto fu a capo di una delegazione papale inviata da [[papa Zaccaria]] a [[Ravenna]] per trattare con [[Liutprando]], che aveva occupato l'esarcato ravennate. Lo stesso vescovo partecipò a due concili romani del 743 e del [[745]]. Egli appare anche in stretta relazione con [[Bonifacio (vescovo di Magonza)|san Bonifacio]], l'[[Evangelizzazione|evangelizzatore]] della [[Germania]], a cui scrisse una lettera «chiamandolo santissimo e amatissimo padre, indirizzandogli parole di conforto, e inviandogli alcuni doni tra cui un manutergio e una modica quantità d'incenso».<ref name="toma55"/>
 
A Benedetto successe il vescovo Villario o Vilcario, di origine [[Franchi|franca]] o [[Longobardi|longobarda]]<ref name="toma55"/>, il quale prese parte a diverse missioni diplomatiche in [[Francia]] e nel [[753]] accompagnò [[papa Stefano III]] presso la corte di [[Pipino il Breve]]. Questa sua intensa attività oltralpe gli valse, secondo [[Louis Duchesne|Duchesne]], la promozione all'[[arcidiocesi di Sens]], dove è documentato dal [[769]] al [[785]].<ref>Louis Duchesne, [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k298600m/f80.image ''Wilchaire de Sens, archevêque des Gaules''], in ''Bulletin de la Société archéologique de Sens'' 17, 1895, pp. 15 e seguenti. Id., [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k107956w/f418.image ''Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule''], vol. II, Parigi 1910, pp. 418-419.</ref>
 
L'ultimo vescovo che certamente apparteneva alla sede nomentana è Giovanni, documentato nel regesto [[Abbazia di Farfa|farfense]] nell'anno [[800]] in qualità di intermediario in una disputa tra l'abbazia di Farfa e il monastero di San Salvatore di Brescia. Giovanni fu probabilmente presente all'incontro, avvenuto a Mentana, tra [[Carlo Magno]] e [[papa Leone III]].<ref>Tomassini, ''La diocesi di Nomentum nel periodo carolingio'', p. 56.</ref>
 
Non sono più noti vescovi di Nomento. A partire dal [[X secolo]] la diocesi fu unita con quella di [[Sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|Vescovio]], i cui vescovi aveva il titolo di "vescovi di Sabina". In un diploma di [[papa Marino II]] di maggio [[944]] sono menzionati i confini della diocesi di Vescovio, entro i quali sono compresi sia Curi che Nomento.<ref>Sperandio, ''Sabina sagra e profana'', pp. 331-332. Vedere anche: ''Beweb - Beni ecclesiastici in web''.</ref> Da questo momento i vescovi sabinensi con sede a Vescovio saranno gli unici vescovi di tutta la [[Sabina]].
 
Dal [[1966]] Nomento è una [[Sede titolare|sede vescovile titolare]] della [[Chiesa cattolica]]; l'attuale [[vescovo titolare]] è [[Habib Chamieh]], [[Ordine maronita Mariamita|O.M.M.]], [[amministratore apostolico]] dell'[[eparchia di San Charbel di Buenos Aires]].
 
== Cronotassi dei vescovi ==
* Pietro † ([[IV secolo|IV]]/[[V secolo]])<ref>Questa è la datazione offerta da Pietri (''Prosopographie de l'Italie chrétienne'', II, p. 1726). Secondo Andreozzi (''Le antiche diocesi sabine'', Roma 1973, pp. 114-115), l'iscrizione relativa a Pietro risalirebbe invece agli inizi del IV secolo.</ref>
* Orso † (all'epoca di [[papa Innocenzo I]] - ''401-417'')
* Adeodato † ([[V secolo]])
* Servideo † (menzionato nel [[465]])
* Cipriano † (menzionato nel [[487]])
* Sereno † (prima del [[495]] ? - dopo marzo [[499]])
* Romano † (prima di ottobre [[501]] - dopo il [[502]])
* Felice † (menzionato nel [[531]])
* Romolo ? † (menzionato nel [[551]])<ref>Potrebbe anche essere ''episcopus Numanatensis'', ossia di [[Diocesi di Numana|Numana]]; Lanzoni opta per Nomento, cosa invece esclusa da Pietri e da Sperandio.</ref>
* Redento † (menzionato nel [[553]])
* Grazioso † (prima del [[593]] - dopo il [[595]])
* Costanzo † (menzionato nel [[600]])
* Generoso ? † (menzionato nel [[601]])<ref>Documentato da Ughelli e da tutti gli autori che ne dipendono; il suo nome appare in uno dei falsi diplomi di papa Gregorio Magno e perciò escluso da Lanzoni; assente anche nella prosopografia di Charles Pietri.</ref>
* Sapienzio † (menzionato nel [[649]])
* Paolo † (prima del [[679]] - dopo il [[680]])
* Benedetto † (prima del [[743]] - dopo il [[745]])
* Villario o Vilcario † (prima del [[753]] - dopo il [[766]])
* Giovanni † (menzionato nell'[[800]])
* Cosma ? † (menzionato nell'[[826]])<ref>Questo vescovo, che prese parte al concilio romano nell'826, a causa delle varianti presenti nei manoscritti, è assegnato da Ughelli sia alla sede ''Nomentanensis'' (Nomento) che a quella ''[[Diocesi di Numana|Humanatensis]]'' (Numana). Sperandio lo assegna alla sede marchigiana. La stessa indicazione (''Cosma episcopo Humanae'') è riportata da [[Monumenta Germaniae Historica]], ''Concilia aevi Karolini (742-842)'', seconda parte (819-842), a cura di Albert Werminghoff, Hannover e Lipsia 1908, p. 563,2.</ref>
* Giovanni ? † (menzionato nell'[[964]])<ref>Questo vescovo fu probabilmente lo stesso vescovo documentato a [[Sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto|Vescovio]] nel medesimo periodo.</ref>
 
== Cronotassi dei vescovi titolari ==
* Emanuele Gerada † (15 febbraio [[1967]] - 21 gennaio [[2011]] deceduto)
* Habib Chamieh, [[Ordine maronita Mariamita|O.M.M.]], dal 17 aprile [[2013]]
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{la}} [[Ferdinando Ughelli]], [https://books.google.it/books?id=r8vzCs-8AwkC&pg=PA146 ''Italia sacra''], vol. X, 1722, coll. 146-148
* Francesco Paolo Sperandio, [https://books.google.it/books?id=GyhXAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false ''Sabina sagra e profana antica e moderna''], Roma 1790
* [[Francesco Lanzoni]], ''[http://www.archive.org/stream/MN5017ucmf_0#page/n162/mode/2up Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604)]'', vol. I, Faenza 1927, pp.&nbsp;139–143
* [[Giuseppe Cappelletti]], [http://www.books.google.it/books?id=0vQRAAAAYAAJ&pg=PA560 ''Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni''], Venezia 1844, Vol. I, pp.&nbsp;596–599
*{{fr}} [[Louis Duchesne]], [http://www.archive.org/stream/archivio15sociuoft#page/494/mode/2up ''Le sedi episcopali nell'antico ducato di Roma''], in ''Archivio della romana società di storia patria'', Volume XV, Roma 1892, pp.&nbsp;494–496
*{{la}} Paul Fridolin Kehr, [https://web.archive.org/web/20160807154052/http://collections.stanford.edu/publicdomain/bin/detail?fileID=527470553X ''Italia Pontificia''], vol. II, Berlino 1907, pp.&nbsp;53 e seguenti
* Roberto Tomassini, [http://www.associazionenomentana.com/annali_2015/52.pdf ''La diocesi di Nomentum nel periodo carolingio''], in ''Associazione Nomentana - Annali 2015'', pp.&nbsp;52–57
* Silvia Cipolletta, ''La Diocesi di Nomentum dalla Tarda Antichità fino all'Altomedioevo '', Viterbo-Terni, [2010]
*{{la}} [[Pius Bonifacius Gams]], [https://archive.org/stream/seriesepiscoporu00gamsuoft#page/xii/mode/1up ''Series episcoporum Ecclesiae Catholicae''], Leipzig 1931, pp.&nbsp;XII-XIII
 
== Voci correlate ==
*[[Diocesi di Curi]]
*[[Sede suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto]]
 
== Collegamenti esterni ==
*{{en}} [http://www.catholic-hierarchy.org/diocese/d2n63.html La sede titolare] su ''Catholic Hierarchy''
*{{en}} [http://www.gcatholic.org/dioceses/former/t1276.htm La sede titolare] su ''Gcatholic''
* [http://www.beweb.chiesacattolica.it/diocesi/diocesi/305/Sabina+-+Poggio+Mirteto La diocesi di Sabina-Poggio Mirteto] su ''Beweb - Beni ecclesiastici in web'' (con informazioni sulla diocesi di Nomento)
 
{{Portale|diocesi}}
 
[[Categoria:Diocesi cattoliche dell'Italia soppresse|Nomento]]
[[Categoria:Sedi titolari cattoliche|Nomento]]
[[Categoria:Diocesi cattoliche erette nel IV secolo|Nomento]]