Fast fashion e Torri Petronas: differenze tra le pagine

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'''Fast fashion''' è un termine moderno usato dai rivenditori di [[Design della moda|moda]] per esprimere un design che passa rapidamente dalle [[Passerella|passerelle]] e influenza le attuali tendenze della moda<ref>{{Cita libro|titolo=Hines, Tony, and M. Bruce. 2001. Fashion marketing - Contemporary issues.|editore=Oxford: Butterworth-Heinemann}}</ref>. Questo tipo di collezioni di abbigliamento si basano sulle ultime tendenze presentate alla [[Settimana della moda]] ogni anno in primavera e in autunno.<ref name="autogenerated2007" /> L'enfasi è posta sull'ottimizzazione di determinati aspetti della catena di produzione, affinché queste linee di moda siano progettate e prodotte in modo rapido ed economico, per consentire ai consumatori di acquistarle a basso prezzo. Questa strategia di produzione rapida a un prezzo accessibile viene utilizzata dai grandi rivenditori come [[H&M]], [[Zara (azienda)|Zara]], Peacocks, [[Primark]], Xcel Brands e [[Topshop]]. Tale filosofia si è diffusa, in particolare, durante la moda "[[Boho-chic|boho chic]]" a metà degli anni 2000.<ref>See, for example, ''Sunday Times Style'', 17 September 2006</ref>
{{Edificio civile
|nome edificio = Petronas Twin Towers
|immagine = Petronas_Panorama_II.jpg
|didascalia =
|paese = MYS
|divamm1 =
|città = Kuala Lumpur
|cittàlink =
|indirizzo =
|latitudine = 3.15785
|longitudine = 101.71165
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|periodo costruzione = [[1992]]-[[1996]]
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|uso = uffici [[Petronas (azienda)|Petronas]] e altre compagnie, teatro, centro commerciale
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[[File:SkyBridge.JPG|thumb|Il ponte sospeso che collega le due torri]]
Le '''Torri Petronas''' (in [[Lingua malese|malese]]: ''Menara Petronas''; in [[Lingua inglese|inglese]]: ''Petronas Twin Towers''), sono due torri gemelle alte 452 metri, e costituiscono una delle più imponenti opere dell'ingegneria umana. Prendono il nome dalla [[compagnia petrolifera]] statale malaysiana, la [[Petronas (azienda)|Petronas]].
 
Costruite a [[Kuala Lumpur]] tra il [[1995]] e il [[1998]] su progetto dell'[[architetto]] [[argentina|argentino]] [[César Pelli]], sono diventate il simbolo del progresso economico della [[Malaysia]]. Possiedono 32.000 finestre. Gli edifici sono stati concepiti utilizzando la più avanzata tecnologia che ha permesso, fra l'altro, la realizzazione dello ''Skybridge'', ovvero un passaggio coperto posto a 171 metri di altezza dal suolo che unisce i due edifici consentendo agli utenti del complesso di passare indifferentemente da una torre all'altra senza dover scendere al piano terra dell'edificio.
La strategia si è sviluppata passando da un concetto basato sul prodotto a uno basato sulla produzione, denominato "risposta rapida" e sviluppato negli Stati Uniti negli anni '80<ref>{{Cita libro|titolo=Lowson, B., R. King, and A. Hunter. 1999. Quick Response - Managing the Supply Chain to Meet Consumer Demand.|editore=Chichester: Wiley.}}</ref> e trasferito a un modello basato sul mercato della "fast fashion" alla fine degli anni '90 e all'inizio del XXI secolo. [[Zara (azienda)|Zara]] è stata la pioniera di questa rivoluzione della moda e il suo marchio è diventato quasi un sinonimo del termine, ma ci sono stati altri rivenditori che hanno contribuito alla creazione di questo concetto, come ad esempio [[Benetton (azienda)|Benetton]].<ref name=":14" /><ref name=":13">Hines, T. 2004. Supply chain strategies: Customer driven and customer focused. Oxford: Elsevier.</ref> La moda veloce viene associata anche alla moda usa e getta perché ha immesso sul mercato di massa prodotti di design a prezzi relativamente bassi.<ref>Hines,T. (2007) Globalization: Global markets and global supplies, in Hines, T. and M.Bruce. Eds. Fashion Marketing Contemporary Issues 2nd Edn. Oxford, Elsevier</ref> Il movimento [[slow fashion]] è nato in opposizione alla fast fashion, accusando quest'ultima di inquinamento (sia nella produzione di abiti che nello smaltimento dei tessuti sintetici), di lavorazione scadente e di enfatizzare le tendenze a breve termine rispetto allo stile classico.<ref>Cline, Elizabeth L. (2012) Overdressed: The Shockingly High Cost of Cheap Fashion. Penguin Group. New York.</ref> La fast fashion, inoltre, è stata criticata per aver contribuito a creare condizioni di lavoro sfavorevoli nei paesi in via di sviluppo.<ref>Taplin, Ian M. (2014). "Who is to blame?: A re-examination of fast fashion after the 2013 factory disaster in Bangladesh". ''critical perspectives on international business''. '''10''' (1/2): 72–83. doi:[https://doi.org/10.1108%2Fcpoib-09-2013-0035 10.1108/cpoib-09-2013-0035].</ref> Il crollo del [[Crollo del Rana Plaza di Savar|Rana Plaza di Savar in Bangladesh]], nel 2013, è considerato il più grande incidente legato all'abbigliamento nella storia ed ha avuto un ruolo fondamentale nel porre maggiore attenzione sulla sicurezza nel settore della fast fashion.<ref>Hobson, J. (7 July 2013). "To die for? The health and safety of fast fashion". ''Occupational Medicine''. '''63''' (5): 317–319. doi:[https://doi.org/10.1093%2Foccmed%2Fkqt079 10.1093/occmed/kqt079]. PMID [https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23837074 23837074].</ref>[[File:H&MdowntownMontreal.jpg|destra|miniatura|A H&M store in Downtown [[Montréal]]]]
 
La [[Pianta (architettura)|pianta]] di ogni torre è disegnata secondo uno schema geometrico comune nell'[[architettura islamica|architettura di tradizione islamica]]. È composta di due quadrati, simbolo del mondo materiale, ruotati e sovrapposti a formare una stella inscritta in un cerchio che evoca il simbolo della diffusione della [[islam|religione islamica]]. Questo particolare simbolo geometrico, molto usato nell'iconografia islamica, racchiude insieme anche i significati di unità, armonia, stabilità e [[razionalità]]. Il nome di tale simbolo è [[Rub' al-Hizb]] o anche croce a otto punte.
== Strategia ==
 
Il design esterno richiama la cultura propria del Paese, incorporando motivi malesi tratti dall'artigianato tradizionale, adattati al carattere [[tecnologia|iper-tecnologico]] dell'edificio.
=== Management ===
L'obiettivo principale della fast fashion è quello di produrre rapidamente un prodotto in modo economicamente efficiente, per rispondere ai gusti dei consumatori in continua evoluzione e produrre nuove tendenze quasi in tempo reale. Questa efficienza viene raggiunta attraverso la comprensione da parte dei rivenditori delle esigenze dei vari target presenti sul mercato, ossia il desiderio di acquistare un capo che sembra di alta moda alla fascia di prezzo più basso nel settore dell'abbigliamento.<ref name="autogenerated2007">Muran, Lisa. "Profile of H&M: A Pioneer of Fast Fashion." Textile Outlook International (July 2007): 11-36. Textile Technology Index. EBSCO.</ref> Prima di tutto, è stato utilizzato il concetto di "gestione delle categorie" per allineare l'acquirente al dettaglio e il produttore in una relazione più collaborativa.<ref name=":3">Sheridan, Mandy; Moore, Christopher; Nobbs, Karinna (2006). "Fast fashion requires fast marketing: The role of category management in fast fashion positioning". ''Journal of Fashion Marketing and Management''. '''10''': 301–15. </ref> La gestione delle categorie è definita come "la gestione strategica delle categorie di prodotti attraverso accordi commerciali, che mira a massimizzare le vendite e i profitti soddisfacendo le esigenze dei clienti".<ref name=":3" /> Questa collaborazione si verifica poiché le risorse di molte aziende vengono messe in comune per sviluppare modelli di produzione e di distribuzione sempre più sofisticati ed efficienti, per aumentare il profitto totale del mercato. Il mercato della fast fashion utilizza questa strategia congiuntamente alla produzione in paesi stranieri per mantenere i prezzi al minimo.
 
Le torri furono inaugurate nel marzo [[1996]]. La Torre Uno è occupata dalla compagnia petrolifera statale [[Petronas (azienda)|Petronas]], la Torre Due dalle compagnie associate, mentre lo spazio restante è stato affittato a varie multinazionali.
=== Metodo di risposta rapida ===
Il Metodo di risposta rapida (in inglese Quick Response Method, QRM) è stato sviluppato per migliorare i processi di produzione nell'industria tessile con l'obiettivo di rimuovere il tempo dal sistema di produzione.<ref>Hines,T. (2007) Supply Chain Strategies, Structures and Relationships, in Hines, T. and M.Bruce. Eds. Fashion Marketing Contemporary Issues 2nd Edn. Oxford, Elsevier</ref> La U.S. Apparel Manufacturing Association ha avviato il progetto nei primi anni '80 per affrontare la minaccia concorrenziale nei confronti dei propri manufatti tessili da parte di tessuti importati da paesi con manodopera a basso costo.<ref name=":14">Hines, T. 2001. "From analogue to digital supply chains: Implications for fashion marketing " In Fashion marketing: Contemporary issues. Eds. T. Hines and M. Bruce. Oxford: Butterworth Heinemann, 26-47.</ref> Durante il progetto i tempi di esecuzione nel processo di produzione sono stati dimezzati, l'industria americana è diventata più competitiva per un certo periodo e le importazioni, di conseguenza, si sono abbassate.<ref name=":15">Hunter, N.A. . 1990. Quick Response in Apparel Manufacturing. Manchester The Textile Institute.</ref> L'iniziativa è stata vista da molti come un meccanismo di protezione per l'industria tessile americana con l'obiettivo di migliorare l'efficienza produttiva<ref name=":16">Hines,T. (2004), Supply Chain Strategies: Customer Driven and Customer Focused, Oxford: Elsevier</ref>.
 
Al livello inferiore, si trova il teatro da 864 posti ''Dewan Filharmonik PETRONAS'', sede dell'[[Orchestra Filarmonica della Malaysia]], e un'ampia biblioteca sull'energia, sul petrolio e le industrie collegate.
Il concetto di risposta rapida (in inglese Quick response, QR) viene ora utilizzato per supportare la fast fashion, creando nuovi prodotti e invogliando i consumatori a visitare più spesso i negozi di abbigliamento.<ref name=":4">Bruce, Margaret; Daly, Lucy (2006). "Buyer behaviour for fast fashion". ''Journal of Fashion Marketing and Management''. '''10''': 329–44.</ref> La risposta rapida consente, inoltre, alle nuove tecnologie di aumentare la produzione e l'efficienza, anche grazie all'introduzione del concetto complementare di [[Fast Fit]].<ref name=":4" /> La grande catena spagnola [[Zara (azienda)|Zara]], di proprietà di [[Inditex]], è diventata il modello globale della riduzione del tempo tra design e produzione di un prodotto. Questo accorciamento dei tempi consente a Zara di produrre oltre 30.000 unità di prodotto ogni anno e di possedere quasi 1.600 negozi in 58 paesi.<ref name="autogenerated4">Pfeifer, Margarida O. "Fast and Furious." Latin Trade (English) 15.9 (Sep. 2007): 14-14. Business Source Complete.</ref> I nuovi articoli vengono consegnati due volte alla settimana nei negozi, riducendo il tempo tra la vendita del prodotto e il rifornimento. Di conseguenza, la riduzione dei tempi aumenta la gamma di capi a disposizione del consumatore e la disponibilità del prodotto, aumentando significativamente il numero di visite per cliente all'anno. Nel caso di Renner, una catena brasiliana, ogni due mesi viene pubblicata una nuova mini-collezione<ref name="autogenerated4" />. Le tecnologie d'avanguardia vengono costantemente migliorate per accelerare la "risposta rapida". Recentemente, il processo di stampa a getto d'inchiostro continuo è stato introdotto grazie allo sforzo congiunto della società di stampa olandese Osiris e dello specialista francese di inchiostri Imaje.<ref name="TimGee">Gee, Tim. "Fast fashion." Engineer (00137758) 293.7742 (25 Feb. 2008): 16-16. Business Source Complete. EBSCO.</ref> Il processo utilizza un software di modifica delle immagini per convertire la stampa serigrafica in stampa digitale continua. La stampa digitale rimette in circolo nel sistema l'inchiostro non utilizzato, a differenza del metodo di "avvio e stop" utilizzato dal tradizionale metodo di stampa su schermo.<ref name="TimGee" /> Di conseguenza, il ricircolo comporta una riduzione dei tempi di preparazione e una riduzione dei costi di inchiostro, visto il minor numero di prodotti di scarto.
Le Torri Petronas hanno detenuto il primato di edifici più alti del mondo dal [[1996]] al [[2004]]. Tuttavia questo primato è stato caratterizzato da polemiche e proteste per via della decisione da parte degli istituti internazionali di [[architettura]] di misurare l'altezza degli edifici comprendendo (nella misurazione) anche gli alti pinnacoli delle guglie, che fanno così lievitare artificiosamente l'altezza delle torri permettendo a questi edifici di "appena" 88 piani di superare colossi ben più grandiosi come la [[Sears Tower]] e le [[World Trade Center|Torri Gemelle]] di [[New York]].
 
dentro si trovano Petronas sala orcestra sinfonica e Suria centro città Kuala Lumpur
== Marketing ==
Il [[marketing]] è il motore principale della fast fashion, esso crea il desiderio nei confronti delle nuove creazioni in tempi molto rapidi. Ciò si ottiene promuovendo la moda come qualcosa di veloce, a basso prezzo e usa e getta.<ref>Payne, Alice (2011). [http://eprints.qut.edu.au/47608/ "The life-cycle of the fashion garment and the role of Australian mass market designers"]. ''The International Journal of Environmental, Cultural, Economic and Social Sustainability''. Retrieved 15 January 2016.</ref> Il rilascio continuo di nuovi prodotti rende essenzialmente i capi d'abbigliamento uno strumento di marketing altamente redditizio che guida i consumatori, accresce la riconoscibilità del marchio e che poi si traduce in un aumento degli acquisti da parte dei consumatori. Le aziende fast fashion godono anche di margini di profitto più elevati in quanto la loro percentuale di ribasso dei prezzi è solo del 15% rispetto al 30% della concorrenza. Il modello di business della fast fashion si basa sulla riduzione dei cicli temporali dalla produzione al consumo, in modo tale che i consumatori siano coinvolti in più cicli ed in qualsiasi periodo di tempo. Ad esempio, le tradizionali stagioni della moda seguono il ciclo annuale delle stagioni (estate, autunno, inverno e primavera) mentre i cicli di fast fashion sono compressi in periodi più brevi, di 4-6 settimane, ed in alcuni casi anche meno. I rivenditori hanno quindi creato più stagioni di acquisto nello stesso arco temporale.<ref>Hines, Tony. 2001. "Globalization: An introduction to fashion markets and fashion marketing." In Fashion marketing: Contemporary issues. Eds. T. Hines and M. Bruce. Oxford: Butterworth Heinemann, 1-24.</ref> Le principali strategie di mercato utilizzate dalle aziende sono due; la differenza consiste nelle quantità di capitale finanziario investito per la pubblicità. Mentre alcune aziende investono nella pubblicità, [[Primark]], opera senza pubblicità. Primark investe, invece, nella struttura del negozio, nell'allestimento e nel [[visual merchandising]] per attrarre il consumatore e creare un'esperienza di shopping piacevole, con il conseguente ritorno dei clienti.<ref>Baker, Rosie. "Following fast fashion." In-Store (June 2008): 37-39. Business Source Complete. EBSCO.</ref> La ricerca mostra che il 75% delle decisioni dei consumatori vengono prese di fronte al negozio nell'arco di tre secondi.<ref name=":3" /> La spesa alternativa di Primark "consente al rivenditore di restituire i benefici del risparmio sui costi al consumatore e di mantenere la struttura dei prezzi dell'azienda a un costo inferiore".<ref name=":3" />
 
== Produzione ==
 
=== "Supermercato"sedi ===
molte società anno sede
Il consumatore nel mercato della fast fashion prospera in base alla frequente disponibilità e al costante cambiamento dei prodotti.<ref name=":4" /> La fast fashion è considerata, in senso ampio, un segmento del "supermercato" nel mercato della moda.<ref name=":3" /> Questo termine si riferisce alla natura della fast fashion nel "competere per rendere l'abbigliamento una fonte di denaro ancora più intelligente e veloce".<ref name=":4" /> All'interno del consumo della fast fashion esistono tre fattori cruciali: tempi di mercato, costi e ciclo di acquisto.<ref name=":3" /> L'obiettivo del tempo è quello di rendere il tempo di produzione più breve possibile. Il rapido turn over ha aumentato la domanda di collezioni presentate nei negozi. Questa richiesta aumenta anche i tempi di spedizione e di rifornimento. Il costo continua ad essere il criterio decisionale primario del consumatore. I costi sono in gran parte ridotti sfruttando i prezzi più bassi nei mercati dei paesi in via di sviluppo. Nel 2004 i paesi in via di sviluppo rappresentavano quasi il 75% di tutte le esportazioni di abbigliamento e la rimozione di diverse quote di importazione ha permesso alle aziende di sfruttare ancora di più il basso costo delle risorse in quei paesi.<ref name=":4" /> Il ciclo di acquisto è il fattore finale che tocca il consumatore. Tradizionalmente, i cicli di acquisto della moda si basano su previsioni a lungo termine che sono pensate da un anno a sei mesi prima della stagione.<ref name=":4" /> Tuttavia, nel mercato della fast fashion, la filosofia della risposta rapida può comportare una maggiore accuratezza delle previsioni perché il periodo di tempo è significativamente ridotto. Un elevato volume di vendita dei beni prodotti è anche il risultato della riduzione dei tempi di produzione.
 
Al Jazeera
=== Processo di produzione, relazioni con i fornitori e relazioni interne ===
 
suria '''K'''uala Lumpur City Centre centro città
==== Processo di produzione e distribuzione ====
I processi di produzione e distribuzione sono fondamentali per la creazione di fast fashion. I sistemi di filiera sono progettati per aggiungere valore e ridurre i costi nel processo di spostamento delle merci dalla fase di ideazione ai negozi e infine al consumo.<ref>Hines, T (2010). "Trends in textile global supply chains". ''Textiles''. '''37''' (2): 18–20.</ref> Catene di approvvigionamento efficienti sono fondamentali per offrire al cliente al dettaglio la promessa della fast fashion. La selezione dei venditori è una parte fondamentale del processo. L'inefficienza si verifica principalmente quando questi non sono in grado di rispondere rapidamente alla domanda del mercato e i capi finiscono per essere accatastati nei magazzini.<ref name="autogenerated4" /> Esistono due tipi di processi di produzione e distribuzione: uno agile e l'altro snello. In una filiera agile le caratteristiche principali includono la condivisione di informazioni e tecnologie.<ref name=":4" /> I risultati della collaborazione si traducono nella riduzione della quantità di stock nei mega-store. Una filiera snella è caratterizzata dalla corretta appropriazione della merce per il prodotto.<ref name=":4" />
 
[[Isetan-----------|isetan]]
==== Relazioni con i fornitori ====
Le aziende del mercato della fast fashion utilizzano anche una serie di relazioni con i fornitori a seconda che questi siano vicini o lontani. Il prodotto viene prima classificato come "core" o "fashion".<ref name=":4" /> I fornitori vicini al mercato vengono utilizzati per capi prodotti nel mezzo di una stagione. In confronto, i fornitori distanti vengono utilizzati per articoli "core" a basso costo, a volte indicati come capi "capsula", che vengono utilizzati nelle collezioni ogni stagione e hanno una previsione stabile.
 
[[huawei]]
==== Relazioni interne ====
Le relazioni produttive interne alle aziende fast fashion sono importanti quanto le relazioni dell'azienda con i fornitori esterni, soprattutto quando si tratta di acquirenti dell'azienda. Tradizionalmente in un "supermercato" l'acquisto è suddiviso in reparti multifunzionali. Il team di acquisto utilizza l'approccio dal basso verso l'alto quando sono coinvolte le informazioni sulle tendenze, il che significa che le informazioni vengono condivise solo con i quindici migliori fornitori dell'azienda.<ref name=":4" /> D'altra parte, le informazioni sugli obiettivi futuri e le strategie di produzione sono condivise verso il basso all'interno della gerarchia dell'acquirente, in modo che il team possa prendere in considerazione opzioni di produzione a basso costo.<ref name=":4" /> Gli acquirenti interagiscono anche a stretto contatto con i dipartimenti di merchandising e design dell'azienda vista l'attenzione dell'acquirente su stile e colore. L'acquirente deve anche consultare il team di progettazione generale per comprendere la coesione tra le previsioni di tendenza e le esigenze del consumatore. Le relazioni strette si traducono in flessibilità all'interno dell'azienda e una velocità di risposta accelerata alle richieste del mercato.
 
[[HCL Technologies]]<br />
==== Il dilemma tra costo del lavoro sostenibile ed efficienza nel campo della fast fashion ====
 
== eventi ==
Il documento di lavoro di Capturing the Gains<ref>{{Cita web|url=http://www.capturingthegains.org/|titolo=Capturing the gaines - economic and social upgrading
Il 15 aprile 1999, Felix Baumgartner ha stabilito il record mondiale per il BASE jumping (da quando è stato rotto) saltando da una gru per la pulizia dei vetri sulle Petronas Towers.
in global production networks}}</ref>, pubblicato dall'[[Università di Manchester]], riunisce una rete internazionale di esperti del Nord e del Sud del mondo. Il documento numero 14<ref>{{Cita web|url=http://www.capturingthegains.org/pdf/ctg-wp-2013-14.pdf|titolo=Towards sustainable labour costing in UK fashion retail by Doug Miller (University of Northumbria)}}</ref> si concentra su una caratteristica specifica del comportamento d'acquisto nel settore della vendita al dettaglio nel Regno Unito: la negoziazione di un prezzo di produzione (chiamato in inglese CMT cost, ossia cut-make-trim cost) con fornitori che non hanno uno standard minimo del costo del lavoro. Questa pratica, tacitamente supportata da acquirenti e fornitori, viene analizzata in relazione al default dei salari in corso e alla deflazione dei prezzi delle importazioni nell'industria globale dell'abbigliamento. Per ovvi motivi, la definizione del tempo standard, utilizzando lo Standard del tempo predeterminato (in inglese PTS, Predetermined Time standards) e il Sistema del tempo di movimento predeterminato (in inglese PMTS, Predetermined motion time system), è altamente tecnica e "sintetica". Secondo l'[[Organizzazione internazionale del lavoro]] (OIL), dal 1992 esistevano circa 200 diversi sistemi di PTS, offerti da società di consulenza per l'adozione da parte delle imprese manifatturiere.<ref>{{Cita libro|titolo=Introduction to Work Study|anno=1992|autore=George Kanawaty|isbn=978-92-2-107108-2|editore=International Labour Office|url=https://books.google.de/books/about/Introduction_to_Work_Study.html?id=lHHB-3qayLUC&redir_esc=y}}</ref> Nella produzione di abbigliamento, sono tre le società di consulenza specializzate nella misurazione dei tempi standard: MODAPTS (Modular Arrangement of Predetermined Time Standards) con sede negli Stati Uniti, Seweasy con sede nello Sri Lanka e GSD (Corporate) Ltd. con sede nel Regno Unito. Le modalità di misurazione del lavoro di tutte e tre le società dovrebbero normalmente prevedere riposi, eventi imprevisti e indennità speciali nel calcolo degli standard di tempo.
 
==Cause legali e legislazione in materia di moda==
 
Migliaia di persone sono state evacuate il 12 settembre 2001 dopo una bomba il giorno dopo gli attacchi dell'11 settembre hanno distrutto le torri del World Trade Center a New York City. Le squadre di smaltimento delle bombe non hanno trovato alcuna bomba nelle torri Petronas ma hanno evacuato tutti. I lavoratori e gli acquirenti potevano rientrare tre ore dopo, verso mezzogiorno. Nessuno è rimasto ferito durante l'evacuazione
===Cause legali e proposte di legge negli Stati Uniti===
Recentemente, Forever 21, uno dei maggiori rivenditori di fast fashion, è stato coinvolto in numerose cause relative a presunte violazioni dei diritti di [[Proprietà intellettuale]]<ref name="autogenerated1">Casabona, Liza. "Retailer Forever 21 Facing A Slew of Design Lawsuits." WWD: Women's Wear Daily 194.15 (23 July 2007): 12-12. Textile Technology Index. EBSCO.</ref>. Le cause legali sostengono che alcuni capi d'abbigliamento dell'azienda possono effettivamente essere considerati delle imitazioni dei progetti di [[Diane von Fürstenberg|Diane von Furstenberg]], [[Anna Sui]], della collezione Harajuku Lovers di [[Gwen Stefani]] e di molti altri noti stilisti. Forever 21 inizialmente ha detto che stava "prendendo provvedimenti per prevenire le violazioni della proprietà intellettuale" ma, in seguito, non ha rilasciato ulteriori dichiarazioni sullo stato del contenzioso.
 
== cultura massa ==
====H.R. 5055====
<br />Le torri fecero la loro comparsa, nell'episodio della serie animata Totally Spies intitolato "Man or Machine
L'H.R. 5055, o Atto di proibizione della pirateria della moda, era una progetto di legge per proteggere il copyright degli stilisti di moda negli Stati Uniti,<ref name="aipla2006">United States. Cong. House. Committee on the Judiciary. 109th Cong., 2nd sess. HR 5055. By Goodlatte, Delahunt, Coble and Wexler. 30 Mar. 2006. 13 Nov. 2008 <{{Cita web|url=http://www.aipla.org/content/contentgroups/legislative_action/109th_congress/house1/hr5055.pdf|titolo=Archived copy|accesso=13 novembre 2008|urlmorto=yes|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081008233839/http://www.aipla.org/Content/ContentGroups/Legislative_Action/109th_Congress/House1/HR5055.pdf|dataarchivio=8 ottobre 2008}}>.</ref> approvato dalla [[Camera dei rappresentanti (Stati Uniti d'America)|Camera dei Rappresentanti]] il 30 marzo 2006. Secondo questa proposta, gli stilisti avrebbero dovuto inviare le bozze o le foto dei loro abiti all'Ufficio brevetti americano entro tre mesi dalla "pubblicazione" del prodotto. Il significato del termine "pubblicazione" veniva interpretato in modo ampio: dalla pubblicità nelle riviste all'apparizione nelle passerelle<ref name=":20">Woyke, Elizabeth. "FASHION'S BID TO KNOCK OUT KNOCKOFFS." Business Week (10 Apr. 2006): 16-16. Business Source Complete. EBSCO.</ref>. In questo modo, il provvedimento avrebbe protetto gli stilisti per tre anni, a partire dalla data di pubblicazione del loro capo. In caso di violazione del copyright, l'autore della violazione avrebbe dovuto pagare una multa pari 250.000 dollari, oppure a 5 dollari per copia, a seconda di quale risultasse essere la somma forfettaria più alta<ref name="aipla2006" />. Il progetto di legge, però, è stato bloccato durante la sessione della Camera dei Rappresentanti conclusasi nel 2006, che ha comportato la cancellazione del H.R. 5055 dall'ordine del giorno.
 
Eidos Interactive ha usato due volte le torri come fonte di ispirazione nei loro videogiochi. Nel 2002 Hitman 2: Silent Assassin, i livelli base in Malesia avvengono tutti nelle Petronas Towers Nel 2010 Just Cause 2, il finto casinò Panau Falls si basa sulle Torri Petro
====H.R. 2033====
L'Atto di proibizione della pirateria della moda è stato reintrodotto come H.R. 2033 durante la prima sessione del 110º Congresso il 25 aprile 2007<ref name="aipla2007">United States. Cong. House. Committee on the Judiciary. 110th Cong., 1st sess. HR 2033. By Delahunt, Goodlatte, Maloney and Bono. 25 Apr. 2007. 13 Nov. 2008 <{{Cita web|url=http://www.aipla.org/Content/ContentGroups/Legislative_Action/110th_Congress1/House2/HR2033.pdf|titolo=Archived copy|accesso=13 novembre 2008|urlmorto=yes|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101205023853/http://www.aipla.org/Content/ContentGroups/Legislative_Action/110th_Congress1/House2/HR2033.pdf|dataarchivio=5 dicembre 2010}}>.</ref>. Lo scopo è simile a quello dell'H.R. 5055 poiché si propone di proteggere determinati tipi di design d'abbigliamento attraverso il copyright. Il provvedimento, come il precedente, garantisce una protezione triennale a partire dalla data di registrazione all'Ufficio brevetti e le multe per la violazione del copyright rimangono le stesse: 250.000 dollari o 5 dollari per merce copiata.<ref name="aipla2007" />
 
== Voci correlate ==
==Impatto ambientale==
Secondo [[Elizabeth Cline]], autrice dell'articolo "Where Does Discarded Clothing Go?"<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.theatlantic.com/business/archive/2014/07/where-does-discarded-clothing-go/374613/|titolo=Where Does Discarded Clothing Go?|data=18 luglio 2014|accesso=24 ottobre 2015|sito=The Atlantic|editore=The Atlantic Monthly Group|cognome=Cline|nome=Elizabeth}}</ref> (tradotto letteralmente, "Dove finiscono i vestiti scartati?"), gli Americani acquistano oggi una quantità di abiti cinque volte superiore a quella del 1980. A causa di questo aumento di consumo, i [[paesi sviluppati]] stanno producendo sempre più vestiti ad ogni stagione. Gli Stati Uniti, infatti, importano da soli più di un milione di capi d'abbigliamento ogni anno dalla Cina, mentre il consumo nel Regno Unito è salito del 37% dal 2001 al 2005.<ref name=":21">{{Cita libro|titolo=The Sustainable Fashion Handbook|cognome=Black|nome=Sandy|editore=Thames and Hudson|anno=2013|isbn=0-500-29056-3|città=New York}}</ref> Questo aumento di consumo sta contribuendo in modo significativo all'inquinamento causato dalla fast fashion, oltre che all'aumento della quantità di tessuti scartati ogni anno.
 
* [[Grattacielo]]
Una famiglia americana media produce 70 [[Libbra|libbre]] di rifiuti tessili all'anno.<ref name=":1">{{Cita web|titolo=Council for Textile Recycling|url=http://www.weardonaterecycle.org/|sito=www.weardonaterecycle.org|accesso=8 novembre 2015}}</ref> Se si considera il dato moltiplicato per l'intero paese, ne risulta che vengono gettati via circa 10,5 milioni di tonnellate di rifiuti tessili. Gli abitanti di New York, ad esempio, scartano circa 193.000 tonnellate di vestiti e tessuti, che equivale al 6% di tutta la spazzatura della città.<ref name=":2" /> In risposta, l'Unione europea produce un totale di 5,8 milioni di tonnellate di tessuti ogni anno.<ref name=":22">{{Cita web|titolo=Can 'upcycling' give Haiti's fashion industry a boost?|url=https://www.theguardian.com/sustainable-business/haiti-fashion-clothing-recycling-upcycling|sito=the Guardian|accesso=8 novembre 2015|nome=Amy|cognome=DuFault}}</ref> Ne possiamo dedurre che, se gli americani donano o riciclano solo il 15% circa dei loro vestiti, una gran parte dei prodotti tessili finiscono nelle discariche di tutto il mondo. Nel complesso, dunque, l'industria tessile occupa circa il 5% delle discariche globali.<ref name=":1" /> L'abbigliamento che viene gettato in discarica è spesso costituito da materiali sintetici o inorganici che impediscono a questi tessuti di degradarsi correttamente.<ref name=":23">{{Cita web|titolo=Fast Fashion and the Environment {{!}} Ian Somerhalder Foundation|url=http://www.isfoundation.com/news/fast-fashion-and-environment|sito=www.isfoundation.com|accesso=8 novembre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151101181048/http://www.isfoundation.com/news/fast-fashion-and-environment|dataarchivio=1º novembre 2015}}</ref> È evidente che l'accumulo di rifiuti nelle discariche del mondo sta causando effetti negativi sull'ambiente ma questo non è l'unica ricaduta sull'ambiente determinata dall'industria della fast fashion.
* [[Grattacieli più alti della Malesia]]
* [[Petronas (azienda)]]
 
== Altri progetti ==
In tutte le fasi della produzione tessile, gli ecosistemi acquatici, terrestri e atmosferici subiscono danni ambientali duraturi. Uno di questi effetti dannosi è il rilascio di gas serra nell'aria che inquinano i vari ecosistemi. Un altro fattore che contribuisce all'inquinamento atmosferico è causato dalla somma tra il trasporto globale e l'utilizzo di macchinari pesanti, che genera emissioni di biossido di carbonio. Oltre al rilascio di gas pericolosi, vari pesticidi e coloranti vengono costantemente rilasciati nell'ambiente acquatico di ogni areai in cui opera il settore della moda.<ref name=":24">{{Cita web|url=http://ecowatch.com/2015/08/17/fast-fashion-second-dirtiest-industry/2/|titolo=Fast Fashion Is the Second Dirtiest Industry in the World, Next to Big Oil » Page 2 of 3|accesso=8 novembre 2015|sito=EcoWatch|urlmorto=sì}}</ref> La crescente domanda di fast fashion contribuisce ad un continuo scarico di effluenti, contenenti sia coloranti che soluzioni caustiche<ref name=":25">{{Cita libro|titolo=Quick Response - Managing the Supply Chain to Meet Consumer Demand|cognome=Hunter, A., King, R., and Lowson, B.|nome=Alan, Russell, and Bo|editore=Wiley|anno=1999|isbn=978-0-471-98833-5|città=}}</ref>, da parte delle fabbriche tessili. Ne risulta, quindi, che la fast fashion ha causato un crescente danno ambientale nel corso degli anni.
{{interprogetto}}
 
== SostenibilitàCollegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
Nel complesso, il settore fast fashion dell'industria della moda sta [[Inquinamento|inquinando]] il pianeta a un ritmo continuo. A causa della quantità di inquinamento e rifiuti causati dall'industria della moda, diverse aziende produttrici e distributrici, come [[H&M]], stanno lavorando per ridurre l'impronta ambientale del settore. Hanno creato programmi che incoraggiano il [[Riciclaggio dei rifiuti|riciclo]] da parte dei consumatori, ad esempio fornendo loro dei contenitori che consentono di smaltire i loro indumenti indesiderati, che verranno trasformati in materiale isolante e imbottitura per tappeti, oltre ad essere utilizzati per produrre altri indumenti.
 
{{Box successione
Oltre al riciclo, le nuove tecnologie della moda presentano un grande potenziale nel ridurre l'impatto ambientale. Queste tecnologie, infatti, offrono nuovi metodi per utilizzare i coloranti, produrre fibre tessili e ridurre l'uso di risorse naturali. Per diminuire il consumo di tessuti tradizionali, [[Anke Domaske]] ha prodotto "[[QMilch]]", una fibra ecologica derivata dal di latte, Virus ha prodotto abbigliamento sportivo altamente tecnico con chicchi di caffè riciclati, e [[Suzanne Lee]] ha creato della pelle vegetale con il tè fermentato. Oltre alla creazione di nuovi tipi di fibre, molte aziende hanno ideato vari modi per ridurre la quantità di coloranti emessi nei corsi d'acqua e il livello del consumo di acqua. Ad esempio, [[AirDye]] consente di risparmiare tra i 30 e i 330 litri di acqua per libbra di tessuti prodotti, mentre la stampa digitale riduce l'utilizzo di acqua del 95%.
|carica = [[Grattacieli più alti del mondo|Edificio più alto del mondo]]
|immagine =
|periodo = [[1998]]-[[2004]]
|precedente =[[Willis Tower]]
|successivo = [[Taipei 101]]
}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|architettura|ingegneria}}
 
[[Categoria:Architetture di Kuala Lumpur]]
Sebbene questi metodi non siano ancora molto diffusi nel settore della moda veloce, essi offrono valide alternative, capaci di influenzare positivamente il settore nel suo complesso. Il settore della fast fashion si basa su un modello di business che va oltre i limiti ambientali ma, con i progressi fatti, il danno causato può essere meglio arginato.
[[Categoria:Grattacieli della Malaysia]]
 
== Consumo eccessivo ==
Il modello di business della fast fashion si basa sul desiderio dei consumatori di indossare vestiti sempre nuovi.<ref name=":0">{{Cita web|titolo=Where Does Discarded Clothing Go?|url=https://www.theatlantic.com/business/archive/2014/07/where-does-discarded-clothing-go/374613/|sito=The Atlantic|accesso=8 novembre 2015}}</ref> Al fine di soddisfare tale domanda, le aziende del settore offrono una vasta gamma di abbigliamento, che riflette le ultime tendenze, a prezzi accessibili. Questo processo porta i consumatori a comprare sempre più articoli, sino ad arrivare al fenomeno del che consumo eccessivo (in inglese overconsumption). L"'obsolescenza pianificata", ossia la tendenza a far durare poco le mode in modo da creare continuamente nuove collezioni, svolge un ruolo chiave nel consumo eccessivo. Secondo uno studio dell'[[The Economist|Economist]] sull'argomento, il settore della moda è profondamente impegnato per lperpetrare questo fenomeno: le gonne dell'anno scorso,per esempio, sono progettate per essere sostituite dai nuovi modelli di quest'anno.<ref name=":26">{{Cita news|titolo=Planned obsolescence|url=http://www.economist.com/node/13354332|giornale=The Economist|accesso=8 novembre 2015|issn=0013-0613}}</ref> In questo modo, i capi d'abbigliamento vengono acquistati anche quando quelli vecchi sono ancora indossabili e utilizzabili. Negli ultimi anni, il ciclo della moda è diminuito costantemente mentre i rivenditori della fast fashion vendono vestiti pensati per essere gettati dopo essere stati indossati solo poche volte.<ref name=":27">{{Cita pubblicazione|titolo=Examining overconsumption, competitive consumption, and conscious consumption from 1994 to 2004: Disentangling cohort and period effects|autore1=Carr, D. J.|autore2=Gotlieb, M. R.|autore3=Lee, N.|autore4=Shah, D. V|data=2012|rivista=The ANNALS of the American Academy of Political and Social Science}}</ref> Ciò accorcia drasticamente il ciclo di acquisto dei consumatori. Gli stock in continua evoluzione e il basso prezzo dei capi incoraggiano inconsciamente consumatori a fare acquisti più frequentemente. Di conseguenza, i vestiti in eccesso e quelli fuori moda tendono a finire nelle discariche.
 
Un recente articolo dell'[[Huffington Post]] sulla fast fashion ha sottolineato che per rendere conveniente questa tendenza di rinnovamento continuo, i prodotti della fast-fashion hanno,in genere, un prezzo molto più basso rispetto alla concorrenza, operando su un modello di business basato su bassa qualità e quantità elevate.<ref name=":0" /> Le merci di bassa qualità incrementano il consumo eccessivo poiché hanno una durata di vita più breve e devono essere sostituite molto più spesso. Inoltre, poiché sia l'industria che i consumatori continuano ad apprezzare la fast fashion, il volume dei vestiti da smaltire o riciclare è aumentato notevolmente. Tuttavia, la maggior parte dei prodotti fast-fashion non ha la qualità necessaria per essere considerato come oggetto da collezione o come capo vintage.<ref name=":28">{{Cita libro|titolo=Shaping sustainable fashion: Changing the way we make and use clothes|autore1=Gwilt, A.|autore2=Rissanen, T.|editore=Earthcan|anno=2011|città=Washington DC, London|pp=143}}</ref> I beni di bassa qualità possono, quindi, solo finire come rifiuti poiché difficilmente riciclabili.
 
La fast fashion porta un consumo considerevole che prospera nel settore della moda. Il suo modello di business unico e prezzi bassi consente al pubblico di acquistare articoli alla moda anche durante i periodi di recessione economica. Tuttavia, ha portato il problema del consumo eccessivo, per cui innumerevoli quantità di rifiuti finiscono nelle discariche. Inoltre, i costi nascosti delle discariche comprendono anche l'esaurimento dei rifiuti, l'inquinamento, l'energia e le risorse naturali.
 
In contrasto con il moderno consumo eccessivo, la moda veloce affonda le sue radici nell'austerità della seconda guerra mondiale, dove l'alto design è stato fuso con materiali utilitaristici.<ref name=":29">{{Cita news|cognome1=Chua|nome1=Jasmin Malik|titolo=Fast Fashion’s Surprising Origins|url=https://www.racked.com/2017/8/29/16185912/austerity-wii-england-fast-fashion-high-low-hartnell|accesso=29 agosto 2017|opera=Racked|editore=[[Vox Media]]|data=29 agosto 2017}}</ref>
 
== Sweatshop ==
Oltre a un impatto negativo sull'ambiente e sulle risorse naturali, il modello difettoso di business della fast fashion ha anche danneggiato i lavoratori della sua filiera. Per ''sweatshop'' si intende una fabbrica nella quale gli operai (anche minorenni)<ref>{{Cita web|url=https://www.dosomething.org/us/facts/11-facts-about-sweatshops|titolo=Do Something|cognome=|nome=|data=|urlarchivio=|accesso=}}</ref> vengono sfruttati in pessime condizioni di salute e sicurezza, con stipendi estremamente bassi. L'industria della moda è conosciuta come l'industria più dipendente dalla manodopera, dato che un operaio ogni sei si occupa delle materie prime o della manifattura. Con un fatturato di 19.8 miliardi di dollari lo scorso anno,<ref>{{Cita web|url=https://library.scad.edu/wamvalidate?url=http%3A%2F%2F0-www.portal.euromonitor.com.library.scad.edu%3A80%2Fportal%2Fcompany%2Fmain|titolo=Euromonitor|cognome=|nome=|data=|urlarchivio=|accesso=}}</ref> [[H&M]] è il maggior produttore di abbigliamento in paesi sottosviluppati quali il [[Bangladesh]] e la [[Cambogia]],<ref>{{Cita web|url=http://fashionrevolution.org/about/why-do-we-need-a-fashion-revolution/|titolo=Fashion Revolution|cognome=|nome=|data=|urlarchivio=|accesso=}}</ref> senza essere in grado di garantire ai propri operai salari adeguati. In Bangladesh, nazione conosciuta per la manodopera a basso costo, ci sono quattro milioni di operai nell'industria dell'abbigliamento in più di 5000 fabbriche, l'85% dei quali sono donne.<ref>{{Cita web|url=https://cleanclothes.org/resources/publications/factsheets/bangladesh-factsheet-2-2015.pdf|titolo=Bangladesh Factsheet|cognome=|nome=|data=|urlarchivio=|accesso=}}</ref> Queste donne sono costrette a lavorare in condizioni di povertà e scarsa sicurezza, con una paga che non permette loro di pagarsi da vivere.<ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=eTHsMtcpg_Q|titolo=Tedx Talks|cognome=|nome=|data=|urlarchivio=|accesso=}}</ref> La motivazione di queste condizioni consiste nell'ottenere costi di produzione incredibilmente bassi per poi rivendere i capi a prezzi bassi, con un conseguente impoverimento di massa.
 
Il [[Crollo del Rana Plaza di Savar|Rana Plaza]] era una fabbrica di abbigliamento in Bangladesh che è crollata nel 2013, provocando la morte di più di mille lavoratori. Quest'episodio è stato l'incidente in una fabbrica di abbigliamento con il maggior numero di vittime della storia. L'edificio di cinque piani crollò a causa di un cedimento strutturale; sebbene i lavoratori notassero delle crepe sui muri e l'ambiente fosse stato dichiarato insicuro per lavorare, i dipendenti furono costretti ad andare a lavorare il giorno successivo all'incidente. I proprietari delle fabbriche di abbigliamento, infatti, sono portati a non rispettare le norme sulla salute e la sicurezza a causa del timore di interrompere la produzione e perdere profitti.
 
Nonostante le aziende della fast fashion abbiano delineato dei requisiti fondamentali, come degli standard salariali equi a cui devono attendersi i loro fornitori, è abbastanza difficile rintracciare di questo tipo nei paesi molto corrotti. Tuttavia, i proprietari delle fabbriche dovrebbero rispettare i codici di condotta invece di maltrattare i loro lavoratori con abusi fisici e rischiare di perdere preziose collaborazioni commerciali. Dopo l'incidente del Rana Plaza nel 2013, i marchi hanno acquisito un maggior potere d'influenza e sono in grado di collaborare per cofinanziare investimenti che garantiscano l'adozione di precauzioni sanitarie e di sicurezza efficaci.<ref>{{Cita web|url=http://sustainability.hm.com/content/dam/hm/about/documents/en/CSR/Policies/Code%20of%20Ethics%20employees_en.pdf|titolo=H&M Group|cognome=|nome=|data=|urlarchivio=|accesso=}}</ref>
 
==Lista dei marchi fast fashion==
{{div col|colwidth=12em}}
*[[8seconds]]
*[[Bershka]]
*[[Bestseller (company)|Bestseller]]
*[[C&A]]
*[[Charlotte Russe (clothing retailer)|Charlotte Russe]]
*[[Cotton On]]
*[[Daiz]]
*[[Decathlon]]
*[[Dots (fashion brand)|Dots]]
*[[Esprit Holdings|Esprit]]
*[[FIVE FOXes|Comme ça ism]]
*[[Forever 21]]
*[[Giordano (store)|Giordano]]
*[[H&M]]
*[[H:Connect]]
*[[Imperial Fashion]]
*[[ Jump Design Group]]
*[[Lolly Wolly Doodle]]
*[[Mango (clothing)]]
*[[Metersbonwe]]
*[[Miss Selfridge]]
*[[Mixxo]]
*[[New Look (company)|New Look]]
*[[NewYorker]]
*[[Next plc|Next]]
*[[Oysho]]
*[[Peacocks (clothing)|Peacocks]]
*[[Primark]]
*[[Pull & Bear]]
*[[Rainbow Shops]]
*[[Lojas Renner|Renner]]
*[[Lojas Riachuelo|Riachuelo]]
*[[River Island]]
*[[Shasa]]
*[[Spao]]
*[[Stradivarious]]
*[[Systaime]]
*[[Topshop]]
*[[Topten10]]
*[[Benetton Group|United Colors of Benetton]]
*[[Who.A.U]]
*[[Uniqlo]]
*[[Zara (azienda)|Zara]]
{{Div col end}}
 
== Libri ==
* Tsan-Ming Choi (Ed.) Fast Fashion Systems: Theories and Applications, CRC Press, 2013.
* Choi, T.M. Fashion Retail Supply Chain Management: A Systems Optimization Approach, CRC Press, 2014.
* Choi, T.M. (Ed.) Fashion Supply Chain Management: Industry and Business Analysis, IGI Global, 2011. {{ISBN|978-1609607562}}
 
== Film ==
 
*[[The True Cost]] è un documentario del 2015 sul tema della fast fashion, diretto da Andrew Morgan. È disponibile su [[Netflix]], VHX, [[iTunes]], [[Amazon Prime Video|Amazon Prime]], in DVD e Blu-Ray, come si legge nel sito.<ref>{{Cita web|url=http://truecostmovie.com|titolo=The True Cost {{!}} A Documentary Film|sito=The True Cost|lingua=en|accesso=11 gennaio 2017}}</ref>
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
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* {{Cita pubblicazione|cognome1=Sheridan|nome1=Mandy|cognome2=Moore|nome2=Christopher|cognome3=Nobbs|nome3=Karinna|anno=2006|titolo=Fast fashion requires fast marketing: The role of category management in fast fashion positioning|rivista=Journal of Fashion Marketing and Management|volume=10|pp=301–15}}
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<li> United States. Cong. House. Committee on the Judiciary. 109th Cong., 2nd sess. HR 5055. By Goodlatte, Delahunt, Coble and Wexler. 30 Mar. 2006. 13 Nov. 2008 <https://web.archive.org/web/20081008233839/http://www.aipla.org/Content/ContentGroups/Legislative_Action/109th_Congress/House1/HR5055.pdf>.</li>
<li> United States. Cong. House. Committee on the Judiciary. 110th Cong., 1st sess. HR 2033. By Delahunt, Goodlatte, Maloney and Bono. 25 Apr. 2007. 13 Nov. 2008 https://web.archive.org/web/20101205023853/http://www.aipla.org/Content/ContentGroups/Legislative_Action/110th_Congress1/House2/HR2033.pdf</li>
<li> Woyke, Elizabeth. "FASHION'S BID TO KNOCK OUT KNOCKOFFS." Business Week (10 Apr. 2006): 16-16. Business Source Complete. EBSCO.</li>
<li> {{Cita pubblicazione|cognome1=Taplin|nome1=Ian M|anno=2014|titolo=Who is to blame?: A re-examination of fast fashion after the 2013 factory disaster in Bangladesh|rivista=critical perspectives on international business|volume=10|numero=1/2|pp=72–83|doi=10.1108/cpoib-09-2013-0035}}</li>
 
[[Categoria:Neologia]]