Palermo e Palestrina: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = PalermoPalestrina
|Panorama = Palermo022012-09-07 flickrPalestrina panorama.jpg
|Didascalia = Vista panoramica di Palestrina da Palazzo Colonna Barberini
|Didascalia =
|Bandiera = PalermoPalestrina-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = PalermoPalestrina-Stemma_uffStemma.png
|Voce stemma = Stemma di Palermo
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = SiciliaLazio
|Divisione amm grado 2 = PalermoRoma
|Amministratore locale = Mario Moretti
|Voce divisione amm grado 2-1 =Città metropolitana di Palermo
|Partito = [[lega Nord|Lega]]/civiche
|Amministratore locale = [[Leoluca Orlando]]
|Data elezione = 10-6-2019
|Partito = [[Italia dei Valori|IdV]]
|Data elezione = 21-5-2012
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Latitudine gradi = 38
|Abitanti = 21872
|Latitudine minuti = 06
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2017.
|Latitudine secondi = 56
|Aggiornamento abitanti = 31-12-2017
|Latitudine NS = N
|Sottodivisioni = [[Carchitti]], [[Valvarino]]
|Longitudine gradi = 13
|Divisioni confinanti = [[Artena]], [[Castel San Pietro Romano]], [[Cave (Italia)|Cave]], [[Gallicano nel Lazio]], [[Labico]], [[Rocca di Cave]], [[Rocca Priora]], [[Roma]], [[San Cesareo]], [[Valmontone]], [[Zagarolo]]
|Longitudine minuti = 21
|Codice postale = 00036 <small>(Capoluogo, [[Valvarino]], [[Carchitti]])
|Longitudine secondi = 41
|Targa = RM
|Longitudine EW = E
|AltitudineZona sismica = 142B
|Gradi giorno =
|Superficie = 160.59
|Nome abitanti = prenestini
|Note superficie =
|Patrono = [[Agapito di Palestrina|sant'Agapito martire]], [[Santa Rosalia]]
|Abitanti = 674742
|Festivo = 18 agosto - 4 settembre
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2015gen/index.htm dato ISTAT]
|Aggiornamento abitanti = 31-10-2015
|Sottodivisioni = [[Acqua dei Corsari]], [[Addaura]], [[Baida]], [[Belmonte Chiavelli]], [[Bellolampo]], [[Boccadifalco]], [[Ciaculli]], [[Croceverde|Croceverde-Giardina]], [[Mondello]], [[Santa Maria di Gesù (Palermo)|Santa Maria di Gesù]], [[Sferracavallo]], [[Villagrazia]]
|Divisioni confinanti = [[Altofonte]], [[Belmonte Mezzagno]], [[Ficarazzi]], [[Isola delle Femmine]], [[Misilmeri]], [[Monreale]], [[Torretta (Italia)|Torretta]], [[Villabate]]
|Codice postale = 90100, 90121-90151
|Prefisso = [[091 (prefisso)|091]]
|Fuso orario = +1
|Codice statistico = 082053
|Codice catastale = G273
|Targa = PA
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 751
|Diffusività =
|Nome abitanti = palermitani
|Patrono = [[Santa Rosalia]]
|Festivo = 15 luglio
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of PalermoPalestrina (metropolitan cityprovince of PalermoRome, region SicilyLazio, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di PalermoPalestrina nell'omonimanella [[città metropolitana di Roma Capitale]]
|Sito = http://www.comune.palermo.it
}}
'''Palestrina''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:21872}} abitanti della [[città metropolitana di Roma Capitale]] nel [[Lazio]].
{{Citazione| Palermo la bella e immensa città; il massimo e splendido soggiorno; la più vasta ed eccelsa metropoli del mondo.|[[Idrisi]], geografo [[Berberi|berbero]]<ref>{{Cita web |autore = Tindaro Gatani |url = http://www.comune.milazzo.me.it/Public/Allegati/Article/8007/1_allegato.pdf |titolo = "L'opera cartografica di al-Idrisi:
Si trova lungo la [[via Prenestina]], a cui ha dato il nome, in quanto l'antico nome della città era "''Præneste''".
geografo arabo-siculo del XII secolo"<!--. Tratti della conferenza--> |tipo = [[PDF]] |editore = Comune di Milazzo |accesso = 22 luglio 2015}}</ref>}}
[[File:Chiesa S.Agapito.jpg|thumb|upright=0.6|Campanile della chiesa di Sant'Agapito]][[File:Santuario pozzo e cavea 2.JPG|thumb|Pozzo e cavea del Santuario della Fortuna Primigenia]]
 
[[File:Palestrina 2007-12-23.jpg|thumb|Porta Solis]]
'''Palermo''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[paˈlɛrmo]}}<ref>{{Cita web |url = http://www.dipionline.it/dizionario/ |titolo = DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana |accesso = 21 maggio 2013}}</ref>, ''Palemmu'' {{IPA|[paˈlɛmmu]}} in [[Lingua siciliana|siciliano]]<ref>{{Cita libro |autore = AA. VV. |titolo = Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani |anno = 1996 |editore = GARZANTI |città = Milano |pagina = 469 |isbn = 88-11-30500-4}}</ref>, {{IPA|[paˈljæmmu]}} nella pronuncia del [[dialetto palermitano]]), è un [[comune italiano]] di {{formatnum:674742}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/>, [[capoluogo]] della [[Regione Siciliana]].
[[File:2012-09-07 Statua G.P. da Palestrina.jpg|thumb|upright=0.8|Statua dedicata a [[Giovanni Pierluigi da Palestrina]]]]
 
È il [[Comuni italiani per popolazione|quinto comune italiano per popolazione]] dopo [[Roma]], [[Milano]], [[Napoli]] e [[Torino]], e venticinquesimo [[Aree urbane più popolose dell'Unione europea#Lista di città dell'Unione europea per popolazione del comune|a livello europeo]], nonché il principale centro urbano della Sicilia e dell'[[Italia insulare]]. La [[città metropolitana di Palermo]] conta una popolazione di circa 1.300.000 abitanti.
 
La città vanta una storia millenaria e ha avuto un ruolo importante per la storia del [[Mediterraneo]] e dell'[[Italia]]. Fondata come "città-porto" dai [[Fenici]] tra il [[VII secolo a.C.|VII]] e il [[VI secolo a.C.]]<ref>{{Cita web |url = http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/musei/guide_brevi/Palermo%20(Guida%20Breve).pdf |titolo = Palermo (guida breve) |editore = Regione Siciliana |accesso = 22 luglio 2015}}</ref>, fin dal principio ha rappresentato un importante snodo commerciale e culturale fra Occidente e Oriente.<ref>{{Cita web |url = http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=167 |editore = [[La Storia siamo noi]] |titolo = Palermo, città multiforme |accesso = 22 luglio 2015}}</ref> Dopo [[Cartaginesi]], [[Antichi Greci|Greci]], [[Antichi Romani|Romani]], per più di mille anni vi regnarono i [[Impero bizantino|Bizantini]]. Sotto la dominazione dei [[Kalbiti]] divenne roccaforte dell'[[Emirato di Sicilia]]. Con [[Ruggero I di Sicilia|Ruggero I]] e il figlio [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] la città conobbe i fasti della [[Contea di Sicilia]], esistita dal [[1071]] al [[1130]]: in quest'anno fu istituito il [[Regno di Sicilia]], di cui Palermo fu capitale. La morte di [[Guglielmo II il Buono]] pose fine alla dinastia normanna. Nella prima metà del [[XIII secolo]] il regno fu dominato dagli [[Hohenstaufen]] e l'epoca di [[Federico II di Svevia|Federico II]] fu particolarmente luminosa per la città. Dopo la morte di Federico ([[1250]]), la Sicilia passa agli [[Angioini]], che trasferiscono la capitale del regno a Napoli. Nel [[1282]] si verificò a Palermo una celebre rivolta antiangioina, nota come [[Vespri siciliani]]. La città si consegnò agli [[Aragonesi]].
 
Fu nuovamente capitale dal [[1816]] al [[1817]] del [[Regno delle Due Sicilie]] e successivamente divenne la seconda città per importanza dello stesso regno duo-siciliano (mantenendo tuttavia il titolo di capitale della parte isolana del regno) fino al [[1861]].
 
La lunga storia della città e il succedersi di numerose civiltà e popoli le ha regalato un notevole e unico patrimonio artistico e architettonico che spazia dai resti delle [[Mura di Palermo|mura puniche]] per giungere a ville in [[stile liberty]], passando dalle residenze e dai luoghi di culto in stile [[Arte bizantina|bizantino]] e [[Architettura arabo-normanna|arabo-normanno]], alle architetture gotiche e basiliche [[Architettura barocca|barocche]], ai teatri [[Architettura neoclassica|neoclassici]] e ai palazzi [[Razionalismo italiano|razionalisti]]. Molti monumenti tra chiese e palazzi della città sono da anni riconosciuti [[monumenti nazionali italiani]].
 
Il sito [[Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale]], di cui fanno parte più beni monumentali situati in città, nel [[2015]] è stato dichiarato [[Patrimonio dell'umanità]] dall'[[Unesco]].<ref>{{Cita pubblicazione |url = http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/07/03/news/palermo_nel_patrimonio_unesco_il_percorso_arabo_normanno_nella_world_heritage_list-118275295/ |titolo = Palermo nel patrimonio Unesco: il percorso arabo normanno nella World Heritage List |editore = Repubblica.it |data = 3 luglio 2015 |accesso = 22 luglio 2015}}</ref><ref>A Palermo si trova anche il [[Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino]], accreditato quale organizzazione non governativa consulente del Comitato Intergovernativo del Patrimonio Culturale Intangibile UNESCO, per le competenze nel campo della ricerca e lo studio sul patrimonio marionettistico mondiale ed in particolare sul [[Opera dei Pupi|Teatro dell'Opera dei Pupi siciliani]], iscritto dal 2008 tra i [[Patrimoni orali e immateriali dell'umanità]], dopo essere stato originariamente proclamato nel 2001.</ref>
 
Per ragioni culturali, artistiche ed economiche è una delle principali città della regione euro-mediterranea, in quanto è stata una delle più grandi città del [[Mediterraneo]] ed è oggi fra le principali destinazioni turistiche del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] d'Italia e d'[[Europa]], nonché tra le mete del ''mare nostrum'' più trafficate dalle navi da crociera.
 
È sede dell'[[Assemblea regionale siciliana]], il più antico parlamento al mondo in attività<ref>[https://sites.google.com/site/ilparlamento02/storia-del-parlamento Storia del Parlamento - Il Parlamento<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, dell'[[Università degli Studi di Palermo|Università degli Studi]] e della [[Arcidiocesi di Palermo|principale arcidiocesi regionale]].
 
Nel novembre [[2015]] Palermo è entrata a far parte del programma ''Safer Cities'' lanciato nel [[1996]] dall'Agenzia [[Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani|UN-Habitat]] delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]], assumendone la co-presidenza mondiale, con il sindaco [[Leoluca Orlando]] responsabile per l'Europa e l'Africa.<ref>Leoluca Orlando è affiancato dai sindaci di [[Bogotà]] Gustavo Petro, responsabile per le Americhe, e di [[San Fernando (La Union)|San Fernando]] nelle Filippine, Mary Jane Ortega, responsabile per l'Asia e l'Oceania. Coordinano un consiglio direttivo di cui fanno parte i sindaci di [[Johannesburg]], [[Seoul]], [[Quito]], [[Durban]], [[Rosario (Argentina)|Rosario]], [[Guadalajara (Messico)|Guadalajara]], [[Abidjan]], [[Nairobi]] e [[Quezon]].</ref><ref>''[http://livesicilia.it/2015/12/25/a-palermo-in-atto-un-cambiamento-citta-in-cammino-verso-la-normalita_698290/ A Palermo in atto un cambiamento Città in cammino verso la normalità]'', ''Live Sicilia'', 25 dicembre 2015</ref><ref>''[http://www.palermotoday.it/cronaca/orlando-new-york-programma-citta-sicure.html "Città sicure": a New York Orlando protagonista nella sede centrale delle Nazioni Unite]'', ''Palermo Today'', 26 settembre 2015</ref><ref>''[http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdDett=52886 Onu: sindaco Palermo eletto co-presidente programma città sicure]'', ''Anci.it'', 24 settembre 2015</ref> La ''Carta di Palermo'' è il documento sottoscritto nel marzo [[2015]] da giuristi, attivisti dei diritti umani, amministratori pubblici ed organizzazioni non governative per sollecitare la comunità mondiale ad una revisione della legislazione sul permesso di soggiorno e delle politiche legate ai fenomeni migratori, sostenendo la mobilità umana internazionale come diritto inalienabile della persona.<ref>''[http://www.palermotoday.it/politica/comune-approvata-carta-di-palermo-15-marzo-2015.html Immigrazione, approvata la "Carta di Palermo 2015]'', ''Palermo Today'', 15 marzo 2015</ref><ref>''[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/03/15/news/migranti_palermo_battezza_la_carta_della_mobilita_internazionale_-109582575/ Migranti, Palermo battezza la "Carta della mobilità internazionale]'', ''Repubblica.it'', 15 marzo 2015</ref>
 
Il centro storico e i quartieri periferici adiacenti conservano un vasto patrimonio artistico e architettonico in stile liberty che fanno di Palermo la capitale dello [[stile liberty]]<ref name="La dinastia dei Florio">Benito Li Vigni, [https://books.google.it/books?id=KC6cpoGVfzAC&pg=PA138&dq=palermo+liberty&hl=it&sa=X&ei=B9snVeanFdPjapXkgbAG&ved=0CDIQ6AEwAw#v=onepage&q=palermo%20liberty&f=false ''La dinastia dei Florio'']</ref><ref name="books.google.it">Ornella Fiandaca e Raffaella Lione, [https://books.google.it/books?id=0JrNeCuWebAC&pg=PA154&dq=palermo+capitale+del+liberty&hl=it&sa=X&ei=L_knVYnbG437atOVgcAF&ved=0CDEQ6AEwAw#v=onepage&q=palermo%20capitale%20del%20liberty&f=false ''Il sisma. Ricordare, prevenire, progettare. (Atti ARTEC). Con CD-ROM''], p. 154</ref>.
 
== Geografia fisica ==
{{immagine grande|Palermo 0421 2013.jpg|1000px|I [[Monti di Palermo]]}}
 
=== Territorio ===
Palestrina sorge sulle pendici del ''Monte Ginestro'', una delle sommità dei [[monti Prenestini]], tra i bacini dei fiumi [[Sacco (fiume)|Sacco]] e [[Aniene]].
[[File:La Conca dOro en 2012 (Sicile) (7073734849).jpg|thumb|left|250px|La [[Conca d'Oro]]]]La zona di Palermo era in origine un'ampia [[pianura]] tagliata da [[fiume|fiumi]], [[torrente|torrenti]] e ampie [[Palude|zone paludose]] nell'arco dei secoli bonificate, circondata da montagne (i [[monti di Palermo]] le cui cime sono talvolta ricoperte dalla [[neve]] durante la stagione [[Inverno|invernale]])<ref>{{cita web|url=http://www.meteopalermo.it/Default.aspx?tabid=309|titolo=Il gelo e la neve|accesso=1º giugno 2010}}</ref>.
Il territorio comunale è orograficamente eterogeneo, in quanto si passa dai 660 {{mslm}} del quartiere Scacciato fino ai 350 {{mslm}} delle frazioni a valle.
 
La [[pianura]] di Palermo si affaccia sul [[golfo di Palermo]] e, insieme ai monti alle sue spalle, forma la [[Conca d'Oro]] che si estende per circa cento chilometri quadrati, da sotto i rilievi di [[Bagheria]] e [[Villabate]] a est sino ad ovest ed era un tempo interamente coltivata ad [[agrumi|agrumeto]], da cui proviene il nome legato alle tipiche colorazioni dei frutti riecheggianti il [[Oro (colore)|dorato]].
 
La disposizione del comune si estende lungo la fascia costiera, con media penetrazione nell'[[Sicilia centrale|entroterra]]. I fiumi e i torrenti che esistevano sono stati deviati o scorrono ancora sotto terra ad eccezione dell'[[Oreto]]<ref>{{cita web|http://www.ilportaledelsud.org/qanat.htm|I qanat di Palermo|01-06-2010}}</ref><ref>{{cita web|http://www.palermomania.it/palermo_index.php|Storia di Palermo|01-06-2010}}</ref>. Dalle montagne discendono giù fino al mare delle vallate create nel corso dei secoli dall'erosione delle acque. La [[valle dell'Oreto]] è la principale e attraversa la città. La valle delimita una linea di demarcazione tra la periferia est e il centro.
 
==== Orografia ====
{{vedi anche|Monti di Palermo}}
[[File:Monte pellegrino da palazzo dei normanni.jpg|thumb|[[Monte Pellegrino]], con i suoi 609 metri è visibile da tutta la città]]
Le conformazioni rocciose che circondano e tagliano in varie parti la città di Palermo sono principalmente di origine [[calcarea]], e la loro disposizione sul territorio non ha permesso uno sviluppo regolare della città moderna: in alcuni casi, infatti, le montagne si trovano lungo la costa creando una vera spaccatura fisica tra alcuni quartieri.
 
Il resto dei [[monti di Palermo]] delimita l'estensione della città verso l'entroterra. Tra questi monti si estendono alcune grandi piane e vallate, come la [[Piana dei Colli]] nella zona settentrionale della città, la [[Valle dell'Oreto]] a sud e la [[Conca d'Oro]] sulla quale si estende gran parte del tessuto urbano.
[[File:Monte Grifone da Brancaccio.jpg|thumb|[[Monte Grifone]], visto dal [[Brancaccio-Ciaculli|quartiere Brancaccio]]]]
{{citazione|L'altra diramazione di monti similmente si prolunga col capo Zafferana. Tra questo e l'altri di Gallo il lido si incurva in un seno verso il quale le falde de' monti discendono più dolcemente, e nel fondo del seno formano un ampio bacino contornato da alte montagne nel quale siede come una regina la nobilissima città di Palermo.|[[Carlo Afàn de Rivera]]<ref>Citato in ''Considerazioni su i mezzi da restituire il valore proprio a' doni che ha la natura largamente conceduto al Regno delle Due Sicilie, Napoli: Stamperia del Fibreno, 1832-1842. Cit. in mostra Di là del Faro - Paesaggi e pittori siciliani dell'Ottocento, Villa Zito, Palermo, 9 ottobre 2014 - 9 gennaio 2015''.</ref>}}
 
==== Idrografia ====
[[File:Qanat di Palermo 2.jpg|thumb|upright 0.8|left|[[Qanat]] Gesuitico Basso]]
L'[[idrografia]] della [[Conca d'oro]] di Palermo è radicalmente modificata nel corso della storia. Il primo insediamento abitato venne costruito tra due fiumi attualmente non visibili, il [[Kemonia]] e il [[Papireto]], mentre il fiume [[Oreto]] (unico fiume a scorrere oggi tra le strade cittadine) si trovava ben oltre le mura cittadine. I due fiumi che tagliavano la città non scorrono più in superficie ma nei sotterranei del [[centro storico]]: sono evidenti le loro tracce nella [[toponomastica]] e nella conformazione delle vie.
 
Nell'area attualmente occupata dalla città oltre ai tre fiumi principali erano presenti moltissimi [[torrenti]] stagionali, che contribuivano a creare zone paludose o comunque ricche di acqua: è il caso della zona San Lorenzo e dell'area di [[Mondello]]. Gole chiamate ''valloni'', una sorta di torrenti del maltempo che, incanalano le discese alluvionali (talvolta provocando danni), sono presenti nelle zone alle pendici del [[Monte Grifone]], tra i più noti il vallone di [[Croceverde]] e quello di [[Belmonte Chiavelli]].
[[File:Palermo-Ponte-Ammiraglio-bjs2007-01.jpg|thumb|upright 1.4|[[Ponte dell'Ammiraglio]]]]
I [[Qanat di Palermo|Qanat]] sono un'enorme opera di ingegneria idraulica realizzata nel sottosuolo della città, a partire dall'epoca araba, per portare acqua in superficie, intercettando le falde naturali del terreno. Attualmente tre canali sono percorribili e vengono organizzate visite guidate da parte di [[speleologi]].
 
{{citazione|Le acque sorgive sono molto abbondanti. Non c'è quartiere di Palermo che non sia adorno di fontane, la maggior parte di marmo, tutte abbellite di sculture e ricche di gran quantità d'acqua. Così la posizione della città è splendida: lo spettacolo del mare, delle colline, delle montagne con effetti deliziosi e pittoreschi rende questo luogo il più idoneo a risvegliare e a coltivare vocazioni artistiche.|[[Jean Pierre Louis Laurent Hoüel]]<ref>Citato in ''Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malta et de Lipari, où l'on traite des Antiquités qui s'y trouvent encore; des principaux Phénomèn que la Nature y offre; du Costume des Habitans, & de quelques usages'', p.43.</ref>}}
 
=== Clima ===
[[Classificazione climatica]]: zona E, 2141 GR/G
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Palermo Boccadifalco|Stazione meteorologica di Palermo Punta Raisi|Stazione meteorologica di Palermo Valverde}}
Per la particolare posizione del monte Prenestino, si ha, rispetto ai paesi adiacenti, un clima diverso. {{citazione necessaria|Le estati, in media, sono miti e le temperature non superano mai i 30&nbsp;°C}} cambiando a seconda dell'altitudine dei diversi quartieri di Palestrina. {{citazione necessaria|Gli inverni sono rigidi con frequenti gelate durante la notte. Le nevicate non sono abbondanti, almeno 5&nbsp;cm ogni anno}}, influenzate però moltissimo dall'altitudine che cambia, con un dislivello anche di 250 m, tra il quartiere "Scacciato" e le frazioni a valle.
Secondo la ([[classificazione dei climi di Köppen]]), il clima di Palermo appartiene al gruppo denominato ''Csa'': clima temperato delle medie latitudini con la stagione estiva asciutta e calda e inverno fresco e piovoso. Le stagioni intermedie hanno temperature miti e gradevoli. L'estate è arida e calda, generalmente torrida e frequentemente ventilata grazie anche alla presenza delle brezze marine<ref name=clima>{{cita web|url=http://clima.meteoam.it/AtlanteClimatico/pdf/(410)Palermo%20Boccadifalco.pdf|titolo=Clima di Palermo|accesso=11 aprile 2011}}</ref>; non è raro sentire lo [[scirocco]], il vento africano che, seppure in rari casi, fa impennare le temperature massime oltre i 42&nbsp;°C (record storico di 45,5&nbsp;°C registrati all'[[Osservatorio Astronomico di Palermo]]) ma con tassi di umidità che possono scendere anche sotto il 15%.
 
== Stemma e Gonfalone ==
La neve a Palermo non è un fenomeno impossibile, anche se raro e di breve durata. Tra la fine degli [[anni 1940|anni quaranta]] e i primi quattordici anni del 2000 ha nevicato, con accumuli fin sul porto di Palermo, undici volte. Più frequentemente i fenomeni nevosi si sono fermati sulla zona periferica. A dir poco storica fu la neve palermitana il giorno di Natale del 1986 quando la neve, pur non riuscendo ad attecchire molto tranne nei quartieri pedemontani, cadde a più riprese per tutto il giorno. Il maggiore evento nevoso del dopoguerra fu quello dell'8 gennaio 1981. L'ultima nevicata a Palermo risale al 31 dicembre [[2014]]<ref>[http://www.meteosicilia.it/neve%20in%20sicilia/neve%20a%20palermo/neve%20a%20Palermo.htm Sito di Meteosicilia La neve a Palermo nel dopoguerra]</ref>.
Lo stemma della città di Palestrina è uno scudo con fondo metà verde e metà giallo. All'interno tre corone una di alloro, una di quercia e una di ulivo, due sopra ed una sotto; a quest'ultima è legato un nastro azzurro. Lo scudo è sormontato da una corona dorata sulla cui fascia sono presenti cinque gemme di colore verde, rosso, azzurro, rosso e verde, alternate a 4 perle.
 
Il gonfalone si presenta con sfondo verde e arancione. Nella parte centrale trova spazio lo stemma comunale. Superiormente campeggia la dicitura "Città di Palestrina".
{{ClimaAnnuale
| nome = PALERMO PUNTA RAISI<ref name=clima/>
| tempmax01 = 15.0
| tempmax02 = 15.1
| tempmax03 = 16.1
| tempmax04 = 18.4
| tempmax05 = 22.0
| tempmax06 = 25.1
| tempmax07 = 28.3
| tempmax08 = 29.0
| tempmax09 = 27.0
| tempmax10 = 23.0
| tempmax11 = 19.3
| tempmax12 = 16.0
| tempmin01 = 10.2
| tempmin02 = 10.1
| tempmin03 = 11.0
| tempmin04 = 13.0
| tempmin05 = 16.0
| tempmin06 = 20.0
| tempmin07 = 23.0
| tempmin08 = 24.0
| tempmin09 = 22.0
| tempmin10 = 18.0
| tempmin11 = 14.3
| tempmin12 = 12.0
| pioggia01 = 71.6
| pioggia02 = 65.4
| pioggia03 = 59.5
| pioggia04 = 44.1
| pioggia05 = 25.5
| pioggia06 = 12.2
| pioggia07 = 5.1
| pioggia08 = 13.3
| pioggia09 = 41.5
| pioggia10 = 98.0
| pioggia11 = 94.3
| pioggia12 = 80.0
| giornipioggia01 = 9.7
| giornipioggia02 = 10.0
| giornipioggia03 = 8.7
| giornipioggia04 = 6.1
| giornipioggia05 = 3.2
| giornipioggia06 = 1.6
| giornipioggia07 = 0.8
| giornipioggia08 = 1.6
| giornipioggia09 = 4.1
| giornipioggia10 = 8.3
| giornipioggia11 = 9.4
| giornipioggia12 = 10.8
| | umido01 = 73
| umido02 = 73
| umido03 = 72
| umido04 = 72
| umido05 = 72
| umido06 = 72
| umido07 = 71
| umido08 = 69
| umido09 = 71
| umido10 = 72
| umido11 = 71
| umido12 = 73
| vento01 = S
| intensità01 = 6.2
| vento02 = S
| intensità02 = 6.3
| vento03 = S
| intensità03 = 5.9
| vento04 = W
| intensità04 = 5.6
| vento05 = NE
| intensità05 = 4.8
| vento06 = NE
| intensità06 = 4.5
| vento07 = NE
| intensità07 = 4.4
| vento08 = NE
| intensità08 = 4.5
| vento09 = NE
| intensità09 = 4.6
| vento10 = S
| intensità10 = 5.0
| vento11 = S
| intensità11 = 6.0
| vento12 = S
| intensità12 = 6.4
}}
 
Riguardo alle precipitazioni, il periodo più piovoso per la città è quello compreso fra ottobre e marzo. Il record pluviometrico per Palermo si ebbe durante la disastrosa [[Alluvione di Palermo del febbraio 1931|alluvione che inondò la città nel febbraio 1931]] e ammontò a circa 395&nbsp;mm in 39 ore<ref>[http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/le+alluvioni+dimenticate-+palermo+1931-27720 Le alluvioni dimenticate: Palermo 1931 | 3B Meteo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Spesso, soprattutto in periodo [[Autunno|autunnale]] improvvisi nubifragi si abbattono sul capoluogo riuscendo a riversare in poche ore anche 130 [[millimetro|mm]] di pioggia, come accadde il 16 settembre [[2009]]<ref>[http://www.meteopalermo.it/Tuttiidatidellostorico16Settembre2009/tabid/341/Default.aspx Tutti i dati dello storico 16 settembre 2009<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, in cui si ebbero fenomeni alluvionali nelle frazioni collinari di [[Belmonte Chiavelli]] e [[Croceverde|Croceverde-Giardina]].
[[File:Poggio.san.framcescco.sotto.la.neve.jpg|thumb|left|Neve a Poggio San Francesco, sui Monti di Palermo]]
[[File:Mondello_palermo2.jpg|thumb|left|Spiaggia di [[Mondello]]]]
Raro è il fenomeno della nebbia. Una zona particolarmente "nebbiosa" della città è quella del [[Parco della Favorita]], che grazie ad una particolare posizione al riparo da venti e alla sua ricchezza di vegetazione può, seppure raramente, presentare piccoli e poco duraturi bassi banchi di nebbia; questa zona è (insieme alle zone periferiche pedemontane) una tra le più fresche della città di Palermo e le sue periferie<ref name="fabrizio.zellini.org">[http://fabrizio.zellini.org/meteo-palermo-clima-osservazioni-previsioni orari di alba e tramonto a Palermo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
La zona più calda della città è il centro storico<ref name="fabrizio.zellini.org"/>. Spesso i centri meteo d'informazione nazionale utilizzano i dati dell'aeroporto di Punta Raisi per indicare la situazione meteo del capoluogo siciliano. Ma l'aeroporto (diviso dalla città da alcuni rilievi) si trova a circa 22 [[chilometro|km]] di strada dalla periferia ovest di Palermo, e registra di norma in inverno minime più alte rispetto al capoluogo e in estate massime più contenute. La distribuzione delle precipitazioni di Palermo sono quelle tipiche del clima mediterraneo con massimi nel semestre invernale e cali drastici in estate quando posso verificarsi lunghi periodi di prolungata siccità assoluta. La minima assoluta registrata nel centro città a partire dagli [[anni 1920|anni venti]] è stata rilevata all'Osservatorio Astronomico, -0,5&nbsp;°C (durante la nevicata dell'8 gennaio [[1981]])<ref>{{cita web|http://www.osservatorioacque.it/dati/ANNALI/A_1981/PI_14.HTML|Annali Sicilia 1981|01-06-2010}}</ref>.
Precedentemente era scesa a -1.9&nbsp;°C nel febbraio 1895 durante una nevicata. Altre nevicate di cui si hanno informazioni quelle del 1885, 1891 e 1905.
 
A volte nel capoluogo, come nel resto delle città costiere della Sicilia, possono registrarsi durante le sciroccate più intense massime superiori ai 20&nbsp;°C anche in pieno inverno. Tra questi picchi termici, spicca quello del febbraio [[2010]], dove si sfiorarono i +30&nbsp;°C, per più giorni. Le temperature minime sotto lo zero sono estremamente rare. Solo le zone periferiche pedemontane o con grandi polmoni verdi riescono, ogni tanto, a registrare qualche valore negativo. Ma in piena città è un fenomeno quasi sconosciuto. In effetti dagli [[anni 1920|anni venti]] nella zona centrale di Palermo solo la stazione meteo dell'Osservatorio Astronomico (sito sul tetto del [[Palazzo dei Normanni]], alto più di trenta metri e circondato da due grandi giardini) ha registrato delle minime negative ma solo durante la nevicate dell'8 gennaio 1981 (-0,5&nbsp;°C) e quelle del 30-31 gennaio e 1º febbraio del 1999 (fino a -0,4&nbsp;°C). Le altre stazioni hanno sempre registrato minime positive.
 
== Storia ==
{{C|Dalla voce [[Papa Bonifacio VIII]] si evince che la città fu rasa al suolo nel 1299, e ricostruita altrove, al contrario da questa voce, che non fa menzione esplicita di un fatto tanto rilevante, passa invece l'idea di una continuità di luogo a partire dall'epoca romana. Quale delle due voci ha ragione?|storia|luglio 2018}}
{{vedi anche|Storia di Palermo|Toponomastica di Palermo}}
{{Nota
|allineamento = destra
|larghezza = 250px
|titolo = Le origini del nome
|contenuto =
[[File:Panormos Tetradrachm 83000049.jpg|thumb|center|[[Tetradramma]] di Panormos (recante la dicitura ''Zyz'' sotto l'auriga)]]
La città di Palermo ha cambiato spesso nome nel corso delle epoche:
* ''Zyz'' (la "z" va pronunciata come "s" sonora) (che in [[fenici]]o significa ''il fiore''): il nome non è ancora accertato, ma molte monete provenienti da Palermo di periodo punico portavano la dicitura Zyz e visto che Palermo era una delle tre città puniche della Sicilia ([[Tucidide]], VI, 1-5) molto probabilmente aveva una propria zecca. Il nome sembrerebbe derivare dalla conformazione della città che tagliata da due fiumi ricordava il profilo di un fiore.
* ''Panormos'' (dal [[Lingua greca|Greco]] ''παν-όρμος'', ''tutto-porto''): i [[Greci]] chiamavano Palermo così perché i due fiumi che la circondavano (il [[Kemonia]] e il [[Papireto]]) creavano un enorme approdo naturale. Questo nome andò diffondendosi grazie al rafforzamento dell'influenza [[Grecia antica|greca]] sull'isola.
* ''Panormus'': i [[Civiltà romana|Romani]] mantennero, con una lieve modifica di pronuncia, la denominazione [[Lingua greca|greca]] con la quale avevano conosciuto la città.
* ''Balarm'': il nome [[Lingua araba|arabo]] della città è un semplice cambiamento di pronuncia del nome precedente.
* ''Balermus'': evoluzione del precedente nome sotto il periodo normanno.
* ''Palermo'': il nome definitivo della città che viene acquisito in [[Storia moderna|età moderna]].
}}
 
=== Età antica ===
L'attuale Palestrina sorge sull'antica ''Praeneste'', città latina celeberrima in età antica per il [[Santuario della Fortuna Primigenia]], [[santuario]] dedicato alla dea [[Fortuna (mitologia)|Fortuna]] Primigenia<ref name="StraboneItaliaV3.11">Telegono: Ps.-Plut. parall. min. 41 B (= mor. 316A) = Aristokles ''FGrHist'' 831 F2; Praenestes: Solin. 2,9; Mart. Cap. 6,642; Steph. Byz. s. v. Πραίνεστος.
[[File:Palermo-Museo-Archeologico-bjs-11.jpg|thumb|upright 0.8|left|Graffiti preistorici nella [[Grotta dell'Addaura]]]]
</ref> e che gli studi più recenti datano agli ultimi decenni del [[II secolo a.C.]]
 
I primi reperti archeologici, attestanti l'occupazione del sito e relativi a sepolture, risalgono all'inizio dell'[[VIII secolo a.C.]], alla vigilia della fioritura che investì la città in [[Periodo orientalizzante|età orientalizzante]] (VIII-VII secolo a.C.).
L'area della piana di Palermo e i monti circostanti conservano resti di presenza umana sin dalla [[Preistoria]]. Ne è un esempio l'interno delle [[Grotta dell'Addaura|grotte dell'Addaura]], su un versante di [[Monte Pellegrino]], in cui si aprono alcune cavità abitate durante il [[paleolitico]] e il [[mesolitico]]. All'interno, in cui sono state ritrovate ossa e strumenti utilizzati per la caccia, si trova un vasto e ricco complesso di incisioni, databili tra l'[[Paleolitico|epigravettiano]] finale e il mesolitico, raffiguranti figure antropomorfe e zoomorfe.
 
Numerose sono le leggende che narrano la sua fondazione. Diverse tradizioni annotano come fondatore [[Telegono]], figlio di [[Ulisse]] e di [[Circe]], oppure l'eroe [[eponimo]] ''[[Prainestos]]'', figlio del re Latino e nipote di Ulisse.<ref name="StraboneItaliaV3.11"/> Catone, Varrone, [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] e Solino, invece, legano la città alla figura di ''[[Ceculo]]'', creduto figlio del dio [[Vulcano (divinità)|Vulcano]] e ritrovato in fasce presso alcuni fuochi che gli avrebbero occultato la vista.
La città venne fondata dai [[Fenici]] probabilmente<ref>[http://www.sapere.it/enciclopedia/Pal%C3%A8rmo+(citt%C3%A0)+.html Sapere.it]</ref> con il nome di ''Zyz'', che in [[lingua fenicia]] significa ''fiore''. La [[storia di Palermo fenicia]] inizia tra il [[VII secolo|VII]] e il [[VI secolo a.C.]]. Fino a quel momento l'area era stata un emporio commerciale e base d'appoggio per la [[Sicilia]] nord-occidentale. Acquisita una certa importanza commerciale grazie alla sua posizione ma soprattutto ai due fiumi (il [[Kemonia]] e il [[Papireto]]), divenne meta ambita per i [[Greci]] che popolavano la parte orientale della [[Sicilia]], che, tuttavia, non riuscirono mai a conquistare.
 
La città venne conquistata da Roma con i suoi alleati della [[Lega Latina]], dopo aver opposto strenua resistenza durante la quale aveva stabilito un'alleanza con i [[Galli]] in funzione anti romana.
La prima conquista avvenne da parte dei [[Storia romana|Romani]], che, dopo un lungo assedio, riuscirono a sottrarla ai [[Cartaginesi]] di [[Amilcare Barca]], costretti a rifugiarsi alle falde del [[monte Pellegrino]] (all'epoca chiamato ''Ercta''): i tentativi di riconquista dei [[Cartaginesi]] risultarono vani e la città divenne una conquista romana col nome di ''Panormus''. Sotto il governo di [[Roma]], Palermo continuò a ricoprire il ruolo di porto strategico nel [[Mediterraneo]], vivendo un periodo di assoluta tranquillità per diversi secoli. Palermo fu città romana fino a quando le [[invasioni barbariche]] causarono il saccheggio e la devastazione della città.
 
La sua posizione strategica, dominante la [[Valle del Sacco]], grazie anche ad imponenti opere di fortificazione,<ref name="StraboneItaliaV3.11"/> un passaggio obbligato nei collegamenti tra il Lazio e l'[[Italia meridionale]], ne favorì la fioritura, attestata dalla costruzione di un [[Forum (luogo)|foro]] e dalla monumentalizzazione del [[Santuario della Fortuna Primigenia|santuario oracolare dedicato alla Fortuna Primigenia]], datati entrambi alla fine del [[II secolo a.C.]] Il santuario si colloca tra i capolavori dell'[[architettura romana]] di epoca [[Repubblica romana|repubblicana]], influenzato, nella scenografica disposizione a terrazze, da realizzazioni [[Architettura ellenistica|ellenistiche]], ma realizzato traendo partito dalla tecnica costruttiva del [[cementizio]].
=== Età medievale ===
{{vedi anche|Storia di Palermo araba|Storia della Sicilia normanna|Regno di Sicilia}}
[[File:RogerReceivingTheKeysOfPalermo.JPG|thumb|left|[[Ruggero I di Sicilia|Ruggero I]] riceve le chiavi della città di Palermo (dipinto nella sala gialla di Palazzo dei Normanni)]]
 
Nel [[90 a.C.]] i cittadini di Palestrina ottennero la [[cittadinanza romana]]. Nell'[[82 a.C.]], durante la guerra civile, la città parteggiò per [[Gaio Mario il giovane]], che qui vi morì.<ref name="StraboneItaliaV3.11"/> [[Lucio Cornelio Silla]], in quell'occasione, ne sterminò tutti i cittadini maschi e vi installò una [[Colonia romana|colonia]] militare. Le iscrizioni testimoniano l'avvicendamento nelle occorrenze epigrafiche dei gentilizi prenestini.
Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], nel [[535]] la [[Sicilia]] fu in gran parte distrutta essendo arrivati i [[Vandali]] nell'occidente dell'isola. La ricostruzione di Palermo avvenne grazie ai [[Bizantini]], che tennero Palermo per tre secoli.
[[File:Palermo palazzo normanni.jpg|thumb|left|Il [[Palazzo dei Normanni]], sede del [[Assemblea regionale siciliana|Parlamento siciliano]]]]
Con la conquista della città, comandata da [[Belisario]], iniziò un'opera di restaurazione di quell'unità imperiale perduta con le invasioni barbariche, dominando in poco tempo l'intera isola che divenne una provincia periferica dell'Impero d'Oriente.
 
Fu uno dei luoghi di villeggiatura preferiti da [[Augusto]], insieme alle [[Regio I Latium et Campania|coste e le isole della Campania]], oltre alle città vicine a [[Roma (città antica)|Roma]], come ''[[Lanuvium]]'' e ''[[Tibur]]''.<ref>{{cita|Svetonio|''Augustus'', 72}}.</ref>
[[File:Palermo-Palazzo-Chiaramonte-bjs2007-07.jpg|thumb|left|Particolare della facciata di [[Palazzo Chiaramonte-Steri]]]]
[[File:Facade - La Martorana - Palermo - Italy 2015.JPG|thumb|La chiesa di [[Chiesa della Martorana|Santa Maria dell'Ammiraglio]] detta ''Martorana'']]
 
=== Età medievale ===
Nel [[IX secolo]] gli [[arabi]] dal [[Nordafrica]] [[Emirato di Sicilia|invasero la Sicilia]]: la conquista, fu iniziata nell'[[827]], Palermo fu presa nell'[[831]]. Furono i governatori musulmani a spostare la capitale della Sicilia a Palermo (fino a quel momento il centro più importante dell'isola era [[Siracusa]]): la città si dotò di tutte le strutture burocratiche e destinate ai vari servizi che spettavano a una capitale. Il monaco Teodosio affermò che a Palermo, durante la dominazione araba, erano presenti più di trecento moschee in precedenza chiese. Gli arabi introdussero anche i primi agrumeti, formando la [[Conca d'oro]] e aprendo così una nuova possibilità di sviluppo economico.
A partire dal [[Medioevo]] fu [[sede suburbicaria]], con patrono [[sant'Agapito martire]]. Tra i suoi vescovi si contano ben cinque cardinali divenuti in seguito papi.<br>
 
Fatta oggetto di donazione per tre generazioni da [[papa Giovanni XIII]] a favore della congiunta senatrice Stefania nel 970, passò per matrimonio della sua discendente, la contessa Emilia, nel XII secolo ai [[Conti di Tuscolo]] e da questi ai [[Colonna (famiglia)|Colonna]]<ref>Archivio Società Romana di Storia Patria, 1918, pp. 153 e segg.</ref> della cui famiglia divenne principale possedimento storico, rimanendo coinvolta nelle lotte di questi contro il papato, subendo disastrose conseguenze quali quella della primavera del 1299 per opera di [[Bonifacio VIII]] facendola radere al suolo<ref>La città che per ordine di Bonifacio VIII ricostruita a poca distanza prese per pochi anni il nome di Città Papale, era in via di ricostruzione riacquisendo il proprio nome sotto la protezione dei Colonna già nel 1306, ''[https://books.google.it/books?id=ffmRFBQWDN8C&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false| Storia di Palestrina, citta' del prisco Lazio, scritta da Leonardo Cecconi]'', Ascoli 1756, pp. 269 e segg.; Secondo Pietrantonio Petrini la città fu riedificata nella pianura non lontano dalla superstite cattedrale presso la località nota come Madonna dell'Aquila v. ''Memorie prenestine disposte in forma di annali'', p.150</ref> e nuovamente distrutta dalle fondamenta dal cardinale [[Giovanni Maria Vitelleschi]] nel 1436 (o 1437) a causa dell'opposizione dei Colonna contro Eugenio IV<ref>''Storia di Palestrina'' cit., p. 302</ref>. Nel 1449 veniva restituita ai Colonna da Niccolò V con l'espresso divieto di ricostruirvi la [[Castel San Pietro Romano|fortezza]] che tuttavia venne riedificata nel 1482.
La potenza musulmana, tuttavia, fu corrosa dalle lotte interne (cristiani-musulmani) per l'indipendenza, che aprirono la via ai normanni, finché, nel [[1071]], dopo quattro anni d'assedio, [[Ruggero d'Altavilla]], primo conte normanno, espugnò Palermo allontanando i musulmani.
 
L'arrivo dei Normanni a Palermo, e la mescolanza con gli stili islamici, è testimoniata da un numero considerevole di edifici religiosi e civili, oltre che da un ponte a dodici arcate sito nelle vicinanze della stazione centrale di Palermo: il [[Ponte dell'Ammiraglio]], completato nel [[1113]].
Nel [[1098]] i [[Normanni]], sotto investitura papale, ottennero la licenza di rendere nuovamente cattolica la Sicilia e, in poco tempo, entrarono in possesso della città e del resto dell'isola: la capitale, prima della Gran Contea di Sicilia, poi del Regno di Sicilia, restò a Palermo. La città raggiunse il massimo splendore sotto il governo di [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]]: in questo periodo furono costruite la [[Chiesa della Martorana|chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio]] e la [[Cappella Palatina (Palermo)|Cappella Palatina]]. Alla morte di [[Federico II di Svevia|Federico II]] ([[1250]]), Palermo e la Sicilia persero l'egemonia nel [[Mediterraneo]], e il potere si spostò a [[Napoli]], con [[Carlo I d'Angiò|Carlo d'Angiò]]. Il popolo palermitano, tuttavia, nel [[1282]] dette avvio alla [[guerra del Vespro]] contro i francesi, che terminò con l'adottare la [[Bandiera siciliana]].
 
Dopo il regno di Sicilia normanno, si alternarono sul trono palermitano altre case reali: gli [[Hohenstaufen|Svevi]] (dal [[1194]] al [[1266]]), che fecero di Palermo una sede imperiale; gli [[Angioini]] (dal [[1270]] al [[1282]]), che spostarono la capitale da Palermo a [[Napoli]]; dopo la rivolta del Vespro, Palermo divenne capitale del regno fondato tramite il ramo cadetto degli aragonesi: perderà l'indipendenza nel [[XV secolo]] per diventare vicereame iberico.
 
=== Età moderna ===
Nel [[XVI secolo]] diede i natali al compositore [[Giovanni Pierluigi da Palestrina]].<br>
[[File:Palermos Quattro Canti (4806516868).jpg|thumb|upright 1.1|[[Quattro Canti (Palermo)|I Quattro Canti]]: prospetti architettonici, simbolo dei viceré spagnoli, che delimitano l'ottagonale Piazza Vigliena]]
Pervenuta per divisione nel secolo XIV al ramo dei [[Colonna (famiglia)#I Colonna di Sciarra|Colonna di Sciarra]], fu eretta in principato con privilegio di [[Pio V]] nel 1571 conferito a Giulio Cesare Colonna, venne successivamente ceduta dal figlio di costui [[Francesco Colonna di Sciarra, I principe di Carbognano|Francesco]] ai [[Barberini]], che la tennero per circa un secolo fino alla loro estinzione quando tornò ai Colonna in persona di [[Giulio Cesare Colonna di Sciarra, V principe di Carbognano]] i cui discendenti dovettero assumere, secondo i patti matrimoniali, il cognome Barberini, tenendola fino al termine della feudalità.
Affermatasi in un momento di difficile gestione socio-politica per l'isola fu invece la dominazione del [[Regno di Spagna]]. Gli spagnoli fecero di Palermo la sede del [[Viceré]]. La dominazione spagnola fu molto apprezzata in Sicilia poiché ne rivalutò il territorio come baluardo di importanza strategica per la lotta contro gli [[Ottomani]].
[[Carlo V]] (1516-1554), fondatore della dinastia degli Asburgo di Spagna, rappresentò la figura simbolo della [[Storia della Sicilia spagnola]]. Ben due secoli di dominio da parte delle dinastie spagnole a Palermo terminarono nel [[1713]] con il [[Trattato di Utrecht]] che segnò la fine della guerra di successione spagnola.
 
Nel [[1734]] la città divenne dominio dei [[Borbone di Napoli|Borboni]], che mantennero il [[Regno di Sicilia]] e di Napoli separati. Nel [[1816]] entrambi i regni vennero riuniti nel [[Regno delle Due Sicilie]]: Palermo perse lo status di capitale, divenendo secondo centro amministrativo dopo [[Napoli]]. Tuttavia Palermo continuò a possedere il titolo di ''capitale della parte isolana del regno''<ref>http://books.google.it/books?id=vG0_AAAAIAAJ&pg=PA175#v=onepage&q&f=false</ref>.
 
=== Età contemporanea ===
A partire dalla fine del [[XIX secolo]], a causa di una carestia che colpì le popolazioni di montagna, un gruppo di agricoltori di [[Capranica Prenestina]] si trasferì in un territorio appartenente al comune di Palestrina, territorio che prese la denominazione di [[Carchitti]] (attuale frazione di Palestrina), dedicandosi alla coltivazione delle [[Fragola|fragole]]<ref>Dal 1969 si tiene a Carchitti ogni anno la "Sagra delle fragole".</ref>.
[[File:Le Gray, Gustave (1820-1884) - Palerme. Portrait de Giuseppe Garibaldi, juillet 1860.jpg|thumb|upright 0.8|left|[[Giuseppe Garibaldi]] fotografato da [[Gustave Le Gray]] a Palermo]]
 
Durante il [[Risorgimento]], nel [[1849]], il tenente Luigi Cucelli si distinse a Palestrina accompagnando la ritirata di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] da Roma, avvenuta dopo la caduta della [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]].
{{vedi anche|Storia della Sicilia borbonica|Storia della Sicilia dall'Unità d'Italia}}
Nel [[1860]], dopo che a Palermo si era verificata la [[rivolta della Gancia]] e anche il resto dell'isola era insorto, avvenne lo [[Sbarco a Marsala|sbarco dei garibaldini a Marsala]]; da lì, grazie all'aiuto dei siciliani cominciarono a conquistare l'isola in nome dell'unificazione dell'[[Italia]]; [[Insurrezione di Palermo (1860)|Palermo insorse]] il 27 maggio, data in cui Garibaldi entrò in città dalla [[porta Termini]]. Tra il [[1860]] e il [[1866]] la città fu soggetta a varie lotte e rivolte contro il nuovo Regno d'Italia da parte di ex garibaldini delusi, reduci dell'esercito meridionale, partigiani borbonici e repubblicani, la più importante delle quali fu la [[rivolta del sette e mezzo]], e il conseguente bombardamento della flotta, che distrusse non poche strutture architettoniche.
 
Nel [[1944]] il centro storico venne distrutto dai bombardamenti, ma proprio la distruzione delle costruzioni che vi si erano insediate dopo l'abbandono, permise di rimettere in luce l'antico santuario repubblicano.<br />Notevole fu, e resta ancora oggi, l'attività archeologica di riscoperta.
In seguito all'[[Unità d'Italia]], il comune di Palermo intraprese la costruzione di alcune importanti opere architettoniche: il taglio di [[Via Roma (Palermo)|via Roma]]<ref>{{cita web|http://www.balarm.it/guidaallacitta/storia7.asp|L'Esposizione nazionale e la Palermo del Novecento|01-06-2010}}</ref> e la costruzione dei due teatri più rappresentativi della città, il [[Teatro Massimo Vittorio Emanuele|Massimo]] e il [[Teatro Politeama (Palermo)|Politeama]] e dal [[1891]] al 1892 la [[Esposizione Nazionale di Palermo|IV Esposizione Nazionale]].
 
Nel primo ventennio del [[XX secolo]] Palermo attraversò un'epoca florida, con un breve ma intenso periodo cosiddetto [[liberty]], caratterizzato in realtà prevalentemente da architetture di gusto eclettico. Non interessata dal primo conflitto mondiale, Palermo subì notevoli distruzioni a causa dei bombardamenti durante la [[seconda guerra mondiale]], fino a essere occupata nel luglio [[1943]] dalle truppe alleate del generale statunitense [[George Smith Patton]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilportaledelsud.org/sbarco_sicilia.htm|titolo=Lo sbarco in Sicilia|01-06-2010}}</ref>.
 
Il secondo Novecento è stato caratterizzato, inoltre, dallo sviluppo del fenomeno della [[mafia]]: nella lotta contro ''[[Cosa Nostra]]'' furono colpiti, tra gli altri, esponenti della forze dell'ordine come il poliziotto [[Boris Giuliano]] e il capitano dei Carabineri [[Mario D'Aleo]], il prefetto di Palermo generale [[Carlo Alberto Dalla Chiesa]], il presidente della Regione Siciliana [[Pier Santi Mattarella]], i magistrati [[Giovanni Falcone]], [[Paolo Borsellino]], [[Gaetano Costa]] e [[Rocco Chinnici]], il parroco del quartiere di [[Brancaccio (Palermo)|Brancaccio]], [[don Pino Puglisi]] e giornalisti come [[Mauro De Mauro]] e [[Mario Francese]].
 
=== Simboli ===
{{vedi anche|Stemma di Palermo}}
[[File:Palermu u Nicu.jpg|thumb|upright 0.8|Il [[Genio di Palazzo Pretorio]]]]
[[File:Palermo-Stemma uff.png|left|150px|Stemma del Comune]]
[[File:Palermo-Gonfalone.png|left|150px|Gonfalone del Comune]]
Lo [[Stemma di Palermo|stemma del comune di Palermo]] è così descritto dallo statuto comunale:
{{Citazione|di rosso all'aquila romana d'oro ad ali aperte, tenente con gli artigli una fascia carica delle iniziali S.P.Q.P}}
 
L'origine dello stemma non è certa, alcune fonti lo fanno risalire a una concessione del [[1154]] di re [[Guglielmo I di Sicilia]] mentre altre all'[[epoca romana]].
 
Il gonfalone del comune di Palermo è ''un drappo di colore rosso, frangiato d'oro caricato dell'aquila romana d'oro ad ali spiegate, tenente con gli artigli una fascia carica delle iniziali S.P.Q.P.''<ref>Il gonfalone è disciplinato dalle disposizioni statutarie del comune.</ref>.
 
Un altro simbolo della città è il [[Genio di Palermo]], antico [[Genio (divinità)|nume tutelare]] del luogo.
 
Simboli del turismo e della cultura [[Arabi|araba]] palermitana sono le cupole rosse della [[Chiesa di San Giovanni degli Eremiti]] e di [[Chiesa di San Cataldo (Palermo)|San Cataldo]], nonché quelle della periferica [[Chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi|San Giovanni dei Lebbrosi]]<ref>{{cita news|url=http://palermo.repubblica.it/multimedia/home/22464864/2|titolo=Gli scatti dedicati a Palermo|accesso=11 agosto 2010}}</ref>.
 
=== Onorificenze ===
La città di Palermo è la sesta tra le ventisette [[città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale"]]<ref>In ordine cronologico.</ref> per le azioni compiute dalla città nel periodo del [[Risorgimento]]<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=17972|titolo=Quirinale.it|accesso=11 agosto 2010}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=18394|titolo=Quirinale.it|accesso=11 agosto 2010}}</ref>:
{{Onorificenze
|immagine = Benemerito del Risorgimento BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale
|collegamento_onorificenza = Città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"
|motivazione = Per commemorare le azioni eroiche della cittadinanza palermitana nei gloriosi fatti del 1848, che iniziarono il risorgimento nazionale e la conquista dell'unità. Nel 1848, un anno dopo il fallimento della sollevazione di Messina, Palermo divenne la guida del movimento rivoluzionario antiborbonico. Insorti il 12 gennaio, sotto la guida di R. Pilo e G. La Masa, i palermitani sconfissero in più riprese le truppe regolari e costituirono un governo provvisorio siciliano (2 febbraio), che fu l'ultimo a cadere, sotto i colpi del generale [[Carlo Filangieri]], il 15 maggio 1849.
|luogo = 22 maggio [[1898]]
}}
[[File:Sanesi - La rivoluzione di Palermo-12 gennaio 1848 - ca. 1850.jpg|thumb|La [[rivoluzione siciliana del 1848|rivoluzione indipendentista]] a Palermo, il 12 gennaio [[1848]]]]
 
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza = Valor militare
|motivazione = Fedele alla sua tradizione plurisecolare di patriottismo e di valore, riaffermatasi nelle gloriose gesta del 1848 e nei fasti del Risorgimento italiano, sorretta da incrollabile fede nei destini della Patria, resistette impavida, per oltre tre anni, in condizioni drammatiche, spesso disperate, al succedersi pervicace e spietato di massicci bombardamenti aerei nemici, tendenti ad abbattere il morale e la tenace resistenza della popolazione civile. L'inesorabile azione aerea nemica si abbatté sempre più violenta e indiscriminata su edifici, impianti pubblici, tempi, causando perdite gravissime tra la popolazione e danni incalcolabili. Oltre tremila morti, circa trentamila mutilati e feriti, in gran parte vecchi, donne e bambini, e la perdita di ingente patrimonio culturale, artistico e religioso, segnarono il calvario dell'olocausto glorioso. 10 giugno 1940 - 8 settembre 1943.
|luogo = 5 marzo [[1964]]
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{Vedi anche|Monumenti di Palermo}}
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale
|nomeInglese = Arab-Norman Palermo and the Cathedral Churches of Cefalú and Monreale
|nome2 = <!-- (*) nome del bene in lingua italiana -->
|nomeInglese2 = <!-- (*) nome del bene in lingua inglese, come indicato sul sito UNESCO -->
|immagine = Palermo-Cathedral-bjs-2.jpg
|anno = 2015
|annoEliminazione = <!-- (*) anno di cancellazione del patrimonio -->
|anno2 = <!-- (*) anno di riconoscimento -->
|tipologia = architettonico
|criterio = C (ii)(iv)
|pericolo = no
|link = 1487
|link2 = <!-- (*) Codice del bene -->
|linkMappa = <!-- Nome dell'immagine contenente la mappa. Basta il nome dell'immagine con l'estensione, non servono altri parametri -->
}}
 
Il maggior numero di monumenti della città è dislocato all'interno del centro storico; altri sono distribuiti in tutto il territorio palermitano: ville storiche, torri d'avvistamento, tonnare, graffiti rupestri, antiche chiese o palazzi nobiliari.
 
Gli innumerevoli monumenti, dalla notevole valenza storico-artistica, "raccontano" i diversi periodi che hanno contraddistinto la storia della città.
 
=== Siti protetti dall'[[UNESCO]] ===
Le residenze arabo-normanne, la cattedrale e altre chiese, insieme al duomo di [[Monreale]] e a quello di [[Cefalù]], sono state inserite nella [[lista dei patrimoni dell'umanità]] dall'[[Unesco]] il 3 luglio del 2015 nel sito seriale "[[Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale]]".
 
I sette complessi monumentali palermitani che hanno tale riconoscimento sono<ref>[http://www.rivistasitiunesco.it/articolo.php?id_articolo=2584 SARà LA PALERMO ARABO-NORMANNA IL 51ESIMO SITO UNESCO ITALIANO? | SITI - PATRIMONIO ITALIANO UNESCO<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>:
* Il [[Palazzo dei Normanni]] con la [[Cappella Palatina (Palermo)|Cappella Palatina]]
* La [[Chiesa di San Giovanni degli Eremiti]]
* La [[Chiesa della Martorana]]
* La [[Chiesa di San Cataldo (Palermo)|Chiesa di San Cataldo]]
* La [[Cattedrale di Palermo|Cattedrale]]
* [[La Zisa]]
* Il [[Ponte dell'Ammiraglio]]
 
La Regione ha chiesto che il sito possa ampliarsi ricomprendendo anche il [[Castello a Mare (Palermo)|Castello a Mare]], [[Palazzo della Cuba|la Cuba]], la [[Cubula]], il [[Castello di Maredolce]] con il [[Parco della Favara]], la Chiesa di Santa Maria della Maddalena e la [[Chiesa della Magione]]. <ref>http://www.onuitalia.com/2015/07/04/palermo-arabo-normanna-cube-castelli-e-parchi-oltre-il-sito-unesco-ce-ancora-tanto/</ref>
 
=== Monumenti nazionali ===
[[File:Saint Jean des Ermites (Palerme) (7018988607).jpg|right|thumb|250px|La [[Chiesa di San Giovanni degli Eremiti]]]]
Quattro beni monumentali sono riconosciuti e tutelati come [[Elenco dei monumenti nazionali italiani|monumenti nazionali]]:
* La casa natale di [[Francesco Ferrara (senatore)|Francesco Ferrara]] (r.d. n. 860 del 18/03/1928)
* La [[Chiesa della Martorana|Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio]] (nota come chiesa della Martorana) (r.d. del 15/08/1869)
* La [[Chiesa di San Giovanni degli Eremiti]] (r.d. del 15/08/1869)
* La [[Chiesa di Santa Maria Maddalena (Palermo)|Chiesa di Santa Maria Maddalena]] (r.d. n. 462 del 14/07/1891)
 
Altri tre monumenti nazionali ricadono nel territorio della [[città metropolitana di Palermo]]:
* La [[Duomo di Monreale|Cattedrale di Santa Maria Nuova]] a [[Monreale]] (r.d. n.1282 del 20/10/1942)
*L'[[Abbazia di San Martino delle Scale]] nell'[[San Martino delle Scale|omonima frazione]] del Comune di Monreale (r.d. n. 3036 del 7/7/1866)<ref>''[http://www.monumentinazionali.it/regioni/sicilia/sicilia.htm Monumenti Nazionali]''</ref><ref>''[http://www.academia.edu/11704989/Il_chiostro_dei_benedettini_a_Monreale Il chiostro dei benedettini a Monreale]'', ''academia.edu''</ref>
*Il [[Tempio della Vittoria (Himera)|Tempio della Vittoria]] (noto come Tempio di Himera) a [[Termini Imerese]] (r.d. n. 639 del 28/12/1905)
 
{{citazione|A Palermo, più che altrove in Sicilia, le epoche storiche rivelate dai differenti stili architettonici si sovrappongono. Il centro testimonia di un tempo più vicino, quando la città con i suoi teatri, le sue piazze, i suoi palazzi barocchi e suoi trionfali accessi al mare, contendeva a Napoli il primato urbano del Regno delle due Sicilie. Ricordi di un tempo ben più remoto cela invece il Monte Pellegrino: a poca distanza dai grattacieli, in caverne abitate dall'uomo preistorico, sono venuti alla luce graffiti rupresti di arcaica bellezza.|[[Leonardo Sciascia]]<ref>''[http://www.esso.it/Italy-Italian/PA/news_Sicilia.aspx'' ''L'Italia vista dal cielo: Sicilia]'', riprese di Folco Quilici, testo Leonardo Sciascia, 1970.</ref>}}
 
=== Architetture religiose ===
* [[Cattedrale di Sant'Agapito martire|Basilica Cattedrale di Sant'Agapito martire]]
{{vedi anche|Chiese di Palermo}}
* [[Chiesa di Santa Rosalia (Palestrina)|Chiesa di Santa Rosalia]]
[[File:Panoramica Cattedrale di Palermo.jpg|upright=3.1|thumbnail|center|[[Cattedrale di Palermo]]]]
* [[Chiesa e convento di San Francesco (Palestrina)|Chiesa e convento di San Francesco]]
 
* [[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Palestrina)|Chiesa di Sant'Antonio Abate e convento carmelitano]]
Palermo conta numerosi monumenti risalenti al periodo normanno, oggi riconosciuti [[patrimonio dell'umanità]] dall'[[Unesco]]: nei pressi del [[Palazzo dei Normanni]], che è diventato la sede del [[Assemblea regionale siciliana|Parlamento Siciliano]], è ubicata la [[Chiesa di San Giovanni degli Eremiti (Palermo)|chiesa di San Giovanni degli Eremiti]] che con le sue caratteristiche cupole rosse (cromaticamente inventate nel XIX secolo) è diventata uno dei simboli della città. Vanno inoltre ricordate la [[Chiesa della Martorana (Palermo)|chiesa della Martorana]], dalla ricchissima decorazione a [[mosaico]], del più puro stile [[Arte bizantina|bizantino]], situata in piazza Bellini, e la [[Chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi (Palermo)|chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi]], edificata oltre il fiume [[Oreto]].[[File:Le portique extérieur de la Chapelle palatine (Palerme) (6880610232).jpg|thumb|left|Portico esterno della [[Cappella Palatina (Palermo)|Cappella Palatina]]]]Costruita tra il [[1130]] e il [[1170]], la [[basilica La Magione]], conosciuta anche come chiesa della Santissima Trinità, presenta una pianta a forma basilicale a tre navate sorrette da colonne, mentre internamente la costruzione si presenta molto squadrata e movimentata da una serie di archi ogivali tipici dell'architettura normanna, che girano intorno alla chiesa. Dello stesso periodo è la [[chiesa del Santo Spirito (Palermo)|chiesa del Santo Spirito]] (all'interno del [[Sant'Orsola (cimitero)|cimitero di Sant'Orsola]]), dove motivi ornamentali in stile normanno s'inseriscono in una sobria architettura articolata da archetti ogivali e portali d'ingresso. Eretta nel [[1187]] per compensare l'abbattimento di una cappella destinata dal sovrano normanno [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II d'Altavilla]] e della [[Elvira di Castiglia (regina di Sicilia)|Regina consorte]] ad essere un mausoleo per le reali spoglie, costruita nel [[1130]] e già dedicata a [[santa Maria Maddalena]], la [[Chiesa di Santa Maria Maddalena (Palermo)|chiesa di Santa Maria Maddalena]] si trova oggi inglobata, distante un centinaio di metri dalla precedente, all'interno dell'ampio cortile del comando della Legione Carabinieri Sicilia. L'abbattimento della più antica cappella, che si trovava a ridosso del fronte meridionale della cattedrale, e la costruzione della nuova chiesa, vennero autorizzati da [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo II il Buono]], che in tal modo era andato incontro all'ambizione dell'[[Gualtiero (arcivescovo)|arcivescovo Gualtiero Offamilio]] di ingrandire la Cattedrale di Palermo.
* [[Chiesa di Santa Croce (Palestrina)|Chiesa di Santa Croce e Monastero delle clarisse]]
 
[[File:Palermo-San-Cataldo-bjs-1.jpg|thumb|* [[Chiesa di SanSanta CataldoLucia (PalermoPalestrina)|Chiesa di SanSanta Cataldo]]Lucia]]
* [[Chiesa di Santa Maria in villa (Palestrina)|Chiesa di Santa Maria in villa]]
 
* [[Chiesa di Santa Maria dell'Aquila (Palestrina)|Chiesa di Santa Maria dell'Aquila]]
Presso la Loggia dell'Incoronazione, da dove i [[sovrani di Sicilia]], secondo la tradizione, dopo l'incoronazione nella cattedrale si mostravano per la prima volta al popolo, si trova la [[chiesa di Santa Cristina la Vetere]], una delle più antiche di Palermo. L'edificio fu costruito intorno al [[1171]], per volere dell'arcivescovo Gualtiero Offamilio, che ne volle fare il mausoleo per le spoglie di [[Cristina di Bolsena|santa Cristina]], compatrona di Palermo, e la assegnò ai cistercensi. L'antica chiesa è ubicata esattamente lungo il vicolo dei Pellegrini, un breve tratto della [[via Francigena]], che in origine partiva dalla Francia (da qui il nome) per arrivare nei massimi luoghi sacri del cristianesimo: Gerusalemme, Roma e Santiago de Compostela. Intorno al [[1570]], la Compagnia della Ss. Trinità, detta dei "Rossi", per la cappa di tale colore indossata dai confrati, ne acquisì la disponibilità, fondando di fianco il proprio oratorio ancora esistente, su via Bonello, per quanto in facciata porti l'insegna del santo sacramento, apposto dalla compagnia eponima che ne occupò gli spazi nel XIX secolo. I confrati della compagnia dei Pellegrini si prefiggevano di aiutare i pellegrini diretti in [[Terra Santa]] e verso altri luoghi di culto, ai quali offrivano ristoro, riparo e cure per non più di tre giorni.
* [[Chiesa di San Giovanni Battista (Palestrina)|Chiesa di San Giovanni Battista]]
 
* [[Chiesa di Sant'Egidio (Palestrina)|Chiesa di Sant'Egidio]]
[[File:Palermo-Magione-bjs-1.jpg|thumbnail|left|[[Basilica La Magione]]]]
* [[Chiesa di San Girolamo (Palestrina)|Chiesa di San Girolamo]]
 
* [[Museo Diocesano Prenestino di Arte Sacra|Palazzo Vescovile]]
Situata vicino alla chiesa della Martorana, è la [[Chiesa di San Cataldo (Palermo)|chiesa di San Cataldo]], una costruzione normanna del [[1160]], dalla caratteristica facciata tripartita sormontata da grosse cupole realizzate su tamburo, che meglio conserva il suo aspetto originario. All'interno è notevolmente interessante il pavimento musivo.
* [[Chiesa di Santo Stefano alla Portella]]
 
* [[Chiesa della Madonna del Trullo]]
[[File:Santa Caterina - Piazza Bellini - Palermo - Italy 2015 (2).JPG|thumb|left|[[Chiesa di Santa Caterina (Palermo)|Chiesa di Santa Caterina]]]]
* [[Chiesa di San Pietro in Basso|Chiesa di San Pietro in basso]]
 
* [[Chiesa della Santissima Annunziata (Palestrina)|Chiesa della Santissima Annunziata]]
Sul [[Càssaro]] si affaccia lo splendido complesso della [[Cattedrale di Palermo|cattedrale]] eretta nel [[1185]] su un'area pianeggiante precedentemente occupata da una moschea araba. La sorprendente commistione artistica presente nell'edificio sembra ripercorrere l'intera storia cittadina e dei popoli che l'hanno guidata mettendo in bella mostra un portale laterale e delle torrette campanarie in stile gotico trecentesco, una facciata principale quattrocentesca, un'abside con decorazioni arabo-normanne, una cupola e cupolette laterali tardo barocche e numerosi inserzioni neogotiche dei primi anni del XIX secolo tra cui le parti basse del prospetto meridionale (oltre al nuovo transetto) e il gruppo di campanili sul [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)|Palazzo Arcivescovile]]. In seguito alla volontà di restaurare e rimodernare la basilica, l'interno venne ricostruito in stile neoclassico alla fine del XVIII secolo. Vi sono conservati i sarcofaghi di [[Federico II di Svevia|Federico II]], [[Ruggero II]], [[Enrico VI di Svevia|Arrigo VI]], [[Costanza d'Altavilla]] e Costanza d'Aragona, oltre al [[Kamelaukion|camaleuco]] d'oro di [[Costanza d'Altavilla|Costanza di Sicilia]], preziosi ornamenti e gioielli reali esposti nel tesoro della Cattedrale<ref>[http://www.cattedrale.palermo.it/monumento/museo/tesoro.htm il sito ufficiale della cattedrale di Palermo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. La torre più imponente della cattedrale, ospita 8 campane ambrosiane (il campanone chiude le distese complete e i concerti solenni).
* [[Chiesa della Sacra Famiglia (Palestrina)|Chiesa della Sacra Famiglia]]
 
* [[Chiesa della Madonna delle Grazie (Palestrina)|Chiesa della Madonna delle Grazie]]
[[File:Chiesa di San Domenico Palermo.jpg|thumb|left|[[Chiesa di San Domenico (Palermo)|Chiesa di San Domenico]]]]
* [[Chiesa di San Giovanni Paolo II]]
 
* [[Chiesa della Madonna del Ristoro]]
Nell'arco del [[XIII secolo]], in maniera particolare durante la dominazione [[angioini|angioina]], in città si sviluppò lo stile architettonico del [[gotico]] che possiamo ammirare in esempi come la [[Chiesa di San Francesco d'Assisi (Palermo)|chiesa di San Francesco d'Assisi]], caratterizzata nell'interno da continue trasformazioni e rifacimenti nel tempo che giustificano la complessità e la varietà dei linguaggi artistici in essa presenti. Infatti in età barocca l'edificio venne ricoperto da stucchi e affreschi da [[Pietro Novelli]] e nel [[1723]] [[Giacomo Serpotta]] adornò i pilastri con le statue delle Virtù. L'attuale aspetto deriva da restauri ottocenteschi e successivi ai bombardamenti del 1943. Altro importante esempio è sicuramente la [[Chiesa di Sant'Agostino (Palermo)|chiesa di Sant'Agostino]] edificata nel [[1275]], di cui, originale, rimane solamente la facciata, mentre l'interno, a causa di un incendio fu rifatto verso la fine del XVII secolo, aggiungendovi, dal 1711 stucchi di [[Giacomo Serpotta]].
 
Appartengono al periodo compreso tra la fine del XV e gli inizi del [[XVI secolo]] la [[chiesa della Gancia]], la chiesa di Santa Maria dei Miracoli, la chiesa di [[Chiesa di Santa Maria dello Spasimo (Palermo)|Santa Maria dello Spasimo]], dove era conservato lo [[Spasimo di Sicilia]], la [[Chiesa di San Francesco di Paola (Palermo)|chiesa di San Francesco di Paola]], la [[Chiesa di Santa Maria della Catena (Palermo)|chiesa di Santa Maria della Catena]], dal caratteristico portico [[Gotico spagnolo|gotico-catalano]], e la [[Chiesa di Santa Maria la Nova (Palermo)|chiesa di Santa Maria la Nova]], anch'essa dalla facciata preceduta da un portico a tre arcate catalane. È inoltre nota in città per i riti antichi della [[passione di Gesù]] nel [[Venerdì santo]]. Della stessa epoca anche la chiesa di [[S. Maria del Piliere o degli Angelini]] e la chiesa di [[Sant'Agata alla Guilla]] e quella di [[Santa Maria di Portosalvo]]. Più tarde, ma sempre del XVI secolo, le chiese di [[Sant'Eulalia dei Catalani]] e di [[San Giorgio dei Genovesi]].
 
Numerose chiese della città risalgono al periodo [[barocco]]. Ne ricordiamo alcune: la [[Chiesa del Santissimo Salvatore (Palermo)|chiesa del Santissimo Salvatore]], situata lungo [[corso Vittorio Emanuele (Palermo)|corso Vittorio Emanuele]]; la [[chiesa Convento dei Carmelitani Scalzi]], in piazza Indipendenza; la Chiesa di [[Chiesa di Santa Caterina (Palermo)|chiesa di Santa Caterina]], sita in piazza Bellini; la [[chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella]], a pochi passi dal [[Teatro Massimo Vittorio Emanuele|Teatro Massimo]]; la [[chiesa di Sant'Anna la Misericordia]], sita nell'area dell'antico mercato dei [[Lattarini]]; la [[chiesa di San Matteo al Cassaro]], che conserva le spoglie di [[Giacomo Serpotta]] e [[Vito D'Anna]]; la [[chiesa dell'Immacolata Concezione al Capo]], con un interno straordinariamente ricco di decorazione marmorea policroma; la [[chiesa di San Giuseppe dei Teatini]], di cui una delle facciate costituisce uno dei quattro prospetti architettonici dell'[[Quattro Canti (Palermo)|Ottagono del Sole]]; la [[Chiesa del Gesù (Palermo)|chiesa del Gesù o Casa Professa]], rivestita al suo interno da bassorilievi marmorei posti sulla tribuna e Putti, tutti su modelli di [[Giacomo Serpotta]], esperto in "barocco sacro".
 
[[File:Santa Maria Catena.jpg|thumb|[[Chiesa di Santa Maria della Catena (Palermo)|Santa Maria della Catena]]]]
[[File:Sicilia Palermo7 tango7174.jpg|thumb|Interno della [[Chiesa del Gesù (Palermo)|chiesa del Gesù]], detta ''Casa Professa'']]
[[File:Palermo-Sicily-Italy - Creative Commons by gnuckx (3491891861).jpg|thumb|[[Chiesa della Madonna di Monte Oliveto|Chiesa della Madonna del Monte Oliveto]], detta ''Badia Nuova''.]]
 
La [[Chiesa di Santa Teresa alla Kalsa|chiesa di Santa Teresa]], nel quartiere della [[Kalsa]], fronteggia il [[Foro Italico (Palermo)|Foro Italico]] ed è visibile dal mare, oltre alla [[Porta dei Greci]]; ed ancora la [[Chiesa di San Domenico (Palermo)|chiesa di San Domenico]], con il caratteristico fronte formato da un telaio di colonne, di dimensioni maggiori di quelle della Cattedrale stessa, maestosa e dalla facciata sgargiante che domina l'omonima piazza, con al centro la [[Colonna dell'Immacolata (Palermo)|colonna dell'Immacolata]], creando così una grande sintonia tra piazza e facciata della chiesa. Dalla metà del [[XIX secolo]] la chiesa è adibita a Pantheon dei siciliani illustri. Vi sono allocate lapidi, tombe, cenotafi e targhe che commemorano il ricordo di numerose personalità, tra cui [[Francesco Crispi]], [[Camillo Finocchiaro Aprile]], [[Vincenzo Florio]], [[Giuseppe Pitrè]], [[Giovanni Meli]], [[Rosario Gregorio]], [[Giovanni Falcone]], [[Stanislao Cannizzaro]], [[Michele Amari]] e molti altri.
 
Seicentesca è la [[chiesa del Carmine Maggiore]], nello storico quartiere [[Albergheria]]. L'edificio si presenta a forma di basilica a [[croce latina]], con tre navate, sorretta da 12 colonne in pietra di [[Monte Billiemi|Billiemi]] con [[capitelli dorici]]. Splendida la cupola, costruita nel [[1680]]. Ricca di elementi scultorei e completamente rivestita nella parte esterna da [[maioliche]] smaltate con colori che richiamano lo stile arabo, è unica nel suo genere non solo a Palermo ma in tutta la Sicilia.
 
Settecentesca, la [[chiesa della Madonna del Monte Oliveto]], detta Badia Nuova, fu progettata da [[Mariano Smiriglio]], affrescata da [[Pietro Novelli]], [[Gioacchino Martorana]] e [[Giuseppe Platania]], ed arricchita da splendidi stucchi di [[Giacomo Serpotta|Giacomo]] e [[Serpotta|Giuseppe Serpotta]].
 
Una menzione a parte merita la [[Chiesa di Santa Maria dello Spasimo (Palermo)|chiesa di Santa Maria dello Spasimo]], costruita a partire dal [[1509]]. Oggi è un suggestivo teatro all'aperto e vi si allestiscono spesso mostre ed eventi. Ospita inoltre gli uffici della Fondazione The Brass Group, il Museo del jazz, la Scuola Popolare di Musica, il Ridotto, denominato anche Blue Brass e la Scuola Europea d'Orchestra Jazz.
 
Sita nella centrale [[via Roma]], a fianco della scalinata che conduce alla [[Vucciria]], è la [[Chiesa di Sant'Antonio abate (Palermo)|chiesa di Sant'Antonio abate]]. Sebbene esista sin dal [[1220]], l'edificio è stato interessato da numerosi rimaneggiamenti ed aggiunte nel corso dei secoli successivi. Con l'ultimo intervento, nel [[XIX secolo]], l'edificio ha assunto l'attuale fisionomia [[Architettura neogotica|neogotica]].
 
Un particolare interesse ha il [[santuario di Santa Rosalia]] sito sul [[monte Pellegrino]], costruito nel [[1626]] sul luogo del presunto ritrovamento del corpo di [[santa Rosalia]], patrona principale della città.
 
=== Architetture civili ===
* [[Palazzo Colonna Barberini (Palestrina)|Palazzo Colonna Barberini]]
[[File:Cuba muqarna.jpeg|thumb|left|Particolare delle [[Muqarnas]] all'interno della [[Cuba sottana]]]]
* [[Casa di Giovanni Pierluigi da Palestrina]]
[[File:Castello Utveggio.jpg|thumb|[[Castello Utveggio]] sul [[Monte Pellegrino]]]]
* [[Palazzo Verzetti]]
Di particolare interesse sono i [[Qanat di Palermo|Qanat]], imponente opera di [[ingegneria idraulica]] costruita nel sottosuolo della città a cavallo tra la dominazione araba e il periodo normanno<ref>{{cita web|url=http://www.ilportaledelsud.org/qanat.htm|titolo=I qanat di Palermo|accesso=11 agosto 2010}}</ref>. A questo periodo risalgono anche diversi palazzi appartenuti ai sovrani normanni ed utilizzati come residenze di villeggiature, spesse immerse nel verde. Fra questi ricordiamo il [[Palazzo dei Normanni]], la più antica residenza reale d'Europa, dimora dei sovrani del [[Regno di Sicilia]] e sede imperiale di Federico II e Corrado IV; il [[La Zisa|Palazzo della Zisa]] e il suo sistema di fontane; il [[Castello della Cuba|Palazzo della Cuba]], dallo stile austero e severo; il [[castello di Maredolce]], antico sollazzo arabo circondato dalle acque dell'omonimo lago e sito all'interno del [[Parco della Favara]]; il [[Palazzo Scibene]], luogo di sollazzo estivo della curia situato nella parte ovest della città. Agli edifici [[architettura arabo-normanna|arabo-normanni]] va affiancato il [[Ponte dell'Ammiraglio]], del [[1131]], eccezionale eredità della stessa epoca e dello stesso stile. Durante il dominio [[aragonesi|aragonese]], la città si arricchisce di pregevoli palazzi nobiliari e chiese caratterizzati da un tipico [[gotico]] proveniente dal Regno di [[Aragona]] e dalla contea di [[Catalogna]] (il [[Gotico spagnolo|gotico catalano]]). Il [[Palazzo Sclafani]], che sorge in prossimità del Palazzo Reale, e dunque in una posizione privilegiata, fu costruito nel [[1330]] dal feudatario Matteo Sclafani, conte di Adernò ([[Adrano]]), in competizione con il coevo [[Palazzo Chiaramonte-Steri|Palazzo Chiaramonte]], superbo edificio fatto innalzare dal cognato nell'attuale piazza Marina ed attuale sede del rettorato palermitano. Il [[Palazzo Conte Federico]], ubicato tra la Via dei Biscottari e la Piazza Conte Federico, dentro le primitive mura della città punica, a pochi passi dal Palazzo Reale, dalla Cappella Palatina e dalla Cattedrale, è uno dei più antichi edifici di Palermo. La sua torre arabo-normanna, denominata ''Torre di Scrigno'', è infatti datata al [[XII secolo]].
* [[Casino di caccia Triangolo Barberini]]
* [[Villa Torresina]]
 
=== Altro ===
Della stessa epoca [[palazzo Speciale-Raffadali]], voluto dal pretore di Palermo [[Pietro Speciale (pretore)|Pietro Speciale]] alla fine del XVI secolo e in parte trasformato nel XVIII secolo. Del 1472 palazzo Termine, poi Marassi e quindi Alliata di [[Palazzo Alliata di Pietratagliata|Pietratagliata]], mentre risale al [[1490]] la costruzione del [[Palazzo Aiutamicristo]], noto soprattutto per gli sfarzosi interni che stupirono ospiti illustri fra cui [[Carlo V]] e [[Don Giovanni d'Austria]]<ref>{{cita web|url=http://www.entasis.it/grandtour/PaAiutamicristo.htm|titolo=Palazzo Aiutamicristo|accesso=11 agosto 2010}}</ref>. Nel [[1495]] venne edificato il [[Palazzo Abatellis]], progettato da [[Matteo Carnilivari]] in stile catalano. Oggi ospita la Galleria Regionale d'arte Moderna e Medievale. Pure tardoquattrocentesco Palazzo Bonet, oggi sede della [[Galleria d'arte moderna Sant'Anna|GAM di Palermo]].
* [[Porta del Sole (Palestrina)|Porta del Sole]]
[[File:Palermo-Palazzo-Pretorio-bjs2007-01.jpg|thumb|[[Palazzo delle Aquile|Palazzo Pretorio]] detto anche ''Palazzo delle aquile'']]
* [[Porta San Cesareo]] dedicata a [[Cesareo di Terracina|S. Cesareo diacono e martire]] di Terracina (al quale era dedicata un'antica chiesa, oggi scomparsa)
[[File:Palazzina cinese 0001.JPG|thumb|[[Palazzina Cinese]]]][[File:Palazzina cinese 0017.JPG|thumb|Affreschi con [[cineserie]] di [[Giuseppe Velasco]] nella Palazzina Cinese]]
* [[Porta San Martino]]
Tra i numerosi edifici cinquecenteschi vanno menzionati: il [[Palazzo Alliata di Villafranca]], che presenta stili che vanno dal [[Tardo Gotico]] al [[Rococò]] sino ad arrivare al [[Neoclassicismo]] e al [[Neogotico]], ed è situato nella scenografica [[Piazza Bologni]]; il [[Palazzo Scavuzzo]], sito in Piazza Rivoluzione; il [[Palazzo Castrone-Santa Ninfa]], a pochi passi dal piano della Cattedrale; il [[Palazzo Branciforte]], in via Bara dell'Olivella; il [[Palazzo Bordonaro]], il nucleo originario di [[Palazzo Bonocore]], poi modificato come oggi si vede nella prima metà del XIX secolo, tra gli edifici che fanno da cornice a [[Piazza Pretoria]].
* [[Porta delle Monachelle]]
 
* Statua di [[Giovanni Pierluigi da Palestrina]] dello scultore [[Arnaldo Zocchi]]
Nel [[1583]] fu eretta dal viceré [[Marcantonio Colonna]] la [[Porta Nuova (Palermo)|Porta Nuova]], sul modello di uno degli archi trionfali effimeri eretti in città al passaggio dell'imperatore [[Carlo V]], vittorioso a [[Tunisi]]. La versione attuale risale al [[1669]] ed è caratterizzata da una copertura a [[piramide]] ricoperta di maioliche colorate. Essendo collegata al [[Palazzo dei Normanni]], e quindi alle antiche mura cittadine, è il fondale monumentale del [[Cassaro (Palermo)|''Cassaro'']] o ''via Toledo'', l'asse principale che attraversa il centro storico di Palermo.
* Monumento ai Caduti dello scultore Vincenzo Parisi con corona in bronzo dello scultore prenestino Francesco Coccia
 
* [[Fontana del Pupazzo]]
Il periodo barocco segna importanti sistemazioni urbanistiche per la città. Nel [[XVII secolo]], con il tracciato della [[Via Maqueda]], si venne a creare il nuovo salotto della città: all'incrocio con il Corso Vittorio Emanuele, nascono i [[Quattro Canti (Palermo)|I Quattro Canti]], o teatro del [[Sole]], una piazza ottagonale che costituisce il centro fisico e simbolico della città. Poco lontano, in piazza Pretoria, si può invece ammirare l'omonima [[Fontana Pretoria|fontana]] [[Rinascimento|rinascimentale]], su cui si affacciano il [[Palazzo Pretorio (Palermo)|Palazzo Pretorio o Palazzo delle Aquile]], sede del Comune, e la [[Chiesa di Santa Caterina (Palermo)|Chiesa di Santa Caterina]]. Tra le tante testimonianze della ''Palermo Barocca'', va inoltre ricordato [[Palazzo Asmundo]].
* [[Fontana del Borgo (Palestrina)|Fontana del Borgo]]
 
* [[Fonte Ceciliana]]
[[Palazzo Mirto]], di proprietà per quattro secoli dei [[Filangeri]], e poi dei Lanza Filangieri Principi di Mirto, è ubicato alla [[Kalsa]], uno dei quartieri storici di Palermo. Le fasi costruttive dell'edificio si collocano tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento ma le strutture più antiche risalgono al XIII secolo. L'interno è arredato con magnificenza, con opere d'arte che vanno dal [[XVII secolo|XVII]] al [[XIX secolo]]. Del [[Seicento]] è anche il [[Loggiato San Bartolomeo]], adiacente a [[Porta Felice]].
* [[Parco Barberini]]
 
* Parco [[Giacomo Matteotti]]
Situato nei pressi della [[Galleria d'Arte Moderna "Sant'Anna"]], in un quartiere ricco di maestose residenze nobiliari, il [[Palazzo Valguarnera-Gangi]] deve il suo aspetto attuale ai lavori intrapresi nel XVIII secolo per volontà del Principe Pietro di Valguarnera. [[Palazzo Airoldi]], già proprietà dei marchesi Drago, come ricorda lo stemma che sormonta il portale barocco, venne anch'esso edificato nel XVIII secolo, per poi essere restaurato nel 1872, su progetto di [[Giovan Battista Filippo Basile]]. Di grande interesse al suo interno è l'affresco realizzato da [[Olivio Sozzi]], raffigurante ''Il Giudizio Universale''.
* Ex Mattatoio Comunale
[[File:Vito D Anna Apoteosi Palermo.jpg|thumb|left|[[Vito D'Anna]], ''[[Apoteosi di Palermo]]'', 1760.]]
[[Palazzo Isnello]] presenta una facciata post-[[barocca]] del 1750 che precorre il [[neoclassicismo]]. Al suo interno si trova l'[[Apoteosi di Palermo]], di [[Vito D'Anna]], capolavoro della pittura [[rococò]] siciliana nonché una delle otto rappresentazioni iconiche del [[Genio di Palermo]].
 
Prestigioso e con interni ricchi di stucchi, soffitti affrescati e opere d'arte, tra cui due tele di [[Renato Guttuso]], è il [[Palazzo Comitini]], tra le splendide dimore nobiliari che si affacciano su [[via Maqueda]].
 
Il [[Palazzo Valguarnera-Gangi]], noto al grande pubblico per essere stato scelto dal regista [[Luchino Visconti]] come set di una delle più affascinanti scene del celebre film ''Il Gattopardo'', è una delle più importanti dimore nobiliari della Sicilia per il suo alto ed inestimabile valore artistico. Di origine probabilmente cinquecentesca, l'attuale aspetto del palazzo è il risultato di un'importante opera di ristrutturazione voluta nella seconda metà del Settecento dal principe Pietro Valguarnera, sposo della nipote Marianna proprietaria della dimora.
 
Settecentesco è anche il [[Palazzo Natoli]], situato sulla Salita del SS. Salvatore. Appartenne alla principesca famiglia [[Natoli (famiglia)|Natoli]], che contribuì, grazie all'opera in particolare del marchese Vincenzo Natoli, alla crescita urbanistica di Palermo, portandola nel suo momento di massima crescita e splendore.
 
Nel 1778 il [[Palazzo Sambuca]] assume la struttura attuale, data dall'unificazione della casa della famiglia Bologna con quella dei Saladino e con la Torre Maniace.
[[Palazzo Butera]], affacciato sul [[Foro Italico]], sebbene abbia un impianto databile alla seconda metà del XVII secolo, presenta una configurazione architettonica di epoca [[Settecento|settecentesca]]. Completato nel 1784, [[Palazzo Riso]], è un esempio del passaggio dallo stile tardo [[Barocco siciliano]] al [[Neoclassicismo]] ad opera di [[Giuseppe Venanzio Marvuglia]], come l'adiacente Palazzo Ventimiglia di Geraci, ancora diruto dopo i bombardamenti del 1943.
 
Nel [[XVIII secolo]] la zona limitrofa della città muta considerevolmente grazie all'introduzione del sistema delle ville. La decisione di spostarsi all'esterno della città consolidata non deriva soltanto dalla "moda della villeggiatura" incalzante nel periodo, ma è dovuta anche all'aumento della pressione fiscale all'interno della città e alla volontà dei nobili di avere una maggiore presenza nei loro fondi agricoli così da poterne tenere sotto controllo la produzione; per questo motivo gli edifici neoclassici si trovano quasi tutti al di fuori delle mura.
[[File:Orto botanico palermo2.jpg|thumb|left|[[Orto botanico di Palermo]]]]
Particolarmente maestosa è [[Villa Belmonte all'Acquasanta]], realizzata da [[Giuseppe Venanzio Marvuglia]], che rispecchia lo stile neoclassico in ogni suo aspetto, dalle volumetrie alle decorazioni, ed è inoltre impreziosita da un tempietto circolare composto da dodici colonne [[Ordine corinzio|corinzie]]. Tra le numerose ville nobiliari vanno inoltre ricordate [[Villa Niscemi]], [[Villa Malfitano Whitaker]], [[Villa Trabia]], [[Villa Tasca|Villa Camastra]], [[Villa Boscogrande]], [[Villa Lampedusa]].
 
Un altro edificio neoclassico della città che va senz'altro ricordato è l'[[Orto botanico di Palermo]], con il suo ''Gymnasium'', progettato alla fine del Settecento dall'architetto francese [[Léon Dufourny]] e realizzato fuori dalle mura di Palermo, vicino il quartiere della [[Kalsa]], dando così adeguato spazio a quello che diventerà uno dei più importanti giardini botanici d'[[Europa]]. L'imponente costruzione è in stile [[Ordine dorico|dorico]] e ai lati dell'ingresso si trovano due sfingi dello scultore palermitano [[Gaspare Firriolo]]. Pure interessante e della stessa epoca [[Palazzo Torremuzza]].
 
Neoclassici sono inoltre i due [[Palchetto della Musica|Palchetti della Musica]]. Il primo, completato nel 1844, fu progettato da [[Domenico Lo Faso Pietrasanta]] e da [[Carlo Giachery]] per ospitare i concertini domenicali nella spianata del [[Foro Italico (Palermo)|Foro Italiaco]]; il secondo venne invece edificato nella [[Piazza Castelnuovo]], nel 1875, per volontà della famiglia [[Ingham]].
[[File:Mondello BW 2012-10-09 14-16-55.JPG|thumb|left|L'antico stabilimento balneare di Mondello costruito a palafitta sul mare]]
Tra la fine del Settecento e il [[1814]] nasce il [[Palazzo d'Orleans]]. Edificato in stile [[neogotico]] alla metà del [[XIX secolo]] è il [[Palazzo Forcella De Seta]]. [[Palazzo Campofranco]], progettato nella prima metà del XIX secolo ed ispirato al quattrocentesco [[Palazzo Abatellis]], è oggi un interessante esempio di [[architettura neogotica]] in Italia.
 
Da menzionare inoltre il [[Palazzo delle Finanze]] con il suo [[pronao]] dorico-siculo, [[Villa Belmonte alla Noce]], con i suoi affreschi monocromi, [[Palazzo Palagonia (Palermo)|Palazzo Palagonia]], caratterizzato dalle quattro splendide [[Cariatide|cariatidi]] sulla facciata, e [[Villa Airoldi]]. L'esempio più originale invece è senza dubbio la [[Palazzina Cinese]], dimora di villeggiatura di [[Ferdinando IV di Napoli|Ferdinando IV]], all'interno della tenuta di caccia del "[[Parco della Favorita|Real parco della favorita]]", che unisce i canoni dell'architettura neoclassica con l'eclettismo del tempo di ispirazione orientale.
[[File:Teatro Biondo Palermo.JPG|thumb|[[Teatro Biondo|Prospetto del teatro Biondo]]]]
[[File:Palermo BW 2012-10-09 17-15-10.JPG|thumb|Il Chiosco Ribaudo, esempio di stile [[Liberty]]]]
[[File:Palazzo delle Poste (Palermo).JPG|thumb|right|[[Palazzo delle Poste (Palermo)|Palazzo delle poste]]]]
Nel [[1885]] iniziò la realizzazione di un secondo asse che attraversava la città, collegando la stazione ferroviaria con la zona portuale. Per la realizzazione di questa nuova arteria, [[Via Roma (Palermo)|Via Roma]], vennero demoliti numerosi edifici, che lasciarono spazio a palazzi di architettura eclettica e [[liberty]].
 
All'inizio del [[XX secolo]], la città comincia ad estendersi fuori le mura verso nord, soprattutto lungo una nuova strada chiamata [[Viale della Libertà (Palermo)|via Libertà]]. In questo quartiere vengono costruite numerose ville in stile ''liberty'', da parte di [[Ernesto Basile]] e dei suoi allievi. Per la città inizia una nuova età dell'oro e in più settori, quali l'economico, l'industriale, il culturale, l'artistico, l'architettonico, ecc., grazie anche all'intraprendenza di più famiglie, come i [[Florio]], i [[Whitaker (famiglia)|Whitaker]], i [[Edizioni Remo Sandron|Sandron]], i [[Vittorio Ducrot|Ducrot]], i [[Ernesto Basile|Basile]], i [[Mario Rutelli|Rutelli]], gli Utveggio, ed altre. In quest'epoca la città si rinnova, dotandosi di nuovi ospedali, teatri, come il celebre [[Teatro Massimo Vittorio Emanuele|Teatro Massimo]], il [[Teatro Politeama (Palermo)|Politeama Garibaldi]], il [[Teatro Biondo]] ed altri edifici pubblici.
 
Particolarmente significativo è l'[[Hotel Villa Igiea]] (inizialmente concepita come villa privata, solo recentemente divenuto albergo), costruito alla fine del [[XIX secolo]] per volontà della famiglia [[Florio]] e su progetto dell'architetto [[Ernesto Basile]], che ha concepito sia l'architettura, che le decorazioni, che il mobilio dell'edificio in puro stile liberty.
 
Fra i molti villini [[liberty]] vanno ricordati senz'altro il [[Villino Florio]], nei pressi del Castello del[[la Zisa]], che con il suo stile eclettico rappresenta un magnifico esempio dell'[[Art Nouveau]] messa in luce da [[Ernesto Basile]], e il [[Villino Favaloro]], progettato dal padre [[Giovan Battista Filippo Basile]]. La maggior parte delle altre ville verranno demolite per far posto ad alti edifici di nuova costruzione mentre rimarranno come monito di quel periodo di ricchezza le residenze borghesi nella borgata di [[Mondello]] che diventerà in breve tempo la spiaggia preferita dei palermitani. L'esempio più significativo di liberty a Mondello è lo stabilimento balneare realizzato nel 1912 dalla società italo-belga, costruito sull'acqua dalla nota impresa di costruzioni d'epoca della famiglia di architetti e imprenditori [[Rutelli]].
 
Altri esempi architettonici particolarmente rilevanti sono il Chiosco Ribaudo in piazza Castelnuovo, i Chioschi Ribaudo in piazza Verdi, il Kursaal Biondo e Palazzo Dato.
 
[[Palazzo Moncada di Paternò]], edificato nel [[1909]], presenta uno stile architettonico eclettico, caratteristico di inizio [[XX secolo]], con un prospetto che però rimanda all'architettura settecentesca.
 
Durante l'[[Fascismo|epoca fascista]] l'architettura assume connotati dall'aspetto maestoso che si ispirano alla romanità e alla cultura latina tipici del [[Neoclassicismo]], finalizzata all'esaltazione del regime vigente, spesso mescolati all'ondata della nuova corrente del [[Futurismo]].
 
Vengono costruiti importanti edifici pubblici quali il [[Palazzo di Giustizia (Palermo)|Palazzo di Giustizia]] (progettato nel [[1938]] ma ultimato nel [[1957]] dagli architetti [[Gaetano Rapisardi|Gaetano]] ed Ernesto Rapisardi in puro stile [[Razionalismo italiano|razionalista italiano]]), il [[Palazzo delle Poste (Palermo)|Palazzo delle Poste]] in [[via Roma]], pregevole edificio monumentale con arredi [[Futurismo|futuristi]] e l'[[Ingresso monumentale di via Roma]].
Degni di nota sono pure la ''Sede del Banco di Sicilia'' in [[via Roma]], la Caserma dei Vigili del Fuoco "Ignazio Caramanna" che riprende nel suo complesso i temi dell'architettura futurista nelle volumetrie e nella policromia della costruzione e, a fianco, la Casa del Mutilato.
 
Dopo il rovinoso bombardamento del maggio [[1943]] il centro storico venne in buona parte abbandonato dai suoi abitanti, che preferirono trasferirsi nelle zone residenziali costruite tra gli [[anni 1950|anni cinquanta]] e [[anni 1960|sessanta]]. Fino agli [[anni 1980|anni ottanta]] si registrarono alcuni crolli di edifici storici; nonostante le sue notevoli dimensioni, il centro storico è abitato solo da circa ventimila persone.
[[File:Caserma dei Vigili del Fuoco Palermo.jpg|thumb|left|220px|Caserma dei Vigili del Fuoco "Ignazio Caramanna"]]
[[File:Palazzo Ina.jpg|thumb|left|[[Grattacielo Ina Assitalia]]]]
[[File:Nuova pretura palermo 1.jpg|thumb|right|Particolare delle facciata della [[Nuova Pretura (Palermo)|Nuova Pretura]]]]
Palermo a partire dagli [[anni 1950|anni cinquanta]] ha sviluppato uno [[skyline]] molto variegato, dovuto all'espansione urbana della città durante gli anni successivi alla seconda guerra mondiale in seguito all'abbandono da parte dei cittadini del centro urbano originario e l'emigrazione verso le periferie che ha determinato un boom edilizio senza precedenti, creando nuovi quartieri residenziali ex novo composti principalmente da palazzi in cemento armato che spesso superano i dodici/tredici piani, modificando Palermo non solo in estensione, ma anche in altezza. In questa fase in città hanno lavorato importantissimi architetti come: [[Vittorio Gregotti]], il gruppo [[BBPR]], [[Italo Rota]], [[Gae Aulenti]], [[Carlo Scarpa]], [[Giuseppe Samonà]], [[Carlo Broggi]], [[Gabor Acs]] e [[Ludovico Quaroni]].
 
Gli edifici più alti della città sorgono prevalentemente intorno allo stadio comunale o nelle periferie sud. Il più alto edificio della città e della [[Sicilia]] è il [[Grattacielo Ina Assitalia]] che si sviluppa per 65 metri in altezza e si trova in centro città in piazzale Ungheria, altri edifici di una certa altezza sono: Torre Resuttana I (63 metri), Torre Resuttana II (60 metri) e Torre Sperlinga (59 metri).
 
Molto interessanti gli edifici, progettati da [[Vittorio Gregotti]], del Dipartimento di Scienze dell'[[Università di Palermo]] costruiti nel [[1969]]. I corpi si presentano come parallelepipedi scuri e monolitici quasi privi di aperture esterne (ma funzionali e luminosi grazie a cortili interni ricchi di vegetazione) accostati da un sistema di canali e vasche d'acqua.
 
Altri edifici di grandissimo interesse nel panorama dell'architettura contemporanea sono: il palazzo della sede palermitana dell'[[Enel]] del [[1961]] concepito da [[Giuseppe Samonà]] secondo i canoni del [[Brutalismo]], Palazzo Amoroso e la sede cittadina della [[Banca Commerciale Italiana]], entrambe opere del celebre gruppo [[BBPR]], la sede regionale della [[RAI – Radiotelevisione Italiana]] edificata nel [[1980]] in viale Strasburgo e il [[Architettura postmoderna|postmoderno]] edificio della [[Nuova Pretura (Palermo)|Nuova Pretura]] progettato nel [[1981]] che si trova in prossimità dello storico mercato del [[Il Capo (Palermo)|Capo]] proprio dietro il [[Palazzo di Giustizia (Palermo)|Palazzo di Giustizia]].
 
L'area semipianeggiante che dai [[Monti di Palermo]] si adagia verso il mare era anticamente nota come [[Conca d'oro]] poiché, essendo coltivata ad agrumeti come limoni, mandarini o arance, questi risplendevano al sole rendendo il paesaggio palermitano un luogo incantevole. Dopo il dominio normanno che divise la zona in grandi riserve di caccia, nel periodo medievale proliferarono i "[[baglio (architettura)|bagli]]". Con questo termine vengono descritti i cortili spesso di forma quadrangolare, circondati da alte mura e muniti di torri. Fino al [[XV secolo]] erano diffusissimi i bagli in tutta la zona, posti a difesa di piccoli insediamenti che sarebbero poi diventati le borgate storiche della città. È dal periodo [[Rinascimento|Rinascimentale]] che la classe aristocratica decise di ricreare un piccolo paradiso agreste nella campagna edificando le prime ville; strutture queste non più chiuse e protette da mura, ma aperte al paesaggio naturale e destinate alla villeggiatura o alla vigilanza sul lavoro dei contadini. Le ville così si diffusero in gran numero in tutto il territorio a partire dalla zona a [[Sud]], dai piedi del [[Monte Grifone]], fino a [[Nord]], oltre le pendici dei monti [[Boccadifalco]] e [[Monte Cuccio|Cuccio]], attraversando la cosiddetta [[Piana dei Colli]] per raggiungere le borgate marinare di [[Sferracavallo]], e [[Mondello]]. In gran numero sono le residenze sorte a partire dal [[XVI secolo]], dove, in pieno periodo barocco, la raffinatezza delle architetture, si riflette nello sfarzo degli interni. Delle oltre trenta ville palermitane però poche presentano le stesse caratteristiche di amenità e antica serenità che le contraddistingueva, essendo queste ormai state inghiottite dall'espansione edilizia che ha invaso negli anni la [[Conca d'oro]]. Restano tuttavia parecchi bagli privati, ancora avvolti da verdi agrumeti, restaurati e portati ai vecchi splendori.
 
=== Architetture militari ===
{{vedi anche|Mura di Palermo}}
[[File:Palermo-Mura-delle-Cattive-bjs2007-01.jpg|thumb|Mura del [[Foro Italico (Palermo)|Foro Italico]] sulla cui sommità si trova la [[Passeggiata delle Cattive|''passeggiata delle cattive'']]]]
Rimangono poche tracce dell'antica cinta muraria del periodo punico nei pressi della [[Cattedrale di Palermo|cattedrale]] o del Cassaro, mentre sono più visibili alcune porzioni della cinta bastionata cinquecentesca che fino alla fine del [[XVIII secolo]] circondava il centro cittadino, come il [[Quartiere militare di San Giacomo]], tra la Cattedrale e Palazzo dei Normanni. In particolare sono ancora integri alcuni bastioni, porte urbane e piccoli tratti delle cinta murarie che sono state risparmiate dall'urbanizzazione [[Ottocento|ottocentesca]]. Porzioni visibili dei bastioni sono infatti presenti lungo Corso Alberto Amedeo (Bastione della Balata o del Papireto), alle spalle del Teatro Massimo (Bastione di San Vito) e nei pressi di Piazza Magione (Bastione dello Spasimo). Un tracciato consistente di mura è quello che si affaccia sul Foro Umberto I e sulla sua parte calpestabile rappresenta la cosiddetta [[Passeggiata delle Cattive]]. Presso il porto sono invece visibili i resti dell'antico [[Castello a Mare (Palermo)|Castello a Mare]], recentemente restaurato, principale avamposto militare [[borbone di Napoli|borbonico]] e divenuto un Parco Archeologico e uno spazio per eventi e concerti.
 
Lungo la costa, soprattutto quella settentrionale nei pressi delle borgate di [[Mondello]] e [[Sferracavallo]], sono ancora presenti alcune torri di avvistamento. Queste strutture difensive, sorte a partire dal tardo Medioevo, avevano lo scopo di avvisare la popolazione dell'arrivo dei pirati ed essendo collegate fra loro da un sistema di comunicazione basato su [[segnali di fumo]], trasmettevano il segnale anche alle località vicine. Nell'entroterra sono visibili ancora tracce di torri e bagli che rappresentavano delle residenze votate alla produzione agraria, ma anche delle strutture difensive e di osservazione.
 
=== Piazze ===
[[File:Sicilia Palermo1 tango7174.jpg|thumb|upright=1.5|[[Piazza Pretoria|Piazza Pretoria o della vergogna]]]]
[[Piazza Pretoria]], incorniciata dal [[Palazzo Pretorio (Palermo)|Palazzo delle Aquile]], la [[Chiesa di Santa Caterina (Palermo)|Chiesa di Santa Caterina]], [[Palazzo Bonocore]] e, oltre la [[Via Maqueda]], dal prospetto laterale della [[Chiesa di San Giuseppe dei Teatini]], presenta al centro l'imponente [[Fontana Pretoria|fontana]] [[Rinascimento|rinascimentale]] di [[Francesco Camilliani]]. La piazza è conosciuta anche come ''Piazza della Vergogna'' con riferimento alla nudità dei soggetti immortalati dalle sculture della fontana.
 
L'incrocio tra [[Cassaro (Palermo)|via Vittorio Emanuele II]] (detto ''Cassaro'') e [[via Maqueda]] crea la piazza ottagonale che rappresenta il centro della città antica, [[Quattro Canti (Palermo)|Piazza Vigliena]] (detta anche ''teatro del sole''), racchiusa da quattro prospetti architettonici (conosciuti come ''quattro canti''). Le due strade formano la cosiddetta ''croce barocca'' che suddivide la città in quattro parti (detti mandamenti): [[Kalsa]], [[La Loggia (Palermo)|La Loggia]], [[Seralcadio]], [[Albergheria]].
Ogni ''canto'' si trova quindi in un mandamento diverso, di conseguenza posizionandosi al centro della piazza si possono osservare contemporaneamente tutti e quattro i vecchi mandamenti di Palermo.
I canti sono articolati su più livelli, con fontane che rappresentano i fiumi storici della città ([[Oreto]], [[Kemonia]], Pannaria, [[Papireto]]), allegorie delle quattro stagioni, statue di sovrani spagnoli ([[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]], [[Filippo II di Spagna|Filippo II]], [[Filippo III di Spagna|Filippo III]] e [[Filippo IV di Spagna|Filippo IV]]) ed infine, nell'ordine superiore, le quattro sante patrone di Palermo ([[Sant'Agata]], [[Ninfa (martire)|Santa Ninfa]], [[Oliva di Palermo|Santa Oliva]] e [[Cristina di Bolsena|Santa Cristina]]) che prima dell'avvento di [[Santa Rosalia]] proteggevano ognuna un mandamento di Palermo.
 
[[Piazza Indipendenza (Palermo)|Piazza Indipendenza]], collocata alle spalle del [[Palazzo dei Normanni|Palazzo reale]], poco oltre [[Porta Nuova (Palermo)|Porta Nuova]], presenta al centro un ampio giardino di pini e palme.
[[File:Piazza della memoria 2.jpg|thumb|left| Piazza della Memoria]]
 
Davanti al [[Palazzo Chiaramonte-Steri|Palazzo Steri]] si estende l'ampia [[Piazza Marina]], che contiene il [[Giardino Garibaldi]], ridefinito da [[Giovan Battista Basile]] nel [[1863]] e dominato da imponenti [[ficus magnolioides]]. Tra le piante, busti marmorei dedicati a [[Giuseppe Garibaldi]], [[Rosolino Pilo]], [[Giovanni Corrao]], [[Joe Petrosino]], ucciso in questa piazza nel [[1909]], e altri.
 
Tra la [[chiesa di San Domenico (Palermo)|chiesa di San Domenico]] e la [[via Roma (Palermo)]] si apre [[piazza San Domenico (Palermo)|piazza San Domenico]], con al centro di essa la [[Colonna dell'Immacolata (Palermo)|Colonna dell'Immacolata]], del [[1726]]. Tutt'intorno alla colonna, proprio nel centro esatto della piazza, vi è una formazione circolare di statue marmoree raffiguranti alcuni tra i più grandi cardinali del passato della città.
 
Sul Cassaro si apre invece la [[Piazza Bologni]], piazza quadrangolare su cui si affacciano [[palazzo Belmonte-Riso]], [[palazzo Alliata di Villafranca]] e palazzo Ugo delle Favare. Al centro la statua di [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]], opera di [[Li Volsi|Scipione Li Volsi]], del [[1630]].
 
[[Piazza Castelnuovo]] e l'adiacente [[Piazza Ruggero Settimo]] formano un unico ampio spazio, comunemente chiamato ''Piazza Politeama'', che contiene un [[Palchetto della Musica]] e diverse opere scultoree in [[Monte Billiemi|pietra di Billiemi]] o in bronzo.
 
[[File:Marmoreo.jpg|thumb|[[Teatro marmoreo|Teatro Marmoreo di Re Filippo V di Spagna]]]]
[[Piazza del Parlamento]], antistante il [[Palazzo dei Normanni]], presenta il [[Teatro marmoreo|Teatro Marmoreo di Re Filippo V di Spagna]], un gruppo scultoreo monumentale, opera dello scultore [[barocco]] [[Gaspare Guercio]] e di Carlo D'Aprile, realizzato nel [[1662]] per celebrare la gloria di [[Filippo IV di Spagna|Filippo IV d'Asburgo]], re di Spagna e di Sicilia, ma di cui l'attuale statua, realizzata da [[Nunzio Morello]] nel [[1856]] in sostituzione della precedente, rappresenta [[Filippo V di Spagna]].
 
[[Piazza Vittorio Veneto (Palermo)|Piazza Vittorio Veneto]], situata al termine del [[Viale della Libertà (Palermo)|Viale della Libertà]], presenta al centro un imponente monumento circondato da un colonnato a forma di esedra, entrambi progettati da [[Ernesto Basile]]. Il monumento, inaugurato nel [[1911]] e dedicato alla Libertà, è costituito da una grande scalinata e da un ampio basamento culminante con un obelisco alto 28,60 metri, sulla cui sommità svetta una statua in bronzo raffigurante la ''Vittoria alata'' di [[Mario Rutelli]]. Risulta arricchito da opere in bronzo di [[Antonio Ugo]], e da targhe, palme e festoni di Giuseppe Geraci. Fu ''Monumento alla Libertà'' fino al 1931, quando assunse la nuova denominazione di ''Monumento ai Caduti'', in memoria dei caduti della [[Prima guerra mondiale]].
 
A queste si aggiungono [[Piazza Verdi (Palermo)|Piazza Verdi]], [[Piazza Marina]], [[Piazza della Vittoria (Palermo)|Piazza della Vittoria]], [[Piazza Giulio Cesare (Palermo)|Piazza Giulio Cesare]], [[Piazza Bellini (Palermo)|Piazza Bellini]], [[Piazza Sant'Anna (Palermo)|Piazza Sant'Anna]], [[Piazza Sett'Angeli]], [[Genio di Piazza Rivoluzione|Piazza Rivoluzione]], [[Piazza Croce dei Vespri]], [[Piazza Magione]], [[Stazione di Palermo Lolli|Piazza Lolli]], [[Piazza Croci]], e numerose altre piazze e piazzette del centro storico, tra cui [[Piazza Garraffello]] e [[Piazza Sant'Anna al Capo]].
 
=== Porte ===
[[File:Harvey Porta Felice.jpg|thumb|[[Porta Felice]]]]
 
[[File:Praça Júlio César (2545813416).jpg|thumb|[[Ingresso monumentale di via Roma]]]]
[[File:Palermo-portanuova01.jpg|thumb|left|[[Porta Nuova (Palermo)|Porta Nuova]]]]
 
La città di Palermo si è sviluppata già dalla fondazione fenicia attorno al porto della Cala. Man mano che la città ha attraversato il suo processo di espansione urbanistica, sono state erette mura massicce per protezione da invasori, e per delimitarne un confine cittadino. La città, data la sua posizione geografica, e la sua conformazione a croce delle strade del Cassaro (Corso Vittorio Emanuele, prima Via Toledo) e di via Maqueda possedeva accessi tutt'attorno, nelle direzioni di [[Messina]], [[Trapani]], [[Monreale]] e altre.
 
Di alcune sono rimasti solo i nomi; altre, invece, sono sopravvissute. Alcune di esse erano dei veri e propri archi di trionfo, eretti per festeggiare vittoriosi ingressi in città: è il caso di [[Porta Nuova (Palermo)|porta Nuova]], eretta nel [[1583]] in onore di [[Carlo V]], vittorioso su un'armata musulmana in Tunisia. Sulla porta, infatti, sono raffigurati 4 colossali mori con lo sguardo afflitto e sconfitto. Dalla parte opposta, sul terrazzo a mare del Foro Italico (dove sono ancora visibili le mura) sorge [[Porta Felice]]: iniziata sotto [[Marcantonio Colonna]], viceré spagnolo in Palermo nel [[1582]], prese il nome della moglie Felice Orsini e rappresenta l'ingresso in città per chi giungeva dal mare. Fronteggia il mare anche [[Porta dei Greci]], edificata nel [[1553]].
 
[[Porta Termini]], abbattuta nel [[1852]], era rivolta verso sud-est; venne eretta nel [[XII secolo]].
 
[[Porta Sant'Agata]], costruita in pietra grezza e grossi blocchi di tufo, a differenza delle altre presenta una fessura dalla tipica forma del periodo dei [[Normanni]] in città. Alcune porte danno origine alle strette strade dove si prolungano i banconi dei mercati e quartieri storici della città, come [[Il Capo (Palermo)|Il Capo]]: è il caso di [[Porta Carini]], datata al [[1309]].
 
L'ingresso più recente è stato fatto costruire in periodo fascista dai [[modernismo (architettura)|modernisti]]: è l'[[ingresso monumentale di via Roma]], che da piazza Giulio Cesare, dominata dalla [[Stazione di Palermo Centrale|stazione centrale]], immette nella via costruita a fine Ottocento.
 
=== Teatri ===
 
{{Doppia immagine verticale|right|Palermo-Teatro-Massimo-bjs2007-02.jpg|Palermo Teatro Politeama BW 2012-10-09 16-44-27.jpg|250|[[Teatro Massimo Vittorio Emanuele]]|[[Teatro Politeama (Palermo)|Politeama Garibaldi]]}}
* [[Teatro Massimo Vittorio Emanuele]]: è il più grande teatro d'[[Italia]] e uno dei più grandi teatri lirici d'[[Europa]] (il terzo per dimensioni dopo l'[[Opéra National de Paris]] e [[Staatsoper]] a [[Vienna]])<ref>{{cita web|http://www.trivago.it/palermo-45820/teatroopera/teatro-massimo-136518/opinione-o324924|Teatro Massimo|02-06-2010}}</ref> ed è famoso nel mondo per l'acustica perfetta con la sua sala ''a ferro di cavallo''<ref>{{cita web|url=http://www.morfoedro.it/doc.php?n=141&lang=it|titolo=Teatro Massimo di Palermo: il monumento|accesso=2 giugno 2010}}</ref>;
* [[Teatro Politeama (Palermo)|Politeama Garibaldi]]: il secondo teatro della città per grandezza e importanza è progettato da [[Giuseppe Damiani Almeyda]] in stile [[neoclassico]] "pompeiano" e l'ingresso è costituito da un arco di trionfo sormontato dalla quadriga bronzea di [[Apollo]], opera di [[Mario Rutelli]];
* [[Teatro Garibaldi (Palermo)|Teatro Garibaldi]]: Il teatro venne inaugurato nel [[1861]] da [[Giuseppe Garibaldi]], che vi fece un discorso alla folla<ref>{{cita web|http://www.storiamediterranea.it/public/md1_dir/r847.pdf|Miti del Risorgimento a Palermo|02-06-2010}} {{pdf}}</ref>. In seguito all'attuale ristrutturazione sarà dotato di tribuna retrattile per uno spazio scenico adatto alle rappresentazioni teatrali moderne e sperimentali;
* [[Teatro Biondo]]: inaugurato nel [[1903]] è in puro stile ottocentesco ma dotato di suggestivi arredi in stile [[liberty]];
* [[Teatro al Massimo]]: il teatro in stile [[liberty]] venne progettato dall'architetto Giovan Battista Santangelo, che proveniva dalla scuola del Basile, e venne ultimato nel [[1924]];
* [[Teatro di Verdura]]: viene utilizzato durante l'estate per le rappresentazioni del Teatro Massimo<ref>{{cita web|url=http://www.teatromassimo.it/URP/urp.php?lingua=it&op=comunicati&id_comunicato=326|titolo=Stagione estiva del Teatro Massimo|accesso=2 giugno 2010}}</ref>;
* [[Teatro Santa Cecilia]]: fondato dall'Unione dei Musici nel [[1692]] fu fino alla metà del [[XIX secolo]] il teatro più importante della città<ref>{{cita web|http://www.amopalermo.com/2008/04/il-teatro-di-santa-cecilia-ed-il-teatro.html|Teatro di Santa Cecilia|02-06-2010}}</ref>;
* [[Teatro Zappalà]]: venne fondato il 9 febbraio [[1996]] da Franco Zappalà e da suo fratello Nino;
* [[Teatro Libero (Palermo)|Teatro Libero]]: nato nel [[1968]] è il teatro palermitano dove vengono rappresentati spettacoli di sperimentazione;
* [[Teatro Ditirammu]]: è il teatro del canto e della tradizione popolare;
* [[Teatro Lelio]]: è il teatro contemporaneo della città, moderno sia per la sua riapertura che per le moderne esibizioni teatrali svolte al suo interno;
* [[Teatro delle Balate]]: luogo aperto pure all'incontro di linguaggi diversi che lo rendono non solo teatro ma anche sede di mostre, proiezioni e incontri;
* [[Teatro Nuovo Montevergini]]: il primo complesso venne costruito alla fine del [[XV secolo]] e adibito a convento di Santa Maria delle Grazie di Montevergini. Nel [[1997]] il comune appaltò i lavori di recupero dell'intero immobile che adesso è teatro ma anche locale notturno nei locali adiacenti<ref>{{cita web|url=http://www.palermoteatrofestival.com/blog/?page_id=102|titolo=La storia del Montevergini|accesso=2 giugno 2010}}</ref>;
* [[Teatro Bellini (Palermo)|Teatro Bellini]]: nel quartiere [[Kalsa]], il "Regio Teatro Carolino", costruito nel [[1726]] fu ribattezzato "Teatro Bellini" solo nel [[1848]]<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2007/giugno/25/teatro_storico_Ora_una_pizzeria_co_9_070625096.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2007/giugno/25/teatro_storico_Ora_una_pizzeria_co_9_070625096.shtml|dataarchivio=pre 1/1/2016|titolo=Il teatro storico? Ora è una pizzeria|accesso=2 giugno 2010}}</ref>.
 
=== Mercati storici ===
[[File:Ballarò Palermo.JPG|thumb|Mercato [[Ballarò (Palermo)|Ballarò]]]]
[[File:Vucciaria.JPG|thumb|left|Pesce esposto alla [[La Vucciria (Palermo)|Vucciria]]]]
 
Palermo conserva ancora gran parte del suo aspetto mediterraneo nei vari mercati storici disseminati nella città: i più caratteristici sono la [[La Vucciria (Palermo)|Vucciria]], [[Ballarò (Palermo)|Ballarò]] e [[Il Capo (Palermo)|Il Capo]].
 
La Vucciria si estende tra via Roma, la Cala e il Cassaro, all'interno del mandamento Castellammare. La vicinanza al porto cittadino stimolò l'insediamento di mercanti e commercianti genovesi, pisani, veneziani sin dal XII secolo. La presenza di numerosi artigiani si riscontra tuttora nella toponomastica. Il termine ''Bucceria'' deriva dal [[Lingua francese|francese]] ''boucherie'', "macelleria". Il mercato era infatti inizialmente destinato al macello e alla vendita delle carni. Successivamente divenne un mercato per la vendita del pesce, della frutta e della verdura. Anticamente era chiamato "la Bucciria grande" per distinguerlo dai mercati minori.
 
Ballarò è il più antico tra i mercati di Palermo e si estende da piazza Casa Professa ai [[Bastione|bastioni]] di corso Tukory, verso Porta Sant'Agata. È uno dei più pittoreschi mercati di ''grascia'', cioè d'alimentari<ref>{{cita web|http://www.trinacriaonline.com/ballaro.asp|Ballarò|01-06-2010}}</ref>. I prodotti venduti provengono dalle [[Campagna (ambiente)|campagne]] del [[Provincia di Palermo|palermitano]].<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.palermoviva.it/passeggiata-mercato/|titolo = Passeggiata al Mercato|accesso = |editore = |data = }}</ref>
 
Il Capo si sviluppa nel cuore dell'omonimo quartiere: conserva elementi popolari del tipico mercato mediterraneo. Altri mercati storici a Palermo sono il [[Mercato delle Pulci (Palermo)|mercato delle Pulci]] e quello dei [[Lattarini]]. Da citare c'è anche un mercato dell'usato allestito a [[Piazza Marina]].
 
[[File:Temple of Fortuna - Palladio - Elevation.jpg|thumb|Andrea Palladio, ''Vista ricostruttiva del tempio della Fortuna Primigenia a Palestrina'']]
[[File:Santuario emiciclo colonne 5.JPG|thumb|Santuario della Fortuna primigenia, vista dell'emiciclo]]
=== Siti archeologici ===
{{vedi anche|Foro civile di Preneste|Santuario della Fortuna}}
[[File:DSC00355 - Orfeo (epoca romana) - Foto G. Dall'Orto.jpg|upright|thumb|left|Pavimentazione di una casa romana di [[Villa Bonanno]]]]
* ''[[Complesso monumentale Villa di Adriano]]'' presso il cimitero comunale.
* ''[[Foro civile di Preneste]]'': Area Sacra, Antro delle Sorti, Erario Romano (nomi tradizionali di ambienti legati al foro cittadino di epoca repubblicana, ritenuti in passato parte del santuario)<ref>F. Coarelli, ''I santuari del Lazio in età repubblicana'', Roma 1987, pp. 35-84.</ref>
* Il ''[[Santuario della Fortuna|santuario oracolare della Fortuna Primigenia]]'' costituisce una grandiosa realizzazione architettonica databile verso la fine del II secolo a.C., anche se l'origine del luogo di culto risale ad epoca più antica. Il tempio si articola in una serie di terrazze artificiali disposte sul pendio roccioso. Sulla "terrazza degli emicicli", davanti all'esedra di destra, si conserva un pozzo che è stato identificato con quello in cui, secondo [[Cicerone]], il nobile prenestino [[Numerio Sufficio]] avrebbe rinvenuto ''le sorti'', ovvero delle tavolette di legno da cui si traevano auspici per il futuro. Presumibilmente gli oracoli venivano redatti all'interno dello stesso pozzo da una probabile figura femminile che si manteneva però nell'ombra. All'interno del pozzo si calava un fanciullo che, appena ricevuti i responsi, consegnava le tavolette a coloro che avevano posto le domande e che avevano fornito un degno contributo. La tipologia del santuario su terrazze artificiali è comune in età ellenistica in [[Italia Centrale|Italia centrale]]. Un esempio è a [[Monte Rinaldo]], nell'[[area archeologica La Cuma]].
 
== Società ==
Del periodo [[Fenici|punico]] rimane essenzialmente l'impianto urbano della città, corrispondente a un asse urbano principale ([[Cassaro (Palermo)|il Cassaro]]) e una viabilità minore che si dirama da questo; sono scarse, invece, le testimonianze tangibili. Tracce puniche sono riscontrabili in limitate porzioni dell'antica cinta muraria o nella [[necropoli punica di Palermo|necropoli punico-romana]], situata nei pressi dell'attuale corso Pisani.
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Palestrina}}
=== Lingue e dialetti ===
Nel comune di Palestrina si parla il dialetto prenestino, strutturalmente simile a quello romanesco ma con qualche differenza su alcuni vocaboli, tempo dei verbi utilizzati e costruzione grammaticale. Un esempio:
{| border="1" cellpadding="2" cellspacing="0" class="wikitable"
! style="border-bottom:3px solid #FFD800;" width="100px" | Italiano
!! style="border-bottom:3px solid #FFD800;" width="100px" | Romanesco
!! style="border-bottom:3px solid #FFD800;" width="100px" | Variante palestrinese
|-
| Il lupo || Er lupo || Lo lope
|-
| Ci sono andato || Ce so 'nnato || Ce 'so' ìto
|-
| Il bambino || Er regazzino || Lo bardasso
|}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Vi sono invece resti di un insediamento [[Civiltà romana|romano]] all'interno della [[Villa Bonanno]] dove sono visitabili i resti di due [[Casa romana|domus]], poste di fronte al [[Palazzo dei Normanni]]; altre abitazioni sono state ritrovate nei pressi di piazza Pretoria e piazza Sett'Angeli. Quest'ultimo sito, ubicato alle spalle della [[Cattedrale di Palermo|Cattedrale]] e a ridosso del Convitto Nazionale, risulta caratterizzato dalla presenza di stratificazioni che vanno dal periodo ellenistico-romano a quello bizantino; tra i resti, le pavimentazioni musive di una casa patrizia, un tratto stradale coevo e la parte basamentale di un pilastro di epoca bizantina.<ref>''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/08/11/un-tesoro-negli-scavi-di-piazza-sett.html Un tesoro negli scavi di piazza Sett'Angeli]'', ''Repubblica.it'', 8 novembre 2015.</ref>
Secondo i dati ISTAT<ref>[[Statistiche demografiche ISTAT]]</ref> al 31 dicembre 2015 la popolazione straniera residente era di 2.265 persone (10,45%). Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
* [[Romania]] 1.404 (6,47%)
* [[Albania]] 248 (1,14%)
*[[Africa]] 613 (2,48%)
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
Da corso Alberto Amedeo, superato un ingresso ottocentesco, si entra nelle [[catacombe di Porta d'Ossuna]], databili intorno al [[IV secolo|IV]]-[[V secolo]]. Queste si snodano nel sottosuolo per diversi metri in direzione nord-sud. Altre due aree catacombali dello stesso periodo sono quelle di San Michele Arcangelo e dei Santissimi Quaranta Martiri.
È presente l'Ospedale Civico "Coniugi Bernardini", polo ospedaliero di riferimento nel territorio.
[[File:Castelloamare.JPG|thumb|right|350px|Il [[Parco archeologico del Castellammare]]]]
Il [[Parco archeologico del Castellammare]], nei pressi della [[La Cala (Palermo)|Cala]], include i resti del [[Castello a Mare (Palermo)|castello-fortezza di epoca normanna]], una [[necropoli]] [[islam]]ica e i resti della [[Chiesa di Santa Maria di Piedigrotta (Palermo)|Chiesa di Santa Maria di Piedigrotta]], quasi interamente rasa al suolo dai bombardamenti del [[1943]]. Venne edificata a partire dal [[1565]], sfruttando una piccola grotta naturale. Venne poi ampliata con l'aggiunta di una cappella intitolata all'Immacolata Concezione per volontà del [[Viceré di Sicilia|Viceré Diego Enriquez Guzman]], conte di Alba de Lista, e di altri dignitari, come ringraziamento per la miracolosa salvezza attribuita alla Vergine dopo il rovinoso crollo di un pontile di legno alla Cala il 15 dicembre [[1590]]. L'edificio è ritratto nella [[predella]] della Madonna del Rosario di [[Giuseppe Spatafora senior|Giuseppe Alvino detto il Sozzo]], oggi conservata a Palazzo Abatellis.
 
=== Tradizioni e folclore ===
L'[[Solunto|Area archeologica e Antiquarium di Solunto]], sulle propaggini sud-orientali del [[Monte Catalfano]], lungo la fascia costiera immediatamente ad Ovest di Palermo, è un importante sito [[Ellenismo|ellenistico]] del [[IV secolo a.C.]], sorto in sostituzione di un primo insediamento [[fenici]]o, risalente almeno al [[VII secolo a.C.]].
* {{cn|Festa patronale in onore di Sant'Agapito martire (18 agosto), con [[palio]] cittadino (''"Lo palio de sand'Agàbbido"'', nel dialetto locale), durante il quale le quattro contrade che prendono il nome dalle antiche porte cittadine si confrontano in diverse prove; tra queste la più importante è la "giostra della scifa", nel quale, a cavallo si deve tentare di infilare un'asta in un piccolo anello metallico e riprenderla al volo. Si svolge anche la solenne processione con le Reliquie del [[Martire]] nella sera della vigilia, il 17 agosto.}}
 
* {{cn|Festa di Sant'Antonio Abate (17 gennaio) con corteo di carri, animali e macchine da lavoro in partenza dalla [[Chiesa di Sant'Antonio Abate (Palestrina)|chiesa di Sant'Antonio Abate]].}}
=== Cimiteri monumentali e Catacombe ===
* {{cn|Il ''Focaraccio'' di San Giuseppe (19 marzo), durante il quale vengono accesi grandi falò sui cui è stata posta un'effigie del santo.}}
[[File:Cemetery Santa Maria dei Rotoli.jpg|thumb|[[Cimitero di Santa Maria dei Rotoli]], visto dal Monte Pellegrino]]
[[File:Trionfo della morte, già a palazzo sclafani, galleria regionale di Palazzo Abbatellis, palermo (1446) , affresco staccato.jpg|thumb|[[Trionfo della Morte (Palermo)|Trionfo della Morte]], [[Palazzo Abatellis]], 1446 ca.]]
[[File:Vespro22.jpg|thumb|[[Chiesa del Santo Spirito (Palermo)|Chiesa del Vespro]], all'interno del Camposanto di Santo Spirito]]
[[File:Cimitero dei Cappuccini a Palermo.JPG|thumb|150px|[[Cimitero dei Cappuccini (Palermo)|Cimitero dei Cappuccini]]]]
* [[Cimitero di Santa Maria di Gesù (Palermo)|Cimitero di Santa Maria di Gesù]]: ubicato ai piedi del [[Monte Grifone]], nella ''Salita Belvedere'', è forse il più antico e prestigioso camposanto pubblico di Palermo, detto dei Nobili, contiene numerose cappelle gentilizie, e vi si trova il convento di [[San Benedetto il Moro]], compatrono di Palermo, che ne ospita le reliquie. Dal convento, circondato da vialetti alberati, si ammira il panorama di Palermo. Nella parte più alta del Convento di Santa Maria di Gesù, quasi in cima del Monte Grifone, si può ammirare l'''Albero di San Benedetto'', un maestoso cipresso, tra i più vetusti d'Italia, che secondo la leggenda ebbe origine dalla prodigiosa radicazione di un bastone che il santo conficcò tra le rocce accanto alla piccola casupola, oggi divenuta cappella, in cui visse. Vi si trovano cappelle e monumenti funebri di altissime personalità e create dai più importanti architetti e scultori del XIX secolo. Tra questi i [[Lanza]] di Scalea, i Chiaramonte Bordonaro, i [[Pignatelli]] Aragona Cortes, i [[Lucchesi Palli]] di Campofranco e i [[Florio]], dovute agli architetti [[Ernesto Basile]], [[Francesco Paolo Palazzotto]], [[Emmanuele Palazzotto]], pure qui sepolti, e [[Giuseppe Damiani Almeyda]].
* [[Cimitero di Santa Maria dei Rotoli]]: si trova a ridosso del [[Monte Pellegrino]], nel [[Vergine Maria (UPL di Palermo)|quartiere Vergine Maria]], ed è il più esteso della città. Vi si trovano monumenti e cappelle realizzate dai maggiori scultori ed architetti palermitani vissuti a cavallo tra il [[XIX|XIX secolo]] e il [[XX secolo]], fra cui [[Benedetto Civiletti]], [[Antonio Ugo]], [[Giovan Battista Palazzotto]] e [[Francesco Paolo Palazzotto]], per citarne solo alcuni.
* [[Sant'Orsola (cimitero)|Camposanto di Santo Spirito]]: costruito nel [[1783]] per volontà del viceré [[Domenico Caracciolo]] attorno alla preesistente [[Chiesa del Santo Spirito (Palermo)|chiesa del Vespro']], uno dei maggiori esempi di architettura normanna, è il secondo in città per estensione. Vi si trovano numerose cappelle e tombe di famiglia della nobiltà palermitana del [[XIX secolo]]. Forse la più antica è quella Gravina di Montevago, a forma di tempietto dorico, che si trova nel viale principale sulla sinistra (1858) e progettata da [[Emmanuele Palazzotto]].
* [[Cimitero degli inglesi (Palermo)|Cimitero degli inglesi]], o ''Cimitero acattolico dell'Acquasanta'': fondato nel [[1833]] dalla comunità inglese residente a Palermo, si trova in via dei Cantieri, accanto all'ex stabilimento industriale della Regia Manifattura Tabacchi, in un sito anticamente adibito a lazzaretto, dove sia uomini che merci, arrivati attraverso il mare da paesi con sospetto di peste, venivano messi in quarantena. Affidato alla famiglia [[Whitaker (famiglia)|Whitaker]], fino alla metà del XIX secolo ha accolto le spoglie dei cittadini stranieri di religione non cattolica, ortodossi, ebrei e soprattutto protestanti. Vi sono sepolti alcuni membri della famiglia Whitaker, la famiglia Ahrens, Christian Caflisch, fra gli altri.
* [[Cimitero dei Cappuccini (Palermo)|Cimitero dei Cappuccini]]: si trova presso l'omonimo convento e le celebri catacombe, in Piazza Cappuccini. Venne realizzato a partire della metà del [[XIX secolo]], quando le nuove disposizioni sanitarie vietarono le sepolture nelle chiese e nelle catacombe. Vi si trovano numerose cappelle gentilizie e monumenti funerari, come la maestosa cappella Ugo delle Favare, quella Arezzo di Celano, Notarbartolo di Castelreale, su progetto di architetti e scultori di rilievo come [[Antonio Ugo]] e Domenico Delisi.
* [[Catacombe dei Cappuccini]]: già tappa obbligata del [[Grand Tour]], sono famose in tutto il mondo. Si trovano nei sotterranei del Convento dei Cappuccini, nel quartiere [[Cuba (quartiere Palermo)|Cuba]], annesso alla [[Chiesa di Santa Maria della Pace (Palermo)|Chiesa di Santa Maria della Pace]]. Chiesa e convento risalgono al [[XVI secolo]]. Le gallerie, scavate alla fine del '500, formano un ampio cimitero di forma rettangolare. Lo spettacolo macabro dei cadaveri mummificati, circa 8.000, è spunto di riflessione sulla caducità della vita, sulle vanità terrene e sull'inutilità dell'attaccamento degli uomini alle loro fattezze esteriori. Tra le salme delle Catacombe dei Cappuccini è particolarmente nota quella di [[Rosalia Lombardo]], definita la mummia più bella del mondo. La bambina, di circa due anni, fu una delle ultime persone ad essere ammesse alla sepoltura nella cripta. Venne imbalsamata da [[Alfredo Salafia]] agli inizi del [[1920]].
* [[Catacombe di Porta d'Ossuna]]: sono un [[Catacombe|cimitero ipogeo paleocristiano]] sorto nella zona nord-ovest della città, sfruttando una depressione naturale del [[Papireto]]. Il complesso fu scoperto nel [[1739]] durante i lavori per la costruzione del convento delle Cappuccinelle. L'ingresso è oggi su Corso Alberto Amedeo, preceduto da un vestibolo costruito per volere di [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando I di Borbone]] nel [[1785]], di cui resta un'iscrizione celebrativa all'entrata. La gestione delle catacombe è affidata alla [[Pontificia Commissione di Archeologia Sacra]] della [[Santa Sede]].
* [[Catacombe di San Michele Arcangelo]]: complesso sotterraneo originariamente adibito a luogo di sepoltura, con cappelle, nicchie e tombe ancora visibili. Si trovano nell'area della biblioteca di Casa Professa. [[Agostino Inveges]], negli ''Annali della Felice città di Palermo'' del [[1650]], riferisce come in questo luogo, nel [[XVII secolo]], fu cercato il corpo di [[Santa Oliva di Palermo|Santa Oliva]], la cui salma era stata qui sepolta da un gruppo di cristiani provenienti dalla Tunisia<ref>''[http://www.leviedeitesori.com/luoghi-mistero/ I luoghi del mistero]'', ''leviedeitesori.com''</ref>.
 
{{citazione|Non credo di conoscere nessun'altra città in cui il senso della vita è così forte. Forse perché è altrettanto forte il senso della morte. Qui ci sono le catacombe, la festa dei morti, un dipinto come ''Il trionfo della morte'', un affresco che è stato come un enorme testo per il film. Io credo che una città possa avere un forte diritto alla morte solo se ha un forte rapporto con la vita. Palermo è una grande metafora del vero senso della vita, una metafora che rende la vita degna di essere vissuta.|[[Wim Wenders]]<ref>Citato in Mario Di Caro, ''[http://palermo.repubblica.it/dettaglio/la-palermo-di-wim-wenders-un-gioco-di-vita-e-morte/1548082/1 La Palermo di Wim Wenders un gioco di vita e morte]'', ''palermo.repubblica.it'', 18 novembre 2008.</ref><ref>Citato in Antonella Lombardi, ''[http://livesicilia.it/2008/11/17/film-al-cinema-palermo-shooting-la-sicilia-e-la-vita-secondo-wim-wenders_313/ Al cinema "Palermo Shooting" la Sicilia e la vita secondo Wim Wenders]'', ''livesicilia.it'', 17 novembre 2008.</ref>}}
 
== Aree verdi ==
=== Ville, Parchi e Giardini ===
[[File:Foro Italico 9.jpg|thumb|left|Il prato del lungomare al [[Foro Italico (Palermo)|Foro Italico]]]]
[[File:Palermo-Zisa-bjs2007-01.jpg|thumb|left|Il sistema di vasche d'acqua del [[Giardino della Zisa]]]]
[[File:GenioPalermoMarabitti.JPG|thumb|left|[[Fontana del Genio a Villa Giulia]]]]
[[File:Giardino Inglese, Palermo, Sicily, Italy (9459124620).jpg|thumb|left|[[Giardino Inglese (Palermo)|Giardino Inglese]]]]
Molti spazi verdi della città di Palermo sono di costruzione storica e mantengono ancora adesso la loro originale conformazione. Tra i più importanti si ricordano:
* [[Foro Italico (Palermo)|Foro Italico]]: grande prato di circa 40.000&nbsp;m², arricchito da giardini di palme, sculture moderne di [[Italo Rota]], aree riservate ai cani e una pista ciclabile, si affaccia sul mare, davanti l'antica "Strada Colonna" che, costeggiando le mura cittadine, corrispondeva alla prima passeggiata a mare dei palermitani. Al suo interno nel [[2009]] è stato edificato il [[Nautoscopio]], la casa-osservatorio progettata da Giuseppe Amato.
* [[Giardino dei Giusti (Palermo)|Giardino dei Giusti]]: si trova in pieno centro storico, in via dell'Alloro. Inaugurato nel [[2008]], al posto del preesistente ''Giardino dell'Alloro'', alla cerimonia ha preso parte l'ambasciatore in Italia dello Stato d'Israele, Gideon Meir<ref>http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/02/26/in-via-alloro-il-giardino-dei-giusti.html</ref>. Il Giardino è nato per onorare i [[Giusti tra le nazioni|Giusti siciliani]] che si sono distinti per aver salvato ebrei durante gli anni dell'[[olocausto]]. L'area è stata progettata ispirandosi alle ''xirbe'' dei [[XII secolo|secoli XII]] e [[XIII secolo|XIII]] (dall'arabo "hirba", piccolo giardino nato tra le rovine di una casa diroccata)
* [[Villa Giulia (Palermo)|Villa Giulia]]: di gusto [[neoclassicismo|neoclassico]], venne realizzata tra il [[1777]] e il [[1778]] su impulso del Pretore di Palermo, il [[La Grua|Marchese Antonino La Grua]]. Prese il nome della [[D'Avalos|Principessa Giulia D'Avalos D'Aragona]], moglie del [[Marcantonio Colonna (viceré)|Vicerè Marcantonio Colonna]]. È strutturata in forme geometriche intersecate da lunghi viali alberati, ed è stata concepita con una visione simbolica e metafisica<ref>''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/01/28/segreti-dei-massoni.html I Segreti dei Massoni]'', ''Repubblica.it'', 28 gennaio 2012.</ref><ref>''Video disponibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=a_T3MKnZakM Sicily unveiled - Palermo: Villa Giulia unveiled]'', ''Youtube''.</ref>. All'interno esedre dipinte, tempietti, statue allegoriche, ''L'orologio del Dodecaedro'', la [[Fontana del Genio a Villa Giulia|Fontana del Genio]] di [[Ignazio Marabitti]] e numerose altre opere con valenza simbolico-esoterica;
* [[Giardino Inglese (Palermo)|Giardino Inglese]]: fu progettato nel [[1851]] da [[Giovan Battista Filippo Basile]] che, secondo i dettami della moda in quel periodo, quando le grandi potenze europee espandevano i loro imperi verso terre sconosciute dell'[[Africa]] e dell'[[Asia]], volle ricreare un ambiente esotico. Si rifà in particolare allo stile del [[giardino all'inglese]], per la varietà degli ambienti presenti, le finte rovine, i tempietti, i ponticelli, le vasche in pietra grezza, le serre, i pergolati e le statue disseminate per il parco. Vi si trovano opere di [[Ernesto Basile]], [[Benedetto Civiletti]], [[Vincenzo Ragusa]] e [[Mario Rutelli]].
* [[Giardino della Zisa]]: 30.000&nbsp;m²; aperto nel [[2005]], si trova di fronte al Palazzo della Zisa, in quello che era l'antico ''Genoard'', il parco reale di caccia. Tutto il giardino è attraversato da un sistema di vasche d'acqua, che si sviluppa per circa 130 metri in asse col portale del palazzo, ricreando così l'antico canale che prosegue fino alla ''Sala della fontana'', proprio all'interno del Palazzo. Tra il giardino e il Palazzo si trova una cortina di dodici [[dammusi]];
* [[Parco d'Orleans]]: creato da [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo d'Orleans]] ai primi dell'[[XIX secolo|Ottocento]], venne acquistato dalla [[Assemblea regionale siciliana|Regione Siciliana]] nel [[1955]], che avvalendosi della collaborazione dell'ornitologo Salvatore Lauricella ne trasformò una parte in Parco ornitologico<ref>''[http://www.ilparcopiubello.it/index.php/park/dettaglio/54]'', ''ilparcopiubello.it'', ''Network nazionale di parchi e giardini''</ref>. È arricchito da un laghetto con anatre e sono molte le specie di uccelli che ospita, esotici e mediterranei, alcuni particolarmente rari. Presenti anche daini ed antilopi.
[[File:Ceiba speciosa2.JPG|thumb|upright 0.8|Alberi "[[Ceiba speciosa]]" in un vialetto all'[[Orto botanico di Palermo|Orto botanico]]]]
[[File:EsedraNordOvest.JPG|thumb|upright 0.8|Una delle quattro esedre di [[Villa Giulia (Palermo)|Villa Giulia]]]]
[[File:Villa trabia.jpg|thumb|upright 0.8|[[Villa Trabia]]]]
[[File:2012-11-03 Fontana d Ercole - Parco della Favorita - Palermo (Italy).jpg|thumb|upright 0.8|[[Fontana d'Ercole]] al [[Parco della Favorita]]]]
[[File:Giardino Garibaldi Palermo322.jpg|thumb|upright 0.8|Uno dei [[ficus]] di [[Giardino Garibaldi|Villa Garibaldi]]]]
* [[Orto botanico di Palermo|Orto botanico]]: la sua origine risale al [[1786]], anno in cui si decise di trovare una sede più ampia per un primo orto botanico realizzato nel [[1779]]. Gli edifici che compongono il corpo d'ingresso principale furono progettati in [[Architettura neoclassica|stile neoclassico]] da [[Léon Dufourny]]. Accoglie oltre 12.000 specie differenti di piante, alcune particolarmente rare. È uno degli istituti botanici più grandi d'Europa, ed è inoltre uno dei pochi nel [[Mediterraneo]] in cui attecchiscono specie rare come la [[Ceiba speciosa]], che di solito cresce soltanto in climi particolari del [[Sud America]], e non si trova in altre parti d'[[Europa]].
* [[Parco della Favorita]]: occupa un'enorme area che va dalla [[Piana dei Colli]] fino a [[Mondello]], per un'estensione totale di 4.000.000&nbsp;m², che lo rende uno dei parchi più grandi d'Europa<ref>''[http://www.italiamappe.it/natura_sport_benessere/parchi_riserve_naturali/108361_Parco-della-Favorita-o-Real-Tenuta-della-Favorita]'', ''Italiamappe.it'', ''Le Mappe dei tesori d'Italia''</ref><ref>''[http://www.resapubblica.it/ambiente/agosto-a-palermo-il-parco-della-favorita-con-famiglie-e-bambini-macche-solo-puttane-per-chi-paga/]'', ''Resapubblica.it''</ref>. Fu creato nel [[1799]] da [[Ferdinando III di Borbone]] che ne fece una Real Tenuta adibita a riserva di caccia, a sperimentazioni agricole con grandi coltivazioni di [[agrumi]], [[olivi]], [[fraxinus|frassini]], [[Juglans|noci]] e [[Sommacco siciliano|sommacco]] e a luogo di diletto della corte borbonica;
* [[Parco archeologico del Castellammare]]: inaugurato nel [[2009]], è un sito verde ed archeologico che si sviluppa intorno ai resti del castello-fortezza di epoca normanna, nei pressi della [[La Cala (Palermo)|Cala]];
* [[Parco Ninni Cassarà]]: inaugurato nel [[2011]], si estende su circa 255.000&nbsp;m² tra via Ernesto Basile, corso Pisani e via Altofonte, a poca distanza dallo storico Parco d'Orleans. È il secondo parco urbano per estensione dopo il Parco della Favorita. Confina con la Cittadella universitaria di Palermo e le sue aree verdi. All'interno un laghetto artificiale, un anfiteatro, una pista di pattinaggio, un caffè letterario, campi di bocce, un'area giochi e la settecentesca Villa Forni.
* [[Parco Uditore]]: nato da un'iniziativa popolare e realizzato su terreno di proprietà regionale, il parco è stato inaugurato nel [[2012]] ma nel maggio [[2015]] è stato chiuso e versa in uno stato di abbandono;
* [[Villa Costa]]: dedicata dal Comune di Palermo alla memoria del magistrato Gaetano Costa (ucciso dalla mafia nel [[1980]]), attualmente è in ampliamento con l'integrazione di un ampio roseto;
* [[Villa Malfitano Whitaker]]: progettato da Emilio Kunzmann, il giardino ospita piante rare provenienti da paesi come [[Tunisia]], [[Sumatra]] e [[Australia]] e un vivaio con circa 150 esemplari di [[orchidea|orchidee]]. Un'area del giardino è stata [[giardino all'inglese|curata all'inglese]] mentre la parte opposta [[Giardino formale|all'italiana]];
* [[Villa Bonanno]]: progettata nel [[1905]] da [[Giuseppe Damiani Almeyda]], che realizzo anche la ''Casa del custode'', detiene il record come il più grande palmeto d'[[Europa]]. Vi si trovano i resti archeologici di due case patrizie romane;
* [[Villa Garibaldi]]: giardino progettato da [[Giovan Battista Filippo Basile]] nel [[1861]], è racchiuso da una pregevole recinzione in ghisa prodotta dalla [[Fonderia Oretea]] in stile Liberty, con ricche decorazioni che richiamano il mondo animale e vegetale. Contiene busti mormorei e in bronzo, e un maestoso [[ficus]] secolare considerato uno dei più vetusti e grandi d'Italia;
* [[Giardino della Memoria]]: inaugurato nel [[2005]], commemora tutti i caduti nella lotta contro la [[mafia]]. Sorge nella frazione di [[Ciaculli]], pittoresca e verde zona di circa 25.000&nbsp;m², ricca di agrumeti e alberi da frutto. Ogni albero, di specie diverse, è dedicato ad una vittima. Una targhetta ne indica il nome.
* [[Villa Sperlinga]]: antica riserva di caccia, divenuta villa comunale. Contiene opere scultoree di Vittorio Gentile;
* [[Villa Trabia]] al cui interno si trova la settecentesca villa che ospita una sala mostre e una biblioteca multimediale e due serre in vetro e ferro battuto. D'impianto simile ad un orto botanico, è divisa in due parti, collegate da un ponte in stile barocco. Sono presenti diverse specie di alberi, serre e una grande fontana del Seicento.
* [[Villa Di Napoli]]: inserita nell'antico paradiso del Genoardo, al termine di via Villa di Napoli, nel quartiere [[Cuba-Calatafimi|Calatafimi]], versa in stato di abbandono.
* [[Fossa della Garofala]]: di proprietà dell'Università di Palermo, è un parco che si sviluppa lungo l'originario tracciato del fiume [[Kemonia]]. Si trova tra corso Pisani e la cittadella universitaria. Conserva ipogei, complessi sistemi di irrigazione, specie botaniche esotiche ed esemplari di macchia mediterranea. Contiene inoltre una stazione agricola sperimentale della fine del [[XVIII secolo]], un castelletto e una serra affrescata nel [[1814]] da Giuseppe Di Lauro. Il nome deriva dal primo proprietario di cui si conosce l'identità, Onorio Garofalo, vissuto alla fine del [[XV secolo]]<ref>''[http://www.leviedeitesori.com/luoghi-mistero/ Viaggio nella natura]'', ''leviedeitesori.com''</ref>.
* [[Villa Airoldi]]: 170.000&nbsp;m²; è un parco che nasce nel [[XVIII secolo]] attorno alla storica villa del Settecento di piazza Leoni, fra il nucleo moderno della città e il cuore verde della Favorita. Un'insegna all'ingresso segnala memorie letterarie illustri. La dimora fa parte infatti degli ''itinerari del Gattopardo'': nel romanzo compare due volte. Il parco è arricchito da vasche, fontane, sculture, piloni, sedute e un ricco patrimonio di decorazioni lapidee, con simboli massonici. Il parco contiene inoltre un impianto di 140.000&nbsp;m² dedicato al golf, progettato da [[Italo Rota]]<ref>''[http://www.leviedeitesori.com/viaggio-natura/ Viaggio nella natura]'', ''leviedeitesori.com''</ref><ref>''[http://www.albaria.com/1pagina/1pagina04/golf.htm]'',''leviedeitesori.com''</ref>.
* [[Villa Castelnuovo]]: [[Carlo Cottone]], Principe di Castelnuovo e di Villaermosa, nel [[1819]] decise di istituire nel parco della sua villa ai Colli, in via del Fante, una Scuola di Agricoltura, con la creazione di un Gymnasium e delle altre strutture necessarie, tutte nel più puro stile neoclassico, come anche le numerose figure scultoree allegoriche che arricchiscono il parco. La villa venne quindi orientata a finalità di educazione pubblica, come indica il motto posto all'ingresso: ''E proprio delicio publica utilitas'' (dal piacere proprio il vantaggio di tutti). All'interno si trova il [[Teatro di Verdura]]. Le sale del Gimnasium oggi ospitano spesso eventi culturali<ref>''[http://www.palermotoday.it/cronaca/isola-che-ce-villa-castelnuovo-.html Seicento artisti trasformeranno Villa Castelnuovo ne "L'isola che c'è"]'', ''Palermo Today'', 7 settembre 2015</ref><ref>''[http://www.arte.it/calendario-arte/palermo/mostra-l-isola-che-c-%C3%A8-19053 L'Isola che c'è]'', ''Arte.it'', 4 novembre 2015</ref>.
* [[Villa Niscemi|Parco di Villa Niscemi]]: sito nella [[Piana dei Colli]] e confinante con il Parco della Favorita, è un giardino pubblico che prende il nome dalla residenza principale della famiglia dei [[Valguarnera (famiglia)|Valguarnera]] di [[Niscemi]]<ref>''[http://www.comune.palermo.it/Comune/niscemi.htm La villa Niscemi]'' comune.palermo.it</ref>, oggi sede di rappresentanza del Comune. Il giardino è ricco di florula esotica e monumentale, tra cui uno splendido boschetto di araucaria e molte specie subtropicali tra cui ficus, palme, yucche e dracene. Nell'area verde è collocato un laghetto. Sul fronte meridionale si estende la cosiddetta ''floretta'', una sorta di [[Parterre (giardinaggio)|parterre]] delimitato da un muro ellittico con fontana parietale "a rocaille", nome con cui in Francia nel [[XVIII secolo]], e poi nel resto d'Europa, si è indicato un tipo di decorazione dei giardini realizzata mediante l'imitazione di elementi naturali.
* [[Villa Filippina]]: voluta nel [[1755]] da Don Angelo Serio, sacerdote amante dell'arte appartenente alla Congregazione di S. Filippo Neri, è recintata da portici su cui corre una terrazza praticabile. Fu ideata come luogo di svago per i congregati ed i giovani dell'oratorio gestito dai Padri Filippini. Uno dei porticati della villa è decorato con affreschi sulla vita di Cristo realizzati nel [[XVIII secolo]] da [[Vito D'Anna]] e [[Antonio Manno]]. È impreziosita dal chiostro, da una fontana con statue di santi, opera di [[Gioacchino Vitagliano]], realizzata in [[Monte Billiemi|pietra di Billiemi]], e da una cappella dedicata a [[Filippo Neri|San Filippo Neri]]. Nella prima metà del [[XX secolo]] vi furono costruiti un piccolo teatro e un'arena per la sperimentazione cinematografica. Ospita il Planetario di Palermo, Museo della Terra e della Spazio<ref name="planetariovillafilippina.com">''[http://planetariovillafilippina.com/planetario-e-museo/ Planetario e Museo]'', ''planetariovilla filippina.com''</ref>.
 
=== Riserve naturali ===
[[File:Scuderie Reali1636.JPG|thumb|upright 0.9|left|Scuderie Reali nella [[Riserva naturale orientata Monte Pellegrino]]]]
[[File:RNOCapoGallo 0070.JPG|thumb|upright 0.9|left|Sentiero di accesso alla [[Riserva naturale orientata Capo Gallo]]]]
All'interno del territorio comunale di Palermo sono presenti quattro riserve naturali:
* [[Riserva naturale orientata Capo Gallo]]: 5.858.300&nbsp;m²; comprende l'intero promontorio del Monte Gallo che separa le due borgate di Sferracavallo e Mondello. Vi sono tutelati tratti di costa rocciosa, importanti falesie carbonatiche e tracce di macchia mediterranea;
* [[Riserva naturale integrale Grotta Conza]]: 43.000&nbsp;m²; corrispondente all'area prossima alla grotta e la cavità stessa, la riserva è collocata sul Pizzo Manolfo, nei pressi di Tommaso Natale. Viene preservato l'ambiente naturale mediterraneo e protette specie di pipistrelli<ref>{{cita web|url=http://www.siciliaparchi.com/_specialeRiserveTerritorioAmbiente.asp?voce=G|titolo=I parchi della provincia di Palermo|accesso=2 giugno 2010}}</ref>;
* [[Riserva naturale orientata Monte Pellegrino]]: 10.500.000&nbsp;m²; comprende l'intero promontorio del Monte Pellegrino e il Parco della Favorita. È stata istituita nel [[1996]] ma la prima misura di tutela risale alla fine del [[XVIII secolo]], per iniziativa di [[Ferdinando I di Parma|Ferdinando di Borbone]] che, con un editto reale, espropriò una area di circa 400 ettari per dedicarla ad attività di sperimentazione agricola e ad una riserva di caccia. Sono tutelate le cavità carsiche presenti e le [[specie]] endemiche vegetali e animali.
* [[Riserva naturale orientata Grotta della Molara]]: 400.000&nbsp;m²; situata nelle vicinanze nella periferia ovest di Palermo, la zona protetta ricade alle pendici del gruppo montuoso di Billiemmi, in contrada Pitrazzi, rappresenta una delle emergenze naturalistiche più interessanti della Sicilia Occidentale, in quanto racchiude in sé aspetti di alta valenza scientifica e storica legate a molteplici aspetti. Un vero e proprio scrigno contenente testimonianze paleontologiche, paletnologiche e archeologiche oltre a numerose peculiarità faunistiche (invertebrati cavernicoli e chirotteri) altrove raramente riscontrabili<ref>[http://www.grottadellamolara.it/home.asp Riserva Naturale Orientata “Grotta della Molara”<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
== Cultura ==
{{F|centri abitati del Lazio|aprile 2018}}
[[File:Conservatorio vincenzo bellini port.JPG|thumb|Portale d'entrata del [[Conservatorio Vincenzo Bellini]]]]
[[File:2012-11-03 Museo Pitre Ingresso 2560x1920.jpg|thumb|[[Museo etnografico siciliano Giuseppe Pitrè]]]]
[[File:Palermo-Museo-Archeologico-bjs-01.jpg|thumb|Casa dei padri della congregazione di San Filippo Neri, sede della biblioteca e della videoteca del [[Museo archeologico regionale Antonio Salinas]]]]
[[File:Scienze della formazione Palermo.JPG|thumb|Facoltà di Scienze della Formazione dell'[[Università di Palermo]]]]
[[File:Facoltà di Ingegneria Palermo.JPG|thumb|Facoltà di Ingegneria dell'[[Università di Palermo]]]]
Palermo ha tradizionalmente una posizione rilevante all'interno del sistema Euro-Mediterraneo.
I [[Cantieri Culturali della Zisa]], oltre ad essere un pregevole esempio di [[archeologia industriale]], costituiscono oggi uno spazio espositivo per eventi teatrali, musicali, artistici ed iniziative culturali di ogni genere. Il Padiglione 4 è una delle cinque sedi della [[Scuola nazionale di cinema]] appartenente al [[Centro sperimentale di cinematografia]], assieme alla sede centrale di [[Roma]] e a quelle distaccate di [[Milano]], [[Torino]] e [[L'Aquila]]<ref>''[http://www.fondazionecsc.it/context.jsp?ID_LINK=200&area=7 La scuola del cinema di Palermo, una "fabbrica dell'immaginario"]</ref>. Presso l'Archivio di Stato nella sede della Catena, oltre a carte topografiche, pergamene, manoscritti, stampe e atti notarili, è conservato il ''Mandato di Adelasia''. Si tratta del documento cartaceo più antico d'Europa: una lettera bilingue, in greco e in arabo, scritta nel [[1109]] dalla terza moglie di [[Ruggero I di Sicilia|Ruggero I]], [[Adelasia del Vasto]]<ref>''[http://www.leviedeitesori.com/luoghi-mistero/ Musei e Archivi]'', ''leviedeitesori.com''</ref>.
=== Biblioteche ===
* [[Archivio di Stato di Palermo]]
* Archivio Storico Comunale
* Archivio Storico Diocesano
* [[Biblioteca centrale della Regione Siciliana]]
* Biblioteca centrale per le Chiese di Sicilia
* Biblioteca del Centro culturale arabo Al-Farabi
* [[Goethe-Institut|Biblioteca del Centro di lingua e cultura tedesca Goethe Institut]]
* [[Centro di studi filologici e linguistici siciliani|Biblioteca del Centro di studi filologici e linguistici siciliani]]
* Biblioteca del Centro Regionale per la progettazione e il restauro e per le scienze naturali ed applicate ai beni culturali
* Biblioteca del Centro Siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato"
* [[Circolo Matematico di Palermo|Biblioteca del Circolo Matematico]]
* [[Conservatorio Vincenzo Bellini|Biblioteca del Conservatorio Vincenzo Bellini]]
* [[Museo etnografico siciliano Giuseppe Pitrè|Biblioteca del Museo etnografico Giuseppe Pitré]]
* [[Assemblea regionale siciliana|Biblioteca dell'ARS]]
* Biblioteca dell'Associazione Flavio Beninati
* Biblioteca dell'Istituto Antonio Gramsci Siciliano
* Biblioteca dell'Istituto di Formazione Politica "Pedro Arrupe"
* [[Istituto siciliano di studi bizantini e neoellenici|Biblioteca dell'Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici]]
* Biblioteca dell'Istituto Siciliano per la storia antica "Eugenio Manni"
* [[Officina di Studi Medievali|Biblioteca dell'Officina di Studi Medievali]]
* Biblioteca della Fondazione Gaetano Costa
* [[Villa Malfitano Whitaker|Biblioteca della Fondazione Giuseppe Whitaker]]
* Biblioteca della Fondazione Mormino del Banco di Sicilia
* [[Palazzo Abatellis|Biblioteca della Galleria regionale di Palazzo Abatellis]]
* [[Società Siciliana per la Storia Patria|Biblioteca della Società Siciliana per la Storia Patria]]
* Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo
* Biblioteca e discoteca del Settore Culturale dell'Opera universitaria
* Biblioteca ed Emeroteca del Centro Regionale per l'inventario, la catalogazione e la documentazione
* [[Museo archeologico regionale Antonio Salinas|Biblioteca e videoteca del Museo archeologico regionale "A. Salinas"]]
* Biblioteca Francescana di Palermo
* [[Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino|Biblioteca Giuseppe Leggio del Museo internazionale delle marionette]]
* Biblioteca mediateca Raymond Roussel del Centro culturale francese di Palermo e di Sicilia
* Biblioteca Multimediale Comunale di Villa Trabia
* Biblioteca Regionale dei Domenicani
==== Biblioteche universitarie ====
* Biblioteca della Facoltà di Agraria
* Biblioteca della Facoltà di Architettura
* Biblioteca della Facoltà di Economia e Commercio
* Biblioteca della Facoltà di Farmacia
* Biblioteca della Facoltà di Giurisprudenza
* Biblioteca della Facoltà di Ingegneria
* Biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia
* Biblioteca della Facoltà di Medicina e Chirurgia
* Biblioteca della Facoltà di Scienze della Formazione
* Biblioteca della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
* Biblioteca della Facoltà di Scienze Politiche
* Biblioteca della Facoltà di Belle Arti
 
=== Istruzione ===
==== Ricerca ====
* [[Istituto mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta specializzazione]] (ISMETT)
* [[Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia "Adelmo Mirri"]]
* [[Istituto di astrofisica spaziale e fisica cosmica di Palermo]]
;Strutture del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]]
* Istituto di biomedicina e di immunologia molecolare "Alberto Monroy"
* Articolazioni territoriali dell'istituto
** Istituto di calcolo e reti ad alte prestazioni
** Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l'automazione
** Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati
** Istituto di genetica vegetale
** Istituto per le tecnologie didattiche
** Istituto di biofisica
 
==== Scuole ====
Palestrina è sede, a seguito delle riforme del 2012, di tre Istituti Comprensivi:
A Palermo sono presenti più di 450 plessi scolastici, così suddivisi: 162 scuole materne, 144 scuole elementari, 76 scuole medie inferiori e 71 scuole medie superiori (dati all'anno scolastico 2007/2008)<ref>{{cita web|url=http://www.comune.palermo.it/comune/settori/servizi_alla_collettivita/ufficio_statistica/panormus_2008.pdf|titolo=Panormus 2008, pag. 98|accesso=10 agosto 2010}} {{pdf}}</ref>.
* I.C. "[[Giovanni Pierluigi da Palestrina|Giovanni Pierluigi]]" (Ex Scuole dell'Infanzia e Primaria "Barberini", ex Scuole dell'Infanzia e Primaria di [[Castel San Pietro Romano]], ex Scuola Media Statale "Pierluigi" sede centrale);
* I.C. "[[Karol Wojtyla]]" (Ex Scuole dell'Infanzia e Primaria "Karol Wojtyla", ex Scuola dell'Infanzia GESCAL, ex Scuola Media Statale "Pierluigi" sede succursale via Ceciliana);
* I.C. "[[Goffredo Mameli]]" (Ex Scuole dell'Infanzia e Primaria "Goffredo Mameli", ex Scuole dell'Infanzia e Primaria loc. Carchitti, ex Scuola Media Statale"Pierluigi" sede succursale Carchitti).<ref>[http://www.comune.palestrina.rm.it/Joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=38&Itemid=60 Scuola dell'Infanzia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
A Palestrina, inoltre, è presente un campus scolastico per le scuole superiori, che comprende:
* Liceo Classico e delle Scienze Umane "Claudio Eliano";
* I.T.S.E. (ex I.T.C.G.) "Luigi Luzzatti";
* Istituto Professionale "Via Pedemontana".
 
==== UniversitàMusei ====
{{vedi anche|Museo archeologico prenestino}}
[[File:LogoUnipa.jpg|right|thumb|Logo dell'[[Università degli Studi di Palermo]]]]
* [[Museo archeologico prenestino]], Ospitato dal [[1956]] all'interno del [[palazzo Colonna Barberini (Palestrina)|palazzo Colonna Barberini]], costruito sulla sommità del [[santuario della Fortuna Primigenia]]. Ospita numerosi reperti: cippi, busti, basi funerarie, statue e oggetti di uso quotidiano provenienti dalle necropoli della città. Di particolare rilevanza è il grande ''Mosaico nilotico'' (circa [[80 a.C.]], dimensioni: 5,85 x 4,31 m), proveniente da un'aula del [[foro civile di Preneste|Foro repubblicano della città]] e raffigurante il paesaggio esotico del [[Nilo]]; è uno dei pochi esempi conservati di [[mosaico]] di epoca repubblicana. Il museo ospita inoltre il gruppo scultoreo della [[Triade capitolina]], uno degli esemplari meglio conservati (nella quasi totale interezza) tra quelli che raffigurano insieme [[Giove (divinità)|Giove]], [[Giunone]] e [[Minerva]].
[[File:Palazzo Chiaramonte-pjt.jpg|thumb|[[Palazzo Chiaramonte-Steri|Palazzo Steri]], sede del rettorato dell'[[Università degli Studi di Palermo]]]]
* [[Museo Diocesano Prenestino di Arte Sacra|Museo diocesano di arte sacra]]. Ospitato dal [[2005]] all'interno del Palazzo Vescovile. Tra le opere esposte la ''Madonna col velo'' della scuola del [[Perugino]], ''l'Eolo'' attribuito a [[Michelangelo]] e ''La decapitazione di Sant'Agapito'' di [[Caravaggio]].
* [[Museo della Resistenza e degli undici martiri]]
 
=== Media ===
* [[Università degli Studi di Palermo]], fondata nel [[1805]], con circa 45 mila iscritti, è una delle principali università italiane
==== Stampa ====
* [[LUMSA|LUMSA - Libera Università Maria Santissima Assunta]] è un ateneo non statale con sede principale a [[Roma]] presente a Palermo con le seguenti facoltà:
I settimanali locali sono ''La notizia 2'', ''Il Corriere dei Colli Prenestini'' ed ''Il Sabato Indiscreto''.
** Scienze della Formazione
** Giurisprudenza
* [[Università degli Studi "Guglielmo Marconi"]] ha una delle sue dieci sedi regionali a Palermo
* [[Università telematica management audiovisivo TEL.M.A.]] possiede a Palermo la sede distaccata dalla centrale di Roma presso la sede dell'A.N.F.E. Sicilia.
* [[Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia "San Giovanni Evangelista"]], istituita l'8 dicembre del [[1980]] dalla ''Congregazione per l'educazione cattolica'', iniziò l'attività didattica il 1º ottobre [[1981]];
* ISIDA - Istituto superiore per imprenditori e dirigenti d'azienda, era un ente senza fine di lucro, costituito nel [[1956]] e messo in liquidazione nel 2012, si occupava di formazione manageriale, adottando il modello delle ''school of business'' statunitensi;
* [[Libera università della politica]], associazione nata nel [[1994]], con lo scopo di creare un ambito stabile per la formazione politica della nuova classe dirigente;
* Istituto Superiore di Giornalismo di Palermo, fondato nel [[1953]] da Lauro Chiazzese, ex rettore dell'[[Università degli Studi di Palermo]];
 
==== Radio ====
;Istituti universitari per l'[[Alta formazione artistica, musicale e coreutica]]
A Palestrina è presente la sede di Radio Onda Libera.
* [[Accademia di belle arti di Palermo|Accademia di Belle Arti]], istituita nel 1780 è ubicata nelle storiche sedi di Palazzo Molinelli di Santa Rosalia e Palazzo Fernandez. In origine nacque come ''Scuola di disegno'' assumendo l'attuale conformazione degli istituti nel 1923.
==== Televisione ====
* [[Conservatorio Vincenzo Bellini|Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini]], istituito nel [[1618]] nella chiesa della Santissima Annunziata per volontà del viceré Conte De Castro, con il nome di ''Conservatorio del Buon Pastore''.
Alcune scene delle serie tv Rai ''Inviati speciali'' e ''Provaci ancora prof'' sono state girate a Palestrina.
All'interno dell'ex chiesa di Santa Maria dello Spasimo c'è la sede del [[Brass Group]], che la utilizza come auditorium per concerti.
 
Nel 2014 e nel 2015 sono state girate alcune scene delle serie della Mediaset "L'onore e il rispetto" e "Non è stato mio figlio", entrambe con protagonista Gabriel Garko,
;Istituti internazionali per la diffusione della lingua e della cultura
* [[Società Dante Alighieri]] - [[Lingua italiana]]
* [[Goethe-Institut]] - [[Lingua tedesca]]
* [[Instituto Cervantes]] - [[Lingua spagnola]]
* [[Institut Français]] - [[Lingua francese]]
* London School International House - [[Lingua inglese]]
* [[Centro di studi filologici e linguistici siciliani]] - [[Lingua siciliana]]
 
==== LetteraturaTeatro ====
La città è sede del Teatro Cinema "Principe" e dell'Auditorium "Pierluigi", entrambi sede di manifestazioni anche di rilevanza durante tutto l'arco dell'anno.
[[File:Diemer Hofhaltunga.jpg|thumb|Il ''Cancelliere Aulico'' alla corte di [[Federico II di Svevia|Federico II]], a [[Castello di Maredolce|Palazzo della Favara]] con i poeti e i filosofi della [[Scuola siciliana]]]]
Decisiva per lo sviluppo in territorio italiano di una produzione letteraria in [[Lingua volgare|volgare]] [[Lingue romanze|romanzo]] fu la [[Scuola siciliana]], una corrente filosofico-letteraria che si sviluppò dal [[1166]] al [[1266]]. Ebbe i suoi centri maggiori a Palermo e [[Messina]]<ref>''[http://www.treccani.it/enciclopedia/scuola-siciliana/ La Scuola siciliana]'', ''Treccani.it''</ref><ref>''[http://www.stupormundi.it/poesia.html La Scuola poetica siciliana]'', ''Stupormundi,it''</ref>. Fu particolarmente operosa nella prima metà del [[XIII secolo]], tra il [[1230]] e il [[1250]], presso la corte di [[Federico II di Svevia]]. La [[poesia lirica]] della scuola, in [[volgare siciliano]] aulico, ebbe anche il merito di introdurre il [[sonetto]]. Esercitò un chiaro influsso sulla produzione culturale delle città ghibelline dell'Italia centrale (come per esempio [[Bologna]], dove visse [[Guido Guinizzelli]], padre del [[Dolce Stil Novo]]). La Scuola siciliana, anche se in genere ricordata soprattutto per la produzione poetica, fu in realtà caratterizzata da una molteplicità di interessi culturali e scientifici. Diede infatti un notevole impulso alle conoscenze matematiche, tecnico-scientifiche, agli studi di letteratura filosofica araba, di alchimia, astrologia e mantica, per opera principalmente di [[Michele Scoto]] (presso la corte palermitana furono tradotti [[Avicenna]], [[Averroè]] e [[Nur al-Din al-Bitruji|Alpetragio]]), e alla conoscenza della letteratura greco-bizantina e della poesia tedesca, soprattutto della lirica cortese d'amore del [[Minnesang]]<ref>{{cita web |url=http://www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafacile/letteratura-italiana/le_origini_e_il_duecento_/a1_le_origini/La-scuola-siciliana.html |titolo=La scuola siciliana}}</ref>.
 
=== Cucina ===
{{citazione|La parola [[algebra]] proviene da ''al-ğabr wa'l-muqābala'', un libro scritto nell'825 d.C. da Abū Jaʿfar Muhammad ibn Mūsā al-Khwārizmī. ''Al-Khwarizmi'' diventerà la parola algoritmo e ci apre la strada verso il curioso rapporto tra il mondo arabo e il mondo occidentale, per il qual rapporto è fondamentale la città di Palermo.|[[Philippe Daverio]]<ref name=raitv>Dal programma televisivo ''Palermo o l'Europa di una volta'', ''Passepartout'', 29 settembre 2013; visibile su ''[http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e7d01cae-ca86-42c8-af95-9fd7ffa60b6f.html Rai TV]'', ''rai.tv.</ref>}}
;Giglietto
Biscotto a forma di giglio, ha origine nell'esilio in Francia della famiglia Barberini. I cuochi della corte Barberini cercarono di riprodurre nei biscotti la forma del [[Giglio (araldica)|giglio]] di San Luigi dello stemma araldico francese. A questo tipo di dolce è dedicata una sagra che si svolge nella prima settimana di agosto.
 
;Gnocchitti a co' de soreca
Tra i primi anni del [[XIV secolo]] e la metà del [[XV secolo|XV]] la cultura umanistica diffuse l'importanza della filologia, tanto che i personaggi di spicco del periodo, come [[Antonio Beccadelli]], detto il Panormita, si dedicarono quasi esclusivamente a dar nuova vita a testi antichi, senza donare contributi originali, ma producendo materiale importantissimo dal punto di vista accademico. Il più importante poeta palermitano del [[XVII secolo]] fu [[Pietro Fullone]]. Fece parte dell'Accademia dei Riaccesi, tra le più illustri della città, assieme a [[Tommaso Aversa]], [[Ortensio Scammacca]], Giuseppe Galeano, Vincenzo Auria, Giuseppe Galeano, Ippolito Maia e tanti altri. Pietro Fullone rappresentò il legame tra il [[monreale]]se [[Antonio Veneziano]], che scrisse nel [[XVI secolo]], e i due più importanti poeti siciliani a cavallo tra il [[XVIII secolo|XVIII]] e il [[XIX secolo]], il catanese [[Domenico Tempio]] e il palermitano [[Giovanni Meli]].
Letteralmente, "Gnocchetti a coda di topo", piatto dell'antica tradizione prenestina, composto di semplici ingredienti, a base di farina.
 
[[Giovanni Meli]] raggiunse notorietà in tutta Italia aderendo ai modi e allo stile dell'[[Arcadia]], di cui è ritenuto il più grande esponente assieme a [[Metastasio]]. Tra i più illustri scrittori palermitani vanno inoltre ricordati [[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]], [[Luigi Natoli]], [[Lucio Piccolo]], [[Michele Perriera]], [[Angelo Fiore]], [[Roberto Di Marco]], [[Giuseppina Turrisi Colonna]], [[Edoardo Cacciatore]], [[Girolamo Ragusa Moleti]], [[Vanni Pucci]], [[Natalia Ginzburg]], [[Giuseppe Pipitone Federico]], [[Enrico Onufrio]]. Tra i più noti scrittori contemporanei [[Fulvio Abbate]], [[Simonetta Agnello Hornby]], [[Roberto Alajmo]], [[Santo Piazzese]], [[Davide Camarrone]], [[Alessandro D'Avenia]].
 
Va inoltre ricordato il [[Gruppo 63]], un movimento letterario che si costituì a Palermo nell'ottobre del [[1963]] per iniziativa di alcuni intellettuali fortemente critici nei confronti delle opere letterarie ancora legate a modelli tradizionali tipici degli [[anni 1950|anni cinquanta]]. Fu definito di [[neoavanguardia]] per differenziarlo dalle [[Avanguardia|avanguardie]] storiche del [[XX secolo|Novecento]].<ref>''[http://archiviostorico.corriere.it/2008/marzo/14/GRUPPO_congiura_contro_siciliani_co_9_080314045.shtml Gruppo 63 La congiura contro i siciliani «Bisogna ridimensionarli». E la Neoavanguardia emarginò gli scrittori dell'isola]''</ref>
 
=== Filosofia ===
[[File:Cosmo Guastella.jpg|thumb|left|160px|[[Cosmo Guastella]]]]
Va ricordata la ''Biblioteca filosofica di Palermo'', fondata all'inizio del [[1910]] per iniziativa di [[Giuseppe Amato Pojero]]. Fu uno dei centri più fervidi della vita intellettuale d'Italia nella prima metà del [[XX secolo]], per circa un trentennio. Dapprima cenacolo, si trasformò poi in ''Società per gli studi filosofici'' ed infine in Biblioteca filosofica di Palermo, costituita legalmente il 26 luglio [[1910]] da un gruppo di soci fondatori con in testa [[Giovanni Gentile]], che ne fu il primo direttore, e ai quali presto si aggiunsero altre due categorie di soci: frequentatori e aderenti. Ebbe vita attivissima dal [[1910]] al [[1937]], quando divenne una sezione dell'Accademia di scienze, lettere e arti. Esercitò larga influenza nel generale movimento del pensiero speculativo e scientifico, facendo di Palermo la capitale della filosofia italiana<ref>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/10/23/il-filosofo-nero-non-piu-un-tabu.html Il filosofo nero non è più un tabù]'', ''La Repubblica.it'', 23 ottobre 2002.</ref>. Vide la partecipazione di eminenti studiosi italiani e stranieri come [[Cosmo Guastella]], [[Francesco Orestano]], [[Santino Caramella]], [[Vito Fazio Allmayer]], [[Agostino Gemelli]], [[Giovanni Vailati]], [[Lev Gillet]], [[Franz Brentano]]. Dallo scoppio della [[Seconda guerra mondiale]] non ha più svolto vera ed efficace attività. Tuttavia non esiste alcun pubblico documento che ne dichiari ufficialmente l'estinzione, per cui da qualche tempo si è fatta strada l'istanza che venga ricostituito detto centro culturale<ref>''[http://www.fondazionecapograssi.it/pojero.html Biblioteca filosofica di Palermo «Giuseppe Amato Pojero»]'', ''fondazionecapograssi.it''</ref><ref>''[http://www.comune.palermo.it/archivio_biografico.php?sel=1&asel=187]''</ref>.
Va inoltre ricordato [[Antonio Aliotta]] che, influenzato dal pragmatismo statunitense, si pose in polemica con l'imperante [[neoidealismo]] di [[Benedetto Croce]] e di [[Giovanni Gentile]].
 
=== Arte ===
[[File:Ernesto Basile.jpg|thumb|160px|[[Ernesto Basile]]]]
L'[[Accademia di belle arti di Palermo|Accademia di Belle Arti di Palermo]] venne istituita nel [[1780]], in origine nacque come ''Scuola di disegno'' assumendo l'attuale conformazione degli istituti nel [[1923]]. In quell'anno nasce il [[liceo artistico]] [[Eustachio Catalano]], fondato da [[Ernesto Basile]]<ref>[http://www.artisticocatalano.gov.it/Il_Liceo/illiceoartistico.html Il Liceo Artistico Catalano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Dal [[2013]] si svolge la Biennale Internazionale d'Arte di Palermo<ref>[http://www.biennaledipalermo.it/it/ Biennale Internazionale d'Arte di Palermo]</ref>.
 
Palermo ha dato i natali a [[Giacomo Serpotta]], uno degli scultori più illustri del Settecento italiano, famoso per aver realizzato una vera rivoluzione stilistica e culturale rinnovando la tecnica dello [[stucco]], che da povera e popolare venne da lui elevata ad arte ricercata. La famiglia dei [[Serpotta]] era composta da un'importante cerchia di scultori attivi in Sicilia nel XVII e soprattutto nel XVIII secolo, il cui capostipite fu [[Gaspare Serpotta]], padre di Giacomo e di [[Giuseppe Serpotta|Giuseppe]], a cui seguirono [[Procopio Serpotta|Procopio]], figlio di Giacomo, e [[Giovan Maria Serpotta|Giovan Maria]], figlio di Procopio. A questi si aggiungono, in precedenza, [[Antonello Gagini]], [[Fazio Gagini]], [[Giacomo Gagini]], [[Annibale Gagini]] e [[Vincenzo Gagini]]. Furono maestri della scultura, statuaria ed architettura del [[Rinascimento siciliano]]. Il principale esponente della scuola gaginiana fu Antonello Gagini. Altri importanti scultori furono [[Ettore Ximenes]], [[Mario Rutelli]], [[Girolamo Bagnasco]], [[Filippo Pennino]], [[Antonio Ugo]], [[Benedetto De Lisi]] con i figli [[Stefano De Lisi|Stefano]] e [[Domenico De Lisi|Domenico]] e l'[[Benedetto De Lisi (1898)|omonimo nipote]], [[Nunzio Morello]], [[Domenico Trentacoste]], [[Gaspare Guercio]], [[Domenico Costantino]], [[Ignazio Marabitti]], [[Carlo d’Aprile]], [[Gioacchino Vitagliano]], [[Benedetto Civiletti]], [[Vincenzo Ragusa]] e [[Valerio Villareale]].
 
Vanno inoltre ricordati i pittori [[Tommaso Laureti]], [[Pietro Novelli]], [[Olivio Sozzi]], [[Vito D'Anna]], [[Giuseppe Velasco]], [[Giuseppe Patania]], [[Casimiro Piccolo]], [[Salvatore Lo Forte]], [[Giacinto Calandrucci]], [[Rocco Lentini]], [[Francesco Lojacono]], [[Michele Dixitdomino]], [[Luigi Di Giovanni]], [[Pietro Martorana]], [[Gioacchino Martorana]], [[Tommaso Riolo]], [[Vincenzo Riolo (Pittore)|Vincenzo Riolo]], [[Salvatore Gregorietti]], [[Francesco Sozzi]], [[Francesco Zerilli]], [[Antonio Manno]], [[Michele Catti]], [[Gerardo Astorino]], [[Topazia Alliata]], [[Giuseppe Enea]], [[Bruno Caruso]], [[Casimiro Piccolo]], [[Lia Pasqualino Noto]], [[Gino Morici]], [[Pupino Samonà]], [[Giovanni Varvaro]], nonché i contemporanei [[Cesare Inzerillo]], [[Francesco De Grandi]], [[Alessandro Bazan]], [[Fulvio Di Piazza]], [[Andrea Di Marco]], [[Renato Tosini]], [[Paolo Schiavocampo]].
 
Tra i più importanti architetti palermitani, [[Ernesto Basile]], [[Giovan Battista Filippo Basile]], [[Camillo Autore]], [[Giuseppe Samonà]], [[Tommaso Maria Napoli]], [[Salvatore Caronia Roberti]], [[Emmanuele Palazzotto]], [[Emanuele Palazzotto]], [[Giovan Battista Palazzotto]], [[Francesco Paolo Palazzotto]], [[Francesco Saverio Cavallari]], [[Giuseppe Vittorio Ugo]], [[Antonio Zanca]], [[Giuseppe Venanzio Marvuglia]], [[Alessandro Emmanuele Marvuglia]], [[Andrea Giganti]], [[Giuseppe Spatrisano]], [[Giovan Battista Santangelo]], [[Giacomo Amato]], [[Paolo Amato (architetto)|Paolo Amato]], [[Domenico Lo Faso Pietrasanta]].
 
=== Musica ===
La città di Palestrina ha una notevole vocazione musicale: oltre ad aver dato i natali al celebre compositore [[Giovanni Pierluigi da Palestrina]], ha ospitato nel 2008 la terza edizione del Festival Internazionale di Polifonia e Musica Antica.
[[File:Alessandro Scarlatti.jpg|thumb|160px|left|[[Alessandro Scarlatti]]]]
 
La stessa scuola media (intitolata, prima della riforma del 2012, proprio a [[Giovanni Pierluigi da Palestrina|Giovanni Pierluigi]]) è stata la prima in Italia ad avviare il progetto di "Scuola Media ad indirizzo musicale", con corsi curricolari di [[Flauto traverso]], [[Chitarra]], [[Violino]] e [[Pianoforte]].
Palermo ha dato i natali ad importarti musicisti di cui il più celebre è senza dubbio [[Alessandro Scarlatti]], compositore italiano di [[musica barocca]] che in campo operistico viene considerato uno dei padri della [[Scuola musicale napoletana]].
 
Le cerimonie religiose di importanza diocesana sono animate dal ''Coro della [[Diocesi di Palestrina]]''.
Altri illustri compositori palermitani sono: [[Sigismondo d'India]], [[Giuseppe Bertini (compositore)|Giuseppe Bertini]], [[Errico Petrella]], [[Franco Mannino]], [[Giuseppe Anastasi (musicista)|Giuseppe Anastasi]], [[Giuseppe Andaloro (pianista)|Giuseppe Andaloro]], [[Salvatore Sciarrino]], [[Ottavio Ziino]], [[Gino Marinuzzi (1882-1945)|Gino Marinuzzi]].
 
Le cerimonie civili sono accompagnate dall'Associazione Musicale Bandistica ''"Giovanni Pierluigi da Palestrina"'', che dal [[1824]] esegue servizi ed attività concertistiche e che, con la propria Scuola Musicale, promuove lo studio e l'esercizio della musica.
Nei primi anni del [[XX secolo]] va certamente ricordato [[Nick La Rocca]]. Emigrato a [[New Orleans]], assieme ad altri immigrati siciliani provenienti soprattutto da Palermo e [[Trapani]], nel [[1916]] fondò la [[Original Dixieland Jass Band]], la prima band a registrare [[jazz]]. Alla fine del [[1917]] l'[[Ensemble (musica)|ensamble]] sostituì "Jazz" a "Jass" e nacque la [[Original Dixieland Jass Band|Original Dixieland Jazz Band]]. Lo stesso [[Louis Armstrong]] in un'intervista dichiarò di essersi ispirato alla musica di La Rocca e della sua band che riteneva creatrice di un "suono nuovo"<ref>''[http://livesicilia.it/2013/12/13/da-palermo-a-new-orleans-e-fu-subito-jazz_416929/ Da Palermo a New Orleans... E fu subito jazz]'', ''LiveSicilia.it'', 13 dicembre 2013</ref>.
 
Numerose sono inoltre le istituzioni di musica corale, tra cui spiccano il Coro polifonico ''Città del Palestrina'' e il Coro polifonico ''Praenestine Voces''.
Un altro personaggio molto importante è stato il musicologo [[Nino Pirrotta]], autore di numerose pubblicazioni sulla musica antica, i suoi saggi si caratterizzano per chiarezza e vastità di orizzonti culturali.
 
Vanno inoltre ricordati i tenori [[Pietro Ballo]], [[Michelangelo Verso]] e [[Vincenzo La Scola]], il baritono [[Mariano Stabile (cantante)|Mariano Stabile]], il soprano [[Desirée Rancatore]] e il violinista e direttore d'orchestra [[Fabio Biondi]].
 
L'[[Orchestra Sinfonica Siciliana]], istituita nel [[1951]], dal [[2001]] ha la sua sede fissa presso il [[Teatro Politeama (Palermo)|Teatro Politeama]].
 
Per quanto riguarda la musica contemporanea godono di una certa fama musicisti, cantanti e gruppi come [[Giovanni Sollima]], [[Giuni Russo]], [[Christian (cantante)|Christian]], [[Francesca Alotta]], [[Pippo Pollina]], [[Giusy Ferreri]], [[Matilde Politi]] e gli [[Agricantus]]
 
=== Scienze matematiche, fisiche e naturali ===
[[File:Giovanni Battista Guccia.gif|thumb|160px|[[Giovanni Battista Guccia]]]]
Il [[Circolo Matematico di Palermo]] è un'organizzazione accademica di matematica fondata da [[Giovanni Battista Guccia]] il 2 marzo [[1884]] e tuttora attiva. Viene considerata la più antica tra le società matematiche fondate in Italia<ref>''[http://www-history.mcs.st-and.ac.uk/Societies/Palermo.html history.mcs.st-and.ac.uk]''</ref>. All'inizio del [[XX secolo]] il circolo annoverava tra i suoi membri quasi mille tra i più prestigiosi matematici del mondo. [[Edmund Landau]], il grande teorico dei numeri di [[Gottinga]], nell'aprile del [[1914]] definiva Palermo ''Il centro del mondo matematico''<ref name="Il bel circolo di Guccia">''[http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2014-11-09/il-bel-circolo-guccia-141729.shtml?uuid=ABbCg2BC Il bel circolo di Guccia]'', ''Ilsole24ore.com'', 9 novembre 2014</ref>. Del consiglio direttivo fecero parte tutti i principali protagonisti della ricerca matematica dell'epoca, da [[Jules Henri Poincaré|Henri Poincaré]] a [[David Hilbert]], da [[Felix Klein]] a [[Federigo Enriques]], e poi [[Giuseppe Albeggiani]], [[Augusto Righi]], [[Michele Gebbia]], [[Alfredo Capelli]], [[Rosario Alagna]] e molti altri. Quella del Circolo fu dunque un'importante realtà in un periodo di grande dinamismo culturale ed economico per Palermo. La sua rapida ascesa ed il prestigio internazionale furono dati in particolare dai ''Rendiconti'', ovvero il periodico che il Circolo pubblicava sotto la direzione di Guccia, definito da Edmund Landau ''il migliore giornale matematico del mondo''<ref>''[http://matematica.unibocconi.it/news/una-storia-del-circolo-matematico-di-palermo Una storia del Circolo Matematico di Palermo]'', ''matematica.unibocconi.it''</ref>. Come scrisse lo stesso Guccia nel [[1906]], lo scopo del Circolo era quello di ''Diffondere la produzione matematica del monto intero''<ref name="Il bel circolo di Guccia">''[http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2014-11-09/il-bel-circolo-guccia-141729.shtml?uuid=ABbCg2BC Il bel circolo di Guccia]'', ''Ilsole24ore.com'', 9 novembre 2014</ref>. Furono molte le prestigiose pubblicazioni sui Rendiconti, come per esempio i lavori epocali di Poincaré sulle equazioni della fisica-matematica (1894), la topologia algebrica (1899 e 1904) o la dinamica dell'elettrone (1906). Con la morte di Giovanni Battista Guccia il 29 ottobre [[1914]] e l'entrata in [[Prima guerra mondiale|guerra]] delle nazioni europee, si chiuse un'epoca di cui il Circolo era stato felice espressione. Le attività ripresero nel dopoguerra, tra le macerie di un conflitto che aveva colpito e diviso anche la comunità internazionale dei matematici.
 
{{citazione|Noi celebriamo il giubileo d'una società che non ha che la grande minoranza dei suoi membri nella città dove ha sede, ma che ha riunito quasi mille matematici di tutti i paesi del mondo, e tra loro, i più grandi e illustri studiosi d'Italia, di Germania, d'Inghilterra, di Francia, degli Stati Uniti, d'Ungheria e di tutte le nazioni dove si coltiva la nostra scienza. È la sola organizzazione internazionale permanente che abbiamo: così consideriamo Palermo come il centro del mondo matematico.|[[Edmund Landau]]<ref name="Il bel circolo di Guccia">''[http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2014-11-09/il-bel-circolo-guccia-141729.shtml?uuid=ABbCg2BC Il bel circolo di Guccia]'', ''Ilsole24ore.com'', 9 novembre 2014</ref>}}
[[File:Cannizzaro Stanislao.jpg|thumb|left|160px|[[Stanislao Cannizzaro]]]]Tra i più noti scienziati palermitani va ricordato [[Domenico Scinà]]. Fu il primo ad occupare la cattedra di fisica sperimentale all'Accademia degli studi di Palermo. Nei primi anni del [[XIX secolo]] venne inoltre nominato regio storiografo dal re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando di Borbone]]. Nel [[1812]] collaborò alla stesura della [[Costituzione siciliana del 1812|costituzione siciliana]] e fu membro perpetuo della Commissione di pubblica istruzione ed educazione in Sicilia. Ha lasciato diverse opere di carattere scientifico e storico. Fondamentale, tra gli altri lavori, fu il rapporto che stilò nel [[1831]] sul ritrovamento, avvenuto intorno al [[1527]], di centinaia di ossa fossili, di dimensioni notevoli, in alcune grotte del [[Monte Grifone]]. Per secoli si era fantasticato intorno ai racconti leggendari, mitologici e biblici sull'esistenza dei giganti, che si credeva avessero abitato la Sicilia all'alba dei tempi. Tali credenze erano state inoltre avallate dalle numerose citazioni provenienti dalla letteratura classica, come nel caso dell'omerico Polifemo. D'altra parte la [[paleontologia]] si definisce soltanto nel clima [[positivismo|positivista]] del [[XIX secolo]]. Domenico Scinà ebbe il merito di far luce sul mistero delle ossa dimostrando che appartenevano a cervi, elefanti ed ippopotami. Decisivo fu poi l'intervento nel [[1867]] di [[Gaetano Giorgio Gemmellaro]] che confermò i risultati cui era pervenuto Domenico Scinà. Gaetano Giorgio Gemmellaro è un altro illustre scienziato che ha operato a Palermo. Nel [[1866]] creò la prima collezione universitaria di geologia e paleontologia, fondando il [[Museo di paleontologia e geologia Gaetano Giorgio Gemmellaro|museo]] che oggi porta il suo nome. Svolse un'intensa attività di ricerca e collaborò con [[Charles Lyell]] e con la [[Geological Society of London|Geological Society]], uno dei centri più prestigiosi della geologia mondiale<ref>''[http://www.treccani.it/enciclopedia/gaetano-giorgio-gemmellaro_%28Dizionario_Biografico%29/]''</ref>. Importante fu inoltre l'attività svolta a Palermo da [[Pietro Doderlein]]. Originario di [[Ragusa (Croazia)|Dubrovnik]], nel [[1862]] venne chiamato a ricoprire la cattedra di zoologia ed anatomia comparata all'Università di Palermo. Per più di trenta anni si dedicò allo studio della fauna siciliana. Organizzò in modo esemplare il Museo di storia naturale di Palermo, oggi [[Museo di zoologia Pietro Doderlein]], ed ebbe un'influenza decisiva sullo sviluppo della zoologia e sul progresso della biologia marina in Sicilia.
[[File:Filippo Parlatore.jpg|thumb|160px|[[Filippo Parlatore]]]]
Va ricordato anche l'[[Osservatorio astronomico di Palermo]], con una storia di oltre duecento anni di attività, segnati da picchi di eccellenza e fasi di declino. Fondato nel [[1790]] per volontà di [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando I di Borbone]], per sollecitazione di un gruppo di intellettuali riformisti, di cui fu a capo l'allora Viceré [[Francesco d'Aquino]], venne eretto sulla torre pisana del [[Palazzo dei Normanni|Palazzo Reale]], dove è tuttora ubicato, e fu immediatamente dotato della migliore strumentazione allora disponibile, commissionata da [[Giuseppe Piazzi]], che ne fu il primo direttore. Nel [[1801]] dall'Osservatorio di Palermo venne scoperto [[Cerere (astronomia)|Cerere]], così chiamato in onore del [[Proserpina|famoso mito]] che si svolge proprio in Sicilia. Un'altra importante scoperta fu quella dell'[[ammasso globulare]] [[NGC 6541]] da parte di [[Niccolò Cacciatore]]. Un momento di grande prestigio si ebbe sotto la direzione di [[Pietro Tacchini]], a partire dal [[1871]], negli anni immediatamente successivi alle prime applicazioni dell'analisi spettrale allo studio del sole. Tacchini intraprese uno studio sistematico della [[cromosfera]] e delle [[Protuberanza solare|protuberanze solari]] che lo portò poi alla fondazione, con [[Angelo Secchi]], della ''Società degli Spettroscopisti Italiani'', la prima società scientifica dedicata all'astrofisica. A partire dal [[1923]] iniziò una fase di declino che si interruppe alla fine degli [[anni 1970]], quando l'Osservatorio rinacque sotto la direzione di [[Giuseppe Vaiana]], che riuscì ad inserirlo nel circuito internazionale della ricerche nel campo dell'astronomia nei raggi X<ref>''[http://www.astropa.unipa.it/PianoTriennale/01-printRelRelazione.asp.html]''</ref>. Attualmente l'Osservatorio di Palermo, intitolato a Vaiana, è una delle strutture dell'[[Istituto nazionale di astrofisica]] (INAF) e porta avanti diversi progetti di ricerca.
 
Un illustre botanico palermitano fu [[Filippo Parlatore]]. Si deve al suo impegno la rinascita di forme associative nel campo della scienza [[botanica]] che condurrà nel [[1888]] alla nascita della [[Società Botanica Italiana]]. Nel [[1841]] fondò l'''Erbario centrale italiano'' e nel [[1844]] il [[Plant Biosystems|Giornale botanico italiano]]. Tra i più importanti direttori dell'[[Orto botanico di Palermo]] [[Vincenzo Tineo]] e [[Agostino Todaro]]. Un altro importante botanico è stato [[Paolo Silvio Boccone]].
 
Nelle [[scienze naturali]] si distinse l'ornitologo [[Baldassare Palazzotto]] (1777-1858), dimostratore di Scienze Naturali alla Real Università e direttore della [[Biblioteca Comunale di Palermo]]. Va menzionato anche [[Cesare Airoldi]], naturalista del [[XVIII]] che portò avanti soprattutto studi di [[mineralogia]].
 
Nella [[chimica]] si è distinto [[Stanislao Cannizzaro]]. Nel [[1858]] pubblicò il fondamentale ''Sunto di un corso di filosofia chimica'' e fece scoperte oggi note come [[Reazione di Cannizzaro]] e [[Regola di Cannizzaro]]. Fu tra i fondatori, nel [[1871]] a Palermo, della rivista scientifica [[Gazzetta Chimica Italiana]] e nel [[1891]] vinse la [[Medaglia Copley]] per i suoi lavori scientifici. Tra gli altri prestigiosi chimici palermitani vanno ricordati [[Emanuele Paternò]] e [[Domenico Marotta]].
 
Tra i più noti [[geodesia|geodeti]] palermitani, [[Corradino Mineo (matematico)|Corradino Mineo]]. Vanno inoltre ricordati i [[matematico|matematici]] [[Michele De Franchis]], [[Francesco Paolo Cantelli]] e [[Michele Cipolla]], e i [[fisico|fisici]] [[Damiano Macaluso]] e [[Michele La Rosa]].
 
=== Antropologia ===
[[File:Giuseppe Pitre.jpg|upright=0.8|thumb|[[Giuseppe Pitrè]]]]
Palermo ha dato i natali a [[Giuseppe Pitrè]], considerato il fondatore della [[Folclore|scienza folcloristica]] in Italia, a cui diede non solo un grande impulso ma anche sistematicità e base scientifica<ref>{{Treccani|giuseppe-pitre|Pitrè, Giuseppe|accesso=5 febbraio 2016}}</ref>. Pubblicò un numero considerevole di lavori, tra i quali spicca l'imponente [[Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane]], edita in 25 volumi tra il [[1871]] e il [[1913]]. Va menzionata anche la collana ''Curiosità popolari tradizionali'', con cui Pitrè estese la ricerca critica sugli usi e costumi popolari a diverse regioni italiane. Nel [[1894]] realizzò un'opera editoriale insuperabile (per ricchezza di [[informazioni]]), la ''Bibliografia delle tradizioni popolari italiane''. Fondò e diresse, con la collaborazione di un altro importante studioso, [[Salvatore Salomone Marino]], la ''Rivista Archivio per lo studio delle tradizioni popolari'', la più importante rivista di studi sul folklore del tempo, pubblicata ininterrottamente dal [[1880]] al [[1906]]. Fu inoltre il primo ad ottenere nel [[1911]], quando già aveva acquistato fama e apprezzamenti nell'élite culturale del tempo, tra i quali i vivissimi consensi da parte di [[Luigi Capuana]] e [[Giovanni Verga]], che trassero materiali ed ispirazione dalla notevole documentazione fornita da Pitrè, una cattedra universitaria a Palermo per lo studio delle tradizioni popolari, sotto il nome di demopsicologia (psicologia del popolo), ossia la scienza che studia le manifestazioni, le tradizioni e la cultura di un popolo.
 
{{citazione|A Giuseppe Pitrè, il più importante raccoglitore e studioso di tradizioni popolari, la Sicilia deve essere grata perché la sua opera monumentale resta pietra miliare per la ricchezza e la vastità d’informazioni nel campo del folklore, in cui nessuno ha raccolto, "come e quanto" lo scrittore palermitano.|[[Giuseppe Cocchiara]]<ref>''[http://www.irsap-agrigentum.it/pitre1.htm.]''</ref>}}
 
=== Storiografia ===
[[Michele Amari]] ha contribuito in modo rilevante alla conoscenza della [[Storia della Sicilia islamica]] ed è ritenuto il fondatore dell'organizzazione scientifica e metodologica degli studi di [[orientalistica]] in Italia. Tra il [[XVIII secolo|XVIII]] e il [[XIX secolo]] scoppiò una diatriba erudita che ebbe risonanza in tutta Europa e si connotò per importanti implicazioni politiche. L'oggetto della polemica furono le presunte [[fonti primarie]] sulla Storia delle Sicilia islamica che il [[Priorato gerosolimitano|monaco gerosolimitano]] [[Malta|maltese]] [[Giuseppe Vella]] millantava di aver rinvenuto. La falsificazione resse per vari anni e fu scoperta grazie all'opera congiunta di vari studiosi, tra i quali [[Rosario Gregorio]], [[Domenico Scinà]] e [[Joseph Hager]]. Fu proprio tale vicenda a stimolare in Sicilia gli studi di orientalistica, elevati poi al massimo livello scientifico da Michele Amari.
[[File:Salinas-Portrait.jpg|upright=0.8|thumb|left|[[Antonio Salinas]]]]
Rosario Gregorio fu uno degli storici palermitani più importanti del [[XVIII secolo]]. La sua opera maggiore, il cui titolo è ricalcato su quello delle ''Observations sur l'histoire de France'' dell'ammirato [[Gabriel Bonnot de Mably]], è ''Considerazioni sopra la storia di Sicilia dai tempi normanni sino a' presenti'', di cui i primi quattro volumi uscirono dal [[1805]] al [[1807]], il quinto e il sesto volume apparvero postumi tra il [[1810]] e il [[1816]], mentre il settimo fu edito prima a puntate sul ''Giornale di scienze, lettere ed arti per la Sicilia'' ed infine in un volume nel [[1826]].
 
Fondamentale è stato il lavoro svolto da [[Gioacchino Di Marzo]], tra i fondatori della moderna [[storia dell'arte]] siciliana. Dopo aver pubblicato, a partire dal [[1858]], ''Delle belle arti in Sicilia dai Normanni alla fine del sec. XVI'', nel [[1868]] pubblica ''Memorie storiche di Antonello Gagini e dei suoi figli e nipoti, scultori siciliani del secolo XVI'', che fu il primo nucleo della sua opera di maggior spessore e originalità: ''I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI. Memorie storiche e documenti''. Per ciò che riguarda la storiografia siciliana in generale, ebbe il merito d'aver dato vita ad un'iniziativa editoriale della massima importanza e validità, la ''Biblioteca storica e letteraria di Sicilia, ossia Raccolta di opere inedite e rare di scrittori siciliani dal secolo XVI al XIX'', in ventotto volumi, in cui raccolse la vita pubblica e privata, intellettuale e morale della Sicilia, e soprattutto di Palermo, dagli inizi del [[XVI secolo]] fino alla fine del [[XVIII secolo|XVIII]], tramite le notizie che ne aveva dato diaristi e cronisti come [[Rocco Pirri]], [[Filippo Paruta]], [[Vincenzo Auria]], il [[Antonio Mongitore|Mongitore]] e [[Francesco Maria Emanuele Gaetani]]. Diversi altri studi storici furono poi pubblicati da Giocchino Di Marzo. Gli ultimi anni furono quasi completamente dedicati alla riscoperta di [[Antonello da Messina]], con un complesso di ricerche e pubblicazioni che fecero luce sull'importante pittore del [[XV secolo]].
 
Va ricordato anche l'[[archeologia|archeologo]], [[numismatico]] e [[paleografia|paleografo]] [[Antonio Salinas]]. Socio nazionale dei [[Accademia Nazionale dei Lincei|Lincei]], fu tra i più importanti curatori museali in Sicilia, pioniere di un'idea di museo come luogo di raccolta di "bene comune", e tra i fondatori dell'[[Istituto italiano di numismatica]]. Fu tra i primi ad adoperare la macchina fotografica come strumento di lavoro, per testimonianza ed archiviazione. Partecipò agli scavi che si effettuarono a [[Mozia]], [[Selinunte]], [[Tindari]], [[Solunto]], [[Lilibeo]] ed ebbe diversi altri incarichi, come quello di primo archeologo della Missione scientifica italiana ad [[Atene]]. Fu il primo ad illustrare i monumenti del [[Ceramico (Atene)|Ceramico]]<ref>''[http://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-salinas/]''</ref><ref>''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/07/25/i-tesori-di-salinas-ritratto-del-pioniere-che-invento-il-museo-modernoPalermo19.html]''</ref>. Tra le collezioni del [[Museo archeologico regionale Antonio Salinas|Museo archeologico regionale di Palermo]], intitolato allo studioso, c'è quella di oltre 6.000 pezzi che lo stesso Salinas cedette al Museo nel [[1914]].
 
Vanno menzionati [[Isidoro La Lumia]], [[Rosario La Duca]], [[Carlo Alberto Garufi]], [[Nino Basile]], [[Giovanni Fraccia]], [[Francesco Saverio Cavallari]], [[Gabriele Lancillotto Castello]].
 
== Musei ==
 
==== Musei storico-artistici ====
 
[[File:Antonello da Messina - Virgin Annunciate - Galleria Regionale della Sicilia, Palermo.jpg|thumb|150px|Galleria regionale della Sicilia "Palazzo Abatellis", [[Annunciata di Palermo|Annunziata di Palermo]] di [[Antonello da Messina]]]]
[[File:GAM Palermo.jpg|thumb|150px|[[Galleria d'Arte Moderna "Sant'Anna"|GAM Galleria d'arte moderna Sant'Anna]]]]
[[File:DSC00165 - Ariete in bronzo, sec. III a.C. - Foto di G. Dall'Orto.jpg|thumb|150px|Museo archeologico regionale Antonio Salinas, [[Ariete di bronzo]], III secolo a.C.]]
[[File:Crown of Constance of Aragon - Cathedral of Palermo - Italy 2015.JPG|thumb|150px|Tesoro della Cattedrale, [[Kamelaukion|Camaleuco]] di [[Costanza d'Aragona (1183-1222)|Costanza d'Aragona]]]]
 
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* [[Museo archeologico regionale Antonio Salinas]]: possiede una delle più ricche collezioni d'arte [[punici|punica]], [[greci|greca]] ed [[etruschi|etrusca]] d'[[Italia]], oltre che reperti preistorici, [[egizi]] e [[Civiltà romana|romani]]. Sono presenti le testimonianze di gran parte della storia siciliana.
* [[Galleria d'Arte Moderna "Sant'Anna"|GAM Galleria d'arte moderna Sant'Anna]]: il museo comprende l'ex convento dei Terziari Francescani in stile [[barocco]] e palazzo Bonet del tardo Quattrocento. Possiede una grande collezione che comprende opere di importanti artisti come [[Francesco Lojacono]], [[Michele Catti]], [[Ettore De Maria Bergler]], [[Giuseppe Sciuti]], [[Antonino Leto]], [[Renato Guttuso|Guttuso]], [[Massimo Campigli|Campigli]], [[Carlo Carrà|Carrà]], [[Felice Casorati (pittore)|Casorati]], [[Mario Sironi|Sironi]], [[Emilio Greco|Greco]] e [[Giorgio De Chirico|De Chirico]].
* [[Palazzo Branciforte]]: progettato da Gae Aulenti e aperto nel 2012. Nello spazio museale sono state trasferite parte delle opere del Museo d'Arte e Archeologia "Ignazio Mormino" e sono state aggiunte altre opere della fondazione che erano sparse in varie sedi. Oltre allo spazio museale vi è una sala congressi, una biblioteca, i magazzini con gli scaffali dell'antico banco dei pegni e la scuola di cucina del Gambero Rosso con annesso ristorante.
* [[Palazzo Abatellis|Galleria regionale della Sicilia "Palazzo Abatellis"]]: il museo, all'interno del palazzo quattrocentesco, è stato allestito nel [[1954]] da [[Carlo Scarpa]]. Dentro è conservata una vasta collezione di opere d'arte medievali e rinascimentali tra le quali l'''[[Annunziata (Antonello da Messina)|Annunziata]]'' di [[Antonello da Messina]] e il ''[[Trionfo della Morte (Palermo)|Trionfo della Morte]]''.
* [[Museo d'arte e archeologia Ignazio Mormino]]: oggi semplicemente chiamato Villa Zito, il museo comprendeva un'ampia collezione di ceramiche dei [[secolo XVI|secoli XVI]], [[secolo XVII|XVII]] e [[secolo XVIII|XVIII]], una collezione numismatica, con annessa biblioteca e un'area dedicata alla Filatelia, dove erano presenti antiche stampe risalenti al [[Regno delle Due Sicilie]], carte geografiche, antichi francobolli e piante di città siciliane dal [[XVII secolo]] al [[XIX secolo]]. Dopo l'apertura di Palazzo Branciforte nella VIlla Zito è rimasta la pinacoteca con un nuovo allestimento del [[2015]].
* [[Museo d'arte contemporanea della Sicilia|RISO Museo d'arte contemporanea della Sicilia]]: il palazzo costruito alla fine del [[XVIII secolo]] oggi è il museo di arte contemporanea più importante della regione. La collezione comprende opere di importanti artisti come [[Emilio Isgrò]], [[Carla Accardi]] e [[Pietro Consagra]].
* [[Museo etnografico siciliano Giuseppe Pitrè]]: nelle sale del museo, trovano documentazione gli usi e i costumi del popolo siciliano, attraverso una collezione che comprende la casa, filatura e tessitura, arredi e corredi, i costumi, le [[ceramica|ceramiche]], l'arte dei pastori, [[caccia]] e [[pesca (attività)|pesca]], [[agricoltura]] e [[pastorizia]], arti e mestieri, i veicoli, il [[carretto siciliano]], i [[Opera dei Pupi|pupi]], il carro del festino, le pitture su vetro, le [[confraternita (Chiesa cattolica)|confraternite]], i [[presepe|presepi]], i giochi fanciulleschi, la [[magia]], gli [[ex voto]], pani e dolci festivi.
* [[Museo internazionale delle marionette|Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino]]: la tradizione centenaria dei [[Opera dei Pupi|pupi siciliani]] viene esemplificata nella sua collezione, insieme a [[burattino|burattini]] e [[marionetta|marionette]] provenienti da tutto il mondo, raccolta da una delle famiglie attive nel campo.
* [[Palazzo Mirto]]: mostra il tipico arredamento di un palazzo della nobiltà palermitana, datato tra il [[XVII secolo]] e il [[XIX secolo]].
* [[Palazzo Sant'Elia]]: lo splendido palazzo [[barocco]] è stato trasformato in museo ed inaugurato il 20 aprile del [[2007]] con la mostra "L'[[Ermitage|Hermitage]] dello zar [[Nicola I di Russia|Nicola I]]. Capolavori acquisiti in [[Italia]]".
* [[Museo del Risorgimento Vittorio Emanuele Orlando]]: nel museo sono conservati quadri, medaglie, sculture e cimeli con oggetto la [[Risorgimento|storia risorgimentale]] e [[Spedizione dei Mille|l'impresa dei Mille]].
* [[Museo d'arte islamica (Palermo)|Museo d'arte islamica]]: si trova nel [[La Zisa|palazzo della Zisa]] e all'interno delle sale si possono ammirare splendidi manufatti di matrice artistica [[islam]]ica provenienti da paesi del [[bacino del Mediterraneo]].
* [[Cattedrale di Palermo|Tesoro della cattedrale]]: conservato nella cripta comprende una preziosissima collezione di oggetti sacri e gioielleria dal periodo [[normanni|normanno]] al [[XIX secolo]]. Il pezzo più importante è senza dubbio la corona dell'imperatrice [[Costanza d'Aragona (1183-1222)|Costanza d'Aragona]].
* [[Tesoro della Cappella Palatina]]: comprende paramenti sacri, oggetti liturgici ed oggetti preziosi oltre ad un tabulario con pergamene dal [[secolo XI|XI]] al [[XVIII secolo]].
* [[Museo diocesano (Palermo)|Museo diocesano]]: fondato nel 1927, raccoglie opere di arte sacra che vanno dal periodo normanno all'Ottocento in gran parte provenienti dalla cattedrale prima della ristrutturazione del [[1781]] e dalle chiese palermitane in disuso.
* [[Palazzo Ziino]]: il palazzo ottocentesco comprende una [[mediateca]], una [[gipsoteca]] ed uno spazio espositivo sede di numerose ed importanti mostre d'arte.
* [[Arsenale di Palermo - Museo del mare|Museo del mare dell'arsenale di Palermo]]: all'interno dell'arsenale borbonico di Palermo. Si possono ammirare cannoni di fattura settecentesca e portolani oltre che riproduzioni in scala di scialbecchi, galere e navi cannoniere, frutto della passione dei soci fondatori.
* [[Museo del giocattolo Pietro Piraino]]: raccoglie giocattoli di svariate epoche, dal [[Rinascimento]] al dopoguerra.
* [[Museo del costume Raffaele Piraino]]: raccoglie abiti di gala, da passeggio, da visita, abbigliamento infantile, ecclesiastico, militare, accessori e curiosità della moda. Di essa fanno parte inoltre interi corredi nuziali e costumi popolari dei paesi che si affacciano sul [[Mediterraneo]].
* [[Palazzo Chiaramonte-Steri|Museo di Palazzo Steri]]: dedicato all'[[inquisizione]]; si possono visitare le celle dei detenuti e i graffiti rinvenuti al loro interno: disegni di figure umane e invocazioni delle prigioniere accusate di stregoneria.
* Casa-museo [[Stanze al Genio]]: all'interno di Palazzo Torre - Piraino (XVII secolo) questo spazio raccoglie all'interno di un appartamento privato, una collezione privata di oltre 2650 esemplari di piastrelle maiolicate siciliane e napoletane dal XV secolo al XIX secolo. La Casa Museo è visitabile tutto l'anno previa prenotazione telefonica ed adesione all'Associazione Culturale. All'interno è esposta anche una collezione di cancelleria d'epoca
* [[Palazzo Bonocore|Museo Multimediale sul Patrimonio Culturale Immateriale Siciliano]]: all'interno del settecentesco palazzo Bonocore, espone il patrimonio culturale immateriale siciliano attraverso un itinerario tematico suddiviso in ambienti, con sequenze video wall per un totale di 67 minuti di proiezioni ed un'esposizione di oggetti ed esempi di arte siciliana: dalle ceramiche ai pupi, dalle piastrelle ai gioielli.
* [[Museo aptico]]: museo tattile per non vedenti sui monumenti siciliani.
</div>
 
=== Musei scientifici ===
 
[[File:Elephant skeleton in Museo Gemellaro, Palermo.jpg|thumb|left|[[Museo di paleontologia e geologia Gaetano Giorgio Gemmellaro]], Sala degli [[Elephas mnaidriensis|elefanti]]]]
[[File:Orto botanico Palermo 04.jpg|thumb|left|[[Orto botanico di Palermo|Orto botanico]], ''Giardino d'Inverno'']]
[[File:0564 - Palermo - Palazzo dei Normanni, facciata principale - Foto Giovanni Dall'Orto, 28-Sept-2006.jpg|thumb|150px|L'ala del [[Palazzo dei Normanni]] ospitante l'osservatorio astronomico "Giuseppe S. Vaiana", con in cima le cupole in rame]]
[[File:Collezione Storica degli Strumenti di Fisica.jpg|thumb|150px|Collezione storica degli strumenti di fisica]]
 
* [[Museo di paleontologia e geologia Gaetano Giorgio Gemmellaro]]: è uno tra i principali musei [[geologia|geologici]] e [[paleontologia|paleontologici]] italiani. Il patrimonio della collezione è stimato in circa 600.000 reperti.
* [[Orto botanico di Palermo|Orto botanico]]: fondato nel [[1779]] è il più grande d'[[Europa]], oltre ad avere un'importanza scientifica di primissimo livello nel settore.
* [[Museo della radiologia]]: il museo raccoglie apparecchiature di [[radiologia]] e di [[fisica]] dal [[XIX secolo]] in poi, la collezione di radiogrammi risalenti agli inizi del [[XX secolo]], la biblioteca contenente pubblicazioni scientifiche di interesse storico, e l'archivio ricco di documenti e anche di carteggi dei maestri della radiologia del passato.
* [[Museo di zoologia Pietro Doderlein|Museo dell'Istituto di zoologia Pietro Doderlein]]: è il museo universitario di [[zoologia]] di Palermo.
* [[Osservatorio astronomico di Palermo|Museo dell'osservatorio astronomico di Palermo Giuseppe S. Vaiana]]: ospitata nei locali dell'antica Specola palermitana comprende una ricca collezione di strumenti [[astronomia|astronomici]], [[orologio|orologi]], strumenti [[meteorologia|meteorologici]] e [[topografia|topografici]], apparati di [[fisica]] e di [[geomagnetismo]].
* Museo storico dei motori e dei meccanismi: ha sede presso il Dipartimento di ingegneria meccanica e raccoglie una vasta collezione di motori e meccanismi a partire dalla seconda metà del XIX secolo.
* [[Museo di mineralogia (Palermo)|Museo di mineralogia]]: è il museo universitario con migliaia di campioni di minerali, spesso rari, provenienti da tutto il mondo e con una collezione di Meteoriti. Il Museo è sito in via Archirafi 36, secondo piano nella struttura del vecchio Istituto di mineralogia, oggi facente parte del Dipartimento di scienze della terra e del mare.
* [[Collezione storica degli strumenti di fisica]]: ha sede presso il Dipartimento di fisica e chimica, via Archirafi 36, e raccoglie strumenti di [[fisica]] a partire dal [[XIX secolo]]
* [[Arsenale di Palermo - Museo del mare]]: chiamato anche Arsenale della Real Marina, ha sede nell'antico arsenale borbonico della città ed ospita un'ampia raccolta di oggettistica navale nonché riproduzioni modellistiche di tipiche imbarcazioni facenti parte del naviglio storico siciliano.
* [[Planetario di Palermo - Museo della Terra e dello Spazio]]: ha sede presso la Villa Filippina<ref name="planetariovillafilippina.com"/>.
 
== Altro ==
=== Itinerario Serpottiano ===
[[File:Oratorio di Santa Cita.JPG|thumb|left|[[Oratorio del Rosario di Santa Cita]]]]
[[File:Pala d'altare con la Madonna del Rosario e Santi.JPG|thumb|left|[[Oratorio del Rosario di San Domenico]], sull'altare ''La Madonna del Rosario e Santi'' di [[Antoon van Dyck]]]]
Si tratta di un circuito di chiese ed oratori arricchiti dai capolavori di [[Giacomo Serpotta]]. Il talento dello scultore che nobilitò l'arte dello [[stucco]], fece sbocciare un trionfo di bianco lucente e purissimo lungo le pareti interne di numerosi edifici religiosi di Palermo, dando vita ad un tripudio di scultura [[barocco|barocca]], reinterpretata in chiave personale ed inedita, con un gusto che già prelude allo stile [[rococò]]. Definito da [[Donald Garstang]] ''Il principale artista dello stucco in Europa'' e da [[Giulio Carlo Argan]] ''Uno dei massimi scultori del Settecento''<ref>''[http://archivio.agi.it/articolo/5338a6c59e8d6a3e0bf2299ae034cdba_20080712_arte-performance-di-vanessa-beecroft-allo-spasimo-di-palermo/?query=donald_garstang]'', ''Agi.it'', 12 luglio 2008.</ref>, ebbe committenze dalle principali congregazioni e compagnie ecclesiastiche cittadine e siciliane. Oggi i sontuosi apparati decorativi (suoi o di allievi membri della famiglia) sono presenti in una trentina fra oratori e chiese nella sola Palermo.
Ricordiamo l'[[Oratorio di San Lorenzo (Palermo)|Oratorio di San Lorenzo]], capolavoro dell'artista, che eseguì le decorazioni tra il [[1700]] e il [[1705]]. Esse comprendono una serie di rilievi con storie di [[San Lorenzo]] e [[San Francesco]] e numerose statue allegoriche; l'[[Oratorio del Rosario di Santa Cita]], decorato tra il [[1686]] e il [[1718]]. Le pareti sono ornate da quadri a rilievo, figure, putti, cartocci, grottesche, foglie e frutti; sul grande rilievo centrale della parete d'ingresso ''La battaglia di Lepanto''; sui fianchi del presbiterio le figure di [[Giuditta]] e di [[Ester]], e alle pareti i quindici Misteri del Rosario; l'[[Oratorio del Rosario di San Domenico]], decorato a stucchi nella seconda decade del [[XVIII secolo]], è un altro dei capolavori serpottiani: episodi dell'[[Apocalisse]] e dell'[[Antico Testamento]], legati ai Misteri del Rosario, attorniati da statue allegoriche delle ''Virtù'', putti alati, gruppi di dame e cavalieri; l'[[Oratorio di Santa Caterina d'Alessandria (Palermo)|Oratorio di Santa Caterina d'Alessandria]]: presenta una magnifica decorazione ad opera del figlio [[Procopio Serpotta|Procopio]]. Anche qui putti che sostengono targhe e medaglioni con semplice funzione decorativa, mentre lungo le pareti laterali e nella parete d'ingresso trovano posto le storie della [[Caterina d'Alessandria|santa]], considerata sin dal medioevo patrona della cultura, e circondata quindi da figure allegoriche, prevalentemente muliebri, che simboleggiano le ''Scienze'', oltre che dalle statue delle Sante vergini palermitane; l'[[Oratorio dei Bianchi (Palermo)|Oratorio dei Bianchi]]: costruito a partire dalla metà del [[XVI secolo]] dalla confraternita del Santissimo Crocifisso (detta ''dei Bianchi'' per via dell'abito cerimoniale), oggi è un sito espositivo gestito dalla [[Palazzo Abatellis|Galleria Regionale della Sicilia Palazzo Abatellis]]. Contiene numerose opere d'arte, integrate con le pitture, gli arredi e la decorazione plastica del sito monumentale. Qui sono stati ricollocati, rispettando la partitura espositiva originaria, gli stucchi serpottiani provenienti dal complesso delle Stimmate, demolito nel [[XIX secolo]] per far posto al [[Teatro Massimo Vittorio Emanuele|Teatro Massimo]]. Nell'[[Oratorio dei Falegnami]], all'interno dell'ex convento di San Giuseppe dei Teatini, poi sede storica della facoltà di Giurisprudenza, la decorazione delle pareti fu affidata a [[Serpotta|Giuseppe Serpotta]], fratello del più noto Giacomo, che vi lavorò nel [[1701]], forse in collaborazione con il nipote Procopio, facendone un tripudio di putti, festoni, medaglioni. Molti sono ancora i siti impreziositi dalle opere dell'entourage del Serpotta, come l'Oratorio della Croce e del Martirio di Cristo, detto del Sabato a Casa Professa e l'Oratorio dell'Immacolatella, solo per citarne alcuni, (dovuti entrambi al figlio Procopio). L'Oratorio di San Mercurio (1678-1782), invece, è la prima opera documentata di [[Giacomo Serpotta|Giacomo]] (1678), cui si aggiungono le tante ''Chiese serpottiane'', tra cui la [[Chiesa di San Matteo al Cassaro]], dove fu sepolto, la [[Chiesa di Santa Maria della Pietà (Palermo)|Chiesa della Madonna della Pietà]], la [[Chiesa di San Giovanni dei Napoletani]], la [[Chiesa di San Sebastiano (Palermo)|Chiesa di San Sebastiano]], la [[Chiesa di Sant'Orsola (Palermo)|Chiesa di Sant'Orsola]], la [[Chiesa di Sant'Agostino (Palermo)|chiesa di Sant'Agostino]], la [[Chiesa dell'Assunta(Palermo)|Chiesa dell'Assunta]], e molte altre.
 
=== Itinerario Liberty ===
[[File:Villino florio 2.jpg|thumb|[[Villino Florio]]]]
[[File:Villa malfitano7.jpg|thumb|[[Villa Malfitano Whitaker]]]]
[[File:Mondello BW 2012-10-09 14-18-56.JPG|thumb|Ingresso monumentale dello storico stabilimento balneare di [[Mondello]]]]
[[File:Villino favaloro.jpg|thumb|[[Villino Favaloro]]]]
[[File:Donna Franca Florio Boldibi.jpg|thumb|150px|upright=0.8|[[Franca Florio|Donna Franca Florio]], ritratta da [[Giovanni Boldini]]]]
Sebbene alcune strutture oggi non siano più esistenti, come la Villa Deliella o la Villa Rutelli, Palermo conserva ancora un vasto patrimonio artistico ed architettonico Liberty, che ne fa una delle capitali europee dell'[[Art Nouveau]]<ref name="La dinastia dei Florio"/><ref name="books.google.it"/>.
Il Liberty arricchì la veste architettonica di Palermo in un momento di grande prestigio e splendore economico per la città.
 
Durante i decenni della ''Palermo Felicissima'', tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, epoca in cui tra l'altro si svolse in città l'[[Esposizione Nazionale]], nel [[1891]], lo [[Stile floreale]] servì a dare lustro ad una borghesia imprenditoriale e mercantile in forte ascesa e smaniosa di mostrarsi all'altezza della vecchia aristocrazia cittadina. Vennero quindi commissionate opere che mostrassero il prestigio e la prosperità di questa nuova classe sociale che preferì costruire palazzi, ville e teatri piuttosto che chiese. Nacquero così gli edifici dei nuovi ricchi, non più simbolo dell'ostentazione della nobiltà del proprio casato, ma vetrina della ricchezza accumulata a fronte di una reale attività imprenditoriale e commerciale. Gli anni in cui sorse il [[Teatro Massimo Vittorio Emanuele|Teatro Massimo]] e in cui il [[Teatro Politeama (Palermo)|Teatro Politeama]] veniva interessato dagli ultimi lavori di completamento ed abbellimento, furono quelli che videro Palermo gareggiare per fasti con le principali città europee.
 
La protagonista indiscussa della [[Belle Époque]] palermitana fu la famiglia [[Florio]], cui si affiancarono altre famiglie di imprenditori come i [[Vittorio Ducrot|Ducrot]], i [[Whitaker (famiglia)|Whitaker]], i [[Mario Rutelli|Rutelli]], gli [[Castello Utveggio|Utveggio]] e gli altri grandi borghesi del tempo, che fondarono [[Ignazio Florio jr|cantieri navali]], [[Flotte Riunite Florio|compagnie di navigazione]], [[Aeronautica Sicula|industrie aeronautiche]], prestigiose [[Cantine Florio|cantine per la produzione vinicola]] e industrie come la [[Fonderia Oretea]] o il [[Vittorio Ducrot|mobilificio Ducrot]], assieme a molti altri opifici grandi e piccoli.
 
Il massimo esponente dell'Art Nouveau a Palermo fu l'architetto [[Ernesto Basile]], ma l'avvio alla stagione Liberty palermitana lo diede, nel [[1889]], il padre [[Giovan Battista Filippo Basile]], con il progetto di [[Villino Favaloro|Villa Favaloro]], la cui costruzione fu poi completata dal figlio tra il [[1913]] e il [[1914]], con l'aggiunta di una torretta ottagonale, ed infine decorata da [[Salvatore Gregorietti]] con foglie di viti e grappoli d'uva stilizzati e la creazione del ''giardino d'inverno'', in ferro e vetro con tipici motivi Liberty. I saloni interni sono ricchi di affreschi e decorazioni floreali. La struttura, dichiarata inagibile nel [[2002]], è stata riaperta nel [[2015]] e si progetta di farne la sede del ''Museo di Fotografia "Enzo Sellerio"''<ref>''[http://www.palermotoday.it/eventi/mostre/riapre-villino-favaloro-mostra-le-stanze-aragona-12-settembre-2015.html Riapre Villino Favaloro per ospitare "Le stanze d'Aragona"]'', 12 settembre 2015</ref>.
 
Un altro prestigioso esempio di architettura modernista è la [[Villa Igiea]]: edificata alla fine del [[XIX secolo]] dall'ammiraglio inglese Cecil Domville, fu poi acquistata da [[Ignazio Florio jr|Ignazio Florio]], che gli diede il nome della figlia Igiea, e nel [[1899]] la fece ristrutturare da Ernesto Basile che da edificio neogotico la trasformò in una lussuosa residenza in stile neomedievalista e Liberty. Le ricche decorazioni furono eseguite da [[Ettore De Maria Bergler]] e il mobilio venne realizzato da [[Vittorio Ducrot]], anch'esso nello stile floreale.
Il [[Villino Ida]], progettato da Ernesto Basile nel [[1903]] e dedicato alla moglie, Ida Negrini, da cui trae il nome, fu residenza della famiglia Basile dal [[1904]] al [[1932]], mentre oggi è sede della Soprintendenza ai Beni Culturali della Regione Sicilia. L'edificio, rigorosamente in stile Liberty, si affaccia su Via Siracusa, una delle strade più centrali della città. Nel prospetto principale piastrelle policrome e lastre di pietra sovrastano le persiane colorate di verde scuro con bordi rossi. Particolare è il decoro del balcone in ferro, sostenuto da mensole e decorato da motivi floreali. Gli ambienti interni, pareti e soffitti, sono totalmente decorati con motivi floreali tipici del Liberty.
Il [[Villino Florio]], immerso in un giardino nei pressi del [[La Zisa|Castello della Zisa]], fu una delle prime opere architettoniche in stile Art Nouveau d'Italia ed è considerato uno dei capolavori del Liberty anche a livello europeo. Fu realizzato tra il [[1899]] e il [[1902]] su incarico della famiglia Florio. In questo scenografico edificio, pieno di scale, torrette, archi e avancorpi, Ernesto Basile riuscì ad integrare il suo amore per la cultura gotica e rinascimentale siciliana con la corrente internazionale modernista, creando un capolavoro di eclettismo ed originalità.
 
Le [[Cantieri Culturali della Zisa|Officine Ducrot]] sono una vasta area di archeologia industriale, alle spalle della residenza normanna della Zisa. Furono utilizzate dall'omonima ditta per produrre preziosi mobili Liberty che giunsero nelle case dell'alta borghesia palermitana, nel Grand Hotel Villa Igea, sulle navi da crociera dell'imprenditore Florio e a Montecitorio. Oggi lo spazio, parzialmente recuperato, è stato riadattato a luogo di esposizioni, mostre e rassegne musicali e teatrali. Si tratta dei [[Cantieri Culturali della Zisa]]. L'area ospita inoltre la sede del Centre Culturel Francais de Palerme et de Sicile, la sede del Goethe Institut e la biblioteca dell'Istituto Gramsci.
 
Nel [[1909]] l'amministrazione della città iniziò le operazioni di bonifica dell'area paludosa di [[Mondello]] che portò nel giro pochi anni allo sviluppo del borgo marinaro, fino ad allora abitato soltanto da pescatori. Con la diffusione della nuova moda della villeggiatura, vennero costruiti, oltre al noto [[Mondello|stabilimento balneare]] progettato e realizzato dall'architetto [[Rodolfo Stualker]], costruito a palafitta sul mare e collegato alla terraferma da un lungo ponte su piloni, con un ingresso monumentale ad esedra, più di trecento villini in stile liberty. Tra i più famosi si annoverano: Villino Tasca, Villino d'Almerita, Villino Sofia, Villino Barresi, Villino Lentini. Molti degli edifici furono progettati e realizzati dall'architetto [[Salvatore Caronia Roberti]] tra il [[1911]] ed il [[1915]] ed altri ancora più tardi, come la villa Palumbo di [[Emanuele Palazzotto]].
 
Tra gli altri esempi Liberty a Palermo, vanno ricordati gli eleganti chioschetti disseminati in città, di cui i più noti sono i due che incorniciano la facciata del Teatro Massimo e quello in Piazza Castelnuovo, nonché la cancellata del [[Giardino Garibaldi]] in [[Piazza Marina]], con ricche decorazioni che richiamano il mondo animale e vegetale, assieme ad edifici come Villa Caruso, Palazzo Dagnino, Palazzo Speciale, l'ex [[Chimica Arenella]], l'ex Teatro Kursaal Biondo, il [[Castello Utveggio]], Palazzo Failla, Casa Gregorietti, il [[Grand Hotel et des Palmes]], Palazzo Dato, lo [[Stand Florio]], l'ex Istituto di Puericultura Solarium, Villa Guarnaschelli, Casa Li Vigni, Palazzo Paladino, [[Villa Malfitano]] e molti altri disseminati soprattutto lungo i nuovi assi viari, come il [[Viale della Libertà (Palermo)|Viale della Libertà]] e Via Dante, che si svilupparono per l'espansione urbana dei primi decenni del [[XX secolo]], anche se lo stile prevalente nel Viale della Libertà era quello eclettico storicistico.
 
Un menzione merita infine la cosiddetta ''Pupa al Capo'', il pannello musivo del Panificio S. Morello al [[Il Capo (Palermo)|Capo]], che fu uno dei negozi storici più famosi della città. L'elegante Demetra Liberty del pannello evoca le mode e i gusti della [[Belle Époque]] e si accompagna alla targa musiva del negozio, anch'essa a motivi geometrici incorniciati da fasce marmoree e motivi floreali. Pannello e targa vennero realizzati da [[Salvatore Gregorietti]].
 
Nel novembre [[2015]] gli architetti Giulia Arginoffi e Danilo Maniscalco presentano un progetto per la ricostruzione di Villa Deliella, da destinare a Museo del Liberty. La proposta viene sostenuta da un nutrito gruppo di intellettuali, tra cui [[Vittorio Sgarbi]], [[Simonetta Agnello Hornby]], [[Santo Piazzese]] e altri.<ref>''[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/11/21/news/_ricostruiamo_villa_deliella_cento_firme_per_far_rinascere_il_simbolo_del_sacco_edilizio_di_palermo-127847822/]''</ref><ref>''[http://www.italialiberty.it/un-progetto-per-ricostruire-villa-deliella-a-60-anni-dalla-demolizione/]''</ref><ref>''[https://ricostruiamovilladeliella.wordpress.com/2015/11/23/contributo-di-santo-piazzese/]''</ref>. Non mancano tuttavia voci che invece si oppongono alla ricostruzione dell'edificio.
 
{{Citazione|Non di solo barocco è fatta Palermo. C'è anche una città modernista che tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento scelse l'art-nouveau per realizzare i teatri, le ville e i palazzi di una borghesia che voleva sentirsi all'altezza della vecchia aristocrazia cittadina. Per sensazioni ed immagini lontane, di quando ci sono venuto per la prima volta verso il 1930, spesso riesco a estrarre dal bellissimo caos che è Palermo una città essenzialmente liberty, quasi una piccola capitale dell'art-nouveau.|[[Leonardo Sciascia]]<ref>Citato in ''[http://www.italialiberty.it/itinerario/itinerariolibertypalermo/]'', ''Italialiberty.it''.</ref>}}
 
=== Le Vie di Guglielmo Borremans ===
[[File:Sicilia Palermo2 tango7174.jpg|thumb|[[Chiesa di San Giuseppe dei Teatini]]]]
[[File:Palerme Martorana168485.JPG|thumb|''San Benedetto in adorazione della Madonna con il Bambino'', [[Chiesa della Martorana|Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio]]]]
Contemporaneo di [[Giacomo Serpotta]], il pittore fiammingo [[Guglielmo Borremans]] giunse in Italia per il quasi obbligatorio viaggio di formazione degli intellettuali mitteleuropei. La sua presenza è dapprima attestata a [[Napoli]] e in [[Calabria]]. L'artista arrivò in Sicilia nel [[1714]], quando ricevette l'incarico di dipingere a fresco il soffitto della chiesa della Madonna della Volta a Palermo, distrutto durante l'ultima guerra mondiale, ma firmato e datato, come risulta dalla documentazione fotografica<ref>''[http://www.treccani.it/enciclopedia/guglielmo-borremans_%28Dizionario_Biografico%29/]'', ''Treccani.it''</ref>. Si stabilì dunque a Palermo, dove rimase fino alla morte. La sua fama si diffuse e ricevette committenze pressoché in tutta la Sicilia. Diversi edifici religiosi di Palermo sono impreziositi dalle sue opere. Nel [[1717]], nei primi anni della sua attività pittorica, l'artista ebbe l'incarico di decorare le volte, i sottarchi e le due prime cappelle della parte aggiunta durante il [[XVII secolo|Seicento]] all'antica chiesa medievale di [[Chiesa della Martorana|Santa Maria dell'Ammiraglio]]. Qui dipinse ''Episodi della Vita di Cristo e di Maria'' e mezze figure di santi e sante negli archi. Trasformò poi in uno scrigno di tesori l'[[Oratorio della Carità di San Pietro]], sede dell'omonima congregazione di mutuo soccorso, formatasi nel [[1608]] per assistere i preti poveri o malati. Tutte le pareti sono affrescate riccamente. Vanno menzionati per la ricchezza dei particolari soprattutto la ''Liberazione di San Pietro dal carcere'' e la ''Gloria di San Pietro''. L'Oratorio si trova all'interno dell'ex Casa Conventuale dei Padri Crociferi in Santa Ninfa ai Crociferi. Anche la [[Chiesa di Santa Ninfa dei Crociferi]], in stile [[Architettura manierista|manierista]] e [[Architettura barocca|barocco]], vide impegnati diversi artisti tra cui Guglielmo Borremans che arricchì in particolare la ''Cappella di San Giuseppe''.
 
A pochi passi dal [[Palazzo dei Normanni|Palazzo Reale]], l'[[Oratorio dei Santissimi Elena e Costantino]], è famoso per il ciclo di affreschi con i quali Borremans e [[Filippo Tancredi]] narrano la vita dell'imperatore [[Costantino I|Costantino]] e di sua madre [[Flavia Giulia Elena|Elena]]. Tale edificio venne realizzato intorno alla fine del [[XVI secolo]] e ha ospitato la confraternita della [[Monastero di Montserrat|Madonna di Monserrat]], legata al culto di origine spagnola. La [[Chiesa di San Giuseppe dei Teatini]], considerata una delle realizzazioni più insigni del barocco palermitano, oltre alle opere di [[Filippo Tancredi]], [[Umile da Petralia]], [[Giuseppe Velasco|Giuseppe Velázquez]], [[Procopio Serpotta]], [[Domenico Gagini]], [[Andrea Palma]], [[Pietro Novelli]] e numerosi altri artisti, fu arricchita anche da Borremans che affrescò la volta della cupola col ''Trionfo dei Santi e dei Beati dell'Ordine Teatino''.
 
Nella [[Chiesa di Santa Chiara (Palermo)|Chiesa di Santa Chiara]], edificata nel [[1344]] per volere di [[Matteo Sclafani|Matteo Conte di Sclafani e Adernò]], rinnovata alla fine del [[XVII secolo]] da [[Paolo Amato (architetto)|Paolo Amato]] e rimaneggiata nuovamente nel [[XVIII secolo]] da [[Nicolò Palma]], alla sintesi di stili di epoche differenti contribuì anche Borremans che dotò gli interni, già arricchiti da logge dorate, marmi policromi e affreschi di Paolo Martorana e Antonino Grano, di diversi dipinti fiamminghi. A ciò si aggiunge un tratto delle mura di età punica venuto fuori durante uno scavo effettuato nei primi anni del [[Anni 2000|2000]]. La parte meglio conservata si trova al di sotto dell'attuale piano di calpestio del teatro che i salesiani costruirono nel Complesso di Santa Chiara tra il [[1930]] e il [[1933]].
 
Verso il [[1725]] l'artista fu impegnato nella decorazione a fresco della volta e delle pareti della [[Chiesa di San Ranieri e dei Santi Quaranta Martiri Pisani]], dove creò con profusione di ori e di stucchi una ricchissima e fastosa decorazione barocca. Tali affreschi, che necessitano oggi di un urgente recupero, sono gli unici che recano la firma con tanto di indicazione anche della patria d'origine: ''Guglielmus Borremans Antuerpiensis Pinxit''. Va ricordato anche il [[Teatro Nuovo Montevergini|Complesso di Santa Maria delle Grazie di Montevergini]], oggi teatro. Gli affreschi del pittore fiammingo fanno spesso da quinte agli spettacoli.
 
Nel [[1733]] Guglielmo Borremans fu inoltre impegnato a decorare con ''Episodi della vita di Cristo'' la Cappella e i saloni del piano nobile del [[Palazzo Arcivescovile (Palermo)|Palazzo Arcivescovile]].
 
=== I Luoghi de ''Il Gattopardo'' ===
Pubblicato postumo nel [[1958]], un anno dopo la morte del suo autore [[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]], il romanzo [[Il Gattopardo]], considerato un capolavoro della letteratura italiana, è un affresco della Sicilia e delle sue vicende storiche dal [[1860]] al [[1910]].
 
Giuseppe Tomasi di Lampedusa trasse ispirazione dalla sua famiglia, i [[Tomasi di Lampedusa (famiglia)|Tomasi di Lampedusa]], in particolare dalla biografia del bisnonno, il principe [[Giulio Fabrizio Tomasi]], che nel romanzo è il [[Principe Fabrizio Salina]].
 
Le pagine del romanzo, da cui [[Luchino Visconti]] ha tratto l'[[Il Gattopardo (film)|omonimo film]] del [[1963]], inserito nella lista dei [[100 film italiani da salvare]], hanno due ambientazioni principali. Da un lato la città di Palermo con i suoi palazzi, le chiese barocche, i grandi monasteri e la sua vita mondana, dall'altro la campagna siciliana e i latifondi feudali, rappresentati dal fantastico mondo di Donnafugata, felice sintesi letteraria di due paesi reali: [[Palma di Montechiaro]] e [[Santa Margherita di Belice]].
[[File:Villa boscogrande.jpg|upright=1.2|thumb|left|[[Villa Boscogrande]]]]
[[File:2012-11-03 Villa Niscemi Palermo 2560x1920.jpg|upright=1.2|thumb|left|[[Villa Niscemi]]]]
Le vicende raccontate nel romanzo si svolgono in gran parte a Palermo, e diversi sono i luoghi che compaiono anche nel film di Visconti. Il produttore [[Goffredo Lombardo]], patron della [[Titanus]], acquistò i diritti del romanzo nel novembre [[1958]], quando l'opera di Tomasi di Lampedusa stava riscuotendo un grande successo editoriale. La regia del progetto cinematografico venne affidata inizialmente a [[Mario Soldati]] che però, nonostante fosse entusiasta del libro, decise di rinunciarvi perché temeva di non conoscere abbastanza a fondo l'universo siciliano. Alla fine del [[1960]] il progetto passò a Luchino Visconti. Oltre che dalla lettura del romanzo, Visconti era rimasto colpito anche dalla visione di un documentario televisivo di [[Ugo Gregoretti]], ''La Sicilia del Gattopardo'' (1960), girato proprio nei luoghi di Giuseppe Tomasi di Lampedusa<ref name="distribuzione.ilcinemaritrovato.it">''[http://distribuzione.ilcinemaritrovato.it/per-conoscere-i-film/il-gattopardo/la-storia-del-film]'', ''Ilcinemaritrovato.it''</ref>. Nell'autunno del [[1961]] il regista effettuò i sopralluoghi in Sicilia, con lo scenografo [[Mario Garbuglia]] e l'organizzatore generale Pietro Notarianni, accompagnati da Gioacchino Lanza Tomasi, figlio adottivo di Tomasi di Lampedusa e modello affettivo di [[Tancredi Falconeri|Tancredi]] nel romanzo. Il 14 maggio [[1962]] cominciarono le riprese.
 
Il romanzo inizia nelle sontuose sale del Palazzo Salina, dimora del principe, della moglie Stella e dei loro sette figli.
 
{{citazione|Il palazzo Salina era attiguo alla Chiesa Madre. La sua breve facciata, con sette balconi sulla piazza, non lasciava supporre la sua smisuratezza che si estendeva indietro per duecento metri: erano dei fabbricati di stili differenti, armoniosamente uniti però intorno a tre vasti cortili e terminanti in un ampio giardino tutto cintato.|[[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]]}}
[[File:Tomasi di Lampedusa.jpg|upright=0.9|thumb|[[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]]]]
Il Palazzo o Villa Salina è nella realtà [[Villa Lampedusa]], nella [[Piana dei Colli]], dove l'aristocrazia palermitana a partire dal [[XVIII secolo]] prese a costruire amene residenze di villeggiatura fuoriporta. Nella ricostruzione cinematografica, [[Luchino Visconti]] scelse come set la vicina [[Villa Boscogrande]], con la splendida scalinata, la terrazza panoramica su Palermo, i sontuosi saloni e gli immensi giardini pieni di busti marmorei. Gli ambienti di tale villa, per consentire le riprese, vennero restaurati in un tempo record di ventiquattro giorni. È proprio qui che Tancredi, nipote del principe, pronuncia la frase proverbiale ''Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi''. Va inoltre ricordata [[Villa Niscemi]], in cui viene individuata la Villa Falconeri del romanzo, appartenente a Tancredi.
 
Dalle collezioni di [[Mazzarino (famiglia)|Palazzo Mazzarino]] proviene una grandissima parte dei mobili, dei letti, degli arazzi, dei lampadari, delle moquettes che arredano gli ambienti dove sono state girate le scene del film, assieme a molti dei preziosi servizi di piatti, posate e cristallerie che rifulgono nella celebre scena del ballo, con [[Burt Lancaster]] e [[Claudia Cardinale]]<ref name="distribuzione.ilcinemaritrovato.it"/>.
 
Molti sono poi gli spazi urbani descritti in modo vivo e dettagliato lungo il tragitto che nel romanzo il Principe di Salina percorre per raggiungere l’abitazione della giovane amante Mariannina, o nel breve tratto da Palazzo Lampedusa al Palazzo Ponteleone, dove si svolge il ''Grande Ballo'' del romanzo. Il Palazzo Ponteleone nella realtà non esiste. Per girare la famosa scena, Luchino Visconti scelse [[Palazzo Valguarnera-Gangi]], nei pressi della [[Galleria d'arte moderna Sant'Anna]], in Piazza Croce dei Vespri. Il sontuoso palazzo, considerato fra le dieci case private più belle del mondo<ref>''[http://www.repubblica.it/viaggi/2007/09/04/news/nella_terra_del_gattopardo-117034279/ Nella terra del Gattopardo]'', ''Repubblica.it'', 4 settembre 2007</ref><ref>''[http://www.theitalianeyemagazine.com/iconiche-case-visitabli/ Top 10: Le più iconiche case visitabili del mondo]'',''.theitalianeyemagazine.com'', 19 ottobre 2015</ref>, appartiene oggi a Gioacchino Lanza Tomasi.
[[File:Santa Maria dello Spasimo, Palermo-pjt3.jpg|upright=0.9|thumb|left|[[Chiesa di Santa Maria dello Spasimo (Palermo)|Santa Maria dello Spasimo]]]]
Altri due luoghi significativi sono Palazzo Lampedusa<ref>''[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/04/23/foto/rinasce_il_palazzo_del_gattopardo-84257248/1/#1 Rinasce palazzo Lampedusa, la dimora del Gattopardo. Senza contributi pubblici]'', ''Repubblica.it'', 23 aprile 2014</ref>, sito nell'omonima via, in cui Giuseppe Tomasi nacque nel [[1896]] e che fu costretto ad abbandonare dopo i bombardamenti del [[1943]], e [[Gioacchino Lanza Tomasi|Palazzo Lanza-Tomasi]], in via Butera, l'ultima dimora in cui visse, assieme alla moglie [[Alexandra Wolff Stomersee]], e dove immaginava che sarebbe morto. Le due abitazioni dello scrittore congiungono i due quartieri marinari, la [[Castellammare o Loggia|Loggia]] e la [[Tribunali (Palermo)|Kalsa]], lungo un ideale percorso denso di riferimenti alla vita e all'opera letteraria di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, come la [[Chiesa di Santa Maria della Catena (Palermo)|Chiesa della Catena]] o le [[Passeggiata delle Cattive|Mura delle Cattive]]. Va menzionato anche lo storico Caffè-Pasticceria Mazzara dove, nel secondo dopoguerra, Tomasi di Lampedusa, seduto ad uno dei tavolini, scrisse a mano, su fogli di quaderno, molte delle pagine di quello che sarebbe stato il suo capolavoro<ref>''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/04/26/quando-al-bar-era-il-gattopardo.html]'', ììla Repubblica.it'', 26 aprile 2000</ref><ref>''[http://qn.quotidiano.net/cronaca/2014/04/26/1057681-palermo-bar-gattopardo.shtml, quotidiano.net]''</ref>.
 
Nel film di Visconti le scene di battaglia fra l'esercito borbonico e le camicie rosse di Garibaldi furono girate alla Kalsa. [[Chiesa di Santa Maria dello Spasimo (Palermo)|Piazza della Vittoria allo Spasimo]] fu la ___location della "carica della cavalleria borbonica"; in piazza San Giovanni Decollato venne girata la scena della "fucilazione dei picciotti e della reazione delle donne scatenate"; in Piazza Sant'Euno la scena dell' "irruzione dei garibaldini". A questi si aggiungono diversi altri luoghi come Piazza Rivoluzione o [[Chiesa del Gesù (Palermo)|Casa Professa]].
 
A [[Ciminna]], a pochi chilometri da Palermo, è stato invece ricreato il paese di Donnafugata. Qui furono girate varie scene tra cui le più celebri sono quelle all'interno della [[Chiesa di Santa Maria Maddalena (Ciminna)|Chiesa di Santa Maria Maddalena]]. Alcune riprese della campagna siciliana vennero inoltre effettuate nei pressi del [[Lago di Piana degli Albanesi]] e dell'[[Piana degli Albanesi|omonimo comune]] in provincia di Palermo. Altri importanti luoghi del romanzo si trovano infine a [[Palma di Montechiaro]] e a [[Santa Margherita di Belice]], in [[provincia di Agrigento]].
 
=== Opera dei Pupi ===
{{UNESCO immateriale
|nome= Opera dei Pupi, teatro delle marionette siciliano
|nomeInglese= Opera dei Pupi, Sicilian puppet theatre
|immagine= Pupi, Catania.JPG
|didascalia=
|stato= ITA
|stati=
|annoPre2008= 2001
|anno= 2008
|annoEliminazione=
|lista= rappresentativa
|dominio= spettacolo
|scheda= 00011
|linkMappa=
}}
Nel [[2008]] l'[[UNESCO]] ha iscritto l'[[Opera dei Pupi]] tra i [[Patrimoni Orali e Immateriali dell'Umanità]], dopo averla originariamente proclamata nel [[2001]]. È stato il primo Patrimonio [[italia]]no ad essere inserito in tale lista.
 
L'Opera dei Pupi appartiene alla tradizione marionettistica del Teatro epico-popolare della [[Sicilia]] e prende spunto dalle narrazioni cavalleresche tratte da romanzi e poemi del [[Ciclo carolingio]], come la [[Chanson de Roland]], l'[[Orlando furioso]] o la [[Gerusalemme liberata]]. Di solito quindi i protagonisti sono [[Carlo Magno]] e i suoi [[paladino|paladini]].
 
Si distinguono due scuole, la ''palermitana'' e la ''catanese''.
 
A Palermo si può ammirare la più ricca collezione di Pupi al [[Museo Etnografico Siciliano Giuseppe Pitrè]] e al [[Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino]], dove si trovano circa 3.500 tra pupi siciliani, marionette e burattini provenienti da varie parti del mondo. Il Museo internazionale delle marionette, in occasione della quinta sessione dell'Assemblea Generale degli stati aderenti alla Convenzione Unesco, svoltasi a [[Parigi]] dal 2 al 5 giugno [[2014]], è stato accreditato quale organizzazione non governativa consulente del Comitato Intergovernativo del Patrimonio Culturale Intangibile Unesco. Dunque è tra le poche [[Organizzazione non governativa|ONG]] che in Italia costituiscono un interlocutore privilegiato dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura]].
 
Fra i più noti pupari palermitani in attività, ciascuno con il proprio teatro, si ricordano [[Mimmo Cuticchio]], Girolamo Cuticchio, Nino Cuticchio, Anna Cuticchio, Vincenzo Garifo, Vincenzo Argento e la Compagnia Mancuso.
 
Fra i più grandi artigiani-pupari palermitani scomparsi: Francesco Giarratano, Rocco Lo Bianco, Paolo Galluzzo, Francesco Sclafani, Nino Canino, Nino Cacioppo; ancora viventi: Piero Scalisi e Salvo Bumbello. La maggior parte delle botteghe artigianali si trova lungo il [[Cassaro (Palermo)|Càssaro]].
 
Il [[Festival di Morgana]], nato nel [[1975]], è un'importante rassegna annuale dell'Opera dei Pupi, organizzata dall'Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, in collaborazione con altri istituti internazionali<ref>''[http://www.festivaldimorgana.it/2015/]</ref>.
 
=== Cucina ===
[[File:Procopio-de-Coltelli2 opt2.jpg|thumb|right|L'inventore del [[gelato]] [[Francesco Procopio dei Coltelli]]]]
[[File:Cannoli siciliani (7472226896).jpg|thumb|left|[[Cannolo|Cannoli siciliani]]]]
[[File:Cassata siciliana.jpg|thumb|left|[[Cassata siciliana]]]]
[[File:Marzipanfrüchte.jpg|thumb|left|[[Martorana|Frutta di Martorana]]]]
 
{{vedi anche|Cucina siciliana|Cucina palermitana}}
La cucina palermitana, come tutta la cucina siciliana in generale, rientra a pieno nel modello nutrizionale della [[dieta mediterranea]], riconosciuta dall'[[UNESCO]] bene protetto nella lista dei [[patrimoni orali e immateriali dell'umanità]] nel 2010.
 
La cucina locale è strettamente collegata alle vicende storiche, culturali e religiose dell'isola e mostra tracce e contributi di tutte le culture che si sono stabilite in Sicilia negli ultimi due millenni, tramandate di generazione in generazione generando un mix di sapori e profumi unici.
 
Essa prevede l'abbondante utilizzo di alimenti di origine vegetale (frutta, verdura, ortaggi, pasta, pane, patate e legumi), di carni rosse (principalmente bovina, ovina e suina), carni bianche e ovviamente il pescato che fa da fiore all'occhiello.
Molto importante il consumo dei latticini che comprende una numerosa varietà di formaggi locali e l'utilizzo dell'[[olio d'oliva]] come principale condimento e fonte di grassi.
Anche gli aromi come per esempio il basilico, la menta, l'origano, il rosmarino, lo zafferano, l'alloro e semi di finocchio, assumono un ruolo decisivo nella caratterizzazione delle pietanze tipiche.
 
Tra le pietanze più famose troviamo la [[caponata]] (utilizzata sia come antipasto che come contorno), primi come la [[pasta con le sarde]] o [[anelletti al forno]] e secondi come le [[sarde a beccafico]] o l'arrosto panato alla palermitana.
L'insalata tipica è invece quella di arance con erba cipollina, olio d'oliva, sale e pepe.
 
La sera della [[festa di Santa Rosalia]] è tradizione mangiare i ''babbaluci'' ovvero [[lumache]] locali lessate e condite con olio d'oliva, aglio e prezzemolo.
 
In Sicilia esiste un'antichissima tradizione vinicola per cui il [[vino]] è la principale bevanda alcolica che accompagna i pasti palermitani.
 
;Pasticceria
Palermo è famosa per la sua pasticceria e in maniera particolare per i dolci tipici che hanno come ingrediente principale la crema di ricotta: [[Cannolo|cannoli]], [[Cassata siciliana|cassate]], dita d'apostolo, sigarette, [[Sfincia di San Giuseppe|sfincie]] (che si mangiano il giorno di San Giuseppe), la [[Cuccìa (Sicilia)|cuccìa]] (che si mangia il giorno di Santa Lucia) e i biscotti di San Martino ripieni (che si mangiano il giorno di San Martino).
''Diplomatici'', ''iris'' (fritte o al forno), ''cartocci'' e ''genovesi'' posso essere ripieni di crema di ricotta o di altro tipo.
Altro dolce tipico ed estremamente importante è la [[Martorana|frutta di Martorana]] che veniva tradizionalmente preparata nelle celebrazioni della [[Commemorazione dei defunti|Festa dei Morti]].
Deve il suo nome alla [[Chiesa della Martorana|chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio]] (detta chiesa della Martorana), eretta nel [[1143]] da [[Giorgio d'Antiochia (ammiraglio)|Giorgio d'Antiochia]], nei pressi del vicino monastero benedettino, fondato dalla nobildonna Eloisa Martorana nel 1194, da cui prese il nome.
La cassata, che è senza dubbio il dolce locale più famoso insieme ai cannoli, ha due versioni: quella classica e quella al forno (torta di pasta frolla ripiena di crema di ricotta, priva di decorazioni di marzapane e frutta candita, cosparsa con zucchero a velo e cannella in polvere).
Esistono poi le versioni in dimensione ridotta delle due tipologie dette ''cassatine''.
Anche i cannoli hanno una versione più piccola e vengono chiamati ''cannolicchi''.
 
Importante sottolineare che il cuoco palermitano [[Francesco Procopio dei Coltelli]] è ritenuto il padre del [[gelato]], uno dei dessert più consumati e noti al mondo.
 
;Cibo da strada
[[File:Panelle e Crocchè.jpg|thumb|right|[[Panelle]] e crocchè]]
L'aspetto più curioso ed interessante della cucina locale è il "[[cibo da strada]]", ancora largamente diffuso, che rappresenta perfettamente i gusti dei palermitani. Non a caso il 19 ottobre [[2012]], il sito web ''Virtual Tourist'' ha stilato una classifica riguardante il miglior [[cibo da strada]] classificando Palermo al quinto posto a livello [[Mondo|mondiale]]; primo a livello [[italia]]no ed [[Europa|europeo]].<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/19/cibo-da-marciapiede/387213|Palermo al 5º posto dello street food]</ref>. Re del ''Fast food stile palermitano'' è il [[Pani ca meusa|panino con la milza]] che viene preparato con fette di [[milza]] e [[polmone]] di [[bos taurus|vitello]] fritte nello [[strutto]] e può essere consumato ''schiettu'' (consumato semplice) o ''maritatu'' (con scaglie di caciocavallo o ricotta o entrambi). Altre protagoniste della cucina palermitana di strada sono inoltre le famose [[panelle]]: frittelle salate di farina di ceci spesso accompagnate con le ''crocchè'' (morbide crocchette fritte di patate) che possono essere inserite in un panino e consumate. Molto popolare anche una variante palermitana della pizza chiamata [[sfincione]]: una focaccia preparata con pomodoro, cipolla, caciocavallo e olio d'oliva.
Altre pietanze che rientrano nella categoria solo le [[Stigghiola|stigghiola]], la [[Frittola (gastronomia palermitana)|frittola]] e la [[caldume]].
Estremamente consumata la rosticceria locale (comunemente chiamati ''pezzi''), tanto da esistere numerosissimi locali dedicati esclusivamente ad essa, come per esempio: calzoni, ''ravazzate'' e ''rollò'' (che hanno come base una sorta di pasta brioche poi farcita all'interno), mattonelle (pasta sfoglia in forma rettangolare farcita in vario modo), e le celeberrime [[Arancino|arancine]] dai gusti più svariati (ma le più comuni sono alla carne ed al burro).
 
=== Eventi ===
* Festival musicale ''[[Nel Nome del Rock]]''
[[File:Santa rosalia rose.jpg|thumb|Il carro trionfale della [[Santa Rosalia|''Santuzza'']]]]
* L'Albatros Città di Palestrina, Premio e Festival per la letteratura di viaggio; nato nel 1998, si svolge nel mese di giugno
[[File:Targa Florio 2006Abarth Andreucci.JPG|thumb|[[Rally Targa Florio]], ''Centenario'' 2006]]
* I 400 Corti Film Fest<ref>{{Cita web|url=http://4cento.it/chi-siamo/|titolo=Festival I 400 Corti Film Fest}}</ref>
* [[Festa di Santa Rosalia]] o ''U fistinu'', è la festa dedicata alla santa patrona dal [[1624]] in poi, ogni anno rappresenta un evento a cui prendono parte migliaia di persone, principale evento della città, si svolge con la processione dei carri trionfali della santa per il [[Cassaro (Palermo)|Cassaro]], con il finale della festa colorato dai giochi pirotecnici sul lungomare del [[Foro Italico (Palermo)|Foro Italico]];
* [[Festival di Morgana]], rassegna annuale dell'[[Opera dei Pupi]] nata nel [[1975]];
* [[Fiera del Mediterraneo]], manifestazione espositiva svolta dal [[1946]] al [[2008]] e ricominciata nel [[2015]]<ref>[http://livesicilia.it/2015/04/24/torna-la-fiera-del-mediterraneo-la-campionaria-riapre-il-23-maggio_620327/ Torna a Palermo la Fiera del Mediterraneo - Live Sicilia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>;
* [[Palermo film festival]], progetto cinematografico nato nel [[2000]];
* [[Palermo Pride]], festival artistico e corteo finale per la promozione dei [[diritti LGBT]] e dei [[diritti umani]] che si svolge ogni anno, tra maggio e giugno, dal [[2010]]<ref>http://www.rosalio.it/2010/04/29/pride-2010-per-la-prima-volta-a-palermo/</ref>;
* [[Sicilia Queer Filmfest]], concorso internazionale di cortometraggi, sia italiani che stranieri, riconducibili a tematiche glbt o che riguardino anche l'eterosessualità secondo una prospettiva queer, nato nel [[2010]]<ref>[http://www.siciliaqueerfilmfest.it/festival/it/festival/storia.html]</ref>;
* [[Premio Mondello]], premio letterario istituito nel [[1975]];
* [[Rally aereo di Sicilia]], rally organizzato presso l'[[Aeroporto di Palermo-Boccadifalco|aeroporto di Boccadifalco]] dal [[1949]];
* [[Rally Targa Florio]], gara automobilistica nata nel [[1906]] trasformata in rally dal [[1978]] in poi;
* [[Sole Luna Doc-film Festival]]<ref>Citato in ''[http://livesicilia.it/2015/07/08/sole-luna-docfilm-festival-premiato-dal-capo-dello-stato_646046/ Sole luna doc film festival premiato dal Capo dello Stato]'', ''LiveSicilia'', 8 luglio 2015</ref>, rassegna cinematografica dedicata al documentario nata nel [[2006]];
* [[Sport film festival]], rassegna internazionale del [[Lista di film sportivi|cinema sportivo]] nata nel [[1979]].
* [[World Festival on the Beach]], manifestazione sportiva attiva dal [[1995]];
* [[Le vie dei tesori]], manifestazione nata nel [[2006]] per promuovere e valorizzare il patrimonio storico-monumentale della città di Palermo, rendendo fruibili anche luoghi solitamente non aperti al pubblico o difficilmente visitabili.<ref>[http://www.leviedeitesori.com/ Le vie dei tesori<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* [[Biennale Internazionale d’Arte di Palermo]], rassegna internazionale di [[arte contemporanea]], dal [[2013]].<ref>''[http://www.biennaledipalermo.it/it/ Biennale Internazionale d'Arte di Palermo]''</ref>
* [[Triathlon Olimpico Città di Palermo 2.0]], manifestazione sportiva dal [[2014]] che riprende la tradizionale competizione nata a Palermo nel [[1985]] con il nome di Triathlon del Mediterraneo.<ref>''[http://www.palermotoday.it/sport/triathlon-palermo-mondello-11-ottobre-2015.html]''</ref><ref>''[http://sport.livesicilia.it/2015/11/20/triathlon-citta-di-palermo-mondello-torna-protagonista_568059/]''</ref>
 
Palermo è stata designata per ospitare [[Manifesta|Manifesta 2018]], l'importante biennale europea di arte contemporanea che si caratterizza per essere un evento itinerante, vincendo la candidatura di [[Praga]] e di un circuito di città svedesi. Dopo [[San Pietroburgo]] nel 2014, Manifesta 2016 si svolgerà a [[Zurigo]].<ref>''[http://palermo.gds.it/2015/11/12/manifesta-2018-a-palermo-la-piu-importante-biennale-di-arte-contemporanea-europea-video_435696/ Manifesta 2018, a Palermo la più importante biennale di arte contemporanea europea]'', ''Giornale di Sicilia.it'', 12 novembre 2015</ref><ref>''[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/11/12/news/arte_contemporanea_manifesta_12_palermo_si_mostra_al_mondo-127194576/ Arte contemporanea: Manifesta 12, Palermo si mostra al mondo]'', ''Repubblica.it'', 12 novembre 2015</ref>
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Palermo}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Alla fine del 2013 vivevano a Palermo 24.381 cittadini stranieri<ref>[http://demo.istat.it/str2013/index.html Statistiche demografiche ISTAT<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> con un incremento di 3.055 individui rispetto all'anno precedente. Considerando il totale dei residenti, la consistenza degli immigrati è piuttosto bassa, attestandosi sul 3,6%. I gruppi più rappresentativi provengono dal [[subcontinente indiano]], con in testa [[Sri Lanka|Cingalesi]] e [[Bangladesh|Bengalesi]] (da soli costituiscono il 36% degli stranieri residenti).
 
Dei 6.266 bambini nati a Palermo nel 2013, 362 (5,8%) avevano cittadinanza straniera.
 
{{div col}}
* [[Sri Lanka]]: 3.512
* [[Bangladesh]]: 3.450
* [[Romania]]: 2.237
* [[Filippine]]: 1.280
* [[Tunisia]]: 1.129
* [[Mauritius]]: 1.122
* [[Ghana]]: 1.077
* [[Cina]]: 889
* [[Marocco]]: 844
* [[Serbia]]: 538
{{div col end}}
 
In forte crescita la presenza di [[Han|cinesi]], concentrati soprattutto nella zona della stazione centrale, in particolare sulla centralissima [[via Lincoln]], dove si sta sviluppando una piccola [[Chinatown]] attorno a un piccolo centro commerciale sorto con accordo internazionale tra [[Cina]] e [[Sicilia|Regione Siciliana]]<ref>{{cita web|http://www.dymmy.it/emporiohengtaigroupspa|Centro commerciale cinese|02-06-2010}}</ref>.
 
=== Lingue e dialetti ===
 
{{vedi anche|Dialetto palermitano}}
Le lingue più parlate a Palermo sono l'[[lingua italiana|italiano]] e il [[lingua siciliana|siciliano]] nella sua [[dialetto palermitano|variante locale]].
 
=== Religione ===
[[File:Palermo-Chiesa-Valdese-bjs2007-01.jpg|thumb|upright 0.8|left|[[Chiesa evangelica valdese|Tempio valdese di Palermo]]]]
[[File:Dream of pope sergius.jpg|thumb|right|250px|Il papa e santo palermitano [[Papa Sergio I|Sergio I]]]]
[[File:Palermo-Chiesa-Anglicana-bjs2007-01.jpg|thumb|[[Chiesa Anglicana (Palermo)|Chiesa Anglicana di Palermo]]]]
La confessione religiosa più diffusa è quella [[Chiesa cattolica|cristiano cattolica]], ma sono anche presenti, in minoranza, altri [[cristianesimo|cristiani]]: [[Protestantesimo|protestanti]] ([[Anglicanesimo|anglicane]], [[Chiesa evangelica|evangeliche]], [[Valdismo|valdesi]]) e [[Chiesa cristiana ortodossa|ortodosse]]. Alcune chiese cittadine, appartenenti alle comunità di origine [[balcani]]che e [[Oriente|orientali]], come quella albanese della [[Chiesa della Martorana|Martorana]], celebrano la liturgia secondo il [[rito bizantino]].
Alle antiche patrone cattoliche della città ([[Sant'Agata]], [[Santa Cristina di Bolsena|Santa Cristina]], [[Ninfa (martire)|Santa Ninfa]] e [[Oliva di Palermo|Sant'Oliva]]) si aggiunse nel [[1624]] [[Santa Rosalia]], riconosciuta da tutti come patrona principale di Palermo. Meno diffuso invece è il culto dell'altro patrono della città, [[San Benedetto il Moro]]<ref>{{Cita web|autore = Saverio Schirò|url = http://www.palermoviva.it/san-benedetto-il-moro-patrono-di-palermo/|titolo = San Benedetto il Moro|accesso = |editore = Palermoviva|data = }}</ref>. Tra i patroni secondari [[Onofrio (anacoreta)|Sant'Onofrio]] e [[Papa Agatone|Sant'Agatone]]<ref>''[http://www.santiebeati.it/dettaglio/91427]'', ''santiebeati.it''</ref>.
Palermo è stata città natale di due papi ([[papa Agatone|Agatone]] e [[Papa Sergio I|Sergio I]]), entrambi santificati.
 
Nel periodo musulmano a Palermo erano presenti più di 300 [[moschea|moschee]];<ref>{{Cita web |url=http://www.mondoarabo.it/la-conquista-araba-della-sicilia.html |titolo=La conquista araba della Sicilia |sito=mondoarabo.it |accesso=14 febbraio 2010}}</ref> ed era conosciuta in tutto il [[mondo arabo]]. Fu un periodo di prosperità e tolleranza: i [[Cristianesimo|cristiani]] e gli [[Ebraismo|ebrei]] vivevano in armonia con gli [[islamici]].
Dopo l'annientamento del [[XIII secolo]], l'[[Islam]] ha conosciuto in tempi recenti una nuova fioritura, favorito dall'arrivo degli immigrati provenienti dai paesi nord africani<ref>{{cita web|url=http://www.ricercaitaliana.it/prin/unita_op-2005117534_001.htm|titolo=Ricerca italiana|accesso=11 agosto 2010}}</ref>. In seguito a questo aumento demografico, è stata istituita nel [[1990]] la [[Moschea di Palermo]], ricavata dalla vecchia chiesa sconsacrata di San Paolino, ceduta dalla Curia alla regione e dalla stessa alla comunità islamica<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/11/07/nasce-una-moschea-nel-cuore-di-palermo.html|titolo=Nasce una moschea nel cuore di Palermo|accesso=11 agosto 2010}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilportaledelsud.org/palermo_araba.htm|titolo=Palermo araba|accesso=11 agosto 2010}}</ref>; in città esistono diverse altre moschee e centri culturali musulmani<ref>[http://www.arab.it/almarkaz.html Centri Islamici in Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
La comunità ebraica<ref>{{cita web|url=http://www.palermoweb.com/cittadelsole/usiecost/archivio7.htm
|titolo=Gli ebrei a Palermo|accesso=7 gennaio 2015}}</ref> fu espulsa o convertita dopo il [[1492]], a causa del decreto di Granada<ref>http://www.keshet.it/public/kesh%2017%20-%20francesco%20d'agostino.pdf?idtesto=776</ref>.
Il quartiere ebraico era diviso in due parti collegate tra loro dalla ''Pubblica via'' (attualmente via Mastrangelo): la contrada della Meschita (nei pressi di via Giardinaggio e via Calderai) e la contrada della Guzzetta (nei pressi di via Lattarini e vicolo Corrieri).
Nel [[2011]] è stato celebrato per la prima volta dal [[XV secolo]] un [[Bar mitzvah]].<ref>[http://www.informasicilia.it/2011/06/02/palermo-arcigay-nella-chiesa-valdese-della-citta-incontro-con-la-rabbina-barbara-aiello/#.VZmxHvntmko Palermo: Arcigay, Nella Chiesa Valdese Della Citta' Incontro Con La Rabbina Barbara Aiello - Informa Sicilia | Informa Sicilia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://thejewishchronicle.net/view/full_story/26733235/article-Rediscovering-Jewish-Palermo The Jewish Chronicle - Rediscovering Jewish Palermo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Sono presenti anche due templi [[induismo|induisti]]<ref>[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/08/31/foto/festa_e_processione_dei_tamil_induisti-94736614/1/#1 Festa e processione dei tamil induisti - 1 di 27 - Palermo - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, frequentati soprattutto dalle comunità Marathi, Hindu, Telugu e Tamil<ref>http://www.archivioantropologicomediterraneo.it/riviste/estratti_12_1/07.pdf</ref>, un centro di cultura [[buddismo|buddista]] tibetano<ref>[http://centromunigyana.tumblr.com/ Centro Muni Gyana<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, un centro [[soka gakkai]]<ref>[http://www.sgi-italia.org/contatti/SediNazionali.php?ID=9 Sedi nazionali - Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e un centro [[bahai]]<ref>[https://lafedebahaiinitalia.wordpress.com/come-contattare-i-bahai-in-italia/ I baha’i in Italia | La Fede Baha'i in Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Presente in città anche la [[wicca]]<ref>[http://www.balarm.it/articoli/wicca--streghe--secondo-natura-.asp Wicca, streghe “secondo natura” - Balarm.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
=== Comunità LGBT ===
[[File:Palermo Pride 2013 19 (9117091495).jpg|thumb|Palermo [[Gay pride|Pride]] 2013]]
Palermo è stata una delle città italiane pioniere del movimento per i diritti [[LGBT]].
Il 9 dicembre [[1980]], un mese dopo il [[Delitto di Giarre]], a Palermo, da un'idea di Don [[Marco Bisceglia]], sacerdote cattolico dell'area del dissenso, con la collaborazione di un giovane obiettore di coscienza, [[Nichi Vendola]]<ref>[http://www.arcigay.it/21919/don-bisceglia-otto-anni-dopo/ Don Bisceglia otto anni dopo — Arcigay<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, Massimo Milani, Gino Campanella ed altri militanti<ref>[http://www.arcigay.it/chi-siamo/storia/ Breve storia di Arcigay — Arcigay<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, viene fondato l'[[Arcigay]], la prima sezione italiana dell'[[Arci]] dedicata alla cultura gay<ref>[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2010/06/19/news/palermo_capitale_dell_orgoglio_gay_oggi_la_sfilata_del_sicilia_pride-4966025/ Palermo capitale dell'orgoglio gay Oggi la sfilata del Sicilia Pride - Palermo - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, che si diffonderà di lì a poco in tutta Italia. Anche le donne femministe lesbiche diedero vita al primo collettivo lesbico siciliano: ''Le Papesse''.<ref>[http://old.arcigay.org/seme-di-giarre Il seme di Giarre | Arcigay<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Pochi mesi dopo, il 28 giugno [[1981]], presso [[Villa Giulia (Palermo)|Villa Giulia]] si svolse la "festa dell'orgoglio omosessuale", una delle prime manifestazioni pubbliche per i diritti LGBT in Italia.
[[File:Teatro Massimo di Palermo per il Gay Pride 2015.JPG|thumb|150px|left|[[Teatro Massimo Vittorio Emanuele|Teatro Massimo]] illuminato con i colori rainbow in occasione del Palermo Pride]]
Al [[Gay pride|Pride Nazionale]] svoltosi a Palermo il 22 giugno [[2013]], hanno preso parte, per la prima volta nella storia dei gay pride italiani, diverse importanti cariche istituzionali: il Presidente della Camera, il Ministro delle pari opportunità, il Presidente della [[Presidenti della Regione Siciliana|Regione Siciliana]] ed il sindaco della città ospitante<ref>[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/06/14/news/boldrini_e_idem_aprono_il_pride_palermo_capitale_dei_diritti-61095098/ Boldrini e Idem aprono il Pride "Palermo capitale dei diritti" - Palermo - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Inoltre, per l'occasione, è stato istituito il [[Gay Village]] più grande d'Europa all'interno dei [[Cantieri Culturali della Zisa]] (50.000 &nbsp;m²)<ref>[http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2013/22-giugno-2013/palermo-tutto-pronto-la-paratadel-gay-pride-piu-sud-d-europa-2221798091182.shtml La parata del Pride «più a sud d'Europa» - Corriere del Mezzogiorno<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, dove per 10 giorni sono stati organizzati concerti, mostre d'arte, convegni, rassegne cinematografiche, due discoteche e grandi spazi per la ristorazione e l'artigianato.<ref>[http://palermopride.it/2013/ Palermo Pride 2013]</ref>
Appena tre giorni prima dell'inaugurazione il comune di Palermo aveva istituito il [[Unione civile (ordinamento civile italiano)|registro delle unioni civili]]<ref>[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/06/11/news/s_al_registro_delle_unioni_civili_il_comune_di_palermo-60885624/ Sì al registro delle unioni civili via libera dal Comune di Palermo - Palermo - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, proprio per lanciare un segnale concreto in occasione della manifestazione fortemente voluta dal sindaco [[Leoluca Orlando]] e da lui stesso preannunciata durante la parata del gay pride cittadino dell'anno precedente<ref>[http://www.tmnews.it/web/sezioni/video/20120624_video_13242811.shtml TMNews - Palermo Pride, Orlando: nel 2013 qui la manifestazione nazionale<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il [[Teatro Massimo Vittorio Emanuele|Teatro Massimo]], da sempre molto sensibile alle istanze della comunità LGBT, nell'agosto [[2015]] sigla un accordo con le parti sindacali con il quale ai propri dipendenti omosessuali viene riconosciuto il diritto di usufruire dei permessi matrimoniali per nozze e unioni civili, attualmente previsto solo per i matrimoni etero. È il primo teatro italiano ad equiparare i dipendenti omosessuali a quelli etero<ref>''[http://www.corriere.it/spettacoli/15_agosto_11/scelta-massimo-congedo-dipendenti-anche-le-unioni-gay-c9da06ec-4032-11e5-a1d8-4e4de2e3fad8.shtml La scelta del Massimo: congedo ai dipendenti anche per le unioni gay]'', ''Corriere.it'', 11 agosto 2015.</ref><ref>''[http://www.notizieprovita.it/notizie-dallitalia/unioni-gay-il-massimo-di-palermo-e-in-anticipo/ Unioni gay: il Massimo di Palermo è in anticipo]'', ''Notizieprovita.it'', 13 agosto 2015.</ref>. Già da tempo, il Teatro Massimo, in concomitanza con la settimana delle celebrazioni del pride, illumina le imponenti colonne della sua facciata con i colori della [[bandiera arcobaleno]]<ref>''[http://www.gay.it/matrimonio/news/Teatro-Massimo-Palermo-congedo-matrimoniale-coppie-gay Teatro Massimo di Palermo: sì a congedo matrimoniale per coppie gay]'', ''Gay.it'', 11 agosto 2015</ref>.
 
Dal [[2010]] a Palermo si svolge il [[Sicilia Queer Filmfest]], festival internazionale del cinema [[LGBT]] e nuove visioni<ref name="Sicilia Queer Filmfest">[http://www.siciliaqueerfilmfest.it/festival/it/festival/storia.html Sicilia Queer Filmfest]</ref>.
 
=== Qualità della vita ===
{| class="wikitable"
|-
! Anno
! Qualità della Vita ([[Sole 24 Ore]])
! Qualità della Vita ([[Italia Oggi]])
! Rapporto Ecosistema Urbano ([[Legambiente]])
|-
| [[2008]]
| 101º <small>(-9)</small>
| 93º <small>(-2)</small>
| 89° <small>(+1)</small>
|-
| [[2009]]
| 102º <small>(-1)</small>
| 99º <small>(-6)</small>
| 90° <small>(+1)</small>
 
|-
| [[2010]]
| 101º <small>(+1)</small>
| 84º <small>(+15)</small>
| 101° <small>(-11)</small>
|-
| [[2011]]
| 102° <small>(-1)</small>
| 89° <small>(-5)</small>
| 101° <small>(=)</small>
|-
| [[2012]]
| 99° <small>(+3)</small>
| 94° <small>(-5)</small>
| 101° <small>(=)</small>
|-
| [[2013]]
| 106° <small>(-7)</small>
| 100° <small>(-6)</small>
| 97° <small>(+4)</small>
|-
| [[2014]]
| 95° <small>(+11)</small>
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|}
 
== Media ==
[[File:Giornale di sicilia.jpg|thumb|Logo del [[Giornale di Sicilia]], principale quotidiano cittadino]]
[[File:L'Ora del 6 maggio 1906.jpg|thumb|Prima pagina de [[L'Ora]] del 6 maggio 1906 con la cronaca della [[Targa Florio]]]]
 
=== Stampa ===
* [[Giornale di Sicilia]]
* [[L'Ora]]
* [[La Repubblica|La Repubblica Palermo]]
* [[La Sicilia|La Sicilia edizione Palermo]]
==== Editoria ====
Le storiche case editrici palermitane sono [[Sellerio editore|Sellerio]], [[Flaccovio Editore|Flaccovio]] e [[Palumbo Editore|Palumbo]].
=== Radio ===
* [[Radio Rai]]
* RGS Radio Giornale di Sicilia
* Radio Med
* Prima Radio
* Radio Azzurra
* Radio In
* Radio Margherita
* Radio Action
* Radio Palermo Centrale
* Radio One
* Radio Show
* Radio Studio Sicar
* Radio Time
* Radio Mia
* Radio Sprint<ref>{{cita web|url=http://www.palermoweb.com/cittadelsole/infotour/radioloc.htm|titolo=Palermoweb}}</ref>
* Radio Battikuore
* Radio Reporter
* Radio Margherita Giovane
* Radio Arcobaleno
* Dabliu Radio
* Radio Evangelica
* Radio Spazio Noi Inblu
 
=== Cinema ===
[[File:Il gattopardo ballo01.jpg|thumb|upright=1.5|''[[Il Gattopardo (film)|Il Gattopardo]]'' di [[Luchino Visconti]]]]
 
Va ricordata la [[Panaria Film]] che fu un'importante società di produzione cinematografica fondata a metà degli [[anni 1940]] dal nobile palermitano [[Francesco Alliata]], con sede a Palermo in via Bandiera 11. Nel decennio successivo al dopoguerra, la Panaria Film scrisse una delle pagine fondamentali per il rinnovamento della cinematografia internazionale. I documentari subacquei che produsse furono infatti le prime opere del cinema subacqueo a livello mondiale<ref>''[http://www.festivalsiciliambiente.it/2009/spip.php?article28]''</ref><ref>''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/09/03/i-film-della-panaria-gioielli-senza-eta-dei-pionieri-visionariPalermo10.html I film della Panaria gioielli senza età dei pionieri visionari]'', ''La Repubblica.it'', 3 settembre 2015.</ref>. Nel [[1946]], utilizzando vecchie attrezzature rese impermeabili, venne realizzata una serie di cortometraggi subacquei nelle [[Isole Eolie]]. Ne seguirono altri, sempre più audaci e pioneristici. Quei documentari, quattordici in tutto, hanno segnato una delle pagine più belle del cinema e restano tuttora opere di immenso valore. Merita di essere ricordato ''Tonnara'', con immagini di grande intensità girate dallo stesso Francesco Alliata che arrivò ad immergersi dentro la [[Mattanza|''camera della morte'']], circondato da centinaia di tonni che si agitavano nel tentativo di trovare una via di fuga. La Panaria film ha lasciato un segno anche per i due lungometraggi che produsse: ''[[Vulcano (film 1950)|Vulcano]]'' di [[William Dieterle]] e ''[[La carrozza d'oro]]'' di [[Jean Renoir]], entrambi con [[Anna Magnani]]. I documentari ''Scilla e Cariddi'' e ''Tonnara'' furono premiati ai [[Festival di Venezia]] nel [[1948]] e al [[Edinburgh International Film Festival|Festival di Edimburgo]] nel [[1950]].
[[File:Nero giorno civetta damiani 1968.jpg|thumb|upright=1.3|''[[Il giorno della civetta (film)|Il giorno della civetta]]'' di [[Damiano Damiani]]]]
Sempre nel campo del cinema documentario va certamente ricordato [[Vittorio De Seta]], considerato il più grande documentarista italiano<ref>''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/01/addio-a-de-seta-padre-del-documentario/174114/]'', ''Il Fatto Quotidiano'', 1º dicembre 2011</ref>. Particolarmente importanti sono i [[cortometraggi]] che realizzò negli [[anni 1950|anni cinquanta]]. Tra questi, il documentario ''Isola di fuoco'', ambientato nelle isole [[Isole Eolie|Eolie]], venne premiato come miglior documentario al [[Festival di Cannes]] del [[1955]]. Seguirono un'intensa carriera e numerosi altri riconoscimenti.
 
Dal [[2008]] il Padiglione 4 dei [[Cantieri Culturali della Zisa]] è una delle cinque sedi della [[Scuola nazionale di cinema]] appartenente al [[Centro sperimentale di cinematografia]], assieme alla sede centrale di [[Roma]] e a quelle distaccate di [[Milano]], [[Torino]] e [[L'Aquila]]. La sede di Palermo è strutturata in un corso di alta specializzazione in "documentario storico artistico e Docu-fiction, finalizzato alla formazione di registi, con una solida e specifica preparazione artistica e professionale nel campo del Documentario storico artistico, nella sua accezione classica e nelle nuove forme linguistiche". Nel [[2012]], in uno degli ambienti, è stato realizzato il ''Cinema De Seta'', dove si sperimenta una programmazione d'essai.
 
Dal [[1979]] a Palermo si tiene lo [[Sport film festival]], una rassegna internazionale del [[film sportivo|cinema sportivo]].
Il [[Palermo Film Festival]] è stato un festival del cinema che si è svolto a Palermo nel [[2004]] e nel [[2005]], con grande successo di pubblico e critica.
Il [[Sole Luna Doc-film Festival]] è una rassegna cinematografica dedicata al documentario nata nel [[2006]].
Dal [[2011]] si svolge il [[Sicilia Queer Filmfest]], festival internazionale del cinema [[LGBT]] e nuove visioni<ref name="Sicilia Queer Filmfest"/>.
==== Documentari su Palermo ====
* ''Nella Conca d'Oro'' – Tiziano Film (anni 1910)<ref>''[http://www.goccediperle.it/terra-di-sicilia/sicilia-vecchi-documentari-1%C2%AA-parte/]''</ref>
* ''La Sicilia del Gattopardo'' – documentario di [[Ugo Gregoretti]] su Giuseppe Tomasi di Lampedusa nella Palermo del 1960 (1960)
* ''Cortile Cascino'' - documentario avente tema, la vita sociale del quartiere Cortile Cascino di Michael Robert e Robert Young (1961).<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1998/febbraio/01/lezione_Usa_sul_Gandhi_siciliano_co_0_9802017897.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/febbraio/01/lezione_Usa_sul_Gandhi_siciliano_co_0_9802017897.shtml|dataarchivio=pre 1/1/2016|titolo=archivio storico|accesso=22/01/2016}}</ref>
* ''[[L'Italia vista dal cielo]]'' - documentario di [[Folco Quilici]] e vari letterati italiani; sezione dedicata alla Sicilia, con spiccata attenzione a Palermo, curata da [[Leonardo Sciascia]] (1970)
* ''[[12 registi per 12 città]]'' di vari, segmento dedicato a Palermo di [[Mauro Bolognini]] (1989)
* ''Palermo'' – documentario di [[Salvo Cuccia]] (1996)
* ''[[La mafia è bianca]]'' – reportage di [[Stefano Maria Bianchi]] e Alberto Nerazzini (2005)
* ''Oi Politikòi'' – documentario di [[Valentina Gebbia]] e Andrea Vita sulla realtà socio-politica siciliana (2006)
* ''I Florio dal mito alla storia'' – documentario di [[Salvo Cuccia]] sui Florio nella Palermo dei primi decenni del XX secolo (2007)
* ''L'avvoltoio'' - film breve di Giuseppe Moschella sulla piaga dell'usura (2007)
* ''Pirati del Mediterraneo'' – documentario di Valentina Gebbia e Andrea Vita sul sovra-sfruttamento, razzie, inquinamento selvaggio, violazione di regole, superficialità del nostro mare (2008)
* ''Scacco al Re'' di Fabrizio Lazzaretti e Matteo Lena - La cattura di Bernardo Provenzano (2007)
* ''Le Mani su Palermo'' di Fabrizio Lazzaretti e Matteo Lena - L'ascesa dei boss Lo Piccolo (2008)
* ''Summer 82 When Zappa Came to Sicily'' - documentario di [[Salvo Cuccia]] sul musicista [[Frank Zappa]] e il concerto che si tenne a Palermo nel 1982 (2011)
* ''Picchì chi è'' di Giuseppe Carleo - Documentario avente tema la storia del [[movimento LGBT]] nel passato e nel presente, realizzato in occasione del pride nazionale (2013)
* ''Hippie Sicily'' - documentario di [[Salvo Cuccia]] sulla comune hippie di Terrasini, dal 1970 al 1978, la prima grande "comune" italiana (2014)<ref>''[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/03/08/news/gli_hippy_di_terrasini_in_un_film_di_cuccia-80522579/]''</ref><ref>''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/10/13/isola-degli-hippy.html]''</ref>
* ''Lo Scambio'' - documentario di finzione di [[Salvo Cuccia]] (2015)<ref>''[http://www.sicilymag.it/palermo-metafisica-e-astratta-il-regista-salvo-cuccia-vira-sul-lungometraggio-di-finzione.htm]''</ref>
 
=== Televisione ===
 
Nella sede [[RAI]] di Palermo di viale Strasburgo, nata negli anni '80, vi è un polo produttivo dedicato al Mediterraneo, con un centro di produzione TV e un auditorium, dal 2001 al 2012 produceva il canale in italiano e arabo Rai Med. Quotidianamente si trasmettono TG e GR regionali e si producono le rubriche Mediterraneo, Riva Sud, Buongiorno regione e il Settimanale della TGR.
L'archivio storico di RAI Sicilia è costituito da 886 programmi televisivi realizzati tra il 1979 e il 1993, riversati e digitalizzati.
 
[[File:RAI Palermo.jpg|thumb|300px|Sede [[RAI]] di Palermo in viale Strasburgo]]
* [[RAI - Radiotelevisione Italiana|RAI]] (Sede regionale Sicilia)
* [[TGS Tele Giornale di Sicilia|TGS]]
* [[Telemed|TRM]] (Tele Radio del Mediterraneo)
* [[Telesud]]
* [[Canale 33]]
* [[Canale 46]]
* [[Antenna Uno]]
* [[7 Gold Telerent|Gruppo 7 Gold-Telerent]]<ref>{{cita web|http://www.telerent.net/|7 Gold Telerent|02-06-2010}}</ref>
* CTS (Compagnia Televisiva Siciliana)
* TSB (Tele Sound Broadcasting)
* TVM (Tele Video Market)
* Tivù 7 (Con sede a [[Partinico]])
 
== Persone legate a Palermo ==
{{vedi categoria|Persone legate a Palermo}}
Palermo è stata città natale di due papi ([[papa Agatone|Agatone]] e [[Papa Sergio I|Sergio]]), diversi santi, sovrani, illustri scienziati, medici, scrittori, artisti, musicisti, registi, attori e politici, tra cui il [[presidente della Repubblica Italiana]] [[Sergio Mattarella]].
 
== Geografia antropica ==
[[File:Palermo total view at sunset cropped.jpg|thumb|upright=3.5|center|Veduta panoramica dal [[Castello Utveggio]] sul [[Monte Pellegrino]]]]
 
=== Urbanistica ===
{{vedi anche|Evoluzione urbanistica di Palermo}}
[[File:Braun h color108.jpg|thumb|right|Palermo alla fine del '500]]
Lo sviluppo urbanistico di Palermo ha risentito molto delle varie dominazioni che si sono succedute nel corso dei secoli presentando ora una grande varietà di ambienti e scorci che rendono il centro storico come un luogo a sé stante rispetto alla cosiddetta Palermo Nuova, frutto dell'espansione incontrollata del [[Piano Regolatore 1962 (Palermo)|1962]]. Una città in cui sono riscontrabili svariati assetti architettonici, e anche le sembianze delle reti stradali possono presentarsi in svariato modo. Si va dal poter ammirare ampi viali alberati del finire del [[XIX secolo]] similari agli [[Champs-Élysées]] di [[Parigi]], tra i più noti il [[Viale della Libertà (Palermo)|Viale della Libertà]], ai vecchi e stretti vicoli che ricordano un po' gli scorci più caratteristici di [[Tunisi]]. Dunque una città che si presenta con un assetto urbanistico che svela tutte le sue dominazioni. La forma del primo nucleo della città ricorda un piede e, pertanto, Palermo viene spesso definita ''Piede Fenicio''<ref>{{cita web|http://www.usefinternational.org/viaggio-in-sicilia/62-comuni-e-citta/1107-viaggio-in-sicilia-palermo|Viaggio in Sicilia|30-06-2010}}</ref>.
{{Urbanistica di Palermo}}
 
=== Suddivisioni amministrative ===
[[File:Quarters of Palermo.png|thumb|L'attuale suddivisione amministrativa in 8 circoscrizioni]]
{{vedi anche|Circoscrizioni di Palermo}}
La città di Palermo è ripartita in otto suddivisioni amministrative dette ''circoscrizioni'' (delibere nº 300 del 6 dicembre 1995 e nº 140 del 9 luglio 1997), ripartite a loro volta in 25 quartieri e 55 unità di 1º livello. Il raggruppamento è avvenuto per i quartieri limitrofi con grosse similitudini nella tipologia. Ogni circoscrizione ha un proprio consiglio, eletto contestualmente alle elezioni comunali, e un proprio presidente. Quest'ultimo veniva eletto dal consiglio fino al 2012, anno in cui si è passati all'elezione diretta da parte dei cittadini.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.palermo.it/comune/settori/servizi_alla_collettivita/ufficio_statistica/panormus_2008.pdf|titolo=Panormus 2008, pag. 34|accesso=8 agosto 2010}} {{pdf}}</ref>:
 
=== Suddivisioni storiche ===
[[File:4 mandamenti.jpg|thumb|Antica suddivisione del centro storico (attualmente I circoscrizione) in 4 mandamenti]]
 
Il [[centro storico di Palermo]] (che corrisponde alla prima circoscrizione), costituito da quella che era la città racchiusa entro le mura cinquecentesche, è suddiviso da [[Via Maqueda]] e [[Corso Vittorio Emanuele (Palermo)|Corso Vittorio Emanuele]] che si incrociano, dando origine alla ''croce barocca'', a piazza Vigliena (i ''[[Quattro Canti (Palermo)|Quattro Canti]]'', detto anche "Teatro del Sole").
 
I quattro quartieri storici ripartiti dalla croce barocca sono noti come i ''quattro mandamenti''<ref>{{cita web|url=http://www.palermoweb.com/cittadelsole/vtour/itinera/mandamenti.htm|titolo=Cosa sono i Mandamenti|accesso=11 agosto 2010}}</ref>:
* [[Kalsa]] o Mandamento Tribunali,
* [[La Loggia (Palermo)|La Loggia]] o Mandamento Castellammare,
* [[Seralcadio]] o Il Capo o Mandamento Monte di Pietà,
* [[Albergheria]] o Mandamento Palazzo Reale.
 
=== Frazioni ===
Palestrina conta 2 frazioni a valle, che distano circa 1 chilometro l'una dall'altra, collegate al centro di Palestrina tramite la SP57/a, detta "via degli Olmi":
 
* '''[[Carchitti]]''', coi suoi 1.753 abitanti, è la più popolosa. Sorge a ridosso dei [[Colli Albani]] ed in prossimità dell'[[Autostrada A1 (Italia)|autostrada A1]]. Il piccolo centro ha una certa rinomanza locale per la produzione delle fragole.
Palermo è una città policentrica<ref>{{cita web|url=http://www.comune.palermo.it/Comune/Normative/statuto.htm|titolo=Statuto del Comune di Palermo|accesso=19 agosto 2010}}</ref>, poiché durante l'espansione urbanistica novecentesca vennero inglobati centri urbani preesistenti<ref>{{cita web|url=http://www.siciliain.it/province/palermo/palermo.htm|titolo=Siciliain, Palermo|accesso=19 agosto 2010}}</ref>. Questi piccoli centri abitati sono le storiche borgate o frazioni, talvolta a seguito dell'urbanizzazione della Conca d'oro, poco distinguibili all'interno del tessuto urbano. Il sistema di questi centri ha origini antiche e, grazie a una capillare rete viaria metteva in collegamento il centro storico con una ventina di altri insediamenti dislocati nel territorio vicino in modo da assolvere ognuno a una determinata funzione: vi erano le borgate marinare, come [[Mondello]], [[Sferracavallo]], [[Addaura]], (con un'economia votata soprattutto alla pesca), quelle invece dedite all'agricoltura degli [[Agrume|agrumi]], come [[Ciaculli]], [[Croceverde|Croceverde-Giardina]], [[Belmonte Chiavelli]] e [[Santa Maria di Gesù (Palermo)|Santa Maria di Gesù]]. Queste ultime, oltre che borgate di campagna sono frazioni ancora ben distaccate dal centro urbano, e ben delimitate dalle montagne. Queste borgate vivono quasi esclusivamente di coltivazione agrumicola.
* '''[[Valvarino]]''' sorge sulla [[Strada statale 6 Via Casilina]], nei pressi di Valle Varina, e conta circa 420 abitanti. In essa è sita la [[Stazione di Palestrina (FS)|stazione ferroviaria di Palestrina]], sulla [[Ferrovia Roma-Cassino-Napoli|linea Roma-Napoli via Cassino]] e soppressa dagli [[Anni 1970|anni settanta]].
 
* Altre località comunali, grossomodo piccole contrade, sono Colle del Vescovo, Colle dell'Oro, Colle Doddo, Fontanavazza, Muracciola, Quadrelle, Sterpara e Torre.
;Borgate marinare
[[File:Il golfo di Mondello.jpg|thumb|[[Mondello]]]]
* [[Mondello]] è una località balneare, originariamente villaggio di pescatori, sviluppatosi intorno ad una antica tonnara. In seguito alla bonifica del territorio circostante<ref>{{cita web|url=http://www.palermoweb.com/mondello/03_bonifica_collura.asp|titolo=Mondello flagellata dalla malaria|accesso=19 agosto 2010}}</ref>, tra il [[1892]] e il [[1910]], viene costruita una città giardino con numerose ville in stile ''[[liberty]]'' e il Kursaal a mare. Da [[Mondello]] si accede alla [[Riserva naturale orientata Capo Gallo|Riserva naturale di Capo Gallo]] - [[Isola delle Femmine]]. Il periodo d'oro di questo luogo fu la ''Belle Epoque'', quando la ricca borghesia cittadina fece costruire le ville in quello che era lo stile più attuale, il ''liberty''.
* [[Sferracavallo]] è un'altra località balneare. Borgo marinaro e turistico, e sviluppatosi intorno alla tonnara di Calandria, è stretto dai [[Monte Billiemi|Monti Billiemi]] e da Pizzo Santa Margherita. Durante alcuni scavi archeologici nelle grotte Impiso, Pecoraro e Conza sono stati scoperti materiali del [[paleolitico]] superiore. All'inizio la piccola comunità ebbe un'economia incentrata sul mare, col passare del tempo gli abitanti si dedicarono anche alle attività agricole con la coltivazione dei vigneti, del mirto e del sommacco. Intorno al [[XVI secolo]] vennero costruite due torri a difesa della borgata dalle continue razzie piratesche; una di queste due torri fu distrutta per far posto all'attuale autostrada Palermo - Punta Raisi. Dopo il [[XVIII secolo]], vennero costruiti numerosissimi villini in stile ''liberty''.
* [[Addaura]] è una borgata che si trova a sud-ovest di Mondello e che ospita numerose ville di recente costruzione. A circa 70&nbsp;m [[s.l.m.]], si trovano alcune grotte dove sono stati rinvenuti resti del paleolitico e del mesolitico che si trovano ora al [[Museo archeologico regionale Antonio Salinas]]; in altre grotte vicine sono stati rinvenuti graffiti con figure umane e animali d'era paleolitica. La costa dell'Addaura un tempo era difesa da una torre del [[XV secolo]] di cui non resta molto.
 
;Borgate di campagna
[[File:Ciaculli e Monte Grifone.jpg|thumb|[[Ciaculli]], ai piedi del [[Monte Grifone]]]]
*[[Ciaculli]] è una località del Comune di Palermo che conserva le caratteristiche della tipica borgata di campagna. Si trova alle porte della città e conta circa 9500 abitanti. Rientra nella II Circoscrizione ed insieme alla frazione di Croceverde-Giardina forma la nona Unità di primo livello di Palermo. Vicino si trova Santa Maria di Gesù, altra borgata di origine contadina. A Ciaculli si coltiva il [[Mandarino tardivo di Ciaculli|mandarino tardivo]], protetto da [[Slow Food]].
*[[Croceverde]] è una piccola frazione o borgata rurale di Palermo. Sorge nell'angolo meridionale della pianura Conca d'oro, e conta circa 1100 abitanti. Dista pochi chilometri dal tessuto urbano di Palermo, ed è confinante con due località limitrofe: a nord-ovest Ciaculli, confinante per mezzo dell'omonima strada, ed a sud-est Gibilrossa, frazione di Misilmeri, nota per le imprese garibaldine[1]. La borgata dista poco dal comune di Villabate.
*[[Belmonte Chiavelli]] è distaccata dal resto del tessuto urbano della città dalla Circonvallazione di Palermo. A sud si trova il sistema montuoso dei Monti di Palermo. La località è situata in un'area di forte pendenza ai piedi del Monte Grifone. Da Belmonte Chiavelli è visibile un panorama completo della città.
*[[Santa Maria di Gesù (Palermo)|Santa Maria di Gesù]] è una località o borgata del comune di Palermo. È ubicata ai piedi del Monte Grifone, tra le altre borgate di Ciaculli e di Belmonte Chiavelli. Santa Maria di Gesù, oggi, dopo la costruzione dell'autostrada per Catania negli anni settanta-ottanta si trova proprio all'ingresso della Circonvallazione di Palermo.
 
== Economia ==
=== Agricoltura e pescaArtigianato ===
Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e rinomate vi sono quelle [[artigianato|artigianali]], come la lavorazione del [[rame]] finalizzata a scopi artistici, e l'arte del [[ricamo]], per la quale a Palestrina nacque una prestigiosa Scuola.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=2 | p=19}}</ref>
[[File:Mandarini.jpg|thumb|left|[[Mandarino tardivo di Ciaculli|Mandarini tardivi]]]]
 
Benché il territorio sia prevalentemente urbanizzato all'interno del comune sono ancora presenti vasti territori dedicati all'agricoltura. In particolare forte è la presenza di questi terreni nella zona di [[Ciaculli]] dove viene coltivato un particolare tipo di [[Mandarino tardivo di Ciaculli|mandarino locale]]<ref>{{cita web|url=http://www.terra-multimedialeagricoltura.it/file/disc-mandarino-tardivo-ciaculli.pdf|titolo=Il mandarino tardivo di Ciaculli|accesso=19 agosto 2010}} {{pdf}}</ref> per il quale i produttori si sono riuniti in un consorzio<ref>{{cita web|url=http://www.terra-multimedialeagricoltura.it/divulgazione/iniziative/mandarino-sede.html|titolo=Sicilia, casa hi-tech per il mandarino tardivo di Ciaculli|accesso=19 agosto 2010}}</ref>. Tale consorzio tratta anche un frutto che in zona trova il suo habitat: la [[Nespola]].
 
La pesca è ancora un'importante attività cittadina: grossi gruppi di pescatori sono presenti in alcuni porti minori cittadino come [[La Cala (Palermo)|La Cala]] e soprattutto il [[porto di Sferracavallo]]<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.palermo.it/pls/provpalermo/v3_s2ew_consultazione.mostra_paginat0?id_pagina=3092&target=1&rifi=&rifp=|titolo=Rilancio della pesca a Sferracavallo|accesso=19 agosto 2010}}</ref>. La borgata è infatti rinomata per la grossa presenza di ristoranti specializzati nella preparazione di pietanze a base di prodotti ittici<ref>{{cita web|url=http://www.sicilianodentro.com/sferracavallo-spiagge-e-ristoranti-sul-mare|titolo=Sferracavallo, spiagge e ristoranti sul mare|accesso=19 agosto 2010}}</ref>. L'allevamento è diffuso soprattutto al di là delle alture che delimitano il tessuto urbano della città. È inoltre diffuso a largo dalla costa cittadina l'allevamento del [[tonno]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilsubacqueo.it/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=163|titolo=Impianti per l'allevamento del tonno|accesso=19 agosto 2010}}</ref>.
 
=== Industria e servizi ===
[[File:Cantieri navali palermo.jpg|thumb|right|[[Cantiere navale di Palermo]]]]
 
Il principale polo industriale cittadino è il [[porto di Palermo]] con la presenza dei [[Cantiere navale di Palermo|cantieri navali]] di proprietà della [[Fincantieri]] che generano anche un grosso indotto. Altri poli industriali cittadini sono: il quartiere industriale di [[Brancaccio (Palermo)|Brancaccio]] dove sono presenti molte attività industriali di media dimensione, il maggiore deposito ferroviario merci della città, e i capannoni della nettezza urbana comunale e degli Autobus; la Zona Industriale Nord, nota anche come via Ugo La Malfa, anche se quest'area è in larga parte occupata da società di servizi; la zona di Partanna. Altre zone industriali sono ormai dismesse come l'area dell'Ex Chimica Arenella, destinata a trasformarsi in zona turistico alberghiera.
[[File:Banca d'italia1.JPG|thumb|left|Sede regionale della [[Banca d'Italia]]]]
 
Il terziario e i servizi rappresentano la principale economia cittadina<ref>{{cita web|url=http://sicilyweb.com/economia/|titolo=L'Economia siciliana oggi|accesso=19 agosto 2010}}</ref>. In particolare la grossa presenza di uffici governativi della [[Regione Siciliana]], degli uffici comunali e provinciali, oltre che delle sedi regionali di istituti pubblici, come per esempio la [[Banca d'Italia]] o la [[RAI]], occupa direttamente e tramite l'indotto una grossa fetta della popolazione attiva<ref>{{cita web|url=http://www.stage.unipa.it/testi/FIXO/quadro%20sintetico%20sul%20sistema%20produttivo%20e%20trend%20occupazionale.pdf|titolo=Sistema produttivo|accesso=19 agosto 2010}} {{pdf}}</ref>. Sono inoltre nate molte società di servizi che si occupano di telefonia.
 
Importante settore è quello bancario, la città è stata per decenni sede principale del [[Banco di Sicilia]] sin dalla fondazione del banco fino all'incorporazione in Unicredit. Altre banche con sede a Palermo sono la [[Banca Nuova]] (di recente fondazione), il [[Credito Siciliano]] e la Banca di Palermo.
 
Il numero di strutture alberghiere ed extra-alberghiere è aumentato tra il 2001 e il 2009, con una diminuzione dell'indice di occupazione<ref>{{cita web|url=http://www.confindustriact.it/upload/file/giornale/imprenditori_oggi_003.pdf|titolo=Imprenditori oggi|accesso=19 agosto 2010}} {{pdf}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.palermotourism.com/Datas/Operatori/Bollettini_stat/PDF/rap02.pdf|titolo=Relazione movimento turistico alberghiero ed extralberghiero|accesso=19 agosto 2010}} {{pdf}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.regione.sicilia.it/turismo/web_turismo/dipartimento/download/Studi_ricerche/Turismo_in_Sicilia/cap.%204%20rapporto%20turismo.pdf|titolo=Analisi della consistenza ricettiva extralberghiera in Sicilia|accesso=19 agosto 2010}} {{pdf}}</ref>. In questo campo è importante il contributo del crescente traffico croceristico<ref>{{cita web|url=http://www.amopalermo.com/2008/10/le-progressioni-dei-flussi-turistici.html|titolo=Le Progressioni dei Flussi Turistici a Palermo|accesso=19 agosto 2010}}</ref>. Il settore commerciale è invece orientato al dettaglio e alle aziende di piccola e media dimensione, con una ridotta presenza della aziende della [[Grande distribuzione organizzata|GDO]]<ref>{{cita web|url=http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2008/10/07/centro-guadagna-primo-anniversario/|titolo=Primo anniversario del centro Guadagna|accesso=19 agosto 2010}}</ref>. Il 25 novembre del [[2009]] ha aperto ufficialmente il primo grosso centro commerciale presente sul territorio comunale<ref>{{cita web|url=http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2009/11/24/il-centro-commercialeforum-apre-a-palermo-foto-video-dell-inaugurazione-24-novembre-200-a-voi-lanteprima/|titolo=Il centro commerciale Forum apre a Palermo|accesso=19 agosto 2010}}</ref>, il [[Forum Palermo]] nel quartiere [[Roccella (Palermo)|Roccella]]. Nel 2010 hanno aperto 2 centri commerciali: Il "Poseidon", a Carini, e "La Torre", alla fine del Viale Michelangelo, mentre nel 2012 il Conca d'Oro, nel quartiere ZEN.
 
In città hanno sede diverse case editrici indipendenti quali [[Sellerio editore]], [[Palumbo Editore]], Navarra editore, [[Flaccovio Editore]], [[Edizioni La Zisa]], [[Edizioni della Battaglia]], Edizioni Leima, [[Ila Palma]], Novantacento, Il Palindromo, Glifo edizioni.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Grande rilevanza per la mobilità hanno sul territorio i due principali assi viari della zona:
* [[Strada statale 6 Via Casilina]], in particolar modo per le frazioni a valle sopra citate;
* [[Strada statale 155 di Fiuggi|Strada regionale 155 di Fiuggi]] la quale, distaccandosi dalla via Casilina, porta al centro abitato di Palestrina e lo collega con Cave, Genazzano, Fiuggi e infine Frosinone.
 
[[File:A19Il uscitaterritorio comunale di Palermo-Porto.jpg|thumb|right|Palestrina è attraversato dall'[[Autostrada A19A1 (Italia)|Autostrada A19A1 Milano - Napoli]] -tra Lole svincolofrazioni di ViaCarchitti Giafare all'ingresso della città]]Valvarino.
 
La città di Palermo è collegata da sud-est a nord-ovest, tramite la [[Circonvallazione di Palermo]] (a due corsie per senso di marcia più le corsie d'emergenza), a tre delle cinque autostrade siciliane:
* [[Autostrada A19 (Italia)|Autostrada A19]]: Collega Palermo a [[Catania]], non a pagamento, attraversa zone non densamente popolate dell'entroterra, spesso interrotta per lavori. Inaugurata dall'[[ANAS]] nel [[1970]], ma completata soltanto nel [[1975]]<ref name="Aperture autostrade">{{cita web|url=http://www.lotsberg.net/data/italia/autostrade.html|titolo=Inaugurazione autostrade italiane|accesso=11 agosto 2010}}</ref>.
* [[Autostrada A20 (Italia)|Autostrada A20]]: Collega Messina all'autostrada Palermo-Catania nei pressi dell'uscita Buonfornello a 46&nbsp;km da Palermo, con pedaggio, inaugurata nel [[1972]], ma completata soltanto nel [[2005]]<ref name="Aperture autostrade"/>. Nel [[2003]] ha registrato oltre 21 milioni di veicoli transitati.
* [[Autostrada A29 (Italia)|Autostrada A29]]: Palermo-Mazara del Vallo collega Palermo a [[Mazara del Vallo]] e all'aeroporto palermitano [[Aeroporto di Palermo-Punta Raisi|Punta Raisi]], nonché all'A29 Dir. Alcamo-Trapani. Venne inaugurata nel [[1978]]<ref name="Aperture autostrade"/> e collegata alla [[Circonvallazione di Palermo]] solo alla fine degli [[anni 1980|anni ottanta]]. L'intera autostrada è percorribile senza pedaggio.
 
=== Ferrovie ===
{{vedi anche|Ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone}}
[[File:Palermo - Stazione Centrale.jpg|thumb|[[Stazione di Palermo Centrale|Stazione Centrale di Palermo]]]]
Palestrina, fino al 1983, era attraversata dalla [[Ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone]], sulla quale contava tre stazioni: [[Stazione di Torresina|Torresina]], [[Stazione di San Rocco|San Rocco]] e [[Stazione di Palestrina (SFV)|Palestrina]].
[[File:Centro di calcolo delle Ferrovie dello Stato a Palermo.JPG|thumb|left|150px|Centro di calcolo delle [[Ferrovie dello Stato]]]]
 
Fino agli anni settanta, nella frazione di Valvarino era presente la [[Stazione di Palestrina (FS)|Stazione di Palestrina]], sulla [[Ferrovia Roma-Napoli (via Cassino)]], caduta in abbandono a causa del sottoutilizzo della stessa. Oggi il traffico pendolare ferroviario palestrinese utilizza la [[Stazione di Zagarolo]].
Il trasporto su rotaia è abbastanza diffuso: attualmente all'interno del comune di Palermo le stazioni ferroviarie vengono utilizzate anche per il traffico metropolitano. Le principali stazioni sono:
{| class="wikitable"
* [[Stazione di Palermo Centrale|Stazione Centrale]]: edificata alla fine del [[XIX secolo]] vede una espansione in verticale nel dopoguerra con la costruzione di due piani superiori che mantengono lo stesso stile architettonico [[neoclassicismo|neoclassico]] della base. Nello stesso periodo vengono sostituite le pensiline sopra i binari. La linea ferroviaria è collegata con le stazioni delle principali città italiane, conta dieci binari e all'interno della struttura si trovano negozi e luoghi di ristoro.
|- bgcolor=#D8D8DF
* [[Stazione di Palermo Notarbartolo|Stazione Notarbartolo]]: costruita negli [[Anni 1970|anni settanta]] per servire la nuova area a nord della città. Conta sette binari. All'interno vi è un punto ristoro ed alcuni negozi di servizio. La stazione è inserita nel progetto Pegasus delle [[Ferrovie dello Stato]]<ref>{{cita web|url=http://www.rfi.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=d548e7d0ed62b110VgnVCM1000003f16f90aRCRD|titolo=Progetto Pegaus|accesso=19 agosto 2010}}</ref>.
| colspan=6 align=center | &nbsp; '''Stazioni ferroviarie nel comune di Palestrina'''
* [[Stazione di Palazzo Reale-Orleans]]: di recente costruzione, si trova totalmente sotto il livello stradale. Stazione di utilizzo strettamente metropolitano molto utilizzata grazie alla sua posizione (si trova presso l'[[Università di Palermo]], il [[Palazzo dei Normanni]] e [[Piazza Indipendenza (Palermo)|Piazza Indipendenza]]).
|- bgcolor=#D8D8DF
* [[Stazione di Palermo Lolli|Stazione Lolli]]: sorta a fine [[XIX secolo|Ottocento]], da febbraio 2016 ospita una fermata del [[Servizio ferroviario metropolitano di Palermo]].
! Nome
 
! Gestore
Altre stazioni sono [[Stazione di Tommaso Natale|Tommaso Natale]], [[Stazione di Palermo Brancaccio|Brancaccio]], [[Stazione di San Lorenzo Colli|San Lorenzo Colli]], [[Stazione di Francia (Palermo)|Francia]], [[Stazione di Giachery|Giachery]] e [[Stazione di Vespri|Vespri]].
! Stato attuale
 
! Servizio
=== Porti ===
! Linea ferroviaria
[[File:Porto e bacini palermo dall'alto.JPG|thumb|Un'immagine del [[Porto di Palermo|porto]] civile dall'alto]]
|- bgcolor="#FFFFFF"
[[File:Porto acquasanta.jpg|thumb|[[Porto dell'Acquasanta (Palermo)|Porto turistico dell'Acquasanta]]]]
||'''[[Stazione di Palestrina (STEFER)|Palestrina]]'''
 
|align=center|[[STEFER]]||Dismessa ([[1984]])||Passeggeri
* [[Porto di Palermo|Porto Civile]]: È sempre stata una delle più importanti vie di comunicazione per la città e adesso è tra i maggiori scali italiani e mediterranei per traffico passeggeri e merci. Il numero di passeggeri transitati nel [[2007]] è di 2.400.000, con un incremento del 30% rispetto al [[2006]]. È anche il sesto porto italiano per traffico di passeggeri su navi da crociera con un movimento di 471.835 passeggeri nel [[2007]] e di 929.611 nei primi dieci mesi del 2008<ref>{{cita web|url=http://www.ttgitalia.com/pagine/news_Il_porto_di_Palermo_chiuder%C3%A0_il_2007_con_2,4_milioni_di_pax.aspx?id_news=234328&idx=0&L=IT|titolo=Traffico Portuale di Palermo|accesso=19 agosto 2010}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comune.palermo.it/comune/settori/servizi_alla_collettivita/ufficio_statistica/panormus_2008.pdf|titolo=Panormus 2008, pag. 112|accesso=19 agosto 2010}} {{pdf}}</ref>.
| rowspan=3 | [[Ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri-Frosinone]]
* [[La Cala (Palermo)|La Cala]]: il porto - ora turistico - è uno dei più antichi al mondo, trovando le sue origini nel [[VII secolo a.C.]], quando la corrispondente insenatura naturale fu sfruttata come approdo organizzato dai Punici mentre la città si sviluppava. Sono iniziati i lavori di recupero e riqualificazione dell'approdo.<ref>{{cita web|url=http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2009/04/09/lavori-alla-cala/|titolo=Lavori alla Cala|accesso=19 agosto 2010}}</ref>
|- bgcolor="#F8F8FF"
* [[Porto dell'Arenella (Palermo)|Arenella]]: situato alle falde di [[Monte Pellegrino]], questo piccolo approdo di pescatori si è trasformato in un moderno porto turistico.
||'''[[Stazione di San Rocco|San Rocco]]'''
* [[Porto di Sferracavallo|Sferracavallo]]: importante porto peschereccio, si trova a Nord Ovest della città.
|align=center|[[STEFER]]||Dismessa ([[1984]])||Passeggeri
* [[Porto di Mondello|Mondello]]: in origine un approdo di pescatori è divenuto negli ultimi decenni soprattutto un porto turistico, anche se vi ormeggiano ancora alcune barche da pesca.
|- bgcolor="#FFFFFF"
* [[Porto dell'Acquasanta (Palermo)|Acquasanta]]: situato vicino ai cantieri navali di Palermo, è un porto turistico in prossimità dell'hotel [[Hilton Hotels Corporation|Hilton]] di [[Hotel Villa Igiea|Villa Igiea]].
||'''[[Stazione di Torresina|Torresina]]'''
* [[Fossa del Gallo]]: porto turistico all'interno della [[Riserva naturale orientata Capo Gallo]].
|align=center|[[STEFER]]||Dismessa ([[1984]])||Passeggeri
* [[Porto dell'Addaura]]: porto turistico posto alle falde di [[Monte Pellegrino]].
|- bgcolor="#F8F8FF"
* [[Porto di Sant'Erasmo (Palermo)|Sant'Erasmo]]: si tratta di un piccolo approdo turistico, sono previsti lavori di riqualificazione<ref>{{cita web|url=http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=10263|titolo=Un mare di milioni sul nuovo porto|accesso=19 agosto 2010}}</ref>.
||'''[[Stazione di Palestrina (FS)|Palestrina]]'''
* [[Porto della Bandita|Bandita]]: approdo in via di riqualificazione come porto turistico.
|align=center|[[Ferrovie dello Stato|FS]]||Dismessa ([[anni 1970|anni settanta]])||Passeggeri
[[File:Palermo Airport 1.jpg|thumb|Area imbarchi dell'[[Aeroporto di Palermo-Punta Raisi]]]]
| [[Ferrovia Roma-Cassino-Napoli]]
 
|- bgcolor="#FFFFFF"
=== Aeroporti ===
|}
* [[Aeroporto di Palermo-Punta Raisi]]: il nome ufficiale è stato cambiato in Aeroporto Falcone e Borsellino, decimo scalo italiano per numero di passeggeri (4 906 050 nel [[2015]]), posto a circa 35&nbsp;km da Palermo in direzione [[Trapani]], in via di espansione, in occasione dei mondiali di calcio “Italia 90” fu adeguato all'evento sportivo con sistemazione a verde, aree di accoglienza mirate e una speciale Sala Vip realizzati dal Designer Francesco Buffa. Attualmente è in fase di ampliamento deve passare dai 35.000&nbsp;m² di spazi per i passeggeri attuali a 100.000&nbsp;m²<ref>{{cita web|url=http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2009/04/09/18-opere-strategiche-per-laeroporto-falcone-borsellino/|titolo=18 opere strategiche per l'aeroporto "Falcone-Borsellino"|accesso=14 agosto 2010}}</ref>.
* [[Aeroporto di Palermo-Boccadifalco]]: ex aeroporto militare, nel [[2005]] l'aeroporto è stato convertito a civile<ref>{{cita web|url=http://viaggi.excite.it/news/12484/Voli-Palermo-il-fascino-dei-paesaggi-siciliani|titolo=Voli Palermo: il fascino dei paesaggi siciliani|accesso=14 agosto 2010}}</ref> dopo l'acquisto da parte dell'[[Ente nazionale per l'aviazione civile|ENAC]]. Si trova all'interno della città, attualmente è base regionale per la protezione civile<ref>{{cita web|url=http://travelnostop.blogspot.com/2009/01/boccadifalco-diventa-base-della.html|titolo=Boccadifalco base della protezione civile|accesso=14 agosto 2010}}</ref>. Fu utilizzato per voli regionali verso [[Enna]] e le [[Isole Eolie|Eolie]]<ref>{{cita web|url=http://www.vivienna.it/notizie/notizia.php?id_news=21153&18/09/2007&09:38:47&titolo=Enna:%20Idroscalo%20Nicoletti|titolo=Enna: Idroscalo Nicoletti|accesso=14 agosto 2010}}</ref>.
 
=== Mobilità urbana ===
Le linee urbane del comune sono gestite da Cilia S.p.A., le linee interurbane da [[COTRAL]]
[[File:Punta Raisi staz ferr treni.jpg|thumb|left|[[Stazione di Punta Raisi|Stazione metropolitana di Punta Raisi]]]]
 
Sono inoltre presenti quattro scale mobili, due in salita e due in discesa, disposte su due rampe consecutive con dislivello di 12 metri (superiore) e 6,60 metri (inferiore), che collegano il piazzale dell'ex stazione, oggi utilizzato come parcheggio e capolinea autobus, con [[Porta del Sole (Palestrina)|Porta del Sole]] ed il centro storico.
;Servizio ferroviario metropolitano
{{Vedi anche|Servizio ferroviario metropolitano di Palermo|Passante ferroviario di Palermo|Anello ferroviario di Palermo}}
A Palermo è attivo un [[servizio ferroviario metropolitano]], gestito da [[Trenitalia]], articolato su due linee:
 
*Il[[Passante ferroviario di Palermo|passante ferroviario]] (da [[Stazione di Roccella|Roccella]] a [[Stazione di Punta Raisi|Punta Raisi]]
*L'[[Anello ferroviario di Palermo|anello ferroviario]] (da [[Stazione di Palermo Notarbartolo|Palermo Notarbartolo]] a [[Stazione di Giachery|Giachery]]). Sono in corso importanti lavori di potenziamento del nodo, con il raddoppio delle tratte a binario unico.
 
;Autobus
{{vedi anche|AMAT (Palermo)}}
Il trasporto urbano su gomma è curato dall'ex azienda municipalizzata [[AMAT (Palermo)|AMAT]], che gestisce anche il servizio di [[car sharing]]; le linee (novanta ordinarie, tre speciali e sette stagionali) sono diffuse in tutto il territorio cittadino e arrivano anche in alcuni comuni limitrofi quali: [[Isola delle Femmine]], [[Monreale]] e [[Villabate]]<ref>{{cita web|url=http://www.amat.pa.it/|titolo=Le linee|accesso=14 agosto 2010}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.palermoweb.com/wap/wapbustutte.asp|titolo=Tutte le linee AMAT|accesso=14 agosto 2010}}</ref>. Gli orari di servizio per le linee diurne sono dalle 4:00 del mattino fino alle 24 circa. Le linee N1 e N2 sono notturne ed effettuano il percorso per restanti quattro ore.
 
;Tram
[[File:Il tram di Palermo in servizio in via Leonardo da Vinci 3.jpg|thumb|Tram [[Bombardier Flexity Outlook|Bombardier Flexity Outlook Cityrunner]] in servizio sulla linea 2 nei pressi di via Leonardo da Vinci]]
{{vedi anche|Rete tranviaria di Palermo|Rete tranviaria di Palermo (1887-1947)}}
La prima rete tranviaria venne inaugurata nel [[1887]], il sistema venne utilizzato per circa 60 anni, dismesso nel [[1947]] e sostituito da una [[Rete filoviaria di Palermo|rete filoviaria]]. Della rete palermitana faceva parte l'originale [[Tranvia di Monreale|tranvia Palermo-Monreale]], con capolinea in piazza Bologni, la cui tratta intermedia superava la forte pendenza esistente per mezzo di una sezione a trazione [[funicolare]].
 
L'attuale nuova [[rete tranviaria di Palermo]], completata nel novembre [[2015]],<ref>''[http://palermo.gds.it/2015/11/24/palermo-conclusi-i-lavori-di-realizzazione-del-tram_441131/ Tram a Palermo, conclusi i lavori: ora gli ultimi test]'', ''Giornale di Sicilia.it'', 24 novembre 2015</ref> si compone di quattro linee<ref>[http://www.amat.pa.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1285&Itemid=313 AMAT - Linee tram]</ref>:
* {{BoxArrotondato|1|white|#99258a|#99258a}} [[Roccella-Acqua dei Corsari|Roccella]] - [[Stazione di Palermo Centrale|Stazione Centrale]]
* {{BoxArrotondato|2|white|#eb8343|#eb8343}} [[Borgo Nuovo (quartiere di Palermo)|Borgo Nuovo]] - [[Stazione di Palermo Notarbartolo|Stazione Notarbartolo]]
* {{BoxArrotondato|3|white|#0e9549|#0e9549}} [[San Giovanni Apostolo (UPL di Palermo)|CEP]] - Stazione Notarbartolo
* {{BoxArrotondato|4|white|#14659c|#14659c}} Corso Calatafimi - Stazione Notarbartolo
 
La sede tranviaria risulta prevalentemente separata rispetto alla circolazione stradale, con l'utilizzo di apposite barriere di separazione.
Per l'esercizio è prevista l'adozione dell'asservimento semaforico, che consente elevate velocità commerciali.
Un sondaggio svolto tra i cittadini condotto nel [[2014]], ha indicato in "Genio" il nome commerciale del servizio, a richiamare il [[Genio di Palermo|nume tutelare della città]]<ref>''[http://www.tram.palermo.it/il-nome.php Il Sindaco Leoluca Orlando annuncia il nome del nuovo Tram di Palermo.]''</ref>.
 
È prevista la realizzazione di altre tre linee, ad induzione magnetica, che andranno ad aggiungersi a quelle già esistenti.<ref>''[http://livesicilia.it/2015/06/07/tram-il-comune-pensa-a-3-nuove-linee-ecco-come-cambiera-volto-la-citta_635612/ Tram, il Comune pensa a 3 linee Ecco come cambierà volto la città]'', ''Live Sicilia'', 7 giugno 2015</ref> La linea 5 collegherà la Stazione Centrale alla Stazione Notarbartolo passando dalla Cala; la 6 collegherà la Stazione Centrale a Piazza Castelnuovo e poi, attraverso il Viale della Libertà, proseguirà verso Viale Strasburgo, via Lanza di Scalea e Mondello; la linea 7 collegherà la linea 4 all'altezza di Corso Calatafimi al Parco d'Orléans, servendo anche Bonagia e Falsomiele.
 
[[File:Collez. Ferraboschi, Filobus di Palermo 01.jpg|thumb|left|Un [[Rete filoviaria di Palermo|filobus]] in salita verso [[Monreale]], nel [[1959]].]]
 
;Filobus
{{vedi anche|Rete filoviaria di Palermo}}
Il sistema filoviario a Palermo durò poco: i primi mezzi vennero acquistati nel [[1939]] poco prima dello scoppio della guerra. Il sistema voleva sostituire l'obsoleta [[Rete tranviaria di Palermo (1887-1947)|rete tranviaria]]<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/21/la-citta-del-gattopardo-che-viaggiava-in.html|titolo=La città del 'gattopardo' che viaggiava in filobus|accesso=14 agosto 2010}}</ref>, ma venne dismesso nel [[1966]].
 
;Bike sharing e Piste ciclabili
Nel 2009 sono state costruite due piste ciclabili con percorso che dalla zona pedemontana va verso il mare scavalcando letteralmente la circonvallazione. Entrambe sono lunghe 7 [[chilometro|km]] ciascuna, per un totale di quasi 14 [[chilometro|km]] di pista ciclabile che si vanno ad aggiungere all'altra pista ciclabile lunga poco più di 1 [[chilometro|km]] che costeggia via Messina Marine<ref>{{cita web|url=http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2008/04/10/il-percorso-delle-nuove-piste-ciclabili/|titolo=Il percorso delle nuove piste ciclabili|accesso=14 agosto 2010}}</ref>. L'Università di Palermo, inoltre, fornisce un servizio di [[bike sharing]] agli studenti e ai dipendenti dell'università<ref>{{cita web|url=http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2009/05/02/il-primo-incontro-di-palermo-con-il-bikesharing/|titolo=Il primo incontro di Palermo con il bikesharing|accesso=14 agosto 2010}}</ref>. Dal dicembre [[2015]] è attivo un servizio di bike sharing cittadino che conta 420 biciclette, di cui 20 a pedalata assistita, distribuite in 37 cicloposteggi installati in vari punti della città.<ref>''[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/12/14/news/via_al_bike_sharing_a_palermo_420_bici_e_37_stazioni-129429727/ Via al bike sharing a Palermo, 420 bici e 37 stazioni]'', ''Live Sicilia'', 14 dicembre 2015</ref>
 
;Car e Taxi sharing
 
Nell'ottobre [[2015]] il Comune di Palermo ha attivato un servizio di [[car sharing]] pubblico con auto elettriche. La piattaforma, sviluppata da [[AMAT (Palermo)|Amat]] e dall'amministrazione comunale, in collaborazione con [[Renault|Renault Italia]] ed [[Enel]], dispone di 24 auto elettriche del modello [[Renault Zoe|Zoe]] e 16 stazioni di ricarica installate in varie zone della città. Attualmente è la più grande flotta pubblica di auto in car sharing elettrico esistente in Italia. Alle 24 auto elettriche si aggiungono altre 104 vetture a metano.<ref>''[http://www.askanews.it/cronaca/nasce-a-palermo-il-car-sharing-elettrico-piu-grande-d-italia_711623679.htm Nasce a Palermo il car sharing elettrico più grande d'Italia]'', ''Askanews.it'', 7 ottobre 2015</ref><ref>''[http://www.today.it/green/mobilita/palermo-car-sharing.html A Palermo, il car sharing elettrico più grande d'Italia]'', ''Today.it'', 8 ottobre 2015</ref><ref>''[http://www.greenstart.it/news/il-pi%C3%B9-grande-carsharing-pubblico-dellitalia-del-sud-%C3%A8-ora-anche-elettrico-1300 Il più grande carsharing pubblico dell'Italia del Sud è ora anche elettrico]'', ''Green Start'', 13 0ttobre 2015</ref><ref>''[http://www.ecologiae.com/palermo-inaugurato-il-primo-car-sharing-pubblico/74444/ Smart mobility: a Palermo il car sharing si fa con l’auto elettrica]'', ''Centro Studi Smart City.it'', 14 ottobre 2015</ref><ref>''[http://www.ecologiae.com/palermo-inaugurato-il-primo-car-sharing-pubblico/74444/ Palermo, inaugurato il primo car sharing pubblico]'', ''Ecologiae.com'', 9 ottobre 2015</ref>
 
A partire da gennaio [[2016]] è prevista l'attivazione di un servizio comunale di taxi sharing che interesserà cinque percorsi urbani più uno extraurbano. L'iniziativa è già stata attivata in via sperimentale per il collegamento tra lo [[Aeroporto di Palermo-Punta Raisi|scalo Falcone-Borsellino]] e il centro abitato.<ref>''[http://www.palermotoday.it/cronaca/comune-palermo-taxi-sharing-costi-percorsi.html Nel 2016 arriva il taxi sharing: 6 percorsi e un costo massimo di 8 euro]'', ''Palermo Today.it'', 23 dicembre 2015</ref><ref>''[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/12/23/news/palermo_a_gennaio_parte_il_taxi_condiviso_in_centro_con_2_euro-130048508/ Palermo, a gennaio parte il taxi condiviso: in centro con 2 euro]'', ''Repubblica.it'', 23 dicembre 2015</ref>
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
[[File:Leoluca Orlando DAV 2008 3.jpg|thumb|Il sindaco: [[Leoluca Orlando]]]]
{{ComuniAmminPrec
{{vedi anche|Sindaci di Palermo|Elezioni comunali a Palermo}}
|[[1954]]
Il 21 maggio [[2012]] viene eletto al secondo turno [[Leoluca Orlando]] che, per la quarta volta e con il 72,43% delle preferenze, ritorna a essere sindaco di Palermo.
|[[1965]]
A luglio, dopo aver prestato giuramento come Sindaco di Palermo, entra ufficialmente nel pieno delle sue funzioni.
|Angela Maria Guidi Cingolani
 
|[[Democrazia Cristiana]]
=== Consolati ===
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
[[Albania]], [[Austria]], [[Bolivia]], [[Brasile]], [[Capo Verde]], [[Repubblica Ceca]], [[Danimarca]], [[Filippine]], [[Finlandia]], [[Francia]], [[Germania]], [[Grecia]], [[Libia]], [[Lituania]], [[Lussemburgo]], [[Malta]], [[Marocco]], [[Messico]], [[Norvegia]], [[Paesi Bassi]], [[Portogallo]], [[Principato di Monaco]], [[Regno Unito]], [[Federazione Russa]], [[Senegal]], [[Spagna]], [[Stati Uniti]], [[Svezia]], [[Tunisia]], [[Ungheria]].
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|[[1995]]|[[1999]]|Enrico Diacetti|[[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[1999]]|[[2004]]|Enrico Diacetti|[[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]]<br>[[La Margherita]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2004]]|[[2009]]|Rodolfo Lena|[[La Margherita]]<br>[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2009]]|[[2013]]|Rodolfo Lena|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2013]]|[[2014]]|Adolfo De Angelis<ref name= lenadeangelis />|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]] F.F.<ref name= lenadeangelis >Nel 2013, il sindaco Rodolfo Lena è stato eletto al Consiglio Regionale della Regione Lazio. Non essendo ancora terminato il suo mandato, ha preso il suo posto il vicesindaco Adolfo De Angelis, come "Sindaco F.F."</ref>|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2014]]|[[2019]]|Adolfo De Angelis|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2019]]|[[2019]]|Antonio Tedeschi||[[Commissario prefettizio]]|}}
{{ComuniAmminPrec|[[2019]]|''in carica''|Mario Moretti|[[Lega Nord|Lega]]<br>[[Lista civica]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Germania|Füssen|1972}}
La città di Palermo è gemellata con le seguenti città<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/19/gemellaggi.html|titolo=Gemellaggi dei comuni siciliani|accesso=22 agosto 2009}}</ref>:
* {{Gemellaggio|Francia|Bièvres|2008|Bièvres (Essonne)}}
{{MultiCol}}
* {{Gemellaggio|Italia|Pistoia|1996}}
* {{Gemellaggio|Cuba|Santiago di Cuba|1996}}
* {{Gemellaggio|Georgia|Tbilisi|1997}}
* {{Gemellaggio|Argentina|Villa Gobernador Gálvez|1997}}
* {{Gemellaggio|Stati Uniti d'America|Miami|1997}}
* {{Gemellaggio|Colombia|Palermo (Colombia){{!}}Palermo|1998}}
* {{Gemellaggio|Palestina|Khan Younis|1998}}
* {{Gemellaggio|Repubblica Democratica del Congo|Bukavu|1998}}
* {{Gemellaggio|Russia|Jaroslavl'|1998}}
* {{Gemellaggio|Italia|Sestu|1999}}
* {{Gemellaggio|Cina|Chengdu|1999}}
* {{Gemellaggio|Spagna|Valencia|2000}}
* {{Gemellaggio|Vietnam|Hanoi|2000}}
* {{Gemellaggio|Stati Uniti d'America|Monterey|2000}}<ref>{{cita news|url=http://www.comune.palermo.it/Comune/Avvisi/2000/Aprile/11.htm|titolo=Gemellaggio Palermo-Monterey|accesso=22 agosto 2009}}</ref>
|valign=top|
* {{Gemellaggio|Tunisia|Biserta|2000}}
* {{Gemellaggio|Polonia|Danzica|2005}}
* {{Gemellaggio|Spagna|Medina del Campo|2005}}
* {{Gemellaggio|Spagna|Granada|2006}}
* {{Gemellaggio|Russia|Samara (città){{!}}Samara|2008}}
* {{Gemellaggio|Lituania|Vilnius|2012}}<ref>{{cita news|url=http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Sicilia/Palermo-siglato-gemellaggio-con-capitale-lituana-Vilnius_313528037752.html|titolo=Gemellaggio Palermo-Vilnius|accesso=26 luglio 2012}}</ref>
* {{Gemellaggio|Palestina|Betlemme|2014}}<ref>{{cita news|http://www.palermotoday.it/politica/gemellaggio-palermo-betlemme-18-marzo-2014.html}}</ref>
* {{Gemellaggio|Argentina|Buenos Aires|2014}}
* {{Gemellaggio|Spagna|Malaga|2014}}
* {{Gemellaggio|Stati Uniti|Las Vegas|2014}}
* {{Gemellaggio|Spagna|Sos del Rey Católico|2014}}
* {{Gemellaggio|Spagna|Palma di Maiorca|2014}}
* {{Bandiera|ESP}} [[Ibiza (comune)|Ibiza]] dal 2015
* {{Gemellaggio|Germania|Düsseldorf|2015}}<ref>{{cita news|url=http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2015/07/14/comuni-palermo-sigla-gemellaggio-con-dusseldorf_5aab3249-805d-447c-b3cb-c5fa3284f193.html|titolo=Comuni: Palermo sigla gemellaggio con Dusseldorf|accesso=15 luglio
 
2015}}</ref>
*
{{EndMultiCol}}
 
Nel [[America|continente americano]] ci sono città e quartieri che hanno preso il nome dalla città di Palermo.
 
=== Altre informazioni amministrative ===
Negli [[Stati Uniti]]:
* Fa parte della [[Comunità montana Castelli Romani e Prenestini]].
*[[Palermo (California)|Palermo]] in [[California]]
*[[Palermo (Maine)|Palermo]] nel [[Maine]]
*[[Palermo (New York)|Palermo]] nello stato di [[New York]]
*[[Palermo (Dakota del Nord)|Palermo]] nel [[Dakota del Nord|North Dakota]]
In [[Uruguay]]:
*Palermo nel [[dipartimento di Florida]]
*[[Palermo (Montevideo)|Palermo]] quartiere di [[Montevideo]]
In [[Argentina]]:
*[[Palermo (Buenos Aires)|Palermo]] quartiere di [[Buenos Aires]]
In [[Colombia]]:
*[[Palermo (Colombia)|Palermo]] nel [[dipartimento di Huila]]
 
== Sport ==
=== Pallacanestro ===
{{vedi anche|CUS Palermo}}
Le principali società di pallacanestro della città sono la [[Pallacanestro Palestrina]] ([[Divisione Nazionale A|serie A Dilettanti]]) e il [[Palestrina Basket Femminile|Gruppo Sportivo Palestrina Basket Femminile A.S.D.]] ([[Serie B d'Eccellenza (pallacanestro femminile)|Serie B d'Eccellenza femminile]]).
[[File:Palermostemma.png|thumb|Stemma dell'[[Unione Sportiva Città di Palermo]] attualmente militante in [[serie A]]]]
[[File:Targa Florio francobollo.jpg|thumb|200px|''La Targa Florio'', dipinto di Margaret Bradley del [[1930]], riprodotto nel francobollo che ne celebra il centenario]]
 
Grande importanza ricopre il ''Memorial Tonino Iaia'', organizzato nell'omonimo palazzetto, che dal 1999 con un totale di quattordici edizioni, costituisce per la città uno dei maggiori eventi legati al mondo del basket.
;Calcio
Palermo è sede della squadra di calcio dell'[[Unione Sportiva Città di Palermo]], fondata nel [[1900]] (e rifondata nel [[1987]]), nota semplicemente come ''Palermo'', con i colori sociali rosa e nero, la squadra utilizza lo [[Stadio Renzo Barbera]] (detto ''La Favorita''). Attualmente la seconda squadra di Palermo è la Parmonval, militante in [[Eccellenza Sicilia|Eccellenza]]. Altre storiche squadre calcistiche cittadine sono: la [[Fincantieri Calcio|Fincantieri]], la [[Juventina Palermo|Juventina]], la Bacigalupo o la Panormus.
 
=== Calcio ===
Due le squadre di calcio femminile, Aquile Palermo ACF e [[Polisportiva Ludos Palermo]], entrambe in [[Serie A2 (calcio femminile)|Serie A2]].
* '''Unione Sportiva Palestrina Itop 1919 '''che partecipa al campionato di Seconda Categoria
* '''A.S.D. Praeneste Calcio''', fondata nel 2009, disputa il campionato di Prima Categoria
 
=== Calcio a 5 ===
;Automobilismo
Il Futsal Palestrina arriva a disputare la [[serie A2 (calcio a 5)|serie A2]] per due stagioni dal 2011 al 2013 prima di ripartire dalla Serie C.
* [[Targa Florio]]: tra le più antiche corse automobilistiche, disputata fin dall'inizio del secolo scorso e organizzata dalla [[Florio|Famiglia Florio]], attualmente rientra nel circuito del campionato del mondo di Rally<ref>{{cita web|url=http://www.luxgallery.it/articolo/targa-florio-rally-e-auto-depoca-in-sicilia/8447/|titolo=Targa Florio: rally ed auto d'epoca in Sicilia|accesso=14 agosto 2010}}</ref>.
 
=== Pallavolo ===
;Ciclismo
L'ASD Nuova Preneste Volley, con ormai più di vent'anni di storia alle spalle, con le sue prime squadre [[Campionato italiano maschile di pallavolo|maschile]] e [[Campionato italiano femminile di pallavolo|femminile]], militanti entrambe nei campionati regionali di serie D, è molto attiva nel settore giovanile vantando molte squadre che coprono ogni fascia di età.
* Nel maggio del [[1930]] la 2ª tappa del [[Giro d'Italia 1930|18º]] [[Giro d'Italia]] si è conclusa a Palermo ed è stata vinta dall'Italiano [[Leonida Frascarelli]].<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2008/sicilia/il_giro_e_la_sicilia.html|titolo=Il giro e la Sicilia|accesso=14 agosto 2010}}</ref>
* Il 12 maggio del [[1986]] la 1ª tappa del [[Giro d'Italia 1986|69º]] Giro d'Italia ([[Corsa a cronometro|prova a cronometro]]) si è svolta a Palermo ed è stata vinta dallo svizzero [[Urs Freuler]].<ref>{{cita web|url=http://www.nonsolofitness.it/giro-italia/edizioni/giro-italia-1986.html|titolo=Giro d'Italia 1986|accesso=14 agosto 2010}}</ref>
* Il 30 maggio [[1993]] l'8ª tappa del [[Giro d'Italia 1993|76º]] Giro d'Italia si è conclusa a Palermo ed è stata vinta dall'italiano [[Adriano Baffi]].<ref>{{cita news|url=http://palermo.repubblica.it/dettaglio/giro-ditalia-numero-91-la-citta-si-ferma/1456461|titolo=Giro d'Italia numero 91, la città si ferma|accesso=14 agosto 2010}}</ref>
* Il 10 maggio [[2008]] da Palermo è partita la [[Giro d'Italia 2008|91ª edizione]] del Giro d'Italia, si è trattato di una cronometro a squadre, vinta dalla squadra statunitense [[Team Garmin-Chipotle|Slipstream Chipotle]]<ref>{{cita web|url=http://ciclofolle.blogspot.com/2008/05/giro-ditalia-1-tappa-palermo-palermo.html|titolo=Giro d'Italia, 1ª tappa Palermo|accesso=14 agosto 2010}}</ref>.
 
=== Automobilismo sportivo ===
;Football americano
{{citazione necessaria|L'unica squadra corse presente nella città}} è la Jolly Roger Team 4x4, fondata nel 2012, {{citazione necessaria|è affiliata con l'ente di promozione sportivo ACSI riconosciuto dal CONI, e impegnata in gare di fuoristrada estremo a carattere regionale e nazionali fino al 2014, classificandosi al 2* posto nel campionato regionale ACSI}}
* [[Cardinals Palermo]] - 1 scudetto (Campionato italiano di football a 9 2012|2012)
Nel 2015 è diventata jolly roger team abbandonando la dicitura 4x4, e ampliando le attività a tutto il settore motorsport.
* [[Sharks Palermo]]
{{citazione necessaria|Dal 2016 il jolly roger team si è visto impegnato nell organizzazione di una serie di eventi motoristici ludico dilettantistici non competitivi denominato loopshow.}}
 
;Canoa polo
* [[Ghisamestieri Palermo]] - 1 scudetto (2000), 2 coppe Italia (2004,2005)<ref>{{cita web|url=http://www.canoaclubpalermo.altervista.org/Canoa_Club_Palermo/Risultati.html|titolo=Risultati|accesso=14 agosto 2010}}</ref>.
* C.N.Marina S.Nicola, colori sociali bianco e celeste. Attualmente militante nella massima serie del campionato nazionale.
* [[Società Canottieri Trinacria]], colori sociali giallo e rosso. Dal [[2008]] nella massima serie del campionato nazionale.
 
;Tennis
A Palermo si svolgono gli [[Internazionali Femminili di Palermo|Internazionali Femminili]]. Questo torneo di fama mondiale fa parte dei [[Tornei WTA International]] dal [[2009]]. Nell'edizione del [[2012]] la tennista italiana [[Sara Errani]] ha vinto nel singolo, mentre nel doppio hanno trionfato le ceche [[Barbora Záhlavová-Strýcová]] e [[Renata Voráčová]].
 
;Rugby
* Palermo 2005, principale squadra cittadina. Nella stagione [[Serie B 2011-2012 (rugby a 15)|2011-2012]] ha partecipato al campionato di [[Serie B (rugby a 15)|Serie B]]. Le partite si svolgono al&nbsp;[[Velodromo Paolo Borsellino]].
 
;Pallavolo
* [[Palermo Volley]] - 1 Challenge Cup (1999), club fondato nel [[1998]] dalle ceneri del Ferrara Volley. Militò in [[Serie A maschile FIPAV|Serie A1]] per tre stagioni consecutive. Vinse anche una [[Challenge Cup di pallavolo maschile|Coppa Cev]]. Nel [[2001]], con la retrocessione in serie A2, la squadra non si iscrisse al campionato e sparì.
 
;Pallanuoto
* Waterpolo Palermo, squadra maschile militante in Serie B nella stagione [[Serie B (pallanuoto maschile)|2011-2012]].
* [[Gifa Città di Palermo]], squadra femminile militante in A2 nella stagione [[Serie A2 (pallanuoto femminile)|2011-2012]].
* Athlon 90 Palermo, squadra femminile non attiva che nel recente passato ha militato in Serie A1.
 
;Pallacanestro
* A.S.D. Nuova Aquila Palermo, squadra maschile militante in Serie B.
* Green Basket Palermo, squadra maschile militante in Serie C.
* [[Verga Palermo]], squadra femminile militante in A3 con un passato in A1.
 
=== Impianti sportivi ===
* Palazzetto dello sport "Tonino Iaia"
{{MultiCol}}
* Campo sportivo comunale "Antonio Sbardella"
* [[Stadio Renzo Barbera|Stadio Renzo Barbera - La Favorita]]
* Palestra Ist. Comprensivo "Giovanni Pierluigi"
* [[Stadio delle Palme|Stadio Vito Schifani]]
* Tensostruttura Loc.tà Valle Zampea
* Stadio CUS
* Campo Comunale "Principi Barberini" ([[Carchitti]])
* [[Velodromo Paolo Borsellino]]
* [[PalaUditore]]
* PalaOreto
* PalaCUS
* [[Palasport Fondo Patti]]
|valign=top|
[[File:Stadio Renzo Barbera interno giorno.jpg|thumb|[[Stadio Renzo Barbera]]]]
 
* [[Piscina olimpionica comunale di Palermo|Piscina olimpionica]]
* [[Campo Tenente Onorato]]
* [[Diamante Fondo Patti]]
* [[Ippodromo della Favorita]]
* Campo da golf di Villa Airoldi
{{EndMultiCol}}
 
=== [[XIX Universiade]] ===
[[File:UniSicilia97.png|thumb|left|Logo ufficiale della manifestazione]]
 
Dal 20 al 31 agosto [[1997]] la [[Sicilia]] ha ospitato le [[Universiadi]]: la prima e finora unica edizione in cui le competizioni si sono svolte in una intera regione, e in cui la nomenclatura ufficiale della manifestazione non si riferisca a una singola città. A Palermo si è svolta la cerimonia di apertura nello [[Stadio La Favorita]], alcuni incontri di calcio al [[Velodromo Paolo Borsellino]] e la finale alla ''Favorita'' vinta dall'Italia; gli incontri di [[tennis]] e di [[pallanuoto]].
 
=== I giochi delle isole ===
La [[Sicilia]] finora ha ospitato per ben tre volte, nel [[1999]] nel [[2006]] e nel [[XV Jeux des îles|2011]], i [[Jeux des îles]] (i ''Giochi delle isole''): una competizione sportiva similare alle olimpiadi che confronta in numerose competizioni sportive oltre l'ospitante, altre 13 isole del [[Mediterraneo]] e dell'[[Oceano Atlantico]]. Palermo è stata sempre la città principale delle manifastazioni.<br />Dal 23 maggio al 27 maggio [[2011]] ha ospitato la XV edizione.<ref>[http://www.gds.it/gds/sezioni/sport/dettaglio/articolo/gdsid/158836/ Ai Giochi delle Isole 267 atleti siciliani- gds.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> I giochi si sono svolti in infrastrutture sportive di Palermo come lo [[Stadio delle Palme]], il [[Velodromo Paolo Borsellino]] per le competizioni di [[Rugby (sport)|Rugby]] e il [[PalaUditore]] per il [[Tennistavolo]]<ref>[http://www.jeuxdesiles2011.com/ Click<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
== Note ==
{{<references|3}}/>
 
== Bibliografia ==
{{vedi anche|Bibliografia su Palermo}}
 
== Voci correlate ==
* [[Fibula prenestina]]
{|style="width: 100%; align:top"
* [[Sede suburbicaria di Palestrina]]
|-
|valign=top|
* [[Città metropolitana di Palermo]]
* [[Area metropolitana di Palermo]]
* [[Assemblea Regionale Siciliana]]
* [[Cosa nostra]]
* [[Dialetto palermitano]]
* [[Evoluzione urbanistica di Palermo]]
|valign=top|
* [[Provincia di Palermo]]
* [[Quartieri di Palermo]]
* [[Regno di Sicilia]]
* [[Storia di Palermo]]
* [[Storia della Palermo fenicia]]
|valign=top|
|}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Palermo|n=Category:Palermo|q|wikt=Palermo|voy}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.comune.palermo.it/|Comune di Palermo}}
* {{cita web|http://www.tibursuperbum.it/ita/escursioni/palestrina/index.htm|Palestrina, il paese}}
* {{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Sicilia/Provincia_di_Palermo}}
* {{cita web|http://www.tibursuperbum.it/ita/escursioni/palestrina/santuario/index.htm|Palestrina, il Santuario della Fortuna}}
* {{cita web|http://www.tibursuperbum.it/ita/escursioni/palestrina/villadiadriano/index.htm|Palestrina, la villa di Adriano}}
* [https://web.archive.org/web/20160308152848/http://tesoridellazio.it/pagina.php?area=i+tesori+del+lazio&cat=ville+antiche+e+antiche+terme&pag=palestrina+(rm)+-+villa+di+adriano Scheda sui resti della Villa di Adriano] sul sito di Tesoridellazio.it
* [https://web.archive.org/web/20140525200048/http://www.tesoridellazio.it/pagina.php?area=I+tesori+del+Lazio&cat=Palazzi+e+ville+storiche&pag=Palestrina+%28RM%29+-+Palazzo+Colonna-Barberini Scheda sul Palazzo Colonna-Barberini] sul sito di Tesoridellazio.it
* [https://web.archive.org/web/20140525201021/http://www.tesoridellazio.it/pagina.php?area=I+tesori+del+Lazio&cat=Acquedotti%2C+fontane%2C+cisterne+e+altre+opere+idrauliche&pag=Palestrina+%28RM%29+-+Propilei Scheda sui Propilei] sul sito di Tesoridellazio.it
 
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{{Città metropolitana di Palermo}}
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