Totò Riina e Torri Petronas: differenze tra le pagine

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{{F|grattacieli|maggio 2013}}
{{Bio
{{Edificio civile
|Nome = Salvatore
|nome edificio = Petronas Twin Towers
|Cognome = Riina
|immagine = Petronas_Panorama_II.jpg
|PostCognomeVirgola = detto '''Totò'''
|Sessodidascalia = M
|paese = MYS
|LuogoNascita = Corleone
|divamm1 =
|GiornoMeseNascita = 16 Novembre
|città = Kuala Lumpur
|AnnoNascita = 1930
|LuogoMortecittàlink = Parma
|indirizzo =
|GiornoMeseMorte = 17 novembre
|latitudine = 3.15785
|AnnoMorte = 2017
|longitudine = 101.71165
|NoteMorte = <ref name=morte/>
|stato =
|Attività = mafioso
|periodo costruzione = [[1992]]-[[1996]]
|Nazionalità = italiano
|inaugurazione = 1996
|PostNazionalità = , legato a [[Cosa Nostra]] e considerato il capo dell'organizzazione dal [[1982]] fino al suo arresto, avvenuto il 15 gennaio [[1993]]. Veniva indicato anche con i soprannomi'' û curtu'', per via della sua bassa statura<ref>{{Cita news|autore=Attilio Bolzoni |autore2=Giuseppe D'Avanzo |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/03/09/minacce-ai-giudici-di-toto-curtu.html|titolo=MINACCE AI GIUDICI DI TOTÒ Û CURTU|pubblicazione=la Repubblica|giorno=9|mese=marzo|anno=1993|pagina=21|accesso=6 febbraio 2012 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20171107012000/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/03/09/minacce-ai-giudici-di-toto-curtu.html |dataarchivio = 7 novembre 2017 |urlmorto = no}}</ref>, e ''La Belva'', per indicare la sua ferocia sanguinaria<ref>{{Cita news|url=http://archiviopiolatorre.camera.it/img-repo/fondo_zupo/Sez._I_serie_0003_Vol_008.pdf|titolo=Procedimento penale contro Greco Michele ed altri - Procura della Repubblica di Palermo |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20171107021036/http://archiviopiolatorre.camera.it/img-repo/fondo_zupo/Sez._I_serie_0003_Vol_008.pdf |dataarchivio = 7 novembre 2017 |urlmorto = no}}</ref>
|demolito =
|Immagine = Foto_segnaletica_di_Salvatore_Riina.jpg
|distrutto =
|Didascalia = Foto segnaletiche di Totò Riina appena arrivato in carcere.
|ricostruito =
|uso = uffici [[Petronas (azienda)|Petronas]] e altre compagnie, teatro, centro commerciale
|altezza =
|altezza antenna/guglia = 451,9
|altezza tetto = 378,6
|altezza ultimo piano = 375
|piani = 88
|area calpestabile =
|ascensori = 80
|costo = [[€]] 1,4 [[Miliardo|miliardi]]
|ingegnere =
|appaltatore =
|costruttore =
|proprietario =
|committente =
}}
[[File:SkyBridge.JPG|thumb|Il ponte sospeso che collega le due torri]]
Le '''Torri Petronas''' (in [[Lingua malese|malese]]: ''Menara Petronas''; in [[Lingua inglese|inglese]]: ''Petronas Twin Towers''), sono due torri gemelle alte 452 metri, e costituiscono una delle più imponenti opere dell'ingegneria umana. Prendono il nome dalla [[compagnia petrolifera]] statale malaysiana, la [[Petronas (azienda)|Petronas]].
 
Costruite a [[Kuala Lumpur]] tra il [[1995]] e il [[1998]] su progetto dell'[[architetto]] [[argentina|argentino]] [[César Pelli]], sono diventate il simbolo del progresso economico della [[Malaysia]]. Possiedono 32.000 finestre. Gli edifici sono stati concepiti utilizzando la più avanzata tecnologia che ha permesso, fra l'altro, la realizzazione dello ''Skybridge'', ovvero un passaggio coperto posto a 171 metri di altezza dal suolo che unisce i due edifici consentendo agli utenti del complesso di passare indifferentemente da una torre all'altra senza dover scendere al piano terra dell'edificio.
== Biografia ==
=== Primi anni ===
[[File:Salvatore Riina ID Card.jpg|thumb|Cartellino della [[Carta d'identità]] di Salvatore Riina, rilasciata nel [[1955]].]]
Nato a Corleone in una famiglia di contadini il 16 novembre del [[1930]], nel settembre 1943 Riina perse il padre Giovanni e il fratello Francesco (di 7 anni) mentre, insieme al fratello [[Gaetano Riina|Gaetano]], stavano cercando di estrarre la polvere da sparo da una bomba inesplosa, rinvenuta tra le terre che curavano, per rivenderla insieme al metallo. Gaetano rimase ferito, mentre Totò rimase illeso<ref>Enrico Deaglio, ''Raccolto rosso: la mafia, l'Italia e poi venne giù tutto'', Feltrinelli, 1993, pag. 158.</ref>. In questi anni conobbe il [[Mafia|mafioso]] [[Luciano Liggio]], con il quale intraprese il furto di covoni di grano e bestiame e che lo affiliò nella locale [[cosca]] mafiosa, di cui faceva parte anche lo zio paterno di Riina, Giacomo<ref>[http://www.lacndb.com/Si_Info.php?name=Salvatore%20-%20Toto%20-%20Riina lacndb.com::Italian Mafia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
La [[Pianta (architettura)|pianta]] di ogni torre è disegnata secondo uno schema geometrico comune nell'[[architettura islamica|architettura di tradizione islamica]]. È composta di due quadrati, simbolo del mondo materiale, ruotati e sovrapposti a formare una stella inscritta in un cerchio che evoca il simbolo della diffusione della [[islam|religione islamica]]. Questo particolare simbolo geometrico, molto usato nell'iconografia islamica, racchiude insieme anche i significati di unità, armonia, stabilità e [[razionalità]]. Il nome di tale simbolo è [[Rub' al-Hizb]] o anche croce a otto punte.
A 19 anni Riina fu condannato a una pena di 12 anni, scontata parzialmente nel carcere dell'[[Ucciardone]], per aver ucciso in una rissa un suo coetaneo<ref>Da [[Blu notte - Misteri italiani|Blu notte]] - La Mattanza, [[Rai3]]</ref>, Domenico Di Matteo, venendo scarcerato nel [[1956]]. Insieme a Liggio e alla sua banda, cominciò a occuparsi di macellazione clandestina di [[Abigeato|bestiame rubato]] nei terreni della società armentizia di contrada [[Corleone|Piano di Scala]]. Nel [[1958]] Liggio eliminò il suo capo [[Michele Navarra]] e nei mesi successivi, insieme alla sua banda, di cui faceva parte anche Riina, scatenò un conflitto contro gli ex-uomini di Navarra, che furono in gran parte assassinati fino al [[1963]]<ref>[http://www.cittanuove-corleone.it/La%20Sicilia,%20corleone%20guerra%20per%20la%20diga%2029.08.04%20pa03.pdf cittanuove-corleone.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il design esterno richiama la cultura propria del Paese, incorporando motivi malesi tratti dall'artigianato tradizionale, adattati al carattere [[tecnologia|iper-tecnologico]] dell'edificio.
Riina venne però arrestato nel dicembre del [[1963]] a Torre di Gaffe (Ag) nella parte alta del paese, da una pattuglia di agenti di Polizia di cui faceva parte anche il commissario [[Angelo Mangano]]<ref>{{Cita news|autore=|url=http://dweb.repubblica.it/dettaglio/i-leoni-addormentati/24102?page=3|titolo=Leoni addormentati|pubblicazione=la Repubblica|giorno=15|mese=ottobre|anno=2007|pagina=3|accesso=6 febbraio 2012}}</ref> il quale, nel 1964, parteciperà, sotto la direzione del tenente colonnello dei Carabinieri [[Ignazio Milillo]], alla cattura di Luciano Liggio<ref>{{Cita news|autore=Tony Zermo |url=http://www.cittanuove-corleone.it/E'%20morto%20il%20questore%20Mangano.html|titolo=A 87 anni, è morto il questore Angelo Mangano, arrestò Liggio|pubblicazione=Città nuove|giorno=3|mese=aprile|anno=2005|accesso=6 febbraio 2012}}</ref>. Riina, che aveva una carta d'identità rubata (dalla quale risultava essere "Giovanni Grande" da [[Caltanissetta]]) e una [[pistola]] non regolarmente dichiarata, tentò di scappare, ma venne catturato dalle forze dell'ordine. Fu riconosciuto dall'agente Biagio Melita<ref>{{Cita news|autore=Dino Paternostro|url=http://im1.freeforumzone.it/up/14/58/900935728.pdf|titolo=Il vero Biagio che arrestò Riina|pubblicazione=La Sicilia|data=|accesso=6 febbraio 2012|giorno=16|mese=dicembre|anno=2007|pagina=44}}</ref>.
 
Le torri furono inaugurate nel marzo [[1996]]. La Torre Uno è occupata dalla compagnia petrolifera statale [[Petronas (azienda)|Petronas]], la Torre Due dalle compagnie associate, mentre lo spazio restante è stato affittato a varie multinazionali.
Tuttavia, dopo aver scontato alcuni anni di prigione nel [[Carcere Ucciardone|carcere dell'Ucciardone]] (dove conobbe [[Gaspare Mutolo]]), fu assolto per [[insufficienza di prove]] nel processo svoltosi a [[Bari]] nel [[1969]]<ref name="autogenerato1">{{Cita news|autore=Dino Paternostro|url=http://www.cittanuove-corleone.it/La%20Sicilia,%20Liggio%20incorona%20Riina%2023.10.2005%20pa03.pdf|titolo=Lo «sbarco» di Totò Riina a Palermo|pubblicazione=La Sicilia|giorno=23|mese=ottobre|anno=2005|pagina=31|accesso=6 febbraio 2012}}</ref>. Dopo l'assoluzione, Riina si trasferì con Liggio a [[Bitonto]], in [[provincia di Bari]], ma il Tribunale di [[Palermo]] emise un'ordinanza di custodia precauzionale nei loro confronti. Riina tornò da solo a Corleone, dove venne arrestato e gli venne applicata la misura del [[soggiorno obbligato]] nella cittadina di [[San Giovanni in Persiceto]] ([[Provincia di Bologna|BO]])<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/03/29/ma-ora-il-boss-dei-boss-vuole.html?refresh_ce|titolo=Ma ora il boss dei boss vuole sposare Ninetta|accesso=13 gennaio 2018}}</ref>; scarcerato e munito di foglio di via obbligatorio, Riina non raggiunse mai il luogo di soggiorno obbligato e si rese irreperibile, dando inizio alla sua lunga latitanza<ref>{{Cita news|url=http://archiviopiolatorre.camera.it/img-repo/DOCUMENTAZIONE/Antimafia/04_rel_02.pdf|titolo=Mafia, politica e poteri pubblici attraverso la storia di Luciano Leggio - Documenti della Commissione Parlamentare Antimafia VI LEGISLATURA}}</ref>.
 
Al livello inferiore, si trova il teatro da 864 posti ''Dewan Filharmonik PETRONAS'', sede dell'[[Orchestra Filarmonica della Malaysia]], e un'ampia biblioteca sull'energia, sul petrolio e le industrie collegate.
=== Anni settanta e ottanta ===
Il 10 dicembre [[1969]] Riina fu tra gli esecutori della cosiddetta [[strage di Viale Lazio]], che doveva punire il [[Boss mafioso|boss]] [[Michele Cavataio]]<ref name="autogenerato1" />. Nel periodo successivo Riina sostituì spesso Liggio nel "triumvirato" provvisorio di cui faceva parte assieme ai boss [[Stefano Bontate]] e [[Gaetano Badalamenti]], che aveva il compito di dirimere le dispute tra le varie cosche della [[provincia di Palermo]]<ref name="autogenerato7">[http://www.viandante.it/sito24/work/00MAFIA/Anni%201970/Mafia%201972.php Il Viandante - Sicilia 1972<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Riina e Liggio divennero i principali capi-elettori del loro compaesano [[Vito Ciancimino]], il quale venne eletto sindaco di [[Palermo]]<ref name="autogenerato7" />; nel [[1971]] Riina fu esecutore materiale dell'omicidio del procuratore [[Pietro Scaglione]]<ref name="autogenerato6">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/10/03/leggio-spacco-in-due-cosa-nostra.html E LEGGIO SPACCO' IN DUE COSA NOSTRA - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e, nello stesso anno, partecipò ai sequestri a scopo di [[estorsione]] ordinati da Liggio a [[Palermo]]: furono rapiti Giovanni Porcorosso, figlio dell'industriale Giacomo, e il figlio del costruttore Francesco Vassallo, mentre nel [[1972]] Riina stesso ordinò il sequestro del costruttore Luciano Cassina, nel quale vennero implicati uomini della cosca di [[Carlo Calò]]<ref name="autogenerato6" /><ref>{{Cita news|url=http://archiviopiolatorre.camera.it/img-repo/DOCUMENTAZIONE/Antimafia/02_rel_6.pdf|titolo=La quarta mafia - Documenti della Commissione Parlamentare Antimafia VI LEGISLATURA}}</ref>: l'obiettivo principale di Riina non era solo quello di incassare il denaro del riscatto, ma anche quello di colpire Badalamenti e Bontate, che erano legati al padre dell'ostaggio, il conte Arturo Cassina, che aveva il [[monopolio]] della manutenzione della rete stradale, dell'illuminazione pubblica e della rete fognaria a [[Palermo]]<ref name="autogenerato2">[http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/doc/xxiii/050/d030.htm Doc. XXIII n. 50<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Le Torri Petronas hanno detenuto il primato di edifici più alti del mondo dal [[1996]] al [[2004]]. Tuttavia questo primato è stato caratterizzato da polemiche e proteste per via della decisione da parte degli istituti internazionali di [[architettura]] di misurare l'altezza degli edifici comprendendo (nella misurazione) anche gli alti pinnacoli delle guglie, che fanno così lievitare artificiosamente l'altezza delle torri permettendo a questi edifici di "appena" 88 piani di superare colossi ben più grandiosi come la [[Sears Tower]] e le [[World Trade Center|Torri Gemelle]] di [[New York]].
 
dentro si trovano Petronas sala orcestra sinfonica e Suria centro città Kuala Lumpur
Attraverso Liggio, Riina divenne "compare di anello" di [[Mico Tripodo]], boss della [['Ndrangheta]]<ref name="autogenerato5">{{Cita news|url=http://archiviopiolatorre.camera.it/img-repo/fondo_zupo/Sez._I_serie_0004_Vol_011.pdf|titolo=Ordinanza contro Michele Greco+18 per gli omicidi Reina-Mattarella-La Torre}}</ref>, e si legò ai [[Clan Nuvoletta|fratelli Nuvoletta]], [[Camorra|camorristi]] [[Napoli|napoletani]] affiliati a [[Cosa Nostra]], con cui avviò un contrabbando di sigarette estere<ref>{{cita web |url=http://www.csm.it/quaderni/quad_99a/quad_99_3.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=5 febbraio 2007 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070205102450/http://www.csm.it/quaderni/quad_99a/quad_99_3.pdf |dataarchivio=5 febbraio 2007 }}</ref>. Nel [[1974]] Riina divenne il reggente della cosca di [[Corleone]] dopo l'arresto di Liggio e l'anno successivo fece sequestrare e uccidere Luigi Corleo, suocero di [[Nino Salvo]], ricco e famoso esattore affiliato alla cosca di [[Salemi]]; il sequestro venne attuato per dare un duro colpo al prestigio di Badalamenti e di Bontate, i quali erano legati a Salvo e non riusciranno a ottenere né la liberazione dell'ostaggio, né la restituzione del corpo, anche se Riina negò con forza ogni coinvolgimento nel sequestro<ref name="autogenerato2" /><ref>[http://www.viandante.it/sito24/work/00MAFIA/Anni%201970/Mafia%201975.php Il Viandante - Sicilia 1975<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Nel [[1978]] Riina ottenne l'espulsione di Badalamenti dalla Commissione, con l'accusa di aver ordinato l'uccisione di Francesco Madonia, capo della cosca di Vallelunga Pratameno (Caltanissetta) e strettamente legato ai Corleonesi;<ref name=autogenerato2 /> l'incarico di dirigere la "[[Commissione (mafia)|Commissione]]" passò a [[Michele Greco]], che avallerà tutte le successive decisioni di Riina.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/11/10/la-mattanza-dei-corleonesi-in-tre-anni.html 'La Mattanza Dei Corleonesi' In Tre Anni Oltre Mille Morti - La Repubblica.It<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Per queste ragioni, [[Giuseppe Di Cristina]], capo della cosca di [[Riesi]] legato a Bontate e Badalamenti, tentò di mettersi in contatto con i [[Carabinieri]], accusando Riina e il suo luogotenente [[Bernardo Provenzano]] di essere responsabili di numerosi omicidi per conto di Liggio, all'epoca detenuto<ref name="autogenerato5" />; alcuni giorni dopo le sue confessioni, Di Cristina venne ucciso a [[Palermo]], mentre qualche tempo dopo anche il suo associato [[Giuseppe Calderone]], capo della [[Famiglia (mafia)|Famiglia]] di [[Catania]], finì assassinato dal suo luogotenente [[Nitto Santapaola]], che si era accordato con Riina<ref name=autogenerato3>[http://nuke.alkemia.com/Home1/Lemafie/19811983Esplodelasecondaguerradimafia/tabid/777/Default.aspx 1981-1983: Esplode la seconda guerra di mafia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
== sedi ==
Nel [[1981]] Riina fece eliminare Giuseppe Panno, capo della cosca di [[Casteldaccia]], strettamente legato a Bontate, il quale reagì organizzando un complotto per uccidere Riina, che però venne rivelato da Michele Greco<ref name=autogenerato6 />; Riina allora orchestrò l'assassinio di Bontate, avvalendosi anche del tradimento del fratello di quest'ultimo, Giovanni, e del suo capo-decina Pietro Lo Iacono. L'11 maggio 1981 venne ucciso anche il boss [[Salvatore Inzerillo]], strettamente legato a Bontate. I due omicidi diedero inizio alla cosiddetta «[[seconda guerra di mafia]]» e, nei mesi successivi, nella [[provincia di Palermo]], i ''boss'' dello schieramento che faceva capo a Riina uccisero oltre 200 [[Cosa Nostra|mafiosi]] della fazione Bontate-Inzerillo-Badalamenti, mentre molti altri rimasero vittime della cosiddetta «[[lupara bianca]]»<ref name=autogenerato3 />. Il massacro continuò fino al [[1982]], quando si insediò una nuova "Commissione", composta soltanto da [[capomandamento|capimandamento]] fedeli a Riina e guidata dallo stesso Riina.
molte società anno sede
 
Al Jazeera
Il principale referente politico di Riina inizialmente fu [[Vito Ciancimino]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/11/20/morto-vito-ciancimino-la-dc-ai.html è morto Vito Ciancimino la Dc ai tempi dei Corleonesi - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, il quale nel [[1976]] instaurò un rapporto di collaborazione con la corrente di [[Giulio Andreotti]], in particolare con [[Salvo Lima]], che sfociò poi in un formale inserimento in tale gruppo politico e nell'appoggio dato dai delegati vicini a Ciancimino alla corrente [[Giulio Andreotti|andreottiana]] in occasione dei congressi nazionali della [[Democrazia Cristiana]] svoltisi nel [[1980]] e nel [[1983]]<ref name=autogenerato8>[http://www.diritto.net/il-foro-penale/181/709.html Processo di 1º grado al senatore Giulio Andreotti] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130509010116/http://www.diritto.net/il-foro-penale/181/709.html |data=9 maggio 2013 }}</ref>. Per proteggere gli interessi di Ciancimino, Riina propose alla "Commissione" gli omicidi dei suoi avversari politici: il 9 marzo [[1979]] fu ucciso [[Michele Reina]], segretario provinciale della [[Democrazia Cristiana]] che era entrato in contrasto con costruttori legati a Ciancimino; il 6 gennaio [[1980]] venne eliminato [[Piersanti Mattarella]], presidente della Regione che contrastava Ciancimino per un suo rientro nel partito con incarichi direttivi; il 30 aprile [[1982]] venne trucidato [[Pio La Torre]], segretario regionale del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] che aveva più volte indicato pubblicamente Ciancimino come personaggio legato a Cosa Nostra<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/04/13/delitti-politici-fu-solo-cosa-nostra.html DELITTI POLITICI, FU SOLO COSA NOSTRA - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
suria '''K'''uala Lumpur City Centre centro città
Dopo l'inizio della [[seconda guerra di mafia]], i cugini [[Ignazio e Nino Salvo]], ricchi e famosi esattori affiliati alla cosca di [[Salemi]], passarono dalla parte dello schieramento dei [[Corleonesi]], che faceva capo proprio a Riina, e furono incaricati di curare le relazioni con [[Salvo Lima]], che divenne il nuovo referente politico di Riina, soprattutto per cercare di ottenere una favorevole soluzione di vicende processuali<ref name=autogenerato8 /><ref>[http://www.antimafiaduemila.com/200805094998/articoli-arretrati/andreotti-assolto-ma-amico-dei-boss.html Andreotti assolto ma amico dei boss - Antimafiaduemila.com<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130606040834/http://www.antimafiaduemila.com/200805094998/articoli-arretrati/andreotti-assolto-ma-amico-dei-boss.html |data=6 giugno 2013 }}</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/02/10/lima-garantiva-cosa-nostra-il-suo.html ' LIMA GARANTIVA COSA NOSTRA E IL SUO CAPOCORRENTE SAPEVA' - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>; infatti, sempre secondo i collaboratori di giustizia, Lima si sarebbe attivato per modificare in Cassazione la sentenza del [[Maxiprocesso di Palermo]] che condannava Riina e molti altri ''boss'' all'[[ergastolo]]<ref>[http://www.diritto.net/il-foro-penale/181/709.html Processo Andreotti, la Sentenza<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130509010116/http://www.diritto.net/il-foro-penale/181/709.html |data=9 maggio 2013 }}</ref>. In particolare, il collaboratore [[Baldassare Di Maggio]] riferì che nel [[1987]] accompagnò Riina nella casa di [[Ignazio Salvo]] a [[Palermo]], dove avrebbe incontrato Lima e il suo capocorrente Giulio Andreotti per sollecitare il loro intervento sulla sentenza<ref>[http://www.repubblica.it/online/dossier/andreotti/andreottitre/andreottitre.html la Repubblica/dossier: Le relazioni pericolose del senatore Giulio<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/07/29/andreotti-incontro-riina.html 'ANDREOTTI INCONTRO' RIINA' - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>; la testimonianza dell'incontro venne però considerata inattendibile nella sentenza del processo contro Andreotti<ref name=autogenerato8 />.
 
[[Isetan-----------|isetan]]
=== Anni novanta ===
Tuttavia il 30 gennaio [[1992]] la [[Suprema corte di cassazione|Cassazione]] confermò gli ergastoli del [[Maxiprocesso]]<ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1004477 Archivio - LASTAMPA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131019110307/http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1004477 |data=19 ottobre 2013 }}</ref> e sancì l'attendibilità delle dichiarazioni rese dal pentito [[Tommaso Buscetta]]. Sempre secondo le testimonianze dei collaboratori di giustizia, Riina decise allora di lanciare un avvertimento ad Andreotti, che si era disinteressato alla sentenza e anzi aveva firmato un [[decreto-legge]] che aveva fatto tornare in carcere gli imputati del [[Maxiprocesso]] scarcerati per decorrenza dei termini e quelli agli arresti domiciliari<ref name=autogenerato8 /><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/03/28/quando-riina-decise-di-far-la-guerra.html QUANDO RIINA DECISE DI FAR LA GUERRA ALLO STATO - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>: per queste ragioni il 12 marzo [[1992]] Lima venne ucciso alla vigilia delle [[Elezioni politiche italiane del 1992|elezioni politiche]]<ref>[http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/10/18/news/1992_l_anno_delle_stragi-23412558/ Stragi, il 'papello' e tangentopoli 1992, l'anno che cambiò l'Italia - Inchieste - la Repubblica<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e, alcuni mesi dopo, la stessa sorte toccò a [[Ignazio Salvo]]<ref>[http://www.viandante.it/sito24/work/00MAFIA/Anni%201990/Mafia%201992.php Il Viandante - Sicilia 1992<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
[[huawei]]
Le deposizioni dei [[Collaboratore di giustizia|collaboratori di giustizia]] (su tutti [[Tommaso Buscetta]]) scateneranno la ritorsione di Cosa Nostra su precisa indicazione di Totò Riina, il quale autorizzò i capofamiglia a eliminare i familiari dei pentiti "sino al 20º grado di parentela"<ref name="ReferenceB">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/04/24/toto-riina-ci-ordino-uccidete-bimbi.html ' E Toto' Riina Ci Ordino' Uccidete I Bimbi Dei Pentiti' - Repubblica.It » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, compresi i bambini e le donne<ref name="ReferenceB"/><ref>{{collegamento interrotto|1=http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24ore.com/Articolo.aspx?Data=19960613&Categ=4&Voce=1&IdArticolo=90574 |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
[[HCL Technologies]]<br />
L'allora vicecomandante dei Ros, [[Mario Mori]], incontrò tra giugno e ottobre 1992 [[Vito Ciancimino]], proponendo una trattativa con Cosa Nostra per mettere fine alla lunga scia di stragi che insanguinavano Palermo.
La proposta era in realtà, secondo la versione fornita da Mori, una trappola per cercare di stanare qualche latitante, ma Riina rispose alla richiesta con il famoso [[Papello]]<ref>[http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/cronaca/mafia-3/stragi-indagini/stragi-indagini.html "È l'uomo del papello di Riina" Nuove indagini sulle stragi del '92 - cronaca - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, un documento di richieste<ref>[http://www.corriere.it/cronache/09_ottobre_15/papello-procura_b3df4306-b9b1-11de-880c-00144f02aabc.shtml Trattative tra mafia e Stato Il "papello" consegnato ai giudici - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> per ammorbidire le condizioni dei detenuti, degli indagati, delle loro famiglie, la cancellazione della legge sui pentiti e la revisione del [[maxiprocesso]].
 
== eventi ==
L'esistenza della trattativa tra Stato e Cosa Nostra è stata successivamente smentita dallo stesso Mori.<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/cronache/09_ottobre_20/mori-processo-mafia-palermo_81ef49f4-bd58-11de-a737-00144f02aabc.shtml|titolo=Mori: «Non ci fu nessuna trattativa Stato-mafia»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=20|mese=10|anno=2009|accesso=20 ottobre 2009}}</ref> Il 12 marzo 2012, però, nella motivazione della sentenza del processo a Francesco Tagliavia per le stragi del 1992 - 1993, i giudici scrivono che la trattativa tra Stato e Cosa nostra "ci fu e venne quantomeno inizialmente impostata su un do ut des [...] L'iniziativa fu assunta da rappresentanti dello Stato e non dagli uomini di mafia".<ref>{{Cita news|url=http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2012/03/12/visualizza_new.html_131045328.html|titolo=Stragi '93, trattativa Stato-Mafia ci fu|pubblicazione=[[Ansa.it]]|giorno=12|mese=3|anno=2012|accesso=12 marzo 2012}}</ref>
Il 15 aprile 1999, Felix Baumgartner ha stabilito il record mondiale per il BASE jumping (da quando è stato rotto) saltando da una gru per la pulizia dei vetri sulle Petronas Towers.
 
Il 15 gennaio del [[1993]] fu [[Arresto di Salvatore Riina|catturato]] dal [[CRIMOR]] (squadra speciale dei [[Raggruppamento Operativo Speciale|ROS]] guidata dal [[Capitano Ultimo]])<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1040678 Archivio - LASTAMPA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. Riina, latitante dal [[1969]], venne arrestato al primo incrocio davanti alla sua villa, in via Bernini n. 54, insieme al suo autista [[Salvatore Biondino]]<ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1040671 Archivio - LASTAMPA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130404185027/http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1040671 |data=4 aprile 2013 }}</ref>, a Palermo. Nella villa aveva trascorso alcuni anni della sua latitanza, insieme alla moglie [[Antonietta Bagarella]] e ai suoi figli<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1040666 Archivio - LASTAMPA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. L'arresto fu favorito dalle dichiarazioni rese nei giorni precedenti al generale dei carabinieri [[Francesco Delfino]] dall'ex autista di Riina, [[Baldassare Di Maggio|Baldassare (Balduccio) Di Maggio]], che decise di collaborare per ritorsione verso Cosa Nostra, che lo aveva condannato a morte<ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1041119 Archivio - LASTAMPA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131224105722/http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1041119 |data=24 dicembre 2013 }}</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1041141 Archivio - LASTAMPA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
Migliaia di persone sono state evacuate il 12 settembre 2001 dopo una bomba il giorno dopo gli attacchi dell'11 settembre hanno distrutto le torri del World Trade Center a New York City. Le squadre di smaltimento delle bombe non hanno trovato alcuna bomba nelle torri Petronas ma hanno evacuato tutti. I lavoratori e gli acquirenti potevano rientrare tre ore dopo, verso mezzogiorno. Nessuno è rimasto ferito durante l'evacuazione
A partire dal dicembre [[1995]], Riina è stato rinchiuso nel supercarcere dell'[[Asinara]], in [[Sardegna]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/dicembre/31/Toto_Riina_nel_carcere_dell_co_0_95123112330.shtml Toto' Riina nel carcere dell'Asinara<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. In seguito è stato trasferito al [[carcere di Marino del Tronto]], ad [[Ascoli Piceno]], dove, per circa tre anni, è stato sottoposto al carcere duro, previsto per chi commette reati di [[mafia]] ([[41 bis|41-bis]]), ma il 12 marzo del [[2001]] gli viene revocato l'isolamento, consentendogli di fatto la possibilità di vedere altri detenuti nell'ora di libertà<ref>[http://www.repubblica.it/online/cronaca/riinadue/riinadue/riinadue.html la Repubblica/cronaca: Mafia, niente più isolamento diurno per Totò Riina<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
== cultura massa ==
Proprio mentre era sottoposto a regime di [[41 bis|41-bis]], il 24 maggio [[1994]], durante una pausa del processo di primo grado a [[Reggio Calabria]] per l'uccisione del giudice [[Antonino Scopelliti]] fu raggiunto da Michele Carlino, giornalista di un'agenzia video (Med Media News), al quale rilasciò dichiarazioni minacciose contro il procuratore [[Giancarlo Caselli]] e altri rappresentanti delle [[istituzione|istituzioni]], lamentandosi delle severe condizioni imposte dal [[carcere]] duro. L'intervento di Riina causò l'apertura di un provvedimento disciplinare da parte del [[Consiglio Superiore della Magistratura]] contro il pubblico ministero [[Salvatore Boemi]], accusato di non aver vigilato sul detenuto.<ref>(fonte: Cap. "Le tre facce della medaglia", pag. 121 - Primo sangue, Aldo Pecora, Bur Rizzoli, Milano 2010)</ref>
<br />Le torri fecero la loro comparsa, nell'episodio della serie animata Totally Spies intitolato "Man or Machine
Dopo pochi mesi dalle dichiarazioni del boss corleonese il regime di [[41 bis|41-bis]] (allora valido per soli tre anni, decorsi i quali decadeva la sua applicabilità) è stato rafforzato mediante vari interventi legislativi volti a renderlo prorogabile di anno in anno.
 
Eidos Interactive ha usato due volte le torri come fonte di ispirazione nei loro videogiochi. Nel 2002 Hitman 2: Silent Assassin, i livelli base in Malesia avvengono tutti nelle Petronas Towers Nel 2010 Just Cause 2, il finto casinò Panau Falls si basa sulle Torri Petro
=== Anni 2000-2017===
A metà marzo del [[2003]] subisce un intervento chirurgico per problemi cardiaci e nel maggio dello stesso anno viene ricoverato nell'ospedale di [[Ascoli Piceno]] per un [[infarto]]<ref name="ReferenceC">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/10/29/ascoli-toto-riina-ricoverato-in-ospedale-dopo.html Ascoli, Totò Riina ricoverato in ospedale dopo malore - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Sempre nel [[2003]], a settembre, viene nuovamente ricoverato per problemi cardiaci.<ref name="ReferenceC" />
 
== Voci correlate ==
Il 22 maggio [[2004]], nell'udienza del processo di Firenze per la [[strage di via dei Georgofili]], accusa il coinvolgimento dei servizi segreti nelle stragi di [[Capaci]] e via d'Amelio, e riferisce dei contatti fra l'allora colonnello [[Mario Mori]] e [[Vito Ciancimino]], attraverso il figlio di lui Massimo, al tempo non convocato in dibattimento.<ref>{{cita web|url=http://www.avvenire.it/Multimedia/AudioGallery/audio+rina.htm|titolo=Copia archiviata|accesso=25 luglio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100527233749/http://www.avvenire.it/Multimedia/AudioGallery/audio+rina.htm|dataarchivio=27 maggio 2010|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{collegamento interrotto|http://www.avvenire.it/Cronaca/Stragi+di+mafia+i+vecchi+veleni+di+Riina_200907250655320500000.htm|date=aprile 2018|bot=InternetArchiveBot}}</ref>
 
* [[Grattacielo]]
Trasferito nel carcere milanese di Opera, viene nuovamente ricoverato nel [[2006]], sempre per problemi cardiaci, all'ospedale ''San Paolo'' di Milano.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/12/20/toto-riina-ricoverato-per-problemi-al-cuore.html Totò Riina ricoverato per problemi al cuore - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
* [[Grattacieli più alti della Malesia]]
 
* [[Petronas (azienda)]]
Nel 2017, gli avvocati di Riina fanno richiesta al Tribunale di sorveglianza di Bologna per il differimento della pena a detenzione domiciliare, sottoponendo come motivazione lo stato precario di salute dello stesso Riina. Il 19 luglio 2017 il Tribunale si pronuncia negativamente su questa istanza, spiegando che Riina "non potrebbe ricevere cure e assistenza migliori in altro reparto ospedaliero, ossia nel luogo in cui ha chiesto di fruire della detenzione domiciliare".<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2017/07/19/tribunale-no-a-scarcerazione-riina_ce62ccd1-909b-412e-aca9-a340a4330706.html|titolo=Tribunale, no a scarcerazione Riina|autore=ANSA|data=19 luglio 2017|accesso=19 luglio 2017}}</ref>
 
Dopo essere entrato in coma in seguito all'aggravarsi delle condizioni di salute, è morto alle ore 3:37 del 17 novembre [[2017]]<ref>[http://www.corriere.it/cronache/17_novembre_16/mafia-boss-riina-fin-vita-3aa1a70e-caec-11e7-bd3e-51a6bf213dd1.shtml È morto il boss Totò Riina, il «capo dei capi» della mafia non si era mai pentito]</ref>, il giorno successivo al suo ottantasettesimo compleanno, nel reparto detenuti dell'[[ospedale Maggiore di Parma]].<ref name="morte">[http://www.repubblica.it/cronaca/2017/11/17/news/e_morto_il_boss_toto_riina_da_24_anni_era_al_41_bis-181309472/ È morto il boss Totò Riina. Da 24 anni era al 41 bis]</ref> Nei giorni successivi è stato poi sepolto anche lui, come Liggio e Provenzano, nel cimitero di [[Corleone]].
 
== Processi ==
'''Condanne'''
 
* Nel [[1992]] Riina venne condannato in [[contumacia]] all'ergastolo insieme al ''boss'' [[Francesco Madonia]], per l'omicidio del capitano [[Emanuele Basile (carabiniere)|Emanuele Basile]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/11/15/uccise-il-capitano-basile-per-riina.html ' Uccise Il Capitano Basile' Per Riina È Il Carcere A Vita - La Repubblica.It<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
* Nell'ottobre del [[1993]] subisce la seconda condanna all'ergastolo, come mandante dell'omicidio del boss [[Vincenzo Puccio]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/10/09/terza-condanna-all-ergastolo-per-toto-riina.html TERZA CONDANNA ALL'ERGASTOLO PER TOTO' RIINA - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
* Nel [[1994]], altro ergastolo per l'omicidio di tre pentiti e quello di un cognato di [[Tommaso Buscetta]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/05/Toto_Riina_tris_ergastoli_co_0_9407052791.shtml Toto' Riina fa tris, di ergastoli<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
* Nel [[1995]], nel processo per l'omicidio del tenente colonnello [[Giuseppe Russo (carabiniere)|Giuseppe Russo]], venne condannato all'ergastolo insieme a [[Bernardo Provenzano]], [[Michele Greco]] e [[Leoluca Bagarella]].
* Lo stesso anno, nel processo per gli omicidi dei commissari [[Beppe Montana]] e [[Ninni Cassarà]], venne condannato all'ergastolo insieme a [[Michele Greco]], [[Bernardo Brusca]], [[Francesco Madonia]] e [[Bernardo Provenzano]]
* Seguì il processo per gli omicidi di [[Piersanti Mattarella]], [[Pio La Torre]] e [[Michele Reina]], nel quale gli viene inflitto un ulteriore ergastolo insieme a [[Michele Greco]], [[Bernardo Brusca]], [[Bernardo Provenzano]], [[Giuseppe Calò]], [[Francesco Madonia]] e [[Nenè Geraci]]<ref name="autogenerato4">[http://www.camera.it/_bicamerali/leg15/commbicantimafia/cronologiamafieantimafia/schedabase.asp Sportello Scuola e Università della Commissione Parlamentare Antimafia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
* Nel [[1995]], nel processo per l'omicidio del generale [[Carlo Alberto dalla Chiesa]], del capo della mobile [[Boris Giuliano]] e del professor [[Paolo Giaccone]], Riina venne condannato all'ergastolo insieme a [[Bernardo Provenzano]], [[Giuseppe Calò]], [[Bernardo Brusca]], [[Francesco Madonia]], [[Nenè Geraci]] e Francesco Spadaro<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/marzo/18/Delitto_dalla_Chiesa_ottavo_ergastolo_co_0_95031816119.shtml Delitto dalla Chiesa: ottavo ergastolo a Riina<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
* Nel [[1996]] venne nuovamente condannato all'ergastolo per l'omicidio del giudice [[Antonino Scopelliti]] insieme ai boss [[Giuseppe Calò]], [[Francesco Madonia]], [[Giuseppe Giacomo Gambino]], [[Giuseppe Lucchese]], [[Bernardo Brusca]], [[Salvatore Montalto]], Salvatore Buscemi, [[Nenè Geraci]] e [[Pietro Aglieri]]<ref name="autogenerato4" />.
* Nel [[1997]], nel processo per la [[strage di Capaci]], in cui vennero uccisi il magistrato [[Giovanni Falcone]], la moglie [[Francesca Morvillo]] e la scorta ([[Antonio Montinaro]], [[Vito Schifani]], [[Rocco Dicillo]]), Riina venne condannato all'ergastolo insieme ai boss [[Pietro Aglieri]], [[Bernardo Brusca]], [[Giuseppe Calò]], [[Raffaele Ganci]], [[Nenè Geraci]], [[Benedetto Spera]], [[Nitto Santapaola]], [[Bernardo Provenzano]], [[Salvatore Montalto]], [[Giuseppe Graviano]] e Matteo Motisi<ref>[http://www.fondazionefalcone.it/a_documenti/c_ergast.htm Sentenza Strage - CONDANNE ALL'ERGASTOLO<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130613062857/http://www.fondazionefalcone.it/a_documenti/c_ergast.htm |data=13 giugno 2013 }}</ref>.
* Lo stesso anno, nel processo per l'omicidio del giudice [[Cesare Terranova]], Riina ricevette un altro ergastolo insieme a [[Michele Greco]], [[Bernardo Brusca]], [[Giuseppe Calò]], [[Nenè Geraci]], [[Francesco Madonia]] e [[Bernardo Provenzano]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/04/Ecco_chi_uccise_Terranova_co_0_97060411073.shtml Ecco chi uccise Terranova<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
* Nel [[1998]] venne condannato all'ergastolo insieme al boss [[Mariano Agate]] per l'omicidio del giudice [[Giangiacomo Ciaccio Montalto]]<ref>[http://www.antimafiaduemila.com/200805034292/articoli-arretrati/notizie-in-breve-nd3.html NOTIZIE IN BREVE N3] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131004232906/http://www.antimafiaduemila.com/200805034292/articoli-arretrati/notizie-in-breve-nd3.html |data=4 ottobre 2013 }} Antimafiaduemila.com</ref>.
* Nel [[1999]] viene condannato all'ergastolo come mandante per la [[strage di via D'Amelio]], in cui persero la vita il giudice [[Paolo Borsellino]] e cinque dei suoi uomini di scorta ([[Emanuela Loi]], [[Agostino Catalano]], [[Vincenzo Li Muli]], [[Walter Eddie Cosina]] e [[Claudio Traina]]). Insieme a lui vengono condannati, alla stessa pena, i boss [[Pietro Aglieri]], Salvatore Biondino, Carlo Greco, [[Giuseppe Graviano]], Gaetano Scotto e Francesco Tagliavia<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1999/febbraio/14/Via_Amelio_sette_ergastoli_co_0_9902143059.shtml Via D'Amelio, sette ergastoli<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
* Nel [[2000]] subisce un'ulteriore condanna all'ergastolo insieme a [[Giuseppe Graviano]], [[Leoluca Bagarella]] e [[Bernardo Provenzano]], per l'attentato in [[via dei Georgofili]], in cui persero la vita cinque persone e subirono danni musei e chiese<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/01/22/ergastolo-toto-riina-per-la-strage.html Ergastolo a Totò Riina per la strage - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, oltre che per gli attentati di [[Milano]] e [[Roma]]<ref>[http://www.rainews24.rai.it/it/news_print.php?newsid=10459 Rainews24 | Mafia. Bombe '93, ergastolo per Totò Riina<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
* Nel [[2002]], per l'omicidio del giudice in pensione [[Alberto Giacomelli]], Riina venne condannato all'ergastolo come mandante<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/09/10/quel-giudice-in-pensione-assassinato-da-toto.html Quel giudice in pensione assassinato da Totò Riina - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>;
* lo stesso anno la Corte d'Assise di [[Caltanissetta]] condannò Riina all'ergastolo per l'omicidio del giudice [[Rocco Chinnici]] insieme ai boss [[Bernardo Provenzano]], [[Raffaele Ganci]], [[Antonino Madonia]], Salvatore Buscemi, [[Nenè Geraci]], [[Giuseppe Calò]], [[Francesco Madonia]], [[Salvatore Montalto|Salvatore]] e Giuseppe Montalto, Stefano Ganci e Vincenzo Galatolo<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/06/26/strage-chinnici-12-ergastoli-assolti-boss-motisi.html Strage Chinnici, 12 ergastoli assolti i boss Motisi e Farinella - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>;
* sempre lo stesso anno, Riina venne condannato nuovamente all'ergastolo insieme al boss [[Vincenzo Virga]] per la [[strage di Pizzolungo]], in cui persero la vita Barbara Rizzo e i suoi figli, Salvatore e Giuseppe Asta, gemelli di 6 anni<ref>[http://www.antimafiaduemila.com/200805216548/articoli-arretrati/era-toto-riina-a-volere-la-morte-del-giudice-carlo-palermo.html Era Toto' Riina a volere la morte del giudice Carlo Palermo] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130725055008/http://www.antimafiaduemila.com/200805216548/articoli-arretrati/era-toto-riina-a-volere-la-morte-del-giudice-carlo-palermo.html |data=25 luglio 2013 }} Antimafiaduemila.com</ref>.
 
* Nel [[2009]] Riina ricevette un altro ergastolo, insieme a [[Bernardo Provenzano]], per la [[strage di viale Lazio]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/04/29/strage-di-viale-lazio-ergastolo-riina-provenzano.html ''Strage di viale Lazio, ergastolo a Riina e Provenzano'']</ref>.
* Nel febbraio [[2010]] un altro ergastolo per Riina, che insieme ai boss Giuseppe Madonia, Gaetano Leonardo e Giacomo Sollami, decise, nel [[1983]], l'omicidio di Giovanni Mungiovino, politico della DC che si era opposto alla mafia corleonese, Giuseppe Cammarata, scomparso nel [[1989]], e Salvatore Saitta, ucciso nel [[1992]]<ref>[http://www.sicilianews24.it/index.php?option=com_content&task=view&id=12740&Itemid Notizie Sicilia Informazioni del giornale di Sicilia News24 online<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
* Il 26 gennaio [[2012]] gli viene inflitta una condanna all'ergastolo da parte della [[Corte di Assise|Corte d'Assise]] di [[Milano]] perché ritenuto il mandante dell'omicidio di [[Alfio Trovato]] del 2 maggio [[1992]], avvenuto in via Palmanova a Milano.
 
'''Assoluzioni'''
 
* Il 10 giugno [[2011]] viene assolto, per "incompletezza della prova" (ex art. 530 c.p.p.), dalla Corte d'Assise di [[Palermo]] per l'omicidio del 16 settembre 1970 del giornalista [[Mauro De Mauro]]<ref>{{cita web|url=http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/06/10/news/omicidio_de_mauro_assolto_tot_riina_la_procura_aveva_chiesto_l_ergastolo-17522015/|titolo=Repubblica Palermo 10 giugno 2011}}</ref>.
* Il 14 aprile [[2015]] viene assolto dalla Corte d'Assise di [[Firenze]] dall'accusa di essere stato il mandante della [[strage del Rapido 904]] del 23 dicembre [[1984]] per mancanza di prove; il pubblico ministero aveva richiesto l'ergastolo per Riina, unico imputato. Nel [[1992]] erano stati condannati [[Pippo Calò]] fratello di [[Carlo Calò]], [[Guido Cercola]], [[Franco Di Agostino]] e l'artificiere tedesco [[Friedrich Schaudinn]].<ref>[http://firenze.repubblica.it/cronaca/2015/04/14/news/strage_rapido_904_il_pm_chiede_l_ergastolo_per_riina-111918363/ Strage del Rapido 904, Totò Riina assolto: "Non fu il mandante"]</ref>
 
== Il processo per la trattativa Stato-Mafia ==
{{vedi anche|Trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra}}
Dal carcere di Opera, il 19 luglio [[2009]], nel ricorrerne l'anniversario, Riina espresse di nuovo la sua posizione secondo cui la [[strage di via D'Amelio]] sarebbe da imputare ad altri soggetti e non a lui, nello stesso periodo in cui [[Massimo Ciancimino]] annunciò che avrebbe consegnato ai magistrati il “papello”, una sola pagina a firma di Riina che conterrebbe le condizioni poste dalla mafia allo Stato.<ref>{{Cita news|autore=Attilio Bolzoni|coautori=Francesco Viviano|url=http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/mafia-8/ciancimino-patto/ciancimino-patto.html|titolo=Ciancimino jr, l'ultimo segreto "Patto mafia-Stato, ecco la prova"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=14 luglio 2009|accesso=16 marzo 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090717060116/http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/mafia-8/ciancimino-patto/ciancimino-patto.html|dataarchivio=17 luglio 2009}}</ref><ref>[http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/mafia-8/bolzoni-viviano/bolzoni-viviano.html Riina sul delitto Borsellino: "L'hanno ammazzato loro"]</ref>. Tuttavia i legali di Riina smentirono che il loro assistito abbia partecipato a una trattativa fra Stato e mafia.<ref>{{Cita web|url=http://spacepress.wordpress.com/2009/07/21/riina|titolo=Riina: “Con strage Borsellino non c'entro”|data=19 luglio 2009|accesso=22 luglio 2012}}</ref>
 
Il 24 luglio [[2012]] la Procura di Palermo, sotto [[Antonio Ingroia]] e in riferimento all'indagine sulla [[Trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra|Trattativa Stato-Mafia]], ha chiesto il rinvio a giudizio di Riina e altri 11 indagati accusati di ''"concorso esterno in associazione mafiosa"'' e ''"violenza o minaccia a corpo politico dello Stato"''. Gli altri imputati sono i politici [[Calogero Mannino]], [[Marcello Dell'Utri]], gli ufficiali [[Mario Mori]] e [[Giuseppe De Donno]], i boss [[Giovanni Brusca]], [[Leoluca Bagarella]], [[Antonino Cinà]] e [[Bernardo Provenzano]], il collaboratore di giustizia [[Massimo Ciancimino]] (anche ''"calunnia"'') e l'ex ministro [[Nicola Mancino]] (''"falsa testimonianza"'').<ref>[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/07/24/news/trattati_la_procura_chiede_il_rinvio_a_giudizio-39613634/?ref=HRER2-1 ''Trattativa, la Procura chiede il rinvio a giudizio: processo per Riina, Provenzano e Mancino'']. Repubblica. Cronaca. 24 luglio 2012.</ref>
 
Nel novembre 2013 trapela la notizia di minacce da parte di Riina nei confronti del magistrato [[Antonino Di Matteo]], il pm che aveva retto l'accusa in numerosi procedimenti penali a suo carico<ref>{{Cita web|autore = SALVO PALAZZOLO su Repubblica.it|url = http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/11/13/news/riina_ordina_dal_carcere_il_pm_di_matteo_deve_morire-70883643/|titolo = Riina ordina dal carcere:
il pm Di Matteo deve morire|accesso = |data = }}</ref>.
 
Il 4 marzo 2014 viene nuovamente ricoverato.<ref>{{cita news|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/04/mafia-il-boss-toto-riina-ricoverato-in-ospedale-gravissimo/902228/|titolo=Mafia, il boss Totò Riina ricoverato in ospedale: “Non in pericolo di vita”|editore=''[[il Fatto Quotidiano]]''|autore=Giovanna Trinchella|data=4 marzo 2014|accesso=4 marzo 2014}}</ref> Il 31 agosto 2014 i giornali riferiscono che nel novembre dell'anno prima Riina avrebbe rivolto minacce anche nei confronti di [[Don Luigi Ciotti]]<ref>{{Cita web|autore = Redazione Il Fatto Quotidiano|url = http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08/31/riina-il-boss-su-don-luigi-ciotti-somiglia-a-puglisi-possiamo-pure-ammazzarlo/1103600/#.VAMtWAVIGWk.facebook|titolo = Riina minaccia Don Ciotti. Il prete: “Lotta alla mafia è atto di fedeltà al Vangelo”|accesso = |data = }}</ref>.
 
== Vita privata ==
Il 16 aprile [[1974]] Riina sposò, tramite un [[matrimonio]] che poi risulterà non valido legalmente<ref>{{Cita news|autore=Francesco La Licata|url=http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1079902|titolo=Toto' Riina per la legge è scapolo Il suo matrimonio non fu mai registrato|pubblicazione=La Stampa|giorno=14|mese=aprile|anno=1993|accesso=6 febbraio 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131211040710/http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1079902|dataarchivio=11 dicembre 2013}}</ref>, [[Antonietta Bagarella]], sorella dell'amico d'infanzia [[Calogero Bagarella|Calogero]] e di [[Leoluca Bagarella]]. Dall'unione nacquero quattro figli: Maria Concetta (19 dicembre [[1974]]), [[Giovanni Riina|Giovanni Francesco]] (21 febbraio [[1976]]), Giuseppe Salvatore (3 maggio [[1977]]) e Lucia (11 aprile [[1980]]). Giovanni Francesco è stato condannato all'ergastolo per quattro omicidi avvenuti nell'anno [[1995]].
 
Giuseppe Salvatore è prima stato condannato per [[associazione mafiosa]], quindi scarcerato il 29 febbraio [[2008]] per decorrenza dei termini dopo essere stato detenuto per otto anni<ref>[http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/mafia-2/libero-figlio-riina/libero-figlio-riina.html Libero figlio di Riina] Repubblica.it</ref>. Il 2 ottobre [[2011]], dopo aver scontato completamente la pena di 8 anni e 10 mesi, viene nuovamente rilasciato sotto prevenzione con obbligo di dimora a [[Corleone]]<ref>[http://www.corriere.it/cronache/11_ottobre_02/riina-libero-corleone_a02fa3dc-ece5-11e0-9c5b-49e285760169.shtml Riina jr esce dal carcere e torna a Corleone] Corriere.it, 02-10-2011</ref> e comincia a trapelare la notizia di un suo piano per fare un attentato all'ex Ministro della Giustizia [[Angelino Alfano]] per via dell'inasprimento del [[Articolo 41 bis|regime dell'articolo 41-bis]]<ref>[http://www.corriere.it/cronache/11_ottobre_03/riina-progetto-attentato-alfano_218d1a46-edb2-11e0-8721-690dea02417b.shtml Un pentito: Riina Jr progettava di uccidere l'ex ministro Alfano] Corriere.it, 03-10-2011</ref>.
 
== Impatto culturale ==
* ''[[Ultimo (miniserie televisiva)|Ultimo]]'', miniserie TV del [[1998]] di [[Canale 5]] di [[Stefano Reali]] sul capitano [[Sergio De Caprio|Ultimo]]. In questo film il personaggio di Salvatore Partanna, boss [[Mafia|mafioso]] ispirato a [[Totò Riina]], è interpretato da [[Victor Cavallo]] nella prima serie, e da [[Enzo Rai]] nella [[Ultimo - L'occhio del falco|quarta serie]] di [[Michele Soavi]] nel [[2013]].
* ''[[I giudici - Excellent Cadavers]]'', film del [[1999]] di [[Ricky Tognazzi]] su [[Giovanni Falcone]] e [[Paolo Borsellino]]: Victor Cavallo
* ''[[Il capo dei capi]]'', miniserie TV del [[2007]] di [[Canale 5]]<ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2007/05_Maggio/03/il_capo_dei_capi.shtml Il Capo dei capi - Corriere della Sera.it 3/5/2007]</ref><ref>[http://www.ilgiornale.it/spettacoli/ecco_vita_toto_riina_come_si_diventa_criminali/23-10-2007/articolo-id=215197-page=0-comments=1 «Ecco la vita di Totò Riina: come si diventa criminali» - Il Giornale.it 23/10/2007]</ref>: [[Claudio Gioè]]
* ''[[L'ultimo dei corleonesi]]'', film TV del 2007 di [[Rai Uno]], regia di [[Alberto Negrin]]: [[Marcello Mazzarella]]
* ''[[Il divo (film)|Il divo]]'', film del [[2008]] di [[Paolo Sorrentino]] su [[Giulio Andreotti]]: Enzo Rai
* ''[[La mafia uccide solo d'estate]]'', film del 2013 di [[Pif (conduttore televisivo)|Pif]]: [[Antonio Alveario]]
* ''[[Boris Giuliano - Un poliziotto a Palermo]]'', miniserie TV del [[2016]] di [[Ricky Tognazzi]]: [[Alfredo Lo Bianco]]
* ''[[La mafia uccide solo d'estate (serie televisiva)|La mafia uccide solo d'estate - La serie]]'', serie TV del 2016 di [[Luca Ribuoli]]: [[Domenico Centamore]]
 
== Libri biografici ==
* [[Attilio Bolzoni]] - [[Giuseppe D'Avanzo]], ''Il capo dei capi'', [[Milano]], [[Arnoldo Mondadori Editore]], 1993, ISBN 978-88-17-05020-3.
* Aldo Pecora, ''Primo sangue'', [[Rizzoli]] (Bur), 2010, ISBN 978-88-17-04389-2.
* [[Alessandra Dino]], ''Gli ultimi padrini. Indagine sul governo di Cosa Nostra'', [[Roma]]-[[Bari]], [[Editore Laterza]], 2011, ISBN 978-88-42-09866-9.
* [[Salvo Riina]], ''Riina family life'', [[Treviso]], Edizioni Anordes, 2016, ISBN 978-88-98-65148-1
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Clan dei Corleonesi]]
* [[Trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra]]
* [[Bernardo Provenzano]]
* [[Luciano Liggio]]
* [[Michele Navarra]]
* [[Calogero Bagarella]]
* [[Leoluca Bagarella]]
* [[Antonietta Bagarella]]
* [[Giovanni Brusca]]
* [[Pietro Rampulla]]
* [[Gaspare Spatuzza]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Interprogetto/notizia|Riina arrestato dal Raggruppamento Operativo Speciale|ROS|data=15 gennaio 1993}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://digilander.libero.it/inmemoria/riina_salvatore.htm|Biografia di Salvatore Riina}}
 
{{Box successione
|carica = [[Grattacieli più alti del mondo|Edificio più alto del mondo]]
| carica = Capo dei [[Corleonesi]]
|immagine =
| periodo = [[1974]] - [[1993]]
| precedenteperiodo = [[Luciano Liggio1998]]-[[2004]]
| successivoprecedente = [[BernardoWillis ProvenzanoTower]]
|successivo = [[Taipei 101]]
}}
{{Box successione
| carica = [[Commissione (mafia)|Commissione di Cosa nostra]]
| periodo = [[Michele Greco]], Salvatore Riina, [[Stefano Bontate]], [[Bernardo Provenzano]], [[Salvatore Inzerillo]]<br />[[1978]] - [[1981]]
| precedente = [[Gaetano Badalamenti]]
| successivo = [[Seconda guerra di mafia]]
}}
{{Box successione
| carica = Capo dei capi di Cosa Nostra
| periodo = [[1982]] - [[1993]]
| precedente = [[Seconda guerra di mafia]]
| successivo = [[Leoluca Bagarella]], [[Bernardo Provenzano]]
}}
 
{{Cosa Nostra}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|architettura|ingegneria}}
{{Portale|biografie}}
 
[[Categoria:MafiosiArchitetture di CosaKuala nostra|Riina, SalvatoreLumpur]]
[[Categoria:NarcotrafficantiGrattacieli della Malaysia]]