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{{Bio
|TitoloNome = Daniela
|NomeCognome = James Amaldi
|CognomeSesso = Paine F
|LuogoNascita = Andover Napoli
|CognomePrima =
|GiornoMeseNascita =
|PreData=
|AnnoNascita = 1717
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|ForzaOrdinamento =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Andover
|LuogoNascitaLink = Andover (Regno Unito)
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|AnnoNascita = 1717
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|AnnoMorte = 1789
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|Attività = architettoinsegnante
|AnnoMorte = 1789
|Attività2 = arabista
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|Nazionalità = ingleseitaliana
|Epoca = 1700
|Epoca2 =
|Attività = architetto
|Attività2 =
|Attività3 =
|Nazionalità = inglese
|NazionalitàNaturalizzato =
|PostNazionalità =
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|Didascalia =
}}
 
== Biografia ==
È figlia dei [[Fisica|fisici]] [[Edoardo Amaldi]] e [[Ginestra Giovene]], nipote del matematico [[Ugo Amaldi]] e sorella del fisico [[Ugo Amaldi (fisico)|Ugo Amaldi]].
Nel [[1745]], la Doncaster Corporation scelse il giovane architetto James Paine per progettare una Mansion House da utilizzare per "l'ospitalità civica e le celebrazioni".<ref name =mansion>{{Cita web | url=https://www.mansionhousedoncaster.com/james-paine-2017/ | titolo=James Paine | lingua = en | accesso= 2 maggio 2019}}</ref> Paine si ispirò per la facciata dell'edificio, al progetto di [[Inigo Jones]] per un palazzo reale a Whitehall.<ref name =mansion /> Dopo questo esordio, la carriera di Paine fu ben avviata e nei successivi 40 anni si affermò come uno dei principali architetti del revival [[Andrea Palladio|palladiano]] e uno dei primi rappresentanti della decorazione d'interni [[rococò]] a metà del [[XVIII secolo]].<ref name =mansion />
 
Paine fu molto apprezzato per la progettazione e la decorazione di grandi case con magnifiche scalinate per l'aristocrazia e le case per la nobiltà terriera, oltre a realizzare edifici funzionali, luoghi di culto e ponti.<ref name =mansion />
 
Anche se soggiornò per gran parte della sua vita a Londra, i suoi lavori si trovano principalmente nel nord dell'Inghilterra.<ref name =mansion />
 
Paine si ispirò alle opere e agli scritti dell'architetto [[Venezia|veneziano]] Andrea Palladio ([[1508]]-[[1580]]) e di Inigo Jones ([[1573]]-[[1652]]).<ref name =mansion />
 
Paine nacque ad Andover, nell'[[Hampshire]], nel 1717, figlio di un falegname, e si avvicinò all'architettura studiando disegno all'Accademia Saint Martin di Londra. In quegli anni attirò l'attenzione del circolo di [[Lord Burlington]] ([[1694]]-[[1753]]), sostenitore del revival palladiano, e promotore di giovani architetti meritevoli.<ref name =mansion />
 
L'esordio di Paine avvenne nel [[1737]] a Nostell Priory, nel [[West Yorkshire]], una grande casa progettata in stile palladiano dall'architetto James Moyser, per la quale Paine eseguì le decorazioni interne della casa.<ref name =mansion />
 
Dopo il progetto del 1745, Paine rilevò nel [[1753]] lo studio di architettura di Garrett a Londra e nel nord-est e in pochi anni lavorò per ristrutturazioni alle case cittadine dei duchi di Northumberland nel Castello di Alnwick, nel Norfolk a Worksop Manor e nel Devonshire a Chatsworth.<ref name =mansion />
 
Tra gli altri suoi lavori londinesi si ricordano quelli per Lincoln's Inn e Coutts Bank e una grande casa a Whitehall per Sir Matthew Featherstonhaugh.<ref name =mansion />
 
Per diffondere i suoi risultati ed esprimere le sue idee sull'architettura, Paine pubblicò i ''Piani, prospetti, sezioni e altri ornamenti della Mansion House, Doncaster'' (''Plans, Elevations, Sections and Other Ornaments of the Mansion House, Doncastenel'', [[1751]]) e nel [[1767]], pubblicò il primo volume di ''Piani, Prospetti e Sezioni di nobili e gentiluomini'' (''Plans, Elevations and Sections of Noblemen and Gentlemen's Houses''), un secondo volume venne pubblicato nel [[1783]]. Questi libri compresero pregevoli incisioni di tutti i suoi lavori più importanti accompagnati da note di spiegazioni.<ref name =mansion />
 
Nel 1789, James Paine morì in [[Francia]] all'inizio della [[Rivoluzione francese]].<ref name =mansion />
 
== Opere ==
* D.A. (a cura di), ''Le Mu'allaqāt. Alle origini della poesia araba'', Venezia, [[Marsilio Editori|Marsilio]], 1991, ISBN 978-88-317-5563-3
 
* D.A., ''Tracce consunte come graffiti su pietra. Note sul lessico delle Mu'allaqāt'', Napoli, [[Istituto Universitario Orientale]], 1999
== Note ==
* D.A., ''Storia della letteratura araba classica'', Bologna, [[Zanichelli]], 2004, ISBN 978-88-080-7661-8
<references />
 
== Bibliografia ==
 
== Voci correlate ==
* [[Arabistica]]
* [[Storia dell'architettura]]
* [[Letteratura araba]]
 
* [[Lingua araba]]
== Altri progetti ==
* [[Mu'allaqāt]]
{{interprogetto}}
* [[Poesia araba]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
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{{Controllo di autorità}}
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