Chiesa di San Giovanni Evangelista (Modica) e Claus Schenk von Stauffenberg: differenze tra le pagine

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{{Citazione|Dobbiamo dimostrare al mondo che non eravamo tutti come lui.|Claus Schenk von Stauffenberg<ref name=autogenerato2>Da "La Croce e la Svastica", puntata de "La Grande Storia" del 22 agosto [[2008]]</ref>}}
{{F|chiese della Sicilia|dicembre 2012|commento=poche fonti}}
{{Infobox militare
{{Edificio religioso
|Nome = Claus Philipp Maria Schenk Graf von Stauffenberg
| Nome = Chiesa di San Giovanni Evangelista
| Immagine = S.Claus Giovannivon EvangelistaStauffenberg vista da palazzo Napolino(1907-De Naro Papa1944).JPGjpg
|Didascalia = Claus Schenk von Stauffenberg, prima del [[1944]].
| Larghezza = 250px
|Soprannome =
| Didascalia = Chiesa di S. Giovanni Evangelista vista da palazzo De Naro-Papa, Modica Alta
|Data_di_nascita = [[15 novembre]] [[1907]]
| SiglaStato = ITA
|Nato_a = [[Jettingen-Scheppach]]
| Regione = {{IT-SIC}}
|Data_di_morte = [[21 luglio]] [[1944]]<br />(36 anni)
| Città = [[Modica]]
|Morto_a = [[Berlino]]
| Religione = [[Religione cattolica|cattolica]]
|Cause_della_morte = [[Fucilazione]], per aver progettato l'attentato contro [[Adolf Hitler]]
| DedicatoA = [[Giovanni apostolo ed evangelista]]
|Luogo_di_sepoltura =
| Ordine =
|Etnia =
| Diocesi = [[Diocesi di Noto|Noto]]
|Religione = [[Cattolicesimo|Cattolico]]
| AnnoConsacr =
|Nazione_servita = {{Bandiera|DEU 1918-1933}} [[Repubblica di Weimar]]<br />{{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Germania nazista]]<br />{{simbolo|German_Resistance_Flag_Proposal_1944.svg|21}} [[Resistenza tedesca]]
| AnnoSconsacr =
|Forza_armata = {{simbolo|War Ensign of Germany (1921-1933).svg|21}} [[Reichswehr]] <br> {{simbolo|War Ensign of Germany (1938-1945).svg|21}} [[Wehrmacht]]
| Fondatore =
|Arma = [[Heer (Wehrmacht)|Heer]]
| Architetto =
|Corpo = [[Cavalleria]]
| StileArchitett =
|Specialità =
| InizioCostr =
|Unità = 17º Cavalleria <br> [[6. Panzer-Division]] <br> [[10. Panzer-Division (Wehrmacht)|10. Panzer-Division]]
| FineCostr = [[1150]]
|Reparto =
| Demolizione =
|Anni_di_servizio = [[1926]] - [[1944]]
| Sito =
|Grado = [[Gradi dello Heer|Oberst]] (colonnello)
|Ferite = Perdita dell'occhio sinistro, della mano destra e dell'anulare e mignolo della mano sinistra a causa di un attacco aereo
|Comandanti =
|Guerre = [[Seconda guerra mondiale]]
|Campagne = [[Campagna di Polonia]]<br />[[Campagna di Francia]]<br />[[Operazione Barbarossa]]<br />[[Campagna di Tunisia]]
|Battaglie = [[Attentato a Hitler del 20 luglio 1944]]
|Comandante_di =
|Decorazioni =
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref = "fonti nel corpo del testo"
}}
{{Bio
|Nome = Claus Philipp Maria Schenk Graf von
|Cognome = Stauffenberg
|Sesso = M
|LuogoNascita = Jettingen-Scheppach
|GiornoMeseNascita = 15 novembre
|AnnoNascita = 1907
|LuogoMorte = Berlino
|GiornoMeseMorte = 21 luglio
|AnnoMorte = 1944
|Attività = militare
|Nazionalità = tedesco
|PostNazionalità = che svolse un ruolo di primo piano nella progettazione e successiva esecuzione dell'[[Attentato a Hitler del 20 luglio 1944|attentato del 20 luglio]] contro [[Adolf Hitler]] (nota anche come operazione Valchiria), e nel successivo tentativo di [[colpo di Stato|colpo di stato]]. Il suo cognome completo era ''Schenk Graf von Stauffenberg'', in quanto la famiglia [[Stauffenberg]] aveva aggiunto il termine ''Graf'' ([[conte]]), come parte del cognome, dopo l'abolizione dei titoli nobiliari da parte della [[Repubblica di Weimar]]
|Categorie = no
}}
 
== Biografia ==
La '''chiesa di San Giovanni Evangelista''', è un edificio religioso cattolico che sorge a [[Modica]]. Essa presenta una [[facciata]] la cui ultima versione è stata rifatta dopo il [[1839]], per essere completata fra il [[1893]] ed il [[1901]].
[[File:Claus Schenk Graf von Stauffenberg - Helmuth James Graf von Moltke.jpg|miniatura|sinistra|Francobollo raffigurante von Stauffenberg.]]
[[File:VStauffenberg vQuirnheim.jpg|miniatura|sinistra|Stauffenberg (a sinistra) e [[Albrecht Mertz von Quirnheim]], 1º giugno [[1944]].]]
Claus Schenk von Stauffenberg nacque nel [[1907]], a [[Jettingen-Scheppach]], in [[Baviera]], proveniente da un'[[aristocrazia|aristocratica]] famiglia [[cattolicesimo|cattolica]]. Suo padre era il conte Alfred Schenk von Stauffenberg e sua madre era la contessa Karoline von Üxküll. Tra i suoi antenati poteva vantare il feldmaresciallo conte [[Ludwig Yorck von Wartenburg]] ([[1759]]-[[1830]]) e il feldmaresciallo conte [[August Neidhardt von Gneisenau]] ([[1760]]-[[1831]]). Essi, assieme a [[Gerhard von Scharnhorst]] e [[Carl von Clausewitz]], intrapresero una radicale opera di rinnovamento di tutto il sistema militare prussiano dopo la sconfitta contro [[Napoleone Bonaparte]] alla [[battaglia di Jena]], avendo anche un ruolo fondamentale nella creazione dello stato maggiore prussiano, la prima istituzione del genere al mondo.
 
Dopo l'infanzia e adolescenza trascorse a [[Stoccarda]], il 1º aprile del [[1926]], all'età di 19 anni, si arruolò volontario nel reggimento nel quale aveva prestato servizio suo zio, il conte Nikolaus von Üxküll: il 17º Cavalleria di [[Bamberga]]. Dopo la [[prima guerra mondiale]], l'esercito tedesco era stato drasticamente ridotto nelle dimensioni e gli aspiranti ufficiali dovevano prima prestare servizio nella truppa. Divenne [[tenente]] il 1º maggio [[1930]]. Inizialmente, pur non condividendone alcuni aspetti, aderì al [[Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori]], per poi rigettare la propria fede nel [[Governo Hitler]], quando la guerra volse per il peggio.
== Storia e descrizione ==
Il luogo di culto si trova in questo sito dal [[1150]] ([[bolla papale]] di [[papa Eugenio III]]). Un documento del marzo [[1217]] cita le chiese di San Giovanni e di San Giorgio in Modica come poste sotto la tutela della [[Diocesi di Mileto]], in [[Calabria]].
Si trovava in questa spianata il primo edificio religioso di Modica, la chiesa di San Pietro ''extra moenia'' del [[VII secolo]], con adiacente un coevo [[monastero]] dei [[Ordine di San Benedetto|Benedettini]], uno dei sei fondati in [[Sicilia]] da [[Papa Gregorio I|San Gregorio Magno]]. Ma un diploma di cui riferisce lo storico [[Placido Carrafa]], riporta che il Preposto di [[San Giorgio]] ordinò la demolizione, avvenuta nel [[1454]], del monastero attiguo a San Pietro fuori le mura, lasciando spazio ad una nuova e più grande costruzione, un sol corpo con quella di [[Chiesa di San Pietro (Modica)|San Pietro]], e che venne dedicata anche a San Giovanni Evangelista. Successivamente, essendo sorta nel frattempo, nel [[Trecento]], una chiesa dedicata a San Pietro nella parte bassa della città, la chiesa di Modica Alta mantenne la sola intitolazione a San Giovanni Evangelista, per quanto una campana fusa nel [[1550]] riporti ancora incise le effigi di ambedue gli Apostoli.
 
Allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], prestò servizio come ufficiale di stato maggiore della 1ª Divisione Leggera, divenuta poi [[6. Panzer-Division]] in [[Polonia]] dal settembre [[1939]] al giugno [[1940]], quando fu trasferito al comando supremo di [[Berlino]]. Dopodiché prese parte alla [[campagna di Francia]] e all'[[Operazione Barbarossa]], il progetto nazista di attaccare la [[Unione Sovietica|Russia stalinista]].
Danneggiato il primo tempio dal [[terremoto del 1542]], fu presto riedificato nelle dimensioni attuali, per essere poi gravemente colpito dal [[terremoto del 1693]]. La chiesa fu ricostruita in [[architettura barocca|forme barocche]] tra i primi decenni del Settecento ed il [[1839]], anno in cui l'architetto [[Salvatore Toscano]] progetta il II e III ordine e la scalinata monumentale che scende fino alla piazza. Il prospetto fu lievemente lesionato dall'ulteriore sisma del [[terremoto del 1848|1848]], il che portò alla decisione, nel [[1893]], di modificare ulteriormente la facciata, dando forma a quella definitiva di fine Ottocento<ref>G. Cavallo, ''L'ospedale degli Onesti'', Ragusa, Editore AUSL n. 7, 2008, pp. 59-60</ref>, in [[architettura neoclassica|stile neoclassico]], simile al prospetto della [[Basilica Maria Santissima dell'Elemosina|basilica Collegiata di Catania]], che possiamo ammirare ancor oggi. L'ultima ridefinizione architettonica della facciata fu operata dal capomastro modicano Giuseppe Garofalo Giannone, su disegno dell'architetto Salvatore Rizza di Avola. Ricca di stucchi decorativi all'interno, con le rappresentazioni dei [[Evangelista|quattro Evangelisti]], vi si conserva il gruppo statuario dell'[[Addolorata]], del Cinquecento, composto dalle statue della [[Vergine Maria]] e di Marta che piangono Gesù appena spirato, staccato dalla Croce, e sostenuto dalle braccia amorose della [[Maria Maddalena|Maddalena]]. Al gruppo statuario originario, nell'Ottocento, furono aggiunte le statue del [[Redentore]] moribondo pendente dalla Croce, e quella del suo discepolo preferito, Giovanni (poi Evangelista). Ai piedi dell'Altare di San Giovanni Evangelista è poggiata un'[[Arca]], contenente quasi tutti i resti del corpo di [[Santa Temperanza]] martire, donati alla chiesa da un certo don Fidenzio di Ascoli, su licenza di don [[Ottavio Carafa]], [[Arcivescovo di Patrasso]], donazione avvenuta alla metà circa del [[XVII secolo]] (come risulta dai documenti custoditi in parrocchia, fra cui gli Atti di una ricognizione eseguita il 20 giugno [[1664]] dal [[Vicario generale]] di [[Siracusa]], Giuseppe Capobianco, su disposizione del cardinale [[Marzio Ginetti|Ginetti]]). La chiesa presenta all'esterno scalinata, che contribuisce al contesto scenografico urbano, ai cui lati i muri perimetrali sono intercalati da ventisei pilastri, che in tempi passati dovevano sorreggere altrettante statue, mentre ora se ne conservano solo tre. La chiesa si trova nella parte alta del centro storico della città, e la croce che sormonta l'apice della guglia rappresenta, con i suoi 449 m, il punto più alto di Modica. Sul lato sinistro della chiesa, un tortuoso reticolo di vicoli di retaggio medievale conducono al Belvedere della città alta, il cosiddetto ''Pizzo'', da cui si domina il centro storico di Modica.
 
Successivamente fu inviato in [[Campagna di Tunisia|Tunisia]] come ufficiale di [[Stato Maggiore]] della [[10. Panzer-Division (Wehrmacht)|10ª Divisione Panzer]], col grado di [[tenente colonnello]],<ref>{{cita web|url= http://www.axishistory.com/index.php?id=1282|titolo= 10. Panzer-Division su Axis History Factbook|accesso= 25 novembre 2009}}</ref> ma, il 7 aprile [[1943]], venne ferito gravemente durante un attacco aereo della [[Royal Air Force]]. Il famoso chirurgo [[Ernst Ferdinand Sauerbruch]] riuscì a salvargli la vita, ma non poté impedire la perdita della mano destra, dell'occhio sinistro e due dita (anulare e mignolo) della mano sinistra. Nell'ottobre del 1943, venne promosso [[colonnello]] ed assegnato allo Stato Maggiore della riserva a Berlino, sotto il comando del generale [[Friedrich Olbricht]].
Nonostante le sue condizioni, von Stauffenberg, per spirito di fedeltà alla patria, continuò a prestare servizio nell'esercito, ma con animo risoluto a liberare la [[Germania]] dal malgoverno di [[Adolf Hitler|Hitler]], dopo essersi reso conto che questi stava portando il proprio paese verso la distruzione. Il suo pensiero fu esposto in una lettera che inviò alla moglie nel marzo del [[1943]]: «Sento il dovere di fare qualcosa per salvare la Germania; noi tutti, ufficiali dello [[Stato Maggiore]], dobbiamo assumere la nostra parte di responsabilità».
 
== Il complotto del 20 luglio 1944 ==
{{Citazione|È tempo ormai di fare qualcosa. Ma chi esita ad agire deve aver chiaro in coscienza che passerà alla storia come traditore; e se omette del tutto di agire, sarebbe un traditore di fronte alla propria coscienza.<ref name=autogenerato2 />}}
[[File:Bundesarchiv Bild 146-1984-079-02, Führerhauptquartier, Stauffenberg, Hitler, Keitel.jpg|miniatura|Stauffenberg a [[Rastenburg]], il 15 luglio [[1944]], sulla sinistra, con [[Hitler]] (al centro) e [[Wilhelm Keitel]] (a destra). Stauffenberg stava trasportando una bomba a tempo, che poi decise di non far esplodere.]]
Fu così che venne ordita la congiura degli ufficiali tedeschi contro il [[Führer]], e al complotto parteciparono, insieme a Stauffenberg, anche altri alti militari, tra i quali il generale [[Ludwig Beck]], già capo di [[Stato Maggiore]] della [[Wehrmacht]], e il generale [[Henning von Tresckow]], esperto in strategia. L'attentato fu fissato per il 20 luglio [[1944]] e si sarebbe realizzato nella sede del quartier generale di Hitler, la cosiddetta [[Tana del Lupo]], a [[Rastenburg]], e venne denominato ''[[Attentato a Hitler del 20 luglio 1944|Operazione Valkiria]]''. Alcune circostanze resero, però, più difficile l'attuazione del piano originale. Per il forte caldo, infatti, la riunione si svolse in un edificio in legno, con le finestre aperte, e non nel bunker dove l'esplosione, non potendosi sfogare all'esterno, sarebbe stata enormemente più devastante. Inoltre, Stauffenberg aveva predisposto originariamente due bombe, ma, nella fretta, a causa dell'anticipazione della riunione di 30 minuti, riuscì ad armarne solo una. Infine, il tavolo della riunione, costruito in solido legno di quercia, attutì ulteriormente la forza d'urto dell'esplosione. La bomba, contenuta all'interno di una valigetta, fu posizionata vicino ad Hitler dallo stesso Stauffenberg, ma venne successivamente spostata da [[Heinz Brandt]] qualche metro più lontano, facendo fallire l'attentato.
 
Immediatamente dopo lo scoppio, Stauffenberg, come pianificato, fece ritorno a Berlino, per assumere il comando militare dell'operazione in Bendlerstrasse, per condurre da quella sede il [[colpo di Stato]]. Hitler, tuttavia, sopravvisse quasi incolume all'esplosione e Stauffenberg, Beck, Olbricht, il capo di stato maggiore colonnello Albrecht e altri congiurati vennero fatti arrestare dalle [[SS]] e dalla [[Gestapo]], così come tutti coloro che, in qualche modo, erano venuti a contatto con loro. Gli arrestati furono torturati per ottenere rivelazioni, poi vennero trucidati, spesso senza nemmeno un processo.
 
Anche Stauffenberg fu arrestato e fucilato alla schiena, assieme agli altri congiurati, nella stessa notte del 20 luglio [[1944]], nel cortile del Bendlerblock, sede del [[Oberkommando des Heeres|Comando Supremo dell'Esercito]], a Berlino; le ceneri dei congiurati furono sparse nelle fogne cittadine su ordine di Hitler affinché «i resti dei traditori non contaminassero il suolo tedesco». Fu poi detto che, prima di essere ucciso, Stauffenberg avesse gridato: «Lunga vita alla sacra [[Germania]]!».
 
Su ordine del [[Führer]], tutti i membri delle famiglie dei colpevoli dovevano essere eliminati. Questo portò anche all'arresto, alla deportazione e uccisione di molti innocenti, che avevano la disgrazia di condividere il nome, anche senza essere parenti, dei congiurati. Per quanto riguarda la famiglia Stauffenberg, il fratello maggiore, Berthold, fu giustiziato. La moglie di Stauffenberg, Nina, e i suoi quattro figli (la donna era incinta della quinta figlia, Konstanze, che sarebbe nata il 17 gennaio [[1945]], a [[Francoforte sull'Oder]], durante la prigionia), furono arrestati dalle [[SS]]. I quattro figli furono messi sotto falso nome in un orfanotrofio in [[Bassa Sassonia]]. Successivamente, e fino alla fine della guerra, Nina venne tenuta [[Ostaggi delle SS in Alto Adige|prigioniera per futuri scambi presso il lago di Braies]] in [[provincia autonoma di Bolzano|provincia di Bolzano]].<ref name="ostaggi">Hans-Günter Richardi, ''Ostaggi delle SS al lago di Braies - la deportazione in Alto Adige di illustri prigionieri dei lager nazisti provenienti da 17 paesi europei'', Braies, Archivio di Storia Contemporanea, 2006. ISBN 88-902316-2-9</ref> Liberati dall'arrivo delle truppe alleate, tutti i membri della famiglia poterono finalmente riunirsi dopo la fine della guerra. Nina è morta il 2 aprile [[2006]].
 
Secondo alcune fonti<ref>Stefania Falasca ,Un vescovo contro Hitler. Von Galen, Pio XII e la resistenza al nazismo, Edizioni San Paolo 2006, p.64</ref> è emerso anche un possibile coinvolgimento, o per lo meno un incoraggiamento, al tirannicidio da parte del [[Vaticano]] e del [[papa]] stesso<ref>A.Tornielli,Pio XII appoggiò i complotti contro il Fuhrer, in "Il Giornale",29 aprile 2004</ref>. Come documentano i rapporti al [[Foreign Office]] di sir d'Arcy d'Osborne, rappresentante diplomatico del [[Regno Unito]] presso la [[Santa Sede]], [[Pio XII]] manteneva, tramite vari emissari, dei rapporti costanti con gli oppositori tedeschi del Fuhrer<ref>D.Barnabei, Orchestra Nera.Militari, civili, preti cattolici, pastori protestanti una rete contro Hitler.Che ruolo ebbe Pio XII?,Torino 1991, pp.391-420</ref>. Stauffenberg, cattolico praticante<ref>Stefania Falasca, ibidem, p.64</ref>, amico di molti esponenti del [[Circolo di Kreisau]] frequentato sia da alti membri ecclesiastici che da civili e militari della dissidenza interna contro Hitler (come attestano sia il diario che alcune lettere del suo fondatore il conte [[Helmuth James Graf von Moltke]]), incontrò pochi giorni prima dell'attentato il vescovo [[Konrad von Preysing Lichtenegg Moos]], uno dei maggiori oppositori tra le gerarchie cattoliche, insieme al vescovo [[Clemens August von Galen]], al regime nazista<ref>Stefania Falasca, ibidem, p.67</ref>.
 
Nel [[dopoguerra]], a Berlino, la Bendlerstrasse fu ribattezzata Stauffenbergstrasse. Vi è stato eretto un monumento alla Resistenza tedesca e nelle vicinanze un museo, aperto nel [[1994]], onora tutti i partecipanti al “complotto del 20 luglio”, insieme ad altri oppositori al nazismo.
 
== Famiglia ==
Il 26 settembre [[1933]] sposò, all'età di 26 anni, [[Nina von Stauffenberg]] e da lei ebbe 5 figli:
* [[Berthold Maria Schenk Graf von Stauffenberg]]
* Heimeran Schenk Graf von Stauffenberg
* [[Franz-Ludwig Schenk Graf von Stauffenberg]]
* Valerie Ida Huberta Karoline Anna Maria Schenk Gräfin von Stauffenberg
* Konstanze Schenk Gräfin von Stauffenberg, nata a [[Francoforte sul Meno]] dopo la fucilazione di Stauffenberg.
 
== Filmografia su Stauffenberg ==
* Nel [[film]] del [[1955]] ''Operazione walkiria'' fu impersonato dall'attore [[Wolfgang Preiss]].
* Nel film del [[1955]] ''Accadde il 20 luglio'' fu impersonato dall'attore [[Bernhard Wicki]].
* Nel film del [[1967]] ''[[La notte dei generali]]'' fu impersonato dall'attore Gérard Buhr.
* Nel [[Fiction televisiva|film tv]] del [[1967]] ''[[Il complotto di luglio]]'' fu impersonato dall'attore [[Paolo Graziosi]].
* Nel [[Fiction televisiva|film tv]] del [[1971]] ''Operation Walküre'' fu impersonato dall'attore Joachim Hansen.
* Nella [[Serie televisiva|serie]] del [[1990]] ''The Plot to Kill Hitler'' fu impersonato dall'attore [[Brad Davis (attore)|Brad Davis]].
* Nel film tv del [[2004]] ''[[Stauffenberg - Attentato a Hitler]]'', fu impersonato dall'attore [[Sebastian Koch]].
* Nel film del [[2008]] ''[[Operazione Valchiria (film)|Operazione Valchiria]]'', fu impersonato dall'attore [[Tom Cruise]].
 
==Voci correlate==
* [[Val di Noto]]
== Note ==
<references />
 
== Voci correlate ==
* [[Attentato a Hitler del 20 luglio 1944]]
* [[Membri del complotto del 20 luglio]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{Portale|architettura|cattolicesimo|Sicilia}}
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|nazismo|seconda guerra mondiale}}
 
[[Categoria:ChieseAutori dedicatedi a san Giovanni Evangelista|Modicaattentati]]
[[Categoria:ChieseMilitari didella Modica|GiovanniWehrmacht]]
[[Categoria:ArchitettureOppositori barocchedel della provincia di Ragusanazismo]]
[[Categoria:Persone giustiziate per fucilazione]]
[[Categoria:Vittime di dittature nazifasciste]]