Nadia Desdemona Lioce e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 luglio 12: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Start|10:41, 22 lug 2019 (CEST)}}
|Nome = Nadia Desdemona
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 1 |voce = Alen Ožbolt |turno = |tipo = consensuale prorogata |data = 2019 luglio 12 |durata = 16 giorni |multipla = }}
|Cognome = Lioce
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 2 |voce = Vita da strega |turno = |tipo = consensuale |data = 2019 luglio 12 |durata = 13 giorni |multipla = }}
|Sesso = F
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 3 |voce = Eleonora Giovannini |turno = |tipo = consensuale |data = 2019 luglio 12 |durata = 10 giorni |multipla = }}
|LuogoNascita = Foggia
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|GiornoMeseNascita = 29 settembre
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|AnnoNascita = 1959
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|LuogoMorte =
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 7 |voce = Nintendo Business Technology Development |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 12 |durata = 7 giorni |multipla = }}
|GiornoMeseMorte =
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|AnnoMorte =
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Voce|i = 9 |voce = Tremofobia |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 12 |durata = < un giorno |multipla = }}
|Attività= terrorista
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|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità = componente dell'[[Organizzazioni armate di sinistra in Italia|organizzazione armata di sinistra]] [[Nuove Brigate Rosse|Nuove Brigate Rosse - Nuclei Comunisti Combattenti]]<ref>[http://www.repubblica.it/online/cronaca/romafirenze/donna/donna.html Chi è Nadia Desdemona Lioce - La Repubblica, 2 marzo 2003]</ref>
}}
 
Esponente di primo piano del gruppo terroristico, ha partecipato agli omicidi di [[Massimo D'Antona]] nel [[1999]] e di [[Marco Biagi]], nel [[2002]]. Arrestata il 2 marzo [[2003]] su un convoglio del [[Treno regionale (Italia)|treno regionale]] ''Roma-Firenze'', è attualmente reclusa nella casa circondariale di massima sicurezza ''Le Costarelle di Preturo'' a [[L'Aquila]], dove sconta la pena dell'[[ergastolo]] in regime di [[Articolo 41 bis|41-bis]].<ref>[http://ricerca.gelocal.it/ilcentro/archivio/ilcentro/2005/10/27/CQ1CQ_CQ106.html La Lioce trasferita alle «Costarelle» - Il Centro, 27 ottobre 2005]</ref>
 
== Biografia ==
Nata a [[Foggia]] nel [[1959]], lascia la città pugliese per trasferirsi a [[Pisa]] e iscriversi alla facoltà di filosofia dell'[[Università di Pisa|università cittadina]]. Durante i suoi primi anni in [[Toscana]] si divide tra l'università e la [[Unità sanitaria locale|Usl]] locale, dove trova lavoro come assistente sociale. Nel [[1984]] si lega sentimentalmente a Luigi Fuccini, più giovane di lei e conosciuto quattro anni prima nelle assemblee del comitato studenti medi, col quale inizia una convivenza durata dieci anni, in un appartamento nei pressi della stazione centrale di [[Pisa]].<ref name="repubblica.it">[http://www.repubblica.it/online/cronaca/romafirenzedue/nadia/nadia.html Dal liceo alla clandestinità - La Repubblica, 4 marzo 2003]</ref> Nella loro intensa attività politica i due entrano in contatto con gli altri militanti di ''Azione Rivoluzionaria'' e con l'associazione ''Italia-Nicaragua'', prima di fondare insieme un proprio comitato [[Sandinismo|filosandinista]] e partecipare alle lotte studentesche che, nel [[1985]], interessa moltissime università italiane con il [[Pantera (movimento studentesco)|movimento della Pantera]], frequentano un neonato centro sociale e la casa dello studente<ref>[http://archivio.panorama.it/archivio/Tra-passione-politica-e-cucina-pugliese Tra passione politica e cucina pugliese - Panorama, 7 marzo 2003]</ref>.
 
Il 13 febbraio del [[1995]] Fuccini, assieme al fiorentino Fabio Matteini (che anni dopo verrà condannato per banda armata e partecipazione all'associazione eversiva ''Br-Pcc''<ref>[http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2011/21-aprile-2011/riarrestato-br-fabio-matteini-190484154357.shtml (Ri)arrestato il Br Fabio Matteini - La Repubblica, 21 aprile 2011]</ref>), vengono arrestati a [[Roma]] perché trovati in possesso di armi mentre, secondo gli inquirenti, si preparavano a rapinare un ufficio postale, reato per cui verranno poi condannati a tre anni e 11 mesi di reclusione.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/febbraio/23/fermati_sul_motorino_rubato_siamo_co_10_9502233984.shtml Fermati sul motorino rubato "siamo prigionieri politici" - La Repubblica, 23 febbraio 1995]</ref> I due si proclamano prigionieri politici ed appartenenti ai ''Nuclei Comunisti Combattenti''. I magistrati inquirenti ordinano la perquisizione nell'appartamento di Fuccini dove gli agenti della [[Digos]] rinvengono, tra le altre cose, un vecchio documento della sinistra antagonista sulla fabbricazione di armi in [[Toscana]] dal quale le [[Brigate Rosse]] avevano tratto alcuni passi nello stilare la rivendicazione dell'omicidio dell´ex sindaco di [[Firenze]] [[Lando Conti]], accusato dai terroristi di essere un ''mercante d´armi''.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/05/11/ombra-di-lioce-sul-delitto-conti.fi_020l.html L'ombra di Lioce sul delitto Conti - La Repubblica, 11 maggio 2004]</ref>
 
In quella stessa perquisizione gli agenti riscontrano anche la strana sparizione della Lioce che, convivente di Fuccini, sembrava essersi allontanata in fretta e furia dall'appartamento rendendosi così irreperibile al controllo degli agenti, pur non essendo né ricercata né colpita da ordini d'arresto.<ref name="repubblica.it"/>
 
=== La lotta armata con le Nuove BR ===
Quella che nel [[1995]] sembra, agli organi inquirenti, solo una curiosa sparizione, in realtà nasconde l'inizio di una clandestinità che la Lioce aveva forse già in progetto da qualche tempo e che, visto l'evolversi degli eventi e l'imprevisto dell'arresto di Fuccini, deve solo anticipare temporalmente. Dai successivi accertamenti e, soprattutto, dalle carte dei processi che la riguarderanno, viene fuori che molto probabilmente, assieme ad altri militanti tra cui [[Mario Galesi]], Lioce già in quel periodo operava nella fase di ricostituzione delle [[Brigate Rosse]] e su un progetto di prosecuzione della lotta armata con la nuova sigla [[Nuove Brigate Rosse|Nuove Brigate Rosse - Nuclei Comunisti Combattenti]] che seguisse il solco tracciato dai brigatisti storici, dopo l'interruzione dell'azione per la cosiddetta ''ritirata strategica'', avvenuta nel [[1989]]. In realtà, già nel [[1997]], la [[Digos]] fiorentina redigeva un'informativa alla magistratura in cui si segnalano i suoi presunti collegamenti con l'organizzazione terroristica dei Nuclei Comunisti Combattenti, ipotizzando un probabile ruolo centrale della donna all'interno del movimento.
 
Ma la vera storia della sua militanza da clandestina di quegli anni verrà poi descritta nelle ordinanze di custodia cautelare richieste dalla Procura di [[Roma]] che, il 22 ottobre [[2002]], nell'ambito nell'inchiesta sull'[[omicidio D'Antona]], il [[Giudice per le indagini preliminari]] Maria Teresa Covatta emette nei riguardi dei presunti appartenenti alle Br-Pcc Antonino Fosso, Michele Mazzei, Francesco Donati, Franco Galloni, [[Mario Galesi]] e Nadia Desdemona Lioce, questi ultimi all'epoca ancora irreperibili.<ref>[http://www.repubblica.it/online/cronaca/romafirenzequattro/ordinanza/ordinanza.html Lioce, ordinanza di custodia - La Repubblica, 16 aprile 2003]</ref> E come infatti si legge nelle motivazioni della richiesta: "La clandestinità della Lioce è inequivoco indizio di appartenenza al sodalizio criminoso oggetto dell'indagine (sulle Br-pcc, ndr), con funzioni significative che hanno motivato le ragioni politico militari della sua assenza. La scelta della clandestinità è sintomatica del ruolo determinante all'interno della struttura."<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/03/03/il-rapinatore-la-primula-rossa-storie-parallele.html Il rapinatore e la primula rossa storie parallele di irriducibili - La Repubblica, 3 marzo 2003]</ref>
 
=== L'arresto ===
Il 2 marzo [[2003]] la Lioce, che assieme all'altro brigatista [[Mario Galesi]] sta viaggiando sul treno regionale Roma-Firenze, viene sottoposta a un normale controllo documenti dagli agenti della [[PolFer]], nei pressi di [[Castiglion Fiorentino]]. Temendo di essere scoperti, i due brigatisti decidono di impugnare le armi e di aprire il fuoco contro gli agenti, colpendo a morte il sovrintendente [[Emanuele Petri]]. Anche [[Mario Galesi|Galesi]], ferito gravemente durante la sparatoria, morirà poco dopo il trasporto in ospedale mentre la Lioce, riconosciuta come terrorista, verrà arrestata mettendo così fine alla sua latitanza.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2003/marzo/03/Scontro_fuoco_morti_agente_br_co_0_030303010.shtml Scontro a fuoco, morti un agente e un br - Il Corriere della Sera, 3 marzo 2003]</ref> In suo possesso, al momento della cattura, gli agenti rinvengono due computer [[palmare|palmari]], un biglietto da visita della società Graphocart-Strabilia di [[Roma]] e una scheda telefonica prepagata.
 
E proprio l'analisi del contenuto dei suoi [[palmare|palmari]] porterà alla luce diversi documenti con possibili obiettivi da colpire, risoluzioni strategiche e diverse altre prove che collegavano i due (fino ad allora sconosciuti) terroristi con la sigla [[Nuove Brigate Rosse|Nuove BR]] e con gli [[Omicidio D'Antona|omicidi D'Antona]] e [[Marco Biagi|Biagi]].<ref>[http://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/cronaca/allarmeservizi/fusani/fusani.html Palmari, telefoni, chiavi - La Repubblica, 25 ottobre 2003]</ref> Un mese dopo l'arresto, il 2 aprile [[2003]], nell'ambito dell'inchiesta sull'[[Marco Biagi|omicidio Biagi]], condotta dal [[Pubblico ministero]] Paolo Giovagnoli, vengono emesse altre quattro ordinanze di custodia cautelare per altrettanti appartenenti alle [[Nuove BR]] che, con ruoli diversi, avrebbero partecipato all'assassinio del giuslavorista: oltre al nome della Lioce ci sono anche Simone Boccaccini, Cinzia Banelli e Roberto Morandi.
 
=== I processi e le condanne ===
La prima condanna all'ergastolo per Nadia Lioce è stata comminata dalla prima sezione penale della [[Corte d'assise|Corte d'Assise]] di [[Firenze]] che, per la sparatoria sul treno Roma-Firenze del 2 marzo [[2003]] in cui la Lioce e Galesi uccisero l'agente di polizia ferroviaria [[Emanuele Petri]], a conclusione del processo esattamente tre anni dopo i fatti, il 2 marzo [[2006]], decreta il carcere a vita per la brigatista accusata di concorso in omicidio, rapina, resistenza e detenzione di armi, con l'aggravante del terrorismo.<ref>[http://archivio900.globalist.it/it/news/news.aspx?id=946 Ergastolo definitivo alla br Nadia Lioce - Archivio Novecento, 3 marzo 2006]</ref> Nel processo per l'omicidio del giuslavorista [[Marco Biagi]], assassinato a [[Bologna]] con sei colpi di pistola, la sera del 19 marzo [[2002]], la [[Corte d'appello|Corte d'Appello]] emette una condanna all'ergastolo per la brigatista che, il 7 dicembre [[2006]] dopo quella sentenza, decide di non fare ricorso in [[Corte di cassazione|Cassazione]] al contrario di tutti gli altri accusati che, dopo tre gradi di giudizio, si vedono confermate tutte le condanne all'ergastolo.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2006/dicembre/07/Delitto_Biagi_ergastoli_Pena_ridotta_co_9_061207096.shtml Delitto Biagi: 4 ergastoli - La Repubblica, 7 dicembre 2006]</ref>
 
Dopo tre gradi di giudizio, nel processo per l'omicidio del consulente del [[Ministero del lavoro e della previdenza sociale|Ministero del Lavoro]], [[Massimo D'Antona]], avvenuto a [[Roma]] il 20 maggio del [[1999]], la Prima sezione penale della [[Corte di cassazione]] conferma, il 28 giugno [[2007]], la condanna all'ergastolo alla Lioce. Altre condanne le sono state inflitte anche per gli attentati alla sede della [[Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali|Commissione di Garanzia per lo Sciopero]], a quella della [[Cisl]] di [[Milano]] (entrambi effettuati nel [[2000]]) e all'[[Istituto affari internazionali|Istituto Affari Internazionali]] di [[Roma]] nel [[2001]], oltre che per quattro rapine realizzate in [[Toscana]], tra il [[1998]] e il [[2003]], con lo scopo di reperire fondi per finanziare le attività terroristiche delle Nuove Brigate Rosse.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/06/29/delitto-antona-tre-ergastoli-alle-br.html Delitto D'Antona, tre ergastoli alle br - La Repubblica, 29 giugno 2007]</ref><ref>[http://www.studioavvocatopetrucci.it/public/D'ANTONA%20-%20SENTENZA%20CASSAZIONE.pdf Sentenza della Corte di Cassazione Omicidio D'Antona]</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Terrorismo italiano]]
* [[Brigate Rosse]]
* [[Nuove Brigate Rosse]]
* [[Omicidio D'Antona]]
* [[Omicidio Biagi]]
* [[Emanuele Petri]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto/notizia|Confermate le sentenze al processo d'appello per l'omicidio di Marco Biagi|data=6 dicembre}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.cedost.it/|Centro Documentazione Stragi e Terrorismo}}
* {{cita web|url=http://www.archivio900.it/it/libri/index.aspx?c=1463|titolo=Bibliografia completa sulle Nuove Brigate Rosse}}
* {{cita web|http://www.vittimeterrorismo.it/|Sito dell'Associazione Italiana Vittime del Terrorismo}}
 
{{Portale|biografie}}
 
[[Categoria:Terroristi delle Nuove Brigate Rosse]]