Diocesi di Caserta e Giacomo Colonna (cardinale XIII secolo): differenze tra le pagine

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{{Cardinale
{{diocesi della chiesa cattolica
|nome=Giacomo Colonna
|stato=Italia
|stemma=Stemma Cardinalizzio dei Colonna.PNG
|nome=[[Diocesi]] di [[Caserta]]
|creato=12 marzo [[1278]] da [[papa Niccolò III]]
|latino=Dioecesis Casertana
|nato=circa 1250
|immagine=Duomo di San Michele Arcangelo - panoramio.jpg
|immagine=Jacopo Colonna.jpg
|regione=[[Regione ecclesiastica Campania|Campania]]
|didascalia=Ritratto di Giacomo Colonna
|stemma=
|titolocard=
|mappa=Diocesi di Caserta.png
|ruoliattuali=
|mappaprovincia=
|ruoliricoperti=[[Santa Maria in Via Lata (diaconia)|Cardinale diacono di Santa Maria in Via Lata]]<br />[[Cardinale protodiacono]]<br />[[San Lorenzo in Lucina (titolo cardinalizio)|Cardinale presbitero di San Lorenzo in Lucina]]<br />[[Basilica di Santa Maria Maggiore|Arciprete della Basilica Liberiana]]
|mappacollocazione=
|ordinato=
|titolo=[[vescovo]]
|consacrato=
|titolare= [[Giovanni D'Alise]]
|arcconsacrato=
|vicario=Giovanni Vella
|patrconsacrato=
|emeriti=[[Raffaele Nogaro]]
|arcelevato=
|sacerdoti=103
|patrelevato=
|sacerdotiregolari=33
|pubblicato=
|sacerdotisecolari=70
|deceduto=[[Avignone]] il 14 agosto [[1318]]
|battezzatipersacerdote=2.008
|religiosi=35
|religiose=150
|diaconi=43
|popolazione=218.400
|superficie=182
|parrocchie=67
|battezzati=206.900
|proporzione=94,7
|vicariati=5
|eretta=[[XII secolo]]
|ritoliturgico=[[rito romano|romano]]
|cattedrale=[[Cattedrale di San Michele Arcangelo (Caserta)|San Michele Arcangelo]]
|patroni=[[Michele Arcangelo|San Michele Arcangelo]]
|indirizzo=Piazza Duomo, 11 - 81100 - Caserta, Italia
|sito=www.diocesicaserta.it/
|anno=2017
|suffraganeadi=[[arcidiocesi di Napoli]]
|ch=case
|gc=case0
}}
{{Bio
[[File:Casertavecchia duomo ext.jpg|thumb|upright=1.3|La [[Duomo di Casertavecchia|chiesa di San Michele]] a [[Casertavecchia]], cattedrale della diocesi fino al [[1842]].]]
|Nome = Giacomo '''(o''' Jacopo''')'''
[[File:Cattedra.jpg|thumb|upright=1.3|La cattedra.]]
|Cognome = Colonna
La '''diocesi di Caserta''' (in [[Lingua latina|latino]]: ''Dioecesis Casertana'') è una sede della [[Chiesa cattolica in Italia]] [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] dell'[[arcidiocesi di Napoli]] appartenente alla [[regione ecclesiastica Campania]]. Nel [[2016]] contava 206.900 battezzati su 218.400 abitanti. È retta dal [[vescovo]] [[Giovanni D'Alise]].
|Sesso = M
|LuogoNascita = Roma
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[1250]] circa
|LuogoMorte = Avignone
|GiornoMeseMorte = 14 agosto
|AnnoMorte = 1318
|Epoca = 1200
|Attività = cardinale
|Nazionalità = italiano
}}
Era figlio di Oddone di Giordano<ref>Daniel Waley, ''Giacomo Colonna'', Dizionario Biografico degli Italiani</ref>, signore di Colonna, e di Margherita [[Orsini]]. Era fratello di Giovanni che ricoprì più volte la carica di [[Senatore di Roma]] e della beata [[Margherita Colonna]], fu anche zio del cardinale [[Pietro Colonna (cardinale XIII secolo)|Pietro Colonna]] e prozio del cardinale [[Giovanni Colonna (cardinale XIV secolo)|Giovanni Colonna]].<ref>{{en}} ''[http://www2.fiu.edu/~mirandas/bios1278.htm#Colonna The Cardinals of the Holy Roman Church-Colonna]''</ref>
 
== TerritorioBiografia ==
Appartenente alla [[Colonna (famiglia)|nobile famiglia romana omonima]], fu elevato al rango di [[cardinale]] della [[Chiesa cattolica]] da [[papa Niccolò III]] il 13 marzo [[1278]], assumendo il titolo di [[Diaconia|diacono]] di [[Santa Maria in Via Lata (diaconia)|Santa Maria in Via Lata]]; nel [[1288]] divenne anche [[Basilica di Santa Maria Maggiore|Arciprete della Basilica Liberiana]], titoli che tenne sino al 10 maggio [[1297]], quando venne deposto da [[papa Bonifacio VIII]] appartenente alla famiglia dei [[Caetani]], e rivale dei Colonna, in seguito alla dichiarata nullità che Giacomo e suo nipote [[Pietro Colonna (cardinale XIII secolo)|Pietro]] con il ''[[manifesto di Lunghezza]]'' fecero sulla sua elezione papale.
La diocesi comprende il comune di [[Limatola]], in [[provincia di Benevento]], e il territorio di alcuni comuni della [[provincia di Caserta]]: [[Caserta]] (ad eccezione delle località di Portico e di Ercole, appartenenti all'[[arcidiocesi di Capua]]), [[Capodrise]], [[Maddaloni]], [[Recale]], [[San Marco Evangelista (Italia)|San Marco Evangelista]], [[San Nicola la Strada]]; parte dei comuni di [[Casagiove]], [[Castel Morrone]] e [[Marcianise]] i cui territori sono condivisi con l'arcidiocesi di Capua; e la frazione La Vittoria nel comune di [[Cervino (Italia)|Cervino]], per il resto sotto la [[diocesi di Acerra]].
 
La reazione di Bonifacio VIII non si fece attendere: i due cardinali furono destituiti e in una bolla definiti "dannata stirpe e del loro dannato sangue" e costretti a trovare rifugio presso la corte di [[Filippo IV di Francia|Filippo IV di Francia detto ''il Bello'']], anch'egli in cattivi rapporti con il papato.
Confina con le [[diocesi di Alife-Caiazzo]] a nord, [[Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti|Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti]] a nord est, [[Diocesi di Acerra|Acerra]] a sud est, [[Diocesi di Aversa|Aversa]] a sud ovest e l'[[arcidiocesi di Capua]] a ovest.
 
Si susseguirono il cosiddetto [[oltraggio di Anagni]] cui seguì poco dopo la morte di Bonifacio VIII, e lo spostamento della sede papale ad Avignone, in [[Francia]].
Sede vescovile è [[Caserta]], dove si trova la [[Cattedrale di San Michele Arcangelo (Caserta)|cattedrale di San Michele Arcangelo]]; a Maddaloni sorge la [[basilica minore]] del [[Basilica del Corpus Domini (Maddaloni)|''Corpus Domini'']].
 
Qui Giacomo Colonna fu reinsediato il 17 dicembre [[1305]] da [[papa Clemente V]] sia come cardinale che come Arciprete della Basilica Liberiana e divenne [[cardinale protodiacono]]. Il 7 dicembre [[1307]] assunse il titolo cardinalizio di [[San Lorenzo in Lucina (titolo cardinalizio)|San Lorenzo in Lucina]].
Il territorio si estende su 182 km² ed è suddiviso in 67 [[parrocchie]], raggruppate in 5 foranie: Caserta centro, Caserta nordest, Casertavecchia, Maddaloni e Marcianise.
 
Morì ad [[Avignone]] il 14 agosto [[1318]]. I suoi resti vennero successivamente traslati nella [[Basilica di Santa Maria Maggiore|Basilica Liberiana]].
== Istituti religiosi ==
Nel [[2018]] operavano in diocesi i seguenti istituti religiosi:<ref>Elenchi dal sito web della diocesi, aggiornati a luglio 2018.</ref>
 
In suo onore, suo nipote iniziò nel 1339 la costruzione dell'[[ospedale di San Giacomo degli Incurabili]].
=== Istituti religiosi maschili ===
* [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco]] (Caserta)
* [[Ordine dei Frati Minori Cappuccini]] (Ercole di Caserta)
* [[Congregazione del Santissimo Sacramento]] (Caserta)
* [[Carmelitani Scalzi]] (Maddaloni)
* [[Ordine dei Frati Minori Conventuali]] (Maddaloni)
* [[Ordine dei Frati Minori]] (Marcianise)
 
== Conclavi ==
=== Istituti religiosi femminili ===
Durante il suo periodo di cardinalato, Giacomo Colonna partecipò ai seguenti [[conclave|conclavi]]:
* Ancelle Figlie di Santa Teresa del Bambino Gesù (Marcianise)
* [[elezione papale del 1280-1281|conclave del 1280-1281]], che elesse [[papa Martino IV]]
* Sorelle di Gesù Eucaristia e dei Poveri per l'Apostolato della Sofferenza (Capodrise)
* [[conclave del 1287-1288]], che elesse [[papa Nicola IV]]
* [[Suore degli Angeli]], Adoratrici della Santissima Trinità (Briano - Caserta)
* [[elezione papale del 1292-1294|conclave del 1292-1294]], che elesse [[papa Celestino V]]
* Istituto Mater Amabilis (Casagiove)
* [[conclave del 1294]], che elesse [[papa Bonifacio VIII]]
* [[Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret]] (Caserta e Maddaloni)
* [[conclave del 1314-1316]], che elesse [[papa Giovanni XXII]]
* [[Suore delle Divine Vocazioni]] (Marcianise)
mancò invece i conclavi:
* Suore di San Carlo Lwanga (Caserta)
* [[conclave del 1285]], che elesse [[papa Onorio IV]]
* Suore Eucaristiche di San Vincenzo Pallotti (Caserta)
* [[conclave del 1303]], che elesse [[papa Benedetto XI]]
* [[Suore francescane dei Sacri Cuori (Capua)|Suore francescane dei Sacri Cuori]] (Marcianise)
* [[conclave del 1304-1305]], che elesse [[papa Clemente V]]
* [[Figlie della Santa Vergine Immacolata di Lourdes]] (Caserta e Maddaloni)
* [[Suore missionarie catechiste del Sacro Cuore]] (Marcianise)
* [[Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria]] (Caserta)
* [[Povere Figlie della Visitazione di Maria Santissima]] (Maddaloni)
* [[Suore Riparatrici del Sacro Cuore]] (Caserta)
 
== Storia ==
Le prime notizie certe sulla diocesi risalgono al [[XII secolo]]: in una bolla dell'[[Arcidiocesi di Capua|arcivescovo di Capua]] Senne (o Sennete), datata [[1113]],<ref>Il testo della bolla in: [[Ferdinando Ughelli|Ughelli]], ''Italia Sacra'', vol. VI, seconda edizione, coll. 476-478.</ref> venne confermata la giurisdizione perpetua del suo suffraganeo - il vescovo Rainulfo - e dei suoi successori sulle 133 chiese della diocesi di Caserta, di cui si circoscrivevano i confini. Nello stesso documento si fa riferimento a dei predecessori di Rainulfo, indizio che farebbe pensare a un'origine più antica della diocesi.<ref>Laudando, ''Storia dei Vescovi della Diocesi di Caserta'', p. 5.</ref>
 
Si ritiene infatti che a Caserta si erano trasferiti i vescovi della [[Diocesi di Galazia in Campania|diocesi di Calatia]] per sfuggire ai saccheggi dei Saraceni che avevano portato alla distruzione della città nell'[[880]]. La conferma di una continuità tra le due sedi vescovili è in un diploma del [[1158]] conservato nell'[[Abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni|abbazia di Cava]] e nel quale il vescovo [[Giovanni I (vescovo di Caserta)|Giovanni]] di Caserta donava all'abbazia le chiese di Santa Maria e di San Marciano a [[Cervino (Italia)|Cervino]] e imponeva l'obbligo all'abate di riconoscere di aver ricevute le due chiese "''a Casertana seu a Calatina Ecclesia''"<ref>Laudando, ''Storia dei Vescovi della Diocesi di Caserta'', pp.12-13</ref>. Inoltre il suo predecessore, [[Nicola (vescovo di Caserta)|Nicola I]] è denominato ''Episcopus Kalatus'' nel memoriale di Notar De Zibullis.<ref>Il memoriale, oggi andato perduto, è riportato in appendice da De' Sivo, ''Storia di Galazia Campana e di Maddaloni'', pp. 337-338.</ref>
 
La bolla di Senne circoscriveva in modo preciso i limiti della diocesi casertana, che, oltre al territorio di Calatia, comprendeva anche la contea di Caserta, che in precedenza faceva parte della sede capuana. «Dalla bolla e dai successivi documenti del 1158 e del 1208, si evincono i confini geografici della diocesi, che erano delimitati a nord dal Volturno, a sud dal Clanio e dal reticolo di rigagnoli denominato poi Regi Lagni, a ovest dal monte Cupo e ad est dal torrente Biferchia, dal rio del Colle Serqua Cupa e dal monte Longano.»<ref>Diocesi di Caserta - Ufficio Servizio I.R.C., ''La Bolla di Senne: 900 anni della Diocesi di Caserta'', p. 6.</ref>
 
Nell'abitato oggi noto come [[Casertavecchia]] fu iniziata, sotto l'episcopato di Rainulfo nel 1113, la costruzione dell'antica cattedrale [[Architettura romanica|romanica]] di San Michele Arcangelo, che fu consacrata dal vescovo Giovanni I nel [[1153]]. Casertavecchia divenne il principale centro religioso della diocesi, con la costruzione di altre chiese e del palazzo vescovile.
 
Nel corso del [[XIII secolo]] crebbero la potenza e il prestigio dei vescovi di Caserta, in particolare per l'alleanza della Chiesa con gli Angioini, mentre la feudalità locale rimaneva fedele agli Svevi, fino a quel momento dominatori del Mezzogiorno. A farne le spese fu il vescovo Giovanni Gayto, la cui elezione fu cassata per aver prestato giuramento al conte Corradello di Caserta, la cui azione, proprio a causa dell'alleanza con gli [[Hohenstaufen]], era ostacolata ad ogni costo. Il vescovo Filippo invece, che si rifiutò di prestare giuramento a Corradello, fu costretto a fuggire da Caserta e a rifugiarsi a [[Napoli]] alla corte di [[Carlo I d'Angiò]].<ref>''Cronologia dei Vescovi Casertani'', p.18. Tescione, ''Caserta medievale e i suoi conti e signori'', pp. 84-85.</ref>
 
La potenza dei vescovi di Caserta prosperò anche grazie alla concessione di importanti privilegi, in particolare il diritto di riscossione di tributi e delle decime, confermate da Carlo d'Angiò nel [[1270]], e il diritto di esercitare la giustizia civile. Questi privilegi furono causa di aspri scontri con i feudatari locali, che si rifiutavano di pagare alla Chiesa le decime e altre tasse. Il vescovo Nicola Flure il 1º dicembre [[1285]] fece murare sulla parete sud della cattedrale un'epigrafe in marmo comminante una scomunica per coloro che pregiudicavano il diritto di proprietà della diocesi sui mulini e sulle proprietà diocesane.<ref>''Cronologia dei Vescovi Casertani'', p. 19.</ref> Il successore Azzone da Parma dovette affrontare una lunghe controversie con i conti Caetani, nuovi signori di Caserta, per difendere i suoi diritti e quelle della Chiesa; nel [[1304]] [[Carlo II d'Angiò]] confermò i diritti di Azzone.<ref>''Cronologia dei Vescovi Casertani'', p. 20. Nella cattedrale di Caserta è murata la lastra tombale di Azzone, in cui si vede la rappresentazione del vescovo e ai piedi la ''Civitas casertana'' con la cattedrale, il castello e le cinta muraria. Napoletano, ''Il duomo nel borgo antico di Caserta Vecchia'', p. 54.</ref>
 
A partire dal [[XIV secolo]] Casertavecchia, arroccata sul monte, perse d'importanza, a favore delle zone pianeggianti, dove si svilupparono nuovi centri abitati. I conti casertani si erano ormai trasferiti nel villaggio di Torre, primo nucleo della futura Caserta, chiamata ''nuova'' per distinguerla dall'antico centro comitale e vescovile. Anche i vescovi preferivano risiedere altrove e, a partire dalla fine del [[XVI secolo|Cinquecento]], a [[Falciano del Massico|Falciano]], dove possedevano il palazzo della Cavallerizza, donato dal re [[Ferdinando I di Napoli]] al vescovo Giovanni de' Leoni Galluccio (1476-1493).<ref>Diocesi di Caserta - Ufficio Servizio I.R.C., ''La Bolla di Senne: 900 anni della Diocesi di Caserta'', p. 9. Giorgi, ''Le residenze dei vescovi di Caserta…'', p. 21.</ref>
 
Il [[XVI secolo|Cinquecento]] è l'epoca del diffondersi delle idee [[Martin Lutero|luterane]], che videro nella napoletano e nel casertano l'[[Riforma protestante in Italia|azione di diversi riformatori]], tra cui [[Gian Francesco Alois]], condannato come eretico nel [[1565]]. La Chiesa rispose con la convocazione del [[concilio di Trento]], dove fu ribadita e puntualizzata la dottrina cattolica e furono prese misure per riformare la Chiesa cattolica. Al concilio prese parte il vescovo casertano [[Agapito Bellomo]], che, al suo ritorno in patria, fondò, tra i primi in Italia, il [[seminario]] vescovile, eretto a Casertavecchia tra il [[1567]] e il [[1573]]. Allo stesso Bellomo si deve anche la prima visita pastorale della diocesi nel [[1587]] e tre anni dopo la celebrazione del [[sinodo]].<ref>Cappelletti, ''Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni'', vol. XX, p. 252.</ref>
 
L'opera di attuazione dei decreti di riforma tridentini fu continuata dai successori di Bellomo, [[Benedetto Mandina]] (1594-1604) e Diodato Gentile (1604-1616). Il primo fu un membro del collegio dell'[[Inquisizione]]: come tale fu presente alla lettura della sentenza di morte di [[Giordano Bruno]] ed era tra i giudici del processo contro [[Tommaso Campanella]];<ref>Diocesi di Caserta, Cronologia dei Vescovi Casertani, p.50</ref> in una sua relazione per la [[visita ad limina]] del [[1594]], manifesta ancora preoccupazione per la presenza di seguaci della "setta dei Calvinisti e dei Luterani" nella sua diocesi.<ref>Il vescovo Mandina nella ''relatio ad sacra limina'' affermava:
{{citazione|Alias paulo ante nostra tempora in dicta Civitate, et eius Villis viguit Secta Calvinistarum et Lutheranorum, quorum adhuc plures ex abiuratis supervivunt. Suspicio contra aliquos de relapsu, et contra filios abiuratorum, ut opus requirit adhibuit, et adhibet Episcopus vigilantiam, et de his, quae occurrerunt usq(ue) in hunc diem certioravit summum officium inquisitionis.| [[Archivio Segreto Vaticano]], Sacra Congreg. Concilii, 197A, ff.7r-7v}}
e ancora:
{{citazione|Non multis annis elapsis in ea reperti sunt, qui de fide Catholica non bene sentiebant, quibus partim profugis, partim pena digna affectis tandem Dei benef(ici)o ab huiusmodi peste fere videtur ea(m) libera.|[[Archivio Segreto Vaticano]], Sacra Congreg. Concilii, 197A, f.13Er}}</ref> Al Mandina si deve anche una energica azione contro gli abusi del clero, ed in particolare dei religiosi<ref>Diocesi di Caserta - Ufficio Servizio I.R.C., ''La Bolla di Senne: 900 anni della Diocesi di Caserta'', p. 11.</ref>, mentre risultarono vani i tentativi per una razionalizzazione nella distribuzione delle parrocchie tra l'arcidiocesi capuana e la sede casertana.<ref>Dal sito ''Beweb - Beni ecclesiastici in web.</ref>
 
All'inizio del [[XVII secolo]], durante l'episcopato di Diodato Gentile, la residenza vescovile fu formalmente e definitivamente trasferita nell'odierna frazione di [[Falciano del Massico|Falciano]], vicino all'attuale nucleo di Caserta, nel palazzo della Cavallerizza, mentre il [[Capitolo (canonici)|capitolo]] dei canonici, la cattedrale e il seminario rimasero a Casertavecchia. Fu questo un secolo opaco per la diocesi, segnato da frequenti incomprensioni tra i vescovi e il capitolo, dal degrado economico e dalla peste del [[1656]] che decimò la popolazione.
 
Un riscatto si ebbe agli inizi del [[XVIII secolo|Settecento]], con il vescovo Giuseppe Schinosi (1696-1734) il quale, conscio dei problemi e delle difficoltà dei suoi fedeli, cercò di combattere l'estrema povertà e le pratiche pseudo-religiose, molto diffuse, con una serie di iniziative per migliorare le condizioni sociali e religiose; tra queste meritano particolare menzione l'istituzione di missioni popolari con l'aiuto di missionari esterni alla diocesi; la fondazione a Falciano di un collegio, chiamato "seminario maggiore", dove insegnarono illustri professori; la fondazione di una biblioteca diocesana aperta anche ai laici; la rivitalizzazione di antichi centri monastici, tra cui il convento di Sant'Agostino, affidato alle domenicane.<ref>Diocesi di Caserta - Ufficio Servizio I.R.C., ''La Bolla di Senne: 900 anni della Diocesi di Caserta'', p. 12.</ref>
 
Momento importante per la storia della diocesi fu la fondazione della [[reggia di Caserta]], voluta da [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]], la cui prima pietra fu posta il 20 gennaio [[1752]]. Attorno alla reggia si formò la nuova città di Caserta, attraverso l'assorbimento di precedenti centri abitati, tra cui Torre. Nuovi edifici furono costruiti, tra cui anche diverse chiese; con la restaurazione post-napoleonica, Torre assunse ufficialmente il nome di Caserta, e questo fu un ulteriore duro colpo per l'antica Casertavvecchia.
 
Agli inizi dell'[[XIX secolo|Ottocento]], a seguito del [[concordato]] di [[Terracina]] tra [[papa Pio VII]] e [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando I di Borbone]], con la [[Bolla pontificia|bolla]] ''[[De utiliori]]'' del 27 giugno [[1818]], il Pontefice soppresse la [[Diocesi di Alife-Caiazzo|diocesi di Caiazzo]] e ne accorpò il territorio a quella di Caserta; tuttavia il 16 dicembre [[1849]] [[papa Pio IX]] ristabilì la sede vescovile caiatina e il suo distretto venne nuovamente separato dalla diocesi di Caserta.
 
Il 15 luglio [[1841]], in forza della [[Bolla pontificia|bolla]] ''Inter apostolicae'' di [[papa Gregorio XVI]], la cattedra vescovile venne traslata da Casertavecchia alla città nuova, in un edificio fatto edificare dai [[Borbone di Napoli|Borboni]] sul sito della vecchia chiesa [[Gotico|gotica]] dell'Annunciata. Nello stesso periodo la tenuta vescovile di Falciano fu ceduta a [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]].
 
In fuga dallo [[Stato pontificio]], la notte di [[Natale]] del [[1849]] Caserta vide la presenza di [[papa Pio IX]], che celebrò la messa nella cappella palatina della reggia.
 
Lo sviluppo urbano di Caserta si arrestò con l'[[Unità d'Italia]]: della progettata cittadella religiosa, che avrebbe dovuto includere la cattedrale, il seminario e il palazzo vescovile, solo il palazzo vescovile era stato completato. Nel [[XX secolo]] il progetto fu definitivamente abbandonato e il sontuoso palazzo fu abbandonato dal vescovo Bartolomeo Mangino e ceduto dal vescovo Vito Roberti. Nel [[1860]] i due seminari, quello di Casertavecchia e quello di Falciano voluto dal vescovo Schinosi, furono riuniti in un nuovo edificio, nell'antico convento dei carmelitani.<ref>[http://www.seminariodicaserta.it/storia Storia del seminario] dal sito web del seminario casertano.</ref>
 
Il 30 aprile [[1979]], insieme con l'arcidiocesi di Capua, Caserta divenne [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] dell'[[arcidiocesi di Napoli]].<ref>AAS 71 (1979), pp. 562-563.</ref>
 
== Istituzioni culturali diocesane ==
L'archivio storico diocesano è stato dichiarato nel [[2006]] dal [[Ministero per i beni e le attività culturali]] di notevole interesse storico. È costituito di due fondi principali: il fondo del Capitolo della Cattedrale di Caserta e il fondo della Curia vescovile di Caserta. Quest'ultimo comprende documenti a partire dal [[XIV secolo]] ed è costituito in particolare dai fondi della [[mensa vescovile]], del seminario, di alcune parrocchie e confraternite della diocesi. L'archivio del Capitolo della Cattedrale è costituito da 9 serie, tra cui carteggi e atti, beni del Capitolo, libri contabili e libri di messe.
 
La biblioteca del Seminario vescovile di Caserta, voluta dal vescovo Giuseppe Schinosi all'inizio del [[XVIII secolo|Settecento]], ha sede nel palazzo vescovile, come l'archivio storico; è costituito da un consistente patrimonio librario di circa 12.000 volumi a stampa, la maggior parte dei quali pubblicati prima del XVIII secolo. Il fondo librario è prevalentemente di carattere teologico, specializzato in patristica e patrologia; fanno parte della biblioteca anche libri di storia locale e di riviste diocesane estinte.
 
Agli inizi degli anni Duemila è stato istituito il museo diocesano, che ha sede nell'ex chiesa del Santissimo Redentore; esso è composto da circa 200 opere, in prevalenza da paramenti sacri, arredi liturgici, dipinti, ex voto e sculture provenienti dalle varie chiese della diocesi. Tra i reperti più antichi vi sono alcuni reperti archeologici, frammenti scultorei dell'[[XI secolo|XI]] e [[XII secolo]], e lapidi del [[XV secolo|XV]] e [[XVII secolo]].
 
== Cronotassi dei vescovi ==
La cronotassi dei vescovi della diocesi di Caserta si suddivide in tre periodi: periodo di Casertavecchia (XI secolo - 1604), periodo di Falciano (1604-1841) e periodo di Caserta nuova (dal 1841).
 
=== Periodo di Casertavecchia ===
* [[Rainulfo (vescovo di Caserta)|Rainulfo]] † (attestato dal [[1113]] al [[1126]])<ref>Rainulfo è storicamente documentato solo in tre occasioni: 1113, 1119 e 1126. Kehr, ''Italia pontificia'', VIII, pp. 276-277.</ref>
* [[Nicola (vescovo di Caserta)|Nicola]] † (attestato nel [[1130]])
* [[Giovanni I (vescovo di Caserta)|Giovanni I]] † (attestato dal [[1153]] al [[1164]])
* [[Porfirio (vescovo di Caserta)|Porfirio]] † (attestato dal [[1178]] al [[1183]])<ref>Kamp, ''Kirche und Monarchie …, vol. I, pp. 169-170.</ref>
* Stabile † (documentato nel [[1208]])<ref>Kamp, ''Kirche und Monarchie...'', vol. I, p. 170.</ref>
** Gerolamo † (attestato dal [[1217]] al [[1219]]) (intruso)<ref>Non tutti gli autori menzionano questo vescovo, che cercò di usurpare la sede casertana sulla base di un falso decreto di elezione; l'arcivescovo Rainaldo Gentile di Capua approvò l'elezione, ignorando il falso documento e che fosse figlio di un chierico; l'elezione fu cassata da [[papa Onorio III]], dopo attenta indagine, nel 1219. Kamp, [http://www.treccani.it/enciclopedia/rainaldo-gentile_(Dizionario-Biografico)/ ''Gentile, Rainaldo''], [[Dizionario biografico degli italiani]], vol. 53, 2000. Anche: ''Cronologia dei vescovi casertani'', p. 17; Kamp, ''Kirche und Monarchie...'', vol. I, p. 170.</ref>
* Andrea de Capua † (attestato dal [[1221]] al [[1240]])<ref>Riccardo Capasso, [http://www.treccani.it/enciclopedia/andrea_res-51139e19-87e6-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Dizionario-Biografico%29/ v. ''Andrea''], [[Dizionario biografico degli italiani]], vol. III, 1961. L'autore pone la morte di questo vescovo probabilmente nel [[1251]], perché una lettera di [[papa Innocenzo IV]] di quell'anno sembra riferire che la diocesi di Caserta era vacante (Eubel, ''Hierarchia catholica'', vol. I, p. 169, nota 1). Kamp, ''Kirche und Monarchie...'', vol. I, pp. 171-173: l'autore tedesco documenta invece come il successivo vescovo Ruggero occupava la sede di Caserta già nel 1241.</ref>
* Ruggero de Caserta ([[1241]] - 9 marzo [[1264]] deceduto)<ref>La data della morte risulta dal necrologio della chiesa di [[Caiazzo]]. ''Cronologia dei vescovi casertani'', p. 18. Kamp, ''Kirche und Monarchie...'', vol. I, pp. 173-175.<br/>Dopo Ruggero, [[Ferdinando Ughelli]] (''Italia sacra'', vol. VI, col. 484) inserisce un vescovo Andrea II indicandolo all'anno [[1260]]: questo vescovo, secondo Kamp, è da escludere, per la presenza ininterrotta di Ruggero sulla cattedra casertana fino al 1264.</ref>
** ''Sede vacante (1264 - 1267)''<ref>Dopo la morte di Ruggero la sede restò vacante fino all'elezione di Giovanni Gayto e probabilmente venne amministrata da Eunichio (attestato nel [[1267]]), menzionato dal Gams, ma non da altri storici come Ughelli.</ref>
** Giovanni Gayto (1267) (vescovo eletto)<ref>Era abate e venne eletto prestando giuramento al [[Conti di Caserta|conte]] Corrado di Caserta, ma la sua elezione fu rigettata dalla [[Santa Sede]]. Diocesi di Caserta, ''Cronologia dei vescovi casertani'', p. 18. Kamp, ''Kirche und Monarchie...'', vol. I, pp. 175-176.</ref>
* Filippo, [[Ordine dei Frati Minori|O.F.M.]] † (gennaio [[1268]] - dopo il [[1274]])<ref>Kamp, [http://www.treccani.it/enciclopedia/corrado_%28Dizionario-Biografico%29/ v. ''Corrado''], [[Dizionario biografico degli italiani]], vol. XXIX, 1983. Kamp, ''Kirche und Monarchie...'', vol. I, pp. 176-177.</ref>
* Nicola ''Flure'' † (attestato dal [[1277]] al [[1286]])<ref>Sul lato della cattedrale di Caserta esiste una lapide con una scomunica, dove viene indicato come ''N(ICOLAUS) SECUNDUM'', ossia Nicola II. Tuttavia alcuni storici, come l'Ughelli (''Italia sacra'', VI, col. 485) o lo Schulzer, ma anche lo stesso Laudando, sono stati tratti in errore pensando che ''Secundum'' fosse nome proprio e la "N." fosse un'abbreviazione di NOSTRUM e avevano introdotto nella cronologia un vescovo Secondo, nella realtà inesistente. Napoletano, ''Il duomo nel borgo antico di Caserta vecchia'', p.18. Laudando inoltre (''Storia dei Vescovi della Diocesi di Caserta'', p.12) distingue fra un vescovo Andrea II de Flore e un vescovo Secondo. Circa il cognome di questo vescovo esistono diverse versioni; infatti viene ricordato come "De Flore" o addirittura tradotto come "Dal Fiore". Noi sappiamo solo che era un canonico capuano e si firmava come ''Fluri'' o ''Flure'' mentre dal 1276 solamente come ''Nicolaus''. Tescione, ''Caserta medievale e i suoi conti e signori'', p. 96. Kamp, ''Kirche und Monarchie...'', vol. I, p. 177.</ref>
* Azzone da Parma † (prima del [[1289]] - 11 febbraio [[1310]] deceduto)<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/azzo_%28Dizionario-Biografico%29/ v. ''Azzo''], [[Dizionario biografico degli italiani]], vol. IV, 1962.</ref>
* Antonio, O.F.M. † (attestato dal [[1310]] al [[1319]])<ref>La fine dell'episcopato di Antonio è posta da diversi autori al 1322; tuttavia il suo nome è attestato dai documenti coevi fino al 1319. ''Cronologia dei vescovi casertani'', p.21</ref>
* Benvenuto de Milo † (attestato nel [[1322]] - circa [[1343]] deceduto)<ref>Il cognome è noto da diversi riferimenti storici in quanto fu un famoso giurista dell'epoca. Alla morte di Benvenuto, che resta incerta, il capitolo della cattedrale si divise e nominò due vescovi, Pietro de Itro e Enrico de Marco. Queste elezioni non furono riconosciute dalla [[Santa Sede]]; il 14 giugno 1344 [[papa Clemente VI]] trasferì Enrico de Marco a [[Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo|Muro Lucano]] e nominò sulla sede casertana Nicola di Sant'Ambrogio, già vescovo di Muro Lucano. Eubel, ''Hierarchia catholica'', vol. I, p. 169, nota 3.<br/>Ughelli e Esperti (''Memorie ecclesiastiche della città di Caserta'', p. 252) menzionano un altro vescovo eletto, Girolamo, la cui elezione fu cassata dal papa.</ref>
* Nicola di Sant'Ambrogio, O.F.M. † (14 giugno [[1344]] - 23 marzo [[1351]] nominato vescovo di [[Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti|Sant'Agata de' Goti]])<ref>Si firmava come ''Nicolaus de S. Ambrosio'', località nei pressi di [[Montecassino]]. Laudando, ''Storia dei Vescovi della Diocesi di Caserta'', p.18.</ref>
* Giacomo Martono † (23 marzo [[1351]] - ? deceduto)<ref>Dopo Giacomo, l'Ughelli, e gli autori che da lui dipendono, inseriscono un vescovo Francesco. La Cronologia dei vescovi curata dalla diocesi (''Cronologia dei vescovi casertani'', p. 24) documenta come in realtà si tratti di un errore di interpretazione. Le stesse bolle di nomina riportate da Eubel, riferiscono che fu per la morte di Giacomo che venne eletto Nicola Solimene nel 1374: nessun accenno ad un presunto vescovo Francesco.</ref>
* Nicola Solimene † (16 giugno [[1374]] - ? deceduto)<ref>Venne nominato ad Avignone da [[Gregorio XI]]. Il suo cognome secondo alcuni era Sullimene. Tuttavia non prese possesso della diocesi a causa dello [[Scisma d'Occidente]]. ''Cronologia dei vescovi casertani'', p. 24.</ref>
** Lisulo † (antivescovo eletto)
** Giovanni de Achillo † (23 dicembre [[1394]] - ?) (antivescovo)<ref>Venne eletto dall'[[antipapa Benedetto XIII]] subito dopo un certo ''Lisulo'' che non prese possesso della diocesi. Non si sa se venne deposto o se morì. ''Cronologia dei vescovi casertani'', p. 26.</ref>
* Ludovico de Lando † (attestato dal [[1397]] al [[1403]])<ref>Molto incerte le date del suo vescovado, è certa solo la data del [[1403]]; la data del 1397 è riportata da Esperti (''Memorie ecclesiastiche della città di Caserta'', p. 265).</ref>
* Logerio o Rogerio † ([[1413]] - [[1415]] deceduto)
* Giovanni Acresta, [[Ordine dei Frati Predicatori|O.P.]] † (28 aprile [[1415]] - circa [[1450]] deceduto)
* Stefano de Raho † ([[1450]] - ?)
* Giovanni II † (attestato nel [[1456]])<ref>Se ne ha memoria solo in alcuni documenti capuani.</ref>
* Francesco (Cecco) da Pontecorvo, O.F.M. † (5 novembre [[1459]] - giugno [[1476]] deceduto)<ref>La ''Cronologia dei vescovi casertani'' lo chiama ''Francesco Antonio da Vitulano'', spesso abbreviato con ''Cecco''. Secondo Eubel morì prima del 21 aprile [[1477]] (''Hierarchia catholica'', vol. II, p. 119).</ref>
* Giovanni de' Leoni Galluccio † (23 dicembre [[1476]] - 23 agosto [[1493]] nominato vescovo dell'[[Arcidiocesi dell'Aquila|Aquila]])
* [[Giovanni Battista Petrucci|Giambattista Petrucci]] † (18 ottobre [[1493]] - [[1514]] deceduto)
* Giambattista Boncianni † (29 ottobre [[1514]] - [[1532]] deceduto)
* Pierre Lambert † (10 febbraio [[1533]] - [[1541]] deceduto)
* [[Girolamo Verallo]] † (4 ottobre [[1541]] - 14 novembre [[1544]] nominato vescovo di [[Arcidiocesi di Rossano-Cariati|Rossano]])
* [[Girolamo Dandini (cardinale)|Girolamo Dandino]] † (14 novembre [[1544]] - 17 maggio [[1546]] nominato vescovo di [[Diocesi di Imola|Imola]])
* Marzio Cerbone † (27 maggio [[1546]] - [[1549]] deceduto)
* [[Bernardino Maffei]] † (7 giugno [[1549]] - 9 novembre [[1549]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Chieti-Vasto|Chieti]])
* [[Federico Cesi (cardinale)|Federico Cesi]] † (9 novembre [[1549]] - 14 luglio [[1550]] dimesso)<ref>Agostino Borromeo, [http://www.treccani.it/enciclopedia/federico-cesi_(Dizionario-Biografico) Cesi, Federico], in [[Dizionario biografico degli italiani]], vol. 24, 1980.</ref>
* Antonio Bernardo de Mirandola † (12 febbraio [[1552]] - [[1554]] dimesso)
* [[Agapito Bellomo]] † (5 dicembre [[1554]] - [[1594]] deceduto)
* [[Benedetto Mandina]], [[Chierici Regolari Teatini|C.R.]] † (31 gennaio [[1594]] - 2 luglio [[1604]] deceduto)
 
=== Periodo di Falciano ===
* Diodato Gentile, O.P. † (9 luglio [[1604]] - [[1616]] deceduto)
* Antonio Diaz † (18 maggio [[1616]] - prima del 31 marzo [[1626]] dimesso)
* Giuseppe da Cornea (o Della Corgna), O.P. † (27 maggio [[1626]] - 22 settembre [[1636]] nominato vescovo di [[Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace|Squillace]])
* Fabrizio Suardi † (9 febbraio [[1637]] - aprile [[1638]] deceduto)<ref>Altre fonti riportano il cognome ''Soardi''. Qui si segue la dicitura della ''Cronologia dei vescovi della Diocesi di Caserta''.</ref>
* Antonio Ricciulli † (7 febbraio [[1639]] - 27 novembre [[1641]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano|Cosenza]])
* Bruno Sciamanna † (10 marzo [[1642]] - [[1646]] deceduto)<ref>Speso indicato con il nome di ''Brunoro''.</ref>
* Bartolomeo Crisconio † (6 maggio [[1647]] - 16 aprile [[1660]] deceduto)
* Giambattista Ventriglia † (20 settembre [[1660]] - 23 dicembre [[1662]] deceduto)
* Giuseppe de Ausilio † (2 luglio [[1663]] - 28 luglio [[1668]] deceduto)
* Bonaventura Cavallo, O.F.M. † (10 dicembre [[1668]] - 10 giugno [[1689]] deceduto)
* Ippolito Berarducci, [[Ordine di San Benedetto|O.S.B.]] † (8 maggio [[1690]] - 25 settembre [[1695]] deceduto)<ref>Indicato con il cognome di Berarduccio dalla ''Cronologia dei vescovi della diocesi''.</ref>
* Giuseppe Schinosi † (20 febbraio [[1696]] - 14 settembre [[1734]] deceduto)
* Ettore de Quarto † (17 novembre [[1734]] - 10 maggio [[1747]] deceduto)
* [[Antonio Falangola]] † (29 maggio [[1747]] - 25 marzo [[1761]] deceduto)
* Gennaro Maria Albertini, C.R. † (13 luglio [[1761]] - 26 maggio [[1766]] deceduto)
* Nicola Filomarino, [[Congregazione dei Celestini|O.S.B.Coel.]] † (31 agosto [[1767]] - 4 settembre [[1781]] deceduto)
* [[Domenico Pignatelli di Belmonte]], C.R. † (25 febbraio [[1782]] - 29 marzo [[1802]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Palermo|Palermo]])
** ''Sede vacante (1802 - 1805)''
* Vincenzo Rogadei † (26 giugno [[1805]] - 15 marzo [[1816]] deceduto)
*[[Francesco Saverio Gualtieri]] † (6 aprile [[1818]] - 15 giugno [[1831]] deceduto)
*[[Domenico Narni Mancinelli]] † (24 febbraio [[1832]] - 17 aprile [[1848]] deceduto)
 
=== Periodo di Caserta nuova ===
* Vincenzo Rozzolino † (28 settembre [[1849]] - 10 novembre [[1855]] deceduto)
* Enrico de' Rossi † (16 giugno [[1856]] - 12 giugno [[1893]] dimesso)
* Gennaro Cosenza † (12 giugno [[1893]] - 4 marzo [[1913]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Capua|Capua]])
* Mario Palladino † (4 giugno [[1913]] - 17 ottobre [[1921]] deceduto)
* [[Natale Gabriele Moriondo]], O.P. † (19 maggio [[1922]] - 1º giugno [[1943]] dimesso)<ref>Nominato arcivescovo titolare di [[arcidiocesi di Sergiopoli|Sergiopoli]].</ref>
* Bartolomeo Mangino † (18 febbraio [[1946]] - 26 maggio [[1965]] deceduto)
* Vito Roberti † (15 agosto [[1965]] - 6 giugno [[1987]] ritirato)
* [[Francesco Cuccarese]] (6 giugno [[1987]] - 21 aprile [[1990]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Pescara-Penne|Pescara-Penne]])
* [[Raffaele Nogaro]] (20 ottobre [[1990]] - 25 aprile [[2009]] ritirato)
* [[Pietro Farina]] † (25 aprile [[2009]] - 24 settembre [[2013]] deceduto)
* [[Giovanni D'Alise]], dal 21 marzo [[2014]]
 
== Santi, beati, venerabili e servi di Dio della diocesi ==
*Sant'[[Augusto di Calatia|Augusto di Caserta]]<ref>Dal sito [http://www.santiebeati.it/dettaglio/95194 ''Santi e Beati''].</ref>
*Beato [[Bonaventura da Potenza]]<ref>Dal sito [http://www.santiebeati.it/dettaglio/90366 ''Santi e Beati''].</ref>
*Beata [[Clotilde Micheli|Maria Serafina del Sacro Cuore]]<ref>Dal sito [http://www.santiebeati.it/dettaglio/91738 ''Santi e Beati''].</ref>
*Beato [[Modestino di Gesù e Maria]]<ref>Dal sito [http://www.santiebeati.it/dettaglio/90250 ''Santi e Beati''].</ref>
*Beata [[Teresa Grillo Michel]]<ref>Dal sito [http://www.santiebeati.it/Detailed/90552.html ''Santi e Beati''].</ref>
*Venerabile [[Carlo Carafa (presbitero)|Carlo Carafa]]<ref>Dal sito [http://www.santiebeati.it/Detailed/91122.html ''Santi e Beati''].</ref>
*Venerabile [[Giacomo Gaglione]]<ref>Dal sito [http://www.santiebeati.it/dettaglio/91541 ''Santi e Beati''].</ref>
*Servo di Dio Luigi Raineri<ref>Dal sito [http://www.santiebeati.it/Detailed/93618.html ''Santi e Beati''].</ref>
 
== Statistiche ==
La diocesi al termine dell'anno 2016 su una popolazione di 218.400 persone contava 206.900 battezzati, corrispondenti al 94,7% del totale.
 
{{tabella dati diocesi}}
|-
| 1950 || 108.643 || 108.700 || 99,9 || 148 || 108 || 40 || 734 || || 26 || 162 || 52
|-
| 1956 || 101.185 || 101.236 || 99,9 || 130 || 92 || 38 || 778 || || 38 || 168 || 53
|-
| 1969 || 130.700 || 131.000 || 99,8 || 125 || 82 || 43 || 1.045 || || 51 || 156 || 47
|-
| 1980 || 144.000 || 146.000 || 98,6 || 119 || 75 || 44 || 1.210 || 1 || 51 || 160 || 60
|-
| 1990 || 193.000 || 196.000 || 98,5 || 99 || 65 || 34 || 1.949 || 2 || 36 || 132 || 62
|-
| 1999 || 206.000 || 208.000 || 99,0 || 96 || 66 || 30 || 2.145 || 10 || 31 || 173 || 62
|-
| 2000 || 206.000 || 208.000 || 99,0 || 98 || 66 || 32 || 2.102 || 10 || 33 || 163 || 62
|-
| 2001 || 217.000 || 220.000 || 98,6 || 102 || 68 || 34 || 2.127 || 17 || 35 || 151 || 63
|-
| 2002 || 219.000 || 222.000 || 98,6 || 98 || 67 || 31 || 2.234 || 24 || 32 || 151 || 64
|-
| 2003 || 215.000 || 220.000 || 97,7 || 99 || 67 || 32 || 2.171 || 29 || 37 || 163 || 64
|-
| 2004 || 215.000 || 220.000 || 97,7 || 100 || 68 || 32 || 2.150 || 29 || 42 || 163 || 64
|-
| 2006 || 190.000 || 200.000 || 95,0 || 112 || 68 || 44 || 1.696 || 33 || 47 || 163 || 66
|-
| 2013 || 202.700 || 214.000 || 94,7 || 119 || 75 || 44 || 1.703 || 44 || 47 || 153 || 66
|-
| 2016 || 206.900 || 218.400 || 94,7 || 103 || 70 || 33 || 2.008 || 43 || 35 || 150 || 67
|}
 
== Note ==
Riga 249 ⟶ 63:
 
== Bibliografia ==
* {{DBI
* Crescenzio Esperti, [https://books.google.it/books?id=6B5hAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Memorie Istoriche della città di Caserta''], Napoli 1773
|nome = COLONNA, Giacomo
* Crescenzio Esperti, [https://books.google.it/books?id=powZqqXmauEC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false ''Memorie ecclesiastiche della città di Caserta''], Napoli 1775
|nomeurl =
* Vincenzio d'Avino, [http://books.google.it/books?id=fUIsAAAAYAAJ&pg=PA146 ''Cenni storici sulle chiese arcivescovili, vescovili e prelatizie (nullius) del Regno delle Due Sicilie''], Napoli 1848, pp.&nbsp;146–147
|autore = Daniel Waley
* [[Giuseppe Cappelletti]], [http://books.google.com/books?id=SdUCAAAAQAAJ&pg=PA241 ''Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni''], vol. XX, Venezia 1866, pp.&nbsp;241–260
|anno = 1982
* Giacinto De' Sivo, ''Storia di Galazia Campana e di Maddaloni'', Napoli 1860-1865
|pagine =
*{{la}} Paul Fridolin Kehr, [https://web.archive.org/web/20150929133957/http://collections.stanford.edu/publicdomain/bin/detail?fileID=282406448 ''Italia Pontificia''], vol. VIII, Berlino 1935, pp.&nbsp;276–278
|volume = 27
*{{de}} [[Norbert Kamp]], ''Kirche und Monarchie im staufischen Königreich Sizilien. Prosopographische Grundlegung. Bistümer und Bischöfe des Königreichs 1194-1266. 1. Abruzzen und Kampanien'', Monaco di Baviera 1973, pp.&nbsp;169–177
|accesso =
* Giuseppe Tescione, ''Caserta Medievale e i suoi conti e signori'', 3ª ed., Caserta 1990
}}
* P. De Felice, ''Appunti di storia della Diocesi di Caserta'', Caserta, 1992
* Lucia Giorgi, [http://www.rterradilavoro.altervista.org/articoli/07-02.pdf ''Le residenze dei vescovi di Caserta dalla fine del 1400 e gli interventi barocchi nella cattedrale di S. Michele arcangelo di Casertavecchia''], in «Rivista di Terra di Lavoro», Bollettino online dell'Archivio di Stato di Caserta, anno III, nº 1 2008, pp. 21-49
* Diocesi di Caserta - Ufficio Servizio I.R.C., [http://www.diocesicaserta.it/files/Bolla-di-Senne--I-900-anni-Diocesi-Caserta.pdf ''La Bolla di Senne: 900 anni della Diocesi di Caserta''], Caserta 2013
* {{la}} [http://books.google.it/books?id=as_XHufGgeYC&pg=PA56 Bolla ''De utiliori''], in ''Bullarii romani continuatio'', Tomo XV, Romae 1853, pp.&nbsp;56–61
* {{lingue|la|it}} [https://books.google.it/books?id=SFQTG8q9uP4C&pg=PA61 Bolla ''Inter apostolicae''], in ''Collezione degli atti emanati dopo la pubblicazione del Concordato dell'anno 1818'', parte IX, Napoli 1842, pp.&nbsp;61–73
 
=== Per la cronotassi ===
*{{la}} [[Ferdinando Ughelli]], [https://books.google.it/books?id=JQYqpWjvucMC&pg=PA484 ''Italia sacra''], vol. VI, seconda edizione, Venezia 1720, coll.&nbsp;483–531
* Diocesi di Caserta, ''Cronologia dei vescovi casertani'', Società di Storia Patria di Terra di Lavoro, 1984
* Tommaso Laudando, ''Storia dei Vescovi della Diocesi di Caserta'', ristampa a cura della Biblioteca del Seminario Vescovile di Caserta, Caserta 1996
* {{la}} [[Pius Bonifacius Gams]], [https://archive.org/stream/seriesepiscoporu00gamsuoft#page/870/mode/1up ''Series episcoporum Ecclesiae Catholicae''], Leipzig 1931, pp.&nbsp;870–871
* {{la}} [[Konrad Eubel]], ''Hierarchia Catholica Medii Aevi'', [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002716&mediaType=application/pdf vol. 1], p.&nbsp;169; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002717&mediaType=application/pdf vol. 2], p.&nbsp;119; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002718&mediaType=application/pdf vol. 3], pp.&nbsp;155–156; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002719&mediaType=application/pdf vol. 4], p.&nbsp;138; [https://www.archive.org/stream/hierarchiacathol05eubeuoft#page/146/mode/1up vol. 5], p.&nbsp;146; [https://www.archive.org/stream/hierarchiacathol06eubeuoft#page/152/mode/1up vol. 6], p.&nbsp;152
 
== Voci correlate ==
* [[Cattività avignonese]]
* [[Diocesi di Galazia in Campania]]
* [[Schiaffo di Anagni]]
* [[Cattedrale di San Michele Arcangelo (Caserta)]]
* [[DuomoGiacomo diSciarra CasertavecchiaColonna]]
* [[MuseoGiacomo diocesanoColonna (Casertavescovo XIV secolo)]]
* [[Colonna (famiglia)]]
 
== Fonti ==
* AA.VV., ''Annuaire Pontifical Catholique'', 1929, p.&nbsp;129.
* AA.VV., ''Nuova Enciclopedia Universale Rizzoli Larousse'', vol. V, pag. 371.
* Coppi Antonio, ''Memorie colonnesi'', Roma 1855.
* Dati riportati da [http://www.araldicavaticana.com/ ''Araldica vaticana''] alla pagina [http://www.araldicavaticana.com/cardC.htm#_ednref8]
* Dati riportati da [http://www.newadvent.org/cathen/ ''Catholic Encyclopedia''] alla pagina [http://www.newadvent.org/cathen/04125c.htm]
* {{Miranda|id=bios1278.htm#Colonna|titolo=COLONNA, Giacomo}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sulla}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [[Annuario pontificio]] del 2017 e precedenti, in {{Catholic-hierarchy}}
* [http://www.diocesicaserta.it/ Sito ufficiale] della diocesi
* {{gcatholic|case0}}
* {{catholic encyclopedia|Caserta}}
* [http://www.beweb.chiesacattolica.it/diocesi/diocesi/171/Caserta Diocesi di Caserta] su ''BeWeB - Beni ecclesiastici in web''
 
{{box successione|
tipologia = cardinale|
precedente= ''vacante''<br />dal [[1273]]|
successivo= [[Luca Fieschi]]<br />[[1300]] - [[1306]]|
carica= [[Santa Maria in Via Lata (diaconia)|Cardinale diacono di Santa Maria in Via Lata]]|
periodo=[[1278]] - [[1300]]|immagine= CardinalCoA PioM.svg
}}
{{box successione|
tipologia = cardinale|
precedente=[[Vicedomino Vicedomini]]<br />[[1275]] - [[1276]]|
successivo= [[Nicolas de Nonancour]]<br />''effettivo''<br />18 settembre - 13 ottobre [[1294]]|
carica= [[San Marcello (titolo cardinalizio)|Titolo di San Marcello]]<br />''in commendam''|
periodo=[[1278]] - [[1294]]|immagine= CardinalCoA PioM.svg
}}
{{box successione|
tipologia = cardinale|
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successivo= ''vacante''<br />fino al [[1316]]|
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periodo= ''pro hac vice'', ''in commendam''<br />[[1278]] - [[1297]]|immagine= CardinalCoA PioM.svg
}}
{{box successione|
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{{box successione|
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carica= [[Cardinale protodiacono]]|
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immagine= CardinalCoA PioM.svg
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{{box successione|
tipologia = cardinale|
precedente=''vacante''<br />dal [[1287]]|
successivo= ''vacante''<br />fino al [[1327]]|
carica= [[San Lorenzo in Lucina (titolo cardinalizio)|Cardinale presbitero di San Lorenzo in Lucina]]|
periodo=[[1307]] - [[1318]]|immagine= CardinalCoA PioM.svg
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{{box successione|
tipologia=incarico governativo|
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carica= [[Basilica di Santa Maria Maggiore|Arciprete della Basilica Liberiana]]|
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{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Campaniabiografie|diocesicattolicesimo}}
 
[[Categoria:DiocesiCardinali dinominati Caserta|da Niccolò III]]
[[Categoria:Colonna (famiglia)|Giacomo]]
[[Categoria:Lotta per le investiture]]
[[Categoria:Relazioni internazionali della Santa Sede]]
[[Categoria:Religione e politica]]