Regno d'Albania (1939-1943) e Lover (album Taylor Swift): differenze tra le pagine

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{{S|musica}}
{{Infobox conflitto
{{Infuturo|album}}
|Tipo=Battaglia
{{Album
|Nome del conflitto=Occupazione italiana dell'Albania
|titolo = Lover
|Immagine=Italian army.PNG
|artista = Taylor Swift
|Didascalia=Soldati italiani sulla costa albanese si preparono a invaderne l'entroterra, 7 aprile [[1939]].
|tipo album = Studio
|Parte_di=
|giornomese = 23 agosto
|Luogo=[[Albania]]
|anno = 2019
|Data= 7 - 9 aprile [[1939]]
|durata = 54:04
|Esito= Vittoria italiana e occupazione del [[Regno albanese]]. Re Zog I fugge dal Paese e [[Vittorio Emanuele III]] assume il titolo di Re d'Albania.
|numero di dischi =
|Schieramento1={{ITA 1861-1946}}
|numero di tracce =
|Schieramento2=[[File:Flag Kingdom Of Albania.svg|20px]] [[Regno albanese]]
|genere =
|Comandante1=[[File:Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg|20px]] [[Alfredo Guzzoni]]
|etichetta = [[Republic Records]], Taylor Swift Productions, Inc.
|Comandante2=[[File:Flag Kingdom Of Albania.svg|20px]] [[Zog I di Albania|Zog I]]
|produttore = Joel Little, Taylor Swift
|Effettivi1= 22.000 uomini<ref name=a>"[...] L'occupazione militare dell'Albania ha avuto luogo mediante lo sbarco [...] di circa 22.000 uomini [...] scarsa e disorganizzata resistenza albanese". Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito, ''Le truppe italiane in Albania (1914-1920 e 1939)'', relazione sull'ispezione compiuta in Albania tra il 19 e il 26 giugno 1939, Ufficio del Capo di Stato Maggiore Generale 29 giugno 1939, n. protocollo 4533</ref>
|registrato =
|Effettivi2=15.000 uomini
|formati =
|Perdite1= 12 morti<ref name=b>Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito, ''Le truppe italiane in Albania (1914-1920 e 1939)'', relazioni del generale Guzzoni al Capo del Governo, al generale Pariani e al Ministero della Guerra, Foglio n.79 dell'8 aprile 1939, Foglio n. 265 del 12 aprile 1939, Foglio n. 1000 del 15 maggio 1939</ref><br/>81 feriti<ref name=b/>
|numero dischi d'oro =
|Perdite2= 160 morti<br/>centinaia di feriti
|numero dischi di platino =
|precedente = [[Reputation (Taylor Swift)|Reputation]]
|anno precedente = 2017
|successivo =
|anno successivo =
|logo = LoverTS.svg
|singolo1 = [[Me!]]
|data singolo1 = 26 aprile 2019
|singolo2 = [[You Need to Calm Down]]
|data singolo2 = 14 giugno 2019
|singolo3 = [[The Archer]]
|data singolo3 = 23 luglio 2019
}}
'''''Lover''''' è il settimo [[album in studio]] della [[cantautore|cantautrice]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]] [[Taylor Swift]], previsto per il 23 agosto 2019.<ref>{{cita web|url=https://time.com/5606187/taylor-swift-album-release-date-2019/|titolo=Taylor Swift Announces New Album 'Lover' Out in August|autore=Raisa Bruner|editore=''[[Time]]''|lingua=en|accesso=13 giugno 2019}}</ref>
[[File:Albanian Kingdom (1939).svg|thumb|right|300px|
{{Legend|#00D400|[[Regno d'Italia (1861–1946)|Regno d'Italia]]}}
{{Legend|#008000|[[Regno albanese]]}}]]
[[File:Flag of Albania (1939).svg|thumb|300px|right|Bandiera dell'Albania durante il dominio italiano.]]
L''''occupazione italiana del Regno di Albania '''ebbe luogo tra il [[1939]] al [[1943]], quando la corona del [[Regno Albanese]] fu assunta da [[Vittorio Emanuele III d'Italia]]<ref>Con legge italiana 5 maggio 1939 n. 660, veniva ordinata la menzione del nuovo titolo negli atti emanati in nome del Re</ref>, a seguito della guerra promossa dal [[Storia dell'Italia fascista|regime fascista]] e dell'instaurazione del ''Protettorato Italiano del Regno d'Albania''.
 
==Storia Antefatti ==
Swift ha pubblicato il singolo apripista dell'album, ''Me!'', in collaborazione con [[Brendon Urie]] dei [[Panic! at the Disco]] il 26 aprile 2019, insieme al suo video musicale. La cantante aveva avvertito i suoi fan di guardare attentamente il video per trovare indizi sul titolo dell’album. Molti avevano così scoperto che in un preciso istante del video era possibile intravedere un cartello con la scritta ''Lover'' situato in cima ad una costruzione. Il 13 giugno, Swift ha confermato questa voce durante una livestream su [[Instagram]].<ref name="time.com">{{Cita web|url=https://time.com/5606187/taylor-swift-album-release-date-2019/|titolo=Taylor Swift Announces New Album 'Lover' Out in August|sito=Time|lingua=en|accesso=2019-06-21}}</ref> In quest’ultima ha anche rivelato il pre-ordine dell’album e che il secondo singolo estratto dall’album, ''You Need to Calm Down'' sarebbe uscito il 14 giugno, seguito dal suo video musicale tre giorni dopo.<ref>{{Cita web|url=https://www.cosmopolitan.com/entertainment/music/a28036212/taylor-swift-album-lover-news-release-date/|titolo=Taylor Swift FINALLY Gave Us Some Information About Her New Album, ‘Lover’|autore=Hannah Chambers|sito=Cosmopolitan|data=2019-06-14|lingua=en-US|accesso=2019-06-21}}</ref> Swift ha scelto la data di commercializzazione dell’album, il 23 agosto, perché la somma dei numeri della data (otto, due e tre) dà come risultato il suo numero preferito, 13.<ref>{{Cita web|url=https://www.billboard.com/articles/columns/pop/8515910/taylor-swift-you-need-to-calm-down-lover-album-release-date-cover|titolo=Taylor Swift Announces New Song 'You Need to Calm Down' & 'Lover' Album Release Date|sito=Billboard|accesso=2019-06-21}}</ref>
{{vedi anche|Occupazione italiana dell'Albania (1918-1920)}}
 
===Gli anni ventiCopertina e trenta=versioni ==
La foto di copertina dell’album è stata scattata dall’artista colombiana di 24 anni Valheria Rocha.<ref>{{Cita web|url=https://us.hola.com/lifestyle/2019043023372/taylor-swift-valheria-rocha-colombian-artist/|titolo=Valheria Rocha is the Colombian artist behind Taylor Swift's new 'ME' image|sito=HOLA USA|data=2019-04-30|lingua=es-US|accesso=2019-06-21}}</ref> Saranno disponibili nei negozi Target americani e sul sito ufficiale della cantante quattro versioni deluxe dell’album, tutte con del contenuto bonus diverso. Parte del contenuto include: un libro con i testi, un CD della versione standard, un poster, una collezione di testi e foto, un giornale vuoto e due registrazioni.<ref>{{Cita web|url=https://www.taylorswift.com/|titolo=Taylor Swift|sito=Taylor Swift|lingua=en|accesso=2019-06-21}}</ref>
Il regno di Albania era [[Occupazione italiana dell'Albania (1918-1920)|già stato occupato temporaneamente dall'Italia]] durante le fasi finali della [[prima guerra mondiale]]; tuttavia, con il [[Trattato di Tirana]] (20 luglio [[1920]]) e il successivo trattato di amicizia con gli albanesi (2 agosto [[1920]]), l'Italia riconobbe l’indipendenza e la piena sovranità dello stato albanese e le truppe italiane lasciarono il Paese. Inoltre il trattato sancì il ritiro italiano da Valona, con il mantenimento dell'isolotto di [[Saseno]], a garanzia del controllo militare italiano sul canale di [[Otranto]].<ref>Carlo Sforza, ''L'Italia dal 1914 al 1944 quale io la vidi'', Mondadori, Roma, 1945, pagg. 91-92</ref>
Il testo del patto diceva: ''L'Italia si impegna a riconoscere e difendere l'autonomia dell'Albania e si dispone senz'altro, conservando soltanto Saseno, ad abbandonare Valona''.<ref>Ruggero Giacomini La rivolta dei Bersaglieri e le Giornate rosse: I moti di Ancona dell'estate 1920 e l'indipendenza dell'Albania (Edito dall'Assemblea legislativa della Regione Marche nel 2010)</ref>
 
== Composizione ==
Con la presa del potere da parte di [[Mussolini]], la politica estera italiana percorse nuovamente una linea aggressiva nei confronti dello stato albanese e dell'intera [[penisola balcanica]]. La elezione nel 1925 di [[Zog I di Albania|Ahmed Zog]] come presidente della Repubblica pose le basi per la penetrazione italiana nella regione, in funzione anti-jugoslava; già nello stesso [[1925]] vennero stipulati accordi tra i due paesi grazie al lavoro sotterraneo del gerarca [[Alessandro Lessona]], pur in dissenso con il Segretario Generale del Ministero degli Esteri [[Salvatore Contarini]], che continuava a sposare una politica di amicizia con il [[Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni]].
Durante la live stream della cantante del 13 giugno 2019, ha definito l’album romantico, pur spiegando che “non è semplice tematicamente. L’idea di qualcosa romantico non deve essere per forza una canzone felice. Si può trovare il romanticismo nella solitudine, nella tristezza o mentre si attraversano periodi difficili della vita... guarda tutte quelle cose attraverso uno sguardo romantico”.<ref name="time.com" />
 
== Singoli ==
Con la ratifica di questi accordi Zog assecondò tutte le richieste italiane:
*''[[Me!]]'', in collaborazione con [[Brendon Urie]] dei [[Panic! at the Disco]], è stato il primo singolo dell'album e pubblicato il 26 aprile 2019, insieme al suo video musicale.<ref>{{Cita web|url=https://www.cnn.com/2019/04/25/entertainment/taylor-swift-new-song-me-trnd/index.html|titolo=Taylor Swift's snake era evolved into butterflies and pastels in her new song 'ME!'|autore=Kendall Trammell and Madeline Holcombe CNN|sito=CNN|accesso=2019-06-21}}</ref> La canzone ha ottenuto molti record, tra cui il più grande salto in una settimana nella [[Billboard Hot 100]].<ref name="billboard.com">{{Cita web|url=https://www.billboard.com/articles/columns/chart-beat/8510137/lil-nas-x-old-town-road-tops-hot-100-fifth-week|titolo=Lil Nas X's 'Old Town Road' Tops Billboard Hot 100 For Fifth Week, Taylor Swift's 'Me!' Vaults to No. 2|sito=Billboard|accesso=2019-06-21}}</ref> Ha raggiunto la 2ª negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e in [[Canada]],<ref name="billboard.com" /> e la 3ª nel [[Regno Unito]].<ref>{{Cita web|url=https://www.officialcharts.com/charts/singles-chart/20190503/7501/|titolo=Official Singles Chart Top 100 {{!}} Official Charts Company|sito=www.officialcharts.com|lingua=en|accesso=2019-06-21}}</ref>
{{quote|In un trattato segreto militare [...] l'Albania metteva a disposizione dell'Italia il suo territorio nell'eventualità di una guerra con la Jugoslavia; [...] concessioni di zone petrolifere, [...] concessioni agricole in zone da definirsi, [...] costituzione della Banca di emissione albanese con capitali italiani<ref>[[Alessandro Lessona]], ''Memorie'', Sansoni editore 1958, pagg. 20-21.</ref>|}}
*''[[You Need to Calm Down]]'', il secondo singolo, è stato annunciato durante la livestream della cantante su Instagram il 13 giugno ed è uscito il 14 giugno, insieme al suo lyric video.<ref name="time.com" /> Il video musicale, pubblicato il 17 giugno,<ref>{{Cita web|url=https://pitchfork.com/news/taylor-swift-announces-new-album-lover-releasing-new-song-tonight/|titolo=Taylor Swift Announces New Album Lover, Releasing New Song Tonight|sito=Pitchfork|lingua=en|accesso=2019-06-21}}</ref> ha ospitato diverse celebrità, per la maggior parte provenienti dalla [[Comunità LGBT|comunità LGBTQ+]], tra cui [[Ellen DeGeneres]] e [[RuPaul]].<ref name="officialcharts.com">{{Cita web|url=https://www.officialcharts.com/chart-news/taylor-swifts-new-album-lover-sets-new-apple-music-record__26632/|titolo=Taylor Swift's new album Lover breaks record before its release|sito=www.officialcharts.com|lingua=en|accesso=2019-06-21}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ew.com/music/taylor-swift-you-need-to-calm-down-video-cameos/|titolo=Every celebrity in Taylor Swift's 'You Need to Calm Down' music video|sito=EW.com|lingua=en|accesso=2019-06-21}}</ref>
Successivamente il governo albanese promulgò la "Legge del riordinamento monetario dell'Albania", ponendo le basi per la nascita, il 12 settembre 1925, della "Banca Nazionale d'Albania" (avente l'esclusività dell'emissione della carta moneta) e di lì a poco della Società per lo Sviluppo Economico dell'Albania (SVEA), che operando un investimento di 50 milioni di franchi oro<ref>G. Villari, ''L'Albania tra protettorato ed occupazione (1935-1943)'', «Qualestoria», n. 1, XXX, giugno 2002.</ref>, sanzionò il totale controllo italiano del settore economico-finanziario nel paese<ref>Davide Conti, ''L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della «brava gente» (1940-1943)'', Odradek, Roma 2008, p. 145</ref>. Il 26 giugno 1926, inoltre, venne siglato l'accordo con il quale l'[[Azienda Italiana Petroli Albanesi]] (AIPA) assunse, in concessione esclusiva, la gestione delle risorse petrolifere della regione del Devoli.<br/>
*''[[The Archer]]'', il terzo singolo, è stato annunciato il 22 luglio 2019 sui profili social dell'artista.<ref>{{Cita web|url=https://www.instagram.com/p/B0OSaoijJ8I/|titolo=Taylor Swift su Instagram: "I’m going live tomorrow, July 23 at 5pm ET! I have some stuff I’m reeeeeally excited to tell you about, including some info on this Easter…"|sito=Instagram|lingua=it|accesso=2019-07-23}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Going live on Instagram tomorrow, July 23 at 5pm ET!|lingua=it|accesso=2019-07-23|url=https://www.facebook.com/TaylorSwift/videos/468368263728356/}}</ref> Il 23 luglio il titolo e la durata del brano sono stati confermati su iTunes e Apple Music.<ref>{{Cita web|url=https://i.redd.it/50rrms0ee2c31.jpg|titolo=The Archer}}</ref><ref name=":0">{{Cita pubblicazione|titolo=‎Lover by Taylor Swift|lingua=en-us|accesso=2019-07-23|url=https://music.apple.com/us/album/lover/1468058165}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://headlineplanet.com/home/2019/07/23/the-archer-confirms-as-track-5-on-taylor-swifts-new-album-lover/|titolo="The Archer" Confirms As Track 5 On Taylor Swift’s New Album "Lover"|sito=Headline Planet|data=2019-07-23|lingua=en-US|accesso=2019-07-23}}</ref> Il singolo è stati pubblicato proprio il 23 luglio 2019.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=TaylorSwiftVEVO|data=2019-07-23|titolo=Taylor Swift - The Archer (Lyric Video)|accesso=2019-07-23|url=https://www.youtube.com/watch?v=8KpKc3C9V3w}}</ref>
 
== Promozione ==
Nel [[1928]] il presidente Zog si proclama monarca, ma tale atto non fu riconosciuto dalla comunità internazionale, ad eccezione dell'Italia, e questo portò a una intensificazione della collaborazione con l'Italia fascista. Il 30 agosto [[1933]] in Albania l'insegnamento della [[lingua italiana]] fu reso obbligatorio come seconda lingua in tutte le scuole del regno. Nel marzo 1939 [[Benito Mussolini]] propose a Re Zog un nuovo trattato.<br/>{{quote|[...] La risposta di Roma venne sotto forma di una bozza di trattato di alleanza che praticamente trasformava l'influenza italiana in Albania in qualche cosa di molto simile al mandato. Come se non bastasse - previ accordi con il Re - il capo di Stato maggiore delle forze armate albanesi sarebbe stato italiano e del pari in mani italiane sarebbero stati la gendarmeria e la polizia [...] l'organizzazione fascista albanese [...].<ref>Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito, ''Le truppe italiane in Albania (1914-1920 e 1939)'', pag. 251</ref>|}}
Negli Stati Uniti il singolo apripista, Me!, è stato presentato il 1° maggio 2019 ai [[Billboard Music Award|Billboard Music Awards]], il 21 maggio alla finale della sedicesima edizione di [[The Voice (programma televisivo)#The Voice nel mondo|The Voice]] e il 1º giugno 2019 al [[Wango Tango]]. Contemporaneamente Taylor Swift ha promosso la canzone in Europa, più nello specifico in Germania durante la finale di [[Germany's Next Topmodel]] il 23 maggio 2019, in Francia nella puntata del 25 maggio di [[The Voice (programma televisivo)#The Voice nel mondo|The Voice: La Plus Belle Voix]] e, lo stesso giorno, nel Regno Unito in una puntata del [[Graham Norton|Graham Norton Show]].
Il trattato venne articolato in 8 punti concernenti: l'alleanza militare tra i due paesi (art.1); l'integrità territoriale dell'Albania riconosciuta dall'Italia (art.2); la possibilità per l'Italia di intervenire con mezzi propri in caso di pericolo per l'ordine pubblico interno o per un'aggressione esterna al territorio albanese (art.3); una serie di accordi nel campo dello sfruttamento delle risorse e delle infrastrutture albanesi da parte italiana (artt. 4-5-6-7); e infine l'articolo 8, base per l'espansionismo demografico italiano in Albania, nel quale si legge:
{{quote|I cittadini albanesi domiciliati in Italia ed i cittadini italiani domiciliati in Albania godranno gli stessi diritti politici e civili dei quali godono i cittadini dei due stati nel proprio territorio.<ref>[[Francesco Jacomoni di San Savino|Francesco Jacomoni]], ''La politica dell'Italia in Albania'', Cappelli editore, 1965, pp. 102-103.</ref>|}}
L'articolo 8 del trattato rappresentò il punto di rottura tra le due parti tanto che Zog, nonostante i suoi stretti legami con l'Italia, non poté accettare questa condizione:
{{quote|[...] naturalmente l'applicazione dell'articolo avrebbe dovuto essere condotta con prudenza, [...] impedendo a tutti i costi che gli italiani, ben più numerosi, più colti e finanziariamente più forti, sopraffacessero in Albania la popolazione locale con vasti stanziamenti e acquisti di terre. Era la nostra capacità di espansione demografica che preoccupava alcuni ambienti vicini a Zog [...].<ref>[[Francesco Jacomoni di San Savino|Francesco Jacomoni]], ''La politica dell'Italia in Albania'', Cappelli editore, 1965, pag. 115.</ref>|}}
 
L'11 luglio 2019 Me! e You Need to Calm Down sono stati cantati dal vivo in occasione dell'Amazon Prime Day Concert. I singoli hanno poi ricevuto diverse nomination per [[MTV Video Music Awards 2019|l'edizione del 2019 dei Video Music Awards (VMAs)]]: You Need to Calm Down è stata candidata in sette categorie, come [[MTV Video Music Awards 2019#Video dell'anno|video dell'anno]], [[MTV Video Music Awards 2019#Canzone dell'anno|canzone dell'anno]], [[MTV Video Music Awards 2019#Miglior video pop|miglior video pop]], [[MTV Video Music Awards 2019#Miglior video con un messaggio sociale|miglior video con un messaggio sociale]], [[MTV Video Music Awards 2019#Miglior regia|miglior regia]], migliore direzione artistica e miglior montaggio, mentre Me! è stata candidata in tre categorie, come miglior collaborazione, migliori effetti speciali e [[MTV Video Music Awards 2019#Miglior fotografia|miglior fotografia]].
Il rifiuto di Zog ebbe come conseguenza l'attacco militare al paese balcanico e la successiva occupazione italiana. L'attacco avvenne una settimana dopo la conclusione della [[guerra di Spagna]] (1º aprile [[1939]]).
 
== Tracce ==
===L'occupazione militare italiana===
; CD, download digitale<ref>{{cita web|url=https://music.apple.com/it/album/lover/1468058165|titolo=Lover by Taylor Swift|editore=[[iTunes]]|accesso=13 giugno 2019}}</ref>
{{vedi anche|Regno Albanese}}
{{Tracce
 
|Titolo1 =
L'occupazione militare dell'Albania da parte del [[Regno d'Italia]], avvenne il 7 aprile [[1939]]. La prima ondata (1º Scaglione) del Corpo di Spedizione Oltre-Mare Tirana (OMT) investì il territorio albanese suddivisa in quattro colonne, le quali sbarcarono a [[San Giovanni di Medua]], [[Saranda|Santi Quaranta]], [[Valona]] e [[Durazzo]],<ref>Davide Conti, ''L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della «brava gente» (1940-1943)'', Odradek, Roma 2008, p. 148</ref> non incontrando particolari resistenze dell'esercito albanese:
|Autore testo e musica1 =
{{quote|[...] Prima di tutto occorre sottolineare che dal punto di vista strettamente operativo la spedizione si è dimostrata di assoluta facilità, come d'altra parte previsto [...] le perdite complessive nei tre giorni 7, 8 e 9 aprile ammontarono a 93 uomini e precisamente:<br/>ufficiali: 1 morto e 9 feriti; sottufficiali: 1 morto e 8 feriti; truppe: 10 morti e 64 feriti, di cui il 60% appartenenti alla Marina.<ref name=b/>|}}
|Durata1 =
La resistenza armata albanese, organizzata ad esempio a Durazzo da [[Mujo Ulqinaku]], si rivelò insufficiente contro le forze armate italiane. Il Re e il governo fuggirono in Grecia e furono obbligati all'[[esilio]] e l'Albania cessò ''de facto'' di esistere come Stato indipendente.
|Titolo2 =
In totale gli italiani che sbarcarono in [[Albania]] e occuparono il Paese furono circa 22.000<ref name=a/>.
|Autore testo e musica2 =
 
|Durata2 =
Gli italiani instaurarono un [[governo fantoccio|governo albanese fantoccio]] con una nuova Costituzione, approvata il 12 aprile a [[Tirana]], che trasformò l'Albania in ''Protettorato Italiano del Regno d'Albania''. Il 16 aprile il trono albanese fu assunto dal Re d'Italia [[Vittorio Emanuele III]].
|Titolo3 =
 
|Autore testo e musica3 =
Per governare l'Albania venne istituita la figura di un ''luogotenente generale albanese'', nominato formalmente da Vittorio Emanuele III e posto sotto la diretta dipendenza del Ministero degli Esteri italiano tramite il ''sottosegretario di Stato per gli Affari albanesi''.
|Durata3 =
 
|Titolo4 =
Gli affari esteri albanesi, come anche le risorse naturali, caddero sotto il diretto controllo dell'[[Italia]]. I [[fascismo|fascisti]] permisero ai cittadini italiani di insediarsi in [[Albania]] con l'obiettivo di insediare una comunità italiana. Nel corso di tutta l'occupazione giunsero circa 11.000 [[Coloni italiani in Albania|coloni italiani]] (per lo più provenienti dal [[Veneto]] e dall'Italia meridionale) che si concentrarono principalmente nelle zone di [[Durazzo]], [[Valona]], [[Scutari]], [[Porto Palermo]], [[Elbasani]] e [[Santi Quaranta]]. A questi coloni si aggiunsero i 22.000 lavoratori italiani mandati temporaneamente in Albania nell'aprile [[1940]] per modernizzare il paese, costruiendo strade, ferrovie e infrastrutture. L'Albania servì anche a [[Mussolini]] nel 1940 come base di partenza per la conquista della [[Grecia]].
|Autore testo e musica4 =
 
|Durata4 =
L'esercito albanese fu scettico sulla guerra italo-greca, per cui parte dei battaglioni albanesi schierati a fianco degli italiani abbandonarono il fronte su ordine di un loro comandante, il colonnello Pervizi.
|Titolo5 = [[The Archer]]
Questo portò ad una disastrosa ritirata delle forze italiane che permise ai greci d'occupare la città di Coriza. Le truppe albanesi furono tolte dal fronte e isolate nelle montagne dell'Albania settentrionale. Il colonnello Pervizi, con il suo staff di ufficiali fu isolato a Puka.
|Autore testo e musica5 = Taylor Swift
 
|Durata5 = 3:31
{{cassetto
|Titolo6 =
|titolo = Le forze in campo
|Autore testo e musica6 =
|Durata6 =
'''Regno d'Italia'''<ref>[http://xoomer.virgilio.it/ramius/Militaria/campagna_albania_1939.html La Campagna in Albania del 1939<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>====
|Titolo7 =
*'''Corpo di Spedizione Oltre-Mare Tirana (OMT)''' - [[Generale|Gen.]] Guzzoni
|Autore testo e musica7 =
 
|Durata7 =
*'''1º Scaglione'''
|Titolo8 =
**Colonna di [[San Giovanni di Medua]] - [[Colonnello|Col.]] Scattini
|Autore testo e musica8 =
***Comando/[[9º Reggimento bersaglieri]]
|Durata8 =
****III [[Battaglione]]/[[8º Reggimento bersaglieri]]
|Titolo9 =
****VI Battaglione/[[6º Reggimento bersaglieri]]
|Autore testo e musica9 =
****XXVIII Battaglione/[[9º Reggimento bersaglieri]]
|Durata9 =
***2 [[Compagnia (unità militare)|compagnie]]/[[Battaglione San Marco|Battaglione "San Marco"]] ([[Regia Marina]])
|Titolo10 =
**Colonna di [[Durazzo]] - [[Generale|Gen.]] [[Giovanni Messe]]
|Autore testo e musica10 =
***Reggimento di formazione "Mannerini"
|Durata10 =
****I Battaglione/[[3º Reggimento "Granatieri di Sardegna"]]
|Titolo11 =
****II Battaglione/3º Reggimento "Granatieri di Sardegna"
|Autore testo e musica11 =
****I Battaglione/[[47º Reggimento fanteria "Ferrara"]]
|Durata11 =
***Comando/[[2º Reggimento bersaglieri]]
|Titolo12 =
****II Battaglione/2º Reggimento bersaglieri
|Autore testo e musica12 =
****XIV Battaglione/[[3º Reggimento bersaglieri]]
|Durata12 =
****XVII Battaglione/2º Reggimento bersaglieri
|Titolo13 =
***[[Battaglione|Gruppo]] [[Bersaglieri]] "Anderson"
|Autore testo e musica13 =
****X Battaglione/[[7º Reggimento bersaglieri]]
|Durata13 =
****XXVII Battaglione/[[11º Reggimento bersaglieri]]
|Titolo14 = [[You Need to Calm Down]]
***Gruppo Carri Leggeri "D'Antoni"
|Autore testo e musica14 = Taylor Swift, Joel Little
****VIII Battaglione [[L3/35|carri L3/35]]/[[4º Reggimento carri|4º Reggimento fanteria carrista]]
|Durata14 = 2:51
****X Battaglione carri L3/35/4º Reggimento fanteria carrista
|Titolo15 =
***[[Batteria (unità militare)|Batteria]] d'accompagnamento da [[65/17]]/[[3º Reggimento "Granatieri di Sardegna"]]
|Autore testo e musica15 =
***Batteria [[Armi contraerei|controaerei]] da [[20/65 Mod. 35|20/65]]/[[14º Reggimento artiglieria "Murge"]]
|Durata15 =
**Colonna di [[Valona]] - Col. Bernardi
|Titolo16 = [[Me!]]
***Comando/[[1º Reggimento bersaglieri]]
|Featuring16 = [[Brendon Urie]]
****I Battaglione/1º Reggimento bersaglieri
|Autore testo e musica16 = Taylor Swift, Brendon Urie, Joel Little
****XVI Battaglione/[[10º Reggimento bersaglieri]]
|Durata16 = 3:13
***Gruppo Battaglioni [[Camicia Nera|CC.NN]] "Nannini"
|Titolo17 =
****XL Battaglione CC.NN. d'Assalto "[[Verona]]"
|Autore testo e musica17 =
****LXXVI Battaglione CC.NN. d'Assalto "[[Ferrara]]"
|Durata17 =
**Colonna di [[Santi Quaranta]] - Col. Carasi
|Titolo18 =
***Comando/[[12º Reggimento bersaglieri]]
|Autore testo e musica18 =
****XX Battaglione/3º Reggimento bersaglieri
|Durata18 =
****XXIII Battaglione/[[12º Reggimento bersaglieri]]
}}
***III [[Battaglione|Gruppo Squadroni]] carri veloci L3/35 "San Giorgio"
***2 compagnie/Battaglione "San Marco" (Regia Marina)
 
*'''2º Scaglione'''
**II Battaglione/47º Reggimento fanteria "Ferrara"
**1 compagnia presidiaria
**IX Battaglione mitraglieri di [[Corpo d'armata|Corpo d'Armata]]
**I Gruppo Squadroni/[[6º Reggimento "Lancieri di Aosta"|Reggimento "Lancieri di Aosta"]]
**II Gruppo Squadroni/[[4º Reggimento "Genova Cavalleria"|Reggimento "Genova Cavalleria"]]
**IV Gruppo Obici Campali da [[100/17]]/[[14º Reggimento artiglieria "Murge"]]
**XVIII Gruppo artiglieria di Corpo d'Armata da [[105/28]]
**CXV Gruppo artiglieria di Corpo d'Armata da [[149/13]]
**Batteria d'accompagnamento da [[65/17]]/47º Reggimento fanteria "Ferrara"
**47ª Compagnia [[Genio militare|genio]] artieri
**1 compagnia genio pontieri
 
*'''3º Scaglione'''
**Comando/[[23ª Divisione fanteria "Murge"]]
***III Battaglione/47º Reggimento fanteria "Ferrara"
***III Battaglione/[[48º Reggimento fanteria "Ferrara"]]
***14º Reggimento artiglieria "Murge" (meno il IV Gruppo)
**Gruppo Battaglioni CC.NN. "Peano"
***XCII Battaglione CC.NN. d'Assalto "[[Firenze]]"
***CXI Battaglione CC.NN. d'Assalto "[[Pesaro-Urbino]]"
***CXII Battaglione CC.NN. Motorizzato "[[Roma]]"
***CLII Battaglione CC.NN. d'Assalto "[[Lecce]]"
 
'''[[Regno albanese]]'''<ref>[http://xoomer.virgilio.it/ramius/Militaria/2GM_albania.html L'Esercito Albanese al 7-4-1939<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>====
*'''Stato Maggiore''' - Gen. Aranitasi (Tirana)
**3 [[Aereo da ricognizione|aerei da ricognizione]]
 
*'''I Zona''' - [[Tenente colonnello|Ten. Col.]] Bega ([[Milot (Albania)|Milot]])
**Battaglione fanteria "Deja"
**Battaglione fanteria "Daijti"
**Battaglione fanteria "Korata"
**2 batterie artiglieria da montagna (2 pezzi da 65/17)
**1 compagnia genio zappatori/minatori
**1 stazione radio
 
*'''II Zona''' - Ten. Col. Vulagaj (Milot)
**Battaglione fanteria "Tarabosh"
**Battaglione fanteria "Gramos"
**1 battaglione [[Gendarmeria|Gendarmeria Reale Albanese]]
**2 batterie artiglieria da montagna (2 pezzi da 65/17)
**1 stazione radio
 
*'''III Zona''' - Ten. Col. Kuku (Valona)
**Battaglione fanteria "Tomori"
**Battaglione fanteria "Kaptina"
**1 battaglione Gendarmeria Reale Albanese
**Batteria artiglieria da montagna "Semani" (2 pezzi da 65/17)
**1 sezione artiglieria da montagna (2 pezzi da 65/17)
**1 plotone genio zappatori/minatori
**1 stazione radio
 
*'''IV Zona''' - Col. Topalli ([[Saranda]])
**2 battaglioni Guardie di Frontiera
**1 battaglione Gendarmeria Reale Albanese
**1 stazione radio
 
*'''Presidio di Durazzo''' - [[Maggiore|Mag.]] Kupi ([[Durazzo]])
**1 battaglione Guardie di Frontiera
**1 battaglione Gendarmeria Reale Albanese
**1 plotone [[fanteria di marina]]
**1 batteria artiglieria da montagna (2 pezzi da [[75/13]])
**Batteria artiglieria costiera "Prandaj" (4 pezzi da [[75/27 Mod. 1906|75/27]])
**1 compagnia genio zappatori-minatori
**1 stazione radio
 
===Le annessioni durante la guerra===
[[File:Map of Albania during WWII-IT.png|thumb|right|300px|Mappa dell'Albania italiana durante la Seconda guerra mondiale]]
Nel 1941, durante la [[seconda guerra mondiale]], in base al ''[[Nuovo Ordine]]'' europeo voluto da Hitler<ref>[[Arrigo Petacco]], ''La nostra guerra 1940-1945. L'avventura bellica tra bugie e verità'', Mondadori, p. 62</ref>, l'Albania acquisì il territorio più occidentale della [[Banovina del Vardar]] (la [[Metochia]] nel [[Kosovo]] e il ''Dibrano'', nelle attuali regioni [[Repubblica di Macedonia|macedoni]] del [[Regione del Polog|Polog]] e [[Regione Sudoccidentale|Sudoccidentale]]), mentre, a spese del Montenegro, estese le sue frontiere anche a nord ([[Rožaje]], [[Plav (Montenegro)|Plav]] e [[Dulcigno]]).
 
Nel Kosovo, l'istruzione in lingua albanese, non ammessa nel periodo del governo jugoslavo, divenne ufficiale e fu resa possibile grazie alle iniziative del Ministro dell'Educazione nel [[governo fantoccio]] di Mustafa Kruja. L'istruzione in lingua albanese nel Kosovo, peraltro, è proseguita durante la Federazione Jugoslava sino ai nostri giorni, quando si è realizzata l'indipendenza del [[Kosovo]].
 
Tuttavia, tutte le modifiche territoriali operate dalle potenze dell'Asse nel 1941, sul territorio degli ex-regni di Jugoslavia e di Albania, furono considerate nulle al momento della stipulazione dei [[Trattati di Parigi (1947)]], che furono sottoscritti dalla [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia]] e dalla Repubblica Socialista di [[Albania]], in qualità di Stati successori dei due regni, ammettendo implicitamente la sopravvivenza di quest'ultimi, sotto il profilo del diritto internazionale, anche durante il periodo dell'occupazione italo-tedesca.
 
Nelle nuove provincie albanesi del Kosovo e del Dibrano vivevano minoranze serbe, montenegrine e bulgare, che furono fatte oggetto di una politica d'albanizzazione forzata, alla quale le autorità italiane non si opposero<ref>Davide Rodogno, ''Il nuovo ordine mediterraneo''. Ed. Bollati Boringhieri, Torino 2003, p. 352</ref>. In tali territori l'opera di snazionalizzazione e di [[pulizia etnica]] furono la prassi: nomi e toponimi macedoni, greci, serbi e montenegrini furono albanizzati; furono "incoraggiati" i trasferimenti di popolazioni bulgare e greche dalle zone d'occupazione albanese verso quelle occupate dai bulgari e verso la Grecia<ref>Malev, ''Aspetti di una occupazione: gli italiani in Macedonia occidentale''</ref>.
Subito dopo la spartizione della Jugoslavia, sia la Bulgaria sia l'Albania si disputarono la Macedonia. Con la prima si schierarono i tedeschi, preoccupati di non suscitare attriti con i bulgari a causa dell'occupazione germanica di [[Salonicco]], mentre Roma sostenne le rivendicazioni albanesi. I tedeschi concessero alle truppe bulgare di spingersi sino a [[Ocrida]], dove le truppe italo-albanesi erano entrate per prime. A quel punto, l'ambasciatore italiano a [[Sofia]], Massimo Magistrati, incontrò il suo omologo tedesco, affermando che Ocrida e Struga dovevano andare all'Albania. Wolfram von Richtofen gli rispose chiaramente che Berlino preferiva risolvere la questione a favore di Sofia (Ocrida era patria del veneratissimo [[San Clemente di Ocrida|San Clemente]]<ref>ASMAE, AA. PP.. - Jugoslavia, b. 107, ambasciatore a Sofia Magistrati al ministro Ciano, 24 aprile 1941</ref>). La disputa fu così risolta: [[Tetovo]], [[Gostivar]], [[Kicevo]] e [[Struga]], nonché la parte meridionale del [[lago di Ocrida]] e la zona del [[lago di Prespa]] (in tutto circa 230.000 abitanti) costituirono la provincia albanese del Dibrano, mentre la città di Ocrida e il resto della Macedonia jugoslava andarono ai bulgari<ref>Verna, ''Yugoslavia under the Italian Rule'', p. 134, DDI, ser. IX, 1939-43, vol. 6, docc. 956 e 962</ref>.
 
L'irredentismo albanese rivendicava però anche la [[Ciamuria]], regione greca abitata da un'importante comunità albanese. L'Italia sostenne le rivendicazioni albanesi e se ne servì per dare inizio alla campagna di provocazione della Grecia finalizzata alla giustificazione dell'azione militare italiana in terra ellenica<ref>Indro Montanelli ''Storia d'Italia'' vol VIII p. 332</ref><ref>[http://books.google.it/books?id=ibveavC2lE0C&pg=PA72&dq=Ciamuria&hl=it&ei=qMVqTeSAPYuq8AO0ktTyBw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=7&ved=0CEkQ6AEwBg#v=onepage&q=Ciamuria&f=false Candeloro ''Storia dell'Italia moderna]</ref><ref>[http://books.google.it/books?id=T_JmAAAAMAAJ&q=ciamuria&dq=ciamuria&hl=it&ei=rsdqTbufHImk8QPEp_DyBw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=8&ved=0CEYQ6AEwBw L'esercito italiano nella campagna di Grecia]</ref>. Dopo la totale occupazione della Grecia ad opera delle potenze dell'Asse (''[[Operazione Marita]]''), l'Italia cominciò a spianare la strada per un'imminente annessione alla ''[[Grande Albania]]'' dell'[[Epiro]]: facendo leva sul fenomeno dell'irredentismo albanese, gli italiani scatenarono una violenta persecuzione contro i civili greci e contro la comunità [[ebrei|ebraica]] residente in [[Epiro]]. Le milizie albanesi guidate dagli ufficiali italiani distrussero, saccheggiarono e incendiarono interi villaggi eseguendo vere e proprie stragi di civili<ref>Davide Conti, ''L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della «brava gente» (1940-1943)'', Odradek, Roma 2008, p. 151</ref>:
{{quote|nel distretto di [[Paramythia]] 19 villaggi furono saccheggiati e poi incendiati, 201 civili vennero uccisi; in quello di [[Igoumenitsa]] le vittime delle repressioni furono oltre 150.<ref>A-ONU, carte dell'United Nations War Crimes Commission (UNWCC) pubblicate a cura di B. Mantelli, ''Gli italiani nei Balcani 1941-1943: occupazione militare, politiche persecutorie e crimini di guerra''. "Qualestoria", n.1, XXX, giugno 2002</ref>|}}
 
===La resistenza albanese all'occupazione italiana===
[[Immagine:WorldWarIILocationMapAL.png|thumb|300px|right|L'Albania nel 1942.]]
L'Italia iniziò una dura politica di persecuzione e repressione delle popolazioni slave presenti in Kosovo e Macedonia, puntando sull'esasperazione del conflitto interetnico, che portò all'eliminazione fisica o alla deportazione di intere comunità contadine, montenegrine e serbe, contro le quali furono particolarmente attivi gli albanesi, già aderenti a movimenti irredentisti e separatisti interni<ref>Davide Conti, ''L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della «brava gente» (1940-1943)'', Odradek, Roma 2008, pag. 151</ref>.
 
Le mire imperiali della politica fascista verso la Grecia coinvolsero non solo la popolazione civile ellenica, aggredita dal [[Regio Esercito]], ma anche quella albanese che durante l'arretramento delle truppe italiane, obbligato dalla controffensiva greca, subì gravi conseguenze. Per consentire lo svolgimento delle operazioni militari vennero infatti sgomberate completamente intere zone abitate da civili albanesi e furono razziate, per necessità belliche, tutte le risorse disponibili del posto lasciando alla fame migliaia di profughi albanesi cacciati dalle proprie terre e abitazioni:<br/>{{quote|[...] le sofferenze erano gravi soprattutto per le popolazioni che avevano dovuto essere evacuate, man mano che la linea dei combattimenti aveva arretrato verso l'interno del paese. I profughi erano 18.781 [...]<ref>[[Francesco Jacomoni di San Savino|Francesco Jacomoni]], ''La politica dell'Italia in Albania'', Cappelli editore, 1965, pag. 274. I dati inerenti al numero di profughi albanesi sono tratti dalla pubblicazione del generale Crispino Agostinucci ''I carabinieri in Albania''.</ref>|}}
 
I primi nuclei di resistenza albanese all'occupante italiano scontarono, in special modo all'inizio, non poche difficoltà organizzative, in quanto poco e male armati (si pensi allo scarso armamento dell'Esercito regolare albanese per prefigurare i pochi mezzi a disposizione delle bande partigiane), ma poterono contare su un ampio appoggio della popolazione civile. Questo aspetto, affatto secondario, spinse gli italiani, che non volevano né potevano permettersi l'apertura di un fronte interno in Albania durante le operazioni belliche generali dal 1940 in poi, a repressioni selvagge della popolazione fiancheggiatrice con il movimento partigiano<ref>Davide Conti, ''L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della «brava gente» (1940-1943)'', Odradek, Roma 2008, pp. 152-153</ref>.<br/>Le misure punitive adottate contro i civili, come deterrente alla ribellione e mezzo di mantenimento dell'ordine interno, vennero razionalmente progettate fin dall'inizio della campagna albanese, in particolare il mezzo della rappresaglia feroce e indiscriminata fu lo strumento con il quale l'esercito e le forze di occupazione italiane pensarono di recidere alla base e con effetto immediato un possibile spirito di rivolta delle popolazioni locali<ref>Davide Conti, ''L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della «brava gente» (1940-1943)'', Odradek, Roma 2008, pag. 153</ref>.
 
Le difficoltà militari incontrate dall'Italia nella [[Campagna italiana di Grecia|campagna di Grecia]] crearono come riflesso una situazione politico-sociale difficilmente controllabile sul territorio albanese. Le milizie collaborazioniste albanesi si smembrarono facendo mancare agli italiani un supporto consistente per la gestione dell'ordine pubblico e la repressione anti-partigiana:<br/>{{quote|[...] Le forze d'occupazione italiane non stettero a guardare. Nel dicembre del 1942 appiccarono il fuoco a centinaia di case ed effettuarono massacri contro la popolazione del luogo e fecero altre operazioni di repressione. Il 30 dicembre il comando fascista mandò in Mesapik più di due reggimenti militari. Aspri combattimenti si svolsero nella cittadina di Gjorm il primo gennaio del 1943, ai quali presero parte molti partigiani (comunisti) e [[Balli Kombëtar Shqiptar|ballisti]] (nazionalisti). I reparti italiani furono sconfitti e fu ucciso il comandante dell'operazione, Clementis. Per rappresaglia i fascisti uccisero poi il prefetto della città di Valona.<br/>Il 16 gennaio 1943 i partigiani della città di [[Korca]] attaccarono i fascisti a [[Voskopoja]].<br/>Altri combattimenti vi furono in altre parti dell'Albania nei quali persero la vita molti militari Italiani, ma vi furono gravi perdite anche nei reggimenti partigiani Albanesi.<br/>Ci furono molti combattimenti nelle città di [[Valona]], [[Selenice]], Mallakaster, in Domje e altri luoghi.<br/>Un importante e al tempo stesso molto duro combattimento vi fu a [[Tepelene]]: anche qui persero la vita molti militari del reggimento fascista dislocato a Valona [...]<ref>Archivio ANPI, ''La Resistenza albanese'', consultabile anche sul sito internet www.anpi.it.</ref>.|}}
 
Il 12 maggio [[1941]] a seguito del fallito attentato contro il Re [[Vittorio Emanuele III]] a Tirana e la fucilazione del giovane operaio albanese Vasil Laci, autore dell'azione<ref>Davide Conti, ''L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della «brava gente» (1940-1943)'', Odradek, Roma 2008, p. 154</ref>, scoppiò una dura rivolta della popolazione contro l'occupante italiano, che in risposta eseguì con l'esercito, le milizie fasciste e il governo collaborazionista albanese numerose e pubbliche rappresaglie a scopo di monito verso la popolazione civile:<br/>{{quote|[...] successivamente per scoraggiare la rivolta il binomio [[Francesco Jacomoni di San Savino|Jacomoni]]-[[Mustafa Merlika Kruja|Kruja]] ordinò una serie di pubbliche impiccagioni, indiscriminate e fece fucilare una serie di simpatizzanti e partigiani del Pca, presi prigionieri dai fascisti italo-albanesi [...]<ref>[[Enzo Misefari]], ''La Resistenza degli albanesi contro l'imperialismo fascista'', Edizioni di cultura popolare, 1976, pag. 123.</ref>.|}}
 
Nel 1942 il Regio Esercito diede vita ad una vasta campagna di operazioni militari di rastrellamento e normalizzazione del territorio che si distese per 27 regioni dell'Albania con lo scopo di distruggere i gruppi partigiani organizzati, Cete, che operavano nella zona.
 
In importanti centri come [[Valona]] la resistenza partigiana divenne fenomeno di massa obbligando l'amministrazione italiana all'impiego di centinaia di militari per operazioni di ordine pubblico. Città come [[Fier]]i, [[Berat]] e [[Argirocastro]], divenuti centri attivi di lotta partigiana, subirono da parte dei miliziani filo-fascisti albanesi rappresaglie e rastrellamenti particolarmente cruenti tanto che nella zona di [[Qendër (Skrapar)|Skrapari]] i villaggi investiti dalle operazioni di polizia vennero completamente rasi al suolo e dati alle fiamme, dopo la razzia dei beni civili<ref>Davide Conti, ''L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della «brava gente» (1940-1943)'', Odradek, Roma 2008, pag. 156</ref>.
 
In città, nelle quali l'opposizione anti-italiana assunse forme consistenti e attive, le forze fasciste operarono sistematicamente arresti, interrogatori, torture e impiccagioni pubbliche degli oppositori. Così a Valona divenne particolarmente conosciuto il Maresciallo del [[Servizio Informazioni Militare|SIM]] (Servizio Informazioni Militare) Logotito, il quale presenziava spesso agli interrogatori-tortura dei prigionieri politici nelle caserme, mentre a [[Tirana]] la caserma-prigione di via Regina Elena (oggi Rruga Barrigades) divenne particolarmente nota non solo a causa dei violenti interrogatori a cui venivano sottoposti i prigionieri ma anche per i casi di tortura e di morti verificatesi al suo interno<ref>Davide Conti, ''L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della «brava gente» (1940-1943)'', Odradek, Roma 2008, pp. 156-157</ref>.
 
La guerra di liberazione assunse con il passare dei mesi e con il rafforzamento organizzativo delle brigate partigiane, guidate dal comunista [[Enver Hoxha]], una dimensione sempre più ampia, ma anche l'azione delle truppe italiane andò progressivamente radicalizzandosi rispetto alle misure repressive in danno delle popolazioni civili e del fronte partigiano<br/>{{quote|[...] Fino al luglio 1943 si condussero attacchi da una parte e dall'altra. A [[Leskovik]], a [[Permet]] e a Kugari attaccarono i partigiani; nella zona di Peza due divisioni italiane, circa 1.400 uomini, condussero un'offensiva [...] un'altra divisione italiana, 8.000 uomini, si scagliò contro partigiani e popolazione a Shpirag, Mallakasha e Tepelena.<br/>Il 2 luglio a Gryka di Mezhgorami cadde Asim Zeneli [uno dei capi partigiani]<ref>[[Enzo Misefari]], ''La Resistenza degli albanesi contro l'imperialismo fascista'', Edizioni di cultura popolare, 1976, pag. 136.</ref>.|}}
 
Il 14 luglio [[1943]] venne realizzata, dal Regio Esercito, un'imponente operazione militare antipartigiana nei villaggi intorno a Mallakasha e al termine di quattro giorni di combattimento, in cui vennero usati artiglieria pesante e aviazione, tutti gli 80 villaggi della zona vennero rasi al suolo causando la morte di centinaia di civili<ref name="conti">Davide Conti, ''L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della «brava gente» (1940-1943)'', Odradek, Roma 2008, pag. 157</ref>.<br/>L'eccidio di Mallakasha al termine della guerra verrà simbolicamente ricordato dalle autorità albanesi come la "[[Marzabotto]] albanese" con la volontà di porre in relazione i brutali metodi dell'occupazione tedesca e quelli italiani riguardo al controllo territoriale<ref name="conti"/>.
 
===Il ritiro degli italiani e la guerra civile===
Gli italiani erano sostenuti in Albania dal [[Partito Fascista Albanese]]. Dopo l'8 settembre [[1943]] circa 120&nbsp;000 tra militari italiani, familiari e funzionari rimasero bloccati nel paese. Pervizi prese in consegna il comando italiano dal generale [[Lorenzo Dalmazzo|Dalmazzo]], l'8 settembre [[1943]], alla capitolazione dell'Italia, con la condizione di dare ordine alle guarnigioni italiane di cessare ogni resistenza ed arrendersi agli albanesi.
 
Bande partigiane albanesi in quei giorni fucilarono centinaia di militari italiani<ref>[http://www.ponziettore.it/memorie2.html ettore ponzi memorie]</ref>, tra cui i carabinieri della cosiddetta Colonna Gamucci, guidata dal ten. colonnello Giulio Gamucci<ref>[http://www.carabinieri.it/Internet/Arma/Ieri/Storia/Vista+da/Fascicolo+18/02_fascicolo+18.htm Dal sito ufficiale dei Carabinieri]</ref>. Migliaia di italiani in quei mesi morirono di fame e di stenti. Vi fu anche chi formò delle formazioni partigiane autonome per combattere i tedeschi, come i battaglioni "Firenze" e "Gramsci".
 
Vi fu successivamente l'[[Occupazione tedesca del Regno d'Albania]]. Le [[Waffen SS]] costituirono con volontari albanesi la divisione [[21. Waffen-Gebirgs-Division der SS "Skanderbeg"]] che operò contro i partigiani albanesi nel 1944. Dopo il ritiro delle truppe del Terzo Reich, l'Albania precipitò nella guerra civile: alcuni membri del partito fascista albanese e di quello nazista, combatterono contro comunisti e nazionalisti, sia in Albania che in Kosovo, e l'ultimo di questi gruppi ha cessato la lotta solo nel [[1951]]<ref>Maurice Bardeche, ''I fascismi sconosciuti'', 1969, Edizioni Ciarrapico</ref>.
 
Sotto la guida di [[Enver Hoxha]], il Partito Comunista Albanese prese il potere il 29 novembre [[1944]], sconfiggendo le componenti nazionaliste guidate da [[Balli Kombetar]]. Verso la fine del [[1945]], Hoxha fece tenere le elezioni, che proclamarono vincitori, con una assoluta maggioranza, il gruppo del Fronte Democratico, che comprendeva i comunisti e rivoluzionari. Il nuovo governo prese il potere nei primi mesi del 1946, avendo come primo capo dello stato il comunista Enver Hoxha.
 
===Dopoguerra===
La [[Conferenza di Jalta]] poneva i [[Balcani]] sotto l'influenza sovietica dopo la fine della guerra. La conclusione formale della guerra d'aggressione che, tra il 1939 e il 1943, pose in essere l'occupazione italiana del Regno di Albania fu sancita con la sottoscrizione da parte della [[Repubblica Italiana]],degli artt. 27-32 del [[Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate|Trattato di Parigi]] del 10 febbraio 1947<ref>L'art. 29, c. 1, II periodo, del "Trattato di pace fra l'Italia e le Potenze Alleate ed Associate - Parigi, 10 febbraio 1947" statuisce: ''L'Italia rinuncia egualmente a rivendicare ogni speciale interesse o influenza in Albania, acquisita a seguito dell'aggressione del 7 aprile 1939 o in virtù di trattati od accordi conclusi prima di detta data.''</ref>.
 
In tale atto, l'Italia riconobbe la sovranità e l'indipendenza dello Stato di Albania, rinunciando anche all'isola di Saseno che le era stata ceduta con il Trattato di Tirana del 1920. L'Italia riconobbe altresì che tutte le convenzioni ed intese intervenute tra l'Italia e le autorità insediate dall'Italia in Albania tra il 7 aprile 1939 ed il 3 settembre 1943 fossero nulle e non avvenute, rinunciando egualmente a rivendicare ogni speciale interesse o influenza in Albania, acquisita in virtù di trattati od accordi conclusi prima di dette date.
 
Le statistiche dei danni arrecati all'[[Albania]] dall'occupante italiano parlano di 28.000 morti, 12.600 feriti, 43.000 deportati ed internati nei campi di concentramento, 61.000 abitazioni incendiate, 850 villaggi distrutti, 100.000 bestie razziate, centinaia di migliaia di alberi da frutto distrutti<ref>Statistiche dell'Istituto nazionale albanese della Resistenza</ref>. I militari italiani inclusi nelle liste della Commissione delle [[Nazioni Unite]] per crimini di guerra e in quelle del governo dell'Albania, al 10 febbraio [[1948]] risultarono 145, dei quali 3 inclusi nella lista della commissione e 142 aggiunti con nota verbale dal governo albanese che ne fece richiesta di estradizione all'Italia<ref>L. Klinkhammer e F. Focardi in "Contemporanea", anno IV, n.3, luglio 2001, pag. 256, documento annesso al promemoria del Ministero Affari esteri a firma del direttore generale Zoppi, del 19 gennaio 1948</ref>. Nessuno degli accusati venne estradato e tanto meno processato<ref>Davide Conti, ''L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della «brava gente» (1940-1943)'', Odradek, Roma 2008, p. 159</ref>.
 
Ai [[Rimpatriati italiani dall'Albania|cittadini italiani presenti in Albania nel 1945]] fu preclusa la possibilità di rientrare in Italia. Molti furono imprigionati dal nuovo regime. La soluzione dell'intricata questione internazionale avvenne solo dopo oltre 40 anni.
 
==Divisione amministrativa==
Durante l'occupazione italiana l'Albania era divisa in 13 province:
 
* La Provincia di [[Scutari]] (capoluogo Scutari)
* La Provincia di [[Kukës|Kukes]] (capoluogo Kukes)
* La Provincia di [[Alessio (Albania)|Alessio]] (capoluogo Alessio)
* La Provincia di [[Debar]] (capoluogo Debar)
* La Provincia di [[Durazzo]] (capoluogo Durazzo)
* La Provincia di [[Tirana]] (capoluogo Tirana) dove aveva sede il Luogotenente Generale
* La Provincia di [[Elbasani]] (capoluogo Elbasani)
* La Provincia di [[Levan]]i o provincia di [[Apollonia (Albania)|Apollonia]] (capoluogo Levani)
* La Provincia di [[Berati]] (capoluogo Berati)
* La Provincia di [[Corizza]] (capoluogo Corizza)
* La Provincia di [[Argirocastro]] (capoluogo Argirocastro)
* La Provincia di [[Valona]] (capoluogo Valona)
* La Provincia di [[Pristina]] o del [[Cossovo]] (capoluogo Pristina), aggiunta nel 1941
 
L'isola di [[Saseno]], presso [[Valona]], venne inserita nel 1920 nel [[comune italiano]] di [[Lagosta (comune)|Lagosta]] e con questo fece parte, dal [[1923]] al [[1941]], della [[provincia di Zara]] ([[Venezia Giulia]]), poi nel 1941 venne inglobata nella nuova [[provincia italiana di Cattaro|provincia di Cattaro]] ([[Governatorato di Dalmazia]]), di cui fece parte fino al 1943.
 
== Note ==
{{<references|2}} />
 
== Bibliografia ==
* Calace, Francesca (a cura di), ''«Restituiamo la Storia» – dagli archivi ai territori. Architetture e modelli urbani nel Mediterraneo orientale.'' Gangemi, Roma, 2012 (collana PRIN 2006 «Restituiamo la Storia»)
*{{cita libro|cognome=Conti|nome=Davide|titolo=L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della «brava gente» (1940-1943)|anno=2008|editore=Odradek|città=Roma|id=ISBN 9788886973922|id=ISBN 978-88-869-7392-2}}
*{{cita libro|cognome=Rodogno|nome=Davide|titolo=Il nuovo ordine mediterraneo. Le politiche di occupazione dell'Italia fascista in Europa (1940-1943)|anno=2003|editore=Bollati Boringhieri|città=Torino|id=ISBN 88-869-7392-6|id=ISBN 9788833914329}}
* Federico Niglia, "''Alleati, nemici, banditi, politica di occupazione e lotta alle bande in Albania''", su Nuova Storia Contemporanea n°5 settembre ottobre 2012
 
== Voci correlate ==
*[[Regno albanese]]
*[[Regno d'Italia]]
*[[Seconda guerra mondiale]]
*[[Storia dell'Albania]]
*[[Campagna italiana di Grecia]]
*[[Grande Albania]]
*[[Vojo Kushi]]
*[[Mujo Ulqinaku]]
*[[Rimpatriati italiani dall'Albania]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Italian occupation of Albania}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.terra.es/personal7/jqvaraderey/194145fc.gif Cartina]
* [http://www.regioesercito.it/reparti/mvsn/mvsnalba39.htm Occupazione italiana dell'Albania]
{{colonialismo italiano}}
{{Portale|Albania|Italia|storia}}
 
{{Portale|musica}}
[[Categoria:Operazioni sul fronte del Mediterraneo]]
[[Categoria:Territori coloniali italiani|Albania]]
[[Categoria:Colonie italiane]]
[[Categoria:Guerre che coinvolgono l'Albania]]
 
{{Taylor Swift}}
[[az:İtalyanın Albaniyaya hücümu]]
[[be:Італьянскае ўварванне ў Албанію]]
[[ca:Invasió italiana d'Albània]]
[[id:Invasi Italia ke Albania]]
[[ja:イタリアのアルバニア侵攻]]
[[th:การรุกรานแอลเบเนียของอิตาลี]]