Kamal Jumblatt e Wikipedia:Pagine da cancellare/Arno Menses: differenze tra le pagine

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{{F|politici libanesi|ottobre 2011}}
{{Bio
|Nome = Kamal
|Cognome = Jumblatt
|PreData = {{Arabo|كمال جنبلاط|Kamāl Junbulāṭ}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Mukhtara
|LuogoNascitaLink = Mukhtara (Libano)
|GiornoMeseNascita = 6 dicembre
|AnnoNascita = 1917
|LuogoMorte = Beirut
|GiornoMeseMorte = 16 marzo
|AnnoMorte = 1977
|Epoca = 1900
|Attività = politico
|Nazionalità = libanese
|PostNazionalità = di cultura drusa
|Immagine = Kamal Jumblatt.jpg
|Didascalia = Kamal Jumblatt (a destra) e [[Sa'eb Salam]]. I due leader dell'opposizione libanese sono fotografati nell'ufficio del Presidente siriano Shukri al-Quwwatli nel 1957. Quwwatli promise loro ogni aiuto per rovesciare la Presidenza di [[Camille Chamoun]], accusato di essere eccessivamente filo-statunitense, e di essere ostile al [[Nasser|nasserismo]] e al [[nazionalismo arabo]]
}}
Fondatore e presidente del [[Partito Socialista Progressista (Libano)|Partito Socialista Progressista]] [[Libano|libanese]], a composizione interamente [[drusi|drusa]], Kamal Jumblatt è il padre dell'attuale leader druso libanese, [[Walid Jumblatt]].
 
=== Gioventù[[:Arno Menses]] ===
<noinclude>{{Cancellazione/Disclaimer}}</noinclude>
 
{{Cancellazione/proposta|Arno Menses}}
Kamal Jumblatt nacque a Mukhtara, capitale spirituale dei drusi libanesi, sita nelle montagne dello [[Shuf]], da una delle due più importanti famiglie druse: quella degli Arslan e, appunto, quella dei Jumblatt, che beneficiava di enorme prestigio. Suo padre, [[Fu'ad Jumblatt]], direttore del [[distretto di Shuf|distretto dello Shūf]], era stato assassinato il 6 agosto del 1931 e dopo la sua morte fu sua madre Naẓīra a impugnare il testimone della politica del marito, svolgendo un ruolo molto importante in Libano.
<noinclude>{{DEFAULTSORT:Arno Menses}}</noinclude>
 
<small>'''La procedura semplificata scade alle 23.59 di domenica 21 luglio 2019.'''</small><br />
Nel 1926, Kamal Jumblatt entra in una scuola [[cristianesimo|cristiana]], dove completa gli studi elementari nel 1928. Al liceo, studia [[Lingua araba|arabo]] e [[Lingua francese|francese]], scienze e letteratura, conseguendo il diploma nel 1936. Ottiene un diploma in Filosofia un anno più tardi, nel [[1937]].<br />
<noinclude>[[Categoria:Cancellazioni del 14 luglio 2019]]</noinclude>
Parte allora per [[Parigi]], dove frequenta la Facoltà di Arte della [[Sorbona|Sorbonne]], studiando anche [[Psicologia]], [[Educazione civica]] e [[Sociologia]].<br />
Come detto dall'avviso E, "Musicista privo di una qualsiasi carriera solista, attivo solamente in una manciata di gruppi heavy metal." Voce carente d'informazioni e di fonti che non specifica dove starebbe la sua rilevanza.--[[Utente:Gybo 95|Gybo 95]] ([[Discussioni utente:Gybo 95|msg]]) 12:27, 14 lug 2019 (CEST)
Torna in Libano nel [[1939]] e vi continua gli studi presso l'[[Université Saint-Joseph|Università cattolica Saint-Joseph]], conseguendo la laurea in [[Giurisprudenza]] nel 1945.
{{FineCanc}}--[[Utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">Parma</span>''']][[Discussioni utente:Parma1983|'''<span style="text-shadow: 2px 2px 1px #FFD700; color:#002FA7">1983</span>''']] 00:06, 22 lug 2019 (CEST)
 
Il 1º maggio 1948 si sposa con May Arslan, figlia dell'[[emiro]] [[drusi|druso]] [[Shekib Arslan]], appartenente all'altra grande famiglia drusa. Hanno un solo figlio: [[Walid Jumblatt]].
 
== Carriera politica ==
 
Kamal Jumblatt lavorò come [[avvocato]] dal [[1941]] al [[1942]] e divenne avvocato ufficiale dei Stato per il governo libanese. Kamal fece il suo esordio in politica nel [[1943]], dopo la morte di [[Hikmat Jumblatt]]. Fu eletto deputato del [[Monte Libano]] nel settembre del 1943. Si unì al partito del Blocco Costituzionale ({{arabo|الكتلة الدستورية|al-Kutla al-Dustūriyya}}), il partito di [[Bishara al-Khuri]]. Nel [[1946]] divenne ministro dell'Economia, dell'Agricoltura e degli Affari Sociali.
 
Nel [[1947]] fu eletto per la seconda volta deputato al parlamento libanese, ma preferì dimettersi accusando il governo d'aver truccato le elezioni legislative. Protestò parimenti contro il Presidente al-Khūrī che egli accusava di corruzione e di eccessivo autoritarismo.
 
Kamal Jumblatt creò allora il [[Partito Socialista Progressista (Libano)|Partito Socialista Progressista]] (PSP) il 17 marzo del 1949 e il suo Statuto fu approvato il 1º marzo dello stesso anno. Il PSP era un partito politico libanese, socialista e laico, che si opponeva al carattere confessionale della politica libanese.<br />
Jumblatt riunì nel maggio del [[1951]] a [[Beirut]] la prima convenzione dei partiti [[Socialismo arabo|socialisti arabi]]. Lo stesso anno fu rieletto per la terza volta deputato del Monte Libano (di cui lo [[Shuf]] fa parte).
 
Nell'agosto del [[1952]] organizzò una conferenza nella storica [[Deyr el-Qamar]] in nome del Fronte Socialista Nazionale. Fu per le pressioni di Jumblatt, ma anche per quelle di Emile Boustany, Camille Chamoun, Pierre Eddé e Hamid Farangiyye (fratello del futuro Presidente [[Sulayman Farangiyye]]) che il Presidente della Repubblica Bishāra al-Khūrī decise di dimettersi il 19 settembre 1952. Il [[generale]] [[Fu'ad Shihab|Fuʾād Shihāb]] (Fouad Chéhab), comandante delle forze armate libanesi, ricevette provvisoriamente il potere presidenziale, in attesa di rimetterlo nelle mani del nuovo Presidente regolarmente eletto: [[Camille Chamoun]].
 
== La rivolta del 1958 ==
 
Nel [[1953]], Jumblatt è rieletto per la quarta volta deputato. Fonda il Fronte Socialista Popolare nello stesso anno. È grazie a questo partito che i libanesi si oppongono a [[Camille Chamoun]], fautore di una politica marcatamente filo-statunitense e filo-britannica e favorevole alla creazione del [[Patto di Baghdad]], visto dai [[nazionalisti arabi]] come uno strumento nelle mani delle Potenze occidentali per seguitare a controllare i paesi arabi del [[Vicino Oriente]].<br />
Dopo l'esplosione della [[Crisi del Canale di Suez]] nel 1956 e l'intervento tripartito franco-anglo-israeliano contro le legittime pretese egiziane di riprendere il pieno controllo del proprio territorio, con la nazionalizzazione della Compagnia del Canale e la chiusura delle basi militari [[Regno Unito|britanniche]] nel Paese, Jumblatt sostiene [[Nasser]] e l'Egitto, mentre Camille Chamoun e una parte dell'élite cristiana [[maroniti|maronita]] sosteneva l'invasione dell'Egitto da parte di [[Israele]], [[Francia]] e [[Regno Unito]]. Alcuni storici affermano che questa divergenza politica sarebbe stato il primo passo verso l'esplosione più tardi della [[guerra civile libanese|guerra civile]] in Libano.
 
Nel [[1957]], Jumblatt perde per la prima volta le elezioni legislative, battuto da un componente di spicco della famiglia [[Hamadé]], Farīd, avversaria tradizionale dei Jumblatt.<br />
Due anni dopo è tuttavia il leader di un importante sollevamento popolare contro il Presidente Chamoun: sollevamento contrassegnato da combattimenti nelle strade e da attacchi contro le forze dell'ordine. Non mancava tra i dimostranti chi era favorevole addirittura all'ingresso del Libano nella [[Repubblica Araba Unita]], da poco formata dall'Egitto di Nasser e dalla Siria, ma le radici delle contestazioni erano prevalentemente di natura interna. Il Presidente Chamoun invocò nell'occasione l'applicazione della cosiddetta «dottrina Eisenhower», che prevedeva l'auto-attribuito diritto degli Stati Uniti di inviare i suoi ''[[United States Marine Corps|Marines]]'' in difesa di una qualsivoglia democrazia dai tratti squisitamente occidentali.<br>
Fu [[Fu'ad Shihab]] che, approfittando della relativa calma derivante dallo sbarco dei Marines a Beirut, fu eletto Presidente della Repubblica. Riporterà abilmente, e col generale consenso dei contendenti, la pace nel Paese.
 
== Unità dell'opposizione ==
 
Jumblatt ha presieduto nel [[1960]] la conferenza dei Popoli afro-asiatici, e ha fondato nello stesso anno il Fronte di lotta nazionale (FLN), un movimento di cui facevano parte numerosi deputati nazionalisti. Quell'anno stesso fu rieletto deputato e l'FLN ottenne undici seggi in seno al parlamento libanese.
Divenne ministro per la seconda volta, dal 1960 al [[1961]], ricoprendo il dicastero dell'Educazione nazionale (vale a dire dell'Istruzione), e quello del Lavoro a partire dal 1961. Dal 1961 al [[1964]] fu anche ministro dell'Interno.
 
L'8 maggio 1964 è eletto per la sesta volta deputato. Nel [[1965]] si unisce ai [[nazionalisti arabi]] e ai politici progressisti per creare il Fronte delle personalità nazionaliste.<br />
Nel [[1966]] è nominato ministro del lavoro e delle Poste e telecomunicazioni, sotto la presidenza di [[Charles Helou]] (maronita). Rappresenta poi il suo Paese al Congresso di solidarietà afro-asiatico e presiede una delegazione parlamentare in visita ufficiale in [[Repubblica Popolare di Cina|Cina]].
 
Per ragioni ideologiche e morali sostiene la lotta dei [[palestinesi]] contro [[Israele]], ma gode anche del sostegno dei palestinesi che vivono nei [[campi profughi]] del Libano.<br>
La presenza in Libano di centinaia di migliaia di [[rifugiati palestinesi]] irrita notevolmente alcuni partiti cristiani (che temono una brusca alterazione dei rapporti numerici che regolamentano le relazioni tra cristiani e musulmani, in grado di mettere in discussione il vetusto [[Patto Nazionale]]), e Jumblatt s'impegna a creare un nocciolo duro dell'opposizione, fino ad allora riunita intorno a ormai slogan [[nazionalisti arabi]].
 
Esigendo un nuovo ordine libanese basato sul [[secolarismo]], sul [[socialismo]], sul migliore [[arabismo]] e sull'abolizione dell'inadeguato sistema politico confessionale (definito in [[Italia]] come una sorta di [[manuale Cencelli]]), Jumblatt riesce a radunare nel suo movimento [[sunniti]], [[sciiti]], [[drusi]] e cristiani progressisti.
 
== Verso la guerra civile ==
 
Il 9 maggio [[1968]] è rieletto per la settima volta deputato. Nel [[1970]] è ancora nominato ministro dell'Interno e, in tale veste, legalizza il [[Partito Comunista Libanese]] e il [[Partito Nazionalista Sociale Siriano]]. Nel [[1972]], l'[[URSS]] gli attribuisce il [[Premio Lenin per la pace]]. Lo stesso anno è eletto per l'ottava volta al Parlamento libanese (l'Assemblea nazionale) e l'anno dopo è eletto all'unanimità Segretario Generale del [[Fronte Arabo]], un movimento che sostiene l'azione palestinese.
 
Negli [[anni 1970|anni settanta]], la comunità [[maronita]] è la principale beneficiaria del sistema confessionale libanese. Kamāl e altri esponenti musulmani si sentono sotto-rappresentati se non di fatto esclusi dai gangli decisionali più importanti del sistema. Le forze d'opposizione domandano una più adeguata rappresentatività nell'apparato governativo libanese, auspicando un impegno meo etereo del Libano nel mondo arabo.
 
L'opposizione e i suoi avversari (principalmente cristiani) costituiscono a quel punto milizie armate (alcune già le avevano organizzate, anche se solo su base familiare, come le [[Falangi Libanesi]]). Jumblatt stesso aveva organizzato il suo PSP come milizia armata per proteggere la comunità drusa dello Shuf e, di fatto, essa divenne la componente meglio addestrata del [[Movimento Nazionale Libanese]]. Era una coalizione di sinistra, che esigeva l'abbandono del confessionalismo in politica e una maggior rappresentanza nel governo. Il MNL fu raggiunto dai palestinesi e mantenne buone relazioni con l'[[Organizzazione per la Liberazione della Palestina|OLP]] di [[Yasser Arafat|ʿArafāt]].
 
== La guerra civile ==
 
Nel [[1975]], all'inizio della guerra civile, Kamal Jumblatt era uno dei principali membri di una coalizione di partiti, definita "progressista islamica".
Nell'agosto del 1975, egli stabilì un programma politico per porre fine al confessionalismo in Libano, mettendo in discussione la legittimità del governo libanese.
 
Dal 1975 al 1976, Jumblatt controllava, con l'aiuto dell'OLP, il 70% circa del Libano e si oppose con tutte le forze all'intervento nel paese della [[Siria]] del dittatore [[Hafiz al-Asad]] nel 1976, all'epoca alleato dei [[maroniti]].
 
== Assassinio ==
 
Il 16 marzo del [[1977]], Kamal Jumblatt fu assassinato a centro metri da un posto di blocco siriano, probabilmente su istigazione siriana. I sospetti colpirono principalmente sul [[Partito Nazionalista Sociale Siriano]] e sul [[Partito Ba'th]] (al potere in [[Siria]]). Suo figlio [[Walid Jumblatt]] prese allora il suo posto.
 
Nel [[2005]], Walīd Jumblatt accusò senza mezzi termini i [[servizi segreti]] siriani d'aver pianificato e fatto eseguire l'omicidio del padre, a 30 anni circa dall'alleanza contratta da Kamāl Jumblatt con la [[Siria]].
 
Nel giugno del 2005, [[George Hawi]], Segretario Generale del Partito Comunista Libanese, compagno di guerra di Walīd Jumblatt, ha accusato su [[Al-Jazeera]] la Siria, e più particolarmente [[Rifa'at al-Asad]], fratello di [[Hafiz al-Asad]], di essere dietro l'assassinio di Kamāl Jumblatt. In Libano è assai diffusa l'idea che la Siria sia dietro l'omicidio di Hawi, che avvenne pochissimi giorni dopo tali dichiarazioni. Gli antichi collaboratori della Siria si rivoltano contro di essa, liberati ormai dalle forti prese di posizione degli [[Stati Uniti]] e della [[Francia]] che hanno prodotto Risoluzione n. 1559 del [[Consiglio di Sicurezza dell'ONU]] e dal loro sostegno assicurato al movimento "14 marzo", nato sulla spinta emotiva dell'assassinio del [[primo ministro]] libanese [[Rafiq Hariri]], organizzato dai servizi segreti siriani, secondo gli elementi raccolti dalla Commissione d'inchiesta voluta dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
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{{Début dynastie}}
{{Insérer dynastie|couleur1=|couleur2=orange|couleur3=
| avant = [[Adel Osseiran]]<br>1969
| nom = {{Liban}}<br>Kamal Joumblatt<br>Ministre de l'Intérieur<br>1969-1970
| après = [[Saëb Salam]]<br>1970-1973
}}
{{Insérer dynastie|couleur1=|couleur2=orange|couleur3=
| avant = [[Takieddine Solh]]<br>1973-1974
| nom = {{Liban}}<br>Kamal Joumblatt<br>Ministre des Finances<br>1974-1975
| après = Faouzi Khatib<br>1975
}}
{{Fin dynastie}}
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== Altri progetti ==
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[[Categoria:Socialisti arabi]]
[[Categoria:Storia del Libano]]
[[Categoria:Politici assassinati]]
[[Categoria:Premio Lenin per la Pace]]