Dairago e Leon Feldhendler: differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Divisione amministrativa
|Nome = DairagoLeon Feldhendler
|PanoramaPostCognome =
|PostCognomeVirgola = nato '''Lejb Feldhendler'''
|Didascalia =
|Sesso = M
|Bandiera = Dairago-Gonfalone.png
|LuogoNascita = Polonia
|Voce bandiera =
|AnnoNascita = 1910
|Stemma = Dairago-Stemma.png
|LuogoMorte = Lublino
|Voce stemma =
|LuogoMorteLink =
|Stato = ITA
|GiornoMeseMorte = 6 aprile
|Grado amministrativo = 3
|AnnoMorte = 1945
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Attività = partigiano
|Divisione amm grado 2 = Milano
|Nazionalità = polacco
|Amministratore locale = Paola Rolfi
|Categorie = no
|Partito = Civica Dairago - Lista di Centrosinistra
|PostNazionalità = , noto per essere stato uno degli artefici della famosa rivolta dei prigionieri al [[campo di sterminio di Sobibór]] nell'ottobre 1943, assieme ad [[Aleksandr Aronovič Pečerskij|Aleksandr Pečerskij]]
|Data elezione = 05/06/2016 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Abitanti = 6409
|Note abitanti = {{cita web|url=http://demo.istat.it/bilmens2018gen/query.php?lingua=ita&Rip=S1&Reg=R03&Pro=P15&Com=99&submit=Tavola|titolo=ISTAT - Popolazione|accesso=4 gennaio 2019}}
|Aggiornamento abitanti = 31-8-2018
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Arconate]], [[Buscate]], [[Busto Arsizio]] (VA), [[Busto Garolfo]], [[Legnano]], [[Magnago]], [[Villa Cortese]]
|Zona sismica = 4
|Gradi giorno = 2617
|Nome abitanti = dairaghesi
|Patrono = [[Genesio di Arles]]
|Festivo = 25 agosto
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Dairago (province of Milan, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Dairago nella città metropolitana di Milano
|Diffusività =
}}
 
==Biografia==
'''Dairago''' {{Link audio|Pronuncia del toponimo Dairago.ogg|ascolta}} (''Dairagh'' o ''Dairàa'' nei dialetti [[dialetto bustocco|bustocco]] e [[dialetto legnanese|legnanese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:6420}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> situato nella [[città metropolitana di Milano]], in [[Lombardia]], a circa 32&nbsp;chilometri a nord-ovest dal [[Milano|capoluogo]], nell'alta pianura al limite con la [[provincia di Varese]], in un territorio ancora in parte coperto da boschi, non lontano dai fiumi [[Olona]] (che scorre a 5&nbsp;chilometri a levante) e [[Ticino (fiume)|Ticino]] (distante 10&nbsp;chilometri a ponente).
Figlio di un rabbino, Feldhendler era stato a capo del [[Judenrat]]<ref name="Crowe">{{Cita libro|autore=Crowe|nome=David M.|titolo=The Holocaust: Roots, History, And Aftermath|url=https://books.google.ca/books?id=LB_HLHJ_J64C&q=Feldhendler#v=onepage&q=Feldhendler&f=false|anno=2008|editore=Perseus Books Group|città=|pp=245–46|ISBN=978-0-8133-4325-9}}</ref> (il consiglio ebraico) nel suo villaggio di [[Żółkiewka]], [[Voivodato di Lublino]], nella [[Occupazione della Polonia|Polonia occupata dai nazisti]].
 
Fu deportato a Sobibór all'inizio del 1943. Lavorò nel magazzino e talvolta dovette dare una mano nel ''Bahnhof-kommando''. Nella primavera del 1943, Feldhendler guidò un piccolo gruppo di prigionieri di Sobibor nel formulare un piano di fuga. La loro idea iniziale era stata quella di avvelenare le guardie del campo e impossessarsi delle loro armi, ma le [[Schutzstaffel|SS]] scoprirono il veleno e spararono a cinque ebrei per rappresaglia. Altri piani includevano l'incendio del campo e la fuga durante la confusione provocata, ma l'installazione delle [[Mina terrestre|mine terrestri]] nel perimetro del campo da parte delle SS, avvenuta nell'estate del 1943, rese il piano impraticabile.
== Geografia fisica ==
 
Alla fine di settembre del 1943 arrivò un trasporto di ebrei dal [[Ghetto di Minsk]]. Tra loro c'era un ufficiale dei [[Prigioniero di guerra|prigionieri]] di [[Prigioniero di guerra|guerra]] sovietico dell'[[Armata Rossa]], [[Aleksandr Aronovič Pečerskij|Aleksandr Pečerskij]], che sopravvisse alla selezione nelle camere a gas. La sua presenza ha dato nuovo slancio ai piani di fuga. Pečerskij ben presto assunse la guida del gruppo di aspiranti fuggitivi e, con Feldhendler come suo vice, elaborò un piano che prevedeva l'uccisione del personale delle SS del campo e poi la razzia delle munizioni da parte dei prigionieri di guerra sovietici.
=== Clima ===
[[File:Sobibor_Survivors.jpg|miniatura| Alcuni dei sopravvissuti al campo di sterminio di Sobibór nel 1944. Feldhendler si trova in alto a destra.]]
Secondo la [[Classificazione climatica dei comuni italiani|classificazione climatica]] il centro abitato è situato in "zona E", 2617 GG. Situata nell'alta [[pianura padana]], Dairago ha un clima di tipo [[Clima continentale|continentale]] con [[Inverno|inverni]] freddi caratterizzati da molte giornate di gelo e dal fenomeno della [[nebbia]], che però sta diventando via via sempre meno frequente. Le [[Estate|estati]] sono calde, umide e moderatamente piovose, con le [[Temperatura|temperature]] che possono superare i 30&nbsp;°C e con l'umidità che può raggiungere l'80% causando quel fenomeno di caldo umido comunemente chiamato "[[Afa (meteorologia)|afa]]". L'[[umidità]] non è presente solo d'estate, ma è molto elevata tutto l'anno.
La rivolta fu attuata il 14 ottobre 1943.<ref name="Crowe"/> Feldhendler sopravvisse sia alla rivolta che alla guerra, nascondendosi a [[Lublino]] fino alla fine dell'occupazione tedesca. La città fu conquistata dall'Armata Rossa il 24 luglio 1944 e divenne il quartier generale temporaneo del [[Comitato Polacco di Liberazione Nazionale|Comitato]] comunista [[Comitato Polacco di Liberazione Nazionale|polacco di liberazione]], [[Storia della Polonia (1945-1989)|controllato]] dai [[Storia della Polonia (1945-1989)|sovietici]] e istituito da [[Iosif Stalin]]. Tuttavia, il 2 aprile 1945, Feldhendler fu ferito mortalmente da un colpo di pistola sparato attraverso la porta chiusa del suo appartamento. Trasportato all'ospedale di Lublino e operato d'urgenza, morì quattro giorni dopo. Secondo varie fonti, Feldhendler fu ucciso dai [[Nazionalismo|nazionalisti]] polacchi di destra,<ref>{{Cita web|url=http://www.sobibor.info/survivors.html|titolo=Sobibor: The Forgotten Revolt|cognome=[[Thomas Blatt]]|accesso=2009-01-29}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Yitzak Arad|titolo=Jewish Prisoner Uprisings in the Treblinka and Sobibor Extermination Camps|url=http://www.nizkor.org/hweb/orgs/israeli/yad-vashem/yvs-camps-04-03.html|anno=1984|editore=[[Yad Vashem]]|città=Gerusalemme|opera=The Nazi Concentration Camps: Proceedings of the Fourth Yad Vashem International Historical Conference}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Gerald Reitlinger|titolo=The Final Solution: The Attempt to Exterminate the Jews of Europe, 1939-1945|anno=1961|editore=A. S. Barnes|p=6}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Yad Washem Bulletin|anno=1953|editore=Yad Washem-Remembrance Authority for the Disaster and the Heroism|p=144}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Kowalski|nome=Isaac|titolo=Anthology on Armed Jewish Resistance, 1939-1945|anno=1985|editore=Jewish Combatants Publishers House|p=245}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Rashke|nome=Richard|titolo=Escape from Sobibor|anno=1995|editore=University of Illinois Press|p=357|ISBN=0-252-06479-8}}</ref> della ''Narodowe Siły Zbrojne'',<ref>{{Cita libro|autore=Joseph Tenenbaum|titolo=Underground: The Story of a People|anno=1952|editore=Philosophical Library|p=[https://books.google.com/books?id=T5m0AAAAIAAJ&q=feldhendler+nsz&dq=feldhendler+nsz&ei=PieBScCWCpWyyQTgt9z1Cw&pgis=1 264]}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Marion Mushkat & Henryk Ṡwiątkowski|titolo=Polish Charges Against German War Criminals|anno=1948|editore=Polish Main National Office for the Investigation of German War Crimes in Poland|p=[https://books.google.com/books?id=TAGgAAAAMAAJ&q=feldhendler&dq=feldhendler&lr=&ei=RRmBSY6XH52EzgSnj-nFBg&pgis=1 220]}}</ref> un'unità partigiana anticomunista e [[Antisemitismo|antisemita]].<ref>{{Cita libro|autore=Richard C. Lukas|titolo=The Forgotten Holocaust: The Poles Under German Occupation, 1939-1944|anno=1986|editore=University Press of Kentucky|p=[https://books.google.com/books?id=TNGAAAAAIAAJ&q=nsz+%22right-wing%22+%22anti-Semitic%22&pgis=1#search_anchor 81]}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Tadeusz Piotrowski|titolo=Poland's Holocaust|anno=1998|editore=McFarland|p=[https://books.google.com/books?id=hC0-dk7vpM8C&pg=PA77&dq=&source=gbs_toc_r&cad=0_0#PPA94,M1 94]}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=[[Martin Gilbert]]|titolo=Holocaust Journey: Traveling in Search of the Past|anno=1999|editore=Columbia University Press|p=[https://books.google.com/books?id=nhP_driSvFQC&pg=RA1-PA273&dq=&ei=88SBSY2fF4qUkQSYp_z8DA 273]}}</ref> Tuttavia, delle indagini più recenti hanno messo in discussione questa versione degli eventi, a causa soprattutto della scarsa documentazione a suo sostegno e delle ricerche incomplete degli storici precedenti.<ref name="Kopciowski">{{Cita web|url=http://www.zagladazydow.org/index.php?show=423&strona=481|titolo=Anti-Jewish Incidents in the Lublin Region in the Early Years after World War II|cognome=Kopciowski|nome=Adam|sito=Journal of the Polish Center for Holocaust Research|data=gennaio 2008}}</ref>
 
L'unico documento concreto trovato dagli studiosi polacchi locali è una registrazione del ricovero di Feldhendler all'ospedale ''Wincentego à Paulo'' di Lublino, dove viene descritto l'infortunio. Il dottor Kopciowski scrisse che Feldhendler fu probabilmente ucciso nel corso di una rapina a mano armata, essendo lui un gioielliere.<ref name="Bielesz" /> Inoltre, come evidenziato da Marcin Wroński, la stampa comunista nella Lublino controllata dai sovietici accusava regolarmente gli ex partigiani di [[Armia Krajowa|AK]] e WIN di crimini comuni come parte della guerra ideologica.<ref name="Bielesz">{{Cita web|url=http://lublin.gazeta.pl/lublin/1,48724,13628717,Lublin_tuz_po_wojnie__Anarchia__bieda__dostepnosc.html|titolo=Lublin tuż po wojnie. Anarchia, bieda, dostępność broni..|cognome=Marcin Wroński|sito=Interview with historian Marcin Wroński by Marcin Bielesz|editore=Gazeta.pl Lublin|data=25 marzo 2013|dataaccesso=23 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130327020719/http://lublin.gazeta.pl/lublin/1%2C48724%2C13628717%2CLublin_tuz_po_wojnie__Anarchia__bieda__dostepnosc.html|urlmorto=sì}}</ref> Feldhendler fu uno dei 118 ebrei assassinati nel distretto di Lublino tra l'estate del 1944 e l'autunno del 1946, nell'ambito di una violenta ondata criminale portata dalla cosiddetta liberazione sovietica.
Le [[Ciclone|perturbazione]] di stampo atlantico-mediterraneo o quelle di origine artico-russa sono le principali cause delle [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni atmosferiche]]. Dairago, come del resto gran parte della pianura padana, soffre di scarsa ventilazione.
 
== Nella cultura di massa ==
I dati provenienti dalla [[stazione meteorologica di Milano Malpensa]] indicano, in base alla media trentennale di riferimento (1961-1990) per l'[[Organizzazione meteorologica mondiale|Organizzazione Mondiale della Meteorologia]], che la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno a -4&nbsp;°C; quella del mese più caldo, luglio, è appena sopra i +28&nbsp;°C. Le precipitazioni medie annue sono superiori ai 1000&nbsp;mm e presentano un picco primaverile e autunnale, con un minimo relativo invernale.
Nel film ''[[Fuga da Sobibor]]'' del 1987 è stato interpretato da [[Alan Arkin]].<ref>[[imdbtitle:0092978|IMDB database entry]]</ref> La vita di Feldhendler a Lublino è stata menzionata nel libro del 2005 ''Wyjątkowo długa linia'' di Hanna Krall, nominato per il [[Nagroda Literacka Nike|Premio Nike]].<ref>[http://www.empik.com/empikultura/aktualnosci/weekend-z-nagroda-nike-hanna-krall,24214 ''Weekend z nagrodą NIKE: Hanna Krall'']</ref>
{{ClimaAnnuale|annotempassmax01=1982|annotempassmax02=1990|annotempassmax03=1990|annotempassmax04=1975|annotempassmax05=1979|annotempassmax06=1965|annotempassmax07=1983|annotempassmax08=1974|annotempassmax09=1988|annotempassmax10=1986|annotempassmax11=1964|annotempassmax12=1967|annotempassmin01=1985|annotempassmin02=1987|annotempassmin03=1971|annotempassmin04=1970|annotempassmin05=1979|annotempassmin06=1974|annotempassmin07=1974|annotempassmin08=1979|annotempassmin09=1976|annotempassmin10=1974|annotempassmin11=1988|annotempassmin12=1973|giornipioggia01=6|giornipioggia02=6|giornipioggia03=8|giornipioggia04=9|giornipioggia05=10|giornipioggia06=9|giornipioggia07=6|giornipioggia08=8|giornipioggia09=6|giornipioggia10=7|giornipioggia11=8|giornipioggia12=6|intensità01=3.3|intensità02=3.3|intensità03=3.4|intensità04=3.5|intensità05=3.3|intensità06=3.2|intensità07=3.1|intensità08=3.0|intensità09=3.1|intensità10=3.1|intensità11=3.4|intensità12=3.3|nome=MILANO MALPENSA<br /><small>(1961-1990)</small>|nubi01=4.8|nubi02=4.6|nubi03=4.4|nubi04=4.7|nubi05=4.9|nubi06=4.4|nubi07=3.6|nubi08=3.9|nubi09=3.8|nubi10=4.1|nubi11=4.9|nubi12=4.6|pioggia01=67.5|pioggia02=77.1|pioggia03=99.7|pioggia04=106.3|pioggia05=132.0|pioggia06=93.3|pioggia07=66.8|pioggia08=97.5|pioggia09=73.2|pioggia10=107.4|pioggia11=106.3|pioggia12=54.6|pressione01=1019|pressione02=1017|pressione03=1016|pressione04=1014|pressione05=1015|pressione06=1016|pressione07=1016|pressione08=1015|pressione09=1018|pressione10=1020|pressione11=1016|pressione12=1017|tempassmax01=21.0|tempassmax02=24.2|tempassmax03=25.4|tempassmax04=28.0|tempassmax05=30.7|tempassmax06=34.3|tempassmax07=37.0|tempassmax08=38.8|tempassmax09=33.9|tempassmax10=28.1|tempassmax11=22.8|tempassmax12=21.1|tempassmin01=-18.0|tempassmin02=-15.6|tempassmin03=.12.2|tempassmin04=-6.1|tempassmin05=-5.2|tempassmin06=0.6|tempassmin07=4.7|tempassmin08=4.7|tempassmin09=0.5|tempassmin10=-5.3|tempassmin11=-13.6|tempassmin12=-15.2|tempmax01=6.1|tempmax02=8.6|tempmax03=13.1|tempmax04=17.0|tempmax05=21.3|tempmax06=25.5|tempmax07=28.6|tempmax08=27.6|tempmax09=24.0|tempmax10=18.2|tempmax11=11.2|tempmax12=6.9|tempmin01=-4.4|tempmin02=-2.5|tempmin03=0.4|tempmin04=4.3|tempmin05=9.0|tempmin06=12.6|tempmin07=15.3|tempmin08=14.8|tempmin09=11.5|tempmin10=6.4|tempmin11=0.7|tempmin12=-3.6|umido01=78|umido02=76|umido03=69|umido04=73|umido05=74|umido06=74|umido07=74|umido08=73|umido09=74|umido10=77|umido11=80|umido12=80|vento01=N|vento02=N|vento03=N|vento04=N|vento05=N|vento06=N|vento07=N|vento08=N|vento09=N|vento10=N|vento11=N|vento12=N}}
 
== Storia Note==
I primi abitanti del luogo furono le popolazioni [[liguri]] di stirpe preindoeuropea, seguiti poi dai [[Celti]] nel [[V secolo a.C.]] (da cui si fa derivare il toponimo "ago" che indicava le proprietà terriere). Dopo la conquista romana e la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], Dairago conobbe un nuovo periodo di splendore nel [[basso medioevo]], quando fu capo[[pieve]] ed uno dei capoluoghi storici del ''[[Burgaria|Contado di Burgaria]]'', una delle contee che suddividevano la [[marca di Lombardia]], durante le dominazioni di [[Longobardi]], [[Franchi]] e in parte sotto il [[Sacro Romano Impero Germanico]].
 
Il più antico documento scritto conservato è una pergamena altomedioevale, risalente all'anno [[922]] in cui è nominato Domenico da Inveruno, arciprete della [[Chiesa di San Genesio (Dairago)|chiesa di San Genesio]] in "Dayrago", la quale fu retta in seguito da un prevosto ed ebbe considerevole importanza in campo religioso quanto in quello sociale: il "[[Liber Notitiae Sanctorum Mediolani]]", del [[1280]] di [[Goffredo da Bussero]], elenca nella giurisdizione della [[pieve di Dairago]] ben 46 chiese.
 
San Genesio divenne successivamente una collegiata, ossia residenza di un capitolo di canonici. Col passare del tempo il potere della pieve si indebolì a scapito della [[pieve di Corbetta|pieve]] confinante di [[Corbetta]] ed il capitolo venne soppresso nel [[1454]]. Di tutti questi secoli rimangono pochissime testimonianze: il borgo veniva considerato un comune rurale retto da un console ed un comune religioso, visto che la maggior parte dei terreni e quindi dei profitti da essi ricavati, erano devoluti a favore degli enti religiosi presenti sul territorio. La famiglia dairaghese più importante fu quella dei Della Croce che aveva rapporti con il potere ecclesiastico e con gli altri proprietari; inoltre a questa famiglia appartennero molti prevosti, nonché numerosi canonici.
 
Dopo l'arrivo degli spagnoli il territorio della [[pieve di Dairago]], costituente feudo camerale, fu venduto a [[Maggi (famiglia)|Castellano Maggi]] ([[1538]]), poi passò al nipote Cesare Maggi ed alla figlia di quest'ultimo, Ippolita, moglie del Marchese [[Alfonso Gonzaga]] di [[Castel Goffredo]], che a sua volta vendette il feudo nel [[1570]] a Giovan Battista Arconati. Dopo una controversia, la Regia camera riprese il feudo e lo concesse a Giovanni Battista Lossetti di Vogogna nel [[1652]]: Dairago e le altre località rimasero sotto la giurisdizione Lossetti-Mandelli fino alla soppressione del [[Feudalesimo|potere feudale]].
 
Durante tutto il Medioevo il paese non conobbe sviluppi urbanistici né demografici, a tal punto che nel Settecento contava meno di 500 abitanti e venne ad essere uno dei centri minori della sua stessa pieve. Isolato nella campagna, retto da un'economia prevalentemente agricola fino al [[secondo dopoguerra]], Dairago ebbe un progressivo degrado, con la conseguente perdita dell'indipendenza comunale (nel [[1868]] fu aggregato ad [[Arconate]] perché era di popolazione inferiore ai 1500 abitanti. L'indipendenza la riacquisterà solo nel [[1957]]) ed il distacco di molte parrocchie dal suo vicariato, fino all'eliminazione dell'ordinamento plebano ed alla formazione dei decanati ([[1972]]): ora è membro del decanato di [[Castano Primo]].
 
=== Simboli ===
Lo stemma del comune di Dairago è descritto così:
 
La composizione dello stemma e del gonfalone di Dairago, ideata dall'Archivio Araldico Vallardi di Milano, fu deliberata dal Consiglio comunale il 13 ottobre [[1960]], però solo il 6 maggio [[1962]] il [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] riconobbe al Comune: la solenne benedizione del nuovo gonfalone si svolse nella festa del 4 novembre [[1963]]. Il decreto del presidente [[Giovanni Gronchi]] descrive lo stemma civico di Dairago nei seguenti termini<sup>:</sup>
 
«''Trinciato, il primo di rosso al leone rampante d'oro, linguato, il secondo di azzurro alla Chiesa della Madonna in Campagna movente dal lato destro dello scudo, fondata su terreno alberato in prospettiva; il tutto al naturale, alla banda scaccata d'argento e di nero sulla partizione. Ornamenti esteriori da Comune.''»
 
Il leone intende richiamare la dominazione barbara dei Burgari, mentre la banda scaccata riproduce una prezza dello stemma [[Lampugnani (famiglia)]] anche se in modo impreciso, poiché nello stemma dairaghese gli originali scacchi azzurri sono stati erroneamente sostituiti da quadretti neri.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
; [[Chiesa di San Genesio (Dairago)|Chiesa di San Genesio]]
: Il campanile della chiesa ha sei campane in REb3 maggiore fuse da Pasquale Mazzola. Il concerto venne rifuso nel [[1891]].
 
; [[Santuario della Madonna in Campagna (Dairago)|Santuario della Madonna in Campagna]]
: Il santuario della Madonna in Campagna vede le sue origini nel XVI secolo, quando fu realizzato per volere di un importante cittadino del borgo di Dairago in seguito a un voto alla Madonna. Al suo interno si trova un affresco raffigurante la ''Madonna del Latte'', originariamente collocato presso la chiesa longobarda di San Nazario, che sorgeva nello stesso luogo in cui oggi si trova il santuario.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Dairago}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 12 aprile [[2018]] gli stranieri residenti a Dairago con regolare [[permesso di soggiorno]] (dati Comune di Dairago) assommavano a 347 (269 extra comunitari e 78 comunitari), pari a circa il 5,46% della popolazione. La popolazione straniera conta quindi su 168 individui di sesso maschile e 179 individui di sesso femminile. Le nazionalità rappresentate alla data del rilevamento sono:
{{Div col}}
# [[Albania]], 97
# [[Romania]], 58
# [[Marocco]], 23
# [[Tunisia]], 22
{{Div col end}}
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
A Dairago sono rappresentate diverse associazioni:
* Pro Loco Dairago
* AIDO Dairago
* [[Associazione Volontari Italiani del Sangue|AVIS]] Dairago
* Associazione Genitori Dairago
* APAD (Associazione Pensionati Anziani Dairago)
* Corpo Bandistico G. Verdi
 
=== Tradizioni e folclore ===
==== Il Palio delle Contrade ====
Il Palio delle Contrade è una manifestazione ludica, culturale e sportiva nata nel [[1981]]. A cadenza annuale in un primo tempo, è ora scandito con ritmi biennali. Il palio dairaghese vede fronteggiarsi le quattro contrade o rioni in competizioni che spaziano dallo sport classico ai giochi della tradizione sino alle più artistiche espressioni del concorso fotografico, dai murales a tema libero alla costruzione di un carro a tema che consiste nella riproposizione di ambienti tradizionali e scene del passato. La gara più rappresentativa, insieme con la staffetta dei bambini che si tiene la domenica conclusiva, era la corsa con gli asini per le vie del paese, prima gara della manifestazione, che si teneva appena dopo la conclusione della sfilata d'apertura: ad oggi la corsa non viene più effettuata, sostituita da altri giochi. Il palio dura una settimana, ma la preparazione costa lavoro e sforzi per quasi l'intero anno della manifestazione stessa a tutte le quattro contrade partecipanti:
 
{| style="background:#e3e3e3"
|{{simbolo|Solid orange.png|15}}{{simbolo|Solid blue.png|15}}
| "Madona in Campagna", zona sud est
|-
|{{simbolo|Solid white.png|15}}{{simbolo|Solid green.png|15}}
| "San Ginis", zona sud ovest
|-
|{{simbolo|Solid white.png|15}}{{simbolo|Solid red.png|15}}
| "A Monda", zona nord est
|-
|{{simbolo|Solid blue.png|15}}{{simbolo|Solid white.png|15}}
| "A [https://www.facebook.com/KrUzEtA Kruzeta]", zona nord ovest
|}
 
Le quattro contrade prendono il nome da simboli realmente esistenti sul territorio dairaghese e con un significativo valore storico al quale si ricollegano per cultura e tradizione le contrade stesse: la Madona in Campagna deve la sua denominazione all'omonimo santuario, storica meta di pellegrini e viandanti; il "San Ginis" è invece ispirato al Santo Patrono della storica chiesa parrocchiale sorgente sugli antichissimi resti di una chiesa romanica; la "Monda" spiega nel nome stesso la sua origine "contadina", zona di campi coltivati dalle Mondine appunto; infine la Kruzeta, dalla piccola croce posta da quasi un secolo su di una maestosa robinia al confine con la Dairago dei campi.
 
===== Premiazione contrada vincitrice =====
 
Dopo la conclusione dei giochi, l'ultima domenica, l'amministrazione comunale premia la contrada vincitrice con l'assegnazione e la consegna del Palio vero e proprio, un labaro giallo con i simboli del comune e delle quattro contrade che prendono parte alla manifestazione. La contrada vincitrice conserva il drappo per i due anni seguenti, solitamente esponendolo nei punti più in vista della contrada, per poi restituirlo all'amministrazione comunale dopo la sfilata di apertura del Palio successivo.
 
===== Albo d'oro dal 1981 ad oggi =====
 
<div style="float:center">
{| border="0" cellspacing="4" cellpadding="2" style="background:#e3e3e3" width="650"
|- style="background:#d3d3d3"
!width="50" |Edizione
!width="100" |Contrada vincitrice
!width="100" |Contrada vicecampione
|-
|[[1981]]
|{{simbolo|Solid orange.png|15}}{{simbolo|Solid blue.png|15}} Madona in Campagna
|-
|[[1982]]
|{{simbolo|Solid white.png|15}}{{simbolo|Solid red.png|15}} A Monda
|-
|[[1984]]
|{{simbolo|Solid orange.png|15}}{{simbolo|Solid blue.png|15}} Madona in Campagna ''(ex aequo)''
|-
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|{{simbolo|Solid white.png|15}}{{simbolo|Solid green.png|15}} San Ginis ''(ex aequo)''
|-
|[[1985]]
|{{simbolo|Solid orange.png|15}}{{simbolo|Solid blue.png|15}} Madona in Campagna
|-
|[[1987]]
|{{simbolo|Solid blue.png|15}}{{simbolo|Solid white.png|15}} A Kruzeta
|-
|[[1989]]
|{{simbolo|Solid orange.png|15}}{{simbolo|Solid blue.png|15}} Madona in Campagna
|-
|[[1991]]
|{{simbolo|Solid orange.png|15}}{{simbolo|Solid blue.png|15}} Madona in Campagna
|-
|[[1993]]
|{{simbolo|Solid orange.png|15}}{{simbolo|Solid blue.png|15}} Madona in Campagna
|-
|[[1995]]
|{{simbolo|Solid orange.png|15}}{{simbolo|Solid blue.png|15}} Madona in Campagna
|-
|[[1997]]
|{{simbolo|Solid orange.png|15}}{{simbolo|Solid blue.png|15}} Madona in Campagna
|-
|[[1999]]
|{{simbolo|Solid blue.png|15}}{{simbolo|Solid white.png|15}} A Kruzeta
|{{simbolo|Solid orange.png|15}}{{simbolo|Solid blue.png|15}} Madona in Campagna
|-
|[[2001]]
|{{simbolo|Solid orange.png|15}}{{simbolo|Solid blue.png|15}} Madona in Campagna
|{{simbolo|Solid white.png|15}}{{simbolo|Solid red.png|15}} A Monda
|-
|[[2003]]
|{{simbolo|Solid orange.png|15}}{{simbolo|Solid blue.png|15}} Madona in Campagna
|{{simbolo|Solid blue.png|15}}{{simbolo|Solid white.png|15}} A Kruzeta
|-
|[[2005]]
|{{simbolo|Solid white.png|15}}{{simbolo|Solid green.png|15}} San Ginis
|{{simbolo|Solid blue.png|15}}{{simbolo|Solid white.png|15}} A Kruzeta
|-
|[[2007]]
|{{simbolo|Solid blue.png|15}}{{simbolo|Solid white.png|15}} A Kruzeta
|{{simbolo|Solid orange.png|15}}{{simbolo|Solid blue.png|15}} Madona in Campagna
|-
|[[2009]]
|{{simbolo|Solid blue.png|15}}{{simbolo|Solid white.png|15}} A Kruzeta
|{{simbolo|Solid orange.png|15}}{{simbolo|Solid blue.png|15}} Madona in Campagna
|-
|[[2012]]
|{{simbolo|Solid orange.png|15}}{{simbolo|Solid blue.png|15}} Madona in Campagna
|{{simbolo|Solid blue.png|15}}{{simbolo|Solid white.png|15}} A Kruzeta
|-
|[[2014]]
|{{simbolo|Solid blue.png|15}}{{simbolo|Solid white.png|15}} A Kruzeta
|{{simbolo|Solid orange.png|15}}{{simbolo|Solid blue.png|15}} Madona in Campagna
|-
|[[2016]]
|{{simbolo|Solid white.png|15}}{{simbolo|Solid red.png|15}} A Monda
|{{simbolo|Solid blue.png|15}}{{simbolo|Solid white.png|15}} A Kruzeta
|-
|[[2018]]
|{{simbolo|Solid white.png|15}}{{simbolo|Solid red.png|15}} A Monda
|{{simbolo|Solid blue.png|15}}{{simbolo|Solid white.png|15}} A Kruzeta
|}
</div>
 
== Cultura ==
 
=== Media ===
 
==== Radio ====
Anche Dairago, come molti altri comuni, ebbe una sua stazione radiofonica locale. Si chiamava Ciao Radio e trasmise dall'oratorio locale su 102,800&nbsp;MHz dal [[1978]] al [[1984]]. Per molti anni dopo la chiusura il traliccio colorato dell'emittente rimase installato nel cortile dell'ente.
=== Arte ===
Il comune si fregia del titolo di Paese dei Murales: le ormai oltre 60 opere, prima affrescate, ora dipinte su pannelli lignei, decorano l'abitato dairaghese, affisse sulle pareti di case private ed edifici pubblici. Realizzati uno per contrada, per ogni edizione del Palio, affrontano temi liberi con differenti tecniche pittoriche.
 
== Sport ==
A Dairago sono presenti diverse società sportive:
 
* Angeli sulle punte asd
* A.S.D.A.M. Karate
* G.S. Libertas
* Gruppo Alpino Monterosa<ref>[http://www.gamdairago.org Home] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160313083606/http://gamdairago.org/ |data=13 marzo 2016 }}</ref>
* Gruppo Bocciofilo
* O.S.T. Volley
* Tennis Club Dairago
* ASD Dairago 2011 C5
* Unione Sportiva Dairaghese calcio
* Unione Sportiva Dairaghese ciclismo
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
{{Vedi anche|Strade provinciali della città metropolitana di Milano}}
Il paese è attraversato dalle seguenti [[Strade provinciali della città metropolitana di Milano|strade provinciali]]:
* Strada provinciale nº 128 Magenta - Dairago (che collega Dairago a [[Magenta (Italia)|Magenta]]).
* Strada provinciale nº 129 Inveruno - Villa Cortese (che collega [[Inveruno]] a [[Villa Cortese]]).
 
Dairago non è direttamente servito da [[autostrada|autostrade]], [[strada statale|strade statali]], [[ferrovia|ferrovie]] o [[aeroporto|aeroporti]].
 
=== Mobilità urbana ===
Il comune, a causa delle ridotte dimensioni del territorio, non necessita di una rete di trasporti urbani. Esiste un collegamento extraurbano, a mezzo autobus.
 
== Amministrazione ==
 
=== Elenco dei sindaci di Dairago ===
In questa tabella sono elencati i sindaci del comune di Dairago dopo la sua ricostituzione dovuta alla separazione dal comune di [[Arconate]] nel [[1957]]:
{{ComuniAmminPrecTitolo}}{{ComuniAmminPrec|[[1958]]||Alfio Licandro||[[Commissario prefettizio]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1958]]|[[1966]]|Andrea Calloni|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1966]]|[[1972]]|Piero Olgiati|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1972]]|[[1978]]|Ambrogio Zanzottera|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1978]]|[[1984]]|Ersilio Ballario|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1984]]|[[1988]]|Enrico Mocchetti|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1988]]|[[1993]]|Antonio Colombo|[[Partito Comunista Italiano]] - [[Partito Socialista Italiano]]|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1993]]|[[1997]]|Pier Angelo Paganini|Insieme per Dairago|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec|[[1997]]|[[2001]]|Pier Angelo Paganini|Insieme per Dairago|[[Sindaco]]|Sostenuto da [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], [[Lega Nord]], [[Alleanza Nazionale]], [[Unione di Centro (2002)|UDC]]
}}
{{ComuniAmminPrec|[[2001]]|[[2006]]|Rosangela Olgiati|Insieme per Dairago|[[Sindaco]]|Sostenuto da [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], [[Lega Nord]], [[Alleanza Nazionale]], [[Unione di Centro (2002)|UDC]]
}}
{{ComuniAmminPrec|[[2006]]|[[2011]]|Pier Angelo Paganini|Insieme per Dairago|[[Sindaco]]|Sostenuto da [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], [[Lega Nord]], [[Alleanza Nazionale]], [[Unione di Centro (2002)|UDC]]
}}
{{ComuniAmminPrec|[[2011]]|[[2016]]|Pier Angelo Paganini|Insieme per Dairago|[[Sindaco]]|Sostenuto da [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]] e [[Unione di Centro (2002)|UDC]]
}}
{{ComuniAmminPrec|[[2016]]||Paola Rolfi|Civica Dairago - Lista di Centrosinistra|[[Sindaco]]|Sostenuta da [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] e [[Sinistra Ecologia e Libertà]]
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Note ==
<references/>
 
{{Olocausto}}
== Altri progetti ==
{{Controllo di autorità}}
{{interprogetto}}
{{Portale|biografie|ebraismo}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Comuni della città metropolitana di Milano}}
{{Pieve di Dairago}}
{{Portale|Altomilanese|Lombardia}}
 
[[Categoria:Dairago|Ebrei polacchi]]
[[Categoria:Morti nel 1945]]
[[Categoria:Nati nel 1910]]
[[Categoria:Superstiti del campo di sterminio di Sobibór]]