Ortona e Utente:Carlo58s/Sandbox Campodarsego calcio: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua}}
{{NN|Abruzzo|aprile 2015}}
{{Divisione amministrativa
|Nome=Ortona
|Panorama=Ortona_porto.jpg
|Didascalia=Veduta del promontorio e del porto (il più grande d'Abruzzo)
|Bandiera=Ortona-Gonfalone.png
|Voce bandiera=
|Stemma=Ortona (CH)-Stemma.png
|Voce stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Abruzzo
|Divisione amm grado 2=Chieti
|Amministratore locale=Leo Castiglione<ref name="MinInt">[http://elezioni.interno.it/comunali/scrutini/20170611/G130230580.htm Ministero Interni - Elezioni Comunali]</ref>
|Partito=[[lista civica|liste civiche]] ''Cittadini Consapevoli'', ''Il Comune delle Idee'', ''L'alternativa c'è''
|Data elezione=25-6-2017
|Data istituzione=
|Altitudine=
|Superficie=70.88
|Note superficie=
|Abitanti=23050
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 aprile 2018.
|Aggiornamento abitanti=30-4-2018
|Sottodivisioni=Vedi [[#Frazioni|elenco]]
|Divisioni confinanti=[[Crecchio]], [[Francavilla al Mare]], [[Frisa]], [[Miglianico]], [[San Vito Chietino]], [[Tollo]]
|Zona sismica=3
|Gradi giorno=
|Nome abitanti=ortonesi
|Patrono=[[Tommaso apostolo|San Tommaso]] apostolo
|Festivo=prima domenica di maggio
|Motto="Ortona Civitas Vetustissima"
|Soprannome="La Perla dell'Adriatico" (G. D'Annunzio)
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Ortona (province of Chieti, region Abruzzo, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Ortona all'interno della provincia di Chieti
|Diffusività=
}}
 
'''Ortona''' (''Ὄρτων, Hortòn'' in [[lingua greca antica|greco antico]], ''Urtónë'' in [[dialetto abruzzese|abruzzese]] (fino agli [[anni trenta]] del [[Novecento]] conosciuta anche come ''Ortona a Mare''<ref>AA.VV., Annuario Generale 1938, Milano, [[Consociazione Turistica Italiana]], 1938, p. 614</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:23050}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Chieti]] in [[Abruzzo]]. È il quinto comune provinciale per estensione territoriale.
 
{{Infobox strada
La storia antichissima della città risale al popolo dei [[Frentani]], che usava lo scalo commerciale come principale fonte economica del territorio. Città romana dagli inizi del [[III secolo a.C.]] fino al [[V secolo]], fu occupata, dopo la caduta dell'[[Impero romano di Occidente]], prima dai [[Goti]], poi dai [[Bizantini]], dai [[Longobardi]] e infine dai [[Normanni]] che la incendiarono ([[XI secolo]]). Risorta in [[casa di Svevia|epoca sveva]] tornò a fiorire economicamente. Nel [[1258]] la città ospitò in maniera permanente nella [[Cattedrale]] le reliquie di [[San Tommaso Apostolo]], diventando un punto di riferimento nel campo religioso. Dopo battaglie varie con la città rivale di [[Lanciano]], Ortona passò in mano a [[Jacopo Caldora]] che ricostruì la cinta muraria. Fu città cara a [[Margherita d'Austria]], che vi fece costruire ''Palazzo [[Farnese]]'' (seconda metà del [[XVI secolo]]).
|nome = Strada Sukhumvit<br /><small>(ถนนสุขุมวิท ''Thanon'' Sukhumvit)</small>
 
|tipo = statale
Durante l'[[Ottocento]] fu rappresentata culturalmente da [[Francesco Paolo Tosti]] e [[Gabriele D'Annunzio]]. Durante la [[Seconda guerra mondiale]] Ortona diventò capo marittimo della [[linea Gustav]], con estremo opposto a [[Cassino]], e tra il 21-28 dicembre del [[1943]], con la "[[battaglia di Ortona]]" visse uno dei periodi più tristi e tragici della sua storia, con la distruzione di gran parte del centro cittadino per la guerriglia urbana tra tedeschi e canadesi.
|stato = {{THA}}
 
|nome secondario = Autostrada statale nº 3<br /><small>(ทางหลวงแผ่นดินหมายเลข 3<br>Thangluang phendin mailek 3)</small>
Oggi la città è fortemente sviluppata e ricostruita, scalo marittimo principale della regione abruzzese con il suo porto, nonché per varie volte fregiata di [[Bandiera Blu]].
|simbolo = Thai Highway-3.svg
 
|nome precedente =
== Geografia fisica ==
|nome successivo =
Ortona è situata sopra una falesia del litorale adriatico e posta a circa 30&nbsp;km ad est di [[Chieti]] e a 22&nbsp;km a sud di [[Pescara]].
|divisione amm 2 =
 
|divisione amm 1 =
Il territorio di Ortona confina a nord con [[Francavilla al Mare]], ad est con il [[Mare Adriatico]], a sud con [[Frisa]] e [[San Vito Chietino|San Vito]] e ad ovest con [[Tollo]], [[Crecchio]] e [[Miglianico]].
|inizio = [[Bangkok]] ([[Pathumwan]])
 
|fine = Frontiera litoranea con la [[Cambogia]]
Nella [[Classificazione sismica dell'Italia|classificazione sismica]] della protezione civile è identificato come ''Zona 3'', cioè zona a sismicità bassa<ref>{{Cita web|url = http://www.tuttitalia.it/abruzzo/12-ortona/rischio-sismico/|titolo = Rischio sismico di Ortona (CH)|accesso = 26 novembre 2015|sito = Tuttitalia.it}}</ref>, mentre nella [[Classificazione climatica dei comuni italiani|classificazione climatica]] è contrassegnato come ''Zona C''<ref>{{Cita web|url = http://www.tuttitalia.it/abruzzo/12-ortona/classificazione-climatica/|titolo = Classificazione climatica di Ortona (CH)|accesso = 26 novembre 2015|sito = Tuttitalia.it}}</ref>.
|lunghezza = 488
 
|direzione = nord-ovest sud-est
== Storia ==
|apertura = 1936
[[File:Basilica prima della guerra.jpg|thumb|upright|La Basilica di San Tommaso in un disegno del primo '900]]
|provvedimento istituzione =
 
|gestore =
=== Fondazione e civiltà italica ===
|pedaggio =
È incerta la data di fondazione della città; sappiamo per certo, dati i ritrovamenti nella zona del [[Castello Aragonese (Ortona)|Castello Aragonese]], che il sito fu abitato già dall'[[età del bronzo]]. Lo stesso toponimo Ortona o meglio ''Hortona'' potrebbe essere di origine pre o protoindoeuropea. In epoca storica fu abitata dalla popolazione italica dei Frentani che ne fecero il loro porto, da cui la definizione del geografo greco [[Strabone]] che la definì "''Hortòn epineiòn frentanòn''", Ortona porto dei Frentani. In quanto tale nel I secolo a.C. partecipò alla rivolta antiromana di quei popoli che uniti in una lega con capitale Corfinio, per la prima volta nella storia si definirono "Italici".
|città servite = [[Bangkok]]<br>[[Chonburi]]<br>[[Si Racha]]<br>[[Laem Chabang]]<br>[[Pattaya]]<br>[[Rayong]]<br>[[Chanthaburi]]<br>[[Trat]]
 
|intersezioni =
=== Epoca romana ===
|asiatica1 = 123
Sulla città italica fu costruita la città romana della quale permangono alcuni tracciati stradali e porzioni di recinto dell'urbe, della quale sono stati rinvenuti diversi reperti. La città fu interamente conquistata nel [[I secolo a.C.]] durante la Guerra sociale contro [[Roma]], avendo aderito alla Lega Italica di ''[[Corfinium]]''.
|asiatica altro = {{sp}}(da Rayong alla frontiera)
 
|mappa = Thanon Sukhumvit.png
La zona romana della città antica è stata individuata da piazza della Repubblica (dove c'è il comune), fino al Castello Aragonese, passando per la via della Cattedrale. Nel castello è stata trovata l'area dell<nowiki>'</nowiki>''arx romana'', mentre fuori l'abitato sono stati rinvenuti altri reperti. Vi è una tomba chiamata "[[Pietra di Morrecine]]", nella contrada omonima, vicino a Contrada Riccio, mentre in contrada San Donato, presso il fiume Moro, è stata trovata una strada romana, vicino alla [[Basilica di San Marco]].
|tracciato =
 
|didascalia =
Una leggenda popolare vuole che durante la [[Seconda guerra punica]] il generale [[Annibale]] in direzione di [[Nola]], si fosse fermato nei pressi di Ortona, nella zona tratturale di Armentizia, per abbeverare i cavalli a una fontana. Tale fontana (la cui conformazione attuale risale al restauro del [[XVI secolo]]), è soprannominata "Fontana di Annibale".
 
=== Medioevo ===
==== Epoca longobarda ====
Caduto l'[[impero romano]] la città passò sotto la dominazione bizantina durante la quale diventò sia punto strategico della guerra contro i [[Longobardi]] che controllavano l'entroterra, sia luogo per lo scambio di merci tra questi. Nell'anno 803 fu conquistata dai Franchi e annessa alla contea di [[Chieti]]. Della testimonianza longobarda restano reperti conservati nel vicino [[Castello Ducale di Crecchio]], mentre in contrada San Donato rimangono i cospicui resti della [[Basilica di San Marco]], presso Punta dell'Acquabella.
 
==== Epoca normanna e traslazione delle reliquie di San Tommaso ====
[[File:Lotz John of Capistrano.jpg|thumb|upright=0.6|San Giovanni da Capestrano, il prete che sancì la pace tra Lanciano e Ortona nel 1427]]
 
In seguito alla [[conquista normanna dell'Italia meridionale|conquista normanna]] del [[1075]] la città venne annessa al [[Regno di Sicilia]].
Il 6 settembre [[1258]] vennero portate ad Ortona le ossa dell'[[Tommaso apostolo|Apostolo Tommaso]]<ref>{{Cita web|url=http://www.tommasoapostolo.it/index.php/descrizione-cattedrale/lapostolo/chi-e-san-tommaso|titolo=Chi è San Tommaso|autore=Administrator|sito=www.tommasoapostolo.it|accesso=19 dicembre 2016}}</ref>, provenienti dall'isola greca di [[Chio (isola)|Chio]], nell'[[Mar Egeo|Egeo]], dal navigante ortonese [[Leone Acciaiuoli]]<ref>{{Cita web|url=http://www.tommasoapostolo.it/index.php/descrizione-cattedrale/storia/galleria-fotografica|titolo=Basilica|autore=Administrator|sito=www.tommasoapostolo.it|accesso=19 dicembre 2016}}</ref>, di ritorno da una spedizione navale ortonese in appoggio ai Veneziani in lotta contro i [[Repubblica di Genova|Genovesi]].
 
=== Guerra di Lanciano e Ortona (1426) ===
Sin dal XIII secolo Ortona e la vicina [[Lanciano]] iniziarono a vivere pessimi rapporti, fino ad una dichiarata rivalità, per quanto riguardava il dominio del mare fino a [[Fossacesia]]. Lanciano, benché fosse nell'entroterra, aveva come città marinara feudataria [[San Vito Chietino]], contesa con Ortona per decenni, essendo il borgo a 7&nbsp;km dalla città. Nel XV secolo, precisamente nel 1426 esplose una vera e propria guerra di confine tra le due città, dato che gli ortonesi incendiarono una nave nemica. I lancianesi risposero catturando dei mercanti ortonesi, sfregiandoli con il taglio di naso e orecchie, che poi impastarono con mattoni per la fabbricazione di una colonna infame. Tale colonna, secondo le dicerie, sarebbe la terza circolare di un portico in corso Roma a Lanciano, al confine con piazza Plebiscito.
 
Dato che la guerra aveva avuto inizio, il 17 febbraio 1427 [[Giovanni da Capestrano]] fu convocato a Ortona per sancire la pace tra le due città, per mezzo della Diocesi<ref>{{Cita news|url=http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2011/02/18/news/ortona-e-lanciano-celebrano-il-lodo-di-pace-1.4774838|titolo=Ortona e Lanciano celebrano il Lodo di pace - Cronaca - il Centro|pubblicazione=il Centro|data=18 febbraio 2011|accesso=19 dicembre 2016}}</ref>. Infatti tale lodo fu stipulato nella Cattedrale di San Tommaso.
 
=== Dal XV al XIX secolo ===
[[File:Ortona 2005 -Castello Aragonese- by-RaBoe 01.jpg|Castello Aragonese|thumb|left]]
 
==== Epoca dei Caldora ====
Nella prima metà del [[XV secolo]] venne costruita la cinta muraria ancora visibile in parte, ad opera del condottiero [[Jacopo Caldora|Giacomo Caldora]]. Durante il [[XV secolo]] la città ha vissuto una stagione di lotte con la vicina città di [[Lanciano]], terminata nel [[1427]] con un lodo pacificatore. La pace, patrocinata da San Giovanni da Capestrano, fu solennemente proclamata il 17 febbraio 1427 nella chiesa di San Tommaso di Ortona. Ancora oggi le spoglie del Santo sono custodite presso l'omonima Cattedrale di San Tommaso, ove peraltro sono raccolte numerose opere legate alla storia della città.
 
==== Epoca aragonese ====
Il 30 giugno [[1447]], a causa delle rivalità tra [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso d'Aragona]] e la [[Repubblica di Venezia]], Ortona fu invasa dai veneziani che distrussero porto, magazzini e arsenale navale senza però riuscire a penetrare nella cinta muraria. A questo periodo risale quindi la costruzione del [[Castello aragonese di Ortona|castello aragonese]], in parte franato e in parte distrutto dalle guerre, ma recentemente restaurato. Il progetto del castello aragonese è attribuibile a [[Francesco di Giorgio Martini]] che nello stesso periodo ha operato nel vicino [[Montefeltro]]. I rapporti con [[Venezia]] furono altalenanti, essendo Ortona a volte vicina a questa, a volte preferendo stabilire rapporti con la [[Repubblica di Ragusa]], in [[Dalmazia]].
 
==== Il sacco di Ortona ====
Il 1º agosto [[1565]] una delle ondate da parte di 105 galee turche di [[Lala Kara Mustafa Pascià|Mustafà Pashà]] in lotta con [[Filippo II di Spagna|Filippo II]] si infranse su Ortona. Furono momenti terribili segnati da saccheggi, violenze e devastazioni a danno soprattutto degli edifici religiosi.
 
==== Cenacolo di Margherita d'Austria ====
Nel [[1582]] la città venne acquistata da [[Margherita d'Austria]], figlia di [[Carlo V]], duchessa di [[Parma]] e [[Piacenza]]. La stessa Margherita decide nel [[1584]] di costruire un grande palazzo ducale su disegno di [[Giacomo Della Porta]] ([[Palazzo Farnese (Ortona)|Palazzo Farnese]]), mai completato a causa della sua morte avvenuta il 18 gennaio [[1586]].
 
==== L'Ottocento, il Regno delle Due Sicilie e il Regno d'Italia ====
Nel [[1798]] Ortona insorse contro gli [[Repubblica Napoletana (1799)|invasori francesi]] del generale Coutard, ma il [[18 febbraio]] del [[1799]]<ref>{{cita|Falcone|e vedi anche in [[Repubblica Vastese]]}}</ref> fu espugnata e saccheggiata.
 
Nel [[1816]], a seguito della [[Restaurazione]] avviata con il [[Congresso di Vienna]], entrò a far parte del [[Regno delle Due Sicilie|Regno borbonico delle Due Sicilie]].
 
Dal [[1829]] al [[1854]] ci furono timide iniziative antiborboniche grazie ad un gruppo di [[carboneria|carbonari]] e la città prese, dunque, vita ai [[Primavera dei popoli|moti del '48]]<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ortona-a-mare_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=ORTONA a Mare in "Enciclopedia Italiana"|sito=www.treccani.it|accesso=19 dicembre 2016}}</ref>.
 
Nel [[1848]] fu eletto al Parlamento Napoletano il canonico, di idee liberali, Domenico Pugliesi.
 
Il 9 settembre [[1860]] il [[Decurionato]] (Consiglio Comunale) di Ortona delibera l'adesione al [[Regno d'Italia]], o meglio al Governo provvisorio di [[Garibaldi]], prima della [[battaglia di Castelfidardo]] (18 settembre) e di quella del [[battaglia del Volturno|Volturno]] (1-2 ottobre). Il [[21 ottobre]] si svolse, in tutto il Regno, il Plebiscito. A Ortona la storica assise fu tenuta nella chiesa di s. Francesco e i sì di adesione a Casa Savoia ottennero una larga maggioranza.
 
Intorno alla fine del secolo Ortona conosce un periodo di vasta importanza culturale grazie alla presenza del compositore [[Francesco Paolo Tosti]], che collabora assieme a [[Gabriele D'Annunzio]] e [[Francesco Paolo Michetti]], nella stesura di opere, poesie e partiture. D'Annunzio ambienta alcune poesie e novelle abruzzesi a Ortona, mentre Tosti ne compone le partiture. Tosti parteciperà anche ad incontri culturali nel [[Convento Michetti]] nella vicina [[Francavilla al Mare]].
 
[[File:Porto di Ortona.jpg|thumb|left|upright=1.4|Porto di Ortona]]
 
=== Il XX secolo ===
[[File:Ortona1.jpg|thumb|Corso Vittorio Emanuele dopo i bombardamenti del 1943]]
Il 3 febbraio [[1916]], durante la [[prima guerra mondiale]], una squadra [[austria-Ungheria|austro-ungarica]] formata dall'[[incrociatore corazzato]] [[SMS Sankt Georg]], da tre [[cacciatorpediniere]] e due [[torpediniera|torpediniere]] bombardò Ortona e [[San Vito Chietino]]; l'azione venne interrotta dall'intervento di un [[Treni armati della Regia Marina|treno armato della Regia Marina]] munito di pezzi da [[QF 6 in/40|152/40]] che con la sua controbatteria costrinse le navi ad interrompere l'azione<ref>[http://www.marina.difesa.it/storiacultura/storia/almanacco/Pagine/TreniArmati.aspx Marina Militare<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
==== Seconda guerra mondiale: Ortona Stalingrado d'Italia (8 settembre - 27 dicembre 1943) ====
{{vedi anche|Campagna del fiume Moro|Linea Gustav|Battaglia di Ortona}}
Nel corso della [[seconda guerra mondiale]] la città diventa terreno di aspri scontri tra le truppe germaniche e quelle alleate.
Nella notte tra il 9 ed il 10 settembre [[1943]], la famiglia reale dei [[Casa Savoia|Savoia]], dopo aver pernottato nel [[castello ducale di Crecchio]], lascia dal [[porto di Ortona]] l'Italia occupata dai [[Nazismo|nazisti]] per approdare nella già liberata [[Brindisi]] per garantire il legittimo governo istituzionale della Nazione.
Da Ortona passa la [[linea Gustav]], che ha l'altro capo a [[Cassino]]: una linea di difesa fortificata apprestata dalle forze germaniche nel punto più stretto della penisola. Infatti è proprio durante la seconda guerra mondiale che Ortona conosce momenti veramente difficili. La maggior parte della popolazione ortonese è costretta a scappare dalle proprie case. A nord, l'esercito tedesco e a sud, quello degli alleati, bombardano ininterrottamente Ortona per circa 6 mesi. La città praticamente rasa al suolo venne definita da [[Winston Churchill]] come "''la Stalingrado d'Italia''"<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.utetlibreria.it/html/scheda.phtml?ID=2347&chk=1&casa=1 Utet - Scheda<!-- Titolo generato automaticamente -->] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> per via del fatto che, similmente alla città sovietica, [[Battaglia di Ortona|la battaglia]] si prolungò lungamente nel corpo della città. Restarono in piedi pochissimi edifici e comunque con gravissimi danni strutturali che portarono alla demolizione per motivi di sicurezza. La città fu liberata soltanto nel dicembre del 1943 quando le forze alleate oltrepassarono la [[linea Gustav]] sul versante adriatico<ref>{{Cita web|url=http://www.lastampa.it/2016/12/19/cultura/la-vera-storia-della-battaglia-di-ortona-la-stalingrado-ditalia-prHVgs5yVMU2cyxmbpyTSP/pagina.html|titolo=La vera storia della battaglia di Ortona, la Stalingrado d’Italia|sito=LaStampa.it|accesso=19 dicembre 2016}}</ref>. Per questo motivo la città fu insignita della medaglia d'oro al valor civile. Un pregevole documentario prodotto dalla [[SD Cinematografica]] [http://www.sdcinematografica.com/index.php?code=prodotti_pagina_0_215 "Ortona 1943: un Natale di sangue"] ne racconta i retroscena<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Giovanni Ortona|data=1 aprile 2013|titolo=Un Natale di Sangue - Ortona 1943 - Film completo|accesso=19 dicembre 2016|url=https://www.youtube.com/watch?v=Gx0gktrT4BE}}</ref>.
[[File:Ortona 15.jpg|thumb|Spiaggia di Ortona: Ripari di Giobbe]]
[[File:ETERNA VITTORIA.jpg|thumb|Monumento ai caduti]]
 
=== Epoca contemporanea ===
La ricostruzione di Ortona negli anni cinquanta comportò la perdita del 70% del patrimonio culturale storico. La Cattedrale venne ricostruita ex novo con richiami classicheggianti, meno il portale del XIII secolo. Sopravvissero il [[Palazzo Farnese (Ortona)|Palazzo Farnese]] e buona parte del [[Castello Aragonese (Ortona)|Castello Aragonese]], franato in parte nel 1946 per dissesto idrogeologico provocato dai bombardamenti. Gran parte della piazza Porta Caldari venne ricostruita negli anni sessanta, mescolando edifici moderni a quelli liberty di inizio Novecento. Così avvenne anche per il corso Vittorio Emanuele e per piazza Municipio.
 
Negli anni novanta Ortona, aveva iniziato a riacquistare valore artistico e turistico con l'istituzione di alcune associazioni culturali, la creazione della Pinacoteca Cascella nel palazzo Farnese, del Museo della battaglia di Ortona, e la costruzione di strutture marittime presso contrada Lido Riccio e Saraceni, dove è stato ampliato il porto della città.
 
Dopo il [[naufragio della Costa Concordia]], Ortona ha partecipato alla campagna di rimozione del relitto sull'[[isola del Giglio]] inviando alcuni macchinari.
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di città.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Città dell'Italia
| motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica<ref name=gelocal>{{Cita web|http://ricerca.gelocal.it/ilcentro/archivio/ilcentro/2008/02/29/CH4CH_CH401.html}}</ref>
| data = [[2008]]
}}{{Onorificenze
|immagine= Valor civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia d'oro al valor civile
|collegamento_onorificenza= Valor_civile
|motivazione = Nobile Città degli Abruzzi, di antiche tradizioni patriottiche, sopportava coraggiosamente, in occasione dell'ultimo conflitto, spaventosi bombardamenti aerei e terrestri, subendo la perdita di 1314 dei suoi figli e la distruzione della maggior parte del suo patrimonio monumentale e edilizio. Con fierissimo contegno resisteva intrepida ai soprusi degli invasori in armi, mai piegando nella sua purissima fede in un'Italia migliore, libera e democratica. Si prodigava con cuore di madre nel soccorso dei feriti e dei sofferenti affermando, negli orrori della guerra, il più alto spirito di solidarietà umana.<ref>{{Cita web|url = http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=30418|titolo = Onorificenze - Dettaglio del conferimento|accesso = 26 novembre 2015|sito = www.quirinale.it}}</ref>
|luogo = settembre 1943-giugno 1944.
}}
La strada '''Sukhumvit''' (in lingua thai ถนนสุขุมวิท, ''Thanon Sukhumvit''; in inglese ''Sukhumvit Road'') è una delle quattro principali [[strade statali]] della [[Thailandia]] e collega la capitale [[Bangkok]] con la [[Thailandia dell'Est]] e la frontiera [[cambogia]]na. Si snoda per 488 km in prevalenza lungo la costa del [[Golfo di Thailandia]]; parte da [[Bangkok]] e attraversa le province di [[Provincia di Samut Prakan|Samut Prakan]], [[Provincia di Chachoengsao|Chachoengsao]], [[Provincia di Chonburi|Chonburi]], [[Provincia di Rayong|Rayong]], [[Provincia di Chanthaburi|Chanthaburi]] e [[Provincia di Trat|Trat]] e arriva al [[distretto di Khlong Yai]] di Trat, alla frontiera con la [[Cambogia]] in riva al mare. Parte dal centro di Bangkok ed è la più lunga e una delle più importanti strade della città.<ref name=rough>{{cita web|url= https://books.google.co.jp/books?id=qFIlDKIOTwIC&pg=PA119 |p= 118 |titolo= The Rough Guide to Bangkok |autore= Lucy Ridout, Paul Gray |editore= Penguin, 2010 |ISBN= 1848368844 |lingua= en }}</ref>
 
È chiamata anche '''Autostrada statale nº 3''' (in thai ทางหลวงแผ่นดินหมายเลข 3, ''Thangluang phendin mailek'' 3; in inglese ''Route 3''); le altre tre principali strade statali del Paese sono la [[Phahonyothin]] (Strada statale 1), che porta alla frontiera settentrionale con la [[Birmania]], la [[Mittraphap]] (Strada statale 2), che finisce al [[primo ponte dell'amicizia thai-lao]] alla frontiera di nord-est con il [[Laos]], e la [[Phetkasem]] (Strada statale 4), che attraversa verso sud la [[penisola malese]] fino alla frontiera con la [[Malesia]]. Il tratto che va da [[Rayong]] alla frontiera cambogiana fa parte della AH123, l'[[autostrade asiatiche|autostrada asiatica]] che collega [[Dawei]] in Birmania con l'estremo sud del Vietnam.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
{{vedi anche|Chiese ed ex conventi di Ortona}}
[[File:Basilica san tommaso.JPG|thumb|La Cattedrale di San Tommaso Apostolo, ove riposano le reliquie di [[Tommaso Didimo]]]]
[[File:Ortona 35(RaBoe).jpg|thumb|La Chiesa del Purgatorio]]
[[File:Ortona kirche 03.jpg|thumb|La Chiesa di San Rocco]]
[[File:Ortona 2011 by-RaBoe 035.jpg|thumb|Chiesa di [[Santa Caterina d'Alessandria]]]]
[[File:Chiesa San Giuseppe (Ortona).jpeg|thumb|La nuova [[chiesa di San Giuseppe (Ortona)|parrocchiale di San Giuseppe]]]]
 
==A Bangkok==
==== Basilica di San Tommaso Apostolo ====
A Bangkok la Sukhumvit è una normale strada prevalentemente a due o tre corsie per ogni senso di marcia, con le carreggiate separate da uno spartitraffico. Le vie laterali (''soi'') hanno libero accesso alla stada principale e alle intersezioni più grandi vi sono semafori che permettono di svoltare verso il lato opposto al senso di marcia e di fare inversioni a U. La strada ha inizio all'intersezione tra i [[distretti di Bangkok]] di [[Pathumwan]], [[Khlong Toei]] e [[Watthana]]; è la prosecuzione della strada Phloen Chit che a sua volta è la prosecuzione della strada Rama I. Nel suo tratto inizale, la Sukhumvit fa da confine tra i distretti di Khlong Toei e Watthana, entra quindi nel distretto [[Phra Khanong]] prima e in quello di [[Bang Na]] dopo prima di entrare nella [[provincia di Samut Prakan]].
{{vedi anche|Cattedrale di San Tommaso Apostolo}}
La chiesa fu costruita nel IX secolo, ma danneggiata dai [[Normanni]] nell'XI. Ricostruita completamente nel XII secolo, nel [[1258]] ospitò le reliquie autentiche di [[San Tommaso]], riportate dall'[[Chio (isola)|isola di Chio]] da [[Leone Acciaiuoli]]. La cattedrale fu devastata da un terremoto del XV secolo, e ricostruita sotto forma barocca, meno il portale del Trecento. La cattedrale fu gravemente danneggiata nel [[1943]] durante la [[battaglia di Ortona]], e ricostruita in aspetto neoclassico per quanto riguarda la facciata, rimontando il portale del Trecento, e ricostruendo l'interno nella matrice barocca. Al suo interno, oltre alla cripta delle reliquie, vi è il Museo Diocesano, dove sono raccolti molti pregevoli dipinti e sculture sacre, facenti parte della storia ortonese.
 
Con i suoi 12,6 km,<ref>{{cita web|https://goo.gl/maps/XykZUd1KCvjNKwaV7 |da 1 Sukhumvit Rd a 1236 Sukhumvit Rd |22 luglio 2019 |lingua= en, it, th }}</ref> il tratto di Bangkok della Sukhumvit è la strada più lunga di Bangkok. È sempre molto intasata dal traffico dalla mattina presto fino a tarda sera nonostante per tutta la sua lunghezza sia percorsa dai [[treni sopraelevati]] della [[linea Sukhumwit]] del [[Bangkok Skytrain]]. La strada e tutta la zona circostante, che prende il nome Sukhumvit, sono particolarmente vive e dense di alberghi, [[centro commerciale|centri commerciali]] e ristoranti lussuosi, oltre a molte altre attività commerciali e a uffici.<ref name=rough/>
==== Chiesa della Santissima Trinità ====
{{vedi anche|Chiesa della Santissima Trinità (Ortona)}}
La chiesa si trova presso il cimitero comunale, legata all'ex convento dei Cappuccini. La chiesa medievale fu trasformata nel XVIII secolo con forme tardobarocche. Ha una facciata semplice, mentre l'interno a navata unica conserva alcune opere di pregio locale. Il convento annesso ha un grande chiostro con pozzo centrale.
 
Le strade laterali, come in tutta la Thailandia, sono chiamate ''soi'', quelle a destra hanno numeri pari e quelle a sinistra dispari, la numerazione delle ''soi'' comincia verso il centro città. Particolarmente frequentata dal [[turismo sessuale]], a Sukhumvit vi sono molte prostitute, molti go-go bar e alcuni famosi [[quartieri a luci rosse]] come il Nana Plaza in ''soi'' 4 e la Soi Cowboy tra la ''soi'' 21 e la ''soi'' 23.<ref name=rough/> Alla ''soi'' 63 Ekkamai si trova il terminale est di Bangkok degli autobus interurbani che collegano la capitale con l'est del Paese.
==== Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli ====
{{vedi anche|Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (Ortona)}}
La chiesa si trova nella parte moderna di Ortona, sita nell'entroterra, a pochi passi dalla Piazza Repubblica (ex Porta Caldari). La chiesa risale al XIII secolo, ma fu modificata nel XVII secolo. Benché danneggiata nel 1943, conserva ancora la facciata medievale decorata da un rosone, e alla base da un portale gotico ad arco a sesto acuto.
 
La zona tra la ''soi'' 1 e la ''soi'' 63 è particolarmente frequentata da occidentali residenti a Bangkok, i residenti giapponesi si trovano nella ''soi'' 21 e in quelle successive, in particolare la Soi Thong Lo. I residenti indiani e quelli coreani sono concentrati soprattutto nella ''soi'' 12. Le residenze più costose si trovano tra le ''soi'' 8 e 28 e dall'altra parte della strada tra le ''soi'' 15 e 39. Tra gli alberghi più lussuosi vi sono quelli delle catene [[Westin Hotels & Resorts|Westin]], [[Marriott International|Marriott]], [[Sheraton International|Sheraton]] e Ramada.
==== Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria ====
{{vedi anche|Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria (Ortona)}}
La chiesa si trova in via Garibaldi, davanti la piazza del Teatro Vittoria. La chiesa medievale del XIII secolo fu ricostruita in forme rinascimentali nel XVI secolo. Possiede due facciate, perché la seconda, rivolta verso il mare, è quella dell'Oratorio dello Spirito Santo. Ha nella facciata principale un portico e un bel rosone e raggi. L'area dell'ex convento agostiniano è stata adibita nei primi anni 2000 a mostra permanente del MUBA - [[Museo della battaglia di Ortona]] del 1943.
 
==Autostrada==
==== Chiesa di San Rocco ====
Una volta entrata nella provincia di Samut Prakan si trova ancora in un'area densamente abitata, costeggia l'ultima ansa del fiume [[Chao Phraya]] e arriva alla costa del Golfo di Thailandia dove si lascia a ovest il fiume, svolta verso est e finalmente si trova in un'area a bassa [[densità abitativa]]. Anche se viene chiamata ''highway'', termine traducibile in [[autostrada]], non si paga il pedaggio, non ci sono i caselli autostradali ed è consentito l'accesso dalle vie laterali, anche da quelle in sterrato provenienti dalla campagna. Passa quindi nella [[provincia di Chachoengsao]] e prosegue verso est fino alla [[Bang Na Expressway]], una vera e propria autostrada sopraelevata a pagamento. A questo punto la strada diventa la statale 314 e prosegue verso nord-est passando sotto all'expressway, mentre la Sukhumvit diventa la strada che va verso sud-est sotto all'expressway, che termina una decina di chilometri dopo nella periferia nord di [[Chonburi]]. La Sukhumvit continua invece in direzione sud, non lontana dalla costa.
La chiesa di San Rocco si trova in Piazza Porta Caldari. Probabilmente costruita intorno al XIV secolo, è stata completamente modificata in età barocca del XVII secolo, allo stile napoletano. Possiede una rivestitura in intonaco giallo e roseo, e un alto campanile con cuspide a tegole.
 
Dopo aver attraversato i centri abitati di Chonburi, Saen Suk, [[Si Racha]] e [[Laem Chabang]], si allontana leggermente dalla costa per passare nella zona orientale della popolosa [[Pattaya]], dopo la quale continua verso sud riavvicinandosi al mare. Alla fine della [[baia di Bangkok]] prosegue verso est seguendo la costa, lascia la [[provincia di Chonburi]] ed entra in [[provincia di Rayong|quella di Rayong]], passando a fianco dell'[[aeroporto Internazionale di U-Tapao]]. Prosegue verso est, si allontana nuovamente dal mare passando a nord della grande zona industriale Map Ta Phut e si riavvicna subito alla costa attraversando [[Rayong]].
==== Chiesa del Purgatorio ====
Si trova in Piazza della Repubblica. La chiesa risale all'800, ed ha forme neogotiche di una cappella. Il campanile in mattoni è una robusta torre.
 
Alcuni chilometri dopo piega verso nord-est allontanandosi dal mare e per i successivi 90-100 chilometri resta abbastanza lontana dalla costa. Quando passa a nord della periferia di [[Chantaburi]] piega verso sud avvicinandosi alla città e prosegue quindi verso sud-est. Evita due grossi estuari e attraversa quindi [[Trat]], continua a est e piega ancora verso sud-est avvicinandosi al mare. Prosegue nella stretta valle compresa tra la costa e i contrafforti dei [[monti Cardamomi]], che segnano il confine con la Cambogia. Arriva fino al posto di frontiera nel [[distretto di Khlong Yai]] di Trat e una volta in [[Cambogia]] la strada prosegue con la locale Statale 48.
==== Chiesa di Santa Maria delle Grazie o Madonna della Pace ====
{{vedi anche|Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Ortona)}}
La chiesa, prima del 1943, apparteneva alla contrada omonima, alle porte di Ortona. Fu costruita nel XIII secolo, e modificata nell'epoca barocca. Gravemente danneggiata nel 1943 (restava in piedi solo il campanile), fu ricostruita in forme moderne, pur rispettando i canoni classici del neoclassico ottocentesco. Dunque la chiesa si presenta con una rivestitura della facciata in mattoni, la cui base vede il portale inglobato in un portico. Il campanile laterale è una torre in mattoni rossi, distaccato dalla chiesa. L'interno è a navata unica, e mescola elementi medievali (volte a crociera), barocchi e neoclassici.
 
==Note==
==== Resti della Basilica Longobarda di San Marco ====
{{vedi anche|Basilica di San Marco (Ortona)}}
Si trova presso l'altura di Punta dell'Acquabella in contrada San Donato. La Basilica fu fondata nel IX secolo circa dai [[Longobardi]] bizantini, e danneggiata dall'invasione Normanna. Nuovamente danneggiata nel XVI secolo dai [[Saraceni]], l'abbazia cadde in abbandono, ed oggi rimangono solo i resti delle mura perimetrali della pianta rettangolare, le basi delle colonne delle tre navate, e il pavimento. Negli anni 080 sono stati trovati reperti archeologici e fibule preziose dell'epoca longobarda, che sono stati traslati nel [[Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo]] a [[Chieti]].
 
==== Altre chiese ====
[[File:Ortona 12.jpg|thumb|Scorcio del castello aragonese]]
[[File:Ortona 22.jpg|thumb|Portale di Palazzo Corvo, sede dell'Istituto Francesco Paolo Tosti]]
* Oratorio del [[Crocifisso|Crocifisso Miracoloso]]: chiesa a cappella situata in un angolo della parrocchia di [[Santa Caterina d'Alessandria]] in corso Garibaldi, sulla piazza del Teatro. Al suo interno è conservata un'ampolla contenente sangue, sgorgato miracolosamente da un crocefisso dipinto a muro, ancora oggi osservabile, al tempo dell'invasione turca della città.
* [[Chiesa di Santa Maria della Pace (Ortona)|Chiesa di Santa Maria della Pace]] (Contrada Madonna delle Grazie)
* Chiesetta della [[Maria (madre di Gesù)|Madonna dell'Olivastro]] o della Madonna delle Vasche (Località Ripari di Giobbe): chiesa campestre simile a cappella, costruita nel XVIII secolo. Ha struttura molto semplice a navata unica.
* [[Basilica di San Martino (Ortona)|Basilica longobarda di San Martino]] (località San Martino): non si hanno più notizie della chiesa, citata fino al XVII secolo, allora usata come semplice chiesa rurale.
* [[Ex Convento agostiniano]]: chiesa ora usata come sede del Museo della Battaglia. È connesso con la chiesa di Santa Caterina.
* Ex Convento dei [[cappuccini]] (Cimitero comunale): è collegato alla chiesa conventuale. Appartiene al XVII secolo ed è a pianta quadrangolare con portico e un pozzo nel chiostro.
* Ex Chiesa di [[Francesco d'Assisi|San Francesco]]: si trova vicino alla Cattedrale, in piazza Risorgimento. La chiesa sarebbe del XIII secolo, ma fu modificata nel XVII. Dopo la guerra è stata sconsacrata e adibita a palestra. Scarso è attualmente il valore artistico, ed è leggibile la facciata con il rosone murato. Vi è anche il campanile a torre, con gli archi coperti.
* Santuario [[Madonna della Libera]] (Villa Torre): chiesa semplice del XVIII secolo, con struttura a capanna e navata unica. Il campanile è a torre.
* Chiesa della [[Madonna del Carmine]]: chiesa del cimitero comunal, del XVII secolo
* Chiesa del [[Purgatorio]]: chiesa della piazza comunale. Risale al XIX secolo ed ha struttura esigua semplice, caratterizzata da un robusto campanile turrito in mattoni rossi.
* [[Chiesa di San Giuseppe (Ortona)|Chiesa moderna di San Giuseppe]]: chiesa moderna all'inizio della città nuova, venendo dell'entroterra. La chiesa, costruita negli anni '60, ha struttura rettangolare in mattoni e cemento armato. Il campanile è separato.
* Chiesa di [[San Donato]] (nell'omonima contrada): chiesa ricostruita completamente nel 1946, rispettando la struttura semplice del XVIII secolo, ossia la chiesa rurale a capanna e a navata unica. Precede l'accesso al cimitero canadese.
* Chiesa del [[Sacro Cuore di Gesù|Sacro Cuore]] (Villa S.Nicola): chiesa del XVIII secolo, con campanile a torre con balconata superiore. Ha la facciata decorata da dipinti.
* Chiesa di [[San Nicola]] (Villa S.Nicola): chiesa ottocentesca abruzzese con unica navata, e abside posteriore. La facciata ha un rosone e il campanile è una torre con cuspide.
* Chiesa di [[San Giorgio]] (Villa S.Tommaso): chiesa del XVII secolo, costituita da pianta rettangolare in mattoni, con campanile a vela.
* Chiesetta di [[San Michele Arcangelo]](VIlla Iubatti): chiesa moderna degli anni '50, con struttura classica a pianta rettangolare e intonaco giallo melone. Il campanile è a torre.
* Chiesa di [[Flavia Giulia Elena|Sant'Elena]] (Villa Sant'Elena)
* Chiesa di [[Gabriele dell'Addolorata|San Gabriele dell'Addolorata]] (Contrada Fontegrande)
* Chiesa di [[San Gabriele dell'Addolorata]] (Contrada Bardella): chiesa moderna degli anni '60, costituita da una semplice struttura rettangolare e campanile a vela. Il materiale è in cemento armato e la qualità artistica è modesta.
* Chiesa di [[Papa Zefirino|San Zefirino]] (Villa Caldari): storica chiesa della contrada, del XVII secolo. Ha possente struttura rettangolare in mattoni, con facciata barocca decorata da architrave. Ha due campanili laterali.
* Chiesa di [[Sant'Antonio di Padova]](Villa Rogatti): chiesa campestre del XVIII secolo
* Chiesa della [[Madonna di Fátima]](Stazione di Caldari): chiesa moderna degli anni '80.
* Chiesa di [[San Leonardo]] (Villa San Leonardo): chiesa del XVII secolo, e restaurata dopo la seconda guerra mondiale. Ha pianta rettangolare con tozzo campanile a torre, decorato da cuspide. Intonaco bianco.
* Chiesa di [[San Pietro]] (Villa San Pietro): chiesa del XX secolo in stile neoromanico
* Chiesa di [[Sant'Antonio di Padova]] (Villa Grande): chiesa moderna degli anni '60, costituita da mattoni. Il corpo centrale è un'ellisse e il campanile a torre è staccato.
* Chiesa di [[Cristo Re]] (Contrada Riccio): chiesa moderna degli anni '60, composta da semplice pianta rettangolare a navata unica. La facciata ha un finestrone e portale in stile classico. Il campanile turrito è staccato.
* Chiesa di [[Immacolata Concezione|Maria Immacolata]] (Contrada Foro)
* Chiesa della [[Madonna degli Angeli]]
* [[Sala del Regno]] dei [[Testimoni di Geova]]
* Chiesa [[Chiesa evangelica|Evangelica]]
 
=== Architetture civili ===
{{vedi anche|Architetture di Ortona}}
 
==== Fontane ====
* ''Fontana Vola'': situata in Piazza Porta Caldari, opera di Franco Sciusco (2001)
* ''Fonte a Mare'', vecchio lavatoio sito tra Ortona ed il porto, in pietra, con due vasche, crollato nel [[2005]] e ora ricostruita.
* ''Fonte Peticcia'', sul torrente Peticcio, è una fonte per uso domestico risalente a dopo il [[XVI secolo]]. Una lapide attesta un restauro nei primi anni dell'[[XIX secolo|ottocento]]. Ha la facciata scandita in due settori da cornicione marcapiano. Alla base vi sono due ordini di arcate a tutto sesto, con il canale dell'acqua da cui attingere. Una leggenda vuole che la fontana esistesse già nel [[III secolo a.C.]], e che fosse stata visitata da [[Annibale]], durante una sosta nella discesa contro [[Roma]], facendo abbeverare i cavalli.
* ''Fonte Santa Caterina'', sita nella valle di San Rocco, sotto la Passeggiata Orientale. Tra le fontane più antiche di Ortona, è scavata nel calcare ed è di difficile accesso.
* ''Fonte Santa Margherita'', completamente in pietra con strutture ad [[arco a tutto sesto|archi a tutto sesto]], ricoperta di vegetazione, è in [[stile romanico]].
* ''Fonte Lacanale''.
 
==== Palazzi ====
{{Vedi anche|Palazzi di Ortona}}
[[File:Palazzo Farnese Ortona.jpg|thumb|Veduta di [[Palazzo Farnese (Ortona)|Palazzo Farnese]] in notturna nella piazza principale]]
* Casa Berardi (contrada San Martino): casa storica del generale che si distinse nella [[battaglia di Ortona]]. Si trova tra località San Martino e Alboreto, ed è in stile rustico del XIX secolo. Oggi è un museo.
* Palazzo Corvo (sede dell'Istituto Nazionale Tosti): si trova nel corso Matteotti, nel cuore del centro storico. Fu costruito nel XVII secolo, ed ha struttura quadrangolare, con portale in bugnato. L'ingresso è preceduta da un chiostro con portico. Vi nacque il compositore [[Francesco Paolo Tosti]]
* Palazzo De Sanctis
* Palazzo Mancini
* Palazzo Mignotti
* Palazzo Pugliesi
* [[Palazzo Farnese (Ortona)|Palazzo Farnese]] (XVI secolo): palazzo storico più famoso della città, posto presso la Passeggiata Orientale. Fu costruito nel XVI secolo per volere di [[Margherita d'Austria]] su progetto di Giacomo Della Porta. Il palazzo fu sempre possesso della famiglia, fino al possesso dei Cascella. Oggi è un museo dedicato a [[Basilio Cascella]].
[[File:Ortona 2011 by-RaBoe 001.jpg|thumb|Il [[cimitero canadese (Ortona)|Cimitero Canadese di Ortona]]]]
[[File:Castello Aragonese - . - Ortona - Piazza Castello.jpg|thumb|Il castello aragonese]]
 
=== Architetture militari ===
==== Castello Aragonese ====
{{vedi anche|Castello Aragonese (Ortona)}}
Il castello originario fu costruito nel XIII secolo dagli [[Angioini]]. Nel XV secolo [[Jacopo Caldora]] cacciò via gli Angioini e rifondò il castello, circondando inoltre la città di mura possenti. Dopo il decadimento della famiglia, gli [[Aragonesi]] conquistarono le coste abruzzesi, e anche Ortona, costruendo il nuovo castello con mura più possenti, a forma di trapezio. Il castello, gestito da [[Alfonso d'Aragona]], passò dal XVII secolo in poi a varie famiglie locali, quali i Baglioni. Nel Novecento risultava in semi-abbandono, ed usato come polveriera dentro le mura. Alcune foto antiche mostrano che il castello all'interno delle mura, possedeva un palazzo del Settecento. Durante la [[battaglia di Ortona]] nel 1943, il castello saltò in aria, e tutta la parte superiore, incluso il palazzo, andò persa. Nel 1946 una frana dello sperone di tufo sopra cui poggia il castello, danneggiò ancora di più il maniero, inghiottendo ampie porzioni di mura e due torri circolari.
 
Il castello restò abbandonato fino ai primi anni novanta, quando si restaurò completamente. Si conserva il fossato verso il borgo di Terravecchia, le due torri possenti a cilindro, e le mura perimetrali. L'interno è stato adibito a giardino belvedere verso il mare.
 
==== Castello Caldora e Mura Caldoriane ====
Le Mura Caldoriane circondavano tutto il vecchio borgo di Terravecchia (la zona della [[Cattedrale di San Tommaso Apostolo]] e del castello aragonese), e della Terranova (zona del Palazzo Farnese e del corso Vittorio Emanuele). Possedevano anche delle porte di accesso, tra le quali Porta Caldari di Piazza Repubblica. Nel XIX secolo tuttavia, per ampliare la città, le mura furono quasi del tutto demolite. Restano ancora alcune tracce in via Gabriele D'Annunzio, legate alle case fortificate del borgo di Terravecchia, nonché la Torre Baglioni. Furono fortificate nel XV secolo dal condottiero abruzzese [[Jacopo Caldora]], su strutture angioine preesistenti, quando conquistò il feudo.
 
Il Castello Caldora risale al [[XV secolo]], costruito da Jacopo Caldora. Fa parte delle mura difensive medievali, ed infatti più che un castello è un bastione fortificato con una robusta torre merlata. Fortunatamente scampato ai bombardamenti della [[Seconda Guerra Mondiale]], il castello è ben conservato ed ospita la Cantina Farnese. Possiede anche frantoi ipogei. La base è quella di un bastione a scarpa, al cui centro sorge il torrione rettangolare con bucature ad intervalli regolari e merlature in sommità. Una parte del bastione è visibile anche all'intero del borgo, fuori dalla via delle mura, da dove si accede all'interno. Si accede anche da un portale presso il bastione esterno.
 
=== Quartiere medievale di Terravecchia ===
{{vedi anche|Architetture di Ortona}}
Il nucleo più antico di Terravecchia è rintracciabile tra il Parco Ciavocco e il corso Matteotti, assieme al Vico Bonelli e alla Torre Baglioni del [[XIII secolo]], lungo il viale Gabriele d'Annunzio. Il vico è proprio accanto al Cattedrale, ed è uno snodo stradale tipico delle ''ruette'', le vie di comunicazione più strette e ardue da percorrere, costruite apposta affinché se la città fosse stata assediata, i militari si ritrovassero intrappolati. Il Corso Matteotti risale al [[XV secolo]] nell'aspetto attuale, assieme alla via di Ripa Grande (1882), poi Passeggiata Orientale. Uno snodo verso il mare è la via Leone Acciaiuoli, che comprende il settecentesco Palazzo De Benedictis (Versij-Castiglione), e soprattutto il Palazzo Corvo del XVII secolo, dove nacque il compositore [[Francesco Paolo Tosti]]. Vi sono anche i palazzi dei Mené (XVIII secolo), dei Colangelo (XVII secolo), dei Pugliesi (metà XVII secolo) e il palazzo Rosica-De Sanctis (XVII-XVIII secolo), antistante la Cattedrale. A fianco vi è il Palazzo Mancini, del XVI secolo, dove nel [[1586]] vi morì [[Margherita d'Austria]], trasferitasi ad Ortona per l'edificazione del Palazzo Farnese, compiuto qualche secolo dopo la sua morte.
[[File:Palazzo Farnese 1936.jpg|thumb|upright=1.2|Il palazzo Farnese]]
Dominante sul quartiere è la [[Cattedrale di San Tommaso Apostolo]]. Fu costruita sul sito di un antico tempio romano. Distrutta dai Normanni nel 1060, fu ricostruita. Dopo che un terremoto ne aveva provocato la distruzione, che in quel periodo aveva interessato le regioni meridionali della penisola italica, venne nuovamente ricostruita e riaperta al pubblico il 10 novembre 1127 e dedicata a Santa Maria degli Angeli, come risulta dall'epigrafe conservata nell'annesso museo diocesano. Dal 6 settembre 1258 custodisce le Ossa di san Tommaso apostolo. Il navarca ortonese, il pio [[Leone Acciaiuoli]], insieme con i commilitoni, riportò sulla galea il corpo dell'Apostolo e la pietra tombale, dall'isola greca di Chios. Chios rappresentava uno spazio del secondo fronte di guerra, dove la flotta ortonese composta da tre galee, si era recato a combattere, al seguito dell'ammiraglio di Manfredi, Filippo Chinardo. Da quella data la basilica diventa centro di preghiera, richiamo di pellegrini, ma anche oggetto di varie distruzioni.
Il 17 febbraio 1427 in questa chiesa è stata solennemente proclamata la pace tra le città di [[Lanciano]] e Ortona patrocinata da [[San Giovanni da Capestrano]]. Infatti il borgo, essendosi notevolmente sviluppato, rivaleggiava da almeno un secolo con Lanciano, che benché fosse una città dell'entroterra, aveva il possedimento di terre nel feudo di Sanctum Vitum (San Vito Chietino), e desiderava costruirvi un porto.
[[File:Ortona 2.jpg|thumb|upright=1.5|Il rione Terravecchia visto dal castello aragonese]]
Per la prima metà del Quattrocento il borgo fu proprietà del condottiero [[Jacopo Caldora]], appena uscito vittorioso dalla [[Guerra dell'Aquila]] contro [[Braccio da Montone]] (1423), appoggiando la causa angioina. Jacopo rinsaldò notevolmente le mura di conta di Ortona, tanto che furono definite, fino all'800, "Mura Caldoriane", che abbracciavano tutta la zona di Ripa Grande e viale D'Annunzio, collegandosi al castello medievale.
Nel [[1452]] [[Alfonso d'Aragona]] ottenne il feudo di Ortona e modificò notevolmente l'impianto del maniero sul pizzo, dotandolo di nuove mura e di torri circolari, tipiche delle fortificazioni aragonesi.
Nel 1566 la Cattedrale e tutta la zona di Terravecchia subirono l'assalto dei Turchi di Piyale Pascià. Il castello resistette alla distruzione, ma da quel momento il borgo fu fortificato nuovamente, e furono rinsaldate le attuali torri Baglioni-Ricciardi. Nella zona furono costruite la Torre del Moro in località San Donato, e a Lido Riccio la Torre Mucchia.
 
Il quartiere era terra anche dei [[Padri Conventuali]] dell'Ordine Francescano. Ne sono conferma l'ex convento agostiniano e il campanile dell'ex chiesa di [[San Francesco]], risalente al XIII secolo. Presso l'ex convento fu costruito l'attuale Palazzo De Benedictis, dove nacque Luisa De Benedictis nel [[1839]], madre di [[Gabriele d'Annunzio]]. Un altro palazzo di rilievo è il Gervasoni del XVII secolo.<br />Tali palazzi risalgono all'epoca barocca, quando già la funzione delle mura e di alcune chiese cominciava a scemare, essendo ormai cessate le scorrerie, ed essendo i centri un feudo stabile del [[Regno di Napoli]]. Nell'800 cominciò l'abbattimento delle mura, per l'inglobamento nelle case, ancora oggi visibili, nella fusione fra mattoni, mura, laterizio e altro materiale nella via Gabriele d'Annunzio. Rimase in piedi la Porta Bucciara, che collegava il convento di [[Santa Maria delle Grazie]] (XVI secolo) alla città.
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], nella [[battaglia di Ortona]] (20-25 dicembre 1943), gran parte della Terravecchia andò irrimediabilmente perduta. Fu danneggiata la zona del Vico Bonelli, nonché metà Cattedrale, fatta saltare in aria dai tedeschi per distruggere la Torre Civica, possibile punto d'avvistamento da parte degli alleati. Il castello, usato all'epoca come polveriera, facilmente saltò in aria: tutta l'area interna del palazzo baronale fu distrutta, e inoltre nel [[1946]] uno smottamento della falesia tufacea inghiottì una porzione del perimetro murario trapezoidale. La Terravecchia, dopo la ricostruzione del [[1948]], versò in stato di decadenza, fino alla ripresa intorno al [[2003]], quando fu fondato al Palazzo Corvo l'Istituto Nazionale Tostiano, e partirono i lavori di restauro della torre Baglioni e del castello aragonese, conclusi nel [[2009]]. Un tratto delle mura, quello del cosiddetto "Castello Caldora", è stato restaurato da privati, e oggi ospita la Cantina Farnese.
 
==== Torre Baglioni ====
Sita in via G. D'Annunzio 4, presso la porta della Marina, ai margini delle mura caldoriane. Fu dei Bernardi, dei [[Salzano]]-[[De Luna]], infine dei [[Baglioni (famiglia)|Baglioni]]. Questi ultimi dopo l'[[unità d'Italia]] si trasferirono a [[Chieti]]. Ha una struttura quadrata.
 
==== Torre Mucchia ====
[[File:Torre Mucchia.JPG|thumb|Torre Mucchia (Ortona)]]
Sita a 4&nbsp;km da Ortona, sul promontorio nei pressi del Lido Riccio, nella Contrada San Marco. È a struttura a piramide troncata a base quadrata in mattoni. Fa parte della lunga serie di [[torri costiere del Regno di Napoli]], che difendevano il litorale dalle invasioni [[ottomani|ottomane]] e [[turchi|turche]]. Fu fatta costruire nella 2ª parte del [[XVI secolo]] dal [[Viceré di Napoli]] Don [[Pedro Afán de Ribera]]. Nel [[XVIII secolo]] venne trasformata come dogana. Da segnalare la notizia che nell'XI secolo (precisamente nel 1055) un Castello di Mucchia, che aveva giurisdizione anche sul porto e sulle attività di pesca che vi si svolgevano, nonché sull'approdo delle navi commerciali, è indicato tra i possedimenti che il Conte Trasmondo III di Chieti dona al Monastero di S. Benedetto di Montecassino; al suo interno si trovava anche una Chiesa intitolata a S. Biagio<ref>{{Cita libro|autore=A. L. Antinori|titolo=Annali degli Abruzzi|anno=1971|editore=Forni Editore|città=Bologna|p=sub anno 1055|volume=VI}}</ref>; il castello era così importante per l'Abbazia di Montecassino che nel 1065 fu rappresentato sulla porta bronzea voluta dall'Abate Desiderio tra i principali possedimenti territoriali dell'Italia centrale<ref>{{Cita libro|autore=A. L. Antinori|titolo=Annali degli Abruzzi|anno=1971|editore=Forni Editore|città=Bologna|pp=sub anno 1065 sub voce "Casino"|volume=VI}}</ref>.
 
==== Torre del Moro ====
La torre si trova sull'ansia destra della foce del fiume, in località San Donato. Fu costruita nel XVI secolo per rispondere agli attacchi Saraceni, ma essendo fondata in un terreno limaccioso e difficile da gestire, già nel secolo successivo fu dichiarata pericolante. Nel Novecento alcune foto la ritraggono in stato di abbandono, ma con un lato ancora intatto. Dopo i bombardamenti della battaglia di Ortona, rimane solo la parte della base in piedi.
 
==== Torre Ricciardi ====
Sita in Corso Matteotti. Risale all'incirca al [[XV secolo]]. È l'unica parte del Palazzo Ricciardi dell'omonima famiglia che fu cacciata da Ortona nei primi anni del [[XVI secolo]]. L'aspetto originario del palazzo lo si può ammirare in un disegno della città del [[1590]].
 
=== Siti archeologici ===
=== Pietra di Morrecine ===
{{vedi anche|Pietra di Morrecine}}
[[File:Ortona -Saint Thomas- 2005 by-RaBoe 02.jpg|thumb|Scorcio di quartiere Terravecchia (via Gabriele d'Annunzio), con la cupola della Cattedrale]]
Si trova in contrada Morrecine, e appartiene all'epoca romana del II secolo a.C. Probabilmente apparteneva a un tempio, oppure ad una successiva chiesa cristiana. Del Blocco è da ammirare un arco al centro, che secondo gli storici potrebbe appartenere anche ad una camera funebre del tempio.
 
=== Cimitero Militare Canadese ===
{{vedi anche|Cimitero militare canadese di Ortona}}
Si trova in contrada San Donato, ed è stato costruito nel 1946 per ricordare le vittime di guerra dei soldati Alleati, impegnati nella [[battaglia di Ortona]] del '43 contro i tedeschi.
 
=== Teatro Vittoria "Francesco Paolo Tosti" ===
[[File:Ortona 17.jpg|thumb|Veduta in lontananza di Ortona da spiaggia Ripari di Giobbe]]
Il teatro fu costruito nel primo Novecento in stile [[Teatro d'opera|teatro dell'opera]] per volere di [[Francesco Paolo Tosti]]. Il teatro passò in mano a varie famiglie, fino a diventare negli anni novanta dell'amministrazione comunale. Il teatro di opera lirica ha una facciata monumentale scandita da due contrafforti laterali. Decorato da vetrate multicolore, e da architravi alla maniera dei templi greci, con al centro, in alto, la statua della dea Vittoria e della Musica.
 
=== Aree naturali ===
{{vedi anche|Costa dei Trabocchi}}
Dalla località di San Donato parte la famosa Costa dei Trabocchi, conosciuta per le caratteristiche macchine da pesca.
La zona di Ortona è conosciuta per la vasta presenza di aree naturali protette, sia nell'entroterra che nella costa Adriatica. Nell'entroterra le zone campestri sono usate per la coltivazione delle viti e degli olivi, nelle zone di Villa Caldari, San Leonardo e Villa Grande.
 
L'area di mare invece è famosa per insenature nel tufo e spiagge naturali rimaste allo stato brado, come ''Punta Acquabella'' (contrada San Donato), ''Ripari di Giobbe'' e ''Punta Ferruccio''.
 
== Società ==
 
=== Evoluzione demografica ===
 
{{Demografia/Ortona (CH)}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
 
Gli stranieri residenti a Ortona al 1º gennaio 2015 sono 1.147 e rappresentano il 4,9% della popolazione residente. Gli stranieri provengono maggiormente dalla Romania (35,8% di tutti gli stranieri presenti sul territorio), dall'Albania (19,3%), dalla Polonia (6,1%), dall'Ucraina (3,6%) e dal Kosovo (3,1%).<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttitalia.it/abruzzo/12-ortona/statistiche/cittadini-stranieri-2017/|titolo=Cittadini Stranieri 2017 - Ortona (CH)|sito=Tuttitalia.it|accesso=10 dicembre 2017}}</ref>
 
=== Religione ===
[[File:Busto di San Tommaso Apostolo, Ortona.jpg|thumb|Busto reliquario di [[San Tommaso Apostolo]] nell'omonima Basilica, patrono della città]]
 
==== Festa di San Tommaso Apostolo ====
La prima domenica di maggio ricorre la festa di San Tommaso Apostolo, patrono di Ortona<ref>{{Cita web|autore = Cathopedia|url = http://it.cathopedia.org/wiki/Festa_di_San_Tommaso_Apostolo_%28Ortona%29|titolo = Festa di San Tommaso Apostolo (Ortona)|accesso = |data = }}</ref>. Durante i festeggiamenti, che durano di solito 3 giorni, si svolge il Perdono, caratterizzato da una processione in cui le persone sono vestite con abiti tipici e portano doni a San Tommaso e giorni in cui si può accedere all'Indulgenza Plenaria.
 
Si attribuiscono a [[San Tommaso Apostolo]] le reliquie presenti nella Cattedrale della città. Ad esso è anche dedicata la festa patronale detta "''Festa del Perdono''".
 
== Cultura ==
[[File:Teatro F.P.Tosti.jpg|thumb|upright=1.2|Teatro Vittoria in notturna]]
Ortona visse un periodo culturale molto forte tra la fine dell'800 e l'inizio del '900 grazie ad artisti quali [[Francesco Paolo Tosti]], [[Gabriele D'Annunzio]] e [[Basilio Cascella]]. I primi due facevano parte del circolo di [[Francesco Paolo Michetti]], e nella città ortonese Tosti compose alcune arie nel Palazzo Corvo, nonché brani per alcune poesie di d'Annunzio. Quest'ultimo ambientò anche alcune storie delle ''[[Novelle della Pescara]]'' (1902) a Ortona, e un pezzo del romanzo ''[[Il trionfo della morte]]'' (1894), insieme ad altre poesie.
 
La famiglia Cascella invece si occupò del settore pittorico, aderendo alla corrente di realismo, tradotta nella tradizione abruzzese della ceramica, in cui Basilio raffigurava scene di vita agreste e bozzetti marinareschi ispirati all'attività dei pescatori. Il figlio di Basilio, [[Tommaso Cascella]], lavorò a Pescara, ma si adoperò anche per la pittura ex novo degli interni della Cattedrale, con scene sacre, nella ricostruzione post bellica.<br>
Dopo la guerra, a Basilio Cascella venne dedicata la Pinacoteca d'Arte Moderna nel Palazzo Farnese, e a Tosti l'Istituto Nazionale di Musica nel Palazzo Corvo.
 
=== Musei ===
* [[Museo Capitolare di Ortona|Museo Capitolare]]
* [[Museo Civico d'Arte Contemporanea - Pinacoteca Cascella]]
* [[Museo musicale d'Abruzzo e Archivio Francesco Paolo Tosti]]
* [[Museo della battaglia di Ortona]]
* [[Museo Ex Libris Mediterraneo]]
 
=== Teatro ===
Il principale teatro è il ''Teatro Vittoria'', dedicato anche a [[Francesco Paolo Tosti]], che ideò il progetto, ripreso nel [[1922]] e avviato nel [[1929]]. Il teatro ha aspetto eclettico in stile liberty, progettato come teatro d'opera, e ospita i principali eventi della città. Ha una struttura quadrata con facciata decorata da vetri dipinti e la statua della dea Vittoria al centro.
 
== Economia ==
 
=== Turismo ===
Alla città è stata conferita la [[Bandiera Blu|Bandiera Blu d'Europa]] negli anni [[2010]], [[2011]], [[2012]] e [[2013]]<ref>{{Cita web|url = http://www.ortonanotizie.net/notizie/territorio/503/riconfermata--la-bandiera-blu-2013|titolo = Riconfermata la Bandiera Blu 2013|accesso = 26 novembre 2015|sito = www.ortonanotizie.net}}</ref>. Dispone del maggiore porto regionale per bacino, dimensione e movimento. Ortona è anche città del vino<ref>{{Cita web|url = http://www.cittadelvino.it/scheda_sito.php?comune-di-ortona&id=301|titolo = Città del Vino|accesso = 26 novembre 2015|sito = Città del Vino}}</ref>.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
 
=== Porti ===
Il [[porto di Ortona]] è uno dei più importanti di tutto l'Adriatico, ed è di gran lunga il principale porto dell'Abruzzo, per bacino, fondale e movimento. È sede di Capitaneria e Circomare.
 
=== Ospedale ===
Per quanto riguarda i presidi ospedalieri, nella città di Ortona è presente l'ospedale Gaetano Bernabeo<ref>{{Cita web|url = http://www.info.asl2abruzzo.it/ospedaleortona/|titolo = Ospedale «Gaetano Bernabeo» - Ortona - Ospedale "Gaetano Bernabeo" - Ortona|accesso = 26 novembre 2015|sito = www.info.asl2abruzzo.it}}</ref>.
Oltre all'ospedale vi ha sede un distaccamento della A.S.L. 2 Abruzzo che funge da distretto sanitario di base.
 
[[File:Ortona 2011 by-RaBoe 033.jpg|thumb|Il Teatro Francesco Paolo Tosti]]
 
=== Trasporti ===
[[File:Ortona 123 (RaBoe).jpg|thumb|Due [[trabocco (macchina da pesca)|trabocchi]] nella località marittima di Ortona, nella zona della [[costa dei Trabocchi]]]]
 
==== Ferrovie ====
Tramite la [[stazione di Ortona]], posta sulla [[ferrovia Adriatica]]. La stazione si trova nella zona del porto, poco distante dal centro. Non ci sono coincidenze con autobus diretti al centro se non prima delle 09.00.
 
==== Autobus ====
Tramite la [[Autolinee Regionali Pubbliche Abruzzesi|TUA]] è possibile raggiungerla da Pescara, da cui partono autobus ogni 30', ma il tragitto Pescara-Ortona impiega quasi un'ora. Per Chieti ci sono solo tre corse dirette di andata e tre di ritorno, per le altre c'è il cambio a Francavilla al Mare.
 
== Geografia antropica ==
Le campagne, nei dintorni del centro cittadino, sono costellate di innumerevoli contrade e frazioni. Degne di nota sono Fonte Grande, Villa Caldari e Villa Grande: esse sono, in ordine decrescente, le più grandi frazioni attorno alle quali "orbitano" tutte le altre.
 
=== Frazioni ===
 
Acquabella, Alboreto, Aquilano, Arielli, Bardella, Bavi, Brecciara, [[Caldari]], Caldari Stazione, Cappellini, Casone, Ciampino, Civitarese, Colle Nudo, Colombo, Cornecchio, Cristo Re, Croce di Bavi, Cucullo, Feudo, Fontegrande, Fonticelli, Foro di Ortona, Fossato, Gagliarda Alta, Gagliarda, Ghiomera, Granciaro, Lazzaretto, Madonna degli Angeli, Madonna delle Grazie, Madonna delle Vasche, Moretti, Moro, Morrecine, Peticcio, Piana Grande, Polidoro, Postilli, Quercia Antonucci, Ranchini, Riccio, Ripari, Ripari di Giobbe, Ruscitti, San Donato, San Giuliano, San Marco, San Martino, San Pietro, Santa Liberata, Santa Lucia, Sant'Andrea, Sant'Elena, Saraceni, Savini, Schiavi, Tamarete, Taverna Nuova, Torre di Mene, Torre Foro, Torre Mucchia, Torre Pizzis, Vaccari, Villa Carlone, Villa Deo, Villa Grande, Villa Iubatti, Villa Iurisci, Villa Magna, Villa Panaro, Villa Pincione, Villa San Leonardo, Villa San Nicola, Villa San Tommaso, Villa Sarchese, Villa Torre, Villa Rogatti
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|12 giugno [[1994]]
|26 maggio [[2002]]
|Gianfrancesco Puletti
|[[Alleanza Nazionale]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|<ref>Coalizione formata da [[Alleanza Nazionale]], [[Centro Cristiano Democratico]], Lista Civica di Area governativa, Lista Civica ''Insieme per Cambiare''. Fonte: {{Cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=12/06/1994&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=230580&levsut3=3&lev3=580&lev2=23&ne2=23&es2=S&levsut2=2&lev1=13&ne1=13&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|autore=Archivio storico delle Elezioni del [[Ministero dell'Interno]]|titolo=Risultati delle elezioni amministrative del 12 giugno 1994}}</ref><ref>Coalizione formata da [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], [[Alleanza Nazionale]], [[Centro Cristiano Democratico]], [[Cristiani Democratici per la Repubblica]], [[Cristiani Democratici Uniti]] e [[Fiamma Tricolore]]. Fonte: {{Cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=24/05/1998&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=230580&levsut3=3&lev3=580&lev2=23&ne2=23&es2=S&levsut2=2&lev1=13&ne1=13&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|autore=Archivio storico delle Elezioni del [[Ministero dell'Interno]]|titolo=Risultati delle elezioni amministrative del 24 maggio 1998}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec
|27 maggio [[2002]]
|6 novembre [[2006]]
|Nicola Fratino
|[[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|<ref>Coalizione formata da [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], [[Alleanza Nazionale]], [[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]], [[Nuovo Partito Socialista Italiano]], [[Democrazia Cristiana]] e Lista Civica ''Insieme per Cambiare''. Fonte: {{Cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=26/05/2002&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=230580&levsut3=3&lev3=580&lev2=23&ne2=23&es2=S&levsut2=2&lev1=13&ne1=13&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|autore=Archivio storico delle Elezioni del [[Ministero dell'Interno]]|titolo=Risultati delle elezioni amministrative del 26 maggio 2002}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec
|7 novembre [[2006]]
|9 maggio [[2007]]
|Vincenzo De Vivo
|
|[[Commissario prefettizio]]
|<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.biz/atti/2007/20070028/07A00681.htm|autore=[[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta Ufficiale]], Serie 28 del 3 febbraio 2007|titolo=Decreto presidente della Repubblica 12 gennaio 2007}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|10 maggio [[2007]]
|20 maggio [[2012]]
|Nicola Fratino
|[[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]<br />[[Il Popolo della Libertà]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|<ref>Coalizione formata da [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], [[Alleanza Nazionale]], [[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]], [[Nuovo Partito Socialista Italiano]], [[Democrazia Cristiana per le Autonomie]] e [[Alternativa Sociale]]. Fonte: {{Cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=27/05/2007&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=230580&levsut3=3&lev3=580&lev2=23&ne2=23&es2=S&levsut2=2&lev1=13&ne1=13&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|autore=Archivio storico delle Elezioni del [[Ministero dell'Interno]]|titolo=Risultati delle elezioni amministrative del 27 maggio 2007}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|21 maggio [[2012]]
|16 marzo [[2017]]
|Vincenzo d'Ottavio
|[[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|<ref name="Elezioni 2012">Coalizione formata da [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]], [[Italia dei Valori]], [[Unione di Centro (2002)|Unione di Centro]], [[Sinistra Ecologia Libertà]] e Sinistra Ortonese ([[Federazione della Sinistra]] e [[Federazione dei Verdi]]) e Lista Civica ''Uniti per D'Ottavio''. Fonte: {{Cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=06/05/2012&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=230580&levsut3=3&lev3=580&lev2=23&ne2=23&es2=S&levsut2=2&lev1=13&ne1=13&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|autore=Archivio storico delle Elezioni del [[Ministero dell'Interno]]|titolo=Risultati delle elezioni amministrative del 6 maggio 2012}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|16 marzo [[2017]]
|25 giugno [[2017]]
|Domenica Calabrese
|
|[[Commissario prefettizio]]
|<ref name=gazze2017>[http://95.110.157.84/gazzettaufficiale.biz/atti/2017/20170078/17A02378.htm Gazzetta Ufficiale - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 marzo 2017]</ref><ref>[http://www.primadanoi.it/news/politica/571446/comune-ortona-adesso-arriva-il-commissario-prefettizio.html Comune Ortona:adesso arriva il Commissario Prefettizio]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|25 giugno [[2017]]
|
|Leo Castiglione
|[[Lista civica|Liste civiche]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|<ref name="MinInt"/>
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Italia|Cassino|1991}}<ref>{{Cita web|url = http://ciociaria.ogginotizie.it/202018-cassino-ortona-rinsaldato-il-gemellaggio/|titolo = Cassino - Ortona: rinsaldato il gemellaggio - CIOCIARIA OGGI NOTIZIE|accesso = 26 novembre 2015|sito = ciociaria.ogginotizie.it|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20151126183552/http://ciociaria.ogginotizie.it/202018-cassino-ortona-rinsaldato-il-gemellaggio/|dataarchivio = 26 novembre 2015}}</ref>
* {{Gemellaggio|Grecia|Chio (comune){{!}}Chio|2008}}<ref>{{Cita web|url = http://www.grecia.it/it/2005/07/GEMELLAGGIO-ORTONA-CHIOS.html|titolo = GEMELLAGGIO ORTONA CHIOS {{!}} www.grecia.it – www.ellasitalia.eu – EΛΛΗΝΟΪΤΑΛΙΚΟΣ ΣΥΝΔΕΣΜΟΣ – LEGA ITALOELLENICA – Πολιτιστικός Σύλλογος – Associazione Culturale|accesso = 26 novembre 2015|sito = www.grecia.it}}</ref>
* {{Gemellaggio|Russia|Volgograd|2013}}<ref>{{Cita web|url = http://www.primadanoi.it/news/brevi/9878/---ORTONA-E-IL-GEMELLAGGIO-CON-LA-EX-STALINGRADO.html|titolo = ORTONA E IL GEMELLAGGIO CON LA EX STALINGRADO - Brevi - PrimaDaNoi.it|accesso = 26 novembre 2015|sito = www.primadanoi.it}}</ref>
*{{Gemellaggio|stato=Italia|città=Minturno|anno=2018}}<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.ilcentro.it/chieti/ortona-e-minturno-via-al-gemellaggio-nel-segno-della-gustav-1.1938844|titolo=Ortona e Minturno Via al gemellaggio nel segno della Gustav|pubblicazione=Il Centro|accesso=2018-06-17}}</ref>
 
== Sport ==
 
=== Pallavolo ===
La più importante società sportiva ortonese è la [[Pallavolo Impavida Ortona|SIECO Pallavolo Impavida Ortona]], che milita attualmente in [[Serie A2 (pallavolo maschile)|serie A2]] maschile. La [[Serie A2 (pallavolo maschile)|Serie A2]] è il secondo campionato più importante d'[[Italia]].
 
=== Calcio ===
Le squadre di calcio della città sono l<nowiki>'</nowiki>''Ortona'' che milita nel campionato di [[Promozione]], la ''Virtus Ortona'' che milita in [[Prima Categoria]], la ''Victor Cross Ortona'' iscritta al campionato di [[Terza Categoria]], la femminile ''Ortona'' che partecipa al campionato regionale di categoria e lo ''Sport Team Ortona'' che si occupa di settore giovanile.
 
=== Pallacanestro ===
La principale società cestistica ortonese è la ''We're Basket Ortona'' che attualmente milita nel campionato nazionale di serie B (il terzo più importante a livello nazionale).
 
=== Motori ===
Sempre nel territorio ortonese si trova il Circuito Internazionale D'Abruzzo situato in contrada Villa Torre dove ogni mese organizzano eventi per auto, moto e go kart.
 
== Note ==
<references/>
 
==Altri Bibliografia progetti==
{{interprogetto|voy}}
* {{cita libro|nome=Enrico|cognome=Santangelo|wkautore=Enrico Santangelo|titolo=Ortona: guida storico-artistica|editore=Carsa Edizioni|città=Pescara|annooriginale=2010|ISBN=978-88-501-0089-7}}
* Antonio di Campli, ''Adriatico. La città dopo la crisi'', Barcelona/Trento, List, 2010.
* ''Documenti sul secondo settecento in Ortona''. Ortona, 1999.
* ''Conoscere Ortona''. Ortona, 1998.
* ''Documenti sul seicento in Ortona''. Ortona, 1997.
* ''Ortona tra ottocento e novecento''. Ortona, 1996.
* Elio Giannetti, Antonio Falcone, ''Mappe, Carte, Disegni : Ortona tra il 500 e l'800''. Ortona, 1995.
* Elio Giannetti, ''Ipotesi di lettura di una mappa del XVI secolo''. Ortona, 1993.
* Paride Di Lullo, ''Ortona città fortificata''. Ortona,1990.
* Antonio Ventura, ''Il regno di Napoli di Piri Re'is: La cartografia turca alla corte di Solimano il Magnifico''. Napoli, 1990.
* Nicola Iubatti, Paride Di Lullo, ''Ortona e i traffici marittimi dal XII al XVII secolo''. Ortona, 1987.
* Antonio Falcone, ''Ortona. Febbraio 1799''. 1984.
** {{cita web|titolo=Ortona 1799|autore=Antonio Falcone|cid=Falcone|url=http://lazzaronapoletano.it/2015/01/04/ortona-febbraio-1799/|accesso 18 gennaio 2017}}
* Elio Giannetti, Nicola Iubatti e Dino Pacaccio (a cura di), ''La Battaglia di Ortona. Momenti di una tragedia 1943-1944'', Pescara, 1983.
* Tommaso De Luca, ''Ortona antica : archeologia e storia''. Ortona,1981.
* Antonio Falcone, Nicola Iubatti, ''Ortona : Itinerario turistico culturale''. Ortona, 1980.
* Antonio Politi, ''Ortona''. Lanciano, 1974.
* Antonio Falcone, ''Ortona, fine Cinquecento : Margherita d'Austria e il Palazzo Farnese''. Ortona, 1972.
** ''Ortona nel settecento''. Ortona,1968
** ''Ricerca sulle case palazziate di Ortona nel settecento''. Ortona, 1984.
* [[Beniamino De Ritis]], ''Ortona''. Roma, 1920.
* Francesco Paolo Recchini, ''Appunti cronologici per la storia di Ortona a Mare''. Ortona, 1909.
* Giovanni Bonanni, ''Il palazzo Farnese in Ortona a Mare''. Margherita d'Austria. Lanciano, 1897.
* [[Domenico Romanelli]], ''Scoverte patrie di città distrutte, e di altre antichità nella regione frentana'' [et…]. Napoli, 1809.
** ''Ortona''. Ortona, 1990
* Sito web non a scopo di lucro: www.ortonese.it
 
== Voci correlate ==
* [[Costa dei Trabocchi]]
* [[Abruzzo]]
* [[Provincia di Chieti]]
* [[Basilica di San Tommaso Apostolo]]
* [[Castello Aragonese (Ortona)]]
* [[Caldari]]
 
=== Storia ===
* [[Fuga di Vittorio Emanuele III]]
* [[Linea Gustav]]
* [[Campagna del fiume Moro]]
* [[Battaglia di Ortona]]
* [[Cimitero militare canadese di Ortona]]
* [[Seconda guerra mondiale|Seconda Guerra Mondiale]]
* [[Abruzzo Citra]]
* [[Frentani]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.comuneortona.ch.it/|Sito ufficiale del Comune di Ortona}}
* {{cita web|1=http://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=151594&pagename=57|2=Museo della Battaglia di Ortona - Sito Beni Culturali}}
* {{cita web|http://www.provincia.chieti.it/|Sito ufficiale della Provincia di Chieti}}
* {{cita web|http://www.regione.abruzzo.it/portale/index.asp|Sito ufficiale della Regione Abruzzo}}
 
{{Città romane della Regio IV Samnium}}
{{Comuni della provincia di Chieti}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Costa dei Trabocchi}}
 
[[Categoria:Ortona| ]]