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[[File:1791 - Milano - Museo egizio - Foto Giovanni Dall'Orto - 14-Feb-2008.jpg|thumb|upright=1.2|Una sala del Museo egizio di Milano.]]
{{nota disambigua||Brecht (disambigua)|Brecht}}
{{Bio
|Nome = Bertolt
|Cognome = Brecht
|PostCognome = ([[Associazione fonetica internazionale|IPA]]: {{IPA|[ˈbεɐ̯tɔlt ˈbʁεçt]}}), nato '''Eugen Berthold Friedrich Brecht'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Augusta
|LuogoNascitaLink = Augusta (Germania)
|GiornoMeseNascita = 10 febbraio
|AnnoNascita = 1898
|LuogoMorte = Berlino Est
|GiornoMeseMorte = 14 agosto
|AnnoMorte = 1956
|Attività = drammaturgo
|Attività2 = poeta
|Attività3 = regista teatrale
|AttivitàAltre = e [[saggista]]
|Epoca = 1900
|Nazionalità = tedesco
|NazionalitàNaturalizzato = austriaco
|Immagine = Bundesarchiv Bild 183-W0409-300, Bertolt Brecht.jpg
|Didascalia2 = {{Premio|Premio Lenin per la pace|1954}}
}}
Un '''museo virtuale''' è un'entità digitale che condivide alcune caratteristiche del museo “tradizionale”<ref>{{Cita web|autore = |url = http://icom.museum/the-vision/museum-definition/|titolo = Definizione ICOM di Museo|accesso = |editore = |data = }}</ref> (accessibile da un pubblico, riferito ad un bene culturale, con scopi educativi). Ha lo scopo di completare, migliorare, aumentare l'esperienza museale attraverso forme di personalizzazione, interazione ed arricchimento dei contenuti del museo. I musei virtuali possono presentarsi come riferimento digitale di un museo fisico, o possono essere realizzati indipendentemente, mantenendone l'autorevolezza. Similarmente alla missione istituzionale di un museo fisico, anche il compito del museo virtuale è quello di: essere accessibile al pubblico, consentire di accedere alle conoscenze connesse alle collezioni e di organizzarne in maniera coerente e sistematica la presentazione, conservandone gli oggetti per lungo tempo. Come nel caso del museo "tradizionale", il museo virtuale può essere creato a partire da oggetti reali o tematiche specifiche, oppure può trattarsi di una mostra creata ex novo.
== Biografia ==
[[File:Augsburg Brechthaus 2004.jpeg|thumb|left|Casa natale di Brecht ad Augsburg (Augusta)]]
Bertolt Brecht nacque al numero 8 del vicoletto Auf dem Rain, ad [[Augusta (Germania)|Augusta]], il 10 febbraio 1898, da Berthold Friedrich Brecht e Sophie Brezing, in una famiglia recentemente approdata alla borghesia; i nonni paterni erano originari del [[Baden-Württemberg|Baden]], mentre quelli materni provenivano da [[Bad Waldsee]], nell'Alta [[Svevia]]. Il padre era [[cattolicesimo|cattolico]], sua madre [[protestantesimo|protestante]] e il giovane Brecht fu educato nella fede di quest'ultima.
Un museo virtuale può essere un prodotto distribuito in locale''',''' su strumenti portatili o su web; oppure può nascere fin dall'inizio come prodotto digitale che fa uso di contenuti completamente digitali. Il museo virtuale è un'entità che conserva un legame con un'istituzione che ne assicura l'autorevolezza, ma, come nel caso del museo, è cosa diversa e distinta rispetto alla biblioteca o all'archivio digitale. I musei virtuali vengono distribuiti per lo più, ma non esclusivamente, come strumenti elettronici, noti in questo caso anche come “musei on line”, “hypermusei”, “musei digitali”, “cybermusei” o “musei web”.
Il 20 marzo Bertolt venne battezzato nella [[chiesa evangelica]] ''Barfüßerkirche'' e il 18 settembre la famiglia traslocò nella nuova abitazione nella città bassa vicino a Perlachberg, quartiere di artigiani e artisti. La fede protestante della madre segnò l'educazione culturale e linguistica del figlio, nella quale la lirica religiosa evangelica e il tedesco di [[Martin Lutero|Lutero]] lasciarono un'impronta decisiva. Il 29 giugno [[1900]] nacque il fratello Walter, che più tardi diventerà professore di tecnologia cartaria al [[Technische Universität Darmstadt|Politecnico di Darmstadt]] e il 12 settembre dello stesso anno la famiglia si trasferì in un appartamento più grande nella Bleichstraße 2, in una delle case della Fondazione Haindl, costruite qualche anno prima per i dipendenti nel sobborgo di Klancke.
==Introduzione generale==
Come città industriale e commerciale, Augusta si distingueva, oltre che per le sue imprese bancarie, per i tessili, per l'industria dei coloranti e per le cartiere. Il padre era emigrato da [[Achern]], nella [[Foresta Nera]], già nel [[1893]], e trovò impiego proprio nella cartiera ''Haindl'', di cui, nel [[1914]], diventò il direttore.<ref>Frederic Ewen, ''Bertolt Brecht. La vita, l'opera, i tempi.'' Milano, Feltrinelli, 1970, p.41</ref> Bertolt ebbe un'infanzia poco felice a causa del carattere schivo e di frequenti problemi di salute. Dopo quattro anni di scuola elementare frequentò il ''Realgymnasium'' di Augusta, che andò distrutto durante la [[Seconda guerra mondiale|Seconda Guerra Mondiale]].<ref>F.Ewen, p.42</ref> Come compagni di classe ebbe tra gli altri [[Caspar Neher]] e Rudolf Prestel.
L'[[Italia]] come altri paesi, racchiude al suo interno un ragguardevole patrimonio [[storia|storico]], [[arte|artistico]] e [[cultura]]le, frutto della sedimentazione dei [[secolo|secoli]] e idoneo a congiungere il “passato e il presente delle culture che popolano una nazione”<ref>[http://www.controluce.it/giornali/a10n03/p14c-arte.htm Notizie ... in controluce] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100119044132/http://www.controluce.it/giornali/a10n03/p14c-arte.htm |data=19 gennaio 2010 }}</ref>, presente che viene così arricchito “di [[storia]] e di senso”. Le riviste d'arte più importanti come Dars, Artantide, Arte in, That's art, La critica, Undo, Il giornale dell'arte, affermano che tale patrimonio costituisce la quasi totalità di quello mondiale. Questa ricchezza non ha però impedito, nel corso del tempo, distruzioni, saccheggi, sperperi e depauperamenti a causa delle numerose [[guerra|guerre]] o ad opera di collezionisti senza scrupoli. Bisogna attendere molto per una compiuta definizione del concetto di [[bene culturale]], così come di [[patrimonio]]. Si parla di una tradizione molto lunga che ha visto la formazione progressiva di una coscienza civile, di un sentimento di protezione e custodia di quel patrimonio che concorre a formare la storia, la cultura e l'identità dell'Italia. È essenziale porre l'attenzione sull'attributo di [[pubblico|pubblicità]] del patrimonio: i beni che lo compongono devono essere in ogni caso destinati alla pubblica fruizione, solo così si spiega la tutela anche nei confronti dei patrimoni privati. Uno studioso d'[[arte]] contemporanea, Francesco Antinucci<ref>Autore di ''Comunicare nel museo'', Laterza, Bari, 2005.</ref>, particolarmente interessato ai musei virtuali, c'illustra il motivo per il quale il patrimonio italiano è tanto importante nel mondo, infatti “in Italia si è elaborata negli ultimi secoli una cultura della conservazione molto attenta e molto sofisticata, che ha valorizzato i singoli monumenti, grandi e piccoli, come parte di un insieme incardinato nel territorio, di una rete ricca di significati identitari, nella quale il valore di ogni singolo monumento od oggetto d'arte risulta non dal suo isolamento, ma dal suo innestarsi in un vitale contesto. È questa cultura che ha in primo luogo garantito in Italia la conservazione dei monumenti in misura maggiore che altrove”;<ref name="Settis, 2002, p. 14">Settis, ''Italia S.p.A. - L'assalto al patrimonio culturale'', Torino, 2002, p. 14.</ref><ref>A. Trentini, ''Codice dei beni culturali e del paesaggio, commentario ragionato del d. lgs 22 gennaio 2004, n.42'', Rimini, 2005, p. 21.</ref><ref>G. Magnani, ''Introduzione alla gestione dei beni culturali'', Milano, 2004, p. 11.</ref> più della [[Francia]] stessa che ha ospitato e ospita tuttora tantissime opere meravigliose. Il dato è introdotto da una interessante tabella che evidenzia i primi dodici paesi per numero di siti iscritti nella lista del patrimonio culturale mondiale dell'[[UNESCO]].
Nel [[1913]] cominciò a scrivere le prime poesie, tra cui ''L'albero in fiamme''. Tra il [[1914]] e il [[1915]] scrisse altri componimenti, imbevuti di patriottismo (si pensi a ''Der Freiwillige'', in cui la popolazione getta rose a un volontario di guerra, o a ''Der belgische Acker'',<ref>In italiano rispettivamente ''Il volontario'' e ''Il campo belga''</ref> dove esalta il lavoro dei militari tedeschi in [[Belgio]] durante la [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]]) e di entusiasmo per la [[guerra]] e per tutto ciò che è tedesco. Le presentò al giornale di Augusta, il ''Neueste Nachrichten'', e malgrado fossero ancora ingenue e vittime del tempo, già rivelarono un inconfondibile talento che non sfuggì al redattore Wilhelm Brüstle, che, in un articolo di trentacinque anni successivo, disse di avervi intravisto la stessa aria di novità portata da [[Charles Baudelaire|Baudelaire]] nella poesia francese.<ref>F.Ewen, pp.42-46; l'articolo di Brüstle apparve nella rivista ''Neue Zeitung'' a Monaco il 27 novembre 1948</ref> Nel [[1916]], in un tema in classe sul verso [[Quinto Orazio Flacco|oraziano]] ''[[Dulce et decorum est pro patria mori]]'', Brecht espresse un giudizio negativo sulla morte eroica affermando tra l'altro:
Inoltre, “le regole della tutela, ossia quelle regole generali di conservazione, non sarebbero mai nate senza un forte senso civico innestato da una conservazione tanto intensa, tanto capillare, tanto continuativa del nostro patrimonio culturale; né questa conservazione sarebbe tanto densa e duratura, se non fosse stata garantita da regole efficaci nel lungo corso dei secoli”<ref name="Settis, 2002, p. 14"/>. Si sente perciò la necessità di dare vita ai musei virtuali, utilizzando apparecchiature sempre più sofisticate. Infatti nei musei, in particolare all'interno di una mostra, i collegamenti video possono essere intesi come pannelli che rimandano immagini delle opere, immagini dell'autore o degli autori coinvolti nell'evento. Spesso sono coadiuvate da [[musica]] ed effetti sonori, creati per l'occasione o raccolti tra gli esistenti, che creano una particolare e studiata atmosfera e favoriscono l'immersione dell'utente nell'ambiente.
{{Citazione|Il detto che dolce e onorevole è morire per la patria può essere considerato solo come propaganda con determinati fini [...] solo degli stupidi possono essere così vanitosi da desiderare la morte, tanto più che pronunciano simili affermazioni quando si ritengono ancora ben lontani dall'ultima ora. Ma quando la comare morte si avvicina, ecco che se la squagliano con lo scudo in spalla come fece nella [[battaglia di Filippi]] l'inventore di questa massima, il grasso giullare dell'imperatore.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/01/29/per-il-piccolo-opera-da.html|titolo=E per il Piccolo l'Opera da Tre Soldi cambiò il finale|editore=''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]''|autore=Curzio Maltese|data=29 gennaio 2006|accesso=27 gennaio 2014}}</ref>}}
L'episodio provocò un piccolo scandalo e Brecht evitò l'espulsione dalla scuola solo grazie all'intervento di un padre [[Ordine di San Benedetto|benedettino]] della chiesa di Santo Stefano, Romuald Sauer, amico di famiglia. Scrisse altre poesie, tra cui ''La leggenda della prostituta Evelin Roe'' e L'''Inno a Dio''. Nel [[1917]] ottenne il cosiddetto ''Notabitur'' (diploma d'emergenza concesso anzitempo agli studenti che intendevano arruolarsi) a causa degli eventi bellici.
[[File:Frank Wedekind.jpg|thumb|upright=0.6|Frank Wedekind]]
Il clan brechtiano festeggiò con canzoni, che Brecht compose e suonò con la [[chitarra]], e scorribande notturne. Già al liceo Brecht mostrò un comportamento indipendente, anticonformista, polemico e tendente a primeggiare sui suoi compagni di classe. Insieme ad essi Brecht scriveva la musica per le sue poesie e tutti insieme giravano per la città. Sempre nel 1917 si iscrisse all'[[Università Ludwig Maximilian di Monaco|Università di Monaco di Baviera]] dove frequentò in modo discontinuo le facoltà di [[scienze naturali]], [[medicina]] e [[letteratura]], ma fu presto richiamato dal servizio di leva ad Augusta per ricoprire la funzione di infermiere: rimase al fronte però solo un mese<ref>Peter Thomson (1994), "Brecht's Lives" in Thomson and Sack, pag. 22</ref>.
==Nuove tecnologie==
Fu qui che il nazionalismo, già venato di crepe, perse ogni influenza sul giovane Brecht, quando questi vide in quali condizioni erano ridotti i feriti del conflitto. Il cambio di rotta è già visibile con la famosa poesia ''Die Legende vom toten Soldaten'' (''La leggenda del soldato morto''), in cui il [[Guglielmo II di Germania|Kaiser Guglielmo II]], non accettando la prematura scomparsa di un giovane combattente, decide di farlo "risuscitare" per arruolarlo nuovamente mentre il fetore proveniente dal suo corpo viene coperto dall'incenso sparso dal turibolo di un prete.
=== Nuovi strumenti tecnologici ===
Questo componimento ebbe l'effetto di mettere Brecht sulla lista nera di [[Adolf Hitler|Hitler]] nel [[1923]].<ref>F.Ewen, pp.46-7</ref> Nel [[1918]], dopo aver partecipato ai funerali di [[Frank Wedekind]] a [[Monaco di Baviera|Monaco]], dedicò al drammaturgo - grande modello degli anni giovanili (il primo figlio di Brecht si chiamò Frank in suo onore) - la quartina ''Alla sepoltura di Wedekind''. Dello stesso periodo è la commedia ''Baal''.
Le nuove [[tecnologie]], applicate ai musei, o che a essi si collegano, consistono in:
* collegamenti video,
=== La giovinezza e le prime opere ===
* banche dati e archivi on-line,
In seguito Brecht continuò gli studi con scarso interesse, attratto più dal mondo del teatro e della letteratura. In questo periodo conobbe Paula Banholzer che nel [[1919]] gli diede un figlio, Frank, che morì nel [[1943]] durante la [[seconda guerra mondiale]] sul [[Fronte orientale (1941-1945)|fronte russo]]. Scrisse la ''Canzone per i cavalieri del reparto D''. Nel novembre scrisse la poesia la ''Leggenda del soldato morto''. Nel 1918 collaborò come critico teatrale al ''Tageszeitung'' della sua città natale, e l'anno successivo fece lo stesso per il giornale socialista ''Augsburger Volkswille''<ref name="F.Ewen, p.50">F.Ewen, p.50</ref>; si avvicinò al movimento [[Lega Spartachista|spartachista]].
* guide multimediali e interattive,
* CD rom o DVD rom,
* [Chioschi] multimediali e work stations,
* audio e videoguide,
* musei virtuali.
Tra queste si possono individuare le tecnologie per la fruizione in loco, come collegamenti video, chioschi o audio e videoguide e tecnologie per la fruizione “da remoto”, come CD rom e DVD rom, banche dati, musei virtuali.
Il 1º maggio [[1920]] morì sua madre ed il giorno successivo scrisse la poesia ''Canzone di mia madre''. A questo punto i rapporti con Augusta quasi si ruppero, e si trasferì a Monaco, dove prese alloggio al numero 15 della ''Akademiestrasse''. La città, pur vivendo una situazione storica di [[Reazionario|reazionarismo]] esasperato a seguito della fugace esperienza della [[Repubblica Bavarese dei Consigli]] stroncata dall'estrema destra, offriva molte possibilità culturali, soprattutto nel mondo dello spettacolo; Otto Falckenberg, per fare l'esempio più noto, dirigeva alla ''[[Münchner Kammerspiele|Müncher Kammerspiele]]'' la compagnia cittadina più all'avanguardia.<ref name="F.Ewen, p.50" />
[[File:WP Liesl Karlstadt und Karl Valentin.jpg|thumb|left|[[Karl Valentin]] con [[Liesl Karlstadt]]]]
Fu in questo contesto che Brecht entrò nella ''Lachkeller'' (''La cantina delle risate''), gruppo diretto dal celebre [[cabaret]]tista [[Karl Valentin]], in cui ci si esibiva in spettacoli clowneschi o si cantava. Il lavoro con Valentin influenzò molto le sue opere successive, ma il modello più importante che informò la produzione del periodo è senza dubbio [[Frank Wedekind]], che attaccava la borghesia dando voce a personaggi "maledetti" (si pensi a [[Lulù (Wedekind)|Lulù]]) che si vendicavano di un mondo disumanizzato esprimendo una brutale e selvaggia istintualità, in cui la Natura prevaleva sulla civiltà.<ref>F.Ewen, pp.48-50</ref>
=== Elenco dei musei virtuali ===
Il Nostro è attratto in sostanza dalle voci ribelli, da [[François Villon]] (cui dedicò al tempo diverse poesie) ai ''maudits'' [[Arthur Rimbaud|Rimbaud]] e [[Paul Verlaine|Verlaine]], fino a quel [[Georg Büchner]] che con i drammi ''[[Woyzeck]]'' e ''Dantons Tod'' (''[[La morte di Danton]]'') influenzò in modo decisivo il teatro espressionistico tedesco del primo dopoguerra.<ref>F.Ewen, pp.53-55</ref> Il primo Brecht si forgia in un clima artistico dominato dal [[dadaismo]], dal [[futurismo]], e soprattutto dall'[[espressionismo]]. "Ribellione" era la parola d'ordine. La prima corrente, quella dadaista, fu particolarmente fiorente a [[Zurigo]]; qui, al ''[[Cabaret Voltaire]]'', si incontravano personalità come [[Hugo Ball]], [[Hans Arp]], [[Richard Huelsenbeck|Richard Hülsenbeck]] o [[Tristan Tzara]] (comunemente ritenuto come il fondatore della corrente), che facevano rappresentare i loro provocatori spettacoli.
Molti musei, presenti fisicamente, hanno sviluppato database online per presentare le loro collezioni ma anche estensioni con mostre digitali, come il [[Museo Galileo]] e il suo museo virtuale<ref>{{Cita web|url=https://catalogo.museogalileo.it/indice.html|titolo=Home|sito=catalogo.museogalileo.it|lingua=it|accesso=2018-11-07}}</ref>.
Nuovi musei sono interamente online :
L'espressionismo, quello di [[Reinhard Sorge]] o [[Walter Hasenclever]], cercava di destabilizzare l'ordine costituito, per ritrovare le ragioni dell'umanitarismo e della pace. Era una "guerra per arrivare alla pace", uno sconvolgimento che passava attraverso il parricidio, la lotta dei figli contro i padri, degli allievi contro gli insegnanti. Non è casuale che l'opera più nota di Arnolt Bronnen, che diverrà amico di Brecht, si intitoli ''Der Vatermord'' (''Il parricidio'').<ref>F.Ewen, pp.56-62</ref> Tale corrente espressionista è tanto più significativa se consideriamo che vi confluirono autori provenienti da contesti ed esperienze molto differenti. [[Fritz von Unruh]], per esempio, era un aristocratico dal patriottismo sfrenato, ma ripudiò le proprie idee,<ref>Con l'opera ''Vor der Entscheidung'' (''Prima della decisione'')</ref> e molto interessante è l'esperienza di Ludwig Rubiner, prematuramente scomparso, che esorta l'artista ad una maggiore responsabilità sociale.<ref>F.Ewen, pp.60-61</ref>
* [[Universal Museum of Art - UMA]] è un museo esclusivamente online lanciato a dicembre 2017. La sua missione principale è di creare mostre accessibili a tutti, ovunque, gratuitamente e nella realtà virtuale.
Brecht recepisce questi stimoli, ma li rielabora in modo affatto diverso. Non c'è in lui l'illusoria speranza in un mondo migliore, non c'è una neo-umanistica fiducia nell'Uomo, e i suoi toni sono sobri e sommessi, a differenza di quelli altisonanti dell'''entourage'' letterario.<ref>F.Ewen, pp.64 ss.</ref>
* [[International Women Museum]] è un museo esclusivamente online. Offre mostre online correlate alla causa di donne come "Inagine Yourself" ("Immaginare noi stessi" - 2006) sul senso di identità femminile, "Women, Power and Politics" ("Donne, potere e politica "- 2008) o" Economica: Women and the Global Economy "("Economica: Women and the Global Economy"- 2009).
* [[Tucson Gay LGBT LGBTQ Queer Museum]] è un museo solo online che non ha un edificio fisico e offre mostre online sulla storia della comunità LGBTQ. Le mostre fotografiche, audio, video, testuali e di altro tipo online vanno dal 1700 ad oggi.
* [[Virtual Museum of Modern Nigerian Art]] - VMMNA è il primo del suo genere in Africa. Organizzato dalla Pan-African University di Lagos, in Nigeria, questo museo virtuale offre una buona panoramica dell'evoluzione dell'arte nigeriana negli ultimi cinquant'anni.
* [[MAC VR 3D]] – le MAC VR 3D (Museo d'arte contemporanea VR 3D) è uno dei primi musei completamente modellati in 3D, focalizzato sulle nuove tecnologie inclusa la realtà virtuale, visibile su Internet e in una cuffia di realtà virtuale. Questo museo è geolocalizzato a Longwy (Francia) e offre visibilità ad artisti contemporanei di diversi paesi. Fondata nel 2018 da Art Total Multimedia in Canada.
==Note==
{{Citazione|}}
[[File:Lion Feuchtwanger.jpg|thumb|upright=0.7|Lion Feuchtwanger]]
Le poesie di questi anni hanno come sfondo la fame, la miseria, il degrado, ma in mezzo al nulla Brecht manifesta una sincera pietà per le vittime, per i poveri e gli emarginati. Riesuma la ballata tradizionale con uno stile semplice e diretto, in componimenti ossessionati dal trascorrere delle cose, degli uomini, delle città. Come nel ''Bateau ivre'' rimbaudiano, è il fiume l'emblema di questo flusso inarrestabile. Al poeta, trasandato e disincantato, sembra non restare altro che l'annegamento o l'andare alla deriva (''Das Schiff'', ''La nave'' o ''Ballade von den vielen Schiffen'', ''Ballata su molte navi'', lo esemplificano molto bene).<ref>F.Ewen, pp.65-68</ref> Neanche l'esperienza rivoluzionaria appena trascorsa si sottrae alla sua demitizzazione.<ref>''La Ballata del soldato dell'Armata Rossa''</ref>
Brecht sapeva legarsi in amicizie durature, e nel periodo monacense conobbe anche [[Lion Feuchtwanger]], che era già un letterato di fama, e si dimostrò uno dei primi critici appassionati di Brecht. Fu in effetti a lui che presentò la sua prima opera teatrale, ''Spartaco'', ammettendo con la sua proverbiale sincerità che voleva pubblicarla a solo scopo di lucro, e ricevendo da Feuchtwanger, che vi aveva intravisto uno straordinario talento, fermi rimproveri.<ref>F.Ewen, p.71</ref> Non era il solo testo che gli fu fatto esaminare, Bertolt aveva già scritto anche ''Baal'' e gli sottopose anche questo.<ref>L.Feuchtwanger, «Bertolt Brecht dargestellt für Engländer», in ''Weltbühne'', XXIV, 4 settembre 1928, pp.372-76.</ref>
''Baal'' trasse ispirazione da un dramma di [[Hanns Johst]] (1890-1978), ''Der Einsame'' (''Il solitario''),<ref>Rappresentato alla Kammerspiele di Monaco nel marzo 1918</ref> che trattava dell'infelice destino di Christian Grabbe ([[1810]]-[[1836]]), un poeta romantico di vita breve e intensa, realmente esistito. Grabbe, nazionalista e antisemita, morì giovane e pazzo, e nel dramma si ribella alla società perbenista in nome di un individualismo sfrenato che lo porterà a morire in una soffitta, solo e abbandonato da tutti.
Brecht prese spunto dall'opera per ribaltarne il messaggio. Anche in ''Baal'' assistiamo alla sconfitta di un poeta "anarchico", ma il fallimento viene qui visto in modo positivo, nella rinuncia a fermenti ribelli e titanici per diventare simbiosi con la terra rozza e oscena. Baal, critico teatrale (come Brecht nella vita reale), si lascia trascinare nel Nulla senza opporre resistenza, distruggendo sé e gli altri.<ref>F.Ewen, pp.74-77</ref> Il suo è un inno alla dissoluzione, vive e muore come un animale. Anche la scelta dell'accompagnamento musicale si pone agli antipodi di quella di Johst: al romanticismo [[beethoven]]iano vengono presentati temi del ''[[Tristano e Isotta (opera)|Tristano e Isotta]]'' [[wagner]]iano, in un intento sarcastico che vuole sottolineare il carattere opposto degli amori del protagonista.
Il linguaggio del dramma è sin da ora profondamente innovatore per il teatro tedesco; agli echi rimbaudiani si aggiunge l'uso della sintassi spezzata dell'autore di ''Woyzeck'', mentre il lessico è diretto e sfiora a tratti il dialetto.<ref>F.Ewen, pp.77-78</ref> In quegli anni Brecht si recò spesso a [[Berlino]] costruendo importanti relazioni con persone che gravitavano intorno all'ambiente teatrale. A Monaco consegnò il manoscritto di ''[[Baal (Brecht)|Baal]]'' in un teatro e scrisse la tragedia ''[[Tamburi nella notte]]''.
=== ''Tamburi nella notte'' ===
{{F|poeti tedeschi|arg2=drammaturghi tedeschi|data=maggio 2011}}
Nel [[1922]], anno in cui vinse il [[Premio Kleist]] per ''Tamburi nella notte'', andò a [[Berlino]] dove il 3 novembre sposò l'attrice e cantante d'opera Marianne Zoff, sorella di un suo amico scrittore. Un anno dopo nacque la loro figlia Hanne, divenuta poi nota attrice. Dello stesso periodo è la poesia ''Del povero Bertolt Brecht''. Nel [[1923]] scrisse il dramma ''Vita di Edoardo secondo di Inghilterra'' e conobbe la futura moglie [[Helene Weigel]].
Nel [[1924]] si trasferì definitivamente a Berlino dove lavorò con [[Carl Zuckmayer]] come drammaturgo presso il ''[[Deutsches Theater]]'', e (sempre nel medesimo anno) nacque suo figlio Stefan. A novembre conobbe la futura collaboratrice Elisabeth Hauptmann. Nel [[1925]] scrisse la commedia ''Un uomo è un uomo''.
=== ''L'opera da tre soldi'' ===
Dal [[1926]] intrattenne stretti contatti con artisti di tendenza [[socialismo|socialista]] e ciò influenzò molto la sua ''[[Weltanschauung]]''. Le sue prime opere furono influenzate dallo studio degli scritti di [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]] e [[Karl Marx|Marx]]. Nel [[1927]] uscì il primo libro di poesie ''Il libro di devozioni domestiche'' (''Hauspostille''). Conobbe il sociologo Fritz Stengerg che lo stimola ad approfondire gli studi di [[marxismo]].
Scrisse la tragedia ''Mahagonny''. Collabora con [[Erwin Piscator]] all'interno di un collettivo di un teatro di cui fanno parte anche [[Kurt Tucholsky|Tucholsky]], Kisch e altri. Il 2 novembre divorzia da Marianne Zoff. Nel [[1928]] scrisse la commedia ''[[L'opera da tre soldi]]'' su musica di [[Kurt Weill]] che andò in scena il 31 agosto e che divenne il maggior successo teatrale della [[Repubblica di Weimar]].
[[File:Fotothek df Pk 89.jpg|thumb|left|upright=0.6|Helene Weigel in scena ne ''La madre'']]
Nel [[1929]] sposa, in aprile, [[Helene Weigel]]. Il 1º maggio assiste ad una manifestazione di operai che vengono maltrattati dalla polizia tedesca. Nel [[1930]] andò in scena la commedia ''[[Ascesa e caduta della città di Mahagonny]]''. Scrisse il dramma didattico ''[[La linea di condotta]]'', dove Brecht ormai mette in scena tematiche marxiste. Scrive il dramma ''[[Santa Giovanna dei Macelli]]'' e il dramma didattico ''L'eccezione e la regola''. Scrisse, anche, il dramma didattico ''Der Jasager'' e ''Der Neinsager'', 1929-30 ''Il consenziente e il dissenziente''. A ottobre gli nasce la seconda figlia, Barbara.
Nel [[1931]] terminò la sceneggiatura del film ''[[Kuhle Wampe|Kule Wampe]]'' e scrisse il dramma ''La madre'', tratto dal romanzo omonimo di [[Maksim Gor'kij]], presentato a Berlino nel [[1932]]. Nel [[1932]] Brecht andò a [[Mosca (Russia)|Mosca]] per la rappresentazione di ''Kule Wampe''. Da novembre con Doblin, Brecht frequentò un ciclo di otto lezioni sul marxismo tenute dal [[filosofia|filosofo]] [[Karl Korsch]]. Tiene discussioni con Korsch anche a casa sua per approfondire la [[materialismo dialettico|dialettica materialistica]] [[atea]]. Scrisse la commedia ''Teste tonde e teste a punta''. Conobbe Margarete Steffin (Grete).
=== L'esilio ===
All'inizio del [[1933]] la rappresentazione de ''[[La linea di condotta]]'' (''Maßnahme'') venne interrotta da un'irruzione della polizia e i produttori vennero accusati di alto tradimento. Il 28 febbraio, giorno successivo al [[Incendio del Reichstag|rogo del Reichstag]], Brecht, insieme con la moglie, il figlio Stefan ed alcuni amici, abbandonò [[Berlino]]. Egli al momento dell'avvento al potere di Hitler si trovava ricoverato all'ospedale e, senza neanche passare da casa sua, fece le valigie e fuggì prima a [[Praga]] e successivamente a [[Vienna]], [[Zurigo]], e [[Parigi]], dove andava in scena il balletto ''[[I sette peccati capitali]]''. Lì venne raggiunto anche da Margarete Steffin. L'amica [[Karin Michaëlis]] invitò la Weigel a trasferirsi a Skovsbostrand presso [[Svendborg]] in [[Danimarca]] dove rimase per cinque anni. Nel maggio dello stesso anno i suoi libri vennero messi al rogo.
L'[[esilio]] fu molto duro ma in quegli anni produsse le sue opere più note. Viaggiò molto tra [[Parigi]], [[Londra]] e [[New York]] per rappresentare i suoi testi teatrali. Scrisse numerosi articoli su giornali per rifugiati ed emigranti di [[Praga]], [[Parigi]] ed [[Amsterdam]]. Ritornato a Parigi, incontrò Margerete Steffin e si accordò con l'editore Willy Munzberg per pubblicare una raccolta di poesie ''Canzoni, poesie, cori'' (''Lieder, Gedichte, Chore'') che fu pubblicata l'anno seguente. In autunno l'attrice danese Ruth Berlau si recò a conoscere Brecht per invitarlo a una lettura nella capitale danese. A dicembre Brecht si trasferì nella casa di Svendborg dove lo raggiunse anche Margerete Steffin.
Nel [[1934]] pubblicò il ''Romanzo da tre soldi'', scrisse il dramma didattico ''Gli Orazi e i Curiazi'' e il breve saggio ''Cinque difficoltà per scrivere la verità''. Nel [[1935]] partecipò a Parigi al ''Congresso internazionale degli scrittori antifascisti'', dove lesse un suo testo per la difesa della cultura e contro il [[Nazionalsocialismo|nazismo]] e per questo motivo venne privato della cittadinanza tedesca. Nel [[1936]] diresse una rivista pubblicata a Mosca ''La parola''. Nel [[1937]] scrisse il dramma ''I fucili di Madre Carrar'' e nel [[1938]] ''[[Terrore e miseria del Terzo Reich]]''.
Nel [[1939]] lasciò la [[Danimarca]] e si recò a [[Stoccolma]] in una fattoria nell'isola di [[Lidingö]]. Pubblicò il libro di poesie ''[[Poesie di Svendborg]]''. Scrisse la tragedia ''[[Madre Coraggio e i suoi figli]]''. A questo periodo risale anche ''[[Vita di Galileo]]''. Nel [[1940]] passò dalla [[Svezia]] alla [[Finlandia]]. Scrisse il dramma ''[[La resistibile ascesa di Arturo Ui]]'', ultima opera in collaborazione con Margerete Steffin. Nel [[1941]] abbandonò anche la Finlandia per recarsi a Mosca dove il 30 maggio morì Margarete Steffin. Quindi, attraversò la [[Russia]], imbarcandosi a [[Vladivostok]] per stabilirsi in [[California]].
=== Il soggiorno statunitense ===
Per cinque anni abitò a [[Santa Monica (Stati Uniti d'America)|Santa Monica]], non lontano da [[Hollywood]]. Il suo tentativo di entrare nel mondo del [[cinema]] non ebbe successo per cui si limitò ad organizzare alcune rappresentazioni per piccoli teatri. In seguito decise di concentrare la sua attenzione sulle sue opere maggiori. Il 9 settembre [[1943]] a [[Zurigo]] esordì ''Vita di Galileo''. Tra il [[1942]] e il [[1945]] scrisse il dramma ''Le visioni di Simona Machard'' e il dramma ''Schweyk nella seconda guerra mondiale''. Nel [[1946]] scrisse la seconda redazione della ''Vita di Galileo''.
=== ''Berliner Ensemble'' ===
[[File:Brecht - Kalendergeschichten, 19-- - 2554874 F.jpg|thumb|Frontespizio di ''Kalendergeschichten'']]
Accusato di avere opinioni [[comunismo|comuniste]], il 30 ottobre [[1947]] fu interrogato dalla [[Commissione per le attività antiamericane]]<ref>Trascrizione dell'interrogatorio in [http://en.wikisource.org/wiki/Brecht_HUAC_hearing_%281947-10-30%29_transcript]. La traduzione in italiano è consultabile qui: [http://cinerepublic.film.tv.it/archivio-2-il-testimone-ostile-bertolt-brecht-da/1308/]</ref>. Il giorno successivo, durante la prima di ''Vita di Galileo'' a [[New York]], si trasferì a Zurigo, dove rimase per un anno (l'ingresso in [[Germania]] gli fu proibito) e mise in scena ''[[Antigone]]'' tragedia da lui scritta e ispirata a quella [[Antigone (Sofocle)|sofoclea]]. Tre anni dopo ottenne la cittadinanza [[austria]]ca.
Nel [[1948]] ritornò insieme con la moglie, [[Helene Weigel]], a [[Berlino Est]], dove fondò il teatro ''[[Berliner Ensemble]]'' che diventò una delle più importanti compagnie teatrali europee e si dedicò soprattutto alla attività di [[regista]]. Completò il dramma ''I giorni della Comune''.
=== Gli ultimi anni ===
[[File:Bertolt Brecht2.JPG|thumb|Tomba di Bertolt Brecht e della moglie [[Helene Weigel]] al [[Dorotheenstädtischer Friedhof]]]]
Nel [[1953]] compose le poesie ''Elegie di Buckow'' e assistette all'[[Moti operai del 1953 nella Germania Est|insurrezione degli operai di Berlino]]: da qui scrisse una lettera in cui difendeva l'ideale comunista, anche se in realtà ne furono pubblicati solo i passaggi relativi all'appoggio dato al Partito e la propria dichiarazione di lealtà mentre nella sostanza il documento era fortemente critico nei confronti della repressione del movimento operaio. Gli anni successivi lo videro impegnarsi molto per il teatro.
Alcune rappresentazioni in città europee gli crearono delle tensioni con i vertici del partito SED ([[Sozialistische Einheitspartei Deutschlands]]) e qualche suo pezzo teatrale venne rifiutato. Nel [[1956]] Brecht era da tempo in cattive condizioni di salute. All'inizio di maggio si era fatto ricoverare all'Ospedale della Charité per curare i postumi di un'influenza da [[Vira|virus]]. Morì il 14 agosto a causa di un [[infarto cardiaco]]. Alla sera, alle sei, perse conoscenza, poco prima di mezzanotte morì.
Secondo la sua volontà, Brecht fu seppellito senza cerimonie nel [[Cimitero di Dorotheenstadt]] in Chausseestrasse, che si scorgeva dalle finestre della sua abitazione dove viveva da separato in casa con la moglie. Là giace in un angolo adiacente la strada, di fronte alle tombe di [[Hegel]] e di [[Fichte]], sotto una pietra dai contorni irregolari, che porta incise soltanto le lettere del suo nome: Bertolt Brecht.
Il 17 agosto alle nove del mattino ebbero luogo i funerali in forma strettamente privata. La famiglia, i collaboratori più stretti, come pure gli amici Hanna Eisler, [[Erich Engel]], J. Becher accompagnarono il feretro alla tomba. Alla tomba, al cimitero lì vicino, per giorni si poté osservare un continuo andirivieni. Accanto alla tomba di Brecht ora riposano le persone che gli hanno voluto bene e che hanno lavorato con lui: la moglie [[Helene Weigel]], Elisabeth Hauptmann, Ruth Berlau, Kurt Engel, Gaspar Neher.
== Opere ==
* ''[[Baal (teatro)|Baal]]'' (1919) - Scritto nel 1919 ma rappresentato per la prima volta a [[Lipsia]] nel 1923.
* ''[[Nella giungla delle città]]'' (''Im Dickicht der Städte'') (1921) - La prima stesura fu del 1921 ma la prima rappresentazione ebbe luogo nel 1923 a [[Monaco di Baviera]].
* ''[[Tamburi nella notte]]'' (''Trommeln in der Nacht'') (1922) - Viene rappresentato per la prima volta il 29 settembre 1922 a Monaco. La prima versione del pezzo si chiamava "Spartakus" in quanto ispirata dalla rivolta spartachista di [[Berlino]] (5-12 gennaio 1919).
* ''Un uomo è un uomo'' (''Mann ist Mann'', 1925)
* ''Libro di devozioni domestiche'' (1927).
* ''[[L'opera da tre soldi]]'' (''Die Dreigroschenoper'') (1928) - La versione cinematografica seguirà nel 1931.
* ''[[Il volo oceanico]]'' - ''Radiodramma didattico per ragazzi e ragazze'' (''Der Ozeanflug'') (1928-29). Collaboratori E. Hauptmann, [[Kurt Weill]].
* ''[[Ascesa e caduta della città di Mahagonny]]'' (''Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny'') (1929) - Nel 1930 a Lipsia la prima di quest'opera crea uno scandalo teatrale.
* ''Il consenziente e il dissenziente'' ( ''Der Jasager'' e ''Der Neinsager'') (1929-30)
* ''[[Santa Giovanna dei Macelli]]'' (''Die heilige Johanna der Schlachthöfe'') ([[1930]])
* ''[[La linea di condotta]]'' (''Die Massnahme'') (1930).
* ''L'eccezione e la regola'' (''Die Ausnahme und die Regel'') (1930)
* ''Gli Orazi e i Curiazi'' (''Die Horatier und die Kuriatier'') (1935)
* ''[[Terrore e miseria del Terzo Reich]]'' (''Furcht und Elend des Dritten Reiches'') (1935-38).
* ''[[Madre Coraggio e i suoi figli]]'' (''Mutter Courage und ihre Kinder'') (1939) - La prima viene rappresentata a [[Zurigo]] nel 1941.
* ''[[L'anima buona di Sezuan]]'' (''Der gute Mensch von Sezuan'') 1938-[[1940|40]].
* ''Poesie 1938 - 1941 (1938 - 1941).''
* ''Raccolta Steffin (1938 - 1941).''
* ''[[Il signor Puntila e il suo servo Matti]]'' (''Herr Puntila und sein Knecht Matti'') (1941) - La prima viene rappresentata a [[Zurigo]] nel 1948.
* ''[[Vita di Galileo]]'' (''Leben des Galilei'') (1938-[[1956|56]]) - Esistono tre versioni differenti di quest'opera. La prima è quella danese, poi vi è quella americana (1945) infine quella berlinese (1956).
* ''[[La resistibile ascesa di Arturo Ui]]'' (''Der aufhaltsame Aufstieg des Arturo Ui'') (1941).
* ''[[Il cerchio di gesso del Caucaso]]'' (''Der kaukasische Kreidekreis'') (1944-45).
* ''[[Antigone di Sofocle|Antigone]]'' (1948) Riduzione e adattamento dell'''[[Antigone (Sofocle)|Antigone]]'' di [[Sofocle]] basata sulla traduzione che [[Friedrich Hölderlin]] aveva realizzato nel 1804.
* ''Storie da calendario'' (''Kalendergeschichten'') (1949).
* ''[[Gli affari del signor Giulio Cesare]]'' (''Die Geschäfte des Herrn Julius Cäsar'') (1937-1939; pubblicato postumo).
Saggi postumi ''[[Scritti sulla letteratura e sull'arte (Brecht)|Scritti sulla letteratura e sull'arte]]''
* ''Scritti teatrali'' (tit. originale Schriften zum Theater)- Torino, G.Einaudi, PBE 1957, N.Ediz. 2001 (Trad. di E.Castellani, R.Fertonani, R.Mertens).
* ''Diario di lavoro'', a cura di W.Hecht (traduzione di B. Zagari) Torino, Einaudi, 1976 (Diario di lavoro 1: 1938-1942 e Diario di lavoro 2: 1942-1955).
* {{cita libro|titolo=I capolavori|altri=a cura di Hellmut Riediger, traduzione di [[Emilio Castellani (traduttore)|Emilio Castellani]], Ruth Leiser, Franco Fortini, Laura Pandolfi, Ginetta Pignolo e Nello Sàito|edizione=3ª edizione|anno=2007|editore=Giulio Einaudi Editore|città=Torino|isbn=978-88-06-17427-9|cid=2005}}
== Edizioni italiane delle Poesie ==
* Bertolt Brecht, ''Poesie e canzoni'',
** ''Poesie e canzoni'', a cura di Ruth Leiser e Franco Fortini, con una bibliografia musicale di Giacomo Manzoni, Collana [[i millenni]] n. 44, Einaudi, Torino, I ed. 1959, pp. 497;
** ''Poesie e canzoni. Antologia dell'opera poetica di Bertolt Brecht, con una scelta di poesie postume. Versioni di Ruth Leiser e Franco Fortini. Prefazione di Franco Fortini'', Collana [[Nuova Universale Einaudi|NUE]] n. 16, Einaudi, 1962;
** Collana I Coralli, Einaudi, Torino, 1965;
* id., ''Libro di devozioni domestiche. Traduzione di Roberto Fertonani'', Collezione di Poesia n. 3, Einaudi, Torino, 1964, pp. 154 (ora pp. 238);
* id., ''Poesie 1918-1933'', trad. Emilio Castellani e Roberto Fertonani, Collana i millenni, Einaudi, Torino, I ed. 1968, pp. IX-860;
* id., ''Poesie 1933-1956'', trad. Mario Carpitella, Cesare Cases, Emilio Castellani, Roberto Fertonani, Ruth Leiser, Collana i millenni, Einaudi, Torino, I ed. 1977, pp. X-881;
* id., ''Tredici poesie di Bertolt Brecht tradotte e illustrate da Gabriele Mucchi. Presentate da Giuseppe Bevilacqua'', Rivista milanese di economia-Laterza, 1975;
* id., ''Poesie di Svendborg seguite dalla Raccolta Steffin. Traduzione di [[Franco Fortini]]'', introd. F. Fortini, Collana Gli struzzi n. 91, Einaudi, Torino, 1976-1977-1997, ISBN 978-88-06-10777-2, pp. IX-162;
* id., ''Poesie inedite sull'amore. Poesie politiche e varie'', trad. Gabriele Mucchi, prefazione di [[Cesare Cases]], Garzanti, Milano, I ed. novembre 1986, pp. XIII-345;
** ''Liriche d'amore e altre poesie'', testo a fronte, Collana Gli Elefanti.Poesia, Garzanti, Milano, I ed. 2002;
* id., ''Poesie. Volume I: 1913-1933. Edizione con testo a fronte. A cura di Luigi Forte'', Collana Biblioteca de la Pléiade, Einaudi, Torino, 1999, ISBN 978-88-446-0075-4, pp. LXXVIII-1544;
* id., ''Poesie. Volume II: 1934-1956. Edizione con testo a fronte. A cura di Luigi Forte'', Collana Biblioteca de la Pléiade, Einaudi, Torino, 2005, ISBN 978-88-446-0078-5, pp. XC-1790;
* id., ''Poesie. Testo a fronte'', a cura di Guido Davico Bonino, introduzione di [[Cesare Cases]], Collana ET Poesia, Einaudi, Torino, 2014, ISBN 978-88-06-22134-8, pp. 368;
* id., ''Poesie politiche. Introduzione di [[Alberto Asor Rosa]]'', a cura di Enrico Ganni, Collana ET Poesia, Einaudi, Torino, 2015, ISBN 978-88-06-22015-0.
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Leninpeace_b.jpg
|nome_onorificenza=Premio Lenin per la Pace
|collegamento_onorificenza=Premio_Lenin_per_la_pace
|motivazione=
|luogo= [[Mosca (Russia)|Mosca]], [[1954]]
}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Elisa Bonacini, 'Nuove tecnologie per la fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale', Aracne Editrice, Roma, 2011
* {{Cita libro
* Elisa Bonacini, 'Il museo contemporaneo fra tradizione, marketing e nuove tecnologie', Aracne Editrice, Roma, 2011
|autore = Bertolt Brecht
* A. Granelli - F. Traclò, ''Come le tecnologie digitali potenzieranno la rendita del nostro patrimonio culturale'', Il Sole24ore, Milano, 2006
|titolo = Kalendergeschichten
* Vanni Codeluppi, ''Lo spettacolo della merce (i musei)'',
|url = http://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=2554874&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle=
*Francesco Antinucci, ''Beni artistici e nuove tecnologie'', in P. Galluzzi - P.A. Valentino, (a cura di), 1997, pp. 120–131;
|editore = Bertelsmann
*Silvia Bagdali, ''Le reti di musei'', in A. Piva, A. ,1995, pp. 75–79;1997 Il museo come azienda.Management e organizzazione al servizio della cultura, Milano, Etas libri;
|città = Berlin
*Luca Basso Peressut, ''I luoghi del museo:tipo e forma fra tradizione e innovazione'', Editori Riuniti, Roma
|anno = circa 1900
*Walter Bejamin, ''Das Kunstwerk im Zeitalter seiner technischen Reproduzierbarkeit'', Frankfurt, 1936 (trad.it. ''L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica'', Einaudi, Torino, 1966)
}}
*Danila Bertasio, ''Studi di sociologia dell'arte. L'esperienza estetica fra rappresentazione e generazione di artificiale'', Franco Angeli, Milano,
* AA. VV., ''Brecht, oggi'', in «Atti & Sipari», n. 4, 2009.
*C. Bertuglia - S. Bertuglia - F. Magnaghi Agostino, ''Il museo tra reale e virtuale'', Editori Riuniti, Roma, 2000
* Paolo Chiarini, ''Bertolt Brecht'', Bari, Laterza, 1959.
*Lanfranco Binni, ''Per una storia del museo'', 1980
* Klotz Volker, ''Vita di Bertolt Brecht'', Torino, Einaudi, 1978.
*L. Binni - G. Pinna, ''Museo. Storia e funzioni di una macchina culturale dal Cinquecento a oggi'', Garzanti, Milano
* Frederic Ewen, ''Bertolt Brecht: la vita, l'opera, i tempi''; prefazione di P. Grassi. - 2. ed. - Milano, Feltrinelli, 1980.
*Marco Cappellini, ''Applicazione di nuove tecnologie alla Galleria degli Uffizi e all'Istituto e Museo di Storia della Scienza a Firenze'', 1997
* ''Per conoscere Brecht. Un'antologia delle opere'' a cura di R. Fertonani - Milano, A. Mondadori, 1973.
*Vito Cappellini, ''Telematica per i beni culturali'', 1997
* [[Diego Fabbri]], ''Da Brecht a Pirandello'', ne ''[[Il Resto del Carlino]]'', 26 marzo 1965.
*AA. VV., ''La realtà virtuale per i beni culturali'', Pitagora, Bologna, 2001
* Fredric Jameson, ''Brecht e il metodo'', Napoli, Cronopio, 2008.
*Pierre Coural, ''L'impatto delle nuove tecnologie sullo scambio culturale'', 1997
*Carlo Cresti, ''Scritti di museologia e museografia'', Pontecorboli, Firenze, 1996
*G.F. Dioguardi, ''Il museo dell'esistenza. Divagazioni intorno ai musei, alle città, alle imprese'', Sellerio, Palermo
*A. Emiliani, ''Il museo alla sua terza età'', Nuova Alfa, Bologna, 1985
*M. Forte e M. Franzoni, ''Il museo virtuale:comunicazione e metafore'' in “Sistemi Intelligenti”, 1998
*[[Paolo Galluzzi]], ''Nuove tecnologie e funzione culturale dei musei. Opportunità e scenari per il terzo Millennio'', 1997
*Paolo Galluzzi e Pietro Valentino, ''I formati della memoria. Beni culturali e nuove tecnologie alle soglie del terzo millennio'', Giunti, Firenze, 1997
*M. Garberi, ''Gli orientamenti della critica tra museo reale e museo virtuale'' in A. Piva, 1995
*I. Karp e S.D. Lavine,''1991 Exhibiting Cultures. The Poetics and Politics of Museum Display, Washington and London, Smithsonian Institution'' (trad.it.Culture in mostra.Poetiche e politiche dell'allestimento museale), CLUEB, Bologna, 1995
*Gianni Paulis, ''ARTE E WEB'', Caravaggio Editore, 2009
*Максимова Т.Е. Виртуальные музеи: типология и функциональная специфика. - М.: Экон-информ, 2014. - 160с. - ISBN 978-5-9506-1148-3
==Altri Discografia progetti==
* ''Adriana Martino canta Brecht & Eisler'', I Dischi dello Zodiaco, 1976. - "Schweyk" dans la deuxième guerre mondiale Bertold Brecht et Hans Eisler. Philips 1960.-attori:Pia colombo,Jean bouise,Clotilde Joano. Orchestra diretta Jean-Michel Defaye.
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* '''[https://web.archive.org/web/20111206061502/http://muzej-pokreta.org/en/movement-museum.htm Movement Museum]'''
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://www.mediamente.rai.it/home/TV2rete/mm9899/99041216/n990413.htm | 2 = Musei on line e musei virtuali | accesso = 7 maggio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090329110006/http://www.mediamente.rai.it/home/TV2rete/mm9899/99041216/n990413.htm | dataarchivio = 29 marzo 2009 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://archivio.piccoloteatro.org/brecht/|Bertolt Brecht al Piccolo Teatro di Milano}}
* {{cita web | 1 = http://www.poesiedautorelu.camcom.it/bertolt-brechtupload/File/sala_stampa/2007/01_5_feb_Museo_virtuale.jpg |Poesie di2 = Immagine | urlmorto = Bertoltsì Brecht}}
* {{cita web|http://www.bottegadoratore.altervista.org/|Museo Virtuale di un laboratorio di indoratura}}
* {{cita web|http://www.ears.it/Articoli/Letteratura-e-Filosofia/gianni-paulis-arte-web.html/|I Musei Virtuali (capitolo) in:''ARTE E WEB'' di G.Paulis,Caravaggio Editore,2009}}
{{Letteratura tedesca}}
* {{cita web | 1 = http://www.picasaweb.google.it/museo.lavatrici.giocattolo | 2 = Il Museo Virtuale delle Lavatrici Giocattolo | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.art-drawing.ru|Russo Museo Virtuale "Arte-Disegno"}}
* {{cita web|http://www.museumsyndicate.com/|Museum Syndicate}}
* {{cita web|http://muvi.roma.it|Museo Virtuale 3D online con eventi via web}}
*Universal Museum of Art - UMA, http://the-uma.org
*International Museum of Women, http://exhibitions.globalfundforwomen.org
*Tucson Gay LGBT LGBTQ Queer Museum, http://www.tucsongaymuseum.org
*Virtual Museum of Modern Nigerian Art, http://www.pau.edu.ng/art-museum
*MAC VR 3D (Musée d’art contemporain VR 3D), http://www.macvr3d.com
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