Bernardo Provenzano e Nishat Khan: differenze tra le pagine

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{{Artista musicale
[[File:BernardoProvenzano.jpg|thumb|Foto segnaletica ritraente Bernardo Provenzano da giovane.]]
|nome =Nishat Kahn
[[File:Bernardo Provenzano.jpg|thumb|Bernardo Provenzano da giovane.]]
|tipo artista = Strumentista
[[File:Bprovenzano.jpg|thumb|Ultima foto giovanile conosciuta di Provenzano nel 1959.]]
|strumento = sitar
[[File:Foto segnaletica identikit Provenzano.jpg|thumb|Primo identikit.]]
|nazione =India
[[File:Foto segnaletica di Bernardo Provenzano dopo la cattura.jpg|thumb|Foto segnaletica di Bernardo Provenzano, eseguita dopo la cattura, l'11 aprile 2006.]]
<!--|immagine=HiresNK1.jpg-->
[[File:Confronto ultimo identikit e foto Provenzano dopo cattura.jpg|thumb|Confronto tra l'ultimo identikit, eseguito nel 2005 e una foto scattata dopo la cattura nel 2006.]]
|genere = Indiana
|genere2 = world music
|anno inizio attività =1980
|anno fine attività = in attività
|numero totale album pubblicati =4
|etichetta=Amiata Records
|immagine = Nishat Khan by Lilly Creightmore.jpg
}}
{{Bio
|Nome = BernardoNishat
|Cognome = ProvenzanoKhan
|PostCognomeVirgola = detto da taluni ''Binnu u' Tratturi'' (''Bernardo il trattore'', per la violenza con cui falciava le vite dei suoi nemici), e da altri ''Zu Binnu'' (''Zio Binnu'') e ''il ragioniere''<ref>[http://archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001035888 Archivio - Panorama.it - Mafia: dopo l'ultimo padrino<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
|Sesso = M
|LuogoNascita = CorleoneCalcutta
|GiornoMeseNascita = 31 gennaio
|AnnoNascita = 19331965
|NoteMorte = <ref name="raiNews24Biografia">{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.rainews24.it/ran24/speciali/provenzano_arrestato/biografia.asp Biografia Bernardo Provenzano - Rainews24|titolo=Biografia Bernardo Provenzano|pubblicazione=[[RaiNews24]]|giorno=11|mese=04|anno=2006|pagina=|accesso=26-06-2010|cid=}}</ref>
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = criminale
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = musicista
|Nazionalità = italiano
|Nazionalità = indiano
|PostNazionalità = , membro di [[Cosa Nostra]] e considerato il capo dell'organizzazione a partire dal [[1995]] fino al suo arresto
}}
 
Definito “il più elegante suonatore di [[sitar]] della nuova generazione”<ref>[[Süddeutsche Zeitung]], Germania</ref> è figlio del famoso [[Imrat Khan]] e nipote di [[Vilayat Khan]].
Arrestato l'11 aprile [[2006]] in una masseria a Corleone, Provenzano era ricercato dal 10 settembre [[1963]]<ref name="corriere25aprile2006">{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/04_Aprile/11/provenzano.shtml|titolo=Arrestato Provenzano, era ricercato dal 1963|pubblicazione=[[Corriere della sera]]|giorno=25|mese=04|anno=2006|pagina=|accesso=26/06/2010|cid=}}</ref>, con una [[latitanza]] record di 43 anni. In precedenza era già stato condannato in [[contumacia]] a 3 [[ergastolo|ergastoli]] ed aveva altri procedimenti penali in corso.
 
== Biografia ==
Nishat Khan è l'erede di una delle più antiche ed insigni famiglie di [[Musica classica indiana|musicisti dell'India del Nord]], che vanta una tradizione lunga oltre 400 anni.
=== Primi anni ===
Nato da una famiglia corleonese molto povera, terzo di sette figli<ref>Dato riportato a pag 59 del libro: ''L'altra mafia: biografia di Bernardo Provenzano'', di Ernesto Oliva, Salvo
Palazzolo, Rubettino Editore srl, 2001</ref>, venne ben presto mandato a lavorare nei campi come [[bracciante agricolo]] insieme al padre, abbandonando la scuola (non finì la seconda elementare). Fu in questo periodo che Provenzano iniziò una serie di attività illegali, specialmente il [[furto]] di bestiame e generi alimentari, e si legò al [[Cosa Nostra|mafioso]] [[Luciano Leggio|Luciano Liggio]], che lo affiliò alla [[Cosca|cosca mafiosa]] locale. Nel [[1954]] Provenzano venne chiamato per il [[servizio militare]] ma venne dichiarato "non idoneo" e quindi riformato<ref name=autogenerato1>[http://books.google.it/books?id=iv3RfAaJeiQC&pg=PA24&dq=provenzano+denunciato+in+stato+di+arresto&hl=it&sa=X&ei=t1wVUav8GoWL4gToyYGwCg&ved=0CDIQ6AEwAA#v=onepage&q=provenzano%20denunciato%20in%20stato%20di%20arresto&f=false Leone Zingales, ''Provenzano: il re di cosa nostra''. Pellegrini Editore, 2001]</ref>. Secondo le indagini dell'epoca dei [[Carabinieri]] di Corleone, in quel periodo Provenzano iniziò ad occuparsi di macellazione clandestina di bestiame rubato nei terreni della società armentizia di contrada "Piano di Scala" a [[Corleone]] insieme a Liggio e alla sua banda<ref name=autogenerato2>{{Cita news|lingua=|url=http://archiviopiolatorre.camera.it/img-repo/DOCUMENTAZIONE/Antimafia/04_rel_02.pdf|titolo=Mafia, politica e poteri pubblici attraverso la storia di Luciano Leggio - Documenti della Commissione Parlamentare Antimafia VI LEGISLATURA}}</ref>. Il 6 settembre [[1958]] Provenzano partecipò ad un conflitto a fuoco contro i mafiosi avversari Marco Marino, Giovanni Marino e Pietro Maiuri, in cui rimase ferito alla testa ed arrestato dai [[Carabinieri]], che lo denunciarono anche per furto di bestiame e [[formaggio]], macellazione clandestina ed [[associazione a delinquere]]<ref name=autogenerato1 /><ref name=autogenerato2 />.
 
Inizia lo studio del [[sitar]] da piccolo, con il padre Imrat Khan<ref>[http://www.indianetzone.com/27/ustad_imrat_khan_indian_classical_instrumentalist.htm Ustad Imrat Khan]</ref>, cominciando ad esibirsi a sette anni. Musicista eclettico ed interessato ad un linguaggio sonoro che trascenda i confini della musica indiana, si dedica contemporaneamente ad altri generi musicali, in particolare alla musica classica, all'abstract [[jazz]], al [[canto gregoriano]] e al [[flamenco]]. La sua versatilità di strumentista lo porta a suonare con alcuni dei più importanti artisti della scena internazionale quali [[John McLaughlin]], [[Philip Glass]], Paco Pena<ref>[[Paco Peña|Paco Pena]]</ref>, [[Evelyn Glennie]], e [[Django Bates]].
Il 10 settembre [[1963]] i [[Carabinieri]] di Corleone denunciarono Provenzano per l'omicidio del mafioso Francesco Paolo Streva (ex sodale di [[Michele Navarra]]) ma anche per [[associazione a delinquere]] e porto abusivo di armi<ref name=autogenerato1 />: Provenzano si rese allora irreperibile, dando inizio alla sua lunga latitanza<ref name="corriere12aprile2006">{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/aprile/12/ARRESTO_PROVENZANO_co_9_060412149.shtml|titolo=L'ARRESTO DI PROVENZANO|pubblicazione=[[Corriere della sera]]|giorno=12|mese=04|anno=2006|pagine=020/023.025|accesso=26/06/2010|cid=}}</ref>. Nel [[1969]] Provenzano venne assolto in [[contumacia]] per [[insufficienza di prove]] nel processo svoltosi a [[Bari]] per gli omicidi avvenuti a Corleone a partire dal [[1958]]<ref name=autogenerato2 />.
 
Si è esibito su alcuni dei palchi più prestigiosi del mondo tra cui la [[Carnegie Hall]] e il [[Lincoln Center]] a New York e la [[Royal Albert Hall]] a Londra.
Secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia [[Antonino Calderone]], Provenzano partecipò alla cosiddetta «[[strage di viale Lazio]]» ([[10 dicembre]] [[1969]]), che doveva punire il ''boss'' [[Michele Cavataio]]: durante il conflitto a fuoco, Provenzano rimase ferito alla mano ma riuscì lo stesso a sparare con la sua [[Beretta MAB 38]]; Cavataio rimase a terra ferito e Provenzano gli spaccò il [[cranio]] con il calcio della Beretta, finendolo a colpi di [[pistola]]<ref>[http://archiviopiolatorre.camera.it/img-repo/fondo_zupo/Sez._I_serie_0001_Vol_022.pdf Interrogatorio del collaboratore di giustizia Antonino Calderone]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/gennaio/23/Strage_viale_Lazio_killer_era_co_9_070123018.shtml «Strage di viale Lazio, il killer era Provenzano»] Corriere della Sera, 23 gennaio 2007</ref><ref name=autogenerato3>[http://www.repubblica.it/2006/04/sezioni/cronaca/provenzano2/provenzano2/provenzano2.html La vera storia di Provenzano Siino: "Sparava come un dio" - cronaca - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Sempre secondo Calderone, Provenzano «''era soprannominato "u' viddanu" ed anche "u' tratturi". È stato soprannominato "u' tratturi" da mio fratello con riferimento alle sue capacità omicide e con particolare riferimento alla strage di via Lazio, nel senso che egli tratturava tutto e da dove passava lui "non cresceva più l'erba"''»<ref name=autogenerato4>{{Cita news|lingua=|url=http://archiviopiolatorre.camera.it/img-repo/fondo_zupo/Sez._I_serie_0004_Vol_011.pdf|titolo=Ordinanza contro Michele Greco+18 per gli omicidi Reina-Mattarella-La Torre}}</ref>.
 
Nel 2004, viene invitato a suonare insieme ad [[Eric Clapton]], [[Carlos Santana]], [[Jeff Beck]], [[John McLaughlin]] e altri al [[Crossroads Guitar Festival]] a Dallas, Texas.
Secondo i collaboratori di giustizia [[Tommaso Buscetta]] e [[Salvatore Contorno]], nel [[1974]] Riina e Provenzano divennero i reggenti della [[Famiglia (mafia)|Famiglia]] di Corleone dopo l'arresto di Leggio, ricevendo anche l'incarico di reggere il relativo [[Mandamento (mafia)|mandamento]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/10/03/leggio-spacco-in-due-cosa-nostra.html E LEGGIO SPACCO' IN DUE COSA NOSTRA - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name=autogenerato4 />.
 
Durante l'estate del 2007 parte per un tour in India insieme alla violinista [[Vanessa Mae]] e nel 2008 gira l'Europa con l'innovativo progetto “Spirit&Passion”, insieme al chitarrista flamenco [[Paco Peña]].
Nel marzo [[1978]] [[Giuseppe Di Cristina]], capo della Famiglia di [[Riesi]], si mise in contatto con i Carabinieri e dichiarò che «''Riina Salvatore e Provenzano Bernardo, soprannominati per la loro ferocia "le belve", sono gli elementi più pericolosi di cui dispone Luciano Leggio. Essi, responsabili ciascuno di non meno di quaranta omicidi, sono stati gli assassini del vice pretore onorario di [[Prizzi]]''» ed erano anche responsabili «''su commissione dello stesso Leggio, dell'assassinio del tenente colonnello [[Giuseppe Russo (carabiniere)|Giuseppe Russo]]''»<ref name=autogenerato4 />; in particolare, Di Cristina dichiarò che Provenzano «''era stato notato in Bagheria a bordo di un'autovettura Mercedes color bianco chiaro alla cui guida si trovava il figlio minore di [[Bernardo Brusca|Brusca Bernardo]] da [[San Giuseppe Jato]]''»<ref name=autogenerato4 />.
 
Nel 2002 viene invitato in Giappone per celebrare il cinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche fra l'India e il paese nipponico.
=== Ai vertici di Cosa Nostra ===
Secondo le indagini dell'epoca dei Carabinieri di [[Partinico]], Provenzano trascorreva la sua latitanza prevalentemente nella zona di [[Bagheria]] ed effettuava ingenti investimenti in società immobiliari attraverso [[prestanome]] per riciclare il denaro sporco; sempre secondo le indagini, le società immobiliari restarono in intensi rapporti economici con la ICRE, una fabbrica di metalli di proprietà di Leonardo Greco (indicato dal collaboratore di giustizia [[Salvatore Contorno]] come il capo della Famiglia di Bagheria)<ref name=autogenerato4 />.
 
Viene insignito di diversi premi per i suoi contributi alla cultura e per le sue attività umanitarie, fra questi il Pacific Asia Museum Award<ref>[http://www.pacificasiamuseum.org/_about/ Pacific Asia Museum Award] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100201062127/http://www.pacificasiamuseum.org/_about/ |data=1º febbraio 2010 }}</ref> a Los Angeles nel 2004 e il U.S. Congressional Award for Contribution to Culture and Community.
Nel [[1981]] Provenzano e Riina scatenarono la cosiddetta «[[seconda guerra di mafia]]», con cui eliminarono i ''boss'' rivali ed insediarono una nuova "[[Commissione (mafia)|Commissione]]", composta soltanto da [[capomandamento|capimandamento]] a loro fedeli<ref name=autogenerato4 />; durante le riunioni della "Commissione", Provenzano partecipò alle decisioni e all'organizzazione di numerosi omicidi come esponente influente del [[mandamento (mafia)|mandamento]] di [[Corleone]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/12/08/ecco-chi-uccise-chinnici-lima-pentiti-svelano.html ECCO CHI UCCISE CHINNICI E LIMA I PENTITI SVELANO I NOMI DEI KILLER - La Repubblica.It<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e protesse più volte con l'intimidazione la carriera politica di [[Vito Ciancimino]], principale referente politico dei [[Corleonesi]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/12/16/il-medico-mafioso-cugini-salvo-lo.html IL MEDICO MAFIOSO ' I CUGINI SALVO E LO ZIO GIULIO ... ' - La Repubblica.It<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/11/20/morto-vito-ciancimino-la-dc-ai.html è morto Vito Ciancimino la Dc ai tempi dei Corleonesi - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>: infatti negli anni successivi il collaboratore di giustizia [[Antonino Giuffrè]] dichiarerà che Riina e Provenzano «''non si alzavano da una riunione se non quando erano d’accordo''»<ref>[http://www.antimafiaduemila.com/200805226950/articoli-arretrati/il-fiume-e-in-piena.html Verbale della deposizione del collaboratore di giustizia Antonino Giuffré al processo Biondolillo+18]</ref>.
Nishat Kahn è da sempre molto impegnato anche come didatta, e si è dedicato allo studio e alla trasmissione dell'importante eredità musicale della sua famiglia. Nel corso degli anni ha insegnato<ref>[http://www.international.ucla.edu/asia/events/showevent.asp?eventid=2816 UCLA]</ref> alla [[UCLA]] di Los Angeles e in altri prestigiosi atenei.
 
Grazie alla tecnica esplosiva e alla profondità e complessità del linguaggio musicale Nishat Kahn è stato avvicinato ad artisti quali [[Jimi Hendrix]] (Chicago Sun Times) e [[J.S. Bach]] ([[Washington Times]]).
Nel [[1993]], dopo l'arresto di Riina, Provenzano fu inizialmente favorevole alla continuazione degli [[Bombe del 1992-1993|attentati dinamitardi]], ma in seguito si mise a capo di una fazione (che comprendeva i ''boss'' [[Antonino Giuffré]], [[Pietro Aglieri]], [[Benedetto Spera]], [[Raffaele Ganci]], [[Salvatore Cancemi]], [[Michelangelo La Barbera]], Matteo Motisi, Domenico Vaccaro e [[Nitto Santapaola]]), i quali erano contrari alla strategia degli attentati, a cui era favorevole l'ala militare dell'organizzazione, composta da Bagarella, [[Giovanni Brusca]], [[Matteo Messina Denaro]], [[Giuseppe Graviano]] e Vito Vitale<ref>{{Cita news|lingua=|url=http://www.lex.unict.it/materiale10/maugeri/DP/sentenza%20madonia/6%20-%20capitolo%20VI%20-%20dichiarazioni%20dei%20collaboratori%20di%20giustizia%20-%20OK.pdf|titolo=CAPITOLO VI: dichiarazioni dei collaboratori di giustizia - Tribunale di Gela}}</ref><ref name=autogenerato4>[http://www.antimafiaduemila.com/200805105104/articoli-arretrati/i-pentiti-del-terzo-millennio.html I pentiti del terzo millennio | Articoli Arretrati<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, che riuscì a mettere in minoranza la fazione di Provenzano, che diede il suo consenso a continuare con le stragi ma riuscì a porre la condizione che avvenissero in continente, cioè fuori dalla [[Sicilia]], come già stabilito prima dell'arresto di Riina<ref>{{Cita news|lingua=|url=http://www.misteriditalia.com/stragi1993/lasentenza/19Lastrategiamafiosa.pdf|titolo=Le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia - Atti del processo di 1º grado per le stragi del 1993}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=|url=http://www.parlamento.it/application/xmanager/projects/parlamento/Reso.steno.26.3.2012Int..pdf|titolo=Audizione del procuratore Sergio Lari dinanzi la Commissione Parlamentare Antimafia - XVI LEGISLATURA}}</ref>.
La sua musica è stata definita “Profonda ed elettrificante...pura allegria, che attraverso la tradizione raggiunge l'estasi” ([[New York Times]]).
 
== Discografia ==
Dopo gli arresti di [[Leoluca Bagarella]], [[Giovanni Brusca]] e Vito Vitale, Provenzano avviò la cosiddetta "strategia della sommersione" perché mirava a rendere [[Cosa Nostra]] invisibile dopo gli [[Bombe del 1992-1993|attentati del 1992-93]], limitando al massimo gli omicidi e le azioni eclatanti per non destare troppo l’attenzione delle autorità al fine di tornare a sviluppare gli affari leciti ed illeciti: tale strategia venne decisa nel corso di alcuni incontri a cui parteciparono lo stesso Provenzano insieme ai ''boss'' [[Benedetto Spera]], [[Antonino Giuffrè]], [[Tommaso Cannella]] e il geometra Pino Lipari, il quale non era ritualmente “[[Punciuta|punciutu]]” ma poteva partecipare agli incontri perché era il "consigliere" e il [[prestanome]] più fidato di Provenzano<ref>[http://www.antimafiaduemila.com/200805226950/articoli-arretrati/il-fiume-e-in-piena.html Il fiume e' in piena] Antimafiaduemila.com</ref><ref>[http://www.antimafiaduemila.com/200805145368/articoli-arretrati/ventanni-di-mafia.html Vent'anni di mafia] Antimafiaduemila.com</ref>.
* Ustad Nishat Khan with [[John McLaughlin]], The Promise, [[Polygram Records]], 1996
 
* Ustad Nishat Khan, Raga Miyan Ki Malhar/Raga Dhansri, India Archives, 1996
=== Indagini sulla latitanza e i mancati arresti ===
* Ustad Nishat Khan e l'[[Ensemble Gilles Binchois]], Meeting of Angels, [[Amiata Records]], ARNR 0603,Firenze 1997
Il 22 luglio [[1993]] [[Salvatore Cancemi]], reggente del [[Mandamento (mafia)|mandamento]] di [[Porta Nuova (Palermo)|Porta Nuova]], si consegnò spontanemente ai [[Carabinieri]] e decise di collaborare con la giustizia, dichiarando che la mattina successiva avrebbe dovuto incontrarsi con il latitante [[Pietro Aglieri]], [[capomandamento]] di [[Santa Maria di Gesù (Palermo)|Santa Maria di Gesù]], per poi raggiungere Provenzano in una località segreta, offrendosi di aiutarli ad organizzare una trappola; l'informazione però venne considerata non veritiera dai [[Carabinieri]], i quali erano convinti che Provenzano fosse morto poiché dopo un decennio la moglie e i figli erano tornati a vivere e a lavorare a [[Corleone]], decidendo quindi di non sfruttare l'occasione<ref name=autogenerato4 />.
* Ustad Nishat Khan, Raga Khan, [[Amiata Records]] ARNR 1997, Firenze, 1998
 
Nel [[1995]] il ''boss'' Luigi Ilardo (reggente mafioso della [[provincia di Caltanissetta]]) divenne confidente del colonnello [[Michele Riccio]] del [[Raggruppamento Operativo Speciale|ROS]] e gli rivelò che avrebbe incontrato Provenzano in un casolare nei pressi di [[Mezzojuso]]; Riccio allertò il colonnello [[Mario Mori]] ma non gli furono forniti uomini e mezzi adeguati per intervenire, i quali non riuscirono a localizzare con esattezza il casolare indicato da Ilardo. Successivamente, nel [[1996]] Ilardo venne ucciso poco dopo aver iniziato la sua collaborazione con la giustizia<ref name=autogenerato5>[http://www.antimafiaduemila.com/200805247074/articoli-arretrati/il-bivio-di-mezzojuso-lo-prendiamo-o-no.html Il bivio di Mezzojuso: lo prendiamo o no? | Articoli Arretrati<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Riccio accusò Mori e i suoi superiori di aver trattato la faccenda con superficialità, dando inizio a varie inchieste giudiziarie che ancora non hanno chiarito la vicenda<ref name=autogenerato5 />.
 
Nel novembre [[1998]] gli agenti del [[Raggruppamento Operativo Speciale|ROS]] dei [[Carabinieri]] condussero l'indagine denominata "Grande Oriente", che era partita dalle confidenze rese da Ilardo e portò all'arresto di 47 persone, accusate di attività illecite e di aver favorito la latitanza di Provenzano; tra gli arrestati figurarono anche Simone Castello e l'imprenditore [[Bagheria|bagherese]] Vincenzo Giammanco, accusato di essere [[prestanome]] di Provenzano nella gestione dell'impresa edile "Italcostruzioni SpA"<ref>[http://www.repubblica.it/online/fatti/mafia10/ros/ros.html?ref=search Duro colpo alla Mafia
47 arresti in Sicilia - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.antimafiaduemila.com/200805185868/articoli-arretrati/la-rete-del-grande-oriente.html La rete del Grande Oriente] Antimafiaduemila.com</ref><ref>[http://archivio.antimafiaduemila.com/rassegna-stampa/30-news/10476-processo-grande-oriente-confermate-condanne.html Processo Grande Oriente: confermate condanne] Antimafiaduemila.com</ref>.
 
Nel novembre [[2003]] venne arrestato l'imprenditore [[Michele Aiello]], accusato di essere il [[prestanome]] di fiducia di Provenzano<ref>[http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/cronaca/bagheria/bagheria/bagheria.html Operazione antimafia, in carcere un imprenditore e due marescialli - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>: infatti, secondo il collaboratore di giustizia [[Antonino Giuffrè]], Provenzano aveva investito denaro sporco nella [[clinica]] Villa Santa Teresa, centro oncologico all’avanguardia a [[Bagheria]] di proprietà di Aiello<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/12/02/dietro-aiello-provenzano.html?ref=search 'Dietro Aiello c' è Provenzano' - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/12/20/aiello-una-fabbrica-di-soldi.html?ref=search Aiello, una fabbrica di soldi - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.antimafiaduemila.com/200805074832/articoli-arretrati/arresti-eccellenti-a-palermo.html Arresti eccellenti a Palermo] Antimafiaduemila.com</ref>. Per queste ragioni, nel [[2011]] Aiello verrà condannato in via definitiva a quindici anni e mezzo di carcere per [[associazione mafiosa]], [[corruzione]] ed accesso abusivo alla rete informatica della Procura<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/01/23/torna-in-cella-il-magnate-delle-cliniche.html?ref=search Torna in cella il magnate delle cliniche - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.gazzettadelsud.it/news//42012/Rimane-in-carcere--Michele-Aiello.html Rimane in carcere Michele Aiello] Gazzetta del Sud.it</ref>.
 
Nel gennaio [[2005]] la [[Direzione Distrettuale Antimafia|DDA]] di [[Palermo]] coordinò l'indagine "Grande mandamento", condotta dagli agenti del Servizio Centrale Operativo e del [[Raggruppamento Operativo Speciale|ROS]] dei [[Carabinieri]], che portò all'arresto di 46 persone nella [[provincia di Palermo]], accusate di aver favorito la latitanza di Provenzano e di aver gestito il recapito dei ''[[pizzini]]'' destinati al latitante<ref>[http://www.repubblica.it/2005/a/sezioni/cronaca/reteprovenz/reteprovenz/reteprovenz.html?ref=search Blitz contro il clan Provenzano "Il boss ha notizie sulle indagini" - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>; l'indagine rivelò anche che nel [[2003]] alcuni mafiosi di [[Villabate]] avevano aiutato Provenzano a farsi ricoverare in una clinica di [[Marsiglia]] per un'[[operazione chirurgica]] alla [[prostata]], fornendogli documenti falsi per il viaggio e il ricovero<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/02/23/provenzano-il-boss-operato-in-francia.html?ref=search Provenzano, il boss operato in Francia - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Uno degli arrestati, Mario Cusimano (ex imprenditore di [[Villabate]]), iniziò a collaborare con la giustizia e rivelò agli inquirenti che la [[carta d'identità]] usata da Provenzano per andare a [[Marsiglia]] era stata timbrata da [[Francesco Campanella]], ex presidente del consiglio comunale di [[Villabate]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/02/18/io-fedelissimo-di-provenzano-vi-racconto-segreti.html?ref=search 'Io, fedelissimo di Provenzano vi racconto i segreti del boss' - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>: nel settembre [[2005]] anche Campanella iniziò a collaborare con la giustizia e confermò di essere stato lui a timbrare il documento<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/09/23/mafia-politica-un-nuovo-pentito.html?ref=search Mafia e politica, un nuovo pentito - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/11/12/mafia-blitz-nel-feudo-di-provenzano.html?ref=search Mafia, blitz nel feudo di Provenzano - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Nel [[2006]] si verificò un tentativo di depistaggio: il 31 marzo 2006 (11 giorni prima dell'arresto) il legale del boss latitante annunciò la morte del suo assistito<ref>[http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni/cronaca/provejr/provenzanomorto/provenzanomorto.html Repubblica.it » cronaca » "Provenzano è morto da anni la mafia ha creato un fantasma"<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, subito smentita dalla [[Direzione Investigativa Antimafia|DIA]] di [[Palermo]]<ref name="corriere12aprile2006" />.
 
=== L'arresto ===
[[File:Provenzanooggi.jpg|thumb|left|Bernardo Provenzano al momento dell'arresto nel [[2006]].]]
Le indagini che portarono all'arresto di Provenzano si incentrarono sull'intercettazione dei famosi [[pizzini]], i biglietti con cui comunicava con la moglie, il cognato Carmelo Gariffo e con il resto del clan.
Dopo l'intercettazione di questi pizzini e alcuni pacchi contenenti la spesa e la biancheria, movimentati da alcuni staffettisti di fiducia del boss<ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/04_Aprile/13/pacco.shtml Pochi metri al giorno, così arrivò il pacco ]</ref>, i poliziotti della [[Squadra Mobile]] di Palermo e gli agenti della Sco riuscirono a identificare il luogo in cui si rifugiava Provenzano<ref name="corriere25aprile2006" /><ref>[http://poliziadistato.it/articolo/426-Arrestato_il_boss_della_mafia_Bernardo_Provenzano Arrestato il boss della mafia Bernardo Provenzano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Individuato il casolare, gli agenti monitorarono il luogo per dieci giorni attraverso microspie ed intercettazioni ambientali, per avere la certezza che all'interno vi fosse proprio Provenzano.
 
L'11 aprile [[2006]] le forze dell'ordine decisero di eseguire il blitz e l'arresto, a cui Provenzano reagì senza opporre la minima resistenza<ref name="repubblica11aprile2006">{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.repubblica.it/2006/04/dirette/sezioni/cronaca/provenzano/provenzano/|titolo=Arrestato Bernardo Provenzano|pubblicazione=[[la Repubblica]]|giorno=11|mese=04|anno=2006|pagina=Cronaca - Le Dirette|accesso=26/06/2010|cid=}}</ref>. Il boss confermò la propria identità complimentandosi e stringendo la mano agli uomini della scorta e venne scortato alla [[questura]] di [[Palermo]].
 
Il questore di [[Palermo]] successivamente confermò che per giungere alla cattura le autorità non si avvalsero né di pentiti né di confidenti<ref name="corriere25aprile2006" />.
 
Il casolare (il proprietario del quale venne arrestato) in cui viveva il boss era arredato in maniera spartana, con il letto, un cucinino, il frigo e un bagno, oltre che una stufa per il freddo e la macchina da scrivere con cui compilava i pizzini<ref name="repubblica11aprile2006" />.
 
=== Carcere ===
Dopo il blitz viene portato alla [[questura]] di [[Palermo]] e poi al supercarcere di [[Terni]], sottoposto al regime carcerario del 41bis.
Dopo un anno di carcere a [[Terni]], viene trasferito al [[Prigione|carcere]] di Novara a seguito di alcuni malumori degli agenti di Polizia Penitenziaria che si occupavano della sua detenzione<ref name="corriere15aprile2007">{{Cita news|lingua=|autore=Giovanni Bianconi|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/04_Aprile/15/bianconi_provenzano_traduzione_cella.shtml|titolo=Provenzano cambia carcere - «Una torta e troppe attenzioni»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=15|mese=04|anno=2007|pagina=|accesso=26/06/2010|cid=}}</ref>.
 
Dal carcere di [[Novara]], il boss ha più volte tentato di comunicare con l'esterno in codice<ref name="repubblica12gennaio2008">{{Cita news|lingua=|autore=Alessandra Ziniti|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/01/12/provenzano-pizzini-dal-carcere.html|titolo=Provenzano, pizzini dal carcere|pubblicazione=[[la Repubblica]]|giorno=12|mese=01|anno=2008|pagina=6 dell'edizione di Palermo|accesso=26/06/2010|cid=}}</ref><ref name="repubblicaPizziniCarcere">{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/cronaca/provenzano-impotenza/1.html|titolo=Provenzano, i pizzini per curare l'impotenza|pubblicazione=[[la Repubblica]]|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=26/06/2010|cid=}}</ref>.
Il ministero della Giustizia ha deciso di aggravare il carcere duro per Provenzano, applicandogli il regime di 14 bis in aggiunta al [[41 bis]] dell'ordinamento penitenziario, che prevede l'isolamento in una cella in cui sono vietate la televisione e la radio portatile<ref name="repubblica12gennaio2008" />.
 
Il 19 marzo [[2011]] viene confermata la notizia di un [[tumore]] alla [[vescica]].
 
Inoltre, sempre lo stesso giorno, è stato dichiarato che il boss di Cosa Nostra verrà trasferito dal [[Carcere]] di [[Novara]] al [[Carcere]] di [[Parma]].
Nel carcere di [[Parma]] il 9 maggio [[2012]] il boss tenta il suicidio infilando la testa in una busta di plastica con l'obiettivo di soffocarsi ma il tutto viene sventato da un poliziotto penitenziario<ref>[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/05/10/news/il_boss_provenzano_tenta_il_suicidio_salvato_da un agente di Polizia Penitenziaria-34886346/ Il boss Provenzano tenta il suicidio salvato dagli agenti penitenziari - Palermo - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Il 23 maggio 2013 la trasmissione televisiva Servizio Pubblico manda in onda un video che ritrae Bernando Provenzano nel carcere di Parma durante un incontro con la moglie e il figlio datato 15 dicembre 2012; l'ex boss appare fisicamente irriconoscibile, affaticato e mentalmente confuso, tanto da non riuscire a prendere in mano la cornetta del citofono per parlare con il figlio. Durante il colloquio Provenzano non riesce neanche a spiegare con chiarezza al figlio l'origine di una evidente ferita alla testa, prima dichiara di essere stato vittima di percosse, e successivamente di essere caduto accidentalmente<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=WDjsynjvLNg Video della visita in carcere del figlio su Youtube]</ref>.
Il 26 luglio [[2013]] la procura di Palermo dà l'ok per la revoca del 41 Bis a Bernardo Provenzano. Il motivo è da imputare a condizioni mediche<ref>[http://www.ilgiornale.it/news/cronache/dalle-procure-c-lok-revoca-41-bis-bernardo-provenzano-939020.html Stop 41 Bis per motivi medici, parere della procura]</ref>.
 
=== Processo Trattativa Stato-Mafia ===
{{vedi anche|Trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra}}
Il 24 luglio [[2012]] la Procura di Palermo, sotto [[Antonio Ingroia]] e in riferimento all'indagine sulla [[Trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra|Trattativa Stato-Mafia]], ha chiesto il rinvio a giudizio di Provenzano e altri 11 indagati accusati di [[concorso esterno in associazione mafiosa]] e ''"violenza o minaccia a corpo politico dello Stato"''. Gli altri imputati sono i politici [[Calogero Mannino]], [[Marcello Dell'Utri]], gli ufficiali [[Antonio Subranni]], [[Mario Mori]] e [[Giuseppe De Donno]], i boss [[Giovanni Brusca]], [[Totò Riina]], [[Leoluca Bagarella]] e [[Antonino Cinà]], il collaboratore di giustizia [[Massimo Ciancimino]] (anche ''"calunnia"'') e l'ex ministro [[Nicola Mancino]] (''"falsa testimonianza"'').<ref>[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/07/24/news/trattati_la_procura_chiede_il_rinvio_a_giudizio-39613634/?ref=HRER2-1 ''Trattativa, la Procura chiede il rinvio a giudizio: processo per Riina, Provenzano e Mancino'']. Repubblica. Cronaca. 24 luglio 2012.</ref>
 
== Le condanne ==
Nel [[1995]], nel processo per l'omicidio del tenente colonnello [[Giuseppe Russo (carabiniere)|Giuseppe Russo]], Provenzano venne condannato in [[contumacia]] all'ergastolo insieme a [[Salvatore Riina]], [[Michele Greco]] e [[Leoluca Bagarella]]; lo stesso anno, nel processo per gli omicidi dei commissari [[Beppe Montana]] e [[Ninni Cassarà]], venne pure condannato in [[contumacia]] all'ergastolo insieme a [[Michele Greco]], [[Bernardo Brusca]], [[Francesco Madonia]] e [[Salvatore Riina]], a cui seguì il processo per gli omicidi di [[Piersanti Mattarella]], [[Pio La Torre]] e [[Michele Reina]], nel quale gli viene inflitto un'ulteriore ergastolo in [[contumacia]] insieme a [[Michele Greco]], [[Bernardo Brusca]], [[Salvatore Riina]], [[Giuseppe Calò]], [[Francesco Madonia]] e [[Nenè Geraci]]<ref>[http://www.camera.it/_bicamerali/leg15/commbicantimafia/cronologiamafieantimafia/schedabase.asp Sportello Scuola e Università della Commissione Parlamentare Antimafia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Sempre nel [[1995]], nel processo per l'omicidio del generale [[Carlo Alberto Dalla Chiesa]], del capo della mobile [[Boris Giuliano]], e del professor [[Paolo Giaccone]], Provenzano venne condannato all'ergastolo in [[contumacia]] insieme a [[Salvatore Riina]], [[Giuseppe Calò]], [[Bernardo Brusca]], [[Francesco Madonia]], [[Nenè Geraci]] e Francesco Spadaro<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/marzo/18/Delitto_Dalla_Chiesa_ottavo_ergastolo_co_0_95031816119.shtml Delitto Dalla Chiesa: ottavo ergastolo a Riina<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Nel [[1997]], nel processo per la [[strage di Capaci]] in cui persero la vita il giudice [[Giovanni Falcone]], la moglie e la scorta, Provenzano venne condannato all'ergastolo in [[contumacia]] insieme ai ''boss'' [[Salvatore Riina]], [[Pietro Aglieri]], [[Bernardo Brusca]], [[Giuseppe Calò]], [[Raffaele Ganci]], [[Nenè Geraci]], [[Benedetto Spera]], [[Nitto Santapaola]], [[Salvatore Montalto]], [[Giuseppe Graviano]] e Matteo Motisi<ref>[http://www.fondazionefalcone.it/a_documenti/c_ergast.htm Sentenza Strage - CONDANNE ALL'ERGASTOLO<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Lo stesso anno, nel processo per l'omicidio del giudice [[Cesare Terranova]], Provenzano ricevette un altro ergastolo in [[contumacia]] insieme a [[Michele Greco]], [[Bernardo Brusca]], [[Giuseppe Calò]], [[Nenè Geraci]], [[Francesco Madonia]] e [[Salvatore Riina]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/04/Ecco_chi_uccise_Terranova_co_0_97060411073.shtml Ecco chi uccise Terranova<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Nel [[1999]] Provenzano venne condannato all'[[ergastolo]] in [[contumacia]] nel processo contro i responsabili della [[strage di via d'Amelio]], in cui persero la vita il giudice [[Paolo Borsellino]] e cinque dei suoi uomini di scorta (Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina): insieme a lui vennero condannati alla stessa pena i ''boss'' Giuseppe "Piddu" Madonia, [[Nitto Santapaola]], [[Giuseppe Calò]], [[Giuseppe Farinella]], [[Raffaele Ganci]], [[Antonino Giuffrè]], [[Filippo Graviano]], Michelangelo La Barbera, Giuseppe Montalto, [[Salvatore Montalto]], Matteo Motisi, Salvatore Biondo, Cristoforo Cannella, Domenico Ganci e Stefano Ganci<ref>[http://www.antimafiaduemila.com/2011103134396/sistemi-criminali/nuovi-processi-per-la-strage-di-via-damelio.html Nuovi processi per la strage di via D'Amelio] Antimafiaduemila.com</ref>.
 
Nel [[2000]] Provenzano subì una ulteriore condanna in [[contumacia]] all'ergastolo insieme a [[Giuseppe Graviano]], [[Leoluca Bagarella]] e [[Salvatore Riina]] per gli [[Stragi del '92 e '93|attentati dinamitardi del 1993]] a [[Firenze]], [[Milano]] e [[Roma]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/01/22/ergastolo-toto-riina-per-la-strage.html Ergastolo a Totò Riina per la strage - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>http://www.rainews24.rai.it/it/news_print.php?newsid=10459 Rainews24</ref>. Nel [[2002]] la Corte d'Assise di [[Caltanissetta]] condannò Provenzano in [[contumacia]] all'ergastolo per l'omicidio del giudice [[Rocco Chinnici]] insieme ai ''boss'' [[Salvatore Riina]], [[Raffaele Ganci]], [[Antonino Madonia]], Salvatore Buscemi, [[Nenè Geraci]], [[Giuseppe Calò]], [[Francesco Madonia]], [[Salvatore Montalto|Salvatore]] e Giuseppe Montalto, Stefano Ganci e Vincenzo Galatolo<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/06/26/strage-chinnici-12-ergastoli-assolti-boss-motisi.html Strage Chinnici, 12 ergastoli assolti i boss Motisi e Farinella - la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Nel [[2009]] Provenzano ricevette un altro [[ergastolo]] insieme a [[Salvatore Riina]] per la [[strage di viale Lazio]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/04/29/strage-di-viale-lazio-ergastolo-riina-provenzano.html ''Strage di viale Lazio, ergastolo a Riina e Provenzano'']</ref>.
 
== Famiglia ==
Bernardo Provenzano è stato legato sentimentalmente a Saveria Benedetta Palazzolo, con la quale non si è mai sposato ma ha convissuto durante gran parte della latitanza<ref name="raiNews24Biografia" />. Saveria Benedetta Palazzolo fece da [[prestanome]] a Provenzano in numerose società immobiliari e nel [[1983]] è riuscita a sfuggire ad un tentativo d'arresto della polizia, rendendosi irreperibile e condividendo la latitanza con il compagno<ref name="CSDimpastato" />.
 
La coppia ha avuto due figli:
* Angelo Provenzano: nato il 5 settembre [[1975]]
* Francesco Paolo Provenzano: nato il 16 aprile [[1982]]
 
La signora Provenzano e i figli sono stati in [[latitanza]] fino al [[1992]].
Nella [[primavera]] di quell'anno infatti, improvvisamente, fecero il loro ritorno a [[Corleone]]<ref>[http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/cronaca/provenzano-figlio-parla/provenzano-figlio-parla/provenzano-figlio-parla.html "Io e mio padre Provenzano così faccio i conti con la mafia" - cronaca - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Il figlio Angelo è stato sotto inchiesta per mafia a partire dal [[2000]], ma l'inchiesta, terminata nel [[2009]], non ha portato a sviluppi giudiziari<ref>[http://www.palermonotizie.com/chiusa-inchiesta-su-angelo-provenzano-figlio-di-provenzano.html Chiusa inchiesta su Angelo Provenzano, figlio di Provenzano]</ref>.
 
Il figlio Francesco Paolo, come del resto anche il fratello maggiore, non ha seguito le orme criminali del padre, ma si è laureato in "Lingue e culture moderne" nel [[2005]], a 23 anni,<ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/03_Marzo/23/provenzano.shtml Il figlio di Provenzano diventa dottore]</ref> ed ha ottenuto una [[borsa di studio]] dal [[ministero dell'istruzione]], ottenendo un posto come insegnante in una prestigiosa scuola tedesca<ref name="CSDimpastato">{{cita web|cognome=Puglisi|nome=Anna|wkautore=|coautori=|autore=|url=http://www.centroimpastato.it/publ/online/signoraprovenzano.php3|titolo=La signora Provenzano|accesso=26-06-2010|formato=|lingua=|||||pagina=|data=|anno=2006|mese=marzo-aprile|||id=}}</ref>.
 
== Cinema e televisione ==
* Il 30 marzo [[2006]] è uscito nelle sale cinematografiche il film di [[Marco Amenta]] ''[[Il fantasma di Corleone]]'', un [[docu-drama|documentario-fiction]] su Provenzano che verrà messo in onda anche dalla [[RAI Radiotelevisione Italiana|RAI]].
 
* Il 14 febbraio [[2007]] è andato in onda su [[Raiuno]] la fiction ''[[L'ultimo dei corleonesi]]'', dove viene raccontata la storia di [[Luciano Liggio]], [[Totò Riina]] e Provenzano fino alla cattura di quest'ultimo, che nella fiction ha il volto di [[David Coco]].
 
* Il 15 febbraio [[2007]] va in onda su [[Raitre]] la docufiction ''[[Scacco al re (film)|Scacco al re]]'' dove viene raccontato il lavoro che è stato fatto per catturare Provenzano con filmati e registrazioni originali.
 
* Dal 25 ottobre [[2007]] al 29 novembre [[2007]] è stata trasmessa su [[Canale 5]] la [[miniserie televisiva]] in sei puntate ''[[Il capo dei capi]]'', che ripercorre le vicende della vita di [[Totò Riina]] e del suo braccio destro Bernardo Provenzano, il quale è interpretato dall'attore siciliano [[Salvatore Lazzaro]].
 
* Il 13 ed il 14 gennaio [[2008]] da parte di [[Mediaset]] è stata trasmessa una [[miniserie televisiva]] in due puntate, prodotta da [[Taodue]], sugli ultimi anni di latitanza di Provenzano, dal [[1993]] al [[2006]], intitolata ''[[L'ultimo padrino (miniserie televisiva)|L'ultimo padrino]]'' (seguito de ''Il capo dei capi'') con [[Michele Placido]] nel ruolo del boss.
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* Garland Encyclopedia of World Music, Vol. 5, Alison Arold/Routledge Editor, 1999
* [[Ernesto Oliva]] e [[Salvo Palazzolo]], ''Bernardo Provenzano. Il ragioniere di Cosa Nostra'', ''[http://www.rubbettino.it/rubbettino/public/RNoteSup.jsp?ID=1002137 Rubbettino Editore]''.
* Ruckert George E., ''Music in North India: Experiencing Music, Expressing Culture'', Oxford University Press, 2003
* [[Salvo Palazzolo]] e [[Michele Prestipino]], ''Il codice Provenzano'', ''[http://www.laterza.it Editori Laterza]''.
* Pacciolla Paolo,'' Il pensare musicale indiano'', Besa editore, 2005
* [[Lirio Abbate]] e [[Peter Gomez]], ''[[I complici. Tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da Corleone al Parlamento]]'', ''Fazi Editore'', 2007.
* Daniélou Alain,''Il tamburo di Shiva. La tradizione musicale dell'India del nord'', Casadeilibri, 2007
* [[Bellavia Enrico]] e [[Mazzocchi Silvana]], ''Iddu. La cattura di Bernardo Provenzano'', ''Baldini Castoldi, Dalai Editore''.
* Clayton Martin, ''Time in Indian Music: Rhythm, Metre, and Form in North Indian Rag Performance'' , Oxford University Press, 2008
* [[Andrea Camilleri]], ''[[Voi non sapete. Gli amici, i nemici, la mafia, il mondo nei pizzini di Bernardo Provenzano]]'', ''Mondadori'', 2007.
* [[Giusy La Piana]], ''L'impero dei pizzini - la carriera criminale di Bernardo Provenzano'', ''Edizioni Falcone'', 2007.
* [[Pino Nazio]], ''Il bambino che sognava i cavalli, 779 giorni ostaggio dei Corleonesi'', Roma, Sovera, 2010, ISBN:9788881249251
 
== Altri progetti ==
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{{Interprogetto/notizia|Provenzano arrestato dalla Polizia|data=11 aprile 2006}}
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
<br style="clear: both;" />
* {{cita web|http://www.medieval.org/music/world/vk.html|Vilayat Khan}}
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* {{cita web | 1 = http://www.khan.com/ | 2 = Vilayat Khan official website | accesso = 3 febbraio 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100207063142/http://www.khan.com/ | dataarchivio = 7 febbraio 2010 | urlmorto = sì }}
|-
* {{cita web|http://www.nishatkhan.com/|Nishat Khan official website}}
| width="30%" align="center" | Predecessore:<br />'''[[Salvatore Riina]]'''
* {{cita web|http://www.culturalindia.net/indian-music/music-instruments.html|Strumenti musicali indiani}}
| width="40%" align="center" | Capo dei [[Corleonesi]]<br /> '''Bernardo Provenzano''' <br /> [[1993]] - [[2006]]
* {{cita web|url=http://www.amiatarecords.com/index.php?page=Meeting+of+Angels&toc=793|titolo=Amiata Records}}
| width="30%" align="center" | Successore:<br />'''Rosario Lo Bue'''
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{{Controllo di autorità}}
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{{Portale|biografie|musica}}
|-
| width="30%" align="center" | Predecessore:<br />'''[[Seconda guerra di mafia]]'''
| width="40%" align="center" | [[Commissione (mafia)|Commissione di Cosa Nostra]]<br />'''[[Salvatore Riina]]''', '''Bernardo Provenzano'''<br /> [[1982]] - [[1993]]
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|}
 
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|-
| width="30%" align="center" | Predecessore:<br>'''[[Leoluca Bagarella]]''', '''Bernardo Provenzano'''
| width="40%" align="center" | Capo dei capi di [[Cosa Nostra]]<br> '''Bernardo Provenzano''' <br /> [[1995]] - [[2006]]
| width="30%" align="center" | Successori:<br>'''[[Salvatore Lo Piccolo]]'''
|}
 
{{Cosa Nostra}}
 
[[Categoria:Mafiosi legati a Cosa nostra]]