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{{P|Allo stato la voce si presenta come una raccolta di POV contrapposti: da un lato la stessa definizione ed uso del termine è discutibile e inquadrabile come produzione di ambienti mediatico culturali femministi, dall'altro la seconda parte della voce occupata da una lunga confutazione di dati di un singolo istituto che tradisce un evidente intento POV di segno contrario e tendente alla contestazione del fenomeno in quanto tale. Non sembrano presenti fonti inquadrabili come neutrali.|sociologia|maggio 2013}}
 
Gentili utenti,
[[File:Jakub Schikaneder - Murder in the House.JPG|miniatura|[[Jakub Schikaneder]], ''Omicidio in casa'' (1890)]]
Il termine '''femminicidio''' si riferisce a tutti quei casi di [[omicidio]] in cui una donna viene uccisa da un uomo per [[violenza di genere|motivi relativi alla sua identità di genere]]<ref>{{cita web|url=http://www.senato.it/leg/17/BGT/Testi/Ddlpres/00703056.html|titolo=Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA-Disegno di Legge 724|accesso=28 luglio 2013}}</ref> (a volte questo genere di violenza è compiuto da persone che hanno legami strettamente sentimentali con la vittima come mariti o fidanzati, ma vengono compiuti anche da padri verso figlie, o addirittura da figli verso le madri) cioè di regola in relazione al fatto che la medesima è stata la moglie o in relazione sentimentale con l'autore del delitto, ovvero il medesimo autore presumeva che la vittima dovesse iniziare o continuare la relazione sentimentale o sessuale.
 
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Il femminicidio, come cita il Devoto-Oli è "''Qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuare la subordinazione e di annientare l'identità attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte".''<ref>Devoto-Oli, Vocabolario della lingua italiana, 2013</ref>
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20160615012831/http://www.scb.se/Statistik/MI/MI0810/2010A01/Tatorternami0810tab1_4.xls per http://www.scb.se/Statistik/MI/MI0810/2010A01/Tatorternami0810tab1_4.xls
 
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.
==Origine, significato e diffusione del termine==
 
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 15:20, 24 lug 2019 (CEST)
{{C|Il termine inglese "femicide" ha valore di distinzione semantica tra una vittima di sesso femminile rispetto ad una di sesso maschile, e non carattere criminologico. Il resto della sezione soffre di evidente recentismo, in quanto riporta dati di opere pubblicate dal 1992 in avanti, le quali dunque difficilmente possono essere qualificate come autorevolmente conclusive rispetto alla classificazione e alla natura della fattispecie giuridica in parola.|sociologia|gennaio 2014}}
{{F|sociologia|febbraio 2014|La sezione manca quasi completamente di fonti}}
 
In lingua inglese il termine ''femicide'' (femicidio) veniva usato già nel 1801 in Inghilterra per indicare "l'uccisione di una donna"<ref>{{en}}Corry J. "The Satirical Review of London at the Commencement of the Nineteenth Century", London 1801, G. Kearsley.</ref><ref>Per approfondimenti vedere anche note e referenze nella pubblicazione PATH (Program for Appropriate Technology in Health):[http://www.path.org/publications/files/GVR_femicide_rpt.pdf "Strengthening Understanding of Femicide"]</ref>.
 
Il termine è stato utilizzato dalla [[criminologia|criminologa]] Diana Russell nel [[1992]], nel libro scritto insieme a Jill Radford ''Femicide: The Politics of woman killing''. La Russell identificò nel femmicidio una categoria criminologica vera e propria: una violenza estrema da parte dell’uomo contro la donna «perché donna», in cui cioè la violenza è l'esito di pratiche [[misoginia|misogine]].
 
L'antropologa messicana [[Marcela Lagarde]] scrive nel 1997: {{quote|Il Femminicidio coinvolge regole restrittive, politiche predatorie e modi alienanti di vivere che, insieme, costituiscono l'oppressione di genere, e la loro realizzazione radicale porta all'eliminazione simbolico e concreta delle donne ed al controllo del resto.Il femminicidio (...) richiede complicità e consenso accettando molteplici principi concatenati: interpretando il danno per le donne come se non fosse tale, tergiversando su cause e motivazioni e negando le sue conseguenze. Tutto questo viene fatto per sottrarre la dannosa violenza contro le donne alle sanzioni etiche, giuridiche e giudiziarie che incorniciano altre forme di violenza (...) e lasciare le donne senza ragione, senza parola e senza essere in grado di rimuovere tale violenza.|El feminicidio implica normas coercitivas, políticas expoliadoras y modos de convivencia enajenantes que, en conjunto, componen la opresión de género, y en su realización radical conducen a la eliminación material y simbólica de mujeres y al control del resto. Para que el feminicidio (...) requiere una complicidad y el consenso que acepte varios principios concatenados: interpretar el daño a las mujeres como si no lo fuera, tergiversar sus causas y motivos y negar sus consecuencias. Todo ello es realizado para sustraer la violencia dañina contra las mujeres de las sanciones éticas, jurídicas y judiciales que enmarcan otras formas de violencia (...) y dejar a las mujeres sin razón, sin discurso y sin poder para desmontar esa violencia.<ref>Marcela Lagarde; 1997, “Identidades de género y derechos humanos. La construcción de las humanas”, VII curso de verano. “Educación, democracia y nueva ciudadanía”, Universidad Autónoma de Aguascalientes.</ref>}}
 
Il termine è stato ripreso e diffuso da numerosi studi di diritto, sociologia, antropologia, criminologia e utilizzato negli appelli internazionali lanciati dalle madri delle ragazze uccise a [[Ciudad Juárez]]. "Nuestras Hijas de regreso a casa" è il movimento fondato da [[Marisela Escobedo Ruiz]], uccisa nel gennaio 2010 in Messico nel corso della sua protesta per ottenere la verità sulla morte della figlia. A un anno di distanza [[Norma Andrade]], altra fondatrice di Nuestra Hijas, subisce un attentato.<br/>
È proprio dall'analisi della diffusione dei crimini compiuti contro le donne che la Lagarde propone la sua definizione.
 
==Il fenomeno in Italia==
{{F| sociologia|gennaio 2014|commento=La sezione e' quasi completamente priva di fonti}}
 
Non esiste in Italia un osservatorio nazionale sul femminicidio come in altri paesi, per esempio Spagna e Francia. Una parziale ricostruzione delle vittime tra il 2000 e il 2011 è stata operata da Eures e Ansa pubblicando la prima ricerca specifica sul femminicidio dal titolo "Il femminicidio in Italia nell'ultimo decennio".<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/04/femminicidio-su-due-al-nord-record-in-lombardia-172/700689/ Femminicidio, Eures e Ansa: “728 casi tra il 2000 e il 2011.]</ref>.
Dal 2005 i [[Centri antiviolenza]] raccolgono i dati delle donne uccise dai casi riportati dalla stampa.
Solo nel 2012, secondo l'indagine svolta dalla ''Casa delle donne per non subire violenza'' di Bologna i femminicidi in Italia sono stati 124, i tentati omicidi di donne 47. Il 70% circa delle donne sono state uccise da uomini con cui avevano o hanno avuto una relazione sentimentale (mariti, compagni, ex mariti, ex compagni etc.); la maggior parte degli omicidi vengono compiuti nella casa della coppia, della vittima o dell'autore, circa 80% delle donne sono italiane, come anche gli autori sono italiani; la maggior parte di loro vive nelle Regioni del Nord.
Solo negli ultimi anni è nata una certa attenzione soprattutto nei mass-media con trasmissioni televisive come [[Amore criminale]] si è potuto notare l'impegno di giornalisti come Riccado Iacona, è nato uno spettacolo teatrale sull'omicidio di donne ''Ferite a morte'', di Serena Dandini.
I [[Centri antiviolenza]] ma anche molti Comuni e altri Enti pubblici per il 25 novembre, [[Giornata mondiale contro la violenza alle donne]] e 8 marzo, [[Giornata internazionale della donna]], organizzano flash mob, convegni, seminari, eventi pubblici di sensibilizzazione sul tema della violenza contro le donne e il femminicidio.
A giugno 2013 il parlamento italiano ha ratificato la Convenzione di Istanbul e ad agosto 2013 il governo italiano ha emanato con decreto legge<ref>decreto legge 14 agosto 2013 n. 93, poi convertito nella legge 15 ottobre 2013 n. 119</ref> norme penali che aggravano le ipotesi di atti persecutori od omicidio contro il coniuge od il convivente, tramite specifiche aggravanti dei reati.
 
=== ONU: dichiarazioni e statistiche ===
La [http://data.euro.who.int/hfadb/ base dati della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) "La salute per tutti" per la Regione Europea], aggiornata fino al 2010-11, mostra chiaramente come:
# in Italia il tasso di vittime di omicidi e lesioni colpose sia di uomini che di donne è in lento declino a partire dagli anni settanta;
# questo declino è comune alla maggior parte dei paesi europei, con poche eccezioni;
# la media in Italia, negli ultimi 20 anni si è mantenuta al di sotto di quella della EU;
# il tasso di mortalità violenta per le donne in Italia negli ultimi anni è ampiamente al di sotto di quello degli uomini e si è ridotto anche rispetto agli anni '90, in cui aveva raggiunto 0,6 casi su 100.000, mentre nel 2008 era sceso a 0,39 su 100.000;
# il tasso di mortalità per le donne in Italia è molto più basso della media delle donne europee, di quanto non sia quello degli uomini, rispetto alla loro media.
 
[[Rashida Manjoo]], Special Rapporteur delle Nazioni Unite, nel rapporto<ref name="rapporto">{{cita web|url=http://www.ohchr.org/Documents/HRBodies/HRCouncil/RegularSession/Session20/A-HRC-20-16-Add2_en.pdf|titolo=Report of the Special Rapporteur on violence against women,
its causes and consequences, Rashida Manjoo|accesso=28 luglio 2013|formato=pdf|lingua=en|pagine=5- 8 -21|data= 15 giugno 2012}}</ref>sulla visita effettuata nel gennaio 2012 in Italia per verificare l'applicazione [[CEDAW]] denuncia invece un elevato numero di femminicidi in Italia e richiama il governo a politiche in contrasto a questo fenomeno<ref name="rapporto">1</ref>. Dalla lettura del documento emerge che Rashida Manjoo non presenta inedita documentazione, ma sottolinea come ci sia stato un limitato sforzo da parte del Governo e della società civile nel raccogliere dati sulla violenza contro le donne, incluso il femminicidio,<ref name="rapporto" /> e come invece questo sia importante per il corretto funzionamento delle politiche statali.
 
=== La convenzione di Istanbul ===
 
L'11 maggio 2011 è stata sottoscritta ad Istanbul dai membri del Consiglio d' Europa la [[Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica]]<ref>http://www.conventions.coe.int/Treaty/Commun/QueVoulezVous.asp?CL=ITA&NT=210</ref>.
Tuttavia vi è previsto che la convenzione entrerà in vigore (cioè diverrà vincolante per tutti gli stati membri del Consiglio d'Europa) solo dopo che almeno 10 stati membri l'avranno ratificata: sono quattro gli Stati che l'hanno ratificata rapidamente (Albania, Montenegro, Portogallo, Turchia), mentre il quinto è stato l'[[Italia]] con effetto dal 16 luglio 2013<ref>legge 27 giugno 2013 n. 77 in Gazzetta Ufficiale n. 152 del 1 luglio 2013, ove è riportata, oltre alla legge di ratifica della Convenzione, anche il testo della medesima in lingua francese</ref>, mentre successivamente c'è stata la ratifica da parte dell'Austria, della Bosnia-Erzegovina e della Serbia (e quindi la convenzione è oggi in vigore solo negli otto stati che l'hanno ratificata, dei quali solo tre dell'[[Unione europea]]<ref>per far entrare in vigore la convenzione non è necessaria solo la ratifica di dieci stati, ma anche che almeno otto di essi facciano parte dell'Unione Europea</ref>).
 
==Note==
{{references|2}}
 
==Bibliografia==
*Barbara Spinelli, ''Femminicidio. Dalla denuncia sociale al riconoscimento giuridico internazionale'', [[FrancoAngeli]], 1ª edizione 2008, Milano, pp. 208, ISBN 9788846498458.
*{{en}} Jill Radford, Diana E. H. Russell, "[http://www.dianarussell.com/f/femicde%28small%29.pdf Femicide: The Politics of Woman Killing]", Twayne Publishers, Settembre 1992, pag 379, ISBN 0805790284, ISBN 978-0805790283.
*{{en}} Diana E. H. Russell, Nicole Van de Ven, [http://www.dianarussell.com/f/Crimes_Against_Women_Tribunal.pdf "Crimes Against Women: Proceedings of the International Tribunal"], Les Femmes Pub., Millbrae (California) 1976, ISBN 0890879214, 0-9603628-5-1.
* [[Riccardo Iacona]], ''Se questi sono gli uomini. Italia 2012. La strage delle donne'', [[Chiarelettere]], Milano, 2012. /Special:BookSources/I9788861903334/
* Casa delle donne per non subire violenza, ''Femicidio, Corredo culturale: dati e riflessioni intorno ai delitti per la violenza di genere, anno 2011'', a cura di Cristina Karadole, Anna Pramstrahler, Bologna, 2012, ISBN 9788890789403.
*Cristina Karadole, [http://www.vittimologia.it/rivista/articolo_karadole_2012-01.pdf Femicidio: la forma più estrema di violenza contro le donne], Rivista di Criminologia, Vittimologia e Sicurezza, 2012, volume IV, pp.16-38.
*[[Loredana Lipperini]] - [[Michela Murgia]], ''L'ho uccisa perché l'amavo. Falso!'', Laterza, Roma-Bari 2013, ISBN 9788858107300.
*[[Adriano Sofri]], "[http://www.zeroviolenzadonne.it/rassegna/pdfs/31May2013/31May20139c7bec59b54700fca098dba319a9fc8c.pdf La strage delle donne e i negazionisti]", La Repubblica, 1° p., 31 maggio 2013.
* Devoto, G, Oli G.C. Vocabolario della lingua Italiana, voce Femminicidio, Le Monnier, 2013
* Luciano Garofano, Andrea Conz, Luigi Levita, ''Femminicidio. Commento organico al D.L. 14 agosto 2013, n. 93, convertito dalla L. 15 ottobre 2013, n. 119, in materia di sicurezza e di contrasto alla violenza di genere'', Dike Giuridica Editrice, Roma, 2013 (XXII-346; ISBN 9788858202692).
* Femicide: the killing of women in Australia, http://www.aic.gov.au/documents/A/9/9/%7BA99154F1-04A7-48FA-B3AD-814D7E4C64A4%7Dfull_report.pdf
 
==Voci correlate==
*[[Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica]]
*[[Delitto d'onore]]
*[[Uxoricidio]]
*[[Omicidio]]
*[[Sindrome di Otello]]
*[[Violenza contro le donne]]
*[[Femminicidio a Ciudad Juarez]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|etichetta=femminicidio|wikt=femminicidio}}
 
==Collegamenti esterni==
*Giuristi Democratici, {{cita web|http://www.antiviolenzadonna.it/menu_servizio/documenti/studi/id19IT.pdf|"Violenza sulle donne: parliamo di femminicidio"|8 febbraio 2012}}
*Casa delle donne per non suibire violenza, {{cita web|http://femicidiocasadonne.wordpress.com}}
*{{en}} Diana E. H. Russell, {{cita web|http://www.dianarussell.com/origin_of_femicide.html|"The origin and importance of the term femicide"|8 febbraio 2012}}
*{{en}} PATH (Program for Appropriate Technology in Health):{{cita web|http://www.path.org/publications/files/GVR_femicide_rpt.pdf|"Strengthening Understanding of Femicide", panoramica della conferenza sul femminicidio convocata congiuntamente dal PATH, l'Inter-American Alliance per la prevenzione della violenza di genere (Intercambios), il Medical Research Council del Sud Africa (MRC), e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nei giorni dal 14 al 16 aprile 2008 a Washington, DC|8 febbraio 2012}}
*[http://www.repubblica.it/cronaca/2012/03/27/news/l_uomo_in_casa_diventa_assassino_una_donna_uccisa_ogni_due_giorni-32260263/?ref=HRER1-1 Adriano Sofri, ''Una donna uccisa ogni due giorni''], Repubblica.it, 27 marzo 2012.
*{{cita web|autore=Matilde Paoli (a cura di)|url=http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/femminicidio-perch-parola|titolo=Femminicidio: i perché di una parola|editore= [[Accademia della Crusca]]|data=28 giugno 2013}}
{{portale|antropologia|diritto}}
 
[[Categoria:Femminismo]]
[[Categoria:Violenza contro le donne]]
[[Categoria:Omicidio]]