Martin Luther King e Amancio Ortega: differenze tra le pagine

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{{S|imprenditori spagnoli}}
{{Bio
| Nome = Martin LutherAmancio
| Cognome = KingOrtega Jr.Gaona
| ForzaOrdinamento = Ortega ,Amancio
|PostCognomeVirgola = nato '''Michael King Jr.'''
| Sesso = M
| LuogoNascita = AtlantaBusdongo
| LuogoNascitaLink = Villamanín
|GiornoMeseNascita = 15 gennaio
| GiornoMeseNascita = 28 marzo
|AnnoNascita = 1929
| AnnoNascita = 1936
|LuogoMorte = Memphis
| LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 4 aprile
| GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1968
|Epoca AnnoMorte = 1900
| Attività = pastore protestanteimprenditore
| Nazionalità = spagnolo
|Attività2 = politico
| PostNazionalità = , fondatore della catena internazionale di negozi di abbigliamento [[Zara (azienda)|Zara]], nonché uno degli uomini più ricchi al mondo<ref>[https://www.forbes.com/profile/amancio-ortega Miliardari - forbes.com stima del 2017]</ref>
|Attività3 = attivista
|Immagine = Amancio Ortega Portrait Painting Collage By Danor Shtruzman.jpg
|Nazionalità = statunitense
|PostNazionalità = , leader del [[movimento per i diritti civili degli afroamericani]]
|Immagine = Martin Luther King Jr NYWTS.jpg
|Didascalia2 = {{Premio|nobel|pace|1964|x}}
}}
 
Il suo nome viene accostato per la sua attività di pacifista a quello di [[Mahatma Gandhi|Gandhi]], il leader della [[non violenza]] della cui opera King è stato un appassionato studioso, e a [[Richard Gregg]], primo americano a teorizzare organicamente la lotta non violenta. L'impegno civile di Martin Luther King è condensato nella ''Letter from Birmingham Jail'' (''[[Lettera dalla prigione di Birmingham]]''), scritta nel [[1963]], e in ''Strength to love'' (''La forza di amare'') che costituiscono un'appassionata enunciazione della sua indomabile ''crociata per la giustizia''.
 
Unanimemente riconosciuto apostolo instancabile della ''resistenza non violenta'', eroe e paladino dei reietti e degli emarginati, "redentore dalla faccia nera", Martin Luther King si è sempre esposto in prima linea affinché fosse abbattuto nella realtà americana degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e [[anni 1960|sessanta]] ogni sorta di [[pregiudizio etnico]]. Ha predicato l'ottimismo creativo dell'amore e della resistenza non violenta, come la più sicura alternativa sia alla rassegnazione passiva che alla reazione violenta preferita da altri gruppi di colore, come ad esempio i seguaci di [[Malcolm X]].
 
== Biografia ==
Di origini modeste, Amancio Ortega nasce a Busdongo, un piccolo paese nella [[provincia di León]]. All'età di 14 anni inizia a lavorare come fattorino in una sartoria di [[La Coruña]]. Nel [[1963]] crea la società il primo negozio di abbigliamento [[Zara (azienda)|Zara]].<ref>{{Cita web |url=http://archivio.panorama.it/archivio/Da-zero-a-Zara# |titolo=Da zero a Zara - panorama.it, 2008 |accesso=5 giugno 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151208131416/http://archivio.panorama.it/archivio/Da-zero-a-Zara# |dataarchivio=8 dicembre 2015 |urlmorto=sì }}</ref>
=== La gioventù e i primi studi ===
Martin Luther King nacque ad [[Atlanta]], in [[Georgia (Stati Uniti d'America)|Georgia]] il 15 gennaio [[1929]], secondogenito di Martin Luther King Senior di origini africane e irlandesi ([[1899]]-[[1984]]), [[reverendo]] della [[Battismo|chiesa Battista]], e di Alberta Williams ([[1904]]-[[1974]]) organista nel coro della chiesa<ref>{{cita web|http://mlk-kpp01.stanford.edu/index.php/encyclopedia/encyclopedia/enc_king_alberta_williams_1903_1974/|King, Alberta Williams (1903-1974)|6 giugno 2013}} Alberta Williams seppur abilitata all'insegnamento, insegnò solò brevemente dopo del matrimonio in quanto il consiglio scolastico locale non permetteva donne sposate in aula.</ref>. Il suo nome legale alla nascita era ''Michael King'' come quello di suo padre. Il padre decise di cambiare il nome in ''Martin Luther King'' nel [[1934]] durante un viaggio in [[Terra santa]] e in Europa e che lo portò anche nella Berlino della Germania nazista dove fu affascinato dalla figura del grande riformatore tedesco [[Martin Lutero]]. In famiglia il piccolo King continuò ad essere chiamato ''Mike''<ref name="ReferenceA">{{Cita|Peter J. Ling, 2002|pag. 12}}</ref>. Il nonno materno di Martin, il Reverendo Adam Daniel Williams ([[1861]]-[[1931]]), era pastore nella chiesa in cui venne battezzato, la Ebenezer Baptist Church di Atlanta, mentre sia la nonna paterna, Delia Linsey ([[1875]]-[[1924]]) che quella materna, Jennie Celeste Parks Williams ([[1873]]-[[1941]]) frequentarono lo stesso seminario, lo Spellman Seminary. Delia, figlia di due schiavi, James Jim Long ([[1844]]-[[1880]]) e Jane Linsey ([[1853]]-[[1880]]), acquisì il cognome della madre, mentre il nonno paterno, James Albert King ([[1864]]-[[1933]]), proveniva da una famiglia di origine irlandese e africana.
 
Con la moglie [[Rosalía Mera]] ([[1944]]-[[2013]]) è stato fondatore e presidente del gruppo [[Inditex]] (Industrias de Diseño Textil Sociedad Anónima), di cui è il maggior azionista e che include tra le altre le marche [[Zara (azienda)|Zara]], [[Massimo Dutti]], [[Pull and Bear]], [[Bershka]], [[Stradivarius (azienda)|Stradivarius]], [[Oysho]], [[Shkuaban]], [[Uterque]], [[Tempe (azienda)|Tempe]] e [[Zara Home]] e mango.
Martin Luther King crebbe ad Atlanta nella Auburn Avenue, la zona borghese della città<ref>{{Cita|Ron Ramdin, 2004|pag. 6}}</ref>, dove frequentò le scuole elementari ''Younge street elementary School'' e ''David T. Howard Elementary School'' nella quale si diplomò nel [[1940]]<ref name="ReferenceB">{{Cita|James G. Ryan, 2006|pag. 213}}</ref>. In seguito frequentò la scuola sperimentale dell'università di Atlanta prima di entrare al ''Booker T. Washington High School''. All'età di soli tredici anni divenne il più giovane vice direttore di un giornale per la collaborazione prestata all'''Atlanta Journal''<ref name="ReferenceB"/>. A quattordici anni, come racconta nella sua biografia, di ritorno da un viaggio in autobus a [[Dublin (Georgia)|Dublin]] dove aveva sostenuto una gara oratoria, poi vinta, fu costretto assieme ad altri a cedere il suo posto a passeggeri bianchi saliti a bordo lungo il percorso, rimanendo in piedi per oltre 140 chilometri. Come lui stesso avrebbe affermato, fu una serata indelebile nella sua memoria<ref>{{Cita|Martin L. King, 2010|pp. 12-13}}</ref>.
 
A quindici anni riuscì a superare l'esame di ammissione all<nowiki>'</nowiki>''Atlanta Baptist College'', collegio per neri successivamente rinominato ''Morehouse College'' di Atlanta<ref name="ReferenceA"/>, frequentato in precedenza da suo padre e da suo nonno - formalmente senza aver concluso gli studi precedenti - dove si laureò in [[sociologia]] nel giugno del [[1948]]<ref name="ReferenceB"/>. Al college negli anni [[1946]] e [[1948]] ottenne due secondi posti al ''John L. Webb Oratorical Contest''. Nel [[1946]] ottenne un'occupazione estiva all<nowiki>'</nowiki>''Atlanta Railway Express Company'', da dove si dimise subito dopo che il suo capo ''bianco'' lo aveva chiamato con il termine ''nigger''<ref>negro {{Cita|Josè L. Roig, 2004|pag. 19}}</ref>. Durante gli anni in cui frequentava il college pensava al suo futuro: inizialmente voleva diventare avvocato o medico<ref>{{Cita|Martin L. King, 2010|pag. 17}}</ref>, anche se aveva aiutato suo padre per diversi mesi<ref>All'età di 18 anni venne nominato ''pastore assistente'' aiutando il padre, in {{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pag. 23|2004|San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> e un suo caro amico, Walter McCall, era deciso a diventare [[pastore]].
 
=== La scelta religiosa ===
[[File:Martin Luther King Jr NYWTS 5.jpg|thumb|left|King con sua moglie [[Coretta Scott King]]]]
Il padre, il reverendo Martin Luther King Senior, consigliò al figlio di diventare pastore [[Battismo|battista]] come lui. Inizialmente scettico su tale scelta, si convinse grazie alla lettura dei grandi pensatori religiosi<ref name="Bos">[[Teresio Bosco]], ''[[Uomini come noi]]'', [[Società Editrice Internazionale]], 1968</ref>. Iniziò il suo percorso di studi religiosi nell'autunno del 1948 al Crozer Theological Seminary di [[Chester]], in [[Pennsylvania]]<ref>{{cita libro|Walter |Minestrini |M. [i.e. Martin] Luther King: il ribelle per amore ..., pag. 46|1970 |Mursia}}</ref>, una scuola principalmente composta da bianchi. Nel 1950 assistette ad una conferenza su [[Mahatma Gandhi]]<ref>la vita e il pensiero di Gandhi, morto pochi anni prima, era il tema della conferenza organizzata da W. Johnson Mordecai, rettore della Howard University, vista con vivo interesse da King. Si veda per dettagli {{Cita|Martin L. King, 2010|pp. 25-26}}</ref>. Studiò con profitto con Robert Keighton<ref>{{cita libro|Jessica |McElrath |The Everything Martin Luther King, Jr. Book: The Struggle, the Tragedy, the Dream, pag. 33|2007 |Everything Books|isbn=978-1-59869-528-1}}</ref>. L'8 maggio [[1951]] ricevette il [[Baccalaureato (teologia)|baccalaureato]] in [[Teologia]]. Ottenne anche una [[borsa di studio]] (la J. Lewis Crozer) e vinse il Plafker<ref>Il Pearl Plafker Award, un premio dato al miglior studente, si veda {{cita libro|Walter |Minestrini |M. [i.e. Martin] Luther King: il ribelle per amore ..., pag. 54|1970 |Mursia}}</ref>.
 
Fidanzato prima con Juanita Sellers,<ref>Juanita Sellers di famiglia ricca, studiava all'università della Columbia, King Senior sperava fosse lei la futura moglie di suo figlio, in {{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pp. 35-36|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}} e {{cita libro|Jessica |McElrath |The Everything Martin Luther King, Jr. Book: The Struggle, the Tragedy, the Dream, pag 60|2007 |Everything Books|isbn=978-1-59869-528-1}}</ref> in seguito si fidanzò con una ragazza bianca, Betty Moitz, che avrebbe voluto sposare<ref>Betty Moitz, figlia di un'immigrata tedesca, fu persuaso dagli intenti dal suo amico, Horace Whitaker. In {{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pp. 35-38|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> Il 13 settembre [[1951]] iniziò a frequentare l'[[Università di Boston]], nel gennaio del 1952 proprio a Boston<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Coretta Scott King|Il sogno della non violenza, pag 9|2008|Feltrinelli|Milano|isbn=978-88-07-81881-3}}</ref> conobbe [[Coretta Scott King|Coretta Scott]]<ref>{{Citazione|Ogni Napoleone ha la sua Waterloo. Io sono come Napoleone, e sono alla mia Waterloo, sono in ginocchio|Martin Luther King a Coretta Scott al loro primo incontro, come in {{Cita|Martin L. King, 2010|pp. 36-37}} originale in {{cita libro|Coretta |Scott King |My life with Martin Luther King, Jr pag. 54|1969|Holt, Rinehart and Winston}}|You know every Napoleon has his Waterloo. I'm like Napoleon. I'm at my Waterloo, and I'm on my knees|lingua=en}}</ref> i due si sposarono il 18 giugno [[1953]]. All'università studiò con Edgar S. Brightman e L. Harold DeWolf, a quei tempi viveva nella Massachusetts Avenue. Conseguì il [[Dottorato]] in [[Filosofia]] il 5 giugno [[1955]].
 
{{citazione necessaria|In seguito si scoprì che alcune porzioni della tesi di laurea di King furono copiate}}, sebbene rimanesse indiscusso il valore politico del lavoro. Nel [[1954]], ebbe diverse offerte, sia da alcune chiese<ref>Uno dal Massachusetts e una nello stato di New York, come da {{Cita|Martin L. King, 2010|pag. 42}}</ref> che da alcuni college, di cui una dalla [[Chiesa (architettura)|chiesa]] battista di Dexter Avenue a [[Montgomery (Alabama)|Montgomery]], in Alabama, che accettò volentieri. Il 24 gennaio 1954 proferì il suo sermone di prova, con il titolo ''The Three dimension of a complete life'' (le tre dimensioni di una vita completa)<ref>Si tratta di uno dei suoi sermoni più celebri, citato in parte in {{cita libro|Ron |Ramdin |Martin Luther King, Jr, pag 24|2004|Haus Publishing|isbn=978-1-904341-82-6}}</ref> Il 14 aprile 1954 accetta l'incarico, con un salario di 4.200 dollari all'anno.<ref>{{cita libro|Jessica |McElrath |The Everything Martin Luther King, Jr. Book: The Struggle, the Tragedy, the Dream, pag. 66|2007 |Everything Books|isbn=978-1-59869-528-1}}</ref> A venticinque anni Martin Luther King Jr. diventò così il pastore di una delle città nel profondo [[Sud]] degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] dove la [[Razzismo negli Stati Uniti d'America|situazione razziale]] era tra le più dure. Entrò a far parte della sede locale del [[NAACP]] ([[National Association for the Advancement of Colored People]]) e diventò vicepresidente del Consiglio dell'Alabama per i rapporti umani.<ref>All'epoca il presidente era Ray Wadley, oltre a lui vi erano due bianchi nel Consiglio. In {{cita libro|Martin |Luther King, Jr.|Clayborne Carson |Stride Toward Freedom: The Montgomery Story, pag. 19|2010 |Beacon Press|isbn=978-0-8070-0069-4}}</ref>
 
=== Il caso di Rosa Parks ===
{{Vedi anche|Boicottaggio dei bus a Montgomery}}
[[File:Rosaparks.jpg|thumb|left|Martin Luther King con [[Rosa Parks]] (circa 1955)]]
La situazione di segregazione e negazione dei più elementari diritti civili alla comunità nera, a Montgomery come in molte altre parti degli USA, aveva già portato molta tensione nella comunità afroamericana. Il 2 marzo del [[1955]] a Montgomery alcuni bianchi salirono su un autobus;<ref>A quei tempi vi erano il settore per i bianchi (i primi 10 posti in avanti), quello dei neri (gli ultimi 10 posti in fondo) i sedici posti rimanenti potevano essere usati da entrambi. Dettagli in {{cita libro|Jessica |McElrath |The Everything Martin Luther King, Jr. Book: The Struggle, the Tragedy, the Dream, pag. 70|2007 |Everything Books|isbn=978-1-59869-528-1}}</ref> non essendoci posti liberi, l'autista pretese che quattro donne nere, che si erano sedute nei posti di mezzo, si alzassero lasciando il loro posto a quei ragazzi bianchi: due ubbidirono mentre altre due no. Accorsa la polizia a dirimere la questione, [[Claudette Colvin]], una studentessa quindicenne, reclamò i propri diritti, in quanto sedutasi prima, ma venne fatta scendere e arrestata.<ref>I poliziotti vennero acclamati per l'accaduto, si veda per i dettagli{{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pp. 49-51|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> Il caso viene messo al vaglio di una commissione della comunità afroamericana in cui sedeva anche King, il quale, assieme agli attivisti [[Edgar Nixon]] e [[Clifford Durr]], decise di non prendere iniziative per il momento.
 
Il 1º dicembre [[1955]] [[Rosa Parks]] per essersi rifiutata di lasciare il suo posto, ancora uno di quelli di mezzo, messi a disposizione di tutti, per far sedere un uomo bianco, venne arrestata e accusata di aver violato le leggi sulla segregazione. La donna apparteneva al [[NAACP]]; avvertì così [[Edgar Nixon]] che ne firmò la garanzia.<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Coretta Scott King|Il sogno della non violenza, pag. 11|2008|Feltrinelli|Milano|isbn=978-88-07-81881-3}}</ref> In un primo momento la notizia del sopruso scatenò una reazione violenta da parte della comunità nera di Montgomery e la polizia reagì agli incendi degli autobus e alle vetrine fracassate sparando.<ref name="Bos"/> Nixon avvertì King dell'accaduto e dopo un incontro nella sua chiesa dove parteciparono più di quaranta leader della comunità [[afroamericana]],<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Coretta Scott King|Il sogno della non violenza, pag. 12|2008|Feltrinelli|Milano|isbn=978-88-07-81881-3}}</ref> su proposta di L. Roy Bennett, presidente della Interdenominational Alliance attuando un sistema di protesta [[Non violenza|non violento]], basato sul [[boicottaggio]], si decise che il giorno 5 dicembre 1955 nessun nero dovesse utilizzare gli autobus.
 
Si era prevista un'adesione del 60% ma la percentuale effettiva fu molto più alta, diversi mezzi che solitamente viaggiavano pieni erano completamente vuoti<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have a dream, (ristampa) pp. 55-56|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>. Il giorno stesso si ebbe la sentenza: Parks venne condannata a pagare una multa pari a 10 dollari<ref>{{cita libro|Jessica |McElrath |The Everything Martin Luther King, Jr. Book: The Struggle, the Tragedy, the Dream, pag. 75|2007 |Everything Books|isbn=978-1-59869-528-1}}</ref> a cui si aggiunsero le spese per il processo. La sera si tenne una riunione di massa nella chiesa battista di Holt Street dove si formò il MIA [[Montgomery Improvement Association]] (Associazione per il miglioramento di Montgomery, nome scelto su proposta di [[Ralph Abernathy]]), di cui Martin venne eletto presidente. Il boicottaggio dei mezzi pubblici assunse proporzioni sempre più vaste man mano che la notizia si diffondeva: la comunità afroamericana si spostava come poteva, a piedi o con l'aiuto di tassisti afroamericani, che avevano abbassato le loro tariffe sino a quella degli autobus<ref>{{cita libro|Martin Luther King (Jr.)|Clayborne Carson |The Papers of Martin Luther King, Jr (Volume 3): Birth of a new age, December 1955-December 1956, pag. 7|1997|University of California Press|isbn=978-0-520-07952-6}}</ref> e liberi cittadini che si prestavano volentieri alla protesta.
 
[[File:Rosa parks bus.jpg|thumb|L'autobus dove Rosa Parks fu arrestata]]
In un incontro dell'8 dicembre con la commissione municipale, Clyde Sellers ricordò l'esistenza di una legge che stabiliva una tariffa minima per la corse dei tassì, 45 centesimi contro i 10 richiesti, che nei giorni seguenti i tassisti furono obbligati a rispettare.<ref>{{cita libro|Jean |Darby |Martin Luther King, Jr, pag. 37|1990|Twenty-First Century Books|isbn=978-0-8225-4902-4}}</ref> King, dopo essersi consultato con [[Theodore Jemison]] che aveva vissuto un'esperienza simile, espose in un'assemblea i fatti ricevendo offerte di autisti disposti a trasportare le persone: le auto a disposizione furono circa trecento,<ref>{{cita libro|Martin Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 66|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> e si organizzarono luoghi di raccolta.<ref>La loro organizzazione venne riconosciuta con «military precision» (precisioni militare) come in {{cita libro|Martin Luther King, Jr.|Clayborne Carson |Stride Toward Freedom: The Montgomery Story, pag. 63|2010 |Beacon Press|isbn=978-0-8070-0069-4}} Fra gli autisti, due donne: A.W. West e [[Jo Ann Robinson]] che divenne redattore capo del bollettino pubblicato dalla MIA, si veda anche {{cita libro|Valerie J.|Matsumoto|Blake Allmendinger |University of California Press , pag. 164|1999|Beacon Press|isbn=978-0-520-21149-0}}</ref>
 
Ci furono delle trattative in municipio dove King voleva presentare tre punti su cui discutere, fra cui la richiesta di rispettare l'ordine in cui si saliva sui mezzi pubblici, ma venne obiettato dal legale Jack Crenshaw che la loro proposta violava l'ordinanza municipale e non si concluse nulla.<ref>Gli altri due punti riguardavano la cortesia che si doveva a tutti i passeggeri e la richiesta che alcuni autisti fossero afroamericani,{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 70|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> Si diffuse un finto accordo tenutosi il 22 gennaio con persone non aderenti al MIA ma si riuscì a smentire l'accaduto in tempo, continuando l'azione di disturbo,<ref>La notizia la seppe in anteprima il giornalista [[Carl Rowan]] che avvertì King. La falsa informazione venne diffusa dall'Associated Press come in {{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pag. 69|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> mentre il sindaco annunciò in [[televisione]] che si doveva combattere il boicottaggio. Il 26 gennaio [[1956]] King si trovava alla guida della propria auto e decise di raccogliere alcune persone con cui condivise il viaggio; notando di essere seguito da un poliziotto cercò di rispettare il [[codice stradale]] ma venne fermato, e con il pretesto di eccesso di velocità,<ref>Il poliziotto affermò che la vettura viaggiasse a 30 miglia all'ora in una zona dove era previsto un limite di velocità di 25 miglia, si veda {{cita libro|Martin Riches |William Terence |The civil rights movement: struggle and resistance (seconda edizione), pag. 46|2004|Palgrave Macmillan|isbn=978-1-4039-1604-4}}</ref> arrestato e incarcerato.<ref>Durante il trasporto in carcere pensò che non si trattasse di un vero tutore della legge e temette per la propria vita. Si veda {{cita libro|Jean |Darby |Martin Luther King, Jr, pp. 39-40|1990|Twenty-First Century Books|isbn=978-0-8225-4902-4}}</ref>
 
Condotto al carcere municipale di Montgomery gli vennero prese le [[impronta digitale|impronte digitali]]. Si formò una folla davanti al carcere e alla fine venne rilasciato, lui stesso firmò l'impegno alla cauzione. Intanto la rabbia della comunità bianca montò sempre di più, fino a sfociare nella violenza (in buona parte dal [[Ku Klux Klan]]), ogni giorno la famiglia King riceveva lettere minatorie, anche decine di esse, il 30 gennaio intorno alle 21 e 30 venne scagliata una bomba nella casa di King.<ref>La bomba esplosa nel portico della costruzione non causò feriti. In {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Coretta Scott King|Il sogno della non violenza, pag. 12|2008|Feltrinelli|Milano|isbn=978-88-07-81881-3}}</ref> Al ritorno, notando la molta gente armata radunatasi e la tensione che si respirava, il pastore tenne un discorso con cui placò gli animi e Coretta disse al padre, che era venuto a prenderla, che non poteva lasciare il marito in questo momento.<ref>Dopo quell'episodio, simile a quello accaduto pochi giorni dopo alla casa di Nixon, venne consigliato a King di assumere una guardia armata; dopo aver riflettuto ed essersi visto rifiutare il permesso di portare un'arma in auto decise di liberarsi anche dell'arma che aveva in casa. In {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pp. 82-83|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> La notizia della protesta cominciò a riscuotere consensi anche fuori dall'[[Alabama]], e il movimento afroamericano ricevette fondi e sostegno morale anche da paesi lontani come il [[Giappone]] e la [[Svizzera]].<ref name="Bos"/>
 
=== La decisione della Corte Suprema ===
[[File:King portrait.gif|thumb|left|Ritratto di Martin Luther King, Jr., di [[Betsy G. Reyneau]]]]
 
Il 13 febbraio [[1956]] la [[giuria]] della contea di Montgomery doveva decidere sulla legalità del boicottaggio, le 18 persone che costituivano la giuria trovarono un accordo il 21 febbraio, facendo riferimento a una vecchia ordinanza del 1921<ref>{{cita libro|Jessica |McElrath |The Everything Martin Luther King, Jr. Book: The Struggle, the Tragedy, the Dream, pag 80|2007 |Everything Books|isbn=978-1-59869-528-1}}</ref>, e stabilirono che il boicottaggio era illegale. Cento persone vennero rinviate a processo. King in quel momento si trovava a Nashville, dove stava dando lezioni all'università di Fisk, ma decise di ritornare a Montgomery e fu quindi arrestato,<ref>Nell'occasione vi furono molti afroamericani che si presentarono spontaneamente per vedere se il loro nome comparisse nelle liste, si veda {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 88|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> la cauzione venne pagata e King tornò a casa. Il 22 marzo il giudice Eugene Carter fissò la multa da pagare in 500 dollari, a cui si aggiungevano le spese processuali; l'alternativa erano 386 giorni di lavori forzati.<ref>{{cita libro|Robert E|Jakoubek|Heather Lehr Wagner|Martin Luther King, Jr: civil rights leader, pag 43|2004 |Infobase Publishing|isbn=978-0-7910-8161-7}}, per dettagli si veda {{cita libro|Lenwood E|G. Davis |Heather Lehr Wagner|I have a dream: the life and times of Martin Luther King, Jr (ristampa), pag 51|1973 |Negro Universities Press|isbn=978-0-8371-5977-5}}</ref>
 
Dietro pressioni delle autorità locali, le [[Assicurazione|compagnie di assicurazione]] statunitensi decisero che dal 15 settembre avrebbero annullato tutte le [[polizza|polizze]] delle auto usate per il trasporto di passeggeri. Per ovviare al problema si chiese e si ottenne l'intervento dei [[Lloyd's di Londra|Lloyd's]], la compagnia assicurativa inglese.<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 93|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> La campagna si concluse dopo un lungo strascico nei tribunali: il 19 giugno [[1956]], la Corte Distrettuale degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] stabilì (caso [[Browder v. Gayle]]) che la segregazione forzata di passeggeri neri e bianchi sugli autobus operanti a Montgomery violava la [[Costituzione degli Stati Uniti d'America|Costituzione Americana]] (in particolare contrastando con quanto stabilito dal [[XIV emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America|XIV emendamento]]). Dalla parte opposta fu chiesto al tribunale federale di intervenire anche sul servizio delle auto, ma senza successo.
 
Il 13 novembre 1956 la [[Corte Suprema degli Stati Uniti]] confermò la decisione della Corte Distrettuale, con approvazione unanime<ref name="Bos"/>. L'ordinanza abolitiva fu resa esecutiva a Montgomery il 20 dicembre ed il [[boicottaggio]] dei bus terminò il giorno successivo, dopo 382 giorni.<ref>{{cita libro|Jessica |McElrath |The Everything Martin Luther King, Jr. Book: The Struggle, the Tragedy, the Dream, pag. 83|2007 |Everything Books|isbn=978-1-59869-528-1}}</ref> Il giorno stesso, alle 5.55, King attendeva il primo autobus, salì pochi minuti dopo insieme a Nixon, Abernathy e Glenn Smiley, un prete bianco che sedette al suo fianco.<ref>{{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pag 79|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> La decisione dei [[tribunale|tribunali]], accolta con entusiasmo dalla comunità nera, provocò rabbia e sgomento tra gli attivisti razzisti bianchi più estremisti, che risposero con episodi di violenza, tra i quali i lanci di bombe nella chiesa e nella casa dell'amico di Martin Luther King [[Ralph Abernathy]]<ref>Quella notte Ralph era con King ad [[Atlanta]], fu chiamato al telefono nella notte del 10 gennaio 1957 da sua moglie Juanita, che gli riferì degli attacchi dinamitardi, senza conseguenze sulle persone. Si veda {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pp. 102-103|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}. Le chiese colpite erano quattro, si veda: {{cita libro|Robert E|Jakoubek|Heather Lehr Wagner|Martin Luther King, Jr: civil rights leader, pag 47|2004 |Infobase Publishing|isbn=978-0-7910-8161-7}}</ref>.
 
=== Leader per i diritti civili ===
 
[[File:Martin Luther King Jr NYWTS 6.jpg|thumb|Martin Luther King durante una conferenza]]
Martin Luther King, in compagnia di Ralph Abernathy e altri attivisti per i diritti civili della comunità afroamericana, fondò il [[Southern Christian Leadership Conference]] (Congresso dei leader cristiani degli stati del Sud).<ref>Inizialmente era chiamata ''Southern Leadership Conference on Trasportation and Non-Violent Integration'', venne formato ad Atlanta. In {{cita libro|Jean |Darby |Martin Luther King, Jr, pp. 47-48|1990|Twenty-First Century Books|isbn=978-0-8225-4902-4}}</ref> L'obiettivo di questa associazione era di organizzare in modo chiaro e dare un'autorità di riferimento al movimento per i diritti. La SCLC riesce così a riunire e dare una forma precisa al movimento dei vari gruppi di neri che in precedenza avevano come unico riferimento le singole parrocchie della città.
Intanto gli attentati continuarono fino al 31 gennaio, quando sette persone bianche vennero arrestate in relazione agli eventi accaduti.<ref>Il 23 dicembre spararono contro la casa di King, il 28 incendiarono alcuni autobus. Come in {{cita libro|Jessica |McElrath |The Everything Martin Luther King, Jr. Book: The Struggle, the Tragedy, the Dream, pag. 86|2007 |Everything Books|isbn=978-1-59869-528-1}} Il 28 gennaio fu trovato un ordigno inesploso nella veranda del reverendo, mentre tre persone rimasero ferite in un'altra esplosione. In {{cita libro|Frederic |O. Sargent|The civil rights revolution: events and leaders, 1955-1968 (quarta edizione), pag 30|2004|McFarland|isbn=978-0-7864-1914-2}}</ref>
 
Il 14 febbraio [[1957]] a [[New Orleans]] King venne eletto capo del SCLC<ref>{{cita libro|Jean |Darby |Martin Luther King, Jr, pag. 48|1990|Twenty-First Century Books|isbn=978-0-8225-4902-4}}</ref> che guiderà fino al suo assassinio, 11 anni più tardi. Nello stesso mese il suo volto comparve sulla copertina della rivista ''[[TIME]]''<ref>{{cita libro|Robert E|Jakoubek|Heather Lehr Wagner|Martin Luther King, Jr: civil rights leader, pag. 47|2004 |Infobase Publishing|isbn=978-0-7910-8161-7}}</ref>. Tenne un discorso a [[Washington]] il 17 maggio [[1957]] intitolato ''Give Us the Ballot'' (dateci il voto) mentre pochi mesi dopo, nel settembre osservò perplesso le sorti del liceo a Little Rock e l'incapacità del governatore, [[Orval Faubus]].<ref>Ammirò la decisione del [[presidente degli Stati Uniti d'America]], [[Dwight D. Eisenhower]], di utilizzare la Guardia Nazionale per scortare degli studenti afromaericani in una scuola per bianchi. In {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Coretta Scott King|Il sogno della non violenza, pag. 105|2008|Feltrinelli|Milano|isbn=978-88-07-81881-3}}</ref> Intanto si dibatteva per l'esercizio al voto da parte degli afroamericani. Incontrò il presidente [[Dwight D. Eisenhower]] il 23 giugno 1958<ref>Insieme ad altri esponenti venne invitato nello Studio Ovale della Casa Bianca, in {{cita libro|Numan V.|Bartley |The New South, 1945-1980, pag. 232|1995|LSU Press|isbn=978-0-8071-1944-0}}</ref>. Le prime campagne di King erano incentrate sull'abolizione di quel sistema di norme segregazioniste vigenti in particolare negli stati del Sud (in primis l'Alabama) degli USA, note informalmente come ''[[Leggi Jim Crow]]''.
 
Jim Crow era un personaggio di una notissima [[coon song]] di fine Ottocento, un nero sciancato, derelitto, emblema della discriminazione razziale: infatti uno dei motti tipici della lotta all'emancipazione era "Stop Jim Crow". Ricevette la [[Spingarn Medal]] ([[medaglia Spingarn]]) onorificenza della [[NAACP]]: fu il più giovane a cui andò tale riconoscimento<ref>{{cita libro|Jean |Darby |Martin Luther King, Jr, pag. 52|1990|Twenty-First Century Books|isbn=978-0-8225-4902-4}}</ref>. Venne invitato, insieme alla moglie, alla cerimonia per la nascita del [[Ghana]] che dopo anni di lotta riuscì a liberarsi dal dominio britannico, il 6 marzo [[1957]],<ref>Venne colpito nell'occasione dal primo ministro [[Kwame Nkrumah]], dettagli in {{cita libro|Clayborne |Carson|Martin Luther King, Jr. Research and Education Institute |The Martin Luther King, Jr., encyclopedia, pag. 255|2008 |Greenwood Press|isbn=978-0-313-29440-2}}</ref> insieme ad altri esponenti di spicco<ref>Presenti vi erano: [[Charles Diggs]], [[Adam Powell]], [[Ralph Bunche]], [[Horace Mann Bond]] e [[Asa Philip Randolph]], lista e dettagli in {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 114|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>. Il 3 settembre 1958 Martin Luther King si recò in compagnia di sua moglie al tribunale di Montgomery, avevano accompagnato il loro amico Ralph Abernathy: King avrebbe dovuto testimoniare in favore di Abernathy ma un sergente di polizia non lo fece entrare nella sala.
 
Il reverendo disse che l'aspettava l'avvocato [[Fred Gray (avvocato)|Fred Gray]], tentennò e venne arrestato, maltrattato e condotto in prigione.<ref>{{cita libro|Jean |Darby |Martin Luther King, Jr, pag. 54|1990|Twenty-First Century Books|isbn=978-0-8225-4902-4}}</ref> Rilasciato pagando la cauzione venne condannato il giorno dopo al pagamento di 14 dollari o alla prigionia per 14 giorni. Udendo la sentenza King rifiutò di pagare, le sue parole convinsero lo stesso [[commissario]] di polizia a pagare di tasca propria la multa e lasciarlo libero.<ref>Per i dettagli e il discorso di Martin Luther King si rimanda a {{cita libro|Robert E|Jakoubek|Heather Lehr Wagner|Martin Luther King, Jr: civil rights leader, pp. 85-86|2004 |Infobase Publishing|isbn=978-0-7910-8161-7}}</ref> Il 20 settembre [[1958]], mentre King firmava alcune copie del suo libro ''Stride toward freedom'' ("Marcia verso la libertà") in un negozio di [[Harlem]], venne pugnalato al petto, con un [[tagliacarte]], dalla domestica quarantaduenne Izola Ware Curry, una donna afroamericana disturbata mentalmente.<ref>Nelle sue vesti fu ritrovata una calibro 25, in {{cita libro|Davis|Lenwood G.|I have a dream: the life and times of Martin Luther King, Jr (ristampa ) pag 85|1973|Negro Universities Press|isbn=978-0-8371-5977-5}} quando le chiesero il movente del [[tentato omicidio]] rispose che King era dannato in quanto voleva la rivolta degli afroamericani contro i bianchi invece di ubbidire soltanto, in {{cita libro|Giose |Rimanelli |Tragica America pag. 106|1968 |Immordino|isbn=978-0-8371-5977-5}}</ref> Riportò una ferita profonda. Fu portato all'Harlem Hospital dove rimase per ore ad attendere che gli estraessero la lama dal corpo, e venne operato. King chiese spiegazioni circa la lunga attesa al chirurgo Aubrey Maynard e gli venne risposto che la lama si era conficcata in profondità per cui l'operazione era più complicata del previsto.<ref>Uno starnuto avrebbe potuto avere conseguenza mortali. Come in {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 120|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}} La notizia finì sul ''The New York Times'', in seguito King ricevette una lettera la cui mittente era una ragazzina bianca, nella missiva si leggeva che era felice che non avesse starnutito, «I'm so happy you did not sneeze» in {{cita libro|Ron |Ramdin |Martin Luther King, Jr, pag. 120|2004|Haus Publishing|isbn=978-1-904341-82-6}}</ref>
 
Durante il periodo di convalescenza fu ospite del reverendo [[Sandy F. Ray]], vi trascorse alcuni giorni, tornò a Montgomery il 24 ottobre. Viaggiò in [[India]] approfittando del fatto che il primo ministro indiano, [[Jawaharlal Nehru]], era in visita negli USA e desiderava conoscere King. Oltre alla consorte fece parte del gruppo anche il suo biografo, Lawrence Reddick, che partì con loro il 3 febbraio [[1959]], raggiungendo il paese dopo una piccola sosta a [[Parigi]] in cui King conobbe [[Richard Wright (scrittore)|Richard Wright]]. Atterrarono a Bombay il 10 febbraio, ripartirono il 10 marzo<ref>Il viaggio in India influenzerà anche i discorsi successivi di King, oltre al sermone su Gandhi tenuto pochi giorni dopo il suo ritorno, il 22 marzo 1959, anni dopo, il 4 luglio 1965 un suo discorso ricordò quando venne definito intoccabile in una scuola di [[Trivandrum]], normalmente intoccabili erano persone poco considerate dagli stessi indiani, che non avevano alcuna comodità o bene, affermando che lo erano tutti gli afroamericani degli USA. Si veda anche per approfondimenti: {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pp. 132-134|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>. Con la famiglia si trasferì il 24 gennaio ad Atlanta dove King aiutò suo padre. Fu impressionato dall'abilità di due avvocati afroamericani William Ming e Hubert Delaney che vinsero una causa dove la giuria era completamente composta da bianchi: questo fu un caso che fece molto scalpore all'epoca e convinse King dell'efficienza dell'abilità oratoria quando si difendeva la verità<ref>{{cita libro|Warren |A. Trest |Nobody but the people: the life and times of Alabama's youngest governor pag. 315|2008|NewSouth Books|isbn=978-1-58838-221-4}}</ref>.
 
=== I problemi al Sud e i Kennedy ===
[[File:JFK meets with leaders of March on Washington 8-28-63.JPG|thumb|Incontro fra Martin Luther King e il presidente [[John F. Kennedy]], 28 agosto 1963]]
{{vedi anche|Presidenza di John Fitzgerald Kennedy#Diritti civili}}
Il 31 gennaio [[1960]] iniziò il movimento studentesco: Joseph Mcneill, uno studente nero di un college del [[Carolina del Nord]] si vide rifiutato il servizio alla tavola calda perché afroamericano.<ref name=darby61>{{cita libro|Jean |Darby |Martin Luther King, Jr, pag. 61|1990|Twenty-First Century Books|isbn=978-0-8225-4902-4}}</ref> Il giorno dopo con alcuni amici vi ritornò e nuovamente gli venne rifiutato il servizio, il movimento si diffuse fra tutti gli studenti dei paesi del Sud, in tre mesi in più di 50 città.<ref name=darby61/> James Lawson aveva organizzato un movimento studentesco a Nashville e chiese l'intervento di King, che decise di far visita ai manifestanti e al F. W. Woolworth, negozio situato a Durham, tenne un discorso ma non poté schierarsi inizialmente con loro in quanto i pastori di Atlanta erano contrari. Esortò dunque a riempire le carceri se necessario ma di continuare a cercare di convincere l'avversario, non di annientarlo.<ref>{{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pp. 89-90|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref>
 
King incontrò [[John F. Kennedy]] il 23 giugno del 1960,<ref>{{cita libro|Ron |Ramdin |Martin Luther King, Jr, pag. 60|2004|Haus Publishing|isbn=978-1-904341-82-6}}</ref> Kennedy lo rassicurò affermando che riteneva fondamentale la questione del diritto al voto e che era favorevole da sempre ai diritti civili, il pastore obiettò ricordandogli che nel 1957 si era espresso contro una legge importante proprio per quei diritti, rispose che ora la pensava in maniera opposta al passato. John ottenne la sua nomination e invitò King a tenere un discorso ma il reverendo non poté accettare l'invito in quanto si doveva dare conto a Nixon e invitare anche lui, e a tale obiezione non si organizzò più nulla.<ref>King affermò che non si sarebbe schierato pubblicamente a favore dei candidati e anche se pressato dei suoi amici tenne fede a questa sua affermazione. Si veda anche {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pp. 145-146|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> King partecipò al sit-in tenutosi nel grande magazzino Rich, Atlanta, il 19 ottobre 1960 venne arrestato insieme a 51 studenti.<ref>Di essi 35 insieme a King si rifiutarono di pagare ed erano pronti a scontare la pena in carcere anche se fossero stati comminati 10 anni. In {{cita libro|Martin|Luther King Jr|Clayborne Carson, Peter Holloran, Ralph Luker, Penny A. Russell |The Papers of Martin Luther King, Jr: Threshold of a new decade, January 1959-December 1960 pag. 36|2005|University of California Press|isbn=978-0-520-24239-5}}</ref>
 
King non sapeva di essere recidivo,<ref>Ignorava gli sviluppi di quello che accadde il 4 maggio del 1960, quando alla contea di DeKalb venne fermato dalla polizia, dove si accorsero che aveva una patente dell'Alabama. Gli consegnarono quindi una multa dicendogli che si doveva presentare in tribunale. Della questione si occupò il suo avvocato che lo dichiarò colpevole. King ebbe anche sei mesi di ''libertà vigilata'', di cui egli non seppe nulla sino al nuovo arresto. Si veda {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pp. 148-149|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}} Nell'occasione trasportava [[Lillian Smith (scrittrice)|Lillian Smith]], scrittrice bianca, e la multa consisteva in 25 dollari. La pena in realtà comportava un periodo più lungo di osservazione, un anno, in cui non doveva avere problemi con la legge. In {{cita libro|Jake |C. Miller|Prophets of a just society pag 186|2002 |Nova Publishers|isbn=978-1-59033-068-5}}</ref> per questo venne condannato a quattro mesi di lavori forzati, da scontare al penitenziario di Reidsville: sentenza pronunciata dal giudice [[J. Oscar Mitchell]],<ref>{{cita libro|Giuseppe |Josca|Martin Luther King pag. 7|1968|Della Volpe Editore|isbn=978-0-520-24239-5}} e {{cita libro|Martin|Luther King Jr|Clayborne Carson, Peter Holloran, Ralph Luker, Penny A. Russell |The Papers of Martin Luther King, Jr: Threshold of a new decade, January 1959-December 1960 pag. 37|2005|University of California Press|isbn=978-0-520-24239-5}}</ref> l'avvocato che difendeva King era Charles M. Clayton. Grazie all'insistenza di [[Harris Wofford]] e alle pressioni di [[John Fitzgerald Kennedy|John]] e [[Robert Kennedy]], King venne liberato il giorno dopo il trasferimento.<ref>John telefonò a Coretta per tranquillizzarla mentre Robert irritato dialogò con il giudice, {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pp. 149-150|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}. Intanto la lotta studentesca ottenne una vittoria: a Nashville, alle pressioni di Diane Nash, il sindaco [[Ben West]] rispose positivamente alla sua domanda in cui gli si chiedeva se la discriminazione fosse sbagliata e che consigliasse l'integrazione nei locali adibiti alla ristorazione. King festeggiò la vittoria con un discorso. In {{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pp. 97-98|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}} e {{cita libro|Judy L. |Hasday |The Civil Rights Act of 1964: An End to Racial Segregation, pp. 52-53|2007 |Infobase Publishing|isbn=978-0-7910-9355-9}}</ref> Alle elezioni presidenziali Kennedy ebbe circa il settanta percento dei voti della comunità nera: nell'agenda del nuovo Presidente degli Stati Uniti entrano così di prepotenza i temi dei [[diritti civili]] (voto, lavoro, elezione, ...) per gli afroamericani. Grazie anche all'appoggio della [[Casa Bianca]], King e gli altri leader della SCLC proseguono le loro campagne nel [[Sud]] degli Stati, soprattutto nel [[Mississippi]] e nella Georgia.
 
=== La campagna in Alabama ===
Il [[Congress of Racial Equality]] (CORE) organizzò un primo gruppo di [[Freedom Riders]] che partì da Washington il 4 maggio 1961 in autobus, ma venne attaccato quasi giunto ad [[Anniston (Alabama)|Anniston]], stato di [[Alabama]]. I partecipanti vennero ricoverati in un ospedale. Il 21 maggio del 1961 King<ref>King era stato nominato presidente del comitato di coordinamento, si veda {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Coretta Scott King|Il sogno della non violenza, pag. 15|2008|Feltrinelli|Milano|isbn=978-88-07-81881-3}}</ref> tenne un discorso a tal proposito nella sua chiesa<ref>{{cita libro|Alice |Fleming |Martin Luther King, Jr.: A Dream of Hope pag. 51|2008 |Sterling Publishing Company, Inc|isbn=978-1-4027-4439-6}}</ref> mentre era assediato da teppisti, undici membri giunsero poi ad [[Albany (Georgia)|Albany]] nel dicembre 1961. Nel novembre del 1961 ad [[Albany (Georgia)|Albany]], in Georgia, si formò un movimento di lotta anti-segregazionista, entro il quale a dicembre si inserì anche il movimento di lotta non-violenta di King e della [[Southern Christian Leadership Conference|SCLC]]. Il movimento mobilita centinaia di cittadini e la campagna riesce a suscitare, attraverso tecniche di [[nonviolenza]], l'attenzione della cittadinanza e dell'opinione pubblica statunitense e mondiale. Il 15 dicembre 1961 King rispose a un invito di William G. Anderson, leader del movimento, presentandosi ad Albany.
 
Il giorno dopo venne incarcerato nel corso di un arresto di massa dei manifestanti (700 arresti, le accuse erano quella di disturbo alla quiete pubblica, ostacolo al traffico e aver partecipato a una «dimostrazione non autorizzata»<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pp. 153, 156|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>): la sera stessa vennero rilasciati ma i giudici poi confermarono le accuse. Il giudice A. N. Durden lesse la sentenza il 10 luglio: 178 dollari o 45 giorni di lavori forzati (furono condannati in quattro: oltre a King, Ralph Abernathy, [[Eddie Jackson]] e [[Solomon Walker]]<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 158|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>). Il reverendo decise per la prigione, per cui il 23 luglio quando - chiamato da Laurie Pritchett - seppe che la multa era stata pagata, uscì malvolentieri di prigione. La contravvenzione era stata pagata da un non identificato afroamericano e King commentò la notizia dicendo: «era la prima volta che ci buttavano fuori per forza da una prigione»<ref>{{cita libro|Jake |C. Miller|Prophets of a just society pag. 187|2002 |Nova Publishers|isbn=978-1-59033-068-5}}</ref>. Per gli incidenti accaduti il 24 luglio il giorno dopo il 25 luglio, King proclamò una giornata di penitenza<ref>{{cita libro|Alice |Fleming |Martin Luther King, Jr.: A Dream of Hope pag. 60|2008 |Sterling Publishing Company, Inc|isbn=978-1-4027-4439-6}} la reazione violenta degli afroamericani iniziò quando venne picchiata una donna incinta {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 161|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>.
 
King fu arrestato nuovamente il 27 luglio: quel giorno stava partecipando a una veglia in compagnia fra gli altri di Slater King e Anderson davanti al municipio, davanti a numerosi giornalisti, lo sceriffo li aveva invitati nel suo ufficio. Al loro rifiuto vennero incarcerati,<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 163|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> avrebbe dovuto partecipare al programma televisivo ''Meet the press'' condotto da Lawrence Spivak,<ref>Messo in contatto con il conduttore in carcere preferì rimanere in prigione piuttosto che pagare per uscire. In {{cita libro|Taylor |Branch |Parting the waters: America in the King years, 1954-63 (ristampa) pag. 621|1989|Simon and Schuster|isbn=978-0-671-68742-7}}</ref> ma venne sostituito da Anderson. Le successive riunioni si tennero in prigione. Gli arresti continuarono nei giorni successivi, dopo la sentenza del 10 agosto, con sospensione condizionale della pena, si decise di annullare le marce previste. Sebbene non avesse raggiunto l'obiettivo prefissato, la campagna di Albany mostrò per la prima volta il sostegno che una ben organizzato impegno non-violento poteva fornire alla lotta del movimento nazionale per i diritti civili.
 
=== Il lunghissimo 1963 ===
{{vedi anche|Presidenza di Lyndon B. Johnson#Diritti civili|Campagna di Birmingham#Diritti civili}}
==== La campagna di Birmingham ====
[[File:Martin Luther King Jr with medallion NYWTS.jpg|thumb|King mostra la medaglia ricevuta da [[Robert Ferdinand Wagner II]]]]
Sotto la guida del [[reverendo]] Wyatt Tee Walker, direttore esecutivo della SCLC nel periodo [[1960]]-[[1964]], inizia a [[Birmingham (Alabama)|Birmingham]], in [[Alabama]], una campagna per la promozione dei [[diritti civili]] degli [[afroamericani]], per eliminare le politiche sociali, civili ed economiche segregazioniste del paese, era divenuta un simbolo, pensando anche alle affermazioni del [[governatore]] dell'Alabama [[George Wallace]].<ref>{{Citazione|segregazionismo oggi, segregazionismo domani, segregazionismo in eterno|dal discorso d'inaugurazione del suo primo mandato di governatore dell'Alabama nel 1963, traduzione in {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 175|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}|segregation now, segregation tomorrow, segregation forever|lingua=en}}</ref> King incontrò Walker, Fred Shuttlesworth, che in precedenza aveva fondato l'ACMHR, ovvero il Movimento cristiano dell'Alabama per i diritti umani e Abernathy al numero 29 del motel Gaston, luogo di incontri anche in passato. Insieme stilarono il progetto C.<ref>''Project C'', dove la ''C'' puntata si intendeva confronto («confrontation»), in {{cita libro|Ida |Walker, in collaborazione con Tenisha Armstrong |The Assassination of Dr. Martin Luther King Jr. pag. 42|2008|ABDO|isbn=978-1-60453-044-5}}, inteso fra la città e la lotta per la giustizia</ref> che prevedeva una serie di [[sit-in]] e marce costringendo la polizia all'arresto dei manifestanti.
 
Un tipico sit-in consisteva in entrare in un locale "proibito" ai neri, sedersi sul pavimento finché la polizia non interveniva per sgombrare: gli attivisti non reagivano alle violenze verbali e fisiche della polizia, ma si lasciavano trascinare fuori dai locali fino alle prigioni.<ref name="Bos"/> Il 3 aprile [[1963]] 250 volontari<ref>{{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pag. 99|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> manifestarono occupando ristoranti e negozi guidati da Fred Shuttles. Bull Connor che aveva perso pochi giorni prima alle elezioni contro Albert Burton Boutwell al ballottaggio, motivo per cui si era deciso di posticipare l'iniziativa, si oppose a tale decisione arrestando 20 persone.<ref>{{cita libro|Robert E|Jakoubek|Heather Lehr Wagner|Martin Luther King, Jr: civil rights leader, pag. 73|2004 |Infobase Publishing|isbn=978-0-7910-8161-7}} per i dettagli su Bull Connor si veda {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pp. 177-179|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}, gli arresti dopo tre giorni furono 35, dopo 10 centinaia {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pp. 182 e 184|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> le proteste e gli arresti continuarono nei giorni seguenti, il 10 aprile il tribunale emise un'ingiunzione che obbligava i dimostranti a terminare ogni manifestazione, la risposta di King fu la [[disobbedienza civile]]: disobbedire alle leggi che si ritenevano ingiuste, subendone le conseguenze penali.
 
Il 12 aprile si decise di marciare sicuri di andare in prigione: con King Ralph Abernathy e 50 persone partirono dalla chiesa di [[Zion Hill]] cantando fino all'incontro con la polizia e l'arresto, così si riempiva oltremodo le prigioni della città.<ref>Rimase per tre giorni in isolamento, nel colloquio con l'avvocato [[Clarcence Jones]] seppe che [[Harry Belafonte]] aveva raccolto 50.000 dollari per la cauzione, in {{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pag. 102|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> Dalla prigione stilò la sua celebre ''[[Lettera dalla prigione di Birmingham]]''<ref>Lavorò paragonato al [[Discorso di Gettysburg]] e ad altri celebri discorsi, si veda: {{cita libro|Harold |Bloom |Blake Hobby |Bloom's Literary Themes: Civil Disobedience, pag. 198|2010|Infobase Publishing|isbn=978-1-60413-439-1}}</ref> che fu pubblicata come risposta al ''An Appeal for Law and Order and Commons Sense'' pubblicata sul ''Birmingham News''<ref>Scritta da 8 ministri di culto bianchi il 12 aprile 1963, i nomi erano: CCJ Carpenter, Joseph A. Durick, Hilton L. Grafman, Paul Hardin, Holan B. Harmon, George M. Murray, Edward V. Ramage e Earl Stallings. si veda {{cita libro|Harold |Bloom |Blake Hobby |Bloom's Literary Themes: Civil Disobedience, pag. 199|2010|Infobase Publishing|isbn=978-1-60413-439-1}} e {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 189, il testo si trova da pag. 190 e seguenti|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> Nel suo scritto dove citava gli esempi sulle leggi ingiuste di [[Sant'Agostino]] «una legge ingiusta non è legge» e [[Tommaso d'Aquino]] affermando che se un individuo che ritiene, in coscienza, una legge ingiusta ed è disposto al carcere per dimostrare il suo dissenso rispetta in realtà la legge.
 
Ricorda che la disubbidienza civile non sia una novità, citando ad esempio la [[Boston Tea Party|rivolta del Tè di Boston]] e risponde a chi gli avrebbe scritto che il tempo gli avrebbe dato ragione e che non doveva accelerare i tempi, perché «i tempi sono sempre maturi per fare quel che è giusto»<ref>{{Citazione|I tempi sono sempre maturi per fare quel che è giusto. È adesso il momento giusto per attuare nella realtà la promessa della democrazia|Martin Luther King in [[Lettera dalla prigione di Birmingham]] in {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 199|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}} originale in {{cita libro|Coretta|Scott King |The Words of Martin Luther King, Jr. (seconda edizione) pag. 33|2008|Newmarket Press|isbn=978-1-55704-815-8}}|In the knowledge that the time is always ripe to do right. Now is the time to make real the promise|lingua=en}} nel suo discorso cita anche [[Martin Buber]], [[Paul Tillich]], [[Ralph McGill]], [[Harry Golden]], [[James McBride Dabbs]], [[Ann Braden]], [[T.S. Eliot]] e [[Sarah Patton Boyle]].</ref>. Dopo 8 giorni King e Abernathy uscirono di prigione, la campagna riprese. King ritornò su una sua vecchia idea, quella di coinvolgere adolescenti e bambini. Si trattava della "Crociata dei bambini", dopo alcune marce che coinvolgeva pochi bambini<ref>Fra gli episodi che vengono narrati in quei giorni quello di una bambina di non più di 8 anni alla domanda «Che cosa vuoi?» di un poliziotto rispose «La libertà», parola che non seppe pronunciare bene. Episodio insieme ad altri raccontato in {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 209|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> da un'idea di Jim Bevel si organizzò il [[D-Day]] il 2 maggio,<ref>{{cita libro|Robert E|Jakoubek|Heather Lehr Wagner|Martin Luther King, Jr: civil rights leader, pp. 104-105|2004 |Infobase Publishing|isbn=978-0-7910-8161-7}}</ref> a cui parteciparono migliaia di bambini e ragazzi di età sino a 18 anni, gli arresti furono circa 1.000,<ref>Gli arresti nell'occasione furono 959 secondo quanto riportato da {{cita libro|David |L. Lewis |King: a biography (seconda edizione) pag. 192|1978 |University of Illinois Press|isbn=978-0-252-00680-7}}</ref> mentre la popolazione bianca rimase neutrale.
 
Il giorno dopo il 3 maggio ci fu un altro corteo, dove vennero utilizzate le pompe antincendio contro i ragazzi,<ref>{{cita libro|Stuart |A. Kallen |The Civil Rights Movement pp. 32-33|2001 |ABDO|isbn=978-1-57765-466-7}}</ref> e i cani<ref>Celebre la fotografia in cui venne fermato l'istante in cui un ragazzo, dopo essere stato morso, si avvicinava calmo verso il cane, simbolo della lotta {{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pag. 106-108|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> e sotto gli occhi di tutto il mondo, Birmingham dava un terribile spettacolo di razzismo e violenza.<ref name="Bos"/> Il 5 maggio, dopo un raduno in una chiesa di [[New Pilgrim]], una marcia guidata da Charles Billups incontrò Connor e i suoi uomini armati di idranti, al suo ordine di aprirli i suoi uomini non fecero nulla, permettendo agli afroamericani di superarli<ref>{{cita libro|David |L. Lewis |King: a biography (seconda edizione) pag. 194|1978 |University of Illinois Press|isbn=978-0-252-00680-7}} Come commenterà stesso Martin Luther King, fu la prima volta che sentì la «forza della nonviolenza» in {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 213|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> Nonostante gli episodi di scontro tra polizia e manifestanti, dove Fred Shuttlesworth rimase gravemente ferito e nonostante le accuse verso King e la SCLC di utilizzare i bambini nelle proteste, esponendoli a gravi pericoli, alla fine della campagna di Birmingham la reputazione di Martin Luther King e del movimento dei diritti civili cresce notevolmente.
 
[[File:Gaston motel 1963.jpg|thumb|left| Effetti di un attentato nei pressi del Gaston Motel dove Martin Luther King, e i leader del movimento [[Southern Christian Leadership Conference|SCLC]] alloggiavano durante la manifestazione di Birmingham per i diritti civili, 14 maggio 1963]]
Intervennero Burke Marshall e Joseph F. Dolan a dirimere la questione, intanto durante un incontro tenutosi il 7 maggio ci fu un'altra protesta civile, tanto numerosa fu la partecipazione che le prigioni non bastarono a contenerli tutti. Di fronte a tale spettacolo si iniziò a cercare un accordo e il 10 maggio stabilirono 4 punti a firmarono il patto: nei punti decisi si stabilì l'abolizione del segregazionismo nelle tavole calde e nelle toilette e assunzione senza discriminazione nelle imprese<ref>{{cita libro|David |L. Lewis |King: a biography (seconda edizione) pag. 195|1978 |University of Illinois Press|isbn=978-0-252-00680-7}}</ref><ref>{{cita libro|Rebecca |Kolins Givan|Kenneth M. Roberts, Sarah A. Soule |The Diffusion of Social Movements: Actors, Mechanisms, and Political Effects pag. 121|2010|Cambridge University Press|isbn=978-0-521-13095-0}}</ref>. Saputo di tale sottoscrizione ci furono rappresaglie: un attentato dinamitardo contro la casa del fratello di Martin Luther, A. D. King e la stanza del motel che veniva utilizzata frequentemente dal reverendo.
 
Quella notte venne percosso Wyatt Walker e sua moglie Anne Walker (mentre gli afroamericani cantavano ''[[We Shall Overcome]]'')<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 218|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> per i disordini il giorno dopo intervennero l'esercito federale e la [[National Guard of the United States|Guardia Nazionale dell'Alabama]]. Pochi giorni dopo si venne a sapere che oltre mille studenti furono sospesi o espulsi, il movimento portò in tribunale la decisione, e il ricorso in appello con sentenza del 22 maggio del giudice Elbert P. Tuttle annullò la decisione presa in precedenza,<ref>{{cita libro|Bobby |M. Wilson |Race and place in Birmingham: the civil rights and neighborhood movements pag. 98|2000|Rowman & Littlefield|isbn=978-0-8476-9483-9}}</ref> mentre il giorno dopo la Corte superma dell'Alabama decise di destituire Connor. Nel frattempo le "leggi di [[Jim Crow]]" vigenti nella città vengono eliminate, aprendo molti posti pubblici alla presenza dei neri, mentre il 12 giugno [[1963]] viene ucciso [[Medgar Evers]], leader della [[NAACP]].
 
==== La marcia su Washington ====
[[File:Dr. Martin Luther King Jr. at a civil rights march on Washington D.C. in 1963.jpg|thumb|Martin Luther King, Jr con [[Mathew Ahmann]], marcia di Washington, 28 agosto 1963]]
Sull'onda dell'indignazione per i fatti di Birmingham il [[John Fitzgerald Kennedy|presidente Kennedy]] presentò al [[Congresso]] un provvedimento che sancì i pari diritti per bianchi e neri d'America: l'idea del presidente venne fortemente osteggiata dagli stati del Sud. King, insieme a molti altri leader delle principali organizzazioni per la lotta per i diritti civili dei neri, guidò verso [[Washington]] la celeberrima "''[[Marcia su Washington per il lavoro e la libertà|marcia per il lavoro e la libertà]]''" (28 agosto [[1963]]), il cui organizzatore strategico e logistico fu [[Bayard Rustin]]. Circa 250.000 persone si radunarono,<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Coretta Scott King|Il sogno della non violenza, pag. 16|2008|Feltrinelli|Milano|isbn=978-88-07-81881-3}}</ref> di cui 50.000 afroamericane, per celebrare la proclamazione di emancipazione di Lincoln<ref>{{cita libro|Giuseppe |Josca|Martin Luther King pag. 8|1968|Della Volpe Editore|isbn=978-0-520-24239-5}}</ref> tenutasi al [[Lincoln Memorial]] di [[Washington]].
 
Si parlò in questo senso di partecipazione dei [[Big Six]], leader delle sei grandi organizzazioni per i diritti civili, a un'unica manifestazione; assieme a King (SCLC) c'erano: Roy Wilkins ([[National Association for the Advancement of Colored People|NAACP]]), Whitney Young ([[National Urban League|NUL]]), [[Asa Philip Randolph|A. Philip Randolph]] (Brotherhood of Sleeping Car Porters), [[John Lewis]] ([[Student Nonviolent Coordinating Committee]]-SNCC) e [[James Leonard Farmer Junior|James L. Farmer Junior]] ([[Congress of Racial Equality|CORE]]). John F. Kennedy fu inizialmente contrario alla marcia temendo possibili incidenti, ma poi, comprendendo i motivi per cui i sei grandi volevano parteciparvi, finì con l'appoggiarla.<ref>In {{cita libro|Walter |Hazen |American Black History pag. 69|2004 |Lorenz Educational Press|isbn=978-0-7877-0603-6}} voleva che King non aderisse alla marcia, ma in seguito venne convinto dell'opportunità della sua partecipazione in {{cita libro|Alan |Pierce |The Assassination of Martin Luther King, Jr pag. 28|2004 |ABDO|isbn=978-1-59197-727-8}}</ref> La folla poté assistere alla stretta di mano tra Kennedy e i leader della SCLC e al celebre discorso "''[[I have a dream]]''" di King, preparato sino a poche ore prima di quella stessa giornata,<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 226, discorso da pag 226 e seguenti|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> che divenne il discorso-simbolo della marcia ed uno dei più famosi della storia oratoria americana, paragonabile ad esempio all'"Infamy Speech" di [[Franklin D. Roosevelt|Roosevelt]].
 
Al tempo quella straordinaria partecipazione era la più grande che Washington avesse mai avuto nella sua secolare storia. La "marcia per il lavoro e la libertà" non si limitò solo a questo, ma fece precise richieste: fine della [[segregazione razziale]] nelle [[scuole]], una efficace legiferazione sul tema dei [[diritti civili]], la protezione dalle brutalità della [[polizia]] per gli attivisti, uno stipendio minimo di 2 [[dollari]] all'ora per tutti i lavoratori<ref>{{cita libro|Ivan |Van Sertima |Great black leaders: ancient and modern pag. 43|1988 |Transaction Publishers|isbn=978-0-88738-739-5}}</ref> ed un organo di auto-governo per [[Washington D.C.]], a quel tempo governata da un comitato. Tra le voci più critiche dell'evento quella di [[Malcolm X]], che definì l'evento come la "Farsa su Washington" ("Farce on Washington"), mentre a molti membri della [[Nation of Islam]] non fu permesso di partecipare alla marcia.
[[File:MartinLutherKingMalcolmX.jpg|thumb|left|King con [[Malcolm X]], prima di una conferenza stampa, 26 marzo 1964]]
 
Pochi giorni dopo il 15 settembre [[1963]] ci fu un attentato dinamitardo contro una chiesa di Birmingham, in cui persero la vita quattro bambine afroamericane.<ref>Le vittime furono: Denise McNair, di undici anni compagna di classe di [[Condoleezza Rice]] in {{cita libro|Clarence |Lusane |Colin Powell and Condoleezza Rice: foreign policy, race, and the new American century pag. 81|2006 |Greenwood Publishing Group|isbn=978-0-275-98309-3}} e le tre quattordicenni Addie Mae Collins, Carole Robertson e Cynthia Wesley in {{cita libro|Elizabeth |Sirimarco |The civil rights movement pag. 97|2004 |Marshall Cavendish|isbn=978-0-7614-1697-5}}. King nel discorso che le ricordava disse che sarebbero potute diventare come [[Mary Bethune]] o come [[Mahalia Jackson]] ma che sono diventate simboli della crociata intrapresa. In {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 233|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> King incontrò John Kennedy dopo l'attentato il 19 settembre [[1963]], il 22 lo stesso reverendo tenne un'[[omelia]] per le bambine morte. Il 22 novembre [[1963]] l'omicidio di [[John Fitzgerald Kennedy]] scosse l'America e King, che nel suo discorso affermò che l'odio è contagioso come un virus che deve essere fermato: "Più che chiedersi chi l'abbia ucciso ci si doveva chiedere cosa lo avesse ucciso"<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 239-240|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>.
 
=== Augustine (1964) e Malcolm X ===
Altre importanti occasioni di protesta avvennero a [[St. Augustine (Florida)|St. Augustine]], in [[Florida]], nel [[1964]]: il 9 febbraio 1964 fu Robert Hayling, che guidava il movimento dei diritti civili, a chiedere l'intervento della SCLC, giunsero prima Hosea Williams ed in seguito lo stesso King intervenne.<ref name=Lentz127>{{cita libro|Richard |Lentz |Symbols, the News Magazines, and Martin Luther King pag. 127|1990 |LSU Press|isbn=978-0-8071-2524-3}}</ref> Vi furono molte manifestazioni che portarono a 285 arresti,<ref name=Lentz127/> il 28 maggio il reverendo in un suo discorso chiese aiuto. Lo stesso King andrà in prigione l'11 giugno,<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 242|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> mentre uscì il suo libro ''[[We Can't Wait]]''. Si decise di chiedere l'intervento del governatore, ottenendo una commissione composta da quattro membri il cui compito era quello di vagliare la situazione e trovare il modo di risolvere i problemi razziali.<ref>{{cita libro|Richard |Lentz |Symbols, the News Magazines, and Martin Luther King pag. 129|1990 |LSU Press|isbn=978-0-8071-2524-3}}</ref>
 
[[File:Lyndon Johnson signing Civil Rights Act, July 2, 1964.jpg|thumb|Lyndon B. Johnson firma il Civil Rights Act del 1964. Tra gli ospiti dietro di lui, c'è Martin Luther King]]
 
Saputo di ciò le proteste cessarono in attesa dell'esito. Gli attivisti lasciarono la città quando seppero dell'imminente disegno legislativo sui diritti civili nazionale e della [[Civil Rights Act (1964)|Civil Rights Act]] firmata dal nuovo presidente [[Lyndon Johnson]]. Il 21 giugno 1964 scomparvero alcuni attivisti,<ref>I loro nomi erano: [[James Chaney]], [[Andrew Goodman]], [[Michael Schwerner]] da {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Coretta Scott King|Il sogno della non violenza, pag 109|2008|Feltrinelli|Milano|isbn=978-88-07-81881-3}} i loro cadaveri vennero ritrovati solo mesi dopo il 4 agosto, immersi nel fiume Mississippi. In{{cita libro|D.|Spini,in collaborazione con M. Fontanella|Il sogno e la politica da Roosevelt a Obama. Il futuro dell'America nella comunicazione politica dei democrats pag 113|2008|Firenze University Press|isbn=978-88-8453-777-5}}. Si trattava del caso [[Mississippi Burning]]: 258 agenti dell'FBI intervennero arrestando il 4 dicembre 19 uomini fra cui [[Cecil Price]] e [[Lawrence Rainey]], dettagli in {{cita libro|Athan G.|Theoharis |The FBI: a comprehensive reference guide pag 70-71|1999|Greenwood Publishing Group|isbn=978-0-89774-991-6}}</ref> nello stato del [[Mississippi]], alle porte della manifestazione Estate della libertà. King decise di visitare alcune città dello stato dopo aver dichiarato pubblicamente, il 16 luglio di essere contrario alla candidatura di [[Barry Goldwater]]<ref>Barry Goldwater esponente del partito repubblicano era malvisto da King, che si opponeva a ciò che egli rappresentava. In {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 252|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> Viaggiò in molte città dello stato fra cui [[Greenwood (Mississippi)|Greenwood]],<ref>Accolto da una folla esultante e mista, due anni prima i bianchi sarebbero stati messi in prigione per simile comportamento, si veda: {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 254|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> per giungere dopo varie tappe a [[Philadelphia (Mississippi)|Philadelphia]], luogo dove gli attivisti furono uccisi. Nel viaggio apprezzò gli sforzi della manifestazione estiva.<ref>La definì come la più grande idea creativa del movimento «the most creative idea in the movement», si veda {{cita libro|Taylor |Branch |Pillar of fire: America in the King years, 1963-65, (ristampa ) pag. 330|1999|Simon and Schuster|Milano|isbn=978-0-684-84809-9}}</ref>
 
Il Partito Democratico della Libertà del Mississippi (MFDP) avanzò delle richieste alla commissione per l'accreditamento del [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico nazionale]] cercando di ottenerne il riconoscimento ufficiale. King tenne un discorso in favore.<ref>Nel suo discorso cercò di argomentare come non si trattava di una minaccia, di un astratto movimento, o di cosa secondaria. In {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pp. 256-257|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}} Il compromesso che si ottenne alla fine non fu una grande vittoria, {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 257|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}} King ammirò [[Aaron Henry]] e [[Fannie Lou Hamer]] membri attivi del partito. Si veda anche {{cita libro|David |Richard Griffiths, Susan Willoughby|Paterson, a cura di Clayborne Carson|Civil rights in the USA, 1863-1980 pp. 256-257|2001 |Heinemann|isbn=978-0-435-32722-4}}</ref> Martin Luther King conobbe [[Malcolm X]] il 26 marzo [[1964]] scambiandovi poche parole:<ref>King non concordava con le idee di Malcom X, era contro le parole e azioni violente che portano a dispiaceri. Il pastore non vede nella violenza un'alternativa pratica alla nonviolenza da lui professata. Cfr {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pp. 269-270|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> l'attivista, portatore di una linea aggressiva, criticava la nonviolenza praticata da Martin Luther; il pastore vedeva in lui una vittima del sistema che induce a far sentire gli afroamericani dei nessuno e reagire senza comprendere la differenza fra il non opporre resistenza e opporre una resistenza non violenta.<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pp. 270-271|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> A [[Selma (Alabama)|Selma]], in [[Alabama]], il 5 febbraio 1965 Malcolm X parlò con Coretta dimostrandosi più interessato alla non violenza e pochi giorni dopo, il 21 febbraio, venne ucciso.<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr|Clayborne Carson, Peter Holloran, Ralph Luker, Penny A. Russell |The Papers of Martin Luther King, Jr: Symbol of the movement, January 1957-December 1958, pag. 117|2000 |University of California Press|isbn=978-0-520-22231-1}}</ref>
 
=== Premio Nobel (1964) ===
 
Il 10 dicembre 1964, a [[Oslo]], ricevette il [[premio Nobel per la pace]]. Nel discorso tenutosi al banchetto celebrativo ad Atlanta, il 27 gennaio 1965, affermò che doveva tornare a valle intendendo che se si fosse ritirato una volta ottenuto il massimo riconoscimento, si sarebbe ritirato all'apice, alla vetta.<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 268|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>
 
Nel dicembre 1964, durante un incontro con il presidente Johnson, King gli sottopose la sua idea su una riforma del voto, per estendere la partecipazione al voto degli afroamericani. Johnson giudicò la riforma troppo avanzata e che quindi rischiava di non essere accettata. Secondo Martin Luther King erano quattro gli elementi a sfavore degli afroamericani sul diritto al voto:
 
# Il controllo delle amministrazioni locali era affidato a personaggi quali lo sceriffo di Selma, Jim Clark, di idee segregazioniste;<ref>Alla domanda postagli da un giornalista se una donna fosse sposata lui rispose che essendo «Nigger» non fosse importante saperlo, espressione ingiuriosa già all'epoca. In {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 278|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>
# Le ordinanze (come quelle sui cortei) impedivano di fatto agli afroamericani di riunirsi;
# La difficoltà di iscriversi nelle liste per il voto, in riferimento al fatto che nella sola [[contea di Dallas (Alabama)|contea di Dallas]] invece dei 15.000 afroamericani erano iscritti solo 335;<ref>{{cita libro|Richard |Lentz |Symbols, the News Magazines, and Martin Luther King pag. 144|1990 |LSU Press|isbn=978-0-8071-2524-3}}</ref>
# Gli elettori dovevano sottoporsi ad un esame che doveva servire per comprendere se l'elettore sapesse scrivere e leggere, ma che in realtà era diventato arduo superare.<ref>Come King affermò: ad alcune domande che si ponevano durante l'esame anche il giudice [[Earl Warren]] avrebbe avuto difficoltà nel rispondere {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 278|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>
 
La SCLC unì le proprie forze a quelle di un'altra grande organizzazione per i diritti civili dei neri, la SNCC ([[Student Nonviolent Coordinating Committee]]), per organizzare manifestazioni a [[Selma (Alabama)|Selma]], in [[Alabama]], dove già da tempo la SNCC si dava da fare, con l'appoggio di un altro gruppo di attivisti, i cosiddetti Courageous Eight,<ref>I Courageous Eight erano: [[Ernest L. Doyle]], [[Marie Foster]], [[Ulysses Brown]], [[John D. Hunter]], [[Amelia Platts Boynton]], [[James Gildersleeve]], [[Henry W. Shannon]], [[Frederick Douglass Reese]] in {{cita libro|Wally G.|Vaughn, curatore Mattie Campbell Davis |The Selma campaign, 1963-1965: the decisive battle of the civil rights movement pag. 218|2006|The Majority Press|isbn=978-0-912469-44-7}}</ref> per incentivare la partecipazione al voto dei membri della comunità nera. I preparativi iniziarono il 17 dicembre [[1964]]; nel frattempo anche la lega degli elettori della contea di Dallas chiese aiuto al movimento di King. I movimenti iniziarono il 2 gennaio [[1965]], quando King, appena giunto in città, tenne un discorso pubblico alla Brown Chapel<ref>{{cita libro|John |A. Kirk |Martin Luther King Jr, pag. 125|2005|Pearson Education|isbn=978-0-582-41431-0}}</ref>.
 
[[File:Bloody Sunday-officers await demonstrators.jpeg|thumb|[[Bloody Sunday (1965)|Bloody Sunday]]: manifestanti vanno incontro agli ufficiali di polizia al ponte Edmund Pettus]]
 
Si organizzarono delle marce a Selma e [[Marion (Alabama)|Marion]], a cui fecero seguito migliaia di arresti; anche King venne arrestato insieme ad oltre duecento persone mentre tentava di raggiungere il tribunale.<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 274 e 277|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> Dalla prigione diede le sue direttive a Joe Lowery, che doveva chiedere l'intervento del governatore della Florida Leroy Collin, e a Walter Fauntroy che doveva contattare il Presidente.<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag. 279|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> Per trovare un accordo incontrò più volte il vicepresidente [[Hubert H. Humphrey]] e il ministro della Giustizia [[Nicholas Katzenbach]], intanto si susseguivano episodi di violenza, fra cui l'uccisione di [[Jimmie Lee Jackson]]<ref>{{cita libro|Alan |Pierce |The Assassination of Martin Luther King, Jr pag. 32|2004 |ABDO|isbn=978-1-59197-727-8}}</ref> il 26 febbraio, e il pestaggio dei manifestanti al [[ponte Edmund Pettus]] il 7 marzo.<ref>{{cita libro|Wally G.|Vaughn, curatore Mattie Campbell Davis |The Selma campaign, 1963-1965: the decisive battle of the civil rights movement pag. 50 e seguenti |2006|The Majority Press|isbn=978-0-912469-44-7}}</ref>
 
Grazie a queste e altre importanti proteste la figura di King assunse grande rilevanza a livello mondiale, suggellata dall'incontro con il [[papa Paolo VI]], avvenuto il 18 settembre, da cui ricevette pieno appoggio alla propria azione.<ref name="Bos"/>
 
=== Il "Bloody Sunday" e la marcia su Montgomery ===
{{vedi anche|Bloody Sunday (1965)}}
Sempre nell'ottica della lotta per i diritti civili nella città di Selma, King e la SCLC, con la parziale collaborazione della SNCC, cercarono di organizzare una marcia da Selma a Montgomery, capitale dello stato dell'Alabama. Un primo tentativo di effettuare la marcia avvenne il 7 marzo [[1965]], una domenica, e fu interrotto a causa degli attacchi ai manifestanti da parte di bande di bianchi e della polizia.<ref>{{cita web|url=http://www.ilpost.it/2015/03/07/marcia-selma-montgomery/|titolo=Gli scontri di Selma, 50 anni fa|editore=ilpost.it|data=7 marzo 2015|accesso=7 marzo 2015}}</ref> I terribili scontri di quel 7 marzo 1965 resero quel giorno noto come il "[[Bloody Sunday (1965)|Bloody Sunday]]": nonostante King non fosse presente alla marcia essa costituì una delle tappe più importanti della lotta nonviolenta del movimento per i [[diritti civili]]. Le immagini e le testimonianze delle brutalità della [[polizia]] verso i manifestanti fecero il giro degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], rendendo partecipe gran parte dell'[[opinione pubblica]] dell'entità della questione sollevata dal movimento.
 
Il 9 marzo il giudice Frank M. Johnson emise un'ordinanza che impediva la marcia che si stava per svolgere, guidata da King: sarebbe dovuta partire da Selma, mentre James Clark aveva radunato i suoi uomini sulla superstrada 80. King era deciso comunque alla partenza, giunsero John Doar e il governatore Collins che cercarono di fargli cambiare idea, senza riuscirci: la marcia iniziò e terminò quando si trovarono di fronte alla minaccia violenta di Clark. Il pastore di Atlanta, nel conversare con Collins, disse che più che convincere loro a non marciare sarebbe stato meglio convincere gli altri a non usare la violenza<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 286|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>.
 
[[File:Lyndon Johnson and Martin Luther King, Jr. - Voting Rights Act.jpg|thumb|King incontra il presidente [[Lyndon B. Johnson]], 6 agosto 1965]]
 
L'11 marzo, lo stesso giorno in cui James Reeb venne ucciso<ref>{{cita libro|Giuseppe |Josca|Martin Luther King pag. 9|1968|Della Volpe Editore|isbn=978-0-520-24239-5}}</ref>, ottennero il permesso di marciare da Selma fino a Montgomery: il 21 marzo iniziò la marcia, che terminò il 25 a Montgomery (partirono in circa 4.000 e giunsero in più di 20.000<ref>{{cita libro|Dara |N. Byrne |The unfinished agenda of the Selma-Montgomery voting rights march pag. 181|2005|Diverse: Issues In Higher Education|isbn=978-0-471-71037-0}}</ref>); al termine della manifestazione King tenne un discorso in cui tra l'altro rispondeva alla domanda sentita da tutti i presenti: «Quanto tempo ci vorrà?» con «Non molto».<ref>Discorso in {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 289-291|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> Quello stesso giorno venne uccisa una donna bianca simpatizzante per il movimento di King, [[Viola Liuzzo]].
 
Il 15 marzo il presidente Johnson annunciò la presentazione della legge sul diritto al voto, la [[Voting Rights Act]], che venne firmata il 6 agosto<ref>{{cita libro|Garrine |P. Laney |The voting rights act of 1965: historical background and current issues pag 9|2003|Nova Publishers|isbn=978-1-59033-671-7}}</ref>.
 
=== Chicago (1966) ===
Nel [[1965]], Martin Luther King, come presidente della SCLC, venne invitato da Al Raby e Syd Finley<ref>{{cita libro|Christopher |Robert Reed |The Chicago NAACP and the rise of black professional leadership, 1910-1966, pag 200|1997 |Indiana University Press|isbn=978-0-253-33313-1}}</ref> leader afroamericani di [[Chicago]]: il pastore raggiunse la città il 26 luglio 1965, vi rimase per tre giorni, e organizzò una marcia raggiungendo il municipio della città,<ref>La più grande manifestazione nella storia della città. In {{cita libro|Richard |Lentz |Symbols, the News Magazines, and Martin Luther King pag 127|1990 |LSU Press|isbn=978-0-8071-2524-3}}</ref> e tenne un discorso di fronte al CCCO (Consiglio di coordinamento delle organizzazioni di comunità, Coordinating Council of Community Organizations), organizzazione creata da Al Raby. Lasciò la città e tempo dopo visitò il quartiere [[Watts (Los Angeles)|Watts]], (quartiere di [[Los Angeles]]) dopo gli atti di violenza compiuti ad agosto del 1965, il giorno 17<ref>{{cita libro|Clayborne |Carson|Martin Luther King, Jr. Research and Education Institute |The Martin Luther King, Jr., encyclopedia, pag XIII|2008 |Greenwood Press|isbn=978-0-313-29440-2}}</ref> Il 7 gennaio 1966 partì la campagna di Chicago, questa volta trovò il sindaco Richard Daley ad opporsi<ref>Un nuovo tipo di avversario rispetto a quelli affrontati in precedenza. In {{cita libro|Nick |Kotz |Judgment Days: Lyndon Baines Johnson, Martin Luther King Jr., and the Laws That Changed America , pag 363|2006 |Houghton Mifflin Harcourt|isbn=978-0-618-64183-3}}</ref>.
 
King decise di trasferirsi nei quartieri più poveri della "città del vento", nel North Lawndale<ref>Trovò casa al 1550 South Hamlin Avenue, North Lawndale. Come in {{cita libro|James |Ralph |Northern protest: Martin Luther King, Jr., Chicago, and the civil rights movement, pag XIII|1993|Harvard University Press|isbn=978-0-674-62687-4}}</ref> per vivere come i disagiati cittadini. Vivendovi King osservò la situazione in cui versava il sistema immobiliare, il costo degli affitti di quelle case fatiscenti, ad esempio, superava quello degli appartamenti residenziali in periferia pagati dai bianchi.<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 307|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> e comprese attraverso i suoi figli come vivevano male i bambini della città. King decise il 10 luglio al raduno di Soldier Field, di promuovere la ''città aperta'' a Chicago, al suo discorso furono migliaia i presenti.<ref>Al raduno parteciparono circa 60.000 persone. Si veda {{cita libro|Jeanne |Theoharis|Komozi Woodard |Freedom north: Black freedom struggles outside the South, 1940-1980 pag 45|2003|Palgrave Macmillan|isbn=978-0-312-29468-7}}</ref> La SCLC formò una coalizione con la CCCO e a partire dalla [[primavera]] del 1966, condusse una serie di grandi marce per la lotta contro la discriminazione nella città di Chicago, che toccarono molti quartieri come Bogan, Belmont, Cragin e Jefferson Park. Spesso le marce di protesta erano accolte nei rioni con il lancio di bottiglie, mattoni, sassi e lo stesso King commentò affermando che qui vi era più odio che altrove.<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 312|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>
 
Le marce continuarono (in una di esse King riferisce di aver sfilato con i Blackstone Rangers che colpiti dai lanci di materiale vario continuarono a camminare, anche con tagli e nasi rotti<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 313|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>) e lo stesso King il 5 agosto 1966 venne colpito da un lancio di sassi al Gage Park,<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Coretta Scott King|Il sogno della non violenza, pag 111|2008|Feltrinelli|Milano|isbn=978-88-07-81881-3}}</ref> ma proseguì a tenere testa al corteo nonostante i rischi. Venne organizzato un incontro del 17 agosto con i rappresentanti dell'associazione degli agenti immobiliari del Consiglio delle proprietà immobiliari, durato 10 ore, senza esiti la protesta continuò. Si volse l'attenzione sulle abitazioni fornite agli afroamericani, si lavorò per renderle più accoglienti, grazie alle associazioni di inquilini, che in un anno aumentarono in tutta la città<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 314-315|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> fra i risultati ottenuti sui contratti: cifra fissa, manutenzione e alcuni servizi offerti. Altro obiettivo era quello di risanare i quartieri, una volta restaurati gli edifici venivano acquistati da cooperative di inquilini precedenti costituite.
 
In seguito operò con l'operazione «borsa della spesa» (in originale «''breadbasket''», che letteralmente si traduce con «cesto del pane»<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 315|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>), in cui si individuava un'azienda e si controllavano il numero di dipendenti e quanti di essi fossero neri: se la percentuale fosse bassa o se erano addetti ai soli lavori umili venivano organizzati incontri con i responsabili dell'azienda giungendo a distribuzioni del lavoro più equo; in questo modo si diede nuovo lavoro a più di duecento afroamericani<ref>{{cita libro|James |Ralph |Northern protest: Martin Luther King, Jr., Chicago, and the civil rights movement, pag 69|1993|Harvard University Press|isbn=978-0-674-62687-4}}</ref> grazie ai movimenti che suscitò nella città, si giunse all'incontro del 26 agosto con Richard J. Daley<ref>{{cita libro|Devanesan |Nesiah |Discrimination with reason?: the policy of reservations in the United States, India, and Malaysia pag 122|2000|Oxford University Press|isbn=978-0-19-565250-5}}</ref>. La riuscita di tali manovre era data dal boicotaggio promesso verso le aziende che non rispettavano la divisione equa<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 315-316|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>.
 
Dopo una pausa in cui scrisse il suo libro, ''Where do We Go from Here, Chaos or Community?'', ritornò a Chicago per constatare che in sua assenza non venne fatto alcun passo in avanti. Quando King e gli altri membri delle organizzazioni ritornarono al Sud, lasciarono la situazione in mano ad un giovane studente di un seminario: [[Jesse Jackson]]. Jackson era entrato a far parte della SCLC a Selma, in poco tempo la collaborazione e l'intesa con King erano diventati tali che quest'ultimo non esitò ad affidargli la direzione organizzativa per l'SCLC di Chicago. L'anno successivo Jackson viene promosso direttore nazionale, iniziando il cammino che lo porterà, negli [[Anni 1980|anni ottanta]], a raggiungere la grande notorietà imponendosi come leader degli afroamericani e come politico del Partito Democratico.
 
=== Il Black Power ===
Quando Martin Luther King seppe che [[James Meredith]] venne ferito durante la marcia contro la paura il 6 giugno 1966, viaggiò con Floyd McKissick per incontrarlo in ospedale. I due decisero con [[Stokely Carmichael]] di continuare il viaggio iniziato da James, durante il primo tratto del tragitto iniziarono le critiche,<ref>Sulla celebre canzone We Shall Overcome, alcuni si rifiutarono di pronunciare alcuni versi di fratellanza verso i bianchi affermando che più che «noi vinceremo» dovrebbe essere «Noi li soppianteremo» («We Shall Overrun») in {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 323-324|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> e al termine tornarono a [[Memphis]]. I Deacons for Defens e altri erano convinti dell'importanza dell'autodifesa mentre King obiettava che non si trattava di difendere la propria casa ma di portare armi in una manifestazione<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 325|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> mentre Stokely non voleva la partecipazione dei bianchi alle manifestazioni organizzate,<ref>Dovevano essere indipendenti dai bianchi, si veda {{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pag 149|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> King invece ricordava chi fra i bianchi aveva dato la vita per l'eguaglianza non accettando l'idea di ripudiare i loro sacrifici; i presenti vennero convinti dalle sue parole; tempo dopo, il 16 giugno, lo stesso Stokely coniò il termine «Black Power»<ref>{{cita libro||Shmoop |Civil Rights Movement: "Black Power" Era: Shmoop US History Guide pag 35||Shmoop University Inc |isbn=978-1-61062-133-5}} Il termine in realtà venne utilizzato tempo prima da [[Richard Wright (scrittore)|Richard Wright]] nel titolo di un suo libro del 1954. In {{cita libro|Jerry Washington |Ward|Robert Butler|The Richard Wright encyclopedia pag 46|2008 |ABC-CLIO|isbn=978-0-313-31239-7}}</ref>.
 
King cercò di convincere ad abbandonare il progetto in quanto - rappresentando il solo 10% della popolazione - avevano bisogno di alleati per vincere la loro battaglia e affermò che anche se pronto a morire non era pronto a provocare morti inutili<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 327-328|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>. Discussero dello slogan, di come fosse necessaria la parola «nero» all'interno di esso, alla fine si decise che durante la marcia non venissero utilizzati slogan di alcun tipo, ma la maggioranza era a sfavore di King. L'intento di Carmichael era quello di far prendere una posizione a King sul tema del potere nero<ref>{{cita libro|Michael |J. Nojeim |Gandhi and King: the power of nonviolent resistance pag 250|2004 |Greenwood Publishing Group|isbn=978-0-275-96574-7}}</ref>. Per Martin Luther King il Black Power era nato dalla delusione degli afroamericani, ma offriva dei risvolti positivi come l'appellarsi alla coscienza dei neri esortandoli all'attivismo<ref>Per un'analisi degli aspetti positivi e negativi che King osservava nel potere nero si veda {{cita libro|John|T. McCartney |Black power ideologies: an essay in African-American political thought (riedizione) pp. 129-131|1993 |Temple University Press|isbn=978-1-56639-145-0}}</ref>.
 
Tuttavia rimase sempre contrario all'idea di fondo: oltre alla convinzione che la violenza portasse solo ad altra violenza, egli non vedeva la speranza in ciò che nasceva dalla disperazione e ciò che era senza speranza non aveva consistenza<ref>{{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pag 154|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}. Si veda per approfondimenti del pensiero: {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pp. 330-337|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>, ricordando i tentativi falliti in passato di Denmark Vesey e [[Nat Turner]] e continuando a vedere nella nonviolenza l'uso corretto e positivo del potere. Nel [[1966]] Carmichael aveva costituito la Lowndes County Freedom Organization (LCFO), che per la stampa divenne conosciuta come "Black Panther Party", nome che successivamente sarebbe stato di ispirazione per il più conosciuto [[Black Panther Party]]. Un altro leader, Omali Yeshitela, in nome delle violenze perpetrate dalla colonizzazione europea dell'Africa e dallo [[schiavismo]] incitava non al dialogo con la comunità bianca ma allo scontro con essa. Il clima di tensione e violenza che si registra in seno al movimento per i diritti delle comunità nere sfocia negli scontri nel ghetto nero di [[Los Angeles]], nell'[[estate]] del [[1966]]: 35 morti, 1033 feriti e decine di milioni di [[dollari]] di danni.<ref name="Bos"/>
 
=== La "poor people's campaign" ===
 
King incontrò Marian Wright ad Atlanta, dove gli espose una sua idea<ref>{{cita libro|Ann S.|Manheimer |Martin Luther King Jr: dreaming of equality pag 89|2005 |Twenty-First Century Books|isbn=978-1-57505-627-2}}</ref> che il pastore ampliò in un incontro con gli esponenti del SCLC nel novembre 1967. Si trattava della campagna a sostegno dei poveri, la Poor People's Campaign. Lo scopo era quello di radunare migliaia di poveri, non solo afroamericani, ma anche indiani, portoricani e di altre nazionalità e farli marciare a Washington, domandando aiuti economici per le fasce sociali più deboli degli Stati Uniti. Il piano era quello di radunare 3.000 persone provenienti da 10 città diverse.<ref>{{cita libro|Michael J.|Nojeim |Gandhi and King: the power of nonviolent resistance pag 255|2004 |Greenwood Publishing Group|isbn=978-0-275-96574-7}}</ref> La campagna iniziò ufficialmente il 4 dicembre [[1967]]<ref>Si trattava della seconda fase dei movimenti per i diritti civili, la prima consisteva nell'esporre il problema della segregazione, la seconda quella di evidenziare il problema della povertà e della [[diseguaglianza economica]]. In {{cita libro|Ida |Walker, in collaborazione con Tenisha Armstrong |The Assassination of Dr. Martin Luther King Jr. pag 62|2008|ABDO|isbn=978-1-60453-044-5}}</ref>. James Lawson chiese a King di raggiungerlo a Memphis per dialogare con gli operai della nettezza urbana in [[sciopero]], il 18 marzo 1968 parlò con 1.300 di loro esortandoli a continuare la protesta, in quella settimana il pastore pronunciò oltre 30 discorsi.<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 359|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>
 
Il 28 marzo a Memphis radunò migliaia di persone<ref>Per quanto riguarda le stime: aderirono in 9.000 secondo {{cita libro|Joseph A. |Palermo |In his own right: the political odyssey of Senator Robert F. Kennedy pag 177|2001 |Columbia University Press|isbn=978-0-231-12069-2}} mentre una stima inferiore, 6.000 persone parla {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Coretta Scott King|Il sogno della non violenza, pag 112|2008|Feltrinelli|Milano|isbn=978-88-07-81881-3}}</ref> in un corteo che per i contrasti con la polizia portò alla morte un afroamericano di 16 anni, Larry Paine, e deluso dall'accaduto lasciò la città: vi furono circa 300 arresti, si parlò di sconfitta del movimento, che provava che la marcia che si voleva organizzare era destinata a fallire<ref>{{cita libro|Ida |Walker, in collaborazione con Tenisha Armstrong |The Assassination of Dr. Martin Luther King Jr. pp. 63-64|2008|ABDO|isbn=978-1-60453-044-5}}</ref>. Deciso a riprendere il movimento, vi ritornò il mese successivo, e il 3 aprile tenne il suo ultimo discorso al tempio del vescovo Charles J. Mason, in cui ricordò quanti passi aveva fatto da quel giorno dell'attentato che non avrebbe potuto compiere se avesse starnutito, e che non importava se la sua vita fosse terminata presto, anche se avrebbe voluto vivere a lungo, in quanto aveva raggiunto la vetta della montagna.<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 371|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> Sarebbe stato assassinato il giorno seguente. Il movimento continuò il suo lavoro e il mese successivo si tennero delle manifestazioni nella città di [[Washington]].
 
=== L'assassinio ===
Martin Luther King giunse a [[Memphis]] il 4 aprile 1968, dopo che il suo volo era stato ritardato per un allarme bomba. Dopo la marcia finita con la morte del ragazzo, rientra al Lorraine Motel sito a Mulberry Street,<ref>In precedenza avevano alloggiato al più lussuoso Holiday Inn, cambiarono albergo per via delle critiche ricevute a mezzo stampa. In {{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pag 178|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> di proprietà di Walter Bailey, sempre a Memphis. Nella sua stanza, la 306, situata al secondo piano (come affermò poi lo stesso Walter Bailey King, frequentatore abituale del motel, occupava sempre la stessa stanza, ma nei giorni dell'omicidio era stata assegnata una stanza diversa, la 202, in quanto la 306 era già stata occupata, appena libera traslocarono<ref>{{cita libro|Don |Herion |The Chicago Way, pag 71|2010 |Xlibris Corporation|isbn=978-1-4500-1638-4}}</ref>), assieme ai suoi collaboratori (tra cui il reverendo [[Ralph Abernathy]] e [[Jesse Jackson]]) cerca di organizzare un nuovo corteo per uno dei giorni successivi. Doveva cenare a casa del reverendo Samuel B. Kyles, alle 17:30 giunse al motel chiedendo al pastore di seguirlo.<ref>{{cita libro|Philip H.|Melanson |The Martin Luther King Assassination, pag 3|1994 |SP Books, |isbn=978-1-56171-131-4}}</ref> Salomon Jones, l'autista di King gli consigliò, visto il freddo, di coprirsi con un cappotto. Parlò al musicista Ben Branch, che avrebbe dovuto suonare quella sera ad un incontro locale in una chiesa dove era programmato un culto.
 
King gli chiese di intonare il suo inno preferito ''Take my hand, my precious Lord''<ref>{{cita libro|Peter Hamilton|Bailey |Bringing human rights to life, pag 114|1993 |Federation Press |isbn=978-1-86287-103-8}} Le sue ultime parole rivolte a Jackson furono: «Fa davvero freddo Jessie. Guarda che cielo livido... Sai, Jessie che...» {{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pag 179|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> ("Prendimi per mano, mio prezioso Signore"), poi intonato davvero dalla celebre [[Mahalia Jackson]],<ref>{{cita libro|Nick |Kotz |Judgment Days: Lyndon Baines Johnson, Martin Luther King Jr., and the Laws That Changed America , pag 419|2006 |Houghton Mifflin Harcourt|isbn=978-0-618-64183-3}}</ref> cara amica di King, nel corso dei suoi funerali. Alle 18:01 King uscì sul balcone del secondo piano del [[motel]], dove venne colpito da un colpo di [[fucile di precisione]] alla [[testa]]; subito dopo fu ritratto in una foto di Joseph Louw: unico giornalista rimasto dopo che il giorno precedente avevano tutti abbandonato la città, stava preparando un documentario sul pastore.<ref>{{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pp. 175-176|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> Venne soccorso fra gli altri anche da Marrell McCullough, agente di polizia, che cercò inutilmente di tamponare la ferita.<ref>{{cita libro|Philip H.|Melanson |The Martin Luther King Assassination, pag 4|1994 |SP Books, |isbn=978-1-56171-131-4}} L'altro poliziotto addetto alla sorveglianza era E. Redditt. {{cita libro|Don |Herion |The Chicago Way, pag 72|2010 |Xlibris Corporation|isbn=978-1-4500-1638-4}}</ref> Fu utilizzato un [[proiettile]] [[calibro]] 30-06.<ref>{{cita libro|Alan |Pierce |The Assassination of Martin Luther King, Jr pag. 40|2004 |ABDO|isbn=978-1-59197-727-8}}</ref> Trasportato al St. Joseph's Hospital, i medici constatarono un irreparabile danno cerebrale, la sua morte venne annunciata alle 19:05 del 4 aprile [[1968]].<ref>{{cita libro|Jessica |McElrath |The Everything Martin Luther King, Jr. Book: The Struggle, the Tragedy, the Dream Jr pag. 243|2007 |Everything Books|isbn=978-1-59869-528-1}}</ref> La salma oggi riposa nel ''Southview Cemetery'', in ''Jonesboro Road'', [[Atlanta]].
 
=== Eventi successivi alla morte ===
Il presidente Johnson chiese al popolo di non cedere alla violenza, la stessa che aveva ucciso King, ma in più di 120 città si registrarono atti violenti quali incendi e saccheggi.<ref>{{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pag 181|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> Dichiarò il 7 aprile come [[Lutto nazionale|giorno di lutto nazionale]]<ref>{{cita libro|Anne |Schraff |Martin Luther King Jr., pag 419|2008 |Saddleback Educational Publ|isbn=978-1-59905-251-9}}</ref> in onore del leader per i diritti civili, al funerale in sua vece era presente il [[vicepresidente]] [[Hubert Humphrey]].<ref>{{cita libro|Carl |Solberg |Hubert Humphrey: A Biography, pag 341|2004 |Minnesota Historical Society Press (ristampa)|isbn=978-0-87351-473-6}} Il governatore della Georgia [[Lester Maddox]] vedeva in King un nemico degli Stati Uniti. In {{cita libro|Ida |Walker, in collaborazione con Tenisha Armstrong |The Assassination of Dr. Martin Luther King Jr. pag 75|2008|ABDO|isbn=978-1-60453-044-5}}</ref> Il candidato democratico per la [[Casa Bianca]] [[Robert Kennedy]] fu informato dell'[[omicidio]] mentre si stava dirigendo a [[Indianapolis]], per fare campagna elettorale. Nel suo breve ma concitato discorso a coloro che gli stavano intorno, Kennedy espresse il desiderio che gli attivisti legati a King continuassero sulla strada della [[non-violenza]]. Stokely Carmichael affermò che si trattava di una dichiarazione di guerra al popolo afroamericano e che intendevano vendicarlo e non piangerlo.<ref>{{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pag 182|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> In seguito ai fatti che seguirono queste parole i contrasti avvenuti portarono a 46 morti, 2.600 feriti e 21.000 arresti.<ref>{{cita libro|Nick |Kotz |Judgment Days: Lyndon Baines Johnson, Martin Luther King Jr., and the Laws That Changed America , pag 418|2006 |Houghton Mifflin Harcourt|isbn=978-0-618-64183-3}}</ref>
 
Su richiesta della vedova [[Coretta Scott King|Coretta King]] al [[funerale]] del marito, tenutosi il 9 aprile, fu letto l'ultimo sermone che il defunto aveva pronunciato il 4 febbraio di quell'anno. Nel sermone King chiese che il funerale si svolgesse con grande semplicità: la sua [[bara]] fu trascinata da un carro con due [[Asino|asinelli]] della Georgia,<ref name=bruns145>{{cita libro|Roger |Bruns |Martin Luther King, Jr: a biography, pag 145|2006 |Greenwood Publishing Group|isbn=978-0-313-33686-7}}</ref> così come espressamente richiesto da lui quando era ancora in vita. King non volle che fossero menzionati i suoi premi o altri onori che aveva ricevuto; chiese solamente di esser ricordato come chi aveva cercato di dare da mangiare agli affamati, coprire coloro che non avevano i vestiti, essere chiaro e duro sulla questione della [[guerra in Vietnam]] e infine "amare e servire l'[[Homo sapiens|umanità]]".<ref>Nel suo [[epitaffio]] si leggeva: «Free at last» (libero alla fine) in {{cita libro|Richard |Lentz |Symbols, the News Magazines, and Martin Luther King pag 301|1990 |LSU Press|isbn=978-0-8071-2524-3}}</ref> Poco tempo dopo la morte di King la città di [[Memphis]], che vide un corteo di 42.000 persone<ref name=bruns145/> sfilare l'8 aprile, provvide ad accettare le richieste degli spazzini neri,<ref>{{cita libro|Anne |Schraff |Martin Luther King Jr. pag 58|2008 |Saddleback Educational Publ|isbn=978-1-59905-251-9}}</ref> che interruppero così lo sciopero.
 
=== Indagini sull'omicidio ===
{{vedi anche|Assassinio di Martin Luther King}}
[[File:Martin Luther King was shot here Small Web view.jpg|thumb|upright|left|Il Lorraine motel]]
Il giorno seguente l'omicidio, [[Ramsey Clark]], procuratore generale, affermò che era vicino all'arresto del colpevole,<ref>{{cita libro|Philip |H. Melanson |The Martin Luther King Assassination, pag 5|1994 |SP Books|isbn=978-1-56171-131-4}}</ref> più di 3.500 agenti dell'[[FBI]]<ref>{{cita libro|Peter John |Ling |Martin Luther King, Jr (ristampa ), pag 295|2002|Routledge|isbn=978-0-415-21665-4}}</ref> seguirono il caso. Venne accertato che lo sparo proveniva dalla stanza 5b<ref name=Herion72>{{cita libro|Don |Herion |The Chicago Way, pag 72|2010|Xlibris Corporation|isbn=978-1-4500-1638-4}}</ref> della pensione Bessie Brower, che si trovava di fronte a quella dove si riposava il pastore. La stanza era registrata a nome di John Willard<ref>{{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pag 180-181|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> che si rivelerà essere, insieme a Eric Galt uno pseudonimo utilizzato da [[James Earl Ray]].<ref>{{cita libro|Susan |Weill |In a madhouse's din: civil rights coverage by Mississippi's daily press, 1948-1968, pag 213|2002|Greenwood Publishing Group|isbn=978-0-275-96960-8}} Da luglio 1967 usò il nome di Eric Starvo Galt, che utilizzò per diversi mesi, comprò alcune armi utilizzando il nome Harvey Lohmeyer, ma si trattavano di nomi realmente esistiti conosciuti da Ray tempo prima. {{cita libro|Philip |H. Melanson |The Martin Luther King Assassination, pag 7|1994 |SP Books|isbn=978-1-56171-131-4}}</ref> Si ritrovò l'arma del delitto, un [[Remington Arms|Remington]] con mirino telescopico, abbandonato nel marciapiede di fronte ad un negozio,<ref>{{cita libro|Jacqueline |Ching |The assassination of Martin Luther King, Jr, pag 34|2002 |The Rosen Publishing Group|isbn=978-0-8239-3543-7}}</ref> vicino al luogo del delitto, con le [[impronte digitali]] di Ray sopra di essa.<ref name=McElrath244>{{cita libro|Jessica |McElrath |The Everything Martin Luther King, Jr. Book: The Struggle, the Tragedy, the Dream, pag 244|2007|Everything Books|isbn=978-1-59869-528-1}}</ref> Venne arrestato l'8 giugno all'[[aeroporto]] [[Heathrow]] di [[Londra]], mentre cercava di lasciare il [[Regno Unito]] con un falso [[passaporto]] [[canada|canadese]] con il nome di Ramon George Sneyd, volendo recarsi a [[Bruxelles]].<ref name=Herion72/>
 
[[File:Martin Luther King Jr Coretta Scott King Tomb.jpg|thumb|Tomba di Martin Luther King, Jr. & Coretta Scott King, Martin Luther King, Jr. National Historic Site]]
 
Come rappresentante legale scelse Arthur J. Hanes, grazie anche ai soldi ricevuti dal giornalista William Bradford Huie<ref>Il giornalista gli offrì 40.000 dollari grazie ai quali riuscì a pagare la parcella dell'avvocato. In {{cita libro|Ida |Walker, in collaborazione con Tenisha Armstrong |The Assassination of Dr. Martin Luther King Jr., pag 84|2008|ABDO|isbn=978-1-60453-044-5}}</ref> in seguito ebbe Percy Foreman<ref>{{cita libro|Laura T. |McCarty |Coretta Scott King: a biography, pag 117|2009|Greenwood Press|isbn=978-0-313-34981-2}}</ref> mentre il suo ultimo avvocato fu William F. Pepper. Ray fu velocemente estradato in [[Tennessee]] e accusato dell'omicidio di King; egli dapprima confessò di essere l'assassino, ma tre giorni dopo ritrattò dopo aver licenziato Percy Foreman, suo legale. Secondo il legale di Ray, il suo assistito si sarebbe professato innocente per evitare la [[pena di morte]]. Il 10 marzo [[1969]] venne condannato a 99 anni di reclusione.<ref>{{cita libro|R. Barri|Flowers|H. Loraine Flowers |Murders In The United States: Crimes, Killers And Victims Of The Twentieth Century, (ristampa) pag 38|2005|McFarland|isbn=978-0-7864-2075-9}}</ref> Il 10 giugno [[1977]], Ray e altri 6 carcerati evasero dal [[penitenziario]] di stato Brushy Mountain (a [[Petros]], in Tennessee). I sette furono ritrovati tre giorni dopo e ricondotti in prigione.
 
Nel [[1997]] Dexter visitò in prigione Ray e gli chiese se fosse stato veramente lui ad uccidere il padre, la sua risposta fu che era innocente.<ref>{{cita libro|Jacqueline |Ching |The assassination of Martin Luther King, Jr, pag 41|2002 |The Rosen Publishing Group|isbn=978-0-8239-3543-7}}</ref> Nel dicembre del [[1999]] una giuria decretò che King fu vittima di una cospirazione che includeva Loyd Jowers,<ref>{{cita libro|Dale |Evva Gelfand |Coretta Scott King: civil rights activist (seconda edizione), pag 114|2006|Infobase Publishing|isbn=978-0-7910-9522-5}}</ref> proprietario del Jim Grill,<ref>{{cita libro|Gerald |Posner |Killing the dream: James Earl Ray and the assassination of Martin Luther King, Jr , pag 73|1999 |Harcourt Brace & Co|isbn=978-0-15-600651-4}}</ref> ristorante situato nei pressi del motel dove è stato ucciso. Egli durante il processo ritirò le affermazioni fatte nel [[1983]] alla televisione [[ABC (Stati Uniti d'America)|ABC]]<ref name=McElrath244/> e fu condannato al pagamento della somma di 100 dollari alla famiglia King. Ray sostenne di aver incontrato un uomo che si faceva chiamare "Raoul"<ref>Fra le varie versioni rilasciate a tal proposito, la prima affermava che il loro primo incontro era avvenuto a [[New Orleans]] al Le Bunny Lounge, 661 Canal Street, come in {{cita libro|Gerald |Posner |Killing the dream: James Earl Ray and the assassination of Martin Luther King, Jr , pag 203|1999 |Harcourt Brace & Co|isbn=978-0-15-600651-4}}</ref> e che sarebbe stato coinvolto nella cospirazione per uccidere M. L. King.
 
Nel 2002 Ronald Denton Wilson<ref>{{cita libro|Ida |Walker, in collaborazione con Tenisha Armstrong |The Assassination of Dr. Martin Luther King Jr., pag 85|2008|ABDO|isbn=978-1-60453-044-5}}</ref> affermò che suo padre Henry Clay Wilson era coinvolto nell'assassino di King, insieme ad altre due persone già all'epoca decedute.<ref>{{cita libro|Peter John|Ling |Martin Luther King, Jr(ristampa ), pag 296|2002 |Routledge|isbn=978-0-415-21664-7}}</ref> Gli atti dell'indagine sull'assassinio di Martin Luther King jr sono stati secretati fino al [[2002]] dall'amministrazione americana. Alcuni testimoni confermarono come il colpo provenisse da un luogo diverso da quello in cui si trovava Ray.<ref name="AO-WEB1">{{Cita web |titolo=James Earl Ray Profile |editore=africanaonline.com |anno=2006 |url=http://www.africanaonline.com/mlk_james_earl_ray.htm |accesso=23 dicembre 2006 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061206030411/http://www.africanaonline.com/mlk_james_earl_ray.htm |dataarchivio=6 dicembre 2006 }}</ref><ref name="RHA-WEB1">{{Cita web |titolo=The Martin Luther King Assassination |editore=the Real History Archives |anno=2006 |url=http://www.webcom.com/~lpease/collections/assassinations/mlk.htm |accesso=23 dicembre 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/19991127105202/http://www.webcom.com/~lpease/collections/assassinations/mlk.htm |dataarchivio=27 novembre 1999 |urlmorto=sì }}</ref><ref name="AO-WEB2">{{Cita web |titolo=Martin Luther King - Sniper in the Shrubbery? |anno=2006 |url=http://www.africanaonline.com/mlk_shrubbery.htm |accesso=23 dicembre 2006 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090606035126/http://www.africanaonline.com/mlk_shrubbery.htm |dataarchivio=6 giugno 2009 }}</ref><ref name="CBS-WEB1">{{Cita news |titolo=James Earl Ray Dead At 70 |editore=[[CBS]] |data=23 aprile 1998 |url=http://www.cbsnews.com/stories/1998/04/23/national/main7900.shtml |accesso=23 dicembre 2006}}</ref><ref name="BBC-WEB1">{{Cita news |titolo=Questions left hanging by James Earl Ray's death |editore=[[BBC]] |data=23 aprile 1998 |url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/americas/82893.stm |accesso=23 dicembre 2006}}</ref>
 
== La famiglia King ==
King sposò [[Coretta Scott]] il 18 giugno [[1953]] ad Heiberger, in [[Alabama]]. La coppia ebbe in totale quattro figli:
* [[Yolanda King]]
* Martin Luther King III
* Dexter Scott King
* Bernice King
 
== Influenze ==
=== Tradizione populista e populismo nero ===
Harry C. Boyte, che si definisce un [[populismo|populista]], e che fu, seppur bianco, segretario della [[Southern Christian Leadership Conference]] e attivista per i [[diritti civili]], descrive un episodio che secondo lui lascia trapelare alcune delle influenze politiche che avevano colpito maggiormente King:
<blockquote>
Il mio primo incontro con il significato profondo del populismo avvenne nel [[1964]], all'età di diciannove anni, mentre lavoravo come segretario di campo per la SCLC a [[St. Augustine (Florida)|St. Augustine]]. Un giorno fui catturato da cinque uomini e una donna che erano membri del [[Ku Klux Klan]]. Mi accusarono di essere "[[comunista]] e [[Yankee]]"; io replicai: "Non sono uno Yankee – la mia famiglia risiede nel Sud [degli USA] fin dalla [[Guerra di indipendenza americana|Rivoluzione]]. E non sono un comunista. Sono un populista. Credo che i neri e i bianchi poveri dovrebbero unirsi per fare qualcosa per colmare le nostre divisioni". Parlammo qualche minuto su come un movimento del genere dovesse apparire. Poi mi lasciarono andare. Quando venne a sapere dell'incidente, Martin Luther King, a capo della SCLC, mi disse che egli si identificava con la tradizione populista e mi assegnò all'organizzazione dei poveri di pelle bianca.<ref>{{collegamento interrotto|1=http://ginsberg.umich.edu/downloads |date=ottobre 2017 |bot=InternetArchiveBot }} Il documento in questione è "Boyte_Dewey_Lecture2007.doc"</ref>
</blockquote>
 
=== Thurman ===
Howard Thurman, [[Capo (ruolo)|leader]] della lotta per i diritti civili, [[teologo]] e [[educatore]], fu una delle prime influenze di King. Thurman era stato compagno di classe del padre di King al Morehouse College,<ref>{{cita libro|nome=Howard|cognome=Thurman|wkautore=Howard Thurman|titolo=With Head and Heart: The Autobiography of Howard Thurman|anno=1981|editore=Harcourt|p=254|isbn=0-15-697648-X}}</ref> e fece da [[mentore]] per il giovane King e alcuni suoi amici.<ref>{{cita libro|nome=Howard|cognome=Thurman|coautori=Walter E. Fluker, Catherine Tumber|titolo=A Strange Freedom: The Best of Howard Thurman on Religious Experience and Public Life|anno=1998|editore=Beacon Press|p=6|isbn=0-8070-1057-X}}</ref>
Il lavoro [[missionario]] di Thurman lo aveva portato spesso all'estero, dove tra gli altri aveva incontrato e conferito con [[Mahatma Gandhi|Gandhi]].<ref>{{cita libro|cognome=Curtis|nome=Nancy C.|wkautore=Nancy C. Curtis|anno=1996|titolo=Black Heritage Sites: An African American Odyssey and Finder's Guide|editore=ALA Editions|isbn=0-8389-0643-5|p=62}}</ref>
Mentre era studente alla Boston University King visitava spesso Thurman, che era il [[decano (chiesa)|decano]] della Marsh Chapel.<ref>{{cita libro|cognome=Marsh|nome=Charles|wkautore=Charles Marsh|anno=1999|titolo=God's Long Summer: Stories of Faith and Civil Rights|editore=Princeton University Press|isbn=0-691-02940-7}}</ref>
Walter Fluker, studioso degli scritti di Thurman, ha affermato: "Non credo che avremmo mai avuto un Martin Luther King senza un Howard Thurman".<ref>{{cita web|url=http://www.pbs.org/wnet/religionandethics/week520/feature.html|titolo=The Legacy of Howard Thurman - Mystic and Theologian|editore=PBS|sito=Religion & Ethics Newsweekly|data=18 gennaio 2002|accesso=17 settembre 2009|lingua=en}}</ref>
 
=== Gandhi e Rustin ===
Ispirato dal successo dell'[[attivismo politico|attivismo]] [[Nonviolenza|nonviolento]] che aveva ottenuto Gandhi, King si recò in [[India]] a visitare la famiglia del Mahatma nel [[1959]], con l'assistenza del gruppo [[quacchero]] dell'[[American Friends Service Committee]].<ref>{{cita libro|cognome=King, Jr|nome=Martin Luther|coautori= Clayborne Carson, Peter Holloran, Ralph Luker, Penny A. Russell|titolo=The papers of Martin Luther King, Jr.|anno=1992|editore=University of California Press|isbn=0-520-07950-7|p=3}}</ref> Il viaggio indiano toccò nel profondo King, accrescendo la sua conoscenza sul concetto di [[resistenza nonviolenta]] ed il suo impegno nella lotta per i diritti civili negli Stati Uniti. In un discorso radiofonico fatto durante la sua ultima sera in India, King si espresse così: "Da quando sono in India, sono sempre più convinto che il metodo della resistenza ''non-violenta'' sia l'arma più potente a disposizione degli oppressi nella loro lotta per la [[giustizia]] e la [[dignità]] umana. Veramente il Mahatma Gandhi ha incarnato nella sua vita principi universali certi che sono ineluttabili quanto la [[legge di gravità]]"<ref>{{cita libro|cognome=King, Jr|nome=Martin Luther|coautori= Clayborne Carson, Peter Holloran, Ralph Luker, Penny A. Russell|titolo=The papers of Martin Luther King, Jr.|anno=1992|editore=University of California Press|isbn=0-520-07950-7|pp=135-136}}</ref>.
 
La sua vicinanza alle idee di Gandhi fu possibile anche grazie alla profonda influenza che ebbero gli insegnamenti [[Vangelo|evangelici]] sui due: seppure King fosse un religioso mentre Gandhi citasse il pensiero di [[Cristo]] come una grande influenza (al pari di quella [[buddhista]], [[induista]] e [[islam]]ica), entrambi vedevano un collegamento tra la nonviolenza e gli insegnamenti di Cristo. In particolare Gandhi si riferiva al [[discorso della montagna]]: "Se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche la sinistra" ([[Vangelo secondo Matteo|Matteo]] 5,39). L'attivista [[afroamericano]] per i diritti civili [[Bayard Rustin]]<ref>Attivista statunitense per i diritti civili (1912-1987)</ref>, che studiò a fondo gli insegnamenti gandhiani,<ref name="Rust">{{cita web|titolo=Book Review: Bayard Rustin: Troubles I've Seen|cognome=Kahlenberg|nome=Richard D.|editore=Washington Monthly|url=http://findarticles.com/p/articles/mi_m1316/is_n4_v29/ai_19279952|accesso=17 settembre 2009|lingua=en|anno=2007|mese=aprile}}</ref> consigliò a King di dedicarsi ai principi della nonviolenza.<ref>{{cita libro|cognome=Bennett|nome=Scott H.|titolo=Radical Pacifism: The War Resisters League and Gandhian Nonviolence in America, 1915-1963|editore=Syracuse University Press|anno=2003|p=217|isbn=0-8156-3003-4}}</ref> Rustin fu principale consigliere e mentore nei primi anni di attivismo di King<ref>{{cita libro|titolo=The Spirit of the Sixties: Making Postwar Radicalism|cognome=Farrell|nome=James J.|anno=1997|editore=Routledge|isbn=0-415-91385-3|pagine=90}}</ref> e organizzatore della [[Marcia su Washington]] del [[1963]].<ref name="Rust"/><ref>{{cita libro|cognome=De Leon|nome=David|titolo=Leaders from the 1960s: a biographical sourcebook of American activism|anno=1994|editore=Greenwood Publishing Group|isbn=0-313-27414-2|p=138}}</ref> Nel prosieguo della lotta degli afroamericani per i diritti civili molti leader del movimento chiesero a King di prendere le distanze da Rustin, a causa della sua aperta [[omosessualità]],<ref name="Rust"/> del suo supporto al [[socialismo democratico]] e dei suoi precedenti legami con il [[Partito Comunista degli Stati Uniti d'America]].<ref name="Rust"/><ref>{{cita libro|cognome=Arsenault|nome=Raymond|titolo=Freedom Riders: 1961 and the Struggle for Racial Justice|anno=2006|editore=Oxford University Press US|p=62|isbn=0-19-513674-8}}</ref>
 
== Il movimento per i diritti civili ==
=== Gli obiettivi ===
Tra i [[diritti civili]] per i quali il movimento si batteva grande importanza era data al [[diritto di voto]]: King si adoperò soprattutto per effettuare tra la popolazione nera la cosiddetta "campagna del voto". In una situazione politica in cui mediamente meno di un nero su 5 esercitava il suo diritto di voto, la [[Southern Christian Leadership Conference|SCLC]] pose l'accento sull'influenza che poteva esercitare l'elettorato afroamericano votando un candidato piuttosto che un altro candidato [[razzista]]. Questo efficace modo di pensare fu adottato anche da [[Nelson Mandela]] che lottò per i diritti del popolo [[sudafrica]]no.
 
=== I risultati della lotta ===
King era convinto che l'applicazione delle tecniche [[Mahatma Gandhi|gandhiane]] di [[non-violenza]] all'organizzazione (da parte della SCLC) di campagne per i diritti avrebbe consentito, attraverso la copertura mediatica che ne derivava, la denuncia della situazione in cui versava la comunità nera.
Di fatto questa strategia si rivelò vincente: i giornali e la televisione riportavano giornalmente sia le manifestazioni di protesta (marce, [[boicottaggio|boicottaggi]], episodi di resistenza civile come i [[sit-in]].) sia la violenza e lo stato di [[segregazione razziale|segregazione]] a cui erano sottoposti i neri. Tutto ciò riuscì a convincere gran parte dell'[[opinione pubblica]] americana dell'importanza e della priorità che il problema dei Diritti Civili della comunità afroamericana aveva. King, in America, come [[Gandhi]] in [[India]], organizzò una protesta pacifica, senza armi, soprattutto basandosi sul dialogo, ottenendo anch'egli grandi risultati. Le campagne di disobbedienza civile portarono lo stesso King ad essere più volte imprigionato.
 
King applicò i principi della nonviolenza riscuotendo grandi successi, grazie anche ad una meticolosa e strategica preparazione dei metodi, dei luoghi e dei momenti di protesta, in modo da massimizzare la loro visibilità e il loro impatto mediatico e sulla popolazione, sia bianca sia nera. King e la SCLC organizzarono così decine e decine di marce e manifestazioni di protesta per assicurare alla comunità nera d'America il diritto di voto, la fine della segregazione, pari diritti sul lavoro e altri basilari diritti civili. Quando nell'ottobre del 1963 vi fu la [[Riforma agraria]] lui intervenne come difensore dei diritti della popolazione nera, sfruttata dai [[Latifondo|latifondisti]] americani nelle piantagioni. Molte delle richieste del movimenti furono in seguito accolte, e si tradussero in leggi degli Stati Uniti, grazie all'approvazione di documenti come il [[Civil Rights Act (1964)|''Civil Rights Act'' (1964)]] ed il ''[[Voting Rights Act]]'' (1965).
 
== Le intercettazioni dell'FBI ==
L'[[FBI]] si interessò a King inizialmente con il tracciamento degli spostamenti aerei del [[pastore protestante]] e con le ricerche sui suoi collaboratori.<ref name="Fbi">{{cita web|url=http://www.cnn.com/2008/US/03/20/mlk.fbi.conspiracy/index.html|titolo=Scholar: FBI wiretaps show MLK's selflessness|accesso=17 settembre 2009|data=31 marzo 2008|autore=Christensen, Jen|lingua=en}}</ref> Il capo dell'FBI dell'epoca [[J. Edgar Hoover]], sospettando che il pastore collaborasse con i comunisti, ordinò ai suoi uomini di indagare su Martin Luther King,<ref>{{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pag 112|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> presentò il 9 marzo 1956 al presidente Eisenhower, come da sua richiesta, un fascicolo che dimostrava il presunto pericolo costituito dal movimento (ai tempi del boicottaggio), appoggiato da Sherman Adams<ref>{{cita libro|Taylor |Branch |Parting the waters: America in the King years, 1954-1963 pag 181|1988 |Simon and Schuster|isbn=978-0-671-46097-6}}</ref> in quella relazione vi era il nome di Stanley Levison, avvocato di King e membro del Partito Comunista, ma vi fu anche il commento di King in riferimento a Du Bois che il 1º ottobre entrò nel Partito Comunista, definendo il momento come «la diserzione di uno dei più brillanti intellettuali neri degli Stati Uniti».<ref>{{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pag 115|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref>
 
Quando Kennedy divenne presidente, Hoover continuò ad affermare che King fosse circondato dai comunisti come nel caso di Ben Davis (consigliere comunale) che gli aveva donato il sangue dopo la pugnalata ricevuta,<ref>{{cita libro|David J|Garrow |The FBI and Martin Luther King, Jr, (ristampa) pag. 24|1983 |Penguin Books|isbn=978-0-14-006486-5}}</ref> ma questo non convinse il presidente circa il pericolo che potesse costituire il pastore.<ref>{{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pp. 115-116|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> Il 15 marzo 1962 furono installati dei microfoni nella casa di Levison, venendo a conoscenza dei suoi incontri con Jack O'Dell. Kennedy stesso consigliò, nel giugno del 1963 a King di non continuare a frequentare Levison che poteva gettare ombre sulla sua carriera.<ref>Il pastore {{cita libro|Samuel|Walker |In defense of American liberties: a history of the ACLU (seconda edizione), pag. 173|1999 |SIU Press|isbn=978-0-8093-2270-1}}</ref> Deceduto Kennedy il controllo continuò e ne venne informato il nuovo presidente Johnson, il pastore decise di incontrare Hoover che negò ogni sorta di controllo. Nel luglio del [[1963]] lo stesso Hoover richiese all'allora [[Procuratore generale degli Stati Uniti|Procuratore generale]] [[Robert Kennedy]] di poter piazzare [[microspia|cimici]] e [[Intercettazione|tenere sotto controllo il telefono]] di Martin Luther King e di molti suoi collaboratori.
 
L'interesse dell'FBI per King si intensificò dopo la [[marcia su Washington]] e il celebre discorso ''[[I have a dream]]'', tanto che un [[memorandum]] dell'epoca descriveva King come "il più pericoloso ed efficace leader nero nella nazione".<ref name="Fbi"/> Nel settembre di quello stesso anno Robert Kennedy acconsentì alla sorveglianza tecnica, raccomandando agli agenti particolare attenzione data la delicatezza della faccenda e richiedendo di essere informato personalmente di ogni sviluppo.<ref name="Fbi"/> A Selma il 2 gennaio 1965 venne ritrovato un pacchetto con dei nastri e una lettera minatoria che lo invitava ad abbandonare la causa.<ref>{{cita libro|Roig|Josè Luis|Carlota Coronado|Martin Luther King Un cuore libero, pag 125-126|2004 |San Paolo|isbn=978821551321}}</ref> Intanto [[John Edgar Hoover]] aveva definito Martin Luther King «''the most notorious liar''» (il bugiardo più celebre)<ref>{{cita libro|Riches |William Terence Martin|The civil rights movement: struggle and resistance (seconda edizione), pag 91|2004 |Palgrave Macmillan|isbn=978-1-4039-1604-4}}</ref>.
 
== Opposizione alla Guerra del Vietnam ==
[[File:Napalm.jpg|thumb|left|Bombardamento al [[napalm]], al sud di [[Ho Chi Minh (città)|Saïgon]], 1965]]
Dal [[1965]] King iniziò a esprimere un'[[Opposizione alla Guerra del Vietnam|opposizione]] al coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam, il 12 agosto 1965 chiese una moratoria dei bombardamenti sul Vietnam del nord, incontrò, seguendo il consiglio del presidente, Johnson [[Arthur Goldberg]] nel settembre del 1965, in quel periodo si dedicò ai diritti civili lasciando alla moglie i discorsi pubblici, mentre veniva criticato per i dubbi espressi sull'opportunità della guerra.<ref>Secondo le critiche Martin doveva occuparsi di altri problemi, {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pp 342-343|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> Il 10 gennaio 1966 sostenne Julian Bond che si manifestò contrario alla guerra,<ref>Si veda fra gli altri: {{cita libro|Michael |G. Long |Against us, but for us: Martin Luther King, Jr. and the state pag. 198|2002 |Mercer University Press|isbn=978-0-86554-768-1}}</ref> mantenne tale condotta in un'intervista sostenuta per ''Face the Nation'' dove chiese che cessassero i bombardamenti. Nel gennaio del 1967 in un articolo sul giornale [[Ramparts]] seppe di circa un milione di bambini uccisi dalle bombe al [[napalm]]<ref>{{cita libro|Gregory |Allen Olson |Landmark Speeches on the Vietnam War pag 93|2010|Texas A&M University Press|isbn=978-1-60344-181-0}}</ref>
 
Il 4 aprile [[1967]] (un anno esatto prima della sua morte), alla [[Chiesa (architettura)|chiesa]] di New York City Riverside, nel suo discorso "Beyond Vietnam", affermò che la guerra distoglieva lo sguardo dai poveri risucchiando ogni risorsa che poteva essere utilizzata per loro,<ref>{{cita libro|Jean |Darby |Martin Luther King, Jr, pp. 88-89|1990|Twenty-First Century Books|isbn=978-0-8225-4902-4}}</ref> che l'America doveva finire di distruggere le speranze di altri popoli, tali azioni erano solo superficie del male profondo degli USA e che occorreva operare una rivoluzione dei valori che dimostrasse la «lealtà verso l'umanità».<ref>Discorso presente in {{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 345-350|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> quel discorso era spinto non dalla domanda se fosse politicamente opportuno o se avesse il favore della gente, era dettato dalla coscienza, se fosse stato giusto o meno pronunciarlo,<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 350|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> Attaccò il ruolo degli USA nella [[regione geografica|regione]] e affermò che la loro presenza in Vietnam era finalizzata ad una occupazione di tipo [[coloniale]] dello stesso.
 
Sempre nel discorso ''Beyond Vietnam'' Martin Luther King sostenne che la vera compassione non sta tanto nell'elemosina ad un mendicante, quanto in un cambiamento della società che eviti che si creino mendicanti. Era contrario all'adesione dei giovani alla guerra, chiedeva a loro di non partire se la ritenevano ingiusta dispiacendosi di non potervi partecipare perché avrebbe rifiutato finendo volentieri in prigione.<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 353|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref> Gli effetti furono negativi per King, venne criticato dai propri compagni e si attirò le antipatie tra molti [[mass-media]] (come il ''[[Washington Post]]'' e la [[rivista]] ''[[Life (rivista)|Life]]'').<ref>Venne chiamato da [[Harry McPherson]] e [[Llyod G. Gardner]] «the crown prince of the vietniks» dove in gergo ''vietniks'' era un dimostrante per la pace. {{cita libro|Gregory |Allen Olson |Landmark Speeches on the Vietnam War pag 94|2010|Texas A&M University Press|isbn=978-1-60344-181-0}}</ref> In un sermone del 5 novembre [[1967]] affermò che nella vita ogni persona può essere chiamata a schierarsi rischiando la propria vita e i propri beni, e se si rifiuta di farlo per paura, per vivere a lungo, si sarà già morti.<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 352|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>
 
== ''I have a dream'' ==
{{vedi anche|I have a dream}}
{{Citazione|Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva appieno il vero significato del suo credo: "Riteniamo queste verità di per sé evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali"|28 agosto [[1963]], [[Washington]], discorso al [[Lincoln Memorial]] durante la marcia per il lavoro e la libertà|I have a dream: that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed: "We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal"|lingua=en}}
[[File:Martin Luther King - March on Washington.jpg|upright=0.9|thumb|M.L. King]]
Estremamente celebre è rimasto il discorso che Martin Luther King tenne il 28 agosto [[1963]] durante la ''marcia per il lavoro e la libertà'' davanti al [[Lincoln Memorial]] di [[Washington]] e nel quale pronunciò più volte la fatidica frase ''[[I have a dream]]'' ("Io ho un sogno") che sottintendeva la (spasmodica) attesa che egli coltivava, assieme a molte altre persone, perché ogni uomo venisse riconosciuto uguale ad ogni altro, con gli stessi diritti e le stesse prerogative, proprio negli anni in cui, per dirla con le parole di [[Bob Dylan]], [[The Times They Are a-Changin'|i tempi stavano cambiando]]. Martin, molte volte fu soggetto ad aggressioni e ad offese molto gravi. Secondo alcune analisi il discorso ''I have a dream'' sarebbe in parte molto simile alla discussione di Archibald Carey, Sr. tenuta alla Republican National Convention nel [[1952]].
 
La somiglianza consiste nel fatto che entrambi i discorsi finiscono con una recitazione del primo verso dell'inno popolar patriottico ''America'' (''My Country ´Tis of Thee'') di Samuel Francis Smith, e i due discorsi condividono i nomi di numerose [[montagna|montagne]] per cui entrambi esortano "''let the freedom ring''" (''lasciate risuonare la libertà'').<ref>{{Cita web|url=http://chem-gharbison.unl.edu/mlk/whose_dream.html|titolo=Whose dream?<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/19990508205053/http://chem-gharbison.unl.edu/mlk/whose_dream.html|dataarchivio=8 maggio 1999}}</ref> ''I have a dream''
''I say to you today, even''
''though we face the difficulties''
''of today and tomorrow, ''
''I still have a dream''
''It is a dream that is deeply rooted''
''in the American dream.''
''I have a dream that one day''
''this nation will rise up and live''
''out the true meaning of its creed:''
''"We hold these truths to be self-evident, ''
''that all men are created equal." [...]''
 
== Riconoscimenti ==
=== Il Martin Luther King Day ===
{{Vedi anche|Martin Luther King Day}}
 
[[File:Reagan signs Martin Luther King bill.jpg|thumb|Ronald Reagan firma la legge che istituì il [[Martin Luther King Day]]]]
 
Pochi giorni dopo la morte di Martin Luther King, [[John Conyers]] (rappresentante democratico del [[Michigan]] della [[Camera dei rappresentanti (Stati Uniti d'America)|Camera dei Deputati]]) propose un giorno in suo onore, ma la proposta non venne accolta. Conyers e [[Shirley Chisholm]] proposero ad ogni seduta del congresso tale idea, per 15 anni consecutivi,<ref>{{cita libro|Alice |Fleming |Martin Luther King, Jr: a dream of hope pag 118|2008|Sterling Publishing Company, Inc., |isbn=978-1-4027-5803-4}}</ref> a partire dal 1978 si organizzarono delle marce in favore del festeggiamento del leader dei diritti civili.<ref name=Tilden116>{{cita libro|Joseph |Tilden Rhea |Race Pride and the American Identity pag 116|2001|Harvard University Press, |isbn=978-0-674-00576-1}}</ref> Alla fine, nel [[1983]] con 338 voti contro 90 alla camera, e 78 contro 22 al senato, la proposta divenne legge.<ref name=Tilden116/> Il Presidente [[Ronald Reagan]] firmò l'istituzione della festa nazionale per commemorare Martin Luther King, da celebrarsi il terzo [[lunedì]] di gennaio,<ref>{{cita libro|Robert |L. Harris, Jr|Rosalyn Terborg-Penn |The Columbia Guide to African American History Since 1939, pag 78|2008|Columbia University Press|isbn=978-0-231-13811-6}}</ref> un giorno vicino cioè al 15 gennaio, giorno della sua nascita.
 
Fu osservato per la prima volta il 20 gennaio [[1986]].<ref>{{cita libro|Joseph |Tilden Rhea |Race Pride and the American Identity pag 117|2001|Harvard University Press, |isbn=978-0-674-00576-1}}</ref> Non tutti i 50 Stati però riconobbero subito questa festività, mentre alcuni la celebravano con nomi diversi. Alla fine del 1992 erano due gli stati che ancora non celebravano tale ricorrenza, l'[[Arizona]] e il [[New Hampshire]]: quest'ultimo festeggiava la ricorrenza con un altro nome, il Civil Right Days, che nel 1999 cambierà nome uniformandosi agli altri stati; diversa la situazione in Arizona, dove non vi era alcuna ricorrenza similare<ref>{{cita libro|Geneva |Smitherman |Word from the mother: language and African Americans pag 148|2006|Taylor & Francis, |isbn=978-0-415-35875-0}}</ref>. Il 18 gennaio [[1993]] il Martin Luther King Day è stato celebrato per la prima volta in tutti i cinquanta stati degli [[Stati Uniti d'America|USA]].<ref>{{cita libro||U S Congress|Congressional Record, V. 151, Pt. 17, October 7 to 26, 2005 pag 571|2010|Government Printing Office |isbn=978-0-16-084825-4}}</ref>
 
=== Il Nobel per la Pace ===
 
Il 14 ottobre 1964 il parlamento norvegese ([[Storting]]) dichiarò Martin Luther King vincitore del [[Premio Nobel per la pace]]. Il reverendo affermò che non si trattava di una premiazione alla singola persona, ma che ad ottenere il premio «Nobel» erano state tutte le «nobili» persone che avevano lottato nel movimento per i diritti civili<ref>Originale in {{cita libro|Clayborne|Carson |The Autobiography of Martin Luther King Jr pag 256|1998|Warner Books |isbn=978-88-04-49893-3}}, si veda per particolari {{cita libro|Harry |G. Lefever |Undaunted by the fight: Spelman College and the civil rights movement, 1957/1967 pag 219|2005 |Mercer University Press|isbn=978-0-86554-976-0}}</ref>. Quando il 10 dicembre [[1964]] a [[Oslo]] ottenne il premio, King, all'epoca trentacinquenne, era il più giovane nella storia del Nobel;<ref>{{cita libro|Alan |Pierce |The Assassination of Martin Luther King, Jr pag. 31|2004 |ABDO|isbn=978-1-59197-727-8}}</ref> non essendovi a quel tempo la consuetudine di dare la motivazione per l'assegnazione del premio, si fa riferimento all'incarico che aveva:
{{Citazione|Capo della [[Southern Christian Leadership Conference]], attivista per i [[diritti civili]].}}
 
Alla ricezione del premio, Martin Luther King nel suo discorso comunica la speranza di vedere tutte le genti ottenere, oltre ai pasti per il corpo, «istruzione e cultura per la loro mente e dignità uguaglianza e libertà per il loro spirito»<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Clayborne Carson|I have dream, (ristampa) pag 264|2010|Mondadori|isbn=978-88-04-49893-3}}</ref>. I 54.000 dollari del premio vennero divisi nei vari movimenti, [[Congress of Racial Equality|CORE]], [[Southern Christian Leadership Conference]], [[NAACP]], [[Student Nonviolent Coordinating Committee|SNCC]] (Student Nonviolent Coordinating Committee), National Council of Negro Women (consiglio nazionale delle donne nere) e l'American Foundation on Nonviolence (fondazione americana sulla nonviolenza).<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Coretta Scott King|Il sogno della non violenza, pag 17|2008|Feltrinelli|Milano|isbn=978-88-07-81881-3}}</ref>
 
=== Riconoscimenti e Premi postumi ===
* Premio per i diritti umani [[Marcus Garvey]], un riconoscimento in denaro donato alla vedova Coretta King nel [[1968]]<ref>
{{cita libro | cognome=Martin | nome=Tony | titolo=Marcus Garvey, hero: a first biography (terza edizione), pag 155 | editore=The Majority Press| anno=1983 |url = http://books.google.it/books?id=MRX7n7-ZfzoC&pg=PA155| isbn=978-0-912469-05-8}}</ref>
* [[Grammy Award]] per il miglior Album Parlato per ''Why I Oppose the War in Vietnam'' [[1970]]<ref>{{cita web|url=http://www.grammy.com/nominees/search?artist=&title=&year=1970&genre=32|titolo=Past Winners Search GRAMMY.com|accesso=14 novembre 2012}}
</ref>
* Più di 700 città statunitensi hanno una via dedicata al pastore<ref>{{cita libro|Lawrence |D. Berg|Jani Vuolteenaho|Critical toponymies: the contested politics of place namingpag 179|2009|Ashgate Publishing, Ltd|isbn=978-0-7546-7453-5}}</ref>
 
== Influenza nella cultura di massa ==
[[File:Westminster Abbey C20th martyrs.jpg|thumb|[[Abbazia di Westminster]], quattro dei personaggi ritratti: [[Elisabetta d'Assia-Darmstadt]], Martin Luther King, L'arcivescovo [[Oscar Romero]], e il pastore [[Dietrich Bonhoeffer]]]]
[[File:Martin Luther King Monument, Uppsala.jpg|thumb|Monumento dedicato a Martin Luther King, [[Università di Uppsala]], Svezia]]
La [[Canzone (musica)|canzone]] ''[[Pride (In the Name of Love)]]'', tratta dall'album ''[[The Unforgettable Fire]]'' degli [[U2]] è dedicata a Martin Luther King. Inoltre nel medesimo [[album discografico|album]] della [[Gruppo musicale|band]] [[Irlanda|irlandese]] è presente un secondo pezzo ispirato a King, ''MLK'', titolo coniato semplicemente prendendo le iniziali del [[reverendo]]. [[Michael Jackson]] ha fatto riferimento a Martin Luther King in diversi suoi brani: il reverendo appare più volte nel video di ''[[Man in the Mirror]]'', nella canzone ''[[They Don't Care About Us]]'' viene nominato nel verso "''but if Martin Luther was living, he wouldn't let this be''" e appare nel primo videoclip ambientato in un carcere; in ''[[HIStory]]'', Jackson campiona una parte del celeberrimo discorso "''[[I have a dream]]''". Tale estratto venne utilizzato da Jackson anche per le prove del suo ultimo tour ''[[Michael Jackson's This Is It|This Is It]]'', durante l'esecuzione dal vivo di ''They Don't Care About Us''.
 
Altre canzoni che fanno riferimento a lui sono ''[[One Vision]]'' dei ''[[Queen]]'', nel brano di ''[[Ben Harper]]'' ''Like a king'' e nell'inedito ''Super Pop'' di [[Madonna (cantante)|Madonna]] (''"If I was a hero I'd be Martin Luther"''), canzone della session di ''[[Confessions on a Dance Floor]]'', ma poi non rientrata nella track-list finale dell'album (la si può sempre scaricare da [[internet]] o da ICON); ma la prima in ordine cronologico fu ''Le rondini bianche'' di [[Armando Stula]], nel [[1969]]. Anche [[Elvis Presley]] fece un proprio tributo a Martin Luther King: si tratta della canzone ''If I Can Dream'', scritta da Walter Earl Brown. Venne incisa da Elvis Presley circa due mesi dopo l'assassinio di Martin Luther King, e venne riprodotta per la prima volta in pubblico nello speciale televisivo ''Elvis Presley's '68 Comeback Special'', come brano finale dello [[show]] andato in onda sulle reti della [[NBC]] il 3 dicembre [[1968]]. Nel brano ''Mounting castles in the blood red sky'' i Sieges Even inseriscono alcuni estratti del discorso di Martin Luther King. Anche il brano ''Wisdom, Justice and Love'' dei [[Linkin Park]] contiene parte di un discorso dello stesso Martin Luther King.
 
== Il pensiero ==
[[File:Yb-waterfall-29jun2004.jpg|thumb|left|Monumento a Martin Luther King, Yerba Buena Gardens, [[San Francisco]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]]]
 
Vedeva l'egoismo come un qualcosa di distruttivo per l'essere umano, affermava che chiunque potesse essere grande anche senza istruzione o competenze bastava un animo gentile<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Coretta Scott King|Il sogno della non violenza, pag 21|2008|Feltrinelli|Milano|isbn=978-88-07-81881-3}}</ref> vedeva nel continuo progresso l'assenza dell'animo umano che diventava piccolo di fronte alle sue opere gigantesche, la ricchezza la si poteva ottenere soltanto se la povertà avesse cessato di esistere.<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Coretta Scott King|Il sogno della non violenza, pag 22-23|2008|Feltrinelli|Milano|isbn=978-88-07-81881-3}}</ref> Affermava che chi non fosse stato pronto a morire per un qualcosa in cui crede non sarebbe potuto essere «pronto a vivere»<ref>{{cita libro|Martin|Luther King Jr, a cura di Coretta Scott King|Il sogno della non violenza, pag 25|2008|Feltrinelli|Milano|isbn=978-88-07-81881-3}}</ref> e che le qualità di un uomo si mostrano solo quando deve affrontare una situazione difficile, solo il coraggio fa vincere la paura.
 
Il pensiero di King si espresse criticamente, sia verso il capitalismo selvaggio sia verso il socialismo reale, realizzato in [[Unione Sovietica|Urss]] ed in altri paesi. King sostiene nei suoi sermoni, in particolare un sermone dedicato alla giustizia e riportato integralmente nel libro ''La forza di amare'' (casa editrice SEI), la necessità di riconoscere il bene e il male in entrambi i sistemi economici che si fronteggiavano durante la guerra fredda. Partendo dalla convinzione che Dio desidera liberare dal peccato la stessa struttura sociale ed economica, descrisse come il capitalismo è fonte di libertà e ricchezza per l'uomo ma al tempo stesso fonte d'impoverimento spirituale perché produce materialismo e consumismo sfrenato, così come il comunismo sovietico è nato da giuste esigenze di eguaglianza ma distrugge la libertà individuale e annienta l'uomo con i suoi mezzi crudeli e aberranti.
 
King credeva nel sogno della fratellanza umana tra i popoli della Terra, nella cosiddetta "beloved community" (comunità d'amore) che era ai suoi occhi la "sintesi creativa" della tesi (capitalismo) e dell'antitesi (comunismo), motivata da una profonda fede in [[Gesù Cristo]]. Un'altra polemica nacque dalla sua introduzione al libro ''Negroes With Guns'' (''Neri Armati'') di Robert Williams, un residente a [[Cuba]], che trasmetteva regolarmente tre volte a settimana una trasmissione ad alta frequenza con messaggi ritenuti rivoluzionari ed insurrezionalistici. Ma King ribadì sempre la sua scelta di rifiuto totale di ogni forma di strumento violento.
 
== Controversie ==
=== Plagio ===
Le prime accuse di plagio riguardarono il suo scritto ''Stride Toward Freedom'',<ref>Le fonti, come evidenziò nei suoi studi [[Ira Zepp]], da cui aveva attinto il pastore erano: Basic Christian Ethis di [[Paul Ramsey]] e Agape and Eros di [[Anders Nygren]]. In ogni casò manco di citare gli opportuni riferimenti in {{cita libro|Jessica |McElrath |The Everything Martin Luther King, Jr. Book: The Struggle, the Tragedy, the Dream Jr pag. 271|2007 |Everything Books|isbn=978-1-59869-528-1}}</ref> Il 3 dicembre 1989 uscì un articolo di Frank Johnson apparso sul London [[Sunday Telegraph]] dove si affermò per la prima volta che buona parte della tesi con cui si era laureato all'[[Università di Boston]] era copiata da quella presentata da Jack Boozer, altro studente.<ref>{{cita libro|Robert |Jackall|Janice M. Hirota |Image Makers: Advertising, Public Relations, and the Ethos of Advocacy pag. 290|2003 |University of Chicago Press|isbn=978-0-226-38917-2}}, si veda anche, fra gli altri: {{cita libro|Theodore |Pappas |Plagiarism and the culture war: the writings of Martin Luther King, Jr., and other prominent Americans (seconda edizione) |1998 |Hallberg Pub|isbn=978-0-87319-045-9 }}</ref> Clayborne Carson, minimizzò la portata del presunto plagio, affermando che si trattava della tradizionale retorica dei predicatori afroamericani che amavano riprendere e riadattare nuovamente discorsi e sermoni di predicatori precedenti.
 
Nel [[1990]], nel tentativo di porre una pietra tombale sulla vicenda, il Rettore dell'Università di Boston sentenziò che la tesi di King ''è stata esaminata scrupolosamente da specialisti e che non è stato trovato un singolo esempio di plagio su 343 pagine''.<ref name="Ghi">Giuseppe Ghini, «L'icona mitizzata di Martin Luther King», ''La Voce di Romagna, 15 giugno 2008.</ref> Ma la dichiarazione ebbe l'effetto di riaprire il caso. Soltanto un mese dopo un giornalista del ''[[The Wall Street Journal|Wall Street Journal]]'' dimostrò di essere in possesso della tesi da cui King aveva copiato diffusamente. Un anno dopo, nel [[1991]], l'Università di Boston pubblicò i risultati di un altro comitato, incaricato di quantificare le dimensioni del presunto "plagio" della tesi del Premio Nobel: il 45% della prima metà<ref>{{cita libro|Rockford |Institute |Chronicles, Volume 17, pg 42 |1993 |Rockford Institute}}</ref> e il 21% della seconda metà risultarono copiati.<ref name="Ghi"/> L'ateneo argomentò che comunque il lavoro di King costituiva un "contributo originale alla disciplina" e rifiutò la proposta di revocargli il titolo di dottore. Oggi nella biblioteca universitaria, sulla tesi di Martin Luther King è affisso un foglio che spiega dove e da quali libri il lavoro ha preso spunto.
 
=== Appartenenza politica ===
Durante la campagna presidenziale del 2008 alcune associazioni repubblicane come la Nation Black Republican Association (NBRA) hanno iniziato ad aprire un dibattito sull'appartenenza politica di Martin Luther King, affermazioni smentite da alcuni collaboratori di King, come il reverendo Joseph Lowery, discussione presente in un articolo del ''[[Washington Post]]''<ref>[http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2006/10/18/AR2006101801754.html Articolo del Washington Post]</ref>, nel quale si sottolinea che King non fu eminentemente un politico legato ai partiti, ma piuttosto un uomo di chiesa. King non si espresse mai a favore del [[comunismo]], pur affermando che vi fosse qualcosa di sbagliato nel [[capitalismo]] tradizionale e avendo comunque letto al collegio Morehouse autori come [[Karl Marx]], King rifiutava il comunismo per la sua "interpretazione [[Materialismo|materialistica]] della [[storia]]" che negava la [[religione]], il suo "[[relativismo etico]]" e il suo "[[totalitarismo]] politico".
 
== Onorificenze ==
=== Onorificenze statunitensi ===
{{Onorificenze
|immagine=Presidential MedalOrder of FreedomCivil Merit (ribbonSpain) GC.pngsvg
|nome_onorificenza=MedagliaGran PresidenzialeCroce delladell'Ordine Libertàal Merito Civile
|collegamento_onorificenza=MedagliaOrdine Presidenzialeal dellaMerito LibertàCivile (Spagna)
|motivazione=
|data=2009
|luogo=[[1977]]<ref>{{Cita web |url=http://www.nndb.com/honors/482/000045347/|titolo=Lista premiati Medaglia presidenziale della libertà}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Decoration without ribbon - it.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro del Congresso
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro del Congresso
|motivazione=King aveva un sogno di pace e di uguaglianza e ha dedicato la sua vita a realizzare quel sogno. In tutta la sua vita breve ma notevole, il dottor King stava con le cause di libertà, giustizia e uguaglianza.<ref>[[Carl Levin]], senatore democratico del Michigan, promotore della legge di assegnazione nel Senato degli Stati Uniti</ref>
|luogo=25 ottobre [[2004]]<ref>Assegnata anche alla consorte.</ref>
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Companions of O.R. Tambo (ribbon bar).gif
|nome_onorificenza=Ordine dei Compagni di O.R. Tambo in Oro (Sudafrica)
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Compagni di O.R. Tambo
|motivazione=Per il suo contributo alla lotta per la libertà, la pace e la giustizia per i neri negli Stati Uniti d'America e per l'aver ispirato tutta l'umanità attraverso il suo messaggio di amore, perdono, dignità e unità del genere umano.
|luogo=16 giugno [[2004]]<ref>[http://www.thepresidency.gov.za/pebble.asp?relid=7692 Sito web della Presidenza della Repubblica: dettaglio decorato.] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141112211648/http://www.thepresidency.gov.za/pebble.asp?relid=7692 |data=12 novembre 2014 }}</ref>
}}
 
== Note ==
<references />
{{Note strette}}
 
== Filmografia ==
* ''[[Il nostro amico Martin]]'' film animato, regia di Rob Smiley e Vincenzo Trippetti, 1999
* ''[[Selma - La strada per la libertà]]'' regia di [[Ava DuVernay]], 2014
 
== Bibliografia ==
* ''[[Stride toward freedom]]'', 1958
* ''[[La forza di amare]]'' (Strenght to love), [[Società Editrice Internazionale]] 1963
* [[Lerone Bennet]], ''Martin Luther King. L'uomo di Atlanta'', [[Torino]], [[Claudiana]] 1998
* Martin Luther King, ''I have a dream'', Milano, [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], 2001.
* [[Paolo Naso]]. ''L'altro Martin Luther King'', Torino, [[Claudiana]] 1993.
* ''Il sogno e la storia'', Torino, [[Claudiana]], 2007.
* [[Paolo Naso]], ''Come una città sulla collina'', Torino, [[Claudiana]], 2008.
* [[Teresio Bosco]], ''[[Uomini come noi]]'', Torino, [[Società Editrice Internazionale]] 1968
* {{Cita libro|nome= Peter John|cognome= Ling|anno= 2002|titolo= Martin Luther King Jr|città= Londra|isbn= 0-415-21664-8|cid=Peter J. Ling, 2002}}
* {{Cita libro|nome= James Gilbert|cognome= Ryan|anno= 2006|titolo=Historical Dictionary of The 1940s|città= Londra|isbn=0-7656-0440-X|cid=James G. Ryan, 2006}}
* {{Cita libro|nome= Ron|cognome= Ramdin|anno= 2004|titolo=Martin Luther King, Jr|città= Londra|isbn=1-904341-82-9|cid=Ron Ramdin, 2004}}
* {{Cita libro|nome= Josè Luis|cognome= Roig|anno= 2004|titolo=Martin Luther King Un cuore libero|editore = San Paolo|città= Roma|isbn= 88-215-5132-6|cid=Josè L. Roig, 2004}}
* {{Cita libro|nome= Martin|cognome= Luther King Jr|curatore= Clayborne Carson|titolo= I have dream, (ristampa)|anno= 2010|editore= Mondadori|isbn= 978-88-04-49893-3|cid=Martin L. King, 2010}}
* {{Cita libro|autore = Roger A. Bruns|titolo = Martin Luther King, Jr.: A Biography|isbn = 978-0-313-33686-7|editore = Greenwood|anno = 2006}}
 
== Voci correlate ==
* [[Diritti civili]]
* [[Razzismo negli Stati Uniti d'America]]
* [[Cronologia della segregazione razziale negli Stati Uniti d'America]]
* [[Letteratura afroamericana]]
* [[Pride (In the Name of Love)]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Martin Luther King, Jr.}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://thekingcenter.com/|The King Center|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.stanford.edu/group/King/|The Martin Luther King, Jr. Papers Project|lingua=en}}
* {{cita web|http://seattletimes.nwsource.com/mlk/|The Seattle Times: Martin Luther King Jr.|lingua=en}}
* {{cita web|http://usinfo.state.gov/usa/infousa/facts/democrac/38.htm|Testo del discorso: I have a dream|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.courttv.com/archive/trials/mlk-civil/complaint_ctv.html|Testo della causa intentata dalla famiglia King contro Loyd Jowers e i cospiratori "ignoti" per l'assassinio di Martin Luther King|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.nobelprizes.com/nobel/peace/MLK-jail.html|Testo della ''letter from Birmingham jail''|lingua=en}}
* {{cita web|http://sclcnational.org/content/sclc/splash.htm|Southern Christian Leadership Conference organizzazione per i diritti civili fondata da Martin Luther King e tuttora attiva dal 1957|lingua=en}}
* {{en}} [http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/peace/laureates/1964/king.html Biografia di Martin Luther King] sul sito ufficiale del Premio Nobel
* {{cita web|http://www.raistoria.rai.it/articoli/il-sogno-di-martin-luther-king/10757/default.aspx|Il sogno di Martin Luther King, sul portale RAI Storia}}
 
=== Materiale video ===
* [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/the-black-dream/863/default.aspx The black dream] - Videobiografia di M. Luther King (Rai Storia, La Storia siamo noi)
* {{en}} [http://www.archive.org/movies/movies-details-db.php?collection=open_mind&collectionid=openmind_ep727 The New Negro] - Intervista a M. Luther King
 
=== Critiche ===
* {{cita web|http://www.jbs.org/visitor/focus/refute/dont_glorify.htm|John Birch Society: "An Anti-Communist Negro Makes This Appeal: Please Don't Help Glorify Martin Luther King" by Mrs. Julia Brown|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.martinlutherking.org|Martin Luther King.org|lingua=en}}
* {{cita web|http://thenewamerican.com/tna/1999/01-04-99/king_myth.htm|Honoring the King Myth|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.joelskousen.com/forums/messages/166/462.html?1012846277|Martin Luther King - The Man Behind the Media Mask|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.lewrockwell.com/orig/epstein9.html|Myths of Martin Luther King|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.ket.org/bookclub/books/2000_sep/cong_rec.htm|Remarks of Senator Jesse Helms, October 3rd, 1983 On the Subject of Martin Luther King Jr.|lingua=en}}
 
{{Premio Nobel per la pace}}
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{{Movimento per i diritti civili degli afroamericani}}
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