La grande estasi dell'intagliatore Steiner e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 luglio 22: differenze tra le pagine

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{{Film
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|titoloitaliano=La grande estasi dell'intagliatore Steiner
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|titolooriginale=Die grosse Ekstase des Bildschnitzers Steiner
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|linguaoriginale= Tedesco<!--Lingua originale-->
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|nomepaese= [[Germania Ovest]]
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|titoloalfabetico= Grande estasi dell'intagliatore Steiner, La
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 7 |voce = Growth hacking |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 luglio 22 |multipla = |argomenti = economia |temperatura = 14 }}
|annoproduzione=[[1974]]
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|durata=47'
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|nomegenere= documentario<!--solo tra quelli indicati nel progetto-->
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|nomeregista=[[Werner Herzog]]
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|nomeproduttore=Werner Herzog Filmproduktion, Monaco su incarico della Süddeutscher Rundfunk
{{Conteggio cancellazioni/Concluse/Stop}}
|nomeartdirector= <!--per i film di animazione-->
|nomeanimatore= <!--per i film di animazione-->
|nomeattori= *[[Walter Steiner]] (se stesso)
*Werner Herzog (voce narrante e interviste) <!--gli attori vanno inseriti uno per riga, iniziando con un *, seguito dal nome dell'attore con doppie parentesi quadre, seguito dal nome del personaggio senza parentesi quadre-->
|nomefotografo=[[Jörg Schmidt-Reitwein]], Francisco Joán, Frederik Hettich, Alfred Chrosziel, Gideon Meron (Eastmancolor, 16 mm)
|nomemontaggio=Beate MainkaJellinghaus
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|nomemusicista=[[Popol Vuh]]
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|nomepremi= *Gran Premio al Festival del film sportivo di Oberhausen (1975) <!--è ammesso l'uso di testo su più righe, iniziando con un *-->
}}
 
{{quote|Io dovrei essere solo al mondo, io, Steiner e nessun'altra forma di vita.<br />Niente sole, niente cultura, io nudo sopra un'alta roccia, senza tempeste, senza neve, senza banche, senza soldi, senza tempo e senza respiro. Allora di sicuro non avrei più paura|Scritta che appare in coda del film, ripresa da una poesia di [[Robert Walser]]}}
 
'''''Die grosse Ekstase des Bildschnitzers Steiner''''' (t.l.: La grande estasi dell'intagliatore Steiner) è un film del [[1974]] del regista [[bavarese]] [[Werner Herzog]].
 
Il soggetto del film è ispirato alla vicenda umana e sportiva dello svizzero [[Walter Steiner]], medaglia d'oro al [[mondiale di volo con gli sci]] nel [[1972]] a [[Planica]] in [[Slovenia]] e nel [[1977]] a Vikersund in [[Norvegia]]. Il suo record mondiale (Planica, 1974] di 179 metri resta imbattuto per cinque anni.
 
==Trama==
 
Nei primi istanti del film, c'è già tutto. Un paesaggio innevato: il "decollo" in rallenty di uno sciatore da un trampolino sulle note al delay dei [[Popol Vuh]]. Il leitmotif del film è questo.<br />Quello sciatore si chiama [[Walter Steiner]], è attorno a lui che gravita tutto il film, non solo ai suoi risultati atletici, ma ai suoi pensieri di uomo al limite di una situazione.
 
Come nel film ''Fata Morgana'' eravamo subito ipnotizzati dalle sequenze ripetute di aerei che atterravano nell'afa della pista, ''La grande estasi dell'intagliatore Steiner'', in uno scenario completamente opposto, insiste sul tema del volo nel suo momento più magico. Un uomo che per qualche secondo sfida la forza di gravità e vince. Resta a bocca aperta in estasi, in precario equilibrio, in volo.
 
La figura di Steiner però ci viene presentata al principio attraverso un'altra sua occupazione, l'intagliatore. Lo sciatore futuro campione del mondo, con il camice da falegname nella sua bottega ci mostra le sue sculture ricavate dal legno, i suoi disegni preparatori.<br />Dopo alcune sequenze di repertorio di saltatori con gli sci che perdendo l'equilibrio in volo impattano col terreno in cadute rovinose, Steiner ci parla davanti la cinepresa dei rischi potenziali di questo sport, della psicologia dei saltatori rispetto ai pericoli del volo. Di come le probabilità di cadere e i limiti fisici stiano rapidamente raggiungendo un livello di precauzione minima, per le quali le più misere variabili non siano sotto il controllo degli sciatori: il vento, gli sci, la consistenza della neve...<br />L'ultima caduta che vediamo è quella dello stesso Steiner nel [[1973]] all'apertura del trampolino gigante di Oberstdof. In quest'occasione lo sciatore aveva percorso 179 metri in volo per poi cadere un attimo dopo aver toccato il suolo.
 
È in questo punto che compare per la prima volta il regista, Werner Herzog. Tenendo in mano il microfono in un tipico taglio di ripresa solito per le cronache televisive, il regista ci parla dal punto preciso in cui nel filmato precedente Steiner è caduto. Il grosso palo di legno che gli sta accanto segna sul terreno l'attuale limite fisico del volo con gli sci. Solo oltre 10 metri da questo punto lo sciatore sarebbe atterrato su una superficie piana da 110 metri d'altezza, e le conseguenze sarebbero state ben più gravi.<br />Propirio da questo punto limite, fra ciò che è sensibile e l'ignoto, Herzog ci annuncia che l'origine di questo film, si trova lì.
 
{{quote|...Il limite oltre il quale il salto con gli sci va oltre l'umano.|(W.Herzog, nel film)}}
 
 
Il documentario propone le riprese degli allenamenti autunnali senza neve della nazionale maschile svizzera
del 1973, nella quale Steiner si allena. Herzog e la troupe si interessa al suo caso atletico e umano e lo segue in alcune competizioni dove però passa abbastanza inosservato. Nonostante questo, Werner Herzog che aveva praticato seriamente questo sport prima di fare cinema, ne parla come:
 
{{quote|...il più grande saltatore che sia mai esistito.|(W.Herzog, nel film)}}
 
 
Intento a pescare sopra un lago ghiacciato, la voce off di Steiner racconta del suo desiderio di volare espresso già da bambino, costruendo aerei sempre più grandi e sognando di sorvolare la pista da sci dall'alto.
 
La sua grande occasione si presenta l'anno successivo a Planica in Slovenia. La sera prima di partire Steiner prepara personalmente i suoi sci, che ci appaiono per un momento scolpiti come le sue sculture.<br />A Planica la troupe di Herzog si prepara a filmare i suoi salti con cineprese super high speed per riprodurre le immagini di dieci o venti volte rallentate restando nitide.<br />Il primo salto di Steiner è già un record della pista, 169 metri, oltre i dispositivi di misurazione. Le riprese dei salti spesso sono proposte a velocità naturale e poi rallentate o viceversa. Nel momento del salto l'audio è escluso o si percepiscono le note rarefatte di Florian Fricke, mentre quando il saltatore atterra al suolo si crea un fade in per l'audio diegetico del film, con applausi e grida del pubblico.
 
Il secondo salto però si conclude con una brutta caduta a 177 metri nel punto di arrivo, il limite della pista fino a quel giorno era 165 metri e a parte Steiner nessuno ha le capacità di batterlo. Le sorti del film sono compromesse, ma anche le sorti di Steiner come sciatore. Il problema sembra essere non se vorrà continuare la gara, ma se avrà ancora intenzione di saltare con gli sci.<br />In stato di schok, dopo aver battuto la testa a 140 Km orari si fa medicare e si inltra nel bosco solo, per meditare.
 
Le sue capacità non erano state preventivate né dal pubblico né dall'organizzazione, che attira tutta la sfiducia di Steiner. Lo sciatore si sente in pericolo dalle norme di gara che lo portano a rischiare molto, partendo da una sbarra così alta. Il fatto è che lui rappresenta un'eccezione rispetto ai suoi colleghi, che altrimenti salterebbero troppo corto.<br /> Il suo terzo salto è molto sofferto e al di là del risultato, 166 metri, è per lui fondamentale per scacciare tutte le paure e ansie che altrimenti avrebbe proiettato su questo sport non saltando.
 
16 marzo 1973, primo giorno di gara. Accorrono nella valle 50.000 persone, radunate attorno alla pista ovunque, persino arrampicati sugli alberi. Si alzano i profumi di cipolle e civapcici cucinati alla griglia.<br />Walter Steiner, ancora con i segni della caduta sul volto decide di sua iniziativa di partire dalla sbarra più bassa del trampolino. Il secondo giorno di gara Steiner è in testa alla classifica e nonostante durante la gara sia sempre partito da una posizione inferiore sul trampolino rispetto agli altri atleti vince la competizione. Il suo salto di 166 metri viene valutato dalla giuria con il punteggio più alto e entra a far parte dei voli migliori nella storia del salto con il trampolino.
 
Il film si conclude con un breve racconto di Steiner e della sua amicizia con un corvo che aveva accudito fin da molto piccolo. Quando il corvo impara a volare resta comunque legato allo sciatore, andandogli incontro quando lo vede camminare all'aperto. Un giorno però, forse a causa del cibo che Steiner gli dava, il corvo iniziò a perdere le penne e a non essere più in grado di volare. Costatando che ormai non riusciva più a staccarsi dal suolo e vedendo che gli altri suoi fratelli lo tormentavano per questo, Steiner un giorno decide di abbatterlo.
 
Sull'immagine in slow motion di un salto impeccabile di Steiner e la melodia al piano, epica e minimale di Fricke, appare la poesia che apre questa voce.
 
==Musica==
 
{{quote|C'era veramente della buona musica in ''Die grosse Ekstase des Bildschnitzers Steiner''. Sfortunatamente però non è mai stata pubblicata su disco; Werner Herzog è il possessore di quella musica|Florian Fricke}}
 
Alla sua seconda collaborazione con il regista, [[Florian Fricke]], fondatore del gruppo [[Popol Vuh (gruppo musicale)|Popol Vuh]] nel [[1970]], realizzò i brani inediti per il film. Forse proprio per rimarcare l'indissolubilità fra immagini e suoni non venne mai in seguito rilasciata la colonna sonora.<br />L'arrangiamento è firmato insieme a [[Daniel Fichelscher]]. Le sonorità spaziano dall'elettronica dei sintetizzatori [[moog]] all' arrangiamento per organo suonato dallo stesso Fricke, d'ispirazione bachiana.
 
'''Ordine dei brani''':
1. ''Titoli iniziali / Walter Steiner l'intagliatore'' (Inedito di Florian Fricke già ascoltato in ''Aguirre, der Zorn Gottes'', titolo italiano: ''Aguirre, furore di Dio'').<br />2. ''Walter Steiner saltatore'' (inedito dei Popol Vuh).<br />3. ''Planica'' (inedito dei Popol Vuh).
 
==Curiosità==
 
*L'attuale record mondiale di volo con gli sci è detenuto daI norvegese [[Bjørn Einar Romøren]] che il [[20 marzo]] [[2005]] sul trampolino di Planica in Slovenia volò per 239 metri, sfrecciando nell'aria per più di sette secondi, e atterrando senza cadere.
 
{{Film di Werner Herzog}}
 
[[Categoria:Documentari sportivi]]
 
[[en:The Great Ecstasy of Woodcarver Steiner]]