Automa meccanico e Discussione:Motoblur: differenze tra le pagine

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[[File:Duck of Vaucanson.jpg|thumb|right|[[Anatra digeritrice|''Le Canard digérateur'' (l'anatra digeritrice)]] di [[Jacques de Vaucanson]], salutato nel [[1739]] come il primo automa capace di [[digestione]]]]
 
== Collegamenti esterni modificati ==
Un '''automa''' è una [[macchina]] in grado di operare in modo [[autonomia (meccanica)|autonomo]]. Il termine è talvolta usato per indicare un [[robot]], più precisamente un robot autonomo, ma più spesso descrive una macchina semovente non [[elettronica]] (come un automa [[meccanica applicata|meccanico]]), specialmente quelle costruite per assomigliare ad esseri umani o ad animali.<!--such as the ''jacks'' on old public striking [[clock]]s, or the [[cuckoo]] and any other animated figures on a [[cuckoo clock]].-->
Il termine ''automa'' deriva dal [[lingua greca|greco]] ''{{Polytonic|αὐτόματος}}'', ''automatos'', “che agisce di propria volontà”.
 
Gentili utenti,
Nell'uso colloquiale, comportarsi come un "automa" significa agire in in modo meccanico, senza pensare.
 
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== Automi nell'antichità ==
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20140414125630/http://www.intomobile.com/2010/07/20/motorola-droid-2-to-rock-android-2-2-motoblur/ per http://www.intomobile.com/2010/07/20/motorola-droid-2-to-rock-android-2-2-motoblur/
[[File:Hero - De automatis, 1589 - 116959.jpg|thumb|Il trattato ''Sugli automi'' di [[Erone di Alessandria]] (edizione del 1589)]]
 
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.
Gli automi nel [[Ellenismo|mondo ellenistico]] erano concepiti come giocattoli, idoli religiosi per impressionare i fedeli o strumenti per dimostrare basilari principi scientifici, come quelli costruiti da [[Ctesibio]], [[Filone di Bisanzio]] ([[III secolo a.C.]]) ed [[Erone di Alessandria]] ([[I secolo]]). Quando gli scritti di Erone su [[idraulica]], [[pneumatica (scienza)|pneumatica]] e meccanica, conservati a opera degli arabi e dei bizantini, furono tradotti in [[lingua latina|latino]] nel [[XVI secolo|Cinquecento]] e in italiano, i lettori iniziarono a ricostruire le sue macchine, tra cui [[sifone|sifoni]], un [[idrante]], un [[organo idraulico]], l'[[eolipila]] e, appunto, gli automi, sulla cui costruzione Erone aveva scritto uno dei suoi trattati di maggior successo, ''Automata'', in cui egli illustra teatrini automatici dotati di moto autonomo, rettilineo o circolare, per tutta la durata dello spettacolo.
 
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 11:29, 23 lug 2019 (CEST)
Si conosce l'esistenza di complessi dispositivi meccanici nella [[Antica Grecia|Grecia antica]], benché l'unico esemplare sopravvissuto sia la [[Macchina di Anticitera]] (circa 150-100 a.C.), il più antico [[calcolatore meccanico]] conosciuto. In origine si pensava provenisse da [[Rodi]], dove sembra esistesse una tradizione di [[ingegneria meccanica]]; l'isola era rinomata per i suoi automi.
 
Vi sono inoltre esempi dal [[mito]]: [[Dedalo]] utilizzò l'[[mercurio (elemento chimico)|argento vivo]] per installare una voce nelle sue statue. [[Efesto]] creò automi per il suo laboratorio: [[Talo (mitologia)|Talo]], un uomo artificiale di [[bronzo]] e, secondo [[Esiodo]], la donna [[Pandora]].
 
Nell'[[Storia della Cina|antica Cina]] un curioso resoconto sugli automi si trova nel testo del ''[[Libro del Vuoto Perfetto]]'' (''Liè Zĭ'') scritto nel [[III secolo a.C.]] In esso vi è una descrizione di un più antico incontro tra [[Zhou Mu|re Mu del regno di Zhou]] (1023-957 a.C.) e un ingegnere meccanico chiamato Yan Shi, un 'artefice'. <!--The latter proudly presented the king with a life-size, human-shaped figure of his mechanical 'handiwork' ([[Wade-Giles]] spelling):-->
 
{{citazione|Il re rimase stupito alla vista della figura. Camminava rapidamente, muovendo su e giù la testa, e chiunque avrebbe potuto scambiarlo per un essere umano vivo. L'artefice ne toccò il mento e iniziò a cantare perfettamente intonato. Toccò la sua mano e mimò delle posizioni tenendo perfettamente il tempo... Verso la fine della dimostrazione, l'automa ammiccò e fece delle ''avance'' ad alcune signore lì presenti, il che fece infuriare il re che avrebbe voluto Yen Shih [Yan Shi] giustiziato sul posto ed egli, per la paura mortale, istantaneamente ridusse in pezzi l'automa al fine di spiegarne il suo funzionamento. E, in effetti, dimostrò che l'automa era fatto con del [[cuoio]], del [[legno]], della [[colla]] e della [[lacca]], bianco, nero, rosso e blu. Esaminandolo più da vicino il re vide che erano presenti tutti gli organi interni: un [[fegato]] completo, una [[cistifellea]], un [[cuore]], dei [[polmone|polmoni]], una [[milza]], dei [[reni]], lo [[stomaco]] ed un [[intestino]]. Inoltre vide che era fatto anche di [[muscolo|muscoli]], [[osso|ossa]], [[braccia]] con le relative giunture, [[pelle]], [[dente|denti]], [[capello|capelli]], ma tutto artificiale... Poi il re fece la prova di togliergli il cuore e osservò che la bocca non era più in grado di proferir parola. Gli tolse il fegato e gli occhi non furono più in grado di vedere; gli tolse infine i reni e le gambe non furono più in grado di muoversi. Il re ne fu deliziato.<ref name="needham volume 2 53">Needham, Volume 2, 53.</ref>}}
 
Nell'[[VIII secolo]] l'[[alchimista]] islamico [[Giabir ibn Hayyan]] (Geber) inseriva nel suo trattato ''Il libro delle pietre'' delle ricette per costruire [[serpenti]], [[scorpioni]] ed esseri umani artificiali che fossero soggetti al controllo del loro creatore. Nell'[[827]] il [[califfo]] [[al-Ma'mun]] aveva un albero d'argento e oro nel suo palazzo a [[Baghdad]], che aveva le caratteristiche di una macchina automatica: c'erano uccelli di metallo che cantavano automaticamente sui rami oscillanti di quest'albero costruito da inventori e ingegneri islamici del tempo.<ref name=Terzioglu>[[Tosun Terzioğlu|Arslan Terzioglu]] (2007), [http://www.muslimheritage.com/uploads/Rocket_Technology_in_Turkish_history1.pdf The First Attempts of Flight, Automatic Machines, Submarines and Rocket Technology in Turkish History], in H. C. Guzel (ed.), ''The Turks'', pp. 804-10</ref><ref>Ismail b. Ali Ebu'l Feda history, Weltgeschichte, hrsg. von Fleischer and Reiske 1789-94, 1831.</ref> Il califfo [[Abbasidi|abbaside]] al-Muktadir possedeva a sua volta un albero dorato nel suo palazzo di Baghdad nel [[915]], con uccelli che battevano le ali e cantavano.<ref name=Terzioglu/><ref>A. Marigny (1760). ''Histoire de Arabes''. Parigi, Bd. 3, S.206.</ref> Nel [[IX secolo]] i fratelli [[Banū Mūsā]] inventarono un [[flautista]] automatico che sembra essere stato la prima macchina [[programmazione (informatica)|programmabile]], e che descrissero nel loro ''Libro dei dispositivi ingegnosi''.<ref name=Koetsier>Teun Koetsier (2001). "On the prehistory of programmable machines: musical automata, looms, calculators", ''Mechanism and Machine theory'' '''36''', pp. 590-591.</ref> [[Ibn Khalaf al-Muradi|Alī Ibn Khalaf al-Murādī]] scrisse nell'XI secolo il ''[[Libro dei segreti risultanti dai pensieri]]'' ({{arabo|الأسرار في نتائج الأفكار|Kitāb al-asrār fī natā'ij al-afkār}}), un trattato di [[ingegneria meccanica]] interamente dedicato alla costruzione di complessi automi,<ref>''Technology in the service of progress: The examples of hydraulic technologies'', Ahmed Djebbar, ''Arab-Muslim Civilization in the Mirror of Universal'', ([[UNESCO]], 2010), 292, 300.</ref> in cui descrive 31 automi (21 dei quali orologi).
 
Tra gli altri esempi notevoli di automi vi è la [[Columbidae|colomba]] di [[Archita]], menzionata da [[Aulo Gellio]]<ref>[[Aulo Gellio]], ''Noctes Atticae'' L. 10.</ref>. Analoghi resoconti cinesi di automi volanti si trovano negli scritti del [[V secolo]] del filosofo [[Moismo|moista]] [[Mozi]] e del suo contemporaneo [[Lu Ban]], che costruì uccelli artificiali in legno (''ma yuan'') che potevano effettivamente volare, secondo quanto riportato da [[Han Fei]] e in altri testi.<ref name="needham volume 2 54">Needham, Volume 2, 54.</ref>
 
== Automi dal XIII al XIX secolo ==
[[File:Héraut de la ville de Strasbourg.jpg|thumb|Uno degli automi della cattedrale di Strasburgo.]]
Ad [[Al-Jazari]] è attribuito il primo progetto documentato di automa [[programmazione (informatica)|programmabile]] nel [[1206]], usato per una serie di [[androide|automi umanoidi]]. Il suo automa era una nave con quattro musicisti che galleggiava su un lago per intrattenere gli ospiti alle feste di corte. Il suo [[meccanismo]] aveva una [[batteria (strumento musicale)|batteria]] di percussioni programmabile con pistoncini ([[camma|camme]]) che battevano su piccole [[leva (meccanica)|leve]] che operavano la [[Strumento a percussione|percussione]]. Il suonatore di tamburi poteva eseguire differenti ritmi e differenti partiture se i pistoncini erano spostati.<ref>[http://www.shef.ac.uk/marcoms/eview/articles58/robot.html A 13th Century Programmable Robot], [[University of Sheffield]]</ref> Secondo Charles B. Fowler, gli automi erano una "[[banda musicale]] di [[robot]]" i quali potevano eseguire "più di cinquanta movimenti facciali e del corpo durante ogni selezione musicale."<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=The Museum of Music: A History of Mechanical Instruments|nome=Charles
B.|cognome=Fowler|rivista=Music Educators Journal|volume=54|numero=2|data=ottobre 1967|pp=45-49}}</ref>
 
Al-Jazari inventò anche un automa per il lavaggio delle mani, utilizzando per la prima volta il meccanismo di scarico utilizzato oggi per il [[Water|vaso]] delle [[Stanza da bagno|toilette]]. Si tratta di un automa con sembianze femminili con un [[Catino|bacile]] riempito d'acqua. Quando l'utilizzatore preme la leva, l'acqua scorre e l'automa riempie nuovamente il bacile.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Robot Evolution: The Development of Anthrobotics|nome=Mark E.|cognome=Rosheim|anno=1994|editore=Wiley-IEEE|isbn=0-471-02622-0|pp=9-10}}</ref> La sua "fontana del pavone" era un altro dispositivo più sofisticato per il lavaggio delle mani fornito di automi umanoidi come [[servo|servi]] che offrono [[sapone]] e [[asciugamano|asciugamani]]. Mark E. Rosheim la descrive così: {{citazione|Pulling a plug on the peacock's tail releases water out of the beak; as the dirty water from the basin fills the hollow base a float rises and actuates a linkage which makes a servant figure appear from behind a door under the peacock and offer soap. When more water is used, a second float at a higher level trips and causes the appearance of a second servant figure — with a towel!<ref name=Rosheim>{{Cita pubblicazione|titolo=Robot Evolution: The Development of Anthrobotics|nome=Mark E.|cognome=Rosheim|anno=1994|editore=Wiley-IEEE|isbn=0-471-02622-0|pp=9}}</ref>}}
 
Al-Jazari in tal modo sembra sia stato il primo inventore a mostrare un interesse nel creare macchina di forma umana per scopi pratici come manipolare l'ambiente per il comfort delle persone.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Robot Evolution: The Development of Anthrobotics|nome=Mark E.|cognome=Rosheim|anno=1994|editore=Wiley-IEEE|isbn=0-471-02622-0|p=36}}</ref>
 
[[Villard de Honnecourt]], nel suo taccuino degli [[anni 1230]], mostra progetti per automi zoomorfi e un angelo che rivolge perpetuamente il volto al sole.
 
Un'[[aquila]] in legno costruita da [[Regiomontano]] (1436-1476) volò - come riferito da [[George Hakewill|Hakewill]] - dalla città di [[Königsberg in Bayern|Konigsberg]] per incontrare l'imperatore, salutarlo e tornare indietro. Regiomontano costruì inoltre una [[Muscomorpha|mosca]] di ferro della quale egli stesso ebbe a dire che ad una festa si fosse levata dalle sue mani, avesse volato in cerchio e fosse ritornata a lui.<ref>[http://digicoll.library.wisc.edu/cgi-bin/HistSciTech/HistSciTech-idx?type=turn&entity=HistSciTech000900240221&isize=L voce] da [[Cyclopaedia]]</ref>
 
Nella cattedrale di [[Strasburgo]] sono presenti tre automi chiamati «rohraffes», posti [[Organi della cattedrale di Nostra Signora a Strasburgo|nella parte inferiore dell'organo]], che venivano attivati durante la [[Pentecoste]], e, forse, anche in altre solennità.
[[File:Leonardo-Robot3.jpg|thumb|Modello dell'[[automa cavaliere]] di [[Leonardo da Vinci|Leonardo]] e (a fianco) i meccanismi interni]]
 
Lo scrittore cinese Xiao Xun scrisse che quando il fondatore della [[dinastia Ming]] [[Hongwu]] (r. 1368–1398) stava distruggendo il palazzo di [[Khanbaliq]] che apparteneva alla precedente [[dinastia Yuan]], vi furono trovati - tra i molti altri dispositivi meccanici - degli automi dell'aspetto di tigri.<ref name="needham volume 4 part 2 133 508">Needham, Volume 4, Part 2, 133 & 508.</ref>
 
[[Leonardo da Vinci]] progettò un automa più complesso intorno al [[1495]]: appunti riscoperti solo negli [[anni 1950|anni cinquanta]] nel ''[[codice Atlantico]]'' e in piccoli taccuini tascabili databili intorno al 1495-[[1497]] mostrano disegni dettagliati per un [[Automa cavaliere|cavaliere meccanico]] in [[Corazza|armatura]], che era apparentemente in grado di alzarsi in piedi, agitare le braccia e muovere testa e mascella.
 
Il [[Rinascimento]] testimonia un considerevole ritorno d'interesse per gli automi. I trattati di [[Erone di Alessandria]] vennero pubblicati e tradotti in latino e italiano. Nel [[XVI secolo|Settecento]] furono costruiti numerosi automi per meccanismi ad orologeria, principalmente dagli artigiani delle [[città libera dell'Impero|città libere]] dell'Europa centrale. Questi dispositivi meravigliosi trovarono ospitalità nei "gabinetti delle curiosità" o ''[[Wunderkammer]]'' delle corti principesche europee. Per le [[grotta|grotte]] dei [[giardino|giardini]] furono costruiti automi idraulici e pneumatici, simili a quelli descritti da Erone.
 
In [[Cartesio]] si può riscontrare una nuova attitudine nei confronti degli automi, quando egli suggerisce che i corpi degli animali sono nient'altro che complesse macchine: le ossa, i muscoli e gli organi potrebbero essere rimpiazzati da pulegge, pistoni e camme.
 
In tal modo il [[meccanicismo]] divenne lo standard al quale erano comparati la [[Natura]] e l'[[Organismo vivente|organismo]]. La [[Francia]] settecentesca fu la patria di quegli ingegnosi giocattoli meccanici che sarebbero divenuti dei prototipi per i motori della [[rivoluzione industriale]]. Così nel [[1649]], quando [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]] era ancora un bambino, un artigiano di nome Camus progettò per lui un cocchio in miniatura, e cavalli completi di fanti e una signora nella vettura; tutte queste figure mostravano un movimento perfetto. Secondo P. Labat, il generale de Gennes costruì, nel [[1688]], oltre a macchine per l'[[artiglieria]] e la [[navigazione]], un [[Pavo cristatus|pavone]] che camminava e mangiava. il [[gesuiti|gesuita]] [[Athanasius Kircher]] produsse diversi automi per mettere in scena spettacoli, tra cui una statua che parlava <!--e sentiva attraverso un which spoke and listened via a [[speaking tube]]-->.
 
[[File:TeaAutomatAndMechanism.jpg|thumb|Un automa giapponese (''[[Karakuri ningyō]]'') che serve il tè, con il meccanismo (a destra), XIX secolo]]
 
[[File:Automates-Jaquet-Droz-p1030472.jpg|thumb|Automi di [[Pierre Jaquet-Droz|Droz]]]]
 
Il primo automa del mondo costruito con successo è considerato ''Il suonatore di flauto'', inventato dal francese [[Jacques de Vaucanson]] nel [[1737]]. Egli costruì inoltre un'anatra meccanica, l'[[anatra digeritrice]], che dava l'illusione di nutrirsi e defecare, il che sembrava avvalorare le idee cartesiane che gli animali non sono altro che macchine biologiche.
 
A partire dal [[1770]] una macchina per giocare a scacchi chiamata ''[[Il Turco]]'', creata da [[Wolfgang von Kempelen]], fece il giro delle corti europee venendo spacciata per automa. Solo molti anni dopo, nel [[1857]], si scoprì che in realtà il Turco aveva un operatore all'interno: l'ingegnoso meccanismo nascondeva un elaborato imbroglio.
 
Tra gli altri costruttori di automi del [[XVIII secolo|Settecento]] vi sono il prolifico inventore francese [[Pierre Jaquet-Droz]] e il suo contemporaneo [[Henri Maillardet]]. Tra il [[1770]] ed il [[1773]] Pierre Jaquet-Droz e il figlio Henri-Louis costruirono tre sorprendenti automi: uno scrivano, un disegnatore ed un musicista (ancora funzionanti, si trovano nel Musèe d'Art et d'Histoire di [[Neuchâtel]] in [[Svizzera]]). Maillardet, un meccanico svizzero, costruì un automa capace di disegnare quattro figure e scrivere tre poemi (oggi conservato al museo scientifico del [[Franklin Institute]] di [[Filadelfia]]). [[John Joseph Merlin]], di origine belga, creò il meccanismo dell'automa del ''Cigno d'argento'' (ora al [[Bowes Museum]]).<ref>[http://www.thebowesmuseum.org.uk/the-silver-swan/history/ Bowes Museum: History of the Silver Swan]</ref>
 
Secondo il filosofo [[Michel Foucault]], [[Federico II di Prussia|Federico II il Grande]], [[Sovrani di Prussia|re di Prussia]] dal [[1740]] al [[1786]], era "ossessionato" dagli automi<ref>Vedi Michel Foucault, ''[[Discipline and Punish]]'', New York, Vintage Books, 1979, p.136: "The classical age discovered the body as object and target of power... The great book of Man-the-Machine was written simultaneously on two registers: the anatomico-metaphysical register, of which Descartes wrote the first pages and which the physicians and philosophers continued, and the technico-political register, which was constituted by a whole set of regulations and by empirical and calculated methods relating to the army, the school and the hospital, for controlling or correcting the operations of the body. These two registers are quite distinct, since it was a question, on one hand, of submission and use and, on the other, of functioning and explanation: there was a useful body and an intelligible body... The celebrated automata [of the 18th century] were not only a way of illustrating an organism, they were also political puppets, small-scale models of power: Frederick, the meticulous king of small machines, well-trained regiments and long exercises, was obsessed with them."</ref>. Secondo [[Manuel de Landa]], "mise insieme le sue armate così come un meccanismo ben oliato i cui componenti erano guerrieri simili a robot."
 
Il [[Giappone]] adottò gli automi durante il [[periodo Edo]] ([[1603]] - [[1867]]); erano noti come ''[[Karakuri ningyō]]'' {{nihongo||からくり人形}}.
 
Il famoso [[Illusionismo|prestigiatore]] [[Jean Eugène Robert-Houdin]] ([[1805]] - [[1871]]) era conosciuto per aver creato automi per i suoi spettacoli da palcoscenico.
 
Il periodo tra il [[1860]] e il [[1910]] è conosciuto come "l'età d'oro degli automi". In quegli anni prosperavano a [[Parigi]] numerose piccole imprese familiari di costruttori di automi. Dalle loro officine esportarono in tutto il mondo migliaia di automi meccanici e uccelli meccanici che cantavano. Sono questi automi francesi ad essere collezionati oggi e, sebbene oggi rari e costosi, attraggono collezionisti da ogni parte del mondo. I principali costruttori francesi furono Vichy, Roullet & Decamps, Lambert, Phalibois, Renou e Bontems.
 
== Automi contemporanei ==
 
 
Gli automi contemporanei continuano questa tradizione enfatizzando l'aspetto artistico, piuttosto che la sofisticazione tecnologica. Gli automi contemporanei sono rappresentati dalle opere del [[Cabaret Mechanical Theatre]] nel [[Regno Unito]] e [[Dug North]], Chomick+Meder<ref>[http://www.chomickmeder.com Chomick+Meder]</ref> e [[Thomas Kuntz]]<ref>[http://www.artomic.com/gallery/automata/automata.html Thomas Kuntz]</ref> negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], o François Junod in Svizzera.
 
Un'evoluzione dei giocattoli meccanizzati sviluppati nel corso del Sette-Ottocento è rappresentata dagli automi costruiti in carta. Malgrado la relativa semplicità del materiale, gli automi di carta sono intrinsecamente oggetti con un alto grado di tecnologia, in cui i principi della meccanica incontrano la creatività dell'arte.
 
== Influenza nella cultura ==
* [[Martin Scorsese]], nel film ''[[Hugo Cabret]]'' (2011), ricorre analogamente alla figura di un automa come espediente narrativo.
* [[Giuseppe Tornatore]], nel film ''[[La migliore offerta]]'' (2013) introduce un automa come importante elemento della narrazione.
* Nell'avventura grafica ''[[Syberia]]'' (2002) la Fabbrica Voralberg è una piccola impresa da sempre specializzata nella fabbricazione di automi ad orologeria di altissima qualità, che ricorrono numerose volte nel corso della storia.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
;Fonti originali della voce in lingua inglese qui tradotta
* Needham, Joseph (1986). ''Science and Civilization in China: Volume 2''. England: Cambridge University Press.
* {{cita web|url=http://links.jstor.org/sici?sici=0026-8232(191304)10%3A4%3C511%3AHAICTA%3E2.0.CO%3B2-5|titolo=J. Douglas Bruce, 'Human Automata in Classical Tradition and Mediaeval Romance', ''Modern Philology'', Vol. 10, No. 4 (Apr., 1913), pp. 511-526}}
* {{cita web|url=http://links.jstor.org/sici?sici=0149-6611(192003)35%3A3%3C129%3ATPBAHA%3E2.0.CO%3B2-%23|titolo=M. B. Ogle, 'The Perilous Bridge and Human Automata', ''Modern Language Notes'', Vol. 35, No. 3 (Mar., 1920), pp. 129-136}}
;Per approfondimenti
* ''Le monde des automates'', 1928
* ''Los falsos adanes. ''Historia y mito de los autómatas''. Ceserani, G.P. Editorial Tiempo Nuevo, 1971.
* ''De Autómatas y otras maravillas'', Vid. Alvar, C.
* ''Historia de Monstruos'', Juan Jacobo Bajarlía.
* ''Máquinas de amar. Secretos del cuerpo artificial'', Pilar Pedraza. Ed. Valdemar, 1998.
* ''Juego y Artificio. Autómatas y otras ficciones en la cultura del Renacimiento a la Ilustración'', Alfredo Aracil
* ''El Turco: La Vida y Época de la Famosa Máquina Jugadora de Ajedrez del Siglo XVIII'', Tom Standage, Editorial Walker & Company, 2002
* ''Secretos Medievales'', Jesus Callejo, Editorial Temas de Hoy, 2006
* ''From music boxes to street organs'' R.DEWAARD 1967
* ''THE JAQUET-DROZ MECHANICAL PUPPETS'' EDMONDO DROZ 1971
* ''ENCYCLOPEDIA of Automatic Musical Instruments'' Q.David Bowers 1972
* ''CLOKWORK MUSIC'' W.J.G.ORD-HUME 1973
* ''Silver Anniversary Collection MUSICAL BOX SOCIETY INTERNATIONAL'' 1974
* ''The Marvelous World of Music Machines'' Heinrich Weiss-Stauffacher 1976
* ''MUSIC AND THE BRAIN'' MACDONALD CRITCHLEY & R.A.HENSON 1977
* ''MUSICAL INSTRUMENTS OF THE WORLD'' the Diagram Group 1976
* ''BARREL ORGAN'' W.J.G.ORD-HUME 1978
* ''ANDROIDS The Jaquet-Droz automaton'' F.M. Ricci 1979
* ''Musical Box'' W.J.G.ORD-HUME 1980
* ''The Musical Box Handbook'' Cylinder Boxes Graham Webb 1984
* ''Von der Aolsharfe zum Digitalspieler'' Jan _Brauers 1984
* ''Le MONDE des AUTOMATES ETUDE HISTORIQUE ET TECHNIQUEⅠⅡ'' A.Chapuis E.Gelis 1984
* ''THE WONDERLAND OF MUSIC BOXES AND AUTOMATA'' Daniel Troquet 1989
* ''Clock and watch museum Geneva'' 1990 Musee d'art et d'histoire
* ''Museums of Horology La Chaux-de-Fonds Le Locle'' Francois Mercier 1991
* ''All'epoca delle scatole musicali''
* ''AUTOMATES ET MUSIQUES Pendules'' Anne Winter-Jensen M.E.L.D.L. Geneve 1987
* ''L'Oregue de Barbarie'' Helmut Zeraschi Payot Lausanne 1980
* ''Faszinierende Welt der Automaten'' Annette Beyer Callwey Verlag Munchen 1983
* ''Automaten'' Chrisian Bailly Hirmer
;Testi in italiano
* Gian Paolo Cesarani, ''I falsi adami. Storia e mito degli automi'', Milano, Feltrinelli, 1969.
* {{cita libro
|cognome= Ceserani
|nome= Gian Paolo
|titolo= Gli automi. Storia e mito
|url=http://tecalibri.altervista.org/C/CESERANI-GP_automi.htm
|editore= Laterza
|città= Roma-Bari
|anno= 1983 [1969]
|isbn= 88-420-2339-6
}}
* {{cita libro
|cognome= Pugliara
|nome= Monica
|titolo= Il mirabile e l'artificio
|url=http://books.google.com/books?id=UtA6jOX7VSYC&hl=it
|editore=L'Erma di Bretschneider
|città=
|anno= 2003
|isbn=88-8265-195-9
}}
* {{cita libro
|cognome= Rossi
|nome= Cesare
|titolo= Una breve rassegna sugli automi: la meccanica che ha preceduto i robot (atti del convegno)
|url=http://www.aising.it/docs/atticonvegno/p737-750.pdf
|editore=
|città=
|anno=
}}
* {{Cita libro|titolo = La rivoluzione dimenticata|autore = Lucio Russo|wkautore = Lucio Russo|editore = [[Feltrinelli editore|Feltrinelli]]|città = Milano|anno = 2013|edizione = VII edizione|ISBN = 9788807883231}}
* {{cita libro
|cognome= Losano
|nome= Mario
|titolo= Storie di automi. Dalla Grecia Classica alla Belle Epoque.
|editore= Einaudi
|città=
|anno= 1990
|isbn= 88-06-12224-X
}}
 
== Voci correlate ==
* [[Androide]]
* [[Automa cavaliere]]
* [[Ginoide]]
* [[Mecha]]
* [[Robot]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Automata|etichetta=automi}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://automata.co.uk/History%20page.htm|Breve storia degli automi|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.automatomania.com|AutomatomaniA|lingua=en}}
* {{en}}[http://www.fi.edu/pieces/knox/automaton/index.html L'automa di Maillardet] nel sito del Franklin Institute
* {{cita web|http://www.karakuri.info/|I Karakuri giapponesi|lingua=en}}
* {{Thesaurus BNCF}}
 
{{Portale|scienza e tecnica}}
 
[[Categoria:Robotica]]