60º Battaglione carri "M.O. Locatelli" e Samuel ben Judah ibn Tibbon: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Infobox unità militare
|Nome = Samuel
|Categoria = esercito
|Cognome = ben Judah ibn Tibbon
|Nome=LX Battaglione carri<br><small>60º Battaglione carri "M.O. Locatelli"</small>
|PostCognome = comunemente noto come '''Samuel ibn Tibbon''' ([[ebraico]]: שמואל בן יהודה אבן תבון, [[lingua araba|arabo]]: '''ابن تبّون''')
|Immagine=CoA mil ITA btg carri 060.png
|Sesso = M
|Didascalia=
|LuogoNascita = Lunel
|Attiva= 1940 - 1941<br>[[1960]] - [[1995]]
|GiornoMeseNascita =
|Nazione= {{ITA 1861-1946}}<br>{{ITA}}
|AnnoNascita = 1150
|Servizio= [[Regio Esercito]]<br>[[Esercito Italiano]]
|LuogoMorte = Marsiglia
|Tipo= [[Arma di fanteria]]<br>[[Carristi|specialità Carristi]]
|GiornoMeseMorte =
|Ruolo=
|AnnoMorte = 1230
|Dimensione=
|Attività = rabbino
|Struttura_di_comando= {{simbolo|CoA mil ITA rgt carri 133.png|30}} "[[133º Reggimento carri]]"
|Attività2 = filosofo
|Guarnigione= [[Altamura]]
|Epoca = 1100
|Reparti_dipendenti=
|Epoca2 = 1200
|Descrizione_guarnigione=
|Nazionalità = francese
|Equipaggiamento=
|FineIncipit = , [[rabbino]], [[filosofia|filosofo]] religioso e [[medicina|medico]] [[ebraismo|ebreo]] residente in [[Linguadoca (provincia)|Languedoc]], noto per le sue traduzioni di [[letteratura rabbinica]], specialmente dell'opere di [[Maimonide]], dall'[[lingua araba|arabo]] all'[[ebraico]]
|Descrizione_equipaggiamento=
|Soprannome=
|Patrono=
|Motto= "''Irruento aggredisco''"
|Colori=
|Descrizione_colori=
|Marcia=
|Mascotte=
|Battaglie =
|Anniversari=
|Decorazioni=
|Onori_di_battaglia=
<!-- Comandanti -->
|Comandante_corrente=
|Descrizione_comandante_corrente=
|Capo_cerimoniale=
|Comandanti_degni_di_nota=
<!-- Simboli -->
|Simbolo= [[File:Fre cav cr.jpg|100px]]
|Descrizione_simbolo= Fregio
|Simbolo2=
|Descrizione_simbolo2=
|Ref = Fonti citate nel corpo del testo
}}
Il '''LX Battaglione carri''' è stato un reparto della [[carristi|specialità Carristi]] del [[Regio Esercito]] che durante la seconda guerra mondiale ha operato nella [[campagna del Nordafrica]] e nel dopoguerra dell'[[Esercito Italiano]], assumendo la denominazione a partire dal [[1975]] di '''60º Battaglione carri "M.O. Locatelli"''' e inquadrato negli ultimi anni della sua vita operativa nel [[133º Reggimento carri]]
== Storia ==
Il LX Battaglione carri [[Carro armato leggero|"L"]] è stato costituito nel luglio 194o in [[Libia italiana|Libia]] dal XX Battaglione carri "Randaccio".<ref>[http://spazioinwind.libero.it/cico85/carristi.html Storia dei Carristi e del 32º reggimento carri]</ref>
 
[[File:Moreh Nevukhim.jpg|thumb|right|"Guida dei perplessi" di Maimonide, tradotta in ebraico da Samuel ben Judah ibn Tibbon; in una copia eseguita a Barcellona nel 1348]]
Allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] nel settembre [[1939]], le forze italiane in [[Africa settentrionale]] non disponevano di forze corazzate. Il [[Regio Esercito]] aveva costituito nel 1939 tre divisioni corazzate, ancora equipaggiati con carri leggeri [[CV35|L3/35]] che avevano dimostrato carenze nella [[guerra d'Etiopia]] e nella [[guerra civile spagnola]]. Nessuna delle divisioni corazzate era stata dislocata in Libia, dove le unità blindate a disposizione erano due battaglioni di CV35, il XX Battaglione carri L e il XXI Battaglione carri L, dislocati rispettivamente in [[Tripolitania]] e in [[Cirenaica]]: erano stati strutturati per l'eventuale formazione di due battaglioni aggiuntivi ciascuno in caso di mobilitazione, utilizzando veicoli già dislocati in Africa settentrionale. Compiti di questi battaglioni erano l'esecuzione di missioni di sicurezza e di ricognizione e di agire come veicoli di supporto per la fanteria.
 
== Biografia ==
Con l'entrata in guerra dell'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] nel giugno [[1940]] vennero costituiti per mobilitazione quattro battaglioni carri leggeri, equipaggiati con carri leggeri [[CV35|L3/35]], il LX e il LXI, costituiti dal XX Battaglione carri. per la [[60ª Divisione fanteria "Sabratha"|Divisione "Sabratha"]] e il [[62º Battaglione corazzato "M.O. Jero"|LXII]] e LXIII, costituiti dal XXI Battaglione carri per la [[62ª Divisione fanteria "Marmarica"|Divisione "Marmarica"]].
Ricevette un'educazione [[ebraismo|ebraica]] in [[letteratura rabbinica]] da suo padre, [[Judah ben Saul ibn Tibbon]], e altri maestri di [[Lunel]] gli insegnarono la [[medicina]], nonché altre scienze e conoscenze [[secolarismo|secolari]] del mondo [[cultura araba|arabo]] del suo tempo. Successivamente, visse in diverse città della [[Midi (Francia)|Francia meridionale]] (nel 1199 a [[Béziers]], nel 1204 ad [[Arles]]) e viaggiò a [[Barcellona]], [[Toledo]] e persino [[Alessandria d'Egitto]] (1210-1213). Alla fine si stabilì a [[Marsiglia]]. Alla sua morte, il suo corpo fu trasportato a [[Gerusalemme]] e sepolto a [[Tiberiade]].
 
== Opere originali ==
Il LX Battaglione carri venne inquadrato nella [[60ª Divisione fanteria "Sabratha"|Divisione "Sabratha"]] e successivamente, in previsione dell'[[Invasione italiana dell'Egitto|invasione dell'Egitto]], entrò a far parte della [[Brigata corazzata speciale "Babini"]].<ref>[http://www.icsm.it/articoli/ri/delusionedeserto.html Delusione nel deserto. Dall'entrata in guerra (10-6-1940) alla vigilia del contrattacco inglese]</ref>
Nel 1213, a bordo di una nave che ritornava da Alessandria, compose ''Biur meha-Millot ha-Zarot,'' una spiegazione dei termini filosofici della ''[[Guida dei perplessi]]'' di Maimonide.
 
Mentre terminava la sua traduzione in [[Lingua ebraica medievale|ebraico]] della ''Guida'' (scritta originalmente in arabo, scrisse un [[glossario]] alfabetico delle parole straniere che aveva usato nella sua traduzione. Nell'introduzione del glossario, divide tali parole in cinque classi:
Il seguito all'[[Operazione Compass|offensiva inglese del dicembre 1940]] la situazione operativa sul campo, precipitatò in modo catastrofico per le forze italiane e il battaglione venne completamente distrutto a Bug Bug.<ref name=RE>[http://www.regioesercito.it/reparti/fanteria/recdacor.htm Corpo d'Armata Corazzato]</ref>
# Parole principalmente dall'arabo;
# Parole rare che si trovano nella [[Mishnah]] e nella [[Gemara]];
# Verbi e aggettivi ebraici derivati da sostantivi per [[analogia (linguistica)|analogia]] con l'arabo;
# [[Omonimi]], usati con significati speciali;
# Parole alle quali venivano dati nuovi significati per analogia con l'arabo.
 
Ibn Tibbon fornisce inoltre una lista di correzioni che desiderava venissero fatte sulle copie della sua traduzione della ''Guida''. Il glossario dà non solo una breve spiegazione di ogni parola con la sua origine, ma anche in molti casi una definizione scientifica con esempi.
== Ricostituzione ==
 
Samuel ibn Tibbon scrisse un commentario dell'intera [[Bibbia]], ma se ne conoscono solo le seguenti porzioni:
Il 1º maggio 1960 venne costituito il Battaglione corazzato "Avellino", che nel 1961 prese il numerico LX e inquadrato nella [[Brigata fanteria "Avellino"]]. Il battaglione era articolato su due [[Compagnia (unità militare)|compagnie]] carri, con [[Carro armato pesante|carri pesanti]] [[M26 Pershing]] e una [[Fanteria meccanizzata|compagnia meccanizzata]] con [[Veicolo trasporto truppe|VTT]] [[M113]].
* ''Ma'amar Yikkawu ha-Mayim'', un trattato filosofico in 22 capitoli su ''[[Libro della Genesi|Genesi]]'' I:9. Contiene temi fisici e metafisici, con un'interpretazione allegorico-filosofica dei passi biblici citati.
* Un commentario filosofico di ''[[Ecclesiaste]]'', citato da Samuel nell'opera precedente (p.&nbsp;175) e del quale rimangono numerosi manoscritti.
* Un commentario del ''[[Cantico dei cantici]]''.
 
Samuel ibn Tibbon era un ardente seguace di Maimonide e delle sue interpretazioni allegoriche della [[Bibbia ebraica|Bibbia]]; diceva infatti che molte narrative della Bibbia dovevano essere considerate semplicemente delle parabole ("meshalim") e le leggi religiose come guide ("hanhagot") per una vita spirituale più elevata. Tali affermazioni, non rare nel suo tempo, sollevarono l'ira degli aderenti all'interpretazione letterale del [[Tanakh]], coloro che formavano il gruppo anti-maimonideo<ref>[[Maimonide]] per ulteriori particolari.</ref>
[[File:M26 Pershing.jpg|thumb|left|Carri M26 del battaglione corazzato "Avellino"]]
 
== Traduzioni ==
Successivamente i carri "Pershing" vennero sostituiti con [[Carro armato medio|carri medi]] [[M47 Patton]] e il battaglione nel [[1963]] trasferito nella sede di [[Altamura]] passando alle dipendenze della [[Brigata meccanizzata "Pinerolo"|Brigata fanteria "Pinerolo"]], che all'epoca era una grande unità per la difesa interna del territorio.
La reputazione di Samuel si basa non sui suoi scritti, ma sulle sue traduzioni, specialmente quella della ''[[Guida dei perplessi]]'' di Maimonide, fatta nel 1190 (la traduzione in [[ebraico]] si intitola ''[[Moreh Nevukhim]]'').
 
Prima di finire tale difficile lavoro, Samuel consultò Maimonide parecchie volte per lettera, in merito a certi passaggi difficili. Le risposte di Maimonide, alcune delle quali sono scritte in [[Lingua araba|arabo]] e furono successivamente tradotte in [[ebraico]], forse da Samuel stesso, lodano l'abilità del traduttore e riconoscono la sua padronanza della [[lingua araba]]; un'abilità sorprendente per una persona che viveva in [[Francia]]. Dopo avergli fornito alcune regole generali per la traduzione dall'arabo all'ebraico, Maimonide gli spiega i passaggi in dubbio, rendendoglieli nella seconda lingua.
Nel 1975 con la ristrutturazione dell'[[Esercito Italiano]] il LX Battaglione corazzato fu ridenominato 60º Battaglione carri "M.O. Locatelli" sempre assegnato alla [[Brigata motorizzata "Pinerolo"]].
 
La traduzione di Samuel ibn Tibbon è preceduta da un'introduzione. In essa spiega il motivo della sua impresa, dicendo che gli studiosi di [[Lunel]] gli avevano insistentemente chiesto una traduzione della ''Moreh''. Come ausili per la sua traduzione, Samuel menziona le traduzioni ebraiche di suo padre [[Judah ben Saul ibn Tibbon]] (che chiama "il Padre dei Traduttori"), scritti sulla traduzione in arabo e le opere in arabo della sua biblioteca. Samuel scrisse anche un indice dei versetti biblici citati nella ''Moreh''.
Nel corso della seconda metà degli [[Anni 1980|anni ottanta]] i carri [[M47 Patton]] vennero progressivamente sostituiti con i [[Leopard 1|Leopard]].
 
== Caratteristiche ==
Con la ristrutturazione dell'[[Esercito Italiano]] che ripristinava il livello reggimentale, nel [[1992]] perdeva la sua autonomia, quando, nella sede di [[Altamura]], in [[provincia di Bari]], venne ricostituito sulla base del 60º Battaglione corazzato "M.O. Locatelli", il 133º Reggimento carri in seno alla [[Brigata meccanizzata "Pinerolo"]] con il battaglione che, avendo assunto una fisionomia prettamente carrista, venne ridenominato 60º Battaglione carri "M.O. Locatelli".<ref name="cavalleria">[http://www.museocavalleria.it/Scuola%20e%20Reggimenti/Carrista/133%C2%B0%20Reggimento%20Carri.html 133º Reggimento Carri]</ref>
Le principali distinzioni della traduzione di Samuel sono la sua accuratezza e fedeltà al testo originale. Sia che uno approvi o disapprovi l'introduzione di certe parole arabe in ebraico, e il fatto che, per analogia con l'arabo, egli assegni a certe parole ebraiche dei significati differenti da quelli accettati, la levatura della sua opera non può essere messa in discussione.
 
Specialmente ammirevole è l'accuratezza con la quale le idee astratte di Maimonide vengono riprodotte in [[ebraico]], una lingua usata dal [[popolo ebraico]] essenzialmente per esprimere idee concrete. Quando iniziò la lotta tra maimonidei e anti-maimonidei, Samuel non sfuggì al rimprovero di aver diffuso le idee di Maimonide.
Nel [[1995]] il reggimento è stato posto in posizione "quadro" in seno alla [[Scuola di cavalleria dell'Esercito Italiano]] di [[Lecce]]<ref name="cavalleria"/> per essere poi definitivamente sciolto.
 
Samuel tradusse anche le seguenti opere di Maimonide:
==Descrizione araldica dello stemma==
# Un trattato sulla [[Risurrezione]] col titolo ebraico "''Iggeret''" o "''Ma'amar Tehhiyath ha-Metim''";
# Un commentario della [[Mishnah]] sul [[Pirkei Avoth]], compresa l'introduzione psicologica, intitolata "Shemonah Perakim" (gli Otto Capitoli);
# I "[[Moshe ben Maimon#I 13 principi della fede|Tredici Principi della Fede]]" (originalmente parte del suo commentario della Mishnah sul trattato ''Sanhedrin'', cap. 10)
# Una lettera al suo discepolo [[Joseph ben Judah ibn Aknin]].
 
Samuel tradusse anche i seguenti scritti di altri autori arabi:
Ornamenti esteriori: ''lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "IRRUENTO AGREDISCO"''
# Il commentario di [[Ali ibn Ridwan]] sulla "Ars Parva" di [[Galeno]] (secondo il "Paris MS. 1114"), traduzione completata nel 1199 a Béziers<ref>Steinschneider, "Hebraeische Uebersetzung" p. 734.</ref>
 
# Tre brevi trattati di [[Averroè]], col titolo "Sheloshah Ma'amarim"<ref>Curato da J. Herez, con la traduzione [[lingua tedesca|tedesca]]: "Drei Abhandlungen über die Conjunction des Separaten Intellects mit den Menschen von Averroes, aus dem Arabischen Uebersetzt von Samuel ibn Tibbon", [[Berlino]], 1869). Samuel tradusse questi tre trattati sia come appendice al suo commentario sull'Ecclesiaste (''vide supra''), che separatamente (Steinschneider, ''ibidem'', p. 199).</ref>
== Altri progetti ==
# La traduzione araba fatta da Yahya ibn Batrik dell'opera di [[Aristotele]] intitolata ''[[Fisica (Aristotele)|Meteora]]'', col titolo "Otot ha-Shamayim" (citata anche come "Otot 'Elyonot"), tradotta mentre ritornava da [[Alessandria d'Egitto]], tra le due isole di [[Lampedusa]] e [[Pantelleria]]. Esiste tuttora in diversi manoscritti. La prefazione e l'inizio del testo sono stati stampati per i tipi di Filipowski (circa 1860) come [[specimen]]. Samuel fece questa traduzione su richiesta di Joseph ben Israel di [[Toledo]], da una cattiva traduzione araba di Batrik<ref>Steinschneider, ''ibidem'', p. 132.</ref>.
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== Note ==
<references/>
{{Carristi}}
{{Portale|guerra}}
 
== Voci correlate ==
[[Categoria:Battaglioni carri dell'Esercito italiano|013]]
* [[Ibn Tibbon]]
 
== Collegamenti esterni ==
*[http://plato.stanford.edu/entries/tibbon/ Voce sulla ''Stanford Encyclopedia''] {{en}}
*[https://web.archive.org/web/20120219084634/http://www.targum.com/excerpts/shemonah_perakim.html Traduz. inglese degli 8 capitoli di Maimonide] {{en}}
*Questa voce incorpora testo di una pubblicazione ora nel [[dominio pubblico]]: Max Schloessinger, Isaac Broydé e Richard Gottheil (1901–1906). [http://www.jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=52&letter=I "Ibn Tibbon"]. [[Jewish Encyclopedia]].
 
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[[Categoria:Ebrei francesi]]
[[Categoria:Letteratura rabbinica]]
[[Categoria:Traduttori dall'arabo]]