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== Collegamenti esterni modificati ==
{{Edificio civile
|nome edificio =Palazzina de' Servi
|immagine = Palazzina dei servi, scalinata, veduta 01.JPG
|didascalia = La Palazzina de' Servi
|paese = ITA
|divamm1 = {{IT-TOS}}
|città = Firenze
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è ambigua -->
|indirizzo = [[via Gino Capponi]] 9
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|stato = <!-- di default è "in uso" -->
|periodo costruzione = [[1810]]
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[[File:Palazzina de' Servi, interno 02.JPG|thumb|upright=1.2|Atrio]]
[[File:Palazzina dei servi, interni, corridoio.JPG|thumb|upright=1.2|Corridoio al piano nobile]]
[[File:Palazzina dei servi, interni, scalone 03.JPG|upright=1.2|thumb|Lo scalone]]
La '''palazzina de' Servi''' è un edificio storico di [[Firenze]] situato in [[via Gino Capponi]] 9.
 
Gentili utenti,
==Storia e descrizione==
Situata sul retro del convento della [[basilica della Santissima Annunziata]], prende il nome proprio dall'ordine dei [[Servi di Maria]], che qui avevano il proprio orti. Dalla via in realtà si accede solo al giardino, mentre l'ingresso vero e proprio dell'edificio si trova in direzione sud, preceduto da un prospetto porticato con colonne.
 
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Si tratta di una fabbrica inserita in un ampio spazio a verde, arricchita da un prospetto porticato con colonne, eretta attorno al 1700 con la funzione di dormitorio ma totalmente rimaneggiata in chiave neoclassica nel [[1810]] per l'arcivescovo francese [[Antoine-Eustache d'Osmond]], inviato da [[Napoleone Bonaparte]] per reggere la chiesa fiorentina durante il periodo dell'occupazione francese. Il progetto fu affidato all'architetto [[Luigi de Cambray Digny]], il quale creò un insieme severo e al tempo stesso scenografico, come si addiceva alla sua funzione, con poche decorazioni ma con molti riferimenti all'antico, a partire dal corpo centrale della facciata, avanzato rispetto alle ali laterali, caratterizzato da un pesante pronao architravato con dodici colonne ioniche in pietra serena.
*Aggiunta del link all'archivio https://www.webcitation.org/64arqC15e?url=http://www.scb.se/Statistik/MI/MI0810/2010A01/Tatorternami0810tab1_4.xls per http://www.scb.se/Statistik/MI/MI0810/2010A01/Tatorternami0810tab1_4.xls
 
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.
L'Osmond vi visse dal 1811 al 1813, quando ripartì frettolosamente per la Francia in concomitanza con l'abbandono della Toscana da parte di [[Elisa Baciocchi]]. Successivamente vi prese stanza il ministro delle Due Sicilie accreditato presso la corte fiorentina. Tra gli anni trenta e quaranta dell'Ottocento, evidentemente frazionato in appartamenti e studi, il complesso sembrò diventare un punto di riferimento per la comunità di artisti stranieri residenti a Firenze, stando almeno alle notizie che qui situano l'alloggio dello scrittore [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Nathaniel Parker Willis]] (1832 e 1835) e i laboratori del pittore inglese [[Thomas Cole]] (1832) e degli statunitensi [[Asher Durand]] (1840-1841), [[Christopher Cranch]] (1846-1849) e [[John Robinson Tait]] (1852-1853).
 
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 19:47, 23 lug 2019 (CEST)
Al 1867 si data un importante intervento di ampliamento del complesso sul retro, ben documentato da una serie di disegni conservati presso l'[[Archivio storico del Comune di Firenze]], datati 1863 e firmati da [[Giuseppe Poggi]] e da [[Felice Francolini]]. Nel 1872, una convenzione stipulata tra il Regno d'Italia e l'Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento cedette a quest'ultimo il complesso, come parte integrante dell'intera area successivamente detta "quadrilatero universitario di San Marco".
 
Negli anni di Augusto Garneri, in ragione di questa annessione, nella palazzina era stato sistemato il [[Museo di storia naturale sezione di antropologia ed etnologia]] fondato dal senatore [[Paolo Mantegazza]] (che nello stesso 1924 sarebbe stato però trasferito nel [[palazzo Nonfinito]]). Oggi l'edificio appartiene all'[[Università degli Studi di Firenze]] (in quanto diretta erede dell'Istituto di Studi), che per un lungo periodo l'ha destinato a sede della facoltà di Chimica.
 
Nel 2004 l'intero complesso è stato oggetto di un intervento di restauro e risistemazione su progetto dell'architetto [[Loris Macci]] e della sua équipe. «La sistemazione interna, decisamente più felice, ha come episodio dominante l'elegante scalone - a destra dello spazio cruciforme dell'atrio colonnato - svolto a una sola rampa fino al pianerottolo semicircolare, da cui risale con due branche fino all'ampio ricetto superiore, delimitato sui lati brevi da colonne corinzie. Il grande vano della scalinata è arricchito da raffinati inserti decorativi, come le protome leonine in bronzo che reggono il cordone corrimano, le fasce superiori con pitture a monicromo, la cornice in stucco a foglie d'acanto all'imposta della volta a botte, le decorazioni pittoriche a ghirlande intrecciate, già presenti, in rilievo, sulla facciata esterna».<ref>Rosamaria Martellacci, ''op. cit.''</ref>
 
Attualmente l'edificio è utilizzato come segreteria straordinaria per le immatricolazioni e per altre attività non didattiche.
L'edificio è introdotto da un grande portale ad arco sulla strada, che immette nel giardino antistante. Il palazzo, non in asse, si trova rivolto verso sud con il prospetto decorato da una loggia sporgente in vanti
, con colonne in [[pietra serena]] di [[stile ionico]].
All'interno di trovano i resti di affreschi di [[Luigi Catani]] (a monoscromo presso lo scalone) e di altri in stanze del piano nobile usate oggi come aule. Più antico è l'affresco sulla volta di uno degli androno di ingresso, risalente alla fine del Settecento e attribuito a [[Niccolò Nannetti]]. Unica nel suo genere è l'antica aula di Chimica, all'epoca la prima del genere destinata a tale uso, con gradinate digradanti. Nei pressi dell'ingresso a tale aula si trova un piccolo androne con medaglioni di importanti chimici: [[Antoine-Laurent de Lavoisier]], [[Claude Louis Berthollet]], [[Joseph Louis Gay-Lussac]] e [[Carl Wilhelm Scheele]].
 
==Lapidi==
Una targa in [[lingua latina|latino]] all'interno ricorda proprio la cessione del palazzo ad uso dell'insegnamento della chimica e data [[1887]].
 
{|align=center
|<div align="center"><div style="border-collapse:collapse;border:0.5px solid;padding:5px; width:250px; text-align:center"><small>
<big>CHEMIÆ</big><br />DOCTRINÆ AVGENDÆ<br />IN<br /><big>FLORENTINO<br />STVDIORVM ATHENÆO</big><br />COMMODIORES ÆDES<br />EXTRVCTÆ<br />MDCCCLXXXVII
</small></div></div>
||[[File:Palazzina de' Servi, ext. targa, facoltà di chimica.JPG|250px]]
|}
 
Traduzione: "Per ampliare la scienza della chimica nell'Ateneo fiorentino degli studi, fu costruito un edificio più adeguato. 1887."
 
Sotto il portico di ingresso un'altra lapide ricorda [[Radio Cora]]:
{|align=center
|<div align="center"><div style="border-collapse:collapse;border:0.5px solid;padding:5px; width:250px; text-align:center"><small>
LA MORTE EROICA<br />DI E. BOCCI L. MORANDI E I. PICCAGLI<br />NON SPENSE LA VOCE LIBERA DI RADIO CORA<br />SFUGGENDO ALLA LOCALIZZAZIONE<br />DEI NAZIFASCISTI<br />FAVORITA DAL "SILENZIO ELETTRICO"<br />DEL TERRITORIO<br />RADIO CORA<br />ALIMENTATA<br />DALLE ESISTENTI SORGENTI AUTONOME<br />RIPRESE A TRASMETTERE<br />DA QUESTO ISTITUTO DI CHIMICA GENERALE<br />AD OPERA DEI PARTIGIANI<br />IN LOTTA PER LA NOSTRA LIBERTÀ<br />DAL GIUGNO ALL'11 AGOSTO 1944<br />UNICA ED AUTOREVOLE INTERPRETE<br />PRESSO LE FORZE ARMATE ALLEATE<br />DELLA VOLONTà DI RINASCITA<br />DEI COMBATTENTI TOSCANI<br />DEL CORPO VOLONTARI DELLA LIBERTÀ
 
<div style="text-align:left">NEL XXXV ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE<br />L'ATENEO DI FIRENZE</div>
</small></div></div>
||[[File:Palazzina de' Servi 09 targa radio cora.JPG|300px]]
|}
 
Nell'atrio principale una lapide con busto su medaglione in bronzo ricorda [[Aldo Marzi]]. la sua figura, di profilo, ha un'aureola come un vero e proprio "martire civile".
 
{|align=center
|<div align="center"><div style="border-collapse:collapse;border:0.5px solid;padding:5px; width:400px; text-align:center"><small>
{|align=center
|IN MEMORIA<br />DEL SOTTOTENENTE DEI BERSAGLIERI<br /><BIG>ALDO MARZI</BIG><br />VOLONTARIO DI GUERRA<br />STUDENTE DI QUESTO ATENEO<br />CADUTO IN TUNISIA IL 28 MARZO 1943<br />ESEMPIO AI COMPAGNI<br />CHE LA PATRIA È SU TUTTO <hr /> 1922 - 1943 <hr /> || [[File:Circulo-black.svg|100px|right]]
|} </small></div></div>
||[[File:Palazzina dei servi, interni, lapide ad aldo marzi, 1943.JPG|300px]]
|}
 
Due lapidi si trovano infine all'ingresso dell'Aula di Chimica. La prima ne ricorda la dotazione realizzata grazie al contributo dell'industriale [[Felice Bensa]] all'epoca del direttore [[Luigi Rolla]]:
{|align=center
|<div align="center"><div style="border-collapse:collapse;border:0.5px solid;padding:5px; width:250px; text-align:center"><small>
<big> FELICE BENSA</BIG><br />INDUSTRIALE GENOVESE<br />DOTÒ LARGAMENTE QUESTO <BIG>I</BIG>STITUTO<br />DIRETTO DA <BIG>LUIGI ROLLA</BIG><br />PER AFFERMARE<br />LA GRATITUDINE DEL TECNICO<br />VERSO LA SCIENZA PURA<br />E LA GRATITUDINE DELL'UOMO COLTO<br />VERSO <BIG>F</BIG>IRENZE<br />MADRE D'OGNI SAPERE MODERNO<hr /> CELEBRANDOSI IL III° CONGRESSO<br />DELL'ASSOCIAZIONE <BIG>I</BIG>TALIANA DI CHIMICA<br />RETTORE E SENATO<br />DELLO <BIG>S</BIG>TUDIO <BIG>F</BIG>IORENTINO POSERO<br />IL XXVI MAGGIO 1929 ANNO VII°
</small></div></div>
||[[File:Palazzina dei servi, aula di chimica, lapide felice bensa e luigi rolla, 1929.JPG|250px]]
|}
 
La seconda ricorda invece i professori dell'Aula di Chimica dal 1879 al 1937:
{|align=center
|
{|align=center div style="border-collapse:collapse;border:0.5px solid;padding:5px; width:250px; text-align:left"
| colspan="2"|<div align="center">{{maiuscoletto|Insegnarono in quest'aula}}</div><br />
|-
|{{maiuscoletto|[[Ugo Schiff]]}}|| <small>1879-1915</small>
|-
|{{maiuscoletto|[[Nicola Parravano]]}} || <small>1915-1919</small>
|-
|{{maiuscoletto|Luigi Rolla}}|| <small>1919-1935</small>
|-
|{{maiuscoletto|[[Vincenzo Caglioti]]}}|| <small>1936-1937</small>
|}
||[[File:Palazzina dei servi, aula di chimica, lapide insegnanti tra cui ugo schiff.JPG|200px]]
|}
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
{{bps|Fantozzi 1843}}, p.&nbsp;194, n. 465;
{{bps|Garneri 1924}}, pp.&nbsp;208–209, n. XVIII;
{{bps|Bargellini-Guarnieri 1977-1978}}, I, 1977, p.&nbsp;197;
{{bps|Firenze 1992}}, Rosamaria Martellacci, p.&nbsp;175, n. 133;
*Stefano Bertagni, ''Progetto per il riuso degli Istituti Chimici in Firenze. Una proposta di insediamento per la nuova sede del Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze'', in ''Bollettino Ingegneri'', 2003, 8/9, pp.&nbsp;3–8;
{{bps|Cesati 2005}}, I, p.&nbsp;126;
{{bps|Paolini 2013}}, pp.&nbsp;49–50, 51-52, 133.
*Enrica Castellucci, ''La palazzina ottocentesca dell'Università: ultima propaggine settentrionale dell'antico convento'', in ''La basilica della Santissima Annunziata dal Duecento al Cinquecento'', coordinamento scientifico di Carlo Sisi, Firenze, Edifir, 2013, pp.&nbsp;80–85;
*Claudio Paolini, ''I pietrini nelle case dei Serviti nella città storica di Firenze'', in ''Studi sulla Santissima Annunziata di Firenze in memoria di Eugenio Casalini osm'', a cura di Lamberto Crociani osm e Dora Liscia Bemporad, Firenze, Edifir, 2014, pp.&nbsp;293–313.
 
==Altri progetti==
{{Interprogetto|commons=Category:Palazzina de' Servi}}
 
==Collegamenti esterni==
*Claudio Paolini, [http://www.palazzospinelli.org/architetture/risultati-via.asp?denominazione=servi&ubicazione=capponi&button=&proprieta=&architetti_ingegneri=&pittori_scultori=&uomini_illustri=&note_storiche= scheda nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli] (testi concessi in [[GFDL]]).
 
{{Via Gino Capponi}}
{{Portale|Firenze}}
 
[[Categoria:Palazzi di Firenze|Servi]]
[[Categoria:Università degli Studi di Firenze]]