Canaletto e Saint Seiya - I Cavalieri dello zodiaco (serie animata): differenze tra le pagine

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titolo inglese
 
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{{fumetto e animazione
{{nota disambigua}}
| tipo = anime
{{NN|pittori|febbraio 2017}}
| sottotipo = ONA
{{Bio
| lingua originale = Inglese
|Nome = Giovanni Antonio
| paese = Giappone<br>Stati Uniti
|Cognome = Canal
| titolo italiano = Saint Seiya - I Cavalieri dello zodiaco
|PostCognomeVirgola = meglio conosciuto come il '''Canaletto'''
|titolo = 聖闘士星矢: Knights of the Zodiac
|Sesso = M
| titolo traslitterato =
|LuogoNascita = Venezia
| genere = [[fantastico]]
|GiornoMeseNascita = [[17 ottobre|17]] o [[18 ottobre]]
| genere 2 = [[avventura]]
|AnnoNascita = 1697
| genere 3 = [[super sentai]]
|LuogoMorte = Venezia
| genere 4 = [[drammatico]]
|GiornoMeseMorte = 19 aprile
| regista = [[Yoshiharu Ashino]]
|AnnoMorte = 1768
| testi = [[Masami Kurumada]]
|Epoca = 1700
| testi nota = (autore originale)
|Attività = pittore
| testi 2 = [[Eugene Son]]
|Attività2 = incisore
| disegnatore =
|Nazionalità = italiano
| disegnatore 2 =
|PostNazionalità = , noto soprattutto come [[vedutismo|vedutista]]
| musica = [[Yoshihiro Ike]]
|Immagine = Giovanni_Antonio_Canaletto.png
| studio =
| rete = [[Netflix]]
| data inizio = 19 luglio 2019
| data fine =
| episodi = 6
| episodi nota =
| episodi totali = 12
| aspect ratio = 16:9
| durata episodi = 25 min
| rete Italia = Netflix
| data inizio Italia = 19 luglio 2019
| data fine Italia =
| episodi Italia = 6
| episodi totali Italia = 12
| durata episodi Italia = 25 min
| testi italiani = [[Ivo De Palma]]
| direttore doppiaggio Italia = [[Luca Ghignone]]
}}
{{nihongo|'''''Saint Seiya - I Cavalieri dello zodiaco'''''|{{ruby|聖闘士星矢|セイントセイヤ}}: Knights of the Zodiac|Seinto Seiya: Knights of the Zodiac|titolo in inglese ''Knights of the Zodiac: Saint Seiya''}} è un [[original net anime]] basato sul [[manga]] giapponese di [[Masami Kurumada]] ''[[Saint Seiya - I Cavalieri dello zodiaco]]''. Diretta da [[Yoshiharu Ashino]], la serie è stata distribuita in anteprima mondiale il 19 luglio 2019 su [[Netflix]] come serie originale.
 
==Produzione==
I suoi quadri, oltre a unire nella rappresentazione topografica architettura e natura, risultavano dall'attenta resa atmosferica, dalla scelta di precise condizioni di luce per ogni particolare momento della giornata e da un'indagine condotta con criteri di scientifica oggettività, in concomitanza col maggiore momento di diffusione delle idee razionalistiche dell'[[Illuminismo]]. Insistendo sul valore matematico della prospettiva, l'artista, per dipingere le sue opere si avvaleva talvolta della [[camera ottica]].
La serie è stata annunciata la prima volta a dicembre 2016, al CCXP in Brasile.<ref name="crunchyroll">{{cite web |url=http://www.crunchyroll.com/anime-news/2016/12/05/president-of-toei-announces-plans-for-cg-live-action-saint-seiya-movies |title=President of Toei Announces Plans for CG, Live Action "Saint Seiya" Movies |last=Dennison |first=Kara |date=December 6, 2016 |website=Crunchyroll.com |publisher=[[Crunchyroll]] |access-date=August 2, 2017 |quote=According to Morishita, plans are currently under way for both a CG film and a live-action adaptation.}}</ref> Il 2 agosto 2017, Cinematoday.jp ha pubblicato un articolo che ha rivelato che il progetto era una collaborazione con Netflix per realizzare un nuovo adattamento della serie manga ed anime classico. Yoshiharu Ashino è stato annunciato come direttore del progetto, e Eugene Son come scrittore. La prima stagione avrebbe seguito l'arco della Guerra Galattica e dei Cavalieri D'argento con dodici episodi.<ref name="Cinema Today">{{cite web |url=https://www.cinematoday.jp/news/N0093379 |title="Saint Seiya" reanimation! Produced as Netflix original CG animation |author=<!--Not stated-->|date=August 2, 2017 |website=Cinematoday.jp |publisher=Cinema Today |access-date=August 2, 2017 |quote=In the first season of "Knights of the Zodiac (Saint Seiya (Tentative)" which will be produced as Netflix original animation this time, "Galaxy War Story" to "Silver Saint Warrior Hen" will be planned. It is scheduled for about 30 minutes in 1 story with 12 episodes in one season. Directed by Yoshiharu Asui of "Azuki-chan" (drawing director), "D.Gray-man HALLOW" (directed). The script will be written by Eugene Son and Hollywood script writer team. Toei animation is in charge of animation production.}}</ref> I primi sei episodi sono stati distribuiti su Netflix il 19 luglio 2019.<ref>{{cite web|url=https://www.animenewsnetwork.com/news/2018-11-26/netflix-cg-knights-of-the-zodiac-saint-seiya-remake-anime-premieres-next-summer/.140001|title=Netflix's CG Knights of the Zodiac: Saint Seiya Remake Anime Premieres Next Summer|date=November 26, 2018|website=[[Anime News Network]]|accessdate=November 26, 2018}}</ref><ref>{{cite web|url=https://www.animenewsnetwork.com/news/2019-03-23/netflix-posts-knights-of-the-zodiac-saint-seiya-cg-anime-japanese-dubbed-video/.144937|title=Netflix Posts Knights of the Zodiac: Saint Seiya CG Anime's Japanese-Dubbed Video|date=March 23, 2019|website=[[Anime News Network]]|accessdate=June 26, 2019}}</ref>
 
== Biografia Trama==
Seiya, un giovane adolescente, viene reclutato da Alman di Thule per diventare un leggendario Cavaliere di bronzo (士 聖 闘 士 Buronzu Seinto). La serie segue lo scontro con i Cavalieri Neri (暗 黒 聖 闘 士 Burakku Seinto) con lo scopo di proteggere la dea Atena, mentre Seiya è impegnato a cercare la sorella scomparsa.<ref>{{cite web |url=https://www.thereviewgeek.com/saintseiya-knightsofthezodiac-s1review/|title=Saint Seiya: Knights Of The Zodiac – Netflix Season 1 Review|website=The Review Geek|accessdate=July 19, 2019}}</ref><ref>{{cite web |url=https://readysteadycut.com/2019/07/19/netflix-review-saint-seiya-knights-of-the-zodiac-season-1-anime-series/|title=Saint Seiya: Knights of the Zodiac Season 1 Review: Adaptation Is Dull And Uninspiring|website=Ready Steady Cut|accessdate=July 19, 2019}}</ref>
=== Nascita e formazione ===
[[File:House of Canaletto, Venice.jpg|thumb|Casa natale di Canaletto]]
Nacque a [[Venezia]] da Bernardo ''quondam'' Cesare Canal e Artemisia Barbieri. Esisteva una famiglia [[Canal]] ascritta al [[patriziato veneziano|patriziato]], ma quasi certamente non aveva legami con quella di Giovanni Antonio che, comunque, era di estrazione benestante<ref name=treccani>[http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Dizionario_Biografico_degli_Italiani/VOL17/DIZIONARIO_BIOGRAFICO_DEGLI_ITALIANI_vol17_009317.xml CANAL, Giovanni Antonio, detto il Canaletto].</ref>. Il soprannome "Canaletto" gli venne dato per distinguerlo dal padre, che era pure pittore (di [[scenografie]] teatrali), o forse per la bassa statura<ref name=treccani/>.
 
==Personaggi e doppiatori==
Sarà proprio attraverso il padre che il giovane Giovanni Antonio viene avviato alla [[pittura]]. Così come il padre, anche il fratello maggiore, Cristoforo, si occupa della pittura di [[fondale (teatro)|fondali]] per il teatro. Antonio comincia così a collaborare con il padre e il fratello e le prime commissioni, nel [[1716]], riguardano la realizzazione dei fondali per alcune opere di [[Antonio Vivaldi]]. Tra il [[1718]] e il [[1720]] il giovane si trasferisce, insieme a Bernardo e a Cristoforo, a [[Roma]] per realizzare le scene di due drammi teatrali di [[Alessandro Scarlatti]].
 
{| class="wikitable"
Il viaggio a Roma è decisivo per Giovanni Antonio Canal in quanto proprio a Roma ha i primi contatti con i pittori [[vedutismo|vedutisti]]. In particolare, i suoi modelli di riferimento sono tre importanti artisti che si cimentarono con il genere della veduta: il primo è [[Viviano Codazzi]], che Antonio non può conoscere da vivo in quanto scomparso nel [[1670]], il secondo è [[Giovanni Paolo Pannini]], famoso per le sue vedute fantastiche, molte delle quali ispirate alle antichità romane, e il terzo è [[Gaspar van Wittel]], olandese, considerato tra i padri del vedutismo.
|-
! rowspan="2" | Personaggio
|-
! Nome Originale
! Inglese<ref name=":02">{{cite episode|title=Seiya|series=Knights of the Zodiac: Saint Seiya|date=|number=1|time=Closing credits, English Language Cast|serieslink=|publisher=Netflix|medium=|___location=USA|episode-link=|series-link=|network=|season=}}</ref>
! Giapponese<ref>{{Cite web|url=https://www.animenewsnetwork.com/news/2019-03-09/netflix-knights-of-the-zodiac-saint-seiya-cg-anime-reveals-japanese-cast/.144368|title=Netflix's Knights of the Zodiac: Saint Seiya CG Anime Reveals Japanese Cast|website=Anime News Network|language=en|access-date=2019-07-21}}</ref>
! Italiano
|-
! [[Lady Isabel|Lady Isabel / Atena]]
| Saori Kido / Athena
| [[Emily Neves]]
| [[Fumiko Orikasa]]
| [[Dania Cericola]]
|-
! [[Pegasus (I Cavalieri dello zodiaco)|Seiya di Pegasus]]
| Pegasus Seiya
| [[Bryson Baugus]]
| [[Masakazu Morita]]
| [[Ivo De Palma]]
|-
! [[Cristal il Cigno|Cristal il Cigno]]
| Cygnus no Hyoga
| Patrick Poole
| [[Hiroaki Miura]]
| [[Luigi Rosa]]
|-
! [[Sirio il Dragone|Sirio il Dragone]]
| Dragon no Shiryu
| [[Blake Shepard]]
| [[Takahiro Sakurai]]
| [[Marco Balzarotti]]
|-
! [[Andromeda (I Cavalieri dello zodiaco)|Shaun di Andromeda]]
| Andromeda Shaun
| [[Luci Christian]]
| [[Satomi Satō]]
| [[Deborah Morese]]
|-
! [[Phoenix (I Cavalieri dello zodiaco)|Nero di Phoenix]]
| Phoenix No Ikki
| [[Adam Gibbs]]
| [[Katsuyuki Konishi]]
| [[Mattia Bressan]]
|-
! Asher dell'Unicorno
| Jabu dell'Unicorno
| [[Leraldo Anzaldua]]
| [[Hideo Ishikawa]]
|
|-
! Geki dell'Orsa
| Bear Geki
| Adam Noble
| Kouhei Fukuhara
|
|-
! Aspides dell'Idra
| Hydra Ichi
| Justin Doran
| [[Masaya Onosaka]]
|
|-
! [[Castalia (I Cavalieri dello zodiaco)|Castalia]]
| Marin dell'Aquila
| [[Maggie Flecknoe]]
| Fumiko Inoue
| [[Adriana Libretti]]
|-
! [[Tisifone (I Cavalieri dello zodiaco)|Tisifone]]
| Ophiucus Shaina
| Katelyn Barr
| [[Yuka Komatsu]]
| [[Jasmine Laurenti]]
|-
! [[Ioria]]
| Leo Aiolia
| Greg Cote
| [[Hideyuki Tanaka]]
|
|-
! [[Maestro dei Cinque Picchi|Dohko]]
| Dohko
| [[John Swasey]]
| [[Hiroshi Iwasaki]]
| [[Oliviero Corbetta]]
|-
! [[Mur (personaggio)|Mu dell'Ariete]]
| Mu
| [[John Gremillion]]
| [[Takumi Yamazaki]]
|
|-
! Cassios
| Cassios
| Andrew Love
| Toshitsugu Takashina
| [[Francesco Rizzi]]
|-
! Guilty
| Guilty
| David Harbold
| [[Masafumi Kimura]]
| [[Raffaele Fallica]]
|-
! Esmeralda
| Esmeralda
| [[Juliet Simmons]]
| [[Shino Shimoji]]
| [[Valentina Pallavicino]]
|-
! Patricia
| Seika
| Lillian Jones
| Yukiko Motoyoshi
| [[Valentina Pallavicino]]
|-
! Mylock
| Tatsumi
| Ty Mahany
| [[Hisao Egawa]]
| [[Silvio Pandolfi]]
|-
! Alman di Thule
| Mitsumasa Kido
| Axel Lutter
| [[Katsuhisa Hōki]]
| [[Enrico Maggi]]
|-
! Vander Graad
| Vander Graad
| James Belcher
| [[Hideaki Tezuka]]
| [[Natale Ciravolo]]
|-
|}
 
== Episodi ==
Non è però possibile attribuire un peso più o meno importante a ognuno dei tre: certo è che il giovane Canal prende notevoli spunti e suggestioni dalle opere dei succitati artisti e nel frattempo continua a perfezionare la sua tecnica. Agli anni del soggiorno a Roma risalgono le prime opere a lui attribuite (benché non ci sia grande certezza): la ''Santa Maria d'Aracoeli e il Campidoglio'' e il ''Tempio di Antonino e Faustina'', opere in cui Giovanni Antonio Canal comincia a prendere confidenza con il genere della veduta, come si vede dalla non impeccabile resa prospettica.
{| class="wikitable"
! nº
! Titolo
! Titolo italiano
! Prima TV USA
! Pubblicazione Italia
|-
| 1
| ''Seiya''
| ''Seiya''
| rowspan="6" | 19 luglio 2019
| rowspan="6" | 19 luglio 2019
|-
| 2
| ''Burn Your Cosmo''
| ''Brucia il tuo cosmo''
|-
| 3
| ''Enter The Dragon''
| ''Arriva il Dragone''
|-
| 4
| ''Nebula Chain''
| ''La catena di Andromeda''
|-
| 5
| ''The Black Knights''
| ''I Cavalieri neri''
|-
| 6
| ''Phoenix Rising''
| ''Phoenix rinasce''
|}
 
==References==
=== Le prime importanti committenze a Venezia ===
{{Reflist}}
[[File:Canaletto - The Piazza San Marco in Venice - Google Art Project.jpg|thumb|''Piazza San Marco'' (1723 circa, [[Madrid]], [[Museo Thyssen-Bornemisza]])]]
 
== Voci correlate ==
Tornato nella città natale, il Canaletto stringe contatti con i vedutisti veneziani, tra i quali spiccavano i nomi di [[Luca Carlevarijs]] e di [[Marco Ricci]] e comincia a dedicarsi a tempo pieno alla pittura di vedute: ai primi anni venti del Settecento risalgono quattro importanti opere che entrarono poi a far parte delle collezioni dei reali del [[Liechtenstein]]: il ''Canal Grande verso il ponte di Rialto'', dipinto giocato sui contrasti tra luce e ombra, il ''Bacino di San Marco dalla Giudecca'', una ''Piazza San Marco'' che rappresenta una delle prime realizzazioni della [[Piazza San Marco (Venezia)|piazza]] che sarà poi uno dei soggetti preferiti del Canaletto, e il ''Rio dei Mendicanti'', interessante in quanto opera raffigurante un rione popolare, nel quale viveva un suo parente Gaspare di Francesco da Canal che sposerà nel 1709 Anzola del Pio Loco della Pietà, un'allieva di Antonio Vivaldi. Al [[1723]] risalgono le prime due opere firmate e la cui data è certa: sono due ''Capricci'', ossia raffigurazioni di elementi tratti dalla realtà insieme a elementi di fantasia, ambedue conservati in collezioni private.
* [[Saint Seiya - I Cavalieri dello zodiaco]]
 
''Il canal Grande verso Rialto'' (1723 [[Venezia]], [[Museo del Settecento Veneziano]])
 
Grazie alla sua notevole abilità e alla sua tecnica che nel giro di pochi anni aveva fatto grandi progressi, il Canaletto riesce in breve tempo a diventare uno dei pittori più affermati di Venezia, e, nel corso della seconda metà degli anni venti, per lui le committenze cominciano ad aumentare. Uno dei primi importanti committenti è il mercante lucchese [[Stefano Conti]], che attraverso la mediazione del pittore [[Alessandro Marchesini]], fa realizzare al Canaletto quattro opere, tra le quali una veduta di Campo Santi Giovanni e Paolo. Al [[1727]] risale invece la prima composizione a carattere celebrativo dell'artista, il ''Ricevimento dell'ambasciatore francese a Palazzo Ducale'', conservata al [[Museo dell'Ermitage]] di [[San Pietroburgo]]: è la prima di una lunga serie di opere che, descrivendo le feste della [[Repubblica di Venezia]], riescono a dare un'immagine del lusso e dello splendore delle celebrazioni della Serenissima.
 
[[File:Canaletto Bacino di San Marco.jpg|thumb|''Il Bacino di San Marco verso est'' (1730 circa, [[Boston]], [[Museum of Fine Arts (Boston)|Museum of Fine Arts]])]]
 
Un altro importante cliente del Canaletto in questi anni è il [[feldmaresciallo]] [[Johann Matthias von der Schulenburg]], che prestò anche servizio per la Repubblica di Venezia e ne riformò l'esercito. Appassionato di arte, nella sua residenza di [[Ca' Loredan (San Marco)|Ca' Loredan]] sulle rive del [[Canal Grande]] raccolse un'importante collezione nella quale figuravano opere di artisti come [[Raffaello]], [[Correggio (pittore)|Correggio]], [[Giorgione]], [[Giulio Romano]] e altri ancora. Schulenburg commissiona a Giovanni Antonio Canal alcune opere tra le quali una veduta di [[Corfù]], per celebrare la vittoria ottenuta dal tedesco nell'isola greca contro gli [[Ottomani]], e una ''Riva degli Schiavoni'' oggi conservata al [[Sir John Soane's Museum]]<ref>Vedi scheda del John Soane Musum:http://collections.soane.org/object-p66</ref> di [[Londra]].
 
Molte opere realizzate dal Canaletto durante la prima fase della sua carriera, al contrario delle abitudini del tempo, sono state dipinte "dal vero" (piuttosto che da abbozzi e da studi presi sul luogo per poi essere rielaborati nello studio dell'artista). Alcuni dei suoi lavori tardi tornano a questa abitudine, suggerita dalla tendenza per le figure distanti a essere dipinte come macchie di colore - un effetto prodotto dall'uso della [[camera oscura]], che confonde gli oggetti distanti. I dipinti del Canaletto comunque si distinguono sempre per la loro grande accuratezza.
 
=== L'incontro con Joseph Smith ===
Acquisita una notevole fama, il Canaletto comincia a essere notato dai committenti inglesi: durante il Settecento Venezia era molto frequentata dai giovani dell'aristocrazia britannica che svolgevano il loro [[Grand Tour]], del quale la città lagunare era una delle tappe preferite. Il Canaletto ebbe i primi contatti con i committenti inglesi tramite l'appoggio di [[Owen McSwiny]], impresario teatrale e mercante d'arte irlandese. Oltre alle vedute, sul finire degli anni venti il Canaletto comincia a cimentarsi con il genere delle rappresentazioni celebrative, tra le quali spicca in questo periodo uno dei capolavori più famosi dell'artista, il ''Bucintoro al Molo il giorno dell'Ascensione'', datato 1729 e oggi conservato a [[Barnard Castle]], in [[Inghilterra]]. L'opera raffigura quella che era forse la festa maggiormente sentita da parte dei veneziani, e cioè lo [[sposalizio del mare]], che si teneva ogni anno il giorno dell'Ascensione. Nel dipinto, l'artista raffigura il ritorno del [[Bucintoro]] verso [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]], con la grande nave da parata attorniata dalle imbarcazioni del corteo. I dipinti celebrativi del Canaletto sono molto spettacolari e offrono una tangibile testimonianza dello splendore delle celebrazioni della Serenissima, che continuava a cullarsi sui suoi fasti nonostante stesse conoscendo un declino irreversibile, che si sarebbe poi concluso, nel [[1797]], con la fine della millenaria indipendenza della Repubblica.
 
[[File:Antonio Canal - Il Bucintoro al molo nel giorno dell'Ascensione.jpg|thumb|left|''Il Bucintoro al Molo il giorno dell'Ascensione'' (1740 circa, [[Torino]], [[Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli]])]]
 
Nel frattempo Giovanni Antonio Canal entra in contatto con [[Joseph Smith (1682-1770)|Joseph Smith]], personaggio che si rivelò poi decisivo per la carriera dell'artista. Smith, ricchissimo collezionista d'arte e poi console britannico a Venezia tra il [[1744]] e il [[1760]], diventa il principale intermediario tra il Canaletto e i collezionisti inglesi. Inizialmente Smith fu un cliente del pittore, uno tra i più facoltosi, e quindi durante i primi anni del loro rapporto, il Canaletto realizzò anche per lui alcune opere d'arte, come la ''Regata sul Canal Grande'' e un suggestivo ''Interno di San Marco di notte'' (uno dei pochi dipinti notturni della produzione dell'artista): sono due opere celebrative, risalenti ai primi anni trenta e oggi conservate nelle collezioni dei reali d'Inghilterra.
 
[[File:Piazza San Marco with the Basilica, by Canaletto, 1730. Fogg Art Museum, Cambridge.jpg|thumb|right|''Piazza San Marco verso la Basilica'' (1735 circa, [[Cambridge (Massachusetts)]], [[Fogg Art Museum]])]]
Quindi Smith, dopo essere stato cliente dell'artista, svolge per lui un ruolo di "mecenate" e di intermediario con la ricca clientela inglese: questo anche per facilitare i rapporti, visto che, secondo le fonti dell'epoca, il Canaletto non aveva un carattere particolarmente accogliente. L'attività di Joseph Smith raggiunge il suo culmine durante la seconda metà degli anni trenta: importanti nobili come il Conte di Fitzwilliam, il [[John Russell, IV duca di Bedford|Duca di Bedford]], il Duca di Leeds e il [[Charles Howard, III conte di Carlisle|Conte di Carlisle]] iniziano a richiedere i quadri del Canaletto.
 
A questo periodo risalgono importanti opere come ''Il doge alla festa di San Rocco'', altra opera dal carattere celebrativo, conservata alla [[National Gallery (Londra)|National Gallery]] di Londra, e un'altra veduta di Piazza San Marco, conservata a [[Cambridge (Massachusetts)|Cambridge]] negli Stati Uniti, interessante perché permette un confronto diretto con la veduta che apparteneva ai reali del Liechtenstein e consente così di scoprire i progressi fatti dal Canaletto in circa dieci anni. Altre opere, realizzate per i committenti inglesi, sono la ''Riva degli Schiavoni verso est'', risalente al 1738-40 circa e conservata nei musei del [[Castello Sforzesco]] di [[Milano]], una veduta di Piazza San Marco verso sud-est conservata a [[Washington]] e una veduta dell'angolo nord-est della principale piazza di Venezia, conservata a [[Ottawa]].
 
=== Il trasferimento in Inghilterra ===
[[File:Londra, Il Tamigi con la Cattedrale di St. Paul il giorno di Lord Mayor.JPG|thumb|''Il Tamigi con la Cattedrale di St. Paul il giorno di Lord Mayor'' (1746, [[Praga]], [[Castello di Praga|Collezione Lobkowicz]])]]
[[File:Canaletto - The City Seen Through an Arch of Westminster Bridge.JPG|thumb|''Veduta del Tamigi e della City da un arco di Westminster Bridge'' (1747, collezione privata)]]
 
Verso il [[1740]] il mercato del Canaletto si riduce drasticamente quando la [[Guerra di successione austriaca]] (1741-1748) portò a un forte decremento dei visitatori britannici a Venezia. Smith non riusciva più a garantire l'elevato numero dei clienti di un tempo, anche perché ormai tutti i più importanti committenti inglesi che frequentavano Venezia avevano acquistato un elevato numero di opere di Giovanni Antonio Canal. Joseph Smith non era quindi più in grado di garantirgli committenze e nel [[1746]] il Canaletto decide di trasferirsi a Londra: l'artista scrive una lettera al suo primo "agente", Owen McSwiny pregandolo di introdurlo presso il Duca di Richmond, che tra l'altro era già stato cliente del Canaletto durante gli anni venti.
 
''La rotonda di Ranelagh'' (1754, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]])
 
Il Canaletto comincia quindi a creare i rapporti con i suoi nuovi clienti, tra i quali figuravano il principe boemo [[Johann Georg Christian von Lobkowitz]] e il nobile inglese [[Hugh Percy]], futuro Duca di Northumberland. Accolto con iniziale diffidenza, riesce a ricevere comunque diverse commissioni da parte dell'aristocrazia inglese: tra le opere di questi anni si segnala ''Il Parco di Badminton da Badminton House'', del 1748, realizzato per [[Charles Somerset]], quarto duca di Beaufort.
 
Si tratta di un dipinto interessante perché mostra un Canaletto diverso: se infatti l'artista era abituato a dipingere gli scorci urbani di una Venezia ricca di edifici e piena di persone indaffarate, in Inghilterra il Canaletto comincia a raffigurare i tipici paesaggi calmi e privi di architetture complesse della brughiera inglese. Esemplificativi in tal senso sono anche alcuni dipinti come ''Il castello di Warwick'', realizzato per [[Francis Greville Brooke]], futuro duca di Warwick, e alcune vedute del Tamigi, nelle quali il pittore poteva utilizzare gli artifici di cui si serviva per raffigurare i canali e i bacini di Venezia.
 
Interessante è anche un dipinto conservato presso l'[[Abbazia di Westminster]] che raffigura l'abbazia stessa con la processione dei cavalieri dell'[[Ordine del Bagno]]: si tratta di un dipinto a scopo celebrativo nel quale Giovanni Antonio Canal poteva servirsi della sua esperienza maturata nel dipingere le lussuose feste della Repubblica di Venezia. Dopo aver interrotto il soggiorno inglese una prima volta nel [[1750]] e una seconda volta nel [[1753]], il Canaletto torna a Londra e stringe rapporti con [[Thomas Hollis]], uno dei più importanti committenti del periodo inglese: per lui l'artista dipinge il ''Ponte di Walton'' e ''L'interno della Rotonda di Ranelagh'', quest'ultimo uno dei rari interni realizzati dal pittore.
 
=== Il ritorno a Venezia e gli ultimi anni ===
Il Canaletto torna nella città natale tra il [[1756]] e il [[1757]] per non spostarsi più. Le ultime committenze prestigiose sono quelle del mercante tedesco [[Sigismund Streit]] e quelle per le "[[Partenza del Bucintoro per san Nicolò di Lido il giorno dell'Ascensione|Solennità dogali]]". Per il primo, un committente molto esigente, l'artista realizza alcuni dipinti tra i quali due suggestivi notturni, la ''Veglia notturna a San Pietro di Castello'' e la ''Veglia notturna all'arzere di Santa Marta'', entrambi conservati alla Gemäldegalerie di [[Berlino]] ed entrambi risalenti a un periodo collocabile tra il [[1758]] e il [[1763]]. Sono tra i pochi notturni prodotti da Giovanni Antonio Canal e raffigurano i momenti salienti di due importanti celebrazioni: la gente festosa sulle imbarcazioni e sulle rive è illuminata soltanto dalla luce soffusa della luna. Per le Solennità dogali invece l'artista realizza un ciclo di disegni completati nel [[1766]].
 
[[File:1385082667-canaletto---venice---piazza-san-marco.jpeg|thumb|left|''Piazza San Marco verso est dall'angolo di nord-ovest'' (1760 circa, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]])]]
 
Durante l'ultima fase della sua carriera, il Canaletto approfondisce il tema del [[capriccio (arte)|capriccio]], già affrontato in gioventù: importante in questo senso è il celeberrimo ''[[Capriccio con edifici palladiani|Capriccio palladiano]]'', conservato presso la [[Galleria nazionale di Parma]] e risalente a un periodo compreso tra il [[1756]] e il [[1759]]: si tratta di una veduta del quartiere di [[Rialto (Venezia)|Rialto]] con il [[Ponte di Rialto|Ponte]] raffigurato secondo il progetto di [[Andrea Palladio]] e con la [[Basilica Palladiana]] di [[Vicenza]]. L'opera coniuga elementi reali (il quartiere di Rialto) a elementi altrettanto reali ma collocati altrove (la Basilica di Vicenza) e a elementi di fantasia (il Ponte di Rialto secondo il progetto palladiano), e in più è interessante perché permette di vedere come sarebbe stato il quartiere di Rialto se fosse stato scelto il progetto di Andrea Palladio piuttosto che quello di [[Antonio da Ponte (architetto)|Antonio da Ponte]].
 
Nel [[1763]] Giovanni Antonio Canal viene nominato socio dell'Accademia Veneziana di Pittura e Scultura, e da questo momento in avanti non si hanno più notizie sicure sulla sua attività: è probabile che abbia continuato a dipingere fino alla sua scomparsa, avvenuta il 19 aprile del [[1768]], dopo “lungo compassionevole male” – annota il Gradenigo nei ''Notatori'' – nella sua casa di Corte della Perina, tuttora esistente, circondato dall'affetto dei famigliari, e venne sepolto nella chiesa di San Lio; a Venezia, la tradizione vuole che la sua tomba si trovi sotto il pavimento della quattrocentesca Cappella [[Gussoni]], nella [[Chiesa di San Lio]] (Pelusi, 2007).
 
Nel frattempo, in questi anni, Joseph Smith vende gran parte della sua collezione al re [[Giorgio III del Regno Unito|Giorgio III]], che ha così modo di creare la base per la grande collezione di dipinti di Canaletto di proprietà della [[Royal Collection]]. Ci sono molti quadri dell'artista in altre collezioni britanniche tra cui la [[Wallace Collection]] di Londra, e in più c'è un insieme di una ventina di opere nella Sala da Pranzo della [[Woburn Abbey]], nel [[Bedfordshire]].
 
== Critica ==
La fortuna critica del Canaletto ha conosciuto fasi alterne: ci sono stati e ci sono critici che lo apprezzano in modo incondizionato, mentre ci sono altri critici che si sono espressi in modo poco tenero nei suoi confronti. Questo perché secondo alcuni, il Canaletto non sarebbe altro che un "pittore-fotografo", un meccanico riproduttore della realtà circostante (Cottino, 1991).
 
Il primo a dare un giudizio su di lui è [[Anton Maria Zanetti (1680-1767)|Anton Maria Zanetti]], erudito veneziano: in una sua opera del [[1733]], intitolata ''Descrizione di tutte le pubbliche pitture della città di Venezia e isole circonvicine'', Zanetti definisce il Canaletto come ''pittor di vedute, al quale e nella intelligenza e nel gusto e nella verità, pochi tra gli scorsi e nessuno tra i presenti si può trovar che si accostino''.
Un altro contemporaneo, [[Charles de Brosses]], dice nelle sue ''Lettere familiari'' del [[1739]] che la specialità di Giovanni Antonio Canal ''è di dipingere le vedute di Venezia; in questo genere supera tutto ciò che è mai esistito. La sua maniera è luminosa, gaia, viva, trasparente e mirabilmente minuziosa''.
 
[[Luigi Lanzi]] nella sua famosa ''Storia pittorica dell'Italia'' del [[1831]], dice che l'artista ''usa qualche libertà pittoresca, sobriamente però e in modo che il comune degli spettatori vi trova natura e gl'intendenti vi notan arte'', arte che secondo Lanzi il Canaletto ''possedé in grado eminente''.
L'Ottocento si dimostra il secolo in cui la fortuna critica dell'artista scende ai "minimi storici": l'arte del Canaletto in particolare viene letteralmente stroncata da [[John Ruskin]] nella sua opera ''Modern painters'', uscita in quattro edizioni (la prima è del [[1843]]. Ruskin dice: ''il manierismo del Canaletto è il più degradato che io conosca in tutto il mondo dell'arte. Esercitando la più servile e sciocca imitazione, esso non imita nulla se non la vacuità delle ombre, e ne offre singoli ornamenti architettonici, per quanto esatti e prossimi [...]: si tratta di un piccolo, cattivo pittore''.
 
[[Niccolò Tommaseo]], nella sua opera ''Bellezza e civiltà'' del [[1857]], propone un ritratto singolare del pittore veneziano, cercando di non sbilanciarsi troppo: ''negar lode a tale artista, vissuto in tempi sì miseri, che quando l'arte periva per ogni dove, aggiunse all'Italia una novella corona, sarebbe ingiustizia; ma soprabbondar nelle lodi, e quello ch'egli toccò, dire il sommo dell'arte, sarebbe stoltezza''. Tommaseo conclude dicendo che ''il Canaletto artista valente, non è che una porzione d'artista'': questo perché secondo Tommaseo ''l'arte è nata non già per essere imitatrice dell'arte [...] ma per illustrare la natura e rinnovarla d'affetto generoso''. Tommaseo cerca di riconoscere al Canaletto il merito di essere stato un artista sincero in tempi corrotti, ma comunque sottolinea tutti i limiti della pittura vedutista, in particolar modo delle vedute di architetture (Pelusi, 2007).
 
Gino Damerini, nella monografia del [[1912]] dedicata a [[Francesco Guardi]], riconosce la superiorità di quest'ultimo nei confronti del Canaletto: ''Guardi, infatti, si impadronisce del nostro spirito quando già il nostro spirito trova Canaletto antiquato o soverchiamente rigido''. Più positiva è l'interpretazione di Gino Fogolari, che nell'opera ''Il Settecento italiano'' del [[1932]] dice che ''nel dar significato alle vedute e nel taglio del quadro e nella prospettiva, è un costruttore, come è un poeta della luce nel rattenerne nelle lontananze tutta la chiarità solare''.
 
A partire dalla seconda metà del Novecento i giudizi sull'arte del Canaletto cominciano a diventare sempre più positivi, a cominciare da quello di [[Roberto Longhi (storico dell'arte)|Roberto Longhi]] che nel [[1946]] lo chiama ''il grande Antonio Canal''. Nel [[1967]] Pietro Zampetti, nell'opera ''Vedutisti veneziani del Settecento'', descrive il Canaletto come il primo vero vedutista, per via della sua nuova forza e del suo nuovo senso della natura: ''finalmente nasce la veduta pura, la realtà schietta e sincera, il senso delle cose scrutate nella loro essenza più vera e profonda''. Inoltre di recente molti storici dell'arte hanno cominciato a prendere le distanze dalla critica che vede il Canaletto come un "pittore-fotografo": per esempio, nel 1974 André Corboz dice che ''la supervalutazione del valore "oggettivo" di Canaletto è stata la conseguenza di una mentalità positivista della quale la critica ha da molto tempo sottolineato le insufficienze''. La linea che valuta il rigorismo prospettico del Canaletto in chiave positiva ha trovato riscontro anche negli sviluppi più recenti della critica: ''il rigore di un preciso telaio prospettico, uno spazio liberamente inteso, preciso nei particolari ma non fedele al vero, una pittura sciolta in un soffio di poesia personalissima'' sono le caratteristiche dell'arte del Canaletto secondo Alessandro Bettagno (''Canaletto prima maniera'', 2001).
 
[[Gérard Genette]] (''The Stonemason's Yard'', 2005), individua in Canaletto due livelli: un “primo livello”, quello dei motivi di ammirazione più ovvi e immediati – per esempio, la seduzione principale dell'oggetto dipinto: “bel” paesaggio, modello affascinante&nbsp;– e un secondo, quello che riguarda un oggetto che nulla segnalerebbe all'ammirazione estetica, a priori e indipendentemente dal fatto che il pittore lo riproduce per mezzo del proprio trattamento pittorico. La “secondarietà” specifica, per Genette, che predilige il "Laboratorio dei marmi a San Vidal" al "Ritorno del Bucintoro", dipende dalla secondarietà generale che consiste nel preferire, in ogni caso, agli oggetti immediatamente seducenti ciò che Arthur Danto ha, in una prospettiva diversa, chiamato la “trasfigurazione del banale”, cioè il modo in cui l'arte del pittore si esercita e si manifesta su di un oggetto che l'osservatore profano avrebbe forse giudicato meno degno della sua attenzione e del suo interesse (Pelusi, 2007).
 
== Opere principali ==
=== Inizi ===
* ''Tempio di Antonino e Faustina'', 1720 circa, olio su tela, 148×200&nbsp;cm, [[Budapest]], [[Museo di Belle Arti (Budapest)|Museo di Belle Arti]]
* ''Santa Maria di Aracoeli e il Campidoglio'', 1720 circa, olio su tela, 148×200&nbsp;cm, [[Budapest]], [[Museo di Belle Arti (Budapest)|Museo di Belle Arti]]
* ''Il canal Grande verso Rialto'', 1723 circa, olio su tela, 144×207&nbsp;cm, [[Venezia]], [[Ca' Rezzonico]] [[Museo del Settecento Veneziano]]
* ''Bacino di San Marco dalla Giudecca'', 1723 circa, 141×154&nbsp;cm, [[Cardiff]], [[National Gallery of Wales]]
* ''Piazza San Marco verso la Basilica'', 1723, 141×204&nbsp;cm, [[Madrid]], [[Museo Thyssen-Bornemisza]]
* ''Rio dei Mendicanti'', 1723, 143×200&nbsp;cm, [[Venezia]], [[Ca' Rezzonico]] [[Museo del Settecento Veneziano]]
* ''Il Palazzo Ducale'', 1725, olio su tela, 65×86&nbsp;cm, [[Columbus (Ohio)|Columbus]], [[Columbus Museum of Art]]
* ''San Giovanni dei Battuti a Murano'', 1725 circa, olio su tela, 66×127&nbsp;cm, [[San Pietroburgo]], [[Museo dell'Ermitage]]
* ''San Cristoforo, San Michele e Murano dalle Fondamenta Nuove'', 1725 circa, olio su tela, 66×127&nbsp;cm, [[San Pietroburgo]], [[Museo dell'Ermitage]]
* ''Il Canal Grande da nord-est verso il Ponte di Rialto'', 1725 circa, olio su tela, 146×234&nbsp;cm, [[Dresda]], [[Gemäldegalerie (Dresda)|Gemäldegalerie]]
* ''[[Cortile dello scalpellino]]'', 1725 circa, olio su tela, 123,8x162,9&nbsp;cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''Campo Santi Giovanni e Paolo e Scuola Grande di San Marco'', 1725 circa, olio su tela, 125×165&nbsp;cm, [[Dresda]], [[Gemäldegalerie (Dresda)|Gemäldegalerie]]
* ''San Giacomo di Rialto'', 1725-26, olio su tela, 95×117&nbsp;cm, [[Dresda]], [[Gemäldegalerie (Dresda)|Gemäldegalerie]]
* ''La Punta della Dogana'', 1726-28, olio su tela, 46×62&nbsp;cm, [[Vienna]], [[Kunsthistorisches Museum]]
* ''Riva degli Schiavoni da ovest'', 1726-28, olio su tela, 46×62&nbsp;cm, [[Vienna]], [[Kunsthistorisches Museum]]
 
=== Periodo maturo ===
* ''[[Il Bucintoro al Molo il giorno dell'Ascensione]]'', 1729, olio su tela, 53×70&nbsp;cm, [[Barnard Castle]], [[Bowes Museum]]
* ''Arrivo dell'ambasciatore francese a Venezia'', 1730 circa, 181×260&nbsp;cm, [[San Pietroburgo]], [[Museo dell'Ermitage]]
* ''Riva degli schiavoni verso est'', 1730, olio su tela, 58×101&nbsp;cm, collezione privata
* ''Il Canal Grande e la chiesa di Santa Maria della Salute'', 1730, olio su tela, 49×72&nbsp;cm, [[Houston]], [[Museum of Fine Arts (Houston)|Museum of Fine Arts]]
* ''Piazza San Marco'', 1730 circa, olio su tela, 68×112&nbsp;cm, [[New York]], [[Metropolitan Museum]]
* ''Il fonteghetto della farina'', 1730 circa, olio su tela, 66×112&nbsp;cm, collezione privata
* ''[[Canal Grande (Canaletto)|Canal Grande]]'', 1728-1730, olio su tela, 45x73 cm, [[Firenze]], [[Uffizi]]
* ''Il Canal Grande'', 1730 circa, olio su tela, 61×90&nbsp;cm, [[Bergamo]], [[Accademia Carrara]]
* ''Il Bacino di San Marco verso est'', 1730 circa, 125×204&nbsp;cm, [[Boston]], [[Museum of Fine Arts (Boston)|Museum of Fine Arts]]
* ''La riva degli Schiavoni'', 1730-31, olio su tela, 46×63&nbsp;cm, [[Vienna]], [[Kunsthistorisches Museum]]
* ''Il Canal Grande da Santa Maria della Carità al Bacino di San Marco'', 1730-33, olio su tela, 48×80&nbsp;cm, [[Windsor (Regno Unito)|Windsor]], [[Royal Collection]]
* ''Regata sul Canal Grande'', 1732 circa, olio su tela, 77×126&nbsp;cm, [[Windsor (Regno Unito)|Windsor]], [[Royal Collection]]
* ''Il Bucintoro al Molo il giorno dell'Ascensione'', 1732 circa, olio su tela, 77×126&nbsp;cm, Windsor, Royal Collection
* ''Interno di San Marco di notte'', 1733 circa, 33×22&nbsp;cm, Windsor, Royal Collection
* ''La Piazzetta'', 1733-35, olio su tela, 68×91&nbsp;cm, [[Roma]], [[Galleria Nazionale d'Arte Antica]]
* ''Il Canal Grande dal Ponte di Rialto verso ca' Foscari'', olio su tela, 69×94&nbsp;cm, [[Roma]], [[Galleria Nazionale d'Arte Antica]]
* ''Dolo sul Brenta'', 1730-35 circa, olio su tela, 80×96&nbsp;cm, [[Stoccarda]], [[Staatsgalerie]]
* ''Il Bacino di San Marco'', 1730-35, olio su tela, 54×71&nbsp;cm, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
* ''Il Molo dal Bacino di San Marco'', 1735 circa, olio su tela, 47×81&nbsp;cm, [[Parigi]], [[Louvre]]
* ''Piazza San Marco verso la Basilica'', 1735 circa, olio su tela, 76×114&nbsp;cm, [[Cambridge (Massachusetts)|Cambridge]], [[Fogg Art Museum]]
* ''Venezia in scena'', 1735 circa, olio su tela, 117×187&nbsp;cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''Il doge alla festa di San Rocco'', 1735 circa, olio su tela, 147×199&nbsp;cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''Piazza San Marco verso la chiesa di San Geminiano'', 1735 circa, olio su tela, 68×93&nbsp;cm, [[Roma]], [[Galleria Corsini]]
* ''Il Ponte di Rialto da sud'', 1735 circa, olio su tela, 68×92&nbsp;cm, [[Roma]], [[Galleria Corsini]]
* ''Veduta del Canal Grande'', 1735 circa, olio su tela, 73×129&nbsp;cm, [[Colonia (Germania)|Colonia]], [[Wallraf-Richartz Museum]]
* ''Piazza San Marco, angolo nord-est'', 1735-37, olio su tela, 132×165&nbsp;cm, [[Ottawa]], [[National Gallery of Canada]]
* ''Il Canal Grande verso sud-ovest'', 1738 circa, 124×204&nbsp;cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''Riva degli Schiavoni verso est'', 1738-40, 110×185&nbsp;cm, [[Milano]], [[Pinacoteca del Castello Sforzesco]]
* ''Il Molo verso la Zecca con la colonna di San Teodoro'', 1738-40, 110×185&nbsp;cm, [[Milano]], [[Pinacoteca del Castello Sforzesco]]
* ''Piazza San Marco verso sud-est'', 1735-40, olio su tela, 114×153&nbsp;cm, [[Washington]], National Gallery of Art
* ''Il Brenta a Padova'', 1735-40, olio su tela, 62×109&nbsp;cm, [[Washington]], [[National Gallery of Art]]
* ''Il Bacino dalla Giudecca'', 1740 circa, 130×191&nbsp;cm, [[Londra]], [[Wallace Collection]]
* ''[[Il Pra della Valle in Padova]]'', 1742 circa, 39×87&nbsp;cm, [[Milano]], [[Museo Poldi Pezzoli]]
 
=== I dipinti inglesi ===
* ''Il Tamigi con la Cattedrale di St. Paul il giorno di Lord Mayor'', 1746, olio su tela, 38x27&nbsp;cm, [[Praga]], [[Castello di Praga|Collezione Lobkowicz]]
* ''Westminster Bridge'', 1746, olio su tela, 96×137&nbsp;cm, [[New Haven]], Yale Center for British Art
* ''Veduta del Tamigi e della City da un arco di Westminster Bridge'', 1746-47, olio su tela, 57×95&nbsp;cm, Collezione privata
* ''Il Tamigi e la City'', 1746-47, olio su tela, [[Praga]], Galleria Nazionale
* ''Il Tamigi e la CIty da Richmond House'', 1747, olio su tela, 105×117&nbsp;cm, Collezione privata
* ''Warwick Castle, lato sud'', 1748, olio su tela, 75×120&nbsp;cm, [[Madrid]], [[Museo Thyssen-Bornemisza]]
* ''Il parco di Badminton da Badminton House'', 1748-49, olio su tela, 86×122&nbsp;cm, [[Badminton House]], Collezione del Duca di Beaufort
* ''La casa della vecchia guardia'', 1749, olio su tela, 122×249&nbsp;cm, St.James Park-Basingstoke, Collezione del conte di Malmesbury
* ''L'Abbazia di Westminster con la processione dell'Ordine del Bagno'', 1749, olio su tela, 99×101&nbsp;cm, [[Londra]], [[Abbazia di Westminster]]
* ''Warwick Castle, lato est'', 1751, olio su tela, 73×122&nbsp;cm, [[Birmingham]], City Museum and Art Gallery
* ''La rotonda di Ranelagh'', 1754, olio su tela, 46×75&nbsp;cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''Eton College Chapel'', 1754 circa, olio su tela, 61×107&nbsp;cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''Walton Bridge'', 1754, olio su tela, 48×76&nbsp;cm, [[Londra]], [[Dulwich Picture Gallery]]
 
=== Gli ultimi anni ===
* ''Palazzo Ducale e Piazza San Marco'', 1755 circa, 51×83&nbsp;cm, [[Firenze]], [[Galleria degli Uffizi|Uffizi]]
* ''Il Canal Grande verso sud-est da Campo Santa Sofia al Ponte di Rialto'', 1756 circa, olio su tela, 119×185&nbsp;cm, [[Berlino]], Staatliche Museen
* ''Capriccio con rovine ed edifici classici'', 1756 circa, olio su tela, 91×124&nbsp;cm, [[Milano]], [[museo Poldi Pezzoli]]
* ''[[Capriccio con edifici palladiani|Capriccio palladiano]]'', 1756-59, olio su tela, 56×79&nbsp;cm, [[Parma]], [[Galleria Nazionale di Parma]]
* ''Piazza San Marco verso sud-ovest'', 1755-59, 67×102&nbsp;cm, [[Hartford]], Wadsworth Atheneum
* ''Piazza San Marco verso est dall'angolo di nord-ovest'', 1760 circa, olio su tela, 46×38&nbsp;cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''Piazza San Marco verso est dall'angolo di sud-ovest'', 1760 circa, olio su tela, 45×35&nbsp;cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''La veglia notturna all'arzere di Santa Marta'', 1760 circa, olio su tela, 119×187&nbsp;cm, [[Berlino]], Staatliche Museen
* ''La veglia notturna a San Pietro di Castello'', 1760 circa, olio su tela, 119×187&nbsp;cm, [[Berlino]], Staatliche Museen
* ''Il Campo di Rialto'', 1758-63 circa, olio su tela, 119×186&nbsp;cm, [[Berlino]], Staatliche Museen
* ''Prospettiva con portico'', 1765, olio su tela, 131×93&nbsp;cm, [[Venezia]], [[Gallerie dell'Accademia]]
* ''Capriccio con torre ed edificio gotico in distanza sulla laguna'', fine del XVIII secolo, [[La Spezia]], [[Museo civico Amedeo Lia]]
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Cesare Brandi, ''Canaletto'', Arnoldo Mondadori Editore, 1960.
* Pietro Zampetti, ''Vedutisti veneziani del Settecento'', Alfieri, 1967.
* Lionello Puppi, Giuseppe Berto, ''L'opera completa del Canaletto'', Rizzoli, 1968.
* André Corboz, ''Sur la prétendue objectivité de Canaletto'' in ''Arte veneta'' XXVIII (1974), pp.&nbsp;205–218.
* Alessandro Bettagno (a cura di), ''Canaletto: disegni, dipinti, incisioni'', Neri Pozza, 1982.
* André Corboz, ''Canaletto. Una Venezia immaginaria'', Mondadori Electa, 1985.
* Alberto Cottino, ''Vedutisti'', Arnoldo Mondadori Arte, 1991.
* Simonetta Pelusi (testi di), ''Canaletto'', Mondadori-Electa, 2007.
* Giuseppe Pavanello (a cura di), ''Canaletto. Venezia e i suoi splendori'', catalogo della mostra (Treviso, 23 ottobre 2008 - 5 aprile 2009) Marsilio, 2008.
* Alessandro Bettagno, Bozena Anna Kowalczyk, ''Antonio Canal detto il Canaletto'', in ''Venezia da Stato a Mito'', catalogo della mostra a cura di A. Bettagno (Venezia, Fondazione Giorgio Cini, 30 agosto - 30 novembre 1997), Venezia (Marsilio) 1997, pp.&nbsp;357–360.
* Bozena Anna Kowalczyk, ''Canaletto: il trionfo della veduta'', catalogo della mostra (Roma, Palazzo Giustiniani, Senato della Repubblica, 12 marzo - 19 giugno 2005), Cinesello Balsamo (Silvana Editoriale) 2005.
* Bozena Anna Kowalczyk, ''Canaletto e Bellotto: l'arte della veduta'', catalogo della mostra (Torino, Palazzo Bricherasio, 14 marzo - 15 giugno 2008), Cinesello Balsamo (Silvana Editoriale) 2008.
* Bozena Anna Kowalczyk, ''The Venetian veduta: ''Canaletto and Guardi'', in ''Venice: from Canaletto to Turner and Monet'', catalogo della mostra a cura di M. Schwander (Basilea, Fondation Beyeler, 28 settembre 2008 - 25 gennaio 2009), Basel (Fondazione Beyeler) 2008, pp. 28-37.
* Bozena Anna Kowalczyk, ''"E tutto si diede a dipingere vedute dal naturale”: Canaletto e Roma'', in ''Canaleto e i vedutisti. L'incanto dell'acqua'', catalogo della mostra a cura di L. Tonani (Orta San Giuli, Palazzo Penotti Ubertini, 21 maggio-18 settembre 2011), Cinisello Balsamo 2011, pp.&nbsp;21–23;
 
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* {{cita web|http://www.wga.hu/frames-e.html?/html/c/canalett/7/|Un'ampia galleria online delle opere del Canaletto.|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.cosmopolis.ch/english/cosmo18/canaletto.htm|Biografia di Canaletto|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.youtube.com/watch?v=3hAdh8ozKOo&feature=related|titolo=La Venecia de Canaletto|lingua=es}}
* {{cita web|url=http://www.youtube.com/watch?v=vTNRS1HHvnM&feature=related|titolo=Canaletto Video}}
* {{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/canal-giovanni-antonio-detto-il-canaletto_%28Dizionario-Biografico%29/|Dizionario biografico Treccani, 1974}}
 
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