Torre di Hassan e Claus Schenk von Stauffenberg: differenze tra le pagine

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{{Citazione|Dobbiamo dimostrare al mondo che non eravamo tutti come lui.|Claus Schenk von Stauffenberg<ref name=autogenerato2>Da "La Croce e la Svastica", puntata de "La Grande Storia" del 22 agosto [[2008]]</ref>}}
{{Avvisounicode}}
{{Infobox militare
{{F|torri|maggio 2009}}
|Nome = Claus Philipp Maria Schenk Graf von Stauffenberg
[[File:Rabat tour Hassan.jpg|thumb|La Torre di Hassan]]
|Immagine = Claus von Stauffenberg (1907-1944).jpg
|Didascalia = Claus Schenk von Stauffenberg, prima del [[1944]].
|Soprannome =
|Data_di_nascita = [[15 novembre]] [[1907]]
|Nato_a = [[Jettingen-Scheppach]]
|Data_di_morte = [[21 luglio]] [[1944]]<br />(36 anni)
|Morto_a = [[Berlino]]
|Cause_della_morte = [[Fucilazione]], per aver progettato l'attentato contro [[Adolf Hitler]]
|Luogo_di_sepoltura =
|Etnia =
|Religione = [[Cattolicesimo|Cattolico]]
|Nazione_servita = {{Bandiera|DEU 1918-1933}} [[Repubblica di Weimar]]<br />{{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Germania nazista]]<br />{{simbolo|German_Resistance_Flag_Proposal_1944.svg|21}} [[Resistenza tedesca]]
|Forza_armata = {{simbolo|War Ensign of Germany (1921-1933).svg|21}} [[Reichswehr]] <br> {{simbolo|War Ensign of Germany (1938-1945).svg|21}} [[Wehrmacht]]
|Arma = [[Heer (Wehrmacht)|Heer]]
|Corpo = [[Cavalleria]]
|Specialità =
|Unità = 17º Cavalleria <br> [[6. Panzer-Division]] <br> [[10. Panzer-Division (Wehrmacht)|10. Panzer-Division]]
|Reparto =
|Anni_di_servizio = [[1926]] - [[1944]]
|Grado = [[Gradi dello Heer|Oberst]] (colonnello)
|Ferite = Perdita dell'occhio sinistro, della mano destra e dell'anulare e mignolo della mano sinistra a causa di un attacco aereo
|Comandanti =
|Guerre = [[Seconda guerra mondiale]]
|Campagne = [[Campagna di Polonia]]<br />[[Campagna di Francia]]<br />[[Operazione Barbarossa]]<br />[[Campagna di Tunisia]]
|Battaglie = [[Attentato a Hitler del 20 luglio 1944]]
|Comandante_di =
|Decorazioni =
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref = "fonti nel corpo del testo"
}}
{{Bio
|Nome = Claus Philipp Maria Schenk Graf von
|Cognome = Stauffenberg
|Sesso = M
|LuogoNascita = Jettingen-Scheppach
|GiornoMeseNascita = 15 novembre
|AnnoNascita = 1907
|LuogoMorte = Berlino
|GiornoMeseMorte = 21 luglio
|AnnoMorte = 1944
|Attività = militare
|Nazionalità = tedesco
|PostNazionalità = che svolse un ruolo di primo piano nella progettazione e successiva esecuzione dell'[[Attentato a Hitler del 20 luglio 1944|attentato del 20 luglio]] contro [[Adolf Hitler]] (nota anche come operazione Valchiria), e nel successivo tentativo di [[colpo di Stato|colpo di stato]]. Il suo cognome completo era ''Schenk Graf von Stauffenberg'', in quanto la famiglia [[Stauffenberg]] aveva aggiunto il termine ''Graf'' ([[conte]]), come parte del cognome, dopo l'abolizione dei titoli nobiliari da parte della [[Repubblica di Weimar]]
|Categorie = no
}}
 
== Biografia ==
La '''Torre di Hassan''', (in {{arabo|صومعة حسان}}) è il [[minareto]] di una moschea rimasta incompleta a [[Rabat]], [[Marocco]].
[[File:Claus Schenk Graf von Stauffenberg - Helmuth James Graf von Moltke.jpg|miniatura|sinistra|Francobollo raffigurante von Stauffenberg.]]
Iniziata per ordine del [[sultano]] [[Abu Ya'qub Yusuf II|Yacoub al-Mansour]], la torre doveva essere la più grande del mondo assieme alla adiacente [[moschea]], ma i lavori si interruppero alla sua morte nel [[1199]].
[[File:VStauffenberg vQuirnheim.jpg|miniatura|sinistra|Stauffenberg (a sinistra) e [[Albrecht Mertz von Quirnheim]], 1º giugno [[1944]].]]
La torre raggiunse solo i 44m, circa la metà dell'altezza pianificata, 96m. Anche il resto della moschea fu lasciato incompleto, con solo la prima parte delle numerose mura e delle 200 colonne che dovevano essere innalzate.
Claus Schenk von Stauffenberg nacque nel [[1907]], a [[Jettingen-Scheppach]], in [[Baviera]], proveniente da un'[[aristocrazia|aristocratica]] famiglia [[cattolicesimo|cattolica]]. Suo padre era il conte Alfred Schenk von Stauffenberg e sua madre era la contessa Karoline von Üxküll. Tra i suoi antenati poteva vantare il feldmaresciallo conte [[Ludwig Yorck von Wartenburg]] ([[1759]]-[[1830]]) e il feldmaresciallo conte [[August Neidhardt von Gneisenau]] ([[1760]]-[[1831]]). Essi, assieme a [[Gerhard von Scharnhorst]] e [[Carl von Clausewitz]], intrapresero una radicale opera di rinnovamento di tutto il sistema militare prussiano dopo la sconfitta contro [[Napoleone Bonaparte]] alla [[battaglia di Jena]], avendo anche un ruolo fondamentale nella creazione dello stato maggiore prussiano, la prima istituzione del genere al mondo.
La torre, realizzata in mattoni rossi, i resti della moschea e il moderno [[mausoleo di Mohammed V]], formano uno dei più importanti complessi storici e turistici di [[Rabat]].
La torre non ha scale, ma una rampa, che avrebbe consentito al [[muezzin]], di salire a cavallo in cima alla torre per intonare l'invito alla preghiera, l'[[adhan]].
 
Dopo l'infanzia e adolescenza trascorse a [[Stoccarda]], il 1º aprile del [[1926]], all'età di 19 anni, si arruolò volontario nel reggimento nel quale aveva prestato servizio suo zio, il conte Nikolaus von Üxküll: il 17º Cavalleria di [[Bamberga]]. Dopo la [[prima guerra mondiale]], l'esercito tedesco era stato drasticamente ridotto nelle dimensioni e gli aspiranti ufficiali dovevano prima prestare servizio nella truppa. Divenne [[tenente]] il 1º maggio [[1930]]. Inizialmente, pur non condividendone alcuni aspetti, aderì al [[Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori]], per poi rigettare la propria fede nel [[Governo Hitler]], quando la guerra volse per il peggio.
== Ya'qub al-Mansur ==
 
Il fondatore della Torre di Hassan, [[Abu Ya'qub Yusuf II]], apparteneva alla dinastia [[Berberi|berbera]] degli [[Almohadi]], un regno [[musulmano]] che si estendeva dal [[Maghreb]] fino ai territori di [[al-Andalus]]. Secondo tradizione la torre fu disegnata da un architetto chiamato [[Jabir]], che utilizzò uno schema costruttivo simile per la torre sorella della torre di Hassan, la [[Giralda]] di [[Siviglia]].</br>
Allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], prestò servizio come ufficiale di stato maggiore della 1ª Divisione Leggera, divenuta poi [[6. Panzer-Division]] in [[Polonia]] dal settembre [[1939]] al giugno [[1940]], quando fu trasferito al comando supremo di [[Berlino]]. Dopodiché prese parte alla [[campagna di Francia]] e all'[[Operazione Barbarossa]], il progetto nazista di attaccare la [[Unione Sovietica|Russia stalinista]].
Entrambe le torri furono modellate sul progetto di un altro minareto realizzato da Jabir, per la [[Moschea della Koutoubia|Moschea della Kutubiyya]] a [[Marrakesh]]. Dopo la [[Riconquista]], gli [[Spagna|Spagnoli]] aggiunsero alla Giralda una parte sommitale in [[stile rinascimentale]], per cui fu convertita da minareto a torre campanaria della [[Cattedrale di Siviglia]].
 
Yaʿqūb al-Manṣūr fece eseguire altri lavori in Rabat, i più notevoli la ricostruzione della [[Kasba degli Oudaïa|Kasbah di Rabat]] e la conversione ad uso sepolcrale dell’antico complesso di [[Chella (Marocco)|Chella]], costruito dai [[Fenici]] e dai [[Civiltà romana|Romani]].
Successivamente fu inviato in [[Campagna di Tunisia|Tunisia]] come ufficiale di [[Stato Maggiore]] della [[10. Panzer-Division (Wehrmacht)|10ª Divisione Panzer]], col grado di [[tenente colonnello]],<ref>{{cita web|url= http://www.axishistory.com/index.php?id=1282|titolo= 10. Panzer-Division su Axis History Factbook|accesso= 25 novembre 2009}}</ref> ma, il 7 aprile [[1943]], venne ferito gravemente durante un attacco aereo della [[Royal Air Force]]. Il famoso chirurgo [[Ernst Ferdinand Sauerbruch]] riuscì a salvargli la vita, ma non poté impedire la perdita della mano destra, dell'occhio sinistro e due dita (anulare e mignolo) della mano sinistra. Nell'ottobre del 1943, venne promosso [[colonnello]] ed assegnato allo Stato Maggiore della riserva a Berlino, sotto il comando del generale [[Friedrich Olbricht]].
Nonostante le sue condizioni, von Stauffenberg, per spirito di fedeltà alla patria, continuò a prestare servizio nell'esercito, ma con animo risoluto a liberare la [[Germania]] dal malgoverno di [[Adolf Hitler|Hitler]], dopo essersi reso conto che questi stava portando il proprio paese verso la distruzione. Il suo pensiero fu esposto in una lettera che inviò alla moglie nel marzo del [[1943]]: «Sento il dovere di fare qualcosa per salvare la Germania; noi tutti, ufficiali dello [[Stato Maggiore]], dobbiamo assumere la nostra parte di responsabilità».
 
== Il complotto del 20 luglio 1944 ==
{{Citazione|È tempo ormai di fare qualcosa. Ma chi esita ad agire deve aver chiaro in coscienza che passerà alla storia come traditore; e se omette del tutto di agire, sarebbe un traditore di fronte alla propria coscienza.<ref name=autogenerato2 />}}
[[File:Bundesarchiv Bild 146-1984-079-02, Führerhauptquartier, Stauffenberg, Hitler, Keitel.jpg|miniatura|Stauffenberg a [[Rastenburg]], il 15 luglio [[1944]], sulla sinistra, con [[Hitler]] (al centro) e [[Wilhelm Keitel]] (a destra). Stauffenberg stava trasportando una bomba a tempo, che poi decise di non far esplodere.]]
Fu così che venne ordita la congiura degli ufficiali tedeschi contro il [[Führer]], e al complotto parteciparono, insieme a Stauffenberg, anche altri alti militari, tra i quali il generale [[Ludwig Beck]], già capo di [[Stato Maggiore]] della [[Wehrmacht]], e il generale [[Henning von Tresckow]], esperto in strategia. L'attentato fu fissato per il 20 luglio [[1944]] e si sarebbe realizzato nella sede del quartier generale di Hitler, la cosiddetta [[Tana del Lupo]], a [[Rastenburg]], e venne denominato ''[[Attentato a Hitler del 20 luglio 1944|Operazione Valkiria]]''. Alcune circostanze resero, però, più difficile l'attuazione del piano originale. Per il forte caldo, infatti, la riunione si svolse in un edificio in legno, con le finestre aperte, e non nel bunker dove l'esplosione, non potendosi sfogare all'esterno, sarebbe stata enormemente più devastante. Inoltre, Stauffenberg aveva predisposto originariamente due bombe, ma, nella fretta, a causa dell'anticipazione della riunione di 30 minuti, riuscì ad armarne solo una. Infine, il tavolo della riunione, costruito in solido legno di quercia, attutì ulteriormente la forza d'urto dell'esplosione. La bomba, contenuta all'interno di una valigetta, fu posizionata vicino ad Hitler dallo stesso Stauffenberg, ma venne successivamente spostata da [[Heinz Brandt]] qualche metro più lontano, facendo fallire l'attentato.
 
Immediatamente dopo lo scoppio, Stauffenberg, come pianificato, fece ritorno a Berlino, per assumere il comando militare dell'operazione in Bendlerstrasse, per condurre da quella sede il [[colpo di Stato]]. Hitler, tuttavia, sopravvisse quasi incolume all'esplosione e Stauffenberg, Beck, Olbricht, il capo di stato maggiore colonnello Albrecht e altri congiurati vennero fatti arrestare dalle [[SS]] e dalla [[Gestapo]], così come tutti coloro che, in qualche modo, erano venuti a contatto con loro. Gli arrestati furono torturati per ottenere rivelazioni, poi vennero trucidati, spesso senza nemmeno un processo.
 
Anche Stauffenberg fu arrestato e fucilato alla schiena, assieme agli altri congiurati, nella stessa notte del 20 luglio [[1944]], nel cortile del Bendlerblock, sede del [[Oberkommando des Heeres|Comando Supremo dell'Esercito]], a Berlino; le ceneri dei congiurati furono sparse nelle fogne cittadine su ordine di Hitler affinché «i resti dei traditori non contaminassero il suolo tedesco». Fu poi detto che, prima di essere ucciso, Stauffenberg avesse gridato: «Lunga vita alla sacra [[Germania]]!».
 
Su ordine del [[Führer]], tutti i membri delle famiglie dei colpevoli dovevano essere eliminati. Questo portò anche all'arresto, alla deportazione e uccisione di molti innocenti, che avevano la disgrazia di condividere il nome, anche senza essere parenti, dei congiurati. Per quanto riguarda la famiglia Stauffenberg, il fratello maggiore, Berthold, fu giustiziato. La moglie di Stauffenberg, Nina, e i suoi quattro figli (la donna era incinta della quinta figlia, Konstanze, che sarebbe nata il 17 gennaio [[1945]], a [[Francoforte sull'Oder]], durante la prigionia), furono arrestati dalle [[SS]]. I quattro figli furono messi sotto falso nome in un orfanotrofio in [[Bassa Sassonia]]. Successivamente, e fino alla fine della guerra, Nina venne tenuta [[Ostaggi delle SS in Alto Adige|prigioniera per futuri scambi presso il lago di Braies]] in [[provincia autonoma di Bolzano|provincia di Bolzano]].<ref name="ostaggi">Hans-Günter Richardi, ''Ostaggi delle SS al lago di Braies - la deportazione in Alto Adige di illustri prigionieri dei lager nazisti provenienti da 17 paesi europei'', Braies, Archivio di Storia Contemporanea, 2006. ISBN 88-902316-2-9</ref> Liberati dall'arrivo delle truppe alleate, tutti i membri della famiglia poterono finalmente riunirsi dopo la fine della guerra. Nina è morta il 2 aprile [[2006]].
 
Secondo alcune fonti<ref>Stefania Falasca ,Un vescovo contro Hitler. Von Galen, Pio XII e la resistenza al nazismo, Edizioni San Paolo 2006, p.64</ref> è emerso anche un possibile coinvolgimento, o per lo meno un incoraggiamento, al tirannicidio da parte del [[Vaticano]] e del [[papa]] stesso<ref>A.Tornielli,Pio XII appoggiò i complotti contro il Fuhrer, in "Il Giornale",29 aprile 2004</ref>. Come documentano i rapporti al [[Foreign Office]] di sir d'Arcy d'Osborne, rappresentante diplomatico del [[Regno Unito]] presso la [[Santa Sede]], [[Pio XII]] manteneva, tramite vari emissari, dei rapporti costanti con gli oppositori tedeschi del Fuhrer<ref>D.Barnabei, Orchestra Nera.Militari, civili, preti cattolici, pastori protestanti una rete contro Hitler.Che ruolo ebbe Pio XII?,Torino 1991, pp.391-420</ref>. Stauffenberg, cattolico praticante<ref>Stefania Falasca, ibidem, p.64</ref>, amico di molti esponenti del [[Circolo di Kreisau]] frequentato sia da alti membri ecclesiastici che da civili e militari della dissidenza interna contro Hitler (come attestano sia il diario che alcune lettere del suo fondatore il conte [[Helmuth James Graf von Moltke]]), incontrò pochi giorni prima dell'attentato il vescovo [[Konrad von Preysing Lichtenegg Moos]], uno dei maggiori oppositori tra le gerarchie cattoliche, insieme al vescovo [[Clemens August von Galen]], al regime nazista<ref>Stefania Falasca, ibidem, p.67</ref>.
 
Nel [[dopoguerra]], a Berlino, la Bendlerstrasse fu ribattezzata Stauffenbergstrasse. Vi è stato eretto un monumento alla Resistenza tedesca e nelle vicinanze un museo, aperto nel [[1994]], onora tutti i partecipanti al “complotto del 20 luglio”, insieme ad altri oppositori al nazismo.
 
== Famiglia ==
Il 26 settembre [[1933]] sposò, all'età di 26 anni, [[Nina von Stauffenberg]] e da lei ebbe 5 figli:
* [[Berthold Maria Schenk Graf von Stauffenberg]]
* Heimeran Schenk Graf von Stauffenberg
* [[Franz-Ludwig Schenk Graf von Stauffenberg]]
* Valerie Ida Huberta Karoline Anna Maria Schenk Gräfin von Stauffenberg
* Konstanze Schenk Gräfin von Stauffenberg, nata a [[Francoforte sul Meno]] dopo la fucilazione di Stauffenberg.
 
== Filmografia su Stauffenberg ==
* Nel [[film]] del [[1955]] ''Operazione walkiria'' fu impersonato dall'attore [[Wolfgang Preiss]].
* Nel film del [[1955]] ''Accadde il 20 luglio'' fu impersonato dall'attore [[Bernhard Wicki]].
* Nel film del [[1967]] ''[[La notte dei generali]]'' fu impersonato dall'attore Gérard Buhr.
* Nel [[Fiction televisiva|film tv]] del [[1967]] ''[[Il complotto di luglio]]'' fu impersonato dall'attore [[Paolo Graziosi]].
* Nel [[Fiction televisiva|film tv]] del [[1971]] ''Operation Walküre'' fu impersonato dall'attore Joachim Hansen.
* Nella [[Serie televisiva|serie]] del [[1990]] ''The Plot to Kill Hitler'' fu impersonato dall'attore [[Brad Davis (attore)|Brad Davis]].
* Nel film tv del [[2004]] ''[[Stauffenberg - Attentato a Hitler]]'', fu impersonato dall'attore [[Sebastian Koch]].
* Nel film del [[2008]] ''[[Operazione Valchiria (film)|Operazione Valchiria]]'', fu impersonato dall'attore [[Tom Cruise]].
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Attentato a Hitler del 20 luglio 1944]]
* [[Membri del complotto del 20 luglio]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Hassan Tower}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|nazismo|seconda guerra mondiale}}
 
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