Archivio di Stato (Italia) e Tupolev Tu-124: differenze tra le pagine

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{{Infobox aeromobile
{{Aggiornare|arg=diritto|arg2=italia|anno=2016|mese=maggio|commento=organizzazione obsoleta da molti mesi, con la riforma Franceschini.}}
|Aeromobile=aereo_civile
{{Organo governativo
|Nome = Tupolev Tu-124
|nome = Archivio di Stato
|Immagine = Aeroflot Tupolev Tu-124V at Arlanda, April 1967.jpg
|stemma =
|Didascalia = Un Tu-124V della compagnia aerea di bandiera sovietica [[Aeroflot]] in transito sull'[[aeroporto di Stoccolma-Arlanda]] nell'aprile [[1967]]
|didascalia stemma =
<!-- Descrizione -->
|dim stemma =
|Tipo = [[aereo di linea]]
|immagine = Palazzo della Sapiensa court.jpg
|Equipaggio = 4-5
|didascalia = Sede dell'[[Archivio di Stato di Roma]]
|Progettista = {{Bandiera|SUN 1955-1980}} [[OKB|OKB 156]] [[Andrej Nikolaevič Tupolev|Tupolev]]
|stato = {{ITA}}
|Costruttore = {{Bandiera|SUN 1955-1980}} Stabilimento 135 ([[Charkiv]])
|tipo =
|Data_ordine =
|sigla =
|Data_primo_volo = 24 marzo [[1960]]
|suddivisioni =
|Data_entrata_in_servizio = 2 ottobre [[1962]]
|nome_suddivisioni =
|Data_ritiro_dal_servizio = [[1980]] (aviazione civile)<br />[[1992]] (servizio militare)
|data_creazione =
|Utilizzatore_principale = {{Bandiera|SUN 1955-1980}} [[Aeroflot]]
|creatore =
|Altri_utilizzatori = {{Bandiera|CSK}} [[Czech Airlines|ČSA]]
|predecessore =
|Esemplari = 164
|data_operativo =
|Costo_unitario =
|riforme =
|Sviluppato_dal = [[Tupolev Tu-104]]
|data_soppresso =
|Altre_varianti = [[Tupolev Tu-134]]
|soppressore =
<!-- Dimensioni e pesi -->
|successore =
|Tavole_prospettiche =
|denominazione_capo =
|Lunghezza = 30,58 [[metro|m]]
|capo =
|Apertura_alare = 25,55 m
|denominazione_vicecapo =
|Larghezza =
|vicecapo =
|Diametro_fusoliera =
|elezione =
|Freccia_alare =
|membri =
|Altezza = 8,08 m
|immagine_gruppi =
|Superficie_alare = 119,37 [[metro quadro|m²]]
|gruppi =
|Carico_alare =
|durata =
|Efficienza =
|bilancio =
|Peso_a_vuoto = 22&nbsp;100 [[chilogrammo|kg]]
|impiegati =
|Peso_carico =
|sede =
|Peso_max_al_decollo = 38&nbsp;000 kg
|indirizzo =
|Passeggeri = 44-56 ''o''
|slogan =
|Capacità = 5&nbsp;000 kg
|sito =
|Capacità_combustibile =
<!-- Propulsione -->
|Motore = 2 [[turboventola|turboventole]] [[Soloviev D-20]]P
|Potenza =
|Spinta = 52,9 [[Newton (unità di misura)|kN]] (5&nbsp;400 [[chilogrammo forza|kg]]) ciascuna
<!-- Prestazioni -->
|Velocità_max = 970 [[Chilometro orario|km/h]]
|VNE =
|Velocità_crociera = 780 km/h
|Velocità_salita =
|Decollo =
|Atterraggio =
|Autonomia = 2&nbsp;100 [[Chilometro|km]]
|Quota_servizio = 11&nbsp;700 m
|Tangenza =
<!-- Record e primati -->
|Record =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref = i dati sono estratti da Уголок неба<ref name="airwar">Туполев Ту-124 in ''Уголок неба''.</ref>
}}
Il '''Tupolev Tu-124''' (in caratteri [[alfabeto cirillico|cirillici]] '''Туполев Ту-124''', [[nome in codice NATO]] '''Cookpot'''<ref name="dessystem">{{Cita web|autore=Andreas Parsch e Aleksey V. Martynov|url=http://www.designation-systems.net/non-us/soviet.html|titolo=Designations of Soviet and Russian Military Aircraft and Missiles|accesso=30 ott 2010|lingua=en|editore=http://www.designation-systems.net|opera=Designation-Systems.net|data=2 lug 2008}}</ref>) era un bimotore [[motore a reazione|a getto]] [[aereo di linea|di linea]] ad [[Ala (aeronautica)|ala bassa]] progettato dall'[[OKB|OKB 156]] diretto da [[Andrej Nikolaevič Tupolev]] e sviluppato in [[Unione Sovietica]] tra la seconda parte degli [[anni 1950|anni cinquanta]] e i primi [[anni 1960|anni sessanta]].
 
Uno dei primi aerei di linea al mondo ad adottare i motori [[turboventola]], detiene il primato di essere il primo ad essere stato progettato appositamente per utilizzare tale tipo di motorizzazione.
L<nowiki>'</nowiki>'''Archivio di Stato''', in [[Italia]], è un [[archivio]] le cui competenze consistono nella conservazione e sorveglianza del patrimonio archivistico e documentario di proprietà della [[Repubblica Italiana]] e nella sua accessibilità alla pubblica e gratuita consultazione.
 
== Storia ==
Alla fine degli anni cinquanta il consiglio dei ministri sovietico emanò un decreto che approvava lo sviluppo di una nuova linea di [[motore aeronautico|motori aeronautici]] per applicazioni civili e militari, i [[turboventola]]. Questa tipologia di motori sfruttava, a differenza dei precedenti [[turbogetto]], l'utilizzo di due flussi d'aria separati per incrementarne le prestazioni complessive. Lo sviluppo del primo turboventola di produzione sovietica fu per iniziativa dell'ufficio di progettazione ([[OKB]]) Nr.19 diretto da [[Pavel Aleksandrovič Solov'ëv]], il quale realizzò il [[Soloviev D-20]]P capace di una spinta al decollo di 5&nbsp;500 [[chilogrammo forza|kg]].<ref name="airwar"/>
[[File:Luigi Osio.jpg|thumb|[[Luigi Osio]], direttore dell'Archivio di Stato di Milano dal [[1851]] al [[1873]]]]
Con la formazione del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], all'interno dello stato era presente una situazione variegata di istituti archivistici derivati dalle cessate amministrazioni e con archivi in parte dipendenti dal [[Ministero dell'Interno]] e in parte dal [[Ministero della Pubblica Istruzione]].<ref>{{cita libro|titolo=Calendario generale del regno d'Italia pel 1863|anno=1863|pp=847-850}}</ref>
 
Con la disponibilità di tale motorizzazione venne emessa una specifica per la fornitura di un aereo di linea civile per il traffico regionale e destinato ad affiancare e progressivamente sostituire il precedente pari ruolo [[Ilyushin Il-14]]. Il nuovo modello doveva essere in grado di trasportare 36-40 persone, o un corrispondente carico utile pari a 5&nbsp;000&nbsp;kg, ad una distanza di 1&nbsp;350-1&nbsp;500&nbsp;km con una velocità di crociera di 750–900&nbsp;km/h, con una riserva di combustibile per 30 minuti di volo, mentre la velocità massima venne fissata a non meno di 950&nbsp;km/h. La sua destinazione ad operare su piste di aeroporti secondari prevedeva inoltre una distanza di decollo inferiore ad 800 metri. Venne inoltre richiesta la possibilità di conversione dei modelli civili in versioni militari destinate al trasporto di truppe, feriti e merci varie.<ref name="airwar"/>
Tale situazione fu ancora più complicata dalle successive acquisizioni di [[Mantova]], [[Venezia]] e [[Roma]].
 
=== Sviluppo ===
Si riporta qui la dizione originaria del nome degli archivi ("Regio Archivio di Stato in ...").<ref>Cfr. ad esempio {{cita libro|titolo=Il Museo storico della casa di Savoia nell'Archivio di Stato in Torino|autore=Pietro Vayra|anno=1880|città=Torino|url=https://archive.org/details/IlMuseoStoricoDellaCasaDiSavoia}}</ref>
L'OKB 156 diretto da [[Andrej Nikolaevič Tupolev]] decise di sviluppare una variante del precedente medio raggio [[Tupolev Tu-104]] per rispondere alla richiesta. Il nuovo modello, che assumerà la designazione Tu-124, risultava molto simile al Tu-104 (simile ad una versione in scala ridotta al 75%<ref name="Stroud Sov p225">Stroud 1968, p. 225.</ref>), tanto che alla distanza ne risultava praticamente indistinguibile. Tuttavia non risultava interamente una copia del suo predecessore.<br>
Il Tu-124 incorporava una serie di perfezionamenti, tra cui [[Ipersostentatore|flap]] a doppia fessura, un grande freno aerodinamico posizionato al centro e [[deflettore|deflettori]] automatici. A differenza del Tu-104, il [[bordo d'uscita]] alare interno al [[carrello d'atterraggio]] non presentava la configurazione [[ala a freccia|a freccia]]. Mantenne inoltre il [[parafreno]] da utilizzare in caso di un atterraggio di emergenza o su una superficie scivolosa ed il carrello era equipaggiato con [[pneumatico|pneumatici]] a bassa pressione per favorire il buon funzionamento su aeroporti dotati di piste non asfaltate.<ref name="Gunston Russian p433">Gunston 1995, p. 433.</ref><ref name="Stroud Sov p227-9">Stroud 1968, pp. 227–229.</ref>
 
Il [[prototipo]], marche СССР-45000, venne portato in volo per la prima volta il 24 marzo [[1960]] che, ai comandi del [[pilota collaudatore]] A. D. Kaliny, si sollevò dalla pista dell'[[aeroporto di Ramenskoe]].<ref name="airwar"/> Le prove diedero i risultati sperati e la commissione governativa che lo valutò diede disposizione per l'avvio alla produzione in serie presso lo stabilimento Nr.135 di [[Charkiv]], nell'allora [[Repubblica socialista sovietica ucraina]], sostituendo la produzione del Tu-104.<ref name="Gunston Russian p433"/><ref name="Duffy p134">Duffy and Kandalov 1996, p. 134.</ref>
{| class="wikitable"
!rowspan="2" colspan=2|Archivio !!rowspan="2"|Direttore nel 1861 !!colspan="4"|Dipendenza da
|-
!1861 !!1866 !!1871 ||1874
|-
| ||[[Archivio di Stato di Torino|R. Archivio di Stato in Torino]] ||[[Celestino Combetti]] ||colspan="4" style="background:#fdb"|[[Ministero dell'Interno|Interno]]
|-
| ||[[Archivio di Stato di Genova|R. Archivio di Stato in Genova]] ||Marcello Cipollina ||colspan="4" style="background:#fdb"|[[Ministero dell'Interno|Interno]]
|-
| ||[[Archivio di Stato di Cagliari|R. Archivio di Stato in Cagliari]] ||Girolamo Azuni ||colspan="4" style="background:#fdb"|[[Ministero dell'Interno|Interno]]
|-
| ||[[Archivio di Stato di Milano|R. Archivio di Stato in Milano]] ||[[Luigi Osio]] ||colspan="4" style="background:#fdb"|[[Ministero dell'Interno|Interno]]
|-
| ||[[Archivio di Stato di Brescia|R. Archivio di Stato in Brescia]] ||Pietro Zapelli ||colspan="4" style="background:#fdb"|[[Ministero dell'Interno|Interno]]
|-
| ||[[Archivio di Stato di Modena|R. Archivio di Stato in Modena]] ||Giuseppe Campi ||colspan="4" style="background:#fdb"|[[Ministero dell'Interno|Interno]]
|-
| ||[[Archivio di Stato di Parma|R. Archivio di Stato in Parma]] ||[[Amadio Ronchini]] ||colspan="4" style="background:#fdb"|[[Ministero dell'Interno|Interno]]
|-
| ||[[Archivio di Stato di Mantova|R. Archivio di Stato in Mantova]] || || ||style="background:#bfb" colspan="2"|[[Ministero della Pubblica Istruzione|Istruzione]] ||style="background:#fdb"|[[Ministero dell'Interno|Interno]]
|-
| ||[[Archivio di Stato di Venezia|R. Archivio di Stato in Venezia]] || || ||style="background:#bfb" colspan="2"|[[Ministero della Pubblica Istruzione|Istruzione]] ||style="background:#fdb"|[[Ministero dell'Interno|Interno]]
|-
| ||[[Archivio di Stato di Roma|R. Archivio di Stato in Roma]]<ref>Istituito con Regio Decreto 30 dicembre 1871, n. 605.</ref> || ||colspan="2"| ||colspan="2" style="background:#fdb"|[[Ministero dell'Interno|Interno]]
|-
|colspan="2"|Archivi toscani ||sovrintendente generale [[Francesco Bonaini]] ||colspan="4" style="background:#ddd"|
|-
| ||[[Archivio di Stato di Firenze|R. Archivio di Stato in Firenze]] ||[[Gaetano Milanesi]] ||colspan="3" style="background:#bfb"|[[Ministero della Pubblica Istruzione|Istruzione]] || style="background:#fdb"|[[Ministero dell'Interno|Interno]]
|-
| ||[[Archivio di Stato di Lucca|R. Archivio di Stato in Lucca]] ||[[Salvatore Bongi]] ||colspan="3" style="background:#bfb"|[[Ministero della Pubblica Istruzione|Istruzione]] || style="background:#fdb"|[[Ministero dell'Interno|Interno]]
|-
| ||[[Archivio di Stato di Siena|R. Archivio di Stato in Siena]] ||[[Filippo Luigi Polidori]] ||colspan="3" style="background:#bfb"|[[Ministero della Pubblica Istruzione|Istruzione]] || style="background:#fdb"|[[Ministero dell'Interno|Interno]]
|-
| ||[[Archivio di Stato di Pisa|R. Archivio di Stato (di Santo Stefano) in Pisa]] ||Giovanni Colombini ||colspan="3" style="background:#bfb"|[[Ministero della Pubblica Istruzione|Istruzione]] || style="background:#fdb"|[[Ministero dell'Interno|Interno]]
|-
|colspan="2"|Archivi napoletani|| sovrintendente generale [[Francesco Trinchera]] ||colspan="4" style="background:#ddd"|
|-
| ||[[Archivio di Stato di Napoli|R. Archivio di Stato in Napoli]] ||[[Francesco Lattari]] ||colspan="3" style="background:#bfb"|[[Ministero della Pubblica Istruzione|Istruzione]] || style="background:#fdb"|[[Ministero dell'Interno|Interno]]
|-
| ||Archivi provinciali napoletani || - || style="background:#bfb"|[[Ministero della Pubblica Istruzione|Istruzione]] ||colspan="3" style="background:#bbb"|Province<ref name="rd2781">Regio decreto 21 gennaio 1866, n. 2781.</ref>
|-
|colspan="2"|Archivi siciliani ||sovrintendente generale reggente [[Benedetto Castiglia]] ||colspan="4" style="background:#ddd"|
|-
| ||[[Archivio di Stato di Palermo|R. Archivio di Stato in Palermo]] ||Domenico Bracci ||style="background:#fdb" colspan="4"|[[Ministero dell'Interno|Interno]]
|-
| ||Archivi provinciali siciliani || - || style="background:#fdb"|[[Ministero dell'Interno|Interno]] ||colspan="3" style="background:#bbb"|Province<ref name="rd2781" />
|}
 
=== Impiego operativo ===
Con decreto del 15 marzo [[1870]], fu istituita dai ministri dell'Interno e della Pubblica Istruzione la commissione [[Luigi Cibrario|Cibrario]] per stabilire un riordino degli Archivi di Stato; la relazione della commissione, consegnata il [[13 aprile]], suggerì l'accorpamento degli archivi sotto la dipendenza del [[Ministero dell'Interno]] (con maggioranza di un solo voto) e l'istituzione di nove sovrintendenze; allegò anche un'indicazione dei costi dei servizi e uno schema di regolamento per gli archivi.<ref>{{cita pubblicazione|capitolo=Sul riordinamento degli Archivi di Stato|rivista=Gazzetta Ufficiale del Regno|numero=338|data=9 dicembre 1870|url=http://augusto.agid.gov.it/gazzette/index/download/id/1870338_PM}}</ref> Nel [[1874]] venne applicata tale unificazione,<ref>Regio decreto 5 marzo 1874, n. 1852.</ref> venne poi creato il Consiglio degli Archivi come organo consultivo del Ministero dell'Interno, vennero istituite le [[soprintendenza archivistica|Sovrintendenze archivistiche]] e le “scuole di paleografia e dottrina archivistica” presso i principali archivi.<ref>Regio decreto 26 marzo 1874, n. 1861.</ref> Sempre nel 1874 furono stabilite le province di competenza delle dieci Sovrintendenze (aggiungendo Roma).<ref>Regio decreto 31 maggio 1874, n. 1949.</ref>
Le consegne alla [[compagnia aerea]] [[compagnia di bandiera|di bandiera]] sovietica [[Aeroflot]] iniziarono nell'agosto 1962, ed il suo primo servizio passeggeri di linea, sulla rotta che collegava [[Mosca (Russia)|Mosca]] a [[Tallinn]] in [[Repubblica socialista sovietica estone|Estonia]], venne operato il 2 ottobre 1962.<ref name="Duffy p134-5">Duffy and Kandalov 1996, pp. 134–135.</ref>
 
La nuova e migliorata versione Tu-134V, che poteva ospitare 56 passeggeri invece dei 44 del modello originale, aveva una maggiore autonomia e un più elevato peso massimo al decollo ed è entrata in servizio nel 1964. Nonostante il basso prezzo di acquisto del velivolo (indicato in 1,45 milioni di dollari nel 1965) e i bassi costi di gestione,<ref name="Stroud Sov p232">Stroud 1968, p. 232.</ref> venne esportato solo in un numero di limitato di esemplari. Le sole compagnie che lo utilizzarono oltre all'Aeroflot, furono la ''[[Czech Airlines|Československé Státní Aerolinie]]'' (ČSA) e la compagnia aerea tedesco orientale [[Interflug]], anche se in seguito la ČSA cedette i suoi esemplari ancora in condizioni operative alla [[Iraqi Airways]] nel 1973. Un certo numero di esemplari furono venduti anche ad utilizzatori militari, tra cui le forze armate sovietiche, dove vennero utilizzati come addestratori per la formazione del proprio personale di navigazione.<ref name="Gunston Russian p433"/><ref name="Duffy p135-6">Duffy and Kandalov 1996, pp. 135–136.</ref> La produzione finale si attestò su 164 esemplari costruiti, incluso il singolo prototipo.<ref name="Duffy p224">Duffy and Kandalov 1996, p. 224.</ref>
Nel [[1875]] venne istituito anche l'Archivio Centrale del Regno,<ref>Regio Decreto 27 maggio 1875, n. 2552</ref> per la conservazione della documentazione di interesse storico prodotta dell'amministrazione centrale dello stato (poi denominato [[Archivio Centrale dello Stato]]<ref>Legge 13 aprile 1953, n. 340.</ref>).
 
==== La concorrenza all'interno del COMECON ====
Tra il [[1874]] e il [[1892]] furono creati altri Archivi di Stato [[Archivio di Stato di Bologna|a Bologna]],<ref>Regio Decreto 22 ottobre 1874, n. 2256.</ref> [[Archivio di Stato di Massa|a Massa]]<ref>Regio Decreto 13 febbraio 1887, n. 4341</ref> e [[Archivio di Stato di Reggio Emilia|a Reggio Emilia]].<ref>Regio Decreto 20 marzo 1892, n. 222.</ref>
L'industria aeronautica della Repubblica democratica tedesca tentò di competere all'interno del blocco [[COMECON]] con un progetto nazionale, il quadrimotore [[Baade 152]]. Il programma di sviluppo però si arrestò alla fase iniziale e la Interflug, inizialmente interessata, optò nell'acquisto del [[Tupolev Tu-134]].
 
==== Incidenti ====
Per diversi anni poi il numero degli Archivi di Stato rimase stabile; solo nel 1926 furono creati gli Archivi di Stato [[Archivio di Stato di Trento|a Trento]] e [[Archivio di Stato di Trieste|a Trieste]]<ref>Regio decreto 13 agosto 1926, n. 1630</ref> (con due sezioni a [[Bolzano]] e a [[Fiume (Croazia)|Fiume]]). L'[[Archivio di Stato di Bolzano]] fu poi istituito nel 1930.<ref>Regio decreto 2 giugno 1930</ref>
* 21 agosto [[1963]] – Un Tu-124 dell'[[Aeroflot]] affonda nel fiume [[Neva]] a [[Leningrado]] dopo un'avaria al propulsore. Non ci sono vittime tra le 52 persone a bordo.
 
== Versioni ==
Un'inchiesta sulla situazione degli Archivi di Stato venne condotta nel 1927 da [[Mario Ferrigni]] per il [[Corriere della Sera]], mettendo in luce i problemi delle diverse sedi italiane.<ref>Mario Ferrigni, ''Spendore e decadenza degli Archivi di Stato'', in «Corriere della Sera», articoli del 26 febbraio, 3 marzo, 8 marzo, 11 marzo, 31 marzo, 16 aprile, 3 maggio e 12 maggio 1927.</ref>
;Tu 124 (Ty-124)
:versione di serie per 44 passeggeri prodotta fino al 1963, in quanto quasi tutti gli esemplari sono stati richiesti per 56 posti a sedere.<ref name="airwar"/>
;Tu 124 (Ty-124)
:versione prevista per 48-52 posti, non avviata alla produzione.<ref name="airwar"/>
;Tu 124 (Ty-124)
:versione da 60 posti a sedere, realizzata in un solo esemplare.<ref name="airwar"/>
;Tu 124V (Ty-124B)
:versione da 56 posti a sedere, l'unica prodotta in serie dal 1964.<ref name="airwar"/>
;Tu-124B (Ty-124Б)
:tre esemplari di serie equipaggiati con motori D-20P-125, realizzati nel 1963.<ref name="airwar"/>
;Tu-124K (Ту-124К)
:versione VIP con due livelli di allestimento, Tu-124K-1 e Tu-124K-2, con un diverso numero di posti passeggeri e livello di comfort.<ref name="airwar"/>
;Tu-124TS (Ту-124ТС)
:versione [[aeroambulanza]] destinata a missioni [[MEDEVAC]].<ref name="airwar"/>
;Tu-124 (SPS) (Ту-124 (СПС))
:versione dotata di sistema di soffiaggio dello [[Strato limite di quantità di moto|strato limite]] atta a migliorare le prestazioni [[STOL]], rimasta alla stadio progettuale.<ref name="airwar"/>
;Tu-124 (SVVP) (Ту-124 (СВВП))
:progetto per una versione a decollo verticale o corto, equipaggiata con motori motori ausiliari RD-36-35 o RD-36-35P per la spinta verticale installati nella fusoliera.<ref name="airwar"/>
;Tu-124Sh (Ту-124Ш)
:versione militare per la formazione dei [[navigatore (aeronautica)|navigatori]] destinati alla VVS (aeronautica militare) ed AV-MF (marina militare) e disponibili in due versioni, la Sh-1 destinata agli equipaggi dei bombardieri a lungo raggio, la Sh-2 a quelli a corto-medio raggio.<ref name="airwar"/>
; Tu-127 (samolet "127") (Ту-127 (самолет "127"))
:versione da trasporto militare rimasta allo stadio progettuale.<ref name="airwar"/>
 
== Utilizzatori ==
Nel [[1932]] gli archivi provinciali, che dal [[1866]] erano soggetti alle province, vennero inseriti tra gli archivi statali prendendo il nome di ''Archivi provinciali di Stato'': Agrigento, L’Aquila, Avellino, Bari, Caltanissetta, Campobasso, Catania, Catanzaro, Chieti, Cosenza, Foggia, Lecce, Messina, Potenza, Reggio Calabria, Salerno Siracusa, Teramo e Trapani; l'Archivio di Caserta, a causa della soppressione della provincia, era diventato sezione dell'[[Archivio di Stato di Napoli]]. Gli archivi di Trani e Lucera divennero sezioni degli archivi di Bari e di Foggia.<ref>Regio decreto 22 settembre 1932, n. 1391.</ref>
[[File:World operators of the Tu-124.png|thumb|upright=1.4|Mappa degli operatori mondiali del Tu-124: in rosso scuro gli utilizzatori solo militari.]]
=== Civili ===
 
[[File:Aeroflot Tupolev Tu-124 at Arlanda, April 1966.jpg|thumb|Il Tu-124 marche CCCP-45070 della compagnia aerea [[Unione Sovietica|sovietica]] [[Aeroflot]] in sosta all'[[aeroporto di Stoccolma-Arlanda]] nell'aprile 1966.]]
Con la riforma del [[1939]] venne stabilito che in ogni provincia fosse presente un Archivio di Stato; inoltre tutti gli archivi assunsero la denominazione di ''Archivi di Stato''.<ref>Legge 22 dicembre 1939, n. 2006.</ref>
;{{CSK}}
*[[Czech Airlines|ČSA]]
;{{DDR}}
*[[Interflug]]
:benché operassero con livrea Interflug erano in realtà di proprietà della Luftstreitkräfte der DDR, l'aeronautica militare della Repubblica Democratica Tedesca.
;{{IRQ 1963-1991}}
*[[Iraqi Airways]]
;{{SUN 1955-1980}}
*[[Aeroflot]]
 
=== Militari ===
Con successiva riforma del [[1963]] venne istituito il [[Consiglio superiore degli archivi]] presso il [[Ministero dell'Interno]], vennero modificate le norme per il personale, il restauro e per la riproduzione dei documenti.<ref>Decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1963, n. 1409.</ref>
;{{CSK}}
 
*[[Češkoslovenske Vojenske Letectvo]]
A partire dal [[1974]] gli Archivi di Stato iniziarono a dipendere dal neo-costituito [[Ministero dei beni culturali|Ministero dei beni culturali e ambientali]] invece che dal [[Ministero dell'Interno]].<ref>Decreto-legge 14 dicembre 1974, n. 657; Legge 29 gennaio 1975, n. 5; Decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1975, n. 854.</ref>
;{{CHN}}
 
*[[Zhongguo Renmin Jiefangjun Kongjun]]
== Organizzazione ==
;{{PRK}}
Gli Archivi di Stato sono articolazioni delle [[Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici]] (DRBCP), organi territoriali del [[Ministero per i Beni e le Attività Culturali]]. Dal punto di vista tecnico-scientifico dipendono dalla Direzione Generale per gli Archivi del [[Ministero per i Beni e le Attività Culturali|MiBAC]]<ref>[http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/documents/1273056190375_ORGANIGRAMMA_2010.pdf Organigramma MiBAC] e [http://www.archivi.beniculturali.it/ Sito DGA]</ref>.
*[[Chosŏn Inmin Kun Konggun]]
 
;{{DDR}}
In ogni [[capoluogo di provincia]] [[italia]]na è presente un Archivio di Stato; essi sono [[archivio di concentrazione|archivi di concentrazione]].
*[[Luftstreitkräfte und Luftverteidigung der Deutschen Demokratischen Republik]]
 
;{{IND}}
== Competenze e funzioni ==
*[[Bhāratīya Vāyu Senā]]
Gli Archivi di Stato italiani sono in tutto 103 e le loro finalità sono:
;{{IRQ 1963-1991}}
 
*[[Al-Quwwat al-Jawwiyya al-'Iraqiyya]]
* conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio documentario degli organi periferici dello Stato (ad es.: Prefetture, Questure, Direzioni Regionali dei ministeri, ecc.), ossia tutti gli uffici dipendenti direttamente dai ministeri;
;{{SUN 1955-1980}}
* i documenti degli organi giudiziari e amministrativi dello Stato non più occorrenti alle ordinarie esigenze del servizio e acquisiti ai sensi dell'articolo 41 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio;
*[[Sovetskie Voenno-vozdušnye sily]]
* tutti gli altri archivi e singoli documenti che lo Stato abbia in proprietà o in deposito per disposizione di legge o per altro titolo;
*[[Aviacija Voenno-Morskogo Flota]]
* esercitano la sorveglianza mediante la partecipazione alle commissioni istituite (ai sensi dell'art. 41 del Codice) sugli archivi correnti e di deposito degli organi amministrativi e giudiziari dello Stato e sulla gestione dei flussi documentali, qualunque ne sia il supporto, anche in base alla normativa vigente in materia di riproduzione sostitutiva di documenti digitali e gestione elettronica dei documenti;
* esplicano funzioni relative al trattamento e la comunicazione dei documenti riservati;
* svolgono attività di promozione;
* curano lo studio, la ricerca, l'ordinamento, l'inventariazione, la riproduzione e conservazione dei documenti conservati.
 
Presso gli Archivi di Stato sono conservati gli incartamenti prodotti dalle amministrazioni degli Stati pre-unitari.
A differenza degli Archivi di Stato le Soprintendenze Archivistiche, presenti in ogni regione con sede nel capoluogo, si occupano della vigilanza sulla corretta conservazione e tutela degli archivi degli enti pubblici territoriali (regioni, provincie e comuni) e non territoriali (INPS, Camere di commercio, ASL, Banca d'Italia, ecc.) e quelli privati dichiarati bene culturale.
Il nome tecnico della sua mansione di controllo è "sorveglianza" (in un'accezione che vuole portare anche alla valorizzazione della documentazione). In diciassette archivi di Stato italiani hanno sede anche le Scuole di archivistica, paleografia e diplomatica; esse hanno come obbiettivo la formazione professionale del personale scientifico in servizio presso l'amministrazione archivistica e di tutti coloro che desiderano intraprendere la professione di Archivista.
 
Le Sezioni di Archivio di Stato sono trentacinque (la legge stabilisce un numero massimo di quaranta): sono istituzioni analoghe agli Archivi di Stato, ma poste in un comune non capoluogo, e subordinate all'Archivio di Stato del capoluogo. Si tratta di archivi formatisi storicamente con una rilevante qualità e quantità e che, secondo il principio della pertinenza territoriale, sarebbe sconsiderato trasferire altrove poiché strettamente legati al territorio dove hanno sede.
 
== L'Archivio Centrale dello Stato ==
{{vedi anche|Archivio Centrale dello Stato}}
A differenza degli Archivi di Stato, l'Archivio Centrale dello Stato conserva la documentazione degli uffici centrali dell'amministrazione statale ([[Governo italiano|ministeri]], [[Consiglio di Stato]], [[Corte dei Conti]], ecc.), gli originali di leggi e decreti (tra cui quello della Costituzione italiana<ref>[http://www.archivi-sias.it/Scheda_Complesso.asp?FiltraComplesso=4624611 Sistema Informativo degli Archivi di Stato]</ref>), verbali di alcune inchieste parlamentari, gli atti di governo, i decreti registrati presso la Corte dei conti, le carte del [[Ministero della Real Casa]] e della Presidenza del Consiglio dei ministri ([[1876]] - [[1976]]), i verbali del Consiglio stesso, la documentazione della [[Corte di Cassazione]] e quella dei Tribunali militari e del [[Tribunale speciale per la difesa dello Stato (1926-1943)|Tribunale speciale per la difesa dello Stato]].
 
Presso l'ACS è conservata un'importante raccolta di carteggi di personalità del mondo politico, militare, artistico e culturale, dal periodo risorgimentale ai giorni nostri. L'Istituto raccoglie, inoltre, la documentazione di numerosi enti pubblici soppressi e non, tra i quali: l'Opera Nazionale Combattenti (1920-1978), l'Ente EUR (1936-1945), l'[[IRI]] (1920-1960) e {{chiarire|l'[[ENEL]] (1920-1960)|l'ENEL fu fondata nel 1962}}.
 
È custodito nell'ACS un importante patrimonio fotografico, sia in serie autonome che all'interno delle diverse serie archivistiche. Alcune importanti fonti documentarie sono conservate in microfilm (Commissione Alleata di Controllo e Governo Militare Alleato), in cd (gli Archivi dell'Internazionale Comunista) e in video cassette (la Collezione italiana delle interviste della ''USC Shoah Foundation Institute for Visual History and Education'').
 
Nel fondo denominato "Archivi fascisti" sono conservate le carte della segreteria particolare di [[Benito Mussolini]], del [[Partito nazionale fascista]], della [[Milizia volontaria per la sicurezza nazionale]], della [[Mostra della Rivoluzione Fascista]], delle [[Brigate Nere]], della [[Guardia nazionale repubblicana]], quella indicata come "RSI-Miscellanea" e del [[Partito Fascista Repubblicano]].
 
Del periodo della [[Resistenza italiana]] sono custoditi presso l'Istituto l'archivio del Comitato centrale di liberazione nazionale e di quello di [[Brescia]]. Inoltre sono conservati gli archivi di privati e famiglie (ad esempio quello di [[Gabriele D'Annunzio]]) e di partiti o movimenti politici, sindacati, associazioni e comitati.
 
Non versano nell'ACS e conservano quindi la documentazione presso un proprio archivio storico la [[Presidenza della Repubblica]], la [[Presidenza del Consiglio]], il [[Ministero degli Affari Esteri]], le due camere del [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento italiano]], la [[Corte Costituzionale]] e gli Stati Maggiori delle quattro [[Forze armate italiane|Forze Armate]].
 
== Le sedi ==
{{vedi anche|Lista degli Archivi di Stato italiani}}
Gli Archivi di Stato in Italia sono 103, uno per provincia con sede nel capoluogo.
 
Esistono inoltre 35 sezioni di Archivio di Stato con sede in importanti città non capoluogo di provincia che possiedono un patrimonio documentario importante e non trasferito presso la sede dell'Archivio di Stato competente: ciò perché, secondo il principio della pertinenza territoriale, sarebbe sconsiderato trasferire altrove poiché strettamente legati al territorio dove hanno sede.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
*{{en}} Duffy, Paul and Andrei Kankdalov. (1996) ''Tupolev The Man and His aircraft''. Shrewsbury, UK:Airlife Publishing, 1996. ISBN 1-85310-728-X.
* A. Romiti, ''Archivistica generale. Primi elementi'', Lucca, Civita Editoriale, 2002;
*{{en}} [[Bill Gunston|Gunston, Bill]]. ''The Osprey Encyclopedia of Russian Aircraft 1875–1995''. London:Osprey, 1995. ISBN 1-85532-405-9.
* M. B. Bertini, ''Che cos'è un archivio'', Roma, Carocci, 2008
*{{en}} Stroud, John. ''Soviet Transport Aircraft since 1945''. London:Putnam, 1968. ISBN 0-370-00126-5.
* P. Carucci, M. Guercio, ''Manuale di archivistica'', Roma, Carocci, 2008.
 
== Voci correlate ==
* [[Archivio Centrale dello Stato]]
* [[Lista degli Archivi di Stato italiani]]
* [[Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|autore=Maksim Starostin|url=http://www.aviastar.org/air/russia/tu-124.php|titolo=Tupolev Tu-124|accesso=30 ott 2010|lingua=en|editore=http://www.aviastar.org/index2.html|opera=Virtual Aircraft Museum|data=}}
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|autore=Alexandre Savine|url=http://www.ctrl-c.liu.se/MISC/RAM/tu-124.html|titolo=Tu-124, A.N.Tupolev|accesso=30 ott 2010|lingua=en|editore=http://www.ctrl-c.liu.se/MISC/RAM/index.html|opera=Russian Aviation Museum|data=11 dic 1996}}
* {{cita web|http://www.beniculturali.it/|Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC)}}
*{{cita web|url=http://www.airwar.ru/enc/craft/tu124.html|titolo=Туполев Ту-124|accesso=30 ott 2010|lingua=ru|editore=http://www.airwar.ru|opera=Уголок неба|data=}}
* {{cita web|http://www.archivi.beniculturali.it/|Direzione Generale per gli Archivi (DGA)}}
*{{cita web|url=http://www.airwar.ru/enc/other/tu124sh.html|titolo=Туполев Ту-124Ш|accesso=30 ott 2010|lingua=ru|editore=http://www.airwar.ru|opera=Уголок неба|data=}}
* {{cita web|http://www.archivi.beniculturali.it/UCBAWEB/indice.html|Elenco degli Archivi di Stato e relative sezioni - sito DGA}}
 
* {{cita web |1=http://www.archivi.beniculturali.it/tools/DGA-glossario/ |2=Glossario dei termini archivistici - sito DGA |accesso=5 ottobre 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091003125508/http://www.archivi.beniculturali.it/tools/DGA-glossario/ |dataarchivio=3 ottobre 2009 |urlmorto=sì }}
{{Tupolev}}
* {{cita web|http://www.retelilith.it/archivi-corso/materiali/glossario.htm|Glossario dei termini archivistici}}
{{Portale|aviazione|guerra|trasporti}}
* Per orientarsi è di utilità la [http://guidagenerale.maas.ccr.it/ ''Guida generale degli Archivi di Stato''].
{{portale|diritto|italia}}
 
[[Categoria:ArchiviAerei dicivili Stato d'Italiasovietici-russi|Tupolev Tu-124]]