questo potrebbe risolvere il problema dell'uguaglianza tra 1 e 0,9999999... (0,9 periodico.).
{{F|voci comuni|ottobre 2011}}
in sostanza, entrambi appartengono alla monade di 1, e se sono separati, lo sono da un numero infinitesimo
{{Avvisounicode}}
:No, sono rappresentazioni diverse dello stesso numero reale. Sarebbe come se volessi introdurre due numeri diversi per 1/2 e 2/4: invece è solo un modo diverso per scrivere la stessa cosa.--[[Speciale:Contributi/78.15.168.210|78.15.168.210]] ([[User talk:78.15.168.210|msg]]) 01:40, 22 ago 2015 (CEST)
{{quote|Come sarà il mio redentore? Sarà forse un toro con volto d'uomo? O sarà come me?|[[Jorge Luis Borges]], ''[[La casa di Asterione]]''}}
[[File:Colossal octopus by Pierre Denys de Montfort.jpg|thumb|230|Un [[mostro marino]] assale un vascello in un'illustrazione di [[Pierre Dénys de Montfort]]]]
Un '''mostro''' è - in senso molto ampio - un essere vivente reale<ref name="DISC">[http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/M/mostro.shtml Definizione di "mostro" nel ''Dizionario della lingua italiana Sabatini Coletti''].</ref> o immaginario a cui sono attribuite una o più caratteristiche straordinarie<ref name="DISC"/>, per le quali si discosta enormemente rispetto ad altri considerati nella norma, "ordinari". Il termine ''mostro'' ha in genere una connotazione negativa.
== Collegamenti esterni modificati ==
La parola stessa (dal [[lingua latina|latino]] ''monstrum'', da ''monere''<ref name="etimo">[http://www.etimo.it/?term=mostro Etimologia di "mostro" nel ''Dizionario etimologico online''].</ref>) significa "portento", "prodigio"<ref name="etimo"/>, e può assumere sfumature ambivalenti.
Gentili utenti,
Se inteso in senso positivo, o perlomeno ambiguo, il mostro è accostabile ai ''[[mirabilia]]''<ref name="liber">Franco Porsia, ''Liber monstrorum'', Bari, Dedalo Libri, 1976, pagg. 118-119 (compresa la nota 24 sugli ''Otia imperialia'' di [[Gervasio di Tilbury|Gervasius Tilleberiensis]]).</ref>, ai ''[[freak]]''<ref name="fiedler">Leslie Fiedler, in ''Freaks: Myths and Images of the Secret Self'', sostiene che "monster" (mostro) è rimasto "the preferred term for freaks from the time of [[Geoffrey Chaucer|Chaucer]] to that of Shakespeare and beyond" ("il termine preferito per ''freak'' dal tempo di Chaucer a quello di [[William Shakespeare|Shakespeare]] e oltre") e che i due termini sono stati distinti dopo il 1930 in seguito alla pubblicazione del saggio ''The Mystery and Lore of Monsters'' di C.J.S. Thompson.</ref> e ai cosiddetti "fenomeni da baraccone"; se inteso invece in senso negativo, si carica - secondo il contesto - di una valenza [[anatomia umana|fisica]] o [[morale]]. "Mostro", dunque, può essere definito sia chi presenta deformità [[anatomia|anatomiche]]<ref name="taruffi">Cesare Taruffi, ''Storia della teratologia'', Volume 4, 1886 ("Veramente le ragioni dei mostri (e), e quelle degli animali ''deformi'' (d) sono affini, e in certo modo simili fra di loro: imperocchè anche il ''mostro'' è una ''deformità''").</ref> sia chi si comporta in un modo disumano; le due caratteristiche possono inoltre coesistere o essere anzi strettamente legate, secondo il modello [[Grecia antica|greco]] contrapposto al ''καλός καί ἀγαθός'' ("bello e buono").<br />
Da tale legame, tra l'altro, deriva il significato dato dalla [[cronaca nera]], che per "mostro" intende un criminale i cui delitti, spesso a [[reato a sfondo sessuale|sfondo sessuale]] o inerenti a pratiche che violino radicati [[tabù]] come la [[pedofilia]] o il [[cannibalismo]], sono particolarmente efferati (il "[[Mostro di Firenze]]", il "[[Andrej Romanovič Čikatilo|Mostro di Rostov]]", il "[[Jeffrey Dahmer|Mostro di Milwaukee]]" ed il "[[Marc Dutroux|Mostro di Marcinelle]]").
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Un'accezione particolare è infine quella di "mostro" come "prodigio", "persona particolarmente dotata", con riferimento di solito a un dato settore o a una certa attività.<ref name="DISC"/> A volte, in questo [[significato]] è presente anche un vago sentimento di timore quasi reverenziale nei confronti di chi è definito, ad esempio, un "mostro di bravura". Tale sfumatura è presente già in [[Francesco Petrarca|Petrarca]], con riferimento alla [[donna|figura femminile]] [[angelo|angelicata]]: "O de le donne altero e raro mostro"<ref>[[Francesco Petrarca]], ''[[Canzoniere (Petrarca)|Il Canzoniere]]'', 347, 5.</ref>.
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20050413204543/http://prmat.math.unipr.it/~urdidmat/articoli%20achille/ans.pdf per http://prmat.math.unipr.it/~urdidmat/articoli%20achille/ans.pdf
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot
A parte va poi considerata l'espressione "mostro sacro", riferita a una persona, un animale o un oggetto tenuti in tale considerazione da non poter essere criticati o attaccati, sino a diventare - talvolta - un [[tabù]].
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== Classificazione dei mostri ==
Di là dall'interpretazione positiva o negativa che del mostro hanno dato vari popoli e scrittori (cfr. il paragrafo ''[[#Mostri celebri|Mostri celebri]]''), la natura di tale essere vivente può essere classificata in base a tre [[parametro|parametri]] principali, da cui derivano tre tipi differenti di mostro.
== Collegamenti esterni modificati ==
Il primo parametro riguarda la presenza di caratteristiche comuni ad altri esseri viventi, ma riscontrate nel mostro in modo smisurato, vale a dire "abnorme" e/o "deforme".<ref name="taruffi"/> Il secondo parametro riguarda la compresenza ([[ibrido]]) di caratteristiche che, in condizioni ritenute normali, dovrebbero appartenere ad esseri viventi diversi.<ref name="bellini">Manuele Bellini, ''L'orrore nelle arti. Prospettive estetiche sull’immaginazione del limite'', Napoli, CIVIS, 2007.</ref> Il terzo parametro riguarda infine caratteristiche che, andando contro le leggi [[natura]]li e della [[fisica]], dovrebbero essere assenti in qualunque essere vivente e sono invece presenti nel mostro in questione.<ref name="foucault">[[Michel Foucault]], ''Gli anormali. Corso al Collège de France (1974-1975)'', Milano, Feltrinelli, 2000 (ed. orig. in [[lingua francese]], ''Les anormaux. Course au Collège de France (1974-1975)'', Paris, Seuil/Gallimard, 1999). L'analisi dell'autore, piuttosto articolata, è riassumibile nelle affermazioni che "il mostro contraddice la legge" ed è "la forma spontanea o primitiva (e di conseguenza naturale) della contro-natura".</ref><ref name="">Maria Luisa Gatti Perer, in ''Etimologia e filosofia: strategie comunicative del filosofo nel «Cratilo» di Platone'', analizza la distinzione [[Platone|platonica]] tra ciò che è "secondo natura" e ciò che è "contro natura", cioè "mostruoso". Si sofferma in particolare sul rapporto tra γένος (la "generazione secondo natura") e τέρας (il "mostro") nel ''[[Cratilo (dialogo)|Cratilo]]''.</ref><br />
Tutti i tre i parametri citati possono inoltre combinarsi in vari modi.
Gentili utenti,
Ulteriori classificazioni dei mostri sono possibili prendendo in esame altre importanti variabili. Tra queste, le tre principali riguardano il fatto che il mostro appartenga ad una specie in grado di riprodursi (i [[centauro|centauri]]) o sia invece un ''unicum'' (la [[Chimera (mitologia)|Chimera]]), che sia nato da un parto della [[natura]] (i [[Titano (mitologia)|titani]]) o per un esperimento umano (la "Creatura di [[Frankenstein]]", il [[Golem]]), o infine che sia percepito come un essere malefico o benefico (sfumature intermedie comprese).
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=== I tipo: abnormità e deformità ===
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I mostri appartenenti a questo tipo presentano caratteristiche abnormi e deformi rispetto agli esseri viventi ritenuti "normali". Un tipico esempio sono le dimensioni eccessivamente piccole o grandi, come avviene nei [[nano|nani]] e nei [[gigante|giganti]] (entrambi ascrivibili alla sfera [[homo sapiens|umana]]), e negli animali cresciuti a dismisura. A tale tipo appartengono, dunque, tanto i [[Lilliput|Lillipuziani]], gli [[gnomo|gnomi]] e i [[folletto|folletti]], quanto gli [[orco (folclore)|orchi]], [[King Kong (personaggio)|King Kong]], [[Godzilla]] e le formiche giganti di ''[[Assalto alla Terra]]''.
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 21:03, 24 lug 2019 (CEST)
L'abnormità, inoltre, riguarda spesso il numero di organi, in difetto o in eccesso, posseduti dal mostro: un solo occhio (il [[ciclope (mitologia)|ciclope]]), cento braccia (i [[Ecatonchiri|Centimani]]), tre teste ([[Cerbero]]), con varianti pressoché infinite che includono l'assenza stessa di uno o più organi (basti pensare allo "[[Lo spaventapasseri (Mago di Oz)|spaventapasseri senza cervello]]" e all'"[[L'uomo di latta|uomo di latta senza cuore]]" del ''[[Il meraviglioso mago di Oz|Mago di Oz]])''.
[[File:Lon chaney sr.JPG|thumb|140px|[[Lon Chaney]], nei panni del [[Il fantasma dell'opera (romanzo)|Fantasma dell'Opera]] nell'[[Il fantasma dell'opera (film 1925)|omonimo film]] del [[1925]], è il tipico esempio di '''mostro''' come "creatura deforme".]]Oltre alla quantità, l'aspetto del mostro può apparire abnorme anche nella qualità. In questo caso si parla più propriamente di "deformità", spesso associata al concetto di bruttezza: ad esempio l'essere zoppo ([[Efesto]]), gobbo (il [[Notre-Dame de Paris (Victor Hugo)|Gobbo di Notre Dame]] e il [[parodia|parodico]] Igor in ''[[Frankenstein Junior]]'') o sfigurato (il [[Il fantasma dell'Opera (romanzo)|Fantasma dell'Opera]], [[Joker]], [[Darkman]]).
L'incapacità di svolgere normali e semplici attività - secondo la diversa tradizione e sensibiltà di vari popoli - può a sua volta rientrare in questo tipo, a cui apparterrebbero quindi gli esseri viventi nati sordi o ciechi. Emblematico, in tal senso, è il racconto ''[[Il paese dei ciechi]]'' di [[Herbert G. Wells]], dove i non vedenti si ritengono una razza superiore rispetto a chi è dotato della vista, tanto da considerarlo un mostro che, per poter sposare una di loro, dovrà privarsi degli abnormi organi chiamati "occhi".
Un caso particolare è infine costituito dai mostri che presentano parti del proprio corpo di un materiale diverso da quello comune, spesso di origine inorganica. È il caso dell'"uomo di bronzo" [[Talo (mitologia)|Talos]], forgiato dal dio-fabbro [[Efesto]]. Si tratta, in ogni caso, di una tipologia particolarmente attestata in modo trasversale nelle varie epoche, da quella [[storia antica|antica]] alla [[storia moderna|modernità]]. Tuttavia, dopo l'avvento di [[robotica]], [[cibernetica]] e [[bionica]], alcuni mostri moderni sono da considerarsi piuttosto degli [[ibrido|ibridi]] e appartenenti dunque al [[#II tipo: l'ibrido|II tipo]].
=== II tipo: l'[[ibrido]] ===
[[File:Cesare Viazzi. Sirene.jpg|thumb|left|180|[[Sirene]] (tela di [[Cesare Viazzi (pittore)|Cesare Viazzi]], [[1901]])]]I mostri appartenenti a questo tipo presentano caratteristiche proprie di differenti specie viventi - [[homo sapiens|umana]], [[animale|animali]] e [[piante|vegetali]] - variamente combinate. Tutte le combinazioni sono possibili e attestate (in [[mitologia]], [[antropologia]], [[letteratura]], [[arte]], [[Fumetto|fumetti]] e [[cinema]]), ma non altrettanto feconde.
La più comune è la commistione di elementi umani e animali, come nel [[minotauro]], il [[centauro]], l'[[arpia]], la [[sirena]], il [[fauno]], il [[lupo mannaro]], o nei più recenti [[Mothman|uomo-falena]], [[uomo-elefante]] e [[Uomo Ragno]] (quest'ultimo preceduto da antiche [[uomo-ragno (folklore)|divinità]] con le quali non ha però alcun legame).
Frequente è anche la combinazione di elementi provenienti da animali diversi. L'[[unicorno]], il [[Pegaso (mitologia)|cavallo alato]], la [[Sfinge]], la [[Chimera (mitologia)|Chimera]], il [[drago]] ne sono notissimi esempi.
Più rari sono invece gli [[ibrido|ibridi]] che coinvolgono il [[regno (biologia)|regno]] [[piante|vegetale]]. Si ricordano, in particolare, la [[mandragola]], i [[baccello|baccelli]] giganti di ''[[L'invasione degli Ultracorpi (film)|L'invasione degli ultracorpi]]'' e la creatura aliena di ''[[La cosa da un altro mondo]]'' (umano-vegetale), e il [[Borametz]] (animale-vegetale).
A questo tipo, inoltre, appartengono quegli esseri viventi che presentano caratteristiche in netto contrasto tra loro, tanto che dovrebbero eludersi a vicenda nelle creature "ordinarie": la vita e la morte (gli [[zombie]], i [[vampiro|vampiri]]), maschio e femmina (l'[[ermafrodita]], uno degli [[archetipo|archetipi]] [[Carl Jung|junghiani]]).
=== III tipo: il [[sovrannaturale]] ===
[[File:Khnopff Sablier.jpg|thumb|La [[Sfinge]] della mitologia greca è un tipico esempio di '''mostro''' come "creatura sovrannaturale" e "ibrido", simbolo e personificazione dell'[[indovinello|enigma]].]]
I mostri appartenenti a questo tipo presentano caratteristiche che, contravvenendo alle leggi [[natura]]li e della [[fisica]], dovrebbero a rigor di [[logica]] essere [[impossibile|impossibili]].
Tra queste, le più comuni fin dai [[Storia antica|tempi antichi]] sono l'[[immortalità]], l'invulnerabilità e un elenco piuttosto lungo di poteri sovrannaturali, dalla [[telepatia]] all'[[invisibilità]], in vari casi legati a [[percezione extrasensoriale|percezioni extrasensoriali]]. Si tratta, solitamente, di caratteristiche interpretate al negativo: l'impossibilità di [[morte|morire]], di essere feriti, di essere visti e così via; o, al contrario, di capacità straordinarie come il saper uccidere o pietrificare con lo sguardo, [[teletrasporto|spostarsi all'istante da un luogo all'altro]], leggere nel pensiero, [[chiaroveggenza|predire il futuro]] o conoscere ciò che nessuno sa. In questo senso, anche gli [[divinazione|indovini]] sono da considerarsi mostri nell'accezione di "prodigi" e, in effetti, essi in origine avevano sovente sembianze mostruose come il [[Pitone (mitologia)|Pitone]] ucciso da [[Apollo]].
Nell'antichità sono piuttosto frequenti mostri di questo tipo, dalla [[Gorgoni|Gorgone]] alla [[Sfinge]], entrambe femminili. Anche nel [[Medioevo]] godono di notevole fortuna, come dimostrano ad esempio il [[basilisco (mitologia)|basilisco]], il [[drago]] sputafuoco e la [[Mandragora|mandragola]] (quest'ultima appartenente anche al [[#II tipo: l'ibrido|II tipo]]).
=== Altre classificazioni ===
[[File:Barye - Thésée Minotaure-green.png|thumb|left|Il [[Minotauro]], qui ritratto in un [[statua|bronzo]] di [[Antoine Louis Barye|Barye]] poco prima di essere ucciso da [[Teseo]], è un tipico esempio di '''mostro''' unico nel suo genere, nato dall'accoppiamento tra una donna ([[Pasifae]]) e un [[Bos taurus|toro]].]]Oltre alla classificazione in tre tipi proposta qui sopra, ne esistono varie altre che prendono in esame [[parametro (statistica)|parametri]] differenti e altrettanto legittimi.
Il primo fa riferimento alla cosiddetta "appartenenza di [[specie]]". Il mostro, infatti, può essere o meno in grado di riprodursi, presentandosi - secondo i casi - o come un esemplare unico o come una specie vera e propria, diffusa su un territorio nel quale prende più o meno parte alle dinamiche della [[catena alimentare]], di [[generazione]] in generazione.
Se è vero che la maggior parte dei mostri appartiene a un gruppo più ampio di suoi simili (i [[centauro|centauri]], i [[satiro|satiri]], gli [[orco (folclore)|orchi]], i [[drago|draghi]], etc.), sono altresì attestati diversi casi di creature che costituiscono un ''unicum'' nel loro genere. Si tratta, solitamente, di esseri generati per una punizione divina ([[Scilla (Forco)|Scilla]]), un esperimento umano (la Creatura di [[Frankenstein]]) o un accoppiamento aberrante tra specie fra loro incompatibili (il [[Minotauro]]).
Questa, tuttavia, è una regola che conosce varie eccezioni. La [[Fenice]], per esempio, è un essere vivente [[soprannaturale|sovrannaturale]] che rinasce dalle sue stesse ceneri, secondo un particolare fenomeno di [[palingenesi]] che lo rende unico oltre che [[immortalità|immortale]] (lo stesso esemplare torna in vita, infatti, ogni 500 anni).
[[File:Pallasetlecentaure.jpg|right|thumb|Un [[centauro]], qui ritratto accanto ad [[Atena]] nel dipinto ''Pallade e il centauro'' di [[Sandro Botticelli|Botticelli]], è un tipico esempio di '''mostro''' appartenente ad una [[Elenco di creature leggendarie non umane|specie immaginaria]] e [[mitologia|mitologica]].]]
Un secondo parametro fa invece riferimento al modo [[natura]]le o artificiale con cui il mostro ha avuto origine. La maggior parte dei ''mostri'' risponde alla prima tipologia, ma esistono vari casi in cui è l'uomo, con le sue conoscenza, a dare vita a un nuovo essere. Ricordiamo, in particolare, la già citata Creatura di [[Frankenstein]] (frutto del delirio di [[onnipotenza]] dello [[scienziato pazzo|scienziato]]), il [[Golem]] e l'[[homunculus (alchimia)|homunculus]] (legati rspettivamente alla [[Cabala]] [[ebraismo|ebraica]] e all'[[alchimia]]), gli animali [[antropomorfismo|antropomorfi]] del [[L'isola del dottor Moreau|dottor Moreau]].
La sperimentazione, inoltre, può essere condotta dall'[[homo sapiens|uomo]] anche su sé stesso, giungendo a risultati inquietanti come raccontato da [[Robert Louis Stevenson|Stevenson]] nel [[romanzo]] ''[[Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde|Lo strano caso del dr. Jekyll e mr. Hyde]]''.
Un terzo possibile parametro è il modo stesso in cui il mostro viene percepito e recepito da chi ne parla o scrive. Normalmente, infatti, il mostro è avvertito come una presenza negativa, in quanto orribile alla vista e crudele nel [[comportamento]]. Non sempre, tuttavia, ciò corrisponde a verità; in vari casi, anzi, la deformità o - più in generale - la "straordinarietà" di tale essere è motivo di timore reverenziale, rispetto, compassione. Ad esso, infatti, si attribuiscono spesso poteri sovrannaturali, oppure in lui si riconosce qualcosa di [[Homo sapiens sapiens|umano]] verso cui provare [[empatia]], solidarietà, fratellanza, in nome del "genere umano" nel senso più ampio del termine.<br />
In tali casi, però, il concetto di mostro si sovrappone e stratifica con quello di [[freak]], come avviene per [[Joseph Merrick|Elephant Man]], [[Edward mani di forbice]] e, per l'appunto, i fenomeni da baraccone di ''[[Freaks (film)|Freaks]]''.
[[File:Spider Mastermind model.jpg|thumb|250px|Lo [[Personaggi di Doom#Spider Mastermind|Spider Mastermind]], mostro fantastico visto nel [[videogioco]] ''[[Doom]]''.]]
* Per le varie interpretazioni del concetto di ''mostro'', cfr. il [[#Percezione e ricezione del mostro|paragrafo successivo]].
== Percezione e ricezione del mostro ==
Il concetto o ''categoria mentale'' di ''<nowiki>"mostro"</nowiki>'' è strettamente legato alla sensibilità di un dato popolo o di una data epoca; risponde quindi a fattori [[cultura]]li, [[ambiente sociale|ambientali]], [[geografia|geografici]], [[tempo]]rali. La prospettiva con cui si interpreta di volta in volta il [[significato]] (implicito o esplicito) del mostro, dipende inoltre dal modo in cui si intende indagare gli elementi caratteristici del mostro stesso. Il punto di vista [[religione|religioso]], ad esempio, nel mette in luce la connessione col sacro; quello [[biologia|biologico]], al contrario, studia i fattori che determinano o influenzano il presentarsi di abnormità e deformità. [[Antropologia]] e [[psicologia]], invece, pongono l'accento sul ''mostro'' come categoria, più o meno contrapposta a quella di ''essere umano'' o all<nowiki>'</nowiki>''individuo''. Infine, [[arti visive]], [[satira]] e [[parodia]] si fanno spesso interpreti personali e originali di aspetti meno appariscenti di tali creature, anche forzandone l'immagine socialmente condivisa.
Per una trattazione più sistematica di tali singoli aspetti e prospettive, si vedano i paragrafi ''infra''.
=== Il mostro nella [[religione]] ===
In religione il ''mostro'' viene percepito diversamente secondo l'epoca di riferimento. Due sono quelle principali: la prima è quella [[Storia antica|antica]], in cui la religione sfumava nella [[mitologia]]; la seconda è quella [[Cristianesimo|cristiana]] e post-cristiana.
==== Religioni antiche e [[mitologia]] ====
[[File:Jakob Jordaens 009.jpg|thumb|200px|left|Il [[ciclope (mitologia)|ciclope]] [[Polifemo]] con [[Ulisse]] e i suoi compagni in un dipinto del [[XVII secolo]] di [[Jacob Jordaens]].]]
Nelle religioni antiche, così come nella mitologia, il mostro è una creatura dai caratteri ambigui, associata tanto al [[Bene (etica)|Bene]] quanto al [[Male]]. In ogni caso, tuttavia, è vista come un essere sacro e, in quanto tale, inviolabile. Profanare il corpo di un mostro (anche con la sola vista) o ucciderlo richiede solitamente la purificazione, come nel caso del [[mito]] di [[Apollo]] e [[Pitone (mitologia)|Pitone]], o la morte del responsabile, senza distinzione tra umani e dei.
Oltre ai già citati [[centauro|centauri]] e [[satiro (mitologia)|satiri]], presso gli [[Grecia antica|antichi Greci]] possiamo annoverare, a titolo di esempio, creature straordinarie come la [[Chimera (mitologia)|Chimera]], l'[[Idra di Lerna|Idra]], [[Gerione]], [[Cerbero]], le [[Sirene]], le [[arpia|Arpie]], i [[ciclope (mitologia)|Ciclopi]], [[Scilla (mitologia)|Scilla]] e [[Cariddi]], [[Medusa (mitologia)|Medusa]], [[Argo Panoptes|Argo]].<br />Frequenti sono anche i mostri marini, come quello inviato da [[Nettuno (divinità)|Nettuno]] a favore degli [[Achei]] per divorare l'indovino [[Troia (Asia Minore)|troiano]] che diffidava del dono del [[Cavallo di Troia|cavallo di legno]].<br />
Particolarmente bizzarri sono gli esseri viventi descritti da [[Luciano di Samosata]] nelle ''[[La storia vera|Storie vere]]'' con intenti [[parodia|parodici]] verso il mito; tra questi ricordiamo i ''Nefelocetauri'' ([[centauro|centauri]]-[[nuvola]]), le ''Onoschelee'' ([[donna|donne]]-[[Equus asinus|asino]]) e gli ''Psettòpodi'' (dai-[[piede (anatomia)|piedi]]-di-[[rombo (pesce)|rombo]]).
In altre culture antiche, troviamo invece i mostri dei [[tomba|sepolcri]] [[Storia dell'antico Egitto|egizi]], gli dei [[antropomorfismo|antropomorfi]] e i [[faraone|faraoni]] stessi tornati in vita. Anche gli dei orientali talvolta vengono raffigurati con sembianze mostruose, si pensi alla dea [[Kali]] con quattro braccia.
==== Dopo l'avvento del [[Cristianesimo]] (in Occidente) ====
{{S sezione|mitologia|cristianesimo}}
In epoca cristiana abbiamo la comparsa del mostro percepito in chiave più negativa, come una creatura che, in generale, incarna il male.<br />
La Grande Bestia, mostro sotto ogni punto di vista, viene rappresentata spesso con aspetto straordinario: corna e zoccoli, deformità [[anatomia|anatomiche]], denti aguzzi, attributi sessuali vergognosi e insieme seni femminili ad indicare la perversione (mentre, nelle religioni antiche, l'[[androgino]] è un [[archetipo]] più sfumato). [[Dante]] la dipinge come un demonio gigante, intrappolato per sempre nella sua ira, che riversa con veemenza su chi ha tradito [[Dio]].
=== Il mostro nelle [[scienza|scienze]] e [[pseudoscienza|pseudoscienze]] ===
==== [[Antropologia]] ====
Dal punto di vista [[antropologia|antropologico]], la categoria di ''mostro'' definisce, per contrapposizione o rispecchiamento, quella di ''essere umano''; investe cioè i confini, talora netti talora sfumati, fra ''[[Homo sapiens|umano]]'' e ''[[animale|bestiale]]''.<br />
Presso i popoli primitivi, le due categorie non appaiono mai del tutto distinte, bensì sovrapposte o comunque abbastanza fluide. L'uomo, difatti, non si vede ancora come un vero e proprio ''unicum'' della [[natura]], come ''altro'' rispetto al mondo animale. il mostro, su tali basi ([[religione|religiose]], [[società|sociali]] e [[psicologia|psicologiche]]) diviene quindi un elemento di contatto, un ponte fra l'uomo stesso e ciò che lo circonda, spesso con caratterizzazioni [[magia|magiche]], [[sovrannaturale|sovrannaturali]] e [[propiziazione|propiziatorie]].
Mano a mano che l'''[[Homo sapiens]]'' acquista consapevolezza di una propria supposta "unicità" (riflessa soprattutto nei [[mito|miti]] e negli studi [[storia|storico]]-[[filosofia|filosofici]], come anche in quelli [[scienza|scientifici]]), la categoria di "mostro" tende sempre più a contrapporsi a quella di "essere umano". I confini si fanno più netti: alla mostruosità ''[[corpo (anatomia)|fisica]]'' si accompagna sovente quella ''[[morale]]''. Un esempio significativo è dato dal [[determinismo genetico]] di [[pseudoscienza|pseudoscienze]] come la [[fisiognomica]].
Fin dall'antichità, comunque, il tema dell'[[Homo sapiens]] tramutato in [[animale]], di solito per una maledizione, è tipico – oltre che dei racconti [[mito]]logici – anche delle [[fiaba|fiabe]] e del [[folklore]] in generale. Tra i casi più significativi vi sono ''[[La bella e la bestia (fiaba)|La bella e la bestia]]'', [[Melusina]] e il [[topos]] del [[principe]] trasformato in [[Anura|ranocchio]]. Una rivisitazione moderna, che capovolge tuttavia la prospettiva, è nel [[film]] d'[[animazione]] ''[[Shrek]]'', dove l'elemento bestiale è a tutti gli effetti positivo quanto quello umano (vedi anche [[#Satira e parodia|Il mostro nella parodia e nella satira]]).
L'[[storia moderna|età moderna]], tuttavia, ha conosciuto e conosce tuttora numerose eccezioni a tale tendenza, ormai - tra l'altro - da considerarsi non più come "pensiero dominante" presso la comunità scientifica e, meno, la [[società]]. [[Arte]], [[filosofia]] e [[cinema]], oltre alle nuove conoscenze [[biologia|biologiche]] e [[genetica|genetiche]], hanno contribuito a ridefinire le categorie "mostruosità/normalità" secondo criteri meno nitidi, e con varie zone d'ombra ancora da indagare. Tra gli intellettuali che, più di altri, hanno tentato di scardinare il confine fra ''umano'' e ''bestiale'', si ricordano in particolare [[Mary Shelley]], [[Tod Browning]] e [[Jean Cocteau]].
==== [[Biologia]] ====
{{Vedi anche|#Zoologia e criptozoologia|teratogenesi}}
[[File:Monstre-img 0573.jpg|thumb|left|160px|Cucciolo di [[mammifero]] con due teste [[imbalsamazione|imbalsamato]] nel [[museo]] di [[scienze naturali]] di [[Losanna]]]]
In [[biologia]] ed [[embriologia]], è definito mostro un individuo che presenta una struttura profondamente diversa (per abnormità o deformità) rispetto a quella degli altri individui della sua stessa [[specie]].
I ''mostri biologici'' sono noti fin dall'[[storia antica|antichità]], epoca in cui si pensava che fossero il risultato di accoppiamenti innaturali accompagnati o meno da una punizione divina (quello del [[minotauro]] è, in questo senso, un [[mito]] esemplare dal punto di vista [[morale|etico]] dell'uomo dell'[[antica Grecia]]).
Oggi il mondo [[scienza|scientifico]] è invece concorde nel ritenere che tali mostri derivino da turbe dello sviluppo [[embrione|embrionale]], causate da fattori [[genetica|genetici]] e/o [[habitat|ambientali]]. Tra le deformità più note, vi sono quelle dei [[Gemelli siamesi|siamesi]] e dei [[focomelia|focomelici]].
La branca che si occupa dei mostri embrionali prende il nome di [[Teratogenesi|teratologia]] o [[teratogenesi]], dal [[lingua greca|greco]] τέρας (tèras; "prodigio", "portento", "essere mostruoso"). Lo studioso [[Etienne Geoffroy Saint-Hilaire|Geoffroy Saint-Hilaire]] ha anche elaborato una loro classificazione, accettata da gran parte della comunità scientifica.
==== [[Psicologia]] ====
[[File:Johann Heinrich Füssli 053.jpg|thumb|Rappresentazione [[simbolo|simbolica]] dell'[[incubo (mitologia)|incubo]], nel duplice aspetto di [[sogno]] terrificante e di [[demone]], in un celebre quadro di [[Johann Heinrich Füssli|Füssli]].]]
Letto in chiave [[psicologia|psicologica]], il ''mostro'' diviene lo [[specchio (immaginario)#Lo specchio e il doppio|specchio]] in cui il soggetto si guarda. Secondo i differenti canoni [[estetica|estetici]], princìpi, valori e via dicendo, la mostruosità dell'essere sarà l'immagine riflessa di ciò che il soggetto teme (a più livelli) in sé stesso, negli altri, in una data situazione. Di solito, tale legame assume una qualche consapevolezza, seppure [[inconscio|inconscia]], nel [[sogno]] e specialmente nell'incubo.
La dimensione onirica, dal suo canto, tende a operare delle trasformazioni su come il sognatore percepisce la realtà, comprese persone, oggetti, ambienti ed episodi a lui ben noti e familiari. Per il fenomeno della [[transfert|traslazione]], il soggetto, ad esempio, trasferisce (trasla) nel mostro le proprie paure verso un evento poco rassicurante, una conoscenza ambigua, ecc.
Non sempre, tuttavia, il processo messo in atto dall'attività onirica o durante la veglia ha connotazioni negative. Se il soggetto ha un buon rapporto con sé stesso e, di conseguenza, con il mondo esterno, la sua rappresentazione del mostro sarà in realtà uno specchiarsi per vedere in esso la propria identità nascosta. Si tratta, in questo caso, della [[ricognizione (psicologia)|ricognizione]], con la quale l'individuo riconosce sé stesso nell'altro, senza avvertire una cesura netta fra mondo interiore e mondo esteriore. La [[proiezione (psicologia)|proiezione]], al contrario, proietta nel mostro (cioè l'altro), tutto ciò che il soggetto non accetta in sé stesso, frapponendo una soluzione di continuità fra l'Io e il mondo: il primo viene vissuto come un baluardo, dimora del ''giusto'' e del ''bello'', assediato dal secondo, ricettacolo dell<nowiki>'</nowiki>''ingiusto'' e del ''brutto''.<br />
Visto in questa chiave, il mostro è quindi un indice o una [[cartina al tornasole]] di come viene interpretata l'''alterità''.
Spesso i soggetti più propensi a operare una ricognizione piuttosto che una proiezione sono quelli in età [[adolescenza|adolescenziale]], che tendono a simpatizzare con la condizione di reietto, goffo e incompreso del mostro. Gli adulti, invece, s'identificano generalmente con creature il più possibile ordinarie ed armoniche, viste, in quanto tali, come portatrici di ordine fisico e morale.<br />
Un caso significativo che mette in luce tale inclinazione, è dato dal [[racconto]] [[fantascienza|fantascientifico]] ''[[Sentinella (Brown)|Sentinella]]'' di [[Fredric Brown]], nel quale il lettore è portato a solidarizzare totalmente col protagonista, dando per scontato che si tratti di un [[Homo sapiens|umano]] in guerra con orribili alieni su un altro [[pianeta]]; salvo scoprire, nel finale, che il protagonista è l'alieno, mentre i nemici che combatte sono mostri “''con solo due braccia e due gambe, quella pelle d'un bianco nauseante, e senza squame”''. L'[[empatia]] fra il soggetto (che ritiene sé stesso la norma) ed il mostro si fonda, dunque, su un [[equivoco]] che, una volta risolto, spiazza le convinzioni e proiezioni iniziali del soggetto.
Un caso particolare di percezione psicologica del mostro (nello specifico dell'ibrido) è nella sensibilità di [[Eugenio Montale]]. Nel racconto ''Reliquie'' (da ''[[Farfalla di Dinard]]''), l'[[okapi]] è descritto come "un esemplare unico al mondo" perché "mezzo [[Equus asinus|asino]], mezzo [[zebra]], mezzo [[Gazella|gazzella]], mezzo [[angelo]]". Una sorta, dunque, di animale custode - oltre che ''[[senhal]]'' di [[Irma Brandeis|Clizia]] - del quale lo scrittore, tuttavia, mette a nudo tutta la fragilità. Come lui, l'okapi "trema di terrore se vede gli uomini: è troppo delicato per stare tra belve come noi".
==== [[Zoologia]] e [[criptozoologia]] ====
Alcune specie viventi, soprattutto animali, sono state ritenute a lungo dei ''mostri'' per via delle loro caratteristiche, interpretate di volta in volta come ibride o deformi. Tra queste spiccano l'[[Ornithorhynchus anatinus|ornitorinco]] e l'[[Okapia johnstoni|okapi]].
Il primo, secondo un [[mito]] [[australiani aborigeni|aborigeno]], sarebbe il frutto di uno stupro subito da un'[[anatra]] da parte d'un [[Hydromys chrysogaster|topo d'acqua]]. L'episodio mette in luce due aspetti:
* la nascita del primo [[Ornithorhynchus anatinus|ornitorinco]] è percepita come innaturale (l'incrocio di due specie);
* il concepimento stesso è dovuto a un atto violento, circostanza che rimanda a interventi divini legati a ira, vendetta e ingiustizia.
Il secondo è invece "definibile solo per approssimazione, quasi ''[[via negationis]]''"<ref>Francesco Zambon, ''L'iride nel fango. L'anguilla di Eugenio Montale'', Parma, Pratiche, 1994.</ref>. Esso, infatti, come prova a descriverlo [[Eugenio Montale|Montale]] in ''Reliquie'' (da ''[[Farfalla di Dinard]]''), è "mezzo [[Equus asinus|asino]], mezzo [[zebra]], mezzo [[Gazella|gazzella]], mezzo [[angelo]]".
Tuttavia, in seguito alle nuove scoperte (a partire dalla [[classificazione scientifica]] di [[Carl von Linné|Linneo]]), la [[zoologia]] ha interpretato diversamente tali esemplari assieme a molti altri, rinunciando all'utilizzo in tal senso del concetto di ''mostro''. Quest'ultimo, difatti, è passato ad indicare, più propriamente in ambito [[biologia|biologico]], gli individui che si discostano in modo accentuato rispetto alla norma della propria stessa specie.
Ancora oggi, però, alcuni fautori della [[pseudoscienza|pseudoscientifica]] [[criptozoologia]], si avvalgono del termine ''mostro'' con intenti sensazionalistici. Così possono proporre come veritiere ricostruzioni di specie ibride inesistenti in natura, il cui corpo (imbalsamato tramite la [[tassidermia]]) o [[scheletro (anatomia)|scheletro]] è in realtà un collage ottenuto con parti di vari animali. Ne sono un esempio la "trota impellicciata" e il "[[jackalope]]", oltre al "gallo dal becco di giglio" (''Gryseonycta rostriflora'') proposto scherzosamente dal futurologo [[Douglas Dixon]].<br />
Il caso più celebre è però, probabilmente, il cucciolo di [[drago]] conservato in [[formaldeide]], ritrovato nel [[gennaio]] del [[2004]] dal [[Londra|londinese]] David Hart tra varie cianfrusaglie nella sua casa: ormai un accertato falso.
* Vedi anche il paragrafo [[#Biologia]].
=== Il mostro nelle arti ===
==== [[Arti visive]] ====
In linea generale, l'[[arte]] si fa interprete visiva dei presupposti [[religione|religiosi]], [[società|sociali]] e [[psicologia|psicologici]] da cui prende forma l'immagine stessa del mostro rappresentato di volta in volta. L'[[iconografia]], quindi, rispecchia o perlomeno risente di una visione esterna che non le è propria, componendo in un'unica opera elementi spesso variegati, sfaccettati e trasversali, tipici della [[cultura]] di riferimento.
L'arte tuttavia, in particolare [[pittura]] e [[scultura]], interpreta anche un ulteriore parametro, quello [[estetica|estetico]], difficilmente attribuibile o riducibile a un discorso religioso, sociale e psicologico. La differente sensibilità con cui i popoli, in epoche diverse, hanno percepito le sembianze dei mostri testimonia, infatti, un approccio altrettanto distinto a categorie come "bello/brutto", "giusto/sbagliato", "bene/male", "armonia/disarmonia" (dove il discorso estetico sconfina dunque in una valenza [[etica]]).
Figure mostruose venivano dipinte nei [[Incisioni rupestri|graffiti]] già dai popoli primitivi, spesso in connessione con il sacro. Si tratta di espressioni figurative molto diffuse, destinate a suscitare stupore e orrore, forse – come ritengono alcuni studiosi – con un senso di compiacimento.<br />
In [[India]] e nel [[Vicino Oriente]], la mostruosità è un elemento che quasi mai si accompagna in modo netto e puro ad un'espressione del male. Le forme fantastiche presentano una varietà tale, quanto a deformità e abnormità, da essere piuttosto indice della fantasia dell'autore (e del contesto culturale in cui agisce) e di una simbologia assai complessa. Divinità senza testa e quadrupedi privi delle zampe anteriori, come nei [[bronzi del Lūristān]], sono esempi estremi di un approccio molto libero nei confronti della [[natura]] nel suo aspetto terrifico ma non necessariamente inquietante. Il "mostruoso", anzi, è letto come una forma d'arte originale e raffinata. Frequenti inoltre, nel vicino Oriente, sono le raffigurazioni di tori alati, [[Grifone (mitologia)|grifoni]] e [[drago|draghi]].
Meno "straordinari" mostri dell'[[antico Egitto]], nella cui religione sono frequenti divinità con [[corpo (anatomia)|corpo]] [[Homo sapiens|umano]] e [[testa]] [[animale]] (di [[ibis (animale)|ibis]], di [[Bos taurus|vacca]], di [[Panthera leo|leonessa]], di [[falco]], etc.) o viceversa, come la [[Sfinge]] che ha testa di donna e corpo di leonessa.
In contrasto con quella [[asia]]tica ed [[antico Egitto|egizia]] è invece la sensibilità dell'[[Europa occidentale]], che molto deve alla contrapposizione piuttosto accentuata fra "armonia" e "disarmonia", tipica della mentalità della [[antica Grecia|Grecia classica]]. Ad [[Atene]] e nelle altre ''póleis'', infatti, le concezioni estetiche non permisero una rappresentazione del terrificante paragonabile a quelle orientali. Pittori e scultori, anzi, tentarono spesso di rendere armoniose le proporzioni dei mostri, anche quando questi (come i centauri e le sirene) erano il risultato ibrido di parti [[anatomia|anatomiche]] provenienti da esseri viventi fra loro non congruenti (uomo/cavallo, uomo/pesce, uomo/uccello). In generale, inoltre, la mostruosità fisica tende ad accompagnarsi ad una mostruosità morale, secondo il principio opposto al ''kalós kaí agathós''. Il mostro, come nell'arte [[simbolo|simbolica]] e [[allegoria|allegorica]] medievale, incarna quindi una potenza malefica. Con la differenza che, a partire dal [[Medioevo]], la rappresentazione acquista una maggiore valenza ornamentale (ad es. i [[doccione|doccioni]]) accanto a quella di monito, anche [[satira|satirico]], contro le tentazioni del [[Diavolo]] e la violenza in generale.
La sensibilità verso ibridi e affini diviene più sfaccettata tra [[XIX secolo|Ottocento]] e [[XX secolo|Novecento]]. Un caso particolare è rappresentato dall'opera di [[René Magritte]], in cui il mostro diviene simbolo di mistero, bellezza ancestrale e incomprensione dell'[[uomo]] verso se stesso e la [[natura]].
* Vedi anche le voci: [[Incubo]] e [[#Satira e parodia|Il mostro nella satira e nella parodia]].
=== [[Satira]] e [[parodia]] ===
{{S sezione|letteratura}}
[[File:Punch Anti-Irish propaganda (1882) Irish Frankenstein.jpg|thumb|''The Irish Frankenstein'', illustrazione di [[propaganda]] anti-[[Irlanda|irlandese]] pubblicata sulla [[periodico (stampa)|rivista]] ''[[Punch (rivista)|Punch]]'' nel [[maggio]] del [[1882]]]]
Il mostro compare in opere satiriche e parodistiche, nelle quali la sua diversità rispetto a ciò che è ''normale'' (ovvero ''nella norma'') evidenzia, esasperandoli, gli aspetti [[grottesca#Significato metaforico|grotteschi]] della realtà spesso, ma non sempre, con un chiaro intento di denuncia. Si ricordano, tra i vari esempi, le [[caricatura|caricature]] [[XIX secolo|ottocentesche]] di [[Jean-Ignace-Isidore Gérard|J.J. Grandville]] e ''[[Ubu re]]'' di [[Alfred Jarry]].
Un intento non propriamente [[satira|satiresco]], ma indice comunque del ''[[j'accuse]]'' ai costumi, è nel [[racconto]] ''Come l'Uomo Ragno'' di [[Stefano Fantelli]]. Qui, una [[bambino|bambina]] dotata di una fervida [[immaginazione]], vede gli [[adulto|adulti]] acquistare sembianze mostruose legate ai loro [[peccato|vizi]], spesso di carattere [[ibrido]] e [[antropomorfismo|antropomorfo]].
== Funzioni del mostro ==
Nell'[[storia antica|antichità]] e nel [[Medioevo]] il mostro rivestiva solitamente una duplice funzione: da un lato incarnava una forza dirompente e distruttrice, rappresentando un ''nemico'' o ''[[antagonista]]'' di dei ed eroi; dall'altro possedeva una forza sovrumana in grado di proteggere luoghi o custodire persone, divenendo dunque un ''guardiano''. Talvolta tali aspetti si sovrapponevano come nel caso di [[Humbaba]], posto da [[Šamaš|Shamash]] a guardia della Foresta dei Cedri e poi ucciso da [[Gilgamesh]] ed [[Enkidu]], di [[Pitone (mitologia)|Pitone]], che custodiva l'[[Oracolo di Delfi]] e morto per mano di [[Apollo]], di [[Cerbero]], cane da guardia a tre teste degli [[Ade (regno)|Inferi]] catturato da [[Eracle]], di [[Argo Panoptes|Argo]], carceriere di [[Io (mitologia)|Io]] addormentato e poi decapitato da [[Ermes]]. Spesso, tuttavia, le due funzioni si escludevano a vicenda; un mostro dunque o andava combattuto o andava rispettato. Nel primo caso, la figura era al centro di vari [[mito|miti]], [[leggenda|leggende]] e [[fiaba|fiabe]] in cui l'eroe aveva tra i suoi compiti proprio quello di uccidere-sconfiggere-catturare il mostro. Nel secondo caso, la figura assumeva una caratterizzazione tipicamente [[sacro|sacra]] e a volte [[divinità|divina]], come per [[Ammit|Ammut]], che divorava il cuore degli ingiusti.
== Mostri famosi ==
{{S sezione|mitologia}}
=== Divinità ===
{{S sezione|mitologia}}
* [[Anubis]]
* [[Apopi]]
* [[Horus]]
=== Nella [[mitologia greca]] ===
{{S sezione|mitologia|storia}}
[[File:Antonio_del_Pollaiolo_-_Ercole_e_l'Idra_e_Ercole_e_Anteo_-_Google_Art_Project.jpg|right|thumb|"[[Ercole e l'idra]]" (dipinto di [[Antonio Pollaiolo]])]]
* [[Argo Panoptes]]
* [[Arpie]]
* [[Cavalle di Diomede]]
* [[Cerbero]]
* [[Ceto]]
* [Cinghiale di Erimanto[]]
* [[Chimera (mitologia)|Chimera]]
* [[Forco]]
* [[Gorgoni]]
* [[Gerione]]
* [[Idra di Lerna]]
* [[Leone nemeo]]
* [[Medusa (mitologia)|Medusa]]
* [[Minotauro]]
* [[Ortro]]
* [[Polifemo]]
* [[Pitone (mitologia)|Pitone]]
* [[Scilla (Forco)|Scilla]] e [[Cariddi]]
* [[Tifone (mitologia)|Tifone]]
* [[Uccelli del lago Stinfalo]]
* [[Ladone (Forcide)|Ladone]]
=== Nella [[mitologia norrena]] ===
* [[Troll (mitologia)|Troll]]
* [[Elfo|Elfi]]
* [[Orco (mitologia norrena)|Orchi]]
* [[Jötunn]]
=== Nella [[mitologia orientale]] ===
* [[Kappa]]
* [[Kitsune]]
* [[Oni (folclore)|Oni]]
* [[Tengu]]
* [[Tsuchinoko]]
=== Nella [[Bibbia]] ===
* [[Behemoth]]
* Il [[Leviatano]]
=== Nel [[folklore]] e nelle [[fiaba|fiabe]] ===
{{S sezione|mitologia|costume}}
* [[Baba Jaga]]
* [[Mandragora#Storia e leggenda|Mandragola]]
==== Demoni ====
{{vedi anche|demone (entità)}}
[[File:Ambrogio Lorenzetti 008.jpg|thumb|left|Un tiranno con sembianze [[demone|demoniache]] in un particolare del ciclo di [[affresco|affreschi]] sugli ''[[Le allegorie e gli effetti del buono e del cattivo governo|Effetti del cattivo governo]]'' di [[Ambrogio Lorenzetti]]]]
I ''demoni'' o ''diavoli'', nella [[religione]] [[Cristianesimo|cristiana]], [[Ebraismo|ebraica]] e [[Islam]]ica (che li considerano [[angelo|angeli]] decaduti), sono spesso raffigurati come esseri deformi e mostruosi, ibridi fra [[homo sapiens|umani]] e bestie, con una connotazione sempre negativa. Fra le caratteristiche a loro solitamente attribuite vi sono la [[coda (anatomia)|coda]], delle [[Ala (zoologia)|ali]] di [[pipistrello]] e le [[Corno (biologia)|corna]], come nell<nowiki>'</nowiki>''[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]]'' [[dante]]sco e nel ''[[Paradiso perduto (poema)|Paradiso perduto]]'' di [[John Milton|Milton]]. Sono inoltre [[elenco di creature leggendarie|creature]] legate al [[fuoco]] e agli [[Inferi]] (e quindi "ctonie").
Frequente, specie nel [[Medioevo]], è la rappresentazione di comuni mortali (re, giudici, etc.) sotto forma di demoni, per sottolinearne la natura abietta e crudele nascosta da sembianze umane.
Una trattazione sistematica delle [[gerarchia infernale|gerarchie infernali]] è nella ''[[Pseudomonarchia Daemonum]]'' (del [[1577]], in appendice al [[grimorio]] ''[[De prestigiis daemonum]]'' di [[Johann Weyer]]) e nel [[saggio]]-[[manuale]] ''[[Le livre rouge]]'' di [[Jacque Dourcet-Valmore|Dourcet-Valmore]]''.
* Per il demone avente connotazioni positive vedi le voci: [[Jinn]] e [[Socrate#Il Dáimon (Δαίμων) socratico|Il Δαίμον socratico]]
==== Draghi ====
{{vedi anche|Drago}}
I ''draghi'' sono [[elenco di creature leggendarie|creature mitico-leggendarie]], apparentate ai [[rettile|rettili]] ma interpretate in modo molto diverso dai vari popoli. Presenza benefica nella [[mitologia cinese]], in cui presenta un aspetto composito di varie parti di [[animale|animali]] ([[#II tipo: l'ibrido|II tipo]]), è un invece un essere [[demonio|demoniaco]] nel [[folklore]] [[Europa|europeo]], dove acquista le [[Ala (zoologia)|ali]] e la capacità di sputare [[fuoco]], oltre che di [[volo|volare]] ([[#III tipo: il sovrannaturale|III tipo]]).
==== Folletti ====
{{vedi anche|Folletto}}
I ''folletti'', detti anche ''piccolo popolo'' e ''spiritelli'', sono minuscole [[elenco di creature leggendarie|creature]] del [[folclore]], specie del [[Europa Settentrionale|nord Europa]]. Spesso dispettosi ma non malvagi, non presentano sembianze mostruose nel senso di "orribili"; semplicemente la loro altezza li ascrive al [[#I tipo: abnormità e deformità|I tipo]] secondo la classificazione dei mostri normalmente accettata.
==== Gnomi ====
{{vedi anche|Gnomo}}
Gli ''gnomi'', spesso confusi con i [[folletto|folletti]], sono nel [[folclore]] [[Europa|europeo]] delle [[Elenco di creature leggendarie non umane|creature]] [[fata]]te simili a [[homo sapiens|uomini]] minuscoli. Descritti per la prima volta da [[Paracelso]], sono spesso raffigurati come baffuti e [[barba|barbuti]], oltre che dotati di caratteristici [[cappello (abbigliamento)|cappelli]] a [[cono (geometria)|cono]], spesso di colore [[rosso]].<br />
Pur non avendo un aspetto spaventoso, sono ugualmente da considerarsi dei "mostri" per via delle dimensioni: l'altezza abnorme, infatti, li classifica come [[#I tipo: abnormità e deformità|mostri del I tipo]].
==== Lupi mannari ====
{{vedi anche|Licantropo}}
I ''lupi mannari'', detti anche ''licantropi'' o ''uomini-lupo'', sono [[Elenco di creature leggendarie non umane|creature]] della [[mitologia]] e del [[folclore]], divenute tipiche anche della [[letteratura horror|letteratura]] e del [[cinema horror]].<br />
Si tratta di normali [[Homo sapiens sapiens|esseri umani]], la cui [[metamorfosi (religione)|trasformazione]] in [[Canis lupus|lupi]] dipende dal [[ciclo lunare]] e, in particolare, dal [[plenilunio]]. Spesso la condizione del licantropo è interpretata come una punizione divina e una sorta di [[malattia]] trasmissibile ad altri individui attraverso il morso (e dunque il [[sangue]]).<br />
Descritti per la prima volta nel [[Mitologia greca|mito greco]] di [[Licaone (Pelasgo)|Licaone]], compaiono in numerosi [[Racconto|racconti]] [[Folclore|folclorici]] [[Medioevo|medievali]] e [[Storia moderna|moderni]], dove è attestata la notizia secondo la quale possono essere uccisi solo con pallottole d'[[argento]].
==== Mutaforma ====
{{vedi anche|mutaforma}}
I mutaforma sono esseri che hanno la capacità di mutare il proprio corpo in quello che vogliono.
Esistono vari tipi di mutaforma: completi, semicompleti e normali: completi sono quelli che riescono a mutare ogni parte del corpo
semicompleti invece riescono a mutare tutto il corpo con difficoltà normali si trasformano gli arti. I mutaforma possono essere umanoidi e sovrannaturali
==== Orchi ====
{{vedi anche|Orco (folclore)}}
Gli ''orchi'' (''ogres'' in [[lingua inglese|inglese]]), nel [[folclore]] e nelle [[fiaba|fiabe]] dei paesi [[Europa|europei]], specialmente [[#Europa Settentrionale|nordici]], sono mostri [[antropomorfismo|antropomorfi]] giganteschi, crudeli e divoratori di [[antropofagia|carne umana]]. Hanno una [[barba]] folta e irsuta ed un ventre prominente.
L'orco del folclore è correlato a [[Orco (mitologia norrena)|quello]] della [[mitologia norrena]] (''orc'' in [[lingua inglese|inglese]]), da cui non sempre è chiaramente distinguibile.
* Vedi anche le voci: [[Orchi (Tolkien)]], [[Orco (fantasy)]], [[Orco (mitologia norrena)]], [[Orco (mitologia romana)]] e [[Troll (mitologia)|Troll]]
==== Streghe ====
{{vedi anche|Strega}}
Con il termini ''strega'' s'intende tradizionalmente una persona che esercita la [[stregoneria]] e si ritiene dotata di poteri [[occulto|occulti]], attribuiti in genere a rapporti con il [[Diavolo]] ([[#III tipo: il sovrannaturale|III tipo]]).
Secondo i casi, la strega è raffigurata come "straordinariamente bella" o "straordinariamente brutta". Nella [[fiaba]] ''[[Biancaneve e i sette nani]]'', ad esempio, [[Grimilde]] è all'inizio la donna "più bella del reame", poi divenuta seconda alla figliastra e infine resa per sempre deforme da un suo stesso filtro (dettaglio che implica la [[morale]] della punizione divina).
Anche il carattere della strega è soggetto a interpretazioni e percezioni diverse, che vanno da un'efferata crudeltà a una disinteressata generosità (con varie sfumature intermedie). In varie [[fiaba|fiabe]], ad esempio, è questa [[elenco di creature leggendarie|creatura]] ad aiutare l'[[eroe]] regalandogli un [[oggetto magico]] o rivelandogli un [[segreto]] utile, spesso dopo avergli fatto superare delle prove.
==== Vampiri ====
{{vedi anche|Vampiro}}
I '''vampiri''' sono morti che tornano dalla [[tomba]] per succhiare ai vivi l'essenza vitale, spesso rappresentata dal [[sangue (immaginario)|sangue]]. Sono attestati in tutti i continenti, con nomi e ''modus operandi'' assai diversi. Ciò che li accomuna è la compresenza in loro di due caratteristiche opposte, la [[vita]] e la [[morte]], che li rendono creature [[#II tipo: l'ibrido|ibride]] e mostruose. Nell'immaginazione popolare, inoltre, possiedono doti [[#III tipo: il sovrannaturale|sovrannaturali]]: la capacità di trasformarsi in animali (i più comuni il [[pipistrello (immaginario)|pipistrello]] o il [[lupo (immaginario)|lupo]]), l'immortalità (nonostante siano ''tecnicamente'' morti e privi di ogni attività vitale corporea), l'assenza del loro riflesso negli [[specchio (immaginario)|specchi]], l'autonomia della loro [[ombra (immaginario)|Ombra]]. Il Vampiro, nel folklore, può essere ucciso o con un paletto di legno (solitamente di [[Fraxinus|frassino]]) impiantato nel [[cuore (immaginario)|cuore]] oppure esponendolo alla [[luce (immaginario)|luce]] del [[sole (immaginario)|sole]]: infatti i Vampiri la temono, come anche le [[chiesa (architettura)|chiese]].
==== Zombie ====
Sono esseri cadaverici presentanti evidenti segni di decomposizione e di degrado, si cibano prevalentemente di umani mangiandone l'intero corpo o semplicemente divorandone il cervello. Sono spesso legati a fenomeni di mutazioni genetiche o da evocazioni spirituali, essendo morti viventi non hanno né meta né scopo e vivono soltanto per mangiare.
=== Nei [[bestiario|bestiari]] [[Medioevo|medievali]] ===
=== Nella [[letteratura]] e al [[cinema]] ===
* Il mostro di [[Frankenstein]]
* [[Extraterrestre|Alieni]]
* [[Mutante (finzione)|Mutanti]]
*[[Godzilla]]
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Bestiario]]
* [[Criptozoologia]]
* [[Elenco di creature leggendarie non umane]]
* [[Fantascienza]]
* [[Freak]]
* [[Ibrido]]
* [[Immaginario]]
* [[Incubo (mitologia)]]
* [[Mitologia]]
* [[Mostro lacustre]]
* [[Mostro marino]]
* [[Popoli mostruosi]]
* [[Scienziato pazzo]]
* [[Soprannaturale]]
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|etichetta=mostri|q|q_preposizione=sui|commons=Category:Monsters|commons_preposizione=sui|wikt=mostro|wikt_etichetta=mostro}}
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.fantasyeydor.com/it/articoli/urla-nellabisso-9-livelli-di-profondita-per-creare-un-mostro Urla nell'abisso: 9 livelli di profondità per creare un mostro]
{{Horror}}
{{Portale|mitologia}}
[[Categoria:Antropologia culturale]]
[[Categoria:Creature leggendarie]]
[[Categoria:Mitologia]]
[[bn:দানব]]
[[ca:Monstre]]
[[da:Uhyre]]
[[de:Monster]]
[[en:Monster]]
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[[et:Koletis]]
[[eu:Munstro]]
[[fi:Hirviö]]
[[fr:Monstre]]
[[gd:Uilebheist]]
[[he:מפלצות וחיות אגדיות]]
[[hu:Szörny]]
[[id:Monster]]
[[io:Monstro]]
[[is:Skrímsli]]
[[ja:怪物]]
[[ko:괴물]]
[[la:Monstrum]]
[[nl:Monster (wezen)]]
[[no:Monster]]
[[pl:Potwór]]
[[pt:Monstro]]
[[ru:Монстр]]
[[sv:Monster]]
[[th:สัตว์ประหลาด]]
[[tr:Canavar]]
[[uk:Монстр]]
[[vi:Quái vật]]
[[zh:怪物]]
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