Arte del Cambio e Riccardo Fabbro: differenze tra le pagine

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{{O|dirigenti d'azienda|luglio 2019}}
{{Corporazione
{{F|dirigenti d'azienda italiani|luglio 2019}}
|nomeArte= Arte del Cambio
{{Bio
|immagine= Stemma arte del cambio, firenze.jpg
|Nome = Riccardo
|attività= Cambio di moneta, commercio di pietre e metalli preziosi, prestito, credito e deposito
|Cognome = Fabbro
|descrizione stemma= fiorini d'oro su sfondo rosso
|Sesso = M
|santo= [[San Matteo]]
|LuogoNascita = Roma
|sede= [[Piazza della Signoria]] presso la Loggia dei Pisani, angolo [[via Calimaruzza]], non più esistente
|GiornoMeseNascita = 3 aprile
|AnnoNascita = 1986
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 2000
|Attività = manager
|Attività2 = pubblicista
|Attività3 = imprenditore
|Nazionalità = italiano
}}
== Biografia ==
È il primogenito dei due figli di [[Enrico Fabbro]] e di Giuseppina Barbitta ([[Naso (Italia)|Naso]], 7 settembre [[1955]] - 18 febbraio [[2004]]).
 
=== Gli studi e le attività sportive ===
L''''Arte del Cambio''' era una delle sette [[corporazioni di arti e mestieri di Firenze#Le Arti Maggiori|Arti Maggiori]] delle [[corporazioni di arti e mestieri di Firenze]].
Riccardo Fabbro in età adolescenziale mentre prosegue gli studi nel liceo scietifico statale "Talete" di Roma, si diletta nel calcio dilettantistico nel ruolo di Portiere, arrivando al culmine della sua carriea con il tesseramento con l'allora nominata "[[Cisco Lodigiani|Cisco Lodigiani Calcio]]" ex [[Lodigiani Calcio]]. Si laurea in [[Economia]] all' [[Università Cattolica del Sacro Cuore]] nel [[1971|2008]] e successivamente frequenta alcuni corsi di Intermediari Finanziari all'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]].
 
Nel febbraio del 2006 abbandona il calcio giocato e diventa arbitro presso la sezione di Roma 2, dove con una rapida carriera arriva ad arbitrare in Serie D nel 2011-2012 per poi passare ad "Assistente" lungo la fascia per le successive 4 stagioni sportive sfiorando il passaggio in Serie B nell'ultima stagione 2016-17.
==La corporazione==
[[File:Antica sede Arte del Cambio.jpg|thumb|left|Il luogo in cui aveva sede l'Arte del Cambio, oggi scomparsa ([[Piazza della Signoria]], ang. via Vacchereccia)]]
 
== Giornalista ==
La corporazione nacque intorno al [[1202]] distaccandosi dall'[[Arte di Calimala]] e riunendo i cambiavalute, i commercianti di pietre e metalli preziosi e tutti coloro che praticavano il deposito e/o il credito locale ed estero.
Nel 2007 consegue dopo due anni di praticantato a soli 21 anni l'abilitazione di Giornalista pubblicista, e diventa Direttore Responsabile della Rivista Synthesis nel giro di pochi mesi partendo da zero raggiungono la tiratura di 6.000 copie mensili vendute.
I [[Console (storia medievale)|consoli]] dell'Arte erano sei, due per il distretto del Mercato Vecchio e del Mercato Nuovo e uno ciascuno per i distretti di [[Oltrarno]] ed [[Orsanmichele]], in cui si concentrava la maggior parte delle botteghe dei cambiavalute.
La professione era suddivisa tra ''magistri'', i veri e propri soci della corporazione, i ''discepoli'', ossia gli apprendisti il cui periodo di formazione andava dai 5 ai 10 anni ed i ''sensali'', molto più numerosi nelle campagne.
 
La rivista viaggia di pari passo con l'Assocazione Culturale 100 Giovani, un laboratorio critico sul futuro dei giovani negli anni a venire, un confronto continuo tra nuove generazioni che aspiravano a contribuire alla crescita del Paese Italia in Europa. Una finestra da cui osservare ma anche agire con proposte diventate poi legge, vedi l'inserimento sui documenti d'identità per la donazione degli organi, la proposta fu inizialmente bocciata ma poi rielaborata alla Camera in modo diverso e approvata.
Dal [[1352]] l'Arte del Cambio ebbe sede in [[Piazza della Signoria]] sotto la cosiddetta ''Loggia dei Pisani'', demolita nell'[[XIX secolo|Ottocento]] durante il periodo di Firenze capitale, dove oggi si trova il palazzo delle Assicurazioni Generali e pertanto adiacente a quella di [[Arte dei Mercatanti|Calimala]].
Dopo secoli di prestigio e ricchezza, nel [[1530]] la corporazione subì un danno enorme a causa dell'assedio di Firenze; la Repubblica ne confiscò i beni per sopperire alle necessità della guerra e quel poco rimasto andò a finanziare le ingenti spese per la costruzione degli [[Uffizi]] su ordine di [[Cosimo I de' Medici]].
La decadenza dell'Arte fu inarrestabile, finché nel [[1770]] venne soppressa dal granduca [[Pietro Leopoldo di Lorena]].
 
== Insegnamento ==
== I cambiatori ed i banchieri==
Nel 2009, insieme all'amico Andrea Pascali, coordina un corso di Diritto Pubblico all'interno del Liceo Statale "Talete", da subito l'intuizione di dover aiutare i più giovani ad affrontare una materia purtroppo sconosciuta nelle nostre scuole.
L'attività del cambiatore si svolgeva in genere presso il mercato, dove seduto davanti al banco con la borsa appesa al collo (chiamata ''scarsella''), annotava le transazioni avvenute giorno per giorno su di un apposito registro; il cambio di valute non era però l'unica occupazione dei membri iscritti alla corporazione, che in realtà traevano i guadagni maggiori dai prestiti a interesse e dal trasferimento di denari fuori Firenze, attraverso il sistema della cosiddetta [[lettera di cambio]].
Benché la sua invenzione possa essere fatta risalire a tempi ancora più lontani e in altre diverse parti del mondo, i cambiatori fiorentini ebbero il merito di diffondere e legalizzare questa pratica, molto usata soprattutto dai mercanti; simile ad un assegno o una [[cambiale]], permetteva di ritirare la somma richiesta nella città in cui era esibita evitando di viaggiare o inviare il denaro contante all'estero e trasferire così anche ingenti cifre con maggiore sicurezza e velocità.
I fiorentini divennero ineguagliabili per la loro affidabilità e professionalità, godendo di notevole prestigio in tutta [[Europa]] e battendo così la concorrenza dei ''lombardi'', termine con cui venivano solitamente chiamati i cambiatori italiani all'estero, come si legge in un passaggio di una celebre novella del [[Boccaccio]]:
{{Citazione|Questi lombardi cani, li quali a chiesa non sono voluti ricevere, non ci si vogliono più sostenere|[[Giovanni Boccaccio]]''[[Decameron]]'' I,1}}
 
Il corso ebbe un successo tale da essere poi riprodotto all'interno dell'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]], che fece convogliare 20 licei romani con un corso innovatico dedicato agli studenti dei quinti anni.
Va comunque precisato che non tutti i cambiatori fiorentini riuscirono ad accumulare grossi capitali, operando sostanzialmente a livello locale e che alla loro attività si affiancò, spesso confondendosi in essa, quella dei banchieri, il cui giro di affari era ben più esteso; basti pensare infatti, che i fiorentini divennero i banchieri del [[Papa]], con l'incarico di [[esattore|esattori]] ufficiali delle rendite della [[Chiesa (istituzione)|Chiesa]], ossia le [[decima|decime]] e le offerte che costituivano il [[patrimonio di San Pietro (provincia pontificia)|patrimonio di San Pietro]].
 
== Private Banker ==
Anche i sovrani si appoggiarono finanziariamente ai banchieri fiorentini; questa fu la ragione per cui il prestito di una cifra da capogiro al re [[Edoardo III d'Inghilterra]] nel [[1339]] e mai più restituita, condusse al fallimento dei Banchi dei [[Bardi (famiglia)|Bardi]] e dei [[Peruzzi]] nel [[1346]], trascinando con sé nella rovina anche molti dei "correntisti" dell'epoca.
Dal 2010 entra nel mondo della finanza con il gruppo [[Deutsche Bank]], e consegue l'abilitazione da "Promotore Finanziario" oggi [[Consulente finanziario|Consulente Finanziario]].
Infine, nel [[XIV secolo|Trecento]], soprattutto a seguito delle lunghe campagne militari intraprese e la peste del [[1348]], anche la Repubblica dovette rivolgersi ai propri cittadini banchieri per risanare la casse vuote dello Stato; ma indubbiamente nessuna impresa finanziaria avrebbe avuto successo senza aver avuto alle spalle il pilastro che sorreggeva l'intera economia fiorentina del tempo e cioè la sua [[moneta]].
 
Il mondo del calcio è però alle porte e da subito sviluppa una rete di finanza legata al mondo del calcio in particolar modo alla gestione dei patrimoni dei giovani calciatori, oggi milionari. Viene aperto una dipartimento nella rete della consulenza dedicato e al vertice viene imposto il giovanissimo Riccardo Fabbro al coordinamento facendo girare i portafogli a suon di Milioni di Euro.
==Il sistema monetario fiorentino==
[[File:Fiorino 1340.jpg|thumb|left|Il fiorino d'oro]]
[[File:Popolino.jpg|thumb|Il fiorino d'argento]]
Fino alla metà del [[XIII secolo|Duecento]] il sistema monetario fiorentino seguì il sistema corrente europeo basato ancora sulla [[monetazione argentea]] introdotta da [[Carlo Magno]] verso la fine dell'[[VIII secolo]]; questo sistema aveva come unità di conto il [[soldo]] in argento, con i suoi multipli calcolati in base 12, per cui 12 [[denaro (moneta)|denari]] facevano un soldo e venti soldi facevano una [[Lira toscana|lira]] d'argento.
Pur avvalendosi di questo sistema di calcolo generale, le monete circolanti in Italia nel [[XIII secolo]] erano svariate, anche se in Toscana era molto diffuso il [[grosso (moneta)|grosso]] d'argento veneziano del valore di 4 denari, coniato sia a [[Pisa]] che a [[Lucca]]. Il problema più grande, oltre alle normali oscillazioni del mercato, era la difformità del peso delle monete, dovuto sia alla naturale consunzione che alla diffusa pratica della ''calìa'', ossia il raschiamento del bordo delle monete per ricavarne un po' di metallo prezioso.
Nel [[1252]] i fiorentini decisero di coniare una propria moneta e così nacque il [[fiorino]] d'oro, del peso di 3.53 grammi con il giglio impresso su una faccia e [[San Giovanni Battista]], patrono della città, sull'altra; il sistema monetario in base 12 venne rispettato, per cui occorrevano 12 denari per un soldo e 20 soldi per un fiorino, che si impose pertanto come nuova unità di conto in oro anziché in argento.
L'antica monetazione non venne comunque abbandonata, per cui accanto al fiorino d'oro apparve anche quello in argento, del valore di un ventesimo di quello d'oro (per cui un fiorino in argento aveva il valore di un soldo - sottomultiplo del fiorino - in oro); anche il fiorino d'argento aveva i suoi sottomultipli in base 12, per cui servivano 12 denari, detti ''piccioli'' per un soldo e 20 soldi per un fiorino d'argento.
Bisogna tenere presente però che sia i soldi e i denari aurei, che le lire argentee, non vennero mai messi in circolazione e rimasero pertanto semplici unità di calcolo.
Per semplificare il discorso e soprattutto per capire ciò che realmente passava per le mani dei cambiatori fiorentini, basta tenere presente che:
* un fiorino d'oro corrispondeva a 20 soldi e 240 denari in oro
* un fiorino d'argento corrispondeva a 20 soldi e 240 piccioli in argento
* un fiorino d'argento aveva il valore di un soldo in oro, per cui un ventesimo di un fiorino d'oro
* le monete realmente coniate dalla zecca fiorentina furono solamente i soldi ed i piccioli in argento ed il fiorino d'oro, per cui servivano 20 fiorini in argento per un fiorino d'oro e 4800 piccioli in argento per un fiorino d'oro.
 
Dal 2015 al 2017 la svolta con il passaggio al gruppo [[Mediobanca]], qui viene convolgiato alla gestione dei portafogli più grandi e viene utilizzato come tester per la promozione fuori sede dell'attività della banca, progetto oggi in pieno sviluppo a seguito dei risultati riportati.
La nuova moneta venne inizialmente accolta con un certo sospetto, ma poi riuscì ad imporsi su tutte le maggiori piazze commerciali italiane ed europee; il fiorino d'oro ebbe corso legale fino al [[1533]], quando il primo duca di Firenze [[Alessandro I dei Medici]] decise di soppiantare il vecchio conio repubblicano con lo scudo, sul quale erano impresse le insegne medicee su una faccia ed una croce al posto di San Giovanni sull'altra.
 
== Futbol Management ed Eref Consulting ==
==Membri illustri==
Nel 2017 trasfroma competenze e passione in due società.
[[File:Palazzo Strozzi 2.jpg|thumb|left|Palazzo Strozzi]]
[[File:Jacopo Pontormo 055.jpg|thumb|upright=0.7|[[Ritratto di Cosimo il Vecchio|Cosimo il Vecchio de' Medici]]]]
 
Apre l'agenzia [http://www.futbolmanagement.com FutBol Management] insieme al compagnao di avventure Marco Minotti, fin da subito avviano un area scouting su scala mondiale e grazie a numerose affiliazioni diventano un punto di riferimento per i maggiori club italiani.
Molte famiglie fiorentine si arricchirono con il prestito a interesse e benché l'[[usura]] fosse condannata sia dalle leggi corporative che dalla Chiesa cattolica, questa veniva in realtà largamente tollerata e praticata. Gli "strozzini" dell'epoca avevano nomi famosi; tra questi va sicuramente ricordato il padre della [[Beatrice Portinari|Beatrice]] [[dante]]sca [[Folco Portinari]], che pur essendo stato un beneffattore della città (a lui si deve infatti l'edificazione dell'[[Ospedale di Santa Maria Nuova]]) aveva lucrato sui prestiti ad interesse. Dante condannò duramente la pratica dell''<nowiki>'</nowiki>[[usura]]'' e nell'[[Inferno (Dante)|Inferno]] pose due famiglie fiorentine legate all'Arte del Cambio: i [[Gianfigliazzi]] e gli [[Obriachi]] ([[inferno - Canto diciassettesimo|Inf. XVII]], vv. 58-63).
 
La società tramite piattaforma informatica si concentra sullo sviluppo del "match analysis", dello "scouting" e dei "servizi collaterali" legati ai calciatori, determinante l'avvento in società di Emiliano Carbonari.
Verso la fine del [[XIV secolo|Trecento]] apparve anche il nome di [[Vieri de' Medici]], eletto per ben sette volte Console dell'Arte, mentre [[Cosimo il Vecchio]] venne immatricolato nella corporazione nel [[1404]].
 
Dal 2018 diventa CFO della società Eref Consulting, con la quale opera nella finanza straordinaria non legata al mondo sportivo, numerosi gli imprenditori italiani che gli affidano la pianificazione finanziaria per lo sviluppo, sul territorio italiano ed estero, delle proprie aziede.
La famiglia che appare comunque più legata a questa attività, anche per una certa assonanza del cognome è quella degli [[Strozzi]], anche loro immatricolati fin dal Trecento all'Arte del Cambio; a quanto pare un lontano discendente della casata chiamato Strozza, li indusse a modificare il nome da Rossi a Strozzi e tennero bottega insieme ai [[Carnesecchi]] nell'odierna [[via Porta Rossa]].
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==Il patronoTrapani Calcio ==
Nel 2019 salva il [[Trapani Calcio]] dal fallimento. Insieme all'imprenditore Giorgio Heller a capo della cordata, viene messo a dirigere l'operazione di salvataggio del club, nel giro di 48 ore riesce nell'impresa e viene nominato dal Presidente a Direttore Generale nelle ore successive all'iscrizione al campionato di Serie B.
[[File:Orsanmichele, san matteo di Ghiberti 02.JPG|thumb|''San Matteo'' di Ghiberti]]
L'arte del Cambio scelse ''[[San Matteo (Ghiberti)|San Matteo]]'' come protettore della corporazione e chiese a [[Lorenzo Ghiberti]], autore anche del ''[[San Giovanni Battista (Ghiberti)|San Giovanni Battista]]'' per l'[[Arte di Calimala]], di fondere una statua in [[bronzo]] che rivaleggiasse con quella; tutte le vicende relative alla commissione vennero registrate, per cui oggi sappiamo che tra i membri del comitato incaricato della costruzione del tabernacolo c'era anche [[Cosimo il Vecchio|Cosimo il Vecchio dei Medici]] e che a lavoro ultimato, nel [[1423]], Ghiberti ricevette la somma di ben 650 fiorini come compenso. C'è inoltre una stranezza relativa all'opera del Ghiberti: come normalmente accadeva, la testa ed il corpo del santo vennero fusi separatamente e poi uniti, ma a quanto pare l'artista fallì la prima gettata e dovette quindi pagare a sue spese una seconda [[fusione (industria)|fusione]] nel [[1421]].
 
== Circolo Canottieri Roma ==
La statua è stata l'ultima ad essere restaurata tra quelle della serie di Orsanmichele: il restauro è completato dal [[2005]] (e nel [[2006]] venne presentata nel corso della [[Settimana della Cultura]]), ma problemi di statica non ne hanno permesso il ricollocamento fino al [[2007]].
Nel 2010 entra a far parte del [[Circolo Canottieri Roma]], il qualità di socio ordinario non praticando alcuno sport a livello professionistico.
 
Nel 2015 da "Capitano della Categoria Assoluti" partecipa alla gara Finale, senza vincerla, nel derby contro il [[Circolo Canottieri Lazio]] nella Coppa dei Canottieri, torneo che si giocò per la prima volta nell'estate del [[1965]], vantandosi di essere oggi il più antico torneo di [[calcio a 5]]<nowiki/>d'[[Europa]].
==Curiosità==
*Il detto fiorentino ''San Giovanni 'un vòle inganni'', pare derivi proprio dalla coniazione del fiorino d'oro, la cui integrità era garantita dalla zecca e dal comune di Firenze. [[San Giovanni Battista]] era infatti il patrono di Firenze e compariva, a guisa di garanzia, sul ''recto'' del Fiorino.
*Alcuna scarselle, cioè le borse porta denari utilizzate sia dai cambiatori che dai mercanti, sono oggi visibili sia al [[Museo Nazionale del Bargello]] a Firenze, che al [[Museo del Tessuto]] di [[Prato]].
 
Dal 2018 con l'avvento della nuova presidenza di Massimo Veneziano, entra a far parte [[Consiglio di amministrazione]] con la qualifica di "Commissario allo Sport" per i successivi 4 anni.
==Bibliografia==
* M. Giuliani, ''Le Arti Fiorentine'', Firenze, Scramasax, 2006.
* L. Artusi, ''Le arti e i mestieri di Firenze'', Firenze, Newton & Compton, 2005.
 
== Rotary Internetional ==
==Voci correlate==
Nel 2015 entra nella famiglia del [[Rotary International|Rotary Internetional]] con il movimento giovanile [[Rotaract Club|Rotaract]] facente riferimento al gruppo "Roma Olgiata Tevere", diventandone del 2016 Consigliere e nel 2017 Tesoriere. Al raggiungmento del trentesimo anno termina il percorso naturale all'interno dell'associazione con Rotaract, ma non passa al Rotary corrispondente.
*[[Arti di Firenze]]
*[[Arte dei Mercatanti]]
*[[Compagnia commerciale medievale]]
*[[Monetazione medievale]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Category:arte del Cambio}}
 
== Voci correlate ==
{{Arti di Firenze}}
* [[Trapani Calcio]]
{{Portale|Firenze|storia}}
 
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Corporazioni medievali di Firenze|Cambio]]
 
{{Portale|aziende|biografie|calcio}}