Rai Italia Radio e Leon Feldhendler: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Canale radio
|Nome = Leon Feldhendler
|nome = Rai Italia Radio
|logoPostCognome =
|PostCognomeVirgola = nato '''Lejb Feldhendler'''
|dimensioni logo = 200px
|Sesso = M
|didascalia logo =
|LuogoNascita = Polonia
|paese = {{ITA}}
|linguaAnnoNascita = 1910
|LuogoMorte = Lublino
|frequenze =
|LuogoMorteLink =
|lancio = 1º luglio [[1930]]
|GiornoMeseMorte = 6 aprile
|chiusura = 1º gennaio [[2012]]
|shareAnnoMorte = 1945
|Attività = partigiano
|data share =
|Nazionalità = polacco
|nota share =
|Categorie = no
|editore = [[Rai]]
|PostNazionalità = , noto per essere stato uno degli artefici della famosa rivolta dei prigionieri al [[campo di sterminio di Sobibór]] nell'ottobre 1943, assieme ad [[Aleksandr Aronovič Pečerskij|Aleksandr Pečerskij]]
|sito =
|nomi precedenti = Stazione in onde corte di Roma 2RO<br />Radio Roma<br />Satelradio<br />Rai Internazionale Radio
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}}
{{Multimedia|allineamento = destra|larghezza = 300|file = Attilio Parelli - Segnale di apertura programmi radio Rai.ogg|titolo = Attilio Parelli|descrizione = ''«Segnale di apertura dei programmi Rai Italia Radio»''}}
'''Rai Italia Radio''' (precedentemente conosciuta come ''Satelradio'' e quindi come ''Rai Internazionale Radio''), è stato il canale della [[Rai]] che trasmetteva i programmi radiofonici italiani all'estero. Il canale era diretto dalla struttura [[Rai Internazionale]] (già Rai International) e faceva parte del bouquet di [[Radio Rai]].
 
==Biografia==
Tutti i giorni, 24 ore su 24, Rai Italia Radio trasmetteva il meglio di [[Rai Radio 1]], [[Rai Radio 2]], [[Rai Radio 3]] e programmi autoprodotti, tra i quali lo storico ''[[Notturno Italiano]]'' e il ''Taccuino Italiano''.
Figlio di un rabbino, Feldhendler era stato a capo del [[Judenrat]]<ref name="Crowe">{{Cita libro|autore=Crowe|nome=David M.|titolo=The Holocaust: Roots, History, And Aftermath|url=https://books.google.ca/books?id=LB_HLHJ_J64C&q=Feldhendler#v=onepage&q=Feldhendler&f=false|anno=2008|editore=Perseus Books Group|città=|pp=245–46|ISBN=978-0-8133-4325-9}}</ref> (il consiglio ebraico) nel suo villaggio di [[Żółkiewka]], [[Voivodato di Lublino]], nella [[Occupazione della Polonia|Polonia occupata dai nazisti]].
 
Fu deportato a Sobibór all'inizio del 1943. Lavorò nel magazzino e talvolta dovette dare una mano nel ''Bahnhof-kommando''. Nella primavera del 1943, Feldhendler guidò un piccolo gruppo di prigionieri di Sobibor nel formulare un piano di fuga. La loro idea iniziale era stata quella di avvelenare le guardie del campo e impossessarsi delle loro armi, ma le [[Schutzstaffel|SS]] scoprirono il veleno e spararono a cinque ebrei per rappresaglia. Altri piani includevano l'incendio del campo e la fuga durante la confusione provocata, ma l'installazione delle [[Mina terrestre|mine terrestri]] nel perimetro del campo da parte delle SS, avvenuta nell'estate del 1943, rese il piano impraticabile.
Ha terminato le trasmissioni, con la chiusura di [[Rai Internazionale]], alla [[mezzanotte]] tra il 31 dicembre [[2011]] ed il 1º gennaio [[2012]].
 
Alla fine di settembre del 1943 arrivò un trasporto di ebrei dal [[Ghetto di Minsk]]. Tra loro c'era un ufficiale dei [[Prigioniero di guerra|prigionieri]] di [[Prigioniero di guerra|guerra]] sovietico dell'[[Armata Rossa]], [[Aleksandr Aronovič Pečerskij|Aleksandr Pečerskij]], che sopravvisse alla selezione nelle camere a gas. La sua presenza ha dato nuovo slancio ai piani di fuga. Pečerskij ben presto assunse la guida del gruppo di aspiranti fuggitivi e, con Feldhendler come suo vice, elaborò un piano che prevedeva l'uccisione del personale delle SS del campo e poi la razzia delle munizioni da parte dei prigionieri di guerra sovietici.
== Storia ==
[[File:Sobibor_Survivors.jpg|miniatura| Alcuni dei sopravvissuti al campo di sterminio di Sobibór nel 1944. Feldhendler si trova in alto a destra.]]
===I primi anni e la Seconda Guerra Mondiale===
La rivolta fu attuata il 14 ottobre 1943.<ref name="Crowe"/> Feldhendler sopravvisse sia alla rivolta che alla guerra, nascondendosi a [[Lublino]] fino alla fine dell'occupazione tedesca. La città fu conquistata dall'Armata Rossa il 24 luglio 1944 e divenne il quartier generale temporaneo del [[Comitato Polacco di Liberazione Nazionale|Comitato]] comunista [[Comitato Polacco di Liberazione Nazionale|polacco di liberazione]], [[Storia della Polonia (1945-1989)|controllato]] dai [[Storia della Polonia (1945-1989)|sovietici]] e istituito da [[Iosif Stalin]]. Tuttavia, il 2 aprile 1945, Feldhendler fu ferito mortalmente da un colpo di pistola sparato attraverso la porta chiusa del suo appartamento. Trasportato all'ospedale di Lublino e operato d'urgenza, morì quattro giorni dopo. Secondo varie fonti, Feldhendler fu ucciso dai [[Nazionalismo|nazionalisti]] polacchi di destra,<ref>{{Cita web|url=http://www.sobibor.info/survivors.html|titolo=Sobibor: The Forgotten Revolt|cognome=[[Thomas Blatt]]|accesso=2009-01-29}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Yitzak Arad|titolo=Jewish Prisoner Uprisings in the Treblinka and Sobibor Extermination Camps|url=http://www.nizkor.org/hweb/orgs/israeli/yad-vashem/yvs-camps-04-03.html|anno=1984|editore=[[Yad Vashem]]|città=Gerusalemme|opera=The Nazi Concentration Camps: Proceedings of the Fourth Yad Vashem International Historical Conference}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Gerald Reitlinger|titolo=The Final Solution: The Attempt to Exterminate the Jews of Europe, 1939-1945|anno=1961|editore=A. S. Barnes|p=6}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Yad Washem Bulletin|anno=1953|editore=Yad Washem-Remembrance Authority for the Disaster and the Heroism|p=144}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Kowalski|nome=Isaac|titolo=Anthology on Armed Jewish Resistance, 1939-1945|anno=1985|editore=Jewish Combatants Publishers House|p=245}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Rashke|nome=Richard|titolo=Escape from Sobibor|anno=1995|editore=University of Illinois Press|p=357|ISBN=0-252-06479-8}}</ref> della ''Narodowe Siły Zbrojne'',<ref>{{Cita libro|autore=Joseph Tenenbaum|titolo=Underground: The Story of a People|anno=1952|editore=Philosophical Library|p=[https://books.google.com/books?id=T5m0AAAAIAAJ&q=feldhendler+nsz&dq=feldhendler+nsz&ei=PieBScCWCpWyyQTgt9z1Cw&pgis=1 264]}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Marion Mushkat & Henryk Ṡwiątkowski|titolo=Polish Charges Against German War Criminals|anno=1948|editore=Polish Main National Office for the Investigation of German War Crimes in Poland|p=[https://books.google.com/books?id=TAGgAAAAMAAJ&q=feldhendler&dq=feldhendler&lr=&ei=RRmBSY6XH52EzgSnj-nFBg&pgis=1 220]}}</ref> un'unità partigiana anticomunista e [[Antisemitismo|antisemita]].<ref>{{Cita libro|autore=Richard C. Lukas|titolo=The Forgotten Holocaust: The Poles Under German Occupation, 1939-1944|anno=1986|editore=University Press of Kentucky|p=[https://books.google.com/books?id=TNGAAAAAIAAJ&q=nsz+%22right-wing%22+%22anti-Semitic%22&pgis=1#search_anchor 81]}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Tadeusz Piotrowski|titolo=Poland's Holocaust|anno=1998|editore=McFarland|p=[https://books.google.com/books?id=hC0-dk7vpM8C&pg=PA77&dq=&source=gbs_toc_r&cad=0_0#PPA94,M1 94]}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=[[Martin Gilbert]]|titolo=Holocaust Journey: Traveling in Search of the Past|anno=1999|editore=Columbia University Press|p=[https://books.google.com/books?id=nhP_driSvFQC&pg=RA1-PA273&dq=&ei=88SBSY2fF4qUkQSYp_z8DA 273]}}</ref> Tuttavia, delle indagini più recenti hanno messo in discussione questa versione degli eventi, a causa soprattutto della scarsa documentazione a suo sostegno e delle ricerche incomplete degli storici precedenti.<ref name="Kopciowski">{{Cita web|url=http://www.zagladazydow.org/index.php?show=423&strona=481|titolo=Anti-Jewish Incidents in the Lublin Region in the Early Years after World War II|cognome=Kopciowski|nome=Adam|sito=Journal of the Polish Center for Holocaust Research|data=gennaio 2008}}</ref>
La RAI iniziò le proprie trasmissioni internazionali con il nome di ''Radio Roma'' il 1º luglio [[1930]] in [[onde corte]] dal [[Trasmettitore di Prato Smeraldo|Centro Radio Imperiale di Prato Smeraldo]], la cui costruzione fu supervisionata da [[Guglielmo Marconi]]. Nel [[1934]] il centro venne potenziato con l'aggiunta di due antenne a onde corte e nello stesso anno iniziarono le prime trasmissioni per l'America del Nord in italiano ed in inglese<ref name="Radiomarconi">{{Cita web|autore = Radiomarconi|url = http://www.radiomarconi.com/marconi/storia_radio.html|titolo = ORIGINI E SVILUPPO DELLA RADIOFONIA IN ITALIA - La radio in Italia: cronologia |accesso = 11 agosto 2017|editore = |data = }}</ref>.
 
L'unico documento concreto trovato dagli studiosi polacchi locali è una registrazione del ricovero di Feldhendler all'ospedale ''Wincentego à Paulo'' di Lublino, dove viene descritto l'infortunio. Il dottor Kopciowski scrisse che Feldhendler fu probabilmente ucciso nel corso di una rapina a mano armata, essendo lui un gioielliere.<ref name="Bielesz" /> Inoltre, come evidenziato da Marcin Wroński, la stampa comunista nella Lublino controllata dai sovietici accusava regolarmente gli ex partigiani di [[Armia Krajowa|AK]] e WIN di crimini comuni come parte della guerra ideologica.<ref name="Bielesz">{{Cita web|url=http://lublin.gazeta.pl/lublin/1,48724,13628717,Lublin_tuz_po_wojnie__Anarchia__bieda__dostepnosc.html|titolo=Lublin tuż po wojnie. Anarchia, bieda, dostępność broni..|cognome=Marcin Wroński|sito=Interview with historian Marcin Wroński by Marcin Bielesz|editore=Gazeta.pl Lublin|data=25 marzo 2013|dataaccesso=23 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130327020719/http://lublin.gazeta.pl/lublin/1%2C48724%2C13628717%2CLublin_tuz_po_wojnie__Anarchia__bieda__dostepnosc.html|urlmorto=sì}}</ref> Feldhendler fu uno dei 118 ebrei assassinati nel distretto di Lublino tra l'estate del 1944 e l'autunno del 1946, nell'ambito di una violenta ondata criminale portata dalla cosiddetta liberazione sovietica.
Nel [[1935]] i programmi di Radio Roma furono diffusi anche nell'[[America meridionale]] (in italiano, spagnolo e in portoghese) e nel bacino del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] in lingua italiana. Nel giro di pochi anni il palinsesto si arricchì con programmi rivolti alle varie zone della Terra, sia in italiano (nel 1936 per l'[[Africa Orientale]] e nel 1937 nel resto del mondo) che in altre lingue: vennero irradiati notiziari in varie lingue europee e asiatiche oltre ad amarico ed esperanto.<ref name="Radiomarconi"/>
 
== Nella cultura di massa ==
Nel [[1939]], con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], le trasmissioni ad onde corte furono utilizzate anche per operazioni militari; intanto il centro di Prato Smeraldo era stato potenziato con altre sei antenne, divenendo uno dei più potenti trasmettitori d'Europa. In questo periodo, la programmazione di Radio Roma (nata inizialmente per raggiungere gli emigranti italiani all'estero) viene sfruttata dal [[regime fascista]] con scopi propagandistici; le trasmissioni proseguirono con questo intento fino all'[[armistizio dell'8 settembre 1943]], in seguito al quale fu imposta all'Italia la sospensione delle trasmissioni radiofoniche in onda corta. Per un periodo, comunque, alcune trasmissioni vennero irradiate da [[Busto Arsizio]], nel territorio della [[Repubblica Sociale Italiana]], sfruittando le apparecchiature appositamente trasferite da Prato Smeraldo.<ref name="Radiomarconi"/>
Nel film ''[[Fuga da Sobibor]]'' del 1987 è stato interpretato da [[Alan Arkin]].<ref>[[imdbtitle:0092978|IMDB database entry]]</ref> La vita di Feldhendler a Lublino è stata menzionata nel libro del 2005 ''Wyjątkowo długa linia'' di Hanna Krall, nominato per il [[Nagroda Literacka Nike|Premio Nike]].<ref>[http://www.empik.com/empikultura/aktualnosci/weekend-z-nagroda-nike-hanna-krall,24214 ''Weekend z nagrodą NIKE: Hanna Krall'']</ref>
 
===Il dopoguerra=Note==
<references/>
Radio Roma riprende a trasmettere dopo il conflitto mondiale: il 3 settembre [[1946]] vennero infatti ripristinate le trasmissioni in onda corta per l'Europa e le Americhe in [[lingua italiana|italiano]], [[lingua inglese|inglese]], [[lingua francese|francese]], [[lingua spagnola|spagnolo]] e [[lingua portoghese|portoghese]]. L'elenco di lingue si arricchì negli anni immediatamente successivi con l'aggiunta di altre lingue europee e della [[lingua araba]], in cui venivano irradiate alcune trasmissioni dall'antenna di [[Radio Bari]] nel [[1947]].<ref name="Radiomarconi"/>
 
{{Olocausto}}
Il [[1948]] fu un anno rilevante per le trasmissioni per l'estero, la cui gestione tecnica fu affidata alla [[RAI]] con il Decreto Legislativo nº 1132 del 7 maggio; in questa data fu inoltre stipulata la convenzione tra RAI e Governo per la ricostruzione del centro ad Onde Corte di [[Trasmettitore di Prato Smeraldo|Prato Smeraldo]]. Nel 1949 la rete infrastrutturale venne ampliata con la costruzione dell [[Antenna RAI di Caltanissetta|trasmettitore di Caltanissetta]], con l'obbiettivo di diffondere il segnale nell'[[Africa settentrionale]] e nel bacino del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]; nel frattempo il palinsesto venne ampliato ulteriormente con l'introduzione di trasmissioni in più di trenta lingue<ref>Tra cui albanese (dal 1950), amarico, arabo (dal 1947), bulgaro (dal 1949), bengalico (dal 1956), ceco (dal 1948), cinese (dal 1948), croato (dal 1947), danese (dal 1947), esperanto, francese (dal 1946), giapponese (dal 1950), greco (dal 1948), hindi (dal 1950), indonesiano (dal 1952), inglese (dal 1946), italiano (dal 1946), lituano (dal 1952), olandese (dal 1947), persiano (dal 1950), polacco (dal 1948), portoghese (dal 1946), rumeno (dal 1948), russo (dal 1948), serbo (dal 1947), somalo, slovacco (dal 1948), sloveno (dal 1947), spagnolo (dal 1947), svedese (dal 1947), tedesco (dal 1947), turco (dal 1948), ucraino (dal 1950), ungherese (dal 1948), urdu (dal 1950).</ref> rivolte a 52 paesi europei ed extra-europei; il palinsesto prevedeva anche dei notiziari a cadenza quindicinale in inglese e francese dedicati ai problemi della NATO e dell'Unità europea, iniziando dal 1º luglio [[1952]] a trasmettere anche in orario notturno con la storica trasmissione ''[[Notturno italiano|Notturno dall'Italia]]''.<ref name="Radiomarconi"/>
{{Controllo di autorità}}
 
{{Portale|biografie|ebraismo}}
===Gli anni '60 e '70: la riorganizzazione delle trasmissioni da parte della RAI===
Il 30 marzo [[1962]] venne stipulato un accordo tra la RAI e la Presidenza del [[Consiglio dei Ministri]], in base al quale la gestione delle trasmissioni per l'estero e dei notiziari in onde corte fu affidata alla RAI (che già era stata incaricata della gestione tecnica nel 1948). A seguito di questa convenzione, i programmi di Radio Roma vennero riorganizzati con la soppressione delle trasmissioni nelle lingue asiatiche nel 1964 (ad eccezione dell'arabo), mentre nel 1965 vennero sospesi i programmi in lituano e ridotti quelli in alcune lingue dell'Europa orientale e in esperanto. Anche le trasmissioni in inglese e francese dedicati all'unità Europea ed alla NATO futono soppressi, mentre vennero introdotti nel 1962 i notiziari in inglese, francese e tedesco all'interno del ''Notturno dall'Italia''.<ref name="Radiomarconi"/>
 
Gli anni tra il [[1967]] e il [[1975]] sono caratterizzati da una serie di iniziative del Governo volte a potenziare l'offerta radiofonica rivolta agli italiani residenti al'estero. Fu in questo contesto che vennero ideati nel [[1968]] alcuni programmi divenuti celebri come i notiziari 'Qui Italia' e 'Un giorno in Italia', notiziari in lingua italiana rivolti ai cittadini italiani residenti rispettivamente in [[Europa]] ed in [[America del Nord]]; nel [[1975]] il ''Notturno dall'Italia'' fu riorganizzato nel ''[[Notturno Italiano]]'', mentre nel [[1978]] fu irradiato per la prima volta il ''Giornale dall'Italia''. Nel frattempo, nel [[1970]], la RAI si accordò con il [[Ministero degli Esteri]] ed il Consiglio dei Ministri per il potenziamento del Centro di Prato Smeraldo.<ref name="Radiomarconi"/>
 
===Gli anni '90: RAI International e la nascita di Satelradio===
Nel [[1995]] venne fondata [[Rai International]], la direzione della Rai dedita alla programmazione radiofonica e televisiva per l'estero; da questo momento Rai Italia Radio passò sotto l'egida di questo nuovo ente, il cui nome venne usato anche per l'identificazione del canale radiofonico. Nello stesso anno, la diffusione dei programmi in onde corte venne potenziata con l'installazione di due ripetitori a [[Singapore]] e nell'isola di [[Isola di Ascensione|Ascension]], destinati a raggiungere le zone più lontane del mondo come l'Oceania e l'America del Sud<ref name="Radiomarconi"/>, caratterizzate da una nutrita percentuale di cittadini italiani. Nel frattempo, Rai International iniziò ad essere trasmesso anche via satellite ripetendo alcuni programmi già trasmessi in onde corte, tra cui il ''Notturno italiano'', ''Un'ora con voi'' (introdotto proprio nel 1995) e alcuni notiziari multilingue<ref name=palinsestoMultilingue>{{Cita web|autore = Rai International|url = http://www.international.rai.it/radio/hot/hbrd.htm|titolo = Programmi radiofonici via satellite - Rai International|accesso = 11 agosto 2017|editore = |data = 18 aprile 1999|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/19990418055300/http://www.international.rai.it/radio/hot/hbrd.htm|dataarchivio = 18 aprile 1999}}</ref>.
 
Nel [[1996]] l'offerta radiofonica crebbe ulteriormente: nacque infatti ''Satelradio'', un secondo canale satellitare che proponeva il meglio della programmazione di [[Radio 1]], [[Radio 2]], [[Radio 3]] e del canale multilingue di Rai International<ref name="Satelradio">{{Cita web|autore = Rai International|url = http://www.international.rai.it/radio/satrad/strad.htm|titolo = Satelradio|accesso = 11 agosto 2017|editore = |data = 20 aprile 1999|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/19990420124407/http://www.international.rai.it/radio/satrad/strad.htm|dataarchivio = 20 aprile 1999}}</ref>, destinato inizialmente all'Europa ed al bacino del Mediterraneo e successivamento diffusa in tutto il mondo. Nel palinsesto di Satelradio venne introdotto un nuovo programma, ''Taccuino italiano'', un rotocalco quotidiano per gli italiani all'estero destinato a diventare uno dei programmi di punta di Rai Italia Radio.
 
A fine decennio, Rai International offriva 11.600 ore di trasmissione radiofonica all'anno (tra trasmissioni satellitari e in onda corta e media); di queste, circa la metà era utilizzata per programmi che fornissero quotidianamente una finestra informativa sull'Italia. Le notizie venivano curate da due redazioni giornalistiche, responsabili rispettivamente delle informazioni della fascia oraria giornaliera (dalle 10 alle 23) e notturna (dalle 23 alle 6 del giorno successivo).
 
===Gli anni 2000: la chiusura del canale multilingue e l'abbandono delle onde corte===
Nel nuovo millennio, Rai International approfittò dell'avvento di [[internet]] per ampliare la propria offerta e diffondere in streaming i programmi già trasmessi via satellite su Satelradio; in questo modo, era possibile ascoltare la voce italiana nel mondo attraverso la modulazione di ampiezza (principalmente in onde corte), il satellite ed internet. Nel luglio del 2007, tuttavia, una convenzione tra la RAI e il Consiglio dei Ministri sancì la fine delle trasmissioni in onde corte della Rai, decretando in questo modo la fine del canale multilingue che avvenne il 30 settembre dello stesso anno<ref name="30set2007">{{Cita web|autore = AreaTecnicaRai|url = http://areatecnicarai.it/index.php/articoli/audio/256-rai-onde-cort|titolo = "Rai Onde Corte|accesso = 11 agosto 2017|editore = |data = }}</ref>. Tale decisione comportò anche la chiusura del Centro di Prato Smeraldo<ref name="italRadioOC">{{Cita web|autore=LC|url=http://portale.italradio.org/index.php?module=News&func=display&sid=973|titolo="Rai: addio alle Onde Corte il 30 settembre"|accesso = 11 agosto 2017| editore = | data = 27 settembre 2007}}</ref> (a quattro anni di distanza dallo spegnimento dell'[[Antenna RAI di Caltanissetta]], il quale comportò la cessazione delle trasmissioni in onda corta di [[Radio 1]], fino ad allora ascoltabile sui 6060&nbsp;kHz e sui 9515&nbsp;kHz, e di [[Radio 2]], in onda sui 7175&nbsp;kHz<ref name="bclnews109">{{Cita web|url=http://www.bclnews.it/files/bollettini/bclmedianews/bclnews109.pdf|titolo="BCL MEDIANEWS Anno 10 – N° 109 – maggio 2003"|accesso = 9 novembre 2017| editore = | data = maggio 2003}}</ref>).
 
Da quella data le trasmissioni proseguirono esclusivamente via satellite e su internet con i programmi di Satelradio, esclusivamente in italiano ad eccezione dei brevi notiziari in inglese, francese e tedesco (quest'ultimo poi dismesso) all'interno del ''Notturno italiano''; quest'ultimo fu anche l'unico programma a sopravvivere in modulazione di ampiezza, continuando ad essere trasmesso sulle frequenze di Roma (1107&nbsp;kHz), Milano (900&nbsp;kHz) e Napoli-Marcianise (657&nbsp;kHz), oltre che sul [[Rai Radio FD 4|4º canale della filodiffusione]]<ref name="rai6060">In precedenza veniva trasmesso anche sui 6060&nbsp;kHz di Prato Smeraldo e, per qualche tempo, anche dal 702&nbsp;kHz di Montecarlo e dagli 846&nbsp;kHz o dai 1332&nbsp;kHz di Roma (in sostituzione dei 1107&nbsp;kHz).</ref>. Inizialmente venne previsto un ripristino delle trasmissioni in spagnolo all'interno del ''Notturno Italiano'', a parziale compensazione della soppressione delle trasmissioni in tale lingua<ref name="rxreport">{{Cita web|autore = Giampiero Bernardini|url = http://rxreport.blogspot.com/2007/10/la-rai-chiude-le-onde-corte-litalia-non.html|titolo = "La Rai chiude le onde corte, l'Italia non parla più col Sud del mondo"|accesso = 6 novembre 2017|data = 3 ottobre 2007}}</ref>, ma il progetto non si concretizzò.
 
La decisione di cessare le trasmissioni in onda corta ricevette diverse critiche, soprattutto in virtù del fatto che esse rappresentavano l'unico mezzo in grado di diffondere con una certa affidabilità la voce italiana nelle zone del mondo più disagiate come l'[[Africa]] e l'[[America latina]]<ref name="italRadioOC"/> e in quelle soggette a censura e private di un accesso libero ad internet e telefonia<ref name="lawendel">{{Cita web|autore = Andrea Lawendel|url = http://radiolawendel.blogspot.it/2007/09/onde-corte-rai-prime-reazioni.html|titolo = "Onde corte RAI, prime reazioni autorevoli "|accesso = 16 agosto 2017|editore = |data = 30 settembre 2007}}</ref>; vi fu poi chi, come il giornalista del [[Corriere della Sera]] [[Ernesto Galli della Loggia]], fece notare che la Rai privava in questo modo l'Italia (peraltro patria dell'inventore della radio [[Guglielmo Marconi]]<ref name="italRadioOC"/>) della propria voce nel mondo, fino ad allora udibile a fianco di organi rilevanti come [[BBC World]], [[Voice of America]] o [[Radio France Internationale]].<ref name="lawendel"/><ref name="DellaLoggia">{{Cita web|autore = [[Ernesto Galli della Loggia]]|url = https://books.google.it/books?id=h1Ca6cLtPZ0C&pg=PT192&lpg=PT192&dq=Fine+delle+trasmissioni&source=bl&ots=W8T7jEsrU1&sig=G8iTc6LHZBJH4iLqcTKQDR0v_3o&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjn37D219vVAhWGWxQKHVjnCu4Q6AEIMDAC#v=onepage&q=fine%20delle%20trasmissioni&f=false|titolo = "Calendario: un anno in Italia - 29 settembre: Fine delle trasmissioni"|accesso = 16 agosto 2017|editore = Libri Scheiwiller|data = 29 settembre 2007}}
</ref>
 
=== La fine ===
Rai Italia Radio continuò a trasmettere senza interruzioni fino al 2011, anno in cui venne decisa (nel mese di dicembre) la chiusura di [[Rai International]]. La decisione iniziò a maturare nei primi mesi del 2011, a seguito del taglio del 70% dei fondi destinati alla RAI decretato dal ministro dei beni e delle attività culturali [[Sandro Bondi]] - quantificabili in 85 milioni di euro<ref name="radiospeaker">{{Cita web|autore = Nicoletta Zampano|url = http://www.radiospeaker.it/blog/chiusura-rai-international-radio-notturno-italiano-408.html|titolo = "Probabile chiusura di Rai International radio e di Notturno Italiano"|accesso = 6 novembre 2017|data = 19 dicembre 2011}}</ref> - e del taglio del contributo di 20 milioni di euro da parte del [[Ministero degli Esteri]]<ref name="millecanali">{{Cita web|autore = Mauro Roffi e Elena Romanato|url = http://www.millecanali.it/chiusura-in-vista-per-il-notturno-italiano/|titolo = "Chiusura in vista per il ‘Notturno Italiano’"|accesso = 6 novembre 2017|data = 21 dicembre 2011}}</ref><ref name="SFumarola">{{Cita web|autore = Silvia Fumarola|url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/12/19/notturno-italiano-patrimonio-della-rai-non-dovete.html|titolo = "Notturno italiano è patrimonio della Rai non dovete chiuderlo"|accesso = 6 novembre 2017|data = 19 dicembre 2011}}</ref>.
 
Benché poco pubblicizzata dai media televisivi<ref name="youtube">{{Cita web|url = https://www.youtube.com/watch?v=rDb302R1yNI|titolo = "La chiusura di Rai International spiegata da un dipendente"|accesso = 6 novembre 2017|data = 7 dicembre 2011}}</ref>, la vicenda ebbe ampio risalto sui principali quotidiani (come [[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]<ref name="SFumarola"/>, [[Il Messaggero]]<ref name="messaggero">[https://www.facebook.com/NotturnoItalianoRAI/photos/a.312962258736203.83346.196403623725401/317886358243793/?type=3&theater Articolo del Messaggero contro la chiusura del Notturno Italiano]</ref> e [[Il Fatto Quotidiano]]<ref name="fattoQuotidiano">[https://www.facebook.com/NotturnoItalianoRAI/photos/a.312962258736203.83346.196403623725401/314868661878896/?type=3&theater Articolo del Fatto Quotidiano contro la chiusura del Notturno Italiano]</ref>), sia per il destino dei dipendenti di Rai International, sia per gli italiani residenti all'estero. Particolare attenzione venne rivolta al ''Notturno Italiano'', la trasmissione più longeva della Rai in onda ogni notte dal 1952, considerata peraltro l'unica vera vetrina sulla musica italiana edita esclusivamente su [[78 giri]]<ref name="millecanali"/><ref name="SFumarola"/>.
 
Numerose furono le iniziative volte a salvare il ''Notturno Italiano'' e Rai Italia Radio: oltre al sostegno di volti noti dello spettacolo (come [[Fiorella Mannoia]], [[Simone Cristicchi]], [[Fabio Frizzi]] e [[Paola Turci]])<ref name="SFumarola"/> e di vari appassionati che si appellarono via e-mail contro la chiusura del canale, il 23 novembre gli stessi impiegati di Rai International rivolsero una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, [[Mario Monti]], per chiedere la rinegoziazione della convenzione tra la Rai e il governo italiano per la produzione dei programmi per l'estero<ref name="letteraMonti">{{Cita web|autore = Redazione di [[Rai Internazionale]]|url = http://portale.lombardinelmondo.org/articoli/cultcuriosita/rainterna|titolo = "Rai International rischia la sua stessa sopravvivenza"|accesso = 6 novembre 2017|data = 23 novembre 2011}}</ref><ref name="italRadio_2011">{{Cita web|autore = LC|url = http://portale.italradio.org/index.php?module=News&func=display&sid=2281|titolo = "Rai International, fine dei programmi"|accesso = 6 novembre 2017|data = 8 dicembre 2011}}</ref>, auspicando per essi quel compito di comunicazione del ruolo dell'Italia nel mondo in linea con le dichiarazioni dello stesso Monti.
 
Tuttavia nessun provvedimento venne intrapreso dal governo per salvare Rai Internazionale, nonostante numerose assemblee e uno sciopero indetto dal personale della [[Rai]] per il 22 dicembre<ref name="scioperoRaiInternazionale">{{Cita web|url = http://www.apt.it/news/personale-rai-in-sciopero-il-22-dicembre|titolo = "Personale Rai in sciopero il 22 dicembre"|accesso = 7 novembre 2017|data = 13 dicembre 2011}}</ref>. Fino all'ultimo, comunque, vennero fatti diversi tentativi da parte degli addetti ai lavori volti a sensibilizzare l'opinione pubblica e a mantenere in vita l'emittente radiofonica (ne è un esempio la pagina [[Facebook]] del ''Notturno Italiano''<ref name="facebookNotturno">[https://www.facebook.com/NotturnoItalianoRAI Pagina Facebook del ''Notturno Italiano'']</ref>, dove lo staff raccoglieva articoli in difesa del programma e invitava gli ascoltatori a inviare il proprio appello contro la chiusura della trasmissione).
 
A seguito delle decisioni di cui sopra, Rai Italia Radio cessò le proprie trasmissioni alla mezzanotte tra il 31 dicembre [[2011]] e il 1º gennaio [[2012]]; da allora l'Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevedono una specifica programmazione radiofonica per i cittadini residenti all'estero<ref name="listaEmittentiEU">Esistono infatti servizi radiofonici internazionali in Armenia (International Public Radio of Armenia) [http://armradio.am/], Austria (Ö1 International) {{cita web |url=http://oe1.orf.at/service/international |titolo=Copia archiviata |accesso=23 dicembre 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081217094202/http://oe1.orf.at/service/international |dataarchivio=17 dicembre 2008 }}, Albania (Radio Tirana 3 International) [https://rtsh.al/radio-tirana-3/], Azerbaigian (Azerbaijan Radio International), Belgio (RTBF International) [http://www.rtbfi.be/], Bielorussia (Radio Station Belarus) [http://www.radiobelarus.tvr.by/], Città del Vaticano ([[Radio Vaticana]]) [http://www.radiovaticana.va/], Croazia (Voce della Croazia) [http://glashrvatske.hrt.hr/], Finlandia (Yle Mondo) {{cita web |url=http://www.yle.fi/ylemondo |titolo=Copia archiviata |accesso=9 novembre 2017 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070205180236/http://www.yle.fi/ylemondo/ |dataarchivio=5 febbraio 2007 }}, Francia ([[Radio France Internationale]]) [http://www.rfi.fr/], Germania ([[Deutsche Welle|Deutsche Welle Radio]]) [http://www.dw-world.de/], Grecia ([[La Voce della Grecia]]) [http://webradio.ert.gr/i-foni-tis-elladas/], Irlanda (RTÉ Radio 1 Extra) [http://www.rte.ie/digitalradio/radio1extra/], Israele (Israel Radio International) {{cita web |url=http://www.iba.org.il/world |titolo=Copia archiviata |accesso=26 marzo 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100124021711/http://www.iba.org.il/world/ |dataarchivio=24 gennaio 2010 }}, Lussemburgo (Radio Luxembourg), Moldavia (Radio Moldova International) [http://www.trm.md/], Polonia (Polish Radio External Service) [http://external.polskieradio.pl/], Portogallo (RDP Internacional) [http://www.rtp.pt/radio/], Regno Unito (BBC Radio World Service) [http://bbc.co.uk/worldserviceradio], Repubblica Ceca ([[Radio Praga]]) [http://www.radio.cz/en/], Romania ([[Radio Romania Internazionale]]) [http://www.rri.ro/], Russia (Radio Sputnik, ex [[La Voce della Russia]]) [https://sputniknews.com/], Slovacchia (Radio Slovakia International) [http://en.rsi.rtvs.sk/], Slovenia ([[Radio Slovenia International]]) [http://www.rtvslo.si/rsi/index.php] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070220110213/http://www.rtvslo.si/rsi/index.php |date=20 febbraio 2007 }}, Spagna ([[Radio Exterior de España]]) [http://www.rtve.es/radio/radio-exterior/], Svezia (Sveriges Radio International) [http://radiosweden.org/], Svizzera ([[World Radio Switzerland]]) [http://worldradio.ch/], Turchia ([[Voce della Turchia]]) [http://www.trtvotworld.com/], Ucraina (Radio Ukraine International) [http://www.nrcu.gov.ua/], Ungheria (Duna World Radio) [http://www.mediaklikk.hu/dunaworldradio/]. Si veda a tal proposito anche la pagina [[:en:List of international broadcasters|List of international broadcasters]] della versione in inglese di Wikipedia per un elenco contenente le emittenti radiofoniche internazionali attive nel mondo.</ref>. Solo i canali televisivi di Rai International, infatti, sono stati mantenuti in vita attraverso la società [[Rai Com]], mentre i soli canali radiofonici Rai fruibili all'estero, in streaming e via satellite, sono gli stessi udibili sul territorio italiano (sebbene siano pensati per un pubblico residente in Italia). Nella fascia oraria tra le 0:00 e le 6:00, sulle frequenze in onde medie usate in passato per il Notturno Italiano, oggi viene trasmessa [[Radio 1]], irradiata sui 900&nbsp;kHz di [[Milano]] e sui 1107&nbsp;kHz di [[Roma]] (i 657&nbsp;kHz di [[Napoli]] sono stati invece disattivati nel 2012 a seguito della demolizione dell'impianto di trasmissione di [[Marcianise]]).
 
== Note ==
<references/>
 
[[Categoria:Ebrei polacchi]]
==Voci correlate==
[[Categoria:Morti nel 1945]]
*[[Rai]]
[[Categoria:Nati nel 1910]]
*[[Radio Rai]]
[[Categoria:Superstiti del campo di sterminio di Sobibór]]
*[[Rai Internazionale]]
*[[Trasmissioni radiotelevisive per gli italiani all'estero]]
{{Rai}}
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[[Categoria:Emittenti radiofoniche della Rai (passato)|Italia Radio]]
[[Categoria:Emittenti radiofoniche internazionali|Italia Radio, Rai]]
[[Categoria:Emittenti radiofoniche internazionali in lingua italiana|Italia Radio, Rai]]