Museo Nazionale Romano e Samuel ben Judah ibn Tibbon: differenze tra le pagine

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{{MuseoBio
|Nome = Museo Nazionale RomanoSamuel
|Cognome = ben Judah ibn Tibbon
|Immagine = Cloister garden, 2015-12-05.jpg
|PostCognome = comunemente noto come '''Samuel ibn Tibbon''' ([[ebraico]]: שמואל בן יהודה אבן תבון, [[lingua araba|arabo]]: '''ابن تبّون''')
|Larghezza = 300px
|Sesso = M
|Didascalia = <!-- per l'immagine -->
|LuogoNascita = Lunel
|Località = [[Roma]]
|GiornoMeseNascita =
|Indirizzo = via Enrico de Nicola 79 (terme di Diocleziano)<br />largo di Villa Peretti 1 (palazzo Massimo)<br />via Sant’Apollinare 46 (palazzo Altemps)<br />via delle Botteghe Oscure 31 (Crypta Balbi)
|LatitudineAnnoNascita = 1150
|LuogoMorte = Marsiglia
|Longitudine =
|GiornoMeseMorte =
|Tipologia = [[Archeologia]]
|FondatoriAnnoMorte = 1230
|Attività = rabbino
|Data di apertura = 1889
|Attività2 = filosofo
|Data di chiusura =
|DirettoreEpoca = 1100
|Epoca2 = 1200
|Visitatori = 356345
|Nazionalità = francese
|Note visitatori = <ref>Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, [http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/documents/1452786836128_2015MuseiPerSito.pdf Visitatori e introiti dei musei]</ref>
|FineIncipit = , [[rabbino]], [[filosofia|filosofo]] religioso e [[medicina|medico]] [[ebraismo|ebreo]] residente in [[Linguadoca (provincia)|Languedoc]], noto per le sue traduzioni di [[letteratura rabbinica]], specialmente dell'opere di [[Maimonide]], dall'[[lingua araba|arabo]] all'[[ebraico]]
|Anno visitatori = 2015
|Sito = http://archeoroma.beniculturali.it/it/Museo-Nazionale-Romano
}}
 
[[File:Moreh Nevukhim.jpg|thumb|right|"Guida dei perplessi" di Maimonide, tradotta in ebraico da Samuel ben Judah ibn Tibbon; in una copia eseguita a Barcellona nel 1348]]
Il '''Museo Nazionale Romano''' è un [[museo]] [[Archeologia|archeologico]] di [[Roma]] che ospita collezioni riguardanti la storia e la cultura della città in [[Roma antica|epoca antica]]. È stato interamente riorganizzato sotto l'egida della [[Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma|Soprintendenza dei Beni Archeologici della città di Roma]].
 
== Storia e collezioniBiografia ==
Ricevette un'educazione [[ebraismo|ebraica]] in [[letteratura rabbinica]] da suo padre, [[Judah ben Saul ibn Tibbon]], e altri maestri di [[Lunel]] gli insegnarono la [[medicina]], nonché altre scienze e conoscenze [[secolarismo|secolari]] del mondo [[cultura araba|arabo]] del suo tempo. Successivamente, visse in diverse città della [[Midi (Francia)|Francia meridionale]] (nel 1199 a [[Béziers]], nel 1204 ad [[Arles]]) e viaggiò a [[Barcellona]], [[Toledo]] e persino [[Alessandria d'Egitto]] (1210-1213). Alla fine si stabilì a [[Marsiglia]]. Alla sua morte, il suo corpo fu trasportato a [[Gerusalemme]] e sepolto a [[Tiberiade]].
Il museo venne istituito nel [[1889]] (e inaugurato l'anno successivo),<ref name="Palazzo Massimo9">{{cita|Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|Adriano La Regina, ''Museo Nazionale Romano'', p. 9}}.</ref> per raccogliere le antichità della città datate tra il [[V secolo a.C.]] e il [[III secolo]] d.C. Vi confluirono le collezioni archeologiche romane del [[Museo Kircheriano]] e i numerosi reperti che si andavano scoprendo nella città in seguito alle trasformazioni urbanistiche determinate dal nuovo ruolo di capitale del Regno di Italia, in un primo momento destinati ad essere esposti in un "Museo Tiberino", mai realizzato. Nel [[1901]] venne acquistata dallo Stato la [[villa Ludovisi]] e l'importante collezione di sculture antiche fu trasferita al museo.
 
== Opere originali ==
La sede fu stabilita negli ambienti del grande chiostro del convento della [[Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri]], costruito a partire dal [[XVI secolo|Cinquecento]] nelle [[terme di Diocleziano]].<ref name="Palazzo Massimo9"/>
Nel 1213, a bordo di una nave che ritornava da Alessandria, compose ''Biur meha-Millot ha-Zarot,'' una spiegazione dei termini filosofici della ''[[Guida dei perplessi]]'' di Maimonide.
 
Mentre terminava la sua traduzione in [[Lingua ebraica medievale|ebraico]] della ''Guida'' (scritta originalmente in arabo, scrisse un [[glossario]] alfabetico delle parole straniere che aveva usato nella sua traduzione. Nell'introduzione del glossario, divide tali parole in cinque classi:
Il risanamento degli antichi ambienti termali fu avviato in occasione dell'Esposizione internazionale del [[1911]] e l'acquisizione del nucleo principale della [[Villa Ludovisi|collezione Ludovisi]].<ref name="Palazzo Massimo9"/> L'allestimento fu completato negli [[anni 1930]].
# Parole principalmente dall'arabo;
# Parole rare che si trovano nella [[Mishnah]] e nella [[Gemara]];
# Verbi e aggettivi ebraici derivati da sostantivi per [[analogia (linguistica)|analogia]] con l'arabo;
# [[Omonimi]], usati con significati speciali;
# Parole alle quali venivano dati nuovi significati per analogia con l'arabo.
 
Ibn Tibbon fornisce inoltre una lista di correzioni che desiderava venissero fatte sulle copie della sua traduzione della ''Guida''. Il glossario dà non solo una breve spiegazione di ogni parola con la sua origine, ma anche in molti casi una definizione scientifica con esempi.
Un nuovo riordino del Museo fu finanziato con la legge speciale per le antichità di Roma del 1981, rendendosi così possibile l'acquisto di [[Palazzo Massimo alle Terme]] e [[Palazzo Altemps]].<ref name="Palazzo Massimo9"/>
 
Samuel ibn Tibbon scrisse un commentario dell'intera [[Bibbia]], ma se ne conoscono solo le seguenti porzioni:
Negli [[anni 1990]] fu avviata una radicale trasformazione, che ha suddiviso le opere tra cinque diverse sedi espositive:<ref name="Palazzo Massimo9"/><ref>{{cita web|url=http://archeoroma.beniculturali.it/node/481|titolo=Museo Nazionale Romano|sito=archeoroma.beniculturali.it|accesso=1 maggio 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=http://archive.wikiwix.com/cache/20170214173147/http://archeoroma.beniculturali.it/node/481|dataarchivio=14 febbraio 2017}}</ref>
* ''Ma'amar Yikkawu ha-Mayim'', un trattato filosofico in 22 capitoli su ''[[Libro della Genesi|Genesi]]'' I:9. Contiene temi fisici e metafisici, con un'interpretazione allegorico-filosofica dei passi biblici citati.
*[[Museo nazionale romano di palazzo Massimo|Palazzo Massimo]]
* Un commentario filosofico di ''[[Ecclesiaste]]'', citato da Samuel nell'opera precedente (p.&nbsp;175) e del quale rimangono numerosi manoscritti.
*[[Museo nazionale romano di palazzo Altemps|Palazzo Altemps]]
* Un commentario del ''[[Cantico dei cantici]]''.
*[[Crypta Balbi]]
*[[Terme di Diocleziano]]
*[[Antiquarium del Palatino]]
 
Samuel ibn Tibbon era un ardente seguace di Maimonide e delle sue interpretazioni allegoriche della [[Bibbia ebraica|Bibbia]]; diceva infatti che molte narrative della Bibbia dovevano essere considerate semplicemente delle parabole ("meshalim") e le leggi religiose come guide ("hanhagot") per una vita spirituale più elevata. Tali affermazioni, non rare nel suo tempo, sollevarono l'ira degli aderenti all'interpretazione letterale del [[Tanakh]], coloro che formavano il gruppo anti-maimonideo<ref>[[Maimonide]] per ulteriori particolari.</ref>
== Sedi ==
=== Palazzo Massimo alle Terme ===
[[File:Palazzo Massimo alle Terme NE.jpg|upright=1.4|thumb|Museo Nazionale Romano: la sede di Palazzo Massimo]]
{{Vedi anche|Museo nazionale romano di palazzo Massimo|Palazzo Massimo alle Terme}}
 
== Traduzioni ==
Il palazzo fu ricostruito tra il [[1883]] e il [[1886]] dall'architetto Camillo Pistrucci sulla villa Montalto-Peretti, come sede per il collegio per i [[Compagnia di Gesù|Gesuiti]].<ref name="Palazzo Massimo12">{{cita|Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|Pier Giovanni Guzzo, ''Palazzo Massimo alle Terme'', p. 12}}.</ref> Dopo varie vicende fu infine acquistato dallo Stato nel [[1981]] e restaurato.<ref name="Palazzo Massimo9"/>
La reputazione di Samuel si basa non sui suoi scritti, ma sulle sue traduzioni, specialmente quella della ''[[Guida dei perplessi]]'' di Maimonide, fatta nel 1190 (la traduzione in [[ebraico]] si intitola ''[[Moreh Nevukhim]]'').
 
Prima di finire tale difficile lavoro, Samuel consultò Maimonide parecchie volte per lettera, in merito a certi passaggi difficili. Le risposte di Maimonide, alcune delle quali sono scritte in [[Lingua araba|arabo]] e furono successivamente tradotte in [[ebraico]], forse da Samuel stesso, lodano l'abilità del traduttore e riconoscono la sua padronanza della [[lingua araba]]; un'abilità sorprendente per una persona che viveva in [[Francia]]. Dopo avergli fornito alcune regole generali per la traduzione dall'arabo all'ebraico, Maimonide gli spiega i passaggi in dubbio, rendendoglieli nella seconda lingua.
La sede museale è stata inaugurata nel [[1995]] e completata nel [[1998]].<ref name="SitoPalazzoMassimoEdificio">{{cita web|url=http://archeoroma.beniculturali.it/museo-nazionale-romano-palazzo-massimo/l-edificio-palazzo-massimo-alle-terme|titolo=L'edificio - Palazzo Massimo alle Terme|sito=archeoroma.beniculturali.it|accesso=1 maggio 2016}}</ref>
 
La traduzione di Samuel ibn Tibbon è preceduta da un'introduzione. In essa spiega il motivo della sua impresa, dicendo che gli studiosi di [[Lunel]] gli avevano insistentemente chiesto una traduzione della ''Moreh''. Come ausili per la sua traduzione, Samuel menziona le traduzioni ebraiche di suo padre [[Judah ben Saul ibn Tibbon]] (che chiama "il Padre dei Traduttori"), scritti sulla traduzione in arabo e le opere in arabo della sua biblioteca. Samuel scrisse anche un indice dei versetti biblici citati nella ''Moreh''.
Ospita una "sezione di [[numismatica]] e [[oreficeria]]" sugli aspetti dell'[[economia romana]]; una "sezione di [[Arte romana|arte antica]]" con opere figurative di epoca tardo-[[Repubblica romana|repubblicana]], [[Impero romano|imperiale]] e tardo-antica (tra cui le opere d'arte delle grandi residenze dell'[[ordine senatorio]], con [[arte greca|originali greci]] portati a [[Roma (città antica)|Roma]] in [[storia romana|epoca antica]]); quest'ultima sezione è integrata dalle rappresentazioni artistiche contenute nei [[palazzi imperiali del Palatino|palazzi imperiali]], presenti in parte nell'[[Antiquarium del Palatino|''Antiquarium'' del Palatino]].<ref name="Palazzo Massimo9"/>
 
== Caratteristiche ==
====Piano terra====
Le principali distinzioni della traduzione di Samuel sono la sua accuratezza e fedeltà al testo originale. Sia che uno approvi o disapprovi l'introduzione di certe parole arabe in ebraico, e il fatto che, per analogia con l'arabo, egli assegni a certe parole ebraiche dei significati differenti da quelli accettati, la levatura della sua opera non può essere messa in discussione.
Il pianterreno ospita capolavori dell'[[arte romana]], dalla tarda [[Storia della Repubblica romana (146-31 a.C.)|età repubblicana]] (con opere appartenute alle classi dirigenti del II-I secolo a.C.), all'epoca della [[dinastia Giulio-Claudia]]. Subito dopo la biglietteria si incontra una colossale statua di divinità femminile seduta. Essa proviene dalle pendici dell'[[Aventino]] ed è composta da numerose tipologie di [[marmi colorati antichi]], secondo una tecnica molto apprezzata dagli [[Scultura romana|scultori romani]].<ref name="Cadario11"/>
Questa statua è di [[età augustea]] ed è stata restaurata come [[Minerva]], dove il viso è stato rifatto in gesso con le sembianze di dell'Atena Carpegna. Secondo recenti studi sembra però che la statua raffigurasse ''[[Magna Mater]]''-[[Cibele]], un'antica divinità [[Anatolia|anatolica]], il cui centro principale del suo culto era [[Pessinunte]] in [[Frigia]] e che, a partire dalla [[seconda guerra punica]], iniziò a proteggere i Romani.<ref name="Cadario11">{{cita|Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|Matteo Cadario, ''Palazzo Massimo alle Terme'', p. 11}}.</ref>
 
Specialmente ammirevole è l'accuratezza con la quale le idee astratte di Maimonide vengono riprodotte in [[ebraico]], una lingua usata dal [[popolo ebraico]] essenzialmente per esprimere idee concrete. Quando iniziò la lotta tra maimonidei e anti-maimonidei, Samuel non sfuggì al rimprovero di aver diffuso le idee di Maimonide.
Secondo gli oracoli dei [[Libri Sibillini]], l'introduzione del culto della ''Magna Mater'' fu una condizione indispensabile per raggiungere finalmente la cacciata del nemico cartaginese dall'Italia. Nell'aprile 204 a.C. la pietra nera di Pessinunte giunse a [[Ostia antica|Ostia]] e venne consegnata a [[Publio Cornelio Scipione Nasica]], cugino di [[Publio Cornelio Scipione Africano|Publio Scipione]] e figlio di [[Gneo Cornelio Scipione Calvo|Gneo Scipione]].<ref>{{cita|Lancel 2002|p. 248}}</ref>
 
Samuel tradusse anche le seguenti opere di Maimonide:
{{Palazzo Massimo alle Terme piano terra}}
# Un trattato sulla [[Risurrezione]] col titolo ebraico "''Iggeret''" o "''Ma'amar Tehhiyath ha-Metim''";
# Un commentario della [[Mishnah]] sul [[Pirkei Avoth]], compresa l'introduzione psicologica, intitolata "Shemonah Perakim" (gli Otto Capitoli);
# I "[[Moshe ben Maimon#I 13 principi della fede|Tredici Principi della Fede]]" (originalmente parte del suo commentario della Mishnah sul trattato ''Sanhedrin'', cap. 10)
# Una lettera al suo discepolo [[Joseph ben Judah ibn Aknin]].
 
Samuel tradusse anche i seguenti scritti di altri autori arabi:
====Piano primo====
# Il commentario di [[Ali ibn Ridwan]] sulla "Ars Parva" di [[Galeno]] (secondo il "Paris MS. 1114"), traduzione completata nel 1199 a Béziers<ref>Steinschneider, "Hebraeische Uebersetzung" p. 734.</ref>
Al primo piano si giunge da un ampio scalone dove sono esposte in alcune nicchie le statue (copie o rielaborazioni da originali greci) delle più importanti divinità della [[religione romana|religione romano]]-[[religione greca|greca]] di provenienza dalle ville laziali: [[Giove (divinità)|Giove]], [[Apollo]], [[Dionisio]] e [[Atena]].<ref name="Cadario32">{{cita|Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|Matteo Cadario, ''Palazzo Massimo alle Terme'', p. 32}}.</ref>
# Tre brevi trattati di [[Averroè]], col titolo "Sheloshah Ma'amarim"<ref>Curato da J. Herez, con la traduzione [[lingua tedesca|tedesca]]: "Drei Abhandlungen über die Conjunction des Separaten Intellects mit den Menschen von Averroes, aus dem Arabischen Uebersetzt von Samuel ibn Tibbon", [[Berlino]], 1869). Samuel tradusse questi tre trattati sia come appendice al suo commentario sull'Ecclesiaste (''vide supra''), che separatamente (Steinschneider, ''ibidem'', p. 199).</ref>
# La traduzione araba fatta da Yahya ibn Batrik dell'opera di [[Aristotele]] intitolata ''[[Fisica (Aristotele)|Meteora]]'', col titolo "Otot ha-Shamayim" (citata anche come "Otot 'Elyonot"), tradotta mentre ritornava da [[Alessandria d'Egitto]], tra le due isole di [[Lampedusa]] e [[Pantelleria]]. Esiste tuttora in diversi manoscritti. La prefazione e l'inizio del testo sono stati stampati per i tipi di Filipowski (circa 1860) come [[specimen]]. Samuel fece questa traduzione su richiesta di Joseph ben Israel di [[Toledo]], da una cattiva traduzione araba di Batrik<ref>Steinschneider, ''ibidem'', p. 132.</ref>.
 
== Note ==
Sono esposti i capolavori della [[scultura romana|statuaria romana]], dall'età dei [[Flavi]] alla [[tarda antichità]], oltre a numerosi [[Sarcofago|sarcofagi]], pagani e cristiani, tra cui ricordiamo il ''[[sarcofago di Portonaccio]]''. In un grande salone è riproposto l'antico "salone dei capolavori" del "Museo delle Terme", in cui sono esposte alcune importanti opere sulla scultura "ideale", utilizzata come prezioso arredo di ville dell'aristocrazia romana, come l<nowiki>'</nowiki>''[[Afrodite accovacciata]]'', due copie del ''[[Discobolo]]'' e alcuni originali greci (tra cui la ''[[Statua di fanciulla da Anzio|Fanciulla di Anzio]]'').<ref name="Cadario32"/>
{{Palazzo Massimo alle Terme piano primo}}
 
====Piano secondo====
Il secondo piano ospita gli [[affreschi del ninfeo sotterraneo della villa di Livia]] "''ad Gallinas Albas''", località presso [[Prima Porta]], appartenuta a [[Livia Drusilla]], imperatrice moglie di [[Augusto]]: un [[trompe-l'oeil]] che riproduce un giardino con alberi da frutto e uccelli sui quattro lati.
 
Nelle altre sale vi sono una serie di [[mosaici]], parietali e pavimentali, megalografie tardo-imperiali, i pannelli con ''pompa circensis'' e "[[Ila (mitologia)|Ila]] rapito dalle [[Ninfe]]" provenienti dalla cosiddetta [[basilica di Giunio Basso]], gli affreschi provenienti dal "porto fluviale di San Paolo" e la sezione degli affreschi ritrovati nei locali [[Ipogeo|ipogei]] della "villa o [[casa della Farnesina]]" (poiché ubicata in quelli che erano i giardini della [[villa Farnesina]] costruita da [[Baldassarre Peruzzi]] per [[Agostino Chigi]] e successivamente sbancati, a fine [[XIX secolo|Ottocento]], per permettere l'apertura del [[Lungotevere]]). Gli ambienti affrescati sono stati recentemente restaurati, riallestiti e inaugurati il 30 giugno [[2010]].<ref>[http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/06/30/news/affreschi_farnesina-5278061/ Articolo sulla riapertura delle sale degli affreschi della Farnesina] su ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'', cronaca di Roma del 30 giugno 2010.</ref>
 
{{citazione necessaria|Presso la sede di Palazzo Massimo alle Terme, al terzo piano è conservato un pavimento a [[mosaico]] di epoca romana la cui datazione è collocabile fra il [[I secolo a.C.]] ed il [[I secolo d.C.]]. Al centro è presente un motivo geometrico con un cesto di [[frutta]], tra cui spicca chiaramente un [[ananas]], con il tipico colore, la caratteristica infiorescenza a spiga e le scaglie. Ad incuriosire è proprio la presenza di questo frutto originario dell’America tropicale, giunto in [[Europa]] solo dopo i viaggi di [[Cristoforo Colombo]].}}
 
====Piano interrato====
Presenta una sezione dedicata all'[[oreficeria]] e una ricca collezione di [[numismatica]], una volta appartenuta a [[Vittorio Emanuele III di Savoia]].
 
Vi si conserva inoltre la [[mummia]] di una bambina di circa otto anni, la cosiddetta ''[[mummia di Grottarossa]]''<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=DYRczbVKDk0 Filmato] su YouTube.com della ''mummia di Grottarossa''.</ref>, risalente al [[II secolo d.C.]] circa; ritrovata sulla [[via Cassia]] all'interno di un [[sarcofago]] assieme al suo corredo funerario, anch'esso esposto; è l'unica mummia di età romana mai rinvenuta.
 
=== Palazzo Altemps ===
[[File:Roma 2011 08 07 Palazzo Altemps.jpg|thumb|upright=1.4|Museo Nazionale Romano: ingresso della sede di Palazzo Altemps]]
{{vedi anche|Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps|Palazzo Altemps}}
 
Il palazzo, costruito nel [[XV secolo]] dalla famiglia [[Riario]] e rinnovato dal cardinale [[Marco Sittico Altemps]] nel [[XVI secolo]] ad opera di [[Martino Longhi]], fu acquistato dallo Stato nel [[1982]] ed inaugurato nel [[1997]]. Ospita la sezione di "storia del [[collezionismo]]" (sculture delle collezioni [[Boncompagni (famiglia)|Boncompagni]]-[[Ludovisi (famiglia)|Ludovisi]], [[Mattei (famiglia)|Mattei]], [[Altemps]] e [[Del Drago (famiglia)|Del Drago]]) e la "raccolta egizia" con opere provenienti dai santuari delle divinità orientali.<ref name="Palazzo Massimo9"/>
 
Il palazzo comprende anche l'antico [[teatro]] privato, attualmente spazio adibito ad esposizioni temporanee, e la chiesa di [[Sant'Aniceto]]. Negli spazi aperti al pubblico sono evidenziate anche le tracce dell'evoluzione architettonica e decorativa del palazzo.
 
====Opere principali====
*[[Galata suicida]]
*[[Trono Ludovisi]]
*[[Sarcofago Ludovisi]]
 
====Galleria d'immagini====
<gallery>
Immagine:Ares Ludovisi Altemps Inv8602 n2.jpg|Ares Ludovisi
Immagine:Ludovisi throne Altemps Inv8570.jpg|Il [[Trono Ludovisi]] a Palazzo Altemps
</gallery>
 
===Crypta Balbi===
[[File:Crypta Balbi, exterior, entrance .jpg|thumb|upright=1.4|Museo Nazionale Romano: ingresso della sede alla Crypta Balbi]]
{{vedi anche|Crypta Balbi}}
La sede museale fa parte di un vasto complesso di edifici (le chiese di [[chiesa di Santa Caterina dei Funari|Santa Caterina dei Funari]] e San Stanislao dei Polacchi, circa 7.000 m<sup>2</sup> con un patrimonio edilizio di circa 40.000 metri cubi) acquisito dallo Stato nel [[1981]] e che sorge, a sua volta, sul cortile porticato annesso al [[teatro di Balbo]], fatto costruire da [[Lucio Cornelio Balbo (minore)|Lucio Cornelio Balbo]] nel [[13 a.C.]], la ''Crypta Balbi'', appunto.
 
È anche sede del Laboratorio archeologico per le attività di restauro, archivio, analisi e studio.<ref name="Palazzo Massimo9"/>
 
Fu inaugurato nel [[2001]], ed ospita in alcune sale restaurate dell'isolato urbano costruito sopra l'antico edificio romano, un quadriportico alle spalle del teatro di Lucio Cornelio Balbo. Nella prima sezione ("Archeologia e storia di un paesaggio urbano") vengono presentati i risultati degli [[Scavo archeologico|scavi archeologici]] condotti a partire dal [[1981]] nel complesso edilizio, compresi i resti antichi messi in luce.
 
Una seconda sezione ("La città di Roma dall'antichità al medioevo. Archeologia e storia") illustra la vita e le trasformazioni della città tra il [[V secolo|V]] e il [[X secolo]].<ref name="Palazzo Massimo9"/>
 
Nuclei espositivi trovano anche sede nella [[Basilica di Santa Croce in Gerusalemme]] o nell'ex [[Lungotevere Portuense|arsenale pontificio di Ripa Grande]].<ref name="Palazzo Massimo9"/>
 
====Opere principali====
 
====Galleria d'immagini====
<gallery>
Immagine:Pastore dormiente (ara romana) - Roma, Crypta Balbi - Foto Giovanni Dall'Orto, marzo 2005.jpg|Ara del pastore dormiente ([[Crypta Balbi]])
</gallery>
 
=== Terme di Diocleziano ===
[[File:Terme di diocleziano, interno.JPG|thumb|upright=1.4|Museo Nazionale Romano: interno nella sede delle [[Terme di Diocleziano]]]]
{{Vedi anche|Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano|Terme di Diocleziano}}
 
La sede storica sorge sulle rovine delle antiche [[Terme di Diocleziano]], costruite tra il 298 ed il 305/6 d.C. nella zona orientale della città di Roma, tra i colli [[Quirinale (colle)|Quirinale]] e [[Viminale (colle)|Viminale]]. L'area si estendeva in origine su ben 13 [[ettari]]. Il complesso termale, una volta che furono tagliati gli approvvigionamenti degli acquedotti durante la [[Guerra gotica (535-553)|guerra gotica]] (attorno al 538 d.C.), fu abbandonato e subì continue spoliazioni.<ref name="Palazzo Massimo11">{{cita|Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|Pier Giovanni Guzzo, ''Palazzo Massimo alle Terme'', p. 11}}.</ref>
 
All'interno delle antiche Terme sorsero, prima un convento di Certosini sotto [[Papa Pio IV]] (dal 1561). In seguito [[Michelangelo Buonarroti]] (1561) e [[Luigi Vanvitelli]] (1749) realizzarono la [[Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri]].<ref name="Palazzo Massimo11"/>
 
Essa comprende attualmente sculture e materiali funerari o di arredo (giardini esterni, il "Giardino dei Cinquecento" e l'"androne", il "Chiostro di Michelangelo), la "sezione [[Epigrafia|epigrafica]]", nelle sale precedentemente destinate ai capolavori, e la "sezione [[Protostoria|protostorica]]", al primo piano del chiostro. Le antiche sale termali tuttora conservate, sono utilizzate prevalentemente per esposizioni temporanee, in attesa di un definitivo allestimento per i reperti di alcuni importanti scavi urbani. Fanno parte della sede museale anche l'"Aula ottagona", riallestita nel [[1991]] (sculture provenienti dalle [[terme di Roma antica|terme romane]]) e la contigua aula di Sant'Isidoro, [[Chiesa di Sant'Isidoro alle Terme|ex-chiesa]].
 
==== Opere esposte ====
Tra i reperti e le opere esposte si possono ammirare:
* [[Ritratti di Vespasiano|Ritratto di Vespasiano]]
* [[Ritratto di Adriano (Museo delle Terme)]]
* [[Ritratto di Gordiano III]]
* [[Ritratto di Gallieno]]
* [[Sarcofago di Iulius Achilleus]]
* Reperti provenienti dal ritrovamento della [[fonte di Anna Perenna]]
 
=== Museo del Palatino ===
[[File:Villa Mills.jpg|thumb|upright=1.4|L'[[Antiquarium del Palatino|''Antiquarium'' del Palatino]]]]
{{vedi anche|Antiquarium del Palatino}}
 
Il Museo del Palatino è un museo situato sul colle [[Palatino (colle)|Palatino]] a [[Roma]]. Fondato nella seconda metà del XIX secolo, esso ospita sculture, frammenti di affreschi e del materiale archeologico scoperto sul colle. Il museo è stato interamente riorganizzato sotto l'egida della [[Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma|Soprintendenza dei Beni Archeologici]] per presentare un panorama dei gusti artistici imperiali, da Augusto fino alla Tarda Antichità.
 
==== Opere principali ====
Le raccolte furono spostate durante la [[Seconda Guerra Mondiale]] per ragioni di sicurezza, divenendo poi l'oggetto di un nuovo conflitto d'attribuzione tra l'Antiquarium del Palatino e il Museo Nazionale Romano. Quest'ultimo voleva mantenere al suo interno le opere più belle. Il Ministero dell'Istruzione, proprietario di entrambe le istituzioni, diede ragione al Museo Nazionale Romano, motivando la scelta con il fatto che i visitatori del Palatino si interessano innanzi tutto ai luoghi e, solamente in maniera molto secondaria, al museo che vi è ospitato. L’''Antiquarium'' pertanto ora espone esclusivamente materiali legati in maniera diretta alla storia del Palatino.
 
====Galleria d'immagini====
<gallery>
File:Fresco Apollo kitharoidos Palatino Inv379982 n2.jpg|Apollo citaredo, affresco scoperto negli scavi delle ''Scalae Caci''
File:Jesus graffito.jpg|[[Graffito di Alessameno]], III secolo, un asino crocifisso e il commento "Alessameno venera (il suo) dio" suggerisce che questo disegno rappresenti un Romano convertito al Cristianesimo.
</gallery>
 
== Visitatori/introiti ==
Nel 2013 è risultato il ventunesimo sito statale italiano più visitato, con 247.795 visitatori e un introito lordo totale di 909.016,50 Euro.<ref>Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, [http://www.statistica.beniculturali.it/RILEVAZIONI/MUSEI/Anno%202013/MUSEI_TAVOLA8_2013.pdf Visitatori e introiti dei musei]</ref> Nel 2015 il numero dei visitatori è aumentato a 356.345 ed è risultato il quindicesimo sito statale italiano.<ref>{{Cita web|url = http://roma.corriere.it/notizie/cultura_e_spettacoli/16_gennaio_13/franceschini-2015-stato-anno-record-musei-6c92be2a-b9ef-11e5-b643-f344dc24c117.shtml|titolo = Franceschini: il 2015 è stato
un anno record per i musei|accesso = 2016-01-13|sito = corriere.it}}</ref>
 
In accordo con i dati dell'ufficio statistico dei beni culturali italiani il movimento di visitatori registrato fra il 1998 e il 2015 è stato il seguente<ref>[http://www.statistica.beniculturali.it/Visitatori_e_introiti_musei.htm Visitatori e introiti di Musei, Monumenti e Aree Archeologiche Statali per anno].</ref>:
 
{| class="wikitable sortable" border="1" cellpadding="0"
 
! width="10%" |
ANNO
! width="35%" |
VISITATORI
TOTALI
! width="35%" |
INTROITI LORDI
! width="20%" |
PREZZO MEDIO
ENTRATA
|-
|<div align="center">
2015</div>
|<div align="center">
356.345
</div>
|<div align="center">
n.d.
</div>
|<div align="center">
n.d.
</div>
|-
|<div align="center">
2014<ref>[http://www.statistica.beniculturali.it/rilevazioni/musei/Anno%202014/MUSEI_TAVOLA8_2014.pdf Visitatori ed Introiti Musei, Monumenti e Aree Archeologiche Statali - ANNO 2014].</ref>
</div>
|<div align="center">
301.325
</div>
|<div align="center">
€ 1.044.220
</div>
|<div align="center">
€ 3,465
</div>
|-
|<div align="center">
2013<ref>[http://www.statistica.beniculturali.it/RILEVAZIONI/MUSEI/Anno%202013/MUSEI_TAVOLA7_2013.pdf Visitatori ed Introiti Musei, Monumenti e Aree Archeologiche Statali - ANNO 2013].</ref>
</div>
|<div align="center">
247.796
</div>
|<div align="center">
€ 909.016,50
</div>
|<div align="center">
€ 3,668
</div>
|-
|<div align="center">
2008<ref>[http://www.statistica.beniculturali.it/rilevazioni/musei/Anno%202008/MUSEI_TAVOLA7_2008.pdf Visitatori ed Introiti Musei, Monumenti e Aree Archeologiche Statali - ANNO 2008].</ref>
</div>
|<div align="center">
251.535
</div>
|<div align="center">
€ 924.136,50
</div>
|<div align="center">
€ 3,673
</div>
|-
|<div align="center">
2003<ref>[http://www.statistica.beniculturali.it/rilevazioni/musei/Anno%202003/MUSEI%20TAVOLA7%202003.pdf Visitatori ed Introiti Musei, Monumenti e Aree Archeologiche Statali - ANNO 2003].</ref>
</div>
|<div align="center">
262.380
</div>
|<div align="center">
€ 664.373,00
</div>
|<div align="center">
€ 2,532
</div>
|-
|<div align="center">
1998<ref>[http://www.statistica.beniculturali.it/rilevazioni/musei/Anno%201998/MUSEI%20TAVOLA7%201998.pdf Visitatori ed Introiti Musei, Monumenti e Aree Archeologiche Statali - ANNO 1998].</ref>
</div>
|<div align="center">
342.548
</div>
|<div align="center">
€ 1.033.835,00
</div>
|<div align="center">
€ 3,018
</div>
|}
 
== Raggiungibilità ==
La sede del museo è raggiungibile dalle fermate [[Termini (metropolitana di Roma)|Termini]] e [[Repubblica (metropolitana di Roma)|Repubblica]] della [[Metropolitana di Roma|metropolitana]]. Fino alla loro chiusura, proprio di fianco al museo era presente il capolinea delle [[tranvie dei Castelli Romani]].
 
==Note==
<references/>
 
== Voci correlate ==
==Bibliografia==
* [[Ibn Tibbon]]
*{{cita libro|autore=Autori Vari|curatore=[[Adriano La Regina]]|titolo=Museo Nazionale Romano|url=http://www.electaweb.com/catalogo/scheda/978883703743/it|editore=Mondadori Electa|anno=2005|cid=Guida al Museo Nazionale Romano, 2005|isbn=978-88-370-5148-8}}
*{{cita libro|autore=Autori Vari|curatore=[[Adriano La Regina]]|titolo=Palazzo Massimo alle Terme|url=http://www.electaweb.com/catalogo/scheda/978884356609/it|editore=Mondadori Electa|anno=1998|cid=Guida a Palazzo Massimo alle Terme, 1998|isbn=978-88-435-6609-9}}
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commons=Category:Museo Nazionale Romano|preposizione=sul}}
{{ip|commons=Palazzo Massimo alle Terme|etichetta=Palazzo Massimo alle Terme}}
 
== Collegamenti esterni ==
*[http://plato.stanford.edu/entries/tibbon/ Voce sulla ''Stanford Encyclopedia''] {{en}}
*{{cita web|http://archeoroma.beniculturali.it/node/481|Scheda sul sito della Soprintendenza archeologica di Roma}}
*[https://web.archive.org/web/20120219084634/http://www.targum.com/excerpts/shemonah_perakim.html Traduz. inglese degli 8 capitoli di Maimonide] {{en}}
*Questa voce incorpora testo di una pubblicazione ora nel [[dominio pubblico]]: Max Schloessinger, Isaac Broydé e Richard Gottheil (1901–1906). [http://www.jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=52&letter=I "Ibn Tibbon"]. [[Jewish Encyclopedia]].
 
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