Attilio Cubeddu e Teofilatto: differenze tra le pagine
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{{nota disambigua}}{{Carica pubblica
| nome = Teofilatto
| carica = [[Senatore di Roma]]
{{Bio▼
| mandatoinizio = [[904]]
|Nome = Attilio▼
| mandatofine = [[924]]
|Cognome = Cubeddu▼
| monarca = [[Papa Sergio III|Sergio III]]<br /><small>(fino al 14 aprile [[911]])</small><br />[[Anastasio III]]<br /><small>(fino al giugno [[913]])</small><br />[[Lando]]<br /><small>(fino al marzo [[914]])</small><br />[[Papa Giovanni X|Giovanni X]]<br /><small>(fino al [[924]])</small>
| partito = Partito [[Ducato di Spoleto | "spoletino"]] e [[Papa Formoso | antiformosiano]]
| professione = funzionario pontificio
}}{{Aristocratico
| nome = Teofilatto
| titolo = Patrizio romano
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| inizio reggenza2 =
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| titolo4 =
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| titolo6 =
| altrititoli =
| data di nascita = 860
| data di morte = 924
| dinastia = Teofilatti
| padre = Gregorio
| consorte = [[Teodora (X secolo) | Teodora]]
| figli = [[Marozia]], Teodora II, Teofilatto II, Sergia, Bonifacio
| religione = [[cristianesimo]]
▲}}{{Bio
|PreData = [[Lingua latina|latino]]: ''Theophylactus''
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita =
|LuogoMorte = Roma▼
▲|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = [[924]] circa
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|Nazionalità =
}}
Fu ''[[magister militum]]'' e ''vestararius'' e governò di fatto Roma con i titoli di ''[[Senatore di Roma|senator Romanorum]]'' e di ''gloriosissimus dux'' nel primo quarto del [[X secolo]].
==
Il [[patrizio (titolo)|patrizio]] Teofilatto apparteneva alla cerchia degli [[Optimates]] romani, ricchi latifondisti, ecclesiastici e alti funzionari che, a partire dal VII secolo, in epoca [[Impero bizantino|bizantina]] e fino a tutto l'XI secolo, si erano attribuiti le funzioni dell'antico [[Senato romano]] con il nuovo nome di ''Ordo senatorius''<ref>Girolamo Arnaldi, ''Le Origini dello Stato della Chiesa'', Torino, UTET Libreria, 1987; Valeria Beolchini, ''Tusculum II: Tuscolo, una roccaforte dinastica a controllo della valle Latina'', pp. 31-35</ref>.
Esponente del partito "[[Ducato di Spoleto|spoletino]]" e [[Papa Formoso|''antiformosiano'']], il suo nome compare nelle fonti nel [[901]]<ref>Cesare Manaresi, ''I Placiti del Regnum Italiae'', vol.I, p.412; Fonti per la storia d'Italia, n.92, 1955.</ref> come partecipante in un [[placito]] dell'imperatore [[Ludovico il Cieco|Ludovico III di Provenza]] in qualità di ''judex palatinus'' insieme ad altri nobili romani<ref>Non è da escludere che essendo il primo citato nell'elenco dei ''judices'', ricoprisse sin da allora la carica di Primicero dei Notai, ritenuta da P.L. Galletti omologa a quella di [[Principe assistente al Soglio pontificio|Principe del Soglio]]. Pier Luigi Galletti e Josè Maria Fonseca de Evora, ''Del Primicero della Santa Sede Apostolica e di altri uffiziali maggiori del sacro palagio lateranense'' Roma 1776, p.14.</ref>, tra i quali [[Crescenzi]]o. In tale documento viene descritto come figlio del ''nomenclator'' Gregorio (anni 875-885)<ref>Il "nomenclatore" era una delle sette grandi cariche o uffici altrimenti definiti Giudici Palatini della [[Corte Pontificia]], il cui ufficio onorifico era quello di comunicare ai membri dell'assemblea l'invito del Papa a partecipare alla sua mensa durante le celebrazioni. Se fosse accertata questa ipotesi, attraverso questa parentela sarebbe stato il fratello di Costantino e di Costantina (donna ritenuta di facili costumi e unitasi con diversi rappresentanti dell'alta nobiltà romana), oltre che cognato del ''[[Magister Militum]]'' e ''Vestararius'' Giorgio ''de Aventino'' coinvolto nella scomunica da parte di Giovanni VIII reo tra l'altro con G. di essersi appropriati del tesoro del papa. Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani, v. alla voce Gregorio il Nomenclatore; Pier Luigi Galletti e Josè Maria Fonseca de Evora, ''Del Primicero della Santa Sede...'' cit., pp.99-100; Catholic Encyclopedia, vol. 11, voce Palatini.</ref>, forse identificabile con l'"apocrisario"<ref>L'apocrisario era il rappresentante permanente della Santa Sede presso la corte di Costantinopoli; la carica fu istituita da [[papa Leone I]].</ref> presso la corte di [[Costantinopoli]] al tempo di [[papa Giovanni VIII]] (872-882), figlio a sua volta del ''nomenclator'' Teofilatto (a. 826). Queste importanti cariche ricoperte nella [[corte pontificia]] rivelerebbero la solida posizione e il radicamento della sua famiglia nell'ambito del ''Palatium'' o ''Patriarchium pontificium'' ([[palazzo del Laterano]]) già nella seconda metà del IX secolo.
Secondo alcuni storici la sua residenza si trovava nei pressi del [[Quirinale (colle)|Quirinale]], vicino alla [[Basilica dei Santi XII Apostoli|basilica dei Santi Apostoli]] (anche se secondo altri l'ipotesi apparirebbe dubbia)<ref>In questa zona abitò con certezza suo nipote [[Alberico II di Spoleto|Alberico di Roma]] (912 circa - 954).</ref>. Prese in moglie l'aristocratica romana [[Teodora (X secolo)|Teodora]]<ref>Costei secondo alcuni sarebbe stata della famiglia dei ''domini de via Lata'', quindi parente di [[papa Adriano I]], altri suppongono una discendenza in linea materna dagli [[Stefaneschi]]: Daniela Gallavotti Cavallero, ''S. Maria del Priorato'' (S. Maria in Aventino) Istituto nazionale di studi romani, 1986, p.12.</ref>.
Nel [[904]] Teofilatto sostenne la ri-elezione di [[papa Sergio III]], suo probabile parente<ref>Enciclopedia dei Papi, Ed. Treccani, v. Sergio III</ref>, e ottenne i titoli di ''[[magister militum]]'' e di ''Sacri palatii vestararius''<ref>Il ''vestararius'' custodiva le vesti preziose e gli altri tesori non in moneta del palazzo pontificale</span></ref>, a cui si aggiunsero i titoli di ''gloriosissimus dux'' e di ''[[Senatore di Roma|senator Romanorum]]''. Attraverso il primato sull'aristocrazia di Roma, Teofilatto e la sua famiglia ebbero il controllo della città: egli assunse di fatto il governo assoluto, limitando i poteri dello stesso papato e determinandone spesso la politica, ponendo le basi di un governo che sulla base delle fonti di poco successive, generalmente ostili, fu definito ''[[Saeculum obscurum]]'' (la cosiddetta "[[pornocrazia]] romana"). Tale concentrazione di potere, se non lo rese, come disse lo storico [[Pietro Fedele]], il più potente d'Europa, senz'altro gli consentì di essere uno degli uomini più ricchi e influenti dell'Occidente cristiano della sua epoca<ref>Probabilmente questa posizione egemonica consentì ai suoi eredi, i [[conti di Tuscolo]] prima e i [[Colonna (famiglia)|Colonna]] poi, di incarnare a Roma la fazione aristocratica, che in seguito si identificò con il partito [[Sarco Romano Impero|imperiale]] e [[Ghibellini|ghibellino]], tradizionalmente avversario della fazione popolare degli [[Orsini]] di parte papale e [[Guelfi|guelfa]]: Franca Allegrezza, ''Organizzazione del potere e dinamiche familiari. Gli Orsini dal Duecento agli inizi del Quattrocento'', 1998.</ref>. Il dominio di Teofilatto si protrasse per circa un ventennio, fino alla sua morte.
Attorno al [[910]] concesse la figlia [[Marozia]] in moglie al di lui forse coetaneo [[Alberico I di Spoleto|Alberico]], [[Ducato di Spoleto|duca di Spoleto]], con il quale era alleato da circa un decennio. Come rappresentante di [[papa Giovanni X]] (914-928) ebbe il mandato di stringere accordi con i principi [[longobardi]] dell'Italia centro-meridionale, principali artefici della lega anti-araba, a cui aveva già contribuito il defunto principe [[Atenolfo I di Capua]], mediante i quali con l'appoggio militare di Alberico di Spoleto nel 915 riuscì a sconfiggere i [[Saraceni]] stanziatisi presso il [[Garigliano]], dopo aver subito per circa 40 anni i saccheggi di Roma e dei dintorni dell'Urbe<ref>Pietro Fedele, ''La battaglia del Garigliano dell'anno 915 ed i monumenti che la ricordano'', in Archivio Società Romana di Storia Patria, A. XXII (1899), p. 181 e segg.</ref>.
Dalla moglie Teodora ebbe numerosi figli, tra i quali noti:
*Maria detta "Mariozza" ([[Marozia]]), moglie di [[Alberico I di Spoleto|Alberico]], duca di Spoleto
*Teodora (II), sposata al romano Giovanni [[Crescenzi]]
*Teofilatto (II), ''vestararius'', premorto al padre
*Sergia e Bonifacio, scomparsi in giovane età e sepolti nella [[Basilica di Santa Maria Maggiore|chiesa di Santa Maria Maggiore]]<ref>Pietro Fedele, Ricerche per la storia di Roma e del papato nel secolo X, in ''Archivio della R. Società Romana di Storia Patria'', voll. XXXIII-XXXIV, 1910-11.</ref>.
Non è ancora accertato se Gregorio ''de Tusculana'' (ca. 950 circa - ca. 1010), il capostipite dei [[conti di Tuscolo]] da cui discesero i [[Colonna (famiglia)|Colonna]], fosse uno dei figli di [[Alberico II di Spoleto|Alberico di Roma]], o discenda da un altro Teofilatto ''consul et dux'' e ''vestararius''<ref>Ipotesi suffragata dal necrologio del monastero dei SS. Ciriaco e Nicola in via Lata, in cui nel 949 risulta Teofilatto ''vestararius'' sposato con Marozia ''senatrix'' figlia di Teodora; v. F. Lazzari, ''I Teofilatti nel necrologio del sec. XI del monastero dei SS. Ciriaco e Nicola in via Lata'', in Annali del Lazio meridionale, XIV/2, n. 28, 2014</ref>, forse figlio di Teofilatto suo omonimo premorto al padre.<ref>v. V. Beolchini, ''Tusculum II: Tuscolo, una roccaforte dinastica a controllo della valle Latina'', Roma 2006, p.55; U. Longo, Gregorio di Tuscolo, in Dizionario Biografico degli Italiani. Secondo la più recente storiografia o parte di essa la discendenza maschile di Alberico di Spoleto si estinse nel 964. v. Chris Wikham, ''Roma medievale. Crisi e stabilità di una città, 900-1150'', Roma 2013, p.255.</ref>
Non comparendo altre sue notizie oltre il 915, si ritiene sia morto tra il 920 e il 924.
==Albero genealogico==
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== Note ==▼
<references />▼
==Bibliografia==
*George L. Williams, ''Papal Genealogy. The Families and Descendants of the Popes'', 2004.
▲==Note==
▲<references/>
== Voci correlate ==
* [[
* [[Battaglia del Garigliano (915)]]
* [[Saeculum obscurum]]
* [[Pornocrazia]]
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|medioevo|Roma|Stato Pontificio}}
[[Categoria:
[[Categoria:Storia di Roma nel Medioevo]]
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